italia
Special guest
mensile - anno venti - numero tre - marzo 2016
MARIANNA DIMARTINO GIUSEPPE MAGGIO
cOSTUME La camicia bianca TRAVEL Gran Canaria ARTE Da Picasso alla Pop Art giapponese
“Coup de théâtre” per il sistema moda EDITORIALE
Il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite” (Alvin Toffler). Pensiamo che Burberry si sia ispirato a quest’aforisma prima di fare al mondo l’annuncio che potrebbe inevitabilmente cambiare le carte in tavola del patinato fashion system. La maison britannica, attraverso un dettagliato comunicato stampa, ha fatto sapere che non solo a febbraio e a settembre sfileranno contemporaneamente sia la linea maschile che quella femminile, ma che le collezioni presentate saranno immediatamente disponibili nelle boutiques e sulle piattaforme digitali. Il divario tra il “mostrato e il “disponibile” con questa strategia è reso nullo, uscendo dal défilé: non bisognerà attendere l’anno successivo per acquistare il capo scelto, ma lo si potrà fare immediatamente recandosi nello store o attraverso un click dallo smartphone. Per questo motivo le collezioni presentate saranno senza stagionalità e destinate ad un pubblico globale. Addio quindi ai fatidici quattro show all’anno, menswear e womenswear sgomiteranno sulla stessa passerella, nel medesimo momento, due volte nel corso dei dodici mesi. Decisione d’impeto? Non crediamo proprio… È diverso tempo che nell’aria la frase “il sistema moda, così com’è, non può più funzionare” e vagheggia imperterrita, tra le mura degli addetti ai lavori; non a caso le diverse Maisons, nell’ultimo periodo, se ne sono davvero inventate di tutti i colori per “svecchiare” la classica sfilata.
N . 0 3 M A R Z O 2 0 1 6 E poi c’è anche da dire che l’innovazione in casa Burberry non è mai mancata: sono stati tra i primi a sfilare in streaming, a dare la possibilità al cliente di acquistare in pre-order diversi capi delle collezioni e a realizzare campagne pubblicitarie sui socials. Quindi l’ennesimo “coup de théâtre” era prevedibile. Le sorprese però non finiscono qui: il celebre marchio ha unito sotto un’unica etichetta Burberry le linee Brit, London e Prorsum, questo per dare vita ad un prodotto dall’identità ancora più forte e riconoscibile. La “rivoluzione”, almeno questa, non mette mani al portafoglio, anzi… il dimezzamento degli appuntamenti si traduce in un risparmio non indifferente, visti i costi esorbitanti di ogni sfilata, ma al contempo si decifra in “meno lavoro” per l’immensa macchina che muove le diverse e svariate figure che ruotano attorno al sistema moda. Inevitabilmente si perde anche un po’ di magia e “l’attesa del piacere”. Tutto e subito, anche in questo caso la società del mordi e fuggi si sta impadronendo del compartimento stile. Ma per quanti? Non dimentichiamoci che l’80% delle persone attende i saldi per togliersi un capriccio. Inoltre abbiamo paura che il già “disponibile” renda, in quest’ambiente, l’articolo già vecchio in partenza. Non dimentichiamoci che le tendenze spesso e volentieri si bruciano nel giro di una stagione. Ma se a mancare sono proprio queste?
Salvatore Paglia
cover Marianna Di Martino e Giuseppe Maggio
redazione Fax 02 91390360 redazione@luimagazine.com
Photo by Fabrizio Cestari Styling by Arianna Ciaralli Make-up, grooming & hair Emanuela Di Giammarco using SISLEY PARIS OFFICIAL
stampa Tipografia Giglio-Tos
Marianna: Chiodo LIU-JO T-shirt PRESIDENT Shorts LUDOVICA AMATI Scarpe OJOUR Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Completo DSQUARED2 T-shirt PRESIDENT editrice Sedit sc via Emile Chanoux, 26 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@luimagazine.com impaginazione e grafica Michele Alberti
pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo Claudio Marchese Cristiano Fabris Michele Vignali Riccardo di Salvo Silvia Trepago Lui Magazine è un mensile distribuito gratuitamente (0,10 euro) in tutta Italia e Costa Azzurra Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
SOMMARIO
TRENDS 22
FASHION The women’s tennis
88
COVER Italian hustle
96
INTERVISTA Giuseppe Maggio e Marianna Di Martino
108
FASHION Personal flavors The dark love
112 ADV 36
FASHION 10
TRENDS COLOR OF THE YEAR 2016
22
FASHION See through
28
CAMPAGNE ADV P/E 2016
36 FASHION 28
ESSENZE Giorgio Armani: i magnifici quattro
124
FASHION Lust for life
130
MOSTRA National Geographic: fashion moda e stile
146
FASHION Andi Just a denim day
50
COSTUME Una scandalosa camicia bianca
60
FASHION Take a seat
68
FOTOGRAFIA Rene Habermacher
80
COSTUME 60
FASHION
158
MADE IN ITALY
www.presidentfashion.it
By President
by_president_1
www.presidentfashion.it
SOMMARIO
COVER 96
ICONS La divina Greta Garbo
258
FASHION British road
264
BEAUTY 4 humoral elements
272
MOTORI Audi TT Roadster Da Picasso alla Pop Art giapponese
170
FASHION Megalomania
284 CINEMA 196
ARTE
180
CINEMA Zoolander 2
196
FASHION Nothingness
202 mostra 146
FASHION Dreamers boys
290
BEAUTY Love stains
300
FITNESS Il miglior modo per prevedere il futuro...
310
FASHION Thomas Edge of tomorrow
214
TRAVEL Gran Canaria: un continente in miniatura
226
FASHION Back in the shadow
238
FASHION Playboy
248
TRAVEL 226
FASHION
314
Dress Label2
the dark love Photos by Melissa Marcello STYLING by Marta Martinez
Turtle neck Label2
Him: Total look Tom Rebl Her: Dress Lucio Vanotti
From left: total look Label2 Shoulders accessorie & trousers Label2 Top Tom Rebl
Dress Lucio Vanotti
Knittwear jacket Tom Rebl
Turtle neck and shorts Label2
Her: Top Zara Kimono H&M Him: T-shirt Tom Rebl
Dress Label2
From left: Dress Label2 Dress ZarA Photos by Melissa Marcello Styling by Marta Martinez Mua: Erica Mandelli e Ginevra Calie Models: Kinga, Bibi and Phliph @Fashion
TRENDS
Color of the Year 2016
Rose Quartz 13-1520 & Serenity 15-3919
TRENDS
P
antone, l’azienda americana massima esponente di definizione cromatica riconosciuta a livello mondiale, ha decretato il nuovo Color of the Year 2016, il “Rose Quartz 13-1520” e il “Serenity 15-3919”. Sì, avete letto bene, per i prossimi dodici mesi saranno ben due le tonalità cardine di riferimento che condizioneranno le scelte stilistiche nel segmento fashion, nell’interior design, nel beauty & make up… Il procedimento con il quale Pantone decreta la preferenza è frutto d’innumerevoli studi che spaziano e toccano diverse realtà: l’industria dell’intrattenimento e dei films, gli artisti in erba, le opere d’arte, le località turistiche più visitate, l’andamento economico e sociale: sono solo una parte di elementi che sono tenuti sotto la lente d’ingrandimento dall’azienda. Nella storia di Pantone questa è la prima volta che vengono eletti due colori a pari merito. L’accostamento di queste due gradazioni è stato preferito per il senso di tranquillità che trasmette e che in natura fa riferimento al cielo poco prima dell’alba o del tramonto. Due toni pastello che, secondo gli esperti, 24
TRENDS
25
TRENDS
26
TRENDS
hanno la capacità di trasmettere un pacato senso di calma e relax, contrastando così la classica frenesia quotidiana costantemente alimentata dalle odierne sollecitazioni dei tempi moderni. Tuttavia, se è vero che il dualismo cromatico si presenta in natura tramite sfumature graduali, a livello artificiale si sceglie di esprimerlo per divisioni nette. Il direttore esecutivo del Pantone Color Institute, Leatrice Eiseman, dichiara: “Rose Quartz è un tono suadente, ma delicato, che esprime compassione e compostezza. Serenity è leggero e arioso come il cielo blu sopra di noi ed esprime sentimenti di tregua e relax anche in tempi turbolenti; uniti insieme i colori comunicano unione, benessere e un piacevole senso di ordine e pace”. Ma c’è di più… molto di più! Per qualcuno sono semplicemente il rosa e l’azzurro, i colori che da sempre differenziano l’identità maschile e femminile, ed è proprio per questo motivo che Pantone scende in campo con questa scelta sottolineando come i confini tra i generi siano sempre più fluidi e mixati. La predilezione pone l’accento su una chiara e netta presa di posizione che da una parte non nasconde i risvolti sociali basati sull’uguaglianza e la fluidità di genere e dall’altra restituisce alle nuances il ruolo di singoli elementi di manifestazione del proprio charme, gusto e personalità, rompendo così in modo definitivo il legame tra colori e sesso. C.U.
27
SEE THROUGH Photos by ANDREA BENEDETTI styling by ERIKA GUERRISI
Abito in pizzo, reggiseno e coulotte ERMANNO SCERVINO
Gonna ALBERTO ZAMBELLI
Giacca ROBERTO CAVALLI Coulotte LOVABLE
Vestaglia ROSAMOSARIO
Abito CAVALLI CLASS
Abito ALBERTO ZAMBELLI Reggiseno in pizzo ROSAMOSARIO Coulotte LOVABLE
Photos by Andrea Benedetti Styling by Erika Guerrisi Make-up: Martina Bolis Hair: Davide Carlucci per Rock and Roll Hair Kemon Assistants: Riccardo Tarantola and Erika Moreira Model: Margarita @Beyond
Abito ROSAMOSARIO Sandali BLOCCO 31
ADV P/E 2016
Non solo modelle per le campagne pubblicitarie dei marchi della moda. Anche per la primavera/estate 2016 gli stilisti si affidano ai volti rubati, o meglio presi in prestito, dal mondo del cinema, dell’arte e della musica. I marchi hanno fatto le loro scelte e tra queste vi anticipiamo che non mancano quelle bizzarre, le strategiche e le convenzionali, tutte però ambiscono ad un solo obiettivo: far parlare 37
ADV P/E 2016
C
ominciamo con Justin Bieber che si spoglia di nuovo per Calvin Klein e posa in modo piuttosto sexy. Il cantante non è l’unico volto della campagna, ad affiancarlo ci sono diversi artisti provenienti dal mondo della moda, della musica e delle passerelle. Qualche esempio? FKA Twigs, Kendrick Lamar, Joey Bada$$ e Fetty Wap.
38
Jeremy Scott, invece, ci mette la faccia e circondato da una schiera di bellissime modelle presta la sua immagine al suo brand. Vuoi per i colori, le diverse etnie dei protagonisti e l’aria scanzonata, la campagna ricorda molto il “mood Benetton”… forse anche perché a scattarla è stato Oliviero Toscani.
39
ADV P/E 2016
Toni piÚ metropolitani, invece, nella campagna di Denim & Supply Ralph Lauren: la super tatuata ed intrigante attrice Ruby Rose e l’eclettico modello/artista Edward Granger si mescolano insieme ad una manciata di modelli, tra questi spicca Hailey Baldwin.
40
ADV P/E 2016
Più maliziosa la scelta di Riccardo Tisci per Givenchy Jeans che si affida ad una Top, la russa Irina Shayk. La modella a seno nudo gioca con l’indossatore Chris Moore. La nostra Mariacarla Boscono invece è tra le protagoniste dell’adv di Givenchy by Riccardo Tisci.
ADV P/E 2016
Anche lo stilista Tom Ford attinge dal panorama fashion e dalle passerelle acchiappa Lucky Blue Smith, il modello diciassettenne protagonista indiscusso della scorsa Milano Moda Uomo. E, giusto per non farsi mancare nulla, lo fiancheggia ad altre due figure di spicco del fashion system: Mica Arganaraz e Lida Fox.
42
Non è dello stesso parere Sisley che gioca il suo asso nella manica con la cantante rock Skin. La leader degli Skunk Anansie ammette: “Nelle foto ho potuto essere davvero me… ironica, pazza, sopra le righe, divertente. Ho apprezzato molto il coraggio del brand nello scegliere un personaggio come me per la campagna pubblicitaria e mi è piaciuto lo shooting così ricco di energia e carattere”.
Per i nostalgici c’era una volta Cindy Crawford, Naomi Campbell e Claudia Schiffer… Ma come c’era una volta? Ci sono ancora! Ad unirle nuovamente davanti ad un unico obiettivo ci ha pensato il brand Balmain. Non c’è che dire: le tre celebri top model, simbolo della moda anni ’90, tolgono ancora il fiato.
A proposito di bellezze consolidate: la modella e fotografa Daria Werbowy, dopo due stagioni da protagonista delle campagne Equipment con originali autoscatti, ha condiviso la macchina fotografica con Kate Moss. Le foto ritraggono le due donne sull’isola privata di Mustique nelle Indie Occidentali.
Tra le scelte più curiose spicca quella fatta da Marc Jacobs che punta sul volto di Lana Wachowski. La regista 50enne, ideatrice della saga di Matrix, prima del cambio di sesso era conosciuta come Larry. La metamorfosi è sorprendente e oggi nei suoi occhi brilla una luce completamente diversa.
A proposito di “ tendenza gender”: il figlio dell’attore Will Smith, Jaden, per Louis Vuitton “Series 4” indossa capi femminili con estrema disinvoltura rimarcando una moda che ha più l’aspetto di un urlo di battaglia.
Chiudiamo in bellezza con il duo Dolce&Gabbana che ingaggia tre premi Oscar: Sophia Loren, Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore in uno spot che ha tutte le sembianze di un cortometraggio suddiviso in piÚ atti. Protagonista è ancora una volta la Sicilia, terra magica dalle molteplici storie.
R.L.
Giubbotto LEVI’S Mono orecchino TEATRO ROSANTICA
JUST A DENIM DAY Photos by FILIPPO THIELLA styling by ALESSANDRA MACRì
Giacca e reggiseno LA PERLA Jeans LEVI’S Scarpe BERSHKA
Total look LEVI’S
Jeans MANGANO Giacca PULL &BEAR Scarpe BERSHKA
Salopette MANGANO
Abito MANGANO Collana ROSANTICA Scarpe BERSHKA
Maglione BERSHKA Shorts LEVI’S
Felpa MANGANO Jeans STRADIVARIUS Scarpe BERSHKA Photos by Filippo Thiella Styling by Alessandra MacrĂŹ Grooming: Luciano Chiarello Scenografa: Eugenia Tartarelli Model: Benedetta Casaluci @Next Model - Milano
COSTUME
Una scandalosa camicia bianca
Il bianco è il suo colore, l ’eleganza è il suo valore,
la formalità è il suo compito, la raffinatezza il valore aggiunto
COSTUME
Gianfranco Ferré
Lanvin
Q
uesto è quanto potremmo dire di una semplice camicia bianca, un capo d’abbigliamento che trova origine con i Romani e che ancora oggi indossiamo e adoriamo. Sì, perché, la camicia bianca è quel must have a cui non si può mai dire di no. La camicia, insieme al pantalone, fa parte di quegli indumenti più antichi, che nel corso dei secoli ha subìto diversi cambiamenti, ma l’importanza è sempre rimasta invariata nel guardaroba maschile. La camicia compare per la prima volta nell’antica Roma. Era fatta di bisso o di lino, molto lunga e si portava solo sotto la tunica con diversi scopi: quello di essere indossata durante il bagno, quello di dividere la pelle del corpo dagli indumenti di tessuto pesante oppure quello di fare da barriera per epidermidi poco pulite. Qualche secolo dopo, nel Medioevo, i cavalieri usavano quelle ricamate dalle loro dame come segno d’amore oppure venivano usate come strumento di tortura, quando, inzuppate di zolfo, venivano fatte indossare ai condannati al rogo. Soltanto verso la fine del ‘600 la camicia comincerà ad ottenere un rinnovamento. Infatti viene ornata di pizzi e diventa uno status simbol che separava l’aristocrazia dalla plebe: ad esempio la camicia bianca veniva usata solo dai nobili, perché non lavorando non rischiavano di intaccarne il candore del colore. Da qui nasce il detto “colletti bianchi”, usato per indicare i classici impiegati d’ufficio, che sono sempre in giacca, camicia e cravatta.
62
63
Corneliani
Asos Kris van Assche
Nel periodo barocco la camicia diventò ancora più importante nell’abbigliamento maschile grazie all’invenzione della cravatta, che inizialmente era una semplice striscia di cotone di lino bianco che veniva fatta girare intorno al collo e lasciata cadere sul torace. Agli inizi del 1900 la camicia era staccata dal colletto e dai polsini, il collo vero e proprio della camicia era verticale e corto, noto adesso come colletto alla coreana. Con l’entrata del costume borghese del 1800, si capì l’importanza del colletto che doveva essere rigido, alto, inamidato, bianco e racchiuso dal nodo impeccabile della cravatta. I polsini anch’essi erano inamidati e chiusi da gemelli. Inoltre per accentuare la rigidità della camicia, che era molto lunga e quindi poteva creare delle antipatiche pieghe, inventarono anche i davanti in celluloide, che davano all’uomo l’aspetto di un pinguino. Verso il 1860 iniziarono a cucire camicie colorate, inizialmente usate solo per l’abbigliamento da giorno, mentre per quello da sera si usavano sempre delle camicie bianche. Nella seconda metà del secolo con il diffondersi degli sports, la camicia vede grandi novità, come ad esempio il colletto non più rigido, ma floscio ed attaccato e diventò anche camicia sportiva di flanella o di jeans, portata anche senza la giacca. Inizialmente questo tipo di camicia era usata come una divisa da lavoro, ma in seguito i giovani l’adottarono come segno di protesta. Negli anni ‘20 fu inventata la camicia button down: aveva il collo fermato
Dolce&Gabbana
Brigitte Bardot
COSTUME
COSTUME
64
Stella McCartney
COSTUME
sul davanti da due bottoncini (diventata adesso un classico della moda) e, per evitare arricciature quando si indossava anche la cravatta, si usavano le apposite stecche. La camicia, andando avanti nei secoli, oltre ad essere un accessorio dell’abbigliamento maschile, fu adottata anche come segno di appartenenza politica, come ad esempio le camicie rosse dei Garibaldini, le camicie nere dei Fascisti, le camicie brune dei Nazisti e quelle più recenti le camicie verdi dei Padani-Leghisti. La storia della camicia femminile inizia anch’essa nell’antica Roma quando le donne la utilizzavano come biancheria intima. La sua prima grande apparizione pubblica nel 1793, indossata dalla regina Marie Antoinette in un suo ritratto. Dopo aver creato scandalo, la camicia divenne un capo sempre più ricercato, arricchito da jabots, pizzi e ruches nell’Ottocento; simbolo di eleganza e agiatezza per le madame oziose agli inizi del Novecento. Successivamente venne riportata nel guardaroba femminile da Coco Chanel, che l’aveva “rubata” dagli armadi degli uomini. Diventa sinonimo di femminilità grazie alle dive del cinema degli anni ‘40 e ‘50 come Katherine Hepburn, che ne fece quasi una divisa, e Audrey che la rese iconica. Diventò pian piano sinonimo di quel look maschile che quasi 65
Dsquared2
Bottega Veneta
Ermenegildo Zegna
Audrey Hepburn
Dsquared2
COSTUME
eleva il capo stesso a manifesto del femminismo: da Patti Smith sulla copertina dell’ album Horses a dive contemporanee icone di uno stile androgino, come Tilda Swinton che decide di indossarla anche sul red carpet. Inoltre se da un lato Gianfranco Ferré la rese celebre conferendo ad essa innumerevoli identità, lo stilista innovatore mantenne come base il colore bianco, rivoluzionando però il tipo di tessuto, sostituendo il classico e tradizionale cotone con le pregiate organze, taffettà e crêpes di seta. La camicia per la prima volta in assoluto verrà destrutturata e avrà, di volta in volta, il collo all’orlo e l’orlo come collo: l’importante, per lo stilista, era rendere unico e nuovo quel capo, attraverso colli molto grandi, imponenti e maestosi. Ferré esaltava le trasparenze date dai tessuti che lasciavano intravedere il corpo femminile, molto spesso nudo e la sensualità veniva vista come rivalsa verso gli uomini: ricordiamo che in quegli anni le donne avevano acquisito quasi tutti i loro diritti abbattendo le distinzioni di genere. Ancora una volta un capo d’abbigliamento è diventato unico e raffinato prendendo forma sul corpo femminile, permettendo di scansare certi concetti superati e poco eleganti. Possiamo davvero solo dire grazie alla camicia, che si è fatta conoscere ed è giunta fino a noi per la semplicità, la purezza e l’eleganza che la contraddistinguono. Michele Vignali
66
Gianfranco FerrĂŠ Collezioni A/W Pret-a-porter 1993
COSTUME
67
Take A SEAT Photos by Marco Di Donna STYLING by Michela Caprera
Sweater Missoni Shirt Antonio Marras Trousers and hat Salvatore Ferragamo Sandals Car Shoe
Gordon: Coat Stella Jean Shorts Missoni Eyewear Mykita Sandals Car Shoe Sasha: Jumpsuit N.21 Dress and earrings Miu Miu
Total look Ermenegildo Zegna Couture Shoes Car Shoe
Top Maryling Skirt Missoni
Gordon: T-shirt Au Jour le Jour Sasha: Dress Erika Cavallini Jacket Maryling Trousers stylist’s own
Gordon: Shirt Salvatore Ferragamo Sasha: Jumpsuit Ermanno Scervino Sunglasses Mykita
Shirt Au Jour Le Jour Trousers Antonio Marras
Total look Erika Cavallini
Gordon: Jacket Au Jour Le Jour Trousers Stella Jean Sunglasses Mykita Sasha: Jacket MomonĂŹ Trousers Space Top Erika Cavallini
Total look Au Jour le Jour Shoes Miu MiU Photos by Marco Di Donna Styling by Michela Caprera Photographer assistant: Julia Bussi Stylist assistant: Mariana Leal and Elvina Tourkomani Make-up and hair: Valeria Orlando @HM Battaglia Models: Gordon Bothe @I Love Models Management and Sasha @MP Management
FOTOGRAFIA
Estetica ed eleganza si incontrano in una fotografia dal sapore pittorico e iperreale:
Rene Habermacher
L
’originalità di un’arte si trasmette in una produzione che interpreta la poliedricità di una formazione, strutturata su una pratica attenta e che assume diverse espressioni e visioni: la fotografia di Rene Habermacher ne è un esempio universale. In Habermacher si trova un’espressione fresca, rinnovata quanto affascinante, sublime sinergia tra eleganza e ricerca estetica, con un tocco di naturalezza e di immediatezza. L’immediatezza è percepibile all’interno dell’idea che porta Rene a cogliere il momento ideale
82
e, soprattutto, l’aspetto della creazione della scenografia, vera e propria definizione del contesto in cui il soggetto si trova, ambientazione suggestiva, quasi surreale, procedendo in un iperrealismo che porta a valicare i confini della semplice e superficiale visione oggettiva per intraprendere un percorso estetico suggestivo e coinvolgente, quasi magico. La centralità del soggetto si evidenzia in tutto il percorso narrativo di Rene Habermacher, come in Negritude, etereo inno alla bellezza e alla raffinatezza umana, oppure nelle serie, dal tono fascinoso quanto sontuoso, dedicate alla ritrattistica maschile e femminile, rendendo la fotografia quasi visione pittorica, in cui è il colore, acceso e delicato, a determinare e dettagliare con attenzione le figure, rendendole statuarie espressioni. Si può notare un espressionismo fotografico tanto da far convergere in modo lineare e armonico, equilibrio di spazi che trovano un confronto, attivo e continuo, tra figura e forme architettoniche,
tra persona, che diventa simbolo dal significante estetico unico e universale, e ambiente circostante, quella geometria di linee e di equilibrati giochi di forme che ne determinano una rappresentazione quasi visionaria, dando testimonianza della formazione teatrale, videoartistica, cinematografica e televisiva, la dinamica dei soggetti inseriti nei contesti, dell’autore: gli elementi scenici assicurano nella loro ammirabile e misurata abbondanza una maggiore rilevanza dell’effetto estetico che si traduce in un concetto incisivo e in un significante vivido, fino a giungere a una rappresentazione che si avvale della sapienza tecnica puntuale della mano dell’autore, tempi di esposizione ristretti, aperture di diaframma calibrate, giochi chiaroscurali e luminosità elevata tanto da dare risalto alle cromie e alle luci che vanno a disegnare le figure. Rene Habermacher è un fotografo poliedrico e complesso nella sua formazione e nella sua
attività: nasce in Svizzera e vive a Parigi, tanto da diventare uno dei più importanti e celebri fotografi fashion style, dall’impatto estetico riconoscibile, riconducibile e deciso, lavorando per famosi brand di moda tra cui Bulgari, Chanel, Dior, Issey Miyake, Rick Owens, Sacao e tanti altri. Rene ha anche realizzato un documentario su una performance di Marina Abramovic, risaltando quel lato provocatorio e di grande creatività che si inserisce in una produzione artistica, la sua, volta a risaltare il lato interiore e onirico
del soggetto: è, infine, anche fondatore di The Stimuleye, workshop su una fusione epica e magistrale tra visione, musica, lusso e moda, dando giusto incontro tra sperimentazione estetica e definizione perfetta della comunicazione pubblicitaria. Diverse sono le covers che Rene ha realizzato, accedendo alla dimensione editoriale della fotografia scenografica, per riviste e magazine del calibro di Numero, Pop, Vogue, L’Officiel, Harper’s Bazaar e Interview. Alessandro Rizzo
the women’s tennis Photos by Joseph Degbadjo styling by Mark L. Bobo Pants and blazer H&M sandals perso
Body JITROIS sneakers perso
Short JITROIS top CALVIN KLEIN
stretch skirt JITROIS top H&M sandals perso
sneakers persO Photos by Joseph Degbadjo Styling by Mark L. Bobo Make-up & hair: Carole Linard Model: Katherine Neff @The Face - Paris
ITALIAN HUSTLE Photos by Fabrizio Cestari Styling by Arianna Ciaralli Assisstant photographer: Ugo Baglioni Make-up, grooming & hair by Emanuela Di Giammarco using SISLEY PARIS OFFICIAL Special guest: Marianna Di Martino e Giuseppe Maggio Produzione: Rockett Organizzazione: Maria Rosaria Cautilli Location: Lifestyle Suites Rome Ufficio stampa: MPUNTO
Marianna: Trench coat BURBERRY Scarpa CINTI Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Total look DSQUARED2
Marianna: Completo IEMì ID EST MILANO Scarpa MIU MIU Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Total look FENDI Scarpe DSQUARED2
Marianna: Trench coat BURBERRY Scarpa CINTI Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Total look DSQUARED2
Marianna: Abito OM MADE W/LOVE Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Pantalone DONDUP Giacca ANDREA INCONTRI
Marianna: Chiodo LIU-JO T-shirt PRESIDENT Shorts LUDOVICA AMATI Scarpe OJOUR Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Completo DSQUARED2 T-shirt PRESIDENT
Marianna: Maglia MISSONI Top LUDOVICA AMATI Giuseppe: Total look DSQUARED2
Marianna: Abito OM MADE W/LOVE Giuseppe: Pantalone DONDUP Giacca ANDREA INCONTRI
Marianna: Abito FENDI Anelli MVP CREATIONS Scarpe MIU MIU Giuseppe: Giacca FENDI Pantalone DONDUP
Marianna: Abito FENDI Anelli MVP CREATIONS Giuseppe: Giacca FENDI
Marianna: Maglia MISSONI Top LUDOVICA AMATI Giuseppe: Total look DSQUARED2
INTERVISTA
Giuseppe Maggio: “L’amore non si aspetta, l’amore ti trova” 108
INTERVISTA
G
iuseppe Maggio, nonostante la sua giovane età, è tra i protagonisti di diverse pellicole cinematografiche girate da registi di successo e fictions televisive campioni d’ascolti. Da promessa del calcio ad attore, la scelta d’interpretare una carriera piuttosto che l’altra è avvenuta naturalmente. Tenebroso e affascinante nell’aspetto, nasconde un animo da uomo “d’altri tempi”, quello, per intenderci, in grado di prendersi cura della propria donna nel suo massimo rispetto e nella sua totale essenza. Ama emozionare ed emozionarsi sia sul lavoro che nella vita privata e, udite udite, non è in cerca dell’amore perché è convinto che quello vero sarà lui a trovarlo.
A 16 anni hai debuttato al cinema come protagonista della pellicola “Amore14” di Federico Moccia e fin da allora abbiamo notato che in tutti i tuoi ruoli la verve di “bello e ribelle” ti ha sempre accompagnato... è intrinseca in te o le produzioni ci giocano? L’apparenza inganna. Mi ritengo una persona solare che ha come tutti dei momenti di ricerca interiore.
No mai. Esistono dei ruoli, il mio è sempre stato quello di prendermi cura delle donne che ho avuto. Anima e corpo. La mia donna è la mia dea, la mia musa, ma mai invertire i ruoli altrimenti sono guai. Oggi gli uomini sono molto più vanitosi di una volta, credi che quest’osannata cura per se stessi penalizzi quella sana e rude virilità? Come ho detto prima, l’uomo deve essere uomo fino in fondo. Bisogna inevitabilmente scindere però l’immagine lavorativa dall’essenza privata. Molto spesso il mercato ha delle richieste specifiche e di riferimento.
Da promessa del calcio ad attore, due strade completamente diverse, raccontaci… Inevitabilmente una ha escluso l’altra. Allenarsi implica un impegno costante, non solo fisico. Quando segui una strada non puoi osservare il paesaggio tantomeno percorrere vie parallele, devi convogliare tutte le tue forze verso un unico obiettivo. Quello diventa vita o morte. Galeotta fu quella volta che…? Per giocare con una mia amica decisi di tentare la sorte. Il destino ha un disegno chiaro per ognuno di noi. Il mio mi ha scovato tra i banchi di scuola.
L’ultima volta che hai detto: ma chi me l’ha fatto fare? Mi capita raramente, rifletto molto prima di prendere una decisione. Che rapporto hai con la moda? La moda tende a passare, ad evolversi. L’eleganza no.
Si è appena conclusa la fiction televisiva “Tutti insieme all’improvviso”, ci sarà un seguito? Che cosa hai in comune con il personaggio di Paolo e qual è la scena che ti ha richiesto maggior sforzo? Lo spero! Paolo è un ragazzo comune, come tale si relaziona al mondo. La semplicità del prodotto è stata la chiave del suo successo. Ho amato Paolo, il modo in cui i suoi occhi vedevano il mondo e la sua dignità. La scena a cui sono più legato è quella in cui Fabrizio Ferracane, nell’ultima puntata, mi comunica la sua morte imminente.
Sveliamo ai nostri lettori ciò che è successo in quest’editoriale: durante alcuni scatti tu e Marianna siete entrati talmente nei personaggi che vi siete addirittura commossi… Quanto conta emozionarsi nel vostro lavoro? L’emozione, se reale, è l’essenza di questo mestiere. Giuseppe è… Giuseppe lo tengo per me, ogni personaggio pubblico deve circondarsi di un po’ di mistero. E poi c’è lui: l’amore. Che rapporto hai con questo sentimento, come lo vivi e che cosa ti aspetti? L’amore non si aspetta, l’amore ti trova. Per me è totalizzante. Quello vero è il fine ultimo di tutti i nostri sforzi.
Progetti lavorativi futuri? Raccontaci… Sto girando un’altra serie Mediaset, ma non posso svelare nulla. I ruoli nella società odierna si sono amalgamati… Tra le braccia di una donna ti sei mai sentito un uomo oggetto?
Salvatore Paglia
109
INTERVISTA
Marianna Di Martino: “Mi sono scoperta bella da grande”
H
a sfilato per le più importanti Maisons di moda, poi, spinta dal desiderio di cimentarsi in nuove esperienze, ha lasciato le passerelle per darsi alla recitazione. Tra un tuffo nel passato e uno sguardo rivolto al futuro, scopriamo Marianna Di Martino: un’attrice di talento che cerca di non confondere i sogni con le aspettative. E una giovane donna che tiene per mano con tenerezza il suo ricordo di bambina alta, magrolina, con gli occhiali e l’apparecchio. Nel mezzo? L’amore! Quello con la “A” maiuscola e libero da ogni pregiudizio.
Il tuo esordio parte con il botto: seconda classificata a Miss Italia 2008: che cos’è rimasto di quella 19enne? Conservo quasi tutto: i sogni ad occhi aperti, l’entusiasmo per le piccole conquiste, la voglia di crescere e migliorare, anche certe paure che con il tempo ho imparato a gestire meglio, ma soprattutto sono esattamente la stessa secchiona che voleva a tutti i costi diplomarsi col massimo dei voti… cosa che oggi, nel mio lavoro, mi torna molto utile.
In fatto di moda quale stile preferisci? La moda mi diverte molto è uno stimolo continuo, ma ho uno stile abbastanza personale che negli ultimi anni si è consolidato. Seguo l’ispirazione mattutina! Ogni collezione lascia un suo piccolo ricordo, così ogni mattina sono libera di scegliere tra la salopette anni 80, gli skinny jeans strappati o l’abito bon ton. Sveliamo ai nostri lettori ciò che è successo in quest’editoriale: durante alcuni scatti tu e Giuseppe siete entrati talmente nei personaggi che vi siete addirittura commossi… Quanto conta emozionarsi nel vostro lavoro? Emozionarsi è tutto. Sia nel nostro lavoro, che nella vita. Mi piace pensare che fare l’attrice mi aiuti a non dimenticare la bambina che sono stata, a conservare la sua capacità di stupirsi, di entusiasmarsi, di amare e anche di commuoversi.
Quando hai capito che l’aspetto fisico ti avrebbe aperto molte porte, ma non tutte? In realtà mi sono “scoperta bella” da grande. Fino agli inizi del liceo ero semplicemente un maschiaccio, alta, magrolina, con occhiali e apparecchio. Ero la classica bambina che preferiva sentirsi dire “brava” anziché “bella”. Poi un giorno, per strada, un agente mi fermò scambiandomi per una sua modella. Avevo 14 anni e da lì scoprii un mondo a cui non avevo mai pensato, ma sono ancora quella bambina che preferisce sentirsi dire “brava”, piuttosto che “bella”.
Che ruolo speri d’interpretare in un prossimo futuro? Spero di poter sempre interpretare ruoli che mi mettano alla prova, che mi riservino qualche sorta di sfida. Fino ad ora ho avuto spesso la fortuna di misurarmi con personaggi che, in partenza mi sembravano “montagne insormontabili”. Il bello parte da qui.
Tra cinema e televisione ti sei data molto da fare… Ricordiamo, tra i vari personaggi che hai interpretato, che sei stata la “pietra dello scandalo” in “Operazione U.N.C.L.E. di Guy Ritchie e una mamma single in “Un fantastico via vai” di Leonardo Pieraccioni. Che cosa dobbiamo aspettarci dalla pellicola in uscita a fine marzo “Come saltano i pesci”? È una storia intima, diversa dalle mie precedenti esperienze. Angela è un’anima in movimento, sfuggente, e quindi più difficile da inquadrare. Questa sua caratteristica mi ha subito affascinato. È un personaggio in evoluzione.
Hai sfilato per numerose case di moda, citiamo tra tutte Armani e Fendi. Che cosa rimpiangi della passerella? Ho un rapporto molto sereno con il mio passato da modella, non ho rimpianti. Ho avuto la fortuna di lavorare per alcune delle più importanti Maisons e questo è già un sogno vissuto ad occhi aperti. Ho smesso perchè sentivo il bisogno di esprimermi oltre la passerella, volevo dare voce e vita a quei personaggi che nella moda s’interpretano solo per pochi istanti. E poi mi piace tantissimo, oggi, poter essere dall’altra parte, godere di quello spettacolo fatto d’istanti, magari seduta in prima fila!
E nel futuro che cosa bolle in pentola? Sono nel cast di “Matrimoni e altre follie”, una nuova serie in dodici puntate diretta da Laura Muscardin (già regista di “Tutti pazzi per amore”) e destinata al pubblico di Mediaset. Poi ci sono tante cose belle all’orizzonte, per fortuna, ma ancora non posso dire nulla.
La storia dei tuoi genitori si basa su un forte sentimento pronto a lottare contro tutto e tutti, ma prima di ogni cosa è una guerra al pregiudizio, 110
INTERVISTA
Spiegaci meglio perché affermi che le delusioni sono gemelle delle aspettative? Non bisogna confondere i sogni con le aspettative, da cui spesso nascono le delusioni… e quelle non fanno mai bene. Cerco di avere un atteggiamento sempre positivo. Ad esempio: se faccio un provino non mi aspetto che mi richiamino, ma penso a cosa ha funzionato e cosa invece devo perfezionare; e se nel frattempo mi dovessero richiamare, sarà una sorpresa inaspettata!
Che concezione hai dell’amore? L’Amore, quello bello con la A maiuscola, è universale. I miei genitori hanno vissuto un Amore libero dal pregiudizio sulla differenza d’età. Oggi si parla di Amore libero dal pregiudizio sull’orientamento sessuale. Dopo 30 anni si combatte ancora per la libertà di amare chi amiamo, quindi direi che ho una concezione dell’Amore libero da ogni pregiudizio. Ci sono degli stereotipi comuni tra il mestiere di modella e quello d’interprete? Entrambe le professioni sono considerate per l’apparire, più che per “l’Essere”. È sottovalutata la forza che ci vuole nell’affrontare decine di casting a cui non verrai presa, senza abbatterti e continuando ad insistere credendo in te stessa; e quanto studio costante necessita la costruzione delle psicologie dei personaggi più complessi. Il tutto per arrivare lì, dove i tuoi sogni ti dicono di andare.
Salvatore Paglia
111
PERSONAL FLAVORS Photos by Pia Oppedisano styling by Gabriele Papi
Hat Super Duper Hats Vintage Saylor Collar Trousers Lucio Vanotti
Hat Super Duper Hats Glasses Eye/Love Sunglasses Pochette Mitchumm Industries Shirt Giacomo Bacci Azure Shirt Sunnei
Hat Super Duper Hats Vintage long kilt Boots Roberto Cavalli
Hat Ilariusss Transparent turtleneck UY Studio Denim Trench Sunnei Trousers Au Jour le Jour Sandals Lucio Vanotti
Vintage Biker leather hat Charm Vivienne Westwood T-shirt and pants Lucio Vanotti Latex jump suit UY Studio
Him: Hat Ilariusss Printed Shirt Roberto Cavalli Jacket Grifoni Her: Vintage body Floral hologram print pants Les Animaux
Leather hat KTZ Leather Apron UY Studio
Hat Super Duper Hats Crop top UY Studio Jacket Lucio Vanotti
Combo Lapin Tan Hat Super Duper Hats Jacket and Trousers Lucio Vanotti Crop Top UY Studio Photos by Pia Oppedisano Styling by Gabriele Papi Model: Iago Santiba単ez
ESSENZE
Giorgio Armani: i magnifici quattro
ESSENZE
Eau Pour Homme L’essenza dello stile
Con Eau pour Homme Giorgio Armani nel 1984 non ha solo presentato la sua fragranza, bensì la sua filosofia creativa che negli anni si è imposta e continua a conquistare intere generazioni. Un successo che il tempo non ha scalfito, anzi… l’ha esaltato. Proprio come il suo stile, la fragranza negli anni è sempre fedele a se stessa. Ad esordire è la vigorosa scossa degli agrumi: arancia amara e limone, come una prima ondata di sole ravvivata dalle note piccanti del coriandolo. Subito dopo spiccano le spezie, noce moscata e cumino, leggermente avvolte nella lavanda e nel neroli. Ecco che la freschezza diventa quindi più ricca e più densa, prima di essere riscaldata dalla scia boisé del cedro e del patchouli, un vigoroso accordo selvatico, persistente ma perfettamente addomesticato. L’insieme è un avvolgente abbraccio tra cielo e terra dove la luminosità del sole contrasta con il mistero del sottobosco. Il flacone è stato appena ravvivato perdendo leggermente la forma arrotondata per assumerne una slanciata.
126
ESSENZE
EAU DE NUIT
L’essenza dell’eleganza In Eau de Nuit l’esuberanza della cascata fresca e luminosa si sposa alla sensualità ricca e avvolgente delle spezie, del cedro e dell’iris. La fragranza, abbracciata in una boccetta che ripresenta le stesse linee del suo gemello in un’elegante versione in vetro liscio nero, spalanca le porte ad un nuovo promettente capitolo dedicato ad una complementarietà in chiaroscuro per tutti gli uomini che amano l’eleganza sia di giorno che di notte.
127
ESSENZE
Eau D’Arômes
L’essenza dello chic italiano Eau d’Arômes esprime una nuova sfaccettatura, semplice, sofisticata e lussuosa, Una fragranza dalla texture ricca, legnoso-speziata, per una sontuosa evasione. Le note di testa dallo zenzero esaltano le fragranze agrumate del bergamotto e del mandarino. Nel cuore, il cardamomo, la salvia e il peperoncino contrastano con l’asciutta croccantezza del vetiver, su un accordo di patchouli e di rara ambra grigia.
128
ESSENZE
EAU DE CÈDRE
Una fragranza per il gentleman moderno
Eau de Cèdre cattura lo stile ricercato del gentleman moderno in una scia di legni, spezie e cuoio. Fragranza raffinata, luminosa e profonda, Eau de Cèdre s’ispira alla giacca di velluto verde di Giorgio Armani. In questa fragranza il bergamotto frizzante, il limone e le foglie di violetta fresca s’irradiano attraverso le note pulite del cardamomo, prima di riscaldarsi a contatto con il cumino piccante e la salvia croccante. Nelle note di fondo, l’essenza di cedro e l’estratto di tè nero trovano la seduzione estrema nella soave carezza del suede.
129
Lust for Life Photos by Alexander Zuber styling by Nicole Walker
From left: Shirt and tie HERR VON EDEN Jacket RICHERT BEIL Pants MARC STONE Shoes CHEAP MONDAY Top and hat MARC STONE Jacket HERR VON EDEN Jacjet STUTTERHEIM Shoes ADIDAS Y-3 Top TOPSHOP Jacket and pants HIEN LE Sunglasses MYKITA Shoes ZARA
Jacket and Shirt HERR VON EDEN Pants RICHERT BEIL Sunglasses MARC STONE Shoes WUN HUNDRED
Jacket, shirt, pants and hat MARC STONE Shoes COS
Jacket and sweater MARC STONE Jeans H&M
From left: Sweater RICHERT BEIL Jacket and jeans CHEAP MONDAY Shoes WUN HUNDRED Sweater and jacket MARC STONE Jeans H&M Shoes ADIDAS Y-3
Sweater RICHERT BEIL Jacket TIM LABENDA Jeans CHEAP MONDAY Shoes ZARA
From left: Sweater RICHERT BEIL Jacket TIM LABENDA Jeans CHEAP MONDAY Sweater RICHERT BEIL Jacket and jeans CHEAP MONDAY
Sweater RICHERT BEIL Jacket and jeans CHEAP MONDAY Shoes WUN HUNDRED
from left: Sweater MAIAMI Jacket and shoes CHEAP MONDAY Pants TIM LABENDA Shirt and jacket HERR VON EDEN Pants RICHERT BEIL Shoes WUN HUNDRED Sunglasses MARC STONE Jacket, shirt, pants and hat MARC STONE Shoes COS
Photos by Alexander Zuber www.alexanderzuber.com Styling by Nicole Walker @Blossom Management Mua & hair: Latisha Nicholson @Blossom Management Assistant: Rico Zartner Models: Ola @Iconic Management, Dennis D. and Eloy de Groot @Viva Models Production and Post: WE STUDIO
Fashion moda e stile negli scatti di
MOSTRA
Giappone 1983 Primo piano della bocca di una geisha che mangia del tofu con le bacchette, a Kyoto. Ph. Chris Johns
D
al 4 febbraio al 2 maggio Palazzo Madama presenta Fashion, una nuova e interessante mostra fotografica ideata e prodotta da National Geographic Italia. L’esposizione vanta 62 immagini di gran formato realizzate da 36 maestri dell’obiettivo. Gli scatti offrono un’affascinante prospettiva globale sul significato storico e culturale dell’abbigliamento e dell’ornamento e su ciò che ruota intorno al concetto di stile.
148
149
150
MOSTRA
Papua Nuova Guinea 1998 Ritratto di uomo huli con la parrucca tradizionale. Per gli uomini di questa popolazione della Papua Nuova Guinea non c’è nulla di più virile che prendersi cura del proprio corpo, a partire dai capelli. Ph. Jodi Cobb
Una riflessione che in principio nacque dall’istinto antico di decorare il corpo, di apparire belli, diversi o più semplicemente di dichiarare un senso d’identità e legame attraverso l’uso di colori, geometrie, abiti e segni. Qualcuno dice che la moda da sempre esprime, al tempo stesso, l’effimero e l’eterno e definisce un’appartenenza sociale, economica, politica e religiosa.
151
Stati Uniti, 1998 Qualche ora prima di essere incoronata Miss Universo 1998, la studentessa Wendy Fitzwilliam di Trinidad dĂ un ultimo tocco al suo costume tradizionale. Ph. Jodi Cobb
MOSTRA
Stati Uniti 1929 Donne in tenuta da spiaggia in posa sulla sabbia bianca della Florida Ph. Clifton R. Adams
È proprio in questa prospettiva che, attraverso accostamenti sorprendenti e apparentemente stravaganti, il percorso in mostra illustra come le passerelle della moda internazionale hanno molto più in comune di quanto si possa pensare con le praterie dell’Oregon, le foreste pluviali di Papua Nuova Guinea, i villaggi africani e i templi giavanesi. Fashion arricchisce con un nuovo capitolo il filone delle mostre fotografiche che, ormai da qualche anno, Palazzo Madama accoglie nella suggestiva Corte Medievale e costituisce la seconda tappa, dopo Women of Vision del 2014, della partnership tra la Fondazione Torino Musei e National Geographic Italia. Una collaborazione che affianca l’immagine dei musei ad un marchio internazionale che da 128 anni è testimone autorevole dei grandi cambiamenti del mondo. 154
155
Fashion moda e stile negli scatti di National Geographic
a cura di Marco Cattaneo e della redazione di National Geographic Italia 4 febbraio - 2 maggio 2016 @Palazzo Madama - Corte Medievale - Piazza Castello, Torino Orari: lunedì 10-18, martedì chiuso, mercoledì - sabato 10-18, domenica 10-19 - Info: 011 4433501
Arabia Saudita 1986
Una giovane beduina nasconde il volto a tutti gli uomini estranei alla famiglia. Ph. Jodi Cobb
ANDI Photos by Massimo Bestetti STYLING by Stefano Guerrini
Total look Messagerie
Total look EDITHMARCEL occhiali Hype by Moa Ottica
Total look Christian Pellizzari
Total look Yezael by Angelo Cruciani
Total look EDITHMARCEL
Total look Studiopretzel scarpe Dr. MartenS Photos by Massimo Bestetti Styling by Stefano Guerrini Grooming: Bonnie Caria Photographer’s assistants: Alessandro Gamba and Veronica Benedetti Stylist’s assistants: Rodrigo Giaimis Ramos and Riccardo Terzo Model: Andi Andrei @New Beatrice Management Un ringraziamento speciale per l’ospitalità a Hotel Cristoforo Colombo Milano e Hado Spa
Portrait of Picasso - ph. André Villers (1957)
L
Da Picasso alla Pop Art Giapponese
Bacchanale avec Chevreau et Spectateur (1959)
a testimonianza di una genialità eclettica, di un’assoluta modernità artistica, della versatilità, della costante evoluzione stilistica del Maetro Picasso si affianca, pur rimanendo in due sezioni completamente separate, alla Japan Pop Art che vede il Giappone come una potenza artistica paragonabile agli Stati Uniti del secolo scorso. La galleria Deodato Arte mette a segno un doppio colpo da 90 proponendo due mostre apparentemente distaccate, ma in sostanza profondamente unite dalle diverse tecniche utilizzate, sperimentate e in voga protagoniste degli e negli anni. Andiamo con ordine.
Tomoko Nagao, Hokusai -The Great Wave of Kanagawa with Mc, Cupnoodle, Kewpie, Kikkoman and Kitty (2012)
Tomoko Nagao con Deodato Salafia
ARTE
Nature morte a la pasteque (1962)
In “Picasso, capolavori incisori e litografici” (Via Santa Marta, 6 – Milano fino al 30 marzo 2016) l’artista dimostra uno spiccato interesse per la grafica: dall’incisione all’acquaforte, dall’acquatinta alla litografia, realizzando opere esemplari sia dal punto di vista tecnico, che iconografico. Un incessante desiderio di esplorazione, appropriazione e innovazione contraddistingue questi lavori, nei quali non mancano componenti autobiografiche che si uniscono a temi letterari, classici, mitologici ed erotici.
172
ARTE
Jeune homme couronne de feuillage (1962)
ARTE
Le vieux roi (1963)
ARTE
Bacchanale avec Chevreau et Spectateur (1959)
In mostra sono esposte numerose opere litografiche dagli anni Venti agli anni Settanta, oltre ad una selezione d’incisioni appartenenti alle serie Suite Voillard (1930 - 1937) e La Celestine (1968 - 1971). Le 100 acqueforti raccolte nella Suite Voillard, commissionate dall’editore Ambroise Voillard, non fanno riferimento ad un unico testo, ma trattano cinque tematiche differenti: la battaglia amorosa, Rembrandt, il Minotauro e il Minotauro Cieco, lo Studio dello Scultore e i Ritratti di Voillard.
175
Hiroyuki Takahashi
Gli artisti Tomoko Nagao, Hiroyuki Takahashi, Hikari Shimoda e Hitomi Maehashi, invece, tornano protagonisti alla Deodato Arte con la mostra “Japan Pop Art - #nipposuggestioni”, in programma dal 10 al 31 marzo presso la sede di Via Pisacane 36 della galleria milanese. Quattro punte di diamante che incarnano il manifesto delle ultime tendenze artistiche del Sol Levante e della generazione successiva ai grandi maestri del Superflat style Takashi Murakami e Nara Yoshitomo. Entriamo nel dettaglio.
Hitomi Maehashi, Selfie
Tomoko Nagao è riconosciuta come la più importante esponente della MicroPop Art e del SuperFlat in Italia. Nei suoi lavori rivivono capolavori dell’arte classica: iconiche opere di Caravaggio, Botticelli, Velazquez, Tiziano rivisitate in chiave pop e rilette secondo l’estetica “kawaii”. Tra le sue opere vettoriali spicca “The Birth of Venus with baci”, recentemente esposta alla Gemalde Galerie di Berlino nella mostra
Tomoko Nagao, Botticelli - The Birth of Venus with Baci, Esselunga, Barilla, PSP and Easy Jet (2012)
Hikari Shimoda, Children of this 177 planet 24 (2014)
“The Botticelli Renaissance” e prossimamente in mostra al Victoria & Albert Museum di Londra. Dall’estetica “kawaii” di Tomoko Nagao si passa al linguaggio “mood shōjo” delle opere di Hiroyuki Takahashi. Particolarmente affermato a Tokyo, dove è considerato una vera star, Takahashi realizza opere digitali che incarnano i principi della tradizione Shōjo, ovvero una cultura neo-femminista e dai tratti trasgressivi. Lanciando forti messaggi di emancipazione, l’artista ritrae ragazze d’ispirazione Manga e spesso affette da profonde crisi d’identità, inserendole in contesti urbani. Takahashi è inoltre molto popolare anche nel mondo della moda e del design. Con le sue grafiche vengono realizzati capi d’abbigliamento e gadgets di vario genere molto apprezzati in Giappone.
Tomoko Nagao, Hokusai -The Great Wave of Kanagawa with Mc, Cupnoodle, Kewpie, Kikkoman and Kitty (2012)
Anche Shimoda s’ispira al mondo dei Manga e delle Anime. Nelle sue opere, realizzate con una straordinaria abilità tecnica, la realtà incontra il mondo fantastico ed elementi di tenerezza e di orrore convivono dando vita ad un linguaggio artistico innovativo e contemporaneo, denso di significati simbolici. I protagonisti delle sue tele sono spesso bambini in veste di supereroi o magiche ragazze, i cui occhi diventano specchio delle problematiche sociali contemporanee. La loro innocenza e semplicità è per l’artefice occasione per sottolineare l’importanza della crescita e della formazione delle nuove generazioni. Si conclude con Hitomi Maehashi che si avvale di un’innovativa tecnica artistica che va oltre l’utilizzo di Photoshop, il foto-ritocco e la pittura grafica digitale: uno stile meticoloso e all’avanguardia, particolarmente rappresentativo delle nuove tendenze artistiche giapponesi. Dopo aver scattato fotografie a persone comuni o a se stessa, Hitomi Maehashi modifica le immagini al computer combinando la realtà a tratti caratteristici della cultura Manga e delle Anime, ispirandosi alla pratica del cosplay e alle maschere giapponesi chiamate Kigurumi. Tomoko Nagao, Caravaggio - Narcissus with nescafe, L’Oreal, Coca-Cola, Smartcar and Panasonic
Hiroyuki Takahashi Hikari Shimoda, child30
Tomoko Nagao, Leonardo da Vinci - The Last Supper with MC, EasyJet, Coca-Cola, Nutella, Esselunga, Ikea, Google and Lady Gaga
MEGALOMANIA Photos by Víctor Guillén styling by J. J. Ortiz
Total look Zara
Leggins BSK
Total look Zara
Windbreak Pull & Bear Shoes Zara
Windbreak Pull & Bear
Windbreak Pull & Bear
Coat Zara
Leggins BSK
Total look Zara
Shoes Zara
Windbreak Pull & BeaR Photos by Víctor Guillén Styling by J. J. Ortiz Make-up & hair: Ana Mimbrero Model: Manuel Martín del Viejo @Delphoss
CINEMA
Zoolander 2: la pellicola che ride su e con la moda
È
nelle sale il sequel della pellicola più divertente ambientata nel settore moda: Zoolander 2. Ovviamente anche in questo secondo appuntamento il sistema moda non viene ridicolizzato, ma esaltato attraverso una comicità che fa leva sugli stereotipi che ruotano attorno al patinato mondo fashion. La trama ironica, trash e assurda, gira nuovamente attorno a Derek Zoolander, il modello più svitato, famoso e bello del mondo interpretato dall’attore Ben Stiller, che in questo nuovo appuntamento veste i panni anche di regista del film. Ad accompagnarlo nelle sue rocambolesche e bizzarre figuracce il collega, prima nemico e poi fedele compagno di sbeffeggiamenti, Hansel McDonald, il modello sciamano seguace di filosofie orientali e figlio dei fiori. Nel primo film abbiamo lasciato i protagonisti alle prese con il
salvataggio del presidente indonesiano minacciato di morte da uno stilista pazzo, oggi li ritroviamo come infiltrati dell’Interpol nel mondo dell’alta moda per sgominare una malvagia organizzazione che ha come missione quella di eliminare tutti i belli dello star system. Cornice di spicco dell’intera proiezione è Roma, un omaggio al Belpaese al quale dovremmo essere grati. L’attore-regista Ben Stiller ammette: “ Ho deciso di girare nella Capitale dopo aver visto il documentario Valentino - The Last Emperor e ne sono rimasto affascinato. Per questo motivo ho ambientato la storia in questi luoghi dal respiro internazionale. Poi è una città così smaccatamente cinematografica con un bagaglio storico e culturale infinito”. Seppur girato negli studi di Cinecittà, il regista ha dato ampio respiro alle bellezze tipiche che caratterizzano questi luoghi come 199
il Pantheon, i vicoli del centro, Piazza Venezia, l’Altare della Patria, il Colosseo, Piazza, Piazza di Spagna… Inoltre sono tantissimi i big che interpretano se stessi nel film Justin Bieber, Miley Cyrus, Benedict Cumberbatch, Kanye West, Demi Lovato, Lenny Kravitz, Mika, Katy Perry, Lewis Hamilton, Valentino, Cara Delevingne… mentre il cast dei protagonisti è completato da Penelope Cruz, Kristen Wiig, Christine Taylor e il ritorno di Milla Jovovich e Billy Zane. Non poteva di certo mancare Will Ferrell nei panni di Mugatu. Ma se è vero che, come sostiene Derek Zoolander, per aver successo come indossatore è indispensabile essere “ambigiro” (cioè sulla passerella è necessario saper ruotare sia da un lato che dall’altro, mentre lui, sfortunatamente, sa girare solo a destra), nella vita di tutti i giorni è indispensabile essere al top ogni minuto perché non si sa mai chi può fotografarti… autovelox compreso. R.L.
NOTHINGNESS Photos by Jeremy Goncalves STYLING by Stéfanie Renoma & Arthur Avellano
Smoking Stéfanie Renoma Plastron Christophe Leka Shoes Valentino
pull Arthur Avellano
Dress and latex jacket Arthur Avellano Socks American Apparel Shoes Creepers
Total Look Arthur Avellano bracelets Christophe Leka
Total Look Arthur Avellano bracelets Christophe Leka
Dress and stole Arthur Avellano
Pant Arthur Avellano Jewels Christophe Leka
Latex Look Arthur Avellano Socks American Apparel Shoes Dr. Matens Jewels Christophe Leka
pull and pant Arthur Avellano Bracelets Christophe Leka
Latex Look Arthur Avellano Socks American Apparel Shoes Dr. Matens Jewels Christophe LekA Photos by Jeremy Goncalves (The Neophyt’s) Styling by Stéfanie Renoma & Arthur Avellano Model: Raphael Say (instagram: raphael_say) Jewels: Christophe Leka
Edge of Tomorrow Photos by Donato Testoni styling by Alberto Messina
Completo Alberto Messina Orecchini Colours & Beauty Bracciale Zara accessori
Abiti Alberto Messina Bracciali Fashion Jewelry Visiere American Apparel Leveraging Art,Design & Technology Calze Calzedonia Scarpe La Donna Moda
completo Alberto Messina Orecchini Colours & Beauty
Completi Alberto Messina Orecchini Colours & Beauty
Completi Alberto Messina Orecchini Colours & Beauty Bracciale Zara accessori Photos by Donato Testoni Styling by Alberto Messina Mua: Eleonora Volpi Hair: Marcorea & Orea MaliĂ Group / DAVINES Assistants: Carlotta Marchesini & Federico Guerra Models: Silvia Gambalonga & Giada Bianconi Location: Sala Bolognese (BO)
TRAVEL
GRAN CANARIA: un continente in miniatura
S
fatiamo un mito: Gran Canaria non è solo mare, spiagge e le famose dune di Maspalomas. L’isola, che fa parte dell’arcipelago delle Canarie (assieme a Tenerife, Fuerteventura, Las Palmas e Lanzarote), è un vero e proprio continente in miniatura che permette in mezz’ora di viaggio d’auto in autostrada, ma anche su tortuose stradine, di passare da paesaggi quasi “lunari”, di chiara origine vulcanica, alle spiagge che si affacciano sull’Oceano Atlantico fino a montagne rigogliose di pini, non di rado addirittura innevate. Gli Alisei, i venti, con le loro correnti d’aria hanno fatto la fortuna dell’isola e ne hanno determinano in maniera sconvolgente il paesaggio e la vegetazione che ha saputo sopravvivere anche in mezzo a rocce laviche e alla siccità africana, proprio di fronte al Marocco nel bel mezzo dell’Oceano. Il pino delle Canarie è riuscito perfettamente ad adattarsi all’ambiente grazie a suoi caratteristici ciuffi di aghi che trattengono l’umidità e cresce in montagna ai duemila metri, a pochi chilometri dalle piante di cactus e alle piantagioni di banane, arance, vite e anche dell’unica produzione europea di caffè. Uno spettacolo della natura che abbiamo scoperto assieme al tour operator Twizz di Milano, oramai prezioso partner ufficiale dei viaggi esplorativi del nostro giornale, che ci ha accompagnati alla scoperta di una Gran Canaria alternativa.
TRAVEL
Assieme a Franco Fumagalli e Romano Simonelli, colonne portanti del tour operator che si sta specializzando con successo sempre più in mete particolari, ci siamo immersi per cinque giorni nel verde e nel mare dell’isola, passando per porti e città, mercati di frutta e pesce, negozi, musei, siti archeologici e tanti ristoranti caratteristici. E da queste parti di cose da vedere, oltre alle spiagge, ce ne sono veramente tante e soprattutto inaspettate per chi come noi ha sempre associato l’isola alla vacanza mare. Iniziamo dal cibo. La cucina locale è ricca di squisiti formaggi caprini (il fresco tipo primo sale una vera leccornia) che vengono sempre serviti con patate bollite accompagnate da il mojo, una salsina a base di olio d’oliva in due varianti (una verde e una rossa un po’ più piccante), squisita ma (attenzione!) ogni tanto un po’ troppo agliata. è un must che vi invitiamo a provare nei ristoranti tipici ricavati nelle grotte, come il Restaurante y Casas Rurales Tagoror di Ingenio, in mezzo alle montagne. Da provare anche il churro, dolce di strada tipico spagnolo, una pastella fritta che si puccia nella cioccolata calda.
228
229
TRAVEL
Gli agriturismi da scoprire sono tanti. D’obbligo è visitare la Bodega Los Berrazalesa, a Finca de la Laja, nella valle di Agaete. Qui, tra le montagne vulcaniche, Victor e la sua famiglia hanno creato un paradiso meta di veri e propri pellegrinaggi enogastronomici: coltivano e torrefanno l’unico caffè che cresce sul suolo europeo, ma producono anche arance, banane ed un vino eccezionale che nelle diverse varianti viene fatto gustare ai visitatori. Il nostro gruppo di viaggio all’unanimità ha premiato (con numerosi assaggi e brindisi, visto anche l’ambiente
230
TRAVEL
molto cordiale e famigliare del posto) il semisecco bianco, dalle sfumature di moscato e malvasia. Ristoranti tipici, dicevamo, scavati nella roccia, così come tante abitazioni. Scelta comprensibile in un’isola dove l’unica materia prima è la roccia vulcanica e il legno. La pietra la si ritrova dappertutto. Nella cattedrale di Sant’Anna di Las Palmas, costruita in basalto, ma anche nel sito archeologico di Cruz de Tejeda, nella valle di Agaete, che presenta importanti tombe funerarie da visitare a bordo di simpatici segway.
231
TRAVEL
232
TRAVEL
La storia dell’isola di Gran Canaria è segnata dal passaggio di Cristoforo Colombo, o meglio dalla scoperta dell’America e dalla posizione strategica che l’arcipelago ha assunto nei viaggi intercontinentali. Colombo, che qui chiamano Colòn, per andare in America è passato da La Palmas, la capitale dell’isola. E la casa in cui era ospitato dal governatore spagnolo dell’isola ora è diventata un museo storico dove sono stati trasferiti molti reperti, anche di era precolombiana. C’è di tutto: dalla ricostruzione della cabina della Niña, una delle tre caravelle di Colombo, alle mappe con le rotte che portarono alla scoperta del nuovo continente fino ai trattati di spartizione delle colonie tra Spagna e Portogallo. La scoperta dell’America fu una croce e delizia per le Canarie: se da un lato permise all’arcipelago di diventare un’importante crocevia per i traffici, anche di schiavi, dall’altro fu anche il principale motivo del suo declino economico a causa della concorrenza nella produzione della canna da zucchero a costi nettamente inferiori ed in quantità fino ad allora improponibili proprio da quelle stesse colonie che l’avevano importata da Gran Canaria. In quest’isola, grazie alla produzione di legno, unica risorsa assieme alla pietra lavica, nasce anche uno stile che sarà alla base dello sviluppo dell’architettura coloniale, di cui evidenti esempi si ritrovano nei balconi
233
TRAVEL
della casa museo di Colombo, negli edifici che si affacciano sulle piazze pedonali di Las Palmas come quelle del Pilar Nuevo, di Santo Domingo e del Espíritu Santo e nello storico Hotel Santa Catalina, inaugurato nel 1890. Da vedere, nella capitale, anche il Néstor Museum, dedicato all’artista locale che è stato il massimo esponente della pittura canaria simbolista di inizio Novecento. Ritratti femminili, figure al limite dell’angosciante, forme sinuose dalla forte carica erotica: la sua è una produzione piuttosto variegata.
234
TRAVEL
A Las Palmas oltre alle sue tele, vengono esposti ritratti, paesaggi, progetti per il teatro, architettura, artigianato, disegni e schizzi di un personaggio che con la sua produzione artistica eclettica ha lasciato il segno. Un viaggio, quello che abbiamo fatto con Twizz, ricco di natura, cultura, cibo, ma anche divertimento grazie ad una perfetta crociera in barca con tanto di bagno nel mese di febbraio, emozionati scatti a delfini zampillanti nel mare aperto e divertimento e shopping serale nel caratteristico Puerto de Mogรกn, una piccola Venezia canaria.
235
TRAVEL
E al centro commerciale Jumbo, tutto e il contrario di tutto per vivere la notte a pochi metri dalla mitica e conosciutissima Playa del Inglés. Dove nei locali, aperti fino all’alba tutti i giorni della settimana, per tutti i gusti e le età, e decisamente con consumazioni a buon mercato, si respira quell’aria di festa e di Carnevale a cui l’isola dedica annualmente due mesi e mezzo di festeggiamenti e in cui ci siamo trovati piacevolmente ed inaspettatamente coinvolti. Calogero Urruso
236
TRAVEL
237
back in the shadow Photos by Francesco Italia styling by Marielena Haralabaki
Dress Miahatami Jacket Zara Tights OVS Rings Hara Karamihali
Top Ballantine Skirt Miahatami Shoes Zara Ring Hara Karamihali Necklace Craftit
Shirt Andrea Sagrini Dress Marianna Cimini Shoes Zara Bag Hermes Ring Dora Haralabaki
Dress Rick Lee Shoes Melis Yildiz Socks Calzedonia Necklace Craftit Rings Hara Karamihali
Shirt Andrea Sagrini Skirt Rick Lee Bag Balenciaga Shoes Zara Socks OVS Ring Hara Karamihali Necklace H&M
Top Miahatami Pants Ballantyne Bag Pijama Ring Dora Haralabaki Shoes NOname
Top Ballantyne Skirt Miahatami Bag Valentino Bracelet Hermes
Suit Andrea Sagrini Necklace and ring Hara karamihalI Photos by Francesco Italia Styling by Marielena Haralabaki Mua: Carla Tersini Hair: Letizia Pecchia Assistants: Pauline Delval and Veronica Olivotto Model: Michela D’Angelo @Why Not Models
PLAYBOY Photos by Frederic Monceau
Pant Renoma
Smoking Renoma
Jacket and pants Renoma
Top Stefanie Renoma Jewels Christophe Leka
Pull Renoma
Total look Renoma
Smoking RenomA Photos by Frederic Monceau www.fredericmonceau.com Make-up: Delphine Nicole Hair: Virginie Pineda Model: Giovanni Bonamy
La divina Greta Garbo, tra mistero e fascino senza tempo Greta Lovisa Gustafsson, in arte Greta Garbo. Sinonimo di un divismo unico nella storia del Cinema, tanto che dopo più di un secolo, rimane il fascino del suo sguardo fatale, dei suoi occhi sognanti, dei suoi occhiali neri dietro cui si nascose all’apice della carriera, senza aspettare il viale del tramonto. Diva delle dive, musa di tutte le “femmes fatales” apparse sullo schermo dopo di lei
ICONS
N
ata a Stoccolma nel 1905, lavorò come commessa ai grandi magazzini della sua città dove conobbe per caso il regista Erik Petschler. Dopo la prima apparizione cinematografica nel film “Peter il vagabondo”, con il nome anagrafico di Greta Gustafsson, non accadde nulla finché l’ambiziosa ex – commessa non conobbe Mauritz Stiller, il più geniale regista svedese degli anni Venti. Il suo maestro e pigmalione che seppe creare un transfer emotivo sulla giovane attrice. Avvenne un cambiamento di identità e di nome nella futura star. Grazie a Stiller, impara a posare, a lasciarsi plasmare dal regista che le insegna a lavorare sullo sguardo e sui movimenti del corpo. Diventa così un’altra e cambia il nome anagrafico in quello d’arte di Greta Garbo. Con questo pseudonimo si presenta a Stoccolma per la prima del film “La Saga di Gosta Berlin” che riscuote apprezzamento da parte del pubblico ma non della critica. L’attrice si trova a una svolta: restare nell’ombra o tentare la strada che la porta a Berlino dove viene apprezzata dal celebre cineasta Pabst che le propone di girare “La via senza gioia”. Il film apre alla Garbo l’opportunità di andare a Hollywood, capitale mondiale dell’industria cinematografica.
ICONS
Alla giovane attrice viene imposto il cliché della “femme fatale” che sarà per tutta la sua carriera ripetuto serialmente, nonostante la Garbo chiedesse continuamente ai produttori di svincolarla da quell’immagine riduttiva. Ma l’industria culturale aveva bisogno di lei, per attirare l’attenzione voyeuristica di un pubblico avido di sensazioni voluttuose e la Garbo prestò il proprio corpo pigro e animalesco allo stereotipo della seduttrice e di “donna perduta”. Dal 1927 al 1937 la Garbo diventa la divina in una ventina di film in cui recita la parte dell’ ammaliatrice destinata a una fine tragica: doppiogiochista e assassina nel film “La donna misteriosa”, prostituta in “Anna Christie”, etera in stile dannunziano in “Cortigiana”, infine struggente in “Camille” in cui la diva interpreta il personaggio di Margherita Gauthier, versione cinematografica della melodrammatica “Traviata” di Verdi. 260
Ancora una volta suicida nel romanticissimo film “Anna Karenina” dal romanzo di Tolstoj, poi altera superfemmina, spia traditrice, fucilata per motivi politici in “Mata Hari”. Questi ruoli sono la variazione dello stesso tema visualizzato attraverso inquadrature in primo piano in cui gli occhi della Garbo sembrano bucare lo schermo, come se volessero staccarsi dal suo stesso corpo, tanto che pubblico e critica concordarono nel definire lo sguardo dell’attrice con attributi divini. Tale sguardo è predominante nei film “Grand Hotel” e “La regina Cristina”: in quest’ultimo, girato nel 1933, recita in una formidabile parte androgina che alimentò la leggenda mediatica della sua presunta bisessualità. La Garbo non si concesse facilmente alle interviste, anzi le detestava e, quando
era sul set, non ammetteva nemmeno la presenza di giornalisti avidi di pettegolezzi. Anche con le colleghe non ebbe mai rapporti amichevoli, tanto è vero che, quando venne in Italia, a Taormina, ospite nella villa di Gayelord Hauser, dietologo delle dive di Hollywood che accoglieva nobildonne e nobiluomini, dandy e letterati eccentrici, pare che la divina non amasse le colleghe e non volesse nemmeno vederle. Alla vita mondana preferiva la solitudine nelle camere a lei riservate. Recitava la parte che le era stata data nel cinema, quella della donna irraggiungibile, poco disposta alle banalità del mondo. A Taormina venne anche la rossa Rita Hayworth, incarnazione della femminilità più terrena. Ovvio che la Garbo non volle nemmeno vederla. Erano antitetiche. L’una non poteva uscire dalla propria leggenda di creatura sublime.
ICONS
L’altra annunciava una femminilità nuova, carnale e disinibita, fino al limite dell’impudicizia. Nel passaggio dal Cinema muto a quello sonoro, la metamorfosi della star avvenne solo nella progressiva messa in scena e nell’uso sempre più sensuale della sua voce. Il suo corpo rimaneva come prigioniero di se stesso, mai debordante come accadde in seguito in altre dive lontane da lei anni luce. La Garbo cercava in tutti i modi di far parlare la propria anima, finché nel 1941, dopo aver girato il film “Non tradirmi con me”, alla sola età di 36 anni, si ritirò dalle scene, isolandosi completamente dal mondo. Questo contribuì alla leggenda della divina, inaccessibile, inimitabile, sfuggente ed eterna come una dea. Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese 263
BRITISH ROAD Photos by Andrea Sartore styling by StyleKandi London, Penny Black & Little Mistress
Dress Little Mistress
Dress GIRLS ON FILM
Dress selection from a boutique
Dress Little MistresS Photos by Andrea Sartore www.fotografoandrea.it Styling by StyleKandi London, Penny Black & Little Mistress Make-up: Margarida Marinho & Dorota Wojcik Sułkowska Hair Stylist: Penny Black Models: Linn Hesslegürd, Joanna Mazur & Daniela Caruso Location: London
4 humoral elements Photos by Azzurra Piccardi Make-up and Concept by Silvia Gerzeli
Earth Foundation MAC Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse + MAC Full Coverage white Eyebrows MAC Eyebrows Pencil + MAC Eyebrows Mascara Eyeshadow Dior Palette Regard Couture nr 5 Eyepencil Collistar Black Waterproof Lips Bobbi Brown Lipgloss Red Watercolor Mehron Paradise 4 humoral elements Photos by Azzurra Piccardi Make-up and Concept by Silvia Gerzeli
Air Foundation MAC Waterweight + Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Concealer Burberry Eyebrows MAC Eyebrows Pencil + MAC Eyebrows Mascara Eyeshadows Dior Palette Regard Couture nr 5 Eyepencil Collistar Black Waterproof Lips MAC Eye Kohl Fascinating white Watercolor Mehron Paradise
Fire Foundation MAC Waterweight + Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Concealer Burberry Eyebrows MAC Eyebrows Pencil + MAC Eyebrows Mascara Powder Shu Uemura nr 7yr Lipstick MAC Velvetease Lip Pencil Anything Goes + Bobbi Brown Lip Gloss Watercolor Mehron Paradise
Minimal beauty Foundation MAC Waterweight + Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Concealer Burberry Powder Shu Uemura nr 7yr Eyebrows MAC Eyebrows Pencil + MAC Eyebrows Mascara Watercolor Mehron Paradise
Water Foundation MAC Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Eyeshadow Lanc么me Watercolor Mehron Paradise Glitter Fardel Pro Make-up
Photos by Azzurra Piccardi www.azzurrapiccardi.com Make-up and concept by Silvia Gerzeli www.silviagerzeli.com Model: Shasa Li Vecchi www.facebook.com/Shasa
MOTORI
AUDI TT ROADSTER: l’Audi ha perso la testa
P
rima è arrivata la coupé e poi la Roadster: le sorelle Audi TT rappresentano da tempo lo spirito sportivo specialmente nella versione TTS, della Casa di Ingolstadt. Le differenze si evidenziano nella rimozione del tetto che per la Roadster è una capote in tessuto. Si apre in appena 10 secondi, operazione possibile anche in movimento, fino a 50 km/h, e ha una struttura realizzata utilizzando materiali come magnesio, alluminio, acciaio e plastica. Il risultato? Appena 39 kg complessivi e un risparmio di 3 kg rispetto alla precedente generazione, nonostante un’insonorizzazione e isolamento termico migliorati.
MOTORI
Con la rimozione del tetto la conseguenza è stata quella di irrigidire il telaio, in particolare sui montanti anteriori è stato inserito internamente un altro elemento in acciaio, mentre, sotto al vano motore e a quello del bagagliaio, due strutture in acciaio contribuiscono a mantenere elevati gli standard di rigidità torsionale. Operazioni che hanno portato la roadster a pesare 1320 kg con il motore 2.0 Tfsi, decisamente meno dei 1380 kg della precedente generazione.Lo stile evolve i concetti della coupé, rispetto alla quale suggerisce un posteriore forse più leggero e filante, merito della rimozione del lunotto. 286
MOTORI
287
MOTORI
La TTS si differenzia dalla TT con motore turbo benzina 2 litri o turbodiesel, per un assetto ribassato di 10 millimetri, il pacchetto S-Line di serie e i cerchi in lega da 18 pollici al posto di quelli da 17. A scelta si può optare per diametri fino a 20 pollici.Il cuore può essere scelto tra il 2 litri Tfsi con 310 cavalli che spingono ad una velocità massima di 250 km/h e lo zero-cento bruciato in 4″9. Oppure due motori a benzina della “normale” TT Roadster: un 1.8 TFSI da 179 cavalli capaci di una velocità massima di 237 chilometri orari e scatto da 0 a 100 effettuato in 7,2 secondi, altrimenti si passa al 2 litri TFSI da 230 cavalli di potenza massima forti di una velocità massima autolimitata a 250 chilometri orari per uno scatto da 0 a 100 effettuato in 6,2 secondi. 288
MOTORI
Su strada i consumi sono praticamente idonei per il 1.8 e 2.0 (rispettivamente di 16,9 chilometri la prima e 16,7 chilometri per la seconda), mentre scendono a 14,9 km/l per la 2.0 quattro S tronic. Particolarmente interessanti sono, invece, i consumi della TT Roadster 2.0 Tdi da 184 cavalli e 380 Nm: la casa dichiara i 23,3 chilometri con un litro per emissioni di 114 grammi di CO2 per chilometro con prestazioni che parlano di una velocitĂ massima di 237 chilometri orari per uno scatto da 0 a 100 effettuato in 7,3 secondi.
Cristiano Fabris
289
Dreamers boys Photos by LUCA TREVISANi @ Hello There Milano styling by SUNYOUNG KO
Shirt H&M glasses stylist own
Shirt and suspenders H&M trousers stylist own shoes Bershka
Trousers COS shoes Bershka jacket sylist own
Sweater H&M trousers Zara Man glasses stylist own
Trousers Missoni Sport Vintage
Shirt and bracelet H&M trausers Zara Man
Leather jacket stylist own
Shirt Zara Man pants stylist own black fedora H&M
Jacket Zara Man shirt H&M trousers Jimmy
Shirt Zara trousers stylist own necklace H&M Photos by Luca Trevisani @HelloThere Milano Styling by Sunyoung Ko Make-up: Sandra Monterosso Grooming: Sara Busan Models: Tommy @Fashion and Allan Lima @L’uomoElite
love stains Photos by Camilla Camaglia Make-up and hair-styling by Silvia Gerzeli
love stains Photos by Camilla Camaglia Make-up and hair-styling by Silvia Gerzeli
Female make-up: Foundation MAC Waterweight + Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Concealer Burberry Powder Shu Uemura nr 7yr Eyebrows MAC Eyebrows Mascara Lips MAC Cremestick Liner Cushy + Lip pencil Shu Uemura Creamy + Bobbi Brown LipGloss neutral Eyeshadows Dior Palette Regard Couture 5 Couleurs Montagne Eyelashes MAC Grooming: Fondation MAC Waterweight + Strobe Liquid Lotion Hydratante Lumineuse Powder Shu Uemura nr 7yr Eyebrows MAC Eyebrows Pencil + MAC Eyebrows Mascara Lips MAC Lip conditioner + Vaselline Watercolor Mehron Paradise
Photos by Camilla Camaglia www.camillacamaglia.com Make-up and hairstyling by Silvia Gerzeli www.silviagerzeli.com Assistant: Ilaria Girolami www.facebook.com/IlariaGirolamiTruccoIstruzioniPerLuso Female model: Federica Ceracchi Male model: Leonardo @EspritManagement.it
FITNESS
Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarselo (Ponetevi degli obbiettivi irraggiungibili e.... raggiungeteli)
FITNESS
L
o scopo di questa rubrica è sempre stato quello di dare al lettore le informazioni che ritenevamo più interessanti riguardo il miglioramento della performance atletica, del benessere e la costruzione di u un corpo armonioso che esprimesse salute, energia, solidità. Da una parte, chi fa un minimo di ricerca scientifica per tenere i lettori al corrente delle ultime indicazioni riguardo gli argomenti sopra citati, come chi scrive, è consapevole dell’enorme mole di dati che sembrano contraddire quello che fino ad un minuto prima sembrava un assioma in fatto di teoria dell’allenamento e della nutrizione. Basta fare un salto in libreria per rendersi conto quanto, la contemporaneità, abbia reso arzigogolato un qualcosa di completamente istintivo come il nutrirsi. Dall’altra, consapevoli di questa complessità e della legge della comunicazione secondo la quale ‘un eccesso di informazione equivale a nessuna informazione’, abbiamo sempre cercato di dare indicazioni che avessero retto alla prova del tempo e, soprattutto, avessero dato risultati quantomeno apprezzabili nella maggior parte dei casi. Ricordiamoci che se sono pochissimi tra noi quelli che hanno le doti per diventare dei fuoriclasse, tutti se ci impegnamo con costanza e serietà, possiamo ottenere risultati che vanno molto oltre le nostre più rosee aspettative. Recentissimamente, chi scrive ha casualmente ripreso i contatti con una compagna di liceo. A 19 anni era molto minuta, piccolina, nulla poteva far prevedere che questa (allora) ragazza, potesse avere delle doti per eccellere in qualche sport. Incontrandola per caso durante le vacanze di Natale ho visto una specie di robottino muscolosissimo, con percentuali di grasso corporeo ridicole, scattante, molto più in forma del 90% degli uomini che affollano le palestre. Il tutto a 43 anni. Tutto questo per ribadire che da dove venite, strutturalmente, geneticamente, e a livello di sedentarietà attuale ha un’importanza relativa. Non potete sapere quali qualità, competenze, eccellenza potreste esprimere impegnandovi duramente per un periodo ragionevole di tempo.
312
FITNESS
L’uomo, inteso come essere umano, nasce come uno degli animali più deboli, gracili, disarmati e privi di risorse che non siano la volontà, la caparbietà e la possibilità di poter sviluppare capacità cognitive sufficienti a far fronte ad un ambiente inospitale. Ha dovuto sviluppare, per sopravvivere, le, comunque limitate, capacità di esprimere forza, potenza, velocità e resistenza che aveva a disposizione. Da un punto di vista funzionale e di armonia con le caratteristiche psicofisiche che ci sono proprie, è nostro convincimento che lo sviluppo di performance in potenza e velocità, ripetute in un breve periodo di tempo, debbano occupare la, totalità della vostra tabelle, trascurando la resistenza pura, cioè, la fatica, la sofferenza il suicidio metabolico. La cosiddetta ‘euforia del maratoneta’ è in effetti uno stato mentale che può essere anche gradevole ma che rappresenta in realtà una sorta di ancora di salvataggio che il nostro corpo ci propone prima di capitolare; gli sport di pura resistenza sono profondamente malsani, contrari al nostro destino evolutivo. Con squat, trazioni alla sbarra, parallele, e stacco da terra, in circuito con trenta secondi di esercizio alternati a 30 secondi di pausa per, poi ripetere 8 volte, potete allenare tutti i muscoli del corpo ed il sistema cardiovascolare in maniera completa ed eccellente. Potete aggiungere scatti di 30 secondi intervallati da 90 secondi di corsa lentissima per 5 cicli. Mangiate molta verdura e cereali integrali, poca frutta, nessun legume, nessun formaggio, un po’ di yogurt, carne, pesce, uova. Le porzioni devono essere tali da non farvi sentire satolli a fine pasto. Un digiuno intermittente che preveda l’ultimo pasto della giornata verso le 20, ed il primo di quella successiva a mezzogiorno e mezza saltando la colazione (solo caffè amaro) e allenandosi a stomaco vuoto è una strategia che ha dato risultati eccellenti. Bevete molta acqua non usate lo zucchero bianco, eliminate completamente il sale. Tutto molto semplice. Ma deve venire da voi la tenacia e la risolutezza per metterlo in atto. Andrea Vittorio Romagnoli
313
THOMAS Photos by Valentina FRUGIUELE styling by Marie Revelut
Giacca Artic - Camicia L’ Eclaireur - Pantalone Hed Mayner - Occhiali Masunaga
Total look L’ Eclaireur
Completo di seta Pynshu
Camicia a pois Hed Mayner - Pantalone in cuoio sarawel e stivaletto L’Eclaireur
Giacca e pantalone Ainur Turisbek
total look Pynshu
Giacca smanicata Hed Mayner - Pantalone e gonna L’ Eclaireur
Giacca e pantalone Ainur Turisbek
Photos by Valentina Frugiuele Styling by Marie Revelut Make-up: Camille Dievart Hair: Lukas Tralmer Model: Thomas @New Madison - Paris
Thank Fabrizio Cestari, Arianna Ciaralli, Ugo Baglioni, Emanuela Di Giammarco,
Sisley Paris,
Marianna Di Martino, Giuseppe Maggio, Rockett, Maria Rosaria Cautilli, BURBERRY, CINTI, MVP Creations,
DSQUARED2, Iemì Id Est Milano, MIU MIU, FENDI,
Om Made W/Love, DONDUP, Andrea Incontri, LIU-JO, OJOUR,
PRESIDENT,
Ludovica Amati,
MISSONI, ZARA, BSK, Pull & Bear, Víctor Guillén, J.J. Ortiz, Ana Mimbrero,
Manuel Martín del Viejo @Delphoss, GIRLS ON FILM, Andrea Sartore, StyleKandi London, Penny Black, Little Mistress, Margarida Marinho & Dorota Wojcik Sułkowska, Linn Hesslegård, Joanna Mazur & Daniela Caruso, Fashion Jewelry,
American Apparel, CALZEDONIA, La
Donna Moda, Colours & Beauty, Donato Testoni,
Alberto Messina, Eleonora Volpi, Marcorea
& Orea Malià Group, Carlotta Marchesini, Federico Guerra, Silvia Gambalonga & Giada Bianconi, Michele Vignali,
COS, H&M, Herr Von Eden, Richert Beil, MARC STONE, CHEAP MONDAY,
Stutterheim, ADIDAS
Y-3, TOPSHOP, Hien Le, Mykita, Wun Hundred, Tim Labenda, Alexander
Zuber, Nicole Walker, Latisha Nicholson, Blossom Management, Rico Zartner, Ola @Iconic Management, Dennis D. and Eloy de Groot @Viva Models, WE STUDIO,
LEVI’S, Teatro Rosantica,
LA PERLA, BERSHKA, Mangano, Stradivarius, Filippo Thiella, Alessandra Macrì, Luciano Chiarello, Eugenia Tartarelli, Benedetta Casaluci @Next Model Milano, Francesco Italia, Marielena Haralabaki, Carla Tersini, Letizia Pecchia, Pauline Delval, Veronica Olivotto, Michela D’Angelo @ Why Not Models, Miahatami, rianna Cimini,
OVS, Hara Karamihali, Ballantine, Craftit, Andrea Sagrini, Ma-
HERMES, Dora Haralabaki, Rick Lee, Melis Yildiz, BALENCIAGA, Pija-
Valentino, Rene Habermacher, Alessandro Rizzo, RENOMA, Christophe Leka, Frederic Monceau, Delphine Nicole, Virginie Pineda, Giovanni Bonamy, PERSO, ma,
Jitrois, Calvin
Klein, Joseph Degbadjo, Mark L. Bobo, Carole Linard, Katherine Neff
ks to: @The Face - Paris, JIMMY, Luca Trevisani @HelloThere - Milano, Sunyoung Ko, Sandra Monterosso, Sara Busan, Tommy @Fashion, Allan Lima @L’uomoElite, Alberto Zambelli,
ERMANNO SCERVINO,
Roberto Cavalli, LOVABLE, Rosamosario, Cavalli
Class,
BLOCCO 31, Andrea Benedetti, Erika Guerrisi, Martina Bolis, Davide Carlucci, Riccardo Tarantola, Erika Moreira, Margarita @Beyond,
Super Duper Hats, Lucio Vanotti, EYE/LOVE Sun-
glasses, Mitchumm Industries, Giacomo Bacci, SUNNEI, Ilariusss, UY Studio,
AU JOUR LE
JOUR, Vivienne Westwood, GRIFONI, Les Animaux, KTZ, Pia Oppedisano, Gabriele Papi, Iago Santibañez, Twizz Viaggi Milano, Azzurra Piccardi, Silvia Gerzeli, Shasa Li Vecchi,
MESSAGERIE, Edithmarcel, HYPE by MOA OTTICA, Christian Pellizzari, EZAEL by ANGELO CRUCIANI, STUDIOPRETZEL, Dr. Martens, Massimo Bestetti, Stefano Guerrini, Bonnie Caria, Alessandro Gamba, Veronica Benedetti, Rodrigo Giaimis Ramos, Riccardo Terzo, Andi Andrei @New Beatrice Management,
LABEL2, TOM
REBL, Melissa Marcello, Marta Martinez,
Erica Mandelli, Ginevra Calie, Kinga, Bibi and Phliph @Fashion, Cristiano Fabris, Stéfanie
noma, Arthur Avellano, CREEPERS, Jeremy Goncalves, Raphael Say, Antonio
Salvatore Ferragamo, Car Shoe, Stella
Re-
Marras,
Jean, Mykita, N.21, Ermenegildo
Zegna Couture, Maryling, Erika Cavallini, SPACE, Marco Di Donna, Michela Caprera, Julia Bussi, Mariana Leal, Elvina Tourkomani, Valeria Orlando @HM Battaglia, Gordon Bothe @I Love Models Management, Sasha @MP Management, Riccardo Di Salvo, Claudio Marchese, Camilla Camaglia, Ilaria Girolami, Federica Ceracchi, Leonardo @Esprit Management, Andrea Vittorio Romagnoli, ARTIC,
L’ Eclaireur, Hed Mayner, Masunaga, PYNSHU, Ainur Turisbek,
Valentina Frugiuele, Marie Revelut, Camille Dievart, Lukas Tralmer, Thomas @ New Madison Paris
Giappone in Libertà. Un Giappone così non l’avete mai visto.
Offerta Speciale a partire da
1.550 €
Un’esclusiva
+3902 20245481 info@twizz.it - www.twizz.it ©JNTO