mensile - anno sedici - numero undici - novembre 2012
ISSN 2039-0262
italia
MOSCHINO Sfila l’ater ego PEOPLE Zlatan Ibrahimovic ARTE Lo spettacolo dell’anatomia
editoriale
I “diversi” o “apparentemente normali”
V
olenti o nolenti è l’esperienza che ci permette di tirare il carretto. E non ci riferiamo all’aspetto professionale (o almeno non solo), bensì alla saggezza legata alla quotidianità. Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, di diverso. Qualcosa che primo o poi ci servirà, forse, a non ripetere lo stesso errore. Ma intanto sbagliamo. È una vita di errori: si parte da quelli più banali fino ad arrivare a quelli che drasticamente cambiano il nostro percorso. Erriamo nell’attesa dal fatidico “terzo atto” con la speranza che un colpo di coda migliorerà la nostra situazione, oppure lo facciamo inconsciamente (amiamo crederlo) alla ricerca dell’eccezione che conferma la regola. Il bello, se così si può dire, è che siamo talmente concentrati sulla ricerca della perfezione, perfezione che oggigiorno fa rima con normalità, che non ci rendiamo conto di ciò che ci lasciamo alle spalle. Non a caso un vecchio saggio diceva: “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”. Da questo concetto parte la costruzione di questo numero. Abbiamo cercato i cosiddetti “diversi”, o meglio gli “apparentemente normali”, tra gli accessori/oggetti, gli stilisti, i mestieri, le mostre che pur appartenendo ad una determinata categoria, grazie o per colpa (dipende dai punti di vista) alle loro peculiarità escono dagli schemi in modo piuttosto netto ed evidente. È il caso, giusto per fare qualche esempio, delle Maison Moschino che per l’ inverno, in controtendenza, propone stampe strong e il color blocking, del zurighese Andreas Mossner che sovverte l’attuale modo di leggere l’ora, della “Body Worlds” mostra internazionale del corpo umano che ha come protagonisti dei veri e propri cadaveri e ancora del frigorifero “vestito” in denim, della seduta che va a spasso per la città di… Perfino la striscia del fumetto affronta una realtà sulla quale vale la pena riflettere attentamente. Vi lasciamo con un aforisma di Friedrich Nietzsche che riassume in poche righe l’intero concetto: “Non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario”. Salvatore Paglia
N.11NOVEMBRE2012 cover Photo by Christoph Grothgar Styling by Stephan Kallaus Model: Candy Graff Jacket Vivienne Westwood Shirt Givenchy Bowtie Dsquared2 editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Tel. 02 36507994 - Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Events srl - Nova Milanese (MB) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Angelo Sabbatini, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Cristiano Macchi, Emilio Quarta, Fabio Russo, Fabio Ottonello, Gian Pietro Leonardi, Luca De Leonardis, Ottavio Volpe, Riccardo Di Salvo, Sandro Trevisan, Severin Kane Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
il prossimo numero in distribuzione ad inizio dicembre 2012 4
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sommario
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ACCESSORI Partime: La versione geometrica della clessidra
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TENDENZA Adidas Originals: nostalgici ‘90
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COLLECTIONS Firenze vs Londra
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PEOPLE Zlatan Ibrahimovic: vincitore del Golden Foot 2012
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ARTE 26
MODA Moschino: sfila l’alter ego
ARREDAMENTO 31
MODA 08
MOTORI 46
TENDENZA 12 PEOPLE 16 6
ARTE Body Worlds: lo spettacolo dell’anatomia
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DESIGN Seduta street / Eleganza naturale
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ARREDAMENTO Smeg: denim sotto zero
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TEATRO Prosa, musica, opera e balletto
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LIFE Criminologo o wedding planner?
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MOTORI Citroën DS5 Hybrid: l’alternativa francese
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MODA
Moschino: sfila l’alter ego R
Elementi colour blocking, un tocco old style e un pizzico di radical chic
ossella Jardini, direttore creativo della Maison Moschino, per l’autunno/ inverno 2012-2013 ha mescolato con tatto e un pizzico di sregolatezza lo stile british alle stampe strong. Tracotanza e stile si spalleggiano, ma mantengono saldamente le loro differenti origini. I due contraddistinti elementi, infatti, emergono sapientemente in ogni outfit mantenendo costantemente un piacevolissimo equilibrio. Il gioco della prevaricazione assume così un’identità dove forma e sostanza cedono il passo alla ribellione e dove il colour blocking si piega al bon ton. Colori e accessori assumono in questa collezione un ruolo tutt’altro che secondario. I primi, accesi, decisi e assolutamente in controtendenza per una collezione invernale, si posano indistintamente su tutto senza alcun indugio; gli altri, seppur tinteggiati, mantengono saldamente il loro animo aggraziato. Un tripudio di papillons, pochettes, bretelle e bombette caratterizzano l’elemento old style. Ritornando sulle stampe, il bizzarro motivo a mattoncini trova il suo alter ego nel classico gessato, l’abito maschile si rende sportivo attraverso insolite applicazioni patchwork, perfino la classica giacca doppiopetto in velluto viene decorata con motivi pop. La sera il mood della collezione mantiene il suo doppio animo: i pantaloni a fantasia, le corte giacche e il papillon slegato sottolineano il carattere, lo stile e la personalità di chi l’indossa.
ACCESSORI
La versione geometrica della clessidra Partime: un orologio grafico unico nel suo genere
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artime è con certezza la vera rivoluzione in campo degli orologi da polso. Il nuovo misuratore del tempo, creato dal zurighese Andreas Mossner, sovverte l’attuale modo di leggere l’ora e proietta la sua creazione strizzando l’occhio al passato. Musa ispiratrice di quest’ambiziosa idea non poteva che essere la clessidra, primo strumento di misura del tempo indipendente dalle osservazioni astronomiche. Proprio come l’antico congegno, Partime mostra sia il tempo trascorso che quello imminente. Inoltre non è paragonabile a nessun altro orologio. Nessun ticchettio, nessuno scorrimento, nessun lampeggiare di cifre. Un angolo retto nel cerchio indica in modo orizzontale le ore e in modo verticale i minuti. Il tempo trascorso è il “part” bianco, mentre “time” è quanto rimane della giornata. La superficie blu si riduce minuto per minuto finché, al termine della giornata, il cerchio rimane vuoto. Premendo un pulsante l’ora viene indicata in forma digitale, precisa al secondo. Finora il design e il marchio sono conosciuti soltanto a livello locale, ma da oggi in poi siamo certi che subirà un’impennata straordinaria conquistando anche i mercati stranieri. Partime affonda le sue radici nel quartiere di tendenza ZürichWest, dove nel 2007 il primo grande orologio è stato inaugurato nel Technopark. È stata poi la volta dell’orologio della chiesa Sihlcity e l’orologio al Paradeplatz. Nei bar, clubs e ristoranti di Zurigo gli altri modelli entusiasmano sia gli ospiti indigeni che stranieri. L’orologio, dotato di cassa di acciaio inossidabile, 45 mm, display LCD con vetro minerale antigraffio e di un sistema d’impermeabilità fino a 30 m di profondità, ha tutte le carte in tavola per diventare un vero e proprio accessorio di tendenza.
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GUARDA LA NUOVA WEB TV
www.luimagazine.com/tv
teNdeNZa
Nostalgici ‘90 adidas originals & Jeremy Scott
È
con certezza una tra le collaborazioni più stravaganti quella stipulata tra il poliedrico Jeremy Scott e il marchio sportivo adidas originals. ed è anche una delle poche davvero riuscite visto la diversa natura dei protagonisti. I due mondi sembrano aver trovato un perfetto equilibrio tra loro proprio compensandosi attraverso le loro significative diversità e visto il successo della passata collezione, ecco che il duo per quest’autunno/inverno propone una serie di modelli che ha come mood i chiassosi anni ‘90. Le colonne portanti della linea sono i colori, l’animo pop, le texture e le fantasie sempre eccessive e travolgenti. ali e peluche nuovamente diventano parte integrante di molti outfit, mentre i motivi geometrici e le stampe floreali si posano indistintamente su tutto. Le tonalità accese, e spesso a contrasto, si miscelano sfarzosamente con le opposte arti grafiche dando vita a capi e accessori indubbiamente fuori del comune. L’intera collezione comprende 31 capi d’abbigliamento e 18 sneakers, tutti rigorosamente “fuori” dal comune. Qualcuno dice che sarà senza ombra di dubbio difficile incrociare un ragazzo con un bel completo floreale come quello che vedete in foto, noi non ne siamo tanto certi, anzi…
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Stone- sland - ph A. Ciampi
COLLECTIONS
Firenze v Il British Fashion Council sfida la prossima edizione di Pitti Uomo 83
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educe dal successo della prima edizione della London Collections, il British Fashion Council ha collocato la prossima edizione invernale delle sfilate maschili londinesi dal 7 al 9 gennaio 2013 in concomitanza con le date annunciate di Pitti Uomo 83, in programma dall’8 all’11 gennaio prossimi. Inevitabile lo scontro. Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, non trattiene il suo sbigottimento: “Mentre gli organizzatori delle manifestazioni di moda sono tutti impegnati a configurare un calendario internazionale che renda più efficiente e coerente e meno dispendioso possibile il lavoro di compratori e giornalisti, trovo alquanto assurdo far combaciare le due manifestazioni negli stessi giorni. Siamo sinceramente sorpresi – continua Marzotto - perché avevamo discusso lo scorso giugno con la direzione del BFC e sembrava che ci fossero le condizioni per un esito diverso, che riducesse i potenziali rischi di disservizio nei confronti degli addetti ai lavori e non solo”. Il rischio, che a questo punto è più una certezza, è quello di uno scontro fra titani. È un attacco in piena regola – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e non a caso la notizia viene fuori ora che Londra è più che mai sotto i riflettori di tutto il pianeta grazie all’effetto Olimpiadi. Gli inglesi stanno facendo sul serio: le istituzioni pubbliche offrono sostegno economico, politico, logistico e promozionale al sistema della moda britannica con un forte coordinamento di tutti i soggetti coinvolti. Persino la famiglia reale s’impegna.
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vs Londra
Matthew Miller
COLLECTIONS
Twenty2too
In quei giorni i migliori spazi di Londra saranno a disposizione delle sfilate e dei saloni della moda uomo a condizioni assai favorevoli. L’Italia, Firenze e Pitti Immagine hanno tutti i numeri per contrastare e vincere questa sfida – prosegue Napoleone – a patto però che migliori decisamente e velocemente la nostra capacità di fare sistema, che intorno alla moda e ai suoi appuntamenti principali cresca un clima sociale di consenso e di consapevolezza della sua importanza”. Il guanto di sfida è lanciato, rimane il dubbio sulla griffe.
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Zlatan Ibrahimovic attends the Golden Foot Award 2012 ceremony at Monte-Carlo Sporting Club on October 17, 2012 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Golden Foot)
PEOPLE
Piedi nel cemento
Zlatan Ibrahimovic: vincitore del Golden Foot 2012
PeoPLe
Agent Antonio Caliendo, Zlatan Ibrahimovic, Pele, Lothar Matthaeus, Jimmy Jean Louis, Lorena Baricallaand Franco Baresi attendthe Golden Foot Award 2012 ceremony at Monte-Carlo Sporting Club on October 17, 2012 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Golden Foot)
Z
latan Ibrahimovic ha vinto il premio internazionale alla carriera Golden Foot, edizione 2012. e’ lui il candidato che ha ricevuto più voti negli oltre quattro mesi di votazione web che ha coinvolto il pubblico internazionale degli appassionati di calcio. “Ibracadabra”, come viene soprannominato dai suoi tifosi per via dei suoi colpi di classe, ha vinto il Golden Foot alla prima candidatura ed ha ricevuto il premio dalla mani del grande Pelé, anche lui premiato come “il più grande giocatore di tutti i tempi”. Ibrahimovic, 31 anni appena compiuti, capitano della nazionale svedese, è da oramai un decennio uno dei giocatori più decisivi del calcio mondiale.
dal 2003 al 2011, con le maglie di ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan, ha vinto otto campionati consecutivi. Gli altri premi alla carriera sono andati, per lo straordinario contributo dato al calcio, a Franco Baresi, eric Cantona e Lothar Matthäus. tutti i premiati hanno come da tradizione lasciato le impronte dei piedi nel cemento per la Champions Promenade, la celebre Walk of Fame del calcio internazionale situata sul lungomare del Principato di Monaco, che si arricchisce quindi di altri cinque grandissimi nomi.
Zlatan Ibrahimovic attends the Golden Foot Award 2012 ceremony at Monte-Carlo Sporting Club on October 17, 2012 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for Golden Foot)
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APOCALYPTIC HIM PHOTOS BY URSU
Photos by Ursu Assistant Cadu Monteiro Costume designer & model Sebastian Morosini
copyright by gunther von Hagens Istituto per la Plastinazione, Heidelberg, Germania - www.bodyworlds.com
aCCeSSorI arte
Body Worlds: lo spettacolo dell’anatomia Chiacchierata, criticata e non del tutto compresa, in Italia approda la mostra del corpo umano che ha come protagonisti dei veri e propri cadaveri
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00.000 presenze per le tappe italiane di roma e Napoli, oltre 34 milioni di visitatori in più di sessanta città del mondo. Un successo straordinario decretato da un pubblico vasto ed eterogeneo. Gunther von Hagens “Body Worlds” – il vero mondo del corpo umano prodotta da arts & Sciences Italy in collaborazione con il Comune di Milano - Cultura Moda design, approda a Milano ospitata negli spazi della Fabbrica del Vapore. Grazie alla tecnica della “plastinazione”, inventata e brevettata dallo scienziato tedesco Gunther von Hagens, Body Worlds consente ai visitatori una visione unica e affascinante dell’interno del corpo umano. Il procedimento della plastinazione permette di conservare perfettamente tessuti e organi sostituendo ai liquidi corporei polimeri di silicone. In questo modo l’esperienza del visitatore è diretta, non mediata dalla presenza di filtri, come i boccali e la formalina in cui in passato venivano immersi i campioni anatomici. La mostra celebra la meraviglia del corpo umano riservando un’attenzione particolare al cuore, considerato il “motore” della vita, primo organo a formarsi dopo il concepimento. attraverso il confronto tra organi sani e organi affetti da patologie, mostrando peculiarità e dettagli dell’anatomia, Body Worlds divulga ed educa sui temi della salute, del benessere, della corretta nutrizione, permettendo alle persone di comprendere esattamente cosa accade quando il corpo si ammala e come uno stile di vita sbagliato possa minare la salute. tra le plastinazioni in mostra per la prima volta in Italia segnaliamo lo straordinario Cavallo impennato con Cavaliere - in cui diventano evidenti le
similitudini tra le forme anatomiche, la posizione e le strutture microscopiche degli organi e dei muscoli nell’uomo e nell’animale e il trio dei Giocatori di Poker, noto per essere apparso in una scena del film Casino Royale, della serie 007. La mostra vela i segreti dell’anatomia e del funzionamento del corpo umano, rendendo accessibile e comprensibile al grande pubblico una serie di informazioni che altrimenti resterebbero relegate al solo ambito scientifico. Permette di comprendere in maniera diretta la complessità e la stupefacente perfezione del corpo umano: lo spettacolo dell’anatomia è sotto gli occhi di tutti. L’intero progetto è basato su un proprio straordinario programma di donazione dei corpi curato dal German Institute for Plastination, che conta più di 13000 donatori registrati, tra cui nove italiani. Nell’atto di donazione (che è un vero e proprio atto legale, opportunamente registrato) è garantito l’anonimato. Nelle esposizioni non si fornisce nessun dato circa identità o causa della morte dei donatori. Sono i corpi stessi ad essere al centro dell’attenzione, non le informazioni personali che li riguardano. L’autenticità dei plastinati permette di mostrare in modo realistico e immediato aspetti patologici peculiari e particolari anatomici. trasmettono la consapevolezza che ogni corpo ha caratteristiche individuali, persino al suo interno, paragonabili all’unicità dei tratti somatici di un volto. Nulla di macabro, lo scopo è essenzialmente divulgativo. Si vuole far conoscere al pubblico il funzionamento del corpo umano, mostrando anche gli effetti delle malattie e di uno stile di vita poco sano. 26
arte
errate abitudini alimentari, abuso di alcol, dipendenze come quella dal tabacco minano la salute: vedere “dal vivo” gli effetti dannosi di certi comportamenti può essere più convincente di tante parole. L’intento non è fare del “terrorismo”, ma mostrare esattamente e inequivocabilmente che cosa succede dentro di noi. Le esposizioni intendono risvegliare l’interesse del pubblico per l’anatomia e la fisiologia, ampliando costantemente la conoscenza di questi ambiti. Non a caso le posizioni dei plastinati hanno una finalità didattica. Le pose “atletiche” servono, ad esempio, a mostrare come lavora il sistema muscolare durante l’attività sportiva. Le pose consentono ai visitatori di mettere i plastinati più facilmente in relazione con il proprio corpo. Il tempo medio di visita è di circa un’ora e mezza. La durata, naturalmente, dipende da quanto tempo intendete trascorrere osservando i singoli preparati e della vostra intenzione o meno di leggere tutte le informazioni disponibili. È disponibile anche l’audioguida, configurabile individualmente e disponibile in italiano e in inglese, che fornisce ulteriori spiegazioni, cifre e fatti notevoli. L’audioguida dura circa due ore ed è stata concepita per essere comprensibile anche a chi non abbia una preparazione medica specifica. È bene sottolineare che non ci sono limiti d’età per visitare la mostra. Il corpo umano, la sua forma, il suo funzionamento, la bellezza intrinseca dell’anatomia conquistano adulti, ragazzi e bambini. Gunther von Hagens’ Body Worlds dal 3 ottobre 2012 Fabbrica del Vapore - Via Procaccini 4. Milano www.bodyworlds.it - milano@bodyworlds.com informazioni e prevendite: 02.54915 BiglieTTi Intero: 16,00 euro Ridotto: dai 6 ai 18 anni 12,00 euro Ridotto over 62, studenti, disabili: 14 euro Bambini sotto i sei anni: ingresso gratuito Tariffe gruppi: biglietti da 8,00 a 12,00 euro
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DESIGN
Tutta mia la città Mood essenziale per una seduta street
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Tecnicamente chiamato “dissuasore della sosta” perché impedisce finalmente a macchine e traffico di invadere i marciapiedi, Modurbano all’occorrenza può essere trasformato in una comoda seduta/tavolino che permette di rivivere la strada, luogo di ritrovo per eccellenza, i dehors dei locali e gli angusti spazi cittadini ormai vuoti di persone, abbandonati come sono al grigiore e all’asfalto. In un mondo dove lo spazio immediato in cui si muove l’uomo deve essere sempre maggiormente strutturato e coordinato, gli oggetti Mod rispondono riducendo al massimo il loro ingombro e racchiudendo in sé tutte le possibili funzioni. Modurbano invade per ora alcuni angoli del quartiere Isola di Milano dove i proprietari dei locali hanno ben accolto lo spirito ospitale, creativo e bizzarro della zona.
ggi il marciapiede non è più il regno indiscusso dei pedoni, ma una vera e propria trincea: tra motociclette parcheggiate in qualche modo, transenne per lavori in corso che ostacolano il passaggio e ciclisti furbetti che oltre ad invadere il ciglio della strada strimpellano reclamando il passaggio, l’attività dello slalom è diventata l’unica forma di sopravvivenza per tutti coloro che usano le gambe come unico mezzo di trasporto. Chissà se Gio Capri quando ha ideato Modurbano, la seduta che va a spasso per la città, ha pensato a quest’ultimi, ironicamente battezzati da noi come “pedoni pendolari”, oppure al più comune “pedone passeggero” (quello che sgambetta solo in mezzo alla movida). Poco importa, il progetto dell’Evastomperstudio si presta per le esigenze di uno e dell’altro.
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DESIGN
Eleganza naturale Ecosostenibilità & design
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questione ha la particolarità di ricoprire il ruolo di lampada. Luci soffuse all’insegna dei sogni, un modo soave per fantasticare ad occhi aperti il giro del mondo comodamente seduti sul sofà. Visto come stiamo trattando il pianeta fra poco non ci resterà nemmeno questo da fare. Già perché secondo Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf: “E’ la civiltà umana ad essere la più minacciata dai cambiamenti climatici, la battaglia che ci vede impegnati oggi riguarda l’adozione di un protocollo serio per la riduzione delle emissioni di Co2”. Il designer danese Kristoffer Zeuthen sembra aver preso in parola l’esperto e per la sua nuova creazione sposa la filosofia dell’ eco-sostenibilità dimostrando al mondo la possibilità di creare con stile articoli riciclabili al 100%.
amboo, ultimogenito della famiglia di mappamondi di design, unifica in modo magistrale la bellezza della terra alla sua salvaguardia. Fortemente ispirato alla sensibilità e al rispetto nei confronti del nostro pianeta, Bamboo non vuole solo essere un chiaro e netto messaggio in grado di accorpare in un unico concetto il problema della protezione ambientale, bensì vuol apparire come un elemento tangibile in grado di collegare l’eleganza alla difesa del nostro habitat. La sfera di 25 centimetri riproduce in scala la cartografia aggiornata e conserva tutte le peculiarità della pianta da cui prende il nome. Stesse caratteristiche per la base circolare in legno, ricavata dal famoso arboreo. Oltre ad essere un affascinante prodotto di design in grado di donare all’appartamento un tocco di classe, l’oggetto in
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Denim sotto zero Quando è il freezer ad indossare il jeans
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el bene e nel male il jeans ha vestito/rivestito qualsiasi oggetto e proprio quando pensavamo di averne viste di ogni, ecco che Smeg ed Italia Independent riescono di nuovo a strapparci un sonoro wow! Smeg, che da oltre 60 anni crea elettrodomestici per arredare le case del mondo e Italia Independent, brand di creatività e stile, contaminano due icone: il frigorifero FaB28 e il denim. È arte per arte? No, è creatività per la casa, stile per ogni giorno.
La mission di partenza aveva già di suo un potenziale che non poteva di certo mancare il bersaglio. Come per tutti i progetti ambiziosi anche questo però doveva fare i conti con delle alte aspettative e si sa che quando entrano quest’ultime in gioco, il risultato finale deve ad ogni costo essere all’altezza delle promesse fatte. Impegni mantenuti! Coniugare e reinterpretare. Utilizzare oggetti del passato, idee della tradizione, cucirle assieme con stile e raffinatezza. Queste sono le azioni che ispirano i due marchi italiani nel pro-
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durre non solo oggetti, ma elementi che hanno una loro storia, un loro modo di comunicare ed essere. In poche parole una loro identità. Nasce così il primo frigo rivestito interamente di denim. attenzione però non stiamo parlando di un freezer qualunque e nemmeno del solito jeans. Le linee bombate ed arrotondate del modello FaB28 coniugate al denim, tessuto che da sempre veste l’immaginario collettivo e comunica freschezza, comodità, ribellione e stile, fanno di quest’elettrodomestico il vero protagonista di ogni ambiente.
a questo punto chiuderlo in cucina sarebbe un vero peccato! Per consentirne l’utilizzo negli ambienti domestici, il tessuto, frutto di un mix di tradizione e innovazione, è stato trattato al plasma, una nano-tecnologia a freddo e sottovuoto che protegge la superficie della cella frigorifera da schizzi d’acqua, olio, latte, succhi di frutta… Creatività e ricerca si sono messi al servizio della quotidianità, trasformando completamente un elettrodomestico che, colore a parte, fino ad oggi non ha di certo brillato per originalità e stile.
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teatro
Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto Marco daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in italia e Francia è attualmente responsabile progettuale del Balletto di Milano. da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. marco.daverio@fastwebnet.it
ecco alcuni titoli presenti sui cartelloni del mese di novembre nei principali teatri Italiani Prosa
Un lavoro che racchiude con sapiente alchimia il serio e il faceto è l’opera del drammaturgo russo andreev “Quello che prende gli schiaffi” in un allestimento diretto e interpretato dal grande Glauco Mauri insieme all’inseparabile compagno di scena roberto Sturno. Il loro sodalizio artistico, uno dei più solidi e duraturi del nostro teatro, compie la bellezza di trent’anni. auguri ! Per festeggiare hanno realizzato questo bellissimo spettacolo che dopo aver raccolto la scorsa stagione un unanime successo di critica e pubblico, torna in scena questa volta a Milano (teatro Strehler) per proseguire poi a Piacenza, Imola, Mestre, Barletta, alba, Vercelli e Lugano. Il testo racconta, in una particolarissima unione di comico e tragico, la storia di uno scienziato a cui vengono rubati l’amore e un’importante scoperta da parte del barone che ne aveva finanziato gli studi. Il destino lo vede così diventare la principale attrazione di un piccolo circo di periferia, dove diviene il clown più apprezzato dalla gente, noto come “quello che prende gli schiaffi”.
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ndare a teatro giova alla salute e all’umore: si esce di casa (un po’ di movimento dopo cena aiuta la digestione), ci si diverte (il riso fa buon sangue), si fa a meno dalla TV (quindi si attivano le cellule cerebrali) e si ha qualcosa di originale da raccontare il giorno dopo (agli amici e colleghi che parlano solo di sport e vacanze esotiche). A teatro si socializza. È bello andarci in compagnia. Ma anche da soli non è male: si attacca subito bottone con il vicino di posto, si scambiano due commenti nel foyer o davanti al guardaroba. E se alla fine aspetti gli artisti all’uscita dai camerini conosci un mucchio di gente che come te condivide la stessa passione. Andare a teatro per vivere una magia vecchia come il mondo. Dai tempi dell’antica Grecia, culla della civiltà occidentale, il teatro è il centro della vita sociale; occasione per stare insieme assistendo a rappresentazioni di vicende che, toccando con il pianto e il riso la sensibilità dello spettatore, suscitano emozioni come nessun altro artificio del genere umano.
Musica
La stagione del teatro Colosseo di torino (www.teatrocolosseo. it) insieme a spettacoli di prosa e danza propone una serie concerti che spaziano dai Pooh ai Nomadi. da segnalare a novembre quello di Fiorella Mannoia con il tour del suo nuovo album “Sud”. altre tappe saranno quelle di Genova al teatro Carlo Felice, Brescia al Palabrescia e Napoli al teatro augusteo. Nel corso della serata Fiorella e la band indosseranno una speciale t-shirt realizzata da Impure in collaborazione con l’alto Commissariato delle Nazioni Unite a sostegno dei rifugiati di tutto il mondo. Questo per sottolineare come non debba esistere alcuna differenza che impedisca a ciascun individuo di essere considerato un essere umano e di vedersi quindi riconosciuti i diritti fondamentali che ogni nazione dovrebbe garantire e tutelare.
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teatro
opera
Sempre a torino da segnalare una Carmen al teatro regio interpretata da anita rachvelishvili. La giovane mezzosoprano georgiana allieva dell’accademia del teatro alla Scala è stata lanciata sul palcoscenico del tempio della lirica milanese proprio in questo ruolo due anni fa con la direzione di daniel Baremboim e la regia di emma dante. Perfetta per physique du rôle e colore scuro della voce nel ruolo della seducente gitana, la bella anita ha debuttato sempre come Carmen anche a Berlino e San Francisco. dirige Yutaka Sako un’ allestimento del teatro regio in coproduzione con il Liecu di Barcellona, La Fenice di Venezia e il Massimo di Palermo; la regia è di Calixto Bieito. Per gli appassionati verdiani invece ecco un interessante Simon Boccanegra all’opera di roma diretto da riccardo Muti. Prosegue il rapporto del celebre direttore con il teatro lirico della capitale. Dopo il Macbeth dello scorso anno ora dà vita ad una delle più intense opere di Giuseppe Verdi avvalendosi della regia di adrian Noble, delle scene di dante Ferretti e delle voci di George Petean, dario Solari, Maria agresta e riccardo Zanellato.
Balletto
Giovani talenti dell’arte da valorizzare cercansi
Grande serata di gala dedicata alla danza al teatro San Carlo di Napoli (www.teatrosancarlo.it) per celebrare il bicentenario della Scuola di Ballo. durante il Gala si esibiranno non solo i giovani allievi dei corsi, diretti da anna razzi, ma anche ballerini ospiti che, dopo aver studiato a Napoli, sono diventati importanti étoiles nei teatri di tutto il mondo. Guest Star: Giuseppe Picone e ambra Vallo. Una ghiotta occasione per gli appassionati di danza. La scuola del teatro San Carlo è una delle più antiche e rinomate d’Italia. Nasce nel 1812 per merito del compositore e ballerino Pietro Hus e dal 1990 è affidata alla direzione di anna razzi. romana, diplomata alla Scuola dell’opera, la razzi è stata prima ballerina e quindi étoile alla Scala fino al 1985. Ha danzato con Nureyev, Bortoluzzi, Schauffus, Petit e dupont, è stata invitata da Béjart, dai teatri di Monte Carlo, New York, San Paolo, amsterdam, Parigi e Londra. e oggi, con il suo bagaglio d’esperienze ed un carattere reso più dolce dalle origini partenopee della madre, insegna ai ragazzi napoletani i segreti dell’arte e ha ripristinato, con caparbietà, gli spettacoli tenuti dagli allievi della scuola.
Sai dipingere? disegnare? Scolpire? recitare? Comporre scritti, poesie, racconti? ti senti un artista, un ballerino, un cantante, e vuoi essere valorizzato e promosso, in modo del tutto gratuito, da un Centro Internazionale composto da esperti, critici, giornalisti, talent-scouts? Chissà in quanti di voi c’è un artista di talento, nascosto, che non chiede di meglio che emergere. L’International art Center, ente di promozione sociale riconosciuto, organizza il Premio Internazionale “accademia artistica Cristiano Nicoletta”, che nella primavera del 2013 incoronerà tre giovani italiani, tra i 16 e i 30 anni, che sappiano esprimersi in qualche forma artistica con originalità e vogliano farsi conoscere nel campo dell’arte e dello spettacolo. Ma ci saranno premi e riconoscimenti per tutti, e le opere più significative verranno pubblicate su giornali o in video web. Inviate le vostre opere o i video delle vostre performance artistiche al Concorso, spedendole alla Gemeco, via Chanoux 22, 11026 Pont Saint Martin (Aosta) in busta o pacco chiuso, indicando la dizione “Centro artistico Internazionale - opera in concorso”. Sarete invitati alla cerimonia finale di premiazione, e potreste essere voi i vincitori. Le opere rimarranno esposte nel Museo dell’accademia dell’International art Center. Per informazioni e indicazioni potete chiamare il 333.4522224 o contattarci alla mail: firstcity@gmail.com. Non perdete quest’occasione!
Musical
Ma lo spettacolo che sta letteralmente spopolando in tutta Italia è il musical Priscilla. dopo una travolgente stagione torna a Milano dal 6 novembre al teatro degli arcimboldi dove resta sino al 23 dicembre per poi proseguire a roma al teatro Brancaccio. Che dire di un titolo conosciutissimo divenuto oggetto di cult? tratto dall’omonimo film “Le Avventure di Priscilla La Regina del Deserto” - vincitore di un Premio oscar e del Grand Prix du Publique al Festival di Cannes - Priscilla è una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa soprannominato Priscilla, partono per un viaggio attraverso il deserto australiano alla ricerca di amore e amicizia, finendo per trovare molto di più di quanto avessero mai immaginato! Un musical sfavillante con oltre 500 magnifici costumi, una sceneggiatura esilarante ed una intramontabile colonna sonora che include 25 strepitosi successi internazionali, suonati dal vivo, tra cui “I Will Survive”, “Finally”, “It’s Raining Men” e “Go West”. Uno spettacolo coraggioso che rompe tabù e porta sulla scena trans e drag Queen. Imperdibile!
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TEATRO
Spot light Il personaggio di questo mese è Mirko Ranù, protagonista del musical “Priscilla” nel ruolo di Felicia - Adam 34
teatro
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el gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena. ogni mese verrà scelto un personaggio dello spettacolo per intervistarlo sulla Web tv di Lui. Una breve presentazione dell’artista e una parte dell’intervista è riportata di seguito. Il resto è in rete. Un’ occasione in più per navigare nel nostro sito. Chi è: Mirko si avvicina all’arte scenica quasi per gioco all’età di dodici anni iniziando a frequentare i corsi in una scuola di danza ad acilia. da subito capisce che il mondo dello spettacolo sarebbe stata la sua vita e si tuffa completamente nello studio assiduo della danza moderna, classica e acrobatica, del canto e della recitazione. dopo dieci anni di formazione inizia un percorso professionale nel settore musical che in pochi anni lo porta ad un rapido successo. Nel 2007 viene scelto come ballerino nel musical GianBurrasca. La stagione successiva la produzione intuisce il suo talento e gli affida una delle parti principali nel musical Fame. da qui una carriera in continua crescita: coprotagonista nel musical Profondo Rosso con la supervisione di dario argento e successivamente una scrittura nella commedia Facciamo l’amore con Gianluca Guidi, Lorenza Mario e enzo Garinei, che lo porta al teatro Sistina di roma. Nel 2010 è protagonista (nel ruolo di danny Zuko) del musical Grease. Nel 2011 fa parte del cast del musical Flashdance e dallo scorso anno è protagonista di Priscilla nel ruolo di Felicia. Caro Mirko la tua è una carriera folgorante nel panorama del musical italiano. Come ti è nata la passione per questo particolare genere di spettacolo? Sin da bambino ho sempre amato i balletti in tv. Sono cresciuto guardando André De La Roche, Steve La Chance e Fabrizio Mainini. Poi a 11 anni l’incontro casuale con il musical “Grease”, in occasione di una recita scolastica. Mi sono visto il film per capire di cosa si trattasse e per la prima volta ho conosciuto la figura del performer: un artista che poteva ballare, cantare e recitare allo stesso tempo. Ne sono rimasto incantato! Da quel momento niente è stato più come prima.
Come sei arrivato a Priscilla e come vivi il personaggio di Felicia? …............ La risposta con il resto dell’intervista la trovate in rete sulla web tV dal 10 novembre www.luimagazine.com/tv 35
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Suit Schaaf - Shirt Yves Saint Laurent - Bowtie Hugo - Pocket Square Tom Ford - Shoes Fly London Photos by Christoph Grothgar (www.christophgrothgar.com - www.gwmanagement.com) - Styling by Stephan Kallaus (www.stephankallaus.com - www.fame-agency.com) Hair by Dirk Walther (www.nakedartists.com) - Make up by Meike van den Heuvel (www.nakedartists.com) Model Candy Graff - Special thanks to Gigolo (www.gigolo-fashion.de)
LIFe
Criminologo o wedding planner? I mestieri più amati dai giovani
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ltro che veline e calciatori, i giovani di oggi sognano di diventare criminologo o wedding planner. entrambe le professioni hanno preso il largo negli ultimi anni, complice anche la spinta mediatica ricevuta per merito del successo di qualche serie televisiva o films. Ne sono un perfetto esempio fiction come C.S.I. e r.I.S. programmi televisivi come l’omonimo Wedding Planners (ciao enzo!) o, restando sul tema delle pellicole, il romanticissimo “Prima o poi mi sposo” che racconta le vicissitudini sentimentali (e non solo) di una wedding planner (Jennifer Lopez) e il sempre verde “Il silenzio degli innocenti”, con protagonista la temeraria e coraggiosa agente del FBI Clarice Starling (Jodie Foster). Proprio come un regista di un film il wedding planner non solo si occupa del ricevimento in ogni minima sfaccettatura (catering, contatto con i fornitori, gestione della location, della musica, delle bomboniere, del viaggio di nozze...), ma cura le atmosfere e le emozioni all’interno dell’evento. Il perché abbia tanto successo questo tipo d’impiego lo svela una ricerca condotta dall’agenzia di comunicazione action Brand: su 1430 italiani ambosessi di età compresa tra i 26 e i 40 anni è emerso che quasi il 30% degli intervistati ha manifestato forte stress proprio durante il coordinamento delle nozze. attenzione: l’organizzatore di matrimoni non è solo un lusso (o almeno non per tutti), ma può trasformarsi in
un vero e proprio modo per evitare sprechi di tempo e razionalizzare i costi; sarà forse per questo motivo che da un recente sondaggio condotto dalla SWG viene a galla che è proprio lui ad ingaggiare questa figura? Ma poi lo farà realmente per risparmiare oppure il suo intento e quello di levarsi di torno una bega? Per risolvere questi e altri dubbi non ci resta che domandare al criminologo di turno, già perché da Porta a Porta a Quinta Colonna, passando per le strisce pomeridiane/domenicali dei talk show, non c’è un nuovo caso di cronaca in cui non viene formulata dal criminologo ospite la fatidica frase: “L’assassino è certamente un uomo di età compresa tra i 24 e i 50 anni, in rapporti con la sua vittima, bisogna quindi cercare nella cerchia dei parenti o dei conoscenti…”. “elementare Watson!” esclamerebbe qualcuno, peccato che solo in Italia almeno una ventina di milioni di possibili persone corrispondono a tale profilo. Le statistiche parlano chiaro: per il 90% delle volte l’assassino, o il malintenzionato, è qualcuno vicino alla vittima. ed è per questo motivo che la preparazione professionale di coloro che sono chiamati a far chiarezza sul crimine commesso gioca un ruolo fondamentale in tutta l’indagine. diritto, sociologia, antropologia, psicologia, psichiatria, biologia, medicina, statistica, scienze economiche, sono solo alcune disci-
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LIFE
pline che bisogna conoscere per intraprendere questo cammino. La strada da percorrere è quella della formazione universitaria e dei corsi di specializzazione post-laurea: bisogna diffidare però dai corsi non statali o che non godono del riconoscimento giuridico da parte dello Stato anche se rilasciano attestati e diplomi, poiché la loro utilità è praticamente nulla. È opportuno, inoltre, sottolineare che non esiste un Ordine dei criminologi, ma una Società italiana che li raccoglie. Per concludere, vi lasciamo con due consigli preziosi donati da due esperti dei differenti settori: Edmond Locard, uno dei padri dell’investigazione scientifica moderna, ci ha insegnato che un criminale lascia sempre qualcosa di sé nell’ambiente dove avviene l’omicidio e che sempre qualcosa di quell’ambiente rimane attaccato all’assassino. Dal canto suo invece Enzo Miccio afferma: “C’è solo un elemento tra i tanti del giorno delle nozze sul qual è concesso esagerare, la wedding cake! Questa può essere anche un po’ pacchiana, o un’americanata se vogliamo… ma il resto deve essere armonico e perfettamente in linea con il fil rouge/tema scelto in partenza.
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MOTORI
Citroën DS5 Hybrid: l’alterna Innovativa e lussuosa la nuova Citroën DS5 con tecnologia Hybrid lancia la sfida alle tedesche
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e amate distinguervi dalle scelte comuni e possedete un animo verde, la Citroën DS5 vi farà battere il cuore. Esternamente il family feeling con le altre DS è ben evidente soprattutto nel muso, mentre la novità sta nella spessa modanatura cromata che sottolinea le nervature del cofano fino a salire sul secondo dei due montanti anteriori. Una volta a bordo, l’allestimento Sport Chic oggetto della nostra prova presenta di serie numerose ed interessanti opzioni come il tetto Cockpit diviso in tre sezioni regolabili autonomamente, il Color Head Up display che proietta i dati di guida sul vetrino trasparente, sedili anteriori elettrici, riscaldabili e con funzione di massaggio. L’ambiente raffinato e ottimamente rifinito circonda una poltrona il cui unico neo è il leggero disallineamento con il volante e pedaliera. Lo spazio non manca neppure viaggiando in cinque con tutti i bagagli a posto: il vano ha una capacità di 468 litri il linea con la concorrenza. Se proprio si vuole ricercare una pecca e la mancanza sul tunnel di un portaoggetti per chiavi, telefonino e tutto quanto la vita quotidiana porta con sé. Il cuore che muove il vestito è il rivoluzionario motore da 2.0 litri Hybrid4, che abbina ad un motore diesel da 2.0 litri posizionato sotto il cofano, una coppia di motori elettrici situati ciascuno su una delle due ruote posteriori. Il sistema sviluppa in totale 200 CV di potenza, di cui 163 CV forniti dal motore endotermico e 37 dalla coppia di propulsori elettrici. Tre le diverse modalità di guida selezionabili partendo da quella impostata dal computer “auto”:
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MOTORI
nativa francese 1) Modalità “ZEv” viene massimizzato l’impiego del motore elettrico, normalmente utilizzato in fase di avvio e in manovra di parcheggio o alle basse velocità. Con la funzione ZEv la DS5 utilizza il solo motore elettrico fino ad una velocità massima di 60 km/h, oltre i quali ritorna automaticamente in fase Auto, così come avviene quando si superano i 4 chilometri di autonomia assicurati. 2) Modalità “Sport” entrambe le propulsioni, elettrica e diesel, vengono utilizzate per sprigionare tutta la potenza dei 200 CV e dei 450 Nm di coppia massima. I due motori elettrici forniscono così un surplus di potenza, e vengono disattivati quando l’auto raggiunge i 120 km/h di velocità. 3) Modalità “4WD” che sfrutta i due motori elettrici per fornire maggiore potenza in caso di scarsa aderenza delle ruote posteriori rendendo così la vettura una vera e propria 4x4. La modalità viene mantenuta fino ai 120 km/h di velocità. Su strada si alternano tutte e tre le fasi in modo da ottenere un apprezzabile equilibrio e l’ausilio dei motori elettrici si fa sentire e rende la guida, complice anche l’ottimo cambio, sempre sicura e soprattutto divertente. La velocità di punta (211 km/h) si raggiunge con estrema facilità, ma la vera sorpresa sono stati i risultati dei consumi: una vettura con 200 cv di potenza, nel misto è riuscita a percorrere oltre 22 km con un litro di carburante. Infine il listino della nuova Citroën DS5 parte dai 29.300 Euro richiesti per la dinamica DS5 1.6 THP 155 c.a.6 Chic per arrivare ai 43.750 euro della DS5 Hybrid4 Sport Chic, lussuosa e tecnologica. Cristiano Fabris
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aMBIeNte
Movimento elettrico
Libertà d’azione, energia pulita, risparmio ed estetica
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In un’era dove le parole smart e cool rispecchiano a pieno titolo l’essere un passo avanti alle tendenze, il designer Sergio Mori crea uno scooter che coniuga l’estetica alla personalizzazione, la libertà d’azione all’energia pulita e l’high tech allo stile. “Me - come spiega il padre putativo della creazione - è il risultato di un sogno dove inconsciamente ho mescolato: Boccaccio 70, Brazil, Herbie il maggiolino tutto matto e forse molto altro ancora. Il gruppo di lavoro al quale ho partecipato aveva in mente di fare un oggetto estetico/funzionale, innovativo, etico, industriale e personale. Ho tradotto - spiega il progettista - questi concetti nelle linee del Me”. L’innovazione prende forma attraverso la scelta dell’SMC (Sheet Moulding Compound), un materiale alternativo riciclabile e leggero in grado di aumentare le prestazioni del mezzo. L’etica va a braccetto con il rispetto dell’ambiente: utilizzando uno scooter elettrico si hanno zero emissioni in atmosfera e, di conseguenza, un maggiore rispetto per il pianeta. Il profilo industriale è la risposta ad una realtà sempre più diffusa e presente: muoversi con semplicità ovunque. Mentre per quanto riguarda il lato personale, Me offre la possibilità ai suoi utenti di personalizzare come meglio credono i dettagli e il colore del mezzo. Concepito per massimizzare le prestazioni del motore
elettrico, questo ciclomotore non è solo il più potente della sua categoria, ma è quello che garantisce maggior stabilità, velocità, resistenza, leggerezza ed autonomia. Basta dare semplicemente un’occhiata alle caratteristiche che lo contraddistinguono per rendersene conto, ma se anche voi fate del motto “provare per credere” il vostro cavallo di battaglia, non vi resta che prenotate e concordare un test drive sul sito www.scooterelettrico.me. Qui potete anche sbizzarrirvi con la vostra creatività componendo il vostro modello ideale attraverso la fase di configurazione. Inoltre, forse tutti non sanno che chi possiede uno scooter elettrico non solo ha diritto all’esenzione da bollo per ben cinque anni, ma ha uno sconto sull’assicurazione rC del 50%. Per di più non vi è alcun tipo di limitazione alla circolazione: blocchi del traffico, ZtL, ecopass… non rappresenteranno più un problema o un limite. Vogliamo poi parlare degli incentivi statali e di quelli regionali? decisamente interessanti! rimanendo sul tema è bene “spendere” due parole anche sulla scarsa manutenzione che il mezzo ha bisogno: vi basterà soltanto controllare freni e pneumatici e poi sarete liberi di scorazzare tranquillamente per tutta la città. addio cambi d’olio, di miscelatori e pulizia del carburatore. addio “cara” ed inquinante benzina: vi basterà poco più di 1 euro per garantirvi un pieno di corrente che vi consentirà un’autonomia di 100km (batterie litio). Che soddisfazione!
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BEAUTY
L’espressione lussuriosa della natura Amazingreen: la rivoluzione dei profumi
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omme des Garçons sfida con sfrontatezza e un pizzico di sana superbia il classico cliché e s’impone nel mercato dei profumi con Amazingreen, fragranza particolare ed insolita. Il risultato finale è una fusione di note green e polvere da sparo. L’aroma, creato dal naso Jean-Christophe Héraultc che lo descrive come “l’espressione dell’esuberanza lussuriosa della natura”, infonde il suo effluvio attraverso una struttura binaria dove note vegetali e minerali si muovono parallelamente raccontando ognuna una propria storia. Sarà forse questo il segreto di tanto successo? Fatto sta che anche il mondo dei profumi spalanca le porte a nuove correnti di sperimentazione, distanziandosi in modo netto dalla classica formula olfattiva a piramide. Di certo anche la scelta di miscelare ingredienti singolari e di carattere crea nuovi accessi verso sconosciuti ed interessanti scenari. Ed è proprio il contrasto degli elementi il vero asso nella manica di Amazingreen, che si apre sulle note di foglie di palma, pepe verde, rugiada e foglie di giungla. Il cuore è di foglie di edera, radici di giaggiolo, semi di coriandolo e selce. Alla base, infine, un accordo di polvere da sparo, vetiver, fumo e muschio bianco. Molto particolare, ed assolutamente in linea con il concept di base, il package si presenta al pubblico in una boccetta color verde forrest con beccuccio irregolarmente posizionato sul fianco arrotondato. Adorabile. La marca Comme des Garçons nasce nel 1969 grazie a Rei Kawakubo. Sin dal suo esordio il marchio inizia a farsi strada parallelamente nel mondo della moda e in quello dei profumi. Le fragranze della Maison nascono come vapori unisex eccentrici e caratterizzati da note originali. Ed è per merito della spasmodica ricerca che la firma inizia ad entrare nella cerchia delle migliori eau de toilette presenti sul mercato mondiale.
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LUI MODELS
Il ragazzo del mese: Emanuel Brignone 50
LUI MODELS
Novembre ci regala un bellissimo ragazzo piemontese
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er la precisione cuneese, di Cherasco, città nota in tutta Europa per la straordinaria produzione di un elemento prelibato nella gastronomia di tanti paesi: le lumache. Ventiquattro anni, un metro ed ottanta di muscoli ben definiti, Emanuel è nato il 20 agosto: i Leoni nati in questo giorno sono dominati dal numero 2 (2 piu 0). I maschi legati a questo segno sono in genere persone delicate e coraggiose, pieni di immaginazione, sensibili (particolarmente alle critiche ed alla disattenzione degli altri) . Si offendono, ma sanno perdonare, ed in generale tengono molto all’amicizia. Sono nati questo giorno grandi artisti: da Carla Fracci, a Luciano De Crescenzo, a Salvatore Quasimodo. L’origine del nome “Emanuel” è ebraica: “Immanu” significa “con noi” e “El” è uno dei nomi di Dio. Ed ha una importanza sacra e simbolica del tutto ragguardevole: è la denominazione con cui, nell’Antico Testamento, il profeta Isaia designa il Messia che verrà, ed anche il Vangelo di Matteo lo indica come un attributo di Cristo. E’ uno dei nomi più belli e diffusi al mondo, con molte varianti (Manuel, Manolo e molti altri) ed è stato assai utilizzato anche per re e
nobili (si pensi all’uso frequente per Casa Savoia). Ma veniamo all’aitante modello piemontese. Emanuel ha mosso i primi passi, seguito dal noto fotografo JC Teddy, nell’ambito dei concorsi di bellezza, aggiudicandosi fasce prestigiose (Il Talento d’Italia, Il modello più Bello d’Italia, un Volto per il Cinema) e sta proseguendo le selezioni per Mister Italia. Ha collaborato a numerosi servizi fotografici, show room e collezioni per negozi di abbigliamento. Si muove tra Torino e Milano, ma è disponibile a viaggiare per lavori di animazione, moda, addii al celibato, foto. Sarà uno dei protagonisti dell’esclusivo calendario, tutto al maschile “I ragazzi della porta accanto”, suggestiva iniziativa editoriale di Lui Magazine che vedrà dodici bellezze nostrane, una per ogni segno zodiacale, augurarvi buon 2013 tra poche settimane… Le foto sono di Jc Teddy (per chi volesse bei servizi foto, book o composite, il bravo fotografo è disponibile e può essere contattato presso la nostra redazione alla mail modelnews@ email.it). Per contattare Emanuel, il telefono è: 366.1973910 Max Giusio
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LIBRI
Reali(ty) show
Facebook o Twitter? Facebook perché Twitter lo sto imparando ora... Il suo scrittore preferito? Non posso non omaggiare Gore Vidal. In quale eroe/eroina della finzione si identifica? Giovanna D’Arco, anche se ahimè quello che la riguarda non è finzione. P.S. Per fortuna non sono riusciti a bruciarmi ancora! La canzone che canta sotto la doccia? “La geografia del mio cammino” di Laura Pausini, prima di insaponarmi. “Avrai” di Claudio Baglioni quando sono coperto dalla schiuma. Quale musica o canzone vorrebbe al suo funerale? Il rumore del vento che porta via la tristezza dei miei cari. Cosa vorrebbe fosse scritto sulla sua lapide? Non ho ancora deciso se voglio o no una lapide, preferirei che le mie ceneri venissero disperse dalla cima di Ayers Rock. Il suo film preferito? “Se Bambi fosse trans?” ops... non è stato ancora girato, ma nella mia testa e nel mio cuore sento già di amarlo. Chi sono per lei gli eroi/le eroine nella vita reale? Coloro i quali con coraggio non piegano il loro essere alle regole o alle ingiustizie, che lottano per loro stessi ma anche per quelli che verranno. Chi o che cosa detesta di più nella vita? L’ipocrisia, la disonestà e l’approssimazione. Se fosse Primo Ministro (o Dio), qual è la prima cosa che farebbe? Farei in modo che tutte le persone che amo siano felici. Quale super potere vorrebbe avere? Il teletrasporto, visto che non amo guidare! Qual è il suo attuale stato d’animo? Molto impegnato, un po’ stressato, ma pieno di vigore e entusiasmo. Il suo più grande rammarico? Essermi lasciato condizionare. Cosa è per lei la letteratura gay? Per me esiste la letteratura e stop. Non amo etichette incasellanti, perché non mi chiedono mai cos’è per me la letteratura etero? Qual è il suo motto? Wombat!
Incontriamo l’autore Emiliano Reali...
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Sul ciglio del dirupo X anni di storie da raccontare (DEd’A Edizioni 2012, pp. 226, con prefazione di Jonathan Doria Pamphilj) di Emiliano Reali
ul ciglio del dirupo (X anni di storie da raccontare) raccoglie diciassette racconti e due brevi componimenti poetici scritti dall’autore nell’arco di dieci anni, dal 2001 al 2011. Si tratta per lo più di racconti d’occasione, scritti per concorsi letterari o come sceneggiature per film, frutto di incontri casuali o della collaborazione dell’autore con associazioni benefiche. Uno di questi testi, ad esempio, “Gli uomini di Lina” contiene in nuce elementi narrativi che Reali ha sviluppato successivamente in quello che è il suo romanzo di maggior successo Se Bambi fosse trans? del 2009, mentre il racconto che dà il titolo alla raccolta nasce dall’amicizia con un giovane talento sportivo di colore. I protagonisti di questa antologia sembrano essere alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che possa restituire un significato profondo alle loro azioni e alle loro frustrazioni. Un senso che essi riescono ad afferrare completamente solo nell’epifania finale del racconto, molte volte attraverso gesti semplici e quasi invisibili, come l’inaspettato aiuto di un padre verso il figlio in “Centottanta”, o il salvifico saluto di un passante in “Senza pelle”. Abbiamo incontrato Emiliano Reali e gli abbiamo sottoposto il nostro questionario. Ecco le sue risposte.
Gian Pietro Leonardi
ph. Eddy Viola
Quale è il tratto principale del suo carattere? La determinazione. La qualità che desidera in un uomo? La dolcezza. In una donna? L’accoglienza. Cosa detesta di più nei suoi amici? Che hanno le loro vite, li vorrei sempre con me! La cosa che apprezza di più nei suoi nemici? L’intelligenza. Qual è il suo più grande difetto? Quando mi sento fragile divento egocentrico. Il suo passatempo preferito? Praticare qi gong. Quale è per lei la più grande ingiustizia? Cercare di far sentire le persone inadeguate. Cosa o chi vorrebbe essere? Un lupo, ma forse già lo sono nell’animo. In quale paese vorrebbe vivere? L’Australia, se fosse un po’ più vicina all’Italia.
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I LOVE SICILY
Gli scrittori e la Sicilia di Riccardo Di Salvo - info@riccardodisalvo.it e Claudio Marchese - info@claudiomarchese.it
Le rose mai sfiorite di Verga
Vinta l’innata timidezza del provinciale, l’autore catanese si lascia conquistare dal fascino dei salotti fiorentini. Quello di Francesco Dall’Ongaro e quello di Ludmilla Assing, dove conosce gli scrittori d’avanguardia come Prati e Aleardi, sprezzanti delle regole borghesi e della morale cattolica. In Italia erano visti come dei ribelli, perché non si limitavano a leggere Manzoni ma conoscevano la moderna letteratura francese. Proprio a Firenze Verga diventa amico di Luigi Capuana, siciliano come lui ma un po’ più avanti sulla strada della modernità. Nell’intreccio cultural-mondano di arte, eros e vita disinibita fioriscono le “Prime rose” del giardino verghiano. “Una peccatrice”, “Eva”, che tralascia per coltivare un altro fiore “Storia di una capinera” e per tornare alla scrittura teatrale con il dramma “Rose caduche”, rimasto inedito fino al 1928, quando venne pubblicato postumo sul periodico “Le maschere”. Come possiamo notare, le opere di questo scrittore venivano scritte e riscritte con una pazienza certosina, mai costruite a tavolino dall’editore. Spesso venivano rifiutate e restavano negli scaffali
Il primo scrittore bohèmien siciliano novant’anni dopo la sua morte
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i sono scrittori che assomigliano a meteore, soprattutto nell’attuale strapotere dei mass-media che accreditano un artista, per mezzo dei suoi passaggi televisivi. Un esempio eclatante è il giovane Fabio Volo, il quale appare con una media settimanale in TV, nel salotto di Vespa, di Fazio o della Bignardi, fino all’ultimo show “Volo in diretta”. Facciamo un confronto con Arbasino e Moravia che in TV saranno apparsi dieci volte in tutta la loro carriera. Oggi un autore non viene nemmeno esposto in libreria, se non appare serialmente nel tubo catodico o non appartiene al circuito della mafia editoriale. Brillano un anno o due al massimo, poi spariscono nel nulla come successe nei primi anni Duemila con Melissa P. e il suo romanzo “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”, costruito in laboratorio sul diario privato dell’adolescente scrittrice. Nell’Ottocento, quando gli unici mass-media erano i giornali, uno scrittore doveva farsi le ossa, studiando i classici e confrontandosi con i contemporanei. Certamente doveva crearsi delle public-relations con la cultura dominante, ma non entrava nei salotti culturali uno sprovveduto qualsiasi, come succede oggi, solo perché vuole fare lo scrittore. Che tristezza confrontare l’omologazione di massa con la cultura raffinata dei salotti ottocenteschi, che erano innanzitutto luoghi d’incontro di poeti e di pittori, musicisti e cantanti. Tutto l’Ottocento è caratterizzato da questi “trampolini di lancio” che erano spazi di aggregazione delle classi colte. Proprio nei salotti fiorentini e milanesi uno sconosciuto scrittore di Catania, Giovanni Verga, nato nel 1840, insoddisfatto dei primissimi romanzi storicorisorgimentali “I carbonari della montagna” e “Sulle lagune” , decide di spostare il proprio orizzonte, recandosi nel 1865 a Firenze, allora capitale d’Italia e centro della vita politico-intellettuale. Qui scrive la sua prima commedia, inedita per molto tempo, “I nuovi tartufi”, inviata anonima, forse per eccesso di pudore, al Concorso Drammatico Governativo. Ma Verga è determinato, come tutti i giovani alla ricerca della propria affermazione. Volta le spalle ai primi due insuccessi e si mette al lavoro con quella voglia di sperimentare nuove forme di scrittura, che sarà la caratteristica dominante di tutta la sua vita e una delle ragioni della sua inquietudine. Costruire forme nuove sulla tradizione della letteratura nazionale e aprirsi un varco che porta dentro quelle straniere. E’ proprio quello che il giovane Verga impara nella capitale d’Italia.
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I LoVe SICILY
editoriali molto tempo, durante il quale Verga si aggiornava sulle novità culturali provenienti dalla moderna letteratura francese, maturando poco alla volta la propria tecnica espressiva. Possiamo dire che lo scrittore siciliano, nato il 2 settembre sotto il segno della Vergine, fosse più testardo di un arietino, ritenuto dagli astrologi il segno più dotato di capacità combattive e indifferente al giudizio altrui, in caso di sconfitta. Verga è rimasto nella storia della letteratura e nel costume di questo Paese perché, come pochi altri dell’ottocento, ha saputo sempre sperimentare. dopo la fase fiorentina, si trasferisce a Milano dove, grazie ai favori della contessa Maffei, si getta anima e corpo nella bohème lombarda, conoscendo autori più moderni di Prati e aleardi. a Milano li chiamavano Scapigliati, perché erano controcorrente. Irriverenti e visti dalla borghesia industriale e bancaria come un pericolo pubblico per la riduttiva morale della classe dominante. Questa fase è, senza dubbio, la più creativa prima della svolta verista che lo riporterà a rileggere l’arcaico mondo siciliano con uno stile mutuato dallo sperimentalismo naturalista francese. Significativi sono i titoli stessi dei romanzi milanesi: “eva” (1873), “tigre reale” ed “eros” (1875) in cui si trovano tracce cospicue del grande romanzo di Flaubert “Madame Bovary”.
ai tempi lontani della scuola media che per noi non era ancora obbligatoria. Chi non è nato in Sicilia, si è fatto la prima idea dell’isola attraverso la lettura del romanzo di Verga ed è rimasto affascinato della descrizione della “Casa del Nespolo”. Portare oggi i giovani a fare una visita ad acitrezza equivale a un salto indietro nel tempo. Molti di loro considerano pallose queste visite culturali. Preferirebbero una gita più modaiola a Ibiza, perché lì trovano più occasioni per divertirsi. alla “Casa del nespolo” gli operatori turistici ci introducono in un vero e proprio monumento nazionale più piccolo ma non meno importante della casa milanese di Manzoni o del fastoso “Vittoriale” dannunziano di Gardone. entriamo in religioso silenzio e vediamo i cimeli della vita dei pescatori ottocenteschi descritti da Verga. reti, conchiglie, “quartare” cioè anfore di terracotta, ceste in cui i pescatori riponevano il pesce pescato. Ci soffermiamo a guardare la locandina del film “La terra trema” girato ad acitrezza da Luchino Visconti nel 1948 e liberamente ispirato a “I Malavoglia” di Verga. Un vero tempio della memoria verghiana e di quella nazionale.
Sera d’ottobre. Un cielo ancora estivo, velato da qualche nuvola che annuncia il declino dell’estate siciliana. Ce ne andiamo a cercare un po’ di quiete ad acitrezza, fuori dal caos metropolitano di Catania. Questo è il luogo della memoria che ci ricorda “I Malavoglia”, romanzo già pienamente verista, scritto sul bozzetto marinaresco Padron “Ntoni”. Il romanzo narra con uno stile corale la storia di una famiglia di pescatori, unita dal comune senso dell’appartenenza al proprio scoglio, come l’ostrica che nessun maremoto riesce a distaccare. Ma il destino vuole che quella comunità, nata come indissolubile, si spezzi. ed è una tragedia per tutta la famiglia che perde la propria unità, il senso dell’onore e dell’appartenenza a un mondo che non può cambiare, pur pagando un inevitabile prezzo. abbiamo letto questo romanzo
Sei stanco dopo una dura giornata di lavoro? Hai fatto troppi sforzi in palestra e adesso hai male alla schiena? Qualche chiletto di troppo? O semplicemente hai voglia di un pò di relax? Penso di poterti aiutare.
Roberto
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toscana a due: arte e tradizione a tavola
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Paperorosso è il ristorante ideale per gustare la tipica cucina fiorentina: specialità di carne abbinate ad un’ampia carta di vini, golosi dessert in un’accogliente atmosfera da bistrot nei pressi del teatro comunale a Firenze
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oscana in questo momento è sinonimo di vita e mondanità gay. tutta la zona di Lucca e della Versilia vanno di moda, già da qualche anno, e quindi ci piace attraverso le nostre pagine segnalarvi strutture e ristoranti di quella zona per consigliarvi o darvi qualche idea interessante per un delizioso fine settimana. Non ci dimentichiamo però della splendida Firenze e dei suoi importanti avvenimenti. oramai si può dire con soddisfazione che la regione toscana è la regione gay friendly per eccellenza, tanto da avere una sezione apposita all’interno del sito ufficiale del turismo che possiamo ritrovare in rete. Per quanto riguarda Firenze vi suggeriamo la mostra: “Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea” insieme al lavoro e all’esposizione di altri artisti contemporanei come Nathalie djurberg, adrian Ghenie, arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota, annegret Soltau, artisti che investigano il tema dell’esistenza nel rapporto tra individuo e collettività. Le opere di Bacon sono affiancate da ritratti fotografici, riproduzioni di grandi capolavori del passato e immagini tratte da libri e riviste. Passiamo ora, invece, all’altro nostro suggerimento, a Camaiore, crocevia tra Lucca, Viareggio e Forte dei Marmi. Ve la consigliamo per un piacevole momento romantico a due e per una visita tra borghi, abbazie, mare e alpi apuane. Le colline nell’entroterra sono un vero e proprio paradiso per gli escursionisti, ma anche gli amanti di arte e storia hanno di che appassionarsi: la visita alla Pieve di Camaiore, splendido esempio di chiesa romanica, renderà più interessante il vostro soggiorno. altra meta consigliata, Palazzo tori Massoni, sede del museo archeologico.
Speciale scuole
La lingua spagnola: la sintesi di più di cento anni di evoluzione
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a maggior parte delle parole spagnole derivano dal latino, ma altre provengono anche da idiomi come il greco, il basco e il celtico, l’arabo, il francese e l’italiano. Si contano nel mondo circa 500 milioni di persone che parlano spagnolo, naturalmente l’uso e la pronuncia variano da paese a paese. Non esiste comunque una sola lingua spagnola, esistono molto dialetti a causa dell’evoluzione del linguaggio nelle regioni. La storia della lingua spagnola in america inizia, invece, con le colonizzazioni delle americhe, oggi è lingua ufficiale in quasi tutta l’america del Sud e nelle sei repubbliche del Centro america, Messico, Cuba, la repubblica dominicana e Puerto rico. Il primo libro di grammatica spagnola venne scritto a Salamanca proprio nel 1492. Lo spagnolo può essere definito una lingua dalla forte identità. Gli Spagnoli sono soliti chiamare la loro lingua español quando questa viene citata insieme ad altre lingue Inoltre il termine generico “español” viene esteso anche alle zone dell’america Latina. La Costituzione Spagnola riconosce una lingua ufficiale che è il “Castellano” e 3 lingue co-ufficiali: il Galiziano, il Basco ed il Catalano sia nella sua modalità orientale, che valenciana. I termini stranieri di uso comune non trovano molto spazio nell’utilizzo della lingua spagnola, per esempio: lo spagnolo chiama la casella di posta elettronica correo electronico e non e-mail. Gli ispanici sono accomunati da un forte spirito nazionale, che manifestano linguisticamente e culturalmente. L’importanza dello spagnolo è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Grazie anche all’alto tasso di natalità di molti paesi dove è tuttora parlato, allo sviluppo economico di vari stati latino-americani e alla crescita della comunità ispanofona negli Stati Uniti.
NeWS & aPPUNtaMeNtI
Comics CityLife
Gli appuntamenti in città GaraGe CLUB
torINo. Nuovo programma serate di Garage Club: Lunedì, mercoledì e venerdì ore 22: “Naked Party”. Martedì ore 21.30: “Young Party”, riduzioni per Under 25 + distribuzione gadget “gioca sicuro”. Giovedì ore 21.30: “Ibiza Night” beachwear + sexy dj set + tropical drinks. Sabato ore 21.30: “Pre-disco” dj set + sorteggio consumazioni omaggio per Queever. domenica sera: “Serata Normale”. Locale Young & Bears friendly. Sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, dj set, video corner, ambienti relax, area fumatori. aperto tutti i giorni dalle 14 akke 02. Garage Club Spazio Uomo - Corso Stati Uniti 35, Torino Numero info: 346.3006612 - www.garageclub.it
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MILaNo. depot è il club per eccellenza delle serate a tema. Lunedì ingresso per uomini e donne nella serata bisex. Martedì partecipate al party che ha fatto impazzire tutti; no id night, naked party con passamontagna. da non perdere. Questo evento si ripete sabato 3 e 17. Mercoledi e domenica naked party classico. Giovedi chiuso. Venerdì è sempre underwear party; il giorno 9 e 23 il party diventa “al primo colpo” (con bracciali luminosi che indicano le vostre preferenze sessuali). Sabato 10 codice giallo con il piss party...unico. Sabato 24 si chiude con la nottata full fetish per gli amanti dell’abbigliamento fetish. www.depotmilano.com NaPoLI. Novità nel programma del club. Mercoledì naked party classico. Giovedi entrate in due, ma paga l’ingresso solo uno di voi. Venerdì 2, 16 e 30 open cruising, per tutti coloro che non amano le serate a tema e i dress code. Venerdì 9 e 23 appuntamento bear friday dedicato a bear, musclebear, admirer, chubby e a tutti gli amanti del genere e non. Sabato 3 e 17 appuntamento al buio con il blackout party. Sabato 10 serata dedicata agli amanti dell’abbigliamento fetish; leather, rubber, uniform, skinhead.sabato 24 “al primo colpo” (con bracciali luminosi che indicano le vostre preferenze sessuali). domenica 4 e 18 hot sunday; masked naked + underwear. domenica 11 e 25 tre serate in una (blackout, naked e underwear). www.depotnapoli.com CoMUNICateCI Le VoStre INIZIatIVe eNtro IL 15 dI oGNI MeSe / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360
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Milano
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MILANO. Eraldo Moretto in arte La Cesira vi invita a DQ: l’appuntamento milanese con aperitivo, cena o dopo cena che unisce il cabaret al “Drag Show”. DQ è ospite di un fantastico locale, Maison Milano, in Via Montegani 68. La serata si ripropone ogni 15 giorni condotta e diretta dalla Cesira in compagnia di tanti ospiti. L’ 8 novembre DQ “facciamo Colorado” ospita Andrea Viganò (Pistillo), durante la serata verrà estratto un viaggio per partecipare all’evento G-Break 2012. Il 22 novembre la mitica Cesira vi terrà compagnia con la comicità e lo spettacolo “Drag Show”. Volete sapere chi saranno gli ospiti, prenotare il vostro tavolo in prima fila o semplicemente avere informazioni sulla serata? Non esitate a contattare lo staff! In tutte le serate Dj Set di Moira, Jasmine Jhons Voice e l’animazione di boys and girls, ti aspettano per passare una serata piena di allegria e divertimento in compagnia dei tuoi amici. DQ c/o Maison Milano - Via Montegani, 68 - Milano Infoline 333.2600608 (Max) - e-mail info@lacesira.it
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NEWS & APPUNTAMENTI
A QUOTA “OTTO”
Il G*break si riconferma la più importante manifestazione gay invernale italiana Se apriamo il vocabolario alla voce “divertimento”, troviamo la seguente definizione: (sm) ciò che serve a ricreare lo spirito. Ecco il segreto del successo del G*break, ovvero un’occasione, fuori dai soliti circuiti dei locali, per conoscere nuove persone, per divertirsi, per praticare sport e per ritemprare l’umore un po’ ingrigito dall’autunno. La sfida iniziata sei fa da Imbarcogay con la collaborazione del Gruppo SciG Milano, sta diventando un evento puntuale e sempre più frequentato. Nato dall’idea di unire il concetto di vacanza, con la passione dello sci, si è evoluto di anno in anno sino ad arrivare ad un contenitore dove tutti, ma proprio tutti, trovano il loro spazio. Dal single che vuole divertirsi con le serate in discoteca e aperitivi in alta quota, all’appassionato della montagna e dello sci che cerca neve e tecnica, al pigrone che vuole rilassarsi in un centro benessere, sino alla coppia che desidera un angolo di romanticismo circondato dalle montagne. Per garantire tutto ciò è fondamentale la scelta della location e delle strutture e nulla deve essere lasciato all’improvvisazione. In questo, il team dell’Imbarcogay è davvero unico. Gli alberghi proposti nelle passate edizioni avevano tutti il centro SPA ad uso esclusivo dei partecipanti, le piste da sci erano raggiungibili o a piedi o con la navetta dedicata e ancora ogni sera c’erano spettacoli, ospiti e tanta tanta musica con i più famosi deejay del momento. A questo punto viene spontaneo chiedersi e per quest’anno? Guardando le passate edizioni e facendo tesoro delle esperienze, anche il numero 8 del G*break si svolgerà a cavallo della festività dell’Immacolata ovvero il 7,8 e 9 dicembre, presso il comprensorio sciistico internazionale della VIALATTEA formato da 5 località piemontesi (Sestriere, Salice, Sansicario, Cesana e Claviere) e dalla francese Montgenèvre che offre oltre 200 piste, tutte collegate sci ai piedi, per un’estensione lineare di 400 Km e 78 impianti di risalita. Per i più pazzi e spericolati, appassionati dello snowboard e dello ski-cross, sono disponibili due snowpark. Ovviamente su tutta l’attività sportiva vige la supervisione del direttivo del Gruppo SciG di Milano. Gli ospiti saranno accolti nel Grand Hotel la Torre & SPA costruito nel 1937 affiancandosi alla Torre del Sestriere e anticipando quella in Toscana a Marina di Massa. Situato a Salice d’Ulzio che dista poco più di 2 ore da Milano, è dotato di un ampio centro benessere composto da quattro sale dedicate a massaggi COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360
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NEWS & APPUNTAMENTI
tra cui Aiurweda, Shatzu, Sauna, con uso di oli per la cura dello stress, raffreddore e depressione, il Frigidarium, il Tepidarium e la doccia emozionale ove suoni e luci accompagnano lo scrosciare dell’acqua. Inoltre ci sono due cabine con doccia per i numerosi trattamenti corpo (peeling - impacchi - modelage) e una cabina con idromassaggio individuale per i trattamenti di idroterapia. Una cabina esclusivamente per i massaggi individuali o in duo ed una cabina per i trattamenti shiatsu. Ospiti d’onore per le scatenate serate sono Regina Miami con i suoi ironici spettacoli e le performance live di Paolo Tuci. Infine i costi: prenotando entro il 6 novembre la quota di partecipazione a persona su base camera doppia: 119 anzichè 149, ma soprattutto se si è soli c’è la possibilità di condividere la camera senza costi aggiuntivi. Per ogni informazione on line, si trova il sito www.gbreak.it dove addirittura si possono concordare passaggi in auto con altri ragazzi. Cristiano Fabris
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Fotoscatti della manifestazione svoltasi ad agosto a Mykonos e sponsorozzata da Lui Magazine.
Nizza & Costa Azzurra
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(Ex Le Block)
NAKED PARTY MERCOLEDÌ, VENERDÌ E DOMENICA
Aperto 7/7 no stop Orari dalle 14 alle 04 venerdì e sabato dalle 14 alle 02:30 dalla domenica al giovedì
A NUOV NE... IO GESTE SORPRESE! T E TAN
SAUNA - HAMMAM MAXI JACUZZI CRUISING AREA BAR CONVIVIAL
Ingresso (meno di 25 anni) 8
10/12 Rue Jules Gilly - Nice (Cours Saleya) - Tél. +33 04 93 8018 55 www.sauna-cruising-nice.com
Il sito ufямБciale della rivista
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