Lulecce Novembre 207

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www.lulecce.it - Quotidiano sportivo online -Direttore Flavio De Marco - Grafica Adriana Greco - Aut. Trib. Di Lecce n. 1064. 8/07/2010

NOVEMBRE 2017

“ NU POCU ... E ... NU POCU ”

Bruno Conte conduce “Sport Puglia” in onda su SKY 879 e sul dgt 93


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NU POCU E NU POCU, OVVERO LA FILOSOFIA DELL’INCERTEZZA

Direttore responsabile: Flavio De Marco Ringraziamo: Umberto Verri, Bruno Conte Grafica: Adriana Greco Aut. Trib. di Lecce n. 1064, 8/07/2010

di Flavio De Marco

Sul web sta imperversando il video, oramai viralissimo, del collega Bruno Conte (volto anche del nostro format Sport Puglia) e quindi dell’intervista al tifoso sui generis che è divenuto famoso per la sua visione del “nu pocu e nu pocu”. Ebbene non c’è migliore sintesi di questa se vogliamo fare un ritratto della situazione generale che si respira nella variopinta dimensione giallorossa, degli sportivi e dei tifosi. Tranne, logicamente, la categoria dei “professori” che hanno in tasca certezze assolute del calcio giocato e non. Una radiografia è proprio questa: viviamo in un momento bello, per il momentaneo primato, senza dubbio e abbiamo compreso che anche un pareggio (si veda quello contro il Fondi), può far vacillare le solide certezze. Premesso che chi scrive condivide appieno l’analisi tecnica e generale del Presidente del Lecce e del mister Liverani, va rilevato quanta sia grande la difficoltà dell’accettare e a far comprendere a noi stessi che c’è un altro hostis antipatico da digerire, almeno uno, per non dire due o tre. Questo nemico è il Catania che ci segue con incrollabile costanza, inutile girarci intorno. Il suo tecnico, Cristiano Lucarelli, come Liverani è un altro “leone” temibilissimo e preparatissimo. Forse al Catania mancherà qualche gioiello che il Lecce, invece, riserva e sfodera all’occorrenza: sta di fatto che sarà ancora una volta una guerra e mollare anche la piccola porzione del campo di battaglia potrebbe essere un errore imperdonabile. Abbiamo detto il Catania, poi c’è il Trapani e qualche altra che ambisce a ben figurare nelle zone alte della

classifica. Pertanto, stiamo tutti un pò così...nu poco e nu poco, specialmente dopo il pareggio col Fondi, consapevoli logicamente che un pareggio è utile ma con l’amaro in bocca per non aver fatto bottino pieno. Ora gli scontri diretti avranno un peso di non poco conto. Il mercato di gennaio? Conta, conta anche quello, qualche mossa intelligente non mancherà, di certo, nell’agenda del diesse Meluso. Si fanno nomi strampalati, oggi, però, domani, più realisticamente, occorre inseguire concretezza su ciò che è rimasto “in giro” a livello di disponibilità. Lodevolissima l’iniziativa della società, presentata dal Vicepresidente Corrado Liguori, di voler impostare una nuova campagna abbonamenti per i tifosi giallorossi. Conterà, conterà pure questo. Conteremo anche noi giornalisti se sapremo leggere adeguatamente i fatti (i quali soli contano) e non le boutade per fare qualche visualizzazione in più o per vendere qualche copia in più. Il resto (cioè tutto) lo dirà il campo.

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NU POCU E NU POCU di Bruno Conte “Nu pocu e nu pocu”... così rispose un simpatico signore il 13 ottobre del 1991 dopo un derby tra Lecce e Taranto vinto per 3 a 1 dai giallorossi... gli chiesi in TV cosa gli fosse piaciuto e cosa no del Lecce in quella gara. La risposta fece sorridere come la successiva frase indirizzata al ragazzino che gli faceva “sberleffi” e “boccacce” dietro la telecamera. Ma quel signore, con quel dialetto terragno, aveva espresso un concetto che ben si confà a quanto espresso dal Lecce nelle ultime 2 partite contro Reggina e Fondi. “Un pò e un pò”, un pò di luci e un pò di grigio. Contro la Reggina é stato l’avvio di gara a lasciare molto perplessi, i calabresi erano avanti di 2 reti grazie a due amnesie della difesa (un male antico)... poi in 15 minuti avvenne un vero miracolo con 3 reti da incorniciare. Un pò e un pò insomma. Ma non bastarono le 3 reti a soddisfare Liverani che molto si lamentò dell’approccio alla gara. Anche a Fondi un Lecce “un pò e un pò”... non troppo determinato come dovrebbe essere una capolista, graziato da Corvia, senza quel “sacro fuoco” che ti fa vincere i campionati... poi però anche positivo con le 2 grandi occasioni di Di Piazza e Tsonev. Amici, ho visto e commentato su Telenorba 2 incontri del Catania... posso dirvi che ne sono rimasto impressionato, dopo i 2 clamorosi tonfi il Catania si é ripreso ed ha 3 giocatori che fanno spesso la differenza. Sono Lodi, Russotto e Di Grazia. Fortissimi. Cosa voglio dire ?...Voglio dire che il Lecce “nu pocu e nu pocu” non dovrebbe esistere... voglio dire che il netto salto di qualità fatto fare da Liverani non mi sembra ancora perfezionato. Se vorrà vincere il Lecce dovrà migliorare la sua personalità, attraverso INTENSITÀ, SACRIFICIO, DETERMINAZIONE... Mi auguro che questo succeda presto. In campo si va come in GUERRA se si vuole vincere un campionato. Tutti dovrebbero saperlo. Tutti dovrebbero farlo. Molto è cambiato con Liverani e i progressi sono stati elogiati e rimarcati. Ma credo che non basti ancora. CI VORRÀ QUALCOSA DI PIÙ PER ARRIVARE PRIMI... Lo dico ai giocatori, non si può più scherzare con la passione delusa da 5 anni di cocenti illusioni e delusioni...

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ANCHE QUEST’ANNO SEMBRA ESSERE UN LECCE CON LA… SINDROME DELLE PICCOLE SQUADRE di Umberto Verri

E quattro. Tanti quanti sono i pareggi realizzati dal Lecce dopo queste prime 16 gare di campionato. Quattro pari sgraditi. Se invece i pareggi fossero stati ottenuti contro squadre di un certo <peso> tecnico, allora sarebbero stati accolti addirittura con entusiasmo. Invece, i quattro mezzi stop, il Lecce li ha rimediati contro altrettante squadre di bassa classifica. Il primo, contro il Francavilla; il secondo al via del mare contro l’Akragas; il terzo ad Andria con un gol <riparatore> segnato dal giovane Riccardi all’ultimo istante di gara; il quarto, sabato scorso, sul campo del Fondi, formazione laziale che, come dimostrano i risultati finora conseguiti, sta viaggiando nelle zone basse della classifica. Quattro pareggi, quindi, contro altrettante squadre cosiddette <piccole> (ad eccezione del Francavilla), nei confronti delle quali – e non solo quest’anno – il Lecce sembra subire una specie di suggestione psicologica che gli vieta di essere brillante e, quindi, di conseguire il risultato pieno. Dunque, tradizione … pareggio rispettata anche a Fondi. Dove, ad onor del vero, il Lecce non ha giocato proprio male male. Anzi, avrebbe anche potuto vincere se i tiri di Di Piazza e del

giovane Persano fossero andati a buon fine. Anche il Fondi, però, avrebbe potuto vincere e, quindi, si deve considerare un pareggio giusto che ha contribuito ad allungare a tredici le giornate positive che hanno prodotto ben 37 punti in una classifica che, anche dopo lo 0-0 di Fondi, permette di vedere il Lecce al primo posto, tallonato dal Catania (a tre lunghezze di distanza) e dal Trapani distante ben sei punti. E, sabato prossimo, mentre il Lecce riposerà, Trapani e Catania disputeranno un derby che potrà o dare maggiore slancio alle aspirazioni dei salentini: un pareggio metterebbe il Catania a due lunghezze sotto il Lecce ed il Trapani a cinque. Al contrario, se il derby dovesse finire con una vittoria di una o dell’altra squadra, al Lecce andrebbe bene che a vincere fosse il Trapani. Il quale con i tre punti sottratti al Catania si collocherebbe in seconda posizione insieme proprio con la formazione catanese allenata dall’ex leccese Lucarelli . Da Lecce, perciò, si fa il tifo per un pari fra le due squadre siciliane, uniche forze che potranno soffiare ai salentini la promozione diretta in B.


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Perchè il Lecce stenta moltissimo quando affronta squadre di bassa classifica? Non sappiamo dare una spiegazione logica. Possiamo ipotizzare che, forti delle proprie qualità, i giocatori salentini, quando se la devono vedere con squadre di piccolo calibro, scendano in campo mostrando molta supponenza che, a lungo andare, finisce per provocare seri danni. E così facendo, si vede in azione un Lecce… affetto dalla … sindrome delle piccole squadre e quindi un Lecce che rischia seriamente di non arrivare primo al traguardo della serie B. E’ necessario cambiare rendimento contro quelle formazioni che, sulla carta ed in classifica, non hanno il blasone della grande squadra. C’è tutto il tempo per farlo. Anzi, sotto l’esperta guida di mister Liverani, sicuramente Di Piazza, Lepore e compagni cambieranno mentalità quando nuovamente affronteranno quelle squadre cosiddette <piccole>. Fino ad oggi, in 16 gare, il Lecce ha perduto 11 punti: otto per colpa dei quattro disgraziati pareggi e tre nell’unica sconfitta rimediata a Catania. Peccato, davvero peccato. Soprattutto perché il Lecce di quest’anno sembra avere le <stimmate>, chiamiamole così, della squadra che ha tutto per vincere il campionato. Pertanto, se questo quarto pareggio da un lato ha creato un po’ di malumore e di amarezza nelle attese rosee dei tifosi (tutti sognavano una vittoria a Fondi) , dall’altro non ha provocato disastri in classifica. Ed era ciò che più contava in casa Lecce. In poche parole, pareggio o non pareggio, il Lecce era ed è rimasto primo. Ha conservato , insomma, una posizione che ci auguriamo possa rimanere tale fino all’ultima giornata della stagione. E se così sarà, sarà finalmente serie B U.V.

CEL. 347/7248086


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Alcuni ospiti giallorossi di Bruno Conte per Sport Puglia in onda su SKY 879 e DGT 93 e sul web www.lulecce.it e www.corrieresalentino.it


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