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Bosch e un altro rinascimento

“Bosch e un altro Rinascimento”: è proprio questo il titolo che è stato attribuito alla mostra allestita a Milano il 9 novembre 2022, e che continuerà ad attirare gli appassionati d’arte, e non solo, fino al 12 marzo 2023.

L’esposizione, presentata a Palazzo Reale, omaggia uno dei più grandi artisti fiamminghi e l’influenza che ha avuto su tutto l’ambiente europeo nel ‘500: Hieronymus Bosch. Più precisamente, il progetto presenta una tesi, secondo la quale il pittore sarebbe il creatore di un Rinascimento alternativo, assai lontano da quello dominato dalla classicità, mostrando, quindi, la presenza di una pluralità di Rinascimenti. La mostra ha attirato un considerevole numero di persone, ma vale davvero la pena visitarla?

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Di seguito sono riportati alcuni dei personaggi più ricorrenti nelle sue opere.

Si tratta di creature ibride, che all’apparenza sembrano essere semplici animali, ma che, se guardati più attentamente, presentano caratteristiche assai bizzarre. Zampe fuori posto, corpo deformato ed elementi legati alla dimensione umana sono ciò che caratterizza i mostriciattoli creati da Bosch, ispirati agli antichi bestiari medievali. Il pittore, quindi, presenta un forte legame con la dimensione fantastica e questo aspetto viene immediatamente sottolineato dalla mostra a Palazzo Reale. La prima sala contiene unicamente quadri “firmati Bosch”, tra cui alcuni dei più significativi per comprendere la sua opera. Tra questi spicca il “Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio”, un'eccezionale creazione che contiene gli elementi associati al suo nome: una scena dinamica caratterizzata da architetture distrutte e contorte, un abbondante numero di persone ma, soprattutto, di mostri e personaggi inquietanti. Insomma, una miriade di dettagli domina l’opera, che potrebbe essere osservata per ore scoprendo continuamente nuovi particolari meravigliosi.

Nella sala seguente, gli innovativi quadri di Bosch lasciano spazio ad opere ed oggetti provenienti dall’Europa meridionale, dove l’arte boschiana ha diffuso in particolar modo un senso di attrazione verso il fantasioso e un impatto visivo forte, legato alla vivacità e a tutto ciò che si discosta da quello che viene considerato “classico”.

A dicembre ho avuto la fortuna di farlo, infatti, io e la mia famiglia, abbiamo approfittato delle vacanze Natalizie per organizzare una giornata a Milano, proprio per immergerci nella bellezza di questa mostra.

La mattina del 28 dicembre abbiamo lasciato la Città di Brescia, per giungere verso le dieci a Milano, e, dopo una breve visita, alle undici abbiamo varcato anche noi le porte di Palazzo Reale e ci siamo immersi in un mondo completamente differente da quello a cui siamo soliti, dominato da un’atmosfera frizzante e suggestiva, quasi surreale. L’artista, difatti, ha sempre lavorato in autonomia, senza farsi influenzare dalle tendenze pittoriche dell’epoca, fatto che gli ha permesso di sviluppare uno stile totalmente unico, dominato da stravaganza e inquietudine, inoltre, la sua condizione economica benestante gli ha concesso di dare libero sfogo alla sua creatività e di creare paesaggi maestosi e soggetti eccentrici, che lo contraddistinguono da qualsiasi altro artista.

Ad esempio, in Italia, durante il ‘500, si sviluppa una versione del fantastico legata alle grottesche, decorazioni pittoriche di origine classica, che, però, vengono ripresentate in forme più bizzarre. Tra le opere proposte dalla mostra sono presenti uno scudo da parata milanese riccamente decora-

L’ultima eccezionale opera di Bosch che la mostra presenta è una copia de “Il Giardino delle delizie”, posto al centro dell’ultima sala (l’originale è al Prado); tale quadro è considerata una delle opere più importanti di Bosch che, tra colori sgargianti, infiniti dettagli e numerose bizzarrie, ha voluto rappresentare una condanna verso la lussuria. Difatti, nel lato sinistro si trova la creazione di Eva e del peccato umano, al centro una vasta folla che rappresenta il peccato, e, infine, l’inferno, dominato da colori più cupi e mostri inquietanti.

In conclusione l’esposizione risulta essere accattivante e stimolante, in quanto non si limita a mostrare nel dettaglio l’arte di Hieronymus Bosch, bensì analizza i diversi ambiti che sono stati colpiti da quest’ultima; è particolarmente consigliata poiché le opere presentate si discostano completamente dai classici rinascimentali, mostrando il lato più innovativo ed originale dell’arte, in più, al termine della mostra, è esposta una sala in cui vengono proiettati i dettagli più interessanti dell’immaginario di Bosch, permettendo di vivere un’esperienza più immersiva.

Clara Scaglia, 5°AAFM

TUTANKHAMON. La tomba, il tesoro, la maledizione

Nella giornata di venerdì 16 dicembre 2022 la nostra classe, insieme alla 1^B AFM, è andata a visitare la Mostra dedicata a Tutankhamon (aperta fino al 12 marzo 2023), a Padova, più precisamente nella Cattedrale ex Macello.

Siamo partiti alle ore 8:00 e, arrivati finalmente a destinazione, dopo circa tre ore di viaggio, ci siamo fermati all’esterno del museo per mangiare, sistemarci e formare i gruppi che, seguiti da una guida, avrebbero visitato il museo. Una volta entrati, abbiamo potuto ammirare le perfette riproduzioni dei centoventi reperti ritrovati nella tomba di Tutankhamon, al Cairo, dall’archeologo Howard Carter nel 1922, di cui ricorre il centenario della scoperta.

Le guide ci hanno illustrato gli oggetti spiegandoci in modo accurato ogni singolo dettaglio, soffermandosi in particolar modo su due scoperte: il corredo funebre trovato all’interno della tomba e il corpo del faraone. Abbiamo trovato interessante soprattutto una piccola riproduzione di una barca, detta "Barca Solare", che aveva come significato il viaggio nell’aldilà, e il processo di imbalsamazione delle mummie.

Quest’ultimo ci ha permesso di comprendere com’è stato possibile rinvenire il corpo, ancora intatto, di Tutankhamon che risiedeva in una grande stanza, detta "Anticamera", assieme agli oggetti appartenenti al faraone. La mostra è terminata con la straordinaria esperienza della realtà virtuale che ci ha permesso di immedesimarci nello stesso scenario che gli archeologi si trovarono davanti, al momento dei ritrovamenti. Ci siamo infine recati nel centro della città per pranzare e per un po’ di tempo libero. Verso le 16.00 siamo ripartiti per tornare a Brescia, deliziando i nostri prof con canti a squarciagola sul pullman.

Yahya Azami Hassani e Giulia Martina Di Mari, 1°A AFM

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