mensile - anno diciassette - numero quattro - aprile 2013
issn 2039-0262
ITALIA
MODA P/E 2013 PEOPLE Lapo Elkan ARTE Gli artisti maledetti LUI MODELS Norman
OROSCOP
Tutto sull’Amore Le affinità di coppia segno per segno
899.150.176 2
EDITORIALE
Quando gli “altri” siamo noi V
ivere sulla propria pelle una condizione fino a ieri criticata, lascia l’amaro in bocca due volte. Ecco che le certezze tanto sostenute, le parole o i pensieri riprovevoli a riguardo si trasformano in un’arma a doppio taglio. Perché il genere umano capisce il dolore degli altri solo dopo averlo provato su se stesso? Di casi a riguardo è pieno il mondo, partiamo con la vicenda che ha visto protagonista il senatore dell’Ohio Rob Portman: politico conservatore repubblicano che alle ultime elezioni giocò un ruolo centrale nella campagna di Mitt Romney. Dopo aver sostenuto per anni l’immoralità delle unioni gay, il deputato fa marcia indietro e si trasforma in un agguerrito sostenitore delle unioni civili. A che cosa dobbiamo il “cambio di rotta”? Semplice, suo figlio Will gli ha dichiarato di essere omosessuale. Bisogna provare per capire… Abbiamo accompagnato un nostro amico costretto sulla sedia a rotelle dopo un ictus a fare una visita in una clinica di Milano situata proprio nel bel mezzo di una zona trafficata/abitata. L’unico parcheggio dedicato agli invalidi, nella stretta via a senso unico, è incivilmente occupato da un automobilista senza permesso/autorizzazione. Troviamo con fatica un luogo di sosta distante almeno 800 metri dal policlinico. Nel tragitto non possiamo non notare gli sguardi delle altre persone. Nel frattempo il marciapiede che costeggia la clinica si è trasformato in un’area di parcheggio. Impossibile passare con la carrozzina. Leggiamo il malessere negli occhi del nostro amico, ma ci rendiamo conto di aver dato un’interpretazione sbagliata quando balbettando e a stento con un filo di voce ci dice: “Non vi arrabbiate, lo facevo anch’io”. Ci gela il sangue e ci gela due volte quando pensiamo che lo abbiamo fatto anche noi. Bisogna provare per capire… In una lettera, che impazza su internet, un vecchio padre scrive al figlio: “Se un giorno mi vedrai vecchio, se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico, ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non t’innervosire. Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo”. Bisogna provare per capire… Ci sono discriminazioni contro le donne, discriminazioni per la fisicità, per questioni razziali, per ragioni religiose, sindacali o politiche, ma il fatto è che non per forza di cose dobbiamo avere il cancro per capire quanto è importante la ricerca, non c’è bisogno di essere gay per capire le “cause gay”, non bisogna essere portatori di handicap per… Quando “quelli”, gli altri, siamo noi, tutto appare diverso. Gli altri: quella parte di società così vicina, ma così lontana. Salvatore Paglia
N . 0 4 A P R I L E 2 0 1 3 cover Photo by Andrea Miceli Rovito Styling by Paola aPArena & Marcella Di Guida Model Ryan Del Espiritu Santo Jacket Phonz Says Black Shirt and gilet vintage Short Adidas Vintage Socks Calzedonia Shoes Adidas JS Silver Wings by Jeremy Scott editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Tel. 02 36507994 - Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Events srl - Nova Milanese (MB) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Andriy Mishchenko, Angelo Sabbatini, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Cristiano Macchi, Emilio Quarta, Fabio Russo, Fabio Ottonello, Gian Pietro Leonardi, Luca De Leonardis, Marco Daverio, Ottavio Volpe, Riccardo Di Salvo, Sandro Trevisan, Severin Kane Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
il prossimo numero in distribuzione ad inizio maggio 2013
sommario
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TENDENZE Must have P/E 2013
08
PEOPLE Sodalizi di stile
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COVER Ratio furor
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DESIGN Salone Internazionale del Mobile
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DESIGN 22
COLLEZIONI Sisley: indosso, quindi sono
ARTE 26
MODA 06
MOTORI 34
PEOPLE 10 COVER 12 4
ARTE Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti
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PSICOLOGIA Il professionista della mente
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LIFE Dipendenze o semplici hobbies?
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MOTORI Le prime della classe
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SPOT LIGHT Federico Veratti
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LUI MODELS Il ragazzo del mese: Norman
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COLLEZIONI
Indosso, quindi sono
La Primavera/Estate 2013 di Sisley
L
a moda? Questione di istinto. E dalle profondità del desiderio emergono le linee e i colori della nuova collezione Sisley Estate 2013, nel fascino impulsivo di capi disegnati per stupire con uno charme tutto personale. Un’esplosione di tonalità oltraggiose e indipendenti conquistano capi dalla stampa floreale, risveglio di un sentimento fashion forse intorpidito dai mesi invernali, ma pronto a giocare con nuances frizzanti e nuovi effetti ottici: giallo sole e stampe macro, in un bouquet di tessuti che del giardino fanno un vero “terreno di
scoperta”. Capi must: giacchini strutturati e sgargianti (in tessuto o denim) e felpe, declinate in volumi inediti. La grinta, quella vera, si staglia invece fra tutte le gradazioni del nero che, pronto a stemperare tessuti patchwork dalle colorazioni acquatiche, esplode nel suo istinto ribelle fra tuniche sfumate e stampe astratte di derivazione lunare, in un’alternanza di texture lucide e opache che su broccati e stoffe metalliche illuminano serali oscurità. Il piacere, dal sapore primigenio e terreno, si apre infine ai colori della natura.
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MODA
Foto da Sisley P/E 2013
Da assecondare, nelle sue origini, fra linee scivolate e materie fluide, tinte ocra e carta da zucchero, dove pepli a tutta stampa ritrovano l’incanto di grafismi flower e il décor d’inaspettate stampe foulard. Scacco matto al volume, in un’armonia di jeans e pantaloni sfumati. E per lui? Niente paura, il dandy è sempre dietro l’angolo. Da quello senza tempo (con aderenti completi stampa check e camicie fantasia paisley) a quello versione 2.0, abile nell’interpretare giacche militari con gilet in maglia, giubbotti in pelle e pantaloni
skinny che non rinunciano alla piega. E per il tempo libero via libera al colore, ma solo se sfumato da un tocco di stravaganza. Indaco e fucsia dominano su pantaloni e cardigan fino al dettaglio, per un look forse irriverente… ma sempre disposto a scendere a patti con un denim passepartout.
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TENDENZE
Must have P\E 2013 L’accessorio e le sue tendenze “La parola accessorio deriva dal latino acceder, che significa aggiungere, accrescere. La sua etimologia quindi, gli attribuisce un’importanza che va al di là del concetto di qualcosa di secondario e superfluo”.
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ella primavera estate 2013 le calzature giocano un ruolo fondamentale nel guardaroba maschile guadagnandosi addirittura un ruolo di tutto rispetto all’interno dei must have di stagione. Proposte in vari stili, la tendenza promuove quattro distinti modelli. La classica stringata: dona a qualsiasi look un’apparenza composta e fiera. Quali scegliere: basse e con i lacci, colori a contrasto, meglio se nelle tinte calde e fredde. Tra le fantasie spiccano gli elementi floreali, mentre il dettaglio si posa sulle rifiniture eleganti. Particolarmente interessanti: la versione ocra e pastello proposta da Vivienne Westwood, le finiture in argento della Maison Martin Margiela e i dettagli grafici di Marc Jacobs
Kris Van Assche for Eastpak - spring/summer 2013
Eastpak by Raf Simons A/W - Piero Cristaldi
Valentino Collection - spring/summer 2013
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TENDENZE
Burberry Prorsum P/E 2013
Le sneakers, di tendenza o meno, sembrano essere diventate un sempreverde segnale di giovinezza eterna. Quali scegliere: le linee basic vanno per la maggiore, per un tocco di estro si consiglia di puntare sul colore. Come indossarle: sotto un completo elegante. Tra le proposte ci hanno particolarmente colpito i modelli di Moschino e Valentino e le proposte flat di Lanvin. Il mocassino perde il suo status e si trasforma quasi in una pantofola. Particolarmente interessante la versione in vernice di Alexander McQueen, per gli amanti del classico invece vi segnaliamo la versione in camoscio di Paul Smith. Per la pantofola invece non possiamo non citare la nappa elegante di Jimmy Choo. I sandali non potevano di certo mancare ed entrano di diritto nella categoria. Da indossare sia di giorno che la sera. Anche in questo caso più che il modello è il colore a fare la differenza. Come indossarle: con garbo ed estrema moderazione in città, soprattutto per i modelli che lasciano quasi completamente nudo il piede. Tra le proposte ci hanno particolarmente colpito il modello a fasce colorate di Prada e il metallizzato di Burberry Prorsum. Per le borse dopo i modelli contenuti, le misure xxl conquistano le passerelle. Nuova vita anche per gli zaini riproposti da diversi stilisti. Le classiche forme lasciano spazio a quelle più ricercate e le fantasie spaziano tra l’astratto e il delineato. Particolarmente interessante, per l’uomo sportivo, il modello di Calvin Klein, raffinata la scelta cromatica di Dries Van Noten. Ritornano (se non ora quando?) anche gli occhiali da sole. Qui la regola del contrasto regna sovrana: le montature retrò si accoppiano con lenti colorate, specchiate e futuristiche. Particolarmente interessante il modello a specchio di Louis Vuitton e la proposta pop di Ray-Ban. Segnale dei tempi che cambiano, il porta iPad s’intrufola prepotentemente trai gadgets di ultima generazione. Le case di moda hanno dedicato all’oggetto molta attenzione, proponendo una serie infinita di varianti: si passa dalle tinte unite ai tessuti tecnologici, dalla classica pelle al modello multitasche. Particolarmente interessanti gli elementi a zip di Giorgio Armani e la fantasia militare di Valentino.
Vivienne Westwood P/E 2013
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Sodalizi di stile
Lapo’s Wardrobe: il rapollo di casa Agnelli conquista la maison Gucci
PEOPLE
L
siero artistica profondamente affine al marchio. Non a caso dichiara: “Sono entusiasta ed onorato del fatto che il progetto “Lapo’s Wardrobe” sia realizzato da Gucci, che è sinonimo di eccellenza e di artigianalità italiana. E’ stata un’esperienza unica costruire questa capsule collection: con Frida condividiamo l’amore e il rispetto per la tradizione, ma non abbiamo paura di osare e sperimentare. Questa combinazione è perfettamente esemplificata nei pezzi che abbiamo creato”. L’esclusiva collezione è un apripista all’inaugurazione del nuovo negozio Gucci dedicato interamente alla moda maschile. A questo s’allaccia il programa Made to Measure, il servizio sartoriale di lusso personalizzato per il gentleman moderno. In merito Frida Giannini ha dichiarato: “Il programma Made to Measure di Gucci rappresenta la massima espressione della nostra expertise nel Made in Italy e permette ad ogni uomo di esprimere il proprio stile in modo impeccabile. Lapo incarna perfettamente la mia visione dello stile italiano come un’attitudine, un istinto ad interpretare la moda in maniera individuale, ma sofisticata. Lapo pone grande attenzione ai dettagli e non ha mai timore di rischiare. Disegnare con lui un guardaroba Made to Measure è stato un gran piacere”.
a maison Gucci si lascia conquistare dallo spirito ribelle e anticonformista di Lapo Elkan e in occasione delle sfilate di Milano Uomo Moda di giugno 2013 firma una collaborazione con il fondatore d’Italia Independent. La collezione si chiamerà Lapo’s Wardrobe e comprenderà 23 outfit dedicati all’uomo e quattro speciali looks realizzati in esclusiva per il pubblico femminile. La capsule collection sarà inizialmente disponibile nelle boutiques Gucci di Milano, Parigi, Londra, New York, San Paolo e naturalmente Tokyo. Il progetto sottolinea una particolare attenzione per la cura del dettaglio e per gli accessori. Tra questi spiccano le cravatte, i fazzoletti da taschino, alcuni piccoli pezzi di pelletteria, le calzature e perfino i gioielli. Altro particolare sulla quale la linea vuole porre l’accento è la qualità dei materiali che verranno utilizzati per realizzare la collezione: si parla di oltre 80 tessuti combinati in ben 178 variazioni cromatiche e tessili. Particolarmente onorato per la collaborazione il designer di casa Agnelli non solo ha parole di elogio per il brand Gucci e per il suo direttore creativo Frida Giannini, ma testimonia un profondo apprezzamento e una corrente di pen-
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RATIO FUROR PHOTOS BY AndrEA MICELI ROVITO Styling BY PAOLA ARENA & MARCELLA DI GUIDA
Jacket e shirt Phonz Says Black Gilet Neil Barret Skirt Accademia di Costume e Moda - Roma Socks Calzedonia Shoes e necklace Urban Outfitters Glasses Ray-Ban
Coat Le Gallinelle Abito Jacket Emporio Armani by Le Gallinelle Abito Shirt Just Cavalli Top Jil Sander Leggins vintage Socks American Apparel Shoes T.U.K.
Jacket Miu Miu Jacket vintage Shirt Versace vintage Sweater Marni for H&M Socks Gallo Shorts Laura Biagiotti Shoes Adidas JS Multicolor Wings by Jeremy Scott Hat Takeshy Kurosawa
Jacket Phonz Says Black Shirt and gilet vintage Short Adidas Vintage Socks Calzedonia Shoes Adidas JS Silver Wings by Jeremy Scott
Jacket Phonz Says Black Shirt and gilet vintage
Cape Gianfranco Ferrè by Le Gallinelle Abito Shirt vintage Mail Accademia di Costume e Moda - Roma Leggins Liu Jo Socks Calzedonia Shoes Prada Necklace Urban Outfitters Glasses Ray-Ban
Jacket Phonz Says Black Gilet Vivienne Westwood Shirt H&M Leggins Liu Jo Socks Sk8erBoy Shoes Urban Outfitters Hat Le Gallinelle
Jacket Gucci Shirt and socks American Apparel Sweater Le Gallinelle Leggins H&M Shoes Dr. Martens Hat Vans Necklace Mannini Ring Gerardo Sacco Glasses Ray-Ban
Jacket Accademia di Costume e Moda - Roma Shirt and leggins vintage Socks Sk8erBoy Shoes Adidas Midiru Hat Baby Angel’s by Elio Fiorucci Bag Maison Martin Margiela Photos by Andrea Miceli Rovito Styling by Paola Arena & Marcella Di Guida Model Ryan Del Espiritu Santo
DESIGN
Salone Internazionale del Mobile Gli elementi che ci hanno particolarmente incuriosito
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l Salone del Mobile è il punto di riferimento a livello mondiale del settore casa-arredo. Nasce nel 1961 con l’intento di promuovere le esportazioni italiane di mobili e complementi, impegno che ha soddisfatto pienamente divulgando nel mondo la qualità del mobile italiano e che continua a soddisfare essendo estera più della metà dei suoi visitatori. Il 1965 è l’anno in cui gli espositori cominciano a porre grand’attenzione agli al-
lestimenti, caratteristica che contraddistinguerà sempre il Salone rispetto alle altre manifestazioni. Divenuto internazionale dal 1967, è capace ancora oggi di così tanta risonanza da non aver eguali al mondo, in nessun settore. L’appuntamento con il Salone Internazionale del Mobile è dal 9 al 14 aprile 2013. Ecco gli elementi che ci hanno particolarmente incuriosito.
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DESIGN
1. L’oggetto d’arredamento come piacere estetico
La sagoma di un personaggio dalle ipotetiche sembianze fantasy, che richiama i più famosi Toys in vinile, riveste e struttura la nuova divertente lampada da tavolo di Kubedesign e la trasforma in un vero Canvas Toy. Le versioni base (e in special modo quella di colore bianco) si prestano ad essere facilmente customizzate, come meglio aggrada, dall’acquirente, ma per Ted l’azienda ha già pensato a svariate textures e grafiche trendy tra cui non resta che scegliere quella più vicina al proprio gusto. Ted - designer: Roberto Giacomucci. Lampada da tavolo in cartone tridimensionale: parte superiore schermata con polipropilene, sagoma rivestita da materiale rigido o pellicola idrorepellente. È disponibile in varie finiture e personalizzazioni. Misure: L/W 25 H 43 P/D 11 cm
In anteprima al Salone del Mobile 2013 Gotha Italian Luxury Style si presenta con il suo stile suntuoso, esclusivo, suggerito dai dettami estetici della classe e dell’eleganza. La struttura è in legno multistrati pino “elliottiss” e abete. I rivestimenti sono caratterizzati da velluti pregiati con inserti broccati, eleganti finiture con swarovski e particolari in foglia oro. Misure: 210x138hx104 cm.
2. Kubedesign - Ted: il Toy 3D che fa luce
Ted coniuga l’attenzione alla sostenibilità ambientale legata al cartone (in questo caso 3D) con le componenti emozionali di un Art Toy; un perfetto melting pot di manga giapponesi, cultura di strada, fumetti, fantasy, design, grafica e illustrazione.
3. Arkeos by Vittorio Grifoni
Il programma Arkeos si basa su quattro concetti fondamentali che corrispondono ad altrettante linee estetiche: Kronos, Eos,
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6 5 Un successo maturato dalla gran conoscenza dei pellami, con la selezione delle conce più pregiate, lavorate con stampa coccodrillo e struzzo a segnare il mood che ha dato l’impronta fondamentale al brand Formitalia. Formitalia punta sulla pelle declinata in ogni possibile utilizzo: dalla zona living alle grandi e sofisticate camere da letto. Lo stile Formitalia rende la casa unica, preziosa, cosmopolita, elegante, calda ed accogliente.
Oikos e Neos. Ad ogni linea appartiene un preciso elemento stilistico che caratterizza con sicurezza e senza incertezze l’ambiente che lo accoglie. L’elemento più caratterizzante della collezione Kronos è la morbidezza delle curve che s’incarna con naturalezza in dettagli dalle forme sinuose. Il motivo delle foglie, reiterato nelle generose superfici di elementi come credenze, tavoli e comò, dona grazia all’ambiente senza appesantirlo. La collezione Kronos è realizzata nelle particolari finiture cacao, moka, noce grano e bianco lucido. Comò K300/NG – Comò con tre cassetti in legno massello finitura noce grano. Intarsio di foglie centrale. Misure: cm 140x58xH.96.
6. Grifoni - Panchetta/Bench 6603
Un oggetto d’altri tempi, reinterpretato da Grifoni per una collocazione perfetta nella camera da letto. La panchetta 6603 è semplice ed elegante senza essere ingombrante, comoda per chiacchierate in compagnia di chi deve smaltire a letto l’ultima influenza, pratica per appoggiare i vestiti della giornata appena trascorsa, per prendersi una pausa davanti ad un armadio quando non si sa cosa indossare. La struttura è in legno con finitura in argento fiorentino e i fianchi sono imbottiti con tessuti color sabbia e tabacco lavorati in capitonné con rulli in abbinamento. Misure: cm 118x57xH.69
4. Marioni - Stile classico contemporaneo e note di colore
Il fascino senza tempo dello stile classico rivisitato in chiave contemporanea abbraccia la nuova linea di Marioni e propone, per il Salone del Mobile di Milano, una collezione all’insegna dell’eleganza e del colore. Tutte le soluzioni sono pensate per ambienti raffinati e confortevoli, per appagare sia l’estetica che la funzionalità. E’ la visione dello stile Marioni Home Collection che predilige il calore delle forme classiche nella loro semplicità, morbide e pulite al tempo stesso. Lampada realizzata in vetro e ottone con finitura in foglia argento antico. Applique a due luci E14 misure: cm h.52x17x35.
7. Busnelli - F.t.b. Vincenzo De Cotiis
F.t.b è la rilettura moderna di Vincenzo De Cotiis della libreria Vertice, disegnata da Jacopo Gardella per Busnelli negli anni ’80. Linee orizzontali e verticali si susseguono in forma apparentemente disordinata, creando un’immagine grafica di grande effetto ed eleganza, materia che si scompone ed arricchisce grazie all’uso di diversificati materiali quali essenza di legno chiaro e scuro, con finitura a cera, ferro ed ottone ossidato. Una libreria ideale a parete ma anche freestanding. Struttura: montanti, traverse e spalle realizzate in parte con pannelli di legno riciclato e lavorato a mano oppure in legno di iroko chiaro e scuro trattati con finitura a cera ed in parte con pannelli di legno rivestiti da una lamina di ottone ossidato con trattamento acido. I ripiani sono realizzati in lamiera di metallo in cui sono
5. Formitalia punta sulla pelle declinata in ogni possibile utilizzo
Formitalia Boutique Collection mantiene nel tempo il suo stile inconfondibile, arricchendosi di anno in anno di nuovi complementi caratterizzati da stampe e dettagli che rimandano al mondo dei cavalli, con stampe di profili di cavalli arabi in pura seta di Como e lavorazioni su metalli e cuoio fatte da artigiani fiorentini.
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DESIGN
8 ricavate le sedi d’innesto per gli appoggi laterali, rivestiti da una lamina di ottone con finitura ossidata con trattamento acido. I supporti in metallo hanno la stessa finitura ossidata. Disponibile anche in altre misure.
8. Officinanove - Carry On Design Francesco Faccin
Officinanove presenta in anteprima Carry On, il nuovo oggetto di design utile e provocatorio ideato da Francesco Faccin. Carry on è una carriola a tutti gli effetti, un mezzo da lavoro a trazione umana adatto a trasportare qualsiasi tipo di materiale. E’ un bellissimo oggetto che sfrutta la leva di primo genere che non è altro che un semplice, ma efficientissimo, principio fisico che permette di “alleggerire” la materia. E’ un oggetto che fa riflettere e induce a pensare al momento storico che stiamo vivendo e che ci porta a mettere in discussione il nostro stile di vita ed il sistema economico globale. E’ un ritorno alle cose semplici e funzionali, dove la figura dell’uomo, la volontà e lo sforzo fisico assumono un ruolo determinante. L’oggetto ha una forma semplice e pulita. Ha una struttura di legno e metallo disponibile in molteplici colori. Adempie perfettamente gli usi per questo è stata creata, ma non solo. Lasciando spazio alla fantasia può essere trasformata in un eclettico e curioso portaoggetti collocabile indistintamente sia in ambienti esterni che interni. Carry On è l’oggetto che identifica Officinanove come una realtà attenta e sensibile non solo alle tendenze, ma anche alle necessità del nostro tempo.
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ARTE
Aizik (Adolphe) Feder “Ritratto di donna” 1915 Olio su tela, cm 81,2 x 65,3
Firmato in basso a sinistra al verso “Feder Paris 1915 VIII” © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
Amedeo Modigliani “Ritratto di ragazza dai capelli rossi (Jeanne Hébuterne)” 1918 Olio su tela, cm 46 x 29 Firmato in basso a destra © Pinacothèque de Paris
Amedeo Modigliani “Cariatide (blu)” 1913 circa
Matita blu su carta, cm 56,5 x 45 © Pinacothèque de Paris
Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti Per la prima volta in Italia le opere della collezione Jonas Netter
Amedeo Modigliani “Ritratto di Jeanne Hébuterne” (Jeanne Hébuterne au henné) 1918 Olio su tela, cm 100 x 65 Firmato in alto a destra © Pinacothèque de Paris
Henri Hayden “Bevitore bretone” 1911 Olio su tela, cm 91 x 64,5
Firmato e datato in basso a sinistra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset © Henri Hayden by SIAE 2013
Amedeo Modigliani “Ritratto di Zborowski” 1916 Olio su tela, cm 46 x 27
Firmato in alto a destra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
Chaïm Soutine “La pazza” 1919 circa Olio su tela, cm 87 x 65,1
Firmato in basso a sinistr a © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset © Chaïm Soutine by SIAE 2013
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Suzanne Valadon “Ritratto di Maria Lani” 1928 Olio su tela, cm 96 x 80
Firmato e datato in basso al centro © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
Stefano Boeri, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, ammette: “L’esperienza di quel tempo ha costituito uno dei gradini più alti su cui si è sollevata l’arte moderna per trasformare i linguaggi della tradizione, senza abiurarli. E traghettarli verso l’arte contemporanea e la sua passione per il segno e per la luce. Ci piace pensare che il fermento di quegli anni parigini, imprigionato nelle tele di questa collezione, possa rinascere oggi nelle sale di Palazzo Reale, mescolandosi all’energia di una città che sta cambiando e crescendo”.
Queste opere non sono state mostrate al pubblico da più di settant’anni, e oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo”. Con queste parole Marc Restellini, curatore della mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti, ci apre le porte della straordinaria collezione di Jonas Netter, una figura importantissima per gli artisti in mostra, senza il quale molti tra loro non avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi: il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita da Netter, che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventa un amateur illuminato e acuto riconoscitore di talenti. Corrado Augias commenta il percorso della mostra in un’audioguida, inclusa nel biglietto, e nel video proiettato all’interno dell’esposizione. Oltre 120 le opere in mostra per ricostruire il percorso di questi artisti che vissero in un periodo affascinante della storia dell’arte nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri. I luoghi di incontro sono le trattorie a buon mercato e le bettole-cantine in cui si tira tardi parlando di arte e politica e non di rado le discussioni terminano in risse. Le condizioni di vita sono per tutti assai misere, ma è il fuoco sacro dell’arte, la consapevolezza che le loro opere stanno cambiando per sempre i canoni estetici, a dare la forza a Modigliani e compagni di andare avanti. Se l’Impressionismo, pur avendo apportato una rivoluzione nel modo di dipingere, non usciva in fondo dai canoni del naturalismo, con i lavori di Modigliani, di Soutine, di Utrillo, l’arte diventa autonoma dal soggetto ritratto e dalle tradizioni culturali e artistiche dei paesi di provenienza dei singoli artisti, generando la prima vera rivoluzione nel mondo dell’arte e il ribaltamento dei canoni sino ad allora conosciuti.È in questo contesto - che di lì a poco verrà definito bohèmien - che, come scrive il curatore Marc Restellini, “questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro”. Se oggi noi ammiriamo questi lavori come capolavori assoluti dell’arte, non dobbiamo dimenticare tuttavia che all’epoca in cui videro la luce venivano considerati veri e propri obbrobri. È per questo che l’intuizione di Netter appare una vera e propria profezia, oltre che un atto coraggioso e spesso disinteressato.
Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, dichiara: “La rassegna è la prova di un’amicizia che si rinnova: quella tra l’Italia e la Francia e tra due capitali del gusto, dell’immaginazione e della bellezza. Milano è fiera di essere avvertita come tale in Europa, e lavora con tenacia per offrire al grande pubblico i risultati di questo primato estetico, che la nostra città sa continuamente riempire di nuovi contenuti”. Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale: “Una mostra di emozioni e di sogni, che si dipanano in una trama da romanzo che restituisce l’atmosfera di un’epoca: quella che Hemingway, che la visse direttamente e intensamente, descrisse in Festa mobile e che lo stesso scrittore, negli anni Cinquanta, ricordava così: “Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile”. Milano, Palazzo Reale fino al 8 settembre 2013 Orari: lunedì 14.30 - 19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 - 19.30 giovedì e sabato 9.30 - 22.30 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura. Info e prenotazioni: www.mostramodigliani.it www.comune.milano.it/palazzoreale www.ticket.it/modigliani Tel. 02 54918
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LIFE
10 e + cose “buone” da fare… subito! Per un motivo o per un altro rimandiamo sempre certe cose, questa volta però è arrivato il momento di fermarsi un attimo, prendere il respiro e…
3) Via la tv dalla cucina
Spegni la tv e spostala in soggiorno. Da un recente studio è emerso che guardare la televisione mentre si mangia interferisce con i normali processi fisiologici. La ricerca effettuata dall’università di Toronto, gestita dal dott. Harvey Anderson, ha stabilito che il senso di sazietà è un riflesso che pone dei limiti al cibo ingerito e guardare la Tv blocca questo riflesso. La conseguenza è che si mangia di più, anche fino al 22 %. Inoltre la televisione accesa inibisce il dialogo tra i commensali: in sostanza si rinuncia gratuitamente ad uno dei momenti più belli e utili da passare insieme.
1) Adotta un bambino a distanza con solo 80 centesimi al giorno
Per Save the Children “adozione a distanza” non vuol dire solo identificare un’area d’intervento e pianificare un aiuto a lungo termine, ma collaborare con le famiglie e le comunità per garantire cambiamenti duraturi nelle vite di migliaia di bambini. Il tuo contributo, insieme a quello di altri donatori generosi, aiuterà a portare avanti i diversi programmi stabiliti. Subito dopo l’adesione, il tuo nome verrà abbinato a quello di un bambino o di una bambina in uno dei paesi in cui è attivo il sostegno a distanza. Riceverai una scheda informativa ed una fotografia del bimbo, ed una sintesi del progetto in cui è inserito. Nel corso dell’anno ti vedrai recapitare gli aggiornamenti sul bambino e sui progetti che Save the Children porta avanti nella sua comunità e nel resto del paese. Inoltre attraverso gli aggiornamenti potrai seguire nel tempo la crescita del piccino e noterai i miglioramenti che le tue donazioni contribuiscono a realizzare nella sua vita e in tutta l’area. In più potrai scrivere lettere al frugoletto o andarlo a trovare: i bimbi sono sempre contenti di rispondere alle lettere. Per maggiori informazioni puoi scrivere a sostegno@savethechildren.it o chiamare lo 06/48070075.
4) Sesso: alla scoperta dell’amore tantrico.
Passando dal sacro al profano, non potevamo non citare il sesso. Quest’ultimo però non deve solo essere inteso come una necessità del corpo, bensì come un’esigenza anche psicologica. Non a caso l’orgasmo non è altro che l’apice del piacere fisico e mentale. Per questo motivo v’invitiamo ad approfondire le vostre conoscenze sulle pratiche del sesso tantrico. Attenzione: il Tanta non è una versione alternativa del Kamasutra, ma un insieme d’insegnamenti e di esperienze millenarie volte all’estensione dell’ordinario stato di coscienza nei diversi compartimenti della vita. In questa pratica il piacere è solo un aspetto marginale, lo scopo finale è la crescita della propria conoscenza e la maturazione di se stessi.
5) Regalate un sorriso almeno ad una persona ogni giorno
2) Fede e preghiera
Sorridere non solo aiuta a migliorare i rapporti sociali, ma vi rende attraenti. Secondo uno studio di Eric Bressler, del Westfield State College, gli uomini che ridono sono quelli più corteggiati. Per di più la risata rende migliore l’umore, libera l’endorfine, aiuta a resistere allo stress, rilassa i muscoli del viso e abbassa la pressione del sangue.
Quando credete di non poter far nulla per qualcuno, recitate una preghiera (non c’è bisogno di aprire discussioni in merito).
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LIFE
6) Colazione “sbeccata”, giornata sfortunata
o portatele dei biscotti… insomma attraverso semplici azioni entrate a far parte della sua vita. Sono piccoli gesti che a voi non costano nulla, ma sicuramente renderanno felice la nonnina.
10) Un momento di golosità, ma non solo…
Buttate le stoviglie rotte, spaiate, rovinate e regalatevi un nuovo servizio di piatti, delle tovagliette per la colazione, un set di tazzine spiritoso o super chic. È importante iniziare la giornata con il verso giusto: incanalando i pensieri positivi fin da subito. Che cosa c’è di buono in una tazzina sbeccata? Il vostro subconscio non ci vede nulla di buono, anzi… Partire con ottimismo significa aver maggior possibilità di successo.
Per un bel voto a scuola, perché è domenica o semplicemente perché fuori piove… ogni scusa è buona per preparare il Cheesecake! Lo slogan della pubblicità della Philadelphia è molto invitante anche perché dal 1 febbraio al 15 aprile 2013 caricando sulla pagina dedicata di Facebook la foto della vostro cheesecake, Philadelphia donerà un’ora di allegria, corrispondente ad un’ora di terapia ricreativa per i bambini di Dynamo Camp. Ecco gli ingredienti per preparare il New York cheesecake, l’originale cheesecake americano cotto al forno ricoperta di frutti di bosco Ingredienti: 200 g di biscotti Oro Saiwa, 150 g di burro, 500 g di Philadelphia Classico, 100 ml di panna fresca, 100 g zucchero, 2 uova intere, 1 tuorlo d’uovo, succo di mezzo limone, 1 bustina di vanillina, 200 g di fragole, 1 cucchiaio di zucchero a velo e 100 g di frutti di bosco. Preparare la base del Cheesecake frullando i biscotti, aggiungendo il burro fuso e amalgamando per bene. Stendere il composto in una tortiera (22-24 cm) imburrata e foderata con carta forno. Pressare bene aiutandosi con il dorso di un cucchiaio e porre la base in frigorifero per 30 minuti. Versare in una ciotola le uova, lo zucchero, la vanillina e il succo di limone, sbattendo il tutto. Unire sempre sbattendo anche il Philadelphia e la panna fresca. Versare il composto sul fondo di biscotti e cuocere per un’ora a 180 °C in forno preriscaldato. Preparare la salsa tagliando le fragole a pezzetti, cuocendole a fuoco basso assieme allo zucchero fino ad ammorbidirle. A fine cottura lasciare raffredare la torta, versare la gelè e guarnirla con i frutti di bosco. Porre in frigorifero per almeno 4 ore. Questa ed altre ricette su www. philadelphia.it
7) Riducete le tasse
Forse tutti non sanno che nel premio della tua polizza è incluso il contributo SSN (Servizio Sanitario Nazionale), un importo che puoi dedurre dalle tasse. Per usufruire della deduzione, segui questi semplici passi. Individuate l’importo versato per l’SSN ( generalmente sotto la voce Totale Premio Annuo Complessivo). Fate la somma di tutti i contributi SSN di ogni singola polizza sottoscritta per la responsabilità civile per veicoli. Inserite l’importo totale nella dichiarazione dei redditi. Se la cifra è superiore ai 40€ vi verrà dedotta dalle tasse. Ricordatevi di allegare una copia del documento di polizza alla dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui l’importo complessivo del Servizio Sanitario Nazionale è inferiore a 40 euro non potrete effettuare alcuna deduzione e quindi non sarà necessario inserire la polizza tra i documenti fiscali.
8) “Canta che ti passa”
La ricercatrice Lauren Stewart del Dipartimento di Musica, Mente e Cervello della facoltà di Psicologia dell’Università di Londra ha dimostrato che cantare fa bene alla salute in quanto porta necessariamente ad effettuare una respirazione particolare e profonda tra un verso e l’altro del testo da cantare. Questo lavoro si traduce in un vero e proprio esercizio respiratorio, che migliora la funzionalità polmonare e l’ossigenazione del sangue. Inoltre cantare non solo aiuta la mente a spostare l’attenzione dall’evento stressante e consente d’interrompere la catena dello stress, ma aiuta a cambiare positivamente la produzione della dopamina e della serotonina, gli ormoni che influiscono sul nostro umore.
11) Acqua For Life
Acqua per la vita, è un’iniziativa, giunta quasi al termine, che ha come scopo quello di portare, per l’appunto, l’acqua nelle zone del mondo più disagiate. Il progetto, voluto da Giorgio Armani, sigla un’importante collaborazione con la J/P Haitian Relief Organization il cui ruolo di Ceo è ricoperto dall’attore Sean Penn. Lo stilista nel mese di marzo ha già donato 500mila dollari a sostegno delle attività relative all’acqua, sanità e igiene di Delmas 32, quartiere di Port-au-Prince. Affiancare l’iniziativa del designer non costa nulla, ma arricchisce profondamente. partecipare è semplice: con l’acquisto di una fragranza Acqua di Giò o Acqua di Gioia si donano automaticamente 100 litri di acqua potabile, opppure, con un “like” alla pagina Facebook Acqua for Life, vengono donati 50 litri. Che cosa state aspettando? Avete tempo fino al 31 maggio 2013.
9) Prendetevi cura della vecchietta del secondo piano
Sempre più spesso le persone anziane vivono sole e non ricevono molte visite. Quando uscite di casa per fare la spesa chiedetele se ha bisogno di qualcosa, la sera prima di rientrare nella vostra casetta passate a salutarla, qualche fine settimana invitatela a pranzo
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LIFE
Dipendenze o semplici hobbies? D
Ecco quando i vizi diventano patologie
La dipendenza si caratterizza per una propensione a pensieri ossessivi e a comportamenti compulsivi che imprigionano la persona e la famiglia in una gabbia da cui è molto difficile uscire senza aiuto”. Tra tutte le plausubili dipendenze quella del gioco d’azzardo è un’attività significativa per l’uomo fin dall’antichità, della quale abbiamo testimonianze risalenti anche al 4000 a.C. in diverse regioni del mondo. Ai dadi si sono aggiunti nel corso del tempo le scommesse sui cavalli, le lotterie, la roulette e, infine, le slot machine. I segnali importanti che denotano una dipendenza sono: eccessivo coinvolgimento nell’attività, irrequietezza e irritabilità, gioco come fuga dai problemi, ritorno continuo all’azzardo per recuperare le perdite, menzogne ai familiari, azioni illegali per finanziarsi, compromissione di una relazione significativa, affidamento su altri per reperire denaro. Analizzando i dati, risulta che il 70% degli Italiani partecipa settimanalmente a lotterie, slot machine e simili. Quella del gioco è la quinta industria del Paese: nel 2010 sono stati incassati 42,2 miliardi di euro contro i 14,2 miliardi del 2006. La spesa media pro-capite per il gioco è di 500 euro all’anno. È stata l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) a definire, nel 1980, il gambling un problema sociale. In Italia esso rappresenta una schiavitù per una percentuale della popolazione totale compresa tra l’1 e il 3%, la metà di coloro che sono dipendenti da sostanze. I giocatori patologici sono soprattutto uomini, di basso livello socio-culturale ed economico e di età compresa tra i 30 e i 45 anni. Questo tema è stato affrontato dai medici di Villa San Benedetto Menni di Albese con Cassano (CO) nel corso dei convegni dedicati rispettivamente alle dipendenze degli adolescenti e a quelle degli adulti. Entrambi gli incontri fanno parte del ciclo di convegni organizzati da Foripsi Onlus attraverso il progetto Fidans.
edicarsi allo shopping appena se ne presenta l’occasione, concedersi un momento di svago giocando a poker con gli amici, tentare la fortuna con un gratta e vinci, perdere qualche ora alla playstation o sui social network… Queste sono abitudini, vizi o dipendenze? Facciamo chiarezza: affrontare ogni tanto una spesa “folle” per acquistare quel capo d’abbigliamento che tanto sogniamo, una partita prolungata con gli amici davanti al computer, acquistare un secondo biglietto del gratta e vinci, non fanno di noi una persona dipendente. Il problema sussiste quando tali atteggiamenti diventano l’espressione di un silenzioso malessere; già, perché la linea che separa la patologia dal semplice svago è molto sottile e viene oltrepassata quando queste attività tolgono la libertà a chi vi si dedica. In tal caso vanno monitorati: l’aumento eccessivo della frequenza di utilizzo e della durata di ogni singola attività, la crescita del tempo impiegato, la perdita dell’interesse verso le relazioni vis-à-vis e della capacità di leggere le proprie e altrui emozioni, primi segnali di malessere in relazione alla mancata risposta o all’impossibilità di accedere a quella determinata cosa. I campanelli d’allarme sono quindi tendenza all’isolamento sociale, apatia, difficoltà scolastiche e/o lavorative accompagnate da assenze frequenti e ingiustificate, perdita degli interessi pregressi, nervosismo e irritabilità, peggioramento delle relazioni familiari, diminuzione del tono dell’umore e dell’interesse nelle attività quotidiane, disturbo del sonno, difficoltà di memoria e concentrazione, sintomi fisici quali mal di testa, dolori al collo e disturbi della vista. “E’ fondamentale distinguere un’attività piacevole gestita nell’ambito della propria vita personale e sociale da una patologica che rende schiavi rubando tempo, denaro ed energie alla quotidianità -commenta il Dott. Cavedini.
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Il Counsellor Affidarsi ai professionisti...
glio” esistenziale si riflette nella dinamica di coppia, imparare le differenze tra intimità, sesso, amore e affetto e anche costruire quell’insieme di affettività che consentano alla coppia di prolungare il rapporto e renderlo stabile per tutta la vita. Il Counsellor, con riferimento alla persona singola, è specializzato anche in ansia, attacchi di panico e depressione.
I
l Counsellor è un professionista esperto che può aiutare la persona a risolvere i propri problemi personali: in modo positivo, aiutandola a chiarire le questioni, esplorando le opzioni e sviluppando le strategie atte ad aumentare la consapevolezza di sé. Il counselling è di solito un trattamento a breve termine per un problema specifico. Ogni tipo di discussione con il Counsellor è confidenziale. La figura professionale del Counsellor nasce negli anni ‘30 in America, se volessimo definire la parola usando la lingua italiana, lo defineremmo un “Consulente” , ma sarebbe un po’ riduttivo. Il Counsellor è un esperto in: comunicazione, accoglienza, problem solving, decisionalità, orientamento e relazionandosi con il cliente, lo aiuta a trovare un percorso di autoconsapevolezza. Ci sono counsellors specializzati in consulenza sia per la tematica gay che per la relazione di coppia gay. Per quanto riguarda la coppia gay, il Counsellor lavora su questi aspetti: comunicazione e capacità di ascolto,iimparare a capire come il vostro “sistema” di rapporto relazione con l’altra persona lavora e come fare a superare i momenti di difficoltà,capire quali sono gli obiettivi nel rapporto di coppia, capire come il tuo “baga-
Dott. Davide Carbotti Counsellor Sistemico Relazionale Mediatore corporeo, esperto in tecniche di gestione dello stress ed in tematiche legate all’omosessualità. È educatore certificato Trager® (Psychophysical integration and Mentastic movement education), disciplina di educazione al movimento che facilita l’integrazione mente e corpo. É laureato in Scienze e Tecniche di Psicologia della Comunicazione. Esperto in tecniche di rilassamento come il sogno guidato, la visualizzazione e gli stati ipnotici. Il Dott. Carbotti propone un intervento di Counselling integrato che ha come specificità quella di attivare nel cliente le proprie risorse, che gli permettano di individuare le modalità più adeguate per fronteggiare le più disparate situazioni: contesto lavorativo, contesto di coppia, cambiamenti nelle varie fasi della vita. Non essendo un percorso psicoterapeutico, gli incontri di Counselling integrato prevedono la definizione di un obiettivo e di una durata limitata nel tempo. Gli incontri di Couselling possono essere integrate con delle sedute Galleggiamento in una vasca di deprivazione sensoriale (Floatation Tank) dove è presente una soluzione satura di acqua e sali Epson. Il galleggiamento avviene in assenza di forza di gravità e stimolazioni sensoriali. Dopo solo 45 minuti di Galleggiamento lo stress mentale e fisico vengono eliminati poiché l’assenza di stimoli esterni cancella il 90% dei segnali mandati dal sistema nervoso al cervello permettendo un profondo stato di rilassamento mentale. Tutto questo aumentando il livello di endorfine. Si riduce il dolore muscolare ,si aumentano le potenzialità sul lavoro e nella vita in quanto migliora la fiducia in se stessi e l’obiettività.
CONOSCERSI PER STARE MEGLIO IN RELAZIONE. Sedute individuali di Gestalt Counselling a Cesena.
Il primo incontro conoscitivo è gratuito, riceve su appuntamento presso: FLOAT & WORK Via Millaures, 16 | 10146 TORINO oppure CENTRO MEDICO IPPOCRATE P. Palazzo Civico, 14 | 10067 VIGONE (TO) Tel. 327.1685486 | e-mail: davide.carbotti@hotmail.it www.davidecarbotti.com | www.gallegiando.it | www.floatingemotions.com
Matteo renzi - gestalt counsellor - cell. 333 2051658 - www.olismo-gestalt.com
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PSICOLOGIA
Il professionista
dott. alessandro grecucci
della mente
psicologo, psicoTerapeuTa, esperTo di proBleMaTiche lgTB Riceve su appuntamento chiamando il 347.5956454 a Bassano del Grappa (VI) e a Rovereto (TN).
Psicologo: quanti pregiudizi
per ulteriori informazioni consultare il sito:
www.alessandrogrecucci.it - e-mail: info@alessandrogrecucci.it
La dr.ssa Isabella Mezzetti Psicologa-Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, esperta in problematiche sessuali e la dr.ssa Silvia Testi Psicologa-Psicoterapeuta ad indirizzo strategico, esperta in mobbing e gioco d’azzardo patologico sono formate secondo le Linee Guida APA (American Psychiatric Association) per la Psicoterapia con clienti LGB. Lo Studio di Psicologia della dr.ssa Mezzetti e della dr.ssa Testi fornisce colloqui di aiuto psicologico e propone corsi per migliorare l’autostima, la comunicazione assertiva e l’autorealizzazione.
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elevisione e cinema danno una visione contorta di molte professioni, avvenimenti, situazioni... e siccome diamo per certo solo quello che vediamo, ecco che siamo portati a credere ad alcuni falsi pregiudizi. Prendiamo ad esempio in questione la figura dello psicologo: film e telefilm propongono spaccati “macchieriestici” a riguardo. Non a caso ci vengono propinati situazioni dove il dottore in questione o risolve le problematiche del paziente in alcune sedute, oppure lo “lega a se” ad una decina di anni di trattamento. Altre volte invece lo psicologo lavora in un centro di malati mentali dove vi è rinchiuso il genio di turno, o ancora si trova a dover fare i conti con qualche maniaco omicida ricercato dalla CIA e dalla polizia di mezzo mondo. Potere del grande schermo. Trascurando il concetto ‘’vedo-credo’’, molte persone sono convinte che rivolgersi ad uno psicologo è sinonimo di debolezza: non si rendono invece conto che chiedere aiuto a qualcuno corrisponde ad una matura consapevolezza del problema. Ovviamente la forza di volontà è un’ottima arma a nostro vantaggio, alcune volte però non basta perchè per combattere un malessere bisogna conoscerne l’origine. Nell’epoca dell’arrangiarsi la questione è sottovalutata e sempre più spesso diciamo a noi stessi che ce la stiamo cavando bene... in sintesi ‘’ ce la “raccontiamo”. Purtroppo però il conto prima o poi arriva... a voi la scelta: investire sulla vostra salute puntando sul detto “prevenire è meglio che curare”, oppure aspettare che il nostro corpo somatizzi il problema riproponendolo, anche, sotto forma di un malessere fisico? Già, perchè è stato dimostrato che molti mali del corpo hanno in realtà una natura psicosomatica. Altra credenza malsana è legata alla convinzione che lo psicologo cura i ‘’matti’’, o meglio dire persone che soffrono di una psicopatologia. Che l’operato dello psicologo abbia a che vedere con la salute mentale, non implica che debba per forza di cose occuparsi di persone psicotiche. Parlare con un esperto dei pro-
Studio di Psicologia MILANO Via Boccaccio, 27 - Tel. 347 0572989 LEGNANO Via Della Vittoria, 12 - Tel. 333 2425428 isimezzetti@gmail.com silviatesti@hotmail.com
DOTT. MARIA RICCIARDI
“CONOSCERE SE STESSI PER ESSERE LIBERI E IN ARMONIA COL TUTTO, PER AMARSI E PER AMARE”
Effettua psicoterapia individuale e di coppia. Riceve a Santa Maria Capua Vetere (CE) e a Nola (NA) - Cell. 339.2472954 - 349.0892854 e-mail: maria.carmina.riccia@alice.it
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PSICOLOGIA
studio di PsicoteraPia, PsicosoMatica e rilassaMento Milano
Dott.ssa Elena Maggioni Psicologa e Sessuologa Clinica Campi d’intervento: - disturbi sessuali
aviva setton, psicologa e psicoterapeuta riceve nel suo studio per sedute di psicoterapia e psicosomatica per adulti e adolescenti:
(eiaculazione precoce e ritardata, disfunzione erettile ecc).
- salute sessuale. - momenti di difficoltà personale e/o di coppia.
Lunedì e venerdì incontri gratuiti di ascolto e informazione. TERAPIE IN ITALIANO, FRANCESE E INGLESE.
Riceve a: Colle Brianza (LC) - Via Lecco, 1/a Milano (Porta Genova) - Via Sartirana, 7
contatti: 328.5411299 e-mail: enid50@alice.it home.teletu.it/centrodipsicoterapia
Cell: 366 1936051 - e-mail: elemaggioni@yahoo.it www.psycheros.it
pri disagi è la soluzione migliore per mettere ko la questione invalidante. La paura sopra citata, poi, per i motivi elencati, si lega alla sensazione di vergogna che la persona potrebbe provare nel caso in cui amici e parenti venissero a conoscenza delle sue sedute con l’esperto. Partendo dal presupposto che ognuno di noi ha la possibilità di raccontare o no ai propri cari le scelte che lo riguardano, noi non ci vediamo nulla di male nel comunicarlo ad altri. Detto questo, rimane comunque una scelta personale che non deve essere in alcun modo sottoposta ad alcun giudizio. Con l’aiuto dello psicologo, la persona impara a gestire il proprio malessere attraverso la propria mente. Di certo ognuno di noi reagisce diversamente alle situazioni e ciò non ha solo a che vedere con il lato caratteriale, ma spesso con il proprio vissuto.
- Terapie con i fiori di bach. - Corsi individuali e di gruppo. - Training autogeno di base e superiore. - Visualizzazione guidata e meditazione. - Corsi di autostima e incontri per attacchi di panico. - Incontri di supporto e sostegno per coppie e famiglie (in particolare per problematiche di separazione e affido minori).
I campanelli premonitori della sofferenza sono diversi, ma spesso tendiamo a non dargli troppa importanza; il problema diventa grave quando il malessere diventa fattore limitante nella vita di tutti i giorni. Inutile arrivare a questo punto. Precisando che paura, ansia e panico sono reazioni emotive che hanno una loro funzionalità, in alcuni contesti si mettono in moto automaticamente creando una situazione non piacevole. Questi sintomi sono reazioni naturali ed esagerate, frutto di strategie non più funzionali al benessere fisico della persona. Comprende, capire ed affrontare, ci aiuterà a prendere coscienza di noi stessi. Siamo certi che nessuno ha bisogno dello psicologo, ovviamente, se si parte dal presupposto che esistono persone classificabili come “normali”.
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MOTORI
Le prime della classe D Alfa Romeo Giulietta e Volkswagen Golf VII
a mesi si contendono il primato di vendite in Italia e da sempre sono oggetto di sfottò al bar eppure nessuno riesce a entrare nel cuore come una Giulietta o nella storia come una Golf. Abbiamo provato le nuovissime versioni di Giulietta Veloce e della settima generazione della Golf. Le sorprese non sono mancate, ma a fine test sappiamo il perché di tanto successo.
mandi al volante, interni rivestiti in tessuto competizione bicolore, modanature in colore titanio e volante di pelle con cuciture rosse. Al posto di guida si ritrovano tutte le attenzioni tipiche di un Alfa: strumentazione rivolta verso il pilota, assetto più basso e leva del cambio corta. Fin qua quello che si vede a occhio nudo, ma la vera sorpresa è quando si gira la chiave e si spinge l’acceleratore. L’oggetto del nostro test è il nuovo 2 litri JTD-m in versione depotenziata di 30 cavalli ma che già “in basso” spinge molto meglio del fratellone maggiore. Questo risultato che si chiama in gergo Downspeeding (e significa migliorare la risposta di un motore ai bassi regimi) è stato ottenuto grazie al miglior rapporto peso potenza e alla nuova turbina, sempre a geometria variabile come il 170 cv ma di dimensioni più piccole. L’unico scotto da pagare è rappresentato da prestazioni “pure” leggermente inferiori: 205 km/h anziché 218 orari e uno scatto 0-100 in 9” invece che 8”. Ma a parte questo tutto il resto stupisce in modo molto positivo. A cominciare dal risparmio in termini economici (1.700 euro in meno sul listino a parità d’allestimento, 4% in meno di consumi), per arrivare ad un piacere di guida praticamente immutato. Perché al di là della prestazione di massima di cui parlavamo, che
Giulietta Veloce 2.0 Mjtd 140 cv
Con la presentazione del nuovo allestimento “veloce” la Giulietta cattura l’evocativa sigla, che affonda le sue radici nella tradizione del marchio: questa volta non indica una variante prestazionale, quanto piuttosto un pacchetto di accessori ed è riconoscibile per il badge applicato sui parafanghi anteriori. Esternamente offre di serie cerchi da 17” con pneumatici 225/45, minigonne, vetri oscurati posteriori, fendinebbia, specchietti retrovisori esterni con calotta in colore titanio e maniglie anteriori cromate. Il tutto va ad impreziosire l’apprezzata e bel proporzionata linea. Internamente il pacchetto “veloce” comprende di serie il climatizzatore automatico, impianto audio Mp3 con sei diffusori e co-
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MOTORI
optional a pagamento) non aiuta le manovre di parcheggio. Su strada l’indole della nuova Volkswagen nelle curve non è mai sportiva. Nemmeno la regolazione adattiva dell’assetto DCC (Dynamic Chassis Control, optional a 1.000 euro) riesce a cambiare radicalmente il carattere equilibrato della Golf su strada. Il discorso non cambia utilizzando la selezione del profilo di guida - sistema che per 115 euro prevede le posizioni Comfort, Normal, Sport e la personalizzazione Individual - che agisce progressivamente sul carico volante e sulla risposta del motore, o facendo affinamento sul bloccaggio elettronico trasversale XDS del differenziale, ereditato dalla versione GTI della Golf 6 e offerto di serie. Nel misto la sicurezza trasmessa al guidatore traspira da ogni gesto e da ogni particolare: lo sterzo magari non prontissimo ma preciso, progressivo e privo di reazioni anomale. La stabilità e il confort impeccabili, ma soprattutto un comportamento in curva davvero da prima della classe: grande controllo dell’avantreno, eccellente precisione di linea, coricamenti laterali contenuti e comunque sempre progressivi. Infine un cenno la prezzo che nonostante sia l’arrivo di questa settima serie, resta immutato rispetto alla versione precendente.
difficilmente viene sfruttata nella guida di tutti i giorni, il 2 litri da 140 cavalli offre una coppia maggiore rispetto a quello da 170 cv. Tanto è vero che, complici i rapporti lunghi e la favorevole coppia, la rivale tedesca resta dietro. L’ultimo punto molto favorevole è stato il consumo: al termine della nostra prova abbiamo percorso oltre 20 km con un litro di carburante
Golf 2.0 TDI Blumotion 150 cv
E’ innegabile che la Golf resta la colonna portante della Volkswagen ed è giunta alla sua settima edizione, carica di molta tecnologia. Spodestata dal trono di più venduta nelle compatte in Italia dalla Giulietta nel 2012, con la nuova versione c’è da aspettarsi che voglia riprendersi il primato. Le conferme d’altronde arrivano sin dalla linea (più bassa della precedente) che gioca a fare la sportiva con un muso pronunciato e dagli interni in cui la qualità delle plastiche e dei rivestimenti restano il riferimento per la concorrenza. Non ci riferiamo a “quello che si vede”, ma ai dettagli e alla robustezza del prodotto. Il tutto con un abbattimento del peso di 100 kg a vantaggio del comportamento su strada e dei consumi che si solo attestati oltre i 21 km di percorrenza con un litro di carburante. L’ampliamento delle carreggiate si traduce nella maggior disponibilità di spazio in larghezza, in modo che appena saliti a bordo si percepiscono subito i centimetri di maggior spazio. La seduta relativamente bassa comporta qualche problema di visibilità posteriore e il fatto che mancano i sensori di parcheggio (sono
Cristiano Fabris
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TEATRO
Marco Daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in Italia e Francia è attualmente Responsabile Progettuale del Balletto di Milano. Da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. E-mail: marco.daverio@fastwebnet.it
Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto
Prosa
Balletto
Si chiude la prima stagione di danza del Teatro di Milano con la ripresa di un classico del balletto moderno: il “Bolero” di Ravel, in uno spettacolo interamente dedicato al celebre compositore basco, il 13 e 14 aprile, con le coreografie di Alessandra Mortelliti e gli artisti del Balletto di Milano. La “Soirée Ravel” si apre con Daphnis et Chloé nella versione per orchestra successiva all’originale, la Suite n. 2. Così, come la musica, anche l’impianto narrativo viene condensato e, pur rispettando i principali elementi che costituiscono la storia, si concentra sull’amore adolescenziale che stenta a distinguere gioco e passione e che riesce ad affermarsi nella pienezza della sensualità nonostante, e forse anche, grazie alle difficoltà che incontra sul suo cammino. I due amanti vengono sorvegliati e protetti da Pan/Eros, espressione della forza dirompente della natura ma anche di sensualità e sentimento. In contrasto con il brano precedente, l’Alborada del Gracioso porta ad un’atmosfera dai toni accesi, sottolineati da un linguaggio più atletico e ironico, mentre nel Trio in La Minore le passioni si stemperano e il linguaggio coreografico si adegua all’eleganza nostalgica della musica prediligendo l’astrazione e la linearità. La prima parte si conclude con La Valse, metafora di una società che, nella sua apparente spensieratezza, contiene in sé i segni della decadenza e del disfacimento. Il Boléro conclude la performance ed è sicuramente l’opera più popolare di Maurice Ravel, resa immortale da grandissimi coreografi ed interpreti. Non solo gioco di seduzione, ma l’eterna storia di una nascita, di un’attrazione inevitabile verso un essere simile, di un moltiplicarsi di incontri.
Abbiamo segnalato lo scorso mese un classico del teatro di Eduardo: “La grande magia”. Dedichiamo la prosa del mese di aprile ad un altro capolavoro del grande drammaturgo napoletano: “Le voci di dentro”, diretto e interpretato da Toni Servillo, in scena al Piccolo Teatro di Milano fino al 28 aprile. Eduardo De Filippo, spiega Servillo, è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare. Dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. “Le voci di dentro” è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria ‘atomizzazione della coscienza sporca’, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale. Una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni affiancherà in scena Toni Servillo, a partire dal fratello Peppe, nel ruolo di Carlo Saporito, fratello anche nella commedia.
One man show
Più che One man show dovremmo intitolarlo Three men show. E’ l’ultimo fortunato show del trio comico del momento: Aldo Giovanni e Giacomo, scena a Catania e Roma nel mese di aprile rispettivamente al Teatro Metropolitan e al Gran Teatro. A sette anni dal successo di Anplagghed, lo spettacolo dal vivo campione assoluto di incassi per la stagione teatrale 2005/2006, e dopo il successo cinematografico nel 2010 con La Banda dei Babbi Natale (biglietto d’oro 2011), il trio delle meraviglie torna a esibirsi dal vivo in un nuovo imperdibile show teatrale. Ancora una volta hanno scelto di affidare la regia del loro attesissimo ritorno ad Arturo Brachetti, il più grande trasformista del mondo, che già li ha diretti ne I Corti (1995), in Tel chi el Telun (1999) e in Anplagghed (2005). Impossibile immaginare quali gags porteranno in scena questa volta, ma una sola certezza: avete riso con Anplagghed? Vi siete divertiti con Tel chi el Telun? Avete amato I Corti? Il trio è tornato, live! A Milano hanno ottenuto uno strepitoso successo nel mese di marzo al Teatro degli Arcimboldi con un mese di repliche ininterrotte andate tutte esaurite. Aldo, Giovanni e Giacomo sono uno dei sodalizi artistici più noti e amati della storia dello spettacolo italiano degli ultimi decenni. Protagonisti di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici dal successo travolgente, si forma come trio nel 1991. Li accomuna una visione vivace e semplice della comicità, fatta di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica: connubio che si esprime all’interno di una struttura collaudata quale quella dello “sketch” che, seppure con fantasiose e innovative variazioni, resterà comunque centrale nella loro produzione.
Opera
Un cast prestigioso per un’opera sontuosa: il Don Carlo di Verdi al Teatro Regio di Torino fino al 23 aprile, con Ramon Vargas, Barbara Frittoli, Ludovic Tézier, Daniela Barcellona e Ildar Abrakazov. Una produzione che sarà la gioia di molti fortunati melomani piemontesi e di quanti riusciranno ad accaparrarsi un agognato biglietto. Sul podio un altro grande nome della lirica internazionale: Gianandrea Noseda. Regia di Hugo de Hana. L’edizione allestita al Regio sarà quella italiana ridotta a quattro atti (ridotta si fa per dire perché sono quasi tre ore di musica). Già per la prima parigina Verdi fu costretto a operare dei tagli perché l’opera era troppo lunga e bisognava terminare in tempo perché il pubblico potesse prendere i treni che collegavano Parigi con i sobborghi. Poi Verdi ne realizzò una versione in quattro atti (viene soppresso il primo, quello di Fontainebleau) in italiano (il libretto di Joseph Méry e Camille Du Locle viene tradotto da Achille de Lauzières con la revisione di Angelo Zanardini) che venne presentata alla Scala il 10 gennaio 1884 («Il Don Carlos è ora ridotto in quattro atti, sarà più comodo, e credo anche migliore, artisticamente parlando. Più concisione e più nerbo», scrisse il compositore). E ne esiste anche una versione italiana in cinque atti (senza balletto) presentata a Modena nel 1886.
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SPOT LIGHT
Federico Veratti
Giovane professionista della danza che alterna il ruolo di ballerino con quello di coreografo e maître de ballet Chi è: Federico è nato nel 1989 e dopo gli studi iniziali a Mirandola, ha completato la formazione presso la Scuola il Balletto di Castelfranco Veneto dove si è diplomato nel luglio 2008 facendo parte de “Il Balletto-GruppoJuniorVeneto”. Ha partecipato (solista e gruppo) a numerosissimi concorsi, in ambiti anche internazionali, con ottimi risultati tra cui di rilievo 1° Premio alle semifinali del Concorso Youth American Gran Prix e successivo III° premio “pas de deux” a New York con conseguente partecipazione al XIII International Ballet Fest of Miami. Dalla stagione 2008/2009 fa parte del Balletto di Milano dove ricopre importanti ruoli solistici in tutte le produzioni. Scelto personalmente da Giorgio Madia per il ruolo di Mercuzio in Romeo e Giulietta, nel maggio 2010 ha debuttato con successo anche il ruolo di Romeo, danzato poi anche in Svizzera e Germania. Ѐ inoltre tra i protagonisti principali di Chansons e Cenerentola. Ha inoltre collaborato come mimo-danzatore nella produzione Il Barbiere di Siviglia del Teatro Sociale di Mantova (2009) e nella produzione della Regione Toscana L’isola dei pappagalli (2010) - entrambe con regia di A. Tarabella - e nel Nabucco regia di A. Scaglione, Fondazione Teatro Coccia, come primo solista (2010).
Federico, ti consideri più un ballerino o un coreografo? Sono ballerino solista nel Balletto di Milano dal 2008. In questi cinque anni ho ricoperto svariati ruoli solisti. Da due anni ricopro anche ruoli come maître di compagnia e coreografo. Sin da quando frequentavo l’accademia ho coreografato balletti di breve durata per concorsi o semplicemente per puro piacere ed esercizio. Nel 2012 dopo la vincita del concorso coreografico di Milano in danza, la direzione della compagnia ha deciso di affidarmi la coreografia di Pierino e il lupo, con debutto al teatro Carcano di Milano, una favola ballata rivolta alle scuole e alle famiglie. Spettacolo creato in collaborazione con altri due colleghi come una sorta di workshop. Ricoprendo il ruolo di maitre e di coreografo a volte ha portato qualche incomprensione con i colleghi, in quanto in alcuni momenti della giornata devo scindere i due ruoli di ballerino e maître. La coreografia a mio parere è molto più gratificante, perché riesco a trasmettere attraverso il lavoro e il talento dei colleghi, quindi non solo lavorando su ne stesso, emozioni e stati d’animo, in quanto in danza viene usato esclusivamente il linguaggio del corpo e non la parola. Sono un ballerino e un probabile coreografo (non voglio ancora definirmi tale) di stampo contemporaneo e allo stesso tempo molto versatile e aperto a nuovi stili. Quest’anno mi cimenterò nella coreografia dello Schiaccianoci sempre per il Balletto di Milano. A 24 anni mi reputo fortunato ad avere avuto tutte queste possibilità e cercherò al massimo di farmi valere e non deludere nessuno.
Sulla web TV il seguito dell’intervista www.luimagazine.com/tv
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LIBRI
Total Eclipse of the Heart Francesco Mastinu ECLISSI (Lettere animate 2012) pp. 192
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i ha un eclissi quando un corpo celeste, come la Terra o la Luna, viene a posizionarsi tra una sorgente di luce (come il Sole) e un altro corpo celeste, entrando nel suo cono d’ombra. Eclissi è anche il titolo del romanzo d’esordio di Francesco Mastinu (Lettere animate 2012, pp. 192), che con il fenomeno astronomico condivide un passaggio repentino dalla luce all’ombra, dal buio di nuovo alla luce. L’incontro casuale in una discoteca tra Riccardo e Alessandro si trasforma pian piano in una di quelle storie d’amore destinate a cambiare radicalmente le vite delle persone coinvolte, tanto da spingerle a compiere passi dapprima solo desiderati poi costruiti con l’impegno quotidiano, a volte anche contro il volere delle persone più care, fino ad arrivare a soluzioni estreme, come un matrimonio simbolico, celebrato per ribadire che il legame tra persone dello stesso sesso ancora non ha parità di diritti in Italia. Ma dalla luce dell’innamoramento si passa all’ombra della routine quotidiana, al buio del tradimento e della malattia. E poi di nuovo la luce, forse. Il libro racconta a ritroso la storia dei due ragazzi in uno stile piano, quasi a voler sottolineare la normalità e universalità del loro legame, ma proprio come un eclissi sa regalare dei momenti di forte stupore e commozione. Abbiamo incontrato per voi il giovane autore sardo (classe 1980) e gli abbiamo fatto questa breve intervista:
Leavitt) se internazionale, Tondelli, Carrino e Matteo B. Bianchi se italiani. In termini più generali, amo anche Sepulveda, Hesse, Calvino, J. K. Rowling, Bambaren, Banana Yoshimoto. Ma mi piace variare. Il libro migliore è quello che ancora non ho letto, il suo autore è quello che mi emozionerà, e che ancora non conosco. Cosa è per te la letteratura gay? Una pura e semplice etichetta. A questa domanda aggiungerei: basta l’orientamento dei personaggi o di chi scrive un libro per creare un genere letterario? Io penso che esista una cultura gay, e che essa influisca necessariamente con dei temi ricorrenti la narrativa che si vuole approcciare in maniera coerente all’omoaffettività, ma creare un genere apposito mi sembra rischioso. Per me è LGBT qualsiasi cosa che parli di come si è e di cosa sia esserlo, e che soprattutto sia verosimile. Sia che si tratti di un giallo che di un fantasy. Gian Pietro Leonardi
Quale è il tratto principale del tuo carattere? Una di quelle domande che ti mettono in crisi. Credo la fedeltà alla parola data e il senso del dovere, sopra ogni cosa. Questo è quello che vedo io, perlomeno. Chi mi conosce bene risponde la generosità. Chi o che cosa detesti di più nella vita? L’odio gratuito. Tanto per. Perché lo hai appreso o perché così si fa, o semplicemente perché ignori. Per cui il secondo passo è che detesto le persone deliberatamente ignoranti, e che non sono capaci di mediare, e discutere le proprie posizioni. In quale eroe/eroina della finzione ti identifichi? Bella domanda. Nessuno. Se proprio devo, Frodo Baggins è il personaggio in cui mi sento meglio. Un eroe con tanti difetti, improbabile, suo malgrado. E più passa il tempo più mi rendo conto di esserlo, perché l’eroismo reale, a differenza della finzione, esiste nelle piccole cose di tutti i giorni. Chi sono per te, invece, gli eroi/le eroine nella vita reale? Quelli che fanno del bene alla collettività senza farne mostra o senza saperlo. Spesso l’eroismo, come dicevo prima, sta nella vita di tutti i giorni. Il tuo più grande rammarico? Quello di aver perso tempo. Una costante. Aver perso tempo e aver magari lasciato perdere o trascurato delle cose che potevo curare di più prima, e che ora non posso fare. Il tuo autore/poeta preferito? Pensarne uno è riduttivo. Se penso al mondo LGBT Leavitt (il primo
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B&B, Hotels, Agriturismi Vacanze Villaggio Camping Odissea Il nostro villaggio camping “Odissea” è racchiuso in una cornice naturale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano tra Capo Palinuro e Marina di Camerota. E’ immerso in una pineta secolare direttamente sul mare. La natura incontaminata e la spiaggia immensa di sabbia finissima e bianca, ne fanno un luogo paradisiaco. Il villaggio camping sorge su un’area pianeggiante di 30.000 mq ombreggiata da pini e piante della macchia mediterranea a confine con la spiaggia del Mingardo, Sito di Interesse Comunitario e Patrimonio Unesco. Dal 2009 il Villaggio Camping Odissea ha conseguito la certificazione ambientale ISO 14001. La sensibilità verso l’ambiente e la cura del luogo sono delle prerogative nell’attività di gestione della struttura. Tutta la costa è caratterizzata da insenature, grotte e spiaggie di incomparabile bellezza. La Baia degli Infreschi, la Cala del Buondormire, l’Arco Naturale, i paesini limitrofi ricchi di storia, le grotte intorno a Capo Palinuro: la Grotta Azzurra, d’Argento, dei Monaci ed altre, sono solo alcuni dei mitici luoghi da visitare. scontistica: Gruppi minimo 30 persone, ponte 1° maggio, dal 31.05.2013 al 14.06.2013 - dal 30.08.2013 al 20.09.2013. Siamo felici di accogliervi creando un evento da voi scelto tra sagra del pesce azzurro, grigliata in riva al mare o classica serata di piano bar e karaoke. Villaggio caMping odissea *** località Mingardo - ss 563 (palinuro camerota) - Marina di camerota (sa) Tel. +39 0974.931293 - Fax +39 0974.930325 - cell. +39 348.6732737 info@odisseavillage.com - www.odisseavillage.com
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Il ragazzo del mese: Norman
vanta anche una specializzazione del tutto ragguardevole come operatore del benessere ed estetista. Ha frequentato con profitto numerosi e qualificati corsi di specializzazione in varie tecniche di massaggio come shiatzu, “hot stone massage”, riflessologia, massaggio thailandese (e si è anche diplomato a Bangkok). Norman, però, ha un ineludibile sogno nel cassetto: gli piacerebbe intraprendere la carriera di fotomodello. I tratti peculiari e dolcemente orientali, una solida e proporzionata struttura fisica, lo sguardo delicato ma la forza d’animo e la determinazione che ne accompagnano il carattere costituiscono buone doti di base, per cui l’augurio è che il nostro “Ragazzo del Mese” incroci, anche grazie al nostro giornale, contatti e legami lavorativi e personali che ne incoraggino e sostengano il percorso nel campo della moda. Le foto sono di Giovanni Drago. Norman è disponibile, oltre che per le sue attività legate al benessere, per servizi fotografici, show room. servizi pubblicitari e glamour, strip ed animazione. Il suo contatto telefonico è 345.5864936 e la sua e-mail: angelmontini@yahoo.it.
er celebrare il mese di aprile, l’avvio crescente del clima primaverile e l’elogio della bellezza e, in questo caso, anche un po’ del mitico riferimento ancestrale all’Oriente, abbiamo scelto Norman, un ragazzo che, pur vivendo a Milano, ha nel sangue origini legate a luoghi lontanissimi: la Corea, terra natale della mamma. Il nome “Norman” ha origini piuttosto antiche, ha etimologie germaniche (“nord” “mann” è “’uomo che viene dal Nord”), ma è legato alla storia inglese ed a quella dei Normanni, provenienti dalla Scandinavia, che conquistarono l’Inghilterra nel 1066, ma prima di attraversare il canale della Manica e attaccare quindi la Gran Bretagna da sud, sostarono per circa un secolo nel nord della Francia, nella regione che fu poi chiamata Normandia. Questo popolo regnò anche su larghe porzioni dell’Italia meridionale. tra il X e l’ XI secolo, sulla Sicilia ed occupò anche una parte della Libia e della Tunisia. Il nome era piuttosto diffuso durante il Medioevo, dopodiché cadde in disuso ma tornò in auge nel XIX secolo ed oggi è piuttosto raro in Italia. Ma torniamo al nostro “Ragazzo del Mese”. Ventiduenne, Norman Montini lavora da cinque anni nel settore alberghiero ma
M.G.
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TORINO. Il Garage Club si trova nella zona più bella di Torino a pochi passi dalle stazioni ferroviarie di Porta Susa e Porta Nuova. Ricavato dal garage di un’antica dimora storica torinese, ha mantenuto l’impronta di un ambiente maschile, pensato da uomini per gli uomini. Il circolo rappresenta una risposta elegante all’emarginazione e all’omofobia ed è in parte frequentato da una vasta fascia di utenza etero. Trasformato in ambiente relax, con lounge american bar, sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio e area fumatori, è dotato di impianto di climatizzazione. Ampliato su due livelli, è stato recentemente completato con video corner e “glory wall”. E’ un ambiente confortevole, molto frequentato da un pubblico maschile di tutte le età. Il locale è “Young & Bears friendly”. Garage Club è aperto tutti i giorni dalle 14.00 alle 2.00, il sabato – in occasione del cruising - fino alle 4.00. Il circolo è affiliato all’ARCI. Serate Lunedì dalle 22.00 NAKED PARTY Martedì dalle 21.30 YOUNG PARTY: mega-riduzioni under 25 e distribuzione gadget “Gioca Sicuro” Mercoledì dalle 22.00 NAKED PARTY Giovedì ORDINARY Venerdì dalle 22.00 NAKED PARTY Sabato dalle 21.30 fino alle 4.00 CRUISING: open bar tutta la notte e sorteggio consumazioni per QUEEVER. Sabato è giornata BEARS FRIENDLY. Domenica ORDINARY
Marco del Garage Club
Garage Club - Corso Stati Uniti 35 - Torino Tel. 346.3006612 - info@garageclub.it www.garageclub.it
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DEPOT
MILANO. Sabato notte al Depot trovi sempre un evento diverso. Questo mese il giorno 6 no id night, naked party con passamontagna dalle 22. Sabato 13 serata dedicata al codice giallo nell’evento piss party. 20 aprile due eventi insieme per una serata incredibilmente hot e divertente: no id + primo colpo con bracciali fluo di identificazione sessuale. Sabato 27 serata dedicata agli amanti del fist e non solo con l’appuntamento “fist & fuck”. Lunedì bisex night aperta a tutti i curiosi della notte. Tutti i martedì no id night. Mercoledì e la domenica pomeriggio dalle 15 appuntamento con il famosissimo naked party. Venerdì naked underwear, che nelle serate del 12 e 26 diventa anche “al primo colpo” con bracciali fluo di identificazione del ruolo sessuale. NAPOLI. Nel club di Napoli il martedì sera è happy hour per iniziare bene la settimana. Mercoledì il famoso naked party vi aspetta caldi e spogliati. Giovedì partecipate in due ma paga l’ingresso solo uno di voi. Venerdì 5/19 e Sabato 13/27 non ci sono obblighi di alcun tipo su abbigliamento o altro; open cruising è per tutti quanti. Venerdì 12 e 26 bear friday è dedicato a tutti gli orsi in zona e ai loro estimatori. Sabato 6 e 20 Depot spegne le luci e rimane completamente al buio per il “blackout party”. Domenica 7 e 21 “hot sunday”; naked party con passamontagna fino alle 20 e dopo underwear party fino a chiusura. Domenica 14 e 28, blackout party, underwear, naked nel triplo appuntamento più divertente che ci sia. 1 aprile apertura straordinaria con open cruising dalle ore 22.
COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360
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Per il 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio
Claudio Marchese e Riccardo Di Salvo in “SERATA DANNUNZIANA” 30 aprile 2013 ore 21:00 presso libreria “Ticinum” Voghera (PV)
Sei stanco dopo una dura giornata di lavoro? Hai fatto troppi sforzi in palestra e adesso hai male alla schiena? Qualche chiletto di troppo? O semplicemente hai voglia di un pò di relax? Penso di poterti aiutare.
Roberto
Terapista del Massaggio
Specializzato in massaggi antistress, decontratturanti e linfodrenanti. Depilazione corpo (anche zone intime). Ricevo su appuntamento anche a domicilio.
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I LOVE SICILY
un’epoca in cui l’isola mediterranea era sinonimo di vita primitiva, sensuale e solare. Vissuto tra il 1885 e il 1930 è considerato l’autore – scandalo per eccellenza, dopo il geniale Oscar Wilde, grande contestatore della morale puritana. Lawrence fu visto dall’opinione pubblica come un pornografo d’alto bordo, solo perché nel suo romanzo più famoso “L’amante di Lady Chatterley” abbondano scene di sesso extraconiugale nelle quali la donna si abbandona all’estasi erotica. E’ la storia di una ricca borghese infelicemente sposata con un uomo invalido e nevrotico, incapace di farla sentire femmina. Un giorno la “lady”, che nel romanzo si chiama Connie, esce dalle sue stanze che la fanno sentire prigioniera del limite e s’inoltra lungo i sentieri che la portano dentro un bosco. La donna si lascia trasportare dall’atmosfera sognante della natura primaverile che si risveglia e si sente scossa da una specie di comunione panica con gli alberi, le foglie e i fiori. Qui incontra, dentro una capanna, Mellors un boscaiolo che vive facendo il guardacaccia nella tenuta di proprietà della signora Chatterley. L’uomo appare rude e sanguigno, in un primo momento un po’ scostante finché la donna si abbandona al contatto sessuale e per la prima volta si sente appagata. Scrive Lawrence “E quando egli entrò in lei, con una intensità di sollievo e soddisfacimento che era pura pace per lui, attese ancora…Giaceva immobile, sentendo in sé i movimenti di lui, quella sua profonda intensità, il fremito improvviso sul punto che il seme sgorgava, poi i movimenti farsi più lenti, più calmi”. Nel romanzo le scene erotiche, descritte secondo uno stile naturalistico, si arricchiscono di valenze simboliche. L’opera di Lawrence oggi viene letta nella sua giusta dimensione: è un vero e proprio romanzo decadente perché il sesso viene divinizzato come tramite di congiunzione tra l’uomo borghese che reprime i propri istinti più profondi, e la natura primitiva custode della sensualità. L’amore si identifica con quella che lo stesso scrittore definisce sovranità fallica. C’è una frase significativa tratta da una conversazione mondana nel salotto di Connie Chatterley “Non è possibile”, disse Dukes “La vecchia commedia va a rotoli, la nostra civiltà sta per crollare! Sta per cadere nel pozzo senza fondo, nell’abisso e, credetemi, l’unico ponte sull’abisso sarà il fallo!”. Connie soffre di frequenti crisi nervose e si sottopone a una visita medica da cui emerge la diagnosi: astinenza sessuale. La donna non raggiunge l’orgasmo con il marito. L’amico Michaelis va a trovarla con un mazzo di rose “Non siete che l’ombra di voi stessa...Venite in Sicilia. Suvvia, venite in Sicilia con me: ora è bellissimo lì! Avete bisogno di sole, di vita!”. L’invito retorico a lasciare le nebbie inglesi e lo smog della rivoluzione industriale apre la strada che, nella trama del romanzo, allude all’identificazione del sole con il fallo maschile. Scenario ideale di questa riscoperta del corpo diventa proprio la Sicilia dove si celebra l’adorazione del dio sole, secondo un rito pagano. Lawrence a Taormina ha frequentato certamente le spiagge naturiste dove l’esposizione solare non è mediata dagli indumenti. Il corpo desidera essere posseduto dal sole come se si trattasse di una vera e propria penetrazione sessuale.
di Riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)
La Sicilia e gli scrittori
D.H. Lawrence: dalla noia delle nebbie inglesi al sole mediterraneo foto tratta da Banned Books Week: Lady Chatterley’s Lover by DH Lawrence
Paragrafo 1
Il mito della Sicilia nella cultura moderna
Nella seconda metà del Settecento la cultura borghese è attraversata dall’ansia neo – romantica del viaggio. Pensiamo al romanzo di Swift “I viaggi di Guliver” a quello di Defoe “Robinson Crusoe”. Motore di questa ansia è il sogno dell’esotico, il desiderio di abbandonare i limiti della vita borghese, per lasciarsi trasportare come Ulisse dal volere capriccioso degli dei. Un mito che nasce in un’ élite della borghesia che non si accontenta di vivere entro i ristretti spazi della classe capitalistica. Dall’Inghilterra alla Francia e alla Germania si diffonde una vera e propria moda culturale: quella del “grand tour”. Scrittori e pittori dell’epoca scelgono l’Italia che, tra il Settecento e l’Ottocento, diventa nell’immaginario collettivo quello che oggi nel turismo di massa è rappresentato dai Paesi tropicali. L’Italia, tra Neoclassicismo e Neoromanticismo, diventa sogno di terre lontane, teatro di natura e di cultura. Il Paese del sole, del mare e dei frutti mediterranei. Luogo ideale che ricongiunge l’astratto intelletto con la sensualità del corpo, in antitesi con l’idea illuministica di una razionalità che serve al progresso tecnologico ma guasta la dimensione carnale della vita. Paragrafo 2
Il sole simbolo fallico che rigenera la civiltà borghese
Dopo Goethe che definisce la Sicilia “Il Paese ove fioriscono i limoni”, lo scrittore D.H. Lawrence è affascinato dalla Sicilia, soprattutto da Taormina dove soggiornò negli anni 1919 – 1921, in Foto tratta da: dvd - forum.at
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