LUI MAGAZINE

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mensile - anno diciotto - numero uno - gennaio 2014

ISSN 2039-0262

italia

MODA The other side COLLEZIONI Iconic heroes CALENDARI Dieux du Stade 2014



editoriale

Uno di noi M

arte in opposizione, la cuspide della quarta casa, Saturno contro, Sole trigono a Plutone… il nuovo anno ha appena mosso i propri primi passi e per noi non ha già segreti. Le ultime mattine del 2013, e, giusto per essere masochisti, le prime del 2014, le abbiamo trascorse con le orecchie tese captando, tra il gorgoglio della moka e il fruscio dello sciacquone, le previsioni astrologiche del sedicente indovino di turno. Ma il consulto degli astri non ci basta. Costantemente alla ricerca di una parola di conforto (di quella frase propiziatoria in grado di regalarci l’illusione che la giornata non prenderà la piega sbagliata) e sorretti (in perfetto stile Italia) fallacemente dalle continue promesse di un sistema politico e giudiziario sanguisuga e corrotto, alberghiamo le nostre speranze fra le braccia della Dea Bendata. Ci stiamo aggrappando al caso, ci stiamo spogliando perfino della nostra identità, ma la cosa peggiore è che abbiamo anche smesso di far leva su quel poco di dignità che c’è rimasta. Scriviamo queste righe cavalcando un pensiero lampante, sopraggiunto al supermercato mentre acquistavamo, oltre il periodo natalizio, un panettone di marca farcito con ingredienti particolari e con creme raffinate dai nomi francesi. Durante le feste, per acquistare il laborioso prodotto da forno bisognava spendere circa otto euro, oggi, trascorsa anche la ricorrenza dell’Epifania, lo stesso dolce è nella nostra dispensa per poco più di un euro. Quanto valiamo? Siamo anche noi merce richiestissima in un determinato periodo e poi articoli a sottocosto? Trascorso quel “momento”, ci ritroveremo come quel panettone un tempo iper pubblicizzato, ma ormai fuori luogo e svenduto? Oggi forse no. A farcelo pensare e credere sono due identità così lontane, ma allo stesso tempo tanto vicine, che con la loro personalità stanno cercando di rivoluzionare interamente alcuni status fortemente radicati. Da una parte troviamo Peppa Pig (protagonista di una nuova serie animata, amatissima dalle bambine di età compresa tra i due e i sette anni), una maialina antropomorfa che, pur avendo caratteristiche umane (abita in una casa, è vestita, cammina in posizione eretta, mangia seduta a tavola…), mostra anche il suo lato animalesco: emette grossi grugniti e appena vede una pozzanghera o del fango ci si butta dentro senza pensarci due volte; insomma, mantiene la propria identità. La piccola scrofa è semplicemente una “maiala” (non in quel senso…, maliziosi! ) e non fa nulla per osteggiare il propria essere e la propria personalità. Lei non ha una villa che si affaccia sull’oceano, la casa in campagna e l’attico in città; non si sposta in Ferrari, non possiede una carrozza e nemmeno il jet privato. Non ha gambe chilometriche e occhi da cerbiatta… È “reale”. È una di noi. Proprio per questi motivi è ben lontana dal modello estetico e sociale “falsato” della Barbie, che per generazioni ha illuso e alimentato un concetto di femminilità e società basato sulla ricchezza, lo sfarzo e la bellezza. Peppa Pig è un toccasana per le future generazioni, anche se probabilmente crescendo diventerà un omogeneizzato, una cotoletta, un arrosto... Battute a parte, passiamo a un personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Jorge Mario Bergoglio, ovvero Papa Francesco. Lui che, senza remore, scambia la propia papalina con quella di un fedele, che permette a un bambino di sedere sul trono di Pietro come se fosse una sedia qualunque, che telefona a casa della gente con un inatteso “Pronto, sono Papa Francesco, diamoci del tu…” Papa Francesco che ha parcheggiato la Mercedes nel garage e si sposta con un’utilitaria, che nelle udienze pubbliche sconvolge spesso il cerimoniale per far salire qualcuno sull’altare, per abbracciare un bambino malato, per dare una carezza a un portatore di handicap, per stringere la mano a uno qualsiasi dei presenti in sala. Lui che sta allargando le braccia alla cultura moderna; che con il volto sorridente contraccambia il saluto delle persone lontane, con la mano chiusa e il pollice orientato verso l’alto. Lui che, con la sua semplicità, invoca un: “Pregate per me!”. Lui che si mette alla pari della gente comune. Questo è semplicemente amore. Papa Francesco, uno di noi. Salvatore Paglia

N.01GENNAIO2014 cover Photo by Tobias Wirth Styling by Haniball Saliba Model Oscar Potter @ McFit Models Shirt Y-3 Trousers Giorgio Armani editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) gestione editoriale Sedit sc direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Printing srl - Nova Milanese (MB) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Luigi Iannaccone, Marco Daverio, Michele Di Chello, Riccardo di Salvo Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

il prossimo numero in distribuzione ad inizio febbraio 2014


sommario

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ACCESSORI Natural Born Elegance

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COLLEZIONI Versace Home: Iconic Heroes

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COVER The other side

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LIFE Vado a vivere su un pullman

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LIFE 24

MODA C.A.M.: La conoscenza

FASHION 62

MODA 06

MOTORI 72

HOME 12 COVER 14 4

CALENDARI Dieux du Stade 2014

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FASHION Los Infantes de Carrion

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MOTORI Davide & Goliai

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società Quei cari e vecchi propositi di ogni anno…

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SPOT LIGHT Michel Altieri

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CITY LIFE Gli appuntamenti in città

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eSSeNZe D’elITe

C

1681 - Carthusia

apri ci accoglie con il proprio mare cristallino, le caratteristiche coste e i Faraglioni, ma anche con una natura incontaminata e fiori che emanano delicati profumi. Proprio quest’isola del golfo di Napoli e la sua natura danno vita alle creazioni uniche dei Profumi Carthusia. Tutte le fragranze hanno un legame unico e indissolubile con l’isola che le genera. Nel laboratorio artigianale si utilizzano elementi provenienti esclusivamente da questa natura caprese, come il rosmarino raccolto sul monte Solaro, che è alla base dei profumi maschili. l’eau de parfum 1681 è una fragranza da uomo dal carattere forte e prezioso, disponibile nel formato 50 ml e 100 ml. Tra le componenti più pregiate che lo compongono, troviamo il bergamotto, la lavanda, il pepe nero, ambra, legno di cedro e incenso. Proprio questa forte essenza di incenso rappresenta “l’odore tipico di quel tempo”, l’odore dell’ambiente religioso e militare. 1681, infatti, racconta la storia caprese di un’epoca contraddistinta da un potere ecclesiastico molto forte e da radicate credenze popolari, ma anche da invasioni arabe. Il nome scelto per il profumo indica, inoltre, la data della fine dei lavori di ristrutturazione della Certosa di San Giacomo, luogo in cui ebbe inizio un’attività di distillazione di erbe e infusi, fino ad arrivare poi

alla vera e propria distillazione dei profumi. Successivamente, nel 1948, il priore della Certosa, ritrovate le vecchie formule di questi profumi, le svelò ad un chimico piemontese, che creò il laboratorio “Carthusia” ovvero “Certosa”. la fragranza viene collocata nella famiglia olfattiva “speziata”. le sue note di testa emanano immediatamente sentori di mandarino, bergamotto, coriandolo, olio di timo rosso e rosmarino. Successivamente le note emozionali, le cosiddette di cuore, profumano di lavanda e pepe nero. Il processo profumiero dell’essenza termina infine con elementi persistenti di muschio, sandalo, legno di cedro e, ovviamente, incenso. Nei laboratori Carthusia, oggi come allora, si creano profumi e fragranze con rigorosa osservanza dei metodi artigianali usati dai frati certosini. Il prodotto finito viene presentato in un packaging incartato a mano e, per un tocco di eleganza in più, è possibile richiedere il servizio “carthusia by request”, personalizzando il flacone con l’incisione del proprio nome. Nel piccolo laboratorio caprese nasce 1681: un profumo avvolgente e mai invasivo, da indossare con disinvoltura ed eleganza. Michele Di Chello

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Classe Artigiana Monti (C.A.M.) 6


MODA

C.A.M. e noi: la conoscenza

L’ispirazione ha provenienze eterogenee, i due creativi assorbono idee, immagini e visioni facendole convergere poi nella creazione di collezioni in edizione limitata, di cui ogni capo è progettato e realizzato da Giorgio e Valentina. Altra peculiarità che li contraddistingue è la capacità di ideare e realizzare progetti estemporanei per i clienti che si ritrovano nel loro shop/laboratorio e che possono richiedere un capo tutto su misura, pensato ed immaginato su di loro e per loro. Un metodo di lavoro finalizzato a rendere unica l’esperienza del cliente, che può seguire il proprio capo dall’inizio alla fine dal processo creativo alla realizzazione. E’ proprio l’unicità il loro marchio di fabbrica, ogni capo non è mai uguale all’altro e ogni piccolo dettaglio può renderlo diverso e speciale per chi lo indossa.

Il quarto talento che ci apprestiamo a presentarvi è un duo speciale, una coppia creativa formata da Valentina Bacci e Giorgio Maroni in arte C.A.M. ovvero Classe Artigiana Monti. L’incontro avviene nel loro nuovo shop/laboratorio posizionato nel cuore della capitale, nel Rione Monti, luogo in cui arte e cultura s’incontrano. E’ infatti in questo storico quartiere della città che molti designers e nuovi talenti hanno costruito il loro rifugio creativo ed è qui che avviene il nostro (e il vostro) incontro.

Perché li abbiamo scelti

Lo stile di C.A.M. è dichiaratamente d’ispirazione minimalista: in esso la tradizione sartoriale italiana si fonde con il gusto contemporaneo sperimentale di forme e strutture. Il duo creativo gioca e trasforma con armonia e semplicità linee e forme complicate, destruttura e rigenera, dando vita a capi unici. Volumi e colori pieni come il nero totale sono parte integrante di uno stile rigoroso ma non formale, in cui l’unicità dei capi, garantita dall’utilizzo di tessuti sempre diversi e dalle rifiniture artigianali, è il valore aggiunto della loro produzione.

In questo articolo vi mostriamo la loro nuova impresa: la collezione maschile. Va sottolineato che il brand nasce con la creazione di capi femminili, ma da quest’anno il duo ha voluto ampliare la propria proposta creando una collezione tutta maschile. Hanno mantenuto alcuni capisaldi del guardaroba maschile, come ad esempio la camicia, e sviluppato delle maglie e dei capi con uno spirito più contemporaneo.

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MODA

Il capo traino

Stabiliamo un contatto

Il pezzo principale della collezione uomo è la tunica dal gusto etnico, con collo guru e bottoni argentei. Ad ispirare i designers, il fascino di una visione: l’uomo C.A.M. in viaggio verso terre esotiche alla ricerca di una nuova spiritualità, immaginato alla stregua di un giovane Proust, sedotto nel gusto da fogge orientali, volumetriche e architettoniche. I tessuti principalmente utilizzati sono delle flanelle di cotone con micro pied de poule verdi bottiglia, delle garze di lana con micro disegni jacquard sui toni del bordeaux e del rubino, che ricordano le sete dei fazzoletti da collo di un dandy, grigi medi per le tuniche monastiche e neri.

Se volete trovare, provare e toccare le creazioni uniche di Classe Artigiana Monti C.A.M. basta dirigersi verso il loro shop/laboratorio che si trova a Roma, in Via Panisperna 238/A, nel cuore del Rione Monti. Alexia Mingarelli

Il percorso formativo

Valentina e Giorgio si sono formati presso l’Accademia delle Belle Arti, Lorenzo a Viterbo, indirizzo Moda. Ma la loro formazione non è avvenuta frequentando solamente corsi “convenzionali” di moda (come i “classici” storia del costume, modello e confezione). Hanno, infatti, approfondito anche altre tipologie di materie, come storia dell’arte, del cinema e della fotografia, che si sono poi rivelate fondamentali, perché hanno loro permesso di sviluppare una sensibilità artistica a 360 gradi.

Photos by Paco Matteo Li Calzi Art direction and styling by Alexia Mingarelli Make-up and hair by Sabina Pinsone Model: Joseph André @Zoe Models

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ACCESSORI

Natural Born Elegance Accessori senza tempo

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ppassionati di moda drizzate le orecchie, questo mese vogliamo parlarvi di Natural Born Elegance: un’edizione limitata dedicata ad accessori sartoriali realizzati unicamente con i preziosi tessuti del Lanificio F.lli Cerruti. Puntiamo la lente d’ingrandimento su questo marchio perché è riuscito a far coesistere nelle proprie creazioni molti dei punti cardini a cui la moda Italiana dovrebbe prestare più attenzione. L’esaltazione del Made in Italy, l’incondizionato amore per l’artigianalità, il rispetto dell’ambiente e la ricerca sono i segni contraddistintivi, dal 1881, dei tessuti del Lanificio F.lli Cerruti. Da questa filosofia vincente nascono papillons singoli con il nodo di colore a contrasto o doppio con un papillon più piccolo in contrapposizione e cravatte foderate (appropriate ad abiti più formali), sfoderate (adatte a giacche tal taglio casual) e skinny (per un look più sportivo e vivace).

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ACCESSORI

Tra i tessuti sono protagonisti le lane più raffinate, il pregiato cashmere, le nobili fibre di cotone, la viscosa e gli intrecciati innovativi come Parcour (il materiale ispirato agli archivi militari del Lanificio). Tutte le materie prime provenienti dalle collezioni Uomo, Designer e Luxury Sportwear, sono da sempre lavorate all’interno di un processo produttivo che segue i più alti standards di sostenibilità, vero e proprio segno distintivo della filosofia del Lanificio F.lli Cerruti. Gli abbinamenti cromatici mai banali e le stampe pied de poulle, tartan, check, stripes, melange, abbinate a tinte rosse, panna, blue e verdi, giocano e s’intersecano armoniosamente, creando un notevole effetto geometrico e regalando un tocco di stile all’intero outfit. Dall’esperienza del Lanificio F.lli Cerruti, che da oltre 130 anni si dedica alla sapiente lavorazione delle migliori fibre e al continuo screening di tessuti sempre più innovativi, nasce quindi Natural Born Elegance. Artefice di questo speciale marchio è Julian Cerruti, figlio di Nino e vicepresidente del Lanificio. Tutte caratteristiche che contraddistinguono questi inconfondibili accessori rendendoli senza tempo. c.u.

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ColleZIoNI

“Iconic Heroes”: la nuova collazione Versace home la nuova serie di porcellana è un omaggio alle radici storiche dell’Italia meridionale

V

ersace è noto per la sua abilità nel coniugare lo storico all’ultramoderno, per giungere a un design senza tempo e pienamente contemporaneo. la collaborazione con rosenthal illustra perfettamente quest’estetica unica. la nuova serie di porcellana è un omaggio alle radici storiche dell’Italia meridionale che affondano nel mondo antico: il sud del nostro Paese era una delle colonie greche e ha alle spalle una grande storia, in cui le leggende di eroi gloriosi riverberano ancora. la nuova collezione, “Iconic Heroes” rosenthal meets Versace, rispecchia gli antichi motivi e miti per i quali la Maison ha sempre avuto una particolare predilezione.

Non a caso, su un magnifico sfondo rosso-arancio, una testa di Medusa domina il centro del decoro, circondata da eroi dell’antica Grecia. In questo tipo di decoro i colori sono fusi nella smaltatura a una temperatura di 1.000 °C. Con questa tecnica, la vetrina si ammorbidisce, assorbendo il decoro e rendendo colori e brillantezza indistruttibili, per un risultato antigraffio e ultraresistente.

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ColleZIoNI

Tuttavia le decorazioni in oro non sono totalmente immuni, per via delle proprietà intrinseche del materiale. Il decoro è stato testato presso l’Istituto di tecnologia dei materiali (IWT) di rosenthal ed è risultato a prova di lavastoviglie. Versace, famoso in tutto il mondo per il suo stile lussuoso e glamour, e rosenthal, noto a livello internazionale per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, hanno fidelizzato il loro sodalizio nel corso degli anni. le diverse collezioni traggono l’ispirazione da diverse epoche storiche e da distinte culture. alcuni pezzi esplorano giungle esotiche attraverso le immagini delle famose stampe Versace.

altre serie incorporano l’iconografia barocca tipica della casa di moda. Immergendosi alla scoperta di tesori nascosti, aggirandosi tra deliziosi giardini o ammirando i più preziosi capolavori della corte dello zar, Versace e rosenthal creano una fantasmagoria di scenari nelle decorazioni dei servizi per la tavola, ricchi di mito, simbolismi e riferimenti antichi.

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THE OTHER SIDE photos by Tobias Wirth STYLING by Haniball Saliba

Trench Giorgio Armani Shirt Dolce and Gabbana Trousers Prada


Sacco Prada Trousers lanvin Shirt Yves Saint Laurent Scarf Z. zegna


Shirt Hugo


Sacco and shoes Hugo Trousers Giorgio Armani Longsleve Y3


Blouson Filipa K. Trousers Karl Lagerfeld Paris Shirt Dior homme


Sacco Hermes


Leathertop Lanvin Shirt Dolce and Gabbana


Shirt Y3 Trousers GioRgio Armani Shoes Adidas Silver


Trench Hugo Trousers Hermes Shirt Yves Saint Laurent Shoes Y3


Shirt Dior homme Trousers Saunt Laurant Belt and Ipad wallet Clutch Z. zegnA Photos by Tobias Wirth Styling by Haniball Saliba Hair/Make up Mischka Hart (Basics) Model Oscar Potter @ McFit Models Assistance Johanna Maria Jesus


LIFE

Vado a vivere su un pullman

Prendete un bilocale e sommatelo ad un camper, poi moltiplicatelo per un autobus. Ciò che otterrete è una “modern home”

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Tali Shaul e Hagit Morevski sono due donne israeliane che, con la complicità di un amico designer, Vered Sofer Drori, hanno trasformato un malridotto e pensionato autobus dell’Israeli Public in una casa moderna. Per alcuni anni le due amiche hanno meditato su un progetto in grado non solo di soddisfare il loro ego creativo, ma che portasse anche un’entrata extra nel bilancio famigliare. L’ispirazione nasce dalla consultazione di una rivista femminile: “Ho letto un articolo su soluzioni abitative alternative, come negozi e tende - spiega Shaul – e ne ho subito parlato a Hagit… Fu lei a individuare e suggerire la struttura di un autobus come

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LIFE

spazio utile e consono alla trasformazione”. Entusiaste, il giorno successivo le socie si sono messe alla ricerca del mezzo e, una settimana dopo, hanno comprato un vecchio autobus nel deposito dell’azienda israeliana di trasporti di Dan. Dopo un’attenta analisi sul progetto, il trio ha deciso di conservare il layout generale della struttura e di conseguenza la progettazione architettonica si è forgiata mantenendo fede alla natura della corriera. Per mantenere fede al progetto iniziale, il funzionamento complessivo dell’edilizia abitativa include collegamenti con l’intera infrastruttura e il motore, perfettamente modificato per le varie esigenze di una casa (acqua, illuminazione, riscaldamento…) è diventato il fulcro energetico dell’abitazione. L’unico inconveniente? Il parcheggio!

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GIRLS’ LIFE photos by Manz-u STYLING by Eda Hurtado










Dresses Eda Hurtado Accessories Giaguart Photos by Manz-u | www.samuelemanzoni.com Styling by Eda Hurtado Mua by Fatima Ferrini Models: Simona Palazzo, Giulia Salemi, Gemma Surgo @ The Fashion Model | Milano Special Thanks to Grand Hotel Villa Castagnola | Lugano


Kenzo



Lanvin


Prada


Fendi


Valentino


Miu Miu


Givenchy


Saint Laurent


Comme des Garcons


fit to be glam photos by Diana Lapin


Dress Silvia Trepago Shoes prada


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t-shirt photographer’s own pants zara socks converse shoes prada gloves and bracelet accesorize hat h&m


dress Silvia Trepago accesories nike gloves Lem


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dress Silvia Trepago collar laura sciunnach bijoux shoes pumA Photos by Diana Lapin Concept & style Diana Lapin Hair & make-up artist Diana Kuniczuk Model Tina @Flash Model Management Location Studio Pilates Milano


CALENDARI

Dieux du Stade 2014 I sensuali rugbisti visti da Fred Goudon

immortalati, susseguendosi e delineando, quasi fossero pennellate, i fisici imponenti e massicci dei ragazzi: bianco e nero, oro e blu. Non è estraneo, Fred Goudon, all’utilizzo di queste tonalità cromatiche, rendendo uniformi, (il senso di infinito e di illimitatezza è acceso), gli ambienti, naturali, spesso acquatici e marini, dove inserisce i propri modelli. Siamo lontani, anche se ne risentiamo una certa influenza, dal periodo del “Beefcake” dell’America anni 60: mondanità ed edonismo si pronunciavano, al tempo, come stimoli artistici e ispirazioni per grandi autori che hanno immortalato giovani ragazzi in cerca di fortuna, in quel paradisiaco paesaggio di una California promettente successo e fama. Questi ragazzi, molti provenivano dalla campagna, erano pronti a tutto, sfrontati, privi di malizia e, soprattutto, disinibiti: saranno state queste doti che hanno esaltato espressioni naturali e prive di finzioni, non patinate, ma fortemente incisive nella loro strepitosa impudenza. La sensazione che si percepisce dalla produzione, ormai più che trentennale, di Goudon è quella di vastità, paesaggi sterminati, che ci riportano alla tradizione iperrealista di tanta arte americana. Hopper si rivede, in una forma certamente nuova, nei panorami che si stagliano dietro le figure, parti principali di un’intera rappresentazione della realtà: non pedissequo reportage, ma una rivisitazione del reale, quasi in chiave impressionista, lettura soggettiva e non totalizzante di un’epoca, di un istante, di un momento atemporale. I colori, calibrati e nella loro vitalità accesa, configurano la sapienza di Goudon di trattare con l’obiettivo fotografico le luci e le ombre, utilizzando lo strumento tecnologico come perfezionamento, non distorcendo mai la pu-

è

diventato un appuntamento con la fotografia l’edizione del calendario Dieux du Stade, che ci allieta i mesi dell’anno con visioni estasianti di giovani atleti, figure quasi mitologiche, offrendoci la loro bellezza quale omaggio contemplativo, che solo l’arte può attribuire, al fisico maschile. Quest’anno, tredicesima edizione, l’autore della rassegna sarà un noto fotografo, “uno dei migliori della fotografia maschile” scrivono alcune testate, Fred Goudon. I soggetti sono gli erculei, mastodontici e scolpiti giocatori della squadra di rugby nazionale francese, Stade Français, che hanno visto, nelle edizioni più recenti, affiancarsi tra le pagine del sensuale calendario nuovi giocatori, sempre dalla monumentale presenza e dalla carnalità accesa e viva. Nudi e seminudi, i nostri poderosi rugbisti d’oltralpe, come novelli atleti olimpici dell’antica Grecia, poderosi abitanti dell’Olimpo, si avvicenderanno sulle pagine della nuova edizione del calendario: quest’anno, il tocco e l’obiettivo di un autore, fermo e deciso, eleverà a qualità artistica un’opera, ormai divenuta di alto consumo. Non è la prima volta che Fred Goudon immortala i giovani sportivi, in pose che risaltano sempre di più la loro imponenza, calibrando luci e ombre, quasi dipingendo, e non solo fotografando, le linee che contornano le forme virili di corpi erculei: lo abbiamo già visto autore dell’edizione 2006. Quattro sono i colori, (la post produzione in Goudon non è mai invadente nel suo impatto), che rendono quasi plastici i soggetti

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CaleNDarI

rezza dell’immagine. “Souvenir d’estate” è l’esempio massimo di una produzione fotografica che vede 128 pagine di ragazzi, ben definiti, quasi statuari, scolpiti, su cui l’acqua, il mare, i raggi del sole disegnano forme, regalandoci l’aspetto scultoreo di suggestive immagini in contesti paradisiaci, di totale rilassamento, di gioiosa evasione, di piacevole immersione nella dimensione estiva e, quindi, naturistica. Il soggetto, un ragazzo a torso nudo, pettorali forti e potenti, oppure un sinuoso ventenne dai capelli lunghi e sensuali, immagine quasi caravaggesca e angelica, vive con naturalezza la propria vacanza, come bagnino fuori servizio, o giovane surfista appena uscito dalle acque marine, o, infine, intrigante bagnante in costume, succinto e allusivo: l’immaginazione farà, così, il suo corso. Nulla è scontato nella fotografia di Goudon: il nudo maschile, nel suo aspetto più estetico ed eroticamente delicato, è ormai sdoganato nel mondo dell’arte pubblicitaria. l’arte di Goudon non scade mai nel patinato, ma lascia ampio spazio a ogni interpretazione artistica autonoma. I ragazzi di Goudon sono sempre in attività: sportive, ludiche, fisiche, fotografati mentre si tuffano, mentre godono dello scroscio dell’acqua di una cascata, in piedi sotto il flusso di una doccia calda; non sono fermi, ma vengono ripresi nella loro dinamicità, in quelle posizioni che ne esaltano forme virili, dai tratti del volto a quelli del petto, delle gambe vigorose e dei glutei compatti. l’effetto del corpo bagnato è esteticamente dirompente, dando ancora più lucentezza e chiarezza sfolgoranti. la loro visione ci provoca, donandoci immagini altamente carnali e calde, coinvolgenti e affascinanti: è nell’esaltazione della fisicità che si scopre quel lato naturale e semplice di un punto di vista pronto a cogliere l’istante, donando all’immagine una dimensione quasi pittorica, utile a coinvolgerci in una vera e propria cerimonia del fisico maschile. Alessandro Rizzo

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Los Infantes de Carrion photos by Paco Matteo Li Calzi STYLING by Claudia Pelli

Giacca Heirloom by Martina Lenci Camicia Irene Silvestri/ White Mouths


Camicia Heirloom by Martina Lenci Pantaloni Irene Silvestri/ White Mouths


Giacca InVitro Camicia e tuta Heirloom by Martina Lenci


Giacca Heirloom by Martina Lenci Camicia InVitro


Giacca pantalone e scarpe Heirloom by Martina Lenci Camicia InVitro Calze Vintage



Camicia Heirloom by Martina Lenci


Maglione, pantalone e scarpe Heirloom by Martina Lenci Calze Vintage


Giacca, camicia e scarpe Heirloom by Martina Lenci Pantaloni e calze Vintage


Camicia Irene Silvestri/ White MouthS Photos by Paco Matteo Li Calzi Styling by Claudia Pelli Make up & hair Sabina Pinsone Models Vieri @ZoeModels Francesco @IconModels


MOTORI

Davide & Golia

Fiat Panda 4x4 1.3mjtd e Bmw 530d GT

L

’esperienza che vi racconteremo nelle prossime righe non ha nulla di razionale né di comune, se non il desiderio di trovarsi in piena sicurezza in qualsiasi condizione climatica e su tutti i terreni. Certo, si tratta di due vetture diametralmente opposte come misure, pesi, prestazioni e consumi. Una che offre confort da berlina, abitabilità posteriore da ammiraglia e capacità di carico da station wagon, l’altra imbattibile nelle vendite in Italia e in Europa, versatile e economica nei consumi. Abbiamo percorso quasi 1000 chilometri alternandoci tra la Bmw 530d GT e la Fiat Panda 4x4 1.3 mjtd, ospiti nella splendida cornice della Val d’Aosta.

Salotto taglia xl o mini Suv

raglia Serie 7. Gli occupanti del divanetto, oppure dei due sedili posteriori separati (optional che comporta l’omologazione della vettura per 4 persone), godono di uno spazio “chilometrico” per le gambe e anche se di statura superiore alla media, non lamentano contatti del capo con il cielo della vettura. In più, le sedute scorrono longitudinalmente e disgiuntamente, di 100 mm. La Pandina non offre nulla di tutto ciò, ma disarma completamente per la sua razionalità, per la facilità con cui si guida e si trova tutto a portata di mano, proprio lì dove pensi. I materiali sono piacevoli al tatto e con alcuni vezzi inusuali su una piccola: come l’ecopelle dei sedili, il logo “panda” che ricopre il terzo stop all’interno o la serigrafia “panda” che personalizza la plastica della plancia e dei fianchetti porta. Non meno pregevole è la dotazione di serie che prevede clima manuale, fendinebbia, ELD, autoradio con cd e cerchi in lega. Sia lo spazio a bordo che l’agiatezza rappresentano il vero salto generazionale rispetto alla vecchia Panda. Finalmente si affronta l’autostrada con il giusto brio e adeguato confort sia abitativo sia sonoro. Il tutto in compagnia di un buon impianto stereo e di una serie di informazioni che arrivano dal completo quadro strumenti.

Guardandole vicine, si percepisce pienamente la differenza di ingombro: paradossalmente la Bmw potrebbe contenere la Panda senza problemi. La tedesca continua a far discutere per la sua linea da Crossover, che si distacca dalla solita berlina o dall’inflazionata station wagon, mentre la piccola Fiat nella nuova veste, grazie ai cerchi in lega, ai paraurti con scudi integrati e all’assetto rialzato, ha guadagnato in proporzioni e ha dismesso i panni della utilitaria per vestire quella di un mini Suv. Internamente la tedesca sbalordisce per la precisione con cui sono accoppiate le plastiche e per la qualità dei materiali. Nulla è lasciato al caso e l’abitacolo risplende in tutta la propria opulenza. Un ambiente ricco, fatto di morbida pelle e materiali hi-tech, in cui il display centrale, anche in pieno sole, si legge perfettamente. Ogni sedile dispone di regolazioni elettriche e di clima autonomo e, se da un lato la posizione di guida non è quella che ci sia aspetta da una Bmw (lievemente rialzata, avvicina 5 GT più a X5 che non a Serie 5 Touring), dall’altro lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori insidia addirittura le misure dell’ammi-

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MOTORI

Su strada: leonessa o gazzella

Dal punto di vista tecnico non ci sono dubbi: trazione integrale Torque on Demand, blocco elettronico del differenziale ELD, 21° angolo di attacco all’anteriore, 36° in uscita e 20° dosso sono le carte migliori che la Panda gioca nel fuoristrada. Appena abbandoniamo la strada asfaltata e testiamo le doti di trazione nella Val d’Ayas percorrendo il Col de Joux sino ad arrivare a Saint Vincent, comprendiamo bene il perché del successo della piccola Fiat. Nei passaggi più impegnativi basta premere il tasto dell’ELD posizionato sopra la leva del cambio e l’auto diventa inarrestabile nella neve fresca. Infine un occhio al portafoglio: la Panda 4x4 1.3 mjtf costa 18097 euro e ha percorso quasi 21 km con un litro di carburante, di contro la tedesca GT ha un prezzo di accesso di 54648 euro e ha percorso quasi 14 km con un litro di carburante.

Presa un po’ di confidenza con il joystick che, sulle ultime Bmw, sostituisce la classica leva del cambio automatico, ci si trova subito a proprio agio. Il sei cilindri è un gran bel motore, ha coppia (540 Nm) e potenza (245 CV) in abbondanza e garantisce prestazioni molto elevate: solo 6,8 secondi nell’accelerazione da 0-100 km/h, con una velocità massima che supera i 240 km/h. Nell’uso quotidiano assicura una souplesse di marcia eccezionale, ma mostra qualche limite quando si è costretti a riprendere dalle velocità più basse. Attimi, beninteso, perché poi la GT riparte come una leonessa a inseguire la sua preda… la gazzella. E qui Panda, come tutte le prede, può vincere solo di astuzia, perché, con i suoi 12 secondi per raggiungere i 100 km orari e una velocità massima di 165 km/h, resta facilmente raggiungibile. Leggera e maneggevole la Panda, nel fango o sulla neve, arriva in ubicazioni che la GT non riesce a raggiungere, per ovvi motivi di stazza, altezza e di peso.

Cristiano Gianmaria Fabris

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Carman photos by Gavin Harrison STYLING by Amma Kye


Overcoat and tie by Reiss Jacket Scotch and Soda from Pilot Leicester Shirt YVES Saint LaurEnt


Trousers by Lanvin Shoes by H&M


Tartan bag by Vivienne Westwood from Pilot Leicester



Shirt Zara Jeans Levi’s Belt and boots Vintage


Jeans Levi’s Top, belt, overalls and boots Vintage


Vest by Modus Vivendi sleeveless jacket vintage


Andy T-shirt Bolongaro Trevor Jeans Ruffskin Trainers and overalls Vintage Ultan Vest Modus Vivendi Shirt and jeans Levi’s Trainers Converse Overalls Vintage


Shirt Diesel from Pilot Leicester Jeans G-Star Leather Jacket Bolongaro Trevor


Ultan Vest Vintage Jacket G-Star Jeans Ruffskin Trainers Converse Andy Vest Modus Vivendi Jacket G-Star Jeans Ruffskin Trainers Vintage Scarf Bolongaro Trevor


white shirt Reiss. Glasses Osiris by Spec savers Driving gloves vintage


Jacket Topman Dungarees Pike Brothers Boots Vintage


T-shirt, jacket and jeans Bolongaro TrevoR Photos by Gavin Harrison - www.facebook.com/GavinHphotography - Assistant Chris Tilley Stylist Amma Kye - Assisted by Emily Petherick Lighting Carl Lickman Models Andy Barnett and Ultan - Model extras, Carl Lickman and Andy Beck Make up by Martin Carter using Givenchy man and Grants Hair pomade from Carter and Bond London. Models wore Musgo Real After shave also by Carter and Bond London - www.carterandbond.com Special thanks to Chip mead motors for location and Chris Tilley for vintage car


SoCIeTà

Quei cari e vecchi propositi di ogni anno… I

l primo gennaio è solitamente una delle date in cui si fanno una serie di buoni propositi, spesso dimenticati pochi giorni dopo. C’è chi parla e non combina mai niente. e c’è chi, da tempo cerca il modo migliore per avviare un’attività in proprio, perdere una taglia o rimettersi a studiare. Ma, ammettiamolo, le nostre vite sono grovigli di appuntamenti, incontri e obblighi da espletare, che ogni giorno ci costringono a correre fino a quando, esausti, si crolla sul divano la sera, senza forze. Il problema per molti sono gli ostacoli personali da superare, spesso intralciati dall’orgoglio, dallo stress e dalle preoccupazioni, che vanno dal lavoro alla rata dell’auto o del mutuo. ecco, allora, che passare dalle parole ai fatti reali e concreti è sempre più difficile. Ma, nolente o volente, questa è la realtà, che la si accetti o meno. eppure, continuiamo a ripensare al nostro sogno, quel sogno che scatena in noi passione e motivazioni, per superare le sfide e raggiungere i nostri obiettivi, accompagnato spesso da quella vocina che ci sussurra: “Datti una mossa! Basta chiacchiere, è ora di agire”. Sì, ma come? le favole ci insegnano che i sogni sono desideri, ma i desideri, nella realtà, come possono materializzarsi? Per evitare di restar delusi, è importante non perdere di vista alcuni punti fondamentali. Innanzitutto, il nostro obiettivo deve poter essere realizzabile. Sarebbe stupido e stressante consumare tempo ed energie per qualcosa di impossibile. Chiariamo il nostro obiettivo, diamogli forma, rendiamolo reale nella nostra mente. riflettiamo su che cosa serva per realizzarlo: quali risorse ci mancano e quali invece abbiamo. Se il nostro obiettivo è davvero realizzabile allora possiamo passare alla fase successiva: agire subito!. Non aspettiamo che arrivi il momento giusto o che tutto sia perfetto, perché forse non capiterà mai. Il primo passo è molto importante: anche se piccolo, ci darà nuovi punti di vista e aumenterà l’autostima verso quel progetto. e’ ora di rimboccarsi le maniche. riflettiamo: abbiamo tutto a portata di mano. oggi, iniziare un’attività o coltivare un hobby è

molto più semplice che in passato. Ci si può informare al meglio grazie a libri e internet. Si può cominciare anche da casa: basta un computer o un telefono. Mettiamo l’orgoglio da parte, al mondo non sono tutti così malvagi. C’è chi ci aiuta. Non sottovalutiamo l’importanza dei nostri amici e conoscenti. Possono avere esperienza nel settore di nostro interesse. Ma molti, nonostante la forte motivazione, continueranno a restare seduti a oziare sul divano, lagnandosi della vita piatta. ebbene, anche per questo un rimedio c’è. Se la sola nostra motivazione non è sufficiente, coinvolgiamo altre persone. Molti amici hanno al nostra stessa passione: proviamo a condividere con loro il nostro progetto. Se abbiamo l’obiettivo di tonificarci, ad esempio, chiediamo a un amico di unirsi a noi in palestra. Sarà molto più piacevole. Teniamo però in considerazione, come è giusto che sia, anche il fattore economico. Generalizzando, molte attività possono partire da un salotto: è sufficiente una connessione a internet e un computer. Se abbiamo la passione per lo scrivere, all’inizio basta anche un blog: a costo zero. Se vogliamo restare in forma, in rete ci sono innumerevoli video di esperti che ci aiuteranno a svolgere semplici ma efficaci esercizi. Magari abbiamo voglia di rimetterci a studiare, ebbene non resta che cercare qualche libro di testo o dispensa in formato pdf. Se vogliamo imparare a usare programmi di grafica o di scrittura creativa, con un po’ di pazienza troveremo interi tutorials sotto forma di lezioni, che ci accompagneranno nel percorso di apprendimento. e se vogliamo che altri conoscano il nostro mondo e il nostro lavoro, non dimentichiamoci che nell’era dei social è piuttosto semplice farsi conoscere. Insomma chi ben comincia è già a metà dell’ opera e adesso non abbiamo più scuse. alziamoci dalla nostra sedia e concretizziamo i nostri sogni. Facciamolo per noi stessi. Buon inizio d’anno a tutti noi. Luigi Iannaccone

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Avviso rivolto ai soli soci, ingresso riservato ai soli soci


TEATRO

Marco Daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in Italia e Francia è attualmente Responsabile Progettuale del Balletto di Milano. Da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. E-mail: marco.daverio@fastwebnet.it

Prosa

Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto

Gennaio a teatro

rousses di Djagilev, con coreografia di Fokin ideata per Nijinskij (e il suo mitico salto attraverso una finestra aperta), e “La rose malade”, sull’Adagietto di Mahler (quello di Morte a Venezia), creazione d’insostenibile tenerezza di Roland Petit per la grande Maja Plseckaja. Il melodramma è rappresentato da un titolo che, con la sua passionalità sanguigna, farà una salutare trasfusione agli appassionati di balletto più anemici: “Cavalleria rusticana”, offerta nello spettacolo molto apprezzato di Mario Martone, con protagonisti il tenore Jorge De León e il soprano Liudmyla Monastyrska che ha trionfato nel ruolo di Abigaille in Nabucco nella scorsa stagione. www.teatroallascala.org

Per un inizio anno all’insegna dell’allegria arriva all’Europauditorium di Bologna l’11 gennaio per proseguire poi al Teatro Alfieri di Torino il 21 gennaio e al Teatro Manzoni di Milano il 30, una divertente commedia diventata un celeberrimo film interpretato da Marilyn Monroe: “Quando la moglie è in vacanza”. In scena una coppia bravi e divertenti attori: Massimo Ghini ed Elena Santarelli. Il testo di Gorge Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. Considerata un classico della modernità, è una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa middle-class che sembra non avere epoche. La prorompente fisicità di una ragazza, cui presta il volto l’affascinante e vitale Elena Santarelli, entra come un uragano nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un Massimo Ghini con l’aria di uno che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’opportunità apparentemente irraggiungibile. E se la traduzione e l’adattamento teatrale sono stati affidati ad uno specialista come Edoardo Erba, Renato Zero ha creato appositamente le musiche per lo spettacolo che il regista Alessandro D’Alatri farà rivivere adeguandolo ai nostri riferimenti culturali e dividendone i tempi narrativi: il piano reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. www.teatroeuropa.it

Musical

Dopo una fortunata permanenza al Teatro Nazionale di Milano raggiunge nel mese di gennaio le città di Roma e Torino, rispettivamente ai teatri Brancaccio e Alfieri, il musical “Ghost”, una storia senza tempo sulla forza dell’amore. Lo spettacolo si ispira fedelmente al celebre film del 1990 “Ghost”, ancora oggi tra le pellicole di maggior successo di sempre, grazie alla travolgente simpatia di Whoopi Goldberg, e alla storia d’amore tra Patrick Swayze e Demi Moore che tutti noi ricordiamo nell’indimenticabile scena con il vaso d’argilla sulle meravigliose note di Unchained Melody. Ecco la trama: una sera rientrando a casa, una coppia di giovani fidanzati, Sam Wheat e Molly Jensen, vengono rapinati. La situazione purtroppo degenera e nello scontro Sam viene assassinato. Lo spirito di Sam tuttavia rimane sospeso in un limbo tra questo mondo e l’aldilà e il suo fantasma è determinato a rimanere accanto a Molly per metterla in guardia dal pericolo a cui sta andando incontro. Con l’aiuto di un’eccentrica sensitiva, Oda Mae Brown, Sam cercherà, con non poche difficoltà, di comunicare con Molly convincendola a credere nella sua effettiva presenza, con l’intenzione di salvarla dai piani meschini del collega Carl Bruner. In “Ghost il Musical” un susseguirsi di forti emozioni e una spettacolare messa in scena ricreeranno la magia e gli effetti speciali del film. Preparatevi a credere! www.ghostilmusical.com

Opera e balletto

Il Teatro alla Scala di Milano apre il 2014 con una produzione originale che vede in una stessa serata i generi musicali cari al teatro: l’opera e il balletto. Debutta il 12 gennaio con repliche fino al 9 febbraio un “dittico” composto nella prima parte da due balletti “le Spectre de la rose” e “La rose malade” su musiche rispettivamente di Carl Maia von Weber e Gustav Mahler; nella seconda dall’opera capolavoro di Mascagni “Cavalleria” Rusticana”. Sul podio la ormai collaudata bacchetta di Daniel Harding, non nuovo alla direzione dei balletti; in scena i ballerini Leonid Sarafanov, Ivan Vasiliev, Maria Elchwald e i cantanti Liudmyla Monasturska e Jorge De Leòn. Ogni tanto unire la danza al melodramma aiuta gli amanti di un genere a ricordare che esiste anche l’altro. L’accostamento è qui originale e ben studiato. La danza tenta gli amanti dell’opera con due gemme del balletto: un classico come “Le Spectre de la rose”, nato oltre cent’anni fa per i Ballets

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Spot LIGHT Light SPOT

Michel Altieri

il talento italiano alla conquista dell’America

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Il pezzo

el gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena. In questo numero abbiamo scelto un interprete musicale di grande talento che si è fatto strada nella città più celebre del mondo: New York.

È la cover che sta infiammando le piste dei clubs newyorkesi nell’inverno 2013, il brano è “Burning Up” dell’intramontabile Madonna, la voce, appartiene invece a Michel Altieri. Approdato oltreoceano, l’interprete della Bestia nel Musical dei record Disney “La Bella e la Bestia”, si è guadagnato la sua bella vetrina su Time Out New York, sexy gallerie su Broadway.com, inside covers di Vanity Fair.

Non c’è niente da fare. In America lo stile italiano piace. Non solo nella moda e nel design. Oggi conquista anche la musica e lo spettacolo grazie ad un talento di casa nostra che ha osato sfidare la città più famosa del mondo imponendosi con un nuovo brano musicale che spopola nelle disco della “grande mela”. Si tratta di Michel Altieri e della sua personale versione di “Burning up”.

Il Video

Il video, diretto da David Ambrose richiama l’atmosfera di quella New York glam-bohemian di un tempo: graffiti, Manhattan Bridge, macchine abbandonate, proiezioni di fuoco, Voguing, skyline e dancers in canottiera e giubbotto di pelle. I ballerini stessi sono altri esponenti dell’orgoglio italiano a NY: tra questi Carlo Pucci, scelto da Luis Vuitton per accompagnare David Bowie nella clip “Invitation au Voyage”, Francesco Crimi e Riccardo Costanzi.

Chi è

Michel Altieri è l’artista moderno, scoperto a 20 anni da Pavarotti che può incantare un teatro, ma che non disdegna vocoder e atmosfere alla Jamie Foxx nei clubs più trendy di Manhattan. Fisico sexy e fascino intrigante, Michel è un performer veramente completo. Ha esordito in Italia nel musical “Rent“ ed ha proseguito con una brillante carriera sui palcoscenici italiani come attore e cantante, raccogliendo una serie di successi con unanime consenso di pubblico e critica.

Dove

La musica su Itunes: https://itunes.apple.com/it/album/burningup-single/id698756184 Il video su YouTube: http://youtu.be/Oy6c6FGK9s4

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NEWS & APPUNTAMENTI

Sei stanco dopo una dura giornata di lavoro? Hai fatto troppi sforzi in palestra e adesso hai male alla schiena? Qualche chiletto di troppo? O semplicemente hai voglia di un pò di relax? Penso di poterti aiutare.

Roberto

Terapista del Massaggio

Specializzato in massaggi antistress, decontratturanti e linfodrenanti. Depilazione corpo (anche zone intime). Ricevo su appuntamento anche a domicilio.

Via Valfurva, 3 - Milano cell. +393452162929 r.colasuonno@libero.it

CityLife

Gli appuntamenti in città GARAGE CLUB

TORINO. Sviluppato su due livelli, Garage Club si compone di sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, video corner, glory wall, ambienti relax, area fumatori e nuova sala video. Il Circolo (affiliato Arci) è aperto tutti i giorni dalle 14.00 alle 02.00. Programma settimanale: Lunedì e mercoledì alle 22 “Naked party”. Martedì alle 21.30 “Young Party”. Venerdì alle 22 “Fluo Naked”. Sabato dalle 21.30 “Ibiza night”, beachwear e sorteggio consumazioni omaggio per Queever. Giovedì e domenica serata ordinary. Info: 346 3006612 - www.garageclub.it

COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360

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NeWS & aPPUNTaMeNTI

DePoT

MIlaNo. Depot propone tutti i lunedì la serata aperta agli open minded. Bisex night in cui possono partecipare gay, lesbiche, trans, trave e coppie per un mix unico. Naked con passamontagna (no id) tutti i martedì sera e sabato 4 sempre dalle 22. Naked classico tutte le domeniche pomeriggio dalle 15 e tutti i mercoledì sera dalle 22. Black out party venerdi 3, per divertirsi senza essere visti e senza vedere. al primo colpo, il party con i bracciali di riconoscimento sessuali vi aspetta venerdì 10 e 24 dalle 22 in poi. Doppio divertente appuntamento (no id + primo colpo) sabato 18 dalle 22. Sabato 25 è la volta del divertimento duro, nell’appuntamento fist&fuck. Nuovissimo party in programma per sabato 11 dalle 22. Si tratta del fog party. Unico nel suo genere, si svolgerà diverse volte nella stessa sera a sorpresa, quando improvvisamente si alzerà una fitta nebbia bianca che vi costringerà ad utilizzare solo i vostri sensi per trovare compagnia. Solo al Depot! www.depotmilano.com NaPolI. Tutti i martedì sera ingresso gratuito per tutti gli under 25, un motivo in più per venire al Depot. Mercoledì sera appuntamento con il classico naked party. Giovedì sera potete partecipare in due pagando solo un ingresso. Se non volete spogliarvi o partecipare ad eventi particolari il venerdì open cruising è la serata che fa per voi. Mercoledì 1 gennaio triplo appuntamento (blackout, underwear, naked). Sabato 11 l’appuntamento hot al buio chiamato blackout party; per divertirsi senza essere riconosciuti. Domenica 12 e 26 il party in underwear, per quelli timidi. al primo colpo, il party con i bracciali di riconoscimento sessuali vi aspetta sabato 25. Domenica 5 e 19, hot sunday, doppio appuntamento; masked dalle 17 alle 21 e underwear dalle 21 in poi. www.depotnapoli.com SFoGlIa la rIVISTa oN-lINe SUl SITo www.luimagazine.com 93


I loVe SICIlY

la Sicilia e gli scrittori di Riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)

Teatro uno e trino

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a Trinacria possiede un’abissale profondità archeologica. Nell’ambito paesaggistico – ambientale come in quello culturale. Basta transitare tra coste e città, tra spiagge turistiche e paesi sperduti nel vasto entroterra e ci accorgiamo che in ogni luogo rimane il frammento, a volte in ombra, di un passato splendore. Taormina, Siracusa, agrigento sono città teatrali per eccellenza, dai tempi della Magna Grecia. Ma anche località meno turistiche come acireale e Paternò conservano le tracce di una cultura folklorica che si è espressa nei secoli attraverso le feste liturgiche come il Natale, il Carnevale e la Pasqua che erano lo sfondo di eventi teatrali. Sul numero di “luimagazine” del marzo 2013 ci siamo occupati della storia del teatro siciliano dai pupari ai teatranti del post-moderno. ora vogliamo riportare a galla uno strato sommerso del teatro siciliano che accompagna come una via parallela l’autostrada del teatro post-risorgimentale. Con l’unificazione della penisola (1861) anche i teatri regionali si nazionalizzano. Vengono fondati i teatri stabili e le commedie goldoniane fanno il giro d’Italia. Comici e capocomici portano in giro per il Paese i classici. Da Goldoni all’alfieri, da Shakespeare a Verga. Fu proprio l’autore dei romanzi scapigliati come “eros”, “Tigre reale”, “eva” e dei futuri romanzi veristi come “I Malavoglia” a condurre un’epica battaglia contro lo stereotipato teatro sentimental-borghese che piaceva a un pubblico perbene, tutto casa-chiesa-famiglia. Senza dover rivoluzionare copioni e messe in scena, Verga chiese una trasposizione scenografica delle proprie novelle più riuscite tra cui “Cavalleria rusticana” e “la lupa”.

la prima esordì il 14 gennaio 1884, al Teatro Carignano di Torino, dopo essere stata bocciata in una serata milanese dagli stessi amici di Verga (Boito, Treves, Gualdo). Quella serata passò alla storia del teatro e del costume, perché la parte di Santuzza fu interpretata dalla giovane ma talentuosa eleonora Duse, ancora ignara degli incantesimi dannunziani. Il successo ottenuto a Torino con “Cavalleria rusticana” spronò Verga a credere nella valenza drammaturgica di altre sue novelle. Forse la più fortunata è “la lupa”, racconto breve e asciutto di un’attrazione fatale tra una contadina siciliana, la gna Pina, non più giovane ma ancora ardente e compare Nanni, che lavora nei suoi campi e diventa la sua ossessione erotica. Nanni sposa la figlia della gna Pina la quale sfida i divieti morali e porta all’estremo una passione con il genero che si libera di lei, uccidendola con la scure. Soggetto di numerose riduzioni cinematografiche tra cui quella di Franco Zeffirelli con anna Magnani negli anni Sessanta e quella di Gabriele lavia con Monica Guerritore negli anni ottanta, la novella verghiana andò in scena nel 2011, al teatro Tezzano di Catania, con la regia di Davide Gullotta. Una personale rivisitazione del racconto verghiano, fedele all’originale ma trasposta nel racconto di uno scrittore verista, amico di Verga. luigi Capuana. Titolo del dramma completamente straniato dall’originale. “era già tutto previsto”. Narratore assente lo stesso Capuana. Un altro occhio che vede ciò che sfugge all’autore stesso. Il teatro siciliano ha sempre mantenuto la propria autonomia, anche quando è diventato nazionale. lo sottolinea antonio Gramsci, quando cita angelo Musco attore e commediografo siciliano. Figlio di un venditore di formaggi del quartiere popolare “Fortino” di Catania, diventò puparo ed ebbe un successo locale. Poi conobbe Nino Martoglio che lo introdusse nei teatri milanesi dove si fece conoscere per la sua sicilianità. Ma fu sempre un attore folklorico, legato alle radici isolane. abbiamo perso da poco, il 21 novembre 2013, l’attore e regista teatrale Piero Sammataro. l’ultimo grande di una stagione gloriosa che l’ha visto recitare con luigi Squarzina, Vittorio Gassman e romolo Valli. Il 29 dicembre 2012 siamo stati suoi ospiti alla festa dei 50 anni della sua prestigiosa carriera. In teatro l’abbiamo rivisto attor giovane in quella memorabile edizione dei “Sei personaggi in cerca d’autore” del genio di Girgenti che proprio in quell’opera si rese indimenticabile in TV. Tanto che oggi chi conosce Pirandello dice “ah, sì, quello di tanti anni fa, con rossella Falk, Giorgio De lullo, romolo Valli… e Piero Sammataro”. Nella parte dell’attor giovane. Teatro folklorico, teatro nazional-borghese, teatro pirandelliano. la Sicilia è una e trina.

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