Lungarno n. 66 - settembre 2018

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Ottobre 2018


IED FIRENZE - DAL 20 OTTOBRE

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Via Bufalini, 6/R


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SOMMARIO

Nessun uomo è un'isola

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China FM

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Editoriale

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#neverlandOF

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Nessun uomo è un'isola

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China FM

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Nazionalpopolari Michael Jackson

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Florence Tattoo Convention Didacta

12 La serenata 13 Luoghi dimenticati 14 Presente Italiano

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Presente Italiano

16 L’agenda di Ottobre 18 Ottobre da non perdere 20 Il risveglio del palco 21 Il Questionario: Marco Mazzoni 23 Esseri urbani Undici proverbi fiorentini 24 Parole Deviazioni

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Racconto in tramvia

25 Racconto in tramvia 27 Frastuoni Casa Jazz 28 Posti nuovi 29 Palati Fini Gole Profonde 30 Oroscopo



EDITORIALE di GABRIELE AMETRANO

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redo sia arrivato il momento di far sentire la nostra voce. E non intendo con questo emulare il frastuono dei talk show televisivi, gli schiamazzi da strada, né l’insensato urlo dello slogan senza contenuti. La voce deve alzarsi sull’incapacità, sugli atteggiamenti che meschini si cibano del silenzio per diventare predatori. La cultura è una cosa seria, ed è il momento di farlo presente a tutti: pubblico e operatori. Il pubblico ha diritto ad una cultura che abbia come scopo la scoperta, la novità, l’apprendimento e la fondamentale crescita personale e collettiva. Gli operatori hanno il dovere di proporre cultura, con onestà e professionalità. Il mese passato è stato un mese difficile, ricco di appuntamenti che hanno opposto il troppo al troppo poco. E in questo calendario esagerato abbiamo assistito al peggio di ciò che una città poteva proporre, con esempi di incapacità organizzativa, di occasioni perse e di mancanza di sensibilità operativa e progettuale. Eventi sovrapposti (la settimana dal 17 al 23 settembre è stata una battaglia con più vittime che vincitori, e quella successiva una mattanza), festival e fiere non promosse, incontri ripetuti con gli stessi ospiti che oramai non sono più novità. Il mese passato è stata la dimostrazione di come alcuni operatori abbiano dimenticato che la cultura debba necessariamente essere trattata con professionalità. No, non è sufficiente un’idea (anche se ottima) per accogliere il pubblico. Occorre lealtà professionale nei confronti di chi lavora al progetto, organizzazione precisa e puntuale, una comunicazione chiara e diffusa e poi tutto ciò che rappresenta la cultura: novità, approfondimento, crescita personale e collettiva. L’arroganza di chi ha pensato (e purtroppo continua a pensare) di organizzare eventi con incapacità, nuoce a chi crede ancora alla cultura. E lede profondamente il diritto del pubblico. La colpa è solo di chi si mette in gioco per proporre un programma culturale in città? No, non credo sia solo loro. La colpa è anche del pubblico che si accontenta, che si adegua, che non alza la voce quando ha davanti a sé uno spettacolo di mediocre realizzazione. Così come al ristorante un piatto riuscito male si rimanda indietro, così dovremmo rigettare l’inutile compromesso con l’incapacità organizzativa, con il maldestro tentativo di chiamare culturale ogni idea. Ed alzare la voce. Perché come il sonno, anche il silenzio genera mostri.

In copertina

Benvenuta Tramvia! di Sofia Figliè La tramvia T1 Leonardo che collega Scandicci a Careggi ormai inaugurata da circa un mese ha già apportato grandi cambiamenti nel modo di vivere la città. Con questa illustrazione dalle tinte surreali e sognanti ho voluto rendere omaggio ad un nuovo inizio per Firenze. Mi chiamo Sofia Figliè e sono un’illustratrice nata e cresciuta a Carrara fra il mare e le montagne. Fin da piccola passo le mattine a disegnare storie sognando di diventare una fumettista. Dopo un percorso di studi artistici migro a Firenze per frequentare il corso di grafica d’arte all’Accademia e in questi anni inizio ad avvicinarmi al mondo dell’illustrazione grazie al mio ex docente Maurizio Olivotto. Successivamente vengo ammessa al biennio di illustrazione all’ISIA di Urbino e nel luglio 2017 conseguo il diploma di laurea realizzando un videoclip animato. Ora mi sposto da Carrara a Firenze lavorando come illustratrice freelance. http://sofiafiglie.tumblr.com

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 66 - Anno VII - Ottobre 2018 - Rivista Mensile Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Bunker srl • Firenze Iscrizione al Roc 23957 Direttore Responsabile: Gabriele Ametrano Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell'editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. PER INFO E PUBBLICITÀ tel. 055 6585939 e-mail: lungarnofirenze@edizionibunker.it

I contenuti di questo numero sono a cura dell'Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Jacopo Aiazzi, Gabriele Ametrano, Luca Andreozzi, Michele Baldini, Melania Branca, Tommaso Chimenti, Leonardo Cianfanelli, Tommaso Ciuffoletti, Francesca Corpaci, Lavinia Ferrone, Sofia Figliè, Giulia Focardi, Raffaella Galamini, Giulio Garosi, Gabriele Giustini, Erika Gherardotti, Rocco Gurrieri, Lafabbricadibraccia, Caterina Liverani, Luchadora, Selene Mattei, Riccardo Morandi, Alba Parrini, Cristina Romeo, Matilde Sereni, Marta Staulo, Giacomo Alberto Vieri, Martina Vincenzoni, Virgino. Coordinamento: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L'Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


#neverlandOF Una passeggiata nel Maggio

di LUCA ANDREOZZI

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I prossimi appuntamenti

apita di leggere una recensione di uno spettacolo e restarne subito intrigati ed incuriositi; e allora corriamo a comprare il biglietto e non vediamo l'ora di assistere all'esibizione. Arriviamo a teatro e con entusiasmo ci sediamo sulle vecchie poltrone, che sanno di vissuto. Si apre il sipario, si spengono le luci ed inizia l'immersione nello spettacolo. Ma a un certo punto, in modo del tutto accidentale, notiamo qualcuno dietro una quinta … e in un attimo ci distraiamo e cominciamo a chiederci “che cosa mai sta succedendo lì dietro”, nel backstage.

Il Teatro del Maggio dopo la pausa estiva ha aperto in bellezza con la "Trilogia Popolare" di Giuseppe Verdi. Ottobre sarà inaugurato da un interessante dittico, formato da "Le Villi" di Giacomo Puccini e da "Ehi Giò" di Vittorio Montalti (16, 20, 25 e 28 ottobre). “Le Villi”, opera con cui il giovane Puccini debuttò nel maggio del 1884 al Teatro Verme di Milano, racconta di creature fantastiche che rappresentano le anime di giovani fanciulle vittime dell'amore. Diretta da Marco Angus, regia di Francesco Saponaro, lettura voce di Tony Laudadio e con Leonardo Caimi, Elia Fabbian, Maria Teresa Leva. “Ehi Giò” è una breve opera di Vittorio Montalti dedicata a Rossini. Ed è proprio un vecchio Rossini il protagonista della storia che, a causa di una inaspettata visita, rammenterà episodi ed aneddoti risvegliando qualche fantasma del passato. Direttz da Marco Angus, regia di Francesco Saponaro, lettura voce Tony Laudadio, libretto di Giuliano Compagno e con Gregory Bonfatti, Ljuba Bergamelli, Salvatore Grigoli.

Il Teatro del Maggio e Opera Voice tre anni fa hanno risposto a questa curiosità con #neverlandOF, il progetto rivolto a chi utilizza i social, con l'obiettivo di comunicare idee e pensieri e postare foto, durante una passeggiata nel retro palco e la visione di un'opera da un palchetto riservato. #neverlandOF comincia due ore prima dell'inizio dello spettacolo: si cammina fra le quinte e i camerini, luoghi davvero magici, in cui si crea e ci si prepara. Ogni tanto si sente una voce che si sta scaldando, pronta ad affrontare ore di canto. E poi il dietro palco con i tecnici, i musicisti, la sartoria, i fili della corrente, le luci, un soffitto altissimo ed un'atmosfera di una bellezza sconcertante; si incontra infine il regista, che racconta entusiasta il proprio lavoro e la storia dell'opera della serata. Nel percorso la guida, generalmente un dipendente del Maggio preparatissimo, racconta la storia del teatro e qualche aneddoto divertente. Finita la passeggiata, si va sul palchetto riservato davanti al palcoscenico (da cui oltretutto si riesce ad ammirare l'orchestra in azione), si apre il sipario, si spengono le luci e inizia lo spettacolo.

E Rossini tornerà a farci compagnia, a novembre, in occasione del 150esimo anniversario dalla morte, con il melodramma giocoso "Cenerentola" (7, 8, 9, 10, 11, 13,14 novembre), regia di Manu Lalli, diretto da Giuseppe Grazioli e con Teresa Iervolino, Laura Verrecchia, Diego Godoy, David Ferri Durà, Christian Senn, Vincenzo Nizzardo, Ugo Guagliardo, Luca Dall'Amico, Eleonora Bellocci, Ana Victoria Pitts. Liberamente ispirata alla fiaba di Charles Perrault, questa Cenerentola sogna di sfuggire alle due sorellastre sciocche e importune, sposando il principe don Ramiro, sfuggendo così a don Magnifico, personaggio che sostituisce la famosa matrigna. E, anche se il lieto fine è assicurato, Cenerentola rivela un lato vendicativo del tutto nuovo “sarà mia vendetta il lor perdono”.

Con #neverlandOF per due ore si ha la fortuna di camminare come in una bolla irreale, alla scoperta di quel luogo “nascosto” dove tutto prende forma, e sentirsi partecipi dell'incredibile gioco che è il teatro.

Per partecipare al progetto http://archivio.maggiofiorentino.com/neverlandof/ 6


NESSUN UOMO È UN'ISOLA foto di Antonio Lemma - www.barstoriesproductions.com

di GIACOMO ALBERTO VIERI

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uando squilla il telefono, un sabato di settembre che parla ancora molto d'estate, la prima parola che Claudio Suzzi (regista e autore attivo sul territorio fiorentino ormai da diversi anni, ndr) pronuncia è un rimarcato “Grazie”. Sono le quattro di pomeriggio: sopra la tettoia del Circolo di Settignano vedo un cielo blu Dodger schiantarsi sopra Firenze. Suzzi parte spedito a raccontare la storia di Interazioni Elementari, la compagnia teatrale fondata nel 2017 da artisti e operatori di diverse generazioni e provenienze, di cui cura la direzione artistica. Delineata su due fronti distinti ma paralleli, un teatro di ricerca linguistica in cui si parte da una “visione” alla ricerca di possibili forme e un progetto di ricerca sociale, a contatto con la devianza, un teatro della differenza prodotto nei luoghi del disagio, la compagnia è impegnata dai primi di luglio 2018 in un laboratorio stabile all’interno dell’I.P.M. “G. Meucci” e proprio nel carcere minorile, il 12 ottobre, realizzerà un evento dal titolo “Spiragli – Teatro dietro le quinte”, inserito nel programma dell’Estate Fiorentina del Comune. Il calendario della giornata, ricco e ben articolato, prevede una colazione/buffet con dibattito, sul tema “Teatro in carcere”, durante il quale interverranno alcuni esperti del settore a dialogare con i ragazzi detenuti nell’Istituto; l'esperienza teatrale pomeridiana, dalle 16 alle 18, con “L’uomo che amava le isole – Prima tappa” liberamente tratto dal romanzo di D.H Lawrence, primo studio del laboratorio “La Piccola Accademia degli Stupori”, che coinvolgerà i giovani detenuti in qualità di attori e non solo, e infine il concerto serale di Ginevra Di Marco, dal titolo “Stazioni Lunari”, nel quale, accompagnata da Francesco Mannelli e Andrea Salvadori, la performer fiorentina proporrà una selezione dei suoi pezzi più conosciuti e un repertorio ispirato alle musiche del Mediterraneo. Durante la giornata, ci tiene molto a testimoniare Suzzi, sarà possibile

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visitare “Frammenti da un futuro incerto”, la Mostra di Antonio Lemma, fotografo e documentarista che ha preso parte a numerose campagne e progetti solidali internazionali. Dunque Interazioni Elementari, che è parte titolare, in A.T.S con la Coop. Sociale Teatro del Pratello di Bologna, del progetto Teatro e Giustizia Minorile in Toscana, finanziato dal Centro di Giustizia Minorile di Toscana e Umbria, con “Spiragli – Teatro dietro le quinte”, si propone di creare l'occasione per conoscere un teatro nascosto, rappresentazioni giocate dietro le quinte senza luci né sipari, uno spettacolo difficile e poco obbediente, un intreccio di dialoghi timidi e pause eloquenti. Perché il teatro, o le arti performative tout court – sembra suggerire il regista pugliese – bisogna viverle con lo spirito utopico di chi desidera dare vita ad un sistema alternativo alla vita, di chi ha fede in una lingua inventata per raggiungere una più intima sincerità col pubblico, un'intesa che si fa consenso tramite immagini frantumate che, tuttavia, per il tempo dello spettacolo, sanno convincere degli individui diversi, e forse molto lontani, portandoli ad una soluzione, alla pace. E così l'obiettivo di “Spiragli” diventa quello di costruire una compagnia “integrata”, un percorso formativo che accompagni i giovani detenuti – la cui permanenza nel minorile è mediamente breve – anche e soprattutto oltre la detenzione, al di là di quel muro di indifferenza che è la nostra società solo in apparenza protetta, perché come simboleggia il piccolo romanzo di Lawrence, oggetto del laboratorio teatrale, in un'isola ci si può proiettare lo specchio delle proprie aspettative e le bramosie di dominio di sé, ma si può anche finire per perdersi o per esiliarsi. Un'ambiente cordiale, con l'obiettivo primario di costruire un processo teatrale sincero: un gruppo di individui forzatamente immobili e, per ciò, invogliati a cooperare, è una possibile alternativa all'infinità di piccoli atolli che riempiono l'oceano di questo nostro tempo. Da Settignano se ne vedono moltissimi: una paura.


CHINA FM di ERIKA GHERADOTTI - illustrazione di LUCHADORA

A

ccendi la radio, vai al canale 107.9 e sei sintonizzato con China FM. Trasmette da qualche mese a Firenze e Milano (dove ha sede) ed è l’unica radio cinese in FM. Ci siamo incuriositi e abbiamo pensato di fare loro qualche domanda: Chi c’è dietro i microfoni di China FM? I nostri speaker sono giovani venuti in Italia per studiare. La nostra direttrice artistica, Zhoujie, ha condotto per 10 anni il TG della TV di Wenzhou, si è licenziata e adesso vive qui. Segue le news che mandiamo tutti i giorni riguardanti l‘Italia e il mondo. Come è nata l’idea di China FM? È la realizzazione del sogno del fisico Giulio Sun, fondatore della radio. Il suo primo lavoro in Italia è stato come lavapiatti e durante le ore di lavoro si è ritrovato spesso ad ascoltare la radio. È nato allora il desiderio di creare una radio in lingua cinese, con musica cinese, opere tradizionali e informazioni utili per aiutare tutti quei connazionali che, come lui, avrebbero potuto trovare difficoltà a vivere ed interagire nella società italiana. China FM parla solo mandarino standard (la lingua nazionale) ma non tutti i cinesi che si trovano in Italia lo parlano, molti provengono dalla provincia di Zhejiang e parlano il dialetto Wu. Trasmetterete in altri dialetti? Sì. Zhoujie parla bene il WU, perciò stiamo cercando un altro speaker che lo parli per fare un talk sui notiziari e fatti quotidiani. Vorremmo ampliare a tutti gli altri dialetti possibili. Quali sono i vostri progetti? Nel nostro piccolo cerchiamo di dare un po‘ di conforto alla prima generazione di emigrati che hanno nostalgia della casa natale. Far conoscere alla seconda le nostre radici storiche, e trasmettere leggi, costumi e abitudini della società italiana ai cinesi "molto chiusi in loro stessi" per il problema della lingua. Abbiamo collaborato al "Florence China Charity", concerto di beneficenza del cantante cinese Chiang Yu Heng per i bambini bisognosi a Firenze e in Toscana. In futuro daremo massima disponibilità e attenzione a questo tipo di progetti; è il motivo per cui è nata la nostra radio. Manderemo anche in onda un programma per dare lezioni d‘italiano. Come scegliete la musica? Mettiamo ciò che ci piace. I nostri ascoltatori vanno dall'età dei nostri nonni all'età dei nostri figli: Giulio seleziona la musica degli anni ’70-‘80, Zhoujie quella anni ‘90, i nostri giovani speaker invece il pop. La Cina ha il più alto numero di utenti online al mondo, ma è tutto sotto lo stretto controllo della censura cinese. Si può fare radio in Italia senza il pericolo di essere censurati? Di problemi di censura ancora non ne abbiamo sentito parlare.

Quando la radio parla cinese Forse non tutti sanno che in Italia riceviamo “Radio Pechino” già dal 1960 e che dal ‘93 è diventata “Radio Cina Internazionale”; trasmette su onde corte e onde medie. Nel suo palinsesto settimanale ci sono programmi in lingua italiana che forniscono una panoramica sulla cultura cinese: dalla musica alle news, dall’economia alla posta degli ascoltatori, e poi la rubrica sull’arte, letteratura, spettacoli e teatro. Ma non finisce qui: a renderci più chiara e vicina la cultura cinese ci pensa anche “Radio Italia Cina”, nata nel 2016, che è la prima web radio sino-italiana d’Italia. Trasmette in streaming, quindi basta andare sul sito radioitaliacina.com per ascoltarne il podcast. La sua giovane redazione ha sede a Prato. E non è un caso, perché il 20% della popolazione pratese è di origine cinese e questa radio ha il chiaro intento di voler costruire un ponte con questa comunità, comunità che, ai più, sembra sempre così chiusa e distante. “L'Intercultura è la sfida del presente: le politiche interculturali, che cercano di incoraggiare la socializzazione tra i cittadini di diversa etnia, sono un valido strumento per combattere razzismo, pregiudizi ed incomprensioni verso l'altro...”. Ed è così che su radioitaliacina.com si cerca di dare spazio alle associazioni che operano in questo senso, trasmettere musica, ricette, interviste oltre ad offrire la possibilità di seguire “Lezioni di cinese” curate dall’insegnante e speaker Fulvia Rozera. (E. G.) 8


MUSICA di RICCARDO MORANDI

Nazionalpopolari

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cano in una delle decadi più belle della storia dell’uomo, gli anni Ottanta. Sono proprio questi anni che fanno da apripista all’altro artista di scuola bolognese che calcherà il palco dell’Obihall il 22 ottobre: Luca Carboni. Svogliatamente elegante, l’aria da ragazzo del bar un po’ trasandata, le storie raccontate di una Bologna al passo coi tempi, ma sempre calda e intima, Carboni, nonostante i 412 kg di gel consumati nell’arco della sua carriera (che ce l’hanno ora consegnato con una capigliatura molto sfoltita), risulta essere un caposaldo ed un punto di riferimento non solo per gli anni ‘80-‘90, ma per la terza band di questo mese. Sono loro, i protagonisti assoluti del pop italiano, coloro che inizialmente travestiti da indipendenti hanno riscoperto la bellezza dei ritornelli. Nonostante il nome ricordi un brano ipotetico dei Righeira, saranno i TheGiornalisti sul palco del Mandela Forum il 24 ottobre a stupirci, regalandoci con uno stile quasi clonato da Carboni, un concerto ideale per la generazione degli over 30, stufi del farlo strano ma troppo sofisticati per ascoltare i Ricchi e Poveri. Citando uno dei più grandi prodotti televisivi mai realizzati dall’uomo, la serie Boris, “smarmelliamo”, apriamo tutto, disinteressiamoci della qualità, che già pensiamo troppo. Non mancate, noi ci saremo.

sistono dei momenti storici per il mondo in cui gli eventi si incrociano in maniera epocale. Storie che potrebbero essere raccontate da Gianni Minoli, da Federico Buffa o meglio da Pippo Baudo. Momenti in cui la nostra storia si ferma, in un luogo, in una città, in un evento, come è successo per Rio de Janeiro durante la finale dei mondiali del 1950, a Washington nel 1962 durante la crisi dei missili a Cuba o meglio ancora a Sanremo nel 2010 con Pupo ed Emanuele Filiberto sul palco. Firenze in ottobre si trasforma in un posto magico grazie a tre nomi. Un trittico perfetto per definire la storia della canzone italiana, che si esibirà peraltro in una splendida successione cronologica, come a scandire le note con cui son cresciute tre generazioni. Claudio Baglioni sarà sul palco del Mandela Forum il 17 ottobre e non c’è bisogno di presentazioni per l’artista dal simpatico soprannome “agonia”: è il Claudio nazionale, colui che ha donato poesia all’intera Italia, che ha fatto innamorare decine di migliaia di coppie con i suoi vibrati, che ha inventato la maglietta fina, che ha messo sullo stesso piano fornai, camionisti, shampisti e ingegneri. Tutti conoscono Claudio Baglioni, tutti ne riconoscono le doti sia fisiche (“è proprio un bell’uomo” cit. una nonna a caso) che artistiche, e lo identifi-

Michael Jackson Il Re del pop celebrato nella galleria dei reali inglesi di ALBA PARRINI

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e c’è un luogo che celebra da sempre i reali inglesi e i personaggi di portata mondiale, quello è senza dubbio la National Portrait Gallery di Londra. La galleria, gemella della più famosa National Gallery, ospita infatti ritratti di personaggi britannici che hanno fatto la storia nei secoli, dalla Regina Elisabetta Prima a Winston Churchill, da Maria Stuarda a Arthur Conan Doyle. È facilmente comprensibile quanto sia un’eccezione ospitare uno straniero all’interno dei suoi locali. Straniero, sì ma pur sempre Re. Re del Pop: con questo epiteto infatti era conosciuto Michael Jackson, che seppur non britannico, aveva scelto proprio Londra per ritornare a calcare le scene internazionali nel 2009. Sappiamo tutti poi come è finita la storia; la morte improvvisa di Jacko dopo la conferenza stampa inaugurale della tournée di Londra, i fan con i biglietti in mano, la sua voce “regale” ormai solo negli auricolari. Londra decide così di tributare il grande Re del Pop nell’anno in cui avrebbe compiuto 60 anni, e mentre nel mondo impazzano party più o meno pacchiani (avete visto quello a Las Vegas?) ecco che con l’immancabile aplomb inglese vengono aperte a Michael le porte del più prestigioso dei musei di ritrattistica mondiale, con l’esposizione “On the Wall”. Con più di 40 artisti da tutto il mondo, e opere provenienti da collezioni private oltre che realizzate esclusivamente per l’occasione, la mostra esplora l’influenza di Michael Jackson su alcuni dei più importanti nomi dell’arte contemporanea tra cui spicca la celebre rappresentazione di Andy Warhol del 1982, e quella più recente di David LaChapelle, passando poi per il ritratto equestre dall’iconografia “napoleonica” realizzato da Kehinde Wiley. Se volete una scusa per andare a Londra ad ottobre, ecco quello che fa per voi: questa esibizione sicuramente rientra a pieno titolo nella categoria del “vale il viaggio”. Non vi resta che prenotare!

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FIRENZE 12 OTTOBRE 2018 MATTINA ore 9.30 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Saluti istituzionali Rappresentanza Democrazia Presentazione del tema Ermenegildo Bonfanti, Segretario Generale FNP CISL Incontro con Nicola Antonetti, Presidente Istituto Luigi Sturzo Stefano Bartolini, Professore di Economia Politica, Università di Siena Valerio Onida, Giurista Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza Politica, Università di Bologna Giulio Sapelli, Economista Nadia Urbinati, Docente di Teoria Politica, Columbia University

ore 16.45 - 17.30 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Il punto sulle generazioni Presentazione del libro I rassegnàti. L’irresistibile inerzia dei quarantenni Con Tommaso Labate, Giornalista ore 18.00 - 19.00 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Economia e Populismo Con François Bourguignon, Economista “I governi populisti hanno più probabilità di fallire nel ripristinare ricchezza e stabilità economica, una prospettiva minacciosa per la democrazia”. Quali le cause dell’ascesa dei populisti in molti paesi europei?

Democrazia Rappresentanza Riflessione sul tema Annamaria Furlan, Segretaria Generale CISL POMERIGGIO ore 15.30 - 16.30 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Arte e politica tra rappresentazione e rappresentanza Con Vittorio Sgarbi, Critico d’arte

TUTTI GLI EVENTI SONO GRATUITI CON PRENOTAZIONE SUL SITO

WWW.FESTIVALDELLEGENERAZIONI.IT

SERA ore 21.00 - 22.00 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Interviste Impossibili Michele Mirabella intervista Gioachino Rossini Con Michele Mirabella e Gabriele Duma

Ideatore e Organizzatore

Patrocinio


FLORENCE TATTOO CONVENTION L’evento per gli amanti dell’inchiostro su pelle

DIDACTA

di ALBA PARRINI

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tizzo, Marco Galdo, Antikorpo, Genziana, Andreoli, Gippi Rondinella e Fercioni, Billi Murran. Se questi nomi non vi dicono niente, vuol dire che non siete abbastanza tatuati. Sono infatti solo alcuni degli illustrissimi artisti dell’ago che saranno presenti quest’anno in fortezza per la nuova edizione della Florence Tattoo Convention. Dal 5 al 7 ottobre infatti proprio a Firenze si riunirà il gotha dei maestri tatuatori italiani e non solo. La fiera lascia grandissimo spazio, come al solito, agli artisti internazionali dall’Europa e dal mondo: il neozelandese Steve Butcher, Marco Cerretelli e Alessio Ricci dalla California, Robert Hernandez dalla Spagna, il polacco Victor Portugal, Randy Engelhard dalla Germania, Kostas Tzikalagias dalla Grecia, i leggendari Hanky Panky e Bill Loika dall’Olanda, il giapponese koji Yamaguchi solo per citarne alcuni. La convention presenta, per questa edizione, ancora alcuni palchi dedicati all’arte tradizionale del tatuaggio di origine orientale, con un particolare focus sul Giappone, sulla Thailandia e sulle Filippine. Altra punta di diamante della sezione “maestri tatuatori tradizionali” l’ospite messicano Samuel Olman. L’attenzione all’arte del disegno orientale si rispecchia

La fiera della scuola

anche nella grandissima e sempre apprezzata area espositiva, che propone un’accurata selezione dei lavori fra cui spicca Matti Sandberg AKA Senju (che dipinge Shunga originali), la collezione del Roma Tattoo Museum, le opere della galleria Parione 9, della mostra collettiva Stigmatize curata da Rossana Calbi e dell’eclettico Antikorpo. Per quanto riguarda gli eventi, quest’anno la Tattoo Convention strizza l’occhio al soft core e alla sensualità in genere, ospitando il gruppo delle Suicide Girls. Impossibile non conoscere questo gruppo di belle senz’anima, mito erotico per la comunità di tatuati e tatuatori nel mondo, fondato in America nel 2001. A metà strada tra modelle, ballerine di burlesque, interpreti punk e cosplayer, le Suicide girls sono davvero la punta d ell’iceberg della cultura del tatuaggio in senso lato. Sicuramente da non perdere la loro partecipazione a Firenze, così come da non perdere i musicisti presenti sul palco della convention: i conclamati La Coka Nostra, collettivo libero di artisti nato dalle ceneri degli storici House of pain, il dj set del grande Frankie hi-nrg mc e Marco Di Maggio trio. La Florence Tattoo Convention è aperta venerdì 5 e sabato 6 ottobre fino alle 2 di notte, mentre domenica chiuderà a mezzanotte. 11

di MARTINA VINCENZONI

Che la scuola funzioni un po' come una fiera, è un assioma che gli insegnanti conoscono bene; all'inizio dell'anno devono abbandonare presto il passo tardo-estivo con cui sono entrati al primo collegio docenti e virare in un abile slalom tra rappresentanti di case editrici, ben vestiti e sorridenti, che offrono panacee varie a base di e-learning, flipped classroom, interattività e problem solving. Nel smediali) e del CLIL (Content and Language Integrated Learning). Se dunque, come me, fate parte della categoria di insegnanti un po' resistenti al cambiamento, ma abbastanza disciplinati da sapere che è necessario e che la capacità di adattamento è la qualità che fa sopravvivere tutte le specie, vi sarà particolarmente utile fare un salto a Fiera Didacta Italia. L'evento, giunto alla seconda edizione, si svolgerà dal 18 al 20 ottobre alla Fortezza da Basso e nasce con l’obiettivo di innovare la didattica, favorire il dibattito sul mondo dell’istruzione e creare un luogo di incontro fra le scuole e le aziende del settore. Saranno presenti 170 espositori e fruibili 185 eventi tra workshop, dibattiti e incontri. Fra i temi toccati, in evidenza l’innovazione del modello educativo, la robotica, le stampanti 3D, la didattica della musica, l'apprendimento in lingua straniera e l’utilizzo della tecnologia a scuola. Il tutto è coordinato dall'ente di ricerca Indire e ha la supervisione scientifica di CNR, Istituto degli Innocenti, CRUI, Associazione Italiana Editori e Reggio Children, garanzie sulla qualità della ricerca pedagogica. Non solo ricerca sugli strumenti, però: è prevista anche la partecipazione di Umberto Galimberti che interverrà sul tema del rapporto tra emozioni e apprendimento e sul ruolo dell’educazione emozionale nella scuola odierna. Docenti, dirigenti scolastici, educatori, formatori, professionisti e imprenditori del settore: ci vediamo a scuola!


LA SERENATA di MATILDE SERENI

METTIAMO LE PULCI NELL’ORECCHIO

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’è chi si è fatto un selfie tra gli stand di “Libri e Fiori” e chi ha rinominato la piazza “Cimitero delle Pulci” (cercare su Maps per credere); chi si è sentito tradito e chi rincuorato. Il nuovo spazio in Piazza dei Ciompi ha suscitato un grande dibattito in città, protrattosi per mesi e svoltosi su ogni piattaforma esistente.

[piazza del Carmine, n.d.r.] appena ripristinate se non per i manufatti storici e monumentali che ospitano. Questo non significa pretendere architetture sensazionalistiche, ma progetti misurati che escano dalla banalità. In Europa si assiste a processi ben diversi di partecipazione e realizzazione, con il ricorso a bandi di gara che consentono di calibrare consapevolmente le scelte dell'amministrazione su obiettivi di qualità e budget, basti pensare, nella vicina Francia, ai recenti interventi realizzati per place de la Nation e place d'Italie a Parigi”.

Prima di farsi una propria opinione è sempre cosa buona e giusta ascoltare tutte le campane – a Firenze ne trovate parecchie, tranquilli – perché se la polemica gratuita è sempre in primo piano, ascoltare chi la piazza l’ha vissuta, studiata, valutata e progettata può fare la differenza.

Bene, a fronte di tutto questo una cosa intellettualmente onesta da ribadire è che sono pochi quelli che conoscono la storia della piazza e di quello che è stato detto e scritto negli ultimi anni. Si è parlato di amianto, di concessionari di licenze, di progetti partecipativi, di ritorno della cultura, di sporcizia, di degrado, di storia e di promesse.

Siamo onesti, per noi miseri utilizzatori finali il primo pensiero formulato alla vista delle foto inaugurali del 7 settembre è stato un sincero “AH.”. Chi ha gestito per anni una bancarella dell’ormai ex-mercato delle pulci, probabilmente ha sussurrato qualcosa di peggio.

Quello che si vede è una piazza austera e signorile, l’erba a tratti è incolta ma nel complesso non sfora dalle aiuole; si vede un albero, una fiera di libri e fiori ogni terzo sabato del mese (per un totale di quattro appuntamenti), una recinzione in ferro battuto, dei cestini per l’immondizia, si vedono delle panchine.

Si leggono molti pareri positivi da parte di chi temeva uno stravolgimento della realtà cittadina, con strutture magari di grande impatto visivo che poco però avrebbero avuto a che fare con la fiorentinità della piazza. Secondo l'Ordine degli Architetti invece è “difficile pensare che oggi un turista scelga di visitare una delle due piazze

Quello che non si vede è perché non c’è più, ma alla fine qualcuno diceva che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

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L U O G H I D I M E N T I C AT I di JACOPO AIAZZI - Foto di GIULIO GAROSI

Piazzale Michelangelo Realizzato a completamento dei lavori di riqualificazione della riva sinistra dell’Arno dall’architetto Giuseppe Poggi, quando Firenze venne nominata capitale d’Italia. Dedicato allo scultore Michelangelo, il piazzale è pensato per convergere da ogni lato verso il centro, che ospita una copia in bronzo del David, il cui sguardo accompagna verso l’intera città, i suoi monumenti storici e tutti i ponti in sequenza. Sotto la loggia neoclassica che sovrasta la terrazza spunta una targa in omaggio.

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PRESENTEITALIANO di CATERINA LIVERANI

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all’11 al 18 ottobre torna Presente Italiano, la manifestazione pistoiese che da 4 anni apre in Toscana una finestra sul cinema “made in Italy” di ieri e di oggi. Al suo giovanissimo direttore Michele Galardini abbiamo chiesto di illustrarci la nuova edizione alla luce delle ondate di cambiamento che finalmente sembrano scuotere il panorama cinematografico in Italia. Cosa pensi della recente riscoperta dei generi da parte degli autori italiani? “In Italia è ancora la commedia a farla da padrone al botteghino, un genere che non è rappresentato solo dai film più commerciali, ma anche da opere come La buona uscita di Enrico Iannaccone o Loro chi? con Edoardo Leo. Sono tutti segnali che fanno ben sperare in una ripartenza del cinema italiano. Questo riguarda anche

l’horror, uno dei generi maggiormente riconducibili a un determinato periodo italiano e che tutt’ora funziona molto bene a livello indipendente. Suspiria di Luca Guadanino, recentemente passato a Venezia, è un segnale della volontà di ricostituire una cinematografia forte partendo dal genere. Presente Italiano ama soprattutto celebrare i maestri nascosti come Sergio Martino, lo scorso anno nostro ospite. Un autore che ha spaziato da film come L’allenatore nel pallone all’horror appunto”.

Appuntamento a Pistoia al cinema Roma e al Funaro Centro Culturale. Info www.presenteitaliano.it di Enrico è stata quella di confermare la sua presenza. Non presenteremo solo le commedie ma anche i loro esperimenti di genere come Sotto il vestito niente. Faremo un omaggio, un grande abbraccio a Carlo e soprattutto a Enrico: due cineasti che hanno realizzato più di 40 film di grande successo”.

A maggio la notizia di un super ospite come Carlo Vanzina. Quello che è successo appena un mese dopo è tristemente noto. “La nostra idea era di fare un omaggio al cinema dei Vanzina al quale avrebbero partecipato sia Enrico che Carlo. All’indomani della scomparsa di Carlo la volontà

Tra gli ospiti di questa edizione i registi Denis Malagnino (Il codice del babbuino) e Simone Massi (La strada dei Samouni); ci sarà inoltre un omaggio a Ermanno Olmi con la proiezione de Il Posto restaurato dalla Cineteca di Bologna.

dei numeri primi”), suggerito come regista dalla stessa autrice che, insieme a lui, ha firmato la sceneggiatura. La serie prossimamente in onda su Rai 1, HBO e TIMVISION, sarà proposta in sala (a Firenze al Cinema Odeon) dal 1 al 3 ottobre. A 40 anni dal primo film diretto dal maestro John Carpenter torna sullo schermo l’orrore di Halloween dove gli interpreti originali della pellicola del 1978 Jamie Lee Curtis e Nick Castle ricoprono nuovamente i ruoli rispettivamente di Laurie Strode e Michael Myers, sotto la direzione di David Gordon Green. Dopo i film prodotti in Svezia e interpretati da Noomi Rapace e la versione

hollywoodiana diretta da David Fincher con protagonista Rooney Mara, il personaggio di Lisbeth Salander, creato dal compianto Stieg Larsson per la trilogia di gialli “Millennium”, ha un nuovo volto cinematografico, quello di Claire Foy (“The Crown, Il primo uomo”) in The Girl in the Spider's Web diretto da Fede Álvarez, già ottimo autore di film di genere come “La Casa”, remake del classico horror di Sam Raimi del 1981, e lo strepitoso “Man in the dark”.

IN SALA di CATERINA LIVERANI

B

enché il Festival del cinema di Venezia sia ormai lontano è inevitabile che le uscite in sala di ottobre risentano ancora della sua onda lunga. Stanno infatti per arrivare alcuni dei titoli che, grazie all’alta concentrazione di star, hanno maggiormente infiammato il red carpet della laguna. A Star Is Born, debutto alla regia del divo Bradley Cooper con Lady Gaga nel suo primo ruolo da protagonista al cinema, ha raccolto ottime critiche dopo l’anteprima italiana, facendo accostare l’interpretazione della cantante a quella di Barbra Streisand nell’omonimo film del 1976 e Il primo uomo con il quale Damien Chazelle (“La La Land”) si è brillantemente impegnato nel confezionare un perfetto biopic con Ryan Gosling nel ruolo di Neil Armstrong, il primo astronauta ad aver camminato sulla luna. Ancora da Venezia in arrivo, come evento speciale al cinema, nell’attesa della programmazione televisiva, i primi due episodi della serie tv tratta dalla quadrilogia de L’amica geniale di Elena Ferrante. Diretta da Saverio Costanzo (“La solitudine

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LE PRIME NOVITÀ DELLA DODICESIMA EDIZIONE A un anno dalla XII edizione, Florence Biennale annuncia le date, il tema e il conferimento del Premio “Lorenzo il Magnifico alla Carriera” 2019 al Maestro Franco Zeffirelli. Dopo il successo dell'edizione 2017 a cui hanno partecipato 460 artisti provenienti da oltre 70 paesi, la XII edizione della kermesse artistica fiorentina si svolgerà dal 18 al 27 ottobre 2019 nel Padiglione Spadolini della Fortezza da Basso di Firenze.

Informazione pubblicitaria

Il tema della dodicesima edizione 2019 sarà: Ars et Ingenium. Similitudine e Invenzione celebrando Leonardo da Vinci In occasione del 500° anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, Florence Biennale propone una riflessione sull’approccio conoscitivo e al tempo stesso creativo del Maestro del Rinascimento, universalmente considerato quale genio di ogni tempo. In particolare, il tema della XII Florence Biennale si focalizza sulla natura multanime di Leonardo, capace di rivelarsi artista

e “scienziato” dedito allo studio di innumerevoli discipline. Inesauribile fonte di ispirazione da ormai cinque secoli, l’eredità di Leonardo da Vinci sarà così interpretata attraverso molteplici linguaggi dell’arte da autori di diversa provenienza, cultura, formazione e carriera, che si apprestano a partecipare alla XII Florence Biennale nell’autunno del 2019. In tal senso, anche l’assegnazione del Premio “Lorenzo il Magnifico alla Carriera” 2019 a personalità di primo piano nel campo della cultura e dell’arte risentirà dell’ “aura” leonardiana che caratterizzerà l’edizione 2019 di Florence Biennale. Il primo nome ad essere annunciato è quello del Maestro Franco Zeffirelli, per lo straordinario contributo alle arti sceniche, alle arti visive e all’arte cinematografica,

www.florencebiennale.org • info@florencebiennale.org •

con cui ha dato lustro a Firenze e incantato il mondo intero. Attraverso opere di grande forza evocativa, permeate di bellezza e armonia, Franco Zeffirelli ha meravigliosamente realizzato la sintesi fra le arti distinguendosi quale artefice di un fare ad arte senza limiti. Tutto ciò reinterpretando magistralmente l’eredità di Leonardo da Vinci, che appartiene alla sua cultura d’origine, e coinvolgendo talenti di eccezione sulla scena internazionale nella genialità del suo eccelso processo creativo. Infine sono confermati anche per la XII edizione di Florence Biennale i prestigiosi patrocini della passata edizione, ovvero della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana, del Comune di Firenze e del Comitato Nazionale Italiano ICOMOS.

@FLRbiennale •

@florencebiennale


Ottobre lunedì 1 L'AMICA GENIALE (1-3/10) Cinema Odeon (FI) ing. 8.50€ FESTIVAL DELLA DEMOCRAZIA DEL CORPO (25/09-30/12) Varie Location (FI) ing. 12€/libero

martedì 2 ALLA SCOPERTA DEL FORTEPIANO Complesso Monumentale di San Firenze (FI) ing. libero EDOARDO PER INUOVI (2-7/10) Teatro Niccolini (FI) ing. NP FLORENCE QUEER FESTIVAL (2-7/10) Varie Location (FI) ing. NP FIRENZE, IL SETTECENTO, LA MUSICA Museo Zeffirelli (FI) ing. 10€

mercoledì 3 C AREER DAY (3-4/10) Fortezza da Basso (FI) ing. NP FANFARE E SILENZI - VIAGGIO NELLA PITTURA DI PRIMO CONTI (3-4/10) Villa Bardini (FI) ing. NP

giovedì 4 90 ANNI DALLA NASCITA DELL'ORCHESTRA STABILE FIORENTINA Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. 80/10€ MERCATO INTERNAZIONALE EUROPEO (4-7/10) Piazza SS Annunziata (FI) ing. libero

venerdì 5 IACAMPO Circolo Il Progresso (FI) ing. 10€ LUCE E OMBRA (5-31/10) Accademia delle Arti del Disegno (FI) ing. libero MATTEO BOGAZZI Complesso Monumentale di San Firenze (FI) ing. NP LE MESSE IN SCENA DI ZEFFIRELLI DEDICATE ALL'OPERA DEL SETTECENTO (5-9-13/10) Museo Zeffirelli (FI) ing. biglietto museo FLORENCE TATTOO CONVENTION (5-7/10) Fortezza da Basso (FI) ing. NP

sabato 6 S INFONICO HONOLULU Glue (FI) ing. libero con tessera L A FESTADELLE MEDI Auditorium Flog (FI) ing. 10€ L AURA PAUSINI (6-7/10) Mandela Forum (FI) ing. NP

FEDERICO MARIA SARDELLI Teatro Goldoni (FI) ing. 15€ GRAN BAZAR & WOM (6-7/10) Arena del Visarno (FI) ing. libero IL BARONE RAMPANTE (6-7/10) Teatro Studio (Scandicci) ing. NP FIERA DI SCANDICCI (6-14/10) Varie Location (Scandicci) ing. Libero MOSTRA DI PIANTE E FIORI Giardino dell'Orticultura (FI) ing. Libero

domenica 7 J .O.B.S. JOIN OUR BLANDED STORIES (7/10-16/12) Palazzo Podestarile (Montelupo F.no) ing. libero IN VISITA AL CIMITERO EBRAICO MONUMENTALE Cimitero Monumentale Ebraico (FI) ing. 9€

lunedì 8 JOHN AND YOKO ONO (8-10/10) Cinema Odeon (FI) ing. 8.50€ ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. 30/10€ FESTA DI SANTA REPARATA Piazza Duomo (FI) ing. Libero

martedì 9 PATRICIA GARCIA GIL Complesso Monumentale di San Firenze (FI) ing. NP L A SIGNORA ELSE Teatro Verdi (FI) ing. 17€

mercoledì 10 F ORUM DELLA SOSTENIBILITÀ E OPPORTUNITÀ NEL SETTORE DELLA SALUTE (10-12/10) Stazione Leopolda (FI) ing. libero con prenotazione PRIMO CONTI - GLI ANNI DEL FUTURISMO (10/10-13/01) Fondazione Primo Conti (Fiesole) ing. libero

giovedì 11 NUDITÀ (10-12/10) Teatro Niccolini (FI) ing. NP ARTIGIANO E APERITIVO Centro per l'Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana (FI) ing. 8€ INTERNET FESTIVAL (11-14/10) Varie Location (PI) ing. libero S TEFANO AMANTINI - WHITE (11/10-04/11) SACI - Palazzo dei Cartelloni (FI) ing. Libero

venerdì 12 EAD CAT IN A BAG D Circolo Il Progresso (FI) ing. 8€ BKO QUINTET Auditorium Flog (FI) ing. NP ACHILLE LAURO E BOSS DOMS Viper Theatre (FI) ing. NP PAOLO FRESU & GIANLUCA PETRELLA Teatro Verdi (FI) ing. 35/25€ FERNANDO CORTEZ (12-20/10) Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. NP FESTIVAL DELLE GENERAZIONI Palazzo Vecchio (FI) ing. NP

sabato 13 OD OF THE BASEMENT G Glue (FI) ing. libero con tessera LUDOVICA VINCENTI Complesso Monumentale di San Firenze (FI) ing. NP FIERA ELETTRONICA FIRENZE (13-14/10) Obihall (FI) ing. NP NECROT+PROFANAL+SICKENING CPA Fi Sud (FI) ing. NP C ARMEN (13-25/10) Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. NP INFERNO CITY RUN (13-14/10) Visarno Arena (FI) ing. Libero MERCATO MANODOPERA (13-14/10) Piazza SS Annunziata (FI) ing. libero

domenica 14 T RIO DI PARMA Teatro Niccolini (FI) ing. NP ALLA SCOPERTA DEL MUSEO EBRAICO! Museo Ebraico (FI) ing. Libero MONUMENTS+VOLA+KADINJA Cycle (Calenzano) ing. 18€ + tessera IN SUA MOVENZA È FERMO Teatro della Pergola (FI) ing. 15€ EUROPEAN ART CINEMA DAY Fondazione Stensen (FI) ing. NP FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. Libero QUARTETTO ELSA Aula Magna del Nuovo Ingresso di Careggi (FI) ing. Libero

lunedì 15 MIRAI (15-17/10) Cinema Odeon (FI) ing. 8.50€ GOLD15BDAY Viper Theatre (FI) ing. NP THE ROYAL BALLET - MAYERLING Cinema Odeon (FI) ing. 8.50€


Musica • Teatro • Arte • Cinema • Eventi

martedì 16

domenica 21

CLAUDIO BAGLIONI (16-17/10) Mandela Forum (FI) ing. NP LE VILLI/EHI GIO’ (16-28/10) Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. NP LIBRI A TEATRO Teatro della Pergola (FI) ing. libero

QUARTETTO GUADAGNINI Teatro Niccolini (FI) ing. NP C ASCINE IN FIERA Parco delle Cascine (FI) ing. libero FIERUCOLINA D’AUTUNNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero SUONI RIFLESSI (21/10-18/11) Sala Vanni (FI) ing. 12/8€ GIULIO ROMANO Cenacolo di Andrea del Sarto (FI) ing. 12/7€ TANGO STORY Ospedale di Santa Maria Annunziata (Bagno a Ripoli) ing. libero

mercoledì 17 JESUS CHRIST SUPERSTAR (17-18/10) Teatro Verdi (FI) ing. 20/55€

I VERSON / TURNER Sala Vanni (FI) ing. 20/13€ MEMORIE DEL GRANDE ATTORE (26-28/10) Teatro Le Laudi (FI) ing. 16/14€

sabato 27 C OLLEZIONARE A FIRENZE (27-28/10) Obihall (FI) ing. NP RUDOLF BUCHBINDER Teatro della Pergola (FI) ing. 28/17€ FABIO LUISI Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. 80/10€ VINOÈ (27-29/10) Stazione Leopolda (FI) ing. NP

lunedì 22 LIMT & SCHIELE - EROS E PSICHE (22-24/10) K Cinema Odeon (FI) ing. 8.50€ LUCA CARBONI Obihall (FI) ing. NP

ONATO EPIRO E DUO SYNCHROMIA D Galleria Frittelli (FI) ing. 5€ XII FLORENCE BIENNALE (18-27/10) Fortezza da Basso (FI) ing. NP SAXOPHONE Obihall (FI) ing. 27/17€ R ADIOGRAFIE AFFETTIVE (18/10-09/11) SACI - Palazzo dei Cartelloni (FI) ing. Libero

martedì 23 N CUORE DI VETRO IN INVERNO (22-24/10) U Teatro della Pergola (FI) ing. 34/18€

venerdì 19

mercoledì 24

OWE GELB H Circolo Il Progresso (FI) ing. 12€ DAVID GARRETT Mandela Forum (FI) ing. NP BEPPE SCARDINO BS10 Sala Vanni (FI) ing. 20/13€ FABIO LUISI Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. 80/10€ DIDACTA ITALIA (18-20/10) Fortezza da Basso (FI) ing. NP FELINE FUNK Combo Social Club (FI) ing. 10/8€

T HEGIORNALISTI Mandela Forum (FI) ing. NP FABIO LUISI Teatro del Maggio Musicale F.no (FI) ing. 80/10€ LIBRI A TEATRO Teatro della Pergola (FI) ing. libero IL NULLAFACENTE Teatro Niccolini (FI) ing. NP

giovedì 25

sabato 20 ERTRAND CHAMAYOU B Teatro Niccolini (FI) ing. NP GO!ZILLA Glue (FI) ing. libero con tessera SOFIA GANDARIAS (20/10-16/12) Cripta della Basilica di San Miniato al Monte (FI) ing. libero MAMAMIA IN FLORENCE Viper Theatre (FI) ing. NP PRÉLUDE À L’APRÈS-MIDI D’UN FAUNE (20-21/10) Teatro della Pergola (FI) ing. 12€ L’UOMO DELLE CAVERNE Teatro Puccini (FI) ing. 22/18€ MASSIMO RANIERI Teatro Verdi (FI) ing. 60/25€ FORTEZZA ANTIQUARIA (20-21/10) Piazza dell’Indipendenza (FI) ing. libero ARUN, VARUN, KIRANMALA. IL VIAGGIO ALLA MONTAGNA Ludoteca dell’Ospedale Pediatrico Meyer (FI) ing. libero

HALI G Mandela Forum (FI) ing. NP IL GIARDINO ARMONICO Museo dell'Opera del Duomo (FI) ing. libero FLORENCE CREATIVITY (25-28/10) Fortezza da Basso (FI) ing. 10/6€

venerdì 26 ARIA DEVIGLI M Circolo Il Progresso (FI) ing. 8€ S TABAT MATER Teatro Verdi (FI) ing. 16/11€ BEN VAUTIER PAS D'ART (26/10-23/11) GalLibreria Centro Di (FI) ing. Libero BOMBINO Auditorium Flog (FI) ing. NP

c/o tenax club via pratese 46 firenze un progetto di teatro studio krypton

domenica 28 UARTETTO FONÈ Q Teatro della Pergola (FI) ing. 28/17€ C ARMINE IN FIERA Piazza del Carmine (FI) ing. libero CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO Piazza Ghiberti (FI) ing. libero VETRINA ANTIQUARIA Piazza Matteotti (Scandicci) ing. libero IL POPOLO DEL BLUES Aula Magna del Nuovo Ingresso di Careggi (FI) ing. libero

lunedì 29 L ES ARTS FLORISSANTS Teatro della Pergola (FI) ing. 28/17€

martedì 30 ELLA FIGURA (30/10-04/11) B Teatro della Pergola (FI) ing. 34/18€ THE MUSICAL BOX Teatro Verdi (FI) ing. 28/63€ BRUNA È LA NOTTE (30/10-11/11) Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14€

mercoledì 31 VADA KEDAVRA – HALLOWEEN POTTER PARTY A Viper Theatre (FI) ing. 20€ TUTTO SPOSI (31/10-04/11) Fortezza da Basso (FI) ing. NP FRANCE ODEON (31/10-04/11) Cinema La Compagnia (FI) ing. 8€

ph. Francesca Pignanelli

giovedì 18


Ottobre da non perdere GHALI IN CONCERTO

AMICI DELLA MUSICA

25 ottobre - Mandela Forum Eravamo convinti fino a poco tempo fa che TRAP fosse solo il diminutivo del grande mister Giovanni Trapattoni. Difficilmente riuscivamo a pensare che nell’universo musicale italiano, ai tempi saturo di featuring dei vari Fibra e Club Dogo, dei rapper riuscissero in qualche modo a sfondare utilizzando l’effetto per noi rimasto incollato al pezzo “Believe” di Cher. Invece no, né Cher e neppure il mister ex Juventus, Inter, Fiorentina e Nazionale, son riusciti ad

Stagione concertistica 2018/2019 Teatro della Pergola + Teatro Niccolini

ostacolarli, questi “trapper”. Il loro capo riconosciuto, Ghali (che non è il nome di un modello di SUV della Ford), si esibirà il 25 ottobre in un palasport: la massima capienza per il massimo esponente di un genere che ha realmente segnato la musica pop degli ultimi anni. Consigliamo caldamente l’evento, non possiamo voltarci dall’altra parte. Al limite possiamo portare due cuffiette per ascoltare la diretta delle partite di Europa League, che giocherà quel giorno. Andiamoci.

La Stagione 2018/2019 degli Amici della Musica di Firenze avrà quest'anno per il mese di ottobre un “preludio” al Teatro Niccolini di Firenze, dove il 14 ottobre si esibirà il Trio di Parma, il 20 ottobre il grande pianista francese Bertrand Chamayou e il 21 ottobre il Quartetto Guadagnini. Il 27 ottobre al Teatro della Pergola l'inaugurazione della Stagione Concertistica è affidata al grande pianista austriaco Rudolf Buchbinder, tra i più perfetti conoscitori e interpreti di Ludwig van Beethoven. Il 28 ottobre progetto “Sehnsucht” del Quartetto Foné arricchito dalla presenza del soprano Maria Costanza Nocentini per le musiche di Schubert, R. Schumann, Mendelssohn, C. Schumann e Strauss. Gli amanti della musica antica potranno invece ascoltare alcune delle più affascinanti pagine di Gesualdo da Venosa grazie alla presenza de Les Arts Florissants diretti da Paul Agnew (29 ottobre).

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI

SINFONICO HONOLULU

12 Ottobre - Palazzo Vecchio

6 ottobre - GLUE Alternative Concept Space

Torna a Firenze il “Festival delle generazioni”, un importante appuntamento di confronti, dibattiti e riflessioni sul rapporto intergenerazionale, sul suo sviluppo e le sue prospettive future. In agenda vi saranno ospiti come Vittorio Sgarbi, che affronterà il rapporto fra arte e politica, Francois Bourguignon, che ci spingerà a riflettere su economia e populismo, e Michele Mirabella, che si avventurerà in un’intervista impossibile con Gioacchino Rossini.

Non è facile per un live club resistere alle intemperie che i nostri anni comportano. Il Glue Alternative Concept Space ci è riuscito solo grazie alla formula collaudata il giorno dell’inaugurazione che resiste ancora oggi: “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”. Da qui il nome Glue “colla” che ha permesso all’Associazione Culturale omonima (gestore dello spazio da ottobre 2010), di attingere energie, idee, cambiamenti dalle tante realtà che in questi anni si sono affacciate per dare una mano, trovando sempre un modo nuovo di proporre l’offerta culturale. Anche quest’anno il Glue ospiterà gruppi nazionali ed internazionali, partendo dall'ormai celebre ensemble labronico Sinfonico Honolulu, proseguendo con God of the Basement (13/10), Go!Zilla (20/10), le eliminatorie del Rock Contest e il duo canadese Peter Kernel a novembre.

TRK. SOUND CLUB: APPUNTAMENTI CON LA MUSICA SPERIMENTALE

OTTOBRE BAMBINO

di musicaelettronica.it

di Cristina Romeo

giovedì 18 ottobre 2018 DONATO EPIRO (IT) SYNCHROMIA TRKitalia | Galleria Frittelli Arte Contemporanea Torna l’appuntamento con TRK. SOUND CLUB, la rassegna di Tempo Reale dedicata alla musica sperimentale. Ospite di TRKItalia, è il duo elettroacustico SynChromia, formato da Alessia Damiani, laptop performer e compositrice, e Greta Romani, clarinettista. La loro ricerca esplora la dimensione del timbro nelle sue possibilità comunicative. A seguire, il compositore elettronico e biologo pugliese Donato Epiro, fra i più interessanti musicisti sperimentali emer-

L’edizione di quest’anno del festival è, come si evince dagli appuntamenti appena elencati, dedicata ai grandi temi dell’attualità: temi che adesso più che mai sono di estrema importanza, alla luce sia della fragilità sempre più evidente della democrazia, dei dispotismi politici dei mercati, del problema di rappresentanza e partecipazione. Un appuntamento interessante ed importante per fotografare anche la Firenze contemporanea.

genti, che lavora sull’intreccio di materiali sonori presi da archivi in rete, video, nastri, sample e sintesi FM con tematiche ecologiche, antropologiche e fantastiche. A Firenze presenterà il suo ultimo lavoro Rubisco (Loopy, 2017). Galleria Frittelli via Val di Marina 15, Firenze (www.frittelliarte.it ), h. 21:00. Ingresso € 5,00. 18

Siamo abituati ad osservare l’Arno dall’alto, ma grazie all’Associazione Culturale Artemide sabato 6 Ottobre sarà possibile ammirarlo da una prospettiva differente ovvero a bordo dei barchini dei renaioli. La gita sull’Arno percorrerà il tratto da Ellera alle Gualchiere di Remole ed include la visita ad un affascinante mulino del 1500 perfettamente conservato. Per informazioni e prenotazioni potete scrivere ad artemidefirenze@gmail.com . Domenica 7 Ottobre sarà l’occasione per fare un tuffo nel passato fino al mondo degli antichi Egizi con la visita guidata al Museo Egizio di Firenze organizzata da MAC - Musei a Colazione. L’attività include un laboratorio di disegno per bambini dai 5 ai 12 anni. Per altri dettagli e prenotazioni scrivete a museiacolazione@hotmail. com .



S I PA R I O di TOMMASO CHIMENTI

IL RISVEGLIO DEL PALCO

S

i ricomincia a fare sul serio. E ottobre, a Firenze e dintorni, da oltre trent'anni fa rima con Intercity, il contenitore ideato da Barbara Nativi che ogni anno indaga e ci fa scoprire le ultime tendenze, testi, registi e drammaturghi di un Paese. Quest'anno con il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino si ritorna a Londra (fino al 28 ottobre), per la terza volta. Non può mancare Sarah Kane, “scoperta” e tradotta proprio dalla talent scout Nativi che ce la fece conoscere. Ci sarà “Lampedusa” (6-7), di Lustgarten, per la regia di Giampiero Borgia con Donatella Finocchiaro e Fabio troiano in scena, ci sarà Philip Ridley con “Angry” (13-14, 19-20) interessante per capire le diverse visioni, prospettive e posizioni guardando la stessa scena dal punto di vista maschile e femminile. E poi “Wasted” di Kate Tempest (12-14) e Nick Payne che vedrà trattato il suo “Costellazioni” (27) dai Gogmagog. La forza di Intercity della Limonaia è, da sempre, stata quella di creare un connubio tra testi e autori

stranieri e attori, compagnie, registi italiani, da questo mash-up scaturiscono visioni, evoluzioni, passaggi di lavoro, esperienze, eredità che non si esauriscono sul palco sestese ma che proseguono le proprie traiettorie influenzando, dando nuova linfa ai progetti futuri degli artisti nostrani. Programma ricco e colmo tutto da scoprire su teatrodellalimonaia.it. Non sta certo a guardare il Teatro della Pergola che subito cala due suoi assi, prima Virgilio Sieni (11-13) e a stretto giro Filippo Timi (23-28). Il danzatore e coreografo fiorentino crea uno dei suoi mirabili innesti (come fece con “Osso” danzando con il padre o in “Gramsci” con Sandro Lombardi) qui riuscendo ad intessere movimenti e gesti con i pupi

Giorgio Battistelli Daniele Rustioni Thomas Dausgaard

direttore artistico direttore principale direttore onorario

Celso Albelo Salvatore Accardo George Andguladze Giordano Bellincampi Mario Brunello Francesca Dego Pietro De Maria Lorenzo Fratini Gianluigi Gelmetti Kerem Hasan Niklas Benjamin Hoff mann Hennig Kraggerud Jan Lisiecki Raffaella Lupinacci

Alexander Malofeev Michele Marelli Michele Mariotti Edgard Moreau Angela Nisi Eva Ollikainen Maxime Pascal Erica Piccotti Miriam Prandi Beatrice Rana Federico Maria Sardelli Peppe Servillo Markus Stenz Eduardo Strausser

Coro del Maggio Musicale Fiorentino Orchestra Haydn di Trento e Bolzano C o n s e r v a t o r i d e l l a To s c a n a YO Y O Yo u t h O r c h e s t r a Yo u t h O R T

è in corso la Campagna Abbonamenti

di Mimmo Cuticchio in questo “Nudità” tutto da gustare. La star Filippo Timi invece torna con la novità “Un cuore di vetro in inverno” tra cavalieri e draghi, metafore di paure e timori moderni da battere, da sconfiggere per sentirsi ogni giorno sempre un po' più se stessi: “Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono, ma che i draghi possono essere sconfitti”. Infine il Teatro Verdi che, in trasferta dentro il suggestivo scenario del Museo della Specola (nella sala degli scheletri, brividi) mette in scena “La signorina Else” (9-21) di Schnitzler per la regia di Federico Tiezzi, un monologo ancora attuale tra potere e salvezza, tra valori e famiglia, tra corpo e anima.

2018_19 XXXVIII

STAGIONE CONCERTISTICA Si ringrazia la Fondazione CR Firenze per le donazioni Art Bonus a favore della Stagione 18/19

orchestradellatoscana.it


il

uestionario di ROCCO GURRIERI

Marco Mazzoni Marco Mazzoni è coreografo, artista visivo e performer. Ha lavorato come interprete – fra gli altri - per Derek Jarman, Sylvano Bussotti, Virgilio Sieni e Roberto Castello. Dal 1995 con altri membri fonda il collettivo Kinkaleri. Al contempo porta avanti i suoi progetti personali che trasversalmente accostano arti visive, installazione e performance.

Nome. Marco. Pronome. Mazoo. Complemento oggetto. Qualsiasi cosa mi seduca. Un’introduzione al tuo progetto editoriale indipendente. “Mazoopub”, nato nel 2013 dal desiderio di creare un luogo espositivo su carta, avevo molti progetti inediti composti da disegni e ritagli che non avevo mai mostrato, la forma fanzine corrispondeva all'estetica dei lavori originali e il loro basso costo produttivo mi permetteva di svincolarmi da vari obblighi. Definito il display e le modalità d'uscita ho iniziato a pubblicare le tre serie che circolarmente si susseguono: “my own private black book”, diario per immagini composto da lavori di altri artisti; “atlas”, archivio suddiviso per soggetti, formato da ritagli raccolti nell'arco di 20 anni; “drawings”, serie interamente composta da disegni originali. Ancora oggi la distribuzione avviene tramite la mia pagina mazoopub.tumblr. com e alcune librerie specializzate. I tuoi lavori (scritti, disegni, foto, performance) si bilanciano con armonia, sembra sia tutto parte di un progetto più vasto delineato da uno stile e un’estetica estremamente maturi. Avverti tutto questo? Assecondo i desideri, che essendo parte di un’unica visione si connettono senza fatica. Anche con Kinkaleri tutto si è scritto inevitabilmente in un unico grande disegno più organico del previsto. Le feste allo spazio K. Quando 14 anni fa abbiamo trovato a Prato quello che poi è diventato lo “spazioK”, la voglia di condividere con tutti quel posto, ha rappresentato la forza delle prime feste, rimaste poi memorabili; successivamente il tempo e gli impegni ci hanno sottratto l'energia necessaria per organizzare nuovi fantasmagorici party, così adesso andiamo alle feste degli altri.

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Gli italiani sono liberi? All’età di nove anni assistetti a uno spettacolo Kinkaleri, si apriva con te sul palco con una candela nel sedere. Seguì un’animata polemica. Conservo questo bel ricordo di come aveste costretto indirettamente gli spettatori a mettersi in discussione, e per una candela. Strana coincidenza questa domanda, mai come adesso incontro persone ancora incuriosite dalla candela, saranno i tempi così bui. Pool era un lavoro sulla frantumazione della visione e la candela, non voleva essere una provocazione scandalistica ma la dichiarazione di una condizione, un elemento attrattivo funzionale alla scena. Il pubblico era disposto su tre lati e si poteva scegliere dove sedersi, senza sapere naturalmente che quella scelta avrebbe influito sulla visione drammaturgica del lavoro - concepito tutto frontalmente - quel corpo, adagiato a terra sulla sinistra in prossimità del fondale con i calzoni abbassati e la cera infuocata fra le natiche era una sorta di trappola, un magnete da cui poter essere attratti o respinti, verso cui si poteva andare vicino o allontanarsi. Una volta che il pubblico aveva preso posto la candela veniva spenta, i calzoni tirati su e l'attore usciva. Iniziava lo spettacolo. Un artista la quale riscoperta è necessaria. Il collettivo d'artisti “Gran Fury” artefice insieme ad altri di ACT UP, con cui negli anni Ottanta a New York appropriandosi del linguaggio commerciale a fine politico realizzarono una delle più potenti campagne d'informazione sull'AIDS. Progetti futuri. Al momento sono molto eccitato di rimettere in scena con Kinkaleri <OTTO>, lavoro del 2003 che sarà allestito con nuovi interpreti e presentato in forma di performance nella nuova mostra collettiva al Centri Pecci a partire dal 21 settembre. Riesci a godere della fine di un lavoro? A volte le cose da fare sono talmente tante che è un continuo scivolare in quella successiva, ma generalmente godo molto durante.


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Neutra Estetica e Benessere


ESSERI URBANI di FRANCESCA CORPACI

I Fiorentini

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onsidero un fatto risaputo: tutti i fiorentini conoscono qualcuno che conosce qualcuno che ha una villa a Fiesole. O a Settignano, o nel Chianti, ma meglio a Fiesole. Una villa - ça va sans dire - dotata di parco privato, campo da tennis e piscina dove l’acqua è più blu e il cui cloro - impercettibile all’olfatto eppure straordinariamente efficace nella sua funzione di sterminio batterico - non lava via l’abbronzatura. Frequentano la villa di cui sopra, i fiorentini, insieme agli amici che conoscono i proprietari; e a volte sono proprio loro gli amici dei proprietari, quando non sono direttamente i proprietari essi stessi. Mentre scroccano sigarette producendosi in vertiginose volute autoironiche fondate sul concetto stesso di scroccare sigarette, ci tengono a sottolineare come l’edificio in questione, con relative proprietà, sia poco più che l’ombra di patrimoni ormai andati, forse addirittura mai esistiti, e come di fatto gli abitanti siano persone che definire normalissime e assolutamente alla mano sarebbe molto poco generoso e in una parola riduttivo. In un secondo momento scroccheranno anche l’accendino, che provvederanno a intascare con l’innocenza di un cucciolo di pinscher. Se la stagione è propizia si propenderà per la casa a Forte dei Marmi. O a Viareggio, o all’Elba, ma meglio a Forte dei Marmi. La sera si uscirà con i compagni delle elementari, traslati per le vacanze in palazzine vista mare, e si discuterà di certi parenti privi di scrupoli, forse addirittura nobili, con cui non si ha categoricamente niente a che spartire, ma a cui tutto è intestato: il terratetto con terrazzo, il Beneteau Oceanis da 40 piedi con cui si uscirà il giorno seguente, forse anche un bilocale a San Niccolò, con vista torre, dove ci si trasferirà in autunno senza troppo entusiasmo. Mi chiamo Francesca Corpaci, sono nata a Careggi quando c’erano ancora i topi. Non sono mai stata a Forte dei Marmi, non ho un appartamento in centro, ho passato l’estate nel placido candeggio di una piscina comunale, e mi chiedo quand’è che tutto è andato storto.

Illustrazione di Lafabbricadibraccia

UNDICI PROVERBI FIORENTINI di SELENE MATTEI

“Senza lilleri 'un si làllera.” “Senza lilleri 'un si làllera” è l’antitesi onesta e spregiudicata de “i soldi non fanno la felicità”. Per i lilleri e la làllera si annoverano ad oggi due versioni: c’è chi crede che non abbiano niente in comune, e c’è chi crede che non possano che avere tutto in comune. In poche parole, fuori dalla Toscana, degli utopisti non meglio identificati credono che in fondo al cuore umano possa pur sempre rimanere un briciolo di letizia incondizionato dall’andamento dei mercati. Poveri illusi, direte voi. Questo potete affermarlo perché respirate l’aria locale e il fiorentino non cede certo così facilmente alle pie illusioni. Egli sa che la benignità dell’essere umano dipende da quante più

cose egli possa possedere. E la felicità, quel che dir si voglia, si lascia impietosire facilmente quando non può più attingere ad alcun ché. Il fiorentino tiene tutto bene a mente, mentre continua a camminare lieto per la via, guidato dal ticchettio dei soldi in tasca. “Senza lilleri ‘un si làllera” è la storia della formica e della cicala vissuta con più consapevolezza da tutti e due i personaggi. Cosa fai formica? Làllero, tu? Eh, io lillero. Ah, ma lo sai che senza lilleri non si làllera? E

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tu che làlleri e basta e non lilleri? Non ci abbiamo capito un cazzo tutti e due? Eh, mi sa di sì. I lilleri e la làllara sono come due pesi su una grande bilancia in perfetto equilibrio. Due forze che si uniscono in un punto unico e restano lì, insieme, nel cuore del pianeta terra, nel cuore degli uomini, senza invadere mai lo spazio altro. I lilleri e la làllara sono le uniche entità a dar vita ad una storia d’amore dove, se l’affetto è corrisposto e paritario, dura per sempre.


PA R O L E di GABRIELE AMETRANO

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uando lessi il suo primo romanzo “Palazzo Yacoubian” sarei voluto andare immediatamente al Cairo. M’informai ma poi non ebbi mai il coraggio di partire: alcune scelte sembrano inevitabilmente senza ritorno. I luoghi raccontati, la città assolata, il palazzo della vita: ogni cosa era parte di un ancestrale ed immaginario percorso, di un caos che ognuno di noi raccoglie nel fondo del suo animo almeno una volta nella sua esistenza. Con il suo nuovo romanzo, “Sono corso verso il Nilo”, questo eccelso scrittore egiziano (e ringraziamo anche due traduttori Elisabetta Bartuli e Cristina Dozio) ci catapulta nella primavera egiziana, nel momento in cui una folla oceanica si riversa in strada contro Mubarak. In questo paesaggio di cambiamento però un ragazzo viene ucciso in piazza, sotto gli occhi della sua ragazza. Non saranno i soli occhi a vedere la tragedia, anche altri occhi saranno rapiti dalla triste fine. Sono loro i personaggi di questo libro, le voci e le presenze di un momento storico che raccoglie a sé forza e ardore, rabbia e delusione. Sarà un combattere incerto, una parata di ideali che si scontreranno con una realtà che è solo immaginazione. Perché il potere sa ben celare, e la democrazia è un paravento che copre luci molto amare.

“Sono corso verso il Nilo” di Ala al-Aswani Edito da Feltrinelli Pag. 384 - euro 18

DEVIAZIONI di MICHELE BALDINI

Le tre città chiamate Firenze

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uando Google Maps dice che i chilometri tra Santa Croce e San Salvi sono circa due. Eppure, dalla partenza all'arrivo le Firenze da attraversare sono tre: Centro, Campo di Marte e San Salvi

stesso. Il tragitto in bici avrebbe un coefficiente di difficoltà basso, quindici minuti scarsi, non fosse per il pomeriggio rovente (le 5). Ma impazzire in casa, scrollare compulsivamente l'home page di Facebook o scendere a fare il bagno di turisti non paiono oggi alternative migliori. Bisogna uscir(n)e: Borgo La Croce, Porta La Croce in piazza Beccaria (prima soglia), via Gioberti contromano, giusto per non reprimere il desiderio freudiano di trasgressione e aggiungere un tocco di rischio epico alla breve gita, poi il piccolo presidio di milanesità che è piazza Alberti (cavalcavia, vetro del parcheggio coperto, Burger King: non trovate?) e immergersi mezzo in spalla nel sottopasso dell'Affrico. Riemerso oltre la ferrovia con poche calorie bruciate e le gocce di sudore che mi costellano il volto, a destra per via Mazzanti, un altro centinaio di metri (contromano) et voilà, il cancello dell'ex “OP”, seconda e ultima soglia d'accesso alla terza Firenze. Luogo visibile e nascosto, della mente più che dell'anima, isola verde. Odori di foglia, di scarico, rumori di cicale, di schiamazzi lontani in dialetto, senso di abbandono e di dilatazione del tempo, scritte di pessimo gusto sui muri, padiglioni a croste aggrediti da erbacce: tutto concorre ad attribuire fascino al disagio nell'aria di chi per oltre un secolo ha dovuto “curare” qui il proprio non essere normale. Vivo per qualche minuto dentro “Call me by your name”, ma non ho pèsche. Il vento tiepido schiaffeggia i rami e i capelli, la bicicletta può essere lasciata libera da mani e carreggiata sprintando al centro del perimetro ovale. Un peruviano mi fissa (“anche tu qui?”). Ripiego su una birra a La Chute per affogare un po' il caldo. In cuffia “Monumentale” dei Baustelle. Mi sento provinciale e un po' pazzo anch'io: perché?

Racconto in Tranvia A me la tramvia piace. Mi è piaciuta quando si è mostrata con la scritta #eccola per la prima volta e mi piace immaginarla mentre attraversa la città. Benché i lavori siano stati un calvario per i cittadini (e ancora lo saranno, per poco tempo) oggi che si muove sulle rotaie ricorda l’affascinante passaggio del treno quando eravamo bambini. Ed è questo che ha fatto nascere l’idea di far vivere la tramvia nell’immaginazione, nella pagina scritta. Abbiamo raccolto e stiamo ancora raccogliendo racconti scritti da alcune penne cittadine. Un racconto che abbia la tramvia nella sua storia, che ne sia luogo, sfondo, elemento di vita. Una tramvia che prenda forma nella nostra lettura, che si muova, che ci accompagni e poi si fermi. Ogni mese vi faremo salire a bordo di un racconto, sperando che il viaggio sia di vostro gradimento. Gabriele Ametrano

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A VOLTE RACCONTO IN TRANVIA

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i sono dei giorni che sono normali, proprio normali. Questi giorni normali durante l’anno sono tantissimi, direi la maggior parte. Ed è durante questi giorni normali che sembrano accadere le cose più strane. Questo non perché le cose che accadono lo siano, strane, ma perché in questi giorni normali non succede talmente niente che anche la più piccola deviazione dall’ordinario assume in sé un significato rilevante, dal sapore quasi mistico. E quando succedono questi accadimenti imprevedibili ed estemporanei, il pensiero che si rivolge ad essi diventa un arrovellarsi che generalmente sfocia in “il caso non esiste”. Ciò che ci passa accanto e ci sfiora la spalla, catturando la nostra attenzione, lo riconduciamo alla sincronicità, ovvero che tra noi e il fatto vi è un legame di senso, ma che è puramente casuale. Certi fenomeni che si manifestano sono in grado di rubarci alcuni minuti o anche diversi minuti ripetutamente durante l’arco della giornata, e poi della settimana, fino a mesi, talvolta anni. Succede di ripensare ad un avvenimento apparentemente irrilevante, ma che in qualche modo ha significato qualcosa, a posteriori. Come quando il filo di un ricamo decide inaspettatamente di intrecciarsi in maniera diversa dalla trama intessuta fino a quel momento, creando un piccolo nodo che ci costringe a spezzare con i denti il filo, per ricominciare da capo. Ebbene. Era uno di quei giorni normali e mi svegliavo di corsa, facevo strabordare il caffè dalla moka mentre mi vestivo di corsa, e quando finivo di vestirmi di corsa ormai il caffè era uscito tutto dalla moka, non ne era rimasto

di LAVINIA FERRONE

più niente a parte un fondo imbevibile amaro, pastoso e bollente. Preparavo il pranzo da portarmi a lavoro, una scatoletta di tonno e una di ceci, come tutti i giorni. Anche i miei colleghi mi prendevano in giro, ma credo tuttora che avere dei punti fermi nella vita sia importante. Mentre mi accingevo ad uscire di casa sento le voci dei vicini per le scale, così mi metto ad aspettare dietro la porta che apro lentamente con maestria, senza fare il minimo rumore finché non rimbomba per la tromba delle scale il ‘clak’ della serratura. Credo dovrebbe essere un diritto fondamentale dell’uomo quello di non salutare i dirimpettai, quello di uscire di casa, incrociare i loro sguardi e tirare dritto, senza sorrisi di circostanza, frasi di cortesia “Buongiorno, ah no no grazie faccio da sola, oh beh allora grazie mille, buona giornata” mentre il signore mi tiene la porta aperta per aiutarmi a portar fuori la bicicletta. Non riesco ad evitarli. Correvo con la bici verso la fermata della tramvia alla Stazione per arrivare a Careggi, dove lavoro. Di solito l’ultima via che percorro prima della fermata è via dell’Albero, ogni giorno ci passo e rallento. Quando sono in via dell’Albero mi sembra di essere in un’altra città, in un altro continente. Più precisamente mi sembra di essere in Bangladesh, o meglio, mi sembra di essere in una via di una città del Bangladesh dove dei napoletani hanno aperto una friggitoria tipica e dove fanno pure la mozzarella in carrozza a due euro. In via dell’Albero nessuno sta fermo, tutti vanno via o arrivano con i trolley, nessuno compra le scarpe col tacco cinesi a 15 euro, quel negozio è sempre vuoto. In via dell’Albero c’è sempre la musica, si sente dal 25

negozio dei parrucchieri in fondo alla strada, sembrano simpatici, salutano sempre tutti, ma poi chissà, si sa come vanno a finire queste cose, quando la gente saluta sempre dicono che non sia un buon segno. Infine, salgo sulla tramvia. L’effetto che mi fa, astronomicamente parlando, è quello della danza dei pianeti di Kubrick in “2001, Odissea nello spazio”. Come se il traffico, le macchine, definissero il senso del moto di rotazione della terra su se stessa, e la terra a sua volta diventasse un satellite che orbita intorno alla tramvia, non il contrario. Ma questi sono pensieri che faccio adesso in effetti, mentre racconto di questo accaduto. La verità è che anche quel giorno salivo sulla tramvia come tutti i giorni, in silenzio, senza ascoltare la musica, e in qualche modo riuscivo a mettermi a sedere, avevo anche trovato posto accanto al finestrino, ma comunque mi veniva di fissare il punto in cui i due vagoni della tramvia si uniscono, perché è il punto in cui meglio si osservano i movimenti della tramvia, soprattutto quando va in salita e in discesa, mi piace guardarlo. Ed è stato poco dopo che eravamo partiti dalla Stazione, prima ancora di arrivare alla fermata della Fortezza che, con la coda dell’occhio, ho visto, ne sono certa, una macchina che era uscita dal traffico normale, e come un meteorite a tutta velocità aveva preso i binari della tramvia in contromano. Un vecchio col cappello, quella mattina, aveva deciso di brandire il suo sacchetto di plastica e partire per un viaggio interstellare. Ed io, il caso non esiste, esiste la sincronicità.


FLORENCE RIVERS FESTIVAL: Sabato 6 e domenica 7 ottobre la prima edizione del festival dei fiumi fiorentini, promosso da Comune di Firenze e Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno per un calendario di iniziative con il coinvolgimento di altri enti e associazioni culturali e sportive di tutti i quartieri della città L’hashtag di riferimento per la prima edizione del Florence Rivers Festival sarà #FRF2018 e l’obiettivo è che sia fra i trend topic in città nel fine settimana del 6 e 7 ottobre 2018. Il Comune e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno hanno ideato e promosso una due giorni dedicata alla bellezza e alla vivibilità dei fiumi fiorentini, tutti compresi, non solo l’Arno e dunque anche Mugnone, Terzolle, Mensola, Greve, Ema, etc.

Un appello lanciato a tutti i Quartieri, agli enti e alle associazioni culturali e sportive che hanno risposto con entusiasmo e collaborazione dando vita ad una numerosa serie di eventi culturali, sportivi e di volontariato ambientale dentro e fuori dall’acqua, lungo gli argini e le sponde, in giro per la città. Si va dal ‘plogging’, termine inglese che sta per ‘pulire passeggiando’ lungo le sponde alle proposte culturali tra Terzo Giardino a San Niccolò e Quarto Paesaggio alla Palazzina dell’Indiano; dalle visite ai cantieri sul Mensola e in barca sotto Ponte Vecchio a diverse iniziative sportive presso le due sedi dei canottieri della città; e per finire un itinerario a cavallo e due grandi biciclettate a monte e a valle della città lungo l’Arno. Ecco dunque un ultima grande occasione di stare

all’aperto prima dell’autunno e vivere Firenze dal punto di vista dei suoi fiumi, che tornano così ad essere parte integrante del paesaggio urbano, luoghi riscoperti e rivalorizzati che oltre ad essere più sicuri sono anche sempre più belli e sociali. Il programma completo con la mappa e il calendario degli appuntamenti è sul sito www. florenceriversfestival.it; tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito per cui basterà girovagare per la città e presentarsi nei punti di ritrovo segnalati dalle grandi bandiere con il logo del Festival; tutti i partecipanti sono invitati a scattare foto e condividere le loro esperienze con l’hashtag #FRF2018 con il quale anche il mensile fiorentino Lungarno, media partner del Festival, pubblicherà tutte le foto del weekend.

www.florenceriversfestival.it

Informazione pubblicitaria

DUE GIORNI DI EVENTI, SPORT E PULIZIE SUI CORSI D’ACQUA FIORENTINI


FRASTUONI•DISCHI PIÙ O MENO PROBABILI di GABRIELE GIUSTINI

NENEH CHERRY “Broken Politics”

CAT POWER “Wanderer” Domino

Smalltown Supersound/AWAL Recordings

Quando c’è di mezzo Cat Power, all’anagrafe Chan Marshall, ti trovi sempre in bilico tra il disastro e il paradiso. Soprattutto dal vivo, quando parte con quel movimento incontrollato del piede, litiga con le spie o con qualche compagno di band reo, forse, solo di essere nato, non sai mai cosa possa accadere. È per questo, infatti, che l’adoriamo. Discorso diverso invece riguardo al disco dove, in qualche modo, riesce a trovare un suo equilibrio, con alcuni momenti realmente eccezionali, tipo la doppietta “You Are Free” e “The Greatest” realizzata a metà del primo decennio degli anni Duemila. A distanza di sei anni dal suo ultimo album “Sun”, Cat Power arriva al nuovo album intitolato “Wanderer”. Aperto dall’intro soul gospel dal brano che dà il titolo al disco, “Wanderer” torna a bazzicare, per nostra somma gioia, i territori minimale di “You Are Free”, seppur con un approccio più pop, vedi l’ottimo momento di ‘Woman’ in collaborazione con Lana del Ray. In generale, però, “Wanderer” rimane un disco sussurrato, pizzicato e accarezzato dal talento e dalla voce della cantautrice americana, brava come poche a far coesistere funk, blues e soul. Minimal-Pop-Soul

RICCARDO SINIGALLIA “Ciao Cuore” Sugar

Nelle varie attività della vita c’è sempre qualcuno che non riesce, magari all’apparenza e in ambito professionale, ad avere ciò che merita. Dopo un periodo di difficoltà, almeno per quanto riguarda la sua carriera di musicista e cantautore, in cui sembrava che la sua dimensione fosse solo quella di eccellente produttore (citofonare Motta, senza poi andare troppo dietro nel tempo), Riccardo Sinigallia se ne esce in con il suo nuovo disco “Ciao Cuore”, nuovo gioiellino della musica d’autore italiana. Anticipato dall’omonimo singolo – sì, quello col video con l’amico Valerio Mastrandrea protagonista – l’album di Sinigallia ci rende finalmente un disco dove l’Italiano, in senso di lingua parlata, ehm scritta, ha nuovamente la sua dignità e dove la metrica ritrova la sua forma. Un album che dovrebbe, anzi deve, riuscire a mettere d’accordo tanto i più schizzinosi quanto i disimpegnati. Perché contiene ‘Che male c’è’, canzone sulla vicenda Aldrovandi co-scritta con il già citato Mastrandrea, ‘Backliner’, ‘Niente mi fa come mi fai tu’ o ‘A cuor leggero’, tutti brani che rimandano alla miglior tradizione della canzone italiana. Dove ci sono le melodie e i ritornelli da canticchiare. E pazienza se non c’è Battisti su Spotify, potete ascoltarvi “Ciao Cuore”, c’è un artista che deve avere ciò che merita.

Dopo un lungo silenzio di circa 18 anni (in realtà intervallato da ottime collaborazioni) Neneh Cherry era tornata a fare in musica in solo, ormai quattro anni fa, con “Blank Project”. Non proprio in solo, perché la produzione del disco fu affidata a Kieran Hebden, cioè Four Tet. Visto che le cose sono andate più che bene – “Blank Project” è un disco bellissimo – e che “formazione che vince non si cambia”, anche il nuovo album della Cherry, “Broken Politics”, vede il musicista e produttore britannico nuovamente in cabina di regia. Registrato a New York, con l’aiuto in fase di scrittura del marito Cameron McVey, “Broken Politics” si snoda più riflessivo rispetto al suo predecessore, mantenendo intatta la lucidità di Neneh nell’affrontare temi politici – i primi gesti partono dalla nostra camera dal letto, afferma – e attuali. Ottimo almeno quanto “Blank Project”, il nuovo album si regge su dodici brani, di cui almeno la metà sono eccellenti. Gli altri, ottimi. È perfetta l’apertura dilatata di ‘Fallen Leaves’, così come la bristoliana ‘Kong’, realizzata appunto in collaborazione con 3D dei Massive Attack. Sono di origine controllata anche la ninna nanna psych di ‘Synchronised Devotion’ e il rappato di ‘Faster Than the Truth’. Gran chiusura con ‘Slow Release’ e ‘Soldier’. Soul 3.0

CASA JAZZ

di GIULIA FOCARDI

Pubblicato dalla Auand Records il 1 giugno 2018, “DRIVE!” segna, anzi marca il rinnovamento musicale di Giovanni Guidi, uno dei più fulgidi talenti del jazz italiano. Primo disco del gruppo omonimo, cioè il trio composto dal pianista con Joe Rehmer, bassista e contrabbassista statunitense ma di stanza a Foligno ormai da anni, e Federico Scettri, potente e virtuoso batterista romano, “DRIVE!” esplora, con 11 tracce da divorare in apnea, una dimensione del jazz-funk cosmico, la pancia oscura del jazz psichedelico, qui esplorato in tutti i modi possibili. Si vibra all’ascolto, si respira consapevolezza grazie a un trio che non si chiude mai nell’autocompiacimento ma apre spazi nuovi di comprensione e conoscenza. Un disco da avere assolutamente nella propria collezione di ascolti della vita.

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GIOVANNI GUIDI

“DRIVE!” Auand Records


POSTI NUOVI di RAFFELLA GALAMINI

I distillati dell'Oltrarno

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e notti d’Oltrarno non saranno più le stesse. A Borgo San Frediano ha debuttato Love Craft, primo whisky bar di Firenze: un paradiso in terra per chi ama i distillati. Oltre 140 etichette di whisky di ogni tipo, esposti a vista dietro il bancone per regalare un colpo d’occhio da brivido, visto che il nome è un omaggio al padre dell’horror a stelle e strisce. Non mancano nel locale di San Frediano una cocktail list con tutti i grandi classici e una proposta di drink al whisky, oltre alle birre artigianali, al vino e alle bollicine. Proprio di fronte a Love Craft ha aperto il secondo locale della Prosciutteria a Firenze: dopo via dei Neri, raddoppia quindi in San Frediano. Per l’Oltrarno un menu ad hoc dove accanto ai classici taglieri a base di formaggi e vari tipi di prosciutto: San Daniele, Parma, Patanegra spiccano tartare e carpacci di chianina, black angus e cinghiale.

Lo chef Edoardo Tilli ha inoltre studiato un piatto ad effetto: una tartare con marmellata di fiori di cannabis, burro d'arachidi, lime, pomodori secchi e granella. Logicamente da provare per una sera da sballo. Berberè compie il percorso inverso della Prosciutteria e raddoppia, dopo il locale in piazza dei Nerli, con una nuova insegna in zona Santa Croce. La battaglia della pizza, all’ombra della basilica, si fa seria visto che ha debuttato da

poche settimane un’altra nuova pizzeria. Ti do una pizza, già il nome dice tutto, è destinata ad allungare l’elenco degli indirizzi dove poter assaggiare una buona margherita. L’asso nella manica del locale è che le pizze sono proposte sia in versione vegana che, soprattutto, senza glutine e per queste ultime non serve prenotazione. Una notizia che farà felici i celiaci. Piazza del Mercato Centrale si conferma tra le piazze più gettonate per chi vuole lanciare una nuova attività commerciale. Ha aperto a metà settembre la Salmoneria, format che punta sul prelibato pesce per una proposta giovane ed accattivante.

Nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 l’Atelier degli Artigianelli in collaborazione con il Museo della carta di Pescia e l’Impresa sociale Magnani organizza una serie di appuntamenti gratuiti:

6 novembre / 15.30 - 18.30 Laboratorio di fabbricazione della carta 26 novembre / 15.30 - 18.30 Laboratorio di restauro della carta 10 dicembre / 15.30 - 18.30 Laboratorio di tecnica artistica su carta

18 ottobre 2018 - ore 16.00

PerCorsi di carta Inaugurazione della cartiera artigianale realizzata all’interno dell’Atelier degli Artigianelli in collaborazione con l’Impresa Sociale Magnani e i suoi maestri cartai

12 e 29 novembre / 10.00 - 12.00 Visita guidate presso il Museo della carta di Pescia (PT) Info e iscrizioni: info@atelierartigianelli.it www.atelierartigianelli.it 055 0124551


PA L AT I F I N I di MARTA STAULO

Il ragù napoletano L’autunno è la stagione preferita dai cantanti indie e da chi, come me, non può permettersi di fare l’aragosta - con chiappa - in bellavista su Instagram e non vede l’ora di fanculizzare tutti i vestiti dell’estate scorsa, che quest’anno hai tirato fuori solo per dire “vediamo se per settembre ci rientro!”. E dall’emoticon della pesca è un attimo che ti impadronisci di #hygge (pronunciato “hoo-gah”), l’hashtag che riassume l’autumn feeling: è un termine danese di quelli intraducibili, che se fai una ricerca immagini potresti pensare che significhi calzerotti antistupro o sbriciolamento tra le lenzuola. Niente di tutto ciò. Vuol dire senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità. La donna ha capito che l’uomo 2.0, in stagioni meno riproduttive della primavera/estate, non può più essere circuito con push-up viola con ragnetti e cappello da streghetta e allora passa al contrattacco con la tattica diametralmente opposta, ostentando selfie a tema “guarda che vita rilassata conduco”, “come mi sbafo di libri e di thè”, “come sto bene in sciarpa e mutande” e, non ultimo, “ammira quanto (anche io) so diventare una sola cosa con il divano”: il manifesto di Pantofola! No Problem, purché mi accasi con un etero. E così i colori di ottobre sono un tripudio di 50 sfumature di arancione, delle foglie che cadono, delle zucche ciccione e delle tisane in equilibrio tra le lenzuola. Ma per chi - come me - è men che mai americano, men che mai danese e ancor meno fiorentino, è un altro arancione a sancire l’arrivo dell’autunno: quello della patacca di ragù napoletano sulla tovaglia. Voi passerete il sabato pomeriggio a cucinare mentre l’uomo 2.0, rincuorato dalla vostra hygge attitude, formerà la sua squadra del Fantacalcio e vi giurerà amore eterno condividendo con voi le sue password Netflix, Amazon Prime, Tim Vision e Mediaset Premium.

GOLE PROFONDE di TOMMASO CIUFFOLETTI

Innamorarsi tra casa e chiesa Succede nella seconda metà di settembre, nella seconda metà del pomeriggio, nella seconda metà del weekend. Due mani ti tappano gli occhi da dietro, un viso ti si avvicina al collo. “Chi sono?”. L’avevi già capito dalle mani, morbide, che si tratta di una ragazza e da come senti le braccia allungate verso il tuo viso, capisci che è più bassa di te. La voce arriva come il sussurro di labbra che sorridono e il profumo è leggero, dolce, buono. Hai degli indizi chiari adesso, eppure non riesci a dargli una forma, un volto, un nome. Ripensi a chi potrebbe essere lì, in quel preciso momento della tua vita, ma non ti viene in mente nessuno che ti sembri la persona che ti sta tenendo gli occhi chiusi, che non stavi cercando, ma che ti ha trovato. Passeggiavi fuori dal paese, chiedendoti il perché del morso alla pancia che hai sentito stringere quando il sole ha iniziato a scendere tra gli alberi. Non l’ovvio perché del giorno che finisce, mentre la settimana finisce e l’estate finisce con loro. Ma il perché la tristezza ti prenda proprio lì. Insomma perché fa così? Che senso ha che ti blocchi il respiro e ti faccia sentire quel dolore nel petto e poi giù nella pancia? Una passeggiata al cimitero a salutare i nonni e poi il ritorno verso il paese con le gambe che sono l’unica cosa che si muove di te e poi all’improvviso quelle mani che ti fermano lì, a metà strada tra casa e chiesa.Sorridi all’idea che Casa e Chiesa è anche il nome tuo vino preferito e lo vendono ad una cifra ridicola. Respiri e poi non pensi più a nulla. Rimarresti così in eterno. Senza più riaprire gli occhi. E la ragazza dietro di te sembra essere d’accordo, perché non dà alcun cenno di volersi muovere. E quando le prendi le mani con le tue, passandotele sopra la testa e ti volti per guardarla, capisci che era tutto quello che rimaneva da fare per potersi salvare. Perdersi lì nei suoi occhi, per quella strada di paese. 29


OROSCOPO di VIRGINIO illustrazioni di MELANIA BRANCA

Cammini per il corridoio sbattendo il mignolino sempre nello stesso spigolo? Non bestemmiare, ormai avrai capito che volte sbagliare non serve ad imparare. Presto arriverà il freddo e il tempo che scorre porterà con sé la soluzione: un paio di scarpe chiuse. Sii paziente.

Arriva l’autunno ed è tempo di abbattere i falsi miti e le vecchie ricorrenze. Legati una fascia alla fronte e mettiti in posizione: inizia la tua gara verso la prossima meta. Lascia perdere il mal di gambe, continua a correre.

Ti senti la pancia gonfia? No, non è a causa dell’alcol che continui a tracannare, credendo nella reincarnazione e quindi, in parte, nell’immortalità. Hai lo stomaco pieno di pensieri che ti ostini a tenere dentro. Ti consiglio di non continuare a sovraccaricarti, presto imploderai.

Finalmente puoi smetterla di trascinare avanti quella carcassa che continui a chiamare corpo: arriva la discesa. Continua a camminare e ritrova per la via l’entusiasmo perso. Ma attento a fare il furbo: anche questa volta non potrai prendere scorciatoie.

Fai avanti e indietro dal bagno e ogni volta metti più dentifricio sullo spazzolino: ma quel gusto amaro non va via. Inutile provare anche con il collutorio. A volte i denti non bisogna lavarli, ma stringerli forte ed aspettare.

Ultimamente, quando passi davanti agli specchi, preferisci evitare la tua immagine riflessa. Qualcosa ti spaventa - no, non solo la tua faccia - così tanto che preferisci continuare ad eludere. Presto, non potrai più sottrarti. Sei pronto?

Finalmente inizia ad essere più chiaro l’obiettivo al quale ambisci. Attento a non cadere nella solita trappola: se continui a pretendere di essere qualcosa, finirai per volere quello che non avresti immaginato. Concentrati sul “come”, il resto è una conseguenza.

Si apre il sipario! Il palcoscenico è illuminato da un’unica luce e il rullo di tamburi preannuncia il tuo numero di magia. Attento però: il fatto che tu riesca a tirare fuori il coniglio dal cappello non significa che verrai applaudito. Scegli bene le tue mosse, sii spettacolare.

Non sei certo un tipo che al momento sguazza in acque facili. Fra “non smettere di provare” e “prova a non smettere” fai sicuramente parte di quelli del primo gruppo. Molto bene, solo la determinazione ti porterà dove vuoi arrivare.

Fra le parole dette che non avresti voluto sentire e quelle non dette che cerchi ancora di capire, c’è uno spazio. Infilati lì in mezzo e continua a camminare: a volte la conoscenza è soltanto un capriccio stagnante.

Ti giri un attimo indietro ed esclami vittorioso: “Ah, dai, però!”. Proprio in quel momento, quando dovresti tornare a guardare quello che ti aspetta, la testa si sgancia dal tuo collo come un palloncino pieno d’elio. Non farla volare fino a dove non puoi riprenderla.

Sei un naufrago in mezzo al mare. Un periodo dove oscilli nella convinzione che far finta di non voler ambire a qualcosa sia sempre meglio che provare a lottare per qualcosa per la quale non hai voglia di credere. Succede a tutti, cerca però di non affondare.

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