LUI MAGAZINE

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mensile - anno diciassette - numero nove - settembre 2013

issn 2039-0262

ITALIA

TENDENZA Il baffo! INTERVISTA Luca Dorigo TRAVEL Pride Amsterdam TV Show Chef


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L’abito da sposo e da cerimonia che hai sempre sognato!

Giuliano Atelier - Via Degli Arrighi 1/5 - Signa (Firenze) - Tel. 055.876671 - cell. 328.6852940 e-mail: info@giulianoatelier.it - www.giulianoatelier.it (è gradito l’appuntamento)


sommario

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TENDENZA Mi fai un baffo!

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società Omodroghe

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COVER Afro style

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intervista Dj Luca Dorigo

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INTERVISTA 18

MODA Il Dandy della “non apparenza”

TELEVISIONE 34

MODA 06

TRAVEL 38

TENDENZA 08 COVER 12 4

UNIONI Matrimonio in vista

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FASHION Antiquarium puer

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TELEVISIONE Lo zapping dello Show Chef

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TEATRO Mito Festival

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TRAVEL Amsterdam: un Pride emozionante!

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LIFE Periodo di vacanza finito?

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editoriale

Bastasse una legge… L

N.09SETTEMBRE2013

’ennesima voce stroncata che non chiederà più aiuto. Un’altra vita spezzata, altro clamore. Nell’estate senza avvistamenti ufo, la cronaca ha dedicato ampio spazio alla triste vicenda del ragazzino deriso perché gay, suicida a 14 anni. Un’altra vita pesa sulle nostre coscienze, questa forse fa più male perché è quella di un adolescente che non diventerà mai un uomo. Un uomo che nella vita poteva cambiare le carte in tavola perché ha avuto il coraggio di spingersi oltre, di fare ciò che in molti, nelle sue stesse condizioni, hanno ripetutamente e fortunatamente solo pensato. Una forza che andava di certo guidata, un’energia non canalizzata che l’ha spinto nel vuoto. È il fallimento di una società che permette agli “inespressi forti” di non maturare. È l’insuccesso di una collettività ancorata ad un sistema culturale che fa acqua da tutte le parti. È un insieme che urla e rivendica una legge, come se questa avesse la forza di cambiare le sorti. Ci domandiamo: sarà in grado un ordinamento giudiziario di fare lo sgambetto ad una morale radicata? La questione ci puzza e parecchio. Il lato giuridico tutelerà la persona davanti a determinati aspetti ordinari del diritto, ma non toglierà di dosso determinati tipi di sguardi. Occhiate che nei più deboli si trasformano in senso d’inadeguatezza. Insulti che diventano macigni. Violenze psichiche e fisiche che logorano dentro e uccidono fuori. Le “marce” radici sono insediate nel sistema culturale e sociale. Agire è possibile, ma prima bisogna avere la volontà di comprendere. E questa manca. Manca il senso di sbandamento che si prova quando si capisce che si è attratti dal proprio compagno di banco e non dalla figlia dell’amica di mamma. Manca l’attesa che sia soltanto una fase della vita è ciò ti fa affrontare le giornate meno pesantemente. Manca non riconoscersi in qualcuno: che sia un parente, un personaggio famoso, un amico dei tuoi genitori… Mancano i momenti bui, le bugie, le paure, il non affrontare il discorso per timore… Manca placare i propri istinti, il proprio essere, il periodo delle bugie agli altri… Manca il sentirsi “sbagliati”, la fase dove si prova a cambiare, dove si mente a se stessi e quella dell’accettazione che non sempre arriva. Dopo la legge, semmai ci sarà una legge, le persone continueranno a pensarla come hanno sempre fatto: favorevoli e contrari di nuovo gli uni davanti agli altri. Un regolamento non ci darà più dignità, quella dobbiamo trovarla dentro di noi. Inseguire l’approvazione di terzi significa supporre di essere nel torto, altrimenti non si spiegherebbe perché tanto assiduamente si cerca un determinato tipo di accettazione. Questo vale per molti aspetti della vita. Credete veramente che un tizio che uccide la propria compagnia si plachi davanti a una pena rincarata dalla legge sul femminicidio? Credete che denunciare uno che vi ha chiamato “frocio di merda” fermerà gli insulti? Favolette! Forse, come succede nei casi di stalking, sarà lo stesso agente che v’intimerà di fare un passo indietro… Vuoi per mancanze di prove, vuoi per un sistema che non tutela determinate categorie, i fatti di cronaca sulle donne testimoniano questo. Siamo uomini, a prescindere da chi condivide le nostre lenzuola. Una legge che ci tutela già c’è! Il guaio è che non viene applicata. Non abbiamo bisogno di due righe che ci mettono a pari livello di un’altra persona. Ripetiamo: siamo uomini e non abbiamo bisogno di sottocategorie. È vero che nel momento in cui si vuole integrare si ritiene che ci sia differenza. Questo è il muro d’abbattere. Salvatore Paglia

cover Photo by Framn Rezende Styling by Framn Rezende & Aitor Zubillaga Model Joel Swimwear Reebok Necklace Oh My Good editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Tel. 02 36507994 - Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Events srl - Nova Milanese (MB) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese, Ettore Scalzi, Luca De Leonardis, Luigi Iannaccone, Marco Daverio, Riccardo di Salvo, Roberto Chiovitti, Silvia Trepago, Valeria Fumi Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

il prossimo numero in distribuzione ad inizio ottobre 2013


MODA

Il Dandy della “non apparenza” La prima collezione maschile firmata Stella Jean

L

a giovane e talentuosa stilista di origine italo-haitiana, che, distintasi tra i vincitori del prestigioso concorso Who’s On Next nell’edizione del 2011, collezione dopo collezione, ci trascina e travolge sempre di più nel suo mood raffinato e prezioso che trae ispirazione dalla sua multiculturalità che si traduce nella filosofia “Wax & Stripes Philosophy”, sua vera e proprio cifra stilistica. Tra visioni ed espressioni di mondi tra loro solo in apparenza lontani e in contrapposizione, nasce così un crocevia estetico in cui affluiscono storie e tradizioni lontane che, senza sovrapporsi, si incontrano in uno scambio di opinioni che invita a non fidarsi unicamente delle apparenze, sullo sfondo di un’immaginaria New York degli anni ’60 in cui lo spirito del dandy si mescola ad un’antica consapevolezza della propria storia e si incontra con civiltà che hanno saputo difendere la propria identità. A scendere in passerella sono dunque Blazer dal taglio prettamente sartoriale e trench di inconfondibile ispirazione british, entrambi in stoffa wax o in tessuto canvas rigato realizzato a telaio in Burkina Faso, che si alternano su comodi bermuda o pantaloni, anch’essi in stampa wax, dalla vita leggermente alta, spesso abbinati a bretelle e tagliati alla caviglia, lasciando intravedere le mille righe colorate delle calze. Tocco distintivo sono le immancabili camicie a righe della tradizione italiana ed europea dal taglio sartoriale e dalla vestibilità slim che in questo caso instaurano un avvincente ed inusuale connubio con la Guayabera, la tradizionale camicia cubana boxy a quattro tasche, e che si legano alla perfezione alle sue ormai note stampe di rimando alla tradizione africana in un Mix&Match sempre molto elegante e ricercato, studiato nei minimi dettagli, così come lo styling che completa i look e che si avvale di bellissimi cappelli artigianali a tesa larga, mocassini contemporary retrò e divertenti sandali in pelle colorata effetto metalizzato, unitamente a grandi occhiali tondi attraverso cui scrutare ed incontrare il mondo. Valeria Fumi



TENDENZA

Mi fai un baffo! Dopo la barba è la volta dei…

I

l trend della barba incolta ha letteralmente conquistato l’uomo moderno, passerelle e attori negli ultimi 18 mesi hanno sfoderato barbe che non si vedevano dai tempi giurassici. Ma tra un alone di mistero e pelurie che lasciavano poco spazio all’immaginazione, la moda della barbetta sembra aver imboccato il viale del tramonto. Gli unici peli del viso a non subire il sottile e netto taglio di lama sono i baffi. Inutile additare il segmento fashion: strano ma vero, questa volta non centra nulla. La tendenza pare prendere spunto dalla primavera araba: gia perché negli ultimi anni la riscoperta dell’islam ha fatto sì che le persone si avvicinassero, volenti o nolenti, agli usi e costumi di una terra dalle mille sfaccettature. Da sempre considerati simbolo di virilità, i baffi stanno riscoprendo una seconda giovinezza e non a caso ritornano agli albori proprio quando il maschio evoluto ha visto sgretolarsi sotto gli occhi il suo status di uomo che non deve chiedere mai. Chi è causa del suo male pianga se stesso, recita un antico proverbio: una volta banditi senza mezzi termini i peli sul petto, le braccia e il pube (che orrore) all’uomo moderno non resta che dar sfogo al suo pluridiscusso testosterone attraverso i baffi. E quando non crescono invece? Indovinate un po’… si ricorre alla chirurgia estetica. Dall’Europa all’Australia, passando per Cina e Giappone sempre più cliniche offrono la possibilità ai propri clienti di trapiantarsi i baffi, ma è la Turchia dove si è concentrato il maggior numero di strutture specializzate nel settore.

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Prese d’assalto dai paesi mussulmani vicini, e non solo, il fenomeno ha dato origine ad un vero e proprio turismo sanitario. Visto l’ampia richiesta, i tour operators della zona hanno creato dei veri e propri pacchetti di “turismo del baffo” che comprendono un breve ricovero in una clinica d’Istanbul, una rapida sessione di shopping nella città e un weekend di mare e sole nell’Egeo. Nel 2012 sono state circa 270 mila le persone che si sono fatte rinfoltire i peli del labbro superiore, contro le 156 mila dell’anno precedente. Affascinati dal giro d’affari stimato intorno al miliardo di dollari annuo, sono in forte ascesa le cliniche clandestine e abusive che promettono risultati stupefacenti a basso costo. Il fatto curiosio reso noto dalla TNS Market Research Company di Istanbul è che proprio in Turchia la percentuale di uomini muniti di baffi - un tempo orgoglio nazionale - è drasticamente calata dal 77 al 34 per cento. Di certo non è una buona pubblicità. Luca De Leonardis

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società

e che talvolta, le crea) e che ha, tra le proprie caratteristiche, quella di dare una fortissima eccitazione sessuale, ha cominciato di nuovo a fare sesso non protetto, sulla spinta, appunto, delle caratteristiche afrodisiache della sostanza. Forse questa è l’unica sostanza, che nell’assunzione, identifica in maniera piuttosto forte le tendenze sessuali dell’assuntore. Altre droghe (Ketamina, ghb, extasy ‘sextasy’ (extasy e Viagra assunti contemporaneamente), che si pensavano ormai ‘catturate’ dal mondo gay, sono invece droghe da ‘discoteca’ e forse l’unico aspetto che ne diversifica l’assunzione tra gays ed etero è l’età fino alla quale questa assunzione si spinge; secondo la rivista ‘manifesto’ dei gays americani ‘the Advocate’’, il gay medio che abusa di sostanze prolunga maggiormente nel tempo questa assunzione rispetto all’eterosessuale, forse perché (e parliamo dei grandi numeri) si identifica più a lungo nella cosiddetta ‘club culture’ edonistica. Le sensazione, dopo aver parlato con decine di persone che abusano di sostanze, avere conosciuto le loro vicende e ascoltato decine di aneddoti è che la dipendenza da sostanze non deriva, soprattutto nei casi più gravi, né dal proprio sesso, né dal proprio orientamento sessuale. Nel mondo omosessuale si tende a fare uso di sostanze in età più avanzata rispetto a quello etero. Gli omosessuali si sono ‘appropriati’ delle droghe da discoteca, essenzialmente perchè frequentano questi locali anche dopo i 40 anni, non perchè le preferiscano per qualche motivo. La metamfetamina in cristalli, provocando una perdita di controllo unita ad una potentissima eccitazione sessuale, ha favorito negli ultimi anni pratiche non protette, e, di conseguenza, il riguadagnare terreno della diffusione dell’AIDS, nonostante le campagne preventive e la falsità, pericolosissima, che i nuovi cocktails di farmaci abbiano di fatto reso l’AIDS una malattia cronicizzabile e controllabile, provocando così un abbassamento del livello di guardia. Questi sono gli unici fatti di cui si possa serenamente parlare senza cadere nella banalità o nei luoghi comuni legati a certi ambienti-comunità. Che comunque, e questo è molto importante dirlo, sono fortemente caratterizzati da una ‘visione’ rispetto all’esercizio della sessualità e alla gestione della componente edonistica dell’esistenza.

Omodroghe (o forse no) Esistono forme di abuso di sostanze etero e forme di abuso gay?

Andrea Vittorio Romagnoli

N

el film ‘Cruising’ con Al Pacino, ambientato nel mondo gay più oltranzista c’è una scena in cui due uomini ballano e si scambiano una boccetta da cui aspirano i vapori, contenente del ‘popper’ (un nitrato con la capacità di intensificare l’orgasmo). L’orientamento sessuale poteva avere un ruolo nella modalità di assunzione e nella scelta di una sostanza piuttosto che un altra? Insomma, esistono forme di abuso di sostanze etero e forme di abuso gay? Partiamo dal presupposto che l’abuso è l’abuso, e pur essendo pesantemente influenzato dal contesto sia interno (situazione psicofisica dell’assuntore) che esterno (luogo dell’assunzione, assunzione solitaria, condivisa, ecc.) è uguale non solo per gli uomini e le donne, ma anche per gli animali perchè i meccanismi del cervello coinvolti sono i più arcaici e interessano tutti i mammiferi (cavie che hanno accesso alla cocaina la consumeranno trascurando sonno, sesso e nutrizione, fino alla morte per collasso). Ma è opinione comune che lo stile di vita possa essere fondamentale nel decidere quali sostanze assumere e come. Parliamo, in prima istanza, dell’America, perchè quello che succede lì, anticipa di circa 5-7 anni quello che succederà qui. La comunità gay, dopo aver preso coscienza dei pericoli insiti nel praticare una sessualità non protetta, soprattutto per quel che riguarda l’AIDS, dopo l’epidemia di assunzione di ‘crystal meth’ (metamfetamina in cristalli), droga stimolante potentissima che negli Stati Uniti ha superato la cocaina nelle preferenze degli abusers (ricordiamoci che piaccia o no, la droga, seppur illegale, è un bene di consumo che segue leggi di mercato molto precise,

Immagini tratte dal film “Cruising” (1980) di William Friedkin

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DARK ROOM

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INTERVISTA

“Essere per avere, non avere per essere� Quello che (stupidamente) non ti aspetteresti da Luca Dorigo Foto di Roberto Chiovitti




INTERVISTA

Q

uando dalla redazione ci hanno comunicato che avremmo intervistato Luca Dorigo, molto sinceramente ci aspettavamo di trovarci di fronte il solito belloccio strafottente e pieno di sé. Ebbene, ci sbagliavamo e non abbiamo alcuna difficoltà ad ammetterlo. Lo facciamo a cuor sereno proprio perché chiacchierando con lui abbiamo potuto sfiorare il suo animo garbato, la gentilezza e il profondo rispetto. Letteralmente spiazzati dal suo comportamento aperto, schietto e per nulla “montato”, durante le prime battute ci domandavamo dove era finito quel ragazzo strafottente che il piccolo schermo aveva dato in pasto alla flotta di donne e ragazzine seguaci di alcuni programmi televisivi. Parlando ci siamo accorti che quella persona non esisteva più… inghiottita forse dal corso della maturità o dalla saggezza che il tempo e le porte in faccia donano. Forse quell’involucro era solo una maschera che sosteneva alcuni meccanismi che lo star system impone o più semplicemente era frutto di quell’onnipotenza che il successo dona e toglie senza alcun preavviso. Poco importa e al bando il passato. Luca è uno con “le palle” e oggi come ieri non le manda a dire… ma in lui c’è una luce nuova, una luminosità che fa rima con spiritualità. Il suo “te lo dico con rispetto” è un atteggiamento che molti dovrebbero adottare senza nascondersi dietro a quel velo d’ipocrisia tanto in voga in questo ventennio. Per molti gli anni degli suoi eccessi, della cresta sull’onda, dei soldi sperperati, di ogni donna ai suoi piedi… erano i tempi d’oro, per noi invece il meglio deve ancora arrivare. Da qualche anno si dedica totalmente alla sua passione per la musica: è un deejay, non vuole pronunciare ancora la parola “carriera” (“perché c’è tanta strada da fare”, ci spiega), ma sulla scena italiana raccoglie crescenti consensi. Scopriamolo...

Tendenzialmente sono un capobranco, ma non per questo pretendo di occupare la prima fila. Per dirla tutta mi ritengo generoso e altruista, ma detesto chi pretende solo perché ha la presunzione che gli sia dovuto. Sentimentalmente, invece, non potrei mai essere il compagno di una persona che non è in grado di darmi serenità. Tutto il resto, positivo o negativo, può essere accettato grazie all’amore. Che cosa non ci si aspetta da un dj? Un dj, secondo me, non dovrebbe mai suonare a testa bassa… a meno che non sia una star mondiale con un nome importante e produzioni di successo internazionale, e possa contare su un proprio pubblico affezionatissimo che lo paragona ad un idolo. Un dj dovrebbe osservare la pista e cercare di avvicinare il più possibile il suo stile alle esigenze del pubblico che ha davanti. In Italia ce ne sono tanti che si credono dei fenomeni, magari solo perché hanno avuto la fortuna di pizzicare una o due produzioni di successo nazionale. Come rispondi a Claudio Coccoluto che ha dichiarato: “M’invecchio dignitosamente alla ricerca di qualcosa che possa dare ancora un senso alla parola deejay; in un’epoca in cui dei Gieffini si mettono a fare i deejays; in un’epoca in cui attori e attrici si mettono a fare i deejays; in un’epoca in cui delle Pop stars si mettono a fare i deejays...”. Rispondo al grande Claudio Coccoluto che oggigiorno, rispetto al passato, è assolutamente più difficile emergere come dj. Sfiderei Claudio a fare la straordinaria carriera, che ha fatto e che sta ancora facendo, collocandolo in quest’ultimo decennio. Sarebbe una bella sfida! I personaggi televisivi che intraprendono o che cercano di intraprendere questo genere di carriera sono una conseguenza dell’epoca che stiamo vivendo. Claudio Coccoluto dovrebbe preoccuparsene di meno rispetto a noi giovani che dobbiamo competere con una massa di pseudo professionisti creati dal consumismo. In realtà io non me ne preoccupo più di tanto… il talento prima o poi emerge e questo vale sia che tu faccia il dj che l’imprenditore, lo scarpaio o... A maggior ragione, poi, in un momento difficile come questo dove la “crisi” determina una selezione naturale che valorizza i capaci e taglia il superfluo e l’improvvisato. Come ben ricordo, anche Claudio Coccoluto ha tentato di fare qualcosa di televisivo… Pochi, sicuramente, avranno presente il film “Io non ci casco”, e quindi? Non lo doveva fare perché fa un altro mestiere? Non ho mica sentito attori del calibro di Filippo Timi o Raul Bova che si sono lamentati perché un dj rischia di rubargli la scena! Semmai attori professionisti di quel calibro al massimo, se proprio se ne accorgono, si fanno una risata… ma di certo non se ne preoccupano. Coccoluto dovrebbe usare la sua esperienza e il suo nome per cercare di valorizzare e scovare nella massa nuovi talenti invece di lamentarsi come ha fatto attraverso una copertina di Dj-Mag che lo presentava in una bara con il titolo “il club è morto”. Concludo girandogli una domanda che spero trovi una risposta sincera: “Come mai in Italia un dj emerge a 40 anni mentre all’estero a 20 anni? Potrei rispondere io ma, in primo luogo non sono Marzullo e poi finirei per crearmi troppi nemici. Intanto vado avanti per la mia strada e non ho paura di critiche o di provocazioni, anzi ben vengano… sarebbero solo motivo per migliorare! Questo è ciò in cui credo: essere per avere, non avere per essere.

“...Apprezzo gli uomini e le donne che hanno coraggio di sbagliare e rischiare...”

Ammiri le persone che… Hanno il coraggio di essere e amare ciò che sono senza indossare maschere solo per nascondersi e non far fronte alle proprie responsabilità; quelle che, usando il buon senso, non hanno paura di essere quel pizzico arroganti nel credere e nel dire liberamente ciò che ritengono giusto e corretto. Apprezzo gli uomini e le donne che hanno coraggio di sbagliare e rischiare; le persone che non mollano alla prima sconfitta, ma che con coraggio e tenacia si rialzano più forti e saggi di prima. Tre aggettivi per descrivere la tua musica Quello che produco è concepito per far emozionare e ciò che suono è condizionato dall’energia che ho davanti. Il congiungersi di questi due aspetti crea “l’onda” (l’onda, per chi non e’ un dj, è quell’insieme di energia e di emozioni che si riesce a creare quando suoni) ed è la cosa che maggiormente amo costruire. Da chi o da che cosa prendi l’ispirazione? Mi baso sulle emozioni. Spesso basta ascoltare, altre volte invece bisogna viaggiare e imparare a conoscere. L’emozione è talmente singolare e privata che riuscire a renderla percettibile a tutti sotto forma di musica non è cosa semplice, ma quando ci riesci capisci di aver fatto centro. Questa sfida continua mi permette di riflettere sul mio presente, trarre insegnamento dal mio passato e affrontare il futuro con maggior sicurezza. Professionalmente non faresti mai coppia fissa con…? E sentimentalmente invece? Professionalmente non farei mai coppia fissa con persone che nutrono gelosia o malsana competizione.

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INTERVISTA

Che cosa significa essere spirituali nel 2013? E per te invece? Tutti noi dovremmo osservarci di più e dedicare più tempo a noi stessi invece di perderci in ciò che è stato concepito come mezzo per semplificare la nostra vita e che invece, come accade, distorce l’attenzione sul nostro essere. Ovviamente sto parlando di tecnologia: cellulari i-pod, i-pad, computer... L’essere spirituale, per quanto mi riguarda, non ha una forma o una legge ben precisa. Come già anticipato non dovremmo concentrare le nostre attenzioni, i nostri giudizi o puntare il dito nel verso contrario a noi stessi per cercare un colpevole per ciò che ci accade o che ci fa del male. Se tutti noi spendessimo un pizzico del nostro tempo per alimentare e nutrire il nostro buon senso e analizzare il nostro “Io”, ci renderemmo conto che tutto ciò che ci accade è direttamente collegato alla nostra volontà. Invece di chiedere ciò di cui abbiamo bisogno a qualcuno all’esterno, impariamo a chiederlo a noi stessi, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni. Così facendo qualsiasi nostra azione positiva alimenterebbe l’amore e di conseguenza qualsiasi atto negativo distruggerebbe il nostro essere.

La musica è per te…. Essenzialmente libertà. Dà una spinta ai miei pensieri, sogni e immaginazioni. Mentre suono, o ascolto un collega che stimo, mi fermo a guardare la gente e simultaneamente ascolto il mio corpo. Facendo questo mi rendo conto che la musica ci fa sorridere e funge da colonna sonora delle nostre emozioni. Piangi per…? In realtà, in questi ultimi anni, non ricordo di aver pianto per qualcosa in particolare… al contrario mi sono emozionato molte volte, inzuppando fazzolettini di carta con lacrime di felicità. Alle volte capita anche in occasione di qualche scena toccante di una pellicola. (Ride). Ricordo che solamente un anno fa davanti ad un film visto e rivisto come Armageddon (tra l’altro non tra i miei preferiti) mi sono trovato, addirittura, a singhiozzare.

“...L’Italia è una figa da paura imbruttita da “padroni” avidi che la vogliono eclissare solo per interessi personali e noi italiani ci facciamo prendere per il sedere come dei bambini ingenui!”

Che cosa nel tuo carattere e/o nella tua persona non è emerso? Mi auguro molto! Quando svolgi una professione a contatto con il pubblico, spesso, per proteggere il tuo privato, sei costretto ad indossare una maschera. Comunque, una cosa a cui tengo molto ma che per forze maggiori o per mancate occasioni non è mai uscita, è la mia “spiritualità ”

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INTERVISTA

L’Italia è una figa da paura imbruttita da “padroni” avidi che la vogliono eclissare solo per interessi personali e noi italiani ci facciamo prendere per il sedere come dei bambini ingenui. Spero sempre in un “eroe” che, in quanto tale, sacrifichi se stesso per la patria senza farsi corrompere. Ma i supereroi esistono solo nei fumetti, o forse no?

Siamo noi stessi che dobbiamo imparare a perdonarci e non qualcun altro. In questo modo a nessuno verrebbe in mente di far del male al prossimo. Non è così importante il come, ma molto più lo è l’obiettivo: il mondo si preoccupa e “litiga” per il “modo” nel quale il proprio vicino prega o desidera, distogliendo l’attenzione sul “fine” che per il 100% dei casi è lo stesso. Ho fatto diverse esperienze di cammino spirituale e ancora ne prevedo molte altre. Un giorno magari ne parleremo…

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Essere un uomo significa? Amare fieramente se stessi, accettando ciò che si è. Avere il coraggio di mostrare le proprie debolezze e la propria sensibilità senza paura di essere giudicato, perché fiero di ciò che è la sua natura, il suo involucro, il suo essere… nelle sue molteplici sfaccettature.

S.P.

Andiamo sul piccante… Che cosa non chiedi sotto le lenzuola? Perché, c’è qualcosa da non chiedere? Il sesso mi piace e parecchio e non ho nessun limite… ovviamente senza eccedere nella violenza.

“Ho fatto diverse esperienze di cammino spirituale e ancora ne prevedo molte altre. Un giorno magari ne parleremo...”

Parlaci dei tuo progetti futuri… Nel lavoro fortunatamente ogni giorno c’è qualcosa di nuovo e di ambizioso. Ho un paio di dischi in uscita e delle ottime collaborazioni con validissimi professionisti. I progetti di vita in generale non li collocherei nel mio Paese. Stiamo affrontando un periodo veramente penoso sommerso da terrorismo mediatico, ipnotizzati da informazioni calibrate per gestire le nostre reazioni. Mi fa schifo l’Italia con questo vestito.

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UNIONI

Matrimonio in vista Tradizioni e superstizioni nell’attesa di una legge

M

entre il Pdl con la “Lesbian and gay partnership” (proposta di legge che garantirebbe alle coppie gay i medesimi diritti delle coppie eterosessuali) ha letteralmente tramortito la parte più tradizionalista del partito e strizzato l’occhio alla sinistra, la Francia e la Gran Bretagna non solo si accodano ai 14 Paesi al mondo che hanno parificato i matrimoni gay a quelli etero (nell’elenco non sono stati inserite alcune nazioni come Usa, Brasile e Messico dove le nozze omosessuali non sono riconosciute a livello federale, ma solo in alcuni Stati), ma si trovano ad affrontare la fase iniziale di assestamento della legge. Nella classifica che tiene in considerazione il rispetto dei diritti Lgbt stesa dall’International lesbian and gay association, su 49 paesi l’Italia è vergognosamente al 36° posto. Giancarlo Galan, ammette: “Con questa legislatura possiamo portare a casa un risultato importante, rimediando al ritardo che confina l’Italia agli ultimi posti nella tutela dei diritti umani”. Poi l’ex governatore del Veneto, molto vicino a Silvio Berlusconi, si concede una rivelazione: “È ora che il centrodestra aggiorni il dibattito. Io, da vecchio liberale, sono assolutamente favorevole non solo al matrimonio per i gay, ma addirittura all’adozione. Un giorno ci arriveremo”. Seguendo l’onda delle dichiarazioni inaspettate, ma sperate, il Papa ha ammesso: “Il problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica, e anche lobby gay”. E a gran voce ha ribadito: “Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo?”. Insomma tutte queste belle parole lasciano ben sperare: proprio per questo motivo vediamo di rispolverare le antiche tradizioni e le superstizioni che ruotano attorno al matrimonio. Cominciamo con una curiosità: il termine Luna di miele proviene dall’antica Roma, infatti a quei tempi gli sposi erano soliti mangiare del miele per tutta la durata di “una luna” dopo il matrimonio.

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UNIONI

Da qui l’origine del detto “luna di miele” ad indicare i primi dolci momenti della vita di coppia. E ancora: lo sapevate che non è una coincidenza che la fede nuziale vada indossata proprio sull’anulare dato che è proprio in quel dito che termina una piccola arteria che arriva direttamente al cuore.

Detti e credenze (per la cattiva e la buona sorte)

- Alcune credenze popolari narrano che è di cattivo auspicio acquistare l’anello di fidanzamento e le fedi nuziali nel medesimo giorno, mentre conservare una fetta di torta nuziale e consumarla durante il primo anniversario di nozze allontanerebbe le tentazioni del tradimento. - Non si usa suonare il clacson per attirare l’attenzione della gente sugli sposi, bensì il gesto nasce come convinzione scaramantica in grado di mettere in fuga gli spiriti maligni. - Il detto “sposa bagnata sposa fortunata” viene attribuito a una credenza contadina: la pioggia per i braccianti rappresenta da sempre l’abbondanza e la ricchezza in quanto è sinonimo di un buon raccolto. La pioggia che cade sugli sposi, quindi, è considerata una benedizione che non inaridisce il sentimento e porta buoni frutti. - Nelle bomboniere vanno inseriti 5 confetti perché ognuno rappresenta un simbolo del perfetto matrimonio: salute, ricchezza felicità, lunga vita, fertilità. - Sei un futuro sposo? Allora prima di uscire di casa controlla di non aver dimenticato nulla; una volta fuori dall’appartamento non potrai più tornare indietro: sarebbe indice di trascuratezza e poca decisione (ma qualcuno invece sostiene che potresti cambiare idea ed uscire dalla finestra). - E’ di buon auspicio far preparare il letto nuziale a delle ragazze

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vergini (trovarne… oggi come oggi dovrebbe portar veramente fortuna). - Durante la cerimonia udire le campane di un funerale o, peggio, incontrare con l’auto un corteo funebre a conclusione del rito, è considerato di gran mal augurio, simbolo d’infelicità e disgrazie. - Per favorire la sorte, il matrimonio deve essere sempre celebrato prima del tramonto. - Incontrare un poliziotto, un medico, un giudice, un prete o una suora, un cieco, mentre vi recate in chiesa è un presagio poco favorevole. Fate gli scongiuri incrociando le dita: il medio sopra l’indice, non viceversa, di entrambe le mani. - Gli sposi devono tagliare insieme la torta tenendo entrambi il coltello con la mano sinistra (una sull’altra).

Il tormentone del qualcosa di…

Prestato: simboleggia il passaggio dalla vecchia alla nuova vita. Blu: in antichità il blu era il colore della purezza e dell’abito della sposa. regalato: a testimonianza dell’affetto delle persone care. vecchio: per ricordare sempre il passato. Nuovo: simboleggia la nuova unione.

In che giorno sposarsi

Perché un antico proverbio recita: “Di Venere e di Marte né si sposa né si parte”? Presto detto! Il martedì è il giorno del dio della guerra, Marte, mentre, secondo la cabala, il venerdì è quello in cui furono creati gli spiriti maligni. Solo in Norvegia il venerdì è un giorno nel quale vengono celebrati molti matrimoni, considerato particolarmente fortunato poiché sotto la protezione della dea dell’amore e della bellezza, Venere. Per quanto riguarda gli altri giorni della settimana, il lunedì e il mercoledì sono considerati di buon auspicio per la salute e la fortuna, il giovedì recherebbe La Wedding Planner per il tuo giorno indimenticabile Celebrante per Rito Simbolico ...amare è un diritto di tutti e per tutti...

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dispiaceri alla sposa, mentre il sabato, anche se è il giorno più scelto per la cerimonia, è considerato giorno di cattivo augurio. Non ci si dovrebbe sposare nel giorno del compleanno di nessuno dei due sposi. Solo se sono nati lo stesso giorno, anche in anni diversi, sarebbe la data da preferire a tutte.

La scelta del mese

Gennaio, per esempio, è mese che porta affetto, gentilezza a fedeltà. febbraio, epoca degli amori a degli accoppiamenti è il mese migliore per prendere la fatale decisione. Marzo promette sia gioia che pene. Aprile invece soltanto gioia. Maggio non va scelto per nessuna ragione (“la sposa maiulina nun si godi la curtina”). Giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare, ed è anche il mese dedicato a Giunone la dea che protegge l’amore e le nozze. luglio annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita. Agosto assicura che la vita sarà ricca di cambiamenti. Settembre coprirà gli sposi di ricchezze e allegria. Ottobre vuol dire molto amore, ma il denaro stenterà ad arrivare. Novembre porta felicità. La neve di dicembre assicura alla coppia amore eterno.

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Lo zapping dello show chef P

Dalle “grandi cucine” al piccolo schermo

Joe Bastianich Il bastardo che piace

ossiamo tranquillamente affermare che questo è a tutti gli effetti il momento d’oro dei cuochi. Non più solo custodi della tradizione, innovatori, interpreti di ricette storiche o fantasisti, ma veri e propri big dello star system. Accesi i riflettori su di loro, non potevamo esimerci dal votarli. Tramite i vari programmi televisivi, tra finzione e realtà, ci siamo fatti una mezza idea sul loro carattere... già perchè puoi essere “bastardo” quanto vuoi, ma non puoi recitare una parte a vita. Al momento come metro di misura abbiamo tenuto in considerazione doti come il lato estetico, la simpatia, il carisma… in futuro, magari, avremo l’occasione di assaporare le loro prelibatezze... un invito a cena non si rifiuta mai! Dato che oltre alle apparenze circolano certe voci... che cosa mai si nasconderà sotto le loro divise inamidate?

Non è uno chef, ma tra ristoranti sparsi nel mondo, aziende vinicole in Friuli e Toscana, negozi e uffici, dà lavoro a tremila dipendenti; inoltre serve una media di quattro milioni di pasti l’anno e ha un’esperienza di ristorazione ormai ventennale. A nostro avviso ha più capacità lui di giudicare delle portate rispetto a tanti altri. A chi l’accusa di essere troppo severo risponde: “Divento molto serio quando si parla di cibo... È il mio lavoro e il mio business. Noi giudici abbiamo l’obbligo di essere duri con i concorrenti, altrimenti non saremmo corretti con tutti quelli che provano e falliscono. Sono inoltre convinto che le persone, in qualsiasi ambito, diano il meglio quando si trovano sotto pressione”. Noi siamo certi che dietro a quella corazza si nasconde un’altra persona. Certo in televisione funziona un certo tipo di spettacolo e lui cavalca semplicemente l’onda. Voto 8 - - C’incuriosirebbe ampliare meglio il discorso “sotto pressione”, a modo nostro naturalmente.

Bruno Barbieri Il buono superdotato

Bruno Barbieri è lo chef italiano che ha il maggior numero di stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi. È con certezza il giudice “buono” della televisione, forse perchè, come lui stesso dichiara: “Non mi arrabbio mai è perché mi rendo conto di cosa significa essere messo alla prova. Lo sono stato per trent’anni. Ricordo ancora il calcione nel sedere di uno chef alla mia prima stagione in cucina quando pulivo 15 casse al giorno di calamaretti. Non è stato simpatico. Inoltre bisogna essere umili, esprimere la propria personalità nei piatti e, per avere successo, non bisogna mai dimenticarsi da dove si è partiti”. La bontà del lato caratteriale non è messa in dubbio, per le sue doti nascoste invece dobbiamo fidarci delle costumiste del programma Masterchef che gli hanno affibbiato il sopranome di Anaconda. Lui, da buon maschietto, non smentisce, (del resto chi lo farebbe?) anzi ci scherza con orgoglio sopra alimentando la curiosità. Voto 9 - I buoni ci piacciono più dei cattivi (non sempre però).

Alessandro Borghese Il simpatico pasticcione

Ha la faccia del simpaticone combina guai e durante le sue trasmissioni televisive questa caratteristica è piuttosto evidente: una gaffe ai fornelli, un commento di troppo, una preparazione alla buona… Dobbiamo però ammettere che con il suo sorriso contagioso è in grado di sopperire alle figuracce che lo contraddistinguono. Forse è proprio questa peculiarità che lo rende tanto apprezzato dal grande pubblico. Grazie al suo lato affabile, e per nulla sopra le righe, conquista tutti con estrema naturalezza. Voto 7++ Poco credibile quando si atteggia da chef affermato.

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TELEVISIONE

Carlo Cracco L’affascinante

re privato ha trascinato in tribunale tutta la famiglia della moglie al gran completo. Secondo Ramsay il padre, la madre, la sorella, il fratello, la stessa moglie e l’amante del padre, sarebbero tutti colpevoli di aver hackerato mail e documenti personali. Negli ultimi anni è lui che chiede clemenza. Voto 9 Piaccia o no, a lui va il merito del successo di molti programmi e questo è un elemento che non può non essere tenuto in considerazione.

È considerato da molti lo chef più affascinante della televisione italiana e un pochino ci gongola sopra. A noi piace quando con solo la forza di uno sguardo ti fa intendere che hai o stai combinando un pasticcio, oppure quando usa quell’ambiguo tono di voce per insinuare dubbi. Ultimamente le preghiere dei concorrenti eliminati sembrano aver preso forma: durante gli scorsi mesi un gruppo di clienti ospiti nel suo ristorante ha aspramente criticato la portata servita dallo chef. Sull’accaduto Carlo ammette: “Cose che possono capitare, il cliente ha sempre ragione. I piatti mi sembravano buoni, in cucina siamo in tre ad assaggiarli, qualcosa ci sarà sfuggito. Sul servizio non saprei dire, sennonché gli altri 60 clienti non se ne sono lamentati, ma è certo che dovrebbe essere tutto perfetto. Non è una cosa che fa piacere, ho invitato quei clienti a tornare a trovarci. In ogni modo il parere del consumatore è insindacabile… a noi cuochi non resta che rimediare, far finta di niente sarebbe peggio”. Con molta classe Cracco si è scusato attraverso un bigliettino e non ha fatto pagare il conto ai suoi delusi ospiti. Voto 8 1|2 Non è bello essere criticati, ma incassare con signorilità non ha prezzo.

Gabriele Rubini L’anticonvenzionale

Alle porte dell’estate su Dmax ha debuttato Unti & Bisunti, il nuovo programma sullo street food italiano. Alle redini troviamo un ventinovenne davvero particolare. Gabriele Rubini, Chef Rubio, come vuol essere chiamato, è solo apparentemente ciò che uno chef non dovrebbe essere: lunghi baffi da sparviero e un corpo interamente coperto da tatuaggi, fanno di questo ragazzo un personaggio davvero particolare. Non a caso conduce un programma dove i sapori semplici e antichi della strada si prendono una bella rivincita. “Il mio corpo è come un diario criptato che conosco solo io, - dichiara il novello conduttore - non mi tatuo per motivi estetici… il tatuaggio Fish&Chip sulle nocche delle mani è nato come uno scherzo con la mia amica chef Laura Torresin, poi l’ho fatto davvero perché rappresenta l’idea del cibo povero da cui parte tutto. Avrei preferito tatuarmi pasta e fagioli ma era troppo lunga!”. Insomma da un personaggio del genere c’e’ molto da imparare ... Voto 8+ Che voto volete dare ad uno che ha assaggiato lo sperma di merluzzo e che apertamente confessa che gli è piaciuto? Scherzi a parte, il tipo, sulla fiducia, merita.

Gennaro D’Acampo Il bello e dannato

Nel Bel Paese lo conoscono in pochi, ma in Inghilterra è una celebrità. Con cinque bestseller all’attivo e un’App per iPhone che porta il suo nome (Gino D’Acampo – Eating Italian), porta alto l’onore della cucina made in Italy. Qualche errore, carcere per due anni, e poi la svolta della vita: diffondere il cibo italiano nel mondo. A farlo conoscere al pubblico è stata la partecipazione al reality “I’m a Celebrity… Get Me out of Here”, dove per sopravvivere uccise, cucinò e mangiò dei topi. Al momento conduce un programma culinario dove insegna alle casalinghe del Big Bang i segreti dei nostri piatti. Voto 7 Bello, dannato e anche cuoco... il dopocena è d’obbligo.

Simone Rugiati Il “bono” della cucina affianco

Le sue ricette rapide, gustose e con quel pizzico di anticonvenzionalità ci piacciono molto. Frutto della sfacciata giovinezza, il cuoco è stato il primo a cucinare in televisione in jeans e maglietta diventando immediatamente il ragazzo ai fornelli della porta accanto E che ragazzo! La creatività e la capacità sono i suoi assi nella manica. Siam certi che è un tipo che dà soddisfazioni... e non solo a tavola. Voto 8 - Vederlo cucinare è un belvedere.

Gordon Ramsay Lo sclerato

È per eccellenza lo chef più “stronzo” della televisione. Nei suoi reality i concorrenti sembrano essere reclutati dal corpo dei marines e non semplici concorrenti alla ribalta. Insulti, beffe, urla, parolacce, umiliazioni di ogni tipo... insomma uscirne inermi è impossibile. Ogni pretesto è buono per inveire contro qualcuno e, tra finzione e realtà, ci scappa sempre il “bastonato di turno”. Lo spettatore gode di questo… è il suo pane! Gordon l’ha capito prima di altri e ha cavalcato l’onda. Negli ultimi anni però le cose per lui non girano proprio nel verso giusto... sarà forse il carma? Alcune notizie lo davano in debito col fisco per circa un milione di dollari. Non va meglio nemmeno ai ristoranti da lui “salvati” nel reality: dopo un po’ chiudono quasi tutti. Inoltre due chef che avevano partecipato alle sue trasmissioni tivù si sono tolti la vita. Come se non bastasse è appena stato licenziato dal general manager dell’ hotel Claridge di Londra. Dopo il crack di ristoranti sparsi in tutto il mondo - quelli di Melbourne, quello di Cape Town, tanto per fare degli esempi - e i problemi col fisco a New York è tristemente entrato nella blacklist dei peggiori contribuenti. Non meglio fra le mura domestiche: dopo aver assunto un investigato-

Davide Scabin L’orsetto tradizionalista

Rigorosissimo quando si parla di tradizioni gastronomiche, lo chef non transige! Diciamo che se fosse nato donna e non si fosse affermato come cuoco, potrebbe tranquillamente essere la versione “orsetta” della Maestra Celentano che sottolinea sempre: “tutte le danze provengono dal classico”. Lo stesso concetto, rapportato in cucina, vale per Davide. Dalle sue esperienze sono nate portate come i Ravioli shake o il Rognone al gin. Che dire poi della Check Salad e del Filetto di Fassona impanato alla torinese? Inimitabili. Voto 7 1|2 In televisione è stato in grado di mantenere un certo rigore, pur sorridendo spesso. Silvia Trepago

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TEATRO

Marco Daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in Italia e Francia è attualmente Responsabile Progettuale del Balletto di Milano. Da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. E-mail: marco.daverio@fastwebnet.it

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Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto

Il mese della ripresa

ettembre è il mese della ripresa dopo la pausa estiva. Lentamente torniamo al ritmo di vita abituale che ci accompagnerà per tutto il resto dell’anno. Anche i teatri risentono di questo mese un po’ “ondivago”. Scarsi gli spettacoli in cartellone. E’ il periodo in cui si promuovono le stagioni e si effettuano le prevendite degli spettacoli in scena nei mesi successivi.

midabile cui dobbiamo aggiungere la tournée in Giappone, dove il Regio torna dopo il successo riscosso nel 2010. La scelta della direzione artistica è attenta alla grande musica italiana, in particolare a quella di Verdi e Puccini ai quali dedica due festival. Parallelamente prosegue il progetto di creare un saldo repertorio di opere simbolo, avvicendando sempre più titoli grazie alla messa in scena di alcuni storici allestimenti per offrire, in brevi periodi, una molteplicità di sguardi sulla produzione di grandi Maestri. I titoli in cartellone sono estremamente interessanti. Ne citiamo i più significativi. A Verdi è dedicata l’apertura con il “Simon Boccanegra” diretto dal maestro Noseda, e due successive opere, “Traviata” e “Rigoletto”, dirette rispettivamente da Donato Renzetti e Renato Palumbo. Tributo al “Cigno di Pesaro” Gioacchino Rossino con un “Barbiere di Siviglia” e un “Guglielmo Tell” in un nuovo allestimento firmato da Graham Vick e diretto da Noseda. Poi Mozart con il “Flauto Magico” e Puccini con “Madama Butterfly” e “Turandot”. Chiude la stagione una simpatica “Vedova allegra” con la regia di Hugo de Ana. Un calendario di tutto rispetto in cui trovare alcune delle voci più belle del panorama internazionale: Marcelo Alvarez, Ambrogio Maestri, John Osborne, Antonino Siragusa, Amarilli Nizza, Massimiliano Pisapia e altri ancora. www.teatroregio.torino.it

Prosa

Un’importante stagione è quella firmata da Gabriele Lavia per il Teatro di Roma. Tra produzioni, coproduzioni, ospitalità e collaborazioni il teatro offre al pubblico oltre venti titoli con autori, registi ed interpreti di grande rilievo: Ibsen per Lavia e Shakespeare per Konchalovskij, le regie di Ronconi, Arias e Stein, mescolando Pennac e il Bunraku con Delbono, Paolini, Latella, Longhi, Manfridi e la coppia Bruni/De Capitani. Sono alcuni dei nomi che compongono il nuovo cartellone dell’Argentina che ai classici del teatro affianca testi di drammaturgia contemporanea, con l’innesto di progetti internazionali e la presenza di maestri della scena. Qualche appuntamento: Andrej Konchalovskij, dall’11 febbraio al 2 marzo, con la sua prima regia italiana “La bisbetica domata” di William Shakespeare, protagonisti Mascia Musy e Federico Vanni; l’argentino Alfredo Arias che, dal 4 al 23 marzo, firma uno dei testi più noti e amati di Raffaele Viviani, “Circo Equestre Sgueglia”, con protagonista Massimiliano Gallo e la partecipazione di Mauro Gioia. L’inesauribile attualità dei grandi classici ricolloca sul palcoscenico la possibilità di esplorare le pieghe oscure dell’inconscio e la deformità dell’animo umano con Alessandro Gassmann che, dal 25 marzo al 6 aprile, si presenta nella doppia veste di regista e interprete del capolavoro shakesperiano, “RIII Riccardo Terzo”. Dal fronte della drammaturgia contemporanea, il percorso continua con il maestro Luca Ronconi che, dall’8 al 17 aprile, firma la regia del romanzo dello scrittore polacco Witold Gombrowicz, “Pornografia”. Ancora uno sguardo sulla nostra società, ma attraverso il riflesso del mondo anglosassone, anticipatore della discussione sulla moralità pubblica, sul ruolo culturale dei massmedia e sulla responsabilità del potere, è offerto dalla regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, dal 20 al 30 maggio, con “Frost/Nixon” del drammaturgo e sceneggiatore Peter Morgan. www.teatrodiroma.net

Danza

La nuova stagione del Teatro di Milano, il primo stabile italiano dedicato alla danza, è ricca di sorprese e spettacoli di particolare interesse. Si apre ad ottobre con il debutto di “W Verdi”, omaggio al grande compositore con i balletti tratti dalle opere più celebri. A novembre torna “Soirée Ravel... Bolero”, un successo del Balletto di Milano ricco di seduzione e di pathos. Chiude il mese “Romeo e Giulietta” con le musiche di Caijkovskij. A dicembre debutta una nuova produzione dedicata a grandi e piccini: lo “Schiaccianoci” di Caijkovskij, in un’allestimento giovane e frizzante. La settimana successiva è la volta di un’esecuzione con coro, pianoforte e percussioni dei celebri “Carmina Burana” musicati da Orff. Gennaio vedrà ospiti le star del balletto rumeno in un eccezionale “Gran Gala del Balletto Imperiale”. Il Balletto di Milano propone con allestimento di opera ballo uno dei capolavori di Giacomo Puccini: “Madama Butterfly”. Di seguito uno degli spettacoli di maggior successo della compagnia: “La Vie en rose... Chansons”. Apre il mese di febbraio un altro allestimento che ha ottenuto uno strepitoso consenso di critica e di pubblico: “Cenerentola”, balletto sulle musiche di Gioachino Rossini. A marzo debutta un allestimento ospite di teatro danza ispirato al grande poeta Garcia Lorca e alla danza popolare: “Folklore e Nozze di sangue”. In occasione della Pasqua una nuova produzione: “Passio Jesu Christi”, sacra rappresentazione in danza della passione di Gesù. Chiude il cartellone a fine aprile “DanzaMilano”, concorso con manifestazione finale in occasione della giornata internazionale della danza.

Opera

Una delle prossime stagioni più interessanti nel panorama lirico è quella del Teatro Regio di Torino: tredici opere, due balletti, uno spettacolo in prima assoluta, un Gala dedicato a Giuseppe Verdi. Mai prima d’ora nella storia del Teatro Regio è stata presentata una Stagione tanto densa quanto la prossima. Un impegno for-

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Spot Light TEATRO

Spot Light

temporanea, Luis Bacalov con le musiche della sua terra, Carlo Boccadoro coi suoi Sentieri selvaggi, l’Ensemble Antidogma che esegue Les Mariés de la tour Eiffel. E poi Salvatore Accardo, Uto Ughi, Sol Gabetta, Khatia Buniatishvili, Vadim Repin, Aldo Ciccolini, Truls Mørk, Gidon Kremer, Antonello Venditti, Franco D’Andrea...

Nel gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena.

Dove e quando

Un po’ ovunque a Milano e a Torino. Un’ occasione per conoscere i luoghi dell’arte, del culto e della cultura di queste due belle città: Il Teatro alla Scala, la Triennale, la Basilica di Santa Maria delle Grazie, Piazza San Fedele, il Duomo, il Museo del Novecento e altri ancora a Milano; il Lingotto, il Teatro Regio, la Chiesa di Santa Pelagia, l’Auditorium Rai, la Biblioteca Musicale, il Teatro Carignano, il Politecnico e altri ancora a Torino. Per informazioni e calendario: www.mitosettembremusica.it

Un festival “mitico”

Questo mese abbiamo messo “sotto il riflettore” uno dei più importanti festival musicali che si svolgono in Italia nel mese di settembre: il MITO. Un appuntamento con la musica giunto alla settima edizione che vede coinvolte due grandi città del nord Italia: Milano e Torino. Festival di tutte le musiche, MITO SettembreMusica è il palcoscenico ideale per ripercorrere le storie della musica che attraversano i differenti generi: dall’antica alla classica fino alla contemporanea, dal jazz alle espressioni più innovative della musica elettronica. La musica di oggi affonda le proprie radici nel passato, le vive, assorbe e trasforma, proiettandosi in un futuro che spesso vede convivere espressioni e realtà musicali apparentemente distanti. Il Festival MITO propone un cartellone ampio e variegato, dove la scoperta di generi ed epoche diverse diventa quasi obbligatoria: percorsi che celebrano la ricchezza e la varietà della musica, di ieri, come di domani.

Un programma unico

A leggere il programma di questa edizione presentata dal direttore artistico Enzo Restagno c’è da leccarsi i baffi: l’ Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, quella di Budapest sotto la bacchetta di Iván Fischer, Zubin Mehta che dirige Le Sacre du printemps, Haendel nella raffinata esecuzione de Les Arts Florissants, Antonio Pappano alla guida dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e chiese, chiostri, sale e angoli inconsueti di entrambe le città con marching band che avanzano a passo di jazz, gruppi di solisti di musica con-

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TRAVEL

Amsterdam: un Pride emozionante!

La nostra redazione, ai primi di agosto, è stata ospite della parata che si è svolta nella capitale olandese

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F

iumi di gente che si riversava lungo i canali, sopra e sotto i ponti che rendono caratteristica la città, giovani a cavalcioni dei davanzali delle grandi finestre tipiche del Nord Europa: lo spettacolo che si presentava a chi, come noi, per la prima volta, ha assistito al Gay Pride di Amsterdam di inizio agosto. Siamo rimasti a bocca aperta e ci siamo emozionati profondamente: ci viene ancora il nodo in gola a pensare alla moltitudine di gente comune, bambini come anziani, che si accalcava a frotte nelle strade per vedere passare la parata di navi lungo i canali e per condividere un senso di eguaglianza e di diritti che subito fanno fare parallelismi con la nostra realtà, quella italiana, che se rapportata ai Paesi Bassi fa piombare il nostro Paese, in tema di riconoscimento dei diritti glbt, nel più buio clima medievale. Netherland (Olanda) significa terra di nessuno, o meglio “di tutti”. Senza distinzioni di sesso. Parole che da noi sono incomprensibili, in un contesto sociale, il nostro, dove invece si registrano casi drammatici di vittime dell’omofobia come quello del quattordicenne romano buttatosi dal balcone perché deriso dai compagni. Tutto un altro modo, da cui dobbiamo sicuramente imparare le conquiste civili. Da noi la Chiesa, salvo qualche recente apertura di Papa Francesco, fa quadrato contro il mondo gay, lì le chiese (ovviamente non cattoliche) vengono addirittura ricoperte con gli striscioni arcobaleno. Sembra di essere su un altro pianeta: sfilano i poliziotti, la finanza, i medici, l’esercito…. Tutti meravigliosamente orgogliosi di essere gay. 39


TRAVEL

E anche gli sponsors non mancavano: la Vodafone ha finanziato addirittura l’evento con una barca che lancia coriandoli rossi, le attività gay e le associazioni hanno sfilato in un carnevale di colori e di musiche. Questa la parata multicolore che ha tenuto banco per un’intera giornata. Il resto della manifestazione si è svolta nelle strade di Amsterdam addobbate a festa con bandiere e striscioni rigorosamente arcobaleno in un tripudio di colori. Centro della manifestazione erano la via Zeedijk e lo storico Café’t Mandje (www.cafetmandje.nl), aperto nel 1927 e primo bar gay-lesbico olandese. Si trova ai margini del Red Light District, il famoso quartiere a luci rosse, a pochi passi dalla stazione centrale, dove le vie sono state letteralmente invase da gay, trans, trav, lesbiche e simpatizzanti scesi in piazza per testimoniare la loro appartenenza al mondo lgbt. Il famoso quartiere a luci rosse, dove le chiacchierate vetrine con le prostitute stanno lasciando sempre più spazio a night e casinò, è un pullulare di locali, alberghi ed attività rainbow: piccoli bars o discopubs, molti dei quali a tematica leather, ma anche qualche sex shop con video cabine. Tra i club disco più frequentati ad Amsterdam segnaliamo The Church (www.clubchurch.nl), una piccola discoteca sempre strapiena, a pochi passi dalla Thermos (www.thermos.nl), una sauna su cinque piani, con labirinti, cinema e darkroom. C.U.

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AGRITURISMO LE GORGHE DI VALMARINO VIA L. SALIMBENI - CORCIANO (PG) TEL. +39 075 6979342 - MOB. +39 339 1438005 E-mail: info@legorghedivalmarino.it - www.legorghedivalmarino.it


VINTAGE LOVER photos by Gavin Harrison styling by Gavin and Amma Kye


White shirt Reiss Vintage dressing gown Vintage 1930s boxer shorts


Underwear James Tudor Vintage Gucci sweater


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Long johns by N2Nbodywear


Boxer shorts by Bluebuck Vintage sweater by Alexander McQueen


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White briefs by Modus Vivendi Football socks DJ sports Jacket vintage Louis Vuitton (on chair)


Shorts by N2Nbodywear Photos by Gavin Harrison - www.facebook.com/GavinHphotography Photograpy assistant Chris Tilley Styling by Gavin and Amma Kye Model Sam B @ Model Union London Special thanks to Mr Robert Matta


LIFE

Periodo di vacanza finito? Stress garantito! D

Ritornare dalle vacanze e affrontare la normale routine con un sorriso? Impossibile… o quasi!

i sicuro il post vacanza è considerato da sempre una fonte di stress caratterizzata da una serie di preoccupazioni che il periodo di relax temporaneamente sposta in secondo piano. Lo stress non è altro che una reazione fisica ed emotiva nei confronti di situazioni che richiedono un impiego d’energia maggiore da parte nostra, e può comparire in situazioni di transizione come un cambio di lavoro, la fine di un percorso di vita o l’arrivederci della piacevole e rilassante vita di vacanza, per il ritorno alla frenetica routine dei luoghi di lavoro con i suoi obblighi e doveri, non del tutto piacevoli, da eseguire. Chi è colpito dallo «stress da lavoro» dovrà fare i conti con alterazioni dell’umore che varieranno dalla paura alla preoccupazione fino alla nostalgia per posti visitati, e prevarranno sentimenti di rabbia, ansia, senso di inadeguatezza che si ripercuoteranno sul fisico manifestandosi con mal di testa, spossatezza, insonnia ed irrequietezza. Ok, ora abbandonando la parte depressiva arriviamo al nocciolo della questione: come prevenire e/o combattere lo stress del post vacanza? Non esiste nessun abracadabra o formula magica efficace per tutti. Esistono però alcuni consigli e rimedi molto utili per affrontare al meglio tale inconveniente. Diversi studi affermano che limitare le interruzioni dalla solita routine riduca lo stress di transizione post-vacanza. Ovvero, più lunghe saranno le ferie, più difficoltoso sarà il rientro. Pertanto gli esperti consigliano un rientro anticipato per riprendere in maniera graduale contatto con la quotidianità. Parliamo di ferie piuttosto lunghe giusto? Ma dove? Quando? Chi?. Certo, se vivessimo ancora negli anni Novanta di sicuro annuiremmo concordi con tale affermazione, ma oggi è già un lusso concedersi una sola settimana di riposo, se anticipassimo addirittura di qualche giorno il rientro tanto varrebbe restarcene comodamente sdraiati sul divano di casa. Sarà una soluzione fattibile solo per i pochi eletti che godono di oltre due settimane di vacanza. Altri consiglierebbero discipline come lo yoga, il pilates o altre attività “soft” che sembrino essere ottime alleate per combattere lo stress. Ma siamo sinceri: vi ci vedete a crogiolarvi nella posizione del loto

sapendo che il giorno seguente montagne di scartoffie vi aspettano ansimanti sulla scrivania? Ovviamente no! Ma state tranquilli, un modo per affrontare il rientro in maniera “normale” esiste. Il trucco sta nel risolvere, prima di partire, quei rompicapo che ci creerebbero stress una volta rientrati. Parliamo di rotture di scatole come riordinare casa, pulire il garage, prenotare una visita medica, pianificarci gli impegni di lavoro, iniziare o finire i compiti delle vacanze, e potrei continuare così per tutto il giorno. Meglio stressarsi prima che dopo non trovate? E per dopo il rientro ecco come comportarvi. Pensateci, se la vacanza è sinonimo di relax, allora cercate di rilassarvi come meglio potere. Dopo il lavoro concedetevi una cena fuori casa, un aperitivo al bar e soprattutto garantitevi un sonno rigenerante di almeno sette ore per notte. Andare fuori per il week-and? E’ un ottima scelta, e non occorre un ristorante di lusso o una minicrociera. È sufficiente un pic-nic all’aperto o una piacevole passeggiata sul lungo mare. Non sottovalutate l’importanza dell’alimentazione: prendetevi cura della vostra persona mangiando tanta frutta e verdure, alimenti che contengono acqua per ben l’80% del loro peso, oltre che vitamine, sostanze antiossidanti che contrastano l’invecchiamento delle cellule, minerali, fibre, adatte a regolarizzare il transito intestinale, aumentare il senso di sazietà e ridurre l’assorbimento di zuccheri e grassi. Assumete pure vitamina C attraverso dalle arance, i kiwi e i meloni, vi aiuterà a migliorare il vostro sistema immunitario. E per finire, se vorrete prolungare la vostra abbronzatura, una scorpacciata di carote ricche di betacarotene, farà al caso vostro. Anche fare attività fisica, soprattutto all’aperto, ha un effetto positivo sul nostro organismo, in quanto durante l’esercizio fisico vengono rilasciate endorfine che hanno proprietà antidepressive e stimolanti per il nostro sistema immunitario. Ed infine non dimenticate mai di dedicare tempo anche al vostro partner e alla vostra famiglia: riflettete, non è proprio quello che facevate maggiormente durante la vacanza? Quindi che cosa aspettate? Godetevi pure il vostro rientro, ma senza stressarvi, mi raccomando. Luigi Iannaccone

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I LOVE SICILY

la Sicilia e gli scrittori

di riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)

Città di Sicilia in poesia

Messina Scivola altera la Calabria nello Stretto oggi azzurro velo trasparente Passa la nave ne insegue la scia il pensiero libera la mente volteggia l’anima Chissà dove andrà

Palermo tenera estate mi parve il tuo cielo in quell’aprile viola come il tuo mare al tramonto rossastri i tuoi palazzi arabonormanni bronzea la pelle della tua gioventù come guerrieri antichi Musica di strada è la tua vucciria sangue vivo della tua gente

Agrigento tra le vetuste colonne del mito in questo meriggio estivo greci ci sentiamo nella luce senza tramonto

Siracusa

veleggio nel blu della mia terra come sospeso nel vento... un aquilone Oro la sabbia tra bianco e rosa d’oleandri un effluvio incantevole (Riccardo Di Salvo)

Catania

Serpenti le rotaie al sole luccicano Chi è quell’arabo all’ombra di Plutone? Sfodera l’arma forse mi ucciderà o impazzirò di piacere sotto gli occhi di Proserpina Catania è un cofano di luce d’oro e di bronzo s’apre al mattino e si chiude a notte fonda Statue chiese fontane cantano vermigli splendori di vulcani spiagge uliveti. rocce nere e sabbie bianche come sale

vento salmastro odore del mare verdeazzurro come i suoi fondali Stasera al tuo teatro greco si recita Sofocle dove un tempo Dioniso il folle dio della danza faceva impazzire

Caltanissetta ridente cittadina al centro della bella trinacria Pace tra fiume e monti scorre

ragusa trionfa il Barocco nella Ibla antica tra chiaroscuro di vetusti palazzi corpi di santi in estati e gioventù ebbra di piaceri

enna Dall’alto della tua montagna domini la Sicilia macchie di verde su sfondo bruno allietano il viandante

trapani Pesce vivo guizza nelle reti tra venti africani e cantilene di pescatori vicina è la tunisia tra i vicoli della città perle nere scintillano

Liriche di Riccardo Di Salvo & Claudio Marchese Foto di Fabrizio Cavallaro, da un’idea di Riccardo Di Salvo - Art director Riccardo Di Salvo


NEWS & APPUNTAMENTI

Citylife

Gli appuntamenti in città leS fOlIeS EXCLUSIVE CLUB NOTORIUS

TORINO. Grande novità per l’autunno gay piemontese. Roberto Molino, direttore e deus ex machina de “Les folies scandal”, regala a Torino una discoteca nuova di zecca, il Notorius , un club esclusivo, in un locale completamente rinnovato e dotato di ampia sala fumatori. L’opening party è previsto per sabato 21 settembre: le soprese e il divertimento, ne siamo sicuri, non mancheranno. Le premesse affinchè la serata dieventi un punto di riferimento per gay e simpatizzanti ci sono tutte in quanto l’organizzazione non ha badato a spese!. L’Exclusive Club Notorius è a Torino in via Stradella 10/D, in una zona centrale, a pochi passi dalla Stazione Dora. Informazioni, liste e tavoli 347.5811687 roberto Molino 347.4104550 - www.lesfoliescandal.it

COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / e-mail: redazionelui@gemeco.it - fax 02 91390360

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NEWS & APPUNTAMENTI

GaRAGE CLUB

TORINO. Programma serate di Garage Club. Lunedì, mercoledì e venerdì ore 22.00: Naked Party. Martedì ore 21.30 “Young Party”: riduzioni per Under 25 + distribuzione gadget “gioca sicuro”. Sabato dalle 21.30: “Ibiza Night” beachwear + tropical drinks e sorteggio consumazioni omaggio per Queever. Giovedì e domenica sera: “Serata Ordinary”. Locale Young & Bears friendly. Sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, video corner, glory wall, ambienti relax, area fumatori e nuova sala video. Orario di apertura: tutti i giorni dalle 14 alle 02. Garage Club Spazio Uomo - Corso Stati Uniti 35, Torino info: 346.3006612 - www.garageclub.it

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NEWS & APPUNTAMENTI

DEPOT

da Regina Satariano in Versilia. Una due giorni di divertimento e grande spettacolo con la partecipazione straordinaria di Alba Parietti, madrina della manifestazione e forte sostenitrice della battaglia per l’affermazione dei diritti sociali di gay, lesbiche e transgender. Durante la finale del concorso gli organizzatori, i rappresentanti delle istituzioni e la soubrette daranno vita ad un momento di riflessione: la consegna da parte del sindaco di Viareggio Leonardo Betti - alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Cristina Scaletti - di una targa in memoria di Don Andrea Gallo, il sacerdote da sempre schierato in prima fila nella battaglie per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali e transessuali, fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova scomparso lo scorso 22 maggio. A ricevere l’omaggio il segretario della comunità Domenico Chionetti. Durante la consegna Regina Satariano chiederà al primo cittadino di Viareggio di dare il nome di Don Gallo a Viale Europa, strada simbolo della movida Gay di Torre del Lago, da anni punto di riferimento per la comunità lgbt. Due le serate che compongono la manifestazione: il Gran Galà di venerdi 20 settembre presso il locale Priscilla, sulla marina di Torre del Lago: notte di performance e show curata nella parte artistica da Bambola Star. La finale nazionale di Miss Trans Italia 2013 si terrà invece sabato 21 settembre all’interno della discoteca Tequila di Viareggio. Circa 30 le finaliste provenienti da tutta Italia per aggiudicarsi la fascia di ragazza più bella e rappresentativa del mondo transgender. Contestualmente sul palco spazio a Miss Trans Italia Sudamerica, parte del concorso curata da Romana Paoletti, rivolta alle concorrenti di nazionalità sudamericana, spesso vittime di una doppia discriminazione in quanto transgender e cittadine non comunitarie. Info: 328.7349932 - www.misstrans.net

MILANO. Il mese parte alla grande con il famoso no iD party, naked con passamontagna, sabato 7 e nuovamente sabato 21 (si ripete anche tutti i martedi sera). Tutte le domeniche e i mercoledì l’appuntamento è naked, ma a viso scoperto. Per una serata diversa dal solito, tutti i lunedi bisex night in cui possono entrare tutti. Sabato 14 serata dedicata al piss party: codice giallo. Venerdì 20 e 27 underwear party “al primo colpo”, con bracciali fluo che indicano il vostro ruolo sessuale. Venerdì 13 l’appuntamento al buio con il blackout party; nessuna luce accesa e tanto divertimento. Sabato 28 si chiude il mese con la serata fist&fuck, per gli amanti del fist. Per info www.depotmilano.com NAPOLI. Il martedì al Depot è happy hour night dalle 22. Tutti i mercoledì il famoso naked party per stare nudi e divertirsi come mai. Il giovedì non ci sono eventi ma potete visitare il club pagando un solo ingresso ed entrando in due. Venerdì serata aperta senza obblighi di dress code. Mercoledì 18 e sabato 28 il naked diventa al primo colpo con i bracciali che indicano il ruolo sessuale. Domenica 2 e 15 underwear party. Domenica 8 e 22 serata “3 in 1”; triplo appuntamento (naked, underwear, blackout). Per info www.depotnapoli.com

MISS TRANS ITALIA 2013

TORRE DEL LAGO. In scena il 20 e 21 settembre in Versilia la finale del concorso nazionale di bellezza transgender Miss Trans Italia e Miss Trans Italia Sudamerica: edizione interamente dedicata alla memoria di Don Gallo con la partecipazione straordinaria di Alba Parietti. Sarà dedicata ad un grande amico del movimento transessuale, Don Gallo, la 21° edizione di Miss Trans Italia, concorso nazionale di bellezza transessuale organizzato

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mercoledì, venerdì e domenica tutto il giorno ORARI: dalla domenica al giovedì: 14 - 02:30 Venerdì e sabato: 14 - 04:00

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