WASTE LAND Analisi e narrazione del degrado ambientale attraverso l’information design
Rifiuti
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“Ce n’è abbastanza per modificare il nostro sistema orografico!” 67
La foto è stata realizzata modellando la sagoma della regione con del terriccio su di un cartoncino; in seguito sono stati opportunamente sistemati i ciuffi d’erba a formare le aree delle zone terrestri a protezione speciale.
76
Il numero di aree protette terrestri istituite in Puglia è pari a 37 per una superficie di 268.982,79 ettari, corrispondenti al 13,90% del territorio regionale, valore al di sotto della media italiana (16,60%). Esse sono suddivise in 2 parchi nazionali, 16 riserve naturali statali, 1 parco comunale, 11 parchi naturali regionali, 7 riserve naturali orientate regionali. La provincia che possiede la maggiore incidenza della superficie di aree protette è Foggia, seguita da Bari, Taranto, Lecce ed, infine, Brindisi. Nella provincia di Foggia ricade il maggior numero di aree protette istituite, segue la provincia di Lecce, Taranto, Brindisi ed, infine, Bari. Fonte: 5° aggiornamento Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette 2003; WebGIS Regione Puglia, Ufficio Parchi
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78
79
Nel 2008 si sono registrati in Puglia 1.106 episodi di incendio che hanno deturpato una superficie complessiva pari a 11.158,3 ettari. Di essi 493 sono boschivi e 613 incendi non boschivi, per una superficie interessata rispettivamente pari a 8.604,72 (di cui 4.250 di boschi e macchia mediterranea e 4.354 ettari Fonte: Settore Protezione Civile Regione Puglia; Corpo Forestale dello Stato, Comando Regionale per la Puglia
80
di superfici non boscate) e 2.553,58 ettari. Il 49,4% degli incendi boschivi hanno colpito la superficie boscata, il 50,6% quella non boscata (pascoli, incolti, seminativi e altre colture agricole). Il valore della superficie media per incendio, infine, risulta pari a 17,45 ettari di cui 8,62 boscati.
La foto è stata realizzata utilizzando dei fiammiferi lunghi, ridimensionati proporzionalmente al numero di incendi per anno. Il fiammifero piÚ alto rappresenta la quota del 2007, anno del grande incendio verificatosi a Peschici.
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Vanno Vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia... Fabrizio De Andrè, Le Nuvole, 1990 132
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Emissioni mondiali di CO2 Confronto tra le nazioni pi첫 inquinanti Fonte: Carbon Dioxide Information Analysis Center valori in milioni di tonnellate
USA
CANADA
543.689
REGNO UNITO 499.971
1.568.806
5.741.830
576.487
BELGIO 102.670
FRANCIA 377.970
GER
510
80
SPAGNA 343.950
MESSICO
421.820
NIGERI 114.380
VENEZUELA 148.230
BRASILE 325.730
ARGENTINA 152.820
1960
2006 134
RUSSIA
1.562.824
RMANIA
POLONIA 302.610
0.226
REP. CECA 119.780
03.626
UCRAINA 327.370
ITALIA 473.236
TURCHIA 248.050
CINA
6.092.396 KAZAKISTAN
78.577
181.060
COREA DEL SUD
EGITTO 173.610
ARABIA SAUDITA 381.390
474.384
INDIA
102.462
1.291.058
66.517
1.507.605
GIAPPONE
THAILANDIA 271.090
IA 0
MALESIA 240.010
AUSTRALIA SUD AFRICA
369.130
409.090
135
Emissioni di C02/abitante e valore aggiunto Confronto tra le province italiane Fonti: Istat 2005, Arpa Puglia valori in Kg di CO2/abitanti milioni di euro
136
Il rapporto tra il totale delle emissioni in atmosfera e la popolazione residente regionale fornisce indicazioni circa il peso che ogni abitante deve sopportare in termini di impatto emissivo ambientale. Dal confronto tra le varie province italiane emerge che le province di Taranto e Brindisi, e la Puglia più in generale, sono i luoghi in cui il singolo abitante è sottoposto alla maggiore emissione in atmosfera di CO2. In seguito il confronto di
questo dato con il valore aggiunto prodotto nelle varie province italiane mostra indicazioni circa il peso ed il livello di inquinamento dato dalle attività economiche in termini di euro. Da questo confronto emerge che la Puglia è la regione nella quale le emissioni di CO2 prodotte e originate maggiormente dalle attività economiche e produttive, producono meno ricchezza rispetto a tutte le altre regioni d’Italia.
137
I principali inquinanti dell’aria Confronto tra le regioni italiane Fonte: Registro Ines (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) 2006 Dati certificati dalle aziende con obbligo di Dichiarazione Ines
LIGURIA
LOMBARDIA 512,6
2.358,3
24.907,7
9.093,3
19.460,1
17.035,5
13.424,2
10.803,7
32.269,2
TRENTINO
PIEMONTE
456,9
1.1035
0,9 665,4
NOX
NOX
CO
SOX
SOX
SOX
SOX
NOX
NOX NOX NOX
LAZIO
NOX NOX
502,1
138
SOX SOX
CO
CO
CO
UMBRIA
SOX SOX
CO
TOSCANA
SOX
CO
CO
EMILIA ROMAGNA
CO
FRIULI VENEZIA GIULIA
CO
PM
VENETO
PM
NOX NOX
PM
PM
PM
1.350,3
348,4
183,6
610,5
502,1
166,9
10.404,6
3.486,8
8.349,5
22.351,4
1.1035
2.358,3
18.830,9
16.486,1
5.434,8
18.359,8
9.093,3
11.521,3
25.806,4
11.839,4
1.1346
15.278,4
13.424,2
12.381,6
PM
Particolato
CO
Monossido di carbonio
SOX
Ossido di zolfo
NOX
Ossido di azoto
PM
PM
CO CO
SOX
CO
SOX
SOX
SOX
NOX
NOX
NOX
NOX
SOX SOX
NOX
CO
SO
SOX X NONO X
BASILICATA
CALABRIA
SICILIA
SARDEGNA 1.600,4
mg/a
710,2
1.954,6
545,2
518,9
518,9
4.901,7
23.887,4
mg/a
1.386,5
67.478,5
1,4
460,1
190,5
1.244,6
1.244,6
61.459,5
33.942,4
mg/a
1.890,9
54.863,8
3.895,4
6.793,3
6.767,3
2.695,4
4.570,2
32.568,4
18.257,3
mg/a
PUGLIA
1.586,5
54.7749
MARCHE
ABRUZZO
X
CAMPANIA
NOX
CO
CO
MOLISE
NOX
CO
PM
12.590,9
139
I dati esposti nel presente grafico dimostrano che la Puglia è la regione italiana dove è maggiore l’impatto ambientale sulla matrice aria prodotta dalle attività industriali. Il quadro che emerge è quello di una elevata criticità per quanto riguarda le “pressioni” da parte di tali sorgenti emissive, che trova riscontro nei dati provenienti dalle reti di monitoraggio della qualità dell’aria gestite da ARPA Puglia, che mostrano significativi superamenti rispetto ai limiti attualmente vigenti, in diverse postazioni. Ciò è da attribuire prevalentemente all’industria siderurgica dell’area di Taranto e alle attività energetiche pugliesi. L’Ilva di Taranto, il più grande impianto siderurgico d’Europa, occupa una superficie tripla
C6H6
C6H6
53.103,5 4,3
140
FRIULI VENEZIA GIULIA
14.809
VENETO
52,4
10.009
PCDD+PCDF
TRENTINO
LIGURIA
60
LOMBARDIA
PIEMONTE
PCDD+PCDF
10.036,8
2.732,5 3,7
296,6
1.006
1.614
3.738
LAZIO
C6H6
IPA
UMBRIA
C6H6
IPA
TOSCANA
IPA
EMILIA ROMAGNA
IPA
della città che la ospita e costituisce il più importante complesso siderurgico nazionale. Alle emissioni in atmosfera si aggiungono i 140.000 m3 all’ora di reflui in acqua e l’attività di tre discariche, di cui una per rifiuti pericolosi. L’Ilva è il complesso industriale che emette in atmosfera le maggiori quantità di diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici), benzene, piombo, mercurio, cromo e cadmio come risulta, appunto, dall’inventario nazionale delle emissioni industriali (registro INES) relativamente all’anno 2006. Il polo siderurgico tarantino è primo nelle emissioni in atmosfera da fonte industriale anche per macroinquinanti come monossido di carbonio, benzene, ossidi di zolfo e di azoto.
6.083,3
IPA
Idrocarburi Policiclici Aromatici
C6H6
Benzene
PCDD+PCDF
Diossine e furani
IPA
IPA
C6H6
C6H6
C6H6
1.473
1.361,2
91,5
SARDEGNA
BASILICATA
248.308,4
SICILIA
ABRUZZO
1.036,5
32.239,7
CALABRIA
CAMPANIA
MOLISE
PUGLIA
MARCHE
PCDD+PCDF 112,7 140.823,6
kg/anno 43.014,8
kg/anno g/anno
141
La più grande discarica del mondo è ospitata nelle acque dell’Oceano Pacifico. “Un’area enorme, una gigantesca zuppa di plastica” Marcus Eriksen dell’Algalita Marine Research Foundation
164
165
“Il declino della salute dei vertebrati è soltanto uno degli indicatori di un declino più generale della natura stessa.” 168
169
Il 34% degli europei non ha mai sentito nominare la parola biodiversitĂ . Fonte: Sondaggio Gallup 2007
172
173
Biodiversità Nella mappa i luoghi dove la ricchezza di specie viventi è maggiore Fonte: Global Biodiversity Outlook, 2005
hotspot di biodiversità marina
1-192 specie 170
193-384
385-576
385-576
577-768
769-959 171
Riscaldamento globale Nella mappa i trend delle temperature annuali dal 1975 al 2003 e la distribuzione delle specie soggette Fonte: Global Biodiversity Outlook, 2005
specie soggette al cambiamento climatico
176
+0,2 °C
+0,4 °C
+0,6 °C
+0,8 °C
+1 °C 177
Quanto impiega la natura per smaltire una bottiglia? Tempi di smaltimento Fonte: Betambiente
L’argomento riguardante lo smaltimento rifiuti è particolarmente attuale, soprattutto con l’aumentare della popolazione e con la necessità sempre maggiore di smaltire ogni genere di rifiuto, che esso provenga dall’ambito urbano, industriale, farmaceutico, o altri ambiti specifici. Con il termine smaltimento rifiuti, quindi, s’intende un procedimento che comprende la raccolta, divisione, il trasporto, e la lavorazione del rifiuto in modo da eliminarlo in alcuni casi, stoccarlo in altri, o depositarlo in zone cosiddette di stoccaggio nell’attesa di sviluppi successivi. La motivazione principale che spinge lo Stato a provvedere allo smaltimento è eliminare ogni genere di rischio per 158
la salute pubblica e conseguentemente anche per l’ambiente. Il riciclaggio, procedura molto utilizzata negli ultimi anni, limita e, in generale, evita lo spreco di moltissimo materiale. Un esempio calzante per questo genere di processo è certamente il riciclaggio della plastica e del vetro, infatti tutti gli scarti, i rifiuti, prodotti da qualsivoglia struttura o situazione, in questi materiali, possono essere facilmente riciclati e riutilizzati per produzioni di nuovi articoli, eliminando completamente la necessità di nuovi materiali. I rifiuti lasciati nei prati o quelli che finiscono nel mare hanno dei tempi piu o meno lunghi di smaltimento a seconda della loro natura stessa.
159
160
161
3mesi
12
2.400
4.800
5.400
tempo di smaltimento in mare
162
3mesi
24
1.200
4.800
7.200
tempo di smaltimento sui prati
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