ISSN 2039-0262
MODA The brutalist societĂ Le nuove professioni ARTE Collettiva artesoff
mensile - anno diciassette - numero dodici - dicembre 2013
italia
segni e ascendenti
AMORE EROTISMO LAVORO FORTUNA
I L O S
0 9 2, RO A
EU
CERCALO IN EDICOLA! Le previsioni segno per segno per tutto l’anno!
EDITORIALE
Gli insospettabili L
a cronaca dell’ultimo mese ha messo in risalto la storia delle baby prostitute, sollevando un polverone su una faccenda che di nuovo ha poco o niente. Le reminiscenze del passato ci portano indietro di un ventennio, all’inizio degli anni ’90, quando, ancora minorenni, scarrozzati dal 20enne di turno, il sabato pomeriggio andavamo a ballare in discoteca. Ricordiamo le nostre amiche, caste ragazzine acqua e sapone, che uscivano di casa vestite nel modo più innocente di questo mondo per poi aspettare, un paio d’isolati più avanti della loro abitazione, il “patentato del fine settimana”. In macchina il delirio… Sotto le tute e i larghi maglioni di lana alti fino alla gola, si nascondevano succinti abiti e minigonne “giropassera” degne del più losco e fatiscente locale notturno di periferia. Ricordiamo vesti talmente corte da sembrare cinture, magliettine tanto scollate quanto invisibili e top grandi, si fa per dire, quanto un kleenex. L’incoscienza, o la perfetta coscienza di rimanere all’apparenza vestite ma profondamente nude, durava il tempo di un semaforo. La fase del trucco era quella più impegnativa: stop e incroci i momenti dedicati alla matita per gli occhi e al rimmel. Le più esperte le riconoscevi perché già usavano l’eyeliner. L’ombretto e il rossetto passavano di mano in mano con un sincronismo da far invidia alle campionesse russe di ginnastica ritmica. I capelli, lavati e acconciati, nascosti egregiamente sotto ai cappellini dai grandi pon pon, fluttuavano quasi imbizzarriti ad ogni movimento. E poi le scarpe, quelle alte con la zeppa, nascoste dentro a maxi borse tra un mollettone alla “Maria Goretti” da celare e un lucida labbra alla “Space Girl” da esibire. Troppo grandi per essere chiamate bambine, troppo piccole per essere donne. Sfrenatamente smaliziate per fingere di non capire, ma abissalmente innocenti agli occhi di molti. È forse la coscienza prematura del potere femminile che porta a spezzare il filo che unisce la pubertà all’adolescenza? Assistevamo alla metamorfosi con curiosità e con un pizzico d’invidia… Per loro era così semplice conquistare un “giovane uomo”, ma questo è un altro argomento. Una volta nel locale scattava il momento della “competizione” e cominciava il valzer delle lingue. Portare a casa più baci da persone diverse voleva dire essere le più desiderate, le più “fighe”. E ciò era motivo di vanto, considerando che le conquiste si contavano sul campo. Durante la strada di ritorno le “farfalle” tornavano ad essere “crisalidi” e con orgoglio tiravano le somme. Scosciate o meno, rimanevano sempre delle ragazzine, ma questo loro, e sottolineiamo loro (tanto meno noi), non potevano ancora saperlo. Sorrette dall’illusione che bastassero un tacco e qualche centimetro in meno di stoffa per essere donne (illusione generazionale). Per tutte il “trofeo” ambito era il ragazzo più grande. Non giravano soldi, ma il concetto (ieri /oggi) era pressoché identico: da “quello” che fumava (al quale potevano scroccare le sigarette) passavano a “quello” con il motorino, per poi andare con “quello” con la macchina, “quello” che poteva pagare la cena, il cinema… Abbaglio di un amore o fretta di crescere? Non stiamo facendo di tutta l’erba un fascio, ma nemmeno possiamo etichettare l’argomento come una moda del momento. L’Italia va avanti a scandali, questo è il periodo delle baby prostitute e a puntare i riflettori sulla “piaga” (qualunque essa sia) è come sempre l’intramontabile equilibrio sorretto da “domanda e offerta”. I commenti sulla vicenda sono molti e riguardano aspetti diversi. Si parla di mancanza di valori, di gioventù bruciata, di soldi facili in un momento difficile, di cinismo contemporaneo e di moralità. Non dimentichiamoci del fattore etico, dipendente dal Paese in cui si vive. Toccando questo tassello è impossibile non citare gli insospettabili: gli industriali, gli impresari, i medici, gli avvocati… Loro, i cosiddetti clienti. Loro, gli uomini in giacca e cravatta. Perfetti dietro i camici bianchi, le divise, gli abiti scuri a doppio petto. Loro, che hanno una casa, una posizione, una moglie e delle figlie di quell’età. Loro, i sostenitori di un certo tipo di famiglia. E, per chi non lo avesse ancora capito, gli insospettabili di seconda categoria: i minorenni. Consapevoli (può darsi) di ciò che stanno facendo, ma ancora immaturi (forse) per comprenderne l’aspetto più torbido. La realtà è più complessa di quanto si pensi e non è un caso che superi l’immaginazione. Salvatore Paglia
N.12DICEMbRE2013 cover Photo by Nocera & Ferri Styling by David Hawkins Models Nathan and brieuc @AMCK Jacket with Fur trim by MIHARA YASUHIRO All other clothes by JOHN VARVATOS editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) gestione editoriale Sedit sc direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Printing srl - Nova Milanese (Mb) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli, Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Luigi Iannaccone, Marco Daverio, Michele Di Chello, Riccardo di Salvo, Valeria Fumi Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
il prossimo numero in distribuzione ad inizio gennaio 2014
sommario
06
YOUNG DESIGNERS Piergiorgio Meschini
08
COVER The brutalist
12
ARTE Collettiva Artesoff
24
LIFE Droghe e cannibali
26
MUSICA 38
MODA Messagerie S/S 2014: Trip to Africa
PERSONAGGIO 52
MODA 08
SOCIETà 56
COVERI 12 MOTORI 36 4
MOTORI Ecologiche con stile
36
MUSICA Oh Oh Oh! Happy (Music) Christmas
38
TEATRO Speciale Natale
50
INTERVISTA Alex Palmieri...
52
società Le nuove professsioni
56
CITY LIFE Gli appuntamenti in città
69
ESSENZE D’ELITE
Profumo imperiale N
Creedaventus
ella rubrica dedicata al mondo dei profumi, e in particolare a quelli appartenente a un mercato più ricercato e di nicchia, vi presentiamo Creed Aventus in tutta la sua unicità. Aventus, appartenente alla categoria dei “millesimes”, è la fragranza più famosa mai creata nella storia di Creed. Un profumo maschile che celebra la forza, la potenza e il successo. Lanciato nel 2010, Aventus è ispirato alla vita drammatica di un imperatore storico che in sella al suo cavallo, tra guerre, pace e romanticismo, ha condotto il proprio impero fino alla vittoria. L’impareggiabile fragranza è costituita da ingredienti eccellenti, una miscela mondana e must-have per l’individuo che assapora una vita ben vissuta. Le note di testa profumano di ribes nero, bergamotto italiano, mela bianca Calvilla e un tocco di ananas. Le note di cuore invece sbocciano in un bouquet di rosa unito a un tocco asciutto di betulla, gelsomino del Marocco e un accento di patchouli. Infine a comporre le note di coda troviamo musk, muschio di quercia, ambra grigia e vaniglia. Tutti gli ingredienti di Creed sono pesati, tagliati, macerati e filtrati a mano prima di venire miscelati per diventare creazioni straordinarie distribuite solo in boutiques e stores altamente esclusivi in tutto il mondo. Creed ha prodotto oltre 200 profumi, tutti originali e realizzati manualmente con spirito creativo trasmesso da padre in figlio lungo sette generazioni portando la maison ad essere scelta oggi da molte star del mondo del cinema, dello sport e della musica. Il profumo viene presentato nel classico flacone Creed avvolto da un elegante cinturino in pelle nera sul quale compare l’emblema d’argento del cavallo e del cavaliere che evoca sconfinate avventure. La collezione inoltre comprende balsamo dopobarba, gel doccia, sapone, deodorante e una candela per ambienti della stessa profumazione. Aventus è un’esperienza di alta classe, voluttuosa e di grande personalità. La casa Creed fu fondata nel 1760 quando James Henry Creed aprì il suo primo negozio a Londra. Divenne in breve tempo il favorito dell’aristocrazia inglese e presto la Regina Vittoria elesse Creed a fornitore ufficiale della corte reale. Le creazioni Creed non tardarono poi a diffondersi in tutte le Corti d’Europa. Oggi la maison è diretta da Olivier Creed, discendente di James Henry Creed, che insieme a suo figlio Erwin porta avanti questa grande tradizione profumiera. In qualità di “Créateur Parfumeur”, Olivier Creed viaggia in giro per il mondo alla ricerca delle purissime essenze e dei concentrati di rose, dalla Bulgaria alla Turchia fino al Marocco, e di materie prime preziose come il gelsomino egiziano, l’iris di Firenze, le tuberose dell’India e le violette di Parma. Michele Di Chello
5
MODA
Messagerie SS 2014 Trip to Africa
S
coprire nuove atmosfere ed esplorare nuovi orizzonti è il carattere distintivo di Messagerie che per la primavera/estate 2014 ha tratto ispirazione dal continente nero, il continente mistico e segreto per eccellenza, il luogo dove il panorama e i colori del cielo e della terra sono così intensi da toccare l’anima. Messagerie immerge dunque un dandy moderno, un attuale protagonista de “La mia Africa”, in una nuova dimensione, dove la routine quotidiana si stravolge e i contrasti tra la vita urbana e la natura selvaggia si miscelano, riflettendosi armonicamente nella collezione attraverso la scelta dei tessuti e dei colori. I tessuti sono naturali: camiceria al tatto impalpabile, di garza di lino sovrapposta e ricamata, forte come il canvas e la iuta, liscia come lo shantung, la gabardine ed il raso di cotone, fresca come il lino e la mussola. Lo Stile è quello distintivo di Messagerie: outfit dall’aspetto rilassato, pulito, dai top
6
MODA
misurati, dai pantaloni morbidi o strutturati dal ginocchio alla caviglia, con giacche sartoriali dai colori classici o lavate. I capi spalla come i giubbotti hanno dettagli militari su pelle e lino cerato, le giacche sono in canvas, le k-way in lana tecno. Maglieria e t-shirt con lavorazioni jacquard effetto animalier, così come scarpe e mocassini che completano gli outfit nei tessuti della collezione. Un uomo dinamico ma allo stesso tempo misterioso e seducente tra colori accesi, frenesie quotidiane e immaginari caldi, luoghi di affascinanti leggende ed esotiche terre. Valeria Fumi Segnaliamo che nel numero di novembre il brand Messagerie è stato citato in maniera errata all’interno dei crediti dell’editoriale “A modern sir”.
7
YOUNG DESIGNERS
YOUNG DESIGNERS
Mind the gap Piergiorgio Meschini
Piergiorgio e noi: la conoscenza
Per il terzo talento rimaniamo nella capitale, Roma, dove incontriamo il giovane Piergiorgio Meschini, formatosi all’interno dell’Accademia di Costume e di Moda. Anche lui, come la designer del numero precedente, fa parte di quella nuova generazione di talenti che, uscendo da una scuola, riesce a lasciare un segno, tangibile, di sperimentazione e diversità.
Perché l’abbiamo scelto
La collezione a cui Piergiorgio Meschini dà vita per il proprio personale progetto di final work scolastico è “Mind the gap”, la famosissima frase che si trova al di sotto delle grandi strade, tra i tunnel della city. Ed è qui che un mood metropolitano prende vita e nasce, proprio tra i corridoi delle subways, ed è nella city underground che rivive: così prende forma l’intera collezione. L’atmosfera della city è però filtrata da un nuovo modo di percepire e sentire la vita e i suoi colori, attraverso l’occhio e la personale sensibilità del designer. Tinte sporche preparano la vista alla sfrontatezza dei dettagli, delle trasparenze e delle stampe per capi aerei ma architettonicamente strutturati, che vestono sia la donna sia l’uomo divenuti una sola entità, fondendosi con le strade che percorrono.
Infatti, Piergiorgio, per il suo final work, non ha solo dato vita ai capi che vediamo qui, ossia quelli maschili, ma anche a una serie di capi femminili. L’intento che percepiamo è quello di voler creare una vera e propria nuova specie di uomini e di donne che ormai vivono in simbiosi con ciò che li circonda, e nei quali l’eccesso si districa nei volumi e nei tagli che, costruiti intorno al corpo, creano strutture essenziali di un’architettura di giochi e finzioni. Tessuti tecnici e gommati perdono l’elemento trasgressivo e guadagnano in sperimentazione sartoriale: tailoring estremamente sharp e proporzioni oversize donano un aspetto futurista quanto immacolato. Figure differenti, maschili e femminili, si scontrano: personalità autonome ma unite dalla velocità che caratterizza la società metropolitana.
Il capo traino
Il capo più forte e al quale lo stesso designer è più legato è il cappotto componibile (quello che vedete nella prima immagine). Questo capo è interessante perché chi lo indossa può modularlo a proprio piacimento: ci si può giocare e ci si può divertire a interpretare diversi personaggi. Questo perchè lo si può trasformare in più e differenti versioni ed è facile da abbinare ad altri capi più quotidiani.
YOUNG DESIGNERS
YOUNG DESIGNERS
Sono poi i materiali a renderlo un capo speciale: neoprene siliconato per il bomber, maglia acetata e neoprene doppiato per la base. Le textures completano il tutto.
Il percorso formativo
Piergiorgio Meschini si forma, come già detto, presso l’Accademia di Costume e di Moda a Roma. Vincitore del premio “Società Italia” nel concorso Riccione Moda Italia 2012 e semifinalista in Next Generation, sfila con la collezione “Mind the gap” nel Talents 2013. Forma il proprio background attraverso tutto ciò che è design, mutamento, bellezza, scatti di vita quotidiana, riuscendo a rapportarsi a contesti differenti: progettando luminarie natalizie di ultima generazione e proiezioni 3d insieme alla World Event o tute da lavoro hi-tech in collaborazione con Solar Decathlon e Università degli Studi La Sapienza. Contrariamente a quanto sarebbe stato facile immaginare, la moda maschile ha suscitato grande interesse in lui e da qui è nato il desiderio di incentrare su di essa la carriera lavorativa, senza abbandonare comunque la moda femminile. E’ attualmente impegnato nella realizzazione di accessori in neoprene con l’azienda Leghilà, dopo aver vinto il concorso - P A S S I O N - in collaborazione con Piattaforma Moda e si occupa della parte stilistica uomo e donna dell’azienda LodenTal, sorprendente startup che in un solo anno ha conquistato grandi luxury mall come Colette, barneys o Neiman Marcus. Alexia Mingarelli
Art direction: Alexia Mingarelli Photos: Paco Matteo Li Calzi Make-up and hair: Sabina Pinsone Model: Lucas @ Icon Models Designer: Piergiorgio Meschini
THE BRUTALIST photos by Nocera & Ferri STYLING by David Hawkins
Top and Trouser by KRISTIAN STEINBERG
Shirt suit and Shoes by KRIS VAN ASSCHE
Shirt by KRIS VAN ASSCHE
Trousers by KRIS VAN ASSCHE Shirt by JENNY SCHWARTZ Jacket KRISTIAN STEINBERG
Jumper by KRIS VAN ASSCHE Trousers by KRISTIAN STEINBERG Trainers by KRIS VAN ASSCHE Shirt by KRISTIAN STEINBERG Trouser and Shoes by KRIS VAN ASSCHE
Jacket with Fur trim by MIHARA YASUHIRO All other clothes by JOHN VARVATOS
Clothes by JOHN VARVATOS
All clothes by KRISTIAN STEINBERG Boots JOHN VARVATOS
Jacket and Trousers by JENNY SCHWARTZ Shoes by JOHN VARVATOS
Jacket by KRISTIAN STEINBERG Glasses by THOM BROWNE Top by ADA+NIK Trousers by MIHARAYASHIRO Photos: Nocera & Ferri - www.noceraferri.com Stylist: David Hawkins @ Frank Agency Make-up: Maria Vittoria Bortolussi using NARS Cosmetics Hair Stylist: Stelios Chondros @Vision using Bumble and Bumble Make-up Assistant: Jenny Morrell Models: Nathan and Brieuc @AMCK
ARTE
Oliverio Francesco
Gianluca Longo
Collettiva Artesoff al Company Club di Milano A
Estetiche e stili si incontrano
rtesoff vuol dire promuovere l’arte nelle sue diverse forme, garantendo un punto di incontro tra autori e artisti di diversa formazione e di differente sensibilità: poetiche narrative si confrontano per dare voce a innovative (ma, nello stesso tempo, inserite nel contesto storico) espressioni dell’arte figurativa visiva. Il gruppo nasce su planetromeo, in chat, www.gayromeo.com, e ha visto un ritorno di pubblico e di “followers”, tale da poter rendere possibile per l’ideatore, Franco, organizzare una collettiva in un periodo abbastanza lungo di tempo di esposizione, dal 15 novembre al 16 marzo, presso il Company Club Milano, un locale gay che si trova in via Benadir 14 a Milano. E’ abbastanza inusuale, di certo non appartenente all’immaginario collettivo, vedere uno spazio, come il Company, accogliere figure e artisti, provenienti da diverse parti d’Italia, per esporre le proprie opere, per una collettiva che parli di fisicità maschile, di emozioni, di sentimenti, di stati d’animo che sono stati vissuti dagli stessi autori e che inducono nello spettatore visioni, magari mai esplorate, caratterizzate di una carica vitale, attraverso la portata di messaggi e di metafore, allegorie, citazioni uniche e ben calibrate. E’, quella che Artesoff sta inaugurando al Company Club, una collettiva che parla di arte calibrata al maschile, oppure creata da persone che vivono la propria omosessualità, o che magari semplicemente rappresentano la vita, l’umanità, esprimendosi attraverso una valenza estetica e concettuale. Si vuole dare spazio a chi parla attraverso la pittura di
una propria personalità, di una propria visione della realtà. Sembra quasi di essere ritornati nella New York degli anni 70, quando i cruising bar, i locali gay e le saune accoglievano momenti di aggregazione culturale, organizzando esposizioni, presentazioni di autori, concerti di una musica che ha segnato irreversibilmente le pagine della letteratura mondiale, tale da dare contenuto a piacevoli occasioni di incontro, tra persone che condividevano diversi interessi comuni. Il Company Club di Milano non rifiuta affatto questo tipo di fenomenologia, ma, anzi, nel percorso della propria storia, ha organizzato diversi momenti che, da conviviali, quali erano, sono diventati opportunità di conoscere poetiche artistiche differenti, tecniche e percorsi narrativi diversi, utili a comunicare idee e analisi di un reale vivo e presente. La collettiva, ci suggerisce Franco di Artesoff, vuole garantire la piena espressione di autori che sapranno proporre se stessi, attraverso una propria lettura dell’arte e della sua composizione, in “uno studio tematico come l’espressione del David di Michelangelo”. Obiettivo alto, è quello che si prefigura la collettiva, che potrebbe dare all’iniziativa un volto originale: per comprenderlo ci affideremo, quindi, non solo alle immagini di alcune, significative, opere presenti nell’esposizione, ma alle parole di uno dei più grandi storici dell’arte, Vasari, che, nell’interpretare il David di Michelangelo, disse: “E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o ne gli altri da qualsivoglia artefice”. 24
ARTE
no, quindi, a celebrare suggestioni, create attraverso il sapiente e dinamico equilibrio armonico delle tinte. Si passa, così, a opere che esprimono una ritrattistica non accademica, tale da riecheggiare un Matisse, che trasformava la realtà, raffigurata, in modo da bilanciare tonalità di colori primari, accesi, vivi, quasi configurando plasticità alle figure. Ogni artista ha una propria autonomia compositiva, tecnica e, si direbbe, anche estetica: si ripercorre, in questo modo, il collage, quasi come quello impresso nella produzione di Alberto Burri, inventore di nuove prospettive che non rinnegassero quella fresca e dinamica semplicità della composizione, o di Pollock, colui che osava giocare attraverso i colori e le sfumature, apportate dall’intuitiva tecnica del “drop painting”, quel semplice sgocciolare delle tinte che crea macchie sulla tela in un surrealismo puro. Si tocca in alcune opere l’immediatezza di un Rothko, che lavorava con pochi colori dall’intensità dirompente. L’esplosione di figure, di colori, di luci e ombre, quasi antologia espressiva artistica di differenti stili, divampa nel locale: non resta che accorrere al Company per vedere la collettiva di ArtesOff, che di certo non ci deluderà in termini di estetiche e di arti messe a confronto.
Vasari descriveva la perfezione anatomica dello studio della forma che diventa estetica. Un messaggio che diventerà mutazione di quel gusto che affermò l’ideale, encomiabile, del Rinascimento: contorni e forme virili armoniche si susseguivano, descrivendo un nudo “eroico”, quasi proponendo messaggi filosofici oltre che meramente estetici. Nell’esposizione di ArtesOff si legge una certa assenza di quell’accademismo di maniera, ripetitivo e asfittico, ma si percepisce la presenza di stili, contenuti, produzioni variegate, tutti basati sulla piena autonomia dell’autore. La collettiva di Artesoff non vuole solamente parlare di arte, ma cerca anche di renderla ironica, divertente, espressiva e rilassante. Ottimi i cocktails serviti nel locale, che aiutano, se sorseggiati, ad apprezzare l’esposizione delle opere, un momento di conoscenza di poetiche e narrazioni differenti di autori dalle sensibilità e dai percorsi formativi e culturali eterogenei. Si passa, quindi, dal figurativo ritrattistico all’espressionismo, all’astratto, toccando uno dei pilastri fondativi dell’arte del Novecento, il collage: nessun paletto si è opposto, sotto il profilo di stile, tecnica e contenuto, a chi ha voluto partecipare alla collettiva, dando una rappresentazione completa e complessa, plurale, tra le differenti arti che raffigurano la nostra contemporaneità e le contraddizioni della nostra epoca. Ci sono, quindi, rappresentazioni che vengono definite dagli stessi autori come “selvagge come una foresta pluviale”, difficili da contestualizzare. Colori e figure si susseguono sulle tele, tanto da riportare alla memoria l’astrattismo di un Piet Mondrian, o di un Mario Radice, e persino di un Josef Albers, spesso informale: esaltazione di sentimenti attraverso linee, colori, pennellate chiare e decise, forme che si intersecano. Geometrie e rappresentazioni non figurative porta-
Alessandro Rizzo
Giulio Baistrocchi
Giacomo Onetto
25
LIFE
Droghe e cannibali Sotto accusa i sali da bagno
A
volte, per leggere correttamente un quotidiano è necessaria una certa disponibilità dell’animo, intesa come ‘apertura’, ovvero capacità di metaforizzare e allo stesso tempo prendere alla lettera ciò che leggiamo. Come dovremmo interpretare, per esempio, la notizia: ‘i sali da bagno, la droga che rende cannibali?’ Innanzitutto dovremmo prenderla molto sul serio. Certi tipi di sostanze che, per poter essere vendute legalmente
to dei circuiti cerebrali legati alla serotonina). Queste ‘nuove’ droghe, che chiameremo per comodità ‘bath salts’, hanno però alcune caratteristiche peculiari. La prima è che il loro status legale è ancora ambiguo, quindi non si riesce ad arginarne l’uso e il consumo; la seconda, davvero inquietante, è che, in una percentuale molto significativa di casi, l’uso continuativo di queste sostanze ha portato, soprattutto nei maschi, a forme di sessualità talmente spinta e parossistica da
su internet sono state catalogate come ‘sali da bagno’, appartengono alla categoria dei ‘catinoni’, ovvero sostanze dall’effetto entactogeno-empatogeno-amfetaminico, che, se prese con un certo dosaggio, possono dare disponibilità ad aprirsi verso l’altro (effetto entactogeno), a capire l’altro (effetto empatogeno) e produrre euforia/stimolazione (effetto amfetaminico). Questi effetti erano noti, per esempio, già diversi anni fa nell’extasy, rivelandosi pericolosissimi, sia in acuto (accidenti cardiovascolari) che in cronico (danni ai neuroni preposti al funzionamen-
poter essere definita ‘cannibale’. Alcuni uomini hanno infatti cercato di staccare a morsi la faccia delle loro partners. Ora, lungi da noi fare della bio-psichiatria o della psicoanalisi d’accatto, dobbiamo registrare che insigni psichiatri stanno studiando, attraverso un vero e proprio processo di dissezione farmacologia (o tossicologica, nel caso specifico) ‘che cosa’ esattamente ci sia di diverso in queste sostanze, in grado di causare effetti così drammatici.
26
LIFE
Quello che noi, laici, possiamo chiederci è come mai le persone siano disposte, pur conoscendo questa realtà, a fare comunque uso di certe sostanze? La loro non completa illegalità, o comunque il loro status legale ambiguo, che difficilmente può portare a una condanna nei confronti di chi le assume, è certamente una motivazione importante. Il fatto che arrivino in un pacco a casa, come se fossero libri, anche.
proprio di questo: la scienza non riesce a stare al passo con la chimica. Chi abusa di queste sostanze è la cavia, innanzitutto e purtroppo, e si tratta quasi sempre di adolescenti con una personalità e un sistema nervoso ancora in processo di trasformazione, e quindi più vulnerabile agli insulti anche chimico-farmacologici. Il fenomeno è diffuso soprattutto nei paesi anglosassoni dove manca un po’ la capacità di ‘ascolto’ che potrebbe esserci qui,
Il fatto che certi effetti siano minimizzati, il che è tipico della psicologia di chi usa queste sostanze, e forse anche una scarsa fiducia nei media che tendono, al contrario, a dare molta risonanza a un certo tipo di notizie, possono essere un’ ulteriore spinta a non dare il giusto peso ai pericoli di sostanze che di fatto sono poco conosciute anche da chi si dedica completamente al loro studio. Il prof. Fabrizio Schifano, uno dei più grandi tossicologi e studiosi di medicina delle dipendenze mondiali, da sempre si lamenta
se avessimo a disposizione le strutture adeguate, ma questo è un altro discorso. Alcuni casi di abuso sono stato segnalati anche in Italia ma per ora non registriamo nessuna scena da film dell’orrore, anche se ogni dipendenza e ogni abuso nascondono orrori meno spettacolari ma non certo meno inquietanti. Stare alla larga, al limite, nel dubbio, anche dalla vasca da bagno! Andrea Vittorio Romagnoli
27
BLACK concept & realisation by lukasz wolejko-wolejszo
a sinistra: Ski mask opening ceremony Sweater alexander mcqueen a destra: Hat zeitwort Jacket adiads Shirt zeitwort Trousers acne
Hat zeitwort Shirt kenzo Sweater givenchy Trousers a.p.c. Sneakers onitsuka Tiger tee by alexander wang
Sweater kenzo Belt anderson‘s Trousers velour
Sweater alexander mcqueen Jeans polo ralph lauren
Sweater saint laurent Gloves raf simons Belt anderson‘s Trousers hugo boss
Beanie zeitwort Sweater annablume
Blousson neil barret
Yaris ibrida
MOTORI
Ecologiche con stile S
Lancia Ypsilon Turbo Metano e Toyota Yaris ibrida
e avete il cuore verde, ma siete sedotti dai dettagli, non potrete che apprezzare il prossimo confronto. Si tratta di due piccole che, da sempre, fanno del lusso e dell’innovazione le loro migliori armi.
Yaris HSD: l’alternativa ibrida
Seduti al posto di guida si apprezzano, subito, la visibilità, garantita dalle ampie superfici vetrate e, durante la marcia, l’assetto molto morbido. Ne consegue che il rollio e il beccheggio sono presenti in maniera consistente, ma la tenuta di strada, una volta trovato l’appoggio, è rassicurante. Forse avremmo voluto trovare maggior feeling di guida perché a volte i 100 cv non sembrano esserci, ma il tutto è ampiamente compensato dal comfort sul terreno sconnesso, che è da vettura di classe superiore. In situazioni di emergenza, l’intervento dell’ESP è molto rapido, con una soglia di reazione bassa, mentre la frenata non ci ha molto convinti: come in tutte le ibride, la prima risposta del pedale è abbastanza morbida e la corsa è lunga, specialmente alle basse velocità, ma lo sforzo richiesto è molto contenuto. Il cuore di 1,5 litri a ciclo atkinson eroga 100 CV e 111 Nm di coppia e può essere alimentato a benzina come dal pacco delle batterie: si trova nella parte posteriore all’interno del passo. In modalità ECO le prestazioni non sono fulminee, ma d’altronde tutto è orientato a una guida rilassata e confortevole e non alla sportività. Adottando questo stile di guida abbiamo percorso nel misto più di 20 km con un litro di carburante. Infine un cenno al listino che parte da 18 mila 650 euro nell’allestimento Lounge mentre l’allestimento Style (da noi provato) con tetto panoramico, interni in pelle e tessuto e cerchi da 16” costa 20 mila 550 euro.
La nuova Toyota Yaris è caratterizzata da un look esterno più ricercato che, nella versione ibrida, si differenzia per una forma diversa del paraurti anteriore e per la presenza di luci diurne a LED. A bordo l’abitacolo è decisamente spazioso e accogliente in relazione alle dimensioni esterne e, grazie al nuovo sistema Hybrid sinergy drive, i tecnici sono riusciti a mantenere immutata la capacità di carico del bagagliaio (286 litri). Il design della plancia è molto originale e la scelta dei materiali, sotto il profilo della qualità, è orientata più alla longevità che alla bellezza. In questo, la sua rivale adotta una politica differente, in cui il colore e il tatto trasmettono cura e qualità maggiore. Presenti un po’ ovunque piccoli vani portaoggetti, utili e razionali nell’uso quotidiano dell’auto. In mezzo alla plancia, troneggia lo schermo touch-screen del navigatore di facile e intuitivo uso: permette di scegliere, una volta impostata la destinazione, 3 percorsi diversi. Ben dimensionato l’impianto audio dove gli MP3 possono essere letti dalla porta Usb, ma ciò che ci ha colpiti è il funzionamento esemplare del sistema viva-voce bluetooth. Spostandoci sul fianco del navigatore, troviamo l’hazard con l’indicazione delle cinture allacciate per gli occupanti posteriori e, più in basso, i comandi grandi e beni visibili del climatizzatore automatico che funziona in modo eccellente.
36
Ypsilon elefantino
MOTORI
Ypsilon Elefantino: diventare icona di se stessa
porta (per evitare pozzanghere), sotto la plancia e persino dove ci sono le maniglie di apertura all’interno e, ancora, nel rivestimento in pelle della corona del volante e della cuffia del cambio. Nella plancia notiamo la presenza del commutatore dell’alimentazione e del doppio indicatore del carburante a testimonianza dell’integrazione del sistema di doppia alimentazione. Nell’abitacolo lo spazio è abbondante per chi siede davanti, mentre dietro, anche se la nostra versione era omologata per cinque, obiettivamente il quinto passeggero non gode di una totale comodità. Il vano di carico, regolare e ben sfruttato, non ci ha convinti come quello della Yaris, in particolar modo per la forma della bocca di ingresso e l’altezza da terra. Seppur senza vezzi corsaioli, su strada la baby Lancia ha sfoderato un innato brio tanto da far apprezzare il disegno dei sedili che sono più avvolgenti della Yaris. Non è poi così facile accorgersi della minor brillantezza nella marcia a metano; la coppia massima, nelle due alimentazioni, è quasi uguale, ma diverso è il regime in cui viene erogata: 1.900 giri a benzina e 2.500 a gas. La ripresa è quindi più lenta, ma la progressione resta simile. Per quanto riguarda i consumi, ovviamente l’erogazione a metano è molto conveniente , rispetto al benzina: abbiamo percorso 320 km con un pieno di metano che è costato 12 euro.
A volte noi italiani riusciamo a creare prodotti talmente vissuti nel tessuto sociale da identificarne il nome e non il marchio: è così per la Nutella e non Nutella Ferrero. Oppure addirittura arriviamo a pensare che il nome del prodotto sia il nome comune: ad esempio, la polvere di talco che molti identificano con il nome Borotalco. E’ così anche per le auto: se diciamo Ecochic si pensa subito a Lancia e se diciamo “piccola snob” si pensa subito alla Ypsilon Commercializzata da quasi 25 anni, si è evoluta nello spazio, nei motori, nelle misure, ma è restata sempre fedele a se stessa per qualità di prodotto, per quella plancia bicolore in tessuto, per quelle poltrone rivestite in pelle, alcantara o velluto. Oggi si presenta nella veste cinque porte, con motore a doppia alimentazione (benzina/metano) bicilindrico, turbo da 80 cavalli, e con la sigla “elefantino” che riporta subito alla mente la ricercatezza dei dettagli del passato. La versione Ecocochic è una bifuel dotata di un impianto “di fabbrica” ben integrato (alle due bombole di metano si affianca un serbatoio di benzina da 40 litri) che poggia sul pianale più alto della Panda 4x4. Esteticamente seduce per la colorazione doppia del body turchese e del tetto nero lucido, dai richiami fluo, dal montante centrale serigrafato e dai cerchi in lega colore scuro. L’interno mantiene le promesse abituali alla clientela Ypsilon: tessuti e colori glamour e tanta, tanta ricerca per il dettaglio. Basta pensare che, aprendo la porta, l’illuminazione è sotto la
Cristiano Fabris
37
MUSICA
oh oh oh!
Happy (Music) christmas D
obbiamo ammettere che non sarebbe Natale senza quell’atmosfera di festa creata dalle canzoncine a tema che ascoltiamo per le strade, in radio o negli spot TV. E rappresentano ormai per tutti noi una tradizione non solo il tintinnio delle campanelle dei babbo Natale agli angoli dei marciapiedi o il suono delle zampogne dei pastori arrivati in città, ma anche i grandi capolavori rock natalizi, diversi, speciali, intramontabili. Tante band e numerosi artisti sono legati al Natale da una lunga tradizione, con brani che ci trasportano nella storia della musica a suon di chitarra e batteria. E non importa dove passeremo le feste, se a casa o in vacanza, nulla, e ripeto nulla, potrà per qualche ora evitarci di posare il computer, premere il tasto rosso del telecomando della Tv, abbandonare il cellulare e perché no, in casi estremi, imbavagliare (ironicamente) il partner per dedicarci all’ascolto dei nostri brani o dischi preferiti del Natale. Era la fine degli anni sessanta quando, per la prima volta, al-
cuni gruppi in voga del momento decisero di promuovere dei dischi speciali contenenti auguri natalizi per ringraziare i loro fans. Tale iniziativa suscitò subito grande entusiasmo, tanto da essere ripresa negli anni seguenti da diversi artisti, che da allora, come un rito annuale, e ancora oggi nel periodo di Natale, rivisitano i grandi classici in segno di ringraziamento e di auguri. Sarebbe impossibile elencare tutti i brani legati al Natale, ma di sicuro alcuni di essi meritano di essere citati e di entrare a far parte della nostra playlist natalizia. Parliamo di canzoni che hanno attraversato il mondo,
38
MUSICA
Patty Pravo in concerto a Roma e Milano
La grande artista ritorna in teatro con la sua band che ci riportano indietro alla nostra infanzia, che ci ricordano una delle ricorrenze più amate. Partiamo con un mito, John Lennon, con una delle più significative canzoni legate al Natale, “Happy xmas” (War Is Over), quasi una preghiera, diremmo, un regalo natalizio dal sapore classico. Ambiguo, forse triste ma allo stesso tempo profondo, è il Natale di Tom Waits, cantautore statunitense, geniale nel fondere blues, folk e rock sperimentale: “Innocent when you dream” è la canzone che racconta il suo Natale. Ma anche altri mostri sacri della musica hanno dato il loro contributo al Natale, da bruce Springsteen con “Santa Claus is coming to town” a “Little Drummer boy” di bing Crosby e David bowie, a “Santa baby” di Etta James, fino ad arrivare ai Queen con un vero e proprio ringraziamento al Natale con “Thank god it’s Christmas”. Per molti di noi l’emozione del Natale rivive con lei, Mariah Carey, che ci regala il meglio della sua voce soul nel singolo “All I want for Christmas is you”. Imperdibile l’ascolto. Ma anche Bono e gli U2 non sono da meno con la loro “It’s Christmas” e ci è impossibile non citare l’imprescindibile singolo senza tempo “Last Christmas” degli Wham, con la distinguibile e chiara voce di George Michael. Ma altri, invece, preferiscono alle smielate e classiche musiche natalizie quelle alternative, non sempre buoniste e spesso rock, ma ugualmente in grado di arrivare, a modo loro, ad augurarvi buon Natale. E allora non resta che alzare il volume e scatenarsi con “Christmas Time” dei The Darkness, “I Won’t Be Home for Christmas” dei Blink-182, “Don’t Shoot Me Santa”dei The Killers, “Happy xmas (War is over)” della band Shinedown e per ultima, ma non per questo meno importante “Santa Claus is coming to town” di Alice Cooper. Insomma, dicembre è arrivato e il bisogno di respirare area natalizia è sempre più forte, e quale modo migliore per immergerci nel pieno dello spirito del Natale se non quello di riascoltare tutte queste canzoni? E, se siete a corto di idee su qualche regalo, ignorate dove vi troverete la sera del 24 dicembre e con quali persone trascorrerete la notte più attesa dell’anno, non date alcuna importanza al fatto che la persona a cui farete il regalo sia un uomo o una donna, adulto o bambino: scaricate i brani sopra citati e infiocchettate un meraviglioso disco natalizio, lasciando che la musica faccia il resto. Non tratteneteci! Ora abbiamo anche noi bisogno di spegnere il computer, schiacciare il tasto play e lasciare partire la musica. Ah no, dimenticavamo gli auguri. Rock on. buona Natale a tutti voi.
D
opo un’estate ricca di concerti in tutta Italia, Patty Pravo torna dal vivo in teatro con due date imperdibili (una produzione Massimo Levantini per Live Nation Italia). Sarà a Milano al Teatro Dal Verme il 16 dicembre 2013 e a Roma all’Auditorium Parco Della Musica il 10 febbraio 2014. I biglietti per la data di Milano saranno disponibili dal giorno 11 ottobre sul circuito Ticketone mentre per la data di Roma dal 15 ottobre sul circuito Listicket. Infoline: 02 53006501 - info@livenation.it
Luigi Iannaccone
39
Those Who Are Waiting photos by Fabio Bozzetti
(facebook.com/fabiobozzettiphotographer)
Fashion Designer by Giulia Grincia Models Alexandra @IconModels - Polyna @YourwayManagement Mua Maddalena Brando Hair Wasim Anwar
TEATRO
Marco Daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in Italia e Francia è attualmente Responsabile Progettuale del Balletto di Milano. Da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. E-mail: marco.daverio@fastwebnet.it
S
Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto
Speciale Natale IL VIZIETTO
i avvicina il Natale: iniziamo a programmare come passare le feste. Una serata a teatro potrebbe essere una buona idea, anche in occasione del veglione di S. Silvestro. Di seguito qualche titolo di musical, opera e balletto, spettacoli particolarmente frequentati durante le festività!
Altro titolo che non ha bisogno di presentazioni, tratto dal film del 1978 con Ugo Tognazzi e Michel Serrault diventato musical a Broadway nel 1983. L’esilarante storia di Renato e Albain, coppia gay che gestisce uno sfavillante locale per travestiti a Saint Tropez, scombussolata dal futuro matrimonio di Laurent, figlio naturale di Renato, che hanno cresciuto insieme in oltre vent’anni di amorevole convivenza. Una serie di gag ed equivoci, balletti e canzoni (tra cui “I am what I am”: sono quello che sono), luci e costumi con piume di struzzo, lustrini e paillette … il tutto ben confezionato dalla sapiente regia di Massimo Romeo Piparo e da una coppia di protagonisti fuoriclasse: Enzo Iacchetti e Marco Columbro. A dicembre ad Alba, Ivrea, Pavia, Biella, Como, Lugano e a Torino per tutto il periodo di capodanno al Teatro Alfieri!
MY FAIR LADY
Un classico intramontabile, uno dei musical più rappresentati, da cui è stato tratto un’indimenticabile film con Audrey Hepburn nei panni della giovane fioraia Eliza che si trasforma in una dama dell’alta società londinese grazie alle lezioni del professor Higgins. Tra i due, manco a dirlo, scoccherà la scintilla dell’amore. La bella e divertente edizione firmata da Massimo Romeo Piparo con Vittoria Belvedere e Luca Ward sarà a Reggio Emilia, Varese, Padova e Bergamo per poi approdare dal 10 dicembre al 6 gennaio a Milano al Teatro Nuovo!
LA TRAVIATA
Per finire, l’opera che inaugura il 7 dicembre con repliche fino al 3 gennaio la nuova stagione del Teatro alla Scala di Milano. è forse il dramma lirico più rappresentato sull’intero pianeta, capolavoro musicale di Giuseppe Verdi. Alla Scala mancava da diversi anni ed ogni nuova produzione è vissuta come una sfida all’ultimo respiro. Sempre viva è infatti la memoria del mitico allestimento degli anni 50 firmato da Luchino Visconti con Maria Callas e Giuseppe Di Stefano; Carlo Maria Giulini sul podio. I successivi allestimenti, tra cui quello diretto da Riccardo Muti con Tiziana Fabbricini o il recente interpretato da Angela Gheorghiu, non hanno avuto medesima fortuna. Per questa nuova edizione sotto la direzione di Daniele Gatti cantano Diana Damrau e Piotr Beczala. Un’occasione per vivere durante le feste l’emozione artistica e un pò mondana di una Traviata al Teatro alla Scala, qualunque sia l’esito, tra fischi e applausi, della serata. Anche questo è teatro!
LO SCHIACCIANOCI
Composto dal grande Cajkovsky è il balletto natalizio per antonomasia. L’azione si svolge durante la notte di Natale e la scena è dominata da un grande albero dove tra i regali riservati a Clara c’è uno schiaccianoci a forma di soldato che si animerà per magia in un susseguirsi di fantastici episodi. Un classico per grandi e piccini in scena dal 7 dicembre al 6 gennaio al Teatro di Milano in una nuova e moderna versione che si avvale delle intelligenti coreografie di Federico Veratti e degli artisti del Balletto di Milano tra cui la brava Giulia Paris come protagonista e l’espressivo Alessandro Orlando nel ruolo del tenebroso Drosselmeyer!
RUGANTINO
A Roma al Teatro Sistina tiene banco uno degli spettacoli più amati dal pubblico romano. Ideato e diretto dai mitici Garinei e Giovannini, “Rugantino” è un intramontabile capolavoro del teatro musicale nostrano che nulla, ma proprio nulla, ha da invidiare ai classici d’oltreoceano (l’edizione americana andata in scena a Boradway fece tre settimane di tutto esaurito!). Scritto insieme a Franciosa e Festa Campanile, lo spettacolo vanta un gruppo di autori strepitosi: Armando Trovajoli per le musiche, Giulio Coltellacci per scene e i costumi, Gino Landi per le coreografie. Molti grandi attori si sono susseguiti nei vari cast dal debutto nel 1962: Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Enrico Montesano, Bice valori, Ornella Vanoni… oggi a fare da mattatore è il comico Enrico Brignano, che cura anche la messa in scena riprendendo la regia originale di Garinei e Giovannini!
50
Spot LIGHT Light SPOT
Spot Light
come giornalista, riuscendo così a coinvolgere ulteriormente ed emozionare gli spettatori. Al suo fianco la bella Ksenia Zaynak e un’ incredibile jazz “Rasp” band capitanata dalla tromba “di velluto” di Felice Reggio e da interpreti di tutto calibro: Max Giusio al piano, Giorgio Allara al basso e Dorino Archimede alla batteria. Indimenticabile l’esecuzione de “I ricordi della sera” del Quartetto Cetra. Coronava la serata il cabaret spiritosissimo di Duilio Martina e la verve insuperabile di Walter di Gemma. Tra il pubblico il simpatico Enrico Beruschi.
Nel gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena. Per questo numero abbiamo scelto un noto volto televisivo, Edoardo Raspelli, presentatore del programma MelaVerde di Canale 5, che ha appena partecipato con successo a Milano ad uno spettacolo organizzato da alcuni collaboratori della nostra rivista!
MILANO JAZZ & CABARET CON EDOARDO RASPELLI!
Una serata all’insegna della musica e dell’allegria quella andata in scena al Teatro di Milano lo scorso venerdì 22 novembre con l’unanime apprezzamento di un pubblico entusiasta che non ha mancato di ringraziare con numerosi applausi e chiamate alla ribalta tutti i protagonisti ed in particolare il presentatore di MelaVerde Edoardo Raspelli al suo debutto come cantante con alcune delle più belle canzoni di Gaber e Jannacci tra cui “Barbera e Champagne” (tanto per restare in clima eno-gastronomico) e “Com’è bella la città”. Una prova superata a pieni voti che ha conquistato i presenti per lo spirito di auto ironia e la voglia di mettersi in gioco. Raspelli ha alternato il canto alla narrazione di ricordi ed esperienze legate alla città di Milano, dove è cresciuto ed ha lavorato molti anni
51
PERSONAGGIO
Foto di F. Munis
Alex Palmieri: “Questo sono io”
La webstar si racconta attraverso il suo nuovo album “Back Alive”, un’intervista che ve lo farà conoscere come mai prima...
E
ra il 2010 quando un ragazzino di 19 anni approdava per la prima volta nel piccolo schermo davanti a 3 milioni e mezzo di spettatori. Li, in quel salotto televisivo, ospite di Barbara D’Urso, mise anima e cuore nella sua esibizione, quei 5 minuti su Canale 5 che aveva atteso da una vita. A distanza di 3 anni, quel ragazzino è diventato una vera e propria icona della musica pop dance, riconosciuto da critica e fans, un esempio per i teenagers che sognano di fare della musica una professione in maniera indipendente e per la comunità GLBT che lo sostiene dagli esordi. Oggi, Alex Palmieri (22) è un artista affermato in Italia e da poco anche all’estero, grazie al singolo “Wasted”, avendo alle spalle numerosi passaggi televisivi, un reality su Rai 2 che lo ha consacrato tra i più giovani, vari singoli nella top 3 Itunes e 4 tour in giro per l’Italia. Persino un videogioco per pc sulla sua storia (“Alex Palmieri Dance Stage”, disponibile sul suo sito ufficiale). Senza produttori, senza manager, solo con tanta passione e determinazione, Alex ha raggiunto grandi traguardi, come la chiusura della sua ultima tournée quest’estate davanti a 40.000 persone in occasione del Gay Pride Milano 2013.
Passione, determinazione e ... internet: il cantante è uno dei personaggi Italiani più “gossippati” e seguiti della rete, e, tra video eccentrici , critiche o apprezzamenti, ha dimostrato di sapere come far rimanere sempre gli occhi e i click puntati su di sé. La popstar presenta su Lui Magazine il nuovo album dal titolo “Back Alive”, da poco uscito e già un successo mediatico tra tv, web e radio. Un album che segna la rinascita dell’artista, dopo un periodo conflittuale con se stesso, un periodo che ha deciso di lasciarsi alle spalle. E di raccontare in questa intervista come non ha mai fatto prima. Chi era Alex tre anni fa? E chi è oggi? Alex era un ragazzino con tanti sogni nella testa, che quasi si sentiva svenire vedendo il suo volto per la prima volta in tv o trovandosi davanti a migliaia di persone su un palco. Non sapevo niente, non immaginavo niente... e, nonostante fossi convinto del contrario, non capivo niente. Tre anni fa sognavo solo un applauso, oggi sogno di vivere la mia vita per quella che è, sempre in condivisione con la musica e le persone che amo.
52
PERSONAGGIO
“Back Alive” parla appunto di quello che sei diventato e della tua rinascita. Si, è stato un album più voluto dei precedenti, ma anche più ricercato nei testi, che ho scritto personalmente. Ogni traccia di questo disco è un pezzo di me, un volto di Alex che ho voluto raccontare al mio pubblico. Il brano “Back Alive” è il frutto di quello che sono oggi e di quello che ho imparato col mio vissuto, racconta quanto sia importante credere in se stessi, amarsi e volersi bene. “Il destino non è una questione di chance ma di scelte” è questa la frase che fa da traino all’ intero disco, ed è il riassunto di ciò che ho appreso in questi 7 mesi di lunga lavorazione. Ci sono numerosi aneddoti del mio vissuto nelle tracce, in cui molte persone che fanno o hanno fatto parte della mia vita si riconosceranno. L’album spazia da brani come “Rise Or Fall”, che racconta del risalire dagli scivoloni che tante volte la vita ci fa affrontare, a pezzi più leggeri come “Sexomatic” sul genere pop RnB e con un sound sexy, ma che comunque contiene elementi autobiografici: quest’ultimo brano, per esempio, racconta di due persone con una forte intesa sessuale ma che, al di fuori del letto, condividono ben poco, e una delle due finisce per sentir bruciare dentro se dei sentimenti. “LoveKiller”, invece, ha un testo più impegnato, più arrabbiato, ma anche questo aspetto ha contribuito alla mia rinascita: sono le cose che non voglio più riscontrare nella persona che mi starà a fianco in futuro, dal momento che ho capito che un posto dentro il mio cuore è qualcosa di importante e va sudato. C’è anche “Screma”, un pezzo assolutamente dance che ho scritto pensando alla determinazione di chi insegue un sogno come ho fatto io, e del bisogno di “gridare” la propria ambizione al mondo. Ma, in pratica, come è stato lavorare a questo disco? Emozionante. Dopo due anni di singoli, questo è il primo album che produco. Inoltre è il mio primo lavoro in contratto con Believe Digital, la casa di distribuzione di artisti del calibro di Mina. Ho avuto modo di confrontarmi con produttori come Jandy, il compositore del mio precedente singolo “Monster Boy” e collaboratore della Universal America, oppure Tim Bergholm dalla Svezia che mi ha regalato il brano “Popstar” che mi rese celebre ai tempi del reality su Rai 2. Entrambi hanno lavorato alle basi e quello che mi hanno proposto mi è piaciuto immediatamente. Sono rimasto colpito dal brano “Wasted”, che ho scelto di estrarre come primo singolo dal disco. Infatti, “Wasted”, con una terza posizione I-Tunes, ha segnato il debutto in Spagna. Qual è stata l’accoglienza degli spagnoli? Ero agitatissimo! Qui ho il mio pubblico e in questi anni mi sono fatto un nome. Stare su quel palco all’Axel Hotel di Barcellona è stato un po’ come esibirsi per la prima volta. A fine performance la critica era molto entusiasta. Nel 2014 spero di tornarci con il “Back Alive Tour”. Il videoclip di “Wasted” ha generato parecchio interesse fra i tuoi fans, perché ispirato alla tua vera storia. Nel filmato si vedono scene forti e un po’ violente nei tuoi confronti. Che cosa significano? Sceneggiatura ideologica o fatti realmente accaduti? Il singolo “Wasted” racconta quello che ero prima della mia rinascita, il non sentirsi abbastanza per se stessi e per gli altri dopo la chiusura di una storia importante come quella che ho vissuto io. Quello che si vede nel videoclip, diretto per altro da un professionista come Alessandro Antonaci, è quello che realmente è successo. Nella chiusura della mia ultima relazione, una fine giunta con le
53
PERSONAGGIO
mani, ho cominciato a provare un profondo odio nei confronti di me stesso e dell’immagine di “Alex Palmieri”. Sono diventato autolesionista, sia moralmente e sia a volte anche fisicamente, non mi accettavo più come persona e mi sentivo inferiore rispetto a chiunque. Per questo “Back Alive” ha davvero un significato forte nella mia vita: con questo disco ho voltato pagina, ho capito che se c’era qualcuno che poteva aiutarmi ad uscirne quello ero io, grazie alla mia determinazione che non mi ha mai abbandonato. Devo molto però anche ai miei amici, se non fosse stato per loro non avrei capito quanto valgo e quanto ancora posso dare a livello umano e affettivo. E’ anche grazie a loro e ai miei fans se oggi ci sono un nuovo disco e un nuovo Alex. Uno dei momenti più significativi della tua carriera è stato quello della chiusura del tuo “Monster Boy Escape Tour 2013” sul palco del Gay Pride di Milano. Che cosa hai provato? Che significato ha avuto per te? Trovarmi su quel palco, in porta Venezia, e non vedere la fine della gente è qualcosa che non si può descrivere. I miei ballerini erano esaltati, ricordo di essermi girato per un istante verso di loro e di aver visto la luce nei loro occhi. Essere lì mi ha fatto anche capire quanto ancora ci sia da fare e dire nella lotta per i diritti GLBT, e sinceramente da quel momento in poi non ho più smesso di battermi.
FESTIVITà
Diva’s Event s Sogni un evento da favola?
Affidati alla professionalità e all’esperienza di Diva’s Events, agenzia specializzata nell’organizzazione di matrimoni ed eventi
Natale estivo e neve a Ferragosto
Un team di professionisti ti proporrà le migliori soluzioni studiate appositamente per te, partendo dal tuo budget.
Periodi e festività: la tendenza mischia le carte in tavola
Richiedi un preventivo gratuito:
info@divasevents.it www.divasevents.it
L
e feste a tema riscuotono da diversi anni un discreto successo. La tendenza dell’ultimo periodo vuole solennizzare alcune ricorrenze al di fuori della classica periodicità che le caratterizza. Ecco che, ad esempio, a luglio si festeggia una sorta di “Natale estivo” con tanto di addobbi, albero decorato e scambio di regali in chiave calda stagione. La serata dell’ultimo dell’anno vede protagoniste le maschere del carnevale, ma strizza l’occhio alle tradizioni suggerendo il classico bacio sotto il vischio e l’intimo rosso. In questo periodo i più temerari possono organizzare un picnic, in perfetto stile “ferragostano”, in mezzo alla neve. Difficile, ma non impossibile, accendere il falò. Più semplice, invece, rimpinzarsi di salsiccia e bere un buon bicchiere di vino rosso. Tuffarsi nella neve nudi ai dodici rintocchi non è proprio come fare il bagno nel mare a mezzanotte, però può riservare piacevoli sorprese. Nulla di nuovo per i romantici cronici: per loro San Valentino si festeggia 365 giorni all’anno. La prossima festa in vista? Pasqua naturalmente!
All’ultimo piano della Città del Gusto, nel luogo più suggestivo della struttura, troverete un accogliente Winebar dove degustare grandi etichette italiane e piatti prelibati. Dall’aperitivo “A Buffet” alle “Cene Bonsai”, dalle degustazioni di salumi e formaggi ai dolci per concludere la vostra serata: suggestioni per tutti i gusti. La Saletta dei 14, intima e raffinata, dove poter assaporare i nostri piatti gourmet, ammirando uno dei panorami più suggestivi di tutta la capitale; il Bistrot per aperitivo o eventi informali; il Teatro del vino dove gli spettacoli teatrali sono sempre legati indissolubilmente al gusto. Inoltre, da noi, potrete organizzare qualsiasi tipo di evento aziendale o privato: meeting e convention, presentazione prodotti, team building, party a tema, degustazioni, incentive dinner, feste di compleanno, dinner show ed aperitivi: qualsiasi tipo di evento abbiate in mente, noi lo organizzeremo.
Il Winebar (al 4° piano della Città del gusto) Via Enrico Fermi 161 - Roma | Tel. 06 55112264 info@ilwinebar.it | www.ilwinebar.it
55
società
Le nuove professioni Combattere la crisi, reinventarsi, rinascere o semplicemente accettare la sfida di un nuovo lavoro
Q
uesti sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente migliaia di ragazzi tra i 20 e i 40 anni si trovano ad affrontare. Con questo spirito siamo andati a caccia di talenti che hanno scommesso su se stessi e hanno vinto. La prima che incontriamo è Sabrina Guerra e mai come in questo caso il binomio dei due nomi ci è sembrato più appropriato. Sabrina, con due occhi dolci e sofisticata come la grande Audrey Hepburn nell’interpretazione dell’omonima pellicola del ’54, è nel contempo una vero guerriera, intraprendete e grintosa.
Scrapbooking: l’arte di creare con la carta
Devo ammettere che, entrando in Immagina, si ha la sensazione che ogni proprio sogno si possa realizzare in carta. Come dire: vorrei tutto quello a cui la razionalità e le leggi della fisica e della meccanica non sono in grado di dare forma. Ci viene incontro Sabrina e ci dice che “la passione c’è sempre stata! Fin da piccola ero attratta da tutto quello che aveva a che fare con la carta, i colori, le foto, le immagini. Poi qualche anno fa, navigando in internet, in cerca di qualche idea per i regali di Natale (rigorosamente handmade) scopro lo scrapbooking, ed è subito amore! E’ un modo di raccontare una storia, fermare un momento felice, ricordare una persona cara, ringraziare chi amiamo, mettere nero su bianco i nostri sogni e le nostre aspettative per il futuro”… A questo punto gli occhi le si illuminano e la conversazione continua … “Il passo dal trasformare la mia passione in lavoro è stato breve, ma difficile per mille paure. Innanzitutto ti scontri con una realtà difficile in cui lasci “il certo” per l’incerto: io lavoravo nel negozio di mio padre da 10 anni. Devo dire però che, per quanto fosse un genere completamente diverso, avere avuto quel tipo di esperienza mi ha aiutata ad aprire la mia attività”. Allora, Sabrina, un grande aiuto l’hai avuto dai tuoi genitori? “Sì, da quando ho deciso di aprire, sono stata sempre aiutata e questa è stata la mia fortuna. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno supportata, spronata, incoraggiata a seguire i miei sogni anche davanti agli errori. Senza di loro non ce l’avrei fatta e ti posso dire che, quando si apre un’attività, sbagliare è normale, ma gli errori servono a capire dove si può migliorare, che cosa evitare in futuro e su che cosa investire”. Quindi tutto positivo: possibile che tu non abbia incontrato nessun ostacolo? Sorride la nostra “eroina della carta” e puntualizza, con un timbro di voce ancora più incisivo… “Innanzitutto l’invidia delle persone: alcuni sembrano in attesa del tuo crollo. E poi aprire una qualsiasi attività in questo periodo è difficile e fa paura, soprattutto quando si tratta di un’attività come la mia, che si rivolge a un pubblico di nicchia; però, cre-
56
SOCIETà
dimi, la soddisfazione più grande arriva tutte le mattine quando apro “qualcosa di mio”, quando mi alzo e non vedo l’ora di andare al lavoro, nonostante le difficoltà e gli impegni da onorare. E anche quando faccio due chiacchiere con le mie clienti e mi rendo conto, che, malgrado tutto, è apprezzato il lavoro che faccio”. Contagiati dall’entusiasmo di Sabrina, diventiamo curiosi soprattutto del suo futuro e le chiediamo quali progetti abbia in testa e quali voglia portare avanti per primi. “Progetti??? Ce ne sono mille, ogni giorno arrivano idee nuove e nuove collaborazioni. Uno degli aspetti migliori di questo lavoro è che ti dà là possibilità di conoscere persone splendide che definisco “vive” grazie alla loro creatività e questo ti permette di confrontarti con realtà diverse, di metterti in gioco e imparare sempre cose nuove. E poi come dimenticare i bambini che riescono a colorare il cielo di azzurro anche quando fuori piove e fa freddo?” Quindi che cosa ti senti di dire a una giovane come te che vorrebbe realizzare il proprio sogno? “Difficile dare dei consigli, perché mi rendo conto che i nostri sogni spesso si scontrano con una realtà dura. Ma se avete passione, se avete un progetto, provateci, credeteci, investite su di voi”. Cristiano Fabris
Le foto sono realizzare da Claudia Cala - www.claudiacala.it presso “Immagina”, l’atelier della carta via Magenta, 5 - Monza - Tel. 039 360368 www.atelierdellacarta.it/immagina blog: http://immaginaatelierdellacarta.blogspot.it www.facebook.com/ImmaginaLatelierDellaCarta Per saperne di più: www.associazionescrapbookingitalia.org
57
HINDI CHIC photos by Antonio Guzzardo styling by Vanessa Pesolilla & Giuseppe Leccisotti
Orecchino Accessorize Camicia Ginevra Sorgente
editoriale
59
Abito Leopardessa Collana Not Your Dolls Scarpe Jeffrey Campbell Bijoux H&M Borsa Versus
60
Camicia, giubbotto e copricapo Ginevra Sorgente
61
editoriale
62
Orecchini Moschino Camicia Stefanel Turbante Superlatives
editoriale
63
Orecchino Accessorize Camicia Ginevra Sorgente Cappello con piume H&M
editoriale
Camicia Leopardessa Giacca Rich Owens Pantaloni H&M Orecchini H&M Collana Superlatives
64
editoriale
65
Camicia, giubbotto, copricapo Ginevra Sorgente Scarpe Zara
editoriale
66
Camicia Leopardessa Giacca Rich Owens Pantaloni H&M Scarpe Tulipano Orecchini H&M Collana Superlatives
editoriale
Camicia, giubbotto, copricapo Ginevra Sorgente Scarpe Zara Photos: Antonio Guzzardo (www.antonioguzzardo.com) Mua: Valentina Pintus (www.valentinapintus.com) Hair stylist: Vincenzo Panico Stylist & Concept: Vanessa Pesolilla & Giuseppe Leccisotti Stylist’s assistant: Lorenzo Wayne Models: Alessia@zoemodelsagency, Giuseppe@yourwaymanagement Thanks to: Mimmo Lodedo, 67 Andy Ferretti, Elena Muratore Roma 2013
TdA A c h i
T e r m e
l
l e
Gay sauna
Bagno turco Sauna Idromassaggio Cromoterapia Lounge bar Free buet Area lettura Free wi-ďŹ zone Cruising Dark room Glory hole Cabine relax Massage room Film lounge Area fumatori
Open non stop 365 days a year! Start ore 15:00
Catania, via Tezzano 13 095/7463543 termediachille.it termediachillesauna@hotmail.it
SFOGLIA LA RIVISTA ON-LINE SUL SITO www.luimagazine.com
NEWS & APPUNTAMENTI
CityLife
Gli appuntamenti in città TORINO. A sette anni dall’apertura, Garage Club si conferma come locale di tendenza dell’ambiente gay e gay friendly piemontese. Ubicato nella zona più bella di Torino, il locale si posiziona nell’area “chic-elegante”, ma è aperto a tutti, senza distinzione di età, estrazione sociale e provenienza. Il Circolo supera gli schemi ormai consueti delle saune tradizionali, favorendo la relazione tra i soci attraverso iniziative e ampi spazi dedicati al dialogo interpersonale. Qualità superiore dell’accoglienza e accurata pulizia ne sono i tratti salienti. Sviluppato su due livelli, Garage Club si compone di sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, video corner, glory wall, ambienti relax, area fumatori e nuova sala video. Il Circolo (affiliato Arci) è aperto tutti i giorni dalle 14.00 alle 02.00. Programma settimanale: Lunedì e mercoledì alle 22 “Naked party”. Martedì alle 21.30 “Young Party”. Venerdì alle 22 “Fluo Naked”. Sabato dalle 21.30 “Ibiza night”, beachwear e sorteggio consumazioni omaggio per Queever. Giovedì e Domenica serata ordinary. Locale Young & Bears friendly. Info: 346 3006612 - www.garageclub.it
foto di Antonio Lavecchia
Marco de il Garage
GARAGE CLUB
COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360
69
NEWS & APPUNTAMENTI
CAPODANNO AL bANGALOV
MILANO. Dopo il successo dello scorso anno, bangalov ripropone Sexy New Year il 31 dicembre per festeggiare diversamente il capodanno, in un party spumeggiante e… tutto da scoprire; ricco buffet e brindisi di mezzanotte offerto. I dettagli delle serate sulla nostra pagina facebook. Ingresso consentito ai possessori tessera Uno Card e One Pass. Tel. 02 33220193 - Mob. 389 2071335 www.bangalov.com
DEPOT
MILANO. Tutti i lunedì sera la bisex night con gay, lesbo, bisex e trans. Mercoledì dalle 22 e domenica dalle 15 l’evento cult del club per tutti quelli che non si vergognano: il naked party. Tutti martedì notte e ancora sabato 7 il “no id” (nudi con passamontagna) si afferma come la serata più hot e frequentata della città. La sola cosa da fare è provare per credere. Sabato 14 il codice giallo (piss party). Venerdì 6 e 13 “al primo colpo” (con bracciali che indicano il ruolo) perchè sapere al volo dove si va a parare vale oro. Sabato 21 doppio appuntamento: serata nudi con passamontagna e bracciali che indicano il ruolo sessuale. Sabato 28 “black out night” per coloro che pensano che lasciarsi andare al buio è molto eccitante. Il locale rimane chiuso i giorni 24, 25 e 26, 30 e 31. www.depotmilano.com NAPOLI. Da questo mese parte il nuovo appuntamento chiamato “hairy men party” che unisce la serata bear all’evento dedicato agli amanti degli uomini virili, pelosi e con la barba. Domenica 8 e 22 underwear party dalle 20, per chi si vergogna a partecipare ai naked. Domenica 15 e 29 hot sunday. Doppio appuntamento masked naked dalle 17 alle 21 e underwear dalle 21. Nessun dress code i giorni 24, 25 e 26 per le serate special
K R A D M O O R
SPECIALE CAPODANNO!
RICCO BUFFET GRAN SPETTACOLO DI DRAG QUEEN E ANIMAZIONE SI BALLA FINO ALL’ALBA! VIA DE GASPERI, 14 CORSICO (ZONA LORENTEGGIO/IKEA) MILANO INFO 333.4816780 - E-MAIL: DISCO@LANUOVAIDEA.IT COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360 70 70
WWW.LANUOVAIDEA.COM
NEWS & APPUNTAMENTI
Sei stanco dopo una dura giornata di lavoro? Hai fatto troppi sforzi in palestra e adesso hai male alla schiena? Qualche chiletto di troppo? O semplicemente hai voglia di un pò di relax? Penso di poterti aiutare.
Roberto
Terapista del Massaggio
Specializzato in massaggi antistress, decontratturanti e linfodrenanti. Depilazione corpo (anche zone intime). Ricevo su appuntamento anche a domicilio.
Via Valfurva, 3 - Milano cell. +393452162929 r.colasuonno@libero.it
x-mas: festeggiate con dolci e prosecco offerti dal club. Estrazione regali lotteria il giorno 26. Martedì 31 “welcome 2014” con apertura dall’una di notte fino al mattino. www.depotnapoli.com
TERME DI ACHILLE SAUNA
CATANIA. Terme di Achille ti aspetta tutti i giorni, dalle ore 15 alle ore 23, in un’ ambiente elegante e riservato... un punto d’incontro e relax a pochi passi dalla stazione e dal centro storico di Catania. Ogni giorno tante sorprese e novità per gli ospiti.... e la domenica free buffet per tutti! Under 25 ingresso ridotto. Info 095.7463543 www.termediachille.it
COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / E-mail: redazionelui@gemeco.it - Fax 02 91390360
71
Addio Eros!
è recentemente mancato lo stilista, famoso per le sue linee di abbigliamento sexy
P
rofonda commozione ha suscitato la scomparsa di Eros Veneziani, stilista apprezzato per le sue creazioni. Pubblichiamo volentieri una lettera ricordo pervenutaci dai suoi amici e soci che hanno condiviso con lui una vita di lavoro e successi. Editore, direzione e staff di Lui magazine sono vicini a chi per parentela ed amicizia ha avuto modo di apprezzare Eros.
Caro Eros, con questo scritto vorremmo renderti omaggio, con una lettera aperta per ricordare tutti i bei momenti passati insieme, perché Eros Veneziani non è solo un marchio che abbiamo creato insieme ma anche una famiglia, dove i valori contano più di tutto. Ora purtroppo che ci hai lasciato, pur sapendo nei nostri cuori che con il tuo spirito sarai sempre qui a vegliare su di noi, non ci resta che ricordati e per farlo al meglio, permettendo alla tua anima di rivivere libera, vogliamo proseguire con impegno il cammino iniziato tutti tre insieme tanti anni fa, nel lontano 24 giugno del 1996 quando è stato registrato il marchio di proprietà de “Lo Sfizio srl” società fondata dai 3 soci nel 1989, impegnata nel settore tessile. Ora con qualche anno in più e un bagaglio ricco di esperienze nel settore dell’intimo sexy, Aldo seguirà il tuo staff e cercherà di dar vita al meglio alle tue idee e di crearne nuove che possano contribuire a rendere magici i momenti più intimi dei nostri fans. Claudia con tanto impegno e amore, visto che tu consideravi le tue creazioni come dei figli, assemblerà e seguirà gli sviluppi di ogni minimo pezzetto con cura come fa una madre con i propri piccoli, fino a giungere alla completezza del capo… Il team Eros Veneziani quindi intende proseguire con tenacia, continuando a mantenere la sua produzione in Italia, precisamente a Ceto, un piccolo borgo della Valle Camonica, avvolto fra le montagne; credendo nella potenza e nell’apprezzamento del “made in Italy” nel mondo, seppur in questi periodi difficili risulta una scelta impegnativa proprio per gli alti costi che comporta, ma sapendo comunque che qualitativamente e da un punto di vita di design è una scelta imbattibile e non sicuramente paragonabile al “made in China”… Eros che dire.. sei stato un grande hai saputo dare un tocco di magia al mondo del sexy e lo sarai per sempre, pur non essendoci più fisicamente la tua anima sarà sempre qui accanto a noi, alla tua “famiglia”. Un abbraccio e un immenso ti vogliamo bene.
SFOGLIA LA RIVISTA ON-LINE SUL SITO www.luimagazine.com
i tuoi Aldo e claudia Monchieri
Avviso rivolto ai soli soci, ingresso riservato ai soli soci
I LOVE SICILY
La Sicilia e gli scrittori di Riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)
Verdi illustre maestro e noi traviati discepoli
Nasceva a Roncole 200 anni fa
N
I Suoi trionfi
Milano fu per Verdi la terra promessa. Dopo l’apprendistato il suo talento fu scoperto nel capoluogo lombardo. Trionfò nel 1842 con “Nabucco”, ispirato alla storia assiro-babilonese del re Nabuccodonosor. Ancora oggi l’opera è messa in scena in tutto il mondo. I versi “Va’ pensiero sull’ali dorate” commuovono con la loro vibrante poesia. C’è un impeto che esprime la passione collettiva, quella nazionale, tanto che gli spettatori percepiscono l’appartenenza alla Patria. Qualunque essa sia. Cominciò così la sfolgorante carriera del musicista. Le vetrine di Milano esponevano cravatte “alla Verdi”. Gli organetti di strada suonavano le sue opere e i salotti mondani accoglievano il giovane maestro. Nel 1851 Verdi non aveva rivali in Europa. Era all’apice della carriera con il successo della “trilogia popolare”: “Rigoletto”, “Trovatore”, “Traviata”. La sua musica si fa complessa, meno orecchiabile ma più drammatica. Se vogliamo, Verdi si fa più moderno, come nel dramma liberamente tratto dall’opera di Dumas figlio. Quella singolare “Signora delle camelie” che diventa canovaccio di un poema in musica inneggiante alla vita ed ai suoi splendori. Tanto che l’eroina muore tra le braccia di Alfredo e il suo canto lacerante acquista sfumature notturne. Un addio alla vita che è un trionfo dei sensi. “Amami Alfredo” ci sembra di sentirlo nel raptus vocale di Maria Callas. Ci identifichiamo come moderni traviati nella sua icona.
Magnifici “Vespri” siciliani
on ci piace dichiarare la nostra età. Lo faranno i nostri biografi. Possiamo comunque dire che siamo gli ex - ragazzi degli anni Sessanta. Quelli che per primi andarono alle superiori, con pantaloni a zampa d’elefante, foulard fantasia e capelli scomposti da beatnik. Ascoltavamo estasiati i dischi dei Beatles e ballavamo come pazzi al ritmo dei Rolling Stones. Facevamo guerra alle canzoni sdolcinate che ci trasmetteva la radio dei nostri nonni. Tutte “cuore e amore”, senza variazione. Ma quando c’era il varietà televisivo del sabato sera occhi e orecchi diventavano per qualche ora videoaudiodipendenti. C’era la vedette per eccellenza: Mina. Tra brani swing e slow sensuali, cantava i classici napoletani da “O sole mio” a “Te voglio bene assaje”. Poi all’improvviso, in uno slancio della sua follia creativa, inventava improvvisati siparietti melodrammatici, con arie liriche tratte dalla “Tosca”. Poco ci mancò che improvvisasse “La Traviata”. Chissà se un giorno lo farà in CD, naturalmente! Fu in quei memorabili show che scoprimmo la sublime bellezza del melodramma. Poi andammo alla Scala di Milano, in occasione dei grandi eventi della stagione lirica. Verdi era l’autore più rappresentato, molto più di Wagner di cui ricorre quest’anno il bicentenario della nascita. Una strana coincidenza che ancora attira e respinge due maestri della musica mondiale. Uniti dal comune destino di essere coetanei, carismatici, amici mai.
Verdi musicista nazional-popolare sfogliò la storia come una margherita. Vi trovò una pagina gloriosa. Quella dei Vespri Siciliani che anticipava vagamente il nostro Risorgimento. Il 30 marzo 1282 la Sicilia insorse attraverso un moto popolare contro il governo degli Angioini. Ne uscì un’opera non facile come “Les vêpres siciliennes” su libretto di Eugène Scribe (Parigi 1855) ma grandiosa nella partitura musicale e nella coreografia. Come “grand – opéra” è povera di drammaturgia ma sontuosa nella tessitura musicale.
Celeste Aida
Come tutti i maestri della musica, da Bellini a Puccini, da Wagner a Strawinskij, anche Verdi ebbe riduzioni cinematografiche e televisive. Il personaggio di Aida trovò una spettacolare versione nel film musicale di Clemente Fracassi. Era il 1953 e il cinema italiano era sensibile sia ai copioni letterari che a quelli melodrammatici. Il film esibisce su fondali di cartone e in un’ouverture resa a uso e consumo massificato la maestosa storia della “celeste Aida”, la schiava etiope a cui Radamès, valoroso capitano dell’esercito faraonico, sogna di ridare trono e patria perduti. Melodramma da fiumi di lacrime, quasi antesignano dei futuri teleromanzi, il film mette in primo piano la diciannovenne Sophia Loren dipinta di nero come in un quadro picassiano e doppiata dalla voce angelica di Renata Tebaldi. Una Aida partenopea tutta “anema e core”.
SFOGLIA LA RIVISTA ON-LINE SUL SITO www.luimagazine.com