Il Paesaggio del Cacao

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Il paesaggio culturale del cacao ilheus. bahia. Brasile.


luiza almeida barroso maclands napoli giugno 2009


1. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL SITO E DEI MOTIVI CHE NE GIUSTIFICANO LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE Il concetto di paesaggio culturale adottato per l’Unesco descrive una “opera combinata della natura e dell’uomo e sostiene che i paesaggi culturali viventi “mantengono un ruolo sociale attivo nella società contemporanea strettamente associati con lo stile di vita tradizionale, il in cui il processo d’evoluzione continua.” Questo dossier illustra il paesaggio culturale della regione produttrice di cacao (Theobroma cacao), nel nord-est di Brasile. Questa regione è stata, all’inizio del ventesimo secolo il più gran produttore di cacao in Brasile, mettendo il paese in una posizione di secondo più gran produttore al mondo. Gli alberi di cacao sono stati piantati in associazione con la Foresta Atlantica, attraverso un sistema chiamato Cacau-cabruca. Questo sistema è stato utilizzato per l’uso delle risorse naturali cacao in modo efficiente, senza gravi alterazioni del paesaggio e delle sue caratteristiche fondamentali. Questo consente l’armonia tra l’uso, la conservazione e la produzione, in una nuova interazione uomo-ambiente. Questo sistema ha permesso di mantenere l’ecosistema della Foresta Atlantica, considerata la più ricca biodiversità nel mondo. Tuttavia, il crash del 1929, l’abbassamento dei prezzi del cacao nella metà del secolo scorso a causa di un eccesso di produzione in Africa, l’eccesso di sole e la mancanza di pioggia e, infine, la diffusione del fungo vassoura-de-Bruxa (Moniliophtora perniciosa) nelle anni 80, tutto questo ha creato un disastro per la regione. La diminuzione di redditività e le difficoltà di produzione hanno messo gli agricoltori in debito e di centinaia di migliaia di contadini lavoratori hanno perso il loro lavoro. Molti sono andati a vivere nelle città, provocando un allargamento imprevisto di queste città e la crescita delle bidonville. Oggi, il paese occupa il quinto posto mondiale della produzione di cacao, passando al ruolo d’importatore. Tuttavia è sistema cacau-cabruca possibile vedere avvicinarsi il cambiamento, con la clonazione degli alberi di cacao resistenti al fungo e con il progetto Genoma cacao. I lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro nelle grandi proprietà cominciano a ricevere dal governo terre agricole per la coltivazione come parte del progetto di Riforma Agraria in una base d’agricoltura di famiglia. È necessario affrontare le difficoltà di gestione come per esempio la gran quantità de diversi stake-holders presenti nella regione, e creare accordi pubblico-privati per la gestione della regione cacao. La questione allora è de valutare questo patrimonio, sia materiale come immateriale per preservare l’identità culturale e la provvedere un sviluppo sostenibile e sociale della regione. (Lezione Gestione del Paesaggio prof. Giani Cicia) fungo vassoura-de-bruxa


2. LA DESCRIZIONE DEL SISTEMA 2.1 La collocazione geografico-politica (Stato, Regione, ecc.) La regione produttora di cacao si trova nella zona meridionale dello Stato di Bahia nel nord-est del Brasile. Si chiama micro-regione d’Ilhéus-Itabuna e conta con 41 comuni. Per questo dossier abbiamo scelto di fare l’analisi della comune d’Ilheus che è la più grande della regione, tuttavia, per effettuare un dossier di domanda Unesco del Paesaggio Culturale, sarebbe necessario raccogliere e analizzare l’informazioni su tutta la regione di cacao con l’obiettivo di comprendere tutti i collegamenti tra le città che fanno parte di questo paesaggio. La città d’Ilhéus è un’antica città nel contesto brasiliano, è stata fondata 470 anni fa ed è stata la più grande città del ciclo di cacao.

mappa della regione del cacao

2.2 Le risorse naturali e i caratteri fisiografici del territorio 2.2.1 I caratteri geologici e l’orografia del suolo In uno studio condotto da EMBRAPA (Istituto brasiliano di ricerca agricola) sono stati classificati 41 tipi diversi di suolo nella regione di coltivo del cacao (secondo la classificazione brasiliana del suolo). Essi possono essere raggruppati in 3 gruppi principali: 1. Una - latossolo – suolo con grande tassi di ferro 2. Tabuleiro - argissolo / latossolo - Caratterizzato da uno strato molto duro quando asciutto e molto morbido quando umido, che impedisce lo sviluppo delle radici delle piante. Rico in argilla. 3. Cepec - nitossolo / luvissolo - considerata un dei suoli più fertili del mondo, arricchito con sali minerali come la mica, feldspato, pirosseno, apatite e ricco di fosforo. (Lezione Il contributo delle Scienze Geologiche alla valorizzazione e alla protezione dei sistemi territoriali di Domenico Calcaterra, Classificazione genetica delle rocce di Lorenzo Fedele) Nel Comune d’Ilheus sono stati classificati 23 tipi diversi di terreno, soprattutto latossolo, argissolo e neossolo. L’orografia d’Ilheus può essere divisa in tre settori: il Piano Marino, l’altopiano e il complesso cristallino. Nel’altopiano il paesaggio è piuttosto ondulato, e il suolo ha strati di argilla e arenito. L’altitudine media è di 60 metri. Ad ovest c’è il complesso cristallino, con delle rocce gneiss, quarzo e felspato, chi sono le migliore matrice del suolo per le piantagione di cacao. mappa dei tipi de suolo d’ilheus


2.2.2 L’acqua e l’idrografia territoriale L’idrografia si compone di tre grandi fiumi, Cachoeira, Almada e Santana, con i suoi affluenti che hanno un regime permanente d’acqua e dove il percorso è d’ovest ad est, en direzione verso il mare.

2.2.3 Il clima e L’esposizione solare Il clima d’Ilhéus è caldo e umido. Le temperature medie annuali variano da 22 º a 25 º C. L’ampiezza termica è maggiore in riva al mare. Il gradiente piovano è decrescente della costa alla campana e del nord verso il sud. Il totale annuale de pioggia è superiore a 1000mm. Lungo la costa questo può variare fino a 2700 millimetri. Il regime piovano è regolare, con molta precipitazione durante tutto l’anno. L’indice de radiazione solare è altissimo o estremo secondo l’Organismo Mondiale de Salute (OMS). mappa idrografico del stato di bahia

2.3 I caratteri bio-ambientali 2.3.1 La vegetazione spontanea La vegetazione spontanea della regione del cacao è la Foresta Atlantica, che è chiamata in questa zona anche di Foresta di Cioccolato. La Foresta Atlantica è una foresta sempreverde ed è considerata dalla comunità scientifica come un ecosistema con il record della biodiversità del pianeta, con 476 specie diverse di piante per ettaro. Per questo, questa foresta è nella lista dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza, la Cultura) della Riserva della Biosfera, ed è una delle tre maggiori priorità per la conservazione del pianeta. Possiede molti specie vegetali minacciate di estinzione, come ad esempio: Jacaranda Nero (Dalbergia nigra) e Sucupira (Diplotropis viola). (Visita Orto Botanico con foresta atlantica Savino Mastrullo)

2.3.2 La fauna terrestre ed acquatica La fauna è ricca e si compone d’animali di piccola taglia, come ad esempio: formichiere gigante, opossums, coatis, teiú, ricci, gatto giaguaro, volpi, saguinus, guaxinin, ecc. Presenta una gran varietà di serpenti velenosi, chi rappresentano un pericolo costante per i lavoratori. L’avifauna è anche molto variata, si trovano nelle foreste: turdidade, Ranfastidi, papagalino verde, ecc. Per quanto riguarda la fauna acquatica, possono essere trovati in abbondanza molti pesce e crostacei. fauna


2.3.3 Gli eco-sistemi Lungo la costa del sud di Bahia, la regione del Cacao conserva veri santuari ecologici tropicali con decine di chilometri di spiagge ombreggiate da cocco, ampie zone di mangrovie e proprietà rurale agricole di cacao, dove si è utilizzato un sistema d’impianto degli alberi di cacao all’ombra degli alberi di grandi dimensioni permettendo la conservazione della foresta Atlantica. In questa regione sono presenti anche isole di fiumi e di mare, laghi circondati da vegetazione.

2.4 L’antropizzazione (patrimonio materiale) 2.4.1 L’evoluzione e le forme dell’insediamento (struttura dei centri storici, delle case sparse, ecc.) La storia d’Ilhéus comincia dopo l’arrivo dei primi portoghesi in Brasile. Nel 1532 Francisco Romero ha stabilito il possesso del capitanato ricevuto dal re del Portogallo D. Giovanni III. La struttura urbana istituita segue il modello coloniale, con una piazza centrale dove si trova la chiesa e i principali edifici amministrativi. L’economia in quel momento si è basata sulla coltivazione della canna da zucchero, la produzione d’alcool e l’agricoltura di sussistenza. Nei secoli XVII e XVIII questa zona è andata in discesa perché ci sono avuti delle invasioni di francesi e olandesi, attacchi d’indigeni e l’espulsione dei gesuiti del Brasile da parte del marchese di Pombal, nel 1759. Secondo il giornale di viaggio del principe tedesco Maximilian di Wied-Neuwied, la città era formata da piccole case, molto mal conservate. Le strade erano quasi deserte, ma aveva un certo movimento le domeniche e nei giorni di festa. La popolazione è foresta atlantica rimasta polverizzata da grande proprietà rurale, da dove raramente uscivano. Nel 1746 sono state piantate le prime piante di cacao nella proprietà Cubículo sulle rive del Rio Pardo. Nel 1815 il comune di São Jorge de Ilhéus era molto semplice e limitato a strade ricoperte d’erba e alcune capanne basse. Nel 1822, con l’arrivo del gruppo di tedeschi, che è venuto ad essere conosciuto come «i solitari del’Almada» le piantagioni di cacao hanno cominciato a spandersi e le proprietà agricole ci sono insediati sulle rive dei fiumi, soprattutto lungo il fiume Cachoeira, con la finalità di facilitare il flusso della produzione. I coltivatori di cacao vivevano nelle proprietà agricole e venivano in città solo per gli affari. Nel 1881 Ilhéus è ufficialmente considerata una città per ilhéus 1958 il numero d’abitanti. L’epoca aurea del cacao va dal 1890 al 1930. All’inizio del ventesimo secolo Ilhéus era il più gran produttore di cacao del Brasile, ed il paese era il più gran produttore al mondo. I soldi venuti dalla coltivazione del cacao erano utilizzati per realizzare le riforme urbane, ispirate dalle riforme di Parigi e Rio de Janeiro. Queste riforme hanno cancellato progressivamente le tracce de l’epoca coloniale, in una negazione del passato. Surgono dei nuovi edifici di facciate regolare, delle nuove piazze, ed è fatto l’adeguamento e l’ampliamento delle strade. Tutti questi cambiamenti sono stati pianificati e realizzati da un’amministrazione che mirava il progresso. La storia del coltivo di cacao in Bahia si confonde con la storia della regione, perché il coltivo è stato la ragione dell’occupazione del territorio della campana, per questo ci sono fondate delle città, formati delle comunità. Il cacao ilhéus oggi ha creato una civiltà nel sud di Bahia, un patrimonio storico-culturale determinato da attività agricola. spiaggia


2.4.2 I materiali, le forme e le tecniche dell’architettura (vernacola e/o monumentale) Pochi edifici dal periodo coloniale sono stati preservati durante il processo di crescita e modernizzazione della città. Il primo edificio protetto come patrimonio storico chi serve come testimonianza del passato, è la Chiesa di San Giorgio, in stile coloniale dello XVI secolo costruito in pietre e intonaco. La maggior parte degli edifici d’Ilhéus è stata costruita durante il ventesimo secolo. Il Duomo di San Sebastiano è stato costruito sullo stesso sito dell’antica chiesa del XVII e adotta lo stile eclettico, con torri e vetrate francese, colonne corinzie,volte romana, cupole rinascimentale e ornamenti in stile barocco. Questo aveva come fine di dimostrare la potenza economica della città, che era derivata dal cacao. Pochi edifici d’architettura vernacolare sono protetti come patrimoni storici e rari sono l’informazione sui metodi di costruzione e tipologie storiche di questa regione. La proprietà rurale Engenho do Buraco fa parte del registro di conservazione. Usiamo questa proprietà come un esempio d’architettura civile della regione, ma ci sarebbe necessario fare un registro completo dei diversi tipologie, metodi e materiali di costruzione usati in questa regione. Questo complesso architetturale della fine del diciannovesimo secolo, è costituto da due edifici principali, la casa e l’ingegno. Si tratta di struttura in pila di mattoni, muratura in duomo di san sebastiano pisè con un tetto in struttura di legno coperti con tre plani inclinati di tegole ceramiche. Il pavimento della fabbrica è fatto in terra. La casa ha due piani, pianta di forma rettangolare, con balcone doppio all’esterno sostenuto da pilastri di mattoni nel primo piano e pilastri di legno nel secondo. I principali materiali da costruzione sono: mattoni, legno, pietra e cemento. (Lezioni di Domenico Caputo) 2.4.3 Le coltivazioni Il 70% delle piantagioni di cacao nella regione usano la tecnica conosciuta come cacao-cabruca, cioè, gli alberi di cacao sono piantati sotto l’ombra degli alberi della foresta atlantica in sostituzione degli elementi del sottobosco. Il metodo del cacao-cabruca è un sistema di produzione che genera d’associazione del coltivo col bosco, con vantaggi agroecologiche e ambientali molto apprezzati dello sviluppo sostenibile. Questo sistema è responsabile per la chiesa san giorgio conservazione delle grandi aree di foresta Atlantica nel sud dello Stato di Bahia.

2.4.4 La regimazione delle acque È comune la presenza di acquedotti, pozzi, cisterne e di ruote d’acqua utilizzate per la generazione di energia nelle proprietà agricole. Questi elementi di regimazione delle acque sono costruite con tecniche locali e che utilizzano le pietre gli archi in mattoni. Tuttavia è difficile di trovare informazioni dettagliate su questi sistemi, molto importante per la comprensione del paesaggio culturale della regione, sopratutto su quello che è relativo al deposito delle acque piovane e ai sistemi d’irigazione. Nel caso di un dossier di candidatura Unesco ci richiederebbe uno studio tecnico proprietà rurale approfondito su questo aspetto. (prof. Carmine Covelli)


2.4.5 La viabilità e gli altri sistemi di mobilità Tra la fine dello XIX secolo e l’inizio dello XX secolo la grande produzione di cacao ha portato esigenze che sono stati prontamente risolti dalla ricchezza da portata del coltivo di cacao. Gran parte dei soldi generati della produzione di cacao sono stati impegnati nella costruzione di linee ferroviarie, del porto e dell’aeroporto di Ilhéus, collegando la città con le rete di comunicazioni, per facilitare lo scolo della produzione. Oltre alle infrastrutture logistiche, l’economia del cacao ha contribuito alla costruzione della rete d’illuminazione elettrica, fognature, scuole, chiese, edifici, ecc. Oggi, ci sono molti mezzi d’accesso alla città d’Ilhéus e alla regione del cacao. Ci sono diversi autostrade nazionali (BR 101, BR 324, BR 415) e anche strade statali (BA 262, BA 001, BA 270) che attraversano la zona, collegando le città della regione. Via mare, è possibile d’arrivare in nave o ferry-boat, poiché Ilhéus ha un porto internazionale con la capacità di riceporto d’ilheus vere delle grandi navi per il trasporto di cariche e pure le crociere di turismo. La città d’Ilhéus ha un aeroporto che riceve voli interni regolari. Nella città di Comandatuba c’è un aeroporto che ha anche la stessa dimensione. Canavieiras e Itabuna hanno aeroporti più piccoli e che sono in questo momento senza attività. 2.4.6 Le infrastrutture e le opere d’ingegneria naturalistica La regione è servita da energia elettrica, acqua potabile, servizi igienici e fognature, rete di telecomunicazioni. Sull’esistenza d’opere d’ingegneria naturalistica non ci sono state trovate informazioni, ma l’esistenza di queste reti d’infrastruttura presume che ci siano stati necessari lavori di questo genero per costruire queste reti e, pertanto, si propone d’approfondirsi su questi temi, in caso della scrittura di un dossier per la candidatura al patrimonio mondiale dell’Unesco. (Lezione Principi d’Ingeneria Naturalistica, Eduardo Pace)

2.5 Le attività produttive 2.5.1 L’agricoltura e l’allevamento animale L’origine semplice e la mancanza di risorse dei primi uomini che si sono avventuratosi a rientrare nella foresta, per fare la loro coltivazione, spiega un altro aspetto interessante di questa regione, ancora oggi visibili: il numero ridotto di grandi proprietà. La coltivazione del cacao, per essere permanente, assorbe una gran quantità di lavoro e, nella vita quotidiana di una azienda agricola, tutto è anche ora fatto per le braccia degli uomini e delle donne, come da un secolo fa. Non c’è spazio per la meccanizzazione e il modo di trasporto per eccellenza è ancora le mule. La facilità di vendita del cacao è uno dei motivi che giustificano la preferenza per questa coltivazione, un tratto culturale che non fa alcuna distinzione tra grandi e piccoli produttori nel sud della Bahia. Alcuni coltivatori anche coltivano anche il caffé. Altri hanno aumentato le loro aree d’allevamento animale, sopratutto delle mucche e bue. Producono ancora nella reggione: fagioli, banane, manioca, canna da zucchero, mais e gli agrumi. (Lezione di Emma Buondonno, Gestione e mappa uso del suolo valorizzazione economica del paesaggio agrario)


2.5.2 L’artigianato Il mercato d’artigianato d’Ilhéus è stato inaugurato nel 2001, e conta con 76 negozi con una vasta gamma di prodotti regionali e artigianali in ceramica, legno, corda, paglia, conchiglie, materiali riciclati, rocce, ecc. I prodotti lì commerciati non sono diversi dell’artigianato in altre regioni del nord-est del Brasile, e presentano una confusa fusione di riferimenti culturali e d’identità diverse. Eccezione a questa regola è l’atelier Cores da Terra, il più famoso produttore d’artigianato della regione e che si trova nella città d’Ibirataia. Gli artigiani che vi lavorano sono formati dalla propria azienda che loro trasformano in professionisti di qualità. Oggi ci sono 200 impiegati, molti dei quali provenienti dalla coltivazione del cacao, e che hanno perduto loro lavoro in conseguenza della crisi del cacao. Gli oggetti di ceramica sono creati da Selma Calheiros e quelli in ferro sono progettato da Franz Rzeha, che s’ispirano delle forme, colori ed dei valori di identità regionale. Il mercato d’artigianato livello di qualità raggiunto è stato riconosciuto dal premio nazionale delle Top 100 dell’artigianato.

2.5.3 Le altre attività Negli anni 90 la regione ha cominciato a cercare delle possibilità economiche alla piantagione di cacao, poi il declino. Il turismo è sembrato la scelta più ovvia, dal motivo che la regione è ricca di bellezze naturali, il sole è abbondante e si trova vicino a grandi centri turistici come Salvador e Porto Seguro. Però il turismo è più concentrato sulla costiera ed il turismo rurale è ancora rudimentale.

paisaggio d’ilheus

2.6 La struttura sociale 2.6.1 La famiglia Il nucleo di familiare di base è costituito da padre, madre e figli. Quando i genitori lavorano nella coltivazione del cacao, i bambini li accompagnano, partecipano alle attività e imparano il lavoro. Le piantagioni di cacao richiedono molto lavoro, allora i bambini iniziano a lavorare molto presto, e questo loro impediscono di seguire la scuola. Dal 1000 i bambini che iniziano a studiare solo più o meno 400 finiscono l’istruzione di base e il percentuale d’alfabetizzazione tra le persone de 15 anni o più è di 30,8% della popolazione. bambino lavorando il cacao


2.6.2 La società Per quanto riguarda l’elemento etnico, gli indiani d’America che sono stati massacrati e i neri che sono stati presi come schiavi per l’attuazione del coltivo di cacao, sono di solito omessi dalle narrazioni ufficiali. C’è una certa repulsione storica alle esperienze culturali afro-discendenti, in particolare a quelle di natura religiosa. Anche sì ci sono delle tracce della schiavitù, quest’aspetto non prende gran parte dei rapporti storici e del immaginario collettivo sulle attività di produzione, ne anche nel processo di modellazione della società grapiúna (nome dato alle persone native della regione del cacao, proviene del nome di una specie di macaco chi mangia il cacao e dissemina i semi). Inoltre la figura del portoghese, i popoli arabi sono importanti nella costituzione della società del cacao. Sì nella produzione di cacao la presenza del «Colonnello» (proprietario della fattoria di cacao) riceve il foco, i siro-libanese sono gli iconi del commercio grapiúna. In un certo senso, la composizione culturale regionale, può essere capita come un combinato degli elementi indiani, portoghese, arabo e africano. In questa regione, indipendentemente degli indicatori che sono presi, sono tutti a favore di una regione sub o poco sviluppata. Lì, l’esplosione demografica ed economica consentita del cacao non ha dato luogo a un’economia stabile e autonoma, né a una società sviluppata. Oggi, questa è una regione dove non c’è più il denaro, con una matrice prolavoratore del cacao duttiva semplice e fragile, in gran parte concentrata su un prodotto. Presenta grandi difficoltà di generare opportunità di business, lavoro e reddito. Tuttavia, l’indicatore più forte sembra essere la perdita di popolazione in termini assoluti. Per avere un ‘idea di questo, osserviamo che nel 1996 Ilhéus aveva 242.445 abitanti nel 2008 è ridotto a 219.710. I dati di censimento della popolazione del 1991 e del 1996 dimostrano che 41 comuni della micro-regione d’Itabuna-Ilhéus, 27 hanno perso popolazione. Questo si tratta di un drammatico racconto della crisi nel stato di Bahia.

2.5.6 La religione In un sondaggio condotto nel 1997 nel comune d’Ilheus, 28,8% degli intervistati hanno dichiarato essere cattolici praticanti e partecipano alla Messa ogni settimana, 45,1% sono cattolici non praticanti, cioè, frequentano la messa meno stesso. 16,4% sono evangelici (Chiese battiste, metodista, assemblea di Dio, il Regno universale di Dio). 3,2% sono fedeli d’altre religioni come Spiritismo o religioni afro-brasiliane e 1,3% non credono nella religione. 5,3% non hanno risposto al sondaggio.

interior della chiesa catolica san sebastiano


2.7 Il patrimonio immateriale 2.7.1 I miti locali I miti locali sono legati alla storia della coltivazione del cacao nella sua epoca aurea e alla letteratura di quest’epoca. Personaggi come i colonnelli del cacao, che sono stati stravagante produttori di cacao che godevano di grande potenza, dato che hanno fato ricchezza con il commercio del cacao, sono i più presenti nel immaginario collettivo. Essi non misuravano sforzi né violenza per espandere la propria attività tramite l’appropriazione delle piantagioni appartenenti agli agricoltori meno abbienti. Le leggende della regione sono popolate da personaggi come i colonnelli, i loro jagunços (subalterni che svolgevano i «servizi sporchi» d’intimidazione degli altri agricoltori), i commercianti siro-libanesi, e le donne sensuale come Gabriela, personaggi dello scrittore Jorge Amado.

colonel della telenovela gabriela 1975

2.7.2 La religione e le feste religiose Festa d’Iemanjá e della Madonna dei Navigatori Nel 2 febbraio è celebrata la Festa d’Iemanjá. Iemanjá è una dea regina delle acque, originaria da una nazione chiamata Egbá, in Nigeria, dove un fiume porta lo stesso nome. In Africa, Iemanjá è associata alla fertilità e fecondità. Nelle danze mitiche al suono di strumenti di percussione, imitano il movimento delle onde, fanno finta di nuotare in mare, aprendo le braccia, a volte tenendo le mani sulla fronte e sollevando al cielo, indicando così diverse varianti d’onde. In Brasile la dea è responsabile per l’abbondanza nell’attività di pesca e di cibo in generale. C’è un sincretismo religioso tra la santa cattolica Nostra Signora dei Navigatori e l’Orixá Iemanjá della mitologia africana. In alcuni momenti, le feste in omaggio ai due si fondono. Durante la festa, i devoti d’Iemanjá depositano offerte come fiori, profumi e specchi in cestini. Questi cestini sono presi dai pescatori che partono nelle nave e di alto mare, depositano le offerte.

Puxada do Mastro de São Sebastião (Tirata del’albero di San Sebastiano) La festa risale al periodo coloniale. Secondo gli storici, la tirata dell’albero è una sorta di penitenza, dove si chiede la santa protezione contro tutti i mali dell’umanità. Sembra che la festa è il risultato della cristianizzazione di un rituale indigene. Così, i Gesuiti attiravano i «selvaggi» alla fede cristiana. Gli indiani, agili segatori di legno, andavano a un bosco, sceglievano, tagliavano e sbucciavano un albero che preparavano per il rituale. Questo albero, legato da una corda lunga e forte, era trascinato fino alla città e messo in piedi di fronte alla chiesa di Nostra Signora d’Escada. La corda è solennemente posta sull’altare, ai piedi della Santa. Questa festa si svolge oggi dai discendenti degli indiani e caboclos (meticci d’indiani, negri e conquistatori europei) che trasmettono alle nuove generazioni, i suoi costumi e la loro fede. La festa è accompagnata da un gran numero di persone che cantano canzoni caratteristiche d’origine puxada do mastro de são sebastião indigena, i suoni dei tamburi. festa de iemanjá


2.7.3 I saperi tradizionali I saperi tradizionali della regione sono molto legati alla coltivazione del cacao. Non è mai esistita da parte dei produttori la preoccupazione d’industrializzare o migliorare le tecniche di coltivo del cacao. L’importante era la conoscenza sviluppata dai pionieri, passate ai loro discendenti. Le attività di preparazione del cacao sono state trasformate dai lavoratori in danze, accompagnate di canzone. Esiste ancora il costume di cantare durante le attività di gruppo. Tuttavia, la crisi di produttività, a causa dell’epidemia di funghi, ha fatto sì che le aziende utilizzano un minor numero di lavoratori. Questo ha come conseguenza la sparizione, piano a piano, di queste abitudini. In questo momento, poche persone ricordano queste canzoni. Mandei caiar meu sobrado, Mandei, mandei, mandei, Mandei caiar de amarelo, gruppo lavorando il cacao Caiei, caiei, caiei... Durante le fasi di raccolta, in quelli fatti in gruppo, i lavoratori spesso fanno un gioco chiamato «bestagem”. È un gioco di linguaggio in cui una persona chiede una domanda ad un altro, di solito a due sensi, e se egli non si rende conto che si tratta di una trappola, tutte le altre persone si mettono a ridere.

2.7.4 La tradizione musicale e artistica La letteratura di questa regione ha ottenuto il riconoscimento nazionale con gli scrittori Jorge Amado e Adonias Figlio che fanno parte dell’Accademia Brasiliana di Lettere. Possiamo citare anche gli scrittori di fiction Cyro de Matos, Euclides Neto, Hélio Pólvora, Jorge Araujo, Ruy Póvoas, Marcos Santarrita e i poeti Sosígenes Costa, Telmo Padilha, Valdelice Pinheiro, Firmino Rocha, tra altri. Jorge Amado, figlio di produttori di cacao, è nato in una proprietà e questa è la scena della maggior parte dei suoi libri, come “Cacao”, “Terre del finimondo”, “Gabriela, garofano e Cannella”, “I padroni della terra, San Jorge de los Ilheus”, “Tocaia Grande”. Questi libri sono stati tradotti in varie lingue e hanno immortalato luoghi come il Bataclan, il Bar Vesuvio e il Teatro Comunale. La coltivazione del cacao ha anche servito di scena per la telenovela Renascer della Rede Globo, la più grande stazione televisiva brasiliana. Ha raggiunto livelli massimi di pubblico nelle anni 90. Nella tradizione musicale possiamo evidenziare il genere musicale basato sul MPB (musica popolare brasiliana), però che raggiunge degli strumenti regionali. Questo genere è chiamato MPG (musica popolare grapiúna), e uno dei suoi statua di jorge amado nel bar vesuvio esponenti è il gruppo di Cacau com Leite.


2.8 Gli elementi meritevoli di tutelare-valorizzare I principali elementi da valutare sono quelle connessi con la storia del cacao nella sua epoca aurea e che consentono lo sviluppo sostenibile della regione. Abbiamo così come elementi di base le piantagioni in associazione con la Foresta Atlantica, le aziende agricole dell’epoca aurea, con il suo patrimonio architettonico di valore storico. L’azienda Cubículo, ad esempio, ha istituito la prima piantagione di cacao ed esiste ancora nei margini del fiume Pardo ed ha un elevato interesse storico. I più importanti edifici della città per il commercio di cacao e per le attività indirettamente collegate ad esso, sono l’Associazione dei Commercianti, il Bataclan, il Bar Vesuvio. Molti di questi edifici sono citati nella letteratura di Jorge Amado e hanno anche interesse storico e forte valore culturale. Anche importante sono gli elementi del patrimonio intangibile, in particolare le conoscenze tradizionali e danze legate bataclan alla coltivazione del cacao. (Lezione di Emma Buondonno, Gestione e valorizzazione economica del paesaggio agrario)

teatro municipal

piantagione di cacao

3. LA TENDENZA DEL SISTEMA IN ASSENZA DI AZIONI CORRETTIVE 3.1 Le risorse naturali e i caratteri fisiografici del territorio E’ molto importante che le tecniche adottate per la coltivazione di piante non promuovono il cambiamento della porosità del suolo. Tuttavia, sempre esistono cambiamenti dei cambiamenti, e il più comune è l’aumento della quantità di micropori e la diminuzione dei macropori. Dopodichè, la velocità d’infiltrazione d’acqua nel suolo diventa più lenta e l’acqua si accumula sulla superficie del suolo, provocando le inondazioni che causano l’erosione. L’erosione del suolo è causata da un uso improprio di tecniche di coltivazione. Provoca il depauperamento del suolo e la perdita di capacità produttiva con il passare del tempo. In aggiunta, è responsabile d’importanti squilibri ambientali come il trasporto di detriti nei fiumi, che spesso conducono alla morte d’essi. Un altro effetto importante è l’inquinamento delle sorgenti, che compromette la qualità delle acque destinate al consumo umano e animale. La mancanza di un intervento in relazione ai fattori climatici può causare la perdita di produttività determinata da un eccesso di sole o di mancanza di pioggia. Questi elementi sono impossibili da controllare, ma i loro effetti negativi possono essere minimizzati da metodi di gestione della produzione.


3.2 I caratteri bio-ambientali Per quanto riguarda le caratteristiche bio-ambientale le tendenze negative promosse per l’assenza di intervento e azioni correttive sono: la deforestazione, la distruzione di ciò che rimane della foresta atlantica e la conseguente perdita di biodiversità, l’estinzione di specie e di squilibrio ecologico. La rapida e disordinata crescita della popolazione venuta della campana alla città provoca gran squilibrio nei ecosistemi naturali, in particolare le mangrovie. La città è cresciuta senza una pianificazione allora i nuovi abitanti hanno occupato gli spazi vuoti nella zona centrale, e oggi ci sono quartieri interi dove aveva le mangrovie, che ora è in pericolo de morte. (Lezione Le trasformazioni del paesaggio dovute alla pressione antropica e la conseguente frammentazione degli habitat naturali di Savino Mastrullo) piantaggione di cacao organico

3.3 L’antropizzazione (patrimonio materiale) Nonostante l’inventario fatto degli organi dello Stato e la tutela prevista nelle leggi comunali, il patrimonio storicoculturale della città è in pericolo di perdersi, perché nel libro de l’inventario dalla prefettura, non ci sono la maggior parte degli edifici di valore storico e culturale della città. I rischi relativi al coltivo di un unico prodotto sono l’epidemie di parassiti e i bassi prezzi delle commodities, che possono causare la perdita della produzione e anche la decimazione delle colture. L’abbandono della coltivazione crea l’esodo rurale, e i contadini partono alla città per cercare lavoro, in una crescita esagerata della popolazione, creando così delle baraccopoli. 3.4 Le attività produttive La pressione fatta dai mercati esteri, il basso livello di competitività dei prodotti di cacao e i bassi prezzi causati da un eccesso di produzione da parte dei paesi africani, ha come principale conseguenza l’abbandono delle colture, o nel migliore dei casi, un cambiamento del tipo di colture e / o d’attività agricole. In occasione delle recenti crisi molti produttori di cacao hanno cambiato l’attività per l’allevamento animale, decimando vaste aree di foresta per la creazione di pascoli. 3.5 La struttura sociale La crisi di cacao ha provocato la mancanza di lavoro, l’esodo rurale, e soprattutto i lavoratori che non hanno alcuna formazione, partono alla città e finiscono in sotto-posti di lavoro. Molti hanno aderito il movimento dei senza-terra e vivono nei campi sotto dei rifugi improvvisati in plastica in attesa del giorno che il governo concede un pezzo di terra da coltivare.

3.6 Il patrimonio immateriale In assenza d’azioni di preservazione il patrimonio immateriale è perso e dimenticato. L’interruzione della trasmissione delle conoscenze provocando così una perdita di valori e di storie che hanno coinvolto la creazione dell’identità del lavorazione del cacao gruppo.


4. GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE E LE AZIONI DA REALIZZARE

Obiettivi Valutazione del sistema cacao-cabruca e preservazione delle risorse naturale. Sicurezza economica riguardo al cambio delle commodities Valutazione del patrimonio del cacao Creazione del circuito culturale del cacao, collegando gli edifici storici

Tutela della Foresta Atlantica Rendere più dinamica l’economia locale Valutazione dell’artigianato locale e dell’identità culturale nell’artigianato Valutazione della letteratura del cacao Unificazione della gestione dei diversi siti di patrimonio culturale, architetturale, naturale, immateriale

Azioni da realizzare Clonazione degli alberi di cacao resistenti ai funghi, Progetto Genoma, preparazione degli agricoltori Diversificazione delle coltivazioni Tutela, restauro e riabilitazione degli edifici storici Comunicazione e educazione della popolazione, degli organismi privati e delle autorità Collaborazione tra le istituzioni chi si occupano della cultura/coltura del cacao Formazione degli agricoltori e trasmissione del patrimonio immateriale Unificazione delle zone de tutela Studio e inventario della biodiversità Stimolo alle iniziative de turismo rurale sostenibile Formazione artigiani Workshop di design nel artigianato Creazione di un calendario d’eventi culturale Creazione di un piano di gestione regionale e di un organismo centrale de gestione


5. LA GOVERNANCE 5.1 Le istituzioni di tutela Le principali istituzioni di tutela in questa regione sono: IPHAN, IBAMA e CEPLAC. IPHAN-Istituto Nazionale del patrimonio storico e artistico- E’ legato al ministero della Cultura. È presente in tutti gli Stati e le comune e ha l’obbiettivo da proteggere, monitorare, ripristinare, individuare e preservare i beni culturali del paese. E ‘anche responsabile per l’ingresso e l’uscita delle opere d’arte nel paese. centro storico d’ilheus

IBAMA - Istituto Brasiliano dell’Ambiente e delle risorse naturali rinnovabili - Autarchia federale legata al Ministero dell’Ambiente, con uno status di persona giuridica di diritto pubblico. I suoi compiti principali: l’esercizio del potere di polizia ambientale, svolgere delle azioni di politiche nazionali per l’ambiente, approvazioni degli interventi ambientali, il controllo della qualità ambientale, l’autorizzazione d’uso delle risorse naturali e la supervisione, il monitoraggio e il controllo ambientale. E ‘ anche responsabile per la generazione e diffusione delle informazioni relative all’ambiente, l’attuazione in programmi di educazione ambientale e la definizione di criteri per la gestione della fauna selvatica, l’uso di risorse della pesca e della silvicoltura. CEPLAC - Comitato esecutivo del Piano dei Piantagioni di Cacao - Collegati al ministero dell ‘agricoltura, ha l’obbiettivo di promuovere la competitività e la sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare e agroforestali per lo sviluppo delle regioni produttrici di cacao. Opera negli Stati di Bahia, Rio de Janeiro, São Paulo, Amazonas, Mato Grosso e Rondônia. Aggi anche nella ricerca, l’estensione e l’istruzione agricola. E’ l’organo responsabile per il controllo della qualità dei prodotti della coltivazione del cacao.

5.2 Gli strumenti (piani di gestione, accordi pubblico-privato, ecc) Attraverso il potere legislativo, le leggi sono sviluppate dal comune con l’obiettivo di preservare il patrimonio d’Ilhéus. I beni architettonici sono protetti dalla legge 2312 del 01 agosto 1989, che crea e definisce il «Centro Storico della Città d’Ilheus”. APA - Aree di protezione ambientale - una categoria d’unità di conservazione in cui coesistono le zone urbane e rurali, con le loro attività culturali e socio-economico e le proprietà rimangono private. Sono considerate come aree di pianificazione ambientale e gestione degli ecosistemi d’importanza. I suoi obiettivi fondamentali sono proteggere la biodiversità, disciplinare il processo d’occupazione e garantire l’uso sostenibile delle risorse naturali. Le domande di APA lagoa encantada permessi di lavori ambientali all’interno della zona APA sono trattati a livello statale. In Ilheus, la Lagoa Encantada e il bacino del fiume Almada fa parte della APA Lagoa Encantada, definita dalla legge,


che ha avuto inizio con il decreto n. 026/91 del Comune, e quindi dallo Stato nel decreto n. 2217/93 e prorogato dal Stato nel decreto n. 8650/03. Ha una superficie di 11.800 ettari. Oltre alla coltivazione del cacao, si compone di mangrovie e di una grande sorgente d’acqua, con i suoi fiumi e cascate. Nella regione, ci sono altre APA: Riserva Zoobotânica della CEPLAC, Riserva Biologica di Una, il Parco Conduru (che si estende dai limiti comunali della città di Ilheus fino al sud d’Itacaré. Gestito in cooperazione tra le ONG locali e l’IBAMA e circondata da riserve private, è la principale area di una regione di foresta Atlantica che si estende su quasi 3.000 ettari) e l’Ecoparco di Una (la più antica zona di conservazione della regione. Ricevi fino a 5000 visitatori all’anno, ma ha la capacità per 10000) . RPPN- Riserva privato del patrimonio naturale - Unità di conservazione in area privata in carattere perpetuo don l’obiettivo della conservazione della biodiversità. La creazione di un RPPN è un atto volontario del proprietario, e le domande di protezione sono gestite dal Ministero dell’Ambiente. Il proprietario riceve un’esenzione delle imposte sulla proprietà rurale ad essere protetta, e ha la possibilità di una cooperazione con il settore privato e pubblico per la conservazione e la gestione dei RPPN. Nella regione del cacao ci sono i seguenti RPPN’s: RPPN Ararauna (riserva privata situata in una fattoria biologica di cacao), RPPN Madre della Foresta (fa parte del corridoio centrale della Foresta Atlantica ed è d’interesse storico per essere appartenuto al terzo governatore del Brasile, Mem de Sá nel XVI secolo. Ci sono piantagione di cacao biologico ed altri frutti). RPPN Arte Verde (situato nel confine tra la Foresta Atlantica e le mangrovie d’Ilhéus), RPPN Sabia (situato presso la zona di protezione ambientale tra Ilheus e Itacaré, questa riserva privata sviluppa un forte programma per l’istruzione e l’educazione ambientale con la comunità locale, e mantieni una scuola per la comunitá con i fondi della ONG Rosa dos Ventos. E’ direttamente adiacente al Parco Stadale Serra rppn mãe da mata do Conduru, contribuendo così in maniera espressiva alla crescita dell’estensione delle zone di protezione integrali). RPPN Serra do Teimoso (la più antica della regione, in una zona di transizione tra i boschi e le foreste di bassa altitudine), RPPN Serra Bonita (oltre 1000 metri d’altitudine, si trova in una zona di foresta pluviale d’altitudine). (Lezione Il Paesaggio Naturale Proteto, di Savino Mastrullo)


RISSORSE BARROS, Carlos Juliano. A saga do Cacau na Bahia. http://www.reporterbrasil.com.br/exibe.php?id=57 COSTA, Aline de Caldas. Literatura e turismo: imaginário amadiano das fazendas de cacau sul-baianas. COSTA DO CACAU. http://costadocacau.com.br/pt/r_ecorural.php CRUZ, Orlando. A Região Sul da Bahia e o Cacau. http://www.brasilcult.pro.br/brasil_antigo/viajandobr/viajandobr02. htm FARIA FILHO, A. F. e ARAUJO, Q. R. 2003. Zoneamento do meio físico do município de Ilhéus, Bahia, Brasil, utilizando a técnica de geoprocessamento. Ilhéus, CEPLAC/CEPEC. Boletim Técnico n0 187. 20p. FIGUEIREDO, Antônio Marcus Lima. De Ilhéus para o mundo: o discurso sobre o patrimônio histórico de Ilhéus em sites de turismo. Ilhéus: UESC/UFBA, 2006 GUIMARÃES, Lucia Maria Paschoal. Memórias partilhadas: os relatos dos viajantes oitocentistas e a idéia de «civilização do cacau». http://www.scielo.br/scielo.php?pid=S0104-59702001000500014&script=sci_arttext&tlng=pt HEINE, Maria Luiza. Patrimônio histórico – preservar o que? http://www.r2cpress.com.br/node/2803 LIMA, Hanayana Brandão Guimarães Fontes. Identidade e Memória na região cacaueira: análise de seus principais elementos. Associação Nacional de História – anpuh xxiv simpósio nacional de história – 2007 LOBÃO, Dan Érico Vieira Petit. Agroecossistema cacaueiro da bahia: cacau-¬cabruca e fragmentos florestais na conservação de espécies arbóreas. Jaboticabal, 2007. SANTANA, Sandoval Oliveira de... [et al]. Solos da região sudeste da Bahia. Rio de Janeiro : Embrapa Solos, 2002. SANTANA, S. O. de et al. 2003. Zoneamento Agroecológico do Município de Ilhéus, Bahia, Brasil. Ilhéus, CEPLAC/CEPEC. Boletim Técnico n. 186. SECRETARIA DA CULTURA E TURISMO DO ESTADO DA BAHIA. Projeto patrimônio histórico. http://www.setur.ba.gov.br/inventario SECRETARIA DE TURISMO DE ILHÉUS http://ilheusdabahia.tur.br/ios_hcacau.php SOUSA, Mari Guimarães. Narrativas históricas e literárias como elementos Identitários da região cacaueira sul-baiana. Trabalho apresentado no iii enecult – encontro de estudos multidisciplinares em Cultura, realizado entre os dias 23 a 25 de maio de 2007, na Faculdade de Comunicação/UFBa, Salvador-Bahia-Brasil TOREZANI, Julianna Nascimento. Um olhar na cidade de Ilhéus: cultura, patrimônio e turismo. http://www.urutagua.uem.br//007/07torezani.htm


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