Lungarno n. 101 - dicembre 2021

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Dicembre 2021 - N. 101


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05

La Serenata Editoriale

06

Tutte le "F" di futuro

07

Shock in my town: keu underground

09

Mi chiamo Hulda e scrivo ancora

10

La geopolitica dal basso

11

Il Jazz Club

12

Fratelli dall’Ogaden Peaceful Places

15

River to River Non solo Koons

Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze N. ROC 32478

16

Scatti emergenti

Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

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Lavignetta

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L'agenda di Dicembre

21

Dicembre da non perdere

23

Il sentiero del cinema Up&Down

24

Un dicembre carico Brevi cronache librarie

25

Personaggi fiorentini È tutto nei termini

26

Città in musica Minimondo

27

Amorazzi

28

Frastuoni

29

From disco to (?)

30

Annunci bestiali

31

Nuove aperture Lo Zigozago

32

Annunci bestiali I consigli dell’esperto

33

Palati fini Spirito Liquido

34

Oroscopo

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 101 - Anno X - Dicembre 2021 Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Martina Vincenzoni Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Aura Fico, Michele Baldini, Daniele Pasquini, Martina Vincenzoni, Daniel C. Meyer, Emanuele Nesti, Camilla Guidi, Virginia Landi, Amanda Martín-Dombrowski, Lafabbricadibraccia, Caterina Liverani, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Giulia Focardi, Susanna Stigler, Francesca Corpaci, Costanza Ciattini, Leonardo Cianfanelli, Riccardo Morandi, Comari sull’Uscio, Raffaella Galamini, Marta Magrini, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lulaida, Francesca Arfilli, Ariella Abolaffio. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

Lungarno è stampato su carta proveniente da fonti responsabili certificate FSC®


La signora delle rose di Pierre Pinaud con Catherine Frot, Marie Petiot, Olivia Côte, Vincent Dedienne, Fatsah Bouyahmed commedia - 105’ - Francia 2020 La signora delle rose è un’ode alle cose da farsi in modo antico, alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza, per i fiori come per l’arte e per la vita di tutti i giorni.

— IN SALA DA GIOVEDI 2 DICEMBRE

spazioalfieri.it


EDITORIALE di Jacopo Aiazzi

LA SERENATA di Matilde Sereni

La carica del 101 L’ultimo numero dell’anno sboccia dai festeggiamenti del numero 100. Ha una responsabilità non da poco, ma con grande nonchalance arriva sulle vostre tavole natalizie in tutto il suo consueto splendore. All’interno troverete però pochi riferimenti al Natale ma tanti spunti per conoscere ancora più a fondo le mille sfaccettature che questa bellissima e complessa città offre ai più curiosi. Come sta il movimento Fridays For Future Firenze? E il Jazz Club? (No, non troverete neanche una virgola sulla vicenda che riguarda l’Auditorium Flog perché siamo gente con le antenne sempre dritte e ne abbiamo parlato a settembre). Ci saranno spunti per riflessioni su tematiche meno leggere e non mancheranno le rubriche a riportare un sorriso sui volti dei più. Lungarno è arrivato a 101, e non conta più per nessuno! Buona lettura.

La locanda alla fine dei mondi

M

olte storie raccontano di un luogo sicuro in cui finiscono tutti coloro che si perdono. Solitamente la perdita dell’orientamento è rappresentata da una bufera di neve o da un forte temporale che, merito anche della scarsa visibilità, conducono questi smarriti avventori davanti all’ingresso di un edificio dall’aspetto antico. È la locanda alla fine dei mondi, dove persone tra loro sconosciute si intrattengono raccontandosi storie, nell’attesa del passaggio dell’evento avverso. Se la rappresentazione classica dello smarrimento è legata ad eventi climatici, la realtà ci dice altro: ovvero che è tremendamente facile perdersi, smarrire il proprio piccolo mondo (perché ognuno di noi è, in fin dei conti, un mondo a sé; da qui il plurale dell’ipotetica insegna) e per ritrovarsi serve l’aiuto di altri, talvolta proprio sconosciuti. Questi, dicevamo, si radunano intorno al fuoco e narrano vicende fantastiche di personaggi incredibili; ogni storia è autoconclusiva ma, alla fine della serata, si scopre che sono tutte legate tra loro. Ecco, questa rivista ogni mese vuole essere anche questo: un luogo dove le persone si intrattengono e si ritrovano, raccontando storie diverse ma che sono in un modo o nell’altro intrecciate. Perché non c’è niente di male nel perdersi, l’importante è godersi sempre il viaggio. Così da riscoprirci tutti, alla fine della serata, indissolubilmente legati.

IN COPERTINA

Ridimensione di Ariella Abolaffio Ariella è un’art director e illustratrice fiorentina, rientrata in patria dopo dieci anni nel Regno Unito. Ha pubblicato due libri illustrati per bambini (“Abbecedario teatrale” scritto da Lucia Giustini, e “You are a star”). Le sue illustrazioni si basano sull’interpretazione delle emozioni: che sia attraverso scenari onirici e assurdi, o scene di meravigliosa ordinarietà. Ariella ama giocare con i colori, esplorando come essi cambino a seconda di quali altri toni vengono abbinati, creando relazioni e identità inestricabili… Un po' come il rapporto tra ogni persona e il mondo che la circonda. Quando non disegna o scarabocchia, Ariella ama esplorare il mondo, tutti tipi di movimento creativo, e coccolare Iani (la sua gatta). Instagram: @ariella_doodles


TUTTE LE "F" DI FUTURO INTERVISTA AL MOVIMENTO FRIDAYS FOR FUTURE FIRENZE di Aura Fico

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l cambiamento climatico esiste ed è davanti ai nostri occhi ogni giorno. Abbiamo fatto a Fridays For Future Firenze qualche domanda per capire meglio cosa può fare la città di Firenze per migliorare e migliorarsi. Come e quando nasce FFF Firenze? “FFFFirenze nasce l’8 febbraio 2019, non a caso un venerdì. È bastato che una ragazza creasse l’evento su Facebook per radunare a questo primo presidio 50 persone in Piazza San Firenze. Dopo il primo Sciopero Globale per il Clima i presidi si sono spostati in Piazza della Santissima Annunziata, e ora intendiamo riprenderli con cadenza mensile, possibilmente nella parte di Piazza della Signoria collegata a Piazza San Firenze”. Quali sono i vostri obiettivi? “L’obiettivo principale è fare pressione politica e smuovere la cittadinanza ancora non sensibile a fare altrettanto, per tenere alta l’attenzione sul tema della crisi climatica, in modo da trasformarlo in priorità per l’agenda politica internazionale. Pretendiamo che i governi eliminino i combustibili fossili, azzerando le emissioni a livello globale entro il 2050 (in Italia entro il 2030) per contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi. Serve una transizione energetica inclusiva, basata sul principio della giustizia climatica, transizione energetica che deve avvenire tutelando i lavoratori e le lavoratrici, il suo costo deve gravare su coloro che hanno le maggiori disponibilità economiche e le maggiori responsabilità

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nella crisi climatica”. Quali sono i problemi sul territorio fiorentino? “Gli organi di governo territoriali, nel momento in cui sviluppano dei progetti e prendono delle decisioni per la propria comunità, devono avere sempre un atteggiamento obiettivo e scientifico, fornendo il giusto spazio di confronto e di partecipazione alla popolazione. Dal 14 gennaio 2021 si sono levate diverse proteste per l’abbattimento dei pini di un intero percorso pedonale in Via Aretina. Mancano piani di mantenimento delle alberature che diminuiscono il calore cittadino in estate. A maggio è stata presentata la questione del fragile ecosistema della Valle dell’Isone, in zona Antella; l’area è stata concessa dal Comune di Bagno a Ripoli ad Autostrade per l’Italia per essere trasformata in una discarica di materiali inerti. La Toscana e la città di Firenze hanno dichiarato emergenza climatica, dichiarazione che si scontra con la realtà dei fatti: non si può pensare di raggiungere l’obiettivo di ridurre le nostre emissioni a zero se poi si investe ancora sull’aeroporto. Bisogna potenziare i collegamenti ferroviari, finanziare la mobilità sostenibile, fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre le emissioni”. Cosa ne pensate dell’inchiesta sui rifiuti interrati che sta scuotendo il Valdarno? “Una vicenda grave che dimostra quanto sia folle continuare sulla strada dell’economia lineare. Otto milioni di tonnellate di rifiuti tossici non sono poche, eppure senza la provvidenziale inchiesta della magistratura migliaia di macchine

vi sarebbero passate sopra, per non parlare dell’intossicazione a cui le falde acquifere e i terreni della valle sarebbero andati incontro. Quando poi le indagini coinvolgono pezzi delle istituzioni, la cittadinanza avverte subito un senso di impotenza e di sconforto”. Quali sono le iniziative da intraprendere per una città come Firenze? “Sarebbe importante che l’amministrazione di Firenze andasse avanti a cambiare le regole urbanistiche per permettere ai cittadini di fare il Super Ecobonus. È assurdo che ci siano vincoli paesaggistici per i pannelli solari e non per le parabole e le unità esterne dei condizionatori o che non si possa fare un cappotto termico perché la parete esterna guadagna qualche centimetro e si disallinea con le case accanto. Bisognerebbe estendere le sperimentazioni di raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio, arrestare il consumo del suolo, mettere in sicurezza il territorio dai pericoli idrogeologici. Promuovere ed aumentare il verde urbano puntando alla compensazione di emissioni di anidride carbonica con il rimboschimento e la piantumazione di alberi. C’è ancora molto lavoro da fare sulla mobilità sostenibile, riducendo la mobilità privata compensandola con una mobilità pubblica sostenibile, capillare ed economica. Le soluzioni ci sono, manca la volontà politica di farlo, ecco perché i cittadini e le cittadine in Fridays for Future fanno pressione politica”.


SHOCK IN MY TOWN: KEU UNDERGROUND

IL PUNTO SULL’INCHIESTA SUI RIFIUTI CONCIARI SOTTO LA 429 di Michele Baldini

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he significa KEU? Potremmo quasi spiegarlo nell’apposita rubrica È tutto nei termini. Wikipedia lo definisce “un residuo di produzione derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli, che viene miscelato con carbonato di calcio dando luogo ad un conglomerato noto come plastofill: questo può essere impiegato per la realizzazione di asfalti o usato come additivo del calcestruzzo. Può essere adoperato anche come materiale di riempimento, ad esempio per la costruzione di rilevati stradali”. Di sicuro nulla ne sapevano (o quasi) i non addetti ai lavori prima dell’indagine della Dda di Firenze sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nello smaltimento dei rifiuti delle concerie, ad aprile scorso. Ciò ha inevitabilmente dato adito a una serie di preoccupazioni e grattacapi piuttosto pesanti, che vanno dalla salute (per i cittadini) al penale (per chi ricopre o ricopriva posizioni di responsabilità industriali e politiche). Per quanto riguarda i rischi di salute, ancora su Wikipedia è scritto: “Anche quando sia miscelato a laterizi o pietrisco, se interrato può contaminare le acque sotterranee e la falda freatica”. Calandoci nel contesto (come il KEU), la vicenda si snoda tra Santa Croce sull’Arno, capitale toscana del cuoio e delle pelli, presso cui ha sede il depuratore che tratta i materiali di scarto,

ed Empoli, nel cui comune è stata inaugurata nel 2019 la variante SS429, sotto la quale si trova proprio l’ormai famigerato KEU. Su La Nazione del 29 settembre, la giornalista Irene Puccioni intervista Daria Duranti, geologa di SIGEA, che ha condotto l’estrazione di KEU dall’Aeroporto di Pisa. Dichiara: “Il keu non si può smaltire. Ci sono però dei trattamenti chimici che possono degradare gli inquinanti che contiene. Si può dunque trasformare il materiale e renderlo non più nocivo. Le varie tecniche di trattamento dipendono dalla concentrazione di inquinante presente”. Quanto inquinante contiene la 429? Come è stato trattato? Quanto ne è stato utilizzato per il riempimento del manto stradale? Da quanto tempo va avanti questa storia? Queste sono le domande a cui Samuela Marconcini, coordinatrice dell’Assemblea Permanente No Keu, sembra per ora non trovare risposte adeguate. L’assemblea, un insieme di cittadini, realtà sociali (tra cui Arci, Non una di meno, ANPI) e politiche (Toscana a Sinistra, PRC, PaP) nasce il 20 aprile e chiede di far chiarezza anche su quesiti più semplici ma essenziali, come ad esempio se è possibile bere acqua dal rubinetto. Il documento programmatico e gli aggiornamenti sono consultabili sia sulla pagina che sul gruppo aperto Facebook. La contattiamo il 30 ottobre, mentre è a Roma, alla contromanifestazione per il G20 sul clima. Tre giorni prima, Samuela è apparsa su La7

all’interno di Non è l’Arena di Massimo Giletti, trasmissione che ha alzato molta polvere, in fatto di sensazionalismo. E lì, mal celando la fatica fatta per un minimo di voce e visibilità, dichiarava: “in un certo senso dobbiamo ringraziare la ‘ndrangheta se si comincia a far luce sulla faccenda”. Sottolinea la stima per il lavoro che sia la Direzione Distrettuale Antimafia che Arpat stanno conducendo, seppure in posizione più defilata, e che si può aderire all’assemblea come comuni cittadini: c’è insomma bisogno di forze fresche e decise. L’ospite in studio e direttrice de La Nazione Agnese Pini (in seguito al servizio con il governatore regionale) dice però che una presa di impegno c’è pur stata. In effetti il 23 ottobre esce una dichiarazione dell’Assessore Monia Monni sul sito del Corriere Fiorentino: “Da aprile a oggi la Regione si è mossa per quel che poteva. Infatti, sono già in corso la messa in sicurezza dei siti coinvolti, mentre per le bonifiche ci sarà da aspettare […] fino a fine consiliatura”, che scade nel 2025. Qualche giorno prima (il 12/10), su La Repubblica, la Monni annunciava i lavori di impermeabilizzazione del tratto di strada: “Il monitoraggio è costante, collaboriamo con Arpat e i sindaci”. Il resto è cronaca, e come tale suscettibile di annunci, smentite e, fino a un paio di mesi fa, generale silenzio. Per parafrasare il maestro Battiato: Shock in my town, KEU underground. 7



MI CHIAMO HULDA E SCRIVO ANCORA di Daniele Pasquini foto di Sofia Turrini

H

ulda è ebrea e italiana. Anche se è nata a Vienna, ha vissuto in Israele e ha studiato in Inghilterra alla London School of Economics. Ed è fiorentina, da più di 60 anni. Mezzo secolo in cui è stata corrispondente per l’Italia e per il Vaticano di Haaretz, uno dei più prestigiosi quotidiani israeliani. Se fosse un’ora di lezione, la vita di Hulda Brewer Liberanome andrebbe raccontata in un corso di Storia. Ma a ben pensarci anche in uno di Lingue, e pure di Geografia. “I miei genitori vivevano in Israele, ma sono nata a Vienna nel ‘30. Uno studente ebreo-britannico venne assassinato a pochi passi da casa nostra, le autorità ordinarono l’evacuazione di una parte del quartiere. I parenti di mia madre erano in Austria e perciò lei andò a Vienna a partorire. Così sono nata in Europa, ma a sei mesi sono tornata a Gerusalemme (Vienna-Trieste in treno, poi in nave a Jaffa). Mia madre, i miei due fratelli e io ancora lattante”. Suo padre viveva in Israele dal 1910, quando ancora era una provincia turca. Uomo colto, insegnante, un idealista che faceva parte del gruppo di promotori della lingua ebraica, un idioma dalle radici antichissime ma non diffuso nell’uso quotidiano. Nel ’14 tornò a Vienna per le vacanze e ci rimase a causa dello scoppio della Grande Guerra. Poi il ritorno in Israele, dove tutta la famiglia, con brevi parentesi, resterà a vivere per sempre. Il padre di Hulda è anche il padre della geografia in lingua ebraica; il figlio ne ha seguito le orme, fondando due facoltà di geografia e curando gli atlanti tutt’ora in uso in Israele. La madre

di Hulda, laureata, insegnava in un liceo. Conosceva tedesco, inglese e francese: “Ma a casa parlavamo solo ebraico. Era una scelta identitaria, anche se per certe cose mancavano parole. Nella vita quotidiana non avevamo termini sufficienti per nominare le pentole in cucina, ci servivamo del tedesco”. Hulda a scrivere ha iniziato a scuola, senza fermarsi mai. Dalle piccole riviste a Globs, il maggior quotidiano economico israeliano. E sfogliando l’atlante, l’arrivo a Firenze: Hulda è in Europa per un seminario e lì conosce un giovane assistente universitario italiano, che dopo diventerà suo marito. Si trasferisce a Firenze nel 1955, dopo il servizio di leva in Israele. “Firenze era diversa da ciò che conoscevo, tanto dal mio paese quanto dall’Inghilterra. Non parlavo ancora italiano e persone che sapevano altre lingue non ce n’erano. In generale, era impossibile trovare gente interessata a ciò che succedeva fuori Firenze”. Ma Hulda il suo spazio lo trova. Entra a far parte della redazione de Il Ponte, storica rivista fondata da Calamandrei. Collaborerà fino al ’67, quando lascerà in dissenso con le posizioni della redazione sulla questione israelo-palestinese. In quegli anni trasmette dalla RAI di Firenze un programma per la radio di stato australiana. E nel frattempo, dal ’55, inizia a collaborare con Haaretz: “Mio fratello era vicedirettore di un giornale in Israele, gli mandai un articolo sulla Torre di Pisa, scritto a mano, per posta. Mi disse che era molto buono, lo batté a macchina e lo spedì ad Haaretz. Lo pubblicarono. Poco più tardi gli mandai un articolo su Gronchi, e Hareetz pubblicò anche quello”. Il direttore la nomina corrispondente dall’Italia e dalla Santa Sede, inizia formalmente un rapporto che durerà 51 anni. Il giornalismo, riconosce Hulda,

era diverso da quello di oggi: “i miei articoli ci mettevano 4-5 giorni ad arrivare per posta”. Ancora una volta, geografia e lingua trasformano il lavoro: “Io scrivevo in ebraico, trascrivevo in caratteri latini, andavo alla posta e un impiegato inviava il telegramma che la redazione doveva riportare di nuovo in ebraico”. Ma gli articoli più importanti li detta al telefono. Come la visita di Giovanni Paolo II al tempio ebraico di Roma, primo Papa della storia: un fatto cruciale, nei rapporti con Israele. Hulda scriverà poi soprattutto di cultura, mostre, arte, cinema. Tra i suoi ricordi più belli un’intensa intervista a Dario Fo, o l’incontro con il padre di Roberto Benigni, poco dopo gli Oscar. I suoi articoli sono comparsi sulle pagine culturali del venerdì fino alla metà degli anni 2000. “Poi la redazione è cambiata, cercavano un nuovo modo di fare giornalismo. L’ho accettato, i tempi cambiano e forse non mi sono saputa adattare”. Oggi l’informazione è fatta di flussi costanti, di notizie flash. “Lo capisco, ma ai nuovi giornalisti suggerirei una svegliata, di porsi e di porre domande. L’Italia del Dopoguerra è stata fatta da persone straordinarie, De Gasperi, Foà, Sereni, Nenni, Togliatti, Calamandrei, persone che hanno rifondato un paese che in larga parte, a partire dalla burocrazia, era rimasto fascista... Oggi l’Italia sta attraversando un nuovo declino. Se scrivessi per un quotidiano chiederei ai ragazzi: dove eri sabato scorso, quando c’erano i fascisti in piazza? Ti sei mobilitato? Per cosa lotti?”. Hulda non ha mai abbandonato la scrittura. “Certo che scrivo ancora”, confessa. Oggi è direttrice di Toscana Ebraica, bimestrale su cui pubblica regolarmente da 34 anni. Perché, come ripete, “Non si può mai smettere davvero”. 9


LA GEOPOLITICA DAL BASSO

DUE CHIACCHIERE CON ALICE PISTOLESI di Michele Baldini

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mpolese, giornalista freelance, addetta stampa e social media manager, Alice Pistolesi raccoglie oltre a tutto questo testimonianze reali, sul campo, da ogni parte del mondo, soprattutto quelle che ci sembrano remote e sulle quali i riflettori mediatici sono spenti o soffusi. Collaboratrice puntuale e deontologicamente perfetta di quella che è forse una delle migliori realtà di approfondimento geopolitico, ovvero l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti, la contattiamo un paio di giorni dopo il suo ritorno dalla Colombia. “Devo stare nove giorni in quarantena perché sai, quando torni da uno di quei paesi che non si ritengono tanto civili, ti fanno stare a casa”, esordisce ironica. “Ma tu stai bene, sì?” le chiediamo innanzitutto. “Certo! Tanto più che qui si va sulla fiducia. Mi hanno detto solo che devo stare a casa, mi sono pagata un tampone, negativo, ma nessuno è più venuto a controllare”. Detto questo, cosa ci faceva in Colombia? “Grazie all’organizzazione di cooperazione InterSOS sono potuta andare laggiù per osservare e toccare con mano il fenomeno dei Caminantes, sul confine tra Venezuela e Colombia, seppur solo oltre il confine colom-

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biano”. Continua: “ogni giorno migliaia di disperati fuggono a piedi dal Venezuela, attraverso una delle strade più trafficate del Sud America, spesso morendo investiti dai camion, per poi finire all’interno di campi profughi, dove puoi immaginare la situazione igienica e sanitaria; il governo colombiano li considera dei ‘fratelli da accogliere’ ma non c’è nulla di lontanamente simile a uno di quelli che noi chiamiamo progetti di accoglienza, mentre il governo venezuelano li ostacola in ogni modo. E tutto avviene in un sistema dove la corruzione e il conflitto armato sono all’ordine del giorno”. E chi sono questi Caminantes? “Sostanzialmente gente che ha fame, poi ci sono anche gli oppositori del regime, altri in cerca di familiari già espatriati, donne, bambini. C’è veramente di tutto, ma ciò che li accomuna è la miseria. Pensa che, per sopravvivere, c’è chi crea manufatti con le banconote venenzuelane, dato che il loro valore ormai è pari alla cartastraccia”. La chiamano diaspora bolivariana, ed è tutto ben raccontato e descritto all’interno del sito dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti (www.atlanteguerre.it) assieme a molti altri dossier che spiegano fin troppo bene la (triste) situazione globale in termini, appunto, di guerre e conflitti. Alice ha partecipato nella secon-

da parte del suo viaggio anche al Terzo forum mondiale delle città e dei territori di Pace a Città del Messico, dove si è discusso proprio di questo. Ma l’Atlante non è solo un sito, anzi, nasce come un volume editoriale fisico (edito dall’Associazione 46° Parallelo) e giunto, proprio a novembre, alla sua decima edizione, disponibile in tutte le librerie. Ed è questa la nota che – forse – lo accomuna ancora di più a Lungarno. “Per noi la geopolitica dev’essere uno strumento di divulgazione e di educazione. Nel nostro lavoro, ci impegniamo per far conoscere ciò che accade nel mondo non con gli occhi di chi governa, ma con quelli della gente comune. Ci atteniamo ai fatti, non costruiamo scenari. Vogliamo che anche nelle scuole si conosca ciò che accade e dove accade, ma soprattutto chi ne paga le conseguenze”. Salutiamo Alice, ringraziandola e facendole i complimenti per il premio “Leonardo Berni” come migliore cronista toscana, in una cerimonia di premiazione alla quale hanno partecipato anche Agnese Pini (Direttrice de La Nazione) e Cecilia Sala (star del Podcast System grazie a “Polvere. Il caso Marta Russo”).


IL JAZZ CLUB

UN PEZZO DI STORIA DELLA MUSICA A FIRENZE di Martina Vincenzoni

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ulla strada non ha insegne visibili, se non quella che campeggia sulla scala (rigorosamente in discesa) che si percorre per entrare, visibile solo a porte aperte. Quindi dal mercoledì alla domenica, più o meno dalle 21 in poi. È il Jazz Club, storico locale aperto dal 1979 in Via Nuova de’ Caccini 3, a Firenze. La “J” è sostituita da un sassofono nelle luci al neon che lo illuminano e da un peperoncino nel logo. Dal 2012 lo gestisce Davide, siciliano trasferitosi a Firenze per specializzarsi come orefice, e rimasto in questa realtà, felicemente: “disegnare per l’oreficeria significava stare da solo a creare. Ma per creare non dovrebbe esistere nemmeno un luogo deputato: è il frutto di un ambiente artistico”. Nella scena della musica dal vivo fiorentina il Jazz Club è il luogo dove sai che sen-

tirai gruppi di qualità, indipendentemente dalla serata. È anche il luogo dove si celebra quel rito collettivo che sono le jam session: “il mercoledì jazz e il giovedì blues. Ne sto pensando un’altra per la domenica, vedremo…”. Questa formula prevede la presenza di una resident band che dà l’avvio alla serata, per passare alla libera interazione dei presenti. “Non necessariamente si deve essere musicisti sopraffini. È un’occasione di crescita, ci sta che salga un ragazzo che si emoziona e va via dopo un pezzo. Riproverà la volta successiva!”. Una modalità aperta e libera di dialogo tra musicisti che si riconoscono nelle stesse radici musicali, indipendentemente dalla nazionalità. Per questo e anche per la collocazione in pieno centro, il locale è sempre stato frequentato molto anche dall’utenza turistica e internazionale. L’idea, però, è quella di offrire un panorama musicale più vasto ancora, per diventare

un punto di riferimento artistico in città in senso più ampio: “il venerdì e il sabato sono dedicati alla musica originale, con band di generi vari, e la domenica alla stand-up comedy”. Che sia un musicista anche lui? “No. Per questo posso gestire un locale di musica!”.

STELLE DI NATALE

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PEACEFUL PLACES

Danza, poesia e creatività oltre i confini della realtà di Daniel C. Meyer

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a Firenze alla conquista della Silicon Valley: non è la solita storia di un programmatore un po’ nerd, ma di due giovani danzatrici e coreografe fiorentine, Margherita Landi e Agnese Lanza, che con il loro progetto Peaceful Places hanno vinto il premio nella categoria Best Art of Film degli Auggie Awards, il più importante contest internazionale dedicato alla AR (la realtà aumentata) e alla VR (la realtà virtuale). Un riconoscimento importante per le due giovani fiorentine, che si sono occupate di ideazione, progettazione, realizzazione, riprese e montaggio del progetto. Attraverso l’utilizzo dei visori VR, Peaceful Places indaga la relazione tra corpo e tecnologia in termini coreografici e fisici: un viaggio virtuale nel contatto, nell’abbraccio, in quel calore fisico che tanto ci è mancato e che ci ha spinto a ricercare strade digitali di compensazione; la realtà virtuale diventa uno strumento per “aumentare” l’esperienza fisica, ma anche per apprendere un linguaggio fisico grazie al visore VR. Il movimento diventa danza, i gesti poesia: un concept originale e molto evocativo, che ha il potere di far vivere la vicinanza e l’assenza allo stesso tempo, esplorando il linguaggio del corpo e dell’affettività. Il progetto - la cui vittoria è stata annunciata lo scorso 10 novembre all’Augmented World Expo (AWE) 2021 a Santa Clara, California - è prodotto da Gold, il brand multimediale nato a Firenze nel 2003, sotto la guida del suo direttore creativo Omar Rashid, da sempre attento alla street culture e alle novità, con un occhio alle nuove frontiere e strategie di comunicazione. “Siamo molto felici di questa vittoria, per noi rappresenta molto» - commentano Landi e Lanza - Siamo due danzatrici e coreografe, il nostro interesse principale è il corpo. Viviamo la tecnologia come una possibilità di esplorazione dell’esperienza fisico-emotiva. È stato davvero sorprendente per noi aver vinto un premio così importante nell’industria XR (Extended Reality)”.

FRATELLI: STORIE DALL’OGADEN GUERRA, PRIGIONIA, IDEALI di Emanuele Nesti

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Etiopia: una terra africana lontana, nominata da qualche nonno come “Abissinia”, la colonia d’eccellenza italiana. Un luogo sconosciuto per molti italiani e in generale, per gli occidentali. Situata ad est della nazione, si trova l’Ogaden, regione abitata però non da etiopi, bensì da somali: questa netta divisione etnica-religiosa (legata a forti ideologie secessionistiche) portò ad una guerriglia atroce e sanguinaria, dalla quale i somali uscirono vinti e decimati. Spinto da un ideale umanitario e da un ammirevole spirito giornalistico, Jacopo Storni questa tragedia l’ha documentata, spingendosi però troppo vicino a dove avvenivano gli eccidi: fu catturato e portato senza accuse in un carcere nel pieno deserto. La sua prigionia durò per due settimane, in compagnia del suo interprete Mohamed, di etnia somala. Dopo questa dannazione carceraria, imprigionati in un inferno di sofferenza, obbligati a mangiare cibi scadenti e a sopportare la tremenda calura, Jacopo venne liberato e tornò in Italia; dieci anni dopo scoprì invece che a Mohamed non era toccato lo stesso destino, condannato ad una vita da preda braccata. Iniziò così la sua ricerca per portarlo al sicuro in Italia, indagine che lo ispira a raccontare tutto in “Fratelli: Viaggio al termine dell’Africa”, dove l’autore tenta di donare nuova libertà al suo lontano amico. Parla così del suo libro Jacopo Storni: “Con “Fratelli” ho voluto raccontare la mia terribile esperienza nella prigione insieme a Mohamed, fratello nella disgrazia. Ho parlato tanto con lui, di fede e di speranze. Eravamo due opposti, io non credente, col sogno individualista di diventare reporter, e lui, fervente musulmano col solo desiderio di avere una famiglia con quattro figli. Il libro vuole sia raccontare la mia ricerca di Mohamed sia insegnare, ricordandoci come la felicità non risieda nel denaro, bensì nella serenità comunitaria. Devo tantissimo a quest’Africa”. Il libro è disponibile sia su Amazon che nelle principali librerie. 13


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NON SOLO KOONS di Camilla Guidi

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ino al 12 dicembre 2021 a Palazzo Strozzi sarà possibile visitare non solo la grande mostra su Jeff Koons ma anche Alter Eva. Natura Potere Corpo, un’esposizione che racchiude le opere di sei artiste italiane: Camilla Alberti, Irene Coppola, Martina Melilli, Margherita Moscardini, Marta Roberti e Silvia Rosi. La mostra ha come base di partenza un punto di vista femminile e intende proporre osservazioni e riflettere sui nuovi principi di coabitazione naturale e sociale. Si tratta di un progetto espositivo realizzato da Fondazione Palazzo Strozzi con la collaborazione di IED Firenze – nello specifico con il Master Curatorial Practice (Francesca Bonissone, Elena Castiglioni, Nora Criado Diaz, Yanru Li, Thea Moussa, Linda Toivio) – e coordinata da Martino Margheri (Responsabile progetti università e accademie Fondazione Palazzo Strozzi) e Daria Filardo (docente e coordinatrice Master IED Firenze). L’esposizione è costituta da opere di diversa natura – sculture, pitture, fotografie e installazioni – che accostano ambiente e corpo, politica e intimità, volontà di rinnegare ruoli di genere e patriarcato e speranza per un cambiamento faticoso ma possibile. Il progetto prosegue nel solco del costante impegno di Palazzo Strozzi nel dialogo e coinvolgimento di scuole e accademie del territorio e prevede anche una serie di attività collaterali pensate dalla classe del master in Curatorial Practice 2020/21 di IED Firenze, come le interessanti conversazioni per esplorare i processi curatoriali della mostra e condividere attraverso la pratica dell’ascolto un inedito dietro le quinte. L’ultimo dei cinque appuntamenti per approfondire i temi principali della mostra (degli altri è possibile vedere le registrazioni sul canale YouTube di Palazzo Strozzi), a cura della Docente di Filosofia teoretica Donatella Di Cesare, avrà luogo venerdì 10 dicembre alle ore 18.00 e avrà come titolo “Che cosa significa disobbedire?”.

RIVER TO RIVER I COLORI DELL’INDIA TORNANO AL CINEMA LA COMPAGNIA di Virginia Landi

L

o spettacolo torna in sala e i colori dell’India di Bollywood tornano a risplendere sul grande schermo. L’occasione è la 21° edizione del River to River Florence Indian Film Festival, che si terrà dal 3 all’8 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze, per celebrare la produzione cinematografica che racconta attraverso le pellicole i volti inediti dell’India contemporanea, fatta di paesaggi lontani e storie universali. In programma trentaquattro proiezioni tra lungometraggi, cortometraggi e documentari nel segno dell’empowerment femminile che diventano testimoni di voci e contraddizioni del paese della pluralità, in cui convivono lingue, religioni e classi diverse. “Siamo felici di poter tornare in presenza per la 21°edizione anche se manterremo una parte online, come nel 2020 — commenta Selvaggia Velo, direttrice e ideatrice dell’unico Festival che porta in Italia il cinema indiano — Tra le tematiche delle proiezioni abbiamo posto al centro la questione dell’emancipazione fem-

minile, che attraversa le varie sezioni a partire dall’immagine della locandina che raffigura una donna immersa nella natura, simbolo di vita e rinascita. Tra le proiezioni speciali ‘Kabhi Khushi Kabhie Gham…’, film cult del regista Karan Johar e una parte dedicata al maestro del cinema Satyajit Ray”. Non mancheranno poi le novità, la miniserie “Mumbai Diaries 26/11” sugli attacchi terroristici avvenuti a Mumbai il 26 novembre 2008, le prime internazionali ed europee come “Medium Spicy” del pluripremiato autore teatrale e cinematografico Mohit Takalkar e gli ospiti, tra cui la superstar Amitabh Bachchan, in collegamento live. Un’edizione ricca di sorprese ed eventi collaterali che comprenderanno un corso di cucina indiana, organizzato da CESCOT e la mostra personale del fotografo Peter Bialobrzeski “RIVERS”, che inaugurerà il 3 dicembre al MAD - Murate Art District, in collaborazione con Fondazione Studio Marangoni. Oltre vent’anni di festival che, proprio come un fiume in piena di energia, unisce in città uomini, paesi e culture. 15


SCATTI EMERGENTI di Amanda Martín-Dombrowski

I

Sisu

l concetto di sisu, profondamente radicato nella cultura finlandese, descrive la capacità psicologica di superare i limiti mentali e fisici grazie ad una sorta di riserva di energie accumulate. Potrebbe essere definito con termini quali forza, determinazione, fermezza di carattere, coraggio o perseveranza. Si tratta di un’abilità molto apprezzata dai finlandesi e si dice faccia anche parte del loro carattere nazionale. La fotografa Camilla Riccò esplora questa abilità nel suo progetto “Sisu”, iniziato nel 2018 a Kärsämäki, una città nell’Ostrobotnia settentrionale, in Finlandia. A Kärsämäki gli inverni trascorrono molto lentamente a causa del freddo e delle poche ore di sole durante il giorno. Camilla, che ha vissuto il periodo invernale nella città, racconta che sisu aiuta i finlandesi a superare queste condizioni di freddo estremo e la malinconia che ne deriva. Tuttavia, avverte anche del pericolo che può avere un eccesso di sisu: “Troppa sisu può compromettere la capacità di pensare chiaramente, sovraccaricare le riserve mentali può far nascere una follia di dominio e, in una cultura che l’ha resa il suo tratto distintivo, ammettere la debolezza e chiedere aiuto può risultare difficile”. Nel suo progetto, Camilla fa emergere la sisu affiancando alla durezza del paesaggio innevato la forza e la fierezza degli abitanti che ritrae. Ma lo fa anche metaforicamente, inserendo nella narrazione fotografie d’archivio e still life, in cui la sisu emerge in una forma più misteriosa. Camilla Riccò, nata nel 1987, vive e lavora come fotografa freelance a Firenze. Ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni e ha partecipato a due residenze d’artista in Finlandia. Ha collaborato con l’agenzia Contrasto nel documentare gli effetti del covid-19 e il lockdown a Firenze. Un altro suo progetto, “Come un fiume”, è stato esposto e pubblicato più volte in Italia e in Finlandia. www.camilla-ricco.com @camilla_ricco

16



l'Agenda di Dicembre Mercoledì 1

3  ALTER - EVA. NATURA POTERE CORPO

Palazzo Strozzi (FI) ing. gratuito

3 FERZANEIDE

Teatro della Pergola (FI) ing. da €24

3  SPRITZ E CICCHETTI

The Stellar (FI) ing. gratuito

Giovedì 2

Domenica 5

3  ORCHESTRA DA CAMERA FIORENTINA -

OMAGGIO A MOZART Complesso Monumentale di Santa Croce (FI) ing. €10

3  KOLJA BLACHER, MAYUMI KANAGAWA, JENNIFER

STUMM, JENS PETER MAINTZ Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3  ALIS MATA LIVE

Nof (FI) ing. libero

3 ANDREA MUZZI - ALL’ALBA PERDERÒ

3 FALSTAFF

3 INTERCITY FESTIVAL - DALLE STELLE (fino al 05/12)

3  CHRISTMAS VINTAGE MARKET

3 RE GRANCHIO

Lunedì 6

Teatro Puccini (FI) ing. €15

Teatro Studio Mila Pieralli (FI) ing. €14

Spazio Alfieri (FI) ing. €8

3 YLLANA E PRIMITAL BROTHERS - THE PRIMITALS

(fino al 05/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. €16

3 MACBETH, LE COSE NASCOSTE (fino al 5/12)

Teatro Metastasio (PO) ing. da €19

3 LA SIGNORA DELLE ROSE (fino al 9/12)

Spazio Alfieri (FI) ing. €8

Venerdì 3

3  RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL

Cinema la Compagnia (FI) ing. €6

3  CANTIERE OBRAZ

Varie location (FI) ing. gratuito

Teatro del Maggio ing. da €50 The Student Hotel (FI) ing. libero

3  SIMBIOSI UNA MOSTRA FOTOGRAFICA

Museo Marino Marini (FI) ing. €6

3  JERUSALEM QUARTET

Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3  THINKING BEYOND - MOVING IMAGES FOR A

POST-PANDEMIC WORLD (fino al 12/12) Manifattura Tabacchi ing. gratuito

3  MADAME IN TOUR

Tuscany Hall (FI) ing. €30

3  GIN E DEGUSTAZIONE

The Stellar (FI) ing. gratuito

Martedì 7

3 FALSTAFF

3  FIORE SUL VULCANO - GOD BLESS COMPUTER

3  BILL KOULIGAS

3 PINOCCHIO (fino al 12/12)

Teatro del Maggio ing. da €50 Sala Vanni (FI) ing. intero €20

3  PLANET OPAL LIVE

The Stellar (FI) ing. gratuito

3 13 A TAVOLA

Teatro di Cestello (FI) ing. €16

Sabato 4

3 CLAUDIO CASADIO - L’ORESTE. QUANDO I MORTI

UCCIDONO I VIVI (fino al 5/12) Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3 LA CITTÀ DEI MITI - MEDEA PER STRADA

Via del Leone 9 (FI) ing. gratuito su prenotazione

3 LA CITTÀ DEI MITI - FILOTTETE DIMENTICATO

Via dell’Anconella 3 (FI) ing. gratuito su prenotazione

3  PINOCCHIO LIVE JAZZ - ANHOKI

Viale Donato Giannotti 13 (FI) ing. €13

3  BARNABÁS KLEMEN, NIKOLAS ALTSTAEDT,

ALEXANDER LONQUICH Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3 TRASCENDI E SALI

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

Limonaia Villa Strozzi (FI) ing. €10

Teatro della Pergola (FI) ing. da €24

3 ASCANIO CELESTINI - I PARASSIT

Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3 LE POESIE DI EDUARDO (fino al 8/12)

Teatro della Pergola (FI) ing. €18

3  SGT PEPPER

Teatro Verdi (FI) ing. da €25

3  DEGUSTAZIONE MENÙ TERRA

The Stellar (FI) ing. gratuito

Mercoledì 8

3  L’ARTE E LA CITTÀ

Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci (PO) ing. €7

3 I PROMESSI SPOSI (fino all’11/12)

Teatro di Rifredi (FI) ing. €16

3  CREATIVE FACTORY - CHRISTMAS MARKET

Renny Club (FI) ing. gratuito

3 CHI M’HA VISTA?

Teatro di Cestello (FI) ing. €18

3 LE GATTOPARDE - L’ULTIMA FESTA PRIMA DELLA

FINE DEL MONDO (fino al 12/12) Teatro Fabbricone (FI) ing. €17

3 MET RAGAZZI - ORECCHIO CURIOSO

Teatro Fabbrichino (PO) ing. €6,50

3 MET RAGAZZI - PINOCCHIO

Teatro Metastasio (PO) ing. €6,50

3 ALFABETO DELLE EMOZIONI

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €13,50

3  SPRITZ E CICCHETTI

The Stellar (FI) ing. gratuito

Giovedì 9

3 MADAMA BUTTERFLY

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3 ENRICO BRIGNANO - UN’ORA SOLA VORREI

Teatro Verdi (FI) ing. da €34,50

3 LE INVASIONI FIORENTINE

Teatro di Cestello (FI) ing. €8

Venerdì 10

3 LODO GUENZI - UNO SPETTACOLO

DIVERTENTISSIMO CHE NON FINISCE ASSOLUTAMENTE CON UN SUICIDIO (fino al 11/12) Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3  LAV VINTAGE MARKET (fino al 12/12)

Via Giovanni Lanza 64/a (FI) ing. gratuito

3 VISIONI IN GIALLO

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €13,50

3  LUCIA FESTIVAL (fino al 12/12)

Varie location (FI) ing. libero con prenotazione

Sabato 11

3 MET RAGAZZI - PINOCCHIO

Teatro Metastasio (PO) ing. €6,50

3  PINOCCHIO LIVE JAZZ - ROPE

Viale Donato Giannotti 13 (FI) ing. €13

3 ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

3  PER I 100 ANNI DALLA MORTE DI CAMILLE SAINT

SAËNS - STEVEN ISSERLIS, CONNIE SHIH Teatro della Pergola (FI) ing. €15

3 VALERY GERGIEV - ORCHESTRA SINFONICA DEL

TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO Teatro del Maggio (FI) ing. €25

3 ENRICO BRIGNANO - UN’ORA SOLA VORREI

Teatro Verdi (FI) ing. da €34,50

3 BROADWAY SHOTS - LET’S CELEBRATE!

Teatro di Cestello (FI) ing. €18

3 BALCANIKAOS

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. €15

3 UN TÈ IN GIALLO

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €13,50


MUSICA \ TEATRO \ CINEMA \ ARTE \ EVENTI Domenica 12 3  ARTE DA VIVERE

Museo del Novecento (FI) ing. su prenotazione

3  ZLATOMIR FUNG, RICHARD FU

Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3 MADAMA BUTTERFLY

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3 ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

Lunedì 13

3  GAMO ENSEMBLE - ROBERTO FABBRICIANI,

JONATHAM FARALLI, FRANCESCO GESUALDI Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3  GIN E DEGUSTAZIONE

The Stellar (FI) ing. gratuito

Martedì 14

3 FULVIO CAUTERUCCIO - CUORE

Teatro Puccini (FI) ing. €15

3 MADAMA BUTTERFLY

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3 GERMANIA ANNI ’20 (fino al 19/12)

Teatro della Pergola (FI) ing. da €24

3  DEGUSTAZIONE MENÙ TERRA

The Stellar (FI) ing. gratuito

Mercoledì 15

3 FULVIO CAUTERUCCIO - CUORE

Teatro Puccini (FI) ing. €15

3  SPRITZ E CICCHETTI

The Stellar (FI) ing. gratuito

Giovedì 16

3 ANDREA SCANZI - IL CAZZARO VERDE

Teatro Puccini (FI) ing. da €20

3  BENOZZO GOZZOLI E LA CAPPELLA DEI MAGI

Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. da €7

3  KLAUS MÄKELÄ

Teatro del Maggio (FI) ing. da €25

3 COB COMPAGNIA OPUS BALLET - IL LABIRINTO, IL

MITO DI ARIANNA E IL MINOTAURO (fino al 17/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. da €16

3  BENOZZO GOZZOLI E LA CAPPELLA DEI MAGI

Palazzo Medici Riccardi (FI)

Venerdì 17

3  FIORE SUL VULCANO - FERRAMENTA AMA

FIRENZE: 99PARANOIE, JAMILA, RENEE Limonaia Villa Strozzi (FI) ing. €5

3 MADAMA BUTTERFLY

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3  UNITY WANTED VOL.2

Street Levels Gallery (FI) ing. gratuito

3  HARLEM GOSPEL CHOIR - BACK WHERE WE

BELONG TOUR Teatro Verdi (FI) ing. da €20,70

Sabato 18

3 ROBERTO LATINI - CANTICO DEI CANTICI

Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3  SCHUBERT III - ANDREA LUCCHESINI

Teatro della Pergola (FI) ing. €15

3  CONCERTO DI NATALE

Teatro del Maggio (FI) ing. da €15

3 MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW

Teatro Verdi (FI) ing. da €25

3  SPRITZ E CICCHETTI

The Stellar (FI) ing. gratuito

Giovedì 23

3 FIDELIO, LUDWIG VAN BEETHOVEN

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3  WEST SIDE STORY

Spazio Alfieri (FI) ing. €8

Venerdì 24

3 ORT - CONCERTO DI NATALE, NIL VENDITTI -

ALINA IBRAGIMOVA Teatro Verdi (FI) ing. €19

Sabato 25

3 L’ATTIMO FUGGENTE (fino al 20/12)

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

3 I DUE GEMELLI VENEZIANI (fino al 19/12)

Teatro Metastasio (PO) ing. da €19

3 MET RAGAZZI - BALLATA D’AUTUNNO

Teatro Fabbricone (PO) ing. €6,50

3 SOGNI

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €13,50

3  ADDIO PROUST! LIVE

Jazz Club (FI) ing. libero con tessera Anfe

Domenica 19

3 ROBERTO LATINI - CANTICO DEI CANTICI

Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3  QUARTETTO DI FIESOLE - PIETRO DE MARIA

Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3 LA FABBRICA DEI SOGNI

Teatro di Rifredi (FI) ing. da €10

3 MET RAGAZZI - ORECCHIO CURIOSO

Teatro Fabbrichino (PO) ing. €6,50

Lunedì 20

3  GIN E DEGUSTAZIONE

The Stellar (FI) ing. gratuito

Martedì 21

3  ZUBIN MEHTA - INAUGURAZIONE DEL NUOVO

AUDITORIUM DEL MAGGIO Teatro del Maggio (FI) ing. da €100

Domenica 26

3 LA MECCANICA DELL’AMORE (fino a 31/12)

Teatro di Rifredi (FI) ing. €17

3 PAOLO RUFFINI - UP AND DOWN

Teatro Verdi (FI) ing. da €17

Lunedì 27

3  GIN E DEGUSTAZIONE

The Stellar (FI) ing. gratuito

Martedì 28

3 FIDELIO, LUDWIG VAN BEETHOVEN

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3 IL MARITO INVISIBILE

Teatro della Pergola (FI) ing. da €24

3  DEGUSTAZIONE MENÙ TERRA

The Stellar (FI) ing. gratuito

Mercoledì 29

3  SPRITZ E CICCHETTI

The Stellar (FI) ing. gratuito

Giovedì 30

3 KATIA BENI E ANNA MEACCI - CONTROMANO

Teatro Puccini (FI) ing. da €15 (fino al 2/01/2022)

3 FIDELIO, LUDWIG VAN BEETHOVEN

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

3 SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA

3  ILLUSIONI PERDUTE

3  DEGUSTAZIONE MENÙ TERRA

Venerdì 31

Mercoledì 22

3 TASSÌ PER DUE

(fino al 23/12) Teatro Verdi (FI) ing. da €19 The Stellar (FI) ing. gratuito

3 MADAMA BUTTERFLY

Teatro del Maggio (FI) ing. da €40

Spazio Alfieri (FI) ing. €8

3 ZUBIN MEHTA - CONCERTO DI FINE ANNO

Teatro del Maggio Fiorentino (FI) ing. da €50

Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. €40


Il Natale a Firenze LUCI E ABETI PER LA CITTÀ

T

utto pronto per il Natale

Piazzale Michelangelo, in piazza

piazze e location di Firenze.

2021 a Firenze, con la città

della Repubblica e in piazza San

Fino al 9 gennaio 2022 Firenze si

che si sta vestendo di luci e

Firenze.

riempirà così di installazioni luminose

ha pronte una serie di iniziative per

E se le luminarie, comprese quelle al

e artistiche, proiezioni, giochi di luce,

grandi e piccini, pensate per donare

Mercato Centrale di San Lorenzo,

suggestive illuminazioni di edifici e

un po’ di gioia in vista delle festività.

tracceranno una mappa immaginaria

monumenti storici che renderanno

Oltre alle tante luminarie che “vesto-

dei luoghi fiorentini del Natale, sa-

ancora più scenografico il centro

no” le strade della città, dal centro

ranno numerose le iniziative a cui

storico, per un evento che si con-

alla periferia, tornano gli amatissi-

si potrà partecipare a partire dall’8

ferma tra i più importanti nel suo

mi alberi di Natale nelle piazze, che

dicembre, per cominciare una sorta

genere, divenuto punto di riferimento

contribuiscono a rendere ancora più

di conto alla rovescia in vista del 25.

anche in ambito europeo.

avvolgente l’atmosfera natalizia.

Il pomeriggio dell’8 un gruppo di

L’11 e 12 dicembre spazio ai pro-

L’abete che da sempre fa da prota-

Babbi Natale si esibirà sull’Arengario

fessionisti dell’edilizia acrobatica che

gonista in città è quello – in arrivo

di Palazzo Vecchio e al calar della

si esibiranno sull’esterno di Palazzo

dalla Val di Fassa – che troneggia

sera partirà l’edizione 2021 di F-Li-

Vecchio e negli stessi giorni (con

in piazza Duomo. Il grande albero,

ght, il festival delle luci promosso

replica il 18 e 19) la Compagnia dei

che svetta davanti alla basilica di

dal Comune di Firenze e organizzato

Babbi Natale presenterà una serie di

Santa Maria del Fiore, viene acceso

da MUS.E, con la direzione artistica

iniziative per famiglie alla Cooperati-

dal sindaco Dario Nardella in una

di Sergio Risaliti (realizzato con il

va di Legnaia.

cerimonia fissata per il 7 dicembre

patrocinio della Città Metropolitana

Il 15 dicembre spazio infine al sin-

alle 18 e che coinvolge la Compa-

di Firenze, con il contributo di Ca-

daco Nardella, che farà i suoi auguri

gnia dei Babbi Natale con musica

mera di Commercio di Firenze, con il

di buone feste alla cittadinanza, con-

natalizia diffusa nella piazza e negli

sostegno prezioso di Terna e Ameri-

dividendo con tutti l’auspicio di un

immediati dintorni. L’albero di piazza

can Express, il supporto di Unicoop

futuro più sereno. Tutte le iniziative

Duomo darà il via ufficiale all’accen-

Firenze e EuroAmbiente Green solu-

saranno inserite e in continuo ag-

sione di tutti gli abeti fiorentini, col-

tions e grazie a Firenze Smart), che

giornamento sul portale del Comune

locati nei cinque quartieri della città,

nel periodo delle festività natalizie,

di Firenze www.comune.fi.it

i più “maestosi” dei quali sono al

accende alcune fra le più importanti

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


DICEMBRE DA NON PERDERE LUCIA FESTIVAL 10-12 DICEMBRE • VARIE LOCATION

Giunto alla terza edizione, Lucia Festival presenta narrazioni audio provenienti da tutto il mondo e lo fa grazie alla produzione curata di video di sottotitolazione, che rendono i contenuti accessibili a tutti, in molti casi per la prima volta in assoluto in lingua italiana. Oltre alle sessioni di ascolto, Lucia è anche un calendario di performance live e incontri con autori e audio maker. La terza edizione del Festival torna a Firenze dal 10 al 12 dicembre: cinque le sedi ospiti – Villa Galileo, la Fototeca del Kunsthistorisches Institut, l’Orto botanico, The Stellar e The Recovery Plan – per costruire, attorno agli ascolti, altre costellazioni di storie, conoscenze e relazioni. Gli eventi del Festival sono a ingresso con prenotazione tramite il sito ufficiale. STUART STAPLES (TINDERSTICKS) 11 DICEMBRE • TEATRO DELLA LIMONAIA (SESTO F.NO)

Dopo averlo corteggiato per molto tempo, gli eroi dell’associazione culturale La Chute portano a Firenze Stuart Staples, la magnifica voce degli inglesi Tindersticks, uno dei gruppi alternative più longevi e celebrati in circolazione. Formata a Londra nel 1992 la band ha all’attivo tredici album in studio e una quantità infinita di live in giro sui migliori palchi di tutto il mondo, performance affascinanti e suggestive, dove la voce profonda di Stuart si mescola alla perfezione con le atmosfere noir ed eleganti della band. Per l’occasione Staples ha preparato un set speciale in duo che proporrà in un doppio concerto, uno pomeridiano e l’altro serale, nel Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino. NIL VENDITTI 24 DICEMBRE • TEATRO VERDI

A chiusura del mese delle festività natalizie, come da tradizione non mancherà l’appuntamento con il Concerto di Natale dell’ORT, programmato il 24 dicembre (ore 17.00) al Teatro Verdi di Firenze. Sul podio il ritorno di Nil Venditti, giovane promessa italo-turca su cui l’ORT ha scommesso da un paio di stagioni affidandole l’incarico di direttore ospite principale. Alla Turchia lei si rivolge, presentando le Symphonic Dances (2015) di Fazil Say, pianista e compositore geniale che ha subito sulla sua pelle le vessazioni di un regime autoritario pretestuosamente fondato sul dogmatismo religioso. Completano il programma due ouverture da opere buffe rossiniane (“La Cenerentola” e “Il barbiere di Siviglia”) e il Concerto per violino di Mendelssohn.

CENA DI NATALE 10 DICEMBRE • IL RITROVO HUB

Dalle partite di ping-pong al biliardino, dai tornei di Playstation ai cineforum, passando per letture condivise, ma anche laboratori di lingua italiana per ragazze e ragazzi stranieri. Questo e molto altro è Il Ritrovo Hub, il primo spazio ricreativo culturale inclusivo che sorgerà nei locali dello storico Circolo Arci “La Loggetta” (via Aretina, 301). Un luogo aperto a tutti, con l’obiettivo di costruire relazioni, favorire l’inclusione sociale ed educare alla diversità. Tra le ricompense del crowdfunding Eppela per finanziare il progetto, venerdì 10 dicembre ci sarà la cena di Natale dell’associazione Il Ritrovo assieme allo spettacolo di improvvisazione teatrale a cura della Compagnia I Menchi. ANNUSARE LA TERRA 16 E 17 DICEMBRE • CANGO

Ultimi appuntamenti per La Democrazia del corpo 2021, un progetto di Virgilio Sieni a cura del Centro Nazionale di Produzione della Danza. La rassegna che ha ospitato maestri e giovani artisti della scena contemporanea nazionale, da Roberto Zappalà a Claudia Castellucci, da Fosca a Jacopo Jenna, al Collettivo Mine, ospiterà a dicembre “Annusare la terra”. Il lavoro nasce da un percorso di creazione site specific rivolto a cittadini e guidato da Virgilio Sieni in collaborazione con la poetessa Elisa Biagini. Percorrendo alcune poesie della sua ultima raccolta, “Filamenti”, i partecipanti si sono inoltrati nell’anatomia umana per creare un dialogo tra l’archeologia sorgiva del gesto e i filamenti che lo richiamano all’ascolto della natura, della luce e della parola. LA MECCANICA DELL’AMORE 26-31 DICEMBRE • TEATRO DI RIFREDI

Umorismo, colpi di scena, trasformismo: questo è il marchio di fabbrica di Alessandro Riccio qui affiancato da una sorprendente Gaia Nanni per un duetto pieno di piccole sfumature, colpi di scena, e naturalmente gag a non finire. Uno spettacolo intenso ed esilarante, dove due mondi diversi e lontanissimi si incontrano e si scontrano: la testardaggine dell’anzianità con la mancanza di elasticità di un robot. Un piccolo mondo nel quale si cela un grande dramma, l’abbandono e il tempo che passa, e nel quale si alternano delicatezza e comicità, risate e commozione. Ne “La meccanica dell’amore” si racconta la storia di Orlando, un anziano signore un po’ schivo e abituato a vivere in modo molto disordinato, costretto dall’assistente sociale a prendersi in casa una donna robot programmata per fare le pulizie, pena il trasferimento in un ricovero. 21


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IL VIALE DEL TRAMONTO

La scuola cattolica Partiamo sottolineando quanto di positivo si trova nel nuovo film di Stefano Mordini: la recitazione degli interpreti più giovani e meno conosciuti è impeccabile e il cast in generale è molto ben riuscito. Cosa non funziona dunque? Per cominciare ci sono davvero troppi personaggi e storie satellitari che sarebbero tanti anche per una serie tv. Ok ricreare il contesto ma si corre il rischio di confondere. Per il resto c’è la netta sensazione di aver già visto alcune soluzioni in Romanzo Criminale di Placido, ad esempio, per non parlare delle atmosfere chiaramente ispirate al cinema di Pupi Avati. L’ORIZZONTE DI GLORIA

Maid Ci sono delle semplificazioni, alcuni passaggi dilatati (mentre altri sono più frettolosi) e qualche iperbole; è Netflix in fondo e ci sta. Ma la verità è che Maid è la miniserie più ben fatta e coinvolgente che vi capiterà di vedere in questo periodo. Intrattenimento ma anche accurata riflessione su alcuni aspetti della vita di una giovane madre che, per nostra fortuna, forse non avevamo mai preso in considerazione. Commovente la performance della protagonista Margaret Qualley e ammirevole sforzo produttivo che ha liberato la storia dalla claustrofobia degli studi per restituirle la libertà di magnifici esterni.

IL SENTIERO DEL CINEMA di Caterina Liverani

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n progetto tutto toscano fatto di festival, rassegne, eventi ma anche laboratori e opportunità di incontro. Matteo Laguni ci racconta le diverse iniziative di Sentiero Film di cui è uno dei fondatori. Cos’è Sentiero? “Sentiero Film e Sentiero Film Factory sono due realtà parallele, una è un festival e l’altra un laboratorio e nascono dall’unione di due produzioni associate: la Materiali Sonori Cinema e la Black Oaks Pictures. La nostra prima necessità è stata creare un punto di incontro tra sviluppo, produzione e rassegna cinematografica. Parallelamente la nostra mission è quella di insegnare ad apprezzare la forma del cortometraggio che è ancora visto come una partenza per poi arrivare a fare un film tradizionale e non come un’opera completa e con una sua forte identità”. Recentemente avete dato vita anche a un Festival: “A settembre si è svolta la prima edizione del Sentiero Film Factory, una iniziativa legata ai cortometraggi con l’intento di promuovere le attività che ruotano attorno all’Industry, quindi produzione, distribuzione e festival. Durante lo spazio dedicato a Florence Festival Connection abbiamo invitato storiche manifestazioni fiorentine, come Festival dei Popoli e Florence Queer a raccontarsi. Non sono mancate la proiezione e la promozione dei cortometraggi. Vorremmo creare un interesse simile a quello dimostrato in Francia dove i cinema programmano in una serata più corti permettendo allo spettatore di godere di più film, anche di genere diverso. C’è voluto un atto di coraggio, l’investimento sul Festival è stato totalmente privato, siamo stati appoggiati da Bronzetto che dal 2022 sponsorizzerà anche la nuova sede della manifestazione già programmata dal 23 al 29 maggio”. Come mai il nome Sentiero? “Questa definizione è connessa al ma-

cro-progetto che abbiamo in mente e che pian piano stiamo facendo uscire. Da un Festival che ha mescolato persone più o meno esperte abbiamo intrapreso un sentiero da percorrere insieme. Le altre realtà che stiamo sviluppando, come il laboratorio, fanno tutte parte di questo percorso”. Come si articola l’attività formativa denominata Sentiero Film Lab? “In Santo Spirito, all’Istituto De’ Bardi, proprio in questo periodo è partito un primo bimestre sperimentale sempre nell’ottica di potenziare formazione, sviluppo e produzione. Il percorso formativo si concluderà a La Compagnia il 22 dicembre dove terremo un pitch live, ovvero un appuntamento in cui ogni autore avrà pochi minuti per presentare il proprio progetto. Inoltre, proietteremo il primo corto sviluppato nel nostro laboratorio”. L’identità fiorentina per voi è molto importante: “La città è centralissima a livello geografico ma per quanto riguarda l’ambito audiovisivo, i finanziamenti e le maestranze non ha la priorità di Roma o Milano. Però nella parte indipendente, che è poi quella che ci rappresenta, Firenze ha mantenuto una anima culturale molto forte. Ci sono delle lacune e delle mancanze che non ci abbattono, bensì ci stimolano. Pensiamo che con una attività come la nostra, mirata all’educazione alla progettazione audiovisiva, si possano stimolare realtà imprenditoriali, industriali e artigianali a investire in questo campo creando un movimento, non solo culturale, ma anche economico”. La vostra residenza artistica infatti è a San Frediano. “Si tratta dell’attività più antica del nostro progetto. Nel 2018 quattro registi residenti hanno prodotto quattro opere di grande valore che sono tutt’ora visibili sulla piattaforma on line dedicata ai cortometraggi MYreload. Una delle nostre autrici, Beatrice Baldacci, è uscita con il suo primo lungometraggio a Venezia nella sezione Biennale College”. 23


Brevi Cronache Librarie Racconti Fiorentini con la scusa di un Libro di Carlo Benedetti Se passo da via dei Malcontenti, senza correre, arrivo in via delle Conce fra cinque minuti e da lì in altri dieci sono in Piazza D’Azeglio e lei dovrebbe uscire e incrociarmi per caso proprio a metà del parco, accanto alla fontana dove ci siamo baciati. Il sole scalda appena e dovrebbe mettersi un cappotto lungo, forse quello nero che le ho regalato. Immagina quel cappotto addosso a lei. Non riesco a crederci: grazie novembre, autunno inoltrato, quasi inverno. Scusa se mi sono arrabbiato la volta scorsa. Eravamo felici, un paio d’anni fa. Tre al massimo. Abbiamo smesso una sera al cinese, ravioli alla griglia e riso saltato: fuori era freddo, non passava nessuno. Pochi anche dentro, eppure i ravioli erano i migliori. Ci torno ogni mese, e sono ancora buoni, ma non come allora. Per questo non ci vado più spesso: si sente che non è la stessa cosa, mentre vorrei fossimo sempre là. Si scusano ogni volta, ma la nonna è morta e i ravioli si accorgono anche di questo. Spesso piangiamo un po’ tutti insieme: loro la nonna, io te. Adesso cammino lento verso la fontana, sono vestito identico a quando mi hai conosciuto, stessi calzini neri, stesse scarpe. L’orario è giusto, anche il cielo è lo stesso: grigio, silenzioso. I bambini corrono avanti e indietro e i cani si rincorrono. Non è stato facile rintracciare padroni e genitori e convincerli, ma è tutto perfetto. Tornare indietro è facile: cos’è il tempo se non una peculiare disposizione dello spazio? Ci siamo tutti, amore mio: manchi solo tu.

Georgi Gospodinov Cronorifugio Voland Edizioni, 2021 - 19€ 24

UN DICEMBRE CARICO

ASPETTANDO IL 2022 di Tommaso Chimenti

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Un altro Natale si avvicina ma non sarà “impaurito” come quello di dodici mesi fa. A Firenze le opportunità teatrali di quest’ultimo mese del 2021 sono di alta qualità e c’è l’imbarazzo della scelta. A cominciare dal Teatro di Rifredi dove tornano gli scatenati spagnoli degli Yllana ormai abbonati allo spazio gestito dai Pupi e Fresedde. Dopo aver portato il mondo della cucina con “Chefs”, l’universo mafioso con “The Gagfather”, il western con “Far West”, gli animali dello “Zoo”, la corrida con “Muu”, gli esorcismi con “666”, il mare con “Splash”, la prolifica compagnia iberica stavolta sbarca in Toscana con “The Primitals” (2-5) una commedia musicale a cappella tra aborigeni provenienti da un altro pianeta che spazieranno tra il pop e la lirica senza tralasciare la clava: per tutta la famiglia. Al Teatro della Pergola arriva l’attesissimo “Ferzaneide” (1° dicembre, giornata mondiale contro l’Aids) di e con il regista turco de “Le fate

ignoranti” e “Mine vaganti”. Ferzan Ozpetek, stavolta non dietro la macchina da presa ma davanti a noi, attore per una volta, si metterà a nudo, aprirà il suo cuore e i suoi ricordi, l’infanzia, l’adolescenza, le sue pellicole, le persone che gli sono state vicino e che lo hanno supportato, le scelte. Ci mette la faccia: da non perdere, quando ci ricapita? Cala un bel poker il Teatro Puccini con una favola moderna “L’Oreste” (3-4) di Francesco Niccolini con Claudio Casadio in scena che ci parla di solitudine e di malattie mentali, l’intramontabile Ascanio Celestini con “I parassiti” (7) che ci parla di cadaveri, di malattia, di pandemia, di microbi e virus, di morte alla quale l’uomo moderno è così impreparato, il frontman dei Lo Stato Sociale Lodo Guenzi che si divide tra teatro e musica in “Uno spettacolo divertente che non finisce assolutamente con un suicidio” (10-11) una sorta di autobiografia e, per finire in bellezza, Roberto Latini con “Cantico dei cantici” (18) per incamminarci più puri verso il nuovo anno.


PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti - illustrazione di Marcho

(È) TUTTO NEI TERMINI di Michele Baldini e Virginia Landi

Parole dal G20 Il 30 e il 31 ottobre la Nuvola di Fuksas a Roma ha ospitato il G20 (la vulgata lo ha battezzato G20 sul clima). Già così sembra un linguaggio in codice, lo sappiamo. Lasciando agli esperti i commenti nel merito delle questioni, ci concediamo un’edizione a tema diversa dal solito sulle tre parole chiave (no, non sono quelle che tutti state pensando) del vertice: Persone, Pianeta, Prosperità. Persone. Lucy, la mitica australopiteca, è compar-

Ilaria Buccioni (Sabatino)

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er caso, per lavoro o perché son ricco di famiglia, ma di ristoranti ne ho sempre girati parecchi e col tempo ho pure iniziato a trovare la cosa interessante e a far caso, oltre ai piatti, a tutte quelle cose che un giorno rischieranno di farmi finire a guardare in tv programmi di cucina e giudizi sul lavoro altrui. Di ristoranti dove ti accolgono e ti curano come Sabatino non me ne vengono in mente. E ti accolgono e ti curano per farti entrare in un sogno romantico senza pari. Perché ci sono quelli che devono spendere ore di parole in trasmissioni dedicate a chef venduti come filosofi, per raccontare che loro vogliono farti vivere un’esperienza, che quando vai al loro ristorante devi sognare. Ecco io quando vado da Sabatino sogno e nessuno mi ha chiesto di farlo. Godo del luogo e di come mi ci sento dentro. Dei tavoli coi vicini e dell’idea che magari al mio tavolo c’era seduto prima il mio vicino di casa, l’Uomo Tigre, Malcolm X o la Regina d’Inghilterra. E non lo so se qualcuno di loro c’è stato davvero a mangiare da Sabatino, ma personalmente lo trovo del tutto plausibile. E infine godo della cucina e senza tanti giri il prosciutto al forno con patate arrosto se la gioca con chiunque. Giù il cappello per Sabatino e per colei che per prima vi accoglie e che Sabatino ha raccontato anche in un libro: Ilaria Buccioni. Se un personaggio devo scegliere, per le regole della rubrica, scelgo lei, ma questo ritratto è dedicato a tutta la sua famiglia e a tutti coloro che a Sabatino lavorano e hanno lavorato.

sa 3,2 milioni di anni fa e alle ore 11:40 del 10 novembre 2021 Worldometer conteggiava 7.905.731.000 abitanti del mondo. Stiamo avvicinandoci di gran carriera all’ottavo miliardo. Sono cifre da capogiro. In Italia siamo un pochino diminuiti, attestandoci poco sotto i 60 milioni (ISTAT). Secondo una ricerca condotta da Vaillant e Università di Milano, ogni italiano emette in media ogni anno 5.533 kg di C02. Lasciamo le conclusioni al lettore.

Pianeta. Secondo tema al centro del G20 è quel-

lo della crisi ambientale: “Per costruire società più resilienti – (vi ricordiamo, parola tra le più inflazionate dell’ultimo decennio, ndr) - non possiamo sottovalutare i rischi che si trova ad affrontare il nostro pianeta” – chiosano i media in proposito al secondo punto del vertice. Effettivamente persiste una notevole resistenza riguardo al problema. È infatti con rammarico e un certo sforzo che rinunciamo alla maglia a maniche corte fino a dicembre, osservando aironi giganti aggirarsi per la Pescaia di Santa Rosa.

Prosperità. Ultimo ma non ultimo ambito di lavo-

ro del G20 è stato quello della “prosperità”. Come risolvere la crisi economica che, aggravata dalla pandemia, ha colpito i paesi del mondo? La ripresa è fragile e disomogenea anche a causa della diversa intensità di risposte di politica economica, per dirla alla Draghi. Intanto a Firenze per sopperire a questa rocambolesca situazione si progettano nuovi studentati in centro storico, perché con una mangiatoia ogni 58 residenti, questo è il momento di pareggiare i conti. Ogni conclusione più o meno affrettata la lasciamo alla sensibilità del lettore.

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CITTÀ IN MUSICA di Giulia Focardi - foto di Riccardo Ghilardi

TRA LA MUSICA D’AUTORE E LE HIT DEL MOMENTO

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nche nel mese delle festività natalizie, Firenze presenta un calendario variegato di concerti, nonostante alcuni eventi rimandati al 2022 (ad esempio il live di Samuele Bersani) per l’impossibilità di riorganizzare le tournèe con platee a capienza piena in così poco tempo. A dicembre, il nostro personale programma di concerti spazierà dalla musica d’autore agli interpreti commerciali del momento, senza lasciare indietro lo spirito natalizio, andando così ad intercettare gli interessi di pubblici diversi, per età e tipo di ascolto. Iniziamo dalla Sala Vanni, in Piazza del Carmine, dove, il 3 dicembre, per la rassegna Disconnect Code (Musicus Concentus e Disconnect_Media) si esibirà

minimondo testo e collage fotografico di Susanna Stigler

Sperimentazioni sul mondo che verrà

43°44'52.7"N 11°13'58.4"E

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Bill Kouligas in un lavoro multidimensionale attraverso visual, performance e sound; artista, designer e musicista, di base a Berlino, Kouligas è anche noto per aver creato il PAN, piattaforma multidisciplinare ed etichetta discografica che produce i nomi più in auge del momento. Il 6 dicembre, al Tuscany Hall, sarà il turno di Madame, in tour con il suo primo progetto discografico, un vero racconto in musica di una relazione intima e riservata tra Francesca e Madame, un percorso interiore di consapevolezza e accettazione. Lunedì 13 dicembre ci spostiamo invece al Teatro Puccini per il concerto di Garbo, tappa fiorentina del tour celebrativo

dei quarant’anni dall’uscita di “A Berlino… va bene”, rimasto riconoscibile e inalterato nel tempo. Ricordando il concerto previsto per la Vigilia di Natale al Teatro Verdi (con Alina Ibragimova al violino), riserviamo alla nostra scaletta di Natale il concerto dell’Harlem Gospel Choir (sempre al Verdi), il più famoso coro gospel degli Stati Uniti, uno dei più celebri in tutto il mondo e uno dei più longevi, con oltre 30 anni di carriera. Si sono esibiti con artisti mondiali (U2, Keith Richards, Rolling Stones, Diana Ross, Pharrell Williams e molti altri) e per importanti celebrità e Capi di Stato.


AMORAZZI

~ QUASI UNA POSTA DEL CUORE ~ a cura di Francesca Corpaci - illustrazione di Costanza Ciattini

I’m not Bricoman Di recente ho conosciuto un ragazzo che, inaspettatamente, mi piace molto: è intelligente, vince sulla simpatia, mi fa ridere tantissimo e anche a letto per ora tutto top. Ha queste manine liscine di chi non ha mai fatto niente di manuale che a volte mi urtano un po’ e mi fanno desiderare di spaccargli una o due dita; ma a parte le cazzate, andava tutto benissimo (premetto che non arriviamo a tre settimane di frequentazione, però ci siamo visti spessissimo dato che ci piacciamo parecchio) finché non è venuto fuori l’argomento politica. Diciamo che più o meno in quanto a orientamento ci siamo, io sono un po’ più estrema su certi discorsi, ma tollerante finché siamo dalla stessa parte. Il fattaccio è che lui frequenta anche persone totalmente ignoranti in ambito politico, per non dire con idee diametralmente opposte alle nostre, cosa che io non potrei mai fare e mi sta troppo sulle palle che lui prenda il tutto con questa leggerezza. È cosciente del fatto che i soggetti in questione siano degli idioti, e dice che quando parlano di politica inevitabilmente discutono. Però poi va sempre a finire con saluti, baci, abbracci e ci si vede presto! Da quando è venuta fuori questa cosa sono andata un po’ in botta. Mi sono intristita perché lui mi piaceva tanto, e ora mi viene già di parlarne al passato. Ho valori e principi molto forti che regolano il mio modo di stare al mondo e la maniera di scegliere ed essere scelta dalle persone che frequento e che fanno parte della mia vita. Mi ritenevo comprensiva e tollerante per molti versi, ma mi rendo conto che forse non lo sono poi così tanto. Non lo so, è che è tutto molto più facile quando si parla di qualcuno con cui non stai iniziando qualcosa di sessual/sentimentale. Tra qualche giorno ci vedremo per parlarne, dato che ovviamente gli ho già esposto il problema. Lo smollo senza pietà? Questa cosa mi ha mandata in crisi. Sono molto triste. Amorazza, help! Premettendo che se il tuo crush si è accollato una discussione del genere dopo meno di tre settimane forse una chance puoi pure dargliela, I love your sacro fuoco baby. Le relazioni sono capanne di paglia costruite sui compromessi e questo è un fatto, ma avere davanti agli occhi le questioni importanti, inaggirabili come SUV parcheggiati sulle strisce, mi sembra una cosa talmente sana da risultare commovente. Se scopi con uno, dopo un po’ può avere senso condividere qualcosa a parte i fluidi corporei, e anche questo è un fatto. Ad ogni modo, sei sicura che la faccenda sia tutta qui? Cioè: prima ancora di tirare in ballo il fattore ideologico indugi con un misto di orrore/tenerezza sulle sue mani lisce da soggetto non proprio avvezzo al bricolage. Magari per te l’expertise nei lavori manuali è cruciale quanto la militanza politica, ma se questo guaglione non impazzisce per il fai da te possiamo davvero fargliene una colpa? Baby

forse mi sbaglio, però al di là dei massimi sistemi sembra che a ‘sto tipo tu stia chiedendo due cose, una lecita e una meno. La prima è assicurarti che, in caso di sommossa civile, vi darete appuntamento sullo stesso lato della barricata; la seconda è soddisfare una serie di desideri e aspettative che riguardano te, non lui. “Sì, ok, magari un pochino – dirai tu – ma evitiamo di drammatizzare che alla fine lo fanno tutti”. Sei molto saggia cara la mia Pol Pot, ma non sarebbe bello differenziarsi ogni tanto? Ecco, quindi, un’opinione a casaccio: l’allineamento sui fondamentali è sacrosanto, però concentrati su quello e abbozzala di ammorbare il crush con faccende che, se possono essere problemi per te, sicuramente non devono diventarlo per lui. In sostanza: barricata sì, Bricoman anche no. Se poi vuoi qualcuno che sappia tirar su una casa fai un fischio, ti passo il numero di un paio di ditte di costruzioni

Affidate dubbi, dilemmi e inconfessabili segreti in forma 100% anonima a: tellonym.me/amorazzi. Ogni mese il vostro amichevole amorazzo di quartiere risponderà in questo spazio. 27


F RAST UON I di Leonardo Cianfanelli

THE WAR ON DRUGS I DON’T LIVE HERE ANYMORE

CURTIS HARDING IF WORDS WERE FLOWERS

MARTA DEL GRANDI UNTIL WE FOSSILIZE

(ATLANTIC)

(ANTI)

(FIRE RECORDS)

Recensire il nuovo album dei The War On Drugs non è affatto facile, specialmente dopo il recente successo internazionale e la chiacchierata storia del frontman Adam Granduciel con l’attrice Krysten Ritter. Poi premi play e improvvisamente tutto diventa chiaro: la voce incredibile di Granduciel, i suoni dei suoi fedeli musicisti che profumano di vecchio e classico, l’America on the road che ti entra dai finestrini insieme alle scie luminose e immortali lasciate da Dylan e Springsteen, il dolce omaggio di Adam a suo figlio nato due anni fa e chiamato (non a caso?!) Bruce. Tutto è perfetto in questa lunga ballata custodita in dieci tracce che alterna momenti più carichi ed elettrici a deliziosi tappeti acustici. Ben tornati The War On Drugs, vi aspettiamo live per godere forte, ancora una volta.

Era un’umida serata di qualche anno fa quando ci siamo recati in gita in quel di Bologna per testare il talento del soul singer Curtis Harding, scommessa ampiamente vinta. Harding torna con il nuovo album “If Words Were Flowers” che ne conferma il talento con una rinnovata maturità. La bellezza inizia già dal brano di apertura, con la intro fumosa in crescendo di fiati e coro gospel, per poi diluirsi nelle undici tracce che potrebbero tranquillamente essere la colonna sonora di un film della Blaxploitation anni ‘70. I canoni del genere ci sono tutti, ma rivisti in una chiave personale e contemporanea, aprendo gli orizzonti al jazz, al rock e al r&b. Singoli da heavy rotation radiofonica cedono il passo a lentoni bollenti che confermano Curtis Harding tra le stelle della nuova scena soul mondiale.

Seguiamo già da tempo la giovane artista Marta Del Grandi, tanto che per un soffio non è stata tra i protagonisti dei festeggiamenti per il centesimo numero a novembre. Di base a Milano, ma con già all’attivo un sacco di esperienze in giro per il mondo, Del Grandi presenta ora il suo album d’esordio “Until We Fossilize”, uscito per l’interessantissima label inglese Fire Records, che stupisce per fascino e stile. Dopo i validissimi primi singoli “Somebody New”, “Amethyst” e “Shy Heart”, Marta presenta altre cinque tracce che continuano il suo percorso sonoro con la voce cristallina in primo piano, partendo dagli studi jazz per assorbire elettronica, un sacco di strumenti e quell’attitudine dimenticata del vecchio cantautorato italiano. Segnatevi questo nome, siamo sicuri che ne risentirete parlare.

FRASTUONI SU SPOTIFY

La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. Scansiona il QR code per accedere direttamente e segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it. 28


FROM DISCO TO (?) IN MACCHINA, DI NOTTE, NEGLI ANNI NOVANTA di Riccardo Morandi

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n queste righe proveremo a raccontarvi una generazione, quella di cui spesso non si ha ricordo. La generazione che vedeva migliaia di giovani in tutta Italia muoversi nel weekend, per andare a consumare ore ed ore dentro ad enormi scatoloni di cemento armato. C’erano le cosiddette “macchinate”, carovane di ragazzi stipati a ritmo di musicassette e di impianti stereo pompati verso la templare destinazione denominata discoteca. Gli spazi erano a volte tentacolari, si ballava e si ascoltava musica in una aggregazione sociale ad ora inimmaginabile: mai come in quelle notti i ragazzi hanno dato libero sfogo ai propri istinti. Di quelle scatole di cemento, alcune spartane ed altre dei veri e propri set cinematografici, è rimasto poco o niente oggi. I muri sono diventati, qualora vi fossero ancora, tele per graffiti, sicuramente esposte davanti a quello che rimane dei divanetti. Pochi, peraltro, perché a differenza di oggi l’idea del club era ballare, senza scimmiottare Al Pacino in “Scarface”, murato ad un tavolo con dello champagne. Ballare, senza volere fare aperitivi in giacca. Il motore era altro, era la musica, dalla techno alla trance, passando per la progressive e la house. Le

star erano i DJ. Le installazioni e le coreo grafie il set. Il regista era l’Art Director. Ma torniamo al cemento residuato, all’archeologia di una generazione. In Toscana tutti i luoghi storici non esistono praticamente più. Il Club Imperiale di Tirrenia, dopo avere concepito l’idea di apertura per 12 ore filate con il “mezzanottemezzogiorno”, adesso riveste a quanto pare il ruolo di sala slot. Sorte diversa è accaduta all’ Insomnia di Ponsacco, adesso divenuto palestra; peggio è andato al Kama Kama di Capezzano Pianore, divorato da un rogo pochi anni fa. Per avvicinarsi a Firenze possiamo citare l’empolese Jaiss, patria della techno in quegli anni, da poco riconvertito in supermercato. Poi c’era l’Happy Land di Campi Bisenzio, dove tutti abbiamo messo piede, le cui serate Torquemada sono rimaste scolpite nella storia di una generazione: la visione del locale adesso è degna di uno scenario post-bellico in Bosnia. Tutto questo non esiste più, ed è una cosa fisiologica. La condivisione degli spazi e del ballo è passata sempre più in sordina, pandemia a parte, sorpassata in curva dal mood in cui si tende spesso a guardare al club come ad uno splendido yacht sul quale salire per sfoggiare costosi capi di abbigliamento. Si pensi ad esempio alla criminalizzazione dei rave party, che in quegli anni erano condivisi da decine

di migliaia di ragazzi. Si pensi alle varie manifestazioni musicali di strada quali Love Parade o Street Parade, che hanno segnato il percorso di una cultura e di un movimento di massa musicale (e non solo) giovanile. Il web è pieno di testimonianze (ed usiamo questo termine forse improprio apposta) di quella che a molti sembrava nella peggiore accezione sottocultura. Ma è limitante questa analisi: i ragazzi che andavano a ballare non hanno nemmeno più una “tomba” da visitare, ma solo gruppi social dove condividere foto o esperienze di una generazione, forse la più bistrattata dal dopoguerra ad oggi, almeno in Italia. Tutto questo è solo un ricordo per chi ha vissuto quel periodo. Per molti altri è qualcosa che non è mai esistito, se non in funzione di etichette che si rifanno a questioni di ordine pubblico o tossicologiche. Non vogliamo celebrare quello che è successo in quegli anni con lo spirito del Bar Sport, vogliamo solo ricordare che sono importanti gli spazi di aggregazione, e Firenze lo sa bene in questo momento. Che non si può mai fare finta che qualcosa non sia successo. Specialmente se i protagonisti sono la musica ed i ragazzi.

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LO ZIGOZAGO

storie e tradizioni Comari sull'Uscio

La fortunata morte di Ginevra degli Almieri Via del Campanile, in pieno centro storico fiorentino, tra Piazza del Duomo e Via delle Oche, non si è sempre chiamata così. Con una prospettiva un poco più lugubre, ma non per questo meno romantica, la precedente toponomastica l’aveva battezzata Via della Morte e, prima ancora, Via della Morta, in ricordo della straordinaria storia di Ginevra degli Almieri. Figlia di un ricco mercante fiorentino, sul finire del ‘300 Ginevra, innamorata di Antonio Rondinelli, fu costretta dal padre ad unirsi in un matrimonio combinato con Francesco Agolanti. Pochi anni dopo Firenze fu scossa da un’epidemia di peste a cui neanche la povera Ginevra riuscì a scampare: ammalatasi gravemente, fu dichiarata morta e venne sepolta nella tomba di famiglia all’interno della chiesa di Santa Reparata. Ma se la sua storia viene ancora raccontata è perché la “defunta” si risvegliò e, trovata la forza di spostare la lapide, si incamminò verso casa del marito. Questi però, credendo di essere tormentato dal fantasma della moglie, la scacciò terrorizzato, e lo stesso fecero i genitori quando trovarono alla porta la figlia sepolta poche ore prima. Ginevra decise allora di andare da Antonio, l’uomo che amava e da cui era stata divisa, l’unico che, felice di vederla viva e vegeta, la accolse al di là di ogni timore e la accudì nella convalescenza. I due amanti poterono finalmente sposarsi e nessuno, né le autorità che dichiararono sciolto il precedente matrimonio, né il padre e tantomeno l’ex marito che la respinse, poté ostacolare il loro amore. Una diagnosi sbagliata? Una morte apparente? Un miracolo? O più semplicemente una leggenda popolare a lieto fine? Qualsiasi cosa sia, rimane il fatto che Ginevra, appartenente alla fiorentina famiglia Amieri, poi trasformata in Almieri nel tramandarsi della vicenda, è una delle poche persone a cui davvero la morte… cambiò la vita.

LA NUOVA MÉNAGÈRE

E IL RADDOPPIO DEL CIBRÈO di Raffaella Galamini

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hi raddoppia, chi riapre in centro, chi sbarca a Firenze e chi sceglie la periferia. Le nuove aperture a Firenze fanno tutti contenti. Il Cibrèo, forte di un’esperienza quarantennale, festeggia il passaggio del testimone generazionale tra Fabio Picchi e il figlio Giulio con una nuova attività all’interno dell’hotel Helvetia Bristol Starhotels Collezione in via dei Vecchietti 5. Il menu del ristorante punta su due proposte: l’Italia in un boccone da condividere con la tavolata e l’Italia da gustare per chi preferisce il servizio à la carte. Da segnalare la presenza di un fornito cocktail bar con un’ampia proposta di signature per la gioia degli amanti della miscelazione. All’interno dello stesso complesso la pasticceria di Iginio Massari, pronta a partire a breve. Riapre invece la Ménagère in via dei Ginori. Chi la ricorda come il luogo più instagrammabile di Firenze può stare tranquillo. Dopo il restyling curato dall’architetto Claudio Nardi è ancora più bella e spaziosa grazie allo spostamen-

to del bancone bar e alla realizzazione di nuove sale ai piani alti mentre nel piano interrato ecco un gentlemen club con distillati e cigar room: una vera novità per Firenze. A raccogliere il testimone dello chef Fabio Barbaglini, Nicholas Duonnolo già sous chef che prosegue la sua esperienza in Ménagère con una cucina aperta da mattina a sera in linea con lo stile del locale. Dietro al bancone per i cocktail Luca Cinalli, nome apprezzato nel mondo della miscelazione internazionale. In via Maragliano ha invece aperto Tecum, una cucina di quartiere che punta sulla semplicità dei valori enogastronomici per una pausa pranzo veloce e aperitivi e merende da godersi in compagnia degli amici. In piazza Beccaria la grande novità del momento è Idola, catena già presente con i suoi saloon da parrucchiera a Roma e a Milano e oggi a Firenze con tante proposte per chi si prende cura dei propri capelli. Si va dalle diverse colorazioni alle extension.

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ANNUNCI BESTIALI di Raffaella Galamini Abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più la loro fedeltà, il loro attaccamento durante il periodo del lockdown. Costretti in casa h24 abbiamo cominciato a capire un po’ di più la loro psicologia e abbiamo cementato il rapporto con loro. I nostri cani, i nostri gatti sono stati ancor più fedeli compagni in quel difficile momento. Per chi ha un animale domestico questa pagina mensile vuole essere un punto di riferimento per apprendere attraverso i consigli di educatori cinofili come instaurare un corretto rapporto e capirne esigenze e richieste. Per chi invece vorrebbe adottare ma ogni volta trova una scusa e rimanda Lungarno offre un’occasione di stimolo e di riflessione e magari spinge al grande passo di aprire il cuore a un animale in difficoltà. Raccontando di volta in volta storie spesso anche difficili, in attesa del lieto fine da copione o, qualche volta, già concluse nel migliore dei modi. Con l’adozione e l’ingresso in una casa per cominciare una nuova vita.

GIORGIO

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Una casa per Giorgio, un felino che per la dolcezza e la voglia di contatto fisico con gli umani non può che essere definitivo un “gatto-cozza”. Adora stare sulle ginocchia e farsi accarezzare. Purtroppo, Giorgio ha una triste storia alle spalle: il suo proprietario non può più occuparsi di lui per seri motivi personali e quindi a malincuore ha cominciato a cercare una nuova sistemazione per questo bel micione. Il tentativo di inserirlo in una colonia felina non ha purtroppo funzionato: Giorgio si disperava e non riusciva ad abituarsi alla nuova collocazione. È quindi urgente trovare una casa e una famiglia pronte ad accoglierlo e ad assicurare un porto sicuro per questo gattone bianco e nero che ha 4-5 anni di età ed è sterilizzato. Attualmente si trova vicino a Pontedera, in provincia di Pisa. Per chi volesse avere informazioni e per eventuale adozione: 328 147 0263.

Disabile e per giunta in canile. È la storia di Lia, una cagnolina di taglia piccola (12 chilogrammi) e di 9 anni di età. Ha trascorso in canile oltre la metà della sua esistenza ma questo non ha lasciato strascichi sul suo carattere dolcissimo e festoso. Va d’accordo con gli altri cani e con i gatti. A causa di un lieve problema neurologico alle zampe posteriori non ha mai avuto richieste di adozione. Eppure, nonostante il piccolo handicap, Lia è perfettamente autonoma nei bisogni e non ha problemi a muoversi. Anzi, più si muove e più rinforza i muscoli e sta meglio. Ecco perché la vita in canile non è compatibile con la sua condizione e servirebbe tanto una famiglia pronta ad adottarla e ad amarla come merita. L’ideale per lei sarebbe una casa senza scale e con un piccolo giardino per potersi muovere un po’. Lia si trova al parco canile “La valle incantata” a Lajatico, in provincia di Pisa ed è seguita dall’associazione Amici degli animali a 4 zampe onlus. Info: 388-9929018.

I CONSIGLI DELL'ESPERTO di Marta Magrini, educatrice cinofila – Centro Cinofilo Cane Sapiens

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l cane può vivere come un momento di stress o addirittura con paura e con ansia il momento in cui rimane solo a casa anche se per un arco di tempo molto circoscritto. Per assicurarsi che la nostra assenza non diventi motivo di sofferenza, il primo passo da fare è inserire il più possibile quella parte della giornata in cui siamo fuori casa all’interno di una routine. Per l’animale così quelle ore saranno il preludio al nostro ritorno e ad altri

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momenti della giornata scanditi dall’abituale tran-tran. Capita poi che per noia il cane cominci a mordere e a rosicchiare quel che trova in giro per casa. Anche in questo caso vale sempre la pena lasciare in circolazione per le stanze e nella sua cuccia giochini e oggetti che l’animale possa mordere per ingannare il tempo. Eviteremo spiacevoli sorprese al nostro ritorno a casa e aiuteremo il nostro amico a quattro zampe a vivere meglio la nostra assenza.


PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo

Il Panforte

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vete mai provato a digitare “Dolce natalizio fiorentino” su Google? Quello che vi si presenterà è una lista di dolci perlopiù made in Siena, tra cui ricciarelli, ricciolina, copate e panforte. Quest’ultimo vanta origini leggendarie che raccontano storie diverse. Partiamo dai fatti: il panforte discende dal panpepato, che a sua volta discende dal panmelato, che era una semplice focaccia di acqua, farina, miele e frutta. Questa frutta fu croce e delizia di questo dolce, perché diventando acida, fece sì che il nome mutasse in pane acido, o meglio, fortis. Un dolce, questo, destinato all’upperclass tardo medievale perché ricco del costosissimo pepe, che si riteneva avesse proprietà afrodisiache oltre che medicinali, ragione per cui la preparazione era demandata all’Arte dei Medici e degli Speziali di Siena, arrivando talvolta ad essere prescritto come curativo. Tanto era il valore di panes piperatos et milelatos che veniva utilizzato come merce di scambio, a confermare che i carboidrati sono da sempre l’oppio dei popoli. Questo comfort food era tassa versata alle suore, che compaiono in due storie che ne raccontano l’origine. Suor Ginevra, rinchiusa in convento per un amore impossibile, pare venne distratta dal sentire la voce del suo amore dato morto nelle Crociate, tanto da versare una quantità inverosimile di pepe nell’impasto. Suor Berta invece pensò che un carico di spezie e pepe potesse rinvigorire i senesi indeboliti dall’assedio della città. Ma un’altra leggenda, sempre a sfondo marziale, sembra sia legata più alla fama che all’origine di questo dolce. Nella battaglia di Montaperti del 1260, in cui i Guelfi fiorentini subirono una storica disfatta dai Ghibellini senesi, tanto sanguinaria da esser rievocata più volte da Dante tra i suoi versi, pare che il segreto della vittoria delle armate ghibelline si nascondesse nell’aver tratto le forze dal far merenda con il super calorico panforte, a conferma che forse è vero che la gola uccide più che la spada.

SPIRITO LIQUIDO di Andrea Bertelli

Paura e delirio sotto l’albero tra i regali per evitare i parenti c’è il Singapore Sling. Quest’anno Un drink dal gusto unico, ricco di profumi e sfumature, fresco e asciutto, con una bevibilità estrema, nonostante il grado alcolico molto alto. Mentre lo sorseggerete sotto l’albero sentirete una morbida e vellutata carezza sul palato ed al secondo bicchiere il resto rimarrà un ricordo sbiadito. Un ottimo preambolo per un miscelato che ti spedisce in buca e appare anche nel film “Paura e delirio a Las Vegas”.

Ingredienti: - 3 cl di gin - 1,5 cl di cherry brandy - 0,75 di triple sec - 0,75 di DOM Benedictine (liquore alle erbe) - 12 cl di succo di ananas - 1,5 di succo di limone - 1 cl di granatina - 1 goccia di Angostura Preparazione: Raffreddate con il ghiaccio lo shaker e poi svuotatelo bene. Versateci il succo di lime assieme a quello d’ananas. Aggiungete il gin, il brandy alla ciliegia, il triple sec ed il DOM Benedectine. Finite il tutto con una goccia di angostura bitter ed una spruzzata di granatina per dare colore. Shakerate energicamente il tutto per una quindicina di secondi. Aggiungete alcuni cubetti di ghiaccio in un bicchiere hurricane o highball. Aprite e versate il contenuto. Per finire tagliate un triangolino di ananas o una scorza di limone a guarnizione, o se proprio volete ricreare quell’atmosfera anni ’80, aggiungete anche una ciliegia al Maraschino. Se avete un Natale particolarmente impegnativo, fatene una caraffa, in modo da non perdere tempo nei preparativi. Buon Natale, maledetti animali. 33


O ROSC OP O di Lulaida - illustrazioni di Francesca Arfilli

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ARIETE (21 Marzo-19 Aprile)

BILANCIA (23 Settembre-22 Ottobre)

Essere il primo segno dello zodiaco a volte può portare ad avere una posizione scomoda. Bene, il mese di dicembre si può riassumere così per voi: siete in una fase particolare della vita in cui le cose che avete non vi bastano più o meglio forse non vi servono. Abbiatene in ogni caso cura, perché gettar via il vecchio per il nuovo non sempre è saggio. Divinità: Demetra, dea del grano e del raccolto.

Siete un elfo di Babbo Natale, non c’è dubbio. È uno dei vostri mesi preferiti e vi riempie di buon umore da sempre. Non c’è alcun problema, se non quello di irritare il prossimo pretendendo che si adegui forzatamente al vostro spirito. Vi consiglio almeno di preparare un buon punch caldo per gli ospiti! Divinità: Maia, divinità ellenica, la più bella delle Pleiadi, figlie di Atlante.

TORO (20 Aprile-20 Maggio)

SCORPIONE (23 Ottobre-21 Novembre)

Le vostre vendette sono sempre esemplari. Molti vi imitano ma pochi riescono nell’impresa di emulare le vostre gesta. Dicembre con le sue feste non vi entusiasma perché si dovrebbe esser più buoni, ma non ne avete l’intenzione. La soluzione? Andate in letargo fino a Santo Stefano, vi prego! Divinità: Agrona, dea gallese della guerra.

Prima eravate abbattuti perché non volevate festeggiare il vostro compleanno, ora perché non siete inclini allo spirito natalizio. Con voi è sempre una battaglia a chi sta più male. Vi prego, lasciate da parte un po’ delle vostre nevrosi e troverete quella cosa che vi piace, la gioia. Divinità: Ecate, la dea oscura associata ai fantasmi e all’oscurità della luna.

GEMELLI (21 Maggio-20 Giugno)

SAGITTARIO (22 Novembre- 21 Dicembre)

Quest’anno siete diventati più morbidi in fatto di torroni e panettoni, tanto che avete iniziato a pensare con largo anticipo ai regali di Natale e persino agli addobbi in casa. Ma cosa vi sta succedendo? Non preoccupatevi: questa tregua fatta di canti e fiocchi rossi durerà molto poco, tornerete presto ad essere voi stessi. Divinità: Dioniso, dio greco del vino.

Quanto mi piacete voi, sempre positivi, sempre disposti a veder il lato positivo delle cose. Ultimamente però siete stanchi della routine e avete deciso di concentrarvi un po’ di più su di voi e sulle vostre esigenze. Attenzione solo a non esagerare, perché mi piacete allegri e positivi, ma non egoisti, mi raccomando. Divinità: Ra, antico dio egizio del sole.

CANCRO (21 Giugno-22 Luglio)

CAPRICORNO (22 Dicembre-19 Gennaio)

Lo so, dicembre è arrivato, di nuovo! Nonostante i miei tentativi di rendervi meno asociali, resistite sulle vostre posizioni, senza spostarvi di un millimetro e quel che è peggio nemmeno vi interessa cambiare anche solo in minima parte. Contenti voi… ricordate però che spesso si raccoglie ciò che si semina. Divinità: Pomona, ninfa di legno.

Mille ne pensate e duemila ne fate. Non riuscite proprio a prendervela calma con la vita. Sebbene non abbiate impegni, voi dovete e volete andare di corsa. Siete un po’ delle schegge impazzite che travolgono qualunque cosa incontrino, ma state attenti a non perdere pezzi per strada, perché a Natale potrebbero servirvi. Divinità: Noce, dea egizia del cielo, il cui corpo forma la volta celeste.

LEONE (23 Luglio-23 Agosto)

ACQUARIO (20 Gennaio-19 Febbraio)

Siete molto forti e adesso state iniziando ad accorgervene. Rimanete saldi e fermi in questa convinzione perché il mese di dicembre, con Natale annesso, riuscirà a darvi le risposte che state cercando. State sereni, saranno verità che già conoscete e non vi sconvolgeranno, anzi. Divinità: Giunone, regina romana degli dèi e protettrice dello Stato.

Tutti gli altri segni dovrebbero prendere voi come esempio di calma e quiete. Anche nelle tempeste e negli imprevisti, riuscite spesso ad essere propositivi e soprattutto leggeri. Questa leggiadria vi tornerà utile durante le feste per schivare regali brutti, finti sorrisi e qualche bacio di troppo prima del cotechino. Divinità: Freyja, dea della mitologia nordica dell’amore, della bellezza e della magia.

VERGINE (24 Agosto-22 Settembre)

PESCI (20 Febbraio-20 Marzo)

Questa volta i consigli non ve li darò. Sì, avete sentito bene. È molto difficile riuscire a scalfire la vostra corazza perché quando siete sicuri di una cosa non permettete a nessuno di farvi ragionare: per voi non esistono punti di vista alternativi, nemmeno se si tratta di dirvi che il pandoro con il cioccolato è più buono. Avete ragione voi, buone feste. Divinità: Marte, dio romano della guerra.

Anche se la maggior parte di voi pensa di essere astemia, non lo è. Questo per dirvi che ultimamente avete una strana percezione della vostra persona: pensate di mettervi un abito rosso, ma una volta usciti vi rendete conto che è blu. Fate attenzione a questi piccoli scivoloni soprattutto quando vi troverete sotto il vischio! Divinità: Le Grazie, le dee delle cose piacevoli.




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