Lungarno n. 103 - febbraio 2022

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Febbraio 2022 - N. 103



Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 103 - Anno XI - Febbraio 2022 Rivista Mensile

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Editoriale

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Firenze nel metamondo Damien Hirst e gli NFT

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Montauto, la villa dai mille volti

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Testo a fronte La scena muta del Museo della Lingua Italiana

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Dirt Tapes Diventare showrunner

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Un’utopia adamitica - il Monte Verità

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Anton Sconosciuto Una vita senza BigTech

Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

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Personaggi fiorentini È tutto nei termini

Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi

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Scatti emergenti

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Lavignetta

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L’Agenda di febbraio

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Febbraio da non perdere

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Ciak, si legge: Pagliai Film Group Up & Down

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la Pergola resiste Brevi cronache librarie

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Città in musica Minimondo

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Frastuoni

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Amorazzi

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Gucci raddoppia in piazza della Signoria Lo Zigozago

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Annunci bestiali I consigli dell’esperto

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Palati fini Spirito Liquido

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Oroscopo

ISSN 2612-2294 Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze N. ROC 32478

Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Martina Vincenzoni Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Michele Baldini, Martina Vincenzoni, Daniel C. Meyer, Irene Tempestini, Carlo Benedetti, Niccolò Protti, Alessia Cersosimo, Luca Paralovo, Caterina Liverani, Emanuele Nesti, Leonardo Cianfanelli, Daniele Pasquini, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Virginia Landi, Amanda Martín-Dombrowski, Lafabbricadibraccia, Tommaso Chimenti, Giulia Focardi, Riccardo Ghilardi, Susanna Stigler, Francesca Corpaci, Costanza Ciattini, Comari sull’Uscio, Raffaella Galamini, Marta Magrini, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lulaida, Francesca Arfilli, Marta Goldin. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.



EDITORIALE di Jacopo Aiazzi

La città museo

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’è qualcosa di incredibilmente contorto nel braccio di ferro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il Soprintendente alle Belle Arti Andrea Pessina. Pietra dello scandalo - anche se la metafora migliore sarebbe quella della goccia che fa traboccare il vaso - la mancata proroga di 45 giorni della ruota panoramica ai giardini della Fortezza. Ruota e giorni di proroga si aggiungono ad anni di botta e risposta, dinieghi e sgambetti, proiezioni volute da tutti ma anche da nessuno. Per non tornare con la memoria a quel tocco marinaresco dato dalle transenne cordate sul sagrato della chiesa di Santo Spirito. Sarebbe come entrare in un museo a gestione sclerotica. Il proprietario del palazzo non è d’accordo con il direttore del museo ospitato. Così, quel muro rimane adorno soltanto di chiodi, perché le opere esposte potevano urtare la sensibilità dell’8,3% del pubblico pagante; l’installazione sonora è stata smantellata il giorno dopo a causa delle lamentele di un vicino e l’unica opera interattiva è resa inaccessibile al pubblico come forma di protesta dal curatore stesso. La rampa dei disabili non è mai stata installata a causa del mancato accordo sulle relative spese tra il direttore del museo e il proprietario del palazzo. Il biglietto non ha però subito sconti, né i visitatori delusi hanno ricevuto alcun rimborso e l’attrazione migliore rimane l’uscita di emergenza. Insomma, particolare ma non ci tornerei. Firenze, al di là dei braccio di ferro interni, dei palazzi rinascimentali e dei grandi eventi, è ormai un deserto. Non ci sono attività artistiche dal basso, di happening neanche a parlarne, associazioni emergenti, nuove riviste e collettivi artistici non pervenuti; si cerca di restare a galla per non annegare tra un lockdown per tutti e uno individuale. Sembrano esserci solo iniziative - molte delle quali di gran successo - “col patrocinio di…” e poco altro. Il Festival di Letteratura Sociale, nel chiostro di Sant’Apollonia, può sembrare un’eccezione; la prossima sarà la settima edizione. Uno spazio in disuso in pieno centro diventato un contenitore creativo per il collettivo La Polveriera. Da quanto tempo, invece, non appare un foglio ingiallito con una nuova poesia appesa su una parete del centro? “Non c’è tempo per gestire le passioni se devo passarlo a prenotare tamponi”, potrebbe essere una risposta. Una situazione globale, ma che da noi sembra iniziata con un po’ di anticipo rispetto alla pandemia. Se “giovane” forse non è il termine giusto, di sicuro si sente la mancanza di qualcosa di ribelle. La vicina Bologna (di cui ignoriamo i rapporti tra Comune e Soprintendenza) ha davvero poco da invidiarci, eppure ad ogni angolo del centro è facile imbattersi in qualcosa di strano e curioso che sulla via di ritorno ti lascia sempre il fastidioso ricordo di essere stato in un posto vivo. Un posto che resiste.

IN COPERTINA

Magic Florence di Marta Goldin Marta Goldin (classe 1994) vive ad Este, si diploma in Grafica Pubblicitaria ed inizia a lavorare come illustratrice freelance. Nel suo percorso collabora con alcune riviste, tra cui Altri Animali Rivista, Argo Online e Indiemagazine Italia. Lavora con l’etichetta discografica La Grande Onda di Tommaso Zanello alias Piotta. Nel 2021 ha pubblicato su Il Corriere della Sera ed è edito il suo primo fumetto “DESIDERIUM” nell’antologia Senza Fine di ColtelloComics. E-mail: martaastratta@gmail.com Web: https://martagoldin.weebly.com/ IG: https://www.instagram.com/mortesumarte/


DAMIEN HIRST E GLI NFT di Martina Vincenzoni

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FIRENZE NEL METAMONDO di Michele Baldini

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a pandemia ha accelerato, giocoforza, il processo di digitalizzazione già in atto. Il 2022 inizia con due notizie geopoliticamente distanti, ma in realtà (è proprio il caso di dirlo) connesse: il lancio della piattaforma Meta e le rivolte in Kazakistan. Bloccare l’accesso a internet (e uccidere civili) a un capo del mondo può generare perdite milionarie (per ora in bitcoin) all’altro. Il trait d’union? Il controllo, la tracciabilità, i dati. Uno scenario sempre meno fantascientifico e sempre più (meta)reale? Immagini, video, animazioni: ogni creazione digitale che vuole essere unica (e quindi vendibile e monetizzabile) ha bisogno di qualcuno che ne comprovi l’autenticità, inserendola in appositi registri digitali: dati virtuali contenuti in server fisici. Questo è il quadro (hyper) globale, ma torniamo a Firenze, a Rifredi. Qui ha base un’agenzia di comunicazione e produzione digitale: la Monogrid. Fresca dell’Italian Digital Design Award per il 2021, Monogrid ricerca e produce contenuti digitali, virtuali e multimediali per le aziende, ma continua con la sperimentazione di progetti in proprio, tra cui due, prossimi al

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lancio. Il primo è MASKERADE, ovvero delle vere maschere virtuali animate 3D da poter acquistare e “indossare” nel Metaverso. Il secondo riguarda la Digital Fashion. Ovvero? Lo sviluppo di una linea di abbigliamento virtuale, acquistabile e indossabile in realtà aumentata o con avatar digitali, per esempio su videogiochi o su Instagram. L’autenticità è garantita da un NFT. Non mi sorprende che sempre più i grandi marchi di moda stiano avviandosi verso le collezioni virtuali. Da profano chiedo al CEO di Monogrid, Francesco Bernabei, di spiegarmi di che stiamo parlando. “Gli NFT (Non Fungible Token) sono una sorta di contratto che garantisce l’autenticità e la proprietà dell’oggetto acquistato, tutelando il proprietario dalla contraffazione che per un bene digitale, pensiamo a un’immagine, può essere fatta semplicemente con Ctrl+C e Ctrl+V. Questi vengono registrati su una blockchain, cioè su un registro digitale di transazioni, immutabile, agganciato a un sistema di criptovaluta, nel nostro caso Ethereum”. Gli chiedo a questo punto come questo possa cambiare (e in quanto tempo) il mondo dell’arte e della creatività. “Siamo ancora in un periodo pionieristico e quindi di forte fluttuazione, sia qualita-

n un’operazione nota come “The Currency”, Hirst ha venduto gli NFT di diecimila opere fisiche per 2000$ l’uno. Le opere – fogli di carta dipinti a pois - sono blindate e ogni proprietario ha tempo fino al 27 luglio per scegliere se tenere l’NFT o avere l’opera fisica. Se sceglierà l’NFT, l’opera sarà distrutta, e viceversa. Sia gli NFT che i dipinti potranno essere rivenduti: ma cosa avrà più valore a quel punto? Hirst trasforma le opere in una valuta, fino al paradosso per cui il loro valore economico potrebbe sopravvivere alla distruzione delle stesse.

tiva che monetaria. Certo è che più sarà il tempo che la gente passerà su piattaforme digitali più queste forme espressive ed economiche si diffonderanno. In Italia le cose si stanno muovendo e sono molti gli artisti e i creativi che si stanno avvicinando al mondo della criptoarte, alcuni con successo”. Per Carlotta Mazzoli, curatrice e advisor di arte contemporanea, fiorentina, “gli NFT sono una sorta di aggiornamento di quello che è una necessità sempre più urgente dagli anni ‘70, cioè da quando l’arte diventa anche video e multimedium. Il problema dell’autenticità e dell’unicità è sempre esistito, sono il livello e la fedeltà di riproduzione che sono costantemente aumentati. Al di là del metodo però, o della forma espressiva, quel che conta, nell’arte come altrove, è la qualità. Se un artista è mediocre troverà difficilmente uno sbocco economico sia nel mercato tradizionale che in quello cripto”.


MONTAUTO, LA VILLA DAI MILLE VOLTI di Daniel C. Meyer foto di Irene Tempestini

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ille anni, ma non li dimostra: il castello di Montauto è un edificio maestoso, dal fascino magnetico, che si erge sulla sommità di un poggio che domina la Chiantigiana, tra Grassina e l’Impruneta. Fu edificato nell’anno 980 dalla famiglia Gherardini, e tra i secoli XIII e XIV fu al centro di aspre contese tra i guelfi e ghibellini prima, e i guelfi bianchi e neri poi. Passò poi di mano in mano attraverso famiglie aristocratiche quali gli Adimari, i Pegolotti, i Banchi, i Montauti, i marchesi Niccolini, i Bellucci Mascagni e altre ancora, finché nel 1957 non fu acquistato dall’editore Enrico Vallecchi, proprietario dell’omonima casa editrice; oggi, ci vivono suo figlio Pier Francesco e la moglie Giuliana Lenzi. Uno splendido incastro di epoche differenti, un “manuale di storia dell’arte” su pietra, che si snoda attraverso Medioevo, Rinascimento, Barocco e ristrutturazioni otto-novecentesche: dalla loggia a grottesche alla sala di Didone ed Enea, dalla galleria dei ritratti alle sale delle Allegorie, fino alla Stanza delle Civette, e molte altre ancora, è un vero e proprio museo, ricco di sculture, dipinti, arredi e affreschi di inestimabile valore. Enrico Vallecchi proseguì nell’opera,

trasformando Montauto in un punto di riferimento per l’arte e raccogliendo le opere dei più grandi artisti del tempo, che a Montauto erano di casa: un’importantissima collezione, in cui spiccavano opere di Giovanni Fattori, Primo Conti, Guido Peyron, Medardo Rosso, Ardengo Soci, nonché sculture di Carlo Carrà ed Henry Moore. E non mancano mille curiosità: dai finti muri che celano stanze segrete, ai tunnel scavati sotto il castello per le fughe in caso di assedio, fino al ritratto a matita di Adolf Hitler che fa mostra su camino cinquecentesco, dipinto dai soldati tedeschi che al tempo della Seconda guerra mondiale avevano forzatamente requisito il castello (e si dice che le loro armi siano ancora nascoste da qualche parte…). Ma la storia del castello si arricchisce sempre di nuovi capitoli: l’ultimo è quello della sua trasformazione attuale in una residenza artistica. Nel solco ideale del mecenatismo di Enrico Vallecchi, il figlio Pier Francesco e la moglie Giuliana hanno deciso infatti di ospitare nelle stanze del castello musicisti e artisti; oggi, a Montauto vivono un violoncellista, un soprano, un pianista, un flautista, un violinista e un designer. Una grande “famiglia allargata”, in continuo cambiamento (età media: venticinque anni), che organizza periodicamente concerti e serate, in cui i ragazzi mettono in mostra tutto il loro talento,

ma soprattutto si divertono e condividono la loro arte. Non solo: si mettono anche a disposizione per mantenere intatta la bellezza del castello e per contribuire alla comunità; c’è chi cucina, chi pulisce, chi fa giardinaggio, chi restaura… Il designer israeliano Chanan Gardi, il primo e il più anziano degli ospiti, un punto di riferimento e un “padre spirituale” per tutti gli altri coinquilini, spiega: “Siamo di fronte ad un bellissimo esperimento sociale, una sorta di “kibbutz autogestito”, che prosegue gli ideali di Adriano Olivetti, in cui ognuno contribuisce con la sua arte e con il suo impegno. Questi ragazzi sono il futuro dell’Italia: in un momento in cui ci sono bellissime strutture a rischio di decadenza, che rischiano di essere svendute, loro difendono con il loro impegno il loro territorio, e la storia che rappresenta”. L’ennesima rinascita per il castello di Montauto. La storia continua… fino al prossimo capitolo.

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TESTO A FRONTE di Carlo Benedetti

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esto [come si diventa un libro] è un salone del libro e dell’editoria previsto alla Stazione Leopolda i prossimi 25, 26 e 27 febbraio. Nato dalla collaborazione fra Todo Modo e Pitti, e atteso al debutto nell’ormai lontanissimo 2020, si aggiunge ad altri due festival cittadini legati alla lettura: Firenze RiVista e La città dei lettori. La Stazione Leopolda sarà per l’occasione organizzata in sette stazioni e ognuna racconterà una fase della vita di un libro: dal lavoro dello scrittore a quello dei lettori, ospitando incontri, presentazioni ed eventi. Le due grandi navate vedranno gli stand delle case editrici presenti – dalle maggiori a quelle indipendenti – adottando una formula inedita: solo 40 titoli

a testa. Nell’era della sovrabbondanza informativa less is more? Ambizioso il programma: oltre alle attività previste alla Leopolda, con un gioco di preposizioni, nasce Pretesto, pre-salone all’interno di librerie, musei e gallerie d’arte, negozi e luoghi di ritrovo della città, e Contesto, salone “off” negli stessi giorni, ma aperto ai tanti luoghi di cultura fiorentini. La bibliodiversità, ossia la diversità culturale applicata al mondo del libro, è uno dei cardini del salone che aspira ad una presenza paritaria di editori piccoli e grandi e quindi di pubblici diversi: appassionati lettori, addetti ai lavori, esperti e semplici curiosi. L’altro è una sinergia con la città e gli operatori culturali. Qualche edizione fa, al blasonato Salone del Libro di Torino era stato creato uno spazio Superfestival che accoglie-

va i principali festival culturali italiani dando loro visibilità e risonanza. Vista la ricchezza di Firenze, Testo potrebbe farsi ispirare? Infine, aleggia su Testo, così come su tutti gli altri eventi culturali di questo inverno, l’ombra lunga di una pandemia che non demorde. Le misure anti-covid sono già previste e ci auguriamo siano sufficienti a convincere i lettori a partecipare.

LA SCENA MUTA DEL MUSEO DELLA LINGUA ITALIANA di Niccolò Protti

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uando si varca il portone d’ingresso non si può che volgere gli occhi in direzione dell’imponente scala elicoidale progettata da Giuseppe Martelli. La sinuosa struttura conduce al piano nobile, quello che ospita la collezione permanente del museo: quindici sale in cui si ripercorre la storia dell’italiano – partendo dalle origini fino alle prospettive per gli anni a venire – e in cui sono presenti anche spazi dedicati ai laboratori e alla didattica”. Questo è ciò che si potrebbe raccontare entrando all’interno dell’ex Monastero Nuovo, lo stabile del complesso di Santa Maria Novella che affaccia su via della Scala e che è destinato a ospitare il Museo della Lingua Italiana. Ma appunto, per adesso – rimanendo nell’ambito della lingua – siamo costretti a parlare al condizionale. Al momento, infatti, del progetto nato in seno al libro “Il museo della lingua italiana” del linguista Giuseppe Antonelli – che immaginava la creazione di un museo dedicato

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all’italiano su modello del Museo della Lingua Portoghese di San Paolo ma anche degli oltre settanta altri musei della lingua sparsi nel mondo – si sono perse le tracce e le comunicazioni a riguardo scarseggiano: da MUS.E affermano che non ci siano buone nuove dal fronte, mentre Luca Serianni – coordinatore del comitato scientifico – ci dice che “i lavori per l’allestimento stanno andando a rilento (per vari motivi tra cui, prevedibilmente, la difficoltà di sopralluoghi in piena pandemia)” e che crede “sia molto improbabile inaugurare qualcosa a breve”. L’inaugurazione di cui parla Serianni si riferisce alle parole del Direttore generale dei Musei italiani Massimo Osanna il quale, a dicembre 2021 in occasione di “TourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale” svoltosi proprio a Firenze, dichiarò che a gennaio 2022 ci sarebbe stata l’intenzione – condizionale passato – di aprire due delle quindici sale per offrire una preview di quello che sarà il progetto finale.


DIRT TAPES

ALTA FEDELTÀ ALLE MUSICASSETTE di Alessia Cersosimo • foto di Luca Paralovo

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’è un po’ di Toscana nel ritorno delle musicassette in Italia. Da qualche mese è nata Dirt Tapes, etichetta discografica indipendente che stampa solo su cassette, fondata da Karim Qqru, batterista degli Zen Circus, che ha vissuto a Pisa, attualmente affiancato da Giacomo Coveri, licensing advisor e pratese doc. Una Tapematic del 1991 e la voglia di recuperare il mood per cui “quando usciva un disco e costava tanti soldi, lo fondevi, lo passavi in cassetta, lo ascoltavi con il walkman, in cd, arrivavi a riconoscere fra una canzone e l’altra lo scricchiolio del chip della batteria”, come ci racconta Karim. Questa magia, svani-

ta con l’avvento del digitale, ci riporta a quando erano i tuoi amici a registrarti una cassetta con le canzoni che ascoltavi, nei primi mix. Secondo Giacomo era “un atto d’amore puro” perché richiedeva che tu stessi lì mentre registravi. Dirt Tapes vuole far riscoprire l’essenza emotiva degli oggetti. Ecco allora il tape – roller, un walkman ibrido trasparente, dotato di cavo usb, cassette vergini o una selezione di dischi del passato sigillati. Tra le nuove stampe, in tiratura limitata, album mai usciti prima su cassetta: I tre allegri ragazzi morti, Calibro 35 e Dente, per citarne alcuni. La grafica potentissima, ideata dai ragazzi, è curata da Veronica Simionato. Le musicassette, realizzate con un nastro meno inquinante e vendute

senza la plastica trasparente, in un’ottica di ecosostenibilità, trovano la critica di quei collezionisti che non ascoltano ciò che comprano. “Tutta gente a un passo dalla pazzia, chiaro”, per dirla alla Nick Hornby in “Alta Fedeltà”. La commercializzazione, oltre che sul sito, avviene anche tramite negozi selezionati, come Danex Records a Firenze, grazie a Simone Rossi della fiorentina Audioglobe, che ha creduto nel progetto. Karim e Giacomo sono cresciuti nei negozi di dischi, Wild a Pisa e Contempo a Firenze e, forse, sono proprio quei ragazzini che ritroviamo ancora oggi in questa piccola grande rivoluzione.

DIVENTARE SHOWRUNNER di Caterina Liverani

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e prima erano una distrazione piacevole e spesso meno impegnativa e più breve di un film, ora, complice il proliferare di piattaforme a costi competitivi e di mega-produzioni che coinvolgono paesi diversi e grandi nomi, le serie tv sono diventate veramente parte del nostro quotidiano. Storie vere o verosimili, romanzi di successo riadattati per lo schermo, fantascienza, dramma, commedia: l’offerta di un intrattenimento breve ma di qualità sembra non saturarsi mai. Di pari passo a un incremento così significativo di un ben preciso tipo di industria, che corre parallela a quella cinematografica, si sviluppano nuove maestranze sempre più specializzate nel seguire la serialità e le sue specifiche esigenze nella realizzazio-

ne. Lo showrunner è il deus ex machina di una serie, dalla stesura della sceneggiatura (sia questa un riadattamento o un soggetto originale) fino alla sua distribuzione e commercializzazione, passando per il casting, la scelta delle location e la post-produzione. Tra regista e produttore, lo showrunner è forse più un “genitore” della serie, ovvero colui che dà la sua impronta originale che rende, all’interno del mare magnum delle offerte, il suo prodotto unico, originale e forse, aspetto più importante, non soggetto a invecchiamento o superamento. Un esempio? Matthew Weiner, che di “Mad Men” è stato creatore e showrunner capace di conferire alla serie un fascino inossidabile al tempo che passa. La showrunner più pagata al mondo? Shonda Rhimes, ovviamente, che del suo stile avvincente e romantico ha fatto un vero e proprio brand (“Grey’s

Anatomy”, “Scandal”, “Bridgerton”). La buona notizia è che, vista la crescente e cruciale importanza di questa figura, è in arrivo nei prossimi mesi in Toscana presso Manifatture Digitali Cinema Prato un laboratorio organizzato in collaborazione Good Girls Planet, fondatore dell’ITTV Festival di Los Angeles, di formazione professionale dedicato al mestiere di showrunner. Se avete un’idea e volete apprendere gli strumenti didattici per svilupparla tenete quindi d’occhio il sito manifatturedigitalicinema.it e i suoi social. 9


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popolamento 3 cinghiali di rinforzo per tutti

carica bestiale

Primo attacco, tutti i dadi ottengono +1

Cinque tribù di cinghiali si contendono I TERRITORI, scegli chi impersonare e coMbatti COME NON HAI MAI FATTO.

GNAMO! CONQUISTA LA TOSCANA.

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UN’UTOPIA ADAMITICA

IL MONTE VERITÀ di Emanuele Nesti

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emma alpina del Canton Ticino, il Monte Monescia si fa protagonista della nuova mostra al Museo del Novecento di Firenze con “Monte Verità: Back to Nature”. Il progetto ripercorre l’esperienza utopica portata avanti all’inizio del Novecento da Henri Oedenkoven ed Ida Hofmann, con l’obbiettivo di farsi profeti di una Lebensreform, ovvero di una radicale riforma della vita. Ispirati da una filosofia comunitaria e pacifista, tentarono di elevare e nobilitare l’essere umano praticando quotidianamente la meditazione, la danza, il nudismo e seguendo una dieta vegana, dando origine ad una comunità adamitica tanto avanguardistica quanto utopica. La sede del loro esperimento sociale fu scelta dai fondatori stessi in un monte del Ticino per le sue qualità benefiche, date dalla

purezza delle acque del lago e dalla freschezza dell’aria montana; insediandosi sui resti di un’antica fortezza celtica, chiameranno la loro terra “Monte Verità”, volendo trasmettere il senso di purezza incontaminata di un’esistenza autentica. Centro rivoluzionario avverso al mondo borghese, contaminato dai germi della violenza e della guerra, molte furono le figure che vissero per dei periodi all’interno di una delle tante capanne costruite intorno al padiglione centrale in stile liberty: dall’anarchico Bakunin allo psicologo Carl Jung, dallo scrittore Hermann Hesse (che qui scrisse “Demian” e fu ispirato per la composizione di “Siddharta”) all’architetto Bauhaus W. Gropius. Uno degli artisti che più fu influenzato dalla sua esperienza sul monte fu senza dubbio Fidus, soprannome di Johann Höppener, artista simbolista autore dell’iconica immagine mostrata in foto, un ragazzo con

le braccia spalancate verso il lago e verso il cosmo; non solo Fidus, ma numerosi artisti parteciparono a questa rivoluzione, tra cui molti dadaisti come Hugo Ball e astrattisti come Klee. La mostra, curata dal direttore del museo Sergio Risaliti, con Nicoletta Mongini e Chiara Gatti, è visitabile tutti i giorni della settimana dalle 11 alle 20 escluso il giovedì.


ANTON SCONOSCIUTO TRA IL VECCHIO E IL NUOVO, VERSO IL FUTURO di Leonardo Cianfanelli

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onoscevamo Anton Sconosciuto come batterista degli Oga Magoga e dei Kostja, e come pupillo di quella fucina di talenti musicali chiamata Siena Jazz, ma la recente vittoria dell’ultimo Rock Contest di Controradio ha lanciato anche una sua promettente carriera solista. “Nel corso degli ultimi 4-5 anni ho sempre composto brani mentre militavo in alcuni progetti come batterista, ma anche corista e spesso co-arrangiatore”, ci racconta Anton. “Ad un certo punto però le idee che si accumulavano, insieme alla scoperta di alcuni sound e nuove band, hanno reso sempre più chiara nella mia testa la necessità di creare un progetto che mi vedesse come cantante e compositore, oltre che come semplice batterista”. Dell’esperienza Rock Contest ricorda: “È stata di fatto un susseguirsi di incredulità. Tutto è scivolato via con un costante, grande senso di gratitudine e sorpresa di cui vado molto fiero e che mi porterò dietro

per molto tempo. La vittoria del Primo Premio è stata in un certo senso semplicemente la ciliegina sulla torta di un’esperienza che già da sola mi avrebbe dato una grande spinta per il futuro”. La sua musica è uno sbilenco e affascinante mix di vecchio e nuovo: “I primi nomi che mi vengono sempre in mente sono Damon Albarn, Andy Shauf, Sufjan Stevens e Mac DeMarco, tutti artisti che in qualche modo sono riusciti a creare, anche se in un ambito per la maggior parte pop, dei nuovi universi sonori estremamente riconoscibili. Questa ricerca del proprio spazio e della propria identità sonora è un qualcosa che mi affascina moltissimo”. Sul suo futuro prossimo Anton Sconosciuto ci confessa: “Spero tanto di avere la possibilità di esprimermi il più possibile e con sincerità, che sia con un disco oppure suonando dal vivo. Posso anticipare che ho tanta musica che non vedo l’ora di far ascoltare. Avere già avuto su di essa dei bellissimi riscontri da parte del pubblico mi porterà senza dubbio a puntarci, nel prossimo futuro, al massimo delle mie possibilità”.

UNA VITA SENZA BIGTECH di Daniele Pasquini

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on si tratta delle voci di luddisti, di refusenik tecnologici, né tantomeno di complottisti patologici. Quelle raccolte dal giornalista Andrea Lattanzi nel servizio “Una vita senza BigTech” - pubblicato su Repubblica.it e fresco vincitore del Premio “Letizia Leviti” - sono le storie di coloro che hanno scelto di modificare il proprio rapporto con Internet ricercando delle alternative. Rinunciando ai più noti servizi “gratuiti” dalle BigTech come Facebook, Google, Apple (come sappiamo la gratuità nasconde un inghippo: come recita l’adagio, “se non stai pagando per un prodotto, il prodotto sei tu”) si tratta di un’indagine su strumenti che tutelano la proprietà e la sicurezza dei dati e non profilano l’utente, con tutto quel che comporta in termini di libertà personale. Il documentario di circa 20’, disponibile

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online, presenta prospettive inedite: si va dall’ingegnere che ha installato in casa un server personale per gestire i documenti in cloud, fino all’esperienza dei ragazzi di Fridays For Future Italia, che hanno migrato il loro sito in un data center alimentato a energia solare; c’è chi a Gmail preferisce Tutanota o Protonmail, chi ha disinstallato Whatsapp e ha scelto Signal, e chi ha eletto Mastodon ad alternativa dei più popolari social network. O ancora, il motore di ricerca DuckDuckGo, i video di PeerTube, gli smartphone privacy-friendly di E. Foundation. Nelle motivazioni del premio, la giuria ha sottolineato che quello di Lattanzi è un lavoro “politico, nel senso più alto del termine (…). Un progresso diverso è possibile”. È lo stesso autore, in un’intervista a Fanpage. it, a ribadire l’urgenza di una seria riflessione politica: “non può passare tutto dai server di società multinazionali private, oggi serve un governo pubblico dei dati,

Guarda il documentario su repubblica.it

servono regole nuove perché oltre la profilazione c’è un enorme problema di controllo sulle persone, di predizione del loro comportamento e questa cosa è sconvolgente”. Andrea Lattanzi, nato nell’87 a Carrara, ha studiato e lavorato per oltre 10 anni a Firenze. Tra i fondatori del magazine Riot Van, ha collaborato con varie testate, tra cui Corriere Fiorentino e La Repubblica. Il premio “Letizia Leviti”, dedicato alla giornalista di SkyTg24 prematuramente scomparsa, viene consegnato ogni anno a Firenze ai giovani giornalisti under 35.


PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti - illustrazione di Marcho

(È) TUTTO NEI TERMINI di Michele Baldini e Virginia Landi

Parole d’amore Febbraio un tempo era il mese della relazione (San Valentino) e della convivialità (Carnevale). Scongiurando per entrambi gli appuntamenti la modalità remota e scongiurando che il nome del mese venga associato alla febbre anziché al suo etimo originario che significa – guarda caso – purificazione (dal latino februus), proponiamo due termini, entrambi anglosassoni che con entrambi i casi – ahinoi – hanno un po’ a che fare.

Luisanna Messeri

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ugenio Giani, su Facebook, piace a 171mila persone. Dusan Vlahovic a 67mila. Così, giusto per dare un po’ di numeri. Luisanna Messeri, su Facebook, piace a 222mila persone. Più o meno come Vlahovic e Giani messi insieme. Non credo - ma non è detto che Luisanna abbia l’ambizione di fare la Presidente di Regione. E non credo - ma non è detto - che sarà presto capocannoniere della Serie A. Perché Luisanna ha già i suoi mille interessi. Si presenta come chef ed è un volto noto di quei cosiddetti cooking show, ma in realtà è solo un modo per nascondere il fatto che è prima di tutto una donna colta. Per intenderci: voi lo sapete perché si dice tagliare alla Julienne? Ecco, nemmeno io. Ma come minimo Luisanna quel Julien lì lo conosce di persona e a tagliare la verdura gliel’ha insegnato lei. Voi conoscete la differenza tra caponata e ratatouille? Nemmeno io. Ma Luisanna di differenze ne conosce almeno cinque. Voi conoscete la storia della crema Chantilly e di Francois Vatel? Ok, quella io la conosco e vi consiglio di leggerla, perché vale la pena. Di sicuro Luisanna la conosce. E come se non bastasse è anche una donna divertente. A cui la tavola piace imbandirla, ma pure celebrarla. Insomma, questa lunga serie di lodi è palesemente scritta per il solo fine di farmi invitare a pranzo o a cena, ma sia chiaro che non disdegno neppure la colazione.

Booster /‘bu:stə/, it. /‘buster/ s. ingl. [der. di (to) boost “spingere”]: generalmente qualcosa che spinge, che aumenta la potenza, come le turbine di un missile o la terza dose del vaccino anti-covid. Scooter 50 cc. piuttosto noto e diffuso tra i ’90 e gli anni ’00. Torna in auge nel 2019 grazie al pezzo riempipista della giovane artista trap Anna: “Ci beccavamo nel bando, sopra il Booster. Anna fattura e no, non parlo di buste. Mando tutto io, svuota il freezer, c’è un passaggio assicurato sopra questo diesel”. Ghosting /gə́wsdɪŋ/ s. m. inv. [dall’inglese ghost]: comportamento di chi interrompe senza spiegazioni una relazione (per lo più sentimentale, ma anche di amicizia o lavorativa) scomparendo e rendendosi irreperibile. No, purtroppo non si tratta del cinefanclub del film cult con Patrick Swayze e Demi Moore ma di una vera e propria tecnica impiegata da alcune tipologie di casi umani. Tra le possibili traduzioni italiane di fare ghosting, se ne possono elencare diverse: dal verbo come fantasmare e fantasmizzarsi (neologismi a tutti gli effetti), alle perifrasi dileguarsi come un fantasma, fare come un fantasma, diventare un fantasma e simili, fino al più fantasioso farsi di nebbia, anche se la forma inglese viene percepita come più sintetica e immediata. Ragazz* in campana questo mese e a chi fa “ghosting”, che resti invisibile.

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SCATTI EMERGENTI di Amanda Martín-Dombrowski

(UN)VAXXED

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el suo progetto fotografico “(UN)VAXXED”, Francesco Andreoli documenta la complessa tematica della vaccinazione in Italia, tornata al centro dell’attenzione con l’insorgere del Covid-19. È sua madre, infermiera nel reparto vaccinazioni dell’ospedale Ramazzini di Carpi, che con i suoi aneddoti quotidiani suscita il suo interesse per l’argomento: “Certe persone quando vengono in ambulatorio tremano per tutto il tempo della visita, sono terrorizzate dall’idea di farsi vaccinare, e non è la paura dell’ago ma del vaccino”. La curiosità di comprendere i motivi che spingono così tante persone a non accettare i vaccini lo porta a realizzare quella che lui chiama una “foto-inchiesta”. Nel corso del lavoro ha intervistato e ritratto persone di ogni età ed estrazione sociale provenienti da varie parti d’Italia: ricercatori, scienziati, sportivi, bambini, registi, avvocati, militari. Per Francesco è chiaro che non ci sono solo persone “No vax” e persone “Sì vax” e con le sue fotografie ricostruisce, senza giudizi, la panoramica delle sfumature che esistono tra le due posizioni, VAXXED o UNVAXXED. Nel suo lavoro Francesco dimostra sensibilità per la cura della luce e gioca abilmente con ombre e riflessi. Includendo dettagli e larghi piani paesaggistici, affiancando ritratti e fotografie still life, alcune delle quali realizzate in studio, e riportandoci alla prima vaccinazione contro il vaiolo attraverso un’illustrazione storica, il fotografo combina elementi e stili diversi per raccontare la complessità del tema della vaccinazione. Nato nel 1996 a Carpi, Francesco Andreoli ha studiato alla scuola LABA e attualmente vive e lavora come fotografo a Firenze. (UN)VAXXED è stato pubblicato su D La Repubblica, ha vinto il premio per il miglior portfolio under 30 del festival Fotografia Europea di Reggio Emilia e il premio RESET di Sistema Festival Fotografia. @phrandreoli

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l'Agenda di Febbraio MARTEDI 1 3  GALILEO CHINI E IL SIMBOLISMO EUROPEO (fino

al 25/04) Villa Bardini (FI) ing. €10

MERCOLEDI 2 3 LA COSCIENZA DI ZENO (fino al 06/02)

Teatro Metastasio (PO) ing. da €12

3 PAOLO HENDEL - VIOLA E IL BARONE

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

3  A WILLOW GROWS ASLANT THE BROOK

Museo Novecento (FI) ing. €7

3 METRAGAZZI - OZ (fino al 05/02)

Teatro Fabbricone (PO) ing. €7

GIOVEDI 3 3  “DANTE - IL POETA ETERNO” (fino al 13/02)

Opera di Santa Croce

3  WILLIE PEYOTE LIVE 2022

Tuscany Hall (FI) ing. €23

3 FILIPPO GIARDINA - DIECI

Teatro Puccini (FI) ing. da €13

3  SAMUEL “ELETTRONICA TOUR”

Viper Theatre (FI) ing. €23

3 JUNGLE BOOK

Teatro della Pergola (FI) ing. da €21

VENERDI 4 3 PANICO MA ROSA - DIARIO DEL TEMPO SOSPESO

Teatro Puccini (FI) ing.€22

3 JUNGLE BOOK

Teatro della Pergola (FI) ing. da €21

3  LO SPOSO DI TRE, E MARITO DI NESSUNA

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 40

3 IL CASO OLIVO

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

SABATO 5 3 PANICO MA ROSA - DIARIO DEL TEMPO SOSPESO

Teatro Puccini (FI) ing.€22

3 CUORAMARANTO

3 ORT - GIOVANNI SOLLIMA

DOMENICA 6

3 LE INVASIONI FIORENTINE

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da €12

3  DELPHINE GALOU, CONTRALTO - OTTAVIO

DANTONE, ORGANO Teatro della Pergola (FI) ing. €25

3  LO SPOSO DI TRE, E MARITO DI NESSUNA

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 40

3 IL FLORIDA DEI PICCOLI - LA CASA DEL PANDA

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €7

3 PUPI DI STAC - LA BELLA E LA BESTIA

Teatro Puccini (FI) ing. €8

3 FORZA VENITE GENTE

Teatro Verdi (FI) ing. da €25

3 MANCA SOLO MOZART

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

LUNEDI 7 3  METJAZZ - FURIOUS MINGUS REVISITED

Teatro Metastasio (PO) ing. €20

Teatro Puccini (FI) ing. da €15

3 POLVERE - DI PIERFRANCESCO NACCA

Teatro delle Arti - Lastra a Signa (FI) ing. €15

3 ANGELO PINTUS “NON È COME SEMBRA”

Tuscany Hall (FI) ing. da €25,30

3 MASSIMILIANO GALLO - IL SILENZIO GRANDE

(fino al 13/02) Teatro Verdi (FI) ing. €19

3 CAPPUCCETTO ROZZO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. €

SABATO 12

3  ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA.

3  LORENZA BORRANI, URSINA MARIA BRAUN,

MARTEDI 8

3 ATOMI BROS - TUTTI GIÙ PER TERRA

ANTOLOGIA SCELTA 2022 Tornabuoni Arte (FI) ing. libero

3 CAVEMAN - L’UOMO DELLE CAVERNE

Teatro Puccini (FI) ing.€22

3  LO SPOSO DI TRE, E MARITO DI NESSUNA

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 40

3 COSÌ È (O MI PARE) (fino a 11/02)

Teatro della Pergola (FI) ing. €15

Tuscany Hall (FI) ing. da €25,30 Teatro Puccini (FI) ing. da €15

ALEXANDER LONQUICH Teatro della Pergola ( FI) ing. da €15 Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3 HO PERSO IL FILO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €27,50

3 MARY’S BATH

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da €12

DOMENICA 13

3  PROSPETTIVE 2022 - ORCHESTRA LA

3  SOLOPIANO - DANIIL TRIFONOV, SERGEI

MERCOLEDI 9

3 I DISGUIDO - CINÉMAGIQUE

FILHARMONIE Cinema la Compagnia (FI)ing. €15

3  INGO METZMACHER

3 BUONO COME IL LUPO (fino al 12/02)

3 MANCA SOLO MOZART

GIOVEDI 10

3  ACCADEMIA BIZANTINA

3 AVREMO ANCORA L’OCCASIONE DI BALLARE

Teatro della Pergola ( FI) ing. €25

3 MIRACOLI METROPOLITANI

3 MIRACOLI METROPOLITANI

Cinema la Compagnia (FI) ing. €6

3  JENNY SAVILLE (fino al 20/02)

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

VENERDI 11

3  SABOTATORI

3 MOZART IN EQUILIBRIO

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da €15

Teatro di Rifredi (FI) ing. €16

3 ANGELO PINTUS “NON È COME SEMBRA”

Teatro Verdi (FI) ing. da €40,25

3  VINICIO BERTI

Teatro Verdi (FI) ing. €8

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3 TEBAS LAND (fino al 20/02)

3  LUDOVICO EINAUDI

3 JUNGLE BOOK

Teatro della Pergola (FI) ing. da €21

Teatro Verdi (FI) ing. €17

Museo Novecento (FI) ing. €9,50

Varie location (FI) ing. €9,50

Teatro Metastasio (PO) ing. €7

INSIEME (fino al 13/02) Teatro Metastasio (PO) ing. €18

BABAYAN Teatro della Pergola ( FI) ing. da€25 Teatro Puccini (FI) ing. €10

3 ATOMI BROS - TUTTI GIÙ PER TERRA

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3 HO PERSO IL FILO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €27,50

LUNEDI 14 3  CRAIG TABORN/ENRICO MORELLO QUARTETTO

Teatro Metastasio (PO) ing

3  L’ARTE DEL CANTO - PAUL AGNEW

Teatro della Pergola ( FI) ing. da €15


MUSICA \ TEATRO \ CINEMA \ ARTE \ EVENTI 3  PSYCO

Cinema la Compagnia ing.€6

MARTEDI 15 3  PFM - DA “STORIA DI UN MINUTO” A “HO

SOGNATO PECORE ELETTRICHE” Tuscany Hall (FI) ing. da €31,05

3 BIGLIETTO LASCIATO PRIMA DI NON ANDARE VIA

Teatro della Pergola (FI) ing. da €15

MERCOLEDI 16 3 BIGLIETTO LASCIATO PRIMA DI NON ANDARE VIA

Teatro della Pergola (FI) ing. da €15

3 SIX PERSONNAGES EN QUÊTE D’AUTEUR (fino al

18/02) Teatro della Pergola (FI) ing. da €21

3 ALESSANDRO GORI (LO SGARGABONZI) -

EGLOGLE Teatro Puccini (FI) ing. da €12

GIOVEDI 17 3 AMORE

Teatro Metastasio (PO) ing. da €12

3 DANTE - PIÙ NOBILE È IL VOLGARE

Teatro Puccini (FI) ing. da €13

3 IONESCO SUITE (fino al 19/02)

Teatro della Pergola (FI) ing. da €15

VENERDI 18 3 DIAMINE! - DI MARIA CASSI

Teatro delle Arti - Lastra a Signa (FI) ing. €15

3 ENRICO BERTOLINO - INSTANT THEATRE 2022

Teatro Puccini (FI) ing.da €20

3  PHILIPPE JORDAN

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 25

3 LA DIVINA COMMEDIA (fino al 20/02)

Teatro Verdi (FI) ing. da €25

3  IRENE GRANDI - IO IN BLUES

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €28,75

SABATO 19 3  EROS E PRIAPO

Il Lavoratorio (FI) ing. su prenotazione

3  ANDREA LUCCHESINI - ORCHESTRA GIOVANILE

ITALIANA Luogo da definire (?) ing. da €15

3 FRANCESCO TESEI - TELEPATHY

Teatro Puccini (FI) ing. €20

3 IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3  GIOVANNA NOCETTI - OMAGGIO A MILVA

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €17,25

DOMENICA 20 3  IL MONDO DEL QUARTETTO - BELCEA STRING

QUARTET Teatro della Pergola ( FI) ing.€25

3 PUPI DI STAC - IL GATTO CON GLI STIVALI

Teatro Puccini (FI) ing. €8

3 IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

LUNEDI 21 3  METJAZZ - CRISTINA ZAVALLONI - MANUEL

MAGRINI / MORELLO QUARTETTO Teatro Metastasio (PO) ing. €20

3  IL PENSIONANTE/THE LODGER

Cinema la Compagnia (FI) ing.€10

3 LE CHIAVI DELLA CITTÀ - MATTIA E IL NONNO

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €5

MARTEDI 22

3 LE SIGNORINE - UN VENERDÌ CON I CANTAUTORI

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3  TRK. GLITCH CLUB #1

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing -

3 TRASCENDI E SALI

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €22

3  ROCK&GOL

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. €10 con tessera Arci

3 PHOEBUSKARTELL

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €15

SABATO 26 3  THE PINEAPPLE THIEF LIVE

Viper Theatre (FI) ing. €32,20

3  MOZART INCONTRA BACH - QUARTETTO

BERNARDINI Teatro della Pergola (FI) ing.da €15

3 PHOEBUSKARTELL

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €15

3 PIAZZA DEGLI EROI (fino al 27/02)

3  JAMES CONLON

3 CON LACRIME ELETTRICHE

3  KODO - TSUZUMI - I TAMBURI GIAPPONESI

Teatro della Pergola (FI) ing. da €21 Teatro Puccini (FI) ing. €15

3 LE CHIAVI DELLA CITTÀ - MATTIA E IL NONNO

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €5

MERCOLEDI 23 3 GIULIO MEETS RAMY / RAMY MEETS GIULIO

Teatro Fabbricone (PO) ing. €18

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 25 DELL’ISOLA DI SADO Teatro Verdi (FI) ing. da €25

3 MANCO FOSSI LAURA CHIATTI

Teatro di Cestello (FI) ing. da €14

3  THE LEGEND - TRIBUTE TO MORRICONE

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €25

3 ORT - LORENZA BORRANI

DOMENICA 27

GIOVEDI 24

3 CENTRALE DELL’ARTE - IL PIFFERAIO MAGICO

Teatro Verdi (FI) ing.€ 17

3 SARDEGNA TEATRO - MACBETTU

Teatro Puccini (FI) ing. €20

3  RAF, TOZZI - DUE “LA NOSTRA STORIA LIVE”

Teatro Verdi (FI) ing. da €39

3  JONATHAN WEBB, TETRAKTIS PERCUSSIONI

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €16,50

3 COMPAGNIA XE - C’È UN TEMPO

CANGO (FI) ing. €10

VENERDI 25 3 RINO E IL ROSSO - OMAGGIO A RINO GAETANO E

STEFANO ROSSO Teatro delle Arti - Lastra a Signa (FI) ing. €15

3  GIANCANE “TUTTOGIUSTOTOUR” 2022

Viper Theatre

3 NOI MILLE VOLTI E UNA BUGIA

Teatro Verdi (FI) ing. da €20,70

3  IL MONDO DEL QUARTETTO - QUATUAOR ÉBÈNE

Teatro della Pergola (FI) ing.da €15

Teatro Puccini (FI) ing. €8

3  CLAUDIO BAGLIONI

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €75

LUNEDI 28 3  METJAZZ - FLOR DE SONS/SARA BATTAGLINI

SESTETTO Teatro Metastasio (PO) ing €20

3  JACK SAVORETTI - EUROPIANA LIVE

Teatro Verdi (FI) ing. da €34,50

3  NODO ALLA GOLA

Cinema la Compagnia (FI) ing. €6


SCOPRI ROBIN FOOD SCOPRI ROBIN FOOD IL DELIVERY SOSTENIBILE IL DELIVERY SOSTENIBILE DIRETTAMENTE A CASA TUA DIRETTAMENTE A CASA TUA Robin Food è una cooperativa di delivery indipendente, fondata e autogestita dagli stessi rider che ne fanno parte. La nostra missione è creare un’alternativa etica e locale ai grandi colossi del food delivery. Noi di Robin Food mettiamo al primo posto: - la tutela dei diritti e la dignità del lavoratore - la collaborazione con le piccole imprese, per crescere insieme - il rispetto per l’ambiente

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FEBBRAIO DA NON PERDERE LUDOVICO EINAUDI 7 FEBBRAIO • TEATRO VERDI

Parte dall’Italia il tour internazionale di Underwater, il nuovo disco di Ludovico Einaudi uscito il 21 gennaio 2022, che poi si svilupperà tra Europa, Usa, Messico e Canada. Il debutto è il 5 e 6 febbraio al Teatro Sociale di Alba, da dove era partito anche il tour mondiale del suo capolavoro Seven Days Walking. Sul palco del Teatro Verdi con lui al pianoforte suoneranno Redi Hasa al violoncello, Federico Mecozzi al violino e Francesco Arcuri, elettronica e percussioni. Ludovico Einaudi, nato a Torino nel 1955, è uno dei pianisti più amati e apprezzati al mondo. Inizia la sua carriera come compositore classico ma subito incorpora altri stili e generi, tra cui pop, rock, world music e musica popolare, creando brani e colonne sonore famose a livello internazionale. GIOVANNI SOLLIMA 10 FEBBRAIO • TEATRO VERDI

Il grande Cartellone della Stagione Concertistica 2021/22 dell’Orchestra della Toscana prosegue con il grande ritorno di Giovanni Sollima, asso del violoncello e della composizione, giovedì 10 febbraio al Teatro Verdi Firenze. Sollima è uno che trasforma i concerti in esperienze travolgenti di spettacolo facendo sì che il suo strumento prenda vita, reciti, canti, danzi, piroetti, volteggi a occhi bendati su una fune sospesa nel vuoto, senza rete di sicurezza. In questo concerto rende omaggio all’arte della sua famiglia: suo papà Eliodoro (scomparso nel 2000) e lo zio di suo padre, Francesco Pulizzi. In mezzo anche il proprio concerto per violoncello e orchestra “Fecit Neap 17”, dove mescola memorie del barocco napoletano ad atmosfere orientali. ALESSANDRO GORI (LO SGARGABONZI) - EGLOGLE 16 FEBBRAIO • TEATRO PUCCINI

Definito da Internazionale “il più grande scrittore comico italiano” e autore del bestseller “Jocelyn Uccide Ancora”, Lo Sgargabonzi di Alessandro Gori ha radici antiche: nato come blog all’alba dell’internet 2.0, oggi è diventato anche uno spettacolo dedicato alla satira e al suo linguaggio, la semantica, gli archetipi, la doppelgangherizzazione dello stigma comico. La satira come strumento scomodo per il potere, da Plauto a Charlie Hebdo passando per Corrado Tedeschi e Galeazzo Ciano. La riflessione gnoseologica di studiosi anti-gnoseologici ed esperti (loro sì) gnoseologici, si concentrerà attorno all’analisi storica e linguistica della satira come forma di comunicazione della, e spesso contro, ma soprattutto sulla, per la e degli, la politica.

IONESCO SUITE DAL 17 AL 19 FEBBRAIO • TEATRO DELLA PERGOLA

Un tributo all’anti-azione del teatro dell’assurdo, al rifiuto della trama, all’uso del colpo di scena adoperato non per far avanzare l’intreccio ma per stupire lo spettatore, per concedergli una risata, riscattarlo dalla tensione. “Ionesco Suite” è un mosaico di frammenti dell’assurdo, estratti da sei testi del teatro di Ionesco, dai più classici come “La Cantatrice Calva” e “La Lezione” fino a testi meno noti, come “Jacques ovvero la sottomissione”, “Delirio a due”, “Come preparare un uovo sodo”, “Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani”, tutti ricuciti attorno a un pranzo di famiglia, dove gli attori rinunciano alla sacrosanta costruzione del personaggio e si scambiano di ruolo nell’atto di passarsi un bicchiere, si accusano, si amano, festeggiano, si lanciano torte, s’inzuppano d’acqua e vino, mentre il trucco viene via insieme alle loro difese. TRK. GLITCH CLUB #1 25 FEBBRAIO • LIMONAIA DI VILLA STROZZI

TRK. Glitch Club è un nuovo appuntamento di Tempo Reale, in programma dal 25 febbraio 2022, che nasce come metamorfosi della rassegna di musica sperimentale TRK. Sound Club. Si terrà alla Limonaia di Villa Strozzi, luogo storico dei concerti di Tempo Reale ora trasformato in club, e ogni evento sarà articolato in due set: il primo set ospiterà un artista internazionale, mentre il secondo sarà un Glitch Party, ovvero una libera improvvisazione sul tema del glitch. A partire dal secondo appuntamento, i Glitch Party saranno aperti a tutti i musicisti interessati. Il primo ospite è Chris Pitsiokos, un sassofonista e compositore di Brooklyn (NY) il cui lavoro combina il lirismo del jazz e l’intensità delle forme rock estreme e del rumore con l’attenzione al dettaglio e all’astrazione della musica classica. ROCK & GOL 25 FEBBRAIO • CIRCOLO ARCI IL PROGRESSO

Rock&Gol è la novità della nuova stagione dell’associazione culturale La Chute, di casa ormai da tempo al Circolo Arci Il Progresso, nata in amicizia dalla collaborazione tra il giornalista/ scrittore fiorentino Benedetto Ferrara, il cantautore e bomber DOC Massimiliano Larocca e il giornalista sportivo e speaker radiofonico Matteo Dovellini. Giunto al quarto appuntamento, Rock&Gol è un contenitore dove sport, satira, costume, commedia si mescolano alla perfezione con tanta musica live e ospiti a sorpresa.

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CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE


IL VIALE DEL TRAMONTO

And Just Like That... Forse la fine di alcune storie dopo che è stato stabilito che i protagonisti vissero, per quanto possibile, felici e contenti, non dovrebbe essere raccontata. E questo non perché vedere, citando il regista francese Robert Guediguian, “la morte al lavoro sul volto dei protagonisti” ci deve sconvolgere. Che fisicamente non rimarremo uguali per sempre lo abbiamo assimilato. Ma è la piega che certe situazioni hanno preso, oltre all’inserimento di una serie di personaggi ben poco interessanti, a lasciarci con l’impressione che a noi, che in quelle storie ci avevamo creduto, sia stato portato via qualcosa. L’ORIZZONTE DI GLORIA

Sex and The City Credo proprio di aver scritto qualcosa, nel passato recente, di profondamente critico nei confronti di Sex and The City. Era appena finito il primo lockdown e rivedere sullo schermo lo show che mi ha accompagnato in varie tappe della mia educazione sentimentale, insieme alla messa in scena di tutta la vita di relazioni, opportunità, amore, sesso e amicizia che quel periodo sembrava aver cancellato, mi fece essere cinica. La verità è che la serie non è invecchiata e che è ancora una delle cose più godibili che l’intrattenimento televisivo abbia mai prodotto.

CIAK, SI LEGGE: PAGLIAI FILM GROUP di Caterina Liverani

R

accontare un libro attraverso le immagini, condensarne il significato in pochi minuti rendendolo accattivante e, soprattutto, commercialmente interessante. Questo il compito di un book trailer, un prodotto audiovisivo certamente non nuovo ma che, complice anche la recente difficoltà di tenere presentazioni e incontri con autori, si rende sempre più utile nella promozione della cultura. A Firenze la Pagliai Film Group, una realtà familiare che ha a che fare col cinema da molto tempo, in quanto il capostipite Otello Pagliai fu l’ideatore di quella città del cinema che avrebbe dovuto ricreare a Firenze una piccola Cinecittà, tra le altre attività si occupa della realizzazione di book trailer per diversi autori. Serena Galletti, marketing manager, ci racconta il coinvolgimento della casa di produzione in questo particolare strumento promozionale. Quando nasce l’idea di realizzare dei book trailer? “Non è qualcosa di nuovo ma una realtà consolidata che va incontro alle esigenze del cliente. La nostra visione si differenzia perché puntiamo a una resa il più possibile cinematografica. Il book trailer permette di superare il limite della lettura coinvolgendo l’immagine e, attraverso la partecipazione emozionale, si incuriosisce il lettore ancor prima che il libro esca”. C’è una sceneggiatura o una traccia? “Ci sono dei book trailer che nascono particolarmente didascalici in cui tramite le immagini effettivamente si racconta il libro, altri invece si articolano come interviste all’autore che è direttamente coinvolto nel raccontare la genesi della sua opera. Il copy rimane comunque una parte fondamentale in ogni progetto video, noi partiamo sempre dalla scrittura che poi ci dà il ritmo per il montaggio”.

Quanto dura la versione finale? “Cambia base alle esigenze del committente, ma dei tagli vengono comunque operati per i social, ci può essere una versione per una story o un post ma ne rimane comunque una più lunga per le esigenze dell’autore”. Da quante persone è composta la troupe quando si gira un book trailer? “Questa è proprio una di quelle cose che dipendono dallo storyboard. A parte le solite maestranze, il numero di persone cambia in base alla complessità delle riprese. E questo vale anche per la durata delle riprese”. Un prodotto culturale come un libro ha sicuramente un’esigenza diversa rispetto a una qualsiasi richiesta di sponsorizzazione. “Dobbiamo individuare la precisa esigenza del cliente. Cosa vuole che la sua opera comunichi in quei pochi minuti? Con un libro di narrativa è un conto ma ci sono anche i saggi. Noi possiamo fornire una consulenza ma è poi la sua indicazione a dare la traccia da seguire”. A quale pubblico e quale contesto sono destinati i book trailer completati? “Anche questo aspetto è a discrezione del cliente. Alcuni fanno realizzare questo tipo di prodotto per fare promozione sul loro sito o sui social, altro caso quando c’è invece un’esigenza specifica magari per partecipare a un particolare evento in cui è richiesta una presentazione del proprio lavoro che sia impattante. È un po’ come per i trailer cinematografici”. È cambiata la richiesta dopo due anni di pandemia? “Letture e presentazioni sono e resteranno importantissime, solo che adesso ovviamente sono più ristrette. Pur non pensando affatto che un book trailer possa esserne una sostituzione, credo che siano strumenti importanti anche per l’approccio più digitale che tutti abbiamo adottato”. 21


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Brevi Cronache Librarie Racconti Fiorentini con la scusa di un Libro di Carlo Benedetti

LA PERGOLA RESISTE

CON ELIO GERMANO E PETER BROOK di Tommaso Chimenti

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ra spettacoli annullati e rinvii e spostamenti ormai il calendario degli spettacoli dal vivo è più simile ad uno slalom. Paletti ed ostacoli da evitare, contagiati sul palco oppure è la platea ad avere, causa terrorismo psicologico mediatico costante, paura nell’entrare in un luogo al chiuso accanto a sconosciuti seppur con la mascherina. Il teatro è e rimane, in tutti i sensi, un luogo sicuro, non perché ovattato ai mali del mondo ma perché aperto, riuscendo a spalancare finestre e pensieri. La paura si batte con la conoscenza e non rimanendo chiusi serrati in casa davanti alla televisione. Speriamo che gli spettacoli che qui segnaliamo possano vedere la luce fiorentina, ne perderemmo tutti se non potessimo goderci ad esempio il “Jungle book” di Peter Brook al Teatro della Pergola (dal 3 al 6) che, partendo dal Libro della Giungla di Kipling, crea visioni astratte come se a vedere il mondo fossero effettivamente gli occhi

sorpresi di un bambino. Perché il geniale sta nella semplicità. Uno spettacolo “europeo” che si declina in francese, inglese e italiano. E, sempre alla Pergola (in questa stagione si è superata con un alto ruolo formativo e con proposte mai banali), ritorna per la terza volta la sperimentazione di Elio Germano sul capolavoro di Pirandello, trasformando il “Così è (se vi pare)” in “Così è (o mi pare)”, una modifica non da poco perché diventa sostanziale con quello che il pubblico andrà a vedere, attraverso i propri visori (grandi occhialoni in 3D). Gli spettatori, infatti, vivranno proprio come i personaggi in scena, venendo catapultati direttamente tra gli attori, diventando personaggi all’interno della drammaturgia dell’autore siciliano rimodernata e rivisitata, divenuta più contemporanea. Una vera e propria esperienza che ci porta a vivere dall’interno il teatro come momento quotidiano, di vita vissuta. Se potete, Peter Brook ed Elio Germano, non li perdete.

Per prima cosa, il nome: “Caffè Fiorentino”, sconosciuto e utilizzato solo dai turisti. “Carmelo” piuttosto o, al limite, “da Carmelo”. C’era una spiegazione molto semplice al perché ci fossimo ogni sera: l’alcool costava meno che in qualsiasi altro bar del centro. Ma, allo stesso tempo, motivi imperscrutabili, lontanissimi dal calcolo economico ci tenevano lì, sera dopo sera, notte dopo notte. Via Ghibellina si svuota verso i viali, non sembra a cinquecento metri da Piazza Signoria. Conoscevamo tutti: anche da lontano, sapevamo già chi c’era osservando il colore dei cappotti, la disposizione dei corpi e il rumore che rimbombava sulle pareti. Bevevamo con rigore monacale americano e gin tonic. Ridevamo continuamente, non era mai abbastanza. Non ci siamo mai sentiti così soli come in quelle serate. Speravamo tutti che succedesse qualcosa: di innamorarci, di capire cosa fosse importante. Tiravamo fino alle tre, quattro del mattino, aspettando, stringendoci un po’ di più. E mai, nelle centinaia di serate passate appoggiati alle pietre grigie, ci sfiorava l’idea che fosse proprio quello il cuore di tutto. Solo Carmelo lo sapeva: una saggezza senza insegnamenti da impartire, inutile, dalla quale ricavava l’unica gioia possibile, quella del continuare, giorno dopo giorno, a servire drink decenti a prezzi modici, unica forma di preghiera laica. Ci svegliammo una mattina sulle sponde dell’Arno con due anziani pescatori che ci guardavano, ammasso di eskimo e jeans, e potrei giurare che, a denti stretti, uno sussurrasse: «Anche questo passerà».

Francesca Mattei Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa Pidgin, 2021 – 15€ 23


CITTÀ IN MUSICA di Giulia Focardi - foto di Riccardo Ghilardi

GRANDI CONCERTI

A CAVALLO DELL’INVERNO FIORENTINO

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opo un gennaio di cancellazioni e riprogrammazioni, di spostamenti e teatri vuoti a causa della nuova ondata di contagi che ha bloccato migliaia di toscani nelle proprie case, entriamo nel mese di febbraio sempre con un po’ di smarrimento ma con il pensiero ottimistico di una stagione migliore, forse perché restiamo aggrappati al pensiero che la cultura, come diceva Gramsci, “è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini” e per questo una delle uniche “vie di uscita” possibili. Sono quindi tanti e interessanti i concerti che vi segnaliamo in questo mese; partiamo dal Tuscany Hall (la programmazione di febbraio doveva iniziare con Willie Peyote ma

minimondo testo e collage fotografico di Susanna Stigler

La tempesta è in arrivo Riesci a sentirlo? (Afterhours) 43°47′53.7″N 11°14′17.6″E

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il concerto è stato annullato) dove il 15 febbraio la PFM salirà sul palco dopo il successo di “Ho sognato pecore elettriche” con un grande viaggio musicale attraverso il tempo, nuove sonorità, la poesia di Fabrizio De André, e un grande apparato video. Una valida programmazione è quella garantita dal Teatro Verdi: il 7 febbraio sarà di scena il compositore Ludovico Einuadi per la presentazione del nuovo disco, in scena con lui suoneranno Redi Hasa al violoncello, Federico Mecozzi al violino e Francesco Arcuri, elettronica e percussioni; il 10 febbraio sarà la volta di Giovanni Sollima, violoncellista italiano tra i più noti e apprezzati anche sulla scena internazionale; il 24 febbraio il duo Raf - Tozzi con il tour “La nostra storia”, rimandato da due anni a

causa della pandemia; in chiusura Jack Savoretti, lunedì 28 febbraio. Uno dei concerti più attesi di febbraio, quello di James Taylor sempre al Verdi è invece stato rimandato all’autunno del 2022. Segnaliamo, per gli amanti di jazz, una gita fuori porta al Teatro Margherita di Marcialla per il concerto del quintetto di Michelangelo Scandroglio, giovanissimo e talentuoso contrabbassista grossetano (19 febbraio). Da seguire anche la rinnovata programmazione del celebre Circolo Ex-Wide di Pisa che ha riaperto i battenti con una programmazione sempre innovativa e originale.


F R AST UON I di Leonardo Cianfanelli

PINEGROVE 11:11

THE DELINES THE SEA DRIFT

JOHNNY MARR FEVER DREAMS PTS 1-4

(ROUGH TRADE)

(DECOR RECORDS)

(BMG)

Amanti del “famolo strano” state lontani dagli americani Pinegrove. È proprio all’insegna delle cose semplici che si stratifica la loro musica che adoriamo dagli esordi, una leggera folata di vento che finisce per farti cadere stordito. Evan Stephens Hall e soci arrivano al quinto album e, con la benedizione della leggendaria Rough Trade e l’aiuto delle sapienti mani di Chris Walla dei Death Cab for Cutie, confezionano un lavoro delizioso di undici tracce dal titolo enigmatico “11:11”. Rabbia, amore, speranza e dolore si alternano in questi solchi e catturano l’ascoltatore facendolo riflettere e trasmettendo bellezza, tra tracce più tirate ed energiche e adorabili ballate da pomicio, un alt-country che per attitudine e intelligenza ricorda le prime cose dei maestri Wilco.

Considerata come una sorta di superband formata dal giro illuminato dei Decemberists e Minus 5 e da Willy Vlautin dei Richmond Fontaine - che vi consigliamo vivamente anche in veste di scrittore se amate i classici americani - The Delines presentano il nuovo album “The Sea Drift”, seguito del fortunato “The Imperial” del 2019 che ha sbancato in USA e nel Regno Unito, una stupenda suite cinematografica vissuta come un viaggio nella Costa del Golfo americana. Affondando le proprie radici nella tradizione USA, i Delines mescolano elegantemente soul e country facendosi guidare dalla voce di Amy Boone e da una moltitudine di strumenti e paesaggi, con una sorprendente maturità di scrittura ritrovata e rinnovata. Lucidate gli stivali e mettetevi comodi, da ascoltare e riascoltare.

Dopo aver fatto la storia con gli Smiths e contagiato migliaia di adepti con il suo iconico suono di chitarra, Johnny Marr arriva al quarto capitolo della sua ormai consolidata carriera solista, un lavoro ambizioso e corposo diviso in quattro capitoli/EP da quattro canzoni ognuno, fatti uscire tra la seconda metà del 2021 e il febbraio del 2022. Lanciato dal singolone electro-rock “Spirit, Power and Soul”, l’album continua la metamorfosi dell’artista inglese che, pur strizzando l’occhio sempre più a territori mainstream e a hit da classifica, mantiene livelli alti e la sua classe “brit” mettendo d’accordo lo zoccolo duro e i nuovi fan. Marr sarà presto in tour con i Blondie e The Killers, voci di corridoio dicono che imbraccerà la sua Fender Jaguar sul palco anche dalle nostre parti.

FRASTUONI SU SPOTIFY

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AMORAZZI

~ QUASI UNA POSTA DEL CUORE ~ a cura di Francesca Corpaci - illustrazione di Costanza Ciattini

Obsesión Una questione seria. Mi sono innamorata di un ragazzo conosciuto online e con innamorata intendo che ci penso costantemente, non gli scrivo ogni secondo su WhatsApp solo perché finirei con lo spaventarlo. Non ci siamo mai visti di persona, ma dopo interminabili chat ci siamo videochiamati alcune volte. Mi piace, è spiritoso, intelligente, non è superficiale e sa ascoltare con attenzione. La distanza ha reso strana questa situazione (sì: vorrei essere nel suo letto, che in video tra l’altro sembrava comodo e ampio, e la notte sogno quel letto e tutto il resto) ed ha generato in me un effetto collaterale. Non potendolo conoscere altrimenti, sto impazzendo per scoprire la sua vita online. Ho impostato alert con il suo nome su Google, ho cercato da un suo vecchio blog possibili tracce lasciate con alias e nickname, ovviamente seguo in modo maniacale la sua attività sui social. Non ne traggo né consolazione né beneficio, né tantomeno scopro altarini o conclusioni di altro tipo. Semplicemente devo SAPERE TUTTO. Temo non sia sano. Ho raccontato la cosa ad un’amica e sono stata liquidata come stalker. Mi giustifico con le attenuanti, ma forse ha ragione lei? Querida, forse la risposta alla tua domanda sta nell’indimenticabile hit Obsesión degli Aventura. Fai correre i tuoi pensieri a quella pazza estate 2003, quando dal golfo di Napoli la bachata ha risalito l’Italia e tutti cantavamo: “Nooooooooooooo no es amoooooooor lo que tú sienteeeees se llama obsesioooooooooón”, fingendo di farlo tanto per ridere, che quella roba in realtà ci faceva schifo, e invece nel segreto delle rispettive camerette sognavamo fortissimo el caribe e le nostre chiappette scottate dal sole che ballonzolavano fradice di mojito nei peggiori bar di Santo Domingo (n.b. in realtà gli Aventura stavano a NY, ma questo lo avremmo scoperto dopo). L’hai fatto? Hai visualizzato? Ti sei almeno un po’ emozionata? Sono sicura di sì mi corazón; ed ora che ho aperto una breccia nel tuo guscio di paranoia andiamo al dunque. L’internet è un magico parco giochi dove tutti abbiamo passato giorni (mesi? anni?) a farci i fatti di qualcun altro – anche se ammetto che il Google Alert col suo nome è un territorio pro dove non mi sono mai spinta, sebbene sia una comprovata

guru del settore – dunque non starei tanto a fustigarmi spiritualmente per il tuo ingresso a spallate nella sua privacy. Mi chiederei piuttosto: perché lo stai facendo? Cosa temi o desideri scoprire? E cosa temi o desideri che lui a sua volta scopra sul tuo conto? Più che una faccenda di stalking mi pare che qui ci sia in ballo una bella mania del controllo, e forse la tua obsesión non è tanto lui quanto il bisogno di avere sempre una mano posizionata bella salda sul freno, just in case. Da quanto tempo messaggi con questo tipo, querida? Hai l’impressione che l’interesse sia reciproco? E secondo te incontrarlo IRL placherebbe il tuo istinto investigativo o lo renderebbe solo più ingestibile? Prima di craccargli la password della mail o clonargli la carta di credito ti proporrei di lavorare su queste domande, e di provare a dare a te stessa le risposte più sincere e meno autogiudicanti che puoi. Una volta che avrai fatto chiarezza il passo successivo potrebbe essere incontrarvi, ma è anche possibile che a quel punto tu scopra di non averne più alcun bisogno.

Affidate dubbi, dilemmi e inconfessabili segreti in forma 100% anonima a: tellonym.me/amorazzi. Ogni mese il vostro amichevole amorazzo di quartiere risponderà in questo spazio. 26


LO ZIGOZAGO

storie e tradizioni Comari sull'Uscio

Grano grano, ’un carbonchiare Pensando al grano, viene subito in mente l’estate, il giallo lucente delle spighe spettinate, i campi sconfinati illuminati dal sole, la mietitura. Raramente, nell’immaginario collettivo, il prezioso cereale è associato all’inverno. Per il mondo rurale delle campagne fiorentine era però febbraio uno dei mesi catartici per le sorti del raccolto del frumento. Fino a non molto tempo fa, la sera del Martedì Grasso, avveniva infatti il tradizionale rito del “far lume al grano” in cui i contadini, guidati dal capofamiglia, si dirigevano verso i campi con in mano dei lunghi fasci infuocati fatti di paglia o legni. Con queste torce facevano luce sul giovane grano da poco seminato e con tono cantilenante, tra la preghiera e l’incantesimo, recitavano: Grano grano ‘un carbonchiare / è l’ultima sera di Carnovale / io ti vengo a illuminare. / Per il piano e per il poggio / d’ogni spiga ne faccio un moggio / d’ogni spiga ne faccio uno staio / anche pe’ i’ ladro di’ mugnaio. Grano grano allunga allunga / che la fame non ci raggiunga / il campino di sotto l’aia / ce ne renda mille staia / i’ campino di’ poggiolino / ogni spiga un carrellino. Grano grano ‘un carbonchiare / e l’ultima sera di Carnovale / io ti vengo a illuminare / io ti vengo a illuminare. Scopo di questa processione folcloristica che affonda le sue radici in usanze pagane, era quello di scongiurare l’arrivo del carbonchio (o carbone), il terrore degli agricoltori: un fungo che colpisce il grano rendendo le spighe nere e inutilizzabili. Dopo aver attuato tutte le pratiche umane conosciute, i contadini affidavano quindi al fuoco purificatore e ad una filastrocca magica loro speranze. Conoscevano l’imprevedibilità della natura e, senza tradire il loro proverbiale senso pratico, cercavano di dominarla o propiziarsela attraverso antichi riti che testimoniano il rapporto sacro che da sempre lega uomini e donne alla loro terra.

GUCCI RADDOPPIA IN PIAZZA DELLA SIGNORIA di Raffaella Galamini

L

’inverno è tutt’altro che avaro di nuove aperture a Firenze soprattutto sul fronte della ristorazione. A dispetto della pandemia numerose le attività al debutto negli ultimi tempi. Gucci Giardino 25 è il caffè e cocktail al 37 rosso di piazza della Signoria. La nuova creatura sul fronte food di Marco Bizzarri, CEO e presidente di Gucci e del direttore creativo Alessandro Michele. Dal bancone color senape ai divani in pelle blu pavone c’è grande curiosità per la carta dei cocktail della barlady Martina Bonci, che già si era messa in evidenza da Gesto in Borgo San Frediano, e per la cucina sofisticata del locale. Poco prima di Natale in via Il Prato ha aperto in un palazzo storico Casa Ciabattini, una nuova osteria fiorentina dove la tradizione e la contemporaneità si incontrano ed esprimono al meglio. Merito dell’esperienza di Alberto Ciabattini senior con le ricette di una volta, mentre a dare nuova linfa al locale pensano i due giovani chef Leo-

nardo Sozzi e Giulio Nencini che utilizzano tecniche di cottura e preparazioni decisamente più attuali. Il cavallo di battaglia del locale è la pasta fresca, soprattutto quella ripiena e quindi i primi piatti sono consigliatissimi. La pandemia ha visto la riscossa, negli ultimi due anni, delle attività in periferia. Nasce con queste premesse a Campo di Marte la pizzeria Novecento: pizza romana e cucina fiorentina per il giusto compromesso di chi sceglie di rimanere a Firenze Sud. Novecento è in via Mossotti 1 angolo via Marconi e propone la vera pizzeria romana alla pala fatta di impasti leggeri e digeribili grazie alle 72 ore di lievitazione, usando i condimenti tipici della cucina fiorentina e di quella romana. A completare la proposta cocktail e fritti. Anna&Luigi è un’altra attività di quartiere, ci troviamo in via Luigi Morandi 60 tra via delle Panche e via Locchi, e punta sui piatti della cucina toscana buona e genuina come quella di nonna. Le proposte vengono consegnate a domicilio a casa o in azienda.

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ANNUNCI BESTIALI di Raffaella Galamini Abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più la loro fedeltà, il loro attaccamento durante il periodo del lockdown. Costretti in casa h24 abbiamo cominciato a capire un po’ di più la loro psicologia e abbiamo cementato il rapporto con loro. I nostri cani, i nostri gatti sono stati ancor più fedeli compagni in quel difficile momento. Per chi ha un animale domestico questa pagina mensile vuole essere un punto di riferimento per apprendere attraverso i consigli di educatori cinofili come instaurare un corretto rapporto e capirne esigenze e richieste. Per chi invece vorrebbe adottare ma ogni volta trova una scusa e rimanda Lungarno offre un’occasione di stimolo e di riflessione e magari spinge al grande passo di aprire il cuore a un animale in difficoltà. Raccontando di volta in volta storie spesso anche difficili, in attesa del lieto fine da copione o, qualche volta, già concluse nel migliore dei modi. Con l’adozione e l’ingresso in una casa per cominciare una nuova vita.

Pippo Pippo è un cane dolce e riservato. Il compagno di vita perfetto per una persona paziente e tranquilla. Ha 13 anni, età presunta dato che ha trascorso gran parte della sua esistenza in canile e prima di allora le sue origini sono ignote. La vita nel box però non gli ha impedito di continuare a fidarsi dell’essere umano. Non smette di tendere la zampa, adora giocare a palla e va matto per i biscottini. In canile non ha la visibilità che meriterebbe. Purtroppo soffre molto il freddo e quindi avrebbe estremamente bisogno di vivere in casa dormendo in una bella cuccia morbida. Chi cerca un cane equilibrato e abituato a stare con gli altri suoi simili, educato al guinzaglio, non ha che da chiedere di Pippo per dargli un’opportunità. Adottare un cane anziano è una delle esperienze più belle della vita. Chi voglia adottare questo nonnino dolce ma sfortunato non deve che rivolgersi al gruppo dei volontari del Canile di Groppoli-Mulazzo, Gruppo Volontari. Per informazioni: 342 0545942; 348 9309341.

Rocco La storia di Rocco è particolarmente sfortunata e per lui si cerca un’adozione del cuore: è un gatto randagio dolcissimo, giovane e purtroppo FIV positivo. È arrivato in un ambulatorio dopo essere stato investito da un’auto e lasciato ferito per strada. A causa dell’incidente ha subito danni alla colonna vertebrale che lo ha reso incontinente per feci e urina. Nonostante gli appelli non ha trovato adozione ed è stato portato in stallo in un maneggio. Da allora è già la quarta volta che torna in ambulatorio perché, non avendo chi può prendersi cura di lui e tenerlo pulito, è sempre sporco di paglia a causa della perdita di feci e urina e questo gli ha provocato una lacerazione nella zona perianale. È già stato sottoposto ad una uretrostomia. Non può rimanere in ambulatorio e, d’altro canto la soluzione del maneggio sarebbe la sua condanna. In casa la sua condizione potrebbe essere gestita con maggiore facilità, soprattutto se seguito da una persona competente. Rocco si trova nelle vicinanze di Pontedera. Per informazioni: 0587 735387

I CONSIGLI DELL'ESPERTO di Marta Magrini, educatrice cinofila – Centro Cinofilo Cane Sapiens

I

l guinzaglio ha un ruolo fondamentale nel rapporto tra uomo e cane. Spesso ci si lamenta che il nostro amico a quattro zampe tira in passeggiata, si dimostra aggressivo nei confronti degli altri animali che incontra lungo il suo percorso. Talvolta questo dipende proprio dall’abitudine di tenere l’animale vicino a sé con il guin-

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zaglio corto per evitare che si metta a litigare con altri cani o che possa essere d’intralcio per i passanti. Il guinzaglio corto è fonte di stress e non aiuta l’animale a stare meglio. Non gli permette di comunicare con serenità con gli animali che incontra in passeggiata. Gli impedisce di socializzare. Con il guinzaglio lungo consentiamo

al cane di andare alla sua andatura preferita e di non essere costretto ad adattarsi alla nostra. Inoltre, il campo di esperienze dell’animale si amplia e le possibilità per lui di interagire con l’ambiente circostante sono maggiori. Insomma, il guinzaglio lungo, se ben gestito, aiuta il cane a stare bene e gli consente di comunicare meglio.


PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo

S

La Schiacciata alla Fiorentina

pesso mi chiedo che ne sarebbe stato di me se non avessi sempre così tanta fame. I completi Miu Miu che mi sarei comparata o le barche dove mi sarei sparata dei selfie ossuti. Una volta qualcuno mi raccontò di una parente che aveva messo il lucchetto al frigo per assicurare alle figlie un matrimonio di un certo livello, perché la magrezza, oltre ad essere sempre stata sinonimo di eleganza, per quanto non ci sia cosa meno elegante del soffrire la fame, era anche indice di una donna a basso consumo e quindi profittevole. A volte immagino, nelle mie escursioni astrali, di poter prevedere l’esatto momento della mia morte solo per programmare uno strafogamento letale, per indigestione o soffocamento o coma glicemico prima ancora che quello che sia previsto per me arrivi a sorprendermi. Pensare che i condannati a morte nelle carceri degli Stati Uniti qualche giorno prima dell’esecuzione hanno diritto a quello che viene detto “pasto speciale”, seppur con limitazioni di costo in alcuni stati. Sembra che tale pratica trovi le sue origini nel Texas degli anni ’20, stessa nazione dove è stata recentemente abolita a causa della richiesta spropositata di un condannato, che pur vedendola esaudita, si rifiutò di mangiare (l’elenco, per stomaci forti, è reperibile su Wikipedia). Il progetto fotografico che racconta 23 ultimi desideri di altrettanti condannati dell’artista americana Jacquelyn C. Black, in mostra al Parrish Art Museum di New York, tentò lo scorso anno di mettere lo spettatore nei panni di chi aveva espresso quell’ultimo calorico desiderio. Ma chi dice che questa tradizione sia nata in Texas non conosce le monache di clausura del convento in via Ghibellina, che con la Stiacciata delle Murate (a.k.a. Schiacciata alla Fiorentina) usavano accompagnare con un dolce dalla scarsa peccaminosità i condannati del carcere del Palazzo di Giustizia al loro amaro quanto indesiderato saluto alla vita.

SPIRITO LIQUIDO di Andrea Bertelli

Attent , quel bicchiere è carico!

B

ang bang, it shot me down. Bang bang, I hit the ground. Bang bang, that awful sound. Bang bang, my drink shot me down. Car lettor positivi e non, vaccinati o altro, so che spesso vorreste sbattere la testa del vicino contro lo stipite della porta o quella del collega contro la scrivania, chi non ci ha mai pensato in questi giorni complicati? I disagi di questo periodo acuiscono le difficoltà e creano nuovi sport come lo slalom dei contagiati o la corsa al tampone. Per cui dopo una giornata intensa di lavoro ed attività fisica, ci vuole qualcosa per distendere i nervi e spazzare via i problemi, almeno per qualche ora. E cosa meglio di una bella roulette russa col vostro cervello, armati di un Revolver cocktail, per scassare le meningi e dare l’estrema unzione al vostro fegato? Gli ingredienti sono: 5 cl di Bourbon, 2 cl di liquore al caffè e 2 lacrime di bitter all’arancia. Potete usare la marca che preferite, basta non scateniate una guerra nucleare col cugino barista per stabilire quale sia il bourbon più adatto. Io lo so, ma non ve lo dico. Niente marchette, non mi pagano abbastanza! Per prepararlo riempite lo shaker col ghiaccio, versateci gli ingredienti e mescolate girando dolcemente con un cucchiaio. Successivamente filtrate il contenuto dentro ad una coppa champagne o in una coppa Martini, che avete avuto cura di raffreddare precedentemente con del ghiaccio. Guarnite il tutto con una scorza d’arancia et voilà ecco pronta la vostra arma letale. Adesso non vi resta che premere il grilletto! 29


O ROSC OP O di Lulaida - illustrazioni di Francesca Arfilli

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ARIETE (21 Marzo-19 Aprile)

BILANCIA (23 Settembre-22 Ottobre)

Febbraio correrà come il mese passato: pochi scossoni, poche novità. Come spesso vi ho detto siete voi a condurre il gioco e non dovete aspettarvi che le belle cose vi caschino dal cielo. Siate più intraprendenti soprattutto intorno al 10 del mese e mettete da parte l’orgoglio. Autoregalo: bussola

Certe notti vi vedono inquieti, non riuscite a dormire. Il mio consiglio per tutto questo mese di febbraio è di andare a dormire con la convinzione di non dormire affatto. Vedrete che come nelle cose della vita, quello che ci aspettiamo si ottiene raramente. Autoregalo: coperta elettrica

TORO (20 Aprile-20 Maggio)

SCORPIONE (23 Ottobre-21 Novembre)

Molti di voi hanno pazientemente atteso questo momento, vi siete impegnati, lavorando bene e con costanza. Siete finalmente pronti per la rinascita, che meritate oltretutto. Tuttavia, il mio consiglio è quello di avere più fair play e riuscire anche a intravedere le esigenze di chi vi è vicino. Autoregalo: cioccolatini

La cosa che più non tollerate è di dover fare i simpatici per forza, socializzare per forza, partecipare a feste e cene per forza. Per forza, voi siete degli intransigenti su questo: non sapete fingere e non volete farlo. Vi dirò, avete ragione, anche perché la menzogna vi si leggerebbe in faccia. Autoregalo: tappi per le orecchie

GEMELLI (21 Maggio-20 Giugno)

SAGITTARIO (22 Novembre- 21 Dicembre)

Non siete dei romantici, anzi odiate tutte le cose che lo sono, soprattutto forzatamente. Vi anticipo che nel corso di questo nuovo anno dovrete ricredervi. Per il momento vi basti sapere che a febbraio incontrerete qualcuno che sconvolgerà i vostri piani. State sereni, non è il caso di perdere il sonno per questo. Autoregalo: un gatto

Avete deciso di scappare: volete fare le valigie e andare in un posto esotico e forse stabilirvici. Forse avete preso alla lettera il senso della frase “armatevi e partite”. Il mio consiglio è di prendere anche qualcosa che vi ricordi casa o quantomeno di non venderla, perché siete spesso volubili e di certo cambierete idea. Autoregalo: un trolley

CANCRO (21 Giugno-22 Luglio)

CAPRICORNO (22 Dicembre-19 Gennaio)

Vi sentite fiacchi, ma è normale: non amate l’inverno, voi avete bisogno del sole e del mare per sentire che state respirando. Per la maggior parte del tempo vi sentite come quei pesciolini rossi nelle boule di vetro. Pazientate ancora, ritornerete in mare aperto e chissà magari vi trasferirete in una città dove il sole c’è sempre. Autoregalo: occhiali da sole

In verità siete persone sensibili, anche se non lo ammetterete mai. In questo febbraio tutta la tua parte nascosta uscirà fuori nonostante tutto. Non siate affranti: nel farsi vedere teneri non c’è niente di male o scontato. Anzi. Sono in arrivo delle belle sorprese che scaturiscono da questo vostro aspetto che nessuno conosceva. Autoregalo: un mazzo di rose rosse

LEONE (23 Luglio-23 Agosto)

ACQUARIO (20 Gennaio-19 Febbraio)

Come già preannunciato, state attraversando un momento di transizione. Il cambiamento è parte della vita, ma soprattutto è parte di voi e della vostra natura. C’è da dire che lo temete molto, ma riuscite a cadere in piedi. Succederà anche questa volta. Non pensateci troppo, credo infatti che non ve ne renderete neanche conto. Autoregalo: un paio di scarpe nuove

Questo è il vostro mese e siete determinati a viverlo in pieno. Si sa, siete ottimisti per natura e non vi spaventano le sfide. Attenzione soltanto a non buttarvi troppo alla cieca: ogni tanto sarebbe giusto anche tener conto dei rischi. Febbraio, comunque, vi ama e anche se scivolerete, saranno solo lividi innocui. Autoregalo: casco di protezione

VERGINE (24 Agosto-22 Settembre)

PESCI (20 Febbraio-20 Marzo)

Febbraio ha 28 giorni. Per fortuna, pensate. Sarete così vogliosi di primavera che non vi accorgerete di questo freddo mese. Continuate con i vostri progetti, il lavoro, gli amici. Siete intenzionati a non farvi scalfire da niente e da nessuno. Volete tutto e lo volete subito. Ottimo atteggiamento per raggiungere determinati traguardi. Autoregalo: cappello

Avete tutto sotto controllo. Avete tutto sotto controllo. Ripetetelo ad alta voce e si avvererà ciò che volete, un po’ come nelle favole quando invocando una formula magica il genio o la fatina di turno appariva e trasformava la realtà. Ecco, in due parole: siete dei sognatori con la testa tra le nuvole. Ma va bene così. Autoregalo: cono gelato



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Piedelibero è un progetto di Ulisse cooperativa sociale

La bicicletta a Firenze dal 1960


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