Lungarno n. 0 - settembre 2012

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SETTEMBRE OTTOBRE 2012


ringrazia

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Sommario

N° 0 • SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

pag. 4 | memorabilia

Radiohead + Sparklehorse di gabriele giustini

Editoriale

di Matilde Sereni

pag. 6 | futuro

una nuova sede per IED Firenze pag. 9 | novanta

wilco di marco mannucci

pag. 10 | ottanta

europe di riccardo ventrella

speciale

Radiohead - Parco delle Cascine 23 Settembre 2012

pag. 15 | serie

fino all’ultima puntata di giustina terenzi

pag. 16 | pennelli

francis bacon di elena magini

pag. 18 | sipario

isola di tommaso chimenti

pag. 19

pag. 20

parole

suoni

di sara loddo

di leonardo cianfanelli

pag. 23 | matite

La tête de la bête di simone giuliani

“Le conversazioni dal parrucchiere sono la prova inconfutabile che le teste servono per i capelli” Vero, ma solo perché ai tempi di Kraus non c’era Lungarno da sfogliare tra un taglio ed una messa in piega. L’idea bizzarra nasce qualche anno fa nella mente di un gruppo di ragazzi troppo stanchi e sognatori per avere la testa sulle spalle. All’estero va alla grande, lo hanno visto con i loro occhi. “Pensi che a Firenze possa funzionare?” “Impossibile.” “Perfetto, facciamolo.” Un mensile di arte e cultura a Firenze. Gratuito. Un lasciapassare per musica, cinema, mostre, spettacoli teatrali e tutto quello che la culla di Dante ha da offrire. Un mezzo, un gioco, uno scambio, una possibilità. E allora eccoci qui, dopo lungo tempo, riunioni interminabili e peripezie burocratiche inenarrabili, Lungarno vede finalmente la luce. Speriamo solo la bolletta non sia troppo alta. Perché il cartaceo nell’era del digitale? Be’, per qualcuno sarà il piacere delle mani che sfogliano i numeri; per altri, gli occhi che si perdono nei dettagli; per altri ancora, magari solo la banale comodità di attaccare sul frigo la pagina del concerto da non dimenticare. Per me perché, dai, con un tablet non puoi coprirti i capelli quando la pioggia ti coglie all’improvviso. Buona prima lettura.

In attesa di registrazione presso il Tribunale di Firenze N. 0 SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it

Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481

Progetto grafico / Editor testi Samuele Formiconi

Direttore Responsabile Marco Mannucci

Hanno collaborato Jacopo Lietti, Gabriele Giustini, Riccardo Ventrella, Giustina Terenzi, Elena Magini, Tommaso Chimenti, Sara Loddo, Valentina Ermini, Simone Giuliani.

Direttore Editoriale Matilde Sereni in copertina: artwork di Legno - Brutta grafica & serigrafia.

Caporedattore Leonardo Cianfanelli

Stampa Nuova Cesat Coop - Firenze

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.


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memorabilia di gabriele giustini

Radiohead

+ Sparklehorse

30 Ottobre 1997 Palazzetto dello Sport di Firenze

E

ra da poco uscito “Ok Computer”. Lipperlì il disco piacque, molto, ma ebbe una digestione un po’ più lunga rispetto ai precedenti “Pablo Honey” e “The Bends”. Qualcosa già stava cambiando ed il pubblico iniziava ad accorgersene. Ma a quei tempi, le televisioni musicali, avevano un loro perché e riuscivano ad essere molto influenti grazie alle rotazione massicce dei video. Prima, o lo trovavi lì, o non lo trovavi. Quindi capitava di trascorrere i pomeriggi di studio con la tv accesa, su MTV o TMC2 (Videomusic era già scomparsa?) in attesa di ‘Karma Police’, ‘No Surprise’, ‘Climbing up the walls’ o, soprattutto, ‘Paranoid Android’. Risultato, quattro singoli (ma nel disco c’era tanto altro) da paura ed il non veder l’ora di vederli dal vivo.

Non per sembrare nostalgici più del dovuto, ma quando si ha ventanni l’attesa per un concerto, diventa l’attesa di un evento. E lo si inizia ad immaginare e pregustare giorni prima. Anche perché, sempre capitolo nostalgia e poi la chiudiam qui, prima mica c’era youtube. Nessuno più o meno aveva idea di quello che avrebbe vissuto. Quindi, Radiohead, disco che già si stava rivelando come lavoro importantissimo, attesa sopra i livelli di guardia. In precedenza, la band, si era fermata già a Firenze, alla Flog per “Pablo Honey”, e al Tenax per “The Bends”. Ma era già grassa se all’epoca ci mandavano fuori per una pizza al David. Adesso la direzione è quella del Palazzetto dello Sport. Si molla il motorino nei paraggi, cambio voucher e biglietto in

mano. Felicità da ventenni. Non si riusciva ad andare giù e si rimase sugli spalti. Non eravamo proprio navigati e la confidenza di buttarsi giù nella mischia ancora non c’era. Gruppo spalla. Non vogliamo certo fare i saputelli ma davvero, in apertura c’era Sparklehorse. E si conosceva a menadito “Vivadixiesubmarinetransmissionplot”, c’era ‘Hammering the cramps’ e tante altre ghiottonerie. Ovviamente Mark Linkous c’entrava poco o nulla in quella situazione. Ma lo ricordiamo con piacere ed una punta d’orgoglio. Avremo la fortuna di vederlo poco prima della sua scomparsa, ben più maturi noi, a Bologna. In tutta onestà non ricordiamo come venne accolto il Linkous, ma se più o meno il trattamento fu quello riservato ai poveri Low molti anni più tardi al piazzale, te-


miamo non benissimo. I fan dei Radiohead cominciavano già ad essere moltissimi, con tutti i pro e contro del caso. Entrano Yorke e soci. L’atmosfera, oh quella sì che la ricordiamo, era elettrizzante. La rete ci aiuta a ricostruire la scaletta.

IL PEZZO Paranoid Android è al 256º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo la rivista Rolling Stone. Il titolo della canzone si riferisce a Marvin, l’androide depresso e sconsolato (Marvin, the paranoid android), personaggio della “Guida galattica per gli autostoppisti” dello scrittore inglese Douglas Adams. Il video è stato creato dal disegnatore svedese Magnus Carlsson, al quale non è stato mandato il testo della canzone per non esserne influenzato.

Dicevamo, inizio elettrizzante. Beh, se vi scriviamo che partirono con ‘Airbag’, ‘Karma Police’ (ma come, il singolone - vedi sopra - ultratrasmesso, già ce lo sparate?), ‘The Bends? ed ‘Exit Music (for a Film)’, non vi pare che fosse una roba pazzesca. Ci si sciolse subito e si iniziò anche a muovere leggermente la testa, in su e giù, tipo Beavis and Butthead. Tempo di riprendersi qualche minuto, e poco dopo, arrivò un terzetto di brani da stendere chiunque: ‘Climbing up the Walls’ (per chi scrive, uno dei ricordi più vividi di quella sera), ‘Creep’ e ‘My Iron Lung’. In un batter d’occhio eravamo quasi a metà concerto. Ovviamente ci fu molto “Ok Computer”, ma trovarono spazio anche “Pablo Honey” e “The Bends”, e ci mancherebbe. In ogni caso, quello che si stava percependo, era quello di partecipare ad un momento importante. Non fraintendiamoci, all’epoca nessuno si sarebbe mai immaginato un “Kid A” ed un “Amnesiac”, di lì a poco. Ma quello che avevamo di fronte non era il solito gruppo ‘alternativo’. C’era altro e lo si sentiva benissimo. Il concerto, ahinoi, Il nome “Radiohead” è nato da un consiglio del scorreva velocissimo. produttore. Suggerì infatti alla band di cambiaContavamo quante canre il nome “On A Friday” poiché poteva portare zoni avessero già suonato confusione dal momento che il gruppo era ore, ahia, eravamo alla 14. mai solito suonare il martedì. La scelta cadde Eravamo a buon punto, quindi su Radiohead, nome preso spunto da pensammo. Ma poi parun brano dei Talking Heads (Radio Head) contì ‘Just’ e smettemmo di tenuto nell’album The True Stories. contare. Poi la doppietta ‘Paranoid Android’/’Fake Plastic Trees’, e neanche ci ricordavamo come ci si chiamava. Ne volevamo ancora un paio, ingordi. Non potevano certo uscire senza fare ‘High and Dry’. E infatti, arrivò. Qui ci si dette un tono. Nel senso, se conoscevi ‘High & Dry’ eri un fan (almeno) della seconda ora, mica come quei pivelli (detto da un paio di ventenni...) che sbavavano solo per ‘Karma Police’. Bah, vuoi mettere. Ma c’era poco da scherzare, il concerto stava terminando, per davvero. L’onore toccò a ‘Street spirit (fade out)’. Finisce sempre così, sedotti e abbandonati. Prima di uscire, maglia ricordo. Da quanto eravamo ingenui e sprovveduti, ovviamente nessuno conosceva la differenza fra il merchandise ufficiale ed il taroccone. Sottointeso che sì fini fuori, beh costavano meno. Ancor più sottointeso che quella maglia ce la siamo messi una volta. Quella dopo, la stessa t-shirt, oltre ad aver preso un colore assurdo, ormai aveva la funzione di reggiseno. Non sappiamo dire se l’amore fra i Radiohead e Firenze, sia nato in quel momento. Fra chi scrive e i Radiohead, sicuramente sì.

IL NOME

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IL DISCO Ok Computer ha venduto ad oggi più di 4 milioni e mezzo di copie ed è il primo album autoprodotto dalla band. Ok Computer è stato inoltre il primo album di debutto al primo posto nelle classifiche inglesi. Sulla cover dell’EP Airbag/How am I driving? è riportato il numero 1426148550. Era un numero di telefono inglese al quale rispondeva una voce registrata: “Hello?”, era quella di Thom Yorke. I fan potevano addirittura lasciare un messaggio, alcuni dei quali sarebbero poi stati utilizzati per lavori successivi.


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futuro La scuola che crea i mestieri e le professioni e dialoga con il territorio

una nuova sede per IED Firenze Dopo 4 anni di corsi ed attività sul territorio, IED - Istituto Europeo di Design allargherà la propria sede a Firenze. Il network internazionale di formazione e ricerca in design, moda, comunicazione visiva e management delle imprese creative troverà casa, a partire dal prossimo settembre in via Bufalini. Si tratta di uno stabile di 2.400 metri quadri con 14 aule, 4 laboratori computer/progettuali, 1 biblioteca, 1 centro stampa 3D, 2 spazi espositivi, 1 aula conferenze di 140 metri quadri, uffici e luoghi di studio. Lo IED è nato a Milano nel 1966. Oggi è un network internazionale in continua espansione con nove sedi in Italia, Spagna e Brasile. La sede di Firenze è nata nell’ottobre del 2008, inserita all’interno del chiostro seicentesco di Santa Maria Maggiore, nel complesso della Casa della Creatività. In tre anni ha accolto e diplomato oltre 400 studenti. La nuova sede offrirà corsi triennali post diploma, serali ed estivi, di specializzazione e master. Nell’ambito della comunicazione web, verranno attivate collaborazioni con

blogger e professionisti di fama mondiale, che terranno lezioni virtuali in aula. Accanto allo staff didattico ed accademico, saranno oltre 100 i docenti messi a disposizione dalla scuola. L’attività Formativa includerà: Corsi Triennali Marketing territoriale, strategie per il turismo, enogastronomia e alto artigianato, nato in collaborazione con importanti distretti toscani e alcune aziende tra cui il Consorzio del Chianti Classico Comunicazione pubblicitaria, un percorso dedicato a chi vuole lavorare nella pubblicità e nella comunicazione, in collaborazione con Gold Interior design, in collaborazione con Giulio Tanini e Ottagono Fashion communication (Inglese), nato per creare figure in grado di sviluppare comunicazione digitale e web per le aziende di moda, in collaborazione con Luisa Via Roma. Corsi di Aggiornamento e Specializzazione in orario Serale Progettazione di eventi culturali, in collaborazione con VideoMinuto e LiveOn

di Nozze di Figaro. Grafica per la Comunicazione, corso in collaborazione con i migliori studi di grafica toscani. Arredamento creativo, corso di specializzazione per il design di prodotto. Web Communication e Social Media, corso di specializzazione nell’ambito della grafica e comunicazione web. Corsi Master e di Formazione Avanzata Graphic design (Inglese). Fashion events and PR (Inglese). Arts managment (Inglese). Marketing territoriale (Italiano) in collaborazione con Alice Tv. Master in Light Design (Italiano). Completano l’offerta formativa i corsi Estivi in collaborazione con l’Accademia Galli di Como, Palazzo Spinelli di Firenze e la Scuola del Cuoio di Firenze, e i corsi ‘Semester abroad’ per studenti americani ed anglosassoni, soprattutto nel campo della moda e del design. Per quanto riguarda la grafica applicata all’editoria e al web, IED Firenze si sta affermando come una delle scuole più importanti del centro Italia, grazie ad


14 aule, 4 laboratori e nuovi spazi per centinaia di studenti un corpo docenti di altissimo livello (Andrea Rauch, Gianni Sinni, Kid Studio, Stefano Rovai e molti altri) e a collaborazioni importanti con Wired Italia. Nell’ambito del Design, IED Firenze intende creare un punto di contatto fra le pratiche dell’artigianato e la progettazione attraverso corsi legati sia al prodotto che al management. Per attivare questo percorso verranno sviluppati progetti europei e collaborazioni con altri distretti artigianali italiani. “Lo sviluppo della sede fiorentina dello IED è per noi ragione di grande soddisfazione”, commenta Felice Morelli, AD Gruppo IED “Carattere distintivo del sistema formativo IED è la capacità di unire il mondo della formazione con quello del lavoro, quindi con chi possiede le competenze necessarie per trasformare l’idea in un prodotto riconoscibile e di successo nel mondo e soprattutto con chi opera sul territorio dal punto di vi-

sta produttivo. Questo ha consentito a IED di diventare anche nel territorio fiorentino e toscano un punto di riferimento nel campo della formazione tanto, da poter crescere con una più ampia sede, accogliere nuovi studenti da formare alla cultura e al sistema del design, facendo di Firenze un’altra location strategica per lo sviluppo e la valorizzazione dell’intero network”. “IED Firenze ha la vocazione ad unire le pratiche secolari che stanno alla base del tessuto produttivo toscano e le nuove tecnologie, da qui leitmotiv della scuola: Alta tecnologia ed Alto artigianato” spiega Aldo Colonetti, Coordinatore Advisory Board IED Italia. “Il significato fondamentale dello sviluppo dello IED in un territorio straordinario come quello toscano è fondato sulla ripresa delle tradizioni artigianali, senza alcuna nostalgia, facendole dialogare e parlare, all’interno della filiera, attraverso tutti

MARK LANEGAN BAND WITH CREATURE WITH THE ATOM BRAIN DUKE GARWCOD & LYENN

30 NOVEMBRE 2012 - VIPER THEATRE, FIRENZE

RACCONTACI IL TUO CONCERTO DEI RADIOHEAD E MANDALO A scrivi@lungarnofirenze.it ENTRO IL 10 OTTOBRE 2012. L’AUTRICE/AUTORE DEL PIÙ ORIGINALE SARÀ OSPITE DI LUNGARNO AL CONCERTO DI MARK LANEGAN BAND.

quei saperi culturali e disciplinari che hanno fatto dello IED una esperienza unica in Italia e nel mondo. In quest’ottica si stanno avviando insieme all’Ente Cassa di Risparmio una serie di collaborazioni coi territori di Impruneta, Colle Val D’Elsa, Quarrata, Carrara, Prato, Santa Croce, territori di grandissima tradizione artigianale, dove il sapere si insedia là dove si lavora e si produce”. Da oltre quarant’anni l’Istituto Europeo di Design opera nel campo della formazione e della ricerca nelle discipline del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione. Oggi è un Network Internazionale in continua espansione, con Sedi a Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari, Madrid, Barcellona e San Paolo del Brasile, che organizza Corsi Triennali post-diploma, Corsi di Aggiornamento e Formazione Permanente, Corsi di Formazione Avanzata e Master post-laurea. www.ied.it


Interior Design

Crediti: 180 | Partenza: ottobre 2012 | Durata: 3 anni | Lingua: Italiano L’Interior Designer si occupa della progettazione in diversi ambiti: primo fra tutti è l’ambito abitativo domestico, poi vi sono gli spazi pubblici, dai non-luoghi di transito (aeroporti, porti, stazioni), ai luoghi pubblici di servizi (banche, uffici postali, ospedali, scuole, spazi e allestimenti museali); poi i luoghi del consumo (negozi, bar, hotel) e infine gli spazi aperti (piazze, cortili e spazi per il gioco). Durante il percorso formativo lo studente acquisisce tutti gli strumenti che servono a gestire e a generare un progetto, dall’acquisizione delle basi metodologiche legate al processo creativo alla capacità di presentare e argomentare correttamente i propri progetti. Il piano di studi prevede inoltre le discipline culturali, sociologiche, economiche e tecniche che aiutano a intervenire in contesti nuovi avanzando soluzioni inedite e originali.

Marketing Territoriale

Enogastronomia, turismo e alto artigianato. Crediti: 180 | Partenza: ottobre 2012 | Durata: 3 anni | Lingua: Italiano Il corso in Marketing Internazionale per il territorio forma una figura professionale di grande flessibilità in grado di affrontare le sfide di modernizzazione, internazionalizzazione e innovazione delle imprese che compongono il tessuto imprenditoriale italiano. I diplomati potranno operare in aziende turistiche del ricettivo e dell’incoming, svolgere attività di consulenti per enti pubblici, privati ed imprese che, a vario titolo, si occupano di promozione in ambito internazionale nei settori turismo/enogastronomia/alto artigianato in quanto saranno in grado di gestire le relazioni coi clienti internazionali, valutare le potenzialità future e scegliere e gestire i canali commerciali sui diversi mercati, interloquire con competenza linguistica con i partner esteri.

Comunicazione Pubblicitaria

Crediti: 180 | Partenza: ottobre 2012 | Durata: 3 anni | Lingua: Italiano Il corso in Comunicazione Pubblicitaria forma professionisti della comunicazione creativa in grado di mettere in connessione il mondo dei consumi con una realtà sociale in fluido divenire. Si formano quindi profili professionali che saranno i futuri responsabili della strategia creativa: professionisti capaci di interpretare creativamente gli obiettivi di una azienda, in grado di trasformare i concetti in immagini, forme e suoni, determinando i contenuti del messaggio di uno spot televisivo, di un annuncio stampa, di un’affissione, di un evento, di un viral e del web.

Product design

Partenza: gennaio 2013 Durata: 3 anni Lingua: Italiano Il corso di Product Designer forma una figura professionale in grado di occuparsi dell’ideazione e della progettazione di prodotti per il sistema industriale. Questa figura professionale possiede il ruolo di veicolatore dell’innovazione sotto tutti i profili: creativo, estetico, sociale e tecnologico. Il suo compito è infatti comprendere e anticipare le esigenze del mercato, mediarle con le intenzioni aziendali e tradurle in un progetto concreto da realizzare su scala industriale. La sua cultura progettuale deve essere trasversale, coprendo aspetti teorici e competenze tecniche più specifiche. Il percorso formativo permette di sviluppare conoscenze teoriche e pratiche del sistema industriale, degli strumenti tecnologici, dei processi produttivi e dei materiali e avvicina lo studente al confronto con le imprese e con il mercato.

Master in Marketing Territoriale_Strategie per il Turismo e l’Enogastronomia Master in Light Design Partenza: aprile 2012 Durata: 220 ore Lingua: Italiano

Il master in lighting design proposto da IED in collaborazione con la Lighting Academy della Fondazione Targetti, ha l’obiettivo di fornire tutte le competenze necessarie per imparare a progettare la luce, intesa sia come fattore scientifico e tecnologico sia come formidabile strumento espressivo. Il lighting designer è ormai divenuto una figura chiave nella progettazione di interni ed esterni: è il professionista a cui gli studi di architettura, le grandi aziende, le amministrazioni pubbliche e i conservatori del patrimonio artistico fanno riferimento per assicurarsi una regia illuminotecnica corretta, efficace, sostenibile e capace di valorizzare le peculiarità di qualsiasi contesto, sia esso un’abitazione, un museo, un ufficio, una catena di negozi, un edificio storico, un’infrastruttura o un’intera città.

(Seconda edizione) Partenza: marzo/aprile 2013 Durata: 7 mesi Lingua: Italiano

Il corso in Marketing Internazionale per il territorio forma una figura professionale di grande fessibilità in grado di affrontare le sfide di modernizzazione, internazionalizzazione e innovazione delle imprese che compongono il tessuto imprenditoriale italiano. I diplomati nel Corso di Marketing Internazionale per il territorio, potranno operare in aziende turistiche del ricettivo e dell’incoming, svolgere attività di consulenti per enti pubblici e imprese che si occupano di promozione in ambito internazionale nei settori turismo/ enogastronomia/ alto artigianato. Saranno in grado di gestire le relazioni coi clienti internazionali, valutare le potenzialità future dei diversi mercati, scegliere i canali commerciali, interloquire con i partner esteri, sempre esercitando nel rispetto delle responsabilità ambientali, sociali ed etiche.


novanta

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di marco mannucci

Wilco 11 Ottobre Teatro ObiHall

L’ultima volta a Firenze fu sul finire del 2009, in un Teatro della Pergola sold-out da settimane. L’album da presentare era il controverso “Wilco (the album)”, e l’aristocratica cornice ispirò non poco Jeff Tweedy e compagni, sempre nel segno di un alt-folk sospeso tra la lezione country di Woody Guthrie ed i nuovi orizzonti delle scene indie. Un concerto rimasto impresso nella memoria di tanti fan. Più che giustificata quindi l’attesa per il ritorno della band di Chicago, stavolta nel più capiente Obihall. È anche in questo caso c’è un nuovo lavoro da far ascoltare, “The Whole Love”. Si tratta del primo album pubblicato con la propria etichetta, la dBpm Records. Dodici brani intrisi di atmosfe-

re riflessive, come nelle ballate acustiche “Open Mind”, “Red Rising Lung” e “Black Moon”, ma senza rinunciare alla fertile vena sperimentale – “Art of Almost” e “I Might”, il singolo presentato al Solid Sound festival – dove a venire a galla è un suono bizzarro, rumorista e distorto. In studio come dal vivo la band si cimenta con chitarre, tastiere, sintetizzatori, Mellotron, percussioni e tanti altri strumenti. Il tutto accompagnato dai testi provocatori e perspicaci tipici di Jeff Tweedy. Giovedì 11 ottobre - ore 21,30 ObiHall (ex Saschall) Lungarno Aldo Moro - Firenze Info www.lenozzedifigaro.it Biglietto 25 euro + d.p.


10 ottanta di riccardo ventrella

Europe

25 Ottobre - Teatro ObiHall

1986: già declinava lo splendente fulgore del pop di quei magici anni, attenuato dal naturale alternarsi dei cicli musicali, dal primo offuscarsi della fama dei gruppi di maggior traino come Duran e Spandau, e paradossalmente da quella “presa di coscienza sociale” che erano stati i vari Live Aid sparsi per il mondo. Di quel mondo fatto di vestiti sgargianti, sintetizzatori, ritmi sfrenati e acconciature rutilanti in breve sarebbe rimasto solo il ricordo. Ma nel 1986 ancora qualche episodio memorabile doveva giungere, magari dal nord dell’Europa sotto forma di riff di tastiera e un video destinati a permanere indelebili negli ascoltatori di qualsiasi credo. The Final Countdown è il compendio dei mezzi che ogni canzone destinata ad esser ricordata ha in momenti diversi adoperato: l’intro solenne, il riff appunto, le sonorità roboanti, il basso in sedicesimi, il drumming sostenuto, lo spettacolare solo di chitarra; e poi il testo che occhieggia Space Oddity ma anche la fobia nucleare allora molto di moda, il video dal vivo, i capelli nel vento della lacca. Per qualche tempo il cantante Joey Tempest sostituì con il suo fascino tipicamente nordico Simon Le Bon Photo: Fredrick Etoall @ www.europetheband.com

e Tony Hadley sui muri delle camere delle fanciulle. Questo sublime episodio kitsch ha il valore di un sigillo definitivo allo spirito di quel tempo, anche nel suo essere espressione di un genere probabilmente inesistente ma che tenderemmo a definire hard & heavy, eppure in grado di rimanere come frammento di memoria collettiva. Gli Europe nel 1986 erano già una band abbastanza navigata, con un paio di Lp alle spalle, una fama già arrivata fuori dai confini della Svezia e influenze come quelle di UFO e Scorpions. Tra quel momento e i giorni nostri una serie di ottimi dischi (anche se nessuno ha mai toccato i galattici livelli di vendita di The Final Countdown), l’addio del chitarrista John Norum, la separazione e la clamorosa reunion la notte del passaggio al nuovo millennio con un leggendario live in una inedita line-up a due chitarre e ancora dischi fino al recentissimo Bag of Bones. Il nuovo tour farà tappa a Firenze, e sarà bello rivedere Joakim Larsson in arte Joey Tempest, John Norum, John Levén, Mic Michaeli e Ian Haugland saltare sul palco: anche per quel frammento di memoria senza tempo che chi c’era e chi non c’era conosce col nome di The Final Countdown.


domenica

23

settembre

PARCO DELLE CASCINE, FIRENZE

Apertura cancelli ore 17 - inizio concerto ore 21 OPENING SET - CARIBOU ore 20


area ConCerto area ConCerto

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Ippodromo Ippodromo Le Mulina Le Mulina

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Statuto

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Firenze Rovezzano SMN 7 P

Rovezzano

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Piazzale Kennedy A1

Ippodromo Ippodromo Le Cascine Le Cascine

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l’area delle del parco dellesarà Cascine tutta l’areatutta del parco Cascine chiusasarà chiusa ad eccezione veicoli autorizzati al trafficoaladtraffico eccezione dei veicolidei autorizzati atafcon e veicoli con disabili tagliando disabili ataf e veicoli tagliando


COME ARRIVARE TRAMVIA Linea T1 (Alamanni Stazione  Villa Costanza) DIREZIONE SCANDICCI - Fermate CASCINE (Olmi) o PAOLO UCCELLO (Arno) ULTIMA CORSA da CASCINE (Olmi) ore 01:35 • ULTIMA CORSA da PAOLO UCCELLO (Arno) ore 01:36 DIREZIONE FIRENZE - Fermate PAOLO UCCELLO (Arno) o CASCINE (Olmi) ULTIMA CORSA da PAOLO UCCELLO (Arno) ore 01:16 • ULTIMA CORSA da CASCINE (Olmi) ore 01:18

Il 23 settembre i possessori del biglietto per il concerto viaggiano gratuitamente sulle linee ataf&Li-nea e tram

AUTOBUS Linea 17b, Verga-Stazione SMN Scalette-Boito, Fermata PIAZZA PUCCINI Dalle 06:25 frequenza ogni 60’ circa Linea 17c, Verga-Stazione SMN Scalette-Kennedy, Fermata LE CASCINE Dalle 06:05 frequenza ogni 60’ circa Linea 30f, Stazione SMN Via Alamanni-Piazza Puccini-Campi Bisenzio Galilei, Fermata PIAZZA PUCCINI Dalle 05:10 frequenza ogni 40’ circa Linea 35, Stazione SMN Via Alamanni-Piazza Puccini-Indicatore, Fermata PIAZZA PUCCINI Dalle ore 06:00 frequenza ogni 30’

NUMERI UTILI

Questura - 055 49 771 Polizia stradale - 055 506 81 Polizia Municipale emergenze - 055 32 85 Ufficio informazioni turistiche - 055 212245 ATAF Infoline - 800 424500 Radiotaxi Co.Ta.Fi - 055 4390 Noleggio auto con conducente - 055 019 5917

Polizia ferroviaria - 055 211 012 Polizia Municipale pronto intervento - 055 238 33 33 Call Center Comune di Firenze - 055 055 ATP Firenze - 055 23320 Radiotaxi So.co.ta - 055 4242 Sms taxi - 334 6622550 (scrivere VIA e NUM. CIVICO) Car sharing Firenze - 055 241618

PARCHEGGIO MOTORINI Via Tartini (Piazza Puccini) In sintonia con l’etica della band, la produzione consiglia l’utilizzo dei mezzi pubblici e/o ecologici. L’intera area dell’evento sarà dotata di postazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti. Si prega di rispettare l’ambiente. Un evento

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D

ove sono? - Numero 2: Nel Villaggio. - Numero 6: Cosa volete? - Numero 2: Informazioni. - Numero 6: Da che parte state? - Numero 2: Non posso dirlo. Vogliamo informazioni. Informazioni. Informazioni. - Numero 6: Non ne avrete! - Numero 2: Le avremo, con le buone o con le cattive. - Numero 6: Chi è lei? - Numero 2: Il nuovo Numero 2. - Numero 6: Chi è il Numero 1? - Numero 2: Lei è il Numero 6. - Numero 6: Io non sono un numero! Sono un uomo libero! Era il 1967 e sulla tv britannica veniva trasmessa una serie televisiva destinata a diventare un “Cult” per tutto l’immaginario televisivo a venire. Si trattava de Il Prigioniero prima serie tv di genere fantapolitico, creata ed interpretata da Patrick McGooan nei panni di un ex agente segreto britannico al servizio di Sua Maestà che per motivi che rimarranno ignoti per tutte le puntate si troverà di fatto imprigionato in uno strambo villaggio, in un luogo geografico indefinito, privato del suo stesso nome di battesimo ed etichettato semplicemente come Numero 6. Tutto questo raccontato con un linguaggio

serie 15 di giustina terenzi avrà modo di snocciolare la celebre frase “I am not a number - I am a free man!!!” (per non parlare di The Truman Show che, di fatto, deve tutto a questo illustre antenato). Era il 1967! Pieno boom televisivo. Le serie tv (in Italia si parlava ancora di “sceneggiati”) stavano prendendo il sopravvento: spie, sceriffi, uomini di frontiera dei primi del 900 cominciavano a tenere incollati milioni di spettatori in alcuni casi creando veri e propri scenari cult che hanno segnato l’infanzia e l’immaginario di molti, diventando quasi “gente di famiglia” pronti a scandire orari e giornate del dopo scuola. Diciamolo un altro modo di vivere le giornate e di sopravvivere alla propria infanzia! Da allora ne abbiamo viste tante. Abbiamo vissuto gli anni ‘50 attraverso gli occhi dei ‘70 con Fonzie e tutta la combriccola di Happy Days, abbiamo esplorato le vastità degli spazi intergalattici con Star Trek, siamo entrati nelle stazioni di polizia con Chips e Hill Street Blues, ci siamo

appassionati a personaggi strambi dagli impermeabili sgualciti come il Tenente Colombo o a poliziotti burberi con il lecca lecca perennemente in bocca come Kojak, abbiamo sognato di sgominare i cattivi a colpi di balsamo come le Charlie’s Angels, e siamo stati traghettati nei super colorati anni 80 grazie a serie tv come Il mio amico Harnold, Super Car o l’improponibile eroe in calzamaglia Ralph Super Maxi Eroe. Eppure qualcosa è cambiato. Soprattutto negli ultimi 10 anni. Serie tv non più solo come semplice intrattenimento casalingo, da consumare velocemente durante i pasti o durante un momento di noia. Ma serie Tv come “Evento”. Magari collettivo. Da viversi come momento irrinunciabile, atteso in un giorno ben preciso della settimana. E magari da condividere, attraverso forum, blog (oggi social network) con altre migliaia di persone. To be continued...

fino all’ultima puntata

televisivo assolutamente innovativo (per i tempi) nella lunga sequenza introduttiva, che immergeva immediatamente il telespettatore nel mood del telefilm con l’indimenticabile e formidabile scambio di battute con cui abbiamo iniziato l’articolo. Per la prima volta in televisione venivano affrontati temi “scomodi” come il controllo mentale, la manipolazione dei sogni e della memoria, l’invasione della privacy tramite le nuove tecnologie, l’uso e la sperimentazione di droghe allucinogene e le torture psicologiche attraverso trame surreali, innovative e dal forte impatto iconico. Tanto forte da rimanere nella memoria collettiva futura (di spettatori che all’epoca nemmeno erano nati) grazie alla continua citazione nelle serie televisive successive con continui ed espliciti omaggi al linguaggio fortemente caratterizzato (il termine “Ossequi” presente ne Il Prigioniero verrà utilizzato più volte nelle serie tv degli anni 70, 80 ma anche elementi tipici della narrazione come la sfera Rover) o parodie piuttosto recenti viste anche ne I Simpson, dove Homer

La complicata vita degli appassionati di TV seriale


16 pennelli di elena magini

Francis Bacon

e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze 5 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013


“F

rancis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea” vede la collaborazione tra il CCC Strozzina e la Dublin City Gallery The Hugh Lane di Dublino, che nel 1998 ha rilevato e aperto al pubblico lo studio londinese di Francis Bacon (Irlanda, 1909). La mostra si propone di favorire un dialogo e una comparazione tra l’opera del maestro irlandese e cinque artisti contemporanei, Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota e Annegret Soltau. Questi, eterogenei per linguaggi e finalità espressive, condividono con la ricerca di Bacon la predisposizione ad una riflessione sull’individuo in chiave esistenzialista. Il nucleo di opere dell’artista irlandese è affiancato da materiali appartenenti al suo archivio personale: fotografie, compendi medici e riproduzioni di dipinti costituiscono una suggestione visiva che Bacon ha ripetutamente manipolato e riconfigurato nelle proprie opere, al fine di proporre una rappresentazione simbolica del soggetto e dell’atroce condizione umana. Nelle video animazioni di Nathalie Djurberg (Svezia, 1978) vengono rappresentati scenari surreali dove personaggi costruiti in argilla e

plastilina compiono azioni spesso violente o dalla valenza erotica. Le tematiche ambigue e dissacranti e la particolare manipolazione della materia, tramite disfacimento e deformazione, suggeriscono una riflessione sulle molteplici pulsioni umane, quali desiderio, sessualità, vulnerabilità, paura. Adrian Ghenie (Romania, 1977), condivide con Bacon la stessa predisposizione alla manipolazione pittorica in chiave metaforica e al sincretismo di immagini. Nei suoi lavori l’artista rappresenta sia personaggi desunti da immagini connesse alla propria sfera personale sia emblematici della società contemporanea, aggredendo e disgregando i soggetti con sgocciolature e colate di pittura. Chiharu Shiota (Giappone, 1972) ha progettato per gli spazi della Strozzina un’installazione site specific monumentale e effimera, costituita da una rete di fili neri e oggetti d’uso quotidiano. La particolare configurazione dello spazio ne favorisce una nuova esperienza, permeata da reminiscenze connesse al valore simbolico degli oggetti. La ricerca di Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) mira alla rappresentazione della caducità della materia attraverso complessi meccanismi che esplorano processi naturali e in-

dustriali. Le sue opere sono macchine nelle quali agiscono forze estreme e distruttive che disvelano il procedimento di creazione attraverso la traccia compiuta dall’energia sulla materia. Nei photo sewing -“ritratti fotografici cuciti”di Annegret Soltau (Germania, 1946) frammenti di volti sono percorsi da sottili fili neri a richiamare cuciture e ferite, proponendo una riflessione sui temi del corpo e dell’identità femminile tramite un’azione simbolica e pervasiva. Gli artisti chiamati a dialogare con l’opera di Bacon non si situano strettamente nell’alveo di una tradizione pittorica che si rifà all’artista irlandese, ma conducono un lavoro personale e autonomo che vi si relaziona per l’adesione a tematiche connesse all’individuo e al suo rapporto con la collettività, attraverso una molteplicità di approcci e suggestioni.

Crediti foto: Francis Bacon, Seated Figure, 1974, olio e pastello su tela, 198 x 147,5 cm, Collezione privata. © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved. By SIAE, Roma and DACS, London 2012


18 sipario di tommaso chimenti

Isola N

essun uomo è un’isola. Magma ancestrale sospeso come un atollo tra la galleggiante “Tempesta” shakespeariana, rintocchi da “Per chi suona la campana” di Hemingway. Nessuno si salva da solo. L’isola è lo scoglio. Sa di Ulisse, profuma di profughi e migranti, è approdo, rifugio, riparo. È la Lampedusa degli scafisti, la Cipro della Venere di Botticelli, sono i pirati ed i tesori nascosti. “Isola” è la nuova produzione del Teatro Metastasio. Il regista è Paolo Magelli, direttore dello Stabile della Toscana di stanza appunto a Prato, il drammaturgo è quel Tommaso Santi autore in questi anni, tra le altre opere, della Trilogia della Fatica che comprendeva “Stracci”, “Fiasco” e “Quando la montagna era davvero alta”. Una lunga tenitura, segno e sintomo di fiducia nelle parole di Santi, dal 6 al 28 ottobre all’interno dello spazio del Teatro Fabbricone, passaggio di consegne tra la conclusione della rassegna “Contemporanea” fino all’inizio della stagione ufficiale. Naufraghi e una deriva, reale o metaforica. I riferimenti, soprattutto letterari, si sprecano: Robinson Crusoe bussa forte, Peter Pan arriva subito dietro.

6-28 Ottobre Teatro Metastasio - Prato Cinematografici con “Cast away” oppure la fiction cult americana “Lost”. Ma anche il cartoon “Madagascar” oppure il famigerato “Titanic”, per non scordarci la tragedia della Costa Crociere al Giglio con il comandante Schettino diventato motivo di derisione, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, dell’orgoglio tricolore nel mondo. Sette naufraghi (in scena i collaudati ed esperti Andrea Bacci, Valentina Banci, Monica Bauco, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni) in un gommone scivolano, gorgogliano e traballano fino ad un isolotto: “Il teatro per me è un grande gioco dove fantasia, realtà e metafora si confondono, perdono i loro contorni – spiega l’autore del testo – sette dispersi dopo che la loro nave lussuosa da crociera è affondata. Prima su una scialuppa, poi s’imbattono su un’isola. È un incontro casuale, il loro. È il racconto dello smarrimento, della perdita dei punti di riferimento, della grande paura di ritrovarsi in una situazione complessa, pericolosa, incontrollabile ed ingestibile come questa. L’isola sembra un’illusione, un miraggio al quale aggrapparsi, dove ci possa essere una qualche forma di

salvezza”. Inquietudine e speranza. Anche Daniel Pennac, in questi mesi ha provato al Funaro, struttura teatrale pistoiese, lavora sul concetto di isola, facendo riferimento all’ammasso di cumuli di rifiuti solidi che vorticano grazie alle correnti sotto l’India, chiamato appunto, per la mole mastodontica e la grandezza spaventosa che va sempre via via aumentando di massa, il sesto continente. “L’embrione di quest’idea mi è venuta davanti alle continue immagini e filmati di naufraghi africani che tentano di arrivare in Europa in condizioni disperate. Mi sono immaginato come potesse reagire un gruppo di occidentali, mediamente benestanti”. La scena, costruita ed ideata da Lorenzo Banci, è un’isola fatta di rifiuti, di scarti, che pare una torta triste e squallida, di quelle con troppa glassa colorata sopra, di quelle che si squagliano presto. I sette, numero biblico e magico, cinque passeggeri, un macchinista del transatlantico e una cantante, non si rendono conto del tempo che è trascorso: “Credo che niente come una barchetta alla deriva tra i flutti possa riassumere e rappresentare nella miglior maniera possibile il disorientamento della nostra epoca”.


Parole

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di sara loddo

FRANCESCO TARGHETTA “Perciò veniamo bene nelle fotografie” 248 pp – 19,90 € - Isbn Edizioni – 2012 Uno stile che richiama l’immaginario da spiaggia deturpata di Vasco Brondi, con protagonisti “oppressi/ dall’eccesso di scolarizzazione/ [...] dall’avere/ trent’anni e apparire più giovani/ calzando t-shirt a righe orizzontali” e che vivono una vita incompiuta, in cui conoscono “le vite reciproche/ dai post sui social network, misurando/ sulla lunghezza dei silenzi/ il rispettivo tasso di disperazione”. “Perciò veniamo bene nelle fotografie” è un romanzo generazionale che parla ai trentenni e quarantenni di oggi, bloccati tra foto di famiglia, solitudini insanabili, infiniti ricordi d’infanzia e una precarietà che avvolge tutto e tutti, senza lasciare via d’uscita. Scritto in versi come i poemi, l’esordio di Targhetta si allontana dall’antico modello, prediligendo le sensazioni e gli stati emozionali alle avventure, proprio perché nella vita dei protagonisti non accade niente: “non si muove nessuno,/ qua,/ perciò veniamo bene/ nelle fotografie”.

IVAN CAROZZI “Macao” Ebook - 0,99 € - Feltrinelli – 2012 Macao è stato un fenomeno culturale, di occupazione e di protesta unico nel suo genere. Un’opera di risveglio delle coscienze milanesi portata avanti dal collettivo dei “Lavoratori dell’arte”, che, partendo dal web per arrivare ai 32 piani della Torre Galfa - edificio di proprietà di Ligresti abbandonato da circa 10 anni - ha posto l’attenzione sulla speculazione edilizia, sulla precarietà del mondo culturale e sull’esigenza di restituire le risorse inutilizzate alla collettività. Avendo partecipato ai 10 giorni di Macao - dal corteo della mattina del 5 maggio fino allo sgombero - Ivan Carozzi ce ne offre un racconto puntuale, dotato di quella poesia che soltanto i sogni più puri riescono ad avere. Ma proprio come i sogni, troppo spesso incompatibili con la vita vissuta, anche Macao appare legato a una dimensione ideale, fatta di buone intenzioni e dalla “monumentale magia architettonica del luogo”, dove ognuno “in quei dieci giorni, si era ritrovato puntualmente a voltare lo sguardo sul paretone di vetro, fino a quell’aereo trentaduesimo piano”.

CLASSIQUE C’EST CHIC ANTONIO TABUCCHI “Sostiene Pereira” 216 pp. – 7,50 € - Feltrinelli – 1996 Ambientato negli anni Trenta, in un Portogallo gradualmente travolto dall’ascesa di Salazar e dalla deriva fascista europea, il romanzo di Tabucchi narra le gesta del Dott. Pereira, pingue e abitudinario giornalista culturale del giornale pomeridiano “Lisboa”, la cui esistenza viene sconvolta dall’incontro con il giovane Monteiro Rossi. Arruolato come autore di necrologi, Monteiro Rossi, assieme alla sua intrigante fidanzata Marta, aprirà gli occhi di Pereira sulla realtà e sul mondo della resistenza. Una lezione sempre attuale sul coraggio e sulla coscienza politica, racchiusa nell’opera forse più nota dello scrittore italiano scomparso nel marzo di quest’anno, che aveva scelto il Portogallo come patria di adozione.


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Suoni di leonardo cianfanelli

CAT POWER “Sun”

TAME IMPALA “Lonerism”

Matador/SELF

Modular/AUDIOGLOBE

Cat Power è un’artista che si fa voler bene. Chan Marshall, questo il suo vero nome, nonostante una vita di eccessi spesso culminati in esibizioni imbarazzanti ed il gossip che la circondava per la storia con l’attore Giovanni Ribisi da poco finita, ha saputo nel tempo tenere alto il livello del suo cantautorato, evolvendo con esso. “Sun”, nono lavoro in studio che arriva quattro anni dopo la raccolta di cover “Jukebox” e sei dall’ultimo album di inediti “The Greatest”, manifesta un’evidente voglia di rinnovamento, confermata anche a livello personale dal radicale cambio di look dell’affascinante quarantenne. Con una metà dei Cassius in cabina di regia, Cat Power registra un album spiazzante, dalla forte matrice sintetica a tratti quasi dance, che riporta alla mente mostri sacri anni ‘80 quali Depeche Mode e David Bowie. Un disco che farà storcere la bocca ai fan più conservatori, ma che conferma l’enorme talento della cantautrice americana che ha scomodato addirittura mr. Iggy Pop per la traccia conclusiva.

Cavalcando l’enorme onda mediatica venuta fuori dal debutto “Innerspeaker” targato 2010, i quattro giovani australiani Tame Impala arrivano alla resa dei conti, la fatidica seconda prova chiamata “Lonerism”. Tenendo le distanze dall’affascinante quanto nociva etichetta “hypster” inaspettatamente incollatasi sulla band, i Tame Impala continuano quel recupero di suoni vintage che potrebbe essere considerato modaiolo, se non fosse fatto con una capacità compositiva davvero invidiabile e matura. E’ facile perdersi nel microcosmo di “Lonerism” dove, tra oceani di psichedelia colorata e ritmi sincopati, fanno capolino i Beatles e i Pink Floyd su tutti, ma anche Love e Yes. Incredibile la varietà di scenari onirici che si susseguono spesso sovrapponendosi, bagliori opachi creati da melodie di synth, chitarre e voci alterate e distorte da effetti di ogni genere. Esame superato a pieni voti anche per la versione live, almeno per il sottoscritto.

CLASSIQUE C’EST CHIC WILCO “Yankee Hotel Foxtrot” Nonesuch Scelta (quasi) obbligata per inaugurare questa rubrica che celebra dischi “classici”, o considerati tali, è il quarto lavoro in studio degli WILCO, una delle formazioni americane più seminali degli ultimi tempi, impegnata in un atteso concerto al Teatro Obihall di Firenze giovedì 11 Ottobre. Con “Yankee Hotel Foxtrot”, nato da una gestazione difficile che costrinse la band a cambiare etichetta, Jeff Tweedy e soci compiono il grande salto, snocciolando undici gemme lontane da ogni classificazione, meticolosamente studiate anche nelle loro uscite più rumorose e dilatate. Coadiuvati da Jim O’Rourke al mixer, gli WILCO concepiscono un capolavoro dove poter facilmente rintracciare canzoni ormai diventate classici, picchi altissimi che scuotono l’anima.


Settembre 17 lun

24 lun

18 mar

25 mar

E poi?

• Notte Bianca della Moda VOGUE Firenze • Joe Americain & the Arno Cico’s Circolo Aurora Firenze

19 mer • Vision Divine Hard Rock Cafè Firenze

20 gio • Selton Let’s Bridge Montecatini Terme • Wine Town Firenze • David Schnitter Blackmail Jazz Club Rignano Sull’Arno

21 ven • Patrizia Laquidara Festival One Town Firenze • Wine Town Firenze

22 sab • Martinicca Boison Rock un Monte - Montespertoli • Anni Trenta Palazzo Strozzi • Wine Town Firenze • USA INVASION Viper Theatre Firenze

23 dom • Radiohead Parco delle Cascine Firenze

26 mer • Leatherzone 2012 Fortezza da Basso Firenze

27 gio • Iggy Pop Piazza della Repubblica Firenze

28 ven • Quartiere Tamburi Piazza Sant’Agostino Arezzo • Osservazione della Natura in Stato di Quiete Museo Marino Marini Firenze • Todd Terje Luogo Segreto Fi

29 sab • Gochag Askarov - Mugham d’Azerbaijan Auditorium Flog, Firenze • Classic album “Live” - The dark side of the moon Viper Theatre Firenze

30 dom • Massimo Barzagli “Grandezza naturale” Centro Luigi Pecci Prato

illustrazione di Valentina Ermini


Ottobre 01 lun

08 lun

15 lun

22 lun

29 lun

02 mar

09 mar

16 mar

23 mar

30 mar

• Tr_Playlist #15/Vienna Limonaia Di Villa Strozzi Firenze

03 mer • Red Bull Flying Bach World Tour Teatro Della Pergola Firenze

04 gio • Internet Festival Pisa • Massimo Ranieri Nuovo Teatro Verdi Montecatini Terme

05 ven • Internet Festival Pisa • Noel Gallagher’s High Flying Birds Oihall Firenze • Il Cile Viper Theatre Firenze • Francis Bacon Strozzina Firenze

06 sab • Internet Festival Pisa • Stadio Estra Forum Prato • Isola Teatro Metastasio Prato • Inaugurazione GLUE Firenze • Florence Art Festival Firenze

07 dom • Internet Festival Pisa • The Glitch Experience Limonaia Di Villa Strozzi Firenze

10 mer

• Caratteri da Collezione Palazzo Panciatichi Firenze

17 mer

• Inaugurazione nuova sede IED • Singing in Place Museo Marino Marini • Rock Contest GLUE Firenze

11 gio • Wilco Obihall Firenze

12 ven • Inaugurazione stagione Teatro Rifredi Firenze • Festival delle Generazioni Firenze • Werner GLUE Firenze

13 sab

• Above the Tree & The E-Side Teatro C Livorno

24 mer • Boris Vian. La vita è come un dente... con i MARTINICCA BOISON GLUE Firenze • Coveri Story Auditorium Camera Di Commercio (FI)

18 gio • Teatro delle ombre di Bali + I Wayan Wija Auditorium Flog, Firenze • Rock Contest GLUE Firenze

19 ven • Teatro delle ombre di Bali + I Wayan Wija Auditorium Flog, Firenze • Girless and Orphans GLUE Firenze • White Hills Ex-fila Firenze

20 sab

• Maria Antonietta Stazione Leopolda Pisa • Wassily Kandinsky Palazzo Blu Pisa • Festival delle Generazioni Firenze

• Atom Tm - Crescendo Odeon Firenze • Festival Oltrarno Atelier CanGo Cantieri Goldonetta

14 dom

21 dom

25 gio

31 mer Faust Fest Empoli (FI)

E poi?

• Europe Obihall Firenze • Così è (Se vi pare) Michele Placido Teatro Verdi • Rock Contest GLUE Firenze • Florence Queer Festival Cinema Odeon

26 ven • Tutto per bene Teatro della Pergola Firenze • Hollowblue + live painting di Zerocalcare GLUE Firenze • Necessariamente Auditorium Flog Firenze

27 sab • Gatti Mezzi Obihall Firenze Tito & Tarantula The Cage Theatre Livorno • Hariprasad Chaurasia (India) Auditorium Flog Firenze • Rufus DJ Tabasco

28 dom

• Anthony Braxton Teatro Metastasio Prato • Festival delle Generazioni Firenze

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La tĂŞte de la bĂŞte di simone giuliani

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