Inside a new form of the city. La corona produttiva torinese

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A T E L I E R PROGETTAZIONE

URBANA

INSIDE A (NEW) FORM OF THE CITY LA

CORONA

P R O D U T T I VA

TORINESE

Politecnico di Torino | Laurea Triennale in Architettura | Atelier Progettazione Urbana | A.A. 2019 - 2020 | Prof. Cristina Bianchetti | Prof. Simona della Rocca | Collaboratori: Eloy Llevat Soy, Luis Martin, Alina Salahoru, Zeynep Tulumen


I

ATLANTE

II

STRATEGIE

1.0_ 2.0_ 3.0_ 4.0_

Spatial inequalities Productive Landscapes Public spaces Pastoral Landscapes

1.1_ Il plateau B /·DUFLSHODJR 2.1_ Il frammento 2.2_ La traversée 3.1_ Il fiume B /D WDQJHQ]LDOH 4.1_ La membrana 4.2_ Radical pastoral

L’Atelier di Progettazione Urbana INSIDE A NEW FORM OF THE CITY si propone come un’indagine progettuale sul territorio della prima corona produttiva attorno a Torino. È la ville industrielle osservata da fuori (o un’altra ville industrielle). In questo tipo di indagine, il progetto è usato come strumento di conoscenza del territorio, non solo come un insieme organizzato di indicazioni o norme che ne guidano la trasformazione. Attraverso disegni, scritti, parole il progetto si misura con i caratteri specifici del territorio che osserva senza ridurne la complessità. Un’indagine progettuale è innanzitutto un’esplorazione di questioni complesse che hanno al centro lo spazio. INSIDE: dentro, dentro KP Zt KLU[YV \U JVYWV ÄZPJV [LYYP[VYPHSL Inside joke: qualcosa di comprensibile entro un dominio ZLTHU[PJV KLÄUP[V :[HYL KLU[YV SH U\V]H MVYTH KLS [LYYP[VYPV ZV[[PU[LUKL JHWPYSH VYPLU[HYSH :V[[PU[LUKL un atteggiamento progettuale. A NEW FORM OF THE CITY: la corona come insieme di frammenti di società rurali tradizionali e di nuovi abitanti; di processi KP HIIHUKVUV L KP PU[LUZPÄJHaPVUL KP \ZP L ]HSVYP" KP saperi tradizionali e di nuove tecnologie. Non si lavora per coppie avversative. Ci si dispone a cogliere nuove JVUÄN\YHaPVUP [LYYP[VYPHSP L’Atelier è costruito intorno a due esercizi. Da una parte un Atlante interpretativo del territorio a partire da quattro temi. Dall’altra una serie di strategie radicali, a partire dai quattro temi dell’atlante, che provano a immaginare una visione diversa di questo territorio. Una visione lontana dalle retoriche che contrappongo centri e periferie. Una visione che mette al centro i margini.


&RPSUHVHQ]H QHOOD FLQWXUD WRULQHVH ,QGXVWULD QHUR DJULFROWXUD URVVR DELWDUH JULJLR


6LVWHPL DPELHQWDOL GHOOD FLQWXUD WRULQHVH %RVFKL SDUFKL QHUR ÀXPL URVVR


5D]LRQDOLWj GLIIXVH GHOOD FLQWXUD WRULQHVH $FTXD IHUUR DVIDOWR


I comuni della prima cintura torinese.


I

$7/$17(


S P A T I A L , 1 ( 4 8 $ / , 7 , ( 6

Studenti: Parente Matteo, Peraldo Matton Marco, Pilotto Daniele, Piovano Arianna, Rivetti Nicoletta, Rocco Alessia, Traverso Elisabetta, Uliana Federico


01

02 II

POPOLAZIONE VI_Numero di abitanti VII_Variazione demografica IX_Fasce di etĂ X_Livello di educazione XI_Occupazione per settore XII_Popolazione straniera

DISUGUAGLIANZA XVI_Reddito medio XVII_Reddito medio e Zone industriali XVIII_Disoccupazione XIX_Disoccupazione e Zone industriali XX_PovertĂ assoluta XXI_Edilizia sociale

03

WELFARE

04

LUOGHI

XXIV_Edilizia popolare XXVI_Fondazioni benefiche XXVIII_Terzo settore e povertĂ assoluta XXIX_SanitĂ XXX_Istruzione XXXII_Politiche

XXXVI_CittĂ degli estremi XXXVII_Torino Ă trois vitesses ;;;9,,,B7HUULWRUL GHOO¡HVFOXVLRQH XL_Distanze XLII_Borgata Lesna - Grugliasco XLVII_Quartiere le “Maddaleneâ€? - Chieri

“Violazione dei diritti altrui, siano essi sanciti dalla legge o semplicemente riconosciuti dalla ragione e dalla morale, è FDUDWWHUH GL FLz FKH q FRQWUDULR DOO¡HTXLWj H DOO¡LPSDU]LDOLWj Âľ &HUFDQGR OD SDUROD LQJLXVWL]LD TXHVWD q OD GHĂ€QL]LRQH SL comune e reperibile su qualsiasi piattaforma, tuttavia le sue GHFOLQD]LRQL VRQR EHQ SL DPSLH H YDVWH Un esempio sono le “Ingiustizie spazialiâ€?, celate nella quotidianitĂ che ogni giorno viviamo, e che spesso ci impedisce di coglierle, facendo passare questa categoria in secondo piano. ,O IHQRPHQR GHOO¡,QJLXVWL]LD 6SD]LDOH SHUz VHEEHQH QRQ YHQJD VSHVVR YDOXWDWR DIĂ LJJH OD TXRWLGLDQLWj GL PROWH SHUVRQH EDVWL SHQVDUH DOO¡DFFHVVLELOLWj RJQL HVVHUH XPDQR KD GLULWWR in quanto tale ad avere pari opportunitĂ in termini di accesVR DL VHUYL]L FKH VLDQR DOLPHQWDUL VDQLWDUL R G¡LVWUX]LRQH D prescindere dalla propria condizione sociale e personale, PD WDOYROWD TXHVWR QRQ DYYLHQH H LO IHQRPHQR GHOO¡,QJLXVWLzia Spaziale prende il sopravvento. Che questo viva in una grande metropoli, come Torino, o in un piccolo paese di provincia, ogni persona deve poter DYHUH SDUL RSSRUWXQLWj GL VFHOWD H SDUL VXSSRUWR DO Ă€QH GL JDUDQWLUH XQD PLJOLRU FRQGL]LRQH GL YLWD DOO¡LQWHUD FRPXQLWj Numerose ricerche in questo senso dimostrano quanto il divario tra cittĂ e provincia sia estremamente profondo: “A FURZQ $WODV 6SDFLDO ,QHTXDOLWLHVÂľ mira alla creazione di carWH DSSRVLWH FKH LOOXVWULQR FKLDUDPHQWH OH GLVFRUGDQ]H DOO¡LQterno della Corona Torinese, mostrando come il fenomeno GHOO¡,QJLXVWL]LD 6SD]LDOH DIĂ LJJD L FRPXQL GHO WHUULWRULR OLPLtrofo al capoluogo piemontese, descrivendo una disuguaJOLDQ]D VRFLDOH H WHUULWRULDOH FKH %HUQDUGR 6HFFKL GHĂ€QLUHEbe come “La cittĂ dei ricchi e la cittĂ dei poveriâ€?.

III


01

IV

POPOLAZIONE

Santa Fe, Unequal Spaces - Johnny Miller, 2018

V


Abitanti per comune

0

3000

Variazione demografica

6000 m

0

3000

6000 m

VI

VII

2018

0,35%

0,81%

2011

-10,18%

2001 -13,79%

1991 -4,37%

1981

13,84%

Fonte: https://www.tuttitalia.it/piemonte/provincia-di-torino/94-comuni/popolazione/

10.000 <

10.000-20.000

20.000-40.000

40.000-50.000

> 50.000

7RULQR

1.026.000

Torino

1961

)RQWL KWWSV ZZZ ZLNLSHGLD RUJ KWWSV XJHR XUELVWDW FRP $GPLQ6WDW LW LW GHPRJUDÀD GDWL VLQWHVL WRULQR


Fasce di età

0

3000

6000 m

VIII

IX

Italia

Torino

Densità di popolazione - ab/kmq

Fonti: https://www.tuttitalia.it, http://dati.istat.it


Livello di istruzione

0

3000

Occupazione per settore

0

6000 m

3000

6000 m

X

XI

1HOOD FDUWD YHQJRQR HYLGHQ]LDWL L OLYHOOL GL HGXFD]LRQH QHL FRPXQL GHOOD FLQWXUD WRULQHVH PHWWHQGR LQ UHOD]LRQH OH SHUFHQWXDOL GL FLWWDGLQL DYHQWH UHODWLYD IDVFLD G·LVWUX]LRQH Vengono evidenziati i comuni con un tasso di laureati inferiore rispetto alla media.

Fonte: http://dati-censimentopopolazione.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DICA_CARATT_ATTL_COM

Fonte: http://dati-censimentopopolazione.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DICA_INDIC_LAV

0.56 %

Torino

31.63 % 33 % 16.25 %

$QDOIDEHWD DQQL H SL Licenza di scuola elementare Licenza di scuola media Diploma di scuola secondaria Diploma terziario non universitario del vecchio ordinamento e diplomi Titoli universitari

21.85 %

Italia

32.36% 32.84 % 0.39% 11 %

$QDOIDEHWD DQQL H SL Licenza di scuola elementare Licenza di scuola media Diploma di scuola secondaria Diploma terziario non universitario del vecchio ordinamento e diplomi Titoli universitari

2%

Torino

31 % 40% %

Occupati settore Primario Occupati settore Secondario Occupati settore Terziario Occupati settore Terziario avanzato

5%

Italia

2 38 % 30 %

Occupati settore Primario Occupati settore Secondario Occupati settore Terziario Occupati settore Terziario avanzato


Popolazioni straniere

0

3000

6000 m

XII

XIII

Fonte: https://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri-2019/

Fonte: https://www.tuttitalia.it/piemonte/provincia-di-torino/statistiche/cittadini-stranieri-2019/

< 500

500-1000

1000-2000

2000-3000

Numero di stranieri nella CittĂ Metropolitana di Torino

221.842

Numero di stranieri in Italia

5.225.503

> 3000 Europa comunitaria

Europa

Africa

Asia

America


02

XIV

DISUGUAGLIANZA

Falchera, Torino Fonte: http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=5432

XV


Reddito medio

Reddito medio e Zone industriali

0

0

3000

6000 m

3000

6000 m

XVI

XVII

Fonte: https://www.google.it/maps

Fonte: http://www.comuni-italiani.it/01/statistiche/

!

16.051-16.883

14.606-14960

13.084-13.843

Aree industriali * base carta reddito medio procapite

Aree industriali dismesse


Disoccupazione

Disoccupazione e Zone Industriali Confronto tra disoccupazione e zone industriali

0

3000

6000 m

0

3000

6000 m

XVIII

XIX

Fonte: http://dati-censimentopopolazione.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DICA_INDIC_LAV

8,91% 10,26% Torino 31,44%

Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione femminile Tasso di disoccupazione maschile Tasso di disoccupazione giovanile

11,42% 13,60% Italia

Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione femminile Tasso di disoccupazione maschile Tasso di disoccupazione giovanile

Fonte: https://www.google.it/maps

Aree industriali * base carta disoccupazione

Industria dismessa


Edilizia sociale

Povertà assoluta

0

3000

0

6000 m

3000

6000 m

XX

XXI

Totale di domande presentate per ogni comune della cintura

In questa carta abbiamo formulato degli indici di povertà assoluta in relazione al numero di famiglie al di sotto della soglia di povertà per comune delle corona torinese.

/·DQDOLVL GHO IHQRPHQR GHO IDEELVRJQR DELWDWLYR VL EDVD VX WUH GDWL IRQGDPHQWDOL UDSSRUWDWL WUD GL ORUR LO YDORUH GHOOH IDPLJOLH LQ GLVDJLR SHU FRPXQH GHOOD &RURQD WRULQHVH UHOD]LRQDWR VRWWR IRUPD GL JUDÀFR FRQ OH GRPDQGH VRGGLVIDWWH H QRQ GL ULFKLHVWD SHU XQ·DELWD]LRQH SRSRODUH

Fonte: http://www.comuni-italiani.it/01/statistiche/ )RQWL KWWS ZZZ FLWWDPHWURSROLWDQD WRULQR LW FPV ULVRUVH WHUULWRULR GZG RID SGI GRFXPHQWL RVVHUYDWRULRBVWUDQLHUL RVVVWUDBUDSSRUWRÀQDOHB SGI http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/territorio-urbanistica/fabbisogno-abitativo/fabbisogno-abitativo-interattivo

0,8-1,10

1,20-1,40

1,50-1,60

> 1,60 %

Domande per le case popolari insoddisfatte Domande per le case popolari soddisfatte Famiglie in disagio abitativo


03

XXII

WELFARE

Caritas, Moncalieri

XXIII


Edilizia popolare

0

3000

0

6000 m

3000

6000 m

XXIV

XXV

,Q TXHVWD FDUWD VL SXz QRWDUH FRPH OD SUHVHQ]D GL HGLOL]LD SRSRODUH QRQRVWDQWH VLDQR SUHVHQWL LQ WXWWD OD FRURQD WRULQHVH VL FRQFHQWUL VRSUDWWXWWR QHL FRPXQL D PLQRUH UHGGLWR

Fonti: https://www.google.it/maps, https://www.atc.torino.it/ricercazona

Fonti: https://www.google.it/maps ,https://www.atc.torino.it/ricercazona

1-3 abitazioni *base carta reddito medio

4-6 abitazioni

Quartieri popolari

1-3 abitazioni *base povertà assoluta

4-6 abitazioni

Quartieri popolari


Fondazioni benefiche

0

3000

6000 m

XXVI

XXVII ,Q TXHVWD FDUWD DEELDPR YROXWR DQDOL]]DUH QHO GHWWDJOLR L SURJHWWL H L ÀQDQ]LDPHQWL IDWWL GD DOFXQH GHOOH IRQGD]LRQL EHQHÀFKH FKH KDQQR IDWWR PDJJLRUL GRQD]LRQL GDWL GHO JUDÀFR DO /D VWUDJUDQGH PDJJLRUDQ]D GL TXHVWH IRQGD]LRQL KD VHGH D 7RULQR H VRQR OHJDWH D SL VHWWRUL GD TXHOOR SURGXWWLYR D TXHOOR EDQFDULR ÀQR DOOH IRQGD]LRQL GHJOL RUGLQL SURIHVVLRQDOL SUHVHQWL D 7RULQR /·D]LRQH GL TXHVWH IRQGD]LRQL VL DWWLYD WUDPLWH GXH VLVWHPL LQWHUYHQWL GLUHWWL VXOOD &RURQD 7RULQHVH OD &RPSDJQLD GL 6DQ 3DROR SULPHJJLD LQ TXHVWR D OLYHOOR GL SURJHWWL RSSXUH WUDPLWH FROODERUD]LRQL WUD GLYHUVH IRQGD]LRQL ´PDJJLRULµ H DOFXQH SL SLFFROH SUHVHQWL VXO WHUULWRULR

)RQWL KWWSV ZZZ FRPSDJQLDGLVDQSDROR LW KWWSV ZZZ FRPSDJQLDGLVDQSDROR LW LWD ,QWHUYHQWL 3ULQFLSDOL 7RULQR 8IÀFLR 3LR KWWS ZZZ IRQGD]LRQHFUW LW KWWSV ZZZ IRQGD]LRQLEDQFDULHSLHPRQWH LW RVVHUYDtorio/, https://www.enordovest.com/2019/10/compagnia-di-san-paolo-fa-la-levatrice.html, https://www.specchiodeitempi.org/, https://www.fondazioneagnelli.it/, https://www.lavazza.it/it/sostenibilita/fondazione.html

1- Compagnia di San Paolo 2- Fondazione Giovanni Agnelli 3- La Stampa 4- Fondazione per la Scuola 8IÀFLR 3LR )&$ 0LUDÀRUL

)RQGD]LRQH & 5 7 8- Luigi Lavazza s.p.a. )RQGD]LRQH SHU O·$UFKLWHWWXUD

Raggio di azione

&RPSDJQLD GL 6DQ 3DROR UHWH

Progetti Compagnia di San Paolo

)RQGD]LRQH *LRYDQQL $JQHOOL UHWH

$OWUH IRQGD]LRQL UHWH

Progetti Fondazione Giovanni Agnelli

3URJHWWR $OWUH IRQGD]LRQH UHWH

Specchio dei Tempi fondazione/Fondazione *LXVHSSH H 3HULFOH /DYD]]D 2QOXV UHWH

Progetti Specchio dei Tempi fondazione/Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus

&RQQHVVLRQL FRQ DOWUH 2QOXV SURJHWWL FRQGLYLVL

Connessioni dirette


Terzo settore e Povertà assoluta

0

3000

6000 m

SanitÃ

0

3000

6000 m

XXVIII

XXIX

&RPH IRUPD GL FRQWUDVWR DOOD SRYHUWj VL SXz QRWDUH DOO·LQWHUQR GHOOD &RURQD 7RULQHVH XQD SUHVHQ]D QRWHYROH GHO 7HU]R 6HWWRUH LQ SDUWLFRODUH SHU TXDQWR ULJXDUGD DVVRFLD]LRQLVPR UHOLJLRVR FKH q SUHVHQWH LQ QXPHUR OHJJHUPHQWH PDJJLRUH D OLYHOOR HQWL EHQHÀFL GLRFHVDQL H QRQ VROR ULVSHWWR DOO·DVVRFLD]LRQLVPR GHOOH RQOXV ,O VRVWHJQR DL PLJUDQWL LQ DUULYR GD VLWXD]LRQL GLIÀFROWj q XQ WHPD VHQWLWR GD HQWUDPEH OH WLSRORJLH GL DVVRFLD]LRQLVPR VHEEHQH LO QXPHUR GL FHQWUL OXQJR OD FRURQD WRULQHVH VLD LQIHULRUH ULVSHWWR DG DOWUL WLSL GL HQWL

/·H[ PDQLFRPLR &RWWROHQJR GL &ROOHJQR VL SUHVHQWD FRPH XQLFR HVHPSLR DOO·LQWHUQR GHOOD FLQWXUD GL VWUXWWXUD RVSHGDOLHUD WUDVIRUPDWD VXFFHVVLYDPHQWH LQ $6/ &RQ OD FKLXVXUD GHL PDQLFRPL QHJOL DQQL ¶ OD VWUXWWXUD q VWDWD GDSSULPD ULVWUXWWXUDWD H SRL FRQYHUWLWD LQ $]LHQGD 6DQLWDULD /RFDOH Fonte: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/organizzazione-strutture-sanitarie/strutture-ospedaliere

)RQWL KWWSV ZZZ GLRFHVL WRULQR LW KWWSV LWDOLDQRQSURÀW LW KWWSV ZZZ JRRJOH FRP PDSV

Associazionismo/Onlus *base carta povertà assoluta

Associazionismo religioso

&HQWUL SHU O·LQWHJUD]LRQH H GL VRFFRUVR SHU L PLJUDQWL

Cliniche Private

Ospedali

Ex Cottolengo


Istruzione

0

3000

6000 m

XXX

XXXI

7UDPLWH OR VWXGLR H O·LQGLYLGXD]LRQH GL HGLÀFL VFRODVWLFL LQ WXWWD OD FLQWXUD q SRVVLELOH QRWDUH FRPH FL VLDQR ]RQH FRQ XQD FRQFHQWUD]LRQH PROWR LQIHULRUH rispetto ad altre. Questo potrebbe creare disagi ai ragazzi di un dato comune che sarebbero dunque costretti a giornalieri spostamenti.

Fonte: https://www.tuttitalia.it/piemonte/provincia-di-torino/41-scuole/

Fonte: https://www.tuttitalia.it/piemonte/provincia-di-torino/41-scuole/

Scuola Elementare

Scuola Media

Scuola Superiore

Università 6FXROD GHOO·LQIDQ]LD

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

Scuola secondaria di secondo grado

UniversitÃ


Politiche

0

3000

6000 m

XXXII

XXXIII

TORINO 2030 Cittadella della salute

Cittadella delle Scienze

Nuova Biblioteca civica H[ 3DOD]]R 1HUYL

Fattoria KM0 (produzione LGURSRQLFD

Linea 2 della metro

Prolungamento Linea 1

Le politiche che la Città metropolitana di Torino ha attuato, in particolare negli ultimi anni, come forma di miglioramento delle condizioni sociali della corona torinese e di lotta DOOD SRYHUWj VRQR HVVHQ]LDOPHQWH WUH XQ SURJHWWR SHQVDWR SHU ULDWWLYDUH O·HFRQRPLD GHOOH LPSUHVH FKH LQ VHJXLWR DOOD FLVL HFRQRPLFD GHO KDQQR VXELWR XQ QHWWR FDOR SURGXWWLYR FKH KD SRUWDWR LQ DOFXQL FDVL DOOD FKLXVXUD GL DWWLYLWj SHU IDOOLPHQWR 723 ('*( XQ SURJUDPPD GL ULTXDOLÀFD GHOOH SHULIHULH GHL FRPXQL SL SRSRODWL GHOOD FRURQD WRULQHVH VRSUD DE HG LQÀQH LO SURJUDPPD 7RULQR LO SULPR YHUR H SURSULR SLDQR VWUDWHJLFR DWWXDWR GHOOD *LXQWD $SSHQGLQR GDOOD FUHD]LRQH GHOOD &LWWj 0HWURSROLWDQD QHO 2013.

Fonti: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/sviluppo-economico/bando-periferie-riq-urbana/top-metro/, KWWS ZZZ FRPXQH WRULQR LW VIRJOLDWR 725,12 725,12 ÀOHV DVVHWV EDVLF KWPO SDJH KWPO http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2019/progetto_top_edge/, http://www.comune.torino.it/trasporti/bm~doc/dossierlinea2completo-2.pdf Torino 2030

723 ('*( ODYRUR

723 0(752 ULTXDOLÀFD]LRQH GHOOH SHULIHULH


04

XXXIV

LUOGHI

Borgata Lesna, Grugliasco Fonte: https://www.google.it/maps

XXXV


Città degli estremi

Torino à trois vitesses Retrocessione, Peri-urbanizzazione, Gentrificazione

0

3000

6000 m

0

3000

6000 m

XXXVI

XXXVII

*XDUGDQGR LO WHUULWRULR GHOOD &LQWXUD H 7RULQR VL QRWD FRPH L GXH WHUULWRUL FRVWLWXLVFDQR XQ XQLFXP /D &LQWXUD UDSSUHVHQWD O·HVWUHPL]]D]LRQH GHOOH GLVXJXDJOLDQ]H VRFLDOL GHO WHUULWRULR PHWURSROLWDQR GL 7RULQR FRQ XQD VHULH GL FRPXQL D HVW PROWR ULFFKL 3HFHWWR 7 %DOGLVVHUR 3LQR 7 GD XQ ODWR H GDOO·DOWUR GHOOH VLWXD]LRQL GL HVFOXVLRQH RVVLD OXRJKL FRQ scarsa presenza di welfare, con popolazioni anziane e straniere per la maggior parte. Abbiamo provato a teorizzare, seguendo la teoria di Bordeau e Donzelot, un territorio PHWURSROLWDQR GLSHQGHQWH GD XQ &HQWUR OXRJR GHOOH GHFLVLRQL H GHOOD JHVWLRQH GL TXHVWR WHUULWRULR H UHJRODWR GDOOD ´WUH YHORFLWjµ 'RQ]HORW

)RQWL KWWSV FRQWURSLDQR RUJ UHJLRQDOL SLHPRQWH JHQWULÀFD]LRQH D WRULQR OD VWUHHW DUW FRPH DUPD GHOOD ODYD]]D LQ FLWWD KWWSV ZZZ DFDGHPLD HGX ,OBTXDUWLHUHBFKHBVLBGLVWLQJXH B8QBFDVRBGLBJHQWULÀFDWLRQBDB7RULQR KWWSV LW ZLNLSHGLD RUJ ZLNL $XURUDB 7RULQR

https://www.mercatocentrale.it/blog/in-principio-era-la-gentry/ KWWSV ZHEWKHVLV ELEOLR SROLWR LW WHVL SGI http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2003/06/suppo2/00000019.htm KWWSV HVSULW SUHVVH IU DUWLFOH MDFTXHV GRQ]HORW OD YLOOH D WURLV YLWHVVHV UHOHJDWLRQ SHULXUEDQLVDWLRQ JHQWULÀFDWLRQ

Fonti: KWWSV HVSULW SUHVVH IU DUWLFOH MDFTXHV GRQ]HORW OD YLOOH D WURLV YLWHVVHV UHOHJDWLRQ SHULXUEDQLVDWLRQ JHQWULÀFDWLRQ , https://www.google.it/maps Bordieu P., La misère du mond 6HXLO 3DULV

Centro

&RPXQL D UHGGLWR SL DOWR

/XRJKL GHOO·HVFOXVLRQH

Peri-urbanizzazione

Recessione

*HQWULÀFD]LRQH


7HUULWRUL GHOO·HVFOXVLRQH Reddito 0

3000

Età avanzata

Disoccupazione

euro

11.19 %

26.1%

Migrazione SHUFHQWXDOH GL SRS VWUDQLHUD SHU FRPXQH

LQGLFH GL YHFFKLDLD

6000 m

5.80 %

4.55 %

9.83 %

4.3 %

XXXVIII

XXXIX

euro

24.1%

9.1%

10.3 %

28.1%

9.32 %

4.0 %

9.94 %

6.5 %

1. Borgata Lesna 2. Quartiere le “Maddalene”

25.8 % Fonte: https://www.google.it/maps

Verde non permeabile

Tangenziale

Ferrovia

6.5 %


Distanze 25 min 38 min 95 min

0

3000

6000 m

16 min 36 min 89 min

21 min 36 min PLQ

24 min PLQ 136 min 14 min 24 min PLQ

XL

18 min 29 min 60 min

20 min 23 min 93 min

Fonte: https://www.google.it/maps

Percorso in auto

Percorso con i mezzi pubblici

Percorso a piedi/bici

30 min 63 min 141min

23 min 52 min 120 min

34 min 60 min 180 min

25 min 45 min 120 min

XLI


Borgata Lesna - Grugliasco

0

500

Industria

1000

1500

2000 m

Abitato

XLII

XLIII 0

500 Scuola infanzia Scuola infanzia Scuola elementare

Liceo

Biblioteca

1RQ GLVSRQHQGR GHO UHGGLWR SHU ]RQD GHO FRPXQH DEELDPR FHUFDWR GL DQDOL]]DUH OD GLVXJXDJOLDQ]D WUDPLWH O·DQDOLVL GHL SUH]]L PHGL GHOOH DELWD]LRQL DO PHWUR TXDGUR

Fonte: https://www.borsinoimmobiliare.it/quotazioni-immobiliari/Piemonte/Torino-Provincia/Grugliasco

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT

Istruzione

1000

1500

2000 m


0

500

1000

1500

2000 m

0

500

1000

ViabilitĂ principale

Servizi

1500

2000 m

ViabilitĂ secondaria

XLIV

XLV 0

500

Verde Agricolo

1000

Verde Pubblico

1500

Verde Privato

2000 m

0

500

Ferrovia

1000

Fermate autobus

1500

2000 m


Quartiere “Le Maddalene�- Chieri

0

500

1000

1500

2000 m

XLVI

XLVII

PorositĂ

Fonte: https://www.borsinoimmobiliare.it/quotazioni-immobiliari/Piemonte/Torino-Provincia/Chieri

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT

½ PT


0

300

Case popolari

600

Case plurifamiliari

900

Industria

Case monofamiliari

1200 m

Viabilità

0

Ferrovia

300

Verde Privato

600

Verde Residuale

900

1200 m

Verde Pubblico

XLVIII

XLIX 0

300

600

900

1200 m

0

300

600

An_Asilo Nido “Il Grillo Parlante” Sm_Scuola Materna I.C. Chieri III Se_Scuola Elementare I.C. Chieri III Cc: Attività Parrocchiale

Welfare

Abitato

Limiti

Barriere

900

1200 m


PRODUCTIVE/$1'6&$3(6

Studenti: Apa Mariafrancesca, Arsieni Margherita, Casiraro Francesco, Cocucci Federica, De Michele Giulia, Di Bona Luca, Diatto Beniamino, Donato Martina, Grimani Angelo


01

02

03

ABITARE LA CORONA 1.1_Luoghi dell`Abitare e del Produrre 1.2_Cintura Torinese 1.3_Le più importanti infrastrutture per la produzione e la mobilità 1.4_Scali merci ferroviari 1.5_Dati relativi alla mobilità

PRODURRE NELLA CINTURA 2.1_Suolo Agricolo 2.2_Suolo Industriale 2.3_Produzione agricola e industriale 2.4_Carta dei luoghi 2.5_Confronto storico spazi produttivi agricoli 2.6_Confronto storico spazi produttivi industriali 2.7_Abaco spazi produttivi industriali 2.8_Abaco spazi produttivi agricolo INDUSTRIA 3.1_Settori produttivi industriali 3.2_Maglie e peso morfologico 3.3_Piano degli insediamenti produttivi 3.4_Piano degli insediamenti produttivi 3.5_Stato evolutivo aree industriali 3.6_Evoluzione area industriale Vadò 3.7_Infrastrutture della Mobilità

04

AGRICOLTURA 4.1_Superfici produttive agricole 4.2_Superfici produttive agricole 4.3_Numero di aziende agricole 4.4_Densità di aziende agricole 4.5_Uso del suolo agricolo: prodotti 4.6_Uso del suolo agricolo: prodotti 4.7_Superficie coltivata: cereali e foraggere 4.8_Superficie coltivata: frutta 4.9_Confronto del suolo 4.10_Infrastrutture della Mobilità

Significativa è la definizione di “superficie produttiva” fornita dall’architetto Mason White: “La superficie produttiva è un terreno che ha l’abilità di produrre qualcosa… dipende da un’intima comprensione del contesto, del clima e dei processi naturali.” In altre parole, il territorio ci viene ripresentato come bene economico da “usare” e non solo come diario dei segni lasciati dall’uomo sulla natura. Il paesaggio non viene così più contemplato in quanto forziere di bellezze naturalistiche o tradizioni popolari, ma in questa visione è anche un soggetto attivo della vita dei suoi abitanti e dell’economia del territorio. Va inteso però che il paesaggio produttivo non può ricevere qualsiasi tipo di economia, ma sarà necessario individuare delle attività sostenibili sia dal punto di vista naturalistico che economico, come quelle del settore agricolo e della fornitura dei servizi che, grazie all’uso di tecnologie innovative e alla loro attitudine a sfruttare le risorse naturali, meglio possono insediarsi senza alterare l’equilibrio di un ecosistema. Il “Productive Landascape” è una strategia emergente del XX secolo volta ad integrare la produttività nelle città tramite strumenti di pianificazione e paesaggio. Esso concorre a ridefinire lo spazio aperto delle città e supporta la resilienza della matrice urbana attraverso lo sviluppo di un’infrastruttura sostenibile. La realizzazione di un paesaggio produttivo, la sua individuazione e localizzazione spaziale si svolge attraverso diversi livelli che investono vari settori disciplinari: quello urbano, quello ambientale, quello economico-sociale e quello normativo. Un paesaggio produttivo continuo è dato dall’intreccio di elementi di natura diversa e dallo sviluppo temporale differente, che vengono messi a sistema e trasformati in spazi agricoli multifunzionali. Dal punto di vista urbano, l’individuazione degli spazi potenzialmente trasformabili avviene sulla base di diversi fattori, primo fra tutti la loro posizione rispetto al tessuto urbano esistente e rispetto ad altri spazi produttivi con cui costruire relazioni fisiche.

III


01 ABITARE LA CORONA

IV

VISTA AEREA DELLA ZONA INDUSTRAILE E DEL PAESAGGIO PRODUTTIVO DI AVIGLIANA

V


Luoghi dell`Abitare e del Produrre Rapporto produzione Agricola e Industriale con l`Abitare

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

TCintura Torinese Territorio

36km

CAR 65748

40,7%

56,2%

0,2%

UNITA’ LOCALI (IMPRESE)

IMPRESE MANIFATTURIERE

IMPRESE COSTRUTTIVE

IMPRESE ESTRATTIVE

119551

29,6%

32%

0,4%

TOT. ADDETTI NELLE UNITA’ LOCALI

ADDETTI AL MANIFATTURIERO

ADDETTI ALLE COSTRUZIONI

ADDETTI DI IMPRESE ESTRATTIVE

1,1%

1,8%

11,5%

15,5%

IMP. FORNITURE E GESTIONE RETI FOGNARIE-RIFIUTI

IMP. RIMANENTI

VAL. AGGIUNTO MANIFATTURIERO

CRESCITA DELL’EXPORT

0,5%

33%

VALORE AGGIUNTO AGRICOLO

CRESCITA DELL’IMPORT

37,5% ADDETTI AI SERVIZI

0,5% ADDETTI DI ATTIVITA’ NON DICHIARATE E ALTRO

VI

VII

164k ha

1,4 Mln

22 mq

329,1

AREE DI INTERES. NATURALISTICO

RESIDENTI DELLA CINTURA

ABITANTI PER KM^2

24%

9% 18%

DI VERDE URBANO DISPONIBILE PER ABITANTE

AREE DI INTERES. NATURALISTICO PER COMUNE

STRANIERI

71% CENTRI COMMERCIALI

8,6% CONSUMO DI SUOLO

ANZIANI

545

625 Mln Kg

SERVIZI PER L’INFANZIA

TOT. RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTI IN UN ANNO

120

SITI CULTURALI

Abitare -

Industriale -

Agricolo

FONTE: ISTAT


Le più importanti infrastrutture per la produzione e la mobilità 0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

Scali merci ferroviari Focus sugli scali ferroviari dismessi oppure attualmente attivi. Tra gli scali dismessi vi è lo Scalo Valdocco, situato nella tratta tra Porta Susa e la Stazione Dora. E’ prevista la ristrutturazione, attualmente in corso, che trae origine dal “Piano d’interventi straordinari” della prima metà degli anni Settanta. In essi vi si prevede il cosiddetto Passante ferroviario, ossia un collegamento ferroviario integrato, con lo scorrimento sotterraneo dei binari ferroviari, il conseguente abbassamento del Scalo Vanchiglia”, è un ex scalo merci posto al termine di una lunga trincea ferroviaria, che in origine si diramava dalla ferrovia Torino-Milano. Entrò in funzione nel 1926 come scalo merci a servizio spprattutto del quartiere di Vanchiglia e delle sue fabbriche. Rimase in funzione sino ai tardi anni ‘90, quando iniziarono a chiudere molti stabilimenti; ora è in stato di abbandono e degrado. Al contrario ad Orbassano troviamo l’Interporto di Torino (S.I.T.O) ancora attivo ed occupa un’area complessiva di 2.800.000 metri quadrati. Al suo interno sono presenti circa 150 binari tra tronchi e di transito. L’interporto è connesso con la tangenziale sud e garantisce un buon collegamento con tutta la rete autostradale verso la Francia, la Lombardia, la Liguria e il sud Italia.

30

32

34

36km

Scalo Valdocco 0

San Benigno Canavese

4km

Stazione Dora

Volpiano Chivasso

Scalo Valdocco

Brandizzo

Caselle Borgaro

Gassino

Venaria Settimo Torinese

Costruzione: 1905 Demolizione: 2010

Savonera C.so Regina Margherita Savonera Reggia di Venaria

San Mauro

Scalo Vanchiglia

S.S. 24

0

4km

S.S. 25 Porta Susa Alpignano

C.so Francia Bussoleno C.soAllamano

VIII

Porta Nuova

IX

S.I.T.O Lingotto C.so Orbassano Orbassano

Debouchè Stupinigi

Candiolo

Scalo Vanchiglia

San Paolo

S.S. 20

Vadò

Trofarello

Gerbole

Borgo Dora

Inizio lavori: 1919 Attivazione: 1926 Dismissione: 1996

Cambiano

Scalo Orbassano S.I.T.O 0

8km

Santena

Fonti: Google Maps AMP, Agenzia della Mobilità Piemontese intermodale24.rail.net Provincia di Torino, ambiente

Attivazione: 1981 Ampliamento: 1990

Principali assi ferroviari e stazioni

Principali assi autostradali

Strade principali

Svincoli autostradali

Scali ferroviari merci ancora attivi (S.I.T.O Orbassano)

Fiume

Agricolo

Zone industriali

Scali ferroviari merci dismessi (Valdocco e Vanchiglia)

Centrali elettriche

area dello scalo

tangenziale

tratta ferroviaria

area dello scalo

tangenziale

tratta ferroviaria


Dati relativi alla mobilità SPOSTAMENTI

MOBILITA’ INDIVIDUALE PER ATTIVITA’

2,5% 2,2% 1,7%

MOTORIZZATI

LAVORATORI STUDENTI PENSIONATI

MEZZI PUBBLICI

14.862

14.862 2.289

Torino ń Cintura

Cintura ń Torino

Torino ń Cintura

2.332 Cintura ń Torino

SPOSTAMENTI IN BASE ALLE FASCE D’ETA’

PERCHE’ CI SI SPOSTA

LAVORO IMQ 2004 - 1,8 milioni IMQ 2013 - 1,4 milioni STUDIO IMQ 2004 - 297.789 IMQ 2013 - 264.421

OVER 64 64-50 49-20 19-11

IMQ 2004

IMQ 2013

16% 23% 52% 9%

20% 23% 48% 9%

X

XI

MOBILITA’ MEZZI PUBBLICI

GLI SCOPI DELLA MOBILITA’

LAVORO STUDIO ACQUISTI COMPAGNIA ALTRI SCOPI

IMQ 2004

IMQ 2013

32,1% 5,4% 26,6% 9,5% 26,5%

30,8% 6,1% 29,9% 8,6% 24,6%

MOBILITA’ MOTORIZZATA PROVINCIA DI TORINO IMQ 2004 IMQ 2013 -

1,82% 1,49%

PUBBLICO

IMQ 2004

IMQ 2013

13,9%

14,9%

56,4%

55,5

29,7%

29,6%

723.057

PRIVATO

2.938.329 ALTRO

1.548.093

651.786

2.427.109 1.297.260

MOBILITA’ INTERNA ED ESTERNA

IMQ 2004 VERSO L’ESTERNO IN INGRESSO INTERNA

IMQ 2013

2,0% 2,5% 2,8% 2,8% 95,2% 94,7%


XII

02 PRODURRE NELLA CINTURA

XIII


Suolo Agricolo 0

2

4

6

8

10

12

14

Suolo Industriale 16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

0

2

4

6

XIV

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

XV

Agricolo

Industriale


Carta dei Luoghi

Produzione agricola e industriale Confronto fra superfici e aziende

6827

580

1_Confronto tra estensione della Provincia di Torino ed estensione dell’Area Metropolitana di Torino (AMT).

Caselle

Settimo Torinese

6827

580 254

2328

64 106

XVI

XVII

Rivoli

3_Area Metropolitana di Torino: rapporto tra industriale. Chieri

11.918

621 3236

Moncalieri

16.080

Villastellone

4_Provincia di Torino: rapporto tra aziende agricole e aziende industriali-manifatturiere.

Estensione Provincia di Torino (kmq)

5_Area Metropolitana di Torino: rapporto tra aziende agricole e aziende industrialimanifatturiere.

Estensione AMT (kmq)

Fonti: ISTAT, 6° Censimento Agricoltura, 2010. | Provincia di Torino, Piano Territoriale di Coordinamento, 2010.

Abitare -

Industriale -

Agricolo


Confronto storico spazi produttivi industriali

Confronto storico spazi produttivi agricoli

0

Chieri

Caselle T.se

Villastellone 2km

0

2km

0

carta IGM impianto storico 1955-1969 provincia di Torino

Cascina Vica 2km

0

Vadò 2,42km

0

Pescarito 3km

0

5,04km

carta IGM impianto storico 1955-1969 provincia di Torino

XVIII

XIX

BDTRE 2018 regione Piemonte

BDTRE 2018 regione Piemonte

ortofoto

ortofoto

Fonti: www.cittametropolitana.torino.it/cartoview/ ; Google maps ; http://www.geoportale.piemonte.it/geocatalogorp/?sezione=mappa

Fonti: www.cittametropolitana.torino.it/cartoview/ ; Google maps ; http://www.geoportale.piemonte.it/geocatalogorp/?sezione=mappa


Abaco spazi produttivi agricoli

Abaco spazi produttivi industriali Cascina Vica 0

Vadò 2,42km

0

Pescarito 3km

0

5,04km

Villastellone

0

Industria

Suolo agricolo

Industria dismessa

Industria

Commerciale

Costruito agricolo

2km

Caselle T.se

0

Chieri

2km

0

XX

2km

XXI

Superficie logistica-residuale

Costruito residenziale

Sistema viario

Sistema viario

Recinti

Dislivello

Dismesso

Commerciale

Industria

Spazio logistico

Spazio residuale

Sistema viario

Recinti

Industria

Edificato a uso agricolo

Suolo agricolo

Residenziale

Sistema viario

Curve di livello


XXII

03 INDUSTRIALE

XXIII


Settori Produttivi Industriali

Maglie e Peso Morfologico Indagine Morfologica dell’incidenza delle singole imprese e del tessuto produttivo

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km 0

62% 14% 24%

12% 10% 78%

Area Produttiva Via Pescarito

Area Produttiva FCA

0% 10% 90%

0% 5% 95%

XXIV

Area Produttiva Corso Allamano

Area Produttiva Rostia

0% 14% 86%

0% 8% 92%

Area Produttiva Via Vernea

Imprese di grana grande

Area Produttiva Vado’

Imprese di grana media

Imprese di grana piccola

Maglia del tessuto produttivo

XXV


Piano degli Insediamenti Produttivi

Piano degli Insediamenti Produttivi

Localizzazzione delle aree

Scomposizione delle Aree per Comuni

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

AREA PIP

COMUNE

SUP. % DA TOT.MQ REAL.

AREA PIP

COMUNE

% DA SUP. TOT.MQ REAL.

DRUENTO

79453

0%

RIVALTA 222389 25%

AREA PIP

COMUNE SUP. % DA TOT.MQ REAL.

BEINASCO 84554

76%

BORGARO 29482

38%

GRUGLIASCO 737285

28%

RIVALTA

41864

0%

BORGARO 27104

63%

MONCALIERI 276219

0%

RIVOLI

410587

0%

BORGARO 256921

0%

MONCALIERI 212866

10%

SETTIMO

64779

0%

XXVI

XXVlI

BORGARO 24684

CHIERI

0%

NICHELINO

46809

0%

SETTIMO 453482

706401 40%

NICHELINO

158344

0%

SETTIMO 674600 79%

COLLEGNO 649874

0%

NICHELINO 318674

73%

COLLEGNO 40000

0%

ORBASSANO 170498

30%

FONTE: https://docplayer.it/17095081-Piano-territoriale-di-coordinamento-provinciale.html

PIP -

Industriale -

Agricolo

Confini delle aree -

Confini dei terreni -

Industrie -

Aree da realizzare

0%


Stato evolutivo aree industriali

Evoluzione area industriale Vadò

Ambiti industriali maggiori di 2,5 MIL MQ

Area industriale del comune di Moncalieri

0

3,5km

Livello di espansione = rapporto superficie aree in previsione e totale superficie ambito industriale L1 = 0 - 24%

L2 = 25 - 49%

Livello di criticità = rapporto superficie aree dismesse e con criticità e totale superficie ambito industriale L3 = 50 - 74%

L4 = 75 - 100%

Negli anni settanta sono stati realizzati la viabilità complessiva, i sottoservizi ed alcuni fabbricati industriali. Nei primi anni ottanta le aziende insediate erano più o meno 60, su una superficie stimata di 825.000 mq. La città di Moncalieri nel settembre del 1996 attuò una variante del Piano Regolatore Comunale che ha individuato nella zona industriale Vadò la realizzazione di un Polo Integrato di Sviluppo come ampliamento dell’area industriale esistente per una superficie territoriale di 640.000 mq. Superficie: Comune di Moncalieri 47.530.000 mq Area industriale Vadò 2.541.086 mq

0

Livello di Espansione

2.834.253 mq

0

0

4 km

Livello di Criticità 75,1%

Volpiano 3,5km

4 km

L4

L3

L2

L1

L1

L2

L3

L4

3,5km

Livello di Espansione

Livello di Criticità 1,7%

Settimo 0

L4

4.069.634 mq

3,5km

L3

L2

L1

L1

L2

L3

L4

3,5km

1955-1969

1970-2005

0

Livello di Espansione

XXVIII

19,5%

8,8%

L4

3.001.288 mq

L3

L2

L1

L1

L2

L3

XXIX

L4

3,5km

Livello di Criticità 7,9%

Torino 3.161.676 mq

3,5km

L4

L3

L2

L1

L1

L2

L3

2006

L4

3,5km

2014

0

Livello di Espansione

L4

L3

L2

L1

L1

L2

4 km

L3

L4

3,5km

Livello di Espansione

Livello di Criticità 16,5%

2018-2019

Moncalieri 3,5km

0

62,4%

2.481.736 mq

3,5km

4 km

Livello di Criticità

Rivalta 0

4 km

Livello di Criticità

Livello di Espansione

0

0

Grugliasco

3,5km 0

4 km

2.541.086 mq

Ambiti industriali consolidati -

L4

L3

Ambiti industriali in previsione -

L2

L1

L1

L2

L3

Ambiti industriali con criticità riferite agli immobili e industrie dismesse

Stato attuale

L4

Censimento 2008 Fonti: www.provincia.torino.gov.it

Dismesso -

Ferrovia -

Tangenziale -

Tra 1970-2005 -

Tra 2006-2014 -

Tra 2018-2019

Fonti: http: Cittametropolitana.torino.it/cartoview/


Infrastrutture della MobilitĂ Comune di Moncalieri 0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17km

Moncalieri

Moncalieri

A55 Diramazione di Moncalieri

San Paolo

San Paolo

XXXI

XXX Trofarello

A55 Tangenziale Sud Bauducchi

SS 20 Vadò Barriera di Trofarello A6

Fonti: Google Earth Comune di Moncalieri

provinciale e la ferrovia, invece, permettono il collegamento diretto del centro abitato con la zona industriale.

Fiume Area industriale

Tangenziale

Strada provinciale

Autostrada

Svincolo

Ferrovia

Scalo ferroviario


XXXII

04 AGRICOLO

XXXIII


Superfici produttive agricole Estensione e resa delle superfici produttive agricole

673

917

96

247

Beinasco

Pecetto Torinese

1192

592

437

Borgaro Torinese

1255

1235

1118

Alpignano

595

Trofarello

San Mauro Torinese

1313

514

303

La Loggia

2221

481

837

Pino Torinese

1280

39

2182

Rivalta di Torino

2754

2950

3146

1014

933

1022

Rivoli

845

1453

Caselle Torinese

Grugliasco

2511

2358

3190

1687

Settimo Torinese

I

XXXIV

XXXV

3246 1541

1413

295

793

1646

1769

850

895

5420

4753

1376

1451 3491

Cambiano

Baldissero Torinese

1810

1988

578

Collegno

Pianezza

1351

Villastellone

Estensione del Comune (ha) 100-111 q/ha 115-117 q/ha

Venaria Reale

85-100 q/ha

Volpiano

Vinovo

2044

2056

621

596

Moncalieri

Chieri

Nichelino

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018

Estensione del Comune (ha) 100-111 q/ha 115-117 q/ha

85-100 q/ha

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018


Aziende Agricole

Aziende Agricole

Numero di aziende agricole con terreni

DensitĂ delle aziende agricole con terreni

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

XXXVI

XXXVII

meno di 50

tra 50 e 100

tra 100 e 200

tra 200 e 300

piĂš di 400

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018

meno di 5 aziende/kmq piĂš di 20 aziende/kmq

5-9 aziende/kmq

10-14 aziende/kmq

15-19 aziende/kmq

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018


Uso del suolo agricolo Estensione delle coltivazioni prevalenti

Beinasco

Pecetto Torinese

Borgaro Torinese

Alpignano

Pino Torinese

Orbassano

Caselle Torinese

Rivalta di Torino

Trofarello

San Mauro Torinese

La Loggia

Grugliasco

Druento

Rivoli

Settimo Torinese

LeinĂŹ

XXXVIII

XXXIX

Cambiano

Baldissero Torinese

Pianezza

Vinovo

Collegno

Villastellone

Venaria Reale

Nichelino

Cereali

Foraggere

Orticole

Coltivazioni industriali

Frutta

Altro

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018

Volpiano

Moncalieri

Cereali

Foraggere

Orticole

Chieri

Coltivazioni industriali

Frutta

Altro

Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018


Uso del suolo agricolo

Uso del suolo agricolo

Coltivazioni prevalenti

Superficie coltivata a frutta

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32

34

36km

XXXX

XXXXI

cereali foraggere

piĂš di 1000 ha 600-999 ha

600-999 ha 300-599 ha

300-599 ha 100-299 ha

100-299 ha

meno di 100 ha Fonti: www.sistemapiemonte.it, Anagrafe Agricola del Piemonte, 2018

mela

nocciola

meno di 1 ha 1-5 ha ciliegia castagna

5-20 ha

20-50 ha

Fonti: Dati Regione Piemonte, 2016.


Confronto del Suolo

Infrastrutture della Mobilità

Villastellone

Comune di Villastellone 0

l 0

l

l

l

l

l

l

l

l 8 km

l 0

l

l

l

l

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1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17km

l 8 km

SP393

SP130

1955-1969: Confini Terreni

Oggi: Suolo Edificato

SP122 Villastellone Autostrada Torino-Savona l 0

l

l

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l

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l 8 km

l 0

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l 8 km

SP122

XXXXIII

XXXXII SP393

1955-1969: Viabilità

l 0

l

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Oggi: Cambiamenti

l

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l 8 km

l 0

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l 8 km

Fonti: Google Earth Comune di Villastellone

Facendo un’analisi del Comune di Villastellone, si può notare una carenza dal punto di vista delle infrastrutture. Guardando la mappa possiamo constatare che, a differenza di Moncalieri, la strada provinciale non si estende lungo il perimetro del centro abitat. In compenso vi è la ferrovia che taglia il centro abitato per poi estendersi lungo il perimetro della zona industriale.

Oggi: Suolo Coltivato

Confine Amministrativo del Comune -

Oggi: Suolo non Coltivato

Confini delle Aree -

Viabilità -

Suolo Coltivato -

Suolo non Coltivato FONTI: http://www.geoportale.piemonte.it/cms/ e http www.cittametropolitana.torino.it/cartoview/

Fiume Autostrada

Tangenziale Area industriale

Strada provinciale

Ferrovia

Scalo ferroviario

Strada provinciale


P U B L I C 6 3 $ & ( 6























PASTORAL/$1'6&$3(6

Studenti: Cianci Simone, Gamba Noemi, Liu Xiao, Marraffa Zoé, Miglietta Giuliano Massimo, Migliore Natalìa


01

PICCOLI CENTRI 1.1_Analisi demografica dei comuni 1.2_Geografia delle frazioni 1.3_Numero di abitanti 1.4_EtĂ media della popolazione 1.5_Casi studio 1.6_A rural Idyll (?) 1.7_Evoluzione dei piccoli centri Barauda Borgaretto Tetti Neirotti Tetti Rosero

1.8_Forme e usi

Borgaretto - Barauda Tetti neirotti - Tetti Rosero

1.9_Distanze 1.10_Progetti Unitari 1.11_Le cascine

02

Borgaretto

UNA CINTURA / CORONA BUCOLICA (?) 2.1_Il territorio che cambia 2.2_Entrare nel territorio 2.3_Rapporto tra aree boschive e coltivato 2.4_I grandi elementi naturali 2.5_Le rive del fiume 2.6_Le rive del fiume 2.7_Forme e usi 2.8_Forme e usi 2.9_Forme e usi

03

FAKE PASTORAL

04

SINTESI

3.1_Oggetti I produttori 3.2_Luoghi Il patrimonio 3.3_Esperienze

4.1_Pastoral landscape

3HU FRJOLHUH LO VLJQLß”FDWR GHO WHUPLQH SDVWRUDOH ÂŞ VWDWR QHFHVVDULR SDUWLUH GD XQD GHß”QL]LRQH WHRULFD ,O WHPD ÂŞ PROWR frequente in letteratura, nelle arti visive e anche nella musica. In queste abbiamo esplorato le varie accezioni del termine dalla poesia bucolica di Teocrito alla poesia di Montale del ventesimo secolo. Ăˆ però nel campo delle arti pittoriche dal XVII al XVIII secolo che il tema del pastorale trova la sua SLHQD UHDOL]]D]LRQH FRQ OD UDIß”JXUD]LRQH GL VFHQH PLWLFKH e idilliache. Nel romanticismo del XIX secolo con paesaggi RYH OD QDWXUD ÂŞ UDSSUHVHQWDWD FRPH FRQIRUWHYROH OXRJR GL rifugio, al tempo stesso violenta e sublime. /D FRQFH]LRQH FKH RJJL DEELDPR GL SDVWRUDOH ÂŞ XQD YLVLRne edulcorata di quei paesaggi Romantici, credere che lo si possa riscoprire abbandonando la tossica cittĂ per una casa in campagna ha fatto sĂŹ che l’urbano penetrasse negli spazi aperti ricreando in natura i modelli insediativi e di vita GHOOD FLWW¢ ,O YDULHJDWR SDHVDJJLR QDWXUDOH ÂŞ VWDWR RPRORJDto e frammentato dal consumo agricolo del territorio. Il countryside non è piĂš un luogo opposto alla cittĂ , ma una sua estensione, rappresenta un modo diverso di viverla: visione sostenuta da Koolhaas nella sua mostra al Guggenheim. Chi vi si trasferisce crede di essere piĂš libero, PD ÂŞ VROR IUXWWR GHOOH LOOXVLRQL JHQHUDWH GHOOH LVWLWX]LRQL H GDOla civiltĂ , come succede in Pastorale Americana di P. Roth. Dov’è oggi il pastorale? Nei piccoli centri della cintura, nei grandi elementi naturali, o nei ruderi agricoli sopravvissuti nel tempo? &KL DELWD OH IUD]LRQL WRULQHVL" /D YLWD QHOOD SULPD FLQWXUD ÂŞ XQD vita di countryside o un altro tipo di vivere urbano? In cosa si differenzia dalla cittĂ ? Nelle forme? Nel paesaggio? Nelle comoditĂ ? Il territorio della cintura non può essere ridotto ad un unico termine come countryside in quanto insieme eterogeneo di grandi elementi naturali e forme insediative. ,O WHUULWRULR GHOOD FLQWXUD ÂŞ XQ FRHVLVWHUH GL XUEDQR H QDWXUD che viene conservata, idealizzata e sfruttata, ma anche vissuta in antichi e nuovi modi e valorizzata.


pastorale1 agg. [dal lat. pastoralis, der. di pastor -oris «pastore»]. – 1. a. Di pastore, dei pastori, che ha rapporto con la vita dei pastori: veste, abito p.; ambiente p.; canti p.; la zampogna p.; un chiaro suon ... di p. accenti Misto e di boscareccie incolte avene (T. Tasso). b. Relativo alla pastorizia: attività p.; cultura p., forma di economia basata sulla pastorizia, con adozione di tecniche, usi, forme sociali e credenze in rapporto a tale attività. 2. Che si ispira alla vita, all’ambiente, al mondo tipico dei pastori: poesia p. (o bucolica), genere di poesia caratterizzata da un’idealizzazione della vita dei pastori e in genere della vita campestre [...] www.treccani.it

Pastoral - Moscow Suburbs, Alexander Gronsky, 2009-2012


Per indagare il tema di un abitare diverso da quello urbano VLDPR SDUWLWL GD XQ‫ڕ‬DQDOLVL GHPRJUDß”FD D VFDOD GL WXWWD OD FLQWXUD &DSLUH FKL DELWD L SLFFROL FHQWUL R FDPSDQLOL" 4XDQWL DELWDQWL KDQQR" 'RYH VRQR VLWXDWL" 8QD SULPD OHWWXUD ª TXHOOD GHOOR VYLOXSSR PRUIRORJLFR FKH TXHVWL FDPSDQLOL KDQQR DYXWR QHO FRUVR GHOOD VWRULD $EELDPR QRWDWR FRPH OH IUD]LRQL VLWXDWH LQ SLDQXUD H YLFLQH D JUDQdi aree industriali abbiano subito un forte e rapido sviluppo QHJOL DQQL ‫ ڕ‬8Q HVHPSLR VLJQLß”FDWLYR ª %RUJDUHWWR %HLQDVFR SLFFROR ERUJR GL DJULFROWRUL H IRUQDFLDL FKH YHGH L VXRL DELWDQWL SDVVDUH GD D ß”QH DQQL ‫ ڕ‬D QHO /D IUD]LRQH VL ª VYLOXSSDWD LQ WHPSL PROWR UDSLGL YLVWD OD ULFKLHVWD SUHVVDQWH GL DELWD]LRQL H YLHQH WRWDOPHQWH ULGLVHJQDWD FRQ FRPSOHVVL GL DELWD]LRQL DWWRUQR DOOD 3LD]]D .HQQHG\ $OWUR FDVR VWXGLR ª OD IUD]LRQH 7HWWL 1HLURWWL 5LYROL SLFFROR FHQWUR DJULFROR FKH VL ª IRUWHPHQWH VYLOXSSDWR QHJOL DQQL 1HJOL DQQL VRQR VWDWL FRVWUXLWL SLFFROL LQVHGLDPHQWL UHVLGHQ]LDOL (‫ ڕ‬VWDWD DQDOL]]DWD DQFKH XQD IUD]LRQH VLWXDWD LQ FROOLQD 7HWWL 5RVHUR 3HFHWWR 7RULQHVH H ULVXOWD HYLGHQWH FRPH OD FROOLQD DEELD LQß•XHQ]DWR OD IRUPD GL TXHVWL SLFFROL FHQWUL GDOOH IRUPH PHQR OLQHDUL H FRPSDWWH 8Q‫ ڕ‬XOWHULRUH LQGDJLQH ª VWDWD HIIHWWXDWD VXOOH FDVFLQH OXRJKL FKH QHOO‫ڕ‬LPPDJLQDULR FRPXQH VL SRVVRQR FROOHJDUH DG XQ‫ڕ‬LGHD GL SDVWRUDOH UXUDOH 6H XQ WHPSR HVVH HUDQR FHQWUL IRFDOL GL XQ WHUULWRULR SHU OR SL» DJULFROR DQFRUD QRQ XUEDQL]]DWR LQ FKH PRGR VRQR ‫ژ‬VRSUDYYLVVXWH‫ ڙ‬DOOR VYLOXSSR GHOO‫ڕ‬XOWLPR VHFROR" 6L VRQR DGDWWDWH DL WHPSL FKH FRUURQR" 2 KDQQR FRQVHUYDWR LO ORUR DVSHWWR RULJLQDOH"

01 PICCOLI CENTRI


Analisi demografica dei comuni

Geografia delle frazioni


Numero di abitanti

EtĂ media della popolazione


Casi studio

A rural idyll (?) TETTI ROSERO

BORGARETTO

BARAUDA

4

2

TETTI NEIROTTI

7HWWL 1HLURWWL %RUJDUHWWR %DUDXGD 7HWWL 5RVHUR

:K\ GR , OLYH WKHUH" $QVZHU :KHQ , ORRN RXW RI P\ ZLQGRZ , VHH green pastures DQG KRUVHV JUD]LQJ /XFNOXP LV D rural idyll D space of recreation DQG ZHOO EHLQJ >‫ @ڢ‬ 9DQHVVD 0LULDP &DUORZ ‫ژ‬3URORJXH‫ ڙ‬LQ 5XUDOLVP 7KH )XWXUH RI 9LOODJHV DQG 6PDOO 7RZQV LQ DQ 8UEDQL]LQJ :RUOG -RYLV 9HUODJ S


Evoluzione dei piccoli centri %DUDXGD

0

NP

0

NP

0

%RUJDUHWWR

NP

NP

0

0

NP

0

NP


Tetti Neirotti

Tetti Rosero

NP

0

0

NP

0

NP

NP

0

0

NP

0

NP


Forme e usi

%RUJDUHWWR %DUDXGD

0

6WUDGH QRQ DVDVIDOWDWH &DPSL FROWLYDWL

Tetti Neirotti - Tetti Rosero

NP

0

6WUDGH DVDVIDOWDWH

$]LHQGH DJULFROH

Verde privato

Capannoni

)LXPH

9HUGH LQFROWR

NP

0

6WUDGH QRQ DVDVIDOWDWH &DPSL FROWLYDWL

NP

0

6WUDGH DVDVIDOWDWH

$]LHQGH DJULFROH

Verde privato

Capannoni

)LXPH

9HUGH LQFROWR

NP

%RVFR


Distanze

Progetti unitari %RUJDUHWWR

NP

0

4 2

:K\ GR , OLYH WKHUH" $QVZHU +RPH RZQHUVKLS LV DIIRUGDEOH ZKLOH LQ FLW\ UHQWV DUH KLJK I have a car that takes me to work in twenty minutes , KDYH D FDU WKDW WDNHV PH WR JURFHU\ VWRUHV DQG EDNHULHV LQ ߔYH PLQXWHV , KDYH D FDU WKDW WDNHV PH WR WKHDWHUV LQ %HUOLQ DQG +DPEXUJ LQ WZR KRXUV %HFDXVH FLW\ SHRSOH KDYH FDUV WRR WKH\ VZDUP WR /XFNOXP DQG WKH 5HLWOLQJ 9DOOH\ RQ ZHHNHQGV 9DQHVVD 0LULDP &DUORZ ‫ژ‬3URORJXH‫ ڙ‬LQ Ruralism: The Future of Villages and Small Towns in an Urbanizing World -RYLV 9HUODJ S

(VHPSL GL SURJHWWL LPPRELOLDUL XQLWDUL GL %RUJDUHWWR ,O SULPR FDVR ª XQ FRPSOHVVR GHWWR LO &HUYR FRVWUXLWR QHO 6L FRPSRQH GL SDOD]]L GL SLDQL GLVSRVWL D FHUFKLR DWWRUQR D XQ JLDUGLQR FRPXQH 2JQL DSSDUWDPHQWR DO SLDQR WHUUD KD LO VXR JLDUGLQR SULYDWR ,O VHFRQGR FRPSOHVVR VL FRQß”JXUD FRPH LO SULPR ,O TXDUWR HVHPSLR ª XQ LPPRELOH XQLFR FRVWUXLWR SUREDELOPHQWH QHJOL DQQL TXDQGR %RUJDUHWWR VL ª HVSDQVD SHU O‫ڕ‬LQGXVWULDOL]]D]LRQH /‫ڕ‬XOWLPR HVHPSLR VL FRPSRQH GL FDVH D VFKLHUD GL GXH SLDQL FRQ JLDUGLQR SULYDWR


Progetti unitari

&RPSOHVVR UHVLGHQ]LDOH LO &HUYR DQQL 9LD 1DWDOH *DOOLQD

3LD]]D .HQQHG\ 9LD &DPSREHOOR

2

4


Le cascine

&DVFLQD $QWLRFD &RVWUX]LRQH ;9 VHFROR

&DVFLQD $EEDGLD GL 6WXUD &RVWUX]LRQH ;,,, VHFROR

&DVFLQD &DYDOLHUD &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD &UDYHWWD &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD GHO )UDQFHVH &RVWUX]LRQH ;9,, VHFROR

&DVFLQD )DOFKHUD &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD /D *UDQJLD 6FRWW &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD 0DUFKHVD &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD 0LQHXU &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD 1REHOOD &RVWUX]LRQH ;9,,, VHFROR

&DVFLQD 1XRYD R %HUWD &RVWUX]LRQH ;9,,, VHFROR

&DVFLQD 3HOOHULQD &RVWUX]LRQH ;9, VHFROR

&DVFLQD 5DQRWWH &RVWUX]LRQH ;9 VHFROR

&DVFLQD 6HPLQDULR &RVWUX]LRQH ;9,,, VHFROR

&DVFLQD 7HWWL %DVVH GL 'RUD &RVWUX]LRQH ;9 VHFROR

0XOLQR GHO 9LOODUHWR &RVWUX]LRQH ;9 VHFROR

)RWR GL (GRDUGR 9LJR

)RWR GL (GRDUGR 9LJR

)RWR GL ,OHQLD =DSSDYLJQD

,O SDVVDWR UXUDOH GHOOD SURYLQFLD 7RULQHVH KD ULYHVWLWR XQ UXROR GL SULPDULD LPSRUWDQ]D VLD GDO SXQWR GL YLVWD HFRQRPLFR FKH SROLWLFR ß”QR DO VHFROR VFRUVR 2VVHUYDQGR GDOO‫ڕ‬DOWR OD FLWW¢ ª DQFRUD SRVVLELOH LQGLYLGXDUH DOFXQL HOHPHQWL GHOO‫ڕ‬DQWLFR DVVHWWR UXUDOH L FXL SXQWL QRGDOL HUDQR UDSSUHVHQWDWL GDOOH FDVFLQH ‫ژ‬D FRUWH FKLXVD‫ ڙ‬GHOOD SLDQXUD WRULQHVH GDOOD WLSLFD IRUPD TXDGUDQJRODUH /XRJKL ‫ژ‬SDVWRUDOL‫ ڙ‬FKH VRSUDYYLYRQR H FRQYLYRQR FRQ O‫ڕ‬DWWXDOH XUEDQL]]D]LRQH &DVFLQH

&DVFLQH DQDOL]]DWH

)RWR GL (GRDUGR 9LJR

)RWR GL (GRDUGR 9LJR

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)RWR GL ,OHQLD =DSSDYLJQD

)RWR GL (PDQXHOD /DYH]]R

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)RWR GL,OHQLD =DSSDYLJQD

)RWR GL ,OHQLD =DSSDYLJQD

)RWR GL (GRDUGR 9LJR


Cascina Abbadia di Stura

Cascina Abbadia di Stura

Cascina Falchera

Cascina Ranotte

Cascina Falchera

Cascina Ranotte

2006


5LQWUDFFLDUH IRUPH EXFROLFKH SX´ ULVXOWDUH GLIߔcile in questo territorio, pertanto ci è sembrato opportuno lasciare che in primis, esso si mostrasse a noi nella sua oggettività. Sono emersi paesaggi diversi: luoghi dove vi è una forte presenza di elementi naturali, come in collina, dove l’uomo trova quasi un rifugio, una bolla “bucolica” in mezzo alla vegetazione, ma anche ampie distese di campi coltivati, che diventano la piattaforma su cui sono disseminati piccoli centri, strade e imprese produttive. Il sistema di forme e usi appare strettamente connesso a questi paesaggi, che sembrano più oggetti passivi plasmati da modi urbani, piuttosto che entità vive e ancor meno idilliache.

02 UNA CINTURA BUCOLICA (?)


Il territorio che cambia

3L» FKH XQD TXDQWLß”FD]LRQH GL HOHPHQWL LQWHQGH HVVHUH XQ‫ڕ‬DQDOLVL SHUFHWWLYD GHO WHUULWRULR _ WHUULWRUL DL PDUJLQL GHOOD FLWW¢ PRVWUDQR GHL SDVWRUDO ODQGVFDSH FRVWUXLWL OH FXL IRUPH YHQJRQR GHß”QLWH GDJOL LPSLHJKL DJULFROL H GDOOH ORUR VWUXWWXUH 3L» FL VL DYYLFLQD DO FHQWUR LQYHFH più i panorami si mescolano. Cambia il modo di attraversare il territorio, che si fa più eterogeo.

Entrare nel territorio


Rapporto tra aree boschive e coltivato


I grandi elementi naturali

Le rive del fiume 1

2

)LXPL ERVFKL FROOLQH H SLDQXUH 4XHVWL L JUDQGL HOHPHQWL QDWXUDOL GHO WHUULWRULR &RPH VL DELWD LQ UDSSRUWR DG HVVL" &KH LQß•XHQ]D KDQQR sulla vita e sulle pratiche che l’uomo può svolgere? E soprattutto che paesaggi nascono dall’incontro di questi fattori? I seguenti casi scelti in analisi cercano di riassumere solo alcune delle situazioni che si possono incontrare nella prima cintura di Torino

(GLߔFDWR

Bosco

Coltivato


Forme e usi

Le rive del fiume

3

(GLߔFDWR

4

Bosco

Coltivato

5

(GLߔFDWR

6

Coltivato

(GLߔFL DJULFROL SURGXWWLYL


Forme e usi

Forme e usi

7

(GL゚認DWR

8

Coltivato

(GL゚認L DJULFROL SURGXWWLYL

9

(GL゚認DWR

10

Coltivato

(GL゚認L DJULFROL SURGXWWLYL

Bosco


‫ژ‬8QD ß”QH GHL FRQWDGLQL!! FKH DYHYD DYYLDWR LO GHFOLQR GHL ERUJKL H GHOOH SLFFROH FLWW¢ ß”QR D SURYRFDUH LQ DOFXQL FDVL XQ SURFHVVR GL VHPLGHVHUWLß”FD]LRQH 0D TXHVWH UHJLRQL VHPEUDQR DYHU EHQHß”FLDWR GHO IRUWH FDUDWWHUH FRPPHUFLDOH GL VHWWRUL ß”QR D TXHO PRPHQWR PDUJLQDOL H VL VRQR RULHQWDWH YHUVR OR VIUXWWDPHQWR GL QXRYL JLDFLPHQWL GL ULVRUVH EHQHß”FLDQGR GHOOD WUDVIRUPD]LRQH LQ SRWHQ]LDOL IRQWL GL ULFFKH]]D GHJOL oggetti GHL luoghi H GHOOH esperienze FKH SHU PROWR WHPSR DYHYDQR DYXWR VROR XQ UXROR VHFRQGDULR ULVSHWWR DJOL LQWHUHVVL SULPRUGLDOL GHO FDSLWDOLVPR ‫ ڙ‬ Arricchimento /XF %ROWDQVNL 7XWHOD YDORUL]]D]LRQH ULFFKH]]D 8Q WHUULWRULR GLYHUVR GD TXHOOR GHOOD FLWW¢ GRYH DQWLFKL PRGL GL YLYHUH H ODYRUDUH GLYHQWDQR XQD ULVRUVD H GRYH O‫ڕ‬LPSRUWDQ]D GHOOD QDWXUD H GHL SURGRWWL GHOOD WHUUD XQ‫ڕ‬DUULFFKLPHQWR 3DUWHQGR GDOO‫ڕ‬DQDOLVL GL %ROWDQVNL DEELDPR XVDWR L WHUPLQL oggetti luoghi HG esperienze FRPH FDWHJRULH SHU LQGDJDUH H YDORUL]]DUH LO WHUULWRULR 3DUWHQGR GDOOH produzioni agroalimentari WHUULWRULDOL YDORUL]]DWH DWWUDYHUVR OH ß”HUH H L PDUFKL UHJLVWUDWL DVVLFXUD]LRQH GL TXDOLW¢ SDVVDQGR SHU L luoghi tutelati GRYH VL FRQVHUYDQR OD VWRULD H L SDHVDJJL QDWXUDOL EXFROLFL UHVL LPPXQL GDO FRQVXPR GHO VXROR H GDOO‫ڕ‬LQYDVLRQH GHOOH LQIUDVWUXWWXUH WHUPLQDQGR LQß”QH QHOOH FRVLGHWWH esperienze FKH UDFFKLXGRQR IRUVH SL» GHO UHVWR XQ‫ڕ‬LGHD GL SDVWRUDOH ß”QWR FRVWUXLWR 6RQR XQ HVHPSLR OH FRVLGGHWWH )DWWRULH 'LGDWWLFKH OXRJKL GRYH L EDPELQL PD DQFKH JOL DGXOWL SRVVRQR ULDYYLFLQDUVL DO FRQWDWWR GLUHWWR FRQ OD QDWXUD DWWUDYHUVR OD VSHULPHQWD]LRQH GL DWWLYLW¢ UHODWLYH DO FLFOR GL YLWD GHOOH SLDQWH H GHJOL DQLPDOL PD DQFKH DL FLFOL SURGXWWLYL GHO FLER GL FXL L VHQWLHUL HQRJDVWURQRPLFL QH VRQR XQ HVHPSLR 8Q UDSSRUWR TXDVL GLPHQWLFDWR QHOOD SULPD FLQWXUD WRULQHVH SHUFKª DOOD ß”QH QRQRVWDQWH OD YLWD DJULFROD H OD YLFLQDQ]D DL JUDQGL HOHPHQWL QDWXUDOL TXHOOH ‫ژ‬DOWUH FLWW¢â€« ڙ‬VRQR SXU VHPSUH FLWW¢

03 FAKE PASTORAL


Oggetti , SURGXWWRUL


Luoghi

,O 3DWULPRQLR

Siti UNESCO

3DOD]]LQD GL FDFFLD GL 6WXSLQLJL &DVWHOOR GL 5LYROL 5HJJLD GL 9HQDULD 5HDOH &DVWHOOR GHOOD 0DQGULDLD &DVWHOOR GL 0RQFDOLHUL

Programma MAB (UNESCO) 5LVHUYD GHOOD %LRVIHUD &ROLQD32 Parchi Reali - Aree naturali protette regionali 3DUFR QDWXUDOH GL 6WXSLQLJL 3DUFR QDWXUDOH OD 0DQGULD

Parchi naturale 3DUFR GHO 6DQJRQH Corona Verde 3LVWD FLFODELOH FRURQD GL GHOL]LH LQ ELFLFOHWWD


Esperienze


04 SINTESI


Pastoral landscape

Cascine

Parchi naturali / Aree protette


II

675$7(*,(


I

L

3

/

$ 7

Studenti: Pilotto Daniele, Rivetti Nicoletta, Rocco Alessia, Uliana Federico

(

$

8


1.1 Plateau

,O IRFXV GHO SURJHWWR FRQVLVWH QHOOD GHĂ€QL]LRQH GL XQ JUDQGH VLVWHPD FKH possa portare alla formazione di un nuovo modello di interazioni sociali e di funzioni del welfare. Il sistema si rifĂ al concetto di plateau, ossia di una JUDQGH SLDWWDIRUPD FKH QRQ FRVWLWXLVFH VRODPHQWH OD EDVH Ă€VLFD VXOOD TXDOH JOL HGLĂ€FL VL SRJJLDQR PD FKH QH IDQQR SDUWH GLUHWWDPHQWH &RQ LO ULGLVHJQR GHO VXROR YHQJRQR HOLPLQDWH LQ SUHFLVL SXQWL GHO TXDUWLHUH WXWWH OH VHSDUD]LRQL FKH FDUDWWHUL]]DQR LQ QHJDWLYR TXHVWD UHDOWj EDUULHUH H SXQWL LPSHUPHDELOL H VL FUHD XQD VXSHUĂ€FLH FRVWLWXLWD GD GXH HOHPHQWL EHQ GHĂ€QLWL XQR VSD]LR verde del “terzo paesaggioâ€? e connettore dei vari punti, e da spazi pubblici. /D SUHVHQ]D GL SLDQL WHUUD YXRWL LQDELWDWL H QRQ GHĂ€QLWL FRVWLWXLVFH XQ SUHWHVWR SHU XQD ORUR ULIXQ]LRQDOL]]D]LRQH LQ TXHVW¡RWWLFD ,Q DOFXQL HGLĂ€FL L SLDQL WHUUD diventano luoghi non solo da attraversare, ma spazi dove le popolazioni di TXHVWR TXDUWLHUH SRVVRQR LQWHUDJLUH H QHL TXDOL VL SRVVRQR VXVVHJXLUH XQD PROWHSOLFLWj GL VROX]LRQL WHPSRUDQHH JUD]LH DOOD ORUR YHUVDWLOLWj $OFXQL GL TXHsti spazi sono pensati piĂš ad un utilizzo “semi-privatoâ€?. ,O SODWHDX QRQ q SHUz XQ¡XQLFD VXSHUĂ€FLH IRUPDWD GD XQ XQLFR PDWHULDOH (¡ caratterizzata dalla presenza di una serie di strutture che, adattandosi al suolo, costituiscono, al pari dei piani terra, delle situazioni spaziali senza XQD IXQ]LRQH SUHFLVD PD SHQVDWL SL FKH DOWUR FRPH OXRJKL DOO¡DSHUWR GRYH TXDOXQTXH XWHQ]D SXz LQWHUDJLUH $OFXQL GL TXHVWL VSD]L VRQR GHULYDWL GDOOD ULTXDOLĂ€FD]LRQH GL YHFFKLH VWUXWWXUH GLVPHVVH FKH YHQJRQR HVDOWDWH GD TXHsta operazione, mentre altre vengono realizzate in maniera inedita.


IV

V

Scuola Elementare “I.C. Chieri III”

Asilo Nido “Il Grillo Parlante”

Scuola Materna “I.C. Chieri III”

Palestra “PalaFenera”

1.2 Welfare


VI

VII

Spazi sospesi

1.3 Spazi Sospesi


VIII

IX

Spazio marginale

Spazio impermeabile

Parco pubblico

Verde semi-privato

Spazio permeabile

Spazio agricolo

Verde privato

Barriere

1.4 Frammentazione di suolo


2.1 Frammentazione di suolo

X

XI

Aree di progetto

Barriere


Socialità

Assistenza

Playground

Terzo Pesaggio

2.3 Riferimenti progettuali

Dinamismo

WELFARE Socialità

Cohousing

2.2 Azioni progettuali

XII

XIII

Progetto di Suolo, Bernardo Secchi - Casabella n°374

Bijlmermeer Redevelopment, OMA


ViabilitĂ condivisa ed Estrusioni di suolo

XIV

XV


XVI

XVII

2.4 Nuovi spazi del Plateau


Kinder Garten

Orti urbani e serre

Piazza

WR OO·DSHU D L W W R O 6D

Università della terza età

Bike sharing

XVIII

XIX

Parco

Piazza

As

so

cia

zio

ni

pe

ra

Te m

po

rar

yr

nz

ian

i

es

tau

ran

t

Playground


2.5 Nuovi spazi del Plateau

XX

XXI


Materiali Urbani

XXII

XXIII


L ’ $ 5 & , 3 ( / $ * 2

Studenti: Parente Matteo, Peraldo Matton Marco, Piovano Arianna, Traverso Elisabetta


BORGATA LESNA: Un arcipelago di spazi pubblici

Borgata Lesna: Un arcipelago di spazi pubblici

II

%RUJDWD /HVQD FRQß”QDWD DL PDUJLQL GHO FRPXQH GL *UXJOLDVFR H UDVHQWH OD SURYLQFLD GL 7RULQR VL SUHVHQWD FRPH XQ‫ڕ‬DUHD GL PRUIRORJLD H PRGHOOL LQVHGLDWLYL FRQWUDVWDQWL 4XHVWD VWUDWHJLD PLUD DO SRWHQ]LDPHQWR GHOOD SHUPHDELOLW¢ GHO TXDUWLHUH PHWWHQGR LQ UHOD]LRQH VSD]L FROOHWWLYL H OXRJKL GHO ZHOIDUH /R VFRSR ª SURYDUH D FRVWUXLUH QXRYH connessioni all’interno del tessuto urbano che appare, DWWXDOPHQWH DQFRUD PROWR IUDPPHQWDWR ,O WHQWDWLYR ª GL FRQIHULUH QXRYD YLWD DOOD ERUJDWD DWWUDverso nuovi luoghi di aggregazione collocati negli spazi GL ULVXOWD SUHFHGHQWHPHQWH HVDPLQDWL WUDPLWH XQ‫ڕ‬DWWHQWD OHWWXUD HG LQWHUSUHWD]LRQH GHO WHUULWRULR ,Q VHJXLWR VL GHGXFRQR WUH GLYHUVL DPELHQWL LQVHGLDWLYL FKH GLYLGRQR %RUJDWD /HVQD LQ DELWDWR 3LULQIDULQD H SLFFROH H PHGLH LPSUHVH

III

B$OGR YDQ (\FN 'LMNVWUDDW 3OD\JURXQG $PVWHUGDP


IV

01 POROSITÀ

V


PRINCIPI INSEDIATIVI

VI

VII


ABITARE

VIII

IX

Suolo

Recinzioni

/XRJKL GL ZHOIDUH

Spazi sospesi


PININFARINA

X

XI

Suolo

Recinzioni

/XRJKL GL ZHOIDUH

Spazi sospesi


PICCOLE MEDIE IMPRESE

XII

XIII

Suolo

Recinzioni

/XRJKL GL ZHOIDUH

Spazi sospesi


LUOGHI DEL PROGETTO 3RWHQ]LDPHQWR GHOOD SRURVLW¢

$UUHWUDPHQWR GHOOH EDUULHUH

XIV

XV

$EEDWWLPHQWR GHOOH EDUULHUH

Connessione


MATERIALI URBANI

Spazio ludico

6DOD FRQIHUHQ]H

Bar/ristorante

Palestra

Spazi espositivi

Co-working

XVI

XVII

Servizio lavanderia

6XSHUߔFL H FROOHJDPHQWL

Playground

Car sharing

Spazi ricreativi


AZIONI DI PROGETTO

XVIII

XIX


L A 7 5 $ 9 ( 5 6 e (

Studenti: Arsieni Margherita, Diatto Beniamino, Di Bona Luca, Donato Martina


01

INTRODUZIONE

02

LETTURA DEL TERRITORIO

03

1.1_ Cascine vica 1.2_ Riferimenti

2.1_Promiscuità 2.2_Abitare e Produrre 2.3_Borderline 2.4_Varietà

STRATEGIA 3.1_ Before and After 3.2_ Azioni Progettuali 3.3_ Materiali urbani 3.4_ Traversèe

III


IV

01 INTRODUZIONE

V


Cascine Vica rappresenta il territorio di risulta tra Rivoli e Collegno ed è delineato da due parti contraddistinte: da una parte c'è il paesaggio industriale, isolato e non curante del contesto nel quale risiede. Si tratta di un segDall’altra parte vi è il territorio agricolo, immobile e resistente rispetto all'ambiente circostante a tal punto da fungere da collante con gli insediamenti che vengono a crearsi nel tempo. Permette la concatenazione tra abitare e produrre.Vi è un elemento, la viabilità, un poderoso segmento che si innesta nel costruito e allaccia i due segmenti; si tratta del grande tratto della Tangenziale, attraversata di conseguenza da altri due viali fondamentali, Corso Francia, al centro del nostro studio che vede l’incontro dei due segmenti, e Corso Allamano. Come questo grande tratto unisce i segmenti, simultaneamente taglia il tessuto urbano che l'agricolo cuce; Corso Francia detiene una rilevante importanza per quanto riguarda la presenza di servizi attrattori, i quali man mano vanno sfumandosi e tendono a diminuire. Essendo integrante di tutto il tessuto della prima cintura torinese, è compresa tra grandi assi di scorrimento, ma il fattore da noi ritenuto fondamentale è la situazione di bordo che si crea tra la zona industriale e il tessuto residenziale poiché innesta opportunità di relazione. Rilevante è il contrasto che viene a crearsi osservando il tessuto industriale e quello residenziale; quest’ultimo è caratterizzato da

VI

deriva necessariamente dalla precisa giustapposizione di un modulo come nel caso dell’area residenziale di Cascine Vica. Studiare questo limite tra i due corpi ci ha portati a ragionare su un’eventuale promiscuità tra abitare e produrre, a lavorare su quel luogo che vede la città del produrre e la città dell'abiatare incontrarsi senza un'apparente soluzione di continuità. Ma è proprio osservando attentamente il limite tra le due città che si può notare, al contrario, una situazione dove la separazione non è netta, ma sembra quasi come se il limite man mano tentasse di avvicinarsi e unire i due segmenti. Ed è proprio per questo motivo che il progetto lavora sull'ammorbidimento di questa soglia attraverso il potenziamento della promiscuità tra spazi diversi, dei suoi usi e delle sue pratiche. Perseguire la mixitè delle funzioni

Si comincia così a vedere come il bordo acquista man mano spessore facendo si che i luoghi dell'esistente che quali si possono riscontrare delle potenzialità, che sia nella collocazione, nel rapporto col contesto o semplicemente nella sua volumetria.Da questi “luoghi sospesi” ne derivano aree destinate sia ai lavoratori che agli abi-

a questa città di disporre di luoghi dedicati alle mostre, agli eventi e alle attività culturali e non solo, ampio spazio è concesso anche alla ristorazione ed alle attività commerciali.

VII


VIII

IX

Habiter le Grand Paris. Bernardo Secchi, Paola Viganò Parigi, 2013

Asse Attrezzato Ludovico Quaroni, Bruno Zevi, Mario Fiorentino, Riccardo Morandi, Lucio e Vincenzo Passarelli, Vincio Delleani Roma, 1967-70

Re-Cycle Italy, trame di tessuti industriali Giulia Setti Aubervilliers (Parigi), 2012-13


X

02 LETTURA DEL TERRITORIO

XI


Promiscuità

XII

XIII


Abitare e Produrre Two Cities, One Border

XIV

XV


Borderline A soft limit

XVI

XVII

Luoghi sospesi Parchi pubblici e piazze Muro Recinzione Pilotis

Servizi


VarietĂ Fabbricati industriali

Produzione

Fornitori

Negozi e centri commerciali

Lavorazione materiali

XVIII

XIX

Residenze

Palazzine

Villette unifamiliari e bifamliari


Servizi

Palestre

Ristorazione

Istruzione

SanitĂ

Servizi per anziani

Associazioni

Religione

XX

XXI

Sicurezza

Mercati rionali

Piazze

Parchi e giardini pubblici


XXII

03 STRATEGIA

XXIII



Azioni Progettuali Utilizzo delle Dismissioni

Collegamento tra tessuti

PromisquitĂ di funzioni

Prima

Prima

Prima

Dopo

Dopo

Depotenziamento recinti

Pedonalizzazione

MixitĂŠ Spazi Pubblici

Prima

Prima

Prima

Dopo

Dopo

XXVI

Dopo

Dopo

XXVII

Passaggio pedonale principale -

Percorsi pedonali secondari -

Parco + Servizi -

Parcheggio + Parco -

Piazza

Pocket Garden




I L ) 5 $ 0 0 ( 1 7 2

Studenti: Apa Mariafrancesca, Casiraro Francesco, Cocucci Federica, De Michele Giulia e Grimani Angelo.


Complessificazione Vadò è il polo produttivo più importante dopo Torino, un'isola tra i comuni di Moncalieri e Trofarello. Il suo profilo costruito negli anni gloriosi del fordismo è duro e rigido, basato sull'aggregazione di elementi simili, governato da una maglia regolare e caratterizzato da volumi geometrici molto semplici. Al suo interno sono presenti particelle di diverse materiali, per lo più non connesse tra di loro : aree dell'industria, del commercio e della dismissione, greenfields e una fitta rete stradale che evidenzia maggiormente la separazione di questo nucleo dal restante paesaggio. Il suolo è saturo e quasi completamente occupato da capannoni e placche minerali.

II

La nostra strategia spaziale mira a riscrivere quest'area a partire dai nuovi bisogni della produzione moderna, ponendo al centro della ricerca il rapporto con l'ambiente urbano circostante. La parola che meglio racchiude questo concetto è complessificazione . Complessificare l'isola produttiva di Vadò vuol dire densificare, incrementare la viabilità secondaria, potenziare questi luoghi attraverso l'aggiunta di servizi collettivi per i lavoratori e per le imprese al fine di rendere la zona iperfunzionale. Questa strategia funziona attraverso la combinazione di differenti layer che seguono una precisa gerarchizzazione. L'incremento della viabilità permette un'ottimizzazione delle connessioni interne e una maggiore percorribilità dell'area, rendendola un sistema ancora più efficente e in grado di garantire efficaci collegamenti tra i vari punti dell’area per facilitare gli spostamenti dei lavoratori. Per quanto riguarda la densificazione intendiamo saturare lo spazio connettivo tra e sopra i capannoni aggiungendo nuovi corpi interstiziali e sopraelevazioni. Nel primo caso puntiamo a creare degli spazi fruibili dai lavoratori, cercando di adattare l'industria al contemporaneo mondo del lavoro con l'introduzione di fab lab e hub che includono spazi di prototipazione, coworking, workshop e spazi logistici condivisi; nel secondo intendiamo fornire alle imprese spazi commerciali e showroom in cui vendere ed esporre le diverse produzioni. Il nostro intento è inoltre quello di far sì che quest’ isola si occupi anche di favorire la tutela del welfare dei lavoratori che la vivono, offrendo loro offrendo servizi come:asili, parchi, mense e infermierie.

III


Enzo Mari, Variazione

Stadt Der Zukunft Zeichnen IV

V

Brutalist Architecture

Rem Koolhaas, Parc de la Villette Project

Rem koolhaas, The city of the captive globe


Isola produttiva

VII

VI

Costruito -

Fiumi -

laghi -

ViabilitĂ

Campi agricoli


Vadò: una macchina produttiva

IX

VIII

ViabilitĂ -

Dismessi -

Logistico -

Commerciale -

Verde/Residuale -

Manifatturiero -

Servizi -

Recinti


Azioni progettuali

Rinaturalizzazioni

Materiali

Welfare

Sopraelevazioni

X

Spazi interstiziali

Infermieria

Mensa

Asilo

Sala comune

Coworking

Spazio di prototipazione

Spazio logistico condiviso

Laboratorio di ricerca e sviluppo

Spazi condivisi

Collegamenti interni

Spazi commerciali Showroom

Esistente

Verde Spazio collettivo

XI


Una nuova isola produttiva

Coworking e spazi logistici condivisi

Asilo

XII

XIII

Spazio verde

Showroom

sh

ow

ro

om

Verde

Spazi condivisi

Spazi commerciali

Welfare


I

L

)

,

8

Studenti: Arpellino Davide, El Barashy Afnan, Giordana Nicolò, Greco Luca

0

(















L A 7$ 1 * ( 1 = , $ / (

Studenti: Avadanei Ecaterina, Caruso Filippo, Gjergji Brunilda, Nuzzachi Christiano, Spinelli Sonia












L A 0 ( 0 % 5 $ 1 $

Studenti: Gamba Noemi, Liu Xiao, Marraffa ZoĂŠ.


01

02 II

03

TETTI ROLLE 1.1_Vista aerea 1.2_Sistema stradale e usi 1.3_Abitare pastorale (?) 1.4_Abitare pastorale 1.5_Evoluzione del borgo 1.6_Campi coltivati 1.7_Margini 1.8_Frammenti pastorali

MEMBRANA 2.1_Testo 2.2_Frammenti pastorali nella cintura torinese 2.3_Membrane 2.4_Bolle 2.5_Interazioni 2.6_Percezione Pastorale 2.7_Addizione 2.8_Materiali 2.9_Area progettuale 2.10_Spazi annidati 2.11_Radure 2.12_Oggetti 2.13_Green Membrane

PROGETTO ARCHITETTONICO 3.1_Tavola 3.2_Tavola 3.3_Tavola 3.4_Tavola

1 2 3 4

III


IV

01 TETTI ROLLE

V


VI

VII

Vista aerea

Sistema stradale e usi Spazi della residenza Spazi della produzione Produzione agricola


VIII

IX


X

XI

Campi coltivati Evoluzione del borgo


XII

XIII

Margini

Frammenti pastorali


02

XIV

MEMBRANA

Membrane Petra gipp arkitektur, A dialogue between architecture and textile

XV


XVI

Il borgo di Tetti Rolle è composto di sole abitazioni, prevalentemente villette uni familiari, e aziende agricole. Un frammento isolato dai campi che lo circondano e dalla tanJHQ]LDOH FKH OR VHSDUD GDO SURSULR FRPXQH $ ß”DQFR TXDVL speculare al borgo, si trova la zona industriale di Tetti Caglieri, opposta per usi e funzione al borgo che ne sembra TXDVL DVVHGLDWR Ăˆ nel frammento che individuiamo l’aspetto pastorale nella cintura torinese, che si ripete denominato dai caratteri comuni dei vari borghi ma declinati in modi unici per ogni caso. Frammenti che visti nel loro insieme sono assimilabili alla ß”JXUD GHOO‍ڕ‏DUFLSHODJR FKH SHUPHWWH GL UDIIRU]DUH TXHVWD ORUR condizione. Khoolas e Ungers in “The City in the City - Berlin: A Green Archipelagoâ€? propongono come scenario di sopravvivenza della cittĂ un arcipelago verde costituito da frammenti della cittĂ , diversi tra loro e conservati sottoforma insulare, menWUH L TXDUWLHUL VXSHUß•XL VSDULVFRQR ODVFLDQGR VSD]LR DG XQD laguna naturale dove si sviluppano liberamente vari elemenWL IDWWRULH SDUFKL DXWRVWUDGH IRUHVWH TXDUWLHUL GL YLOOHWWH D bassa densità ‌). Nella cintura torinese sono i vari elementi ad essere frammenti (pastorali) che presentano aspetti da conservare, la laguna ciò che li circonda. “Non è un grado uniforme ma un vivido insieme di pezzi e frammenti, di tipi e controtipi, una giustapposizione di contraddizioni, un processo piĂš dialettico che lineareâ€? 1. /D VWUDWHJLD SURJHWWXDOH DGRWWDWD ÂŞ TXHOOD GHOOD PHPEUDQD GLVSRVLWLYR VSD]LDOH FKH ß”OWUD H DO WHPSR VWHVVR PHWWH LQ FRmunicazione elementi che tendono a separarsi. “The grid proposed here is at the same time conceptual and operational; it will not subject everything in its way to its diVFLSOLQH EXW ZLOO DFW DV D ß”OWHU WR DEVRUE WKRVH HQWLWLHV ZKRVH right to survive is not contested - [‌] - accommodating the PLVß”W RI WKHLU DQWHULRU JHRPHWULHV $ORQJ LWV HQWLUH SHULPHWHU it will generate a string of hybrids. To achieve its ultimate coherence, it will invest the so far isolated fragments with a premonition of identityâ€? 2. “The membrane constitutes our framework of transformation. A barrier is not absolute within the context it forms. Instead it is, in its turn, formed by that same contextâ€? 3. 1. O.M. Ungers La memoria collettiva in ÂŤLotusÂť, n.24, 1979, p. 8 2. OMA,Mission Grand Axe, oma.eu 3. Petra gipp arkitektur, Membrane - A dialogue between architecture and textile, divisare.com

XVII


XVIII

XIX

Membrane

Il carattere pastorale all’interno della cintura torinese si presenta frammentato


XX

XXI

Bolle Campi coltivati Aziende agricole Area industriale Borghi Case sparse Cascine Vegetazione Parchi naturali Laghi


XXII

XXIII


XXIV

XXV

Area progettuale


XXVI

XXVI

Spazi annidati

Radure


Amache

3LDWWDIRUPD ß•XYLDOH

Casetta tra gli alberi

XXVI

XXIX

Piattaforma

Padiglione


XXX

XXXI

Green Membrane


XXXVI

XXXVI


XXXVII

XXXX I


XL

XLI


R A D I C A L 3$ 6 72 5 $ /

Studenti: Cianci Simone, Miglietta Giuliano, Migliore Natalia


Radical Pastoral Le osservazioni svolte sul concetto di pastorale all’interno della cintura torinese hanno disvelato la presenza di spazi e luoghi a cui viene dato poco valore. Il nostro progetto parte dall’idea che non è necessario né VXIߔFLHQWH HVVHUH ULFRQRVFLXWL VHFRQGR OHJJL EXURFUDWLFKH per ridare valore ad un luogo, né tantomeno prescrivere una funzione ad uno spazio per “salvarlo” dall’abbandono. In un territorio così frammentato, sul limite di quella soglia tra la natura densa della collina, e la vastità orizzontale rarefatta dei campi coltivati, si cerca un modo nuovo di attraversare quello spazio. Lontano dall’idea del lasciarsi attraversare come l’acqua che scorre lungo i canali dalla collina verso la valle, il nostro movimento attraversa quella soglia in direzione antitetica, passando per paesaggi che spesso confondono i propri elementi.

II

Questi spazi diventano luoghi che accolgono opere radicali, fortemente politiche poichè denunciano un territorio spesso al margine. Prive di funzione, se non quella di creare rapporti diversi, di volta in volta, con lo spazio e le persone che lo attraversano. L’oggetto principale non è quindi né l’opera né il paesaggio, ma l’interazione che si instaura tra i due e l’osservatore.

I concetti di sequenza (di luoghi continui, ma non contigui), oggetti che diventano cornici (frames), e l’idea del movimento come azione di conoscenza dello spazio, vengono ripresi principalmente dall’opera di B. Tschumi, The Manhattan Transcript.

III


IV

V


VI

VII

Sequenza


VIII

IX

Grandi sistemi ambientali e area di progetto


X

XI


XII

XIII


0

XIV

XV


e d

b c

a

XVI

XVII

La disposizione lungo il percorso di queste opere radicali altera lo sviluppo del movimento, dilatandone sia lo spazio che il tempo. Alcune opere sono inevitabili, altre sono una scelta. Invitano ad essere guardate, invase, portano l’osservatore ad allontanarsi dal percorso e fermarsi a dialogare con lo spazio circostante.

a. Il “recinto”. Fatto di tessuti sottili, che nascondono, proteggono, ma lasciano anche intravedere. Cosa c’è al di là? Cosa circoscrive quel limite? E’ una barriera ostile o un muro protettivo? b. Lo specchio. Riflette le azioni verso se stessi, fa riflette sulla propria stessa presenza all’interno di uno specifico contesto.

c. Il muro. Elemento archetipo di ciò che delimita ed esclude. Ciò che nasconde - i campisono spazio che è sottratto ai nostri occhi. Ma anche quando il muro finisce e l’occhio vede il nostro passaggio è comunque dalla proprietà impedito privata.

[

d. Il rilievo. Talvolte le opere distorgono lo spazio intorno, a volte sono esse stesse a lasciarsi plasmare dal luogo in cui si inseriscono. La topografia del luogo viene caratterizzata maggiormente, e il percorso, come l’acqua che attraversa la roccia, si snoda.

e. La torretta. Un oggetto verticale, che vuole ambientarsi in mezzo ai tanti alberi, mantenendo pur sempre i suoi connotati artificiali. Chi lo scala però può godere di una diversa percezione dello spazio.

[ materiali


XVIII

XIX


XX

XXI


XXII

XXIII


XXIV

XXV


XXVI

XXVI


XXVI

XXIX



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