LUI 11 2014

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italia

mensile - anno diciotto - numero undici - novembre 2014

LIFE

V

MODA Prada

PEOPLE Bianca Balti

TENDENZE Zen metropolitano

ARTE Van Gogh


EDITORIALE

Complicità & crescita: Lui Magazine cambia formato

A

mici, vi sarete di certo accorti che negli ultimi quindici mesi Lui Magazine ha lentamente cambiato pelle: ha spalancato le porte agli editoriali femminili, si è rinnovato nei contenuti, nei mesi estivi non è uscito con un numero unico che comprendeva le mensilità di luglio ed agosto (come ha fatto per ben 25 anni) bensì con due diverse edizioni, ha quadruplicato il numero di pagine nella versione online, vi ha accompagnato all’interno di alcuni trai backstages più gettonati durante le collezioni moda di Milano e Londra... e ora si presenta sul mercato (cartaceo) con un nuovo formato: più pratico, comodo, cool e attinente alle esigenze della free press. L’idea ci balenava da qualche tempo, ma siete stati voi gli artefici di quest’ennesimo impegno di crescita. Con le vostre email ci suggerivate di rivedere le proporzioni di Lui Magazine in modo da poterlo mettere nella tasca posteriore dei vostri jeans e leggerlo e/o collezionarlo comodamente a casa, in ufficio, in metropolitana e nel tempo libero. Preso atto del vostro consiglio abbiamo deciso di intraprendere quest’ennesimo salto. Anche questo nuovo volo lo affrontiamo con la vostra complicità e lo spirito di sviluppo che da sempre ci caratterizza.

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N . 1 1 novembre 2 0 1 4

Il nuovo formato da una parte abbraccia le esigenze di un target di giovani metropolitani, impegnati, intraprendenti e molto dinamici che amano la praticità e dall’altra soddisfa le richieste degli inserzionisti che entusiasti hanno compreso e vedono quest’opportunità come una maggior penetrazione del mercato. Ma le sorprese non sono di certo finite, Lui Magazine è in continua evoluzione e in cantiere ci sono altre novità. Non possiamo anticiparvi nulla… la “concorrenza” ci legge! Salvatore Paglia

cover Photo by Manz-ù Styling by Luca Boiocchi Models: Emanuele Fiore, Natalia Barulich Shirt man Lorenzini Clothes Armani editrice Gemeco sc via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) gestione editoriale Sedit sc

hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli, Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Riccardo di Salvo, Silvia Trepago Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti

stampa Arti Grafiche Celori - Terni

Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 30 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000

il prossimo numero in distribuzione dicembre2014

direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it


SOMMARIO

FASHION In the black mood

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YOUNG DESIGNER Displacement di Cristian Profico

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COVER Last night

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COLLEZIONI Alexander Wang x H&M

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FASHION Urban wind

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COLLEZIONII 40

06

YOUNG DESIGNER 22

MODA A/I 2015 Prada

MODA 06 FASHION 12

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ESSENZE L’Homme Ideal di Guerlain

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FASHION It’s Hypnotic

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PEOPLE Bianca Balti

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FASHION Empty soul

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STORIA La MM1 compie 50 anni

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FASHION Lost in Milan

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SOMMARIO

ARTE Van Gogh: “L’uomo e la terra”

120

FASHION Wonder

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CELEBRITY Brigitte Bardot

134

FASHION Red attitude

136

CALENDARI Russell Hughes

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FITNESS 210

118

FASHION 198

TENDENZE Zen metropolitano

FASHION 154 FASHION 168

FASHION I like it rough

154

SALUTE Ci vuole fegato!

166

FASHION Red issue

168

SPORT World team

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MOTORI Golf GTE: sportività ecologic

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FITNESS Densità, efficenza e intensità

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MODA

A/I 2015 Prada L’espressione sdogana l’inclinazione

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MODA

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MODA

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MODA

L

’uomo Prada per l’autunno inverno 2015 è avvolto da un’aurea che unisce e lega a sé individualità, grazia, segretezza e magnetismo. Il fulcro sul quale ruota la collezione fa rima sull’unico vezzo che si concede: un rigoroso foulard. L’accessorio in questione non gode di certo di buona fama e, danneggiato da anni di cattivo gusto o associato alla figura di un incallito libertino, ha vissuto i suoi momenti di gloria al collo di certi effervescenti rivoluzionari della fine anni 60 inizio 70 come Mick Jagger, David Bowie e Tommy Nutter o ancor prima ha sedotto l’Hollywood dell’epoca d’oro del bianco e nero. Una manciata di decenni dopo personaggi del calibro di David Beckham e Brad Pitt hanno contribuito a rendere popolare l’immagine del foulard come alternativa “cool e sexy”. Ma è Miuccia Prada che con questa collezione ha fatto il “miracolo”, sdoganando in modo netto l’unione che lega il foulard all’uomo femmineo. Il sottile lembo di stoffa diventa così elemento d’espressione e non d’inclinazione.

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MODA

Non potevano quindi mancare i capi simbolo del guardaroba maschile: pantaloni dal fit rilassato si alternano alle linee slim, le camicie in seta spuntano sotto i girocolli mai ingombranti o si ritagliano un ruolo da protagoniste, le giacche a due o tre bottoni si confondono ai soprabiti e giocano con le lunghezze. Grandi esclusi i cappotti, sostituiti da capi e smanicati in pelliccia. La tavolozza dei colori comprende l’azzurro, il viola, il rosso, il verdone, il ruggine, l’arancio, il marrone, il beige, il grigio chiaro e il grigio

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MODA

antracite: tutti sapientemente dosati e combinati in modo da non rubarsi l’uno con l’altro la scena. Non è difficile intuire come mai abbiamo deciso di parlarvi questa collezione che, come avete potuto notare, non solo esce dai canonici e piuttosto rigorosi schemi invernali, ma si presenta come una linea dalla personalitĂ non indifferente. Salvatore Paglia

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In the black mood Photos by ANDREA BENEDETTI STYLING BY ERIKA GUERRISI

Camicia VIVIENNE WESTWOOD, Sunglasses MICHEL HENAU


Camicia in seta ANGELOS FRENTZOS - Sunglasses SUNDAYSOMEWHERE



Pantalone e felpa NEIL BARRETT - Anfibi Alberto Guardiani - Sunglasses Maki Sunglasses


Total look VIVIENNE WESTWOOD


Jacket and t-shirt HAMAKI-HO


Maxi cappa in lana MESSAGGERIE - Jeans skinny VIVIENNE WESTWOOD - Anfibi ALBERTO GUARDIANI



Camicia ANGELOS FRENTZOS - Bomber, papillon e giacca TOM REBL

Photos by Andrea Benedetti Styling by Erika Guerrisi Grooming: Oriana Curti Models: Dylan @Why Not - Lance @Independent


Pantalone e giacca TOM REBL - Sneakers PLAYHAT


YOUNG DESIGNER

DISPLACEMENT di CRISTIAN PROFICO

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YOUNG DESIGNER

Perchè l’abbiamo scelto In questo nuovo numero della nostra tradizionale rubrica vi presentiamo Cristian Profico, designer a tutto tondo e del quale vi mostriamo la sua collezione Displacement. Questa volta ad attrarci è stata la forza che caratterizza la collezione, forza e personalità espressa attraverso le forme ed i colori che parlano a gran voce di chi è il loro autore. Iniziamo quindi a presentarvi Cristian Profico, nato in Colombia poi cresciuto in Italia: questo fatto è uno dei punti di partenza della sua storia che lo hanno influenzato e gli hanno permesso di poter vivere il mondo ed ogni luogo come se fosse ogni volta una nuova casa ed una nuova meta. La collezione ci parla di lui e della sua maniera di vivere. Ci racconta: “Le mie origini colombiane si uniscono a quelle italiane. Così nasce la collezione Displacement. Una condizione, quella del dislocamento appunto, con cui convivo da circa ventinove anni. Mi definisco senza fissa dimora, ma sempre capace di adattarmi a qualsiasi luogo.” Oltre a questo concetto base, si nota chiaramente attraverso i capi il dualismo tra radici passate quasi ancestrali e futuro. La collezione unisce la forma dei capi dei guambianos sudamericani con la rinomata qualità sartoriale italiana. I guambianos sono una popolazione colombiana che vive di agricoltura, sono caratterizzati da un abbigliamento molto preciso: gli uomini indossano gonne blu avvolte intorno alla vita, poncho e cappello, le donne invece portano gonne nere, camicette blu e scialle di lana. Oltre a questo c’è da sottolineare il loro pensiero base che difinisce le regole dell’universo ossia il pensiero “dualistico”, una forma di pensiero e di credenza basato sulle opposizioni di origini naturali, come il giorno e la notte oppure il sole e la luna. Abbiamo voluto approfondire questo lato ed il pensiero del dualismo dei Guambianos perché secondo noi è uno dei punti che possono avere una congruenza con la vita personale del nostro designer e con la sua collezione: oltre il dislocamento, troviamo il concetto del dualismo e dell’opposto. Questa idea si può evincere ad esempio proprio da quello che abbiamo detto inizialmente, che ci ha colpiti e ci ha portati a scegliere Cristian Profico, ossia il concetto dell’opposto come passato e futuro. Nella collezione Displacement c’è anche da raccontare la tradizione artigianale italiana, della quale Cristian si è servito. Per esempio la zip è il leitmotiv. Posta sul davanti di ogni capo, rende la trasformazione pratica e veloce. La silhouette maschile è definita ed enfatizzata. Tra i materiali pregiati spiccano pelle e cachemire. La palette, invece, prevede fuxia, rosso, blu e nero, per un impatto forte e coinvolgente. 23


YOUNG DESIGNER

capo traino Abbiamo direttamente chiesto a Cristian quale fosse il suo capo preferito e ci dice: “il capo che prediligo della mia collezione è una specie di ruana fatta in cashmere fuxia ma, realizzata con i dettagli di un cappotto sartoriale. E per me sintetizza cio che la mia collezione. Cioè il matrimonio di due stili differenti, ma che si amalgano in uno solo”.

Passato, presente e futuro Come vi abbiamo già raccontato inzialmente Cristian Profico nasce in Colombia ed in seguito si sposta in Italia, a Pescara, dove cresce. Si trasferisce a Firenze per studiare interior design alla Facoltà di Architettura. In seguito si sposta nuovamente per arrivare a Milano, dove lavora per alcuni studi di design e architettura fino a quando non decide di cambiare sfera lavorativa e ci racconta: “Ho iniziato a lavorare per Dolce&Gabbana come designer nel settore della pelletteria per un anno. Qui è iniziata ufficialmente la mia cariera di fashion designer ed è qui che ho scoperto la mia vera natura e ho capito cosa volessi fare veramente, almeno per ora è così, cambio idea in continuazione! Mi sono sempre sentito libero di seguire la mia strada in tutti i modi possibili senza mai sentirmi obbligato di fare la stessa cosa per sempre e senza sedimentarmi nello stesso campo. Mi piace guardare le cose da varie angolazioni e in modo diverso, senza mai giudicare in maniera troppo monocromatica”. 24


YOUNG DESIGNER

Alla fine di questa esperienza decide di prendere una pausa di riflessione e parte per New York, torna a Firenze per complementare gli studi. Ha frequentato il Polimoda di Firenze e ci racconta: “Ho deciso di andare al Polimoda a Firenze, in primis perché sapevo che la direzione era stata data a Linda Loppa, ex direttrice dell’accademia di Anversa e secondo perchè Firenze come poche altre realtà in italia vive ancora di quell’artigianato che sta scomparendo e che fornisce ancora quell’imprinting del Made in italy, sinonimo di qualità. Per questo durante i break estivi ho deciso di lavorare in piccole sartorie, che confezionano abiti su misura fatti a mano, per vedere da vicino cos’è che contraddistingue la grande industria con quella artigiana”. Ora Cristian è nuovamente in partenza, inizierà a lavorare per Givenchy.

Fotografo: Szilveszter Makò modello: Stefano @3mmodels designert: Cristian Profico

Alexia Mingarelli

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Last Night Photos by Manz-첫 STYLING BY Luca Boiocchi










Shirt Man Lorenzini Clothes Armani Photos by Manz-첫 Styling by Luca Boiocchi Mua & Hairstilyst: Alessandro Filippi Models: Emanuele Fiore & Natalia Barulich Location: The Westin Palace - Milano



COLLEZIONI

A l e x a Limited edition d e r W a n Sportiva, griffata e a basso costo x H & M

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COLLEZIONI

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A A

exander Wang firma per H&M una capsule collection completamente ispirata ai capi sportivi. Il suo amore per lo sportwear non è di certo una novità: diversi capi proposti nelle sue precedenti collezioni hanno subito il fascino e l’influenza del fitness. Il designer ci tiene a sottolineare che: “Certi outfit sono volutamente ispirati a progetti precedenti, ma quasi l’intera collezione vanta un mood completamente nuovo. Nel corso degli anni - continua lo stilista - H&M ha fatto un buon lavoro stringendo sinergie con brand di lusso come Versace e Maison Martin Margiela, ma noi siamo un’azienda decisamente più giovane e non abbiamo intenzione di recuperare qualcosa di già visto, magari di un paio di stagioni fa”. Senza voler prendere le difese di nessuno, e apprezzando le capacità innovative di Alexander, a noi viene spontaneo commentare questa dichiarazione sottolineando che è un pochino presto per il designer potersi permettere una collezione legata ai suoi capi iconici. Tempo al tempo. 40

W


W

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COLLEZIONI

H& 42


COLLEZIONI

&M Alexander Wang è riuscito a costruire il suo impero in meno di un decennio. Le sue linee sono proposte in ben 54 Paesi e lo scorso anno è diventato il direttore creativo della popolare maison francese Balenciaga. A noi piace per lo stile dei suoi abiti femminili, sottili ed in qualche modo mascolini e per l’utilizzo del cashmere, del cotone e del lino abbinato a tagli basici. In questa limited edition per H&M predomina il colore nero e il tessuto neoprene. I motivi ornamentali alle volte giocano sugli sfondi del tono su tono, altre invece a contrasto spiccano di un bianco tendente all’argento. La capsule, composta di 75 pezzi, è disponibile dal 6 novembre on-line nei Paesi che dispongono di un e-shop H&M, oppure in una selezione di 250 negozi nel mondo. Immagini dalla manifestazione e sui capi di abbigliamento sono hm.com Silvia Trepago

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Urban Wind Photos by Diana Gabrielli STYLING BY Valeria Paganelli


Cappello H&M Camicia Res Nullius Gilet Croire



Camicia Res Nullius Giacca Pulp Gioielli Co.Ro. Studio Occhiali Patty Paillette


Camicia Res Nullius Giacca Pulp Gioielli Co.Ro. Studio




Cappotto Ai-Du Francesca Fontanella by Lakimi Abito Pink Memories by Lakimi


Cappotto Ai-Du Francesca Fontanella by Lakimi Abito Pink Memories by Lakimi Gioielli Co.Ro. Studio


Soprabito Vintage Camicia Ai-Du Francesca Fontanella by Lakimi Pantaloni H&M


Abito Croire Gioielli Co.Ro.StudiO Photos by Diana Gabrielli Styling by Valeria Paganelli Mua & Hair: Erica Peruggi Assistant: Melissa Mc Claren Model: Valentina Feula



ESSENZE

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ESSENZE

L’Homme Ideal di Guerlain Il maschio perfetto? Per Guerlain deve essere “intelligente, bello e forte”. Trattandosi di un’utopia la maison ha cercato di riportare queste qualità in una fragranza e con il claim: “L’uomo ideale è un mito. Il suo profumo, una realtà”, il gruppo si proietta sul mercato internazionale proponendo la sua nuova fragranza maschile. Attraverso l’intelligenza di una nota di testa fresca e frizzante data dagli agrumi, il rosmarino e i fiori d’arancio, combinati alla bellezza di una nota di cuore di “amaretto, basata sull’accoppiamento di mandorla-fava tonka, e rafforzata da una nota di fondo di cuoio e legno, Thierry Wasser ha individuato gli elementi chiavi che plasmano, almeno olfattivamente, uno dei protagonisti indiscussi dell’immaginario collettivo: l’Homme Ideal. Il nuovo bouquet s’ispira ad un profumo, lanciato nel 2008 chiamato semplicemente Homme che a sua volta è una riedizione di Heritage, fragranza del 1992. Oggi l’essenza definisce un ricercato concentrato d’idealità moderna e sofisticata. Anche il packaging è assolutamente all’altezza delle attese: il flacone dalle linee nette e dal design geometrico gioca sul contrasto cromatico e vanta i lati laccati di un nero opaco che incorniciano e impreziosiscono l’insieme. Il volto della campagna vede protagonista il modello spagnolo Jon Kortajarena Redruello, mentre la regia e la produzione dello spot sono di Michel Gondry.

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Stretch shorts H&M


It’s Hypnotic Photos by Giuseppe Morales STYLING BY Michele Esposito



Ring Alessandra Aiardo Jawel Design



socks Calzedonia leggins H&M


gloves Dolce&Gabbana leggins H&M stretch shorts H&M pancera Gibaud


necklet Alessandra Aiardo Jawel Design



haute couture by Armatore



socks Calzedonia



left: leather necklet vintage right: stretch shorts H&M wetsuit Body Glove


necklet Alessandra Aiardo Jawel Design tie belt Mark Jacobs


haute couture by Armatore



socks Calzedonia leggins H&M Photos by Giuseppe Morales Styling by Michele Esposito Mua: Amira Imma Laurato Hair: Ciro Ruggiero, Giovanni Savarese Models: Arthur, Fabiano, Hector @2R Comunicazioni Location: Lindas’ Studio


PEOPLE

FABRIZIO FERRI insieme a

BIANCA BALTI

per ALESSANDRO ANGELOZZI COUTURE

Fabrizio Ferri e Bianca Balti. Roma, il suo spettacolo, dall’alba al tramonto. Il racconto di due giorni insieme ad un grande maestro e alla top model più amata del momento. Le foto ufficiali della collezione Alessandro Angelozzi Couture per la SS 15, narrano un racconto tutto italiano, il prestigio, la bellezza e l’esclusività di cui é ancora capace il nostro Paese, di generazione in generazione. Alessandro Angelozzi grazie al suo talento, alla passione per il suo lavoro e all’arte sopraffina della sartoria tradizionale italiana, preservata e perfezionata, é il riconosciuto e massimo rappresentante italiano nel mondo della confezione d’alta moda di abiti da sposa. La collezione Alessandro Angelozzi Couture, che prende origine in Abruzzo grazie alla sapienza stilistica di Alessandro Angelozzi e alla cura delle sue sopraffini maestranze di sartoria, viene venduta con ampio successo in Giappone, Stati Uniti, Emirati Arabi, Francia, Russia e Germania.

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Empty Soul Photos by Miriam Taurino STYLING BY Alessia Schilirò


Abito Aroma 30


Abito Aroma 30


Abito di seta e pizzo DonDup


Collana di perle Archivio Vintage Reggiseno Intimissimi Gonna Aroma 30 Calzini Calzedonia


Foulard Ferragamo Pantalone Merci Scarpe Dr. Martens


Camicia seta DonDup Calzini Wolford Scarpe Dr. Martens




Collana di perle Archivio Vintage Reggiseno La Perla Camicia di seta Mauro Grifoni Gonna di pizzo MercI Photos by Miriam Taurino Styling by Alessia Schilirò Make-up and hair: Alessandra Hathor Model: Lottie Haver Special thanks: Officine San Lorenzo


STORIA

La MM1 compie 50 anni


STORIA


STORIA

C

inquant’anni fa, il 1° novembre 1964, alle ore 10:41, i primi due vagoni della metropolitana M1, la “rossa”, attraversarono la città, da Piazzale Lotto a Sesto Marelli, lungo 21 stazioni per 12,5 Km di percorso. A distanza di 50 anni, la M1 rappresenta ancora la “spina dorsale” della rete metropolitana di Milano, con le sue 38 stazioni su un percorso di circa 27 km e quasi 500.000 passeggeri al giorno trasportati. Per festeggiare questo momento storico, il Comune di Milano, ATM, MM e Fondazione Milano - Scuole civiche hanno organizzato molte iniziative in diversi luoghi della città. In piazza Castello sarà inaugurato un tunnel ‘emozionale’ che con materiale video dell’epoca racconterà ai milanesi la storia della nascita della linea 1 della metropolitana milanese progettata da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda. Anche la mostra ‘Milano SottoSopra’ all’Expo Gate, organizzata da MM, illustrerà la nascita della metropolitana con immagini di archivio. Il tunnel, lungo 20 metri a alto 5 metri, resterà installato per tutto il mese di novembre. L’ingresso sarà gratuito, dal lunedì al venerdì dalle ore 13:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:00. Il tunnel avrà una sezione dedicata al passato ed una dedicata al presente ed al futuro. All’interno del tunnel verranno proiettate immagini di repertorio e video che ripercorreranno la storia della metropolitana di Milano dal 1964 ad oggi

Lo sapevi che il test più

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STORIA

importante per il pavimento a bolli

fu quello della resistenza ai tacchi delle signore?

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STORIA

La Fondazione Franco Albini, per divulgare il valore culturale e il senso di appartenenza a questa importante opera, ha promosso il sito www.metromilano50. com, un contenitore di documenti online continuamente aggiornato, dove saranno disponibili le sezioni dedicate alle celebrazioni e agli eventi. Metromilano50.com ha anche l’obiettivo di rendere protagonisti i cittadini, pubblicando le loro storie, le loro foto e video sulla vita in metropolitana. Le immagini, i video e le storie migliori verranno premiati dalla Fondazione Franco Albini e da Campari. Nel mese di novembre la Fondazione Albini inaugurerà nella sede di via Telesio 13 la mostra ‘Alla scoperta della rossa’, un viaggio nella metropolitana rossa attraverso documenti d’archivio, tavole originali e luoghi di lavoro che narrano lo spirito di un’epoca dell’architettura italiana all’avanguardia nel mondo oggetti, curiosità e filmati tratti dalle pellicole girate in metro.

Lo sapevi che

inizialmente i treni della Linea 1 doveva utilizzare pneumatici invece delle ruote in acciaio?

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STORIA

Lo sapevi che furono scelti i colori rosso e bianco per treni e segnaletica perchĂŠ richiamano lo stemma della cittĂ di Milano?

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STORIA

Lo sapevi che

la Metropolitana di Milano

è stata la seconda infrastruttura al mondo ad avere un progetto grafico della segnaletica dopo il terminal 3 dell ’aeroporto di Heathrow?

Lo sapevi che

era prevista una stazione della metropolitana sotto la Galleria

Vittorio Emanuele?

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Lo sapevi che nel 1928 fu progettata una “metropolitana”

composta da un nastro continuo di panchine che avrebbe dovuto circolare in un anello sotterraneo dei pressi del Duomo? Saranno, inoltre, organizzate visite guidate nella metropolitana Linea 1 rossa per scoprirne tutti gli aspetti architettonici, partendo dallo studio dove dal 1961 Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda progettarono gli interni della sotterranea. Inoltre, la Fondazione Albini in co-branding con il marchio Milano del Comune, ha messo a punto una serie di oggetti ispirati agli elementi progettuali. Infine, dopo 50 anni torna nelle stazioni della MM1 il poster di Bruno Munari ‘Declinazione grafica del nome Campari’, che fu esposto per l’inaugurazione, in occasione dell’inaugurazione della M1. Il manifesto fu pensato come opera dalle dimensioni illimitate per essere letto da un treno in movimento. Si potrà ammirare a Conciliazione, San Babila, Duomo e Cairoli da fine ottobre a metà novembre. La comunicazione social sarà veicolata attraverso l’hashtag #metromilano50. 107

Archivio Metropolitana Milanese SpA

STORIA



Lost in Milan Photos by Walter Faustini STYLING BY Emiliano Conte

Dress Luisa Beccaria Bracelet H&M



Dress Atelier Marco Contiello Belt and hat Sergei Grinko Brooch (hat) Giorgio Armani



Dress Luisa Beccaria Jersey Sergei Grinko Necklace Mac Mode Glasses D&G



Dress Luisa Beccaria



Dress Luisa Beccaria Bracelet H&M Photos by Walter Faustini Styling by Emiliano Conte Make-up & Hair Valeria Lotti Model Federica Fantaci


TENDENZE

Z E N

m e t r o p o l i t a n o

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TENDENZE

L

a moda che stiamo per parlarvi accomuna la metrò con lo yoga. Due mondi apparentemente distanti direte voi, eppure… I pendolari dei mezzi pubblici lo sanno bene che cosa significa spostarsi in metropolitana o sui mezzi di superficie e molto velocemente hanno imparato ad assumere la posizione della “sardina inscatolata” della “mosca spiaccicata sulle porte” o “dell’apnea ascellare”. Scherzi a parte, la tendenza che sta prendendo piede a New York, Manhattan, Broadway, Brooklyn… vuole che ci si metta, in banchina o sul treno in movimento, in una delle tante posizioni che la disciplina propone. Ovviamente, essendo nell’era dei social, il tutto deve essere provato e condiviso inserendo l’hashtag #SubwayYoga su Twitter o su Instagram. Ci sono già centinaia di foto che ritraggono uomini e donne alle prese con la posizione: del muso di vacca, del piccione reale su una gamba, della locusta… Arrivati a questo punto non ci resta che darvi un consiglio: prima di dare una moneta a qualcuno inginocchiato a terra nei tunnel sotterranei, assicuratevi che sia davvero un mendicante. S.P. 119


ARTE

Van Gogh: L’uomo e la terra

Un’occasione unica per approfondire, attraverso gli occhi dell’artista, il complesso rapporto tra l’essere umano e la natura che lo circonda 120


ARTE

Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge

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ARTE

Natura morta con patate

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ARTE

Natura morta con cipolle

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ARTE

essantadue anni addietro, e più precisamente il 23 febbraio del 1952, a Palazzo Reale s’inaugurava la prima grande mostra su Van Gogh. Le opere provenivano in gran parte dal Kröller-Müller Museum di Otterlo. Oggi l’appuntamento viene ripresentato strizzando l’occhio all’Expo 2015: la terra e i suoi frutti, non a caso la mostra prende il titolo di Van Gogh - L’uomo e la terra. Sono oltre 50 le tele esposte in un cammino che accompagna il visitatore in un percorso che celebra il complesso rapporto tra uomo e natura e tra fatica e bellezza. La forza dei dipinti rappresentano in modo chiaro e reale relazione con la quale il pittore esprime la propria affinità verso gli umili. L’artista imposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino, ritenendo la vita semplice della campagna un soggetto di una nobile e sacra accezione e i lavoratori della terra figure eroiche e gloriose. Ecco che le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio: si parte dai primi schizzi realizzati in Olanda, fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles. Una vera e propria scelta in controtendenza, quella del pittore, visto che l’industrializzazione europea della fine del XIX galoppava e catturava l’interesse di molti artisti. Un’intuizione che ha segnato in modo tangibile il suo percorso. Tra i capolavori concessi dal Kröller-Müller Museum alla mostra milanese, citiamo L’autoritratto del 1887, il Ritratto di Joseph Roulin del 1889, Vista di Saintes Marie de la Mer del 1888 e i molti disegni, così importanti nella vita artistica di Van Gogh come Testa di pescatore del 1883 e Bruciatore di stoppie, seduto in carriola con la moglie del 1883. VAN GOGH: L’uomo e la terra a cura di Kathleen Adler, 18 ottobre 2014 - 8 marzo 2015 Palazzo Reale - Piazza Duomo, 12 - Milano

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ARTE

Autoritratto (1887)

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WONDER Photos by Bruce Costa STYLING BY Studio Cora

Giacchetta e pochette James Goldstein Abito Eva MingE


Trench, camicia e pantalone Eva Minge


Giacca e pantalone Eva Minge


Giacca e pantalone Eva Minge


Giacca, camicia e pantalone Eva Minge


Cappello Dior - Giacchetta James Goldstein - Pantaloni Eva Minge


Cappotto, camicia e pantaloncino Eva Minge


Completo e camicia Eva Minge Photos by Bruce Costa (www.bruce-costa.com) Styling by Studio Cora Make-up and hair: Raffaella Tomaiuolo (www.raffaellatomaiuolo.it) Model: Yuliia Sobol @Agency Women Management - Milano


N

ta a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Bardot compie 80 anni. Un compleanno festeggiato in forma privatissima, nel silenzio che circonda la diva del cinema francese. Colei che fu il simbolo stesso della femmina fatale in versione moderna, l’incarnazione della libertà sessuale in anticipo sul femminismo, è una leggenda vivente dal 1972. L’anno in cui si ritirò dalle scene, con aristocratico distacco e con un gesto definitivo che accomuna B.B. a Francesca Bertini e a Greta Garbo le dive che scelsero un volontario esilio. Da allora la Bardot si è dedicata alla causa animalista di cui è stata fondatrice. Rarissime le sue apparizioni in pubblico, tutte fuori dalla cornice divistica che l’aveva trasformata in icona, suo malgrado.

Attrice dal 1952 in una serie di pellicole non memorabili, Brigitte Bardot diventò la diva assoluta del cinema francese nel 1956, quando interpretò “E Dio creò la donna”, suo vero e proprio manifesto cinematografico costruito per lei da Roger Vadim. Ancora oggi questo film è oggetto di culto per alcune scene che ai tempi fecero scandalo: Brigitte che esce dal mare, moderna Venere in celluloide, e la stessa che balla il mambo a piedi scalzi. Davanti a uomini voyeurs. Nel 1958 fu consacrata a Venezia con “La ragazza del peccato”. Proprio quell’anno fu perseguitata dai paparazzi, tanto che scrisse di loro nell’autobiografia “…sono gli Attila del XX secolo, i flagelli di Dio e gli incubi delle star”. Li sopportò per parecchi anni, dimostrando di essere attrice drammatica in film ancora oggi di culto come “La verità” di Clouzot (1960) e “Vita privata” di Malle (1961) in cui il mito di B.B. viene vivisezionato come prodotto stesso dell’industria culturale.

Brigitte Bardot 80 anni di un mito vivente

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In occasione dell’ 80° compleanno, abbiamo rivisto i primi piani della diva, il suo sguardo felino, a volte aggressivo, a volte sornione. B.B. faceva impazzire gli uomini e piaceva anche alle donne. Trasgressiva ma dotata di ironia, accettò il carattere effimero della bellezza e della gloria. Non si è mai pentita del proprio ritiro. Aveva altri interessi: l’amore per l’umanità degli animali per i quali vendette la villa – museo La Madrague, ricavando in cambio il denaro necessario alla Fondazione che porta il suo nome. Un gesto degno di una donna vera che ha saputo liberarsi del fatuo scintillio della mondanità. Simbolo di seduzione e attrice drammatica Correva l’anno 1952. Il cinema italiano accende i riflettori sull’esuberante Gina Lollobrigida, incarnazione popolare di una femminilità che si identifica con la voglia di riscatto di un Paese appena uscito dal disastro bellico (“Fanfan la Tulipe”, coproduzione italo-francese e il nazionale “Altri tempi”). Sugli schermi francesi appare per la prima volta una diciottenne ragazza dai capelli biondi volutamente scomposti, bocca sensuale e imbronciata, mezzobusto dalle curve strepitose che ricordano le icone di Modigliani. Un canone di bellezza scultorea destinato a contrapporsi a quella neoclassica della Lollobrigida. Nacque così Brigitte Bardot, all’anagrafe Brigitte Anne-Marie. Esordio memorabile per la sua bellezza sensuale in pellicole secondarie “Le trou normand”, “Les grandes manœuvres”. Era apparsa sulla copertina della rivista “Elle” appena quindicenne. In versione pin up, come altre starlet subito scomparse. Risaliva alla fine dell’Ottocento, i tempi della Belle Epoque, l’icona della diva immortalata in posa sensuale. L’anonima ragazza di origine borghese era già nota a tutti. Prima che il cinema ne facesse una diva. Girò tra il 1952 e il 1956 film italiani, inglesi, americani. Fu simbolo di seduzione. Libertina in versione soft. Divenne la musa di Vadim poi sua

moglie. Un matrimonio –scandalo. L’ex pin up era appena sulla soglia della maggiore età quando sposava il suo pigmalione. Brigitte Bardot occupò le copertine dei giornali di tutto il mondo. Diventò anche cover girl degli almanacchi distribuiti dai parrucchieri. Occhi bistrati e seni da capogiro esibiti dentro magliette scollate. B.B. inventò un nuovo look: blue jeans attillati, camicette annodate sopra l’ombelico, capelli spettinati o raccolti a coda di cavallo. Se sfogliamo i giornali degli Anni Sessanta, la rivediamo così. Moderna, anticonformista. Emblema della libertà negata alle donne. Tra il 1956 e il 1963 la Bardot interpretò film d’autore come “Il riposo del guerriero” di Roger Vadim e “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, tratto dal romanzo di Moravia, in cui l’attrice dimostra di possedere autentiche capacità drammatiche. Alternando film d’autori ad altri più commerciali come “Viva Maria” con Jeanne Moreau, la diva si stancò della luce dei riflettori. Stressata dai fotografi che non le davano pace, Brigitte Bardot abbandonò per sempre i set cinematografici prima ancora dei 40 anni. Noi pensiamo che sia stata una scelta intelligente, congeniale a una donna che aveva altri interessi oltre al cinema. Dissero i giornali degli anni Settanta che la Bardot volle distruggere il mito costruito su di lei dall’industria cinematografica che ha rovinato tante sue colleghe più fragili ma non lei. Riccardo Di Salvo, Claudio Marchese 135


Red Attitude Photos by Giorgia Villa STYLING BY Michele Esposito












Photos by Giorgia Villa Styling by Michele Esposito for Spaziocentoundici Make up artist: Laura Portomeo Model: Maria Rita Barbaro Wardrobe Bikkyvintage


Russell Hughes

I giovani di Bridgend, Galles, “en nature� per uno scopo sociale

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CALENDARI

S

iamo vicini alla fine, l’ultimo trimestre di quest’anno, di un 2014 che ha concesso alle nostre visioni una rassegna di fisici erculei e di intriganti ragazzi, immortalati in calendari prodotti per diversi motivi e diverse cause, alcuni al fine puramente contemplativo, altri per finalità sociali, altri ancora per celebrare alcuni temi, ricorrenze. Russell Hughes, fotografo inglese, ha voluto mettere a disposizione la sua arte e la sua conoscenza compositiva per realizzare un calendario dalla finalità sociale e scientifica: la ricerca contro i tumori alla prostata e ai testicoli, patologia grave che colpisce diversi soggetti in un’età ampia, tra i 25 e i 60 anni, soprattutto in Gran Bretagna. Il ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione Everyman Appeal, che di ricerca contro il tumore alla prostata e ai testicoli ne fa la propria finalità.

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CALENDARI

Le tinte tenui attraverso cui l’obiettivo di Hughes è andato a immortalare i ragazzi, che possiamo ben definire della porta accanto, consapevoli, si nota, della loro fisicità e della loro prestanza, ma naturali nel loro atteggiarsi in modo autentico, senza filtri e mediazioni, orpelli estetici che potrebbero appesantire, e rendere quasi grottesca e finta l’immagine nella sua portata, donano intense sensazioni di delicatezza e di suggestione allo spettatore. I ragazzi di Brindgend si confondono con la natura, pur mantenendo una loro centralità nella fotografia: un’armonia che ci porta ad apprezzare, ed esaltare, maggiormente il corpo dei statuari giovani, le cui forme e linee vengono descritte attraverso la sapienza tutta estetica dell’autore di saper risaltare i contorni dei marmorei fisici attraverso il semplice utilizzo della tonalità color seppia. In questo frangente possiamo notare nell’autore la ripresa di certi stilemi classici di molta fotografia del secolo scorso: la semplicità della scenografia, l’ambiente naturale in cui il soggetto è immerso, e la delicatezza, quasi tenuità, delle tinte ci 150


CALENDARI

portano a descrivere, quasi fossero disegni, i contorni dei profili che, pur essendo reali, tangibilmente visibili, oggettivamente esistenti, ci portano a oltrepassare il lato visivo superficiale, pur se estasiati da una prima contemplazione molto affascinante, per inoltrarci in un viaggio di sensazioni e di emozioni intense quanto uniche. Si nota in Russell Hughes una visione quasi sintetica di diverse tradizioni culturali fotografiche del passato: dalle foto che hanno scritto le pagine di tanta letteratura artistica di un Erwitt o di un Newton, di un Doisneau o di un Bresson, forse riproposti nella loro portata tecnica dello scatto, soggettive con un breve tempo di esposizione, tale da cogliere quell’attimo fuggente espressivo di un ritratto accattivante, per arrivare ad assaporare quella ricerca, raffinata e non invadente, del volto che trasuda di schietta sensualità e di franchezza genuina quanto disinibita nel proporre con fierezza maschile il proprio fisico scultoreo, tipica di tanta fotografia degli anni 60, partendo dai suoi capostipiti, Bruce Weber o Robert Mapplethorpe, arte visiva esaltante la nudità maschile.

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CALENDARI

La discreta saturazione delle fotografie rende l’immagine dalla tonalità piena, così come la bassa intensità di calore si sposa con le sfumature di grigio che danno all’opera la caratteristica di un disegno realizzato da una mano delicata e leggera. È importante sottolineare l’equilibrio dato ai contrasti, che accompagna in modo armonioso l’immagine impressa, rendendone incisiva la centralità: la figura ritratta. dove si registra un’alta percentuale di casi. Epica, riferimenti a soggetti di un’arte arcaica dalla statuaria perfezione, allegoria di immagini divine, e attualità, un’estetica moderna del corpo maschile, della sua rappresentazione, della sua concezione, si intrecciano, così, in un’arte appartenente a un’epoca posteriore ai primi sdoganamenti fotografici della nudità dell’uomo. Il calendario è visibile e anche ordinabile attraverso il sito boysofbridgend.ecwid.com: lo diciamo particolarmente a chi non vuole resistere alla tentazione di avere i giorni del prossimo anno scanditi da poderosi e potenti fisici di ragazzi gallesi dal sapore nordico. Alessandro Rizzo

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I Like it Rough Photos by Roberto Chiovitti STYLING BY Donatella Fabio


Jacket Bebe Harness Something Unique Panties Philosophy Gloves & bracelet Maison Bizarre



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left: Bracelet Something Unique right: Jacket Bebe, Harness Something Unique, Panties Philosophy, Gloves & bracelet Maison Bizarre Top Jovan Stevanovic, Necklace Maison Bizarre, Bracelets Something Unique Vest Jovan Stevanovic, Bracelet Maison Bizarre, Necklace Something Unique




Corset and garter Ikonostas Bracelet Something Unique


Jacket Bebe Gloves Christian Dior Garter skirt Ikonostas Necklace Maison Bizarre Harness Something Unique Gloves Maison Bizarre




Corset and garter Ikonostas Bracelet Something Unique Sleeves Maison Bizarre Shoulder pads Maison BizarrE

Photos by Roberto Chiovitti Styling by Donatella Fabio MUA: Angela Teani Models: Daniele Moraes, Marco Gandolfi Vannini, Carsten M端ller


SALUTE

V

Ci vuole fegato!

i sentite spossati? Gonfi? Particolarmente stressati? Potreste aver affaticato troppo il vostro fegato. Le cause possono essere diverse: ultimamente avete esagerato troppo con gli aperitivi, il caffé o le sigarette? Vi concedete spesso spuntini non proprio salutari? State seguendo un regime alimentare ricco di proteine o alimenti raffinati? Oppure fate un uso sconsiderato di medicinali? Niente di tutto questo? Allora il problema potrebbe essere legato ad un eccessivo cumulo emotivo o ad uno stile di vita particolarmente frenetico. Non sottovalutare il problema, ma principalmente non tirate troppo la corda, perché a conti fatti fate solo del male a voi stessi. Certo la frenesia della vita quotidiana ci porta ad uscire fuori dai binari, ma con qualche accorgimento salutare possiamo rimetterci in carreggiata. Non dimentichiamoci che sebbene quest’organo ha la capacità di sostituire le proprie cellule danneggiate, se queste sono troppe, il fegato potrebbe non essere in grado di rigenerarsi. Un fegato in salute vi garantisce (internamente) un sistema immunitario più forte (grazie ad un aumento nel numero e nella funzionalità delle cellule deputate alla difesa dell’organismo), un eccellente assorbimento dei principi nutritivi e una maggiore regolarizzazione intestinale, che si traduce in sparizione di disturbi legati alla cattiva digestione, all’alito pesante e al gonfiore addominale. Esternamente invece vi assicura una pancia più piatta, maggiore lucentezza della pelle, unghie e capelli più resistenti e una sensazione di maggiore vitalità legata all’eliminazione delle scorie e alla migliore ossigenazione dei tessuti.

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SALUTE

Ecco gli alimenti amici del fegato. I carciofi che favoriscono la produzione di bile, le barbabietole che hanno un’azione decongestionante e aiutano il fegato ad eliminare le tossine, il limone che contiene vitamina C e antiossidanti che svolgono una funzione protettiva delle cellule, le mele che contengono triterpenoidi, sostanze in grado di prevenire il tumore epatico (così come i cereali integrali), l’olio extravergine di oliva che ha la capacità di facilitare la digestione e favorire la secrezione della bile. E ancora l’aglio, il lievito di birra, le noci e il thé verde. Ovviamente non dimenticatevi la regola base: bere almeno due litri di acqua al giorno. Vi lasciamo con una celebre battuta di Tony Montana (Al Pacino) tratta dal film Scarface. Che in parte sintetizza le cattive abitudini di molte persone: “È tutto quì? Si riduce tutto a questo, Manny? Mangiare, bere, scopare, fumare, sniffare. E dopo? Dimmelo. E dopo? Arrivi a 50 anni e ti ritrovi una pancia come un barile. Ti vengono due zizze come una balia, ma con i peli di sopra. Ti ritrovi un fegato mezzo disintegrato a forza di mangiare questa roba di merda”.

C.U.

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RED ISSUE Photos by MASSIMO PISATI STYLING BY BENEDETTA CEPPI

Bustier Messaggerie Gonna lunga Banana Republic Coprispalle Mangano Guanti Sermoneta


Abito Redemption Choppers Gonna in tulle Anteprima Gilet Hache Papillon Alexis Mabille Cintura stylist own - vintage




Maglione American Vintage



Shorts 22 Maggio Top Longchamp Cappa Angelo Bratis Cuissard Tara Jarmon


Abito pizzo Sveta Fascia Intimissimi Coulotte Alice Tamburini Stivali REDEMPTION CHOPPERS Cintura in pelle stylist own - vintage Jewels by MVP Maria Vittoria Paolillo Photos by Massimo Pisati Styling by Benedetta Ceppi Assistant Stylist: Nicole Marc Hair & Make-up: Jo Sanna - Hm.Battaglia.Net




WORLD TEAM Photos by Talles Bourges STYLING BY Murilo Mahler


AFRIKA

Isaak Murici


Blazer Hussein Chalayan for Puma Shirt Cotton Macac達o Igor Dadona Denim Umbro Polainas American Apparel Shoes Onitsugatiger


Paleto Hussein Chalayan for Puma Saia Herchcovitch; Alexandre Legging Fila Rel贸gio Gshoks T锚nis Adidas


ITALIA

Anderson Passianoto


Colete Herchcovitch; Alexandre Moletom Adidas Calรงa Zara Meia American Apparel Luva Puma Fone de Ouvido Skrullcandy Tenis Christian Louboutin


BRAZIL

Vinicius Severo


Espa単a

Navan Pinto


Blazer Herchcovitch; Alexandre Jacket Hugo Boss Denim Topman Socket Element Shows Alexander Mcqueen for Puma


Blazer Diesel Moletom Etiqueta Negra Jacket Puma Denim Adidas Shoes Christian Louboutin


FRANCE

Paulo Schulz


Photos by Talles Bourges Styling by Murilo Mahler Mua & Hair: Thyago MandĂş Models: Anderson Passianoto, Isaak Murici, Nayan Pinto, Paulo Schulz, Vinicius Severo Location: SĂŁo Paulo



MOTORI

Golf GTE:

sportivitĂ ecologica

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MOTORI

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MOTORI

C

on l’arrivo della nuova Golf GTE nel 2015 la Volkswagen sarà la prima casa ad offrire per un modello tutte le modalità di trazione attualmente disponibili. Sarà seguita dalla Passat, berlina e Variant, che adotterà lo stesso sistema. Veniamo alla GTE, che completa la serie delle Golf dal carattere sportivo (GTI e GTD) che si riconosce anche per le finiture in cui campeggia, invece del rosso, il blu, simbolo del potere elettrico. Lo schema ibrido plug-in prevede un motore termico accoppiato a un cambio DSG a sei marce tra i quali è posto un motore elettrico. Il tutto ha bisogno di tre frizioni automatiche: le solite due per il DSG, più un’altra per separare il motore elettrico da quello termico, in modo che quest’ultimo si stacchi quando si sceglie di muoversi con la sola trazione elettrica. La potenza totale erogata del sistema ibrido plug-in è di 204 CV. Insomma, un’ibrida dinamica ed efficiente che calza ruote da 18 pollici e si ricarica (la presa è sotto il logo Volkswagen sulla calandra) tramite un cavo da 2,3 kW per la presa casalinga che consente una carica completa in circa 3 ore e 45 minuti e quello da 3,6 kW per la wall-box o per le colonnine di ricarica pubbliche che permette di fare un pieno di corrente in 2 ore e 15 minuti. Cinque sono le modalità di funzionamento che personalizzano l’auto secondo il tipo di percorso o le proprie preferenze di guida. Tramite il tasto EMode (a sinistra, accanto alla leva del cambio) la Golf GTE si comporta come la Golf elettrica. Se si raggiunge uno stato di carica minimo della batteria o se il guidatore richiede una potenza elevata, il sistema di trazione passa in automatico alla modalità Battery Hold. La Golf GTE si comporta quindi come una classica full-hybrid che, per esempio, carica la batteria tramite il sistema di recupero dell’energia in fase di frenata o decelerazione e, a seconda della situazione di marcia, passa automaticamente dal motore termico a quello elettrico e viceversa o utilizza entrambi i motori. Se poi si sposta all’indietro la leva del cambio DSG (passaggio da D a B), è inoltre possibile aumentare l’intensità del recupero dell’energia guadagnando così qualche chilometro di autonomia. La Golf può così decelerare senza l’azionamento dei freni come, per esempio, nelle discese dei percorsi in montagna. Tramite il tasto GTE (anch’esso alla sinistra della leva del cambio) si attiva la personalità decisamente sportiva della Golf GTE, il che vuole dire, secondo la Volkswagen, accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e velocità massima di 222 km/h. Infine, tramite il menu del sistema di infotainment è inoltre possibile impostare altre modalità: Hybrid Auto (l’energia accumulata nella batteria viene utilizzata per supportare il motore termico in modo da ridurre al massimo il consumo di carburante) e Battery Charge (ricarica batteria). Tutto però ha un però…il costo. Proposta solo con carrozzeria a cinque porte, la GTE sarà in vendita in Italia, nel primo trimestre del 2015 al prezzo indicativo di 37.000 euro. Cristiano Fabris

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MOTORI

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MOTORI

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LIKE INDIANA JONES Photos by Thiago Martini STYLING BY Officeimshoot


Shirt Fernanda Shammas Tailored pants Nuno Velez Hat and scarf Arraial Boutique RS Shoes Jorge Bischoff Sunglasses Betsey Johnson’s


Shorts Fernanda Shammas Shirt, groves and army surplus : U.S. ARMY - Official Combat Equipment Boots Loucos & Santos


T-shirt and scarf U.S. ARMY - Official Combat Equipment Pants Nuno Velez Bag Jorge Bischoff


Total Look U.S. ARMY - Official Combat Equipment


Shorts AFER T-shirt Foch T Jacket Juan Lopez Bijoux John John Hat Ollantaytambo Market Place


from left: Military women shirt, groves, belt and surplus U.S. ARMY - Official Combat Equipment Skinny pants Mango Boots Jorge Bischoff T-shirt Zara Men Shorts and boots U.S. ARMY - Official Combat Equipment Bracelet Fernanda Shammas Hat Ollantaytambo Market Place Jumpsuit U.S. ARMY - Official Combat Equipment Shoes Jorge Bischoff



Total Look U.S. ARMY - Official Combat Equipment


her: Rain coat U.S. ARMY - Official Combat Equipment, Skinny Pants Mango, Boots Jorge Bischoff him: T-shirt Zara Men, Hat Ollantaytambo Market Place, Bracelet Fernanda Shammas, Boots, shorts and army surplus U.S. ARMY - Official Combat Equipment


Jumpsuit and surplus U.S. ARMY - Official Combat Equipment Shoes Jorge Bischoff


Dress Fernanda Shammas Scarf H&M Boots over the knee Jorge BischofF Photos by Thiago Martini Styling by Officeimshoot Make & hair Anne Coimbra Assistant David Huang Models: Luana Biaca @ Mega Models Débora Fernandes @ Office Im Fernando Pessiqueli @ L ‘Equip Realizazzione: #officeimshoot Location: Vila Maria Zélia São Paulo - Brazil


FITNESS

densità Efficienza Intensità

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FITNESS

‘Il corpo è una macchina perfetta!’ Quante volte lo avete sentito dire da medici, documentaristi, o solo sentendo le chiacchiere per strada? Beh, sappiate che non è così, altrimenti non moriremmo per un avvelenamento da cozze, o per un’influenza mal curata. Il corpo è una macchina molto evoluta, ma che può avere momenti di grande fragilità, e va rispettato. Il corpo è il mezzo attraverso il quale (sempre di meno, a dire il vero) testimoniamo la nostra presenza nel mondo; è vero che abbiamo bisogno di sempre ‘meno corpo’ per poter agire, grazie alla tecnologia, ma poche decine di anni di ‘homo-technologicus’ non possono prendere il sopravvento su milioni di anni di istintualità ed edonismo passato ‘attraverso il corpo’; avete ‘bisogno’ di correre, saltare, aggrapparvi, lanciare, lottare, e sollevare e scalare. Non abbiate paura dell’istinto. L’istinto è una conoscenza inserita meccanicamente nel sistema nervoso attraverso i meccanismi della selezione nel tempo, è rapido perché pre-cognitivo. Non usate l’istinto per risolvere un’equazione, ma affidatevi ad esso con fiducia per capire come e quanto (e quando) il vostro corpo può tollerare uno sforzo, mangiare un certo cibo, ecc... Viviamo in tempi interessanti, in cui, per esempio, mangiare poco di tutto serve non tanto ad avere una dieta bilanciata quanto a immagazzinare la quantità minore possibile di tossine che vengono dai contaminanti o dai conservanti o di un colorante, o diosolosacosaeforseèmegliononsaperlo. Allenatevi progressivamente senza estendere il vostro allenamento nel tempo, ovvero, fissato un Iimite di tempo (quotidianosettimanale…) cercate di fare di più all’interno di quel contesto. Se correte mezz’ora non cercate di correre 40 minuti, ma cercate di andare più veloci in quella mezz’ora. Se riuscite a fare otto piegamenti sulle braccia non fatene nove, ma fateli con un peso poggiato sulla schiena. Questi sono principi legati ad efficienza, intensità e densità dell’esercizio, e devono guidare i vostri sforzi. Allenatevi più che potete senza sfinirvi, ma sappiate che anche uno è meglio di zero; non scoraggiatevi cioè rinunciando completamente all’allenamento solo perché pensate di avere troppo poco tempo. Risultati interessanti sono comunque possibili. Andrea Vittorio Romagnoli

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Thank Alessandro Angelozzi Couture BIANCA BALTI Fabrizio Ferri Guerlain H&M Alesandra Aiardo Jawel Design Body Glove

Calzedonia Dolce&Gabbana Gibaud Couture by Armatore

Mark Jacobs Photos by Giuseppe Morales Styling by Michele Esposito Mua:

Amira Imma Laurato Hair: Ciro Ruggiero Giovanni Savarese Models: Arthur, Fabiano, Hector @2R Comunicazioni

Prada Eva Minge Trench James Goldstein Bruce Costa Studio Cora Yuliia So-

bol @Agency Women Management – Milano Szilveszter Makò Stefano @3mmodels Cristian Profico Alexia Mingarelli Lorenzini

ARMANI Manz-ù Luca Boiocchi Alessandro Filippi Emanuele Fiore

& Natalia Barulich The Westin Palace - Milano Alexander Wang Jacket Bebe Harness Something Unique Philosophy Maison Bizare Something Jovan Stevanovic

Christian Dior Ikonostas

Roberto Chiovitti Donatella Fabio Angela Teani Daniele Moraes Gandolfi Vannini Carsten Müller Alessandro Rizzo Russell Hughes PUMA Macacão Igor Dadona Denim Umbro American

Apparel

Onitsugatiger Isaak Murici Alexandre

Louboutin Vinicius Severo

Fila Gshoks Adidas ZARA Christian

Hugo Boss Topman Element Alexander Mcquen for Puma

Navan Pinto Etiqueta Negra Paulo Schulz Talles Bourges Murilo Mahler Thyago Mandú Anderson Passianoto Isaak Murici Nayan Pinto Paulo Schulz Vinicius Severo Luisa Becaria Atelier Marco Contielo Sergei Grinko Giorgio Armani Sergei Grinko Mac Mode

D&G Walter Faustini

Emiliano Conte Valeria Lotti Federica Fantaci Archivio Metropolitana Milanese SpA Palazzo Reale Milano Comune Milano Res Nulius Croire Pulp Co.Ro. Studio Paty Pailete Ai-Du Francesca


ks to: Fontanela by Lakimi Pink Memories by Lakimi Croire Diana Gabrielli Valeria Paganelli Erica Peruggi Melissa Mc Claren Valentina Feula daySomewhere

HO

VIVIENNE WESTWOOD Michel Henau

NEIL BARRETT Alberto

Guardiani

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Messaggerie ALBERTO GUARDIANI Angelos Frentzos

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TOM REBL

HAMAKI-

PLAYHAT Andrea

Benedetti Erika Guerrisi Oriana Curti Dylan @Why Not Lance @Independent Riccardo Di Salvo Claudio Marchese Giorgia Villa Michele Esposito

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Spaziocentoundici Laura Portomeo Maria Rita

Barbaro Wardrobe Bikyvintage Cristiano Fabris Fernanda Shamas Nuno Velez Arraial Boutique RS Jorge Bischof Betsey Johnson’s U.S. ARMY - Official Combat Equipment Boots

Santos AFER Foch T Juan Lopez John John

Loucos &

Mango Bischof Thiago Martini Officeimshoot

Anne Coimbra David Huang Luana Biaca @ Mega Models Débora Fernandes @ Office Im Fernando Pessiqueli @ L‘Equip Vittorio Romagnoli PRIMA Hache

#officeimshoot Vila Maria Zélia São Paulo - Brazil Andrea

Banana Republic

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Alexis Mabile 22 Magio Longchamp Angelo Bratis Tara Jarmon Sveta

INTIMISSIMI

Alice Tamburini REDEMPTION CHOPPERS MVP Maria Vittoria Paolillo

Massimo Pisati Benedetta Ceppi Nicole Marc Jo Sanna - Hm.Battaglia.Net Aroma 30

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