Incomplete City (1)

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A T E L I E R P R O G E T TA Z I O NE

URBANA

INCOMPLETE C

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T

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URBANISTICA POLITECNICO T

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DI N

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Politecnico di Torino | Laurea Triennale in Architettura | Atelier Progettazione Urbana | Contributo di Urbanistica | A.A.


Studenti Alessandroni Bianca Anzola Alina Avidano Emanuele Balbo Ginevra Ballauri Enrico Basta Felice Biccari Giulia Bita Claudia Bogino Marta Brunetti Davide Buonaiuto Luna Caggiula Alessio Caradonna Riccardo Caucino Martina Cavagnero Elisa Cavallaro Sabrina Ciaccia Nicole Ciardo Gaia Colazzo Alessandra D’Amico Chiara D’Apuzzo Alessandra Filosa Giada Gabaldi Annamaria Gazzè Vincenza Valeria

Ghiani Nicola Hifdi Nadir Jayatunga Arachchige Chiara Labella Martina Lampiano Anna Lauretta Adriana Ledda Arianna Leggio Giuliana Marangoni Martina Mogliotti Elettra Monti Borgioni Marina Moretto Carlotta Noascon Fragno Roberto Ottaviano Caterina Pallini Samuele Pellegrino Laura Plebani Rachele Pollini Giada Rattalino Isabella Ribaudo Luca Rusco Alessandro Siciliano Miriam Sussetto Alice Tonello Alice Treves Lucia Vayr Piova Martina



L’Atelier di Progettazione Urbana “Incomplete City”, esplora la città adriatica, territorio domestico, molto presente nell’immaginario comune, fortemente provato da crisi che si sono susUna città ordinata, costituita da sequenze parallele fatte di acqua, spiagge urbane, infrastrutture, residenza, campi agricoli, -

Pratiche stanziali (di chi risiede), temporanee (di lavoratori e tu-

di Milano (1964) tematizza, che segna la conquista del tempo del non lavoro, cerca domesticità, comfort, tempi lunghi (anche se sempre meno), consuetudine, lo stare ben adagiati in -

adriatica nei loro ingombri, attraverso la percezione, mobilitan-


torale adriatico non riesce al contempo ad attrarre, come altri tratti del litorale mediterraneo fanno, popolazioni stanziali tro mutando condizioni di sfondo che hanno reso questi territo-

L’Atelier indagherà, a mezzo del progetto le condizioni terriLa scelta è di osservare il territorio del comune di Senigallia, La principale ipotesi su cui si regge questo esercizio (e la scelta del territorio da indagare) è che la città incompleta del litorale adriatico presenti condizioni dell’abitare ancora aperte L’Atelier ha come obiettivo l’elaborazione di un progetto al quale concorrono le conoscenze e le competenze dell’urbastudente acquisirà non solo competenze progettuali generali, ma anche strumenti, modi di rappresentazione, conoscenze Ciò che si propone agli studenti è una esplorazione progettuale che permetta loro di avanzare ipotesi interpretative sulla condizione esistente di questa parte del territorio, su alcuni segmenti del suo sistema insediativo e infrastrutturale, sulle sue probabili evoluzioni e sul carattere dei progetti che potrebIl territorio che verrà indagato è, come si è detto, solo apspazi urbani consolidati, infrastrutture della mobilità, spazi agri-


coli e manifatturieri e il sistema dei nuclei urbani minori dell’ento da politiche che si sono mosse prevalentemente lungo tre attrattori ludici che fanno “sparire il mare” e costruiscono punti costruire narrazioni che patrimonializzano il locale: cibo, con-

Il progetto avrà il compito di misurarsi con questa incompletezza, ridisegnando le relazioni tra i diversi spazi, ma anche tra zione di incompletezza non è da considerarsi soltanto come -

to limitato, situazione che le attuali condizioni socio-economiin questa condizione di “impermanenza”, mantenere possibili

propri dell’urbanistica, e in stretta relazione logica con questa, so in esame, che verrà illustrato a lezione, sul quale verrà condotta una simulazione progettuale, che a partire da una scala -


01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

“The Atlantic and the Pacific are seas of distance, the Mediterranean a sea of propinquity, the Adriatic a sea of intimacy”. Predrag Matvejevic, Mediterranean: A Cultural Landscape

La pianura liquida La città felice Produzione e protezione La campagna e l’incolto Protezione e vulnerabilità La città ordinaria Abitare la città adriatica Razionalità e infrastrutture Una strada lungo il mare Due città parallele


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LA FORMA DELLA PIANURA LIQUIDA 1.1_L’Adriatico al centro del Mediterraneo 1.2_Origine geologica del mare Adriatico 1.3_Morfologia e batimetria 1.4_La forma della pianura liquida 1.5_I bordi della pianura liquida 1.6_L’Adriatico: un territorio attraversato 1.7_Temperatura delle acque 1.8_Correnti adriatiche 1.9_”Un mare di plastica” 1.10_Ordigni inesplosi 1.11_Petrolio nel mare Adriatico LA FORMA DELLE MARCHE 2.1_Orografia e idrografia 2.2_La forma delle Marche 2.3_Geolitologia 2.4_Qualità delle acque superficiali 2.5_Rischio idrogeologico 2.6_Pericolosità delle frane 2.7_Zone ed eventi sismici 2.8_Parchi e riserve naturali 2.9_Usi del suolo I CLIMI DELLE MARCHE 3.1_Temperature 3.2_Venti 3.3_Precipitazioni

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L’ERA DELL’ANTROPOCENE

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FONTI

4.1_Innalzamento delle acque 4.2_Scenari futuri 4.3_Fattori di cambiamento 4.4_Ipotesi: innalzamento del mare 4.5_La nuova forma del territorio 4.6_Uno sguardo al passato per costruire il futuro? 4.7_Costruire con la natura

5.1_Bibliografia 5.2_Sitografia

Che forma ha la pianura liquida? Citando lo storico Fernand Braudel, data l’impossibilità di distinguere la terra e il mare che si intersecano, la pianura liquida è un enorme spazio-movimento. Attraverso i seguenti studi si è provato a rispondere a questa domanda; è inevitabile la necessità di osservare i territori ad una scala molto ampia, partendo dal Mediterraneo e riducendola poi a livello regionale. Attraverso le prime indagini si è studiata la forma del territorio e del mare Adriatico; quest’ultimo costituisce un corridoio lungo e stretto dalle profondità minime, dovute all’evoluzione geologica. Tornando alla citazione di Braudel, si è quindi studiato il territorio senza distinguere pienamente la terra e il mare, spesso i due interagiscono e si riesce così a fornire una lettura più chiara. Lo stuAdriatico e il ruolo che riveste all’interno del Mediterraneo; successivamente delle carte di indagine relative al mare. Sfruttando delle sezioni si sono indagate e confrontate la penisola italiana e la costa balcanica; ci, le temperature e gli usi dello stesso. Il tentativo è quindi stato quello di trattare il mare e la terra allo stesso modo. Dopo aver inquadrato l’area si è proseguito quindi su una scala regionale, studiando diversi aspetti del territorio, partendo dalle forme semplici del l’uso del suolo e i rischi presenti su esso, come quello delle frane e delle alluvioni; si termina con un’indagine climatica. Successivamente, si osservano delle ipotesi “sull’era dell’antropocene”, con un innalzamento del livello del mare sino a 100mt; le ipotesi sono approfondite a scala regionale dove si mettono in luce i do l’abitare e il come contrastare l’innalzamento delle acque.

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01 LA FORMA DELLA PIANURA LIQUIDA


1.1_L’Adriatico al centro del Mediterraneo


1.2_Origine geologica del mare Adriatico

Il mare Adriatico, da un punto di vista geologico, costituisce una fossa detritica o sedimentaria. La sua formazione è legata a quella del mare Mediterraneo. Il Mediterraneo era parte dell’antico oceano noto col nome di Tetide, che nell’ultima fase dell’era paleozoica (circa 250 milioni di anni fa) penetrava all’interno del continente unico Pangea. Nel corso della successiva era mesozoica ebbe inizio la frammentazione di questo supercontinente (circa 200 milioni di anni fa) e il conseguente movimento delle placche che lo componevano. L’avvicinamento della placca africana a quella euroasiatica portò, durante l’era cenozoica, alla frantumazione del basamento dell’antico oceano. Per quanto riguarda il bacino adriatico, l’ipotesi più probabile è che esso tragga forma da una placca a sé stante, un frammento dell’antica tetide non emerso, né sprofondato verso il mantello, ma rimasto a interporsi tra le due maggiori placche euroasiatica e africana.

Pliocene

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L’inizio del cenozoico (circa 65 milioni di anni fa) vedeva un mare Adriatico molto più esteso rispetto alla sua attuale conformazione. Ancora nell’epoca del Pliocene (l’ultima del Neogene, secondo periodo dell’era cenozoica), iniziata 5 milioni di anni fa, l’Asud aggirava la regione del monte Gargano e parte della Puglia, rendendole due isole distinte. Il mare si è poi andato sempre più restringendosi durante le invasioni glaciali della successiva epoca del Pleistocene (la prima del quaternario, attuale periodo geologico nonché terzo dell’era cenozoica), arrivando a scendere a più di 90 metri al di sotto della loro odierna posizione. Il ritiro dell’Adriatico durante le glaciazioni spiega così la presenza di dedi metri sotto l’attuale livello del mare. Il rilievo di fondo dell’Adriatico superiore conserva tutt’ora le tracce del solco del Po e re del periodo glaciale, il mare avanzò in modo radicale, e molti dentemente deposti vennero maneggiati e nuovamente deposti sulle nuove linee di costa che andavano formandosi. L’Adriatico concluse la sua ultima fase di espansione, assumendo la conformazione attuale, circa 6.000 anni fa.

Plieistocene

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1.4_La forma della pianura liquida


1.5_I bordi della pianura liquida Confronto tra le due coste

1.a_Senigallia

1.b_Senigallia

2.a_Cesarica

2.b_Cesarica

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3.a_Sirolo

3.b_Sirolo

4.a_Spalato

4.b_Spalato


1.5_I bordi della pianura liquida Confronto tra le due coste

5.a_Montesilvano

5.b_Montesilvano

6.a_Veli Rat

6.b_Veli Rat

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7.a_Riserva - Sacca di Bellocchio

7.b_Riserva - Sacca di Bellocchio

8.a_Premantura

8.b_Premantura


1.6_L’Adriatico: un territorio attraversato


1.7_Temperatura delle acque Analisi della temperatura media delle acque adriatiche

14°C

16°C

18°C

20°C

22°C


1.8_Correnti adriatiche


1.9_”Un mare di plastica” Analisi degli agenti inquinanti nelle acque del mare

Plastica

Microplastiche

Carta, tessuti, alluminio


1.10_Ordigni inesplosi

Un dossier elaborato da Legambiente nell’anno 2012 segnala la presenza di oltre 30.000 ordigni inabissati nel sud del Mare Adriatico, di cui 10.000 solo nelle acque del porto di Molfetta, a nord di Bari. Proprio nel porto di Bari, nel dicembre del 1943, un bombardamento tedesco affondò una ventina di navi alleate, molte delle quali si inabissarono trascinando con sé il proprio materiale bellico contenuto nelle stive. Parte del materiale, recuperato pochi anni dopo durante dalle acque di Bari da alcuni zatteroni, i quali furono successivamente affondati proprio nei pressi di Mol-

2/12/1943. Bombardamento del porto di Bari 30

Armi chimiche nell’adriatico (stimate 30.000)

gestita dalle Forze armate. 4.300 bombe all’iprite, gas tossico e vescicante, e 84 testate all’arsenico stagnano invece tutt’oggi lungo la fascia costiera tra Pesaro e Fano, qui fatte inabissare nel 1944 dai militari tedeschi che si stavano ritirando dalla Linea Gotica. Si tratta quindi di un grande insieme di armamenti risalenti alla Seconda guerra mondiale, e che, nel complesso, costituiscono una fonte di inquinamento che da più di 70 anni minaccia e inaridisce l’ecosistema di questa parte di Mediterraneo, rilasciando pericolose sostanze chimiche e tossiche. L’analisi di Legambiente concentra inoltre l’attenzione su numerosi ordigni sganciati dagli aerei NATO nel Basso Adriatico durante la più recente Guerra del Kosovo, quando le forze armate dell’Alleanza Atlantica ricorsero all’uso di bombe a grappolo, sganciate sui fondali marini. Tutto questo comporta uno stato di rischio non trascurabile per la navigazione, tanto che sono annoverati a più di 200 i casi documentati di pescatori intossicati e ustionati dalle esalazioni sprigionatesi da armi chimiche portate a galla con le reti.

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1.11_Petrolio nel mare Adriatico Progetti attuali e progetti futuri per l’estrazione del petrolio

Progetti Attuali

Progetti futuri


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02 LA FORMA DELLE MARCHE


2.1_Orografia e idrografia

37

Corsi d’acqua principali

Corsi d’acqua secondari


2.2_La forma delle Marche


2.3_Geolitologia

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Alluvioni e terreni misti

Argille

Argilloscisti

Marne

Sabbie

Flyschoidi

Calcari e dolomie

Sedimentari

Laghi


2.3_Geolitologia

Le Marche risultano caratterizzate, dal punto di vista litolomenti più antichi sono quelli del calcare massiccio, una straumbro-marchigiano e a cui spesso si associa la presenza di dolomie, rocce costituite da dolomite e, in quantità meno

rocce appartenenti a una sezione di crosta oceanica sollevatasi e sovrappostasi alla crosta continentale, riconoscibili per la loro colorazione verdognola. A quote minori, il terreno risulta prevalentemente formato da marne e marne calcaree, ovvero rocce sia compatte che scistose composte da una frazione carbonatica e una argillosa, oltre che da unità

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i cui frammenti sono stati trasportati nel luogo della sedimentazione da agenti esogeni diversi) costituite tipicamente da alternanze cicliche di livelli di arenaria, argilla e marna. Nelle aree collinari i sedimenti sono invece a composizione calcareo argillosa, argillosa, arenacea e talvolta sabbiosa o ghiaiosa. Alle stesse altitudini, nei luoghi più interni, vi è inoltre un’alta presenza di argilloscisti, rocce in questo caso di diversa origine, ma derivate da processi di trasformazione mineralogica e strutturale a seguito delle mutazioni delle o lamellare, e derivanti da minerali di origine argillosa. Più protesi verso la linea di costa sono invece i terreni formati da ammassi gessosi o evaporiti, rocce sedimentarie costituite da minerali di natura salina: tali minerali si sono per lo più originati in specchi d’acqua a seguito di forti evaporazioni, le quali hanno poi permesso un progressivo deposito di sali sui fondali. Un’ulteriore conformazione è quella dei terreni delepisodi di alluvionamento, di sedimenti trasportati dai corsi d’acqua esondati dal loro alveo. L’accumulo dei sedimenti ha conseguentemente portato alla composizione di miscele variamente assortite di argilla, limo, sabbia o ghiaia. Terreni alluvionali rivestono anche la linea di costa, mentre la fascia pianeggiante più interna è caratterizzata prevalentemente da facies sabbiose e argillose.

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2.4_Qualità delle acque superficiali

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Acque non balneabili

Pessima

Scadente

Buona

Elevata


2.5_Rischio idrogeologico

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Rischio alluvione

Rischio frane

Fiumi


2.5_Rischio idrogeologico Pericolosità idraulica media

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48

0

1-50

51-500

501-2000

2001-7500

7501-20000


2.6_Pericolosità delle frane

51

50

Frana che interessa una parete di falesia

Spiaggia di Numana, punta del Conero

0%

0,001%-3%

3,1%-10%

10,1%-15%

15,1%-25%

25,1%-35%

35,1%-50%

50,1%-75%


2.8_Parchi e riserve naturali

57

Parchi nazionali

Parchi regionali

Riserve naturali


2.8_Parchi e riserve naturali

Parco naturale del Gran Sasso e monti della Laga

Il Sistema Regionale dei parchi e delle riserve naturapari al 9,58% del territorio marchigiano. Quest’organo, nato col sostanziale obiettivo di tutelare a livello am58

Jesi, riserva naturale regionale “Ripa Bianca”

Parco naturale regionale del Conero

Sentina, riserva naturale

è riuscito ad avvicinarsi a tale traguardo principalmente grazie alle aree protette istituite tra gli anni Ottanta e Novanta, periodo durante il quale hanno visto la luce i Parchi Regionali del Conero, del Sasso, Simone e Simoncello, del Monte San Bartolo, della Gola della Rossa e di Frasassi, e i Parchi Nazionali dei Monti Sibillini, del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

59


2.9_Usi del suolo

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Residenziale

Industriale

Colture agrarie miste a spazi naturali

Vigneti

Sistemi colturali e particellari complessi

Boschi di latifoglie

Seminativi non irrigui

Boschi di conifere Foraggere

Pascoli


2.9_Usi del suolo

La ripartizione del territorio regionale a seconda del diverso utilizzo dei suoli da parte della popolazione mostra una netta prevalenza di terreni adibiti a coltivazione nella fascia pianeggiante-costiera e pre-collinare. Qui la più vasta Residenziale

Industriale

semplici non ricorrenti a un’irrigazione stabile o periodica, è inframmezzata da importanti aree trattate secondo sistemi colturali e particellari complessi, dove colture annuali sottoe prati stabili, secondo un’equa ripartizione dei terreni. Più a ovest, la fascia collinare e appenninica, meno caratterizzata dall’intervento antropico, lascia maggiore spazio agli ambienti selvaggi, e in particolar modo ad estese foreste di latifoglie, a cui si alternano in minor misura alcuni boschi di conifere. Le concentrazioni di alberi lasciano comunque spazio a numerosi pascoli e foraggere permanenti. Queste

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Vigneti

Boschi e conifere

più graminacee non soggette a rotazione, sono sia pascolate che sottoposte a una raccolta meccanica del foraggio. Nella stessa zona morfologica sono presenti anche colture puntuali inserite nello spazio naturale. Appezzamenti coltivati a vite scendono invece dalle colline verso la costa. una concentrazione di insediamenti lungo la linea di costa e le zone vallive, confermando così, anche a livello urbano, la particolarità morfologica della regione, ovvero quella con-

Boschi di latifoglie

Seminativi non irrigui

Pascoli

Foraggere

paralleli, le cui golene, inframmezzando la zona montuosa e collinare, si incrociano con il litorale ad esse perpendicolare. All’esterno dei diversi paesi e delle città, si può notare il porto commerciale di Ancona, più varie zone prettamente industriali, in parte situate nelle periferie dei maggiori centri costieri, come Rimini, Pesaro, Fano e Senigallia, e in parte spostate verso l’entroterra, dove, a quote maggiori, si conservano borghi di antica formazione, condizionati in modo limitato dalle moderne attività di espansione edilizia e variamente collocati lungo i crinali delle colline.

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64

03 I CLIMI DELLE MARCHE


3.1_TEMPERATURE Massime

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3.1_TEMPERATURE Minime

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3.2_VENTI Libeccio

71


3.2_VENTI Bora

73


3.2_VENTI Scirocco

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3.3_Precipitazioni Media Annuale

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600

700

800

900

1000

1100


78

04 L’ERA DELL’ANTROPOCENE


4.1_Innalzamento delle acque


4.2_Scenari Futuri

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Il mare Adriatico dovette subire alternative di ritiro e di espansione in corrispondenza delle fasi glaciali e interglaciali del Quaternario, che, iniziato oltre 2 milioni e mezzo di anni fa, rappresenta l’attuale periodo geologico. L’ultima glaciazione è approssimativamente terminata 12.000 anni fa, ma non si può escludere che le fasi di innalzamento ed espansione dei mari che hanno avuto luogo durante il disgelo si siano concluse e non continuino invece tutt’ora, tanto più che in zone come la Groenlandia e l’Antartide permangono ancora oggi vasti residui del periodo glaciale. L’ipotesi di un’elevazione dell’Adriatico in atto è avvalorata dagli apparenti spostamenti negativi, ovvero dagli sprofondamenti, della costa, in particolar modo sul versante italiano. Ulteriori prove sono date dalla presenza di avanzi di costruzioni romane e medievali a parecchi metri sotto il suolo, e anche al di sotto dell’attuale livello del Mare. Se questo scenario è reso il più probabile dal fatto che il pianeta sta vivendo in pieno di una fase interglaciale, oltre che dagli effetti delle azioni antropiche, le quali attraverso il surriscaldamento globale stanno provocando un conseguente scioglimento dei ghiacci polari, rimane tuttavia possibile anche uno scenario opposto, quantomeno per quanto riguarda il settore adriatico, dove esistono al contempo diverse prove di spostamenti positivi, soprattutto sulla costa istriana e dalmata, la quale appare quindi in fase di sollevamento: tra esse la presenza di gole d’incisione marina emerse e linee di spiaggia elevate di parecchi metri al di sopra del livello del mare.

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4.3_Fattori di cambiamento

Negli ultimi due secoli, sia la popolazione umana che la ricchezza economica del mondo sono cresciute rapidamente. Questi due fattori hanno portato a un massiccio aumento dei consumi. Possiamo vederlo nell’agricoltura e nella produzione alimentare, nella silvicoltura, nello sviluppo industriale, nei trasporti e nel commercio internazionale, nella produzione di energia, nell’urbanizzazione e persino nelle attività ricreative. Quasi sette miliardi di persone ora vivono sulla Terra. Tutti condividono i bisogni umani fondamentali: acqua, cibo, alloggio, buona salute e lavoro. I modi in cui queste esigenze vengono soddisfatte sono determinanti critici delle conseguenze ambientali a tutti i livelli. Nel mondo sviluppato, il benessere e, cosa più importante, la domanda di un’ampia gamma di beni e servizi come intrattenimento, mobilità e comunicazione, stan-

84

Tra il 1970 e il 1997, il consumo globale di energia è aumentato dell’84% e anche il consumo di materiali è aumentato notevolmente. Mentre la popolazione mondiale è più che raddoppiata nella seconda metà del secolo scorso, la produzione di cereali è triplicata, il consumo di energia è quadruplicato e l’attività economica quintuplicata. Sebbene gran parte di questa accelerazione dell’attività economica e del consumo di in via di sviluppo sta iniziando a svolgere un ruolo più ampio nell’economia globale e quindi sta avendo un impatto crescente sulle risorse e sull’ambiente. Quasi tutte le attività in tutti i paesi richiedono energia. I combustibili fossili forniscono la maggior parte di questa energia, che porta alle emissioni di anidride carbonica, altri gas in tracce e piccole particelle (aerosol). L’industrializzazione ha portato a un notevole inquinamento dell’aria e dell’acqua associato all’estrazione, produzione, consumo e smaltimento delle merci. Negli ultimi tre secoli, la quantità di terra utilizzata per l’agricoltura è aumentata di cinque volte. Inoltre, vaste aree della grado, dovuto, ad esempio, all’erosione del suolo, alla contaminazione chimica e alla salinizzazione.

85


4.4a_Ipotesi: innalzamento del mare di 10 metri Quale potrebbe essere l’evoluzione delle terre emerse e del mare?

Nord Italia: il caso studio della pianura padana

Sud Italia: il caso studio Puglia

87

86

Centro Italia: il caso studio Toscana e Marche

Sud Italia: il caso studio Puglia

Centro italia: il caso studio Lazio

Sud Italia: il caso studio Sicilia e Calabria


4.4b_Ipotesi: innalzamento del mare di 50 metri Quale potrebbe essere l’evoluzione delle terre emerse e del mare?

Nord Italia: il caso studio della pianura padana

Sud Italia: il caso studio Puglia

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Centro Italia: il caso studio Toscana e Marche

Sud Italia: il caso studio Puglia

Centro italia: il caso studio Lazio

Sud Italia: il caso studio Sicilia e Calabria


4.4c_Ipotesi: innalzamento del mare di 100 metri Quale potrebbe essere l’evoluzione delle terre emerse e del mare?

Nord Italia: il caso studio della pianura padana

Sud Italia: il caso studio Puglia

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Centro Italia: il caso studio Toscana e Marche

Sud Italia: il caso studio Puglia

Centro italia: il caso studio Lazio

Sud Italia: il caso studio Sicilia e Calabria


4.5_La nuova forma del territorio

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92

10 Metri

50 Metri

100 Metri


4.5_La nuova forma del territorio

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4.6_Uno sguardo al passato per costruire il futuro? L’esempio “isola delle rose”

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4.7_Costruire con la natura Il caso “Zandmotor” - Olanda

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99


02

La città felice


01

STUDIO DELLA COSTA

02

I LUOGHI DEL TURISTA

1.1_La costa 1.2_Insediamenti costieri:Senigallia 1.3_Insediamenti costieri: Marzocca 1.4_Insediamenti costieri: Ancona 1.5_Il litorale marchigiano 1.5_Le tipologie di spiagge

2.1_I luoghi del turista 2.2_I luoghi del rifugio

07

08

I lUOGHI SOSPESI 7.1_Gli edifici dismessi 7.2_Cosa resta 7.3_Cosa resta 7.4_Le isole 7.5_Le isole 7.6_I luoghi sospesi: La seconda costa 7.7_La membrana 7.8_Luoghi che si toccano, luoghi che si voltano le spalle??

8.1_Conclusioni 8.2_Fonti

2.4_Dove ci si espone e dove ci si rifugia 2.5-2.9_Gli spazi del turista Senigallia/Ancona: è ancora la città felice?

03 2

GLI EVENTI 3.1_Eventi nel tempo 3.2_Archivio eventi del passato 3.3_Archivio eventi oggi

Quali sono i luoghi del turista? Senigallia/Ancona è oggi una città autarchica? Queste sono le principali domande che hanno diretto ed avviato lo studio del territorio marchigiano nel tratto di costa individuato tra le due città, indasmo”. -

04 05

COME MUOVERSI 4.1_ 4.2_ 4.3_ 4.4_

Molto raggiungibile in poco tempo Spostarsi nella provincia Senigallia e Ancona: il trasporto pubblico Falconara e Marzocca: il trasporto pubblico

massa che rispondevano in modo pronto alle domande di una tipologia di turismo prevalentemente incentrata su modelli familiari, collettivi ed inclusivi. senza di differenti attrazioni che favoriscono un turismo individuale e singo-

-

ANDAMENTO DEL TURISMO 5.1_Andamento del turismo 5.2_Andamento del turismo: i dati

sta.

06

I MUTAMENTI 6.1_Senigallia negli anni 6.2_Ancona negli anni 6.3_Mutamenti delle forme del turismo: la prima costa

zionata e dettata prevalentemente dagli spazi dedicati ai servizi del turista, terra più lontane dalla costa. La ricerca si conclude con il tentativo di invertire parzialmente le due coste va, di potenziare la seconda, terno del territorio.

3



01

4

LA COSTA

La città perfetta,Olivio Barbieri,2014 .

5


1.1_La costa Lo spessore della spiaggia

Abaco spiagge libere

Abaco stabilimenti balneari

7

6

Abaco porti


1.2_Insediamenti costieri Senigallia 3 Km

0

La Rotonda a Mare

9

8

Il porto

Scogli

Costruito generale

Insediamento costiero

Ferrovia

Mare Adriatico


1.3_Insediamenti costieri Marzocca 3 Km

0

La spiaggia

11

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Dalla stazione di Marzocca

Vista mare

Costruito generale

Insediamento costiero

Ferrovia

Mare Adriatico


1.4_Insediamenti costieri Ancona

3

0

6Km

Alle spalle del porto di Ancona

13

12

La spiaggia

Il porto di Ancona

Costruito generale

Insediamento costiero

Ferrovia

Mare Adriatico


1.5_Il litorale marchigiano

0

30

45

-

con un contatto terra mare comunemente in ghiaEsso è diviso a metà dal promontorio del monte Conero: la parte settentrionale, da Gabicce ad Ancona è orienta-

reo e, meno frequentemente, esibisce piattaforme di ero15

14

Nella costa a litorale stretto la piana costiera è relativamente poco pendente, di larghezza Il contatto terra – mare avviene su litorale ampio che comuIl retrolitorale è spesso rappresentato da sistemi di terrazzi -

a litorale dritto il contatto terra – mare avviene su spiaggia -

Costa articolata

Costa litorale stretto

Costa litorale dritto


1.6_Le tipologie di spiaggia 1. Senigallia, 60019, Ancona, Marche N 43 42 59 69, E 13 13 36 19

2. Marzocca, 60019, Ancona, Marche N 43 40 38 21, E 13 17 16 99

3. Falconara Marittima , 60015, Ancona, Marche N 43 37 44 22, E 13 24 13 15

4. Le Due Sorelle, 60020, Ancona, Marche N 43 32 47 E 13 37 37

17

16

Sabbia fine

Ghiaia

Sabbia fine

Ciottoli


18

02 I LUOGHI DEL TURISTA

19


2.1_I luoghi del turista 0

15

30

45

60

75 Km

21

20

B&b

Parchi

Pub

Campi sportivi

Campeggi

Luoghi di cultura


2.2_I luoghi del rifugio 0

15

30

45

60

75 Km

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22

B&b

Hotel

Campeggi


0

15

30

45

60

75 Km

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24

Luoghi di cultura

Parchi

Pub

Campi sportivi


2.4_Dove ci si espone e dove ci si rifugia 0

15

30

45

60

75 Km

27

26

Rifugia

Espone


29

28

Senigallia di giorno.

Senigallia al tramonto.


2.5_Gli spazi del turista Ancona

Senigallia 3

0

6Km

3

0

6Km

31

30

Costruito generale

Locali

Discoteche

Luoghi di cultura

Luoghi di culto

Costruito generale

Locali

Discoteche

Luoghi di cultura

Luoghi di culto

Stabilimenti

Parchi

Campi sportivi

Bar e pub

Stazione

Stabilimenti

Parchi

Campi sportivi

Bar e pub

Stazione

B&b

Campeggi

Alberghi

Ferrovia/Autostrada

Strade secondarie

B&b

Campeggi

Alberghi

Ferrovia/Autostrada

Strade secondarie


2.6_Gli spazi del turista Falconara Marittima

Marzocca 3

0

6Km

3

0

6Km

33

32

Costruito generale

Locali

Discoteche

Luoghi di cultura

Luoghi di culto

Stabilimenti

Parchi

Campi sportivi

Bar e pub

Stazione

B&b

Campeggi

Alberghi

Ferrovia/Autostrada

Strade secondarie

Costruito generale

Locali

Discoteche

Luoghi di cultura

Luoghi di culto

Stabilimenti

Parchi

Campi sportivi

Bar e pub

Stazione

B&b

Campeggi

Alberghi

Ferrovia/Autostrada

Strade secondarie


2.7_Gli spazi del turista Materiali urbani 0

300

Bar e Pub

34

300

Senigallia

0

35

Albergo 0

300

B&B Stabilimenti

Discoteche

Bar e pub

Locali

Campi sportivi

B&B

Parchi

Luoghi di cultura

Campeggi

Alberghi

Costruito generale Strade secondarie

Stazione

Ferrovia, autostrada, statale ss16 (vicino ferrovia)


2.8_Gli spazi del turista Materiali urbani 0

300

Luogo di culto

36

300

Ancona

0

37

Luogo di cultura 0

300

Alberghi Stabilimenti

Discoteche

Bar e pub

Locali

Campi sportivi

B&B

Parchi

Luoghi di cultura

Campeggi

Alberghi

Costruito generale Strade secondarie

Stazione

Ferrovia, autostrada, statale ss16 (vicino ferrovia)


2.9_Gli spazi del turista Materiali urbani 300

Marzocca

0

Luogo di culto

39

Luogo di culto 0

300

Falconara Marittima

38

300

Falconara Marittima

0

Parco Stabilimenti

Discoteche

Bar e pub

Locali

Campi sportivi

B&B

Parchi

Luoghi di cultura

Campeggi

Alberghi

Costruito generale Strade secondarie

Stazione

Ferrovia, autostrada, statale ss16 (vicino ferrovia)


03

40

GLI EVENTI

Summer Jamboree, Festival Senigallia, 2017.

41


43

42

Gruppo Coros y danzas, Piazzale Marino, Sirolo.

La Bizzarra, Piazza Cavour Ancona.


3.1_Eventi nel tempo

Ancona

Senigallia

3

0

6Km

3

0

6Km

45

44

Festival

(1960 - )

(1980 - )

Sagre

(1970 - )

(1990 - )

(2000 - )

Festival

(1960 - )

(1980 - )

Sagre

(1970 - )

(1990 - )

(2000 - )


47

46

Manifesti festival


3.2_Archivio eventi del passato

Senigallia

Ancona

Bagni salute (1919)

Festa del grano (1925)

Gara automobilistica (1950)

Gara di pattinaggio (1966)

46

47

Gara di pattinaggio (1966)

Bagno Palombina (1970)

Festa della birra (1969)

Motocross in spiaggia (1972)


3.3_Archivio eventi oggi

Senigallia

Ancona

48

Porto Antico on the Rocks

Kum! Festival

Summer Jamboree

Spettacolo pirotecnico sul mare

Carnevale

Ancona street food

Sotto le stelle del jazz

Boogie boogie sotto il foro

49


04

50

COME MUOVERSI

La Meute, Place de la Concorde, Olivio, Robert Doisneau 1969.

51


4.1_Molto raggiungibile in poco tempo 0

15

30

45

60

75 Km

53

52

Chiesa

Grotta / parco

Porto

Autostrada

Viabilità secondaria

Castello-mura

Museo

Ferrovia

SS16

Raggio 20 min- distanza percorsa in auto


4.2_Spostarsi nella provincia Numero di corse per arco viabilistico festivo

Numero di corse per arco viabilistico feriale

0

20

40

60

80

100

120 Km

0

20

40

60

80

100

120 Km

55

54

>80

40-80

20-40

10-20

5-10

0,1-5

>80

40-80

20-40

10-20

5-10

0,1-5


57

56

Interno stazione, Senigallia, 1920.

Stazione di Senigallia, 1957.


4.3_ll trasporto pubblico Ancona

Senigallia 3

0

6Km

0

3

6Km

59

58

Linea 2_Ancona Piazza Cavour-Pinocchio (farmacia)

Linea 3_Ancona Piazza Cavour-Posatora

Linea 6_Ancona Via Vecchini-Ancona stazione fs

Linea 7_Ancona Piazza Cavour-Ancona Via Bocconi

Linea 8_Ancona Piazza Cavour- Montemarino

Linea 10_Ancona cantiere navale-Ancona Stazione fs

Linea 11_Ancona Piazza Cavour-Circonvallazione

Linea 12_Ancona Stazione fs-Ancona Terminal traghetti

Linea 20_Ancona Biglietteria-Ancona Terminal traghetti

Linea 22_Piano San Lazzaro- Brecce Bianche

Linea 24_Ancona Piazza Cavour-Ponte Rosso

Linea 30_Ancona Piazza Cavour-Torrette (opsedale)

Linea 31_Piano San Lazzaro-Torrette (ospedale)

Linea 33_Ancona Piazza Cavour-Bolignano

Linea 34_Ancona Piazza U.Bassi

Linea 35_Torrette Ospedale Regionale

Strade secondarie

Linea 40_Tavernelle cimitero

Linea 41_Ospedale Geriatrico-Staszione fs

Linea 3_Senigallia Stazione-Ciamin (chiesa)

Linea 10_Senigallia Stazione-Cesano (mare)

Linea 46_Ancona Piazza Cavour-Brecce bianche

Linea 89_Ancona Piazza Cavour

Linea 6_Senigallia-Cesano

Linea 7_Senigallia Stazione-Senigallia Cimitero Alto

Linea 91_Ancona Piazza Cavour-Pietralacroce

Linea 93_Ancona Piazza Stamira-Montacuro carcere

Linea 8_Senigallia-Brugnetto

Linea 10_Senigallia Marzocca (stadio)

Linea 4/_Ancona Piazza Cavour-Stazione fs

Linea 1/3_Passetto Piazza IV Novembre-Posatora

Linea 11_Senigallia Stazione- Senigallia cimitero

Linea 12_Senigallia Stazione- Fletto

Linea 2/6_Piazza U.Bassi-Madonnetta

Linea 46/_Stazione fs-Università ingegneria

Costruito generale

Ferrovia/Autostrada


4.4_ll trasporto pubblico Falconara Marittima

Marzocca 3

0

6Km

0

3

6Km

61

60

Costruito generale

Ferrovia/Autostrada

Linea RAF_Ancona (Piazza Cavour) - Aeroporto Delle Marche

Strade secondarie

Linea Y_Circolare urbana_Falconara - Via Bottego

Linea CDR_Via Bottego-Falconara Alta (Capolinea)

Linea 10_Senigallia FS-Castellaro

Linea RAF_Ancona (Piazza Cavour) - Aeroporto Delle Marche

Linea BS1_Ancona (Piazza Cavour)- Senigallia (S tazione FS)


05

62

ANDAMENTO DEL TURISMO

La città perfetta, Olivio Barbieri, 2014.

63


5.1_Andamento del turismo Dati storici

0

15

30

45

60

75 Km

65

64

1978

1997

1999

2004

2009

2013

2016

2019


5.2_Andamento del turismo Affluenza turisti

Provenienza del turista Provenienza dei turisti stranieri

Mar-Mag

Dic-Feb

133.524

365.475

2019

149.004

77.377

153.377

394.390

2020

161.277

89.995

104.931

322.313

13.038

72.658

Provenienza dei turisti italiani

2015

Sett-Nov

Giug-Ago

415.187

68.376

370.544

61.480

177.003

63.505

266.073

34.206

237.582

35.433

-

54.705

233.495

28.445

209.802

25.838

303.340

-

160.852

25.786

-

24.135

-

-

Scelta del turista 15Km

0Km

60Km

45Km

30Km

66

2014

2009

2000

15.632 8.744 14.662 3.142 15.145 1.523 21.244 451

2019

138.028 38.903 139.688 22.581 111.651 18.022

159.698 28.559

Senigallia

2019

2014

2009

2019

2014

2009

2000

Falconara Marittima

Permanenza del turista 2019

2014

122.794 14.389 115.943 14.108

114.575 24.656

138.681 32.401

Ancona

2009

2000

2019 2000 2009

2014 2019

2014

Hotel e alberghi

Italiano

Strutture complementari

Straniero 5,5 giorni

4,8 giorni

Italiano

2007 4,9 giorni

Straniero 5,8 giorni

Italiano

2003 6,2 giorni

Straniero 6,5 giorni

Italiano

6,5 giorni

Straniero 6 giorni

67


69

68

La spiaggia, Senigallia.

La spiaggia, Senigallia.


06

70

I MUTAMENTI

Il mare

71


6.1_Senigallia negli anni 1990 0

2000 0

1000

1000

1250

1250

2 Km

72

73

2010 0

2020 0

1000

1250

Nuove costruzioni

1000

1250


6.2_Ancona negli anni 2000

1990 0

1000

0

1000

1250

1250

74

75

2010 0

2020 1000

0

1250

Nuove costruzioni

1000

1250


76

77


6.3_Mutamenti delle forme del turismo La prima costa 0

15

30

45

60

75 Km

79

78

Nuovi lu oghi del turismo

Luoghi depotenziati

Luoghi che persistono


80

07 I LUOGHI SOSPESI

81


7.1_Gli edifici dismessi 0

15

30

45

60

75 Km

69 82

83


7.2_Cosa resta

85

84

costruito generale


7.3_Cosa resta

d_Hotel city, Ancona

87

86

e_Hotel Roma e pace, Ancona

f_Ex colonia Mutilatini, Portonovo

costruito generale


7.4_Le isole 0

88

15

30

45

60

75 Km

89


7.5_Le isole

0

90

1 Km

91


92

93


7.6_I luoghi sospesi 0

30

45

95

94

Centri commerciali

Discoteche

Hotel

Aree incolte

Costruito generale


7.7_La membrana 0

15

30

45

60

75 Km

97

96

La prima costa

La seconda costa

Membrana

Infrastruttura


Una volta individuate le coste si vuole smascherarne e mostrarne le relazioni: evidenziare i punti di contat98

costituiscono relazioni tra le due coste a causa della alla prima.

99


7.8_Le interazioni fra le due coste 0

15

30

45

60

75 Km

101

100

Luoghi della città felice

Spazi senza connessioni

Legami

Le isole

Connessioni

Infrastrutture

Costruito


In conclusione, del tratto di costa analizzato risulta evidente che i principali poli attrattori del turismo siano individuabili nelle due offerti in risposta alle esigenze dei turisti e alla maggiore concentrazione urbana rispetto alle città di Falconara Marittima e Marzocca. Queste, sia in base alla loro estensione che alla scarsa concentrazione di servizi, non risultano essere destinazioni ambite dai turisti. Anzi, dalla nostra analisi traspare come in realtà le due alle loro estremità: costituiscono dunque un “ponte”, un mezzo complementare alla costa del turista. 105

104

cosa costituisce la costa di questo territorio dal punto di vista dei servizi offerti al turismo. Abbiamo dunque individuato una “prima costa” che deriva dalla totalità dei luoghi e spazi interamente dedicati ed utilizzati dal turista, ed una “seconda costa” generata oggi sono rimasti isolati, depotenziati e anche dismessi. Dalla nostra analisi si osserva che il “velo” di felicità che riveste la costa territorio stesso: tutto ciò che non fa parte della prima costa viene “sospeso”.


03

zione


01

IL PATRIMONIO Introduzione 1.0_Patrimonio marchigiano 1.1_Patrimonio culturale 1.2_Urbino 1.3_Patrimonio naturale 1.4_Grotte di Frasassi 1.5_Lame Rosse 1.6_La costa marchigiana 1.8_Borgo costiero

02

PRODUZIONE Introduzione 1.0_Produzione manifatturiera e industrie 1.1_Distretti industriali 1.2_Sistemi locali e crescita demografica 1.3_Principali siti industriali 1.4_ Jesi 1.5_Concentrazione e dispersione delle industrie maggiori 1.6_Falconara 1.7_Patrimonio-Produzione

03

INDIFFERENZA, CONFLITTO E ARRICCHIMENTO Introduzione 1.0_Falconara 1.1_Spazio scandito 1.2_Esplorazioni 1.3_Focalizzazione dei nodi 1.4_Tensione 1.5_Strategia 1 1.6_Ripopolamento 1.7_Bruscara 1.8_Situazione di indifferenza 1.9_Indifferenza 1.10_Strategia 2 1.11_Riferimento 1.13_Sentieri agricoli 1.14_Viste urbane 1.15_Arricchimento 1.16_Strategia 3 1.17_Agro City 1.18_Strategie Fonti

A partire dall’analisi delle tematiche del patrimonio e della produzione presenti sul territorio marchigiano si sono voluti indagare i diversi tipi di rapporto che intercorrono tra essi. In una fase preliminare del lavoro ci si è interrogati sui diversi scenari esistenti e su come questi cambino al variare del territorio stesso. Dall’analisi condotta infatti è emerso come le Marche si presentino come una regione caratterizzata da un tessuto estremamente variegato e complesso, al cui interno sorgono e si sviluppano differenti realtà e relazioni. A questo proposito si sono approfonditi i temi del patrimonio naturale attraverso della costa e del suo sviluppo. Per quanto riguarda il tema del patrimonio culturale ci si è invece concentrati sull’analisi dei borghi e delle città d’arte, di cui la Regione Marche è ricca. Il secondo grande tema affrontato dal gruppo, ovvero quello della produzione, è stato invece indagato attraverso lo studio dei distretti industriali presenti sul territorio e che costituiscono un’enorme fonte di reddito e sviluppo per la popolazione locale, oltre che un’incredibile opportunità per lo sviluppo del territorio. Per quanto concerne il tema dell’industria e della sua diffusione all’interno della regione, si sono voluti effettuare dei carotaggi puntuali in diverse zone delle Marche, per poter così analizzare il rapporto esistente tra queste piastre industriali e il contesto in cui si collocano. Da un’analisi generale del territorio si è quindi scelto di affrontatipologie di rapporto esistenti tra il patrimonio e la produzione, attraverso la realizzazione di carotaggi e affondi all’interno del le diverse relazioni presenti. A seguito di questa analisi sono dunque emerse situazioni di da cui è stato possibile quindi sviluppare delle strategie urbanistiche che permettessero e proponessero una possibile soluzione a questi rapporti. Il lavoro si conclude pertanto con diverse proposte di strategie accomunate tutte dallo studio di menti della produzione e del patrimonio nel territorio.


01 PATRIMONIO


Carta di sintesi

Strade Zona boschiva Parchi e riserve

Edificato


Cofronto fotografico

Strade

Borghi

Parchi e riserve Città d’Arte Costruito


1.1_Urbino Città della cultura

Monumenti e chiese

Parchi e riserve

Strade

Costruito


Parchi e riserve

Parchi naturali 1. Parco Nazionale dei Monti Sibillini 2. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 3. Parco Naturale Regionale del Conero 4. Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello 5. Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo 6. Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi Riserve naturali 8. Riserva Naturale Orientata 9. Riserva Naturale Statale Gola del Furlo 10. Riserva Ripa Bianca 11. Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito 12. Riserva Naturale Abbadia di Fiastra 13. Riserva Naturale Montagna di Torricchio 14. Riserva Naturale Regionale Sentina

Viabilità Sentiero Costruito Parchi e riserve Rimboschimento Parchi naturali


Percorsi sotteranei

0

Arbusteto

Coltura agraria

Costruito

Viabilità

Bosco

Prateria

Rimboschimento

Parchi e riserve


Turismo sui monti Sibellini

0

Rischio frane Viabilità

Prateria

Paesaggio vegetale

Fondovalle coltivato

Matrice agricola

Costruito


I porti

1. Cattolica

2. Vallugola

3. Pesaro

4. Fano

5. Senigallia

6. Civitanova Marche

7. Santa Maria a Mare

8. San Benedetto del Tronto


Sirolo 0

Strade Parchi e riserve Costruito


02 PRODUZIONE


1.0_Produzione manifatturiera e industrie Carta di sintesi

Strade Ferrovia

Zona di allevamento animale

Industria


1.1_Distretti industriali Aree produttive marchigiane

Quota delle marche sul totale nazionale di esportazioni per settore

7% Calzature e pelletterie 5.4% Mobili e prodotti in legno 4.9% Apparecchi elettrici 3.6% Carta ed editoria 3.4% Prodotti chimici e farmaceutici 3.3% Materie plastiche 2.7% Metallurgia 2.4% Meccanica 1.9% Elettronica 1.7% Tessile e abbigliamento 1.3% Gioielleria 1.2% Mezzi di trasporto 1% Altro 0.9% Vetro e ceramiche Legno - mobile Tessile - abbigliamento Pelli, cuoio calzature Meccanica Altre Strade Centri urbani Ferrovia


1.2_Sistemi locali e crescita demografica Correlazione tra crescita demografica ed economia del luogo

Popolazione risiedente nei sistemi locali

66%

Addetti risiedenti nei sistemi locali

69%

Industrie Area industriale Comuni di riferimento per l’industria Ferrovia Strade


1.3_Principali siti industriali Pesaro, Fermo Ascoli, Civitanova Marche


1.4_Jesi Area industriali

0

Area industriale

Centro abitato


1.5_Concentrazione e dispersione delle industrie maggiori Area industriali

Principale industrie regionali secondo Istat.it Strade Centro abitato


1.6_Falconara Area industriali

0

Centro abitato Area industriale


1.7_Patrimonio-Produzione Carta di sintesi

Industrie

Strade

Zone di allevamento animali Parchi naturali e riserve Ferrovia Fiume


03 Conflitto, indifferenza e tensione


A partire dall’analisi delle tematiche del patrimonio e della produzione presenti sul territorio marchigiano si sono voluti indagare i diversi tipi di rapporto che intercorrono tra essi. In una fase preliminare del lavoro ci si è interrogati sui diversi scenari esistenti e su come questi cambino al variare del territorio stesso. Dall’analisi condotta infatti è emerso come le Marche si presentino come una regione caratterizzata da un tessuto estremamente variegato e complesso, al cui interno sorgono e si sviluppano differenti realtà e relazioni. A questo proposito si sono approfonditi i temi del patrimonio naturale attraverso

, Falconara

della costa e del suo sviluppo. Per quanto riguarda il tema del patrimonio culturale ci si è invece concentrati sull’analisi dei borghi e delle città d’arte, di cui la Regione Marche è ricca. Il secondo grande tema affrontato dal gruppo, ovvero quello della produzione, è stato invece indagato attraverso lo studio dei distretti industriali presenti sul territorio e che costituiscono un’enorme fonte di reddito e sviluppo per la popolazione locale, oltre che un’incredibile opportunità per lo sviluppo del territorio. Per quanto concerne il tema dell’industria e della sua diffusione all’interno della regione, si sono voluti effettuare dei carotaggi puntuali in diverse zone delle Marche, per poter così analizzare il rapporto esistente tra queste piastre industriali e il contesto in cui si collocano. Da un’analisi generale del territorio si è quindi scelto di affrontatipologie di rapporto esistenti tra il patrimonio e la produzione, attraverso la realizzazione di carotaggi e affondi all’interno del

Indifferenza, Bruscara

le diverse relazioni presenti. A seguito di questa analisi sono dunque emerse situazioni di da cui è stato possibile quindi sviluppare delle strategie urbanistiche che permettessero e proponessero una possibile soluzione a questi rapporti. Il lavoro si conclude pertanto con diverse proposte di strategie accomunate tutte dallo studio di menti della produzione e del patrimonio nel territorio.

Arricchimento


A partire dagli anni Cinquanta, con la messa in funzione la Raftima inizia a coesistere assieme a questa monumentale piastra industriale, che si colloca in una zona limitrofa al centro abitato. lio italiana sembra pertanto sovrastare il costruito circostante, estendondosi e occupando così il tessuto urbano della città. Queste due aree quindi si relazionano tra loro in maniera conda un lembo di territorio costruito che funge da membrana tra questi elementi. La strategia proposta dal gruppo muove i suoi passi all’interno di questa membrana, proponendo una soluzione che permetta una maggiore connessione e correlazione tra la città e la

Falconara


1.0_Falconara Elementi coesistenti del territorio in esame

Aereoporto

Campi agricoli

Edificio

Mare

Industria

Ferrovia


1.1_Spazio scandito

Progetto di svincolo per la raffineria Collegamenti longitudinali: Ferrovia, spiaggia, autostrada


1.2_Esplorazioni Approfondimento del luogo

1 2

3

Edificato Strade Infrastrutture


1.3_Focalizzazione dei nodi Punto di incontro tra elementi del territorio

Terza esplorazione

Seconda esplorazione

Prima esplorazione

NO2 e PM10 m.a. 2019 23<X<31 ug/m3 NO2 e PM10 m.a. 2019 15<X<23 ug/m3 Aree soggette a irraggiamento termico

Cono di volo Area d’influenza


Modello insediativo, Falconara

Membrana Filtro fra tessuti in tensione -

del rapporto tra produzione e patrimonio

Tessuto urbano cittadino

Area industriale Api

Trama agricola


1.4_Tensione Studio del rapporto

1.1_Rapporto attuale, produzione-cittadina

, Falconara

Tensione tra patrimonio e produzione, Falconara

1.3_Modello insediativo, Falconara

Tessuto urbano cittadino

Area industriale Api

1.4_Modello insediativo, Falconara


1.5_Strategia 1 Spazio di mezzo

1.0_Area su cui attuare la strategia

1.1_Collegamenti esistenti fra le due aree

1.2_Individuazione dei punti critici e potenziali collegamenti

1.3_Valorizzazione del verde e sviluppo di collegamenti


1.6_Ripopolamento Scenario

Cartolina storica Falconara Marittima, 1910

Incontro tra realtà diverse


Binari paralleli All’interno del caso studio analizzato – ossia la città di Bruscarapporto ricorrente su tutto il territorio marchigiano: quello tra la grande produzione manifatturiera, fatta di distretti e grandi piastre industriali, e le piccole cittadine e nei borghi dell’entroterra, ormai nuclei abitativi quasi del tutto abbandonati. stesa zona industriale, alla quale però pare essere indifferente. Le due aree sono infatti separate dalla rete stradale e dal tra le due zone. La strategia proposta dal gruppo, pertanto, si dustriale e quella abitata, attraverso il ripopolamento vegetale della zona e la creazione di elementi di connessione tra le due.

Bruscara


1.7_Bruscara Due realtà faccia a faccia

Edificato

Industria

Zone verdi

Strada statale Strade


1.8_Situazione di indifferenza

Strada

Fiume

Bruscara

Industria


Modello insediativo, Bruscara

Faccia a faccia Sviluppo delle connessioni mancanti

Tessuto urbano cittadino

Area industriale

Trama agricola


1.9_Indifferenza Studio del rapporto

1.1_Rapporto attuale

1.2_Interazione tra parti

Indifferenza, Bruscara

1.3_Sviluppo interazione

Tessuto urbano cittadino

Area industriale

1.4_Connessione ed inclusione


1.10_Strategia 2 Rafforzare il legame

Indifferenza e separazione

Rinvigorimento del verde e costruzione collegamenti


1.11_Riferimento Ponte di S.Vigilio

2008, Castello di Padernello, Borgo S.Giacomo (BS)

Giuliano Mauri 1938-2009 L’opera non si propone per la sua utilità (anche se permette di attraversare la roggia) né per un vantaggio economico, bensì per essere “forma che rivela”. Essa apre uno spazio in cui l’uomo può accedere al colloquio con la natura offrendosi come punto che dischiude un altro ambito: quello contemplativo. Il ponte è in costante colloquio con il tempo, che tinge i giorni e le stagioni di mutevoli umori.


Miscela Il tessuto e la morfologia che costituiscono il territorio della Regione Marche vedono la coesistenza tra grandi distretti industriali ed estese aree naturali, o occupate perlopiù da coltivazioni di tipo agrario. Nei casi studio precedenti ci si è voluti concentrare sul rapporto tra le piastre industriali e il patrimonio culturale della zona, mettendo in risalto zone della produzione estremamente sviluppate. Per quanto riguarda il caso di Morro d’Alba invece la zona industriale, propriamente detta, risulta di dimensioni ridotte e lascia spazio ad una produzione di tipo agrario radicata nel territorio. Pertanto, la relazione che emerge tra l’abitato e la produzione che lo circonda può essere interpretata come un rapporto di arricchimento, motivo per cui la strategia adottata in questo caso si indirizza verso il rafforzamento di questo rapporto e la creazione di un sistema di contaminazione tra queste realtà.

Morro D’Alba


Coesistenza e arricchimento

Fiume Cantine e produzione vinicola Edificio

Campi agricoli Strade


1.13_Sentieri agricoli Percorsi tra i campi

Sentieri, strade cicalbile e sterrata Industria

Campi agricoli


Modello insediativo, Bruscara

Contaminazione Sviluppo di una maglia

Tessuto urbano cittadino

Area industriale

Trama agricola


1.14_Viste urbane Dal Centro alle industrie

, Morro d’Alba


1.15_Arricchimento Studio del rapporto

1.1_Relazione attuale, realtà differenti

1.2_Individuazione asse strategia, biunivocità

1.3_Potenziamento connessione, avvicinamento delle due realtà

1.4_Contaminazione, inclusione

Sviluppo della borgata e del suo centro industriale, Morro D’Alba


1.16_Strategia 3 Radicazione di sentieri e servizi

Collegamento a trama agricola, scelta zona di intervento

Diversità e discontinuità territoriali

Sviluppo percorsi ciclo-pedonali con snodo su padiglioni

Punto mediano

Spazio servizi

Percorsi ciclo-pedonali


1.17_Agro City Potenziamento dei percorsi esistenti

Snodi e agganci al suolo

Campi agricoli, Morra D’Alba


Strategie Rapporti fra patrimonio e produzione


04


01 02

LE COLTURE 1.1_Le principali colture nelle Marche 1.2_Individuazione delle colture secondarie 1.3_Provenienza delle colture 1.4_Varietà delle specie LA TRAMA 2.1_I limiti e i bordi del suolo 2.2_Differenti realtà 2.3_Il sistema autonomo rurale

2

03 04

LE AZIENDE AGRICOLE 3.1_Le aziende agricole nelle marche 3.2_Collegamenti strade-aziende 3.3_Le aziende agricole biologiche COME E DOVE SI SFILACCIA LA CAMPAGNA? 4.1_Il colto e l’incolto 4.2_Rapporto tra ordine e disordine 4.3_Come il colto resiste all’incolto

na? Quali sono le principali colture? Qual è la forma del territorio? Quali sono le sue principali aziende? Questi sono i quesiti fondanti che ci siamo posti per comprendere il tema del paesaggio agricolo marchigiano. I temi che sono stati affrontati hanno riguardato: l’analisi delle principali colture, differenziate in base alla maggior presenza in situ; la forma del territorio stespaesaggio naturale; il rapporto di questo tessuto con le infrastrutture e la quantità della loro presenterritorio venga spezzata ed invasa dall’incolto che lo penetra deformandone le rigide geometrie. L’analisi è stata condotta attraverso differenti scale al marchigiana. Inoltre, sono stati presi in considerazione anche aspetti legati al mutamento di questo ambiente nel tempo.

3


4

01 LE COLTURE

5


0

20.000

1.1_Le colture Principali colture nelle Marche

7

6

Oliveto

Frutetto

Vigneto

Seminativo in rotazione

Coltura arborata

Seminativo

Fiume

Incolto


1.1_Le colture

Dati statistici relativi alle colture delle Marche

47,88%

19,96%

50,08%

19,50%

10,90%

10,32%

13,86%

7,72%

6,93%

3,99%

6,07%

2,75%

128.175 SEMINATIVI 27,7% 25,1%

25,1%

25,2%

29.177 OLIVETO

28,2%

24,1%

27,1%

21,4%

24,7%

18.566 INCOLTO

24,3%

26,9%

21,4%

23,8%

29,6%

30,6%

29% 10,7%

29,4%

30,1%

25.458 OLIVETO

10.684 FRUTETTI

11.148 INCOLTO

35.823 ALTRE SUPERFICIE

14.190 VIGNETO

5.055 FRUTETTI

1_Colture delle Marche (2010)

21,5%

8 30,1%

27.630 VIGNETO

1_Colture delle Marche (2000)

21,2%

23,6%

91.969 SEMINATIVI

53.426 ALTRE SUPERFICIE

29,5%

29,9%

9,9% 10,5%

10,6% 12%

10,8%

12,4%

11,1%

12,3%

9,7%

10,5%

9,4%

10,8%

9,8%

10,5%

9,4%

fiori e piante ornamentali patata legumi secchi ortive terreni a riposo barbabietola da zucchero piante industriali mais frumento tenere e spelta orzo foraggere avvicendate frumento duro cereali per la produzione di granella fiori e piente ornamentali barbabietola da zucchero patata ortive legumi secchi mais frumento tenere e spelta piante industriali orzo terreni a riposo foraggere avvicendati frumento duro cereali per la produzione di granella

3_Produzione di seminativi

1982

1990

2000

2010

Superficie agricola utilizzata (SAU)

1982

1990

2000

2010

Superficie agricola totale (SAT)

0,20% 0,42% 1,18%

9

3,71% 3,77% 4,97% 5,13% 5,18% 6,35% 10,52% 15,24% 16,01% 27,27%

0,22% 0,44% 0,45%

2000

2,51% 3,03% 3,69% 4,24% 6,73% 8,55% 8,59% 16,90% 17,72% 26,87%

2010


1_Campo di Grano duro

3_Piantagione di Mais 11

10

2_ Campo di Cereali

4_Piantagione di Orzo


1.3_Le colture

Analisi delle colture

0

10.000

0

2.000

-

1_Oliveto

13

12

1_Vigneto

-

1_Frutteto (meleto)

Fiume

Seminativo

Seminativo in rotazione

Incolto

Coltura arborata

Oliveto

Frutetto

Vigneto


1.3_Le colture

Provenienza delle colture

o atic i s a est Sud

Sud America

Persia

15

14

S

a eric m A ud

Turchia

Fagiolo

Orzo Nudo

Mais

Olivo

Mela

Vite Garofanata

Alberi

Vegetazione da spiaggia


1.4_ Le colture Varietà delle specie

1_Ginetsra ( Europa)

4_ Erba medica (Persia)

CARPINO NERO ORNELLO

FAGGIO

Europa centro-meridionale

Europa sud orientale

Europa Centrale

16

17

ROVERELLA Europa centromeridionale

QUINOA Perù

2_Soldanella di mare (Mediterraneo)

5_Acero Campestre (Europa Centrale)

GINESTRA Europa

OLIVO Marche

3_Carciofo Jesino (Jesi)

6_Pomodoro da Serbo (America)


02

4

LA TRAMA

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19


0

20.000

2.1_La trama

I bordi e i limiti del suolo

21

20

Fiumi Strade secondarie Strade principali Ferrovia

Incolto Vegetazione Cascine


2.2_La trama Differenti realtà

0

5.000

Strade secondarie

Strade principali

Ferrovia

Fiumi

Incolto

Vegetazione

Cascine


2.2_La trama

I limiti del territorio agricolo

0

2.000 0

650

25

24

Suolo agricolo

Suolo incolto

Verde urbano

Cementificato


27

26

Serie di foto della collina Arcevia (comune tra Senigallia e Sassoferrata) nelle diverse stagioni, anni e colture dal ‘55 al ‘68 Fotografie scattate da Mario Giacomelli.


2.3_La trama Il stistema autonomo rurale

500

0

0

650

31

30

Muretti

Cementificato

Edificato

Campi agricoli



34

1_La forma della campagna ai piedi dei Monti della Cesana (PU)

3_La forma della campagna marchigiana in pianura, Casine (PU)

2_ La forma della campagna ai piedi del Monte Gherardo

4_La forma della campagna marchigiana in pianura, Madonna del Piano, (AN)

35


1_Cascina, San Severino Marche (MC)

3_Casolare dei Girasoli, Cingoli (MC) 37

36

2_Casolare, Petritoli (FM)

4_Casolare, Arcevia (AN)


4

03 LE AZIENDE AGRICOLE

39


0

20.000

3.1_Aziende agricole Aziende agricole nelle Marche

41

40

Strade Ferrovia Fiumi

Edificato Seminativi Vegetazione

Az. agricole Agriturismi Fattorie Capannoni


3.1_Le aziende agricole

Dati statistici relativi alle aziende agricole delle Marche

0

250.000

44.866

88.356

1.620.884

3.870.754

76.962

11.394

2.932.651

938.103

56.570

31.478

2.385.172

1.406.181

85.650

2.706

3.629.141

241.613

TOTALE AZIENDE AGRICOLE

TOTALE DEL PERSONALE

TOTALE AZIENDE AGRICOLE

TOTALE DEL PERSONALE

27,7%

25,1%

MANODOPERA FAMILIARE

28,2%

ALTRA MANDOPERA

MANODOPERA FAMILIARE

ALTRA MANDOPERA

20,7% 25,1%

27,1%

21,2%

21,4% 25,2%

26,9%

24%

UOMINI

24,1%

DONNE

UOMINI

DONNE

21,4%

21% 24,7%

23,9%

24,3% 21,2%

ITALIANI

21,2%

UE e EXTRA UE

ITALIANI

UE e EXTRA UE

23,8% 21,5%

24,3%

Dati relativi alla manodopera, Marche (2010)

Dati relativi alla manodopera, Italia (2010)

23,6% 24,5%

42

Ascoli Piceno

30,6%

81,8%

64,4%

Fermo

18,2%

35,6%

62,9%

Ascoli Piceno

37,1%

43 64,7%

12,2%

87,8%

Macerata

30,1%

10,8%

89,2%

Fermo

35,3%

Macerata

29%

86% 25,8% 29,6%

9,7% 10,7%

29,5%

14,3% 10,5%

24,1% 29,4%

14,2% 29,9%

10,8%

Ancona

35,8%

Ancona

9,4% 9,8%

64,2%

14%

90,8%

64,9%

9,2%

Pesaro e Urbino

35,1%

Pesaro e Urbino

9,4%

10,5%

Manodopera familiare

14,2% 25,3%

Uomini

Altra manodopera (2000)

Donne (2000)

30,1% 13,8%

25,5%

95,5%

Fermo 10,6%

15,2%

16,6% 10,8%

12,4%

5,2%

12,3%

0,4%

(2010) 2%

97,2%

Ascoli Piceno

0,1%

94,5%

12% 9,9% 10,5%

15,2%

(2000)

4,3%

(2000) (2010)

97,3%

2%

0,8%

0,7%

90,1%

11,1%

Macerata 15%

(2000)

9,6%

95,1%

(2010)

3,4%

1,5%

91,9%

Ancona

(2000)

8%

7,3%

92,1%

(2010)

92%

Pesaro Urbino

(2000) (2010) Conduzione diretta da parte del coltivatore

1982

1990

2000

2010

Numero aziende per province

1982

1990

2000

2010

Superficie agricola utilizzata (SAU)

1982

1990

2000

2010

Superficie agricola totale (SAT)

0,1%

95,4%

Conduzione con salariati

7,9% 4,1%

0,5%

Altra forma di conduzione

0,1%

0,6%

0,3%


3.2_Le aziende agricole Collegamenti strade-aziende

0

0

20.000

500

45

44

3

Strade Ferrovia Fiumi

Edificato Seminativi Vegetazione

Az. agricole Capannoni


1_Agriturismo Casal San Sergio, Fossombrone (PU)

3_Capannone agricolo, Senigallia (AN) 47

46

2_Azienda agricola, Serra de conti (AN)

4_Agriturismo Fiorano, Cossignano (AP)


3.3_Aziende agricole Dati statistici relativi alle aziende agricole biologiche delle Marche

132.299 1.555.522

1_Azienda Agricola Biologica FIORANO,Cossignano (AP) 48

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BIOLOGICA

SUPERFICIE BIOLOGICA TOTALE

6.138

67.583

1.017

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BIOLOGICA

SUPERFICIE BIOLOGICA TOTALE

SUPERFICIE IN CONVERSIONE AL BIOLOGICO

304

5.999,5

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BBIOLOGICA (PU)

SUPERFICIE BIOLOGICA (PU)

295

5.406,6

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BBIOLOGICA (AN)

SUPERFICIE BIOLOGICA (AN)

456 TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BBIOLOGICA (MC)

2_Via Costa 37, Località S. Croce, Arcevia (AN)

10.337

8.968 SUPERFICIE BIOLOGICA (MC)

SUPERFICIE IN CONVERSIONE AL BIOLOGICO

45 TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE ESCLUSIVAMENTEBIOLOGICA (PU)

84 TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE ESCLUSIVAMENTEBIOLOGICA (AN)

69 TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE ESCLUSIVAMENTEBIOLOGICA (MC)

587

5.075,6

126

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BBIOLOGICA (FM)

SUPERFICIE BIOLOGICA (FM)

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE ESCLUSIVAMENTEBIOLOGICA (FM)

159

2.371,4

TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE BBIOLOGICA (AM)

SUPERFICIE BIOLOGICA (AP)

49 TOTALE AZIENDE AGRICOLE CON SUPERFICIE ESCLUSIVAMENTEBIOLOGICA (AP)

Dati relativi alle aziende agricole biologiche, Italia (2016)

Dati relativi alle aziende agricole biologiche, Marche (2016)

576,9 SUPERFICIE (PU)

49

1.053,2 SUPERFICIE (AN)

1.123,6 SUPERFICIE (MC)

1.001 SUPERFICIE (FM)

537,9 SUPERFICIE (AP)

Dati relativi alle aziende agricole biologiche nelle province, Marche (2010)


04

4

COME E DOVE SI SFILACCIA LA CAMPAGNA?

51


0

4.1_Lo sfilacciamento

20.000

Il colto e l’incolto

53

52

Seminativi Boschi Incolto

Corsi d’acqua


4.2_Lo sfilacciamento Rapporto tra colto, incolto e boschi

0

20.000 0

1.500

1_Selva di Montedoro

55

54

2_Fiume Esino

3_Fiume Musone

Corsi d’acqua

Seminativi

Boschi

Incolto


1_Bosco di Adanti 1973

1_Bosco di Adanti 2013 57

56

2_Bosco Pagnoni 1973

2_Bosco Pagnoni 2007


59

58

1_L’incolto che penetra negli edifici dismessi

2_L’incolto che penetra negli edifici dismessi


61

60

Anni ‘50/’60

Anni ‘70/’80

Nelle foto degli anni ‘50/’60 è presente una grande varietà di colture che creano geometrie e segni, destinati a diradarsi negli anni ‘70/’80. “Ho addirittura usato un negativo scaduto, uno strumento già morto, proprio per accentuare questa sensazione” (cit. M.Giacomelli,1990 ) Fotografie tratte dalla mostra “ La terra che muore” di Mario Giacomelli (1950/1960)


. 4.2_Lo sfilacciamento Espansione dell’incolto negli anni

Moscosi, (MC)1985

Acquasanta, (AN)1985

63

62

2001

2001

2020

2020



4.3_Strategia progettuale

Come il colto resiste all’espansione dell’incolto

0

20.000 0

1.500

1_Selva di Montedoro

67

66

2_Fiume Esino

3_Campagna adiacente al fiume Musone

Corsi d’acqua

Seminativi

Boschi

Incolto



05

Protezione e vulnerabilità


IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE

00 I

06

0.1_I sistemi insediativi 0.2_Gli ambiti amministrativi 0.3_L’età della provincia

II 07

01

1.1_I flussi dell’istruzione secondaria 1.2_Il livello di istruzione nella provincia 1.3_Le densità dell’istruzione sul territorio provinciale 1.4_Le vulnerabilità dell’istruzione 1.5_I luoghi dell’istruzione primaria 1.6_I luoghi dell’istruzione secondaria 1.7_L’istruzione nella città 1.8_Le forme dell’istruzione 1.9_Le politiche giovanili

III 08

IL LAVORO

02

2.1_I flussi del lavoro 2.2_Il lavoro nelle Marche 2.3_Le vulnerabilità del lavoro: il non osservato

09

03

3.1_Il diritto all’abitare e la città 3.2_Le forme dell’abitare sovvenzionato 3.3_I programmi per l’abitare sovvenzionato

04

4.1_Le densità sanitarie sul territorio provinciale 4.2_Le vulnerabilità dei presidi ospedalieri 4.3_La sanità nella città 4.4_La nuova sanità: un mondo che cambia ai tempi del Covid19 4.5_La salute oggi: una popolazione fragile 4.6_La diffusione del virus 4.7_I luoghi della salute temporanei 4.8_Le forme della sanità nell’emergenza

05

IV 10 11

7.1_Gli allevamenti nelle Marche 7.2_La salute animale negli allevamenti intensivi

6.1_I luoghi protetti 6.2_I progetti di educazione ambientale 6.3_Le vulnerabilità naturali: il rischio idrogeologico 6.4_Le vulnerabilità naturali: la pericolosità del rischio idrogeologico 6.5_La protezione dal rischio ambientale nella città

8.1_Il palcoscenico 8.2_Il collage 8.3_La barriera rossa 8.4_La città deserta 8.5_La città sospesa 8.6_Lo spazio dell’indifferenza

Rassegna fotografica

10.1_La definizione dell’arcipelago 10.2_L’arcipelago

11.1_Le connessioni 11.2_Contro l’incuria

LE FONTI

5.1_La rete associativa nella città 5.2_Gli spazi delle associazioni

6

Indice dei contenuti

Protezione e Vulnerabilità

7


che determina e disegna un luogo sviluppatosi lungo la sua linea di costa.

PREFAZIONE

luogo con più prospettive: quella dei corpi umani e quella dei non umani, due protagonisti diversi, ma le cui azioni ed effetti sono tra loro strettamente correlati.

tra i corpi sani e quelli fragili. Osservare il territorio a scale diverse mette anche in contatto con la dimensione della percezione, quella della scala umana, che sfuma alcune delle generali

8

00 Il territorio e la popolazione

Prefazione

9


00

IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE

Fonte: Foto autografa

10

00 Il territorio e la popolazione

Prefazione

11


Autostrada

Rete ferroviaria

0.1_I sistemi insediativi

0

10

20

12

30

40

50

60

70

00 Il territorio e la popolazione

80

90

100

110

120

Prefazione

130

140

150

160

170

13

180 km


0.2_Gli ambiti amministrativi

0

10

20

14

30

40

50

60

70

00 Il territorio e la popolazione

80

90

100

110

120

Prefazione

130

140

150

160

170

15

180 km


0.3_L’età della provincia

10

20

30

40

50

60

70 km

0-5 anni

5-17 anni

18-34 anni

35-64 anni

> 65 anni

0

16

00 Il territorio e la popolazione

Prefazione

17


parte

dalla ricerca dei luoghi della difesa del

associazionismo. estesa, analizzando gli effetti dei servizi sui cittadini

un vantaggio, in altre occasioni diventa situazione di a strade ad alta percorrenza o ad aree isolate.

strettamente legata al lavoro stagionale. Nonostante intangibile e impossibile, le indagini e le osservazioni del luogo permettono di individuare la costa come luogo di incuria. episodi di edilizia sovvenzionata, eterogenei per date e promuove numerosi progetti per garantire il diritto

PARTE I.PROTEZIONE E VULNERABILITÀ necessario osservare la situazione contemporanea, della pandemia. Nonostante il territorio marchigiano sia stato minormente colpito dal virus rispetto ad altre regioni, questo ha condizionato e dominato il panorama dei luoghi della salute, alterando le ordinarie percezioni: luoghi impensabili diventano luoghi della

popolato da gruppi di volontariato che si occupano minoranza di associazioni ambientaliste, nonostante gli importanti e vasti sistemi ambientali presenti.

inoltre osservato il tema degli allevamenti e del modo

elevato di avicoli, soprattutto da allevamenti intensivi. Questi numeri, oltre a fornire un preoccupante dato

18

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

19


01 Fonte: https://www.beniculturalionline.it/location-3184_Università-Politecnica-delle-Marche.php

20

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

21


Flussi da Ancona 1 56 - 1998

14 - 56

2 - 14

1-2

Flussi verso Ancona 1

20 - 1943

3 - 20

2-3

1-2

secondaria

0

22

01 L’istruzione

100

200

300

Protezione e vulnerabilità

400

500

600

700

800

23

900 km


nella provincia

10

20

30

40

50

60

70 km

% Analfabeti

% con titolo di Laurea

0

24

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

25


1.4_ Le vulnerabilità dell’istruzione

sul territorio provinciale

10

20

30

40

50

60

70 km

0

10

20

30

40

50

70 km

60

Università

Asilo nido

0

Lacune dei luoghi di istruzione e probabili conseguenti spostamenti degli studenti tra città della provincia.

26

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

27


secondaria

primaria

20

30

40

50

60

70 km

0

10

20

30

40

50

70 km

60

Infrastruttura

10

Infrastruttura

0

28

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

29


Rete ferroviaria

Infrastruttura

nella città

0

1

2

3

30

4

5

6

7

8

01 L’istruzione

9

10

11

12

13

14

15

Protezione e vulnerabilità

16

17

18

19

20

21

31

22 km


1.8_Le forme dell’istruzione 0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

Fagnani

P. D’Armi

Giacomelli

Sant’Angelo

32

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

33


giovanili

34

01 L’istruzione

Protezione e vulnerabilità

35


02

IL LAVORO

Venditore ambulante sulla battigia, Senigallia Fonte: https://www.corriereadriatico.it/cronaca/senigallia/stop-venditori-ambulanti-spiagge.html

36

02 Il lavoro

Protezione e vulnerabilità

37


2000 - 8059

100 - 2000

2 - 100

1-2

Flussi verso Ancona 1

43 - 4997

11 - 43

5 - 10

2-5

38 Flussi da Ancona 1

lavoro

0

02 Il lavoro 100 200 300

Protezione e vulnerabilità 400 500 600 700 800

39

900 km


2.2_Il lavoro nelle Marche

91

%

9%

88

91

%

9%

%

12%

93 7 %

%

89

%

11%

100

91 9

%

90

%

%

93 7 %

%

%

91 9

10%

%

91 9

%

%

%

92 8 %

89

82

%

11%

92 8 %

%

94 6

%

%

%

18%

%

100

84

%

94 6

%

16%

%

%

93 7

92 8 %

%

%

%

94 6

91 9

%

%

%

%

90 10

%

%

0

10

20

30

40

40

50

60

70

80

90

100

110

120

02 Il lavoro

130

140 km

Protezione e vulnerabilità

41


Agricoltura

Edilizia

Commercio

Manifattura

Servizi allogio Ristorazione

15%

26%

37%

45%

54%

2.3_Le vulnerabilità del lavoro: il non osservato

0

10

20

30

40

42

50

60

70

80

90

100

110

120

02 Il lavoro

130

Centro Italia

Diritto di genere

Numeri in nero

Centro Italia

9,0%

11,4% 5,8%

140 km

Protezione e vulnerabilità

43

11,0%


03 Edilizia sovvenzionata, Senigallia Fonte: Foto autografa

44

03 Il diritto all’abitare

Protezione e vulnerabilità

45


Infrastruttura

Rete ferroviaria

3.1_Il diritto all’abitare e la città

0

1

2

3

46

4

5

6

7

8

03 Il diritto all’abitare

9

10

11

12

13

14

15

Protezione e vulnerabilità

16

17

18

19

20

21

47

22 km


3.2_Le forme dell’abitare sovvenzionato

48

0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

0

100

200

300

400

500 m

03 Il diritto all’abitare

Protezione e vulnerabilità

49


sovvenzionato

50

03 Il diritto all’abitare

Protezione e vulnerabilità

51


04

LA SALUTE

Ospedale Principe di Piemonte, Senigallia Fonte: https://www.centropagina.it/attualita/sanita-caos-senigallia-nellarea-vasta-2-turni-notte-mancano-medici/

52

04 La salute

Protezione e vulnerabilità

53


4.2_Le vulnerabilità dei presidi ospedalieri

4.1_Le densità sanitarie sul territorio provinciale

10

20

30

40

50

60

70 km

0

10

20

30

40

50

70 km

60

Ambulatorio

0

Il fattore spazio-tempo gioca un ruolo fondamentale in termini di posizione dei presidi ospedalieri. La carta evidenzia la distanza temporale dagli ospedali della provincia di Ancona.

54

04 La salute

Protezione e vulnerabilità

55


Rete ferroviaria

Infrastrutture

Ambulatorio

4.3_La sanità nella città

0

1

2

3

56

4

5

6

7

8

04 La salute

9

10

11

12

13

14

15

Protezione e vulnerabilità

16

17

18

19

20

21

57

22 km


4.4_La nuova sanità: un mondo che cambia ai tempi del COVID19

0

2500

5000

7500

10000

12500

15000

17500

20000

Numero dei contagiati da COVID-19 al 28 Aprile 2021.

58

22500 km

0

2500

5000

7500

10000

12500

15000

17500

20000

Numero dei deceduti a causa COVID-19 al 28 Aprile 2021.

04 La salute

Protezione e vulnerabilità

59

22500 km


3,1%

5,9%

2335

C10

2943

5,5%

%

Posti letto Marche

Casi e mortalità- confronto con Ancona

1205

406

Tasso mortalità

4447

4871

417

6340

1205

Valore reale

5059

0,3%

4,0%

11390

9886

418

10338

3111

29709

4.5_La salute oggi: una popolazione fragile

Delta decessi totali

4422

Delta casi totali

762

Oggi il 2,3% dei decessi italiani Covid è marchigiano.

0

100

200

300

60

400

500

600

700

800

04 La salute

900 km

Protezione e vulnerabilità

61


del virus

0

10

20

30

40

62

50

60

70

80

90

100

110

120

04 La salute

130

140 km

Protezione e vulnerabilità

63


4.7_I luoghi della salute temporanei

Campo Marina

Hub Senigallia

Covid Hospital

0

10

20

64

30

40

50

60

70

04 La salute

80

90

100

110

120

Protezione e vulnerabilità

130

140

150

160

170

65

180 km


nell’emergenza Covid Hospital - Civitanova

Dal 27 ottobre

x 100

¤

Servizi Spogliatoio

60.000

Ingresso

Posti letto Locale tecnico Infermieristica Parcheggio

Campo della Marina - Jesi

x 44 x9

Caserma vigili del fuoco - Senigallia

400k dosi regionali

66

04 La salute

Protezione e vulnerabilità

67


05 Gruppo scout, Senigallia Fonte: Foto autografa

68

05 L’associazionismo

Protezione e vulnerabilità

69


Ambientale Infrastruttura

Rete ferroviaria

Religiosa

5.1_La rete associativa nella città

0

1

2

3

70

4

5

6

7

8

9

05 L’associazionismo

10

11

12

13

14

15

Protezione e vulnerabilità

16

17

18

19

20

21

71

22 km


delle associazioni

WWF 72

05 L’associazionismo

Protezione e vulnerabilità

73


06

GLI ALLEVAMENTI

Allevamento intensivo, Ancona Fonte: https://www.anconatoday.it/cronaca/ancona-polli-aziende-allevamenti-intensivi.html

74

06 Gli allevamenti

Protezione e vulnerabilità

75


Avicoli

7.1 Gli allevamenti nelle Marche

0

10

20

30

40

76

50

60

70

80

90

100

110

120

06 Gli allevamenti

130

140 km

Protezione e vulnerabilità

77


7.2 La salute animale negli allevamenti intensivi

0

10

20

30

40

78

50

60

70

80

90

100

110

120

06 Gli allevamenti

130

140 km

Protezione e vulnerabilità

79


Esso determina sul territorio situazioni ed effetti che si sviluppano in modo simbiotico.

PARTE II. CURA E INCURIA DELLA NATURA

luoghi protetti come parchi e riserve, aree fortemente

e di un ambiente sano. I luoghi protetti, in particolare i parchi naturali, sono sede di numerosi progetti per la sensibilizzazione

quanto fortemente soggetto ai rischi ambientali, come

percepito dalla cittadinanza.

80

07 L’ambiente

Cura e incuria della natura

81


07 Spiaggia dei Frati, Ancona Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/spiaggia-frati-numana-an-marche-AEEHHpKE

82

07 L’ambiente

Cura e incuria della natura

83


Foreste

Riserve Naturale

6.1_I luoghi protetti

0

10

20

84

30

40

50

60

70

07 L’ambiente

80

90

100

110

120

Cura e incuria della natura

130

140

150

160

170

85

180 km


educazione ambientale

86

07 L’ambiente

Cura e incuria della natura

87


elevata media nulla

molto elevata

moderata

media

elevata

altro

nulla

molto elevata

moderata

rischio idrogeologico 6.4_Le vulnerabilità naturali: la pericolosità del rischio idrogeologico

0

10

20

90

30

40

50

60

70

07 L’ambiente

80

90

100

110

120

Cura e incuria della natura

130

140

150

160

170

91

180 km


Luoghi di raccolta Infrastruttura

Rete ferroviaria

Rischio frana

Rischio alluvione

nella città

0

1

2

3

92

4

5

6

7

8

07 L’ambiente

9

10

11

12

13

14

15

Cura e incuria della natura

16

17

18

19

20

21

93

22 km


“Il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e la sua salvaguardia,

(Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 20 ottobre 2000)

PARTE III. I LUOGHI E LE PRATICHE

Osservare i luoghi e le relazioni che intercorrono con il contorno ci ha permesso di sviluppare una maggiore che dalle analisi apparivano come protetti risultano tuttavia inseriti in un contesto che li isola e li emargina. frammentato del territorio, che impedisce, con le sue

passato, ad oggi un lontano ricordo, che ricompare arredi vintage dei locali, indifferenza o memoria di ciò

affaccia al futuro, rimanendo chiusa nelle proprie parti e barricata nelle proprie isole.

94

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

95


08

LA FORMA DEI LUOGHI

La Vela Hotel, Senigallia Fonte: Foto autografa

96

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

97


I luoghi e le pratiche

99


100

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

101


102

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

103


8.2 Il collage

I luoghi e le pratiche

105


106

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

107


8.3 La barriera rossa

I luoghi e le pratiche

111


8.4 La città deserta

I luoghi e le pratiche

113


114

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

115


8.5 La città sospesa

I luoghi e le pratiche

117


I luoghi e le pratiche

119


120

08 La forma dei luoghi

I luoghi e le pratiche

121


09

FRAMMENTI DI QUOTIDIANO

Il mercato del Foro, Senigallia Fonte: Foto autografa

122

09 Frammenti di quotidiano

I luoghi e le pratiche

123


I luoghi e le pratiche

125


126

09 Frammenti di quotidiano

I luoghi e le pratiche

127


PARTE IV. UN’AGENDA PER LA CURA

130

08 La forma dei luoghi

Le due parti principali del lavoro, quella di analisi e quella di esperienza diretta sul luogo, grazie al sopralluogo, si ricollegano nel momento di sintesi, che vede il riconoscimento dei dispositivi della cura e dei luoghi che da essi traggono giovamento in termini sociali o ambientali. Gli stessi dispositivi diventano poi il punto di partenza per la strategia proposta per il luogo, che orbita intorno ai temi di ricollegamento, superamento delle barriere, potenziamento ed espansione.

I luoghi e le pratiche

131


10 Isola delle Rose, Rimini Fonte: https://www.viaggiamo.it/isola-delle-rose-di-rimini/

132

10 L’arcipelago

Un’agenda per la cura

133


dell’arcipelago

Il sistema del Welfare di Senigallia disegna sul territorio una struttura di frammenti tra loro nettamente separati. ambigua: da una parte essi trovano al loro interno il

microcosmi appaiono completamente divisi tra di loro, componendo un collage di luoghi frangibili e protetti che si alternano indistintamente sul territorio.

che compongono un territorio medio. La lettura del territorio dalle analisi, la cronaca e il

134

10 L’arcipelago

Un’agenda per la cura

135


10.2 L’arcipelago

136

10 L’arcipelago

Un’agenda per la cura

137


11 Fonte: https://www.inexhibit.com/it/case-studies/passerelle-galleggianti-di-christo-lago-iseo-opera-arte/

138

11 Contro l’incuria

Un’agenda per la cura

139


11.1 Le connessioni

Le connessioni sono il movente della nostra proposta di strategia. tempo o abbandonati e necessiterebbero di un concreto intervento di cura nei confronti degli scarsi servizi presenti e dei loro abitanti. La strategia, derivante da studio, analisi e percezione del territorio, propone una rete di dispositivi di cura, che assicuri la giusta integrazione con i preesistenti,

Un ulteriore aspetto sottovalutato e fortemente sentito

controllare la natura, spesso in maniera invadente o fallimentare. La nostra proposta, invece, mira ad osservare questo abbandono decadente della natura

soluzione valida ed essenziale al rischio idrogeologico,

corpi umani e non umani.

140

11 Contro l’incuria

Un’agenda per la cura

141


11.2 Contro l’incuria

142

11 Contro l’incuria

Un’agenda per la cura

143


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