Lungarno n. 76 - settembre 2019

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Settembre 2019



Leonardo da Vinci e la botanica La Via degli Dei Cirk Fantastik è di nuovo in città Settembre da non perdere

Accadde a Settembre Esseri urbani Personaggi fiorentini Letture I mestieri del libro Libri e-lettrici Casa Jazz Sipario Parla come mangi Gole profonde

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Il potere dei semi rurali

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Editoriale La Serenata

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Minimo comun bonificatore Campo di Marte a impatto 0 Too good to go Turismo sostenibile: un fiume di possibilitĂ Mettete un fiore nel vostro balcone Agenda di Settembre

SCART. Riciclare ad arte Clorofilla film Festival Resina, il cinema a impatto 0 On demand Carta all'infinito Il fintocolto a Firenze Frastuoni Nuove aperture Firenze No Cost Oroscopo



La serenata di MATILDE SERENI

Da grande volevo fare l’etologa e non ci sono andata lontanissimo, tant’è che oggi lavoro in comunicazione. Vi assicuro che ragionare con i quokka dell’Australia Occidentale sarebbe più semplice e piacevole che con alcuni operatori del settore. Nonostante questo riesco a mantenere un rapporto stretto con natura, animali e ambiente – come fanno tantissime persone che conosco – a suon di piccoli gesti. Purtroppo la nostra raccolta differenziata non servirà ad un tubo se non cambia radicalmente tutto il sistema socioeconomico mondiale, ed è questo quello che demoralizza anche i più propositivi. E allora che posso fare io? Nulla, per quel che ne so, come sempre non c’è altra soluzione che ripartire dal singolo. Abbiamo l’enorme fortuna di vivere in una città e in una regione estremamente attente al tema, sul quale si investono denaro e politiche sociali, a volte andando contro logiche di profitto, spesso trovandoci addirittura un guadagno. Questo mese Lungarno parla di ambiente, lo fa condividendo esempi e situazioni che siano di stimolo al prossimo; parlando di chi ce l’ha già fatta e di ci sta ancora provando, di cosa puoi fare davvero tu e di cosa puoi fare affinché gli altri facciano il loro. Intanto, nel mondo: il Brasile sta devastando la Foresta Amazzonica molto più velocemente di prima; in Africa si è riaperta la caccia libera agli elefanti e in Giappone quella alle balene. Lo sguardo globale sugli attuali leader dei grandi paesi industrializzati non promette nulla di buono, mentre l’Etiopia ha piantato 350 milioni di alberi in un giorno.

Una comunità ecologica di JACOPO AIAZZI

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cosa serve essere un cittadino ecologico se non si vive in una società ecologica? Se lo spazzino gettasse in discarica indistintamente i nostri rifiuti ben differenziati vanificherebbe i nostri sforzi. L’unico risultato sarebbe la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono, mantenendo la nostra coscienza pulita. Ma non il pianeta. Per il pianeta il nostro sforzo non varrebbe un fico secco. Questa riflessione ci ha portato ad una domanda: quanto abbiamo inquinato fino ad ora? Non noi come singoli soggetti, intendo proprio noi come Lungarno. Una pubblicazione al mese per 4 anni, per un totale di 76 numeri (compreso questo) fatti di più di trenta pagine colorate, quanto è costato al mondo? Per qualcuno forse sembreremo arroganti, per altri dei poveri sognatori, ma ci piace considerarci - noi che componiamo questa rivista e voi che la leggete una comunità. E solo la comunità, fatta di impegno individuale e consapevolezza collettiva, può fare davvero la differenza. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare un albero ad ogni numero del nostro giornale. Ne pianteremo, quindi, 76 con lo scopo almeno di fare pari e patta con le future generazioni. E continueremo a farlo, numero dopo numero, per lasciare un segno cancellando l’impronta sul terreno. Certo, siamo consapevoli di non poter fare la differenza; siamo una piccola e variegata comunità di persone, ma ci piace assumerci le nostre responsabilità. Così abbiamo deciso di proporvi un numero interamente dedicato all’ambiente che ci circonda e alle relative novità del nostro territorio. Voi fate il vostro: leggeteci, conservateci, o se proprio volete liberarvi di noi almeno fatelo nel bidone della carta!

Fate un bel respiro e… Buona lettura

IN COPERTINA

I pappagalli sull'Arno

di Caterina Mendolicchio

Riminese di nascita, coltiva fin da piccola lo studio delle materie umanistiche, senza poter resistere a scarabocchiare a margine ogni singolo libro sottomano con scene tratte dall’epos, dalla mitologia, dal teatro e dalla letteratura. Architetto di formazione, pratica la libera professione affiancandola a quelle di illustratrice e grafica freelance. Da grande vorrebbe (ancora) fare il genio Rinascimentale. Dopo anni passati all’estero, attualmente vive tra la Romagna e Pisa con la sua piccola tribù. www.lacatrina.it IG: @lacatrina.it

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 76 - Anno VIII - Settembre 2019 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell'editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. PER INFO E PUBBLICITÀ tel. 055 6587611 e-mail: commerciale@tabloidcoop.it

I contenuti di questo numero sono a cura dell'Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Michele Baldini, Rame13, Erika Gherardotti, Daniele Pasquini, Alba Parrini, Valentina Messina, Daniele C. Meyer, Martina Vincenzoni, Giacomo Alberto Vieri, Giulio Garosi, Alessandro Cambi, Virginia Landi, Camilla Guidi, Riccardo Morandi, Caterina Liverani, Francesca Corpaci, Lafabbricadibraccia, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Marianna Piccini, Walter Tripi, Luca Starita, Carlo Benedetti, Todo Modo, Gabriele Giustini, Giulia Focardi, Tommaso Chimenti, Raffaella Galamini, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Marta Staulo, Lavinia Ferrone, Francesca Arfilli, Caterina Mendolicchio. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori Progetto grafico: Francesca Arfilli L'Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


MINIMO COMUN

BONIFICATORE di MICHELE BALDINI illustrazione di RAME 13

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8/9/2018

el mezzo di una selva, cioè quella del Padule di Fucecchio (che in realtà è una bellissima oasi di biodiversità), i primi giorni di agosto dello scorso anno. Seguo con alcuni richiedenti asilo il progetto Insieme Bonificatori, un'iniziativa di ANCI Toscana, Regione e Consorzio Bonifica del Medio Valdarno a cui la cooperativa per cui lavoro aderisce. Facciamo plogging: migranti e privati cittadini che raccolgono sporcizia dalle sponde. Un anno dopo faccio alcune domande al Presidente del Consorzio, Marco Bottino, riguardo al fiume su cui le nostre vite scorrono più o meno secche, più o meno pulite. Mi dica allora, in generale... “L’Arno a Firenze è cambiato moltissimo negli ultimi cinque anni, con il nuovo Consorzio esteso a tutti i proprietari del comprensorio anche nel centro città, sono aumentate le risorse economiche per la manutenzione del fiume e del bacino. Gli investimenti sono passati da 700 mila a 6 milioni di euro annui, in collaborazione con il Genio Civile della Regione Toscana e il Comune messo gli argini in sicurezza, controllato la vegetazione a monte e a valle dell’area urbana, reso percorribili senza interruzioni le sponde e sfalciato e curato di più. Avete notato quante iniziative e quanti nuovi spazi estivi sono sorti sull’Arno? Evidentemente è anche merito nostro”. Veniamo alle note dolenti allora, potrebbe fare un elenco delle cose più insolite che avete recuperato lungo i corsi? “Per anni fiumi e torrenti sono stati i luoghi

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ideali per disfarsi di ogni tipo di rifiuto e scarto: da interi bagni, cucine e salotti con tanto di lavatrici, scaldabagni e divani a carrelli della spesa e, da quando sono in città, anche diverse Mobike insieme a tante altre biciclette e motorini. Tolti gli ingombranti, che ostacolano il flusso d'acqua, l’altra grande sfida sono i piccoli rifiuti urbani: bicchieri, cannucce e coppette”. Quindi un privato cittadino può... “… evitare di buttare o lasciar cadere cose! Detto ciò, siamo convinti che più gente vive un corso d’acqua più lo rende sicuro dal punto di vista idraulico (chi vede qualcosa che non va, può segnalarcelo) e curato; perché dei paesaggi fluviali ci si innamora e appassiona facilmente. Laddove possibile infatti, ritroviamo, ricuciamo o creiamo accessi e percorribilità lungo argini e

sponde per invitare i cittadini, i gruppi spontanei e le associazione a fare la loro parte: basti pensare agli Angeli del Bello o ai Migranti Bonificatori appunto”. Può offrirci qualche spunto affinché il tratto di fiume cittadino diventi un canale di comunicazione di idee, un luogo di iniziative comuni, un aggregante anche sociale? “Sta già accadendo! Il Florence Rivers Festival dell’anno scorso, l’idea dell’Arno da vivere di Rogers, i molti spazi estivi che si affacciano sul fiume. Siamo alla seconda edizione, un fine settimana in cui unire tanti eventi che celebrano e mostrano l’Arno e i fiumi fiorentini; il sogno è estendere in tempi brevi i tratti in cui è il fiume è navigabile e poter così ammirare la città dal fiume”.

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Firenze da competizione A Palazzo Medici Riccardi la mostra dedicata alle auto

da competizione del fiorentino Pasquale Ermini detto “Pasquino” (1905-1958) Non tutti conoscono la profonda tradizione di Firenze in campo motoristico, tradizione che nei primi anni del dopoguerra ha portato alla nascita delle Officine Ermini, un “atelier” dove i piloti più importanti facevano costruire da Pasquino Ermini vetture da corsa capaci di tener testa ad auto come Ferrari, Maserati, Lancia, solo per citarne alcune. Si racconta che lo stesso Drake non vedesse di buon occhio le vetture fiorentine, troppo performanti, e cercasse di contrastare Pasquino Ermini anche al di fuori delle corse. Un aneddoto racconta che Ferrari minacciò la carrozzeria Scaglietti di togliere ogni commessa se avesse prodotto la carrozzeria delle auto Ermini. Purtroppo Pasquino morì troppo presto per poter affermare definitivamente il proprio marchio, che rimase nella mente e nel cuore solo dei più appassionati intenditori. In occasione della mostra a Palazzo Medici Riccardi sarà esposta la quasi totalità delle auto prodotte da Ermini attualmente presenti in Italia, insieme a memorabilia, foto, documenti, nonché alcune moto da competizione tra le più signifi-

www.cittametropolitana.fi.it/category/cultura/

cative costruite a Firenze e in Toscana fino alla seconda metà del Novecento. La mostra inoltre ripercorrerà la storia della felice tradizione motoristica toscana, di cui saranno esposti alcuni capisaldi: il Carro Automobile di Leonardo da Vinci del 1478, il primo motore a scoppio brevettato dai toscani Barsanti e Matteucci nel 1854, l’unica auto Florentia sopravvissuta di quelle costruite a Firenze dalla Fabbrica Toscana di Automobili dal 1901 al 1910.

Palazzo Medici Riccardi Sala delle Carrozze

Via Cavour, 3 – Firenze Orari di apertura La mostra resterà aperta dal 2 al 26 settembre con orario continuato 10.00 – 19.00 Ingresso libero

A cura della Città Metropolitana di Firenze


Il potere dei

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Semi Rurali di ERIKA GHERARDOTTI

’ultimo report FAO ci dice che è in corso un'erosione genetica che sta minacciando un gran numero di varietà di colture alimentari, più del 75% della biodiversità agricola è scomparsa nel corso del XX secolo. Tra le cause, troviamo i cambiamenti climatici e l'omogeneizzazione delle coltivazioni legata al sistema alimentare industriale. Una risposta a questa problematica ce la dà “Rete Semi Rurali”, una rete no profit che comprende 42 associazioni. Insieme, promuovono iniziative volte al sostegno della biodiversità e dell'agricoltura contadina, opponendosi alla monocoltura intensiva e alle colture geneticamente modificate. La Rete organizza incontri formativi, fa attività istituzionale di ricerca e mette a disposizione nel suo circuito i semi rurali. Ogni agricoltore che li adotta, ha poi una sua strategia per distribuirne i prodotti finiti: dai gruppi di acquisto, ai GAS, dalla vendita diretta o in negozi specializzati, ai mercatini. Da aprile ha aperto a Scandicci la “Casa dell'Agrobiodiversità” uno spazio dove agronomi, e non solo, lavorano su progetti europei, nazionali e regionali. Qui si trovano anche un’area meeting, una biblioteca di settore e un laboratorio dedicato alla pulizia e alla gestione dei semi rurali. “Il nostro lavoro - ci dice il direttore dell’associazione Riccardo Bocci - non è tanto ‘conservare’, ma riportare la diversità dentro i sistemi agricoli. Sensibilizzare gli agricoltori a coltivare delle popolazioni (degli indi DANIELE PASQUINI siemi di più cose dentro lo stesso campo) creando diversità genetica”. Immaginate un mondo post-apocalittico, La diversità dal punto di vista agronomico è importante: in sisteuna terra desolata, desertificata. Non è un film, è mi agricoli biologici, o biodinamici, non è possibile utilizzaquanto hanno immaginato alle Svalbard, arcipelago a re la chimica, e rendere l’ambiente uniforme significa espor12.000 km dal Polo Nord: un luogo affascinante per numelo a rischi perché, non potendo appunto dare erbicidi o rosi motivi, non solo per le condizioni di estremo isolamenpesticidi, un singolo insetto può attaccare l’intera produzione. to. Poco fuori da Longyearbyen (la capitale, 2000 abitanti, più o “Se nel campo invece ho una popolazione - ci spiega Bocci - ci sarà semmeno come Compiobbi) nel ventre delle rocce ghiacciate è stato pre qualche pianta che resisterà agli insetti”. Quando c’è un problema creato il Global Seed Vault: progettato dal governo norvegese per in una coltivazione uniforme, lo si studia e si trova una varietà più accogliere la più grande banca dei semi del pianeta e per proresistente che verrà poi commercializzata dalla grande industria. teggere la biodiversità dal riscaldamento globale o da una cata“Invece se, come la nostra strategia propone, hai diversità in campo, strofe bellica. A dieci anni dalla fondazione sono stati depositati oltre 1 milione di campioni di semi di 6000 specie. A che serve ti rendi più autonomo dal modello industriale che hai intorno - contiil Vault? Tre anni fa è pervenuta la prima richiesta di prelievo: nua Bocci - perché le popolazioni che vengono coltivate sono in grado, è arrivata dalla Siria, dove il centro per la ricerca agricola nel tempo, di adattarsi ai cambiamenti climatici in atto. Per noi i semi era occupato dai miliziani dello Stato Islamico. Dalle rurali sono una risorsa per costruire un nuovo modello agricolo. RiSvalbard sono partite diverse varietà di frumento, portano l’innovazione in campo, restituiscono ‘il potere’ agli agricoltori sui orzo ed erbe adatte alle regioni aride. Quando semi che coltivano, sono uno strumento che può rafforzare l’intero sistema”. le coltivazioni daranno frutto, le nuovi La chiave per far fronte all’emergenza alimentare e ai cambiamenti clisementi saranno rispedite alle matici sembrerebbe quindi risiedere nella biodiversità e nella diversificaSvalbard. zione dei nostri sistemi agricoli.

Resistere all’Apocalisse

La Banca Mondiale dei Semi, tra i ghiacci delle Svalbard

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ROMANZO BREVE DI MODA MASCHILE

Immagine: Astra Marina Cabras. Cottweiler for Reebok, A/I 2017, Tracksuit in memory foam con giacca e pantaloni, cappello, marsupio e sneakers con zip.

Trent’anni a Pitti Immagine Uomo

12 GIUGNO – 29 SETTEMBRE 2019 Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti Piazza Pitti, Firenze Martedì/Domenica – 8.15/18.50 – www.uffizi.it – www.pittimmagine.com – #menswearnovel Un progetto di Fondazione Pitti Immagine Discovery in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Gallerie degli Uffizi, promosso da Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine con il supporto speciale di Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia ICE, con il contributo di Fondazione CR Firenze e con il patrocinio di Comune di Firenze.


Campo di Marte a impatto zero

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e guardassimo dal satellite su Firenze, molto probabilmente vedremmo una grande, meravigliosa area verde che si sta espandendo a macchia di leopardo. E no, non è soltanto per il Franchi o per le Cascine! La città del giglio infatti si sta dimostrando sempre più sensibile alle tematiche della sostenibilità e dell’ecologia. È proprio qui che spuntano come funghi (è proprio il caso di dirlo!) tante minuscole attività di quartiere che hanno fatto dell’attenzione all’ambiente un grande punto di forza. Guerra ai contenitori inutili a Campo di Marte, dove la Gelateria Badiani ha messo al bando tutto ciò che è fatto con la plastica. Paolo Pomposi, alla guida della storica gelateria, ha deciso di schierarsi in prima persona nella lotta all’inquinamento scegliendo tutti i materiali a zero impatto,

di ALBA PARRINI

realizzati con materiali riciclabili quasi al 100%. E quindi palettine e coppette, ma anche vaschette per il gelato da asporto e bicchieri. Verrà inoltre incentivato il consumo di acqua senza bottigliette. “Abbiamo deciso di offrire una giara di acqua aromatizzata che sarà sempre a disposizione dei nostri clienti, gratis. Io credo molto in questo progetto e ho deciso di affrontare questo investimento anche economico per cercare di fare la mia parte” dice Paolo. Che oltre al gelato buono, ha deciso di dare a Firenze anche un packaging buono per l’ambiente. Da Campo di Marte ci spostiamo poi in zona Viali dove, vicino Via Masaccio, è ormai quasi un’istituzione la “Bottega sostenibile green go!”. Anche qui lotta alla plastica monouso, agli imballaggi ma anche tanti eventi “plastic free” e con un occhio alle etnie più lontane: dallo studio dei Chakra alle cene medio-orientali,

fino ad arrivare alle degustazioni di caffè dal mondo, ovviamente in tazzine riutilizzabili! E poi tante collaborazioni con le realtà ormai quasi storiche della zona, che hanno reso la filosofia green alla portata di tutti: dalla spesa a filiera diretta di Genuino.zero, alla conservazione della flora di Treedom, fino ai pionieri di Greenpeace… Ma la filosofia verde non può che partire dai più piccoli, con l’idea di lasciare loro un mondo pulito. Sempre in zona Viali, per la precisione in via Gioberti (ma c’è un punto vendita anche in via Boccaccio), è arrivato Naturgenia, un negozio specializzato in articoli per bambini e mamme 100% ecologici. Anche i giocattoli sono in legno o caucciù naturale e colori atossici, o in materiale riciclato. Perché essere green ormai è diventato davvero un gioco da ragazzi!

Troppo buono per buttarlo via di VALENTINA MESSINA

Non è forse vero che il rientro estivo è un simbolico inizio dell’anno? Settembre rappresenta sempre una specie di capodanno, una spinta per auto imporsi buoni propositi, uno slancio verso nuove idee e nuove abitudini. Perché non continuare su questa scia? Una delle novità di Firenze degli ultimi mesi è “Too Good to go”, l’app che combatte lo spreco alimentare, che permette a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati ed hotel di recuperare e mettere in vendita a prezzi ribassati le Magic Box, delle scatole con una selezione di prodotti e piatti freschi “a sorpresa” rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo.

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Nata in Danimarca nel 2015, dopo il lancio positivo con oltre 120.000 utenti iscritti su Milano, Bologna e Torino “Too Good to go” è sbarcata anche a Firenze e in prima fila tra gli store fiorentini aderenti troviamo Eataly, Forno Pintucci, la pasticceria Dolci Pensieri, oltre al negozio di bowl hawaiane Pokeria by Nima, nelle sedi di Ponte Carraia e Novoli. L’obiettivo è semplice: un impegno nella lotta agli sprechi che aiuta anche a combattere i cambiamenti climatici, considerando che per limitare l’uso di imballaggi, i negozi aderenti incoraggeranno i clienti stessi a portare da casa contenitori e sacchetti propri. Per maggiori informazioni: www.toogoodtogo.it


4 CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE


Leonardo da Vinci e la botanica

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di DANIEL C. MEYER

vete notato qualcosa di insolito ultimamente in piazza della Signoria? Cosa fa lì, nel mezzo, un albero di gelso racchiuso in un dodecaedro? È un’installazione, che anticipa la mostra La Botanica di Leonardo - La nuova scienza tra Arte e Natura, in programma dal 13 settembre al 15 dicembre nell’ex Dormitorio del Museo di Santa Maria Novella. Una mostra pensata come un racconto filosofico-scientifico che attualizza il pensiero di Leonardo, e ce lo riporta intatto nella sua disarmante attualità. Scienza, arte e natura si fondono tra loro in questo progetto visionario, ideato e sviluppato da Stefano Mancuso, tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi e direttore del Center for Ecoliteracy di Berkeley, e Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca. Leonardo, più spesso conosciuto come pittore, inventore e scultore, ci viene invece qui presentato nelle sue vesti di “pensatore sistemico”, così come lo racconta Capra nel suo “La scienza universale. Arte e natura”: un pensatore in antitesi con il meccanicismo e la successiva scienza baconiana, e con l’idea di dominio dell’uomo sulla natura, e precursore di una “scienza gentile”, che trova invece nella natura e nei suoi processi un modello, attenta allo studio delle forme organiche, del loro movimento e delle loro interazioni. Leonardo integra arte e scienza, e arriva ad una scienza artistica – o un’arte scientifica – in cui osservazioni e intuizioni appartenenti a campi e discipline diverse convivono tra loro, e compongono un mosaico armonioso e vitale. Una filosofia che ha molte affinità con il moderno pensiero ecologico, che non separa l’uomo dall’ambiente naturale, né tantomeno lo pone al di sopra di esso; non a caso, la mostra dedica un’area tematica della sua sezione interna a sostenibilità ed ecologia. E forse, anche se probabilmente la parola ai suoi tempi non esisteva, Leonardo può davvero essere considerato un ecologista ante litteram. 13


Turismo sostenibile:

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di MARTINA VINCENZONI

nomi, trasformando così il viaggio stesso nello scopo del gioco. In questo senso la Toscana offre molte soluzioni: non solo la via Francigena, sempre più attrezzata per i camminatori, ma tutte le realtà più piccole rappresentate dallo Slow Travel Fest, un circuito di festival del viaggio lento e delle esperienze outdoor. Per gli amanti di escursioni e arrampicata l'appuntamento è a Camaiore dal 6 all'8 settembre per il Climbing & Trekking festival, dedicato alle attività che caratterizzano il territorio delle Alpi Apuane. Dal 27 al 29 settembre invece a Monteriggioni le giornate Walks and Talks saranno dedicate ad arte, musica ed incontri nel complesso monumentale di Abbadia a Isola, con un programma di escursioni a piedi, a cavallo, in bici o in grotta nella zona della Montagnola Senese.Per gli amanti dell'Arno, il consiglio è percorrerlo dalla sorgente alla foce con Maldifiume di Simona Baldanzi come guida: incontrerete fantasmi letterari e mestieri dimenticati, da meditare a passo d'uomo.

l primo approccio con il concetto di turismo sostenibile è la regola d'oro che il genitore insegna al piccolo camminatore in montagna: raccogliere i propri rifiuti in un sacchetto, riporli nello zaino e gettarli una volta tornato a valle. Il primo aspetto compreso da questo concetto nato negli anni ‘80 è infatti quello del rispetto ambientale. Presto si sono aggiunte altre istanze e anche una nuova definizione – quella data dall'Associazione Italiana Turismo Responsabile nel 2005, secondo cui si tratta di “turismo attuato secondo principio di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture”. Sostenere le economie locali e cercare un contatto autentico con i residenti sono diventati punti del decalogo del turista rispettoso, ma non esauriscono il senso più contemporaneo dell'esperienza: negli ultimi anni, infatti, la riflessione si è concentrata sulla rigenerazione vissuta dal viaggiatore in prima persona quando predilige spostamenti lenti e il più possibile auto-

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La VIA DEGLI DEI

Terra, Toscana e Turismo (forse) di GIACOMO ALBERTO VIERI foto di GIULIO GAROSI

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are un fatto strano, a metterla giù così. Voglio dire, in una regione come questa Nostra che fa scorpacciate stagionali (e non) di turismo super differenziato, dalle città d'arte ai lidi estivi, dal business dei tour enogastronomici a quello degli outlet di lusso, è singolare che una perlina grezza e preziosa come i 130 km di natura nell'Appenino Tosco-Emiliano, quella via che collega Piazza Maggiore a Bologna con Piazza della Signoria a Firenze e che ha una Storia di un certo peso (e gli etruschi, e i romani, e un gruppo di escursionisti bolognesi degli anni '80, insomma... tutti quelli che la Storia l'hanno fatta davvero), sia ancora, dal punto di vista della promozione turistica e degli accorgimenti funzionali per i viandanti, qualcosa di abbastanza “silenzioso”. Con una stima di presenze, a fine 2019, che si quota intorno alle 15.000 presenze, fortemente spinto dalla nostra sorella di confini, Emilia-Romagna, la Via degli Dei è un itinerario che si percorre facilmente con 4-6 giorni di cammino e che nell'ultimo quinquennio ha ridato linfa vitale, dal punto di vista di appeal e di

forza economica ad una serie di realtà paesane turisticamente fragili, come San Piero a Sieve o Bivigliano. Accade così che facendo due passi, in un sabato mattina di luglio, fra le strade assolate di questi luoghi ci si imbatta in tante persone con lo zaino in spalla e la bandana sulla fronte, il passo sostenuto, un good morning serafico di saluto, e poi ognuno che prosegue per la sua strada. Viandanti che arrivano da numerosi paesi del mondo, come ci racconta Sergio Mariotti, titolare della trattoria-pizzeria “BonaUgo” di San Piero a Sieve, che ha ideato anche un particolare menù per i camminatori, piatti gustosi, semplici, ad un prezzo agevolato, sulla scia dell'accoglienza spartana ma sempre gioviale che si ritrova sulla via per Santiago de Compostela, in Spagna: “È chiaro che non si possono fare i paragoni fra le due realtà, ma ci impegniamo coi nostri mezzi per dare un'ospitalità sincera e per ottenere, col tempo, più strumenti che attirino il turista/camminatore facendogli vivere un'esperienza confortevole”. Anche Giulia Mannelli, titolare dell'affittacamere “Via degli Dei”, a pochi passi dal centro del paese, è d'accordo sull'implementazione di

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politiche turistiche come più punti acqua, maggiore segnaletica stradale: “Nella mia struttura offro anche una stanza per chi ha il proprio sacco a pelo, o sacco lenzuolo, cercando di venire incontro anche ai ragazzi più giovani, la vera e propria forza motrice del turismo sul nostro cammino, che hanno meno risorse economiche e più facilità di adattarsi”. Sergio e Giulia sono fiduciosi, convinti: hanno investito in questa “nuova” esperienza e portano avanti un impegno, piuttosto corale da queste parti, per una promozione più capillare e costante. A Bivigliano, nel frattempo, attecchisce anche un sistema di ospitalità diffusa. Insomma... la comunità si muove, le speranze camminano al passo sicuro di chi già è in viaggio. La Via degli Dei è una risorsa potente, ad alto valore ambientale: che si fa?



Mettete un fiore sul vostro balcone di ALESSANDRO CAMBI

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e facciate dei palazzi celano l’anima di chi li abita. Le persiane socchiuse, la luce nelle stanze, i balconi con i fiori e la signora che parla con le sue piante, anche se stentano a rispondere al dialogo. Ma ne va apprezzato l’intento e la dedizione. Purtroppo molte terrazze sono spoglie, prive di frequentazione, come se la vita domestica si fermasse sulla soglia del salotto. Durante la metà del XIX secolo alcuni urbanisti inglesi ipotizzarono il progetto di una città ideale chiamata “Green City”, una città-giardino con quartieri immersi nel verde, fondendo la vita urbana a quella della campagna. Una nuova concezione urbana ‘green’ potrebbe in qualche modo riprendere quelle utopie? Stefano Mancuso, neurobiologo di prestigio mondiale, propone di tappezzare con le piante le nostre case, per contrastare e diminuire la percentuale di anidride carbonica che producono le nostre città. Il professore ha avviato un dialogo con il sindaco Dario Nardella, proponendo di far diventare Firenze il primo laboratorio verde del mondo. Interi quartieri coperti da specie vegetali riuscirebbero ad abbassare i livelli di CO2, rendendo la città più sana per il corpo e per la nostra mente. Inoltre migliorerebbero il confort interno degli appartamenti

e il raffrescamento naturale degli edifici, riducendo di conseguenza le emissioni dovute al riscaldamento e al condizionamento. I “tetti verdi” sono una pratica ormai comune in molte città. Chicago ad esempio, da anni si è adoperata in questo intento ecosostenibile, diventando precorritrice dei cosiddetti green roofs, seguita poi da altre città americane. Ovviamente il linguaggio architettonico, diverso dalla nostra tradizione di coppi e tegole, permette una più facile applicazione della vegetazione sulla copertura. La presenza di tetti verdi all’interno delle aree cittadine mitiga gli effetti delle cosiddette isole di calore causate da palazzi, asfalto e veicoli. Di conseguenza migliora il microclima delle città, l’isolamento termico e acustico degli ambienti interni, filtra polveri e smog presenti nell’aria, dando inoltre la possibilità del recupero delle acque piovane. L’architettura è a servizio ora più che mai della sostenibilità, per progettare città ecologiche ed energeticamente autonome che possano combattere il surriscaldamento e l’inquinamento del pianeta. La bioarchitettura, infatti, non si limita all’impiego delle risorse naturali per trasformarle in energia pulita, ma mira ad ottimizzare il rapporto tra l’edificio e il contesto, e di conseguenza migliora la qualità dell’habitat per il benessere psico-fisico di chi lo 17

abita. Un esempio in Italia è il bosco verticale di Milano, progettato dall’architetto Stefano Boeri. Ci sono poi i giardini verticali di Patrick Blanc sparsi per il mondo; la Highline di New York, una linea ferroviaria dismessa riconvertita in parco urbano; il tetto verde dell’Academy of Sciences di Renzo Piano a San Francisco. Senza approfondire tutte le questioni tecnologiche che andrebbero ovviamente prese in considerazione, ma se provassimo davvero a mettere a disposizione della vegetazione le facciate dei nostri palazzi? Nelle zone più periferiche, per tipologia edilizia i potenziali “test zero”, riusciremmo a sopperire anche la scarsa qualità architettonica. In città, in mezzo al cemento e alla pietra, appaiono di tanto in tanto delle mosche bianche che provano a coprirsi di verde: un palazzo lungo viale Gramsci, un altro in via Masaccio, la torre medievale in Borgo San Jacopo. Proprio nelle scorse settimane è stato annunciato il titolo della prossima Biennale di Architettura (Venezia 2020) “How will we live together?”. Se mettessimo fioriere su tutte le finestre? Se facessimo salire rampicanti sulle facciate cieche dei palazzi? Se decorassimo di specie vegetali i volumi vuoti della città? Se riuscissimo a far profumare di bosco le nostre strade? E se di mattina i nostri quartieri luccicassero di rugiada?


F E S T I V A L

7—14 SETTEMBRE 2019

Manifattura Tabacchi si trasforma per 8 giorni in un caleidoscopio di possibilità da esplorare, approfondire e condividere per rileggere il rapporto uomo-natura.

PERFORMANCE CONCERTI MOSTRA MERCATO TALK LABORATORI CINEMA ARTE ARCHITETTURA BOTANICA CIBO CLIMA

07/09 EARTHQUAKES di Micheael Nyman Première performance in collaborazione con Firenze Suona Contemporanea 07/09 MUSICA INTERSPECIE live set di Plants Dub 08/09 PLANTASIA live in collaborazione con Lungarno e il Mercantile 14/09 DNA: CHE SPETTACOLO LA SCIENZA! un progetto di Deproducers e Fondazione AIRC Biglietti disponibili su Ticketone Programma completo del Festival qua: B9 — MANIFATTURA TABACCHI Via delle Cascine 33, Firenze manifatturatabacchi.com


Cirk Fantastik

È

di VIRGINIA LANDI

settembre e nell’aria di città si respira la fine dell’estate, quell’odore che ci prepara a ricominciare, più o meno rigenerati, alcune delle routine di sempre per accompagnarci verso l’autunno. Ma come ogni mese, anche settembre porta con sé i suoi caratteristici eventi, tra cui la nuova edizione di Cirk Fantastik il circo contemporaneo fatto unicamente di artisti, teatro e dei suoi fiabeschi tendoni. Dal 12 al 22 settembre, con ben 40 repliche dei suoi spettacoli presentati negli spazi di CirkoKrom e del Chapiteau Teatro delle Foglie, Cirk Fantastik trasforma il Parco delle Cascine di Firenze nel palcoscenico di “Acquarius”, il programma di esibizioni ispirate al mare, l’elemento che include colori, forme e linguaggi per un’arte libera dalle frontiere. Ad aprire il festival è Ballata d’autunno (12/19 settembre), una favola senza parole che unisce teatro d’ombre, mimo, danza e clown.

è di nuovo in città diale danno prova della loro arte unendosi Spazio all’acrobatica aerea e di strada e al per raccontare una storia d’amore, sdegno e teatro-circo con Immaginaria (14 settempotere (21/22 settembre). bre) e Nanirossi Show (14/15 settembre), Fino al 18 settembre il festival ospiterà la mentre in Uomo Calamita torna ad essere compagnia Samovar ed il suo teatro ambuprotagonista lo studio del corpo, (13/14/15 lante dedicato ai bambini, un mezzo viagsettembre). giante che diventa una sala teatrale pronta Circo, parole, ad esibire “Le Petit Poisson”. La sera dalle musica e dan23 concerti per ballare i ritmi dal mondo. za anche per raccontare le storie e i sogni dei popoli migranti in CaTicket su leidoscopio – New Histories Box Office o (17 settembre), biglietteria fino ad un mondo utodel Festival pico fatto di scatole e cartone Info e Prenotazioni: dove costruire una casa è l’o380 3585691 / 349 1723770 biettivo dei personaggi di Sogni 333 7395259 in scatola (21/22 settembre). info@cirkfantastik.com Infine Tangram, lo spettacolo dove artisti circensi di livello mon-

Cirk Fantastik! 12-22 Settembre 2019 --- Parco delle Cascine - Firenze

Circo ,

network per l’area artistico-culturale

teat

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info@cirkfantastik.com - www.cirkfanatstik.com - Cirk Fantastik


Arte

Cinema

06 A LLENAMENTO AL FARE TEATRALE Le Murate (FI) ing. libero ENSEMBLE DOULCE MÉMOIRE Auditorium Sant’Apollonia (FI) ing. da € 12,00 MUSICHE ALLA CORTE DI FRANCESCO I Institut français de Florence (FI) ing. libero RILANCIARE L’ALLARMESULL’INQUINAMENTO DEL MARE (6/09 - 6/10) Orto Botanico (FI) ing. NP

LI ETRUSCHI E L’ANTROPOLOGIA G Galleria degli Uffizi (FI) ing. libero FLOREMUS - CONSORZIO DELLE VIOLE Le Murate (FI) ing. libero IL MERCOLEDÌ JAZZ Circolo Aurora (FI) ing. libero FRANCESCO DILLON VIOLONCELLO Museo Novecento (FI) ing. libero

26 | 27 | 28 settembre settembre 2019

14 ANIMA MUNDI Cattedrale di Pisa (PI) ing. NP LA TRAVIATA (14-24/09) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 5,00 FESTIVAL DEL BUON SOLLAZZO (14-15/09) Teatro di Firenze (ex Obihall - FI) ing. NP ALLA SCOPERTA DELL’ OPIFICIO DELLE PIETRE DURE Via degli Alfani 78 (FI) ing. da €2,00

15

11

P IANO NOVECENTO Museo Novecento (FI) ing. libero

13

08 09 V OCI FIORENTINE Galleria dell’Accademia di Firenze (FI) ing. da € 2,00 FLOREMUS - SIMONETTA E LE ALTRE Biblioteca delle Oblate (FI) ing. libero FLOREMUS - LUNAENSEMBLE Biblioteca delle Oblate ing. libero SETTEMBRE IN PIAZZA DELLA PASSERA (10-13/09) Piazza della Passera (FI) ing. libero

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F EST. MUSICALE FIORENTINO (4- 8/09) Piazza della Signoria (FI) ing. libero GLI ETRUSCHI: TRA STORIA E MITO Galleria degli Uffizi (FI) ing. libero L’HOMME ARMÉ Basilica di S. Miniato (PI) ing. libero IL MERCOLEDÌ JAZZ Circolo Aurora (FI) ing. libero

A NIMA MUNDI Piazza dei Miracoli (PI) ing. NP LE NOVELLE DELLA NONNA (9-12/09) Villa Bardini (FI) ing. da € 3,00

10

04

V OCI FIORENTINE Galleria dell’Accademia di Firenze (FI) ing. da € 2,00 CARL BRAVE Piazza Duomo (PO) ing. da € 26,45 EUROPEAN LUTEN QUARTET Museo di San Marco (FI) ing. da € 12,00 FESTIVAL DELLE NAZIONI Città di Castello (PG) ing. da €25,00

A MIR, COME SEMI IN VIAGGIO. Orto Botanico (FI) ing. libero FIRENZE SUONA 2019 One Eyed Jack pub (FI) ing. libero LA BOTANICA DI LEONARDO Museo di Santa Maria Novella ing. NP DITTICO - PAGLIACCI / NOI, DUE, QUATTRO… (13 - 25/09) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 5,00 FRAGRANZE (13-15/09) Stazione Leopolda (FI) ing. NP NAOMI BERRIL - SUITE SONGS Parco delle Cascine (FI) ing. libero

L A FIORENTE Parco delle Cascine (FI) ing. libero FIERUCOLINA DI SAN MICHELE Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero VINTAGE & ART MARKET The Student Hotel (FI) ing. libero

16

01 02

L ’AFFRATELLAMENTO Parco dell’ Anconella (FI) ing. libero SECONDO CONCERTO Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. libero FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero FIERUCOLA DEL PANE Piazza della Ss. Annunziata (FI) ing. libero IS THAT FOLK? - PLANTASIA Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

03

A LLENAMENTO AL FARE TEATRALE Le Murate (FI) ing. libero SUBSONICA Piazza Duomo (PO) ing. da € 32,20 SOLLAZZO ENSEMBLE Museo di San Marco (FI) ing. da € 12,00 LAB. DI PICCOLA FALEGNAMERIA (2-7/09) Parco delle Cascine (FI) ing. libero

EADING IN THE SOUND R BibLioteca Thouar (FI) ing. libero SOPRA I TETTI DI FIRENZE Impact Hub (FI) ing. NP UN PAESE DA NOBEL Teatro Comunale Antella (FI) ing. da € 5,00 ANIMA MUNDI Cattedrale di Pisa (PI) ing. NP COSIMO I E LA SAGRESTIA NUOVA Museo delle Cappelle Medicee (FI) ing. da € 2,00 CIRK FANTASTIK (12-22/09) Parco delle Cascine (FI) ing. da € 6,00 FIRENZE JAZZ FESTIVAL (12-15/09) Varie locatione (FI) ing. libero

V ISITE ALLA FORTEZZA DA BASSO Fortezza da Basso (FI) ing. € 6,00 LEONARDO DA VINCI E IL RITRATTO DI JOSQUIN DESPREZ Biblioteca delle Oblate (FI) ing. libero ANIMA MUNDI Cattedrale di Pisa (PI) ing. NP MICHEAL NYMAN - THE EARTHQUAKES Manifattura Tabacchi (FI) ing. € 10,00 LATTEXPLUS FESTIVAL (7-8/09) Parco delle Cascine (FI) ing. da € 38,50 OPEN DAY MUSEO DEGLI INNOCENTI Museo degli Innocenti (FI) ing. NP

A MIR, COME SEMI IN VIAGGIO. Area archeologica di Fiesole (FI) ing. libero THE FLAMING LIPS + EELS Piazza Duomo (PO) ing. da € 46,00 FLOREMUS - CATERINA DE’ MEDICI Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. libero FLOREMUS - PRIMO CONCERTO Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. libero

Eventi

12

Teatro

07

Musica

A NIMA MUNDI Camposanto (Piazza dei Miracoli - PI) ing. NP


S OPRA I TETTI DI FIRENZE Biblioteca delle Oblate (FI) ing. NP NEXTECH FESTIVAL - MAX COOPER Cinema La Compagnia (FI) ing. da € 13,00

27

A MIR, COME SEMI IN VIAGGIO. Area Archeologica di Fiesole (FI) ing. libero BALAGAN CAFÈ: IL SOGNO Balagan Cafè (FI) ing. libero FIERA PROMOZIONALE SANTO SPIRITO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero A PIEDI NUDI Parco delle Cascine (FI) ing. libero ALLA CORTE DI FEDERICO II Castello dell’Imperatore (PO) ing. € 5,00 TEMPO REALE FESTIVAL 2019 Centro EX3 Gavinana/Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 5,00

28 S ANTA ROSA SUMMER FESTIVAL Giardino Santarosa (FI) ing. libero POMERIGGI ECCEZIONALI IN BIBLIOTECA PER BAMBINE RIBELLI E BAMBINI UNICI Biblioteca Thouar (FI) ing. libero NATALIA GONCHAROVA (28/09/19-12/01/20) Palazzo Strozzi (FI) ing. da € 4,00 ALLA SCOPERTA DELL’OPIFICIO DELLE PIETRE DURE Via degli Alfani 78 (FI) ing. da € 2,00

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23

19

L UNATICI, MA NON TROPPO Villa Pozzolini (FI) ing. libero GLI ETRUSCHI: TRA STORIA E MITO Galleria degli Uffizi (FI) ing. libero ANIMA MUNDI Camposanto (Piazza dei Miracoli - PI) ing. NP RAM TRA NOVECENTO E METAFISICA Galleria Frascione Arte (FI) ing. NP LES ETOILES (18-19/09) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 6,00 IN EXITU (18-20/09 Manifattura Tabacchi (FI) ing. da € 12,00

M ERCATI IN MUSICA - XI EDIZIONE Nuovo Mercato delle Pulci (FI) ing. libero SAN MINIATO (27 - 28 / 09) Abbazia di San Miniato al Monte (FI) ing. libero MARATONA CONCERTO IN STILE FLUXUS Museo Novecento (FI) ing. libero WIRED NEXT FEST (27-29/09) Palazzo Vecchio (FI) ing. libero

READING IN THE SQUARE Piazza Santa Maria Novella (FI) ing. libero CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO Piazza Ghiberti (FI) ing. libero CORRI LA VITA Varie location (FI) ing. NP DONNA INNOCENTE Museo degli Innocenti (FI) ing. NP

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R EADING IN THE TRAM (17 - 19/ 09) Linea 1,2,3 (Tramvia - FI) ing. libero SANTAROSA SUMMER FESTIVAL Giardino Santarosa (FI) ing. libero PIANO NOVECENTO Museo Novecento (FI) ing. libero

N EXTECH FESTIVAL - DJ RUSH Fortezza da Basso (FI) ing. da € 25,00 LAB. DI RICERCA E CREAZIONE TEATRALE Centro Culturale Exfila (FI) ing. libero INDIPENDENZA ANTIQUARIA (21-22/09) Piazza dell'Indipendenza (FI) ing. libero FOLLOW YOUR PET (21-22/09) Villa Montalvo - Campi B.zo (FI) ing. libero

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17

Settembre

P OESIE NEI VICOLI Piazza della Passera (FI) ing. libero AMIR, COME SEMI IN VIAGGIO. Fondazione Primo Conti (FI) ing. libero SANTA ROSA SUMMER FESTIVAL Giardino Santarosa (FI) ing. libero BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO DI FIRENZE (21-29/09) Palazzo Corsini (FI) ing. da € 10,00 GRANMA. METALES DE CUBA Teatro Metastasio (PO) ing. da € 12,00

30 I L PICCOLO PRINCIPE Villa Pozzolini (FI) ing. libero GLI ETRUSCHI: TRA STORIA E MITO Galleria degli Uffizi (FI) ing. libero LIBRI A TEATRO (20/09-30/10) Teatro della Pergola (FI) ing. libero WILLIAM KENTRIGE E JOANNA DUDLEY Tepidarium Roster (FI) ing. € 10,00

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L A FABBRICA DELLA COMICITÀ Terrazze Michelangelo (FI) ing. NP ANIMA MUNDI Cattedrale di Pisa (PI) ing. NP NEXTECH FESTIVAL - DIGITALISM DJ SET Club 21 (FI) ing. da € 13,00 ARTOUR - IL BELLO IN PIAZZA (20-22/09) Piazza degli Strozzi (FI) ing. libero ROBERTO FABBRICIANI Museo Novecento (FI) ing. libero FFF - FORTISSIMISSIMO FIRENZE FESTIVAL (20/09-5/10) Conservatorio di Firenze (FI) ing. da € 5,00

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VOCI FIORENTINE Galleria dell’Accademia di Firenze (FI) ing. da € 2,00

R EADING IN THE SOUND Biblioteca Orticultura (FI) ing. libero COSIMO I E LA SAGRESTIA NUOVA Museo delle Cappelle Medicee (FI) ing. da € 2,00 GENIUS LOCI (26-28/09) Complesso monumentale di Santa Croce (FI) ing. su invito

N EL CHIOSTRO DELLE GEOMETRIE Complesso Santa Verdiana (FI) ing. libero SALMO Piazza Duomo (PO) ing. da € 37,00


Settembre Is that folk? - Plantasia 8 settembre | God is Green festival - Manifattura Tabacchi La rassegna “Is That Folk?” di Lungarno continua a esplorare i diversi linguaggi della musica più interessante in circolazione e, grazie alla partnership con Il Mercantile handmade and vintage market di Livorno e quel posto stupendo chiamato Manifattura Tabacchi, porterà a Firenze il progetto PLANTASIA all'interno del festival “God is Green”. PLANTASIA è l'esecuzione live dell'album del 1976 “Mother Earth's Plantasia” di Mort Garson, dieci composizioni elettroniche all’avanguardia totalmente dedicate alle piante e alla natura, recentemente ristampato dalla fighissima label americana Sacred Bones. L'onore e l'onere di rappresentare cotanta meraviglia sono affidati alle abili e rodate mani di Sebastiano De Gennaro ed Enrico Gabrielli, responsabili dell'etichetta 19'40'' e musicisti geniali e apprezzati sia in Italia che all'estero, in compagnia del loro ensemble Esecutori di Metallo su Carta, composto da musicisti di provenienze culturali estremamente differenti, uniti nel tentativo di dipanare alcuni interrogativi sul rapporto tra il linguaggio della musica contemporanea erudita e quello della musica contemporanea incolta, il metal, il noise e l’avant-garde. Per l'occasione, oltre a De Gennaro e Gabrielli, dietro ai synth ci saranno Damiano Afrifa e Luisa Santacesaria.

FFF – Fortissimissimo Firenze Festival 20 settembre – 5 ottobre Conservatorio di Firenze

Nextech Festival

Dal 19 al 21 settembre La Compagnia/Club 21/Fortezza da Basso

Ad anticipare la stagione degli Amici della Musica di Firenze è FFF – FORTISSIMISSIMO FIRENZE FESTIVAL, dedicato ai giovani musicisti italiani e immaginato per il pubblico delle nuove generazioni. L'iniziativa, alla sua terza edizione, avrà luogo dal 20 settembre al 5 ottobre presso il Conservatorio di Firenze. Dieci appuntamenti che ospiteranno talenti italiani emergenti, selezionati dal direttore artistico Andrea Lucchesini: Giovanni Andrea Zanon, vincitore della scorsa edizione del festival, Gianluca Montaruli, trio kanon, Gabriele Strata, Samuele Telari, quartetto forsizia, quartetto felix, Giorgio Trione Bartoli, Osvaldo Fatone, Ferdinando Eangela Trematore. il compositore in residenza di questa edizione è Domenico Turi, del quale saranno eseguiti due lavori.

Nextech è il festival fiorentino che da 13 anni ospita la migliore musica elettronica internazionale nel mese di settembre. L'evento, organizzato da Atomic Event e Musicus Concentus e realizzato con il contributo dell' Estate Fiorentina 2019, prevede nella serata inaugurale di giovedì 19 al Cinema La Compagnia la live performance di Max Cooper, che arriva a Firenze dopo aver calcato i palchi di Sonar e Glastonbury. Venerdì 20 il Festival si sposta al Club 21, stavolta su sonorità decisamente più ballabili, grazie alla presenza dei Digitalism, il duo tedesco nato nel 2004 dall'incontro tra Jens Moelle e Ismail “Isi” Tuefekci in un negozio di dischi di Amburgo. Sabato 21 il gran finale in Fortezza Da Basso con Radio Slave, di casa al tempio berlinese Panorama Bar, Dj Rush, Raffaele Attanasio e Wooden Crate.

Tempo Reale Festival 2019 “BORDERSCAPE” Y

22 settembre – 2 ottobre Centro EX3 Gavinana/Limonaia di Villa Strozzi

Settembre – Prato è Spettacolo 29 agosto – 5 settembre Piazza Duomo di Prato

La sezione Y del Tempo Reale Festival 2019 percorre larghi territori di confine, concentrandosi sul rapporto tra formazione e produzione per una serie di concerti in prima assoluta ed originali condotti da collettivi e artisti affermati. Una strutturata e articolata attività laboratoriale con compositori e professionisti del settore audiovisivo, conduce a proposte di varie forme espressive e tecnologiche frutto di una ricerca e sperimentazione collettiva. La presenza dell’orchestra francese di altoparlanti Motus porta l’Acousmonium alla Limonaia di Villa Strozzi, dall’altro lato il musicista napoletano Elio Martusciello conduce un percorso per improvvisatori unico nel suo genere. In un panorama di sperimentazione spicca la performance del musicista e sperimentatore Michelangelo Lupone che vanta collaborazioni con artisti visivi e coreografi come Momo, Pistoletto, Uecker, Morricone, Paladino.

IIl festival Prato è Spettacolo, organizzato da Fonderia Cultart in collaborazione con il Comune di Prato, è l’appuntamento di maggior rilievo della città con concerti di livello nazionale e internazionale ed eventi collaterali disseminati in tutto il centro storico. Quest'anno il livello si alza ulteriormente sul palco ci sarà lo spettacolo A Ruota Libera con Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e la musica dal vivo dell'Orchestra Musica da Ripostiglio, Gazzelle, l’ultimo vero romantico dell’indie italiana; Salmo, sperimentatore della scena rap italiana, Mondo Cane, il progetto tutto italiano di Mike Patton, i due indie heroes americani Flaming Lips ed Eels, e le due istituzioni Subsonica e Carl Brave.

22


SCART

M

Riciclare ad arte

di CAMILLA GUIDI

ai come in questo periodo il problema ecologico è stato all’ordine del giorno nel dibattito pubblico; e mai come in questi tempi si è legato a quello, non secondario, sulla corretta gestione dei rifiuti. Gli ultimi dati diffondono infatti numeri sconcertanti, come quello delle 33mila bottigliette che ogni minuto finiscono nel Mediterraneo, ovvero 570 mila tonnellate di plastica ogni anno. Il gruppo Hera, che da più di vent’anni ha lanciato SCART, un progetto artistico di Waste Recycling, prosegue il suo impegno nel tentativo di sensibilizzare ogni cittadino sul tema della sostenibilità ambientale, educare al riciclo e indirizzare verso un’economia circolare in cui uno scarto può trasformarsi in una risorsa. Il progetto da anni collabora con docenti e studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze nella realizzazione di creazioni artistiche sostenibili (sia dal punto di vista economico che ambientale) come oggetti di arredamento e opere d’arte ma anche costumi di scena e scenografie (quest’anno per il tour estivo di Laura Pausini e Biagio Antonacci). La collezione di opere, realizzate interamente da avanzi, è ormai composta da circa 900 pezzi e viene esposta nella mostra itinerante “Il lato bello e utile del rifiuto” che come settima meta quest’anno giunge a Trieste. In occasione della regata più grande del mondo, la Barcolana di Trieste, verrà inoltre esposto in piazza dell’Unità un enorme pesce di 10 metri realizzato da plastiche raccolte appositamente per la sua costruzione e consegnate agli artisti di SCART dell’Accademia fiorentina: un simbolo imponente che ci ricorda l’attenzione che ognuno di noi deve prestare sul tema e che dimostra come grazie alla creatività si possa riservare una seconda chance ad ogni scarto.

foto: facebook.com/scartline



Settembre

BATTAGLIA DI MONTAPERTI

"Lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso, tal orazion fa far nel nostro tempio". Nel X canto dell’Inferno il Sommo Poeta descriveva con queste parole quello che successe il 4 settembre 1260 ad est di Siena, e non a Firenze, ma questo poco conta. Quel giorno, il giorno in cui le armate senesi ghibelline sconfissero i guelfi fiorentini, sarà il giorno in cui ogni cittadino di Siena che incontrate o che incontrerete vi citerà, a rivendicare una presunta superiorità campanilistica nei riguardi del capoluogo di regione. Poco conta se 9 anni dopo Provenzano Salvani, capitano delle armate senesi, sia sconfitto a Colle da un esercito fiorentino che numericamente era quasi un decimo, o che 300 anni dopo Siena finirà come Repubblica: il senese sarà sempre lì a parlare di questa giornata o di quanto il prestigio di Siena sia profondamente più nobile che quello di Firenze. Brutta bestia l’invidia, specie se si parla di campanilismi toscani.

CONCERTO DI MADONNA

6 settembre 1987

55.000 persone all’Artemio Franchi. Diretta TV sulla Rai. “Siete caldi?”. Questo è stato il primo tour mondiale di Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna: un evento mediatico impressionante, che ai tempi richiamò quasi un milione e mezzo di spettatori. “Who’s that girl”, il titolo del disco o meglio del film di cui il disco era colonna sonora, pellicola che dire bruttina è poco, è la frase che battezza questa serie di concerti. Madonna era ancora bionda tinta con le sopracciglia non colorate e belle folte, si esibiva con coreografie “very eighties” che fanno quasi sorridere oggi e portava in giro un tale Chris Finch di 13 anni di professione ballerino. A Firenze che successe? Che ovviamente si bloccò Campo di Marte, visto che lo stesso giorno partiva il Giro della Toscana da Piazza delle Cure. Poco importava al pubblico, presente in massa dalle 11 del mattino in attesa di Madonna, che alloggiava a Villa La Massa e che la sera prima, giusto per gradire, era a cena da Enrico Coveri. Portate queste info con voi, non le disperdete, lettori.

PATTI SMITH IN CONCERTO

10 settembre 1979

"Almeno una volta al giorno, tutti i giorni, dal 10 settembre 1979, io ripenso a quel concerto memorabile, forse il migliore o sicuramente il più potente di tutta la mia carriera artistica". Prendiamo con il beneficio del dubbio questa frase della Sacerdotessa del Rock, non tanto per il concerto, che ancora viene ricordato a Firenze, ma per il fatto che magari in 40 anni qualche altro pensiero potrebbe esserle balenato in testa. Scherzi a parte, quello che è avvenuto quella sera di settembre al Comunale (ci piace usare il nome del 1979), è qualcosa che viene ancora ricordato nella storia musicale della nostra città. Una generazione intera lo aspettava, una generazione che ancora faceva i conti con il terrorismo, i movimenti, l’instabilità, l’eroina, le armi. De Gregori processato sul palco nel 1976, Lou Reed sequestrato l’anno prima, Santana colpito con le molotov nel ‘77: tutto era fermo nel nostro paese. Fino al 10 settembre 1979. Grazie Patti.

BOMBARDAMENTI SU FIRENZE

25 settembre 1943

Ci sono due targhe in via Mannelli, all’altezza del numero 63. Ricordano entrambe un giorno, il 25 settembre 1943: un giorno drammatico per Firenze, un giorno di sangue, tanto, un sangue che la nostra città non vedeva da anni. Era un sabato terso, quando gli abitanti dell’area di piazza Alberti videro arrivare verso di loro degli aerei alleati. Firenze era ancora sotto i tedeschi, ed i “nemici” in quel momento erano proprio coloro che la libereranno, coloro che appunto in questo giorno riversarono decine e decine di ordigni su via Mannelli, Campo di Marte, Piazza Libertà. 215 morti in pochi minuti. 215 civili che per fuggire si erano rifugiati, sbagliando, in alcune case. In via Capo di Mondo un tram della linea 6 era stato abbandonato in mezzo alla strada da autista e passeggeri, che avevano cercato appunto rifugio in una casa vicina: una bomba la centrò in pieno, uccidendo tutti, tranne un bambino di pochi anni rimasto salvo dietro una trave. Firenze ferita, Firenze sanguinante, in questo giorno che è doveroso ricordare.

NASCE COSIMO DE’ MEDICI

27 settembre 1389

630 anni sono tanti, ma non troppi se ci pensiamo bene. Se pensiamo soprattutto che Cosimo De’ Medici, nonno del Magnifico e nato il 27 settembre, può considerarsi a tutti gli effetti il primo influencer politico della storia. Cosimo nasce fortunato, figlio di Giovanni di Bicci, un normale bancario che svolta gestendo i fondi dell’allora antipapa, e prosegue il lavoro del padre. Diventa per trent’anni il fiorentino più importante senza mai ricoprire alcuna carica: tentano di farlo fuori gli Albizzi e gli Strozzi, lo arrestano ma corrompe una guardia e scappa a Venezia. Niente da fare per le altre famiglie: i fiorentini lo rivogliono fra le mura e lui torna, con più soldi e più importanza ma, come sempre, senza carica, a condizionare la vita cittadina. Del resto i Medici sono più simpatici delle altre famiglie, spendono per abbellire la città, son meno aristocratici. Muore a 75 anni alla Villa di Careggi, in viale Pieraccini, quartiere 5, e attualmente risiede in San Lorenzo, sotto una tomba del Verrochio.

A

di RICCARDO MORANDI

4 settembre 1260

25



Clorofilla Film Festival di CATERINA LIVERANI

Il Cinema dal cuore verde. È quello del Clorofilla Film Festival, la manifestazione itinerante nata in seno a Legambiente che unisce il cinema ai temi sociali e ambientali. Abbiamo fatto 4 domande a Simonetta Grechi al timone del Clorofilla dal 2002.

Resina,

il cinema a impatto 0 di CATERINA LIVERANI

Come nasce Clorofilla Film Festival? “Nel 1999 grazie a La Nuova Ecologia, la pubblicazione di Legambiente, per essere proposto sia tramite circuiti dell’associazione che attraverso altre manifestazioni”.

Un ricongiungimento familiare complesso in una terra all’apparenza ostile, quello che si trova ad affrontare Maria, facendo ritorno a Luserna (Trento), per un lutto familiare. Da dove ripartire per ristabilire un legame con quella gente e con quel luogo ormai così lontani? La risposta per Maria sarà la musica che lei, violoncellista ancora in cerca della sua strada, può condividere con un piccolo coro polifonico in cerca di riscatto. Un’opera unica nel suo genere Resina (2018), debutto alla regia di Renzo Carbonera, sia per la sensibilità con cui viene raccontata la vita dei protagonisti (chi è andato via da Luserna ma anche chi non è mai partito) che per il particolarissimo e prezioso trattamento che l’autore ha riservato alla musica (composta da Luca Ciute e dal Coro Polifonico di Ruda) e alla descrizione del paesaggio, che all’interno della narrazione sono intimamente connessi. Ma Resina non è solo il compimento di una sentita e urgente opera prima, è anche l’esperimento, unico nel suo genere fino a questo momento, di “cinema a impatto 0”. Per le riprese del film è stato infatti applicato il protocollo T-Green della Trentino Film Commission che ha comportato misure di salvaguardia del prezioso ambiente dove il set è stato allestito: persone e attrezzi di scena sono stati trasportati con veicoli sostenibili, si sono osservate differenziazione dei rifiuti e limitazione di sprechi ed è stato promosso l’uso di fonti elettriche solari. Resina, dall’11 luglio scorso, è disponibile in homevideo per CG Entertaiment.

Quale il tipo di cinema promosso? “La priorità è data ai temi ambientali con una finestra sul sociale. Calibriamo le nostre scelte anche in base al contesto che ci ospita, ma quando ci muoviamo nel nostro circuito di Festambiente è appunto la tematica ecologica a prevalere.Poi ci interessa anche presentare il cinema italiano giovane che magari non arriva in sala”. La missione del Festival? “Avvicinare gli appassionati di cinema ai temi ambientali. Portare questi temi al di fuori di dibattiti e conferenze e dare loro una veste più accattivante. Intercettare un pubblico nuovo che magari è andato a Festambiente per un concerto e che nell’attesa può imparare qualcosa da un documentario o da un film”. Quale è il rapporto di Clorofilla con Firenze? “Il rapporto con la città e con il suo pubblico lo stiamo costruendo anno dopo anno e continueremo a farlo con la nostra programmazione. Lo Spazio Alfieri, dove in autunno si svolge la premiazione, con la sua gestione è un interlocutore attento e prezioso di grande disponibilità, molto più di semplici esercenti sono un vero e proprio faro per noi”.

Il Viale del Tramonto

ON DEMAND

L’Orizzonte di Gloria I più maturi se lo ricordano. Le pasticche di iodio, il divieto di mangiare frutta e verdura che non potessero essere sbucciate e quella strana parola: le radiazioni. Ma che cosa erano? E quanto potevano essere pericolose se non si vedevano? Chernobyl, serial in 5 puntate, restituisce una dimensione umana a una tragedia dei nostri tempi, non risparmiando nessun orrore allo spettatore. Una accurata indagine scientifica e l’interpretazione impeccabile dei meravigliosi Jared Harris, Stellan Skarsgård e Emily Watson. C.L.

Infelicità domestiche, corna, soldi, psicofarmaci, psicanalisi, scuola, figli, suocere, nuore... Sì, è vero che c’è scappato il morto, ma in questa seconda stagione di Big Little Lies c’è talmente tanta carne al fuoco che il delitto sembra passato in secondo piano. Benché rimanga uno spettacolo tutto sommato gradevole, funestato purtroppo dall’abuso da parte della regia della macchina a mano, viene da domandarsi se c’era davvero bisogno di scomodare Nicole Kidman, Laura Dern e financo Maryl Streep per la messa in scena di una sofisticata, ma talvolta nevrotica, Valle delle bambole 2.0. C.L. 27


credit photo: Massimo Bologna

2019/20

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illustrazione di LAFABBRICADIBRACCIA

illustrazione di MARCHO

Una volta ho toppato un colloquio di lavoro in quanto incolonnata dietro al camion di Alia. Era un buon impiego e mi è dispiaciuto perderlo, ma tutto sommato è andata bene così. Occorre forse specificare che non si trattava di un colloquio con Alia; lì la faccenda avrebbe assunto tratti che non sarebbe eccessivo definire paranormali. Rimane però il fatto che gli automezzi del pulito hanno un potere caratteristico, paragonabile a quello dell’opposizione di Saturno. Le coppie si lasciano dietro ai camion di Alia: prima si stanno recando a fare la cosa che preferiscono, che è recensire su internet i ristoranti greci; l’attimo dopo è subito sera. Ammirano le scorie delle loro esistenze sospese sul ribaltabile, e senza una ragione apparente tornano alla volta in cui uno non ha nutrito a sufficienza il felino dell’altro, o a quando a quella cena – sempre al ristorante greco – lo tzatziki non è stato ripartito in modo equo, e nell’intervallo tendente all’infinito in cui il multimateriale completa il volo verso una nuova avventura tutto assume significati definitivi, cosicché all’arrivo è già tempo di separarsi. Le famiglie si smembrano, le amicizie si sciolgono, e poi c’è la cosa che Alia un tempo non si chiamava neppure Alia, ma Asnu, poi Quadrifoglio e poi adesso un nome ancora nuovo, come a intorbidire le acque, come le discoteche di Milano. C’è chi sospetta che i camion di Alia siano la copertura di un complotto su scala mondiale, e che contengano un marchingegno segreto per rubare a chi è in coda la vita, o l’ātman dei filosofi hindu, per poi rivenderla ai magnati degli stati potenti tipo Cina, Russia e Stati Uniti. Credo però che la verità sia un’altra, e cioè che dagli albori dei giorni siamo noi stessi a consegnare ad Alia la nostra essenza: le buste dei Polaretti, i tetrapak dei succhi di pera, il Nokia vecchio che funziona ancora. Così ci alleggeriamo e invecchiamo al tempo stesso, e dietro a quei veicoli sonnolenti ci prende il sentore di ciò che abbiamo perduto.

Quando arriva lo precede il sorriso. Largo, sincero, sì a tratti birbone, ma fatto di quell'amore per la vita che in un sorriso vero è ciò che più di tutto vale. Cura gli Orti Dipinti, uno spazio di gioia verde alla fine di Borgo Pinti, preso, recuperato, abitato di ciò a cui quel sorriso ha saputo dar vita. Andate a visitarlo se potete, specie in uno di quei pomeriggi d'estate in cui vi chiedete cosa ci state a fare a Firenze. La risposta chiedetela a Giacomo. Giacomo Salizzoni. Lui non avrà una risposta e sarà ciò che vi farà felici. Le risposte non sono quasi mai ciò che può aiutarvi. Per cui sedetevi pure, prendete qualcosa da bere, passeggiate, attaccate bottone con qualche bella ragazza che troverete a passeggio come voi e rispondetevi da soli. Se vi va. Altrimenti rubate un po' di quel sorriso di Giacomo. E avrete vinto. Io a Giacomo voglio quel bene che odora di pioggia e sa di lavanda, profuma e arriva in quella parte di cervello dove il filtro della ragione non serve più a molto. Gli voglio quel bene che si vuole a chi un sorriso lo ha coltivato nonostante tutto. E per me lui è un contadino come lo sono stati i nostri nonni. Che pure avrebbero avuto motivo di lasciare che quel sorriso li abbandonasse, ma che invece non se ne son mai lasciati privare. Coltiva un orto in città, Giacomo. Fa crescere piante e giocare bambini. Provate a rubargli un po' di quel sorriso e scoprirete quanto è bello rubare ciò che non può essere rubato, nemmeno dalle peggiori avversità. E portatevi a casa quel tesoro.

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Carta all’infinito

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di MARIANNA PICCINI

ettembre... chi torna in ufficio, chi a scuola, tutti ci ritroviamo sommersi da fogli, documenti e appunti di ogni tipo. Vi siete mai chiesti quanta carta consumiamo? E cosa possiamo fare per evitare tutto questo spreco? Beh, si potrebbe cercare di evitarlo utilizzando il digitale, ma non sempre è fattibile, quindi, che ne pensate dell’idea di creare della carta da altra carta? Ecco come fare. Tenete da parte tutta la carta che buttereste come vecchi appunti, foglietti illustrativi, giornali e vecchie riviste, e tagliateli in piccoli pezzetti. Metteteli in una ciotola ricoperti con dell’acqua e lasciateli macerare per qualche giorno. Nel frattempo preparate un telaio. Il telaio lo potete costruire semplicemente con una cornice per foto non troppo spessa e una vecchia zanzariera. La rete va messa per intendersi al posto della foto, ben tirata e poi fissata con dei chiodini o della colla forte. Quando la carta si sarà ammorbidita frullatela con un frullatore o un mixer, e nel caso dovesse risultare difficoltoso aggiungete un

Come riciclarla in modo creativo

po’ di acqua. Avete così ottenuto una pappa piena di fibre che verserete in un contenitore, come per esempio una teglia, una ciotola grande o una bacinella, nel quale entri il vostro telaio e a quel punto basta aggiungere altra acqua in base a quanto volete che la vostra carta risulti spessa. Immergete poi il telaio in modo che le fibre vi si depositino sopra, tirate su e lasciate sgocciolare bene. Appoggiateci sopra delicatamente un fazzoletto di stoffa, che volendo potete anche ricavare da una vecchia maglietta, e con un asciugamano tamponate per cercare di assorbire più acqua possibile. Capovolgete il telaio insieme al pezzetto di stoffa e vedrete che il foglio si staccherà abbastanza facilmente. Lasciatelo asciugare sul pezzetto di stoffa e staccatelo delicatamente una volta asciugato del tutto. Quasi tutti noi da bambini abbiamo fatto la carta a scuola, ma perché considerarla solo un intrat-

tenimento per i piccoli quando può essere un modo efficace per riciclare la carta, ridurre i rifiuti e diminuire lo spreco di energia! www.yethical.com

Il Fintocolto a Firenze e lo sfondo verde di WALTER TRIPI

Il Fintocolto comincerebbe questo pezzo con un'attenta selezione da Wikiquote. Non sarebbe spocchia ma più un'ansia da esistenza, l'avere qualcosa da dire che non si perda nella battaglia mefistofelica di chi qualcosa da dire ce l'ha sempre. Ma, se il Fintocolto è fiorentino, allora trovare argomenti risulta semplice. Gira la città e, macchina fotografica con settaggio automatico alla mano, ci trova già dentro tutto. A Firenze tutto si collega da sé. Prendiamo il verde. Qui è stato il fondale di amori e conversazioni mirabolanti, di battaglie e segreti.Funziona così: il verde è uno sfondo per natura. Avete idea di quante volte dietro ai vostri migliori momenti ci sia stato un albero, un cespuglio, fosse anche il ciclamino in PVC della Fiammetta del piano terra? Anche nel Cinema il verde è lo sfondo che si cancella. È un fondale non disturbante, capolavoro di uno scenografo timido. E Fiorenza è un grande scenografo: ha messo il verde un po' ovunque e il mondo l'ha ricompensata. C'è la Grecia nel Giardino di Venere, dove Lorenzo il Magnifico fece proseguire l'esperienza dell'Accademia Platonica, con le sirene simbolo d'eloquenza. Nel Giardino di Villa Palmieri, Inghilterra e

Francia: ci si è rilassata più volte la Regina Vittoria, ha scritto Dumas. A Villa Gamberaia troviamo dei giardini acquatici che scorrono dai Carpazi: li volle la principessa rumena Catherine Keshko Ghyka, divenuta proprietaria. A Bellosguardo c'è musica tedesca: il giardino del Convento di San Francesco di Paola, acquistato due secoli fa da Von Hildebrand, divenne sito artistico in cui si alternarono le dee di Schumann, Brahms, fino alla figlia di Wagner. Agli USA si deve la macchia di lecci e cipressi in Villa Curonia: la proprietaria Mabel Dodge, a inizio Novecento, voleva qualcosa di very Reinassance. Un'americanata, ma fascinosa. C'è l'Egitto in più parti: buttiamo lì la piramide delle Cascine, una ghiacciaia. D'altronde saper fare da sfondo è un'arte, e il Fintocolto lo fa ogni mattina, in Piazza Duomo, quando la sua testolina sfuocata finisce per campeggiare in decine di Amoled, perfetto dettaglio di selfie orientali. Eccolo là, il Fintocolto che pensa a come proseguirà questa rubrica: di tutti i giardini, di tutto ciò che è verde a Firenze, lui scriverà. Perché c'è tanto da dire, perché c'è molto da raccontare e, soprattutto, perché spera nell'approvazione dei gattari su Instagram.

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I MESTIERI DEL LIBRO

di LUCA STARITA

"Fato e Furia"

BESTIARIO EDITORIALE

di Lauren Groff

Il correttore di bozze

consigliato da Matteo Grimaldi

di CARLO BENEDETTI

I due termini del titolo del romanzo di Lauren Groff sono più di due parole accostate, sono una dichiarazione di intenti. Fato e furia è una dicotomia continua, il maschile e il femminile, la verità e la bugia, il bianco e il nero. La vicenda sembrerebbe seguire le linee classiche della narrazione: i protagonisti, Lotto e Mathilde, vengono presentati come due individui incredibilmente belli, giovani, innamorati; seguono il dispiegarsi di una vita perfetta che per la prima metà del romanzo ci appare come un idillio desiderabile e sconosciuto. Lotto, il fato, Mathilde, la furia. Sarà con il punto di vista della donna che alzeremo la patina di felicità e ci addentreremo in un mondo fatto di ricatti, violenze e sofferenze. Questa ambivalenza ci porta a porci una domanda fondamentale: quanto conosciamo della persona che abbiamo accanto? Quanti e quali sono i pensieri, i tabù che possiamo liberamente condividere con lei? Il tempo di Fato e furia è un tempo che scorre a balzelli, che si dilata, torna indietro e a un certo punto sconvolge. Matteo Grimaldi ha consigliato questo libro per la storia piena di sentimenti pericolosi, restituiti dalla scrittrice con la potenza del vento, della tempesta e dei cicloni. Matteo Grimaldi è in libreria con la sua “La famiglia X” e con l’adattamento per bambini del classico di Rudyard Kipling “Il libro della giungla”.

LIBRI E-LETTRICI* UNA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON TODO MODO

*Attenzione trattasi di libri che danno la scossa, maneggiare con cautela

Di solito sommersi da pile di risme sparse per la stanza dove mangiano e dormono, girano armati di matita o penna rossa. Si riconoscono perché condividono un linguaggio segreto fatto di segni incomprensibili e arcani. Non usano la pagina, ma i bordi: si lasciano segnali al margine che solo un altro correttore di bozze o un tipografo/stampatore possono capire. Sono dei credenti, hanno fede nella parola ben scritta e scorrono centinaia di pagine cercando un refuso, una maiuscola di troppo. Sono gli ultimi guardiani della frontiera: dopo, si stampa. Sanno bene che tocca a loro evitare il disastro di una virgola mancante, di un doppio spazio. Non si occupano di grandi manovre: non riscrivono brani, non suggeriscono nuovi finali o personaggi. È troppo tardi. A volte gli capita di incontrare una frase assurda, un’incongruenza madornale, un personaggio che non sta in piedi. Allora il correttore di bozze si intristisce: sa che non c’è rimedio. Sospira e sogna di lavorare per una grande casa editrice, magari Adelphi o almeno Einaudi, e continua a correggere la brochure della rosticceria sotto casa. Dove puoi trovarlo in città? Effequ (www.effequ.it), quattro collane, 28 titoli: giovane casa editrice fiorentina con un passato maremmano. Habitat ideale per correttori di bozze avvezzi agli esordi e alla narrativa agitata e instabile di oggi. Saggistica-pop e meraviglie illustrate rendono Effequ un luogo di nidificazione ideale per correttori e lettori che amano prendere il volo.

Titolo: Archivio dei bambini perduti Autore: Valeria Luiselli Edizioni: La Nuova Frontiera (editore indipendente) Traduzione: Tommaso Pincio Frase: “Le nostre madri ci insegnano a parlare, mentre il mondo ci insegna a stare zitte” Vino: “Meticcio - La distesa” un vino rosè naturale delle Marche. Consigliato a coloro che amano collezionare oggetti strani, viaggiano in macchina ascoltando la musica, non temono l’avventura, vogliono bene ai bambini e si battono per ottenere giustizia. Vietato ai maschilisti. Valeria Luiselli è forse la voce più originale nella letteratura contemporanea internazionale e questo è il suo grande romanzo. Un romanzo destinato a diventare un classico (in America il successo è stato clamoroso e è candidata al Booker Prize). Il modo in cui tratta le parole in senso materiale e la storia che racconta rappresentano un metodo personale di affrontare la realtà in una dimensione intima e politica, in una tensione continua con la letteratura. L’etica e l’estetica sono due spinte al viaggio di scoperta in un territorio americano di frontiera in cui si contrappongono i percorsi dei vari compagni di un viaggio on the road. La creazione dell’archivio sonoro e di oggetti, frammenti, immagini e l’utilizzo di strutture poetiche delle elegie di Ezra Pound fanno parte dello schema formale sotteso all’avventura di quattro individui che in quel momento sono anche una famiglia. Anzi, una donna, un uomo, una bambina, un bambino. 33


di GABRIELE GIUSTINI

ecosostenibile

N

umero speciale di Lungarno - questo dedicato all’eco sostenibilità in difesa degli alberi - e adeguamento bucolico di Frastuoni che vi regala una compilation a tema, un po’ per suoni, un po’ per tematiche, un po’ per nome brani o progetto e molto per l’umore. Impossibile partire non citando “Mother Earth’s Plantasia”, il folle progetto botanico, realizzato nel ’76, dall’altrettanto folle compositore Mort Garson. Il primo brano della nostra compilation sarà quindi ‘Plantasia’ (a proposito di Plantasia abbiamo una bella sorpresa per voi e dovreste andare a pagina 22 per documentarvi un po’). Qualche anno prima, nel ’71, i The Beach Boys scrissero ‘A Day in the Life of a Tree’, perfetta per entrare definitivamente nel nostro mood bucolico. Niente grossi riferimenti vegetali, né nel nome artista né in quello del brano, ma una certa atmosfera campestre, nei più moderni Tunng con ‘Woodcat’ e in ‘Never Seen Such Good Things’ del discontinuo Devendra Banhart. Doppietta che ci conduce ad un altro paio di canzoni, datate ma immense e con quel non so che di erba

Lungarno

verde, fiori e piante, di due pesi massimi del folk-psych pastorale, ovvero Donovan con la sempreverde (appunto) ‘Hurdy Gurdy Man’ oltre al divino Tim Buckley con ‘Once I Was’. Schizofrenico tuffo nei

’90 con i Blind Melon e la loro ‘Seed to a Tree’, con Peter Gabriel nella rivisitazione di ‘Shaking the Tree’ di Youssou N'dour e con la ruffianissima e, ahinoi, immancabile ‘Lemon Tree’, jolly dei Fool’s Garden trovato in un mazzo del ’95 e dei quali non abbiamo più notizia proprio da metà anni Novanta. Riprendiamo la retta via con un tuffo carpiato temporale andando a ripescare ‘The Pine Tree’ della coppia più bella di tutte, Johnny Cash e June Carter, e ‘Come Wind Come Rain’ perché senz’acqua non cresce nulla - della leggendaria eroina freak-folk inglese, Vashti Bunyan. Bravissima, come molte altre sue colleghe in questo 2019, in qualche modo vicina anche alla Bunyan (in chiave moderna, s’intende) e meritevole di un posto nella nostra compila è, senza alcun dubbio Mega Bog, progetto di Erin Birgy, con ‘Diary of a Rose’. E poi, visto che non

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possiamo lasciar fuori un gruppo che si chiama Plant & Animals, ripeschiamo la loro stracciamutande ‘Lightshow’, seguita dalla classe e dal tiro dei Guided by Voices con ‘I Am a Tree’. Fresco freschissimo è invece ‘Plantasy’, nuovo singolo cinematico-botanico dei debuttanti Resavoir. Chiusura obbligata con l’Albero, progetto italianissimo di Andrea Mastropietro, che unisce nome e atmosfere azzeccate con la conclusiva ‘Scorri come me’. Forse non salveremo il pianeta con i 58 minuti della nostra compilation, ma ci sentiremo meno soli quando ricicliamo ogni angolo di un foglio di carta.


di GIULIA FOCARDI

Firenze Jazz Festival la terza edizione in Oltrarno senza fringe

A

Mark Lettieri, alla testa di un super trio con TaRon Lockett alla batteria e Wes Stephenson al basso); il 13 poi sarà la volta del talentuoso batterista e compositore Moses Boyd con Exodus, sempre in Piazza del Carmine, e degli Arcadia Trio, cioè Leonardo Radicchi (sax tenore), Ferdinando Romano (contrabbasso), Giovanni Paolo Liguri (batteria, percussioni), accompagnati straordinariamente da Robin Eubanks (trombone); il 14 settembre, Daniele Sepe Group animerà il palco principale con The CAT with the HAT, il progetto dedicato a Gato Barbieri che sta riscuotendo consenso e successo; chiusura prevista alla Manifattura Tabacchi con i C’Mon Tigre, duo cosmopolita di base in Italia intorno al quale si articola e si esprime un collettivo di musicisti e artisti visivi (a marzo scorso è uscito il loro ultimo lavoro discografico, “Racines”). Firenze Jazz Festival raccoglie quindi la dimensione aperta e innovativa e la vocazione policentrica delle passate edizioni ma con l’obiettivo di mettere radici profonde nel capoluogo toscano e candidare Firenze a una delle capitali del jazz in Italia.

ddio al fringe. Firenze Jazz Fringe Festival diventa Firenze Jazz Festival abbandonando l’idea e la direzione artistica di Furio Di Castri per radicarsi ancora di più alla propria città. Nuovi partner (sono più di 20 i partner e i soggetti coinvolti complessivamente), un nuovo direttore artistico (Enrico Romero), nuove location sempre nel cuore dell’Oltrarno per la manifestazione musicale che da tre anni anima il settembre di Firenze. Evento di punta nel programma dell’Estate Fiorentina, il Festival si svolge dal 12 al 15 Settembre 2019 e diventa ancora più internazionale grazie al partenariato importante con il Festival Jazz di Edimburgo che sarà presente allo storico "Settembre in Piazza della Passera" e un programma che vede grandi nomi della musica italiana e mondiale; menzioniamo i concerti giornalieri principali: l’inizio in Piazza del Carmine è previsto con Mark Lettieri Trio e il progetto Things of That Nature Tour (il chitarrista degli Snarky Puppy, il virtuoso

Sul palco

S

di TOMMASO CHIMENTI

ettembre è un mese strano per il teatro, le rassegne estive si stanno esaurendo, il tempo comincia a farsi lievemente più fresco, ricominciano le scuole, ci si prepara all'autunno, alle piogge, dall'altro lato ancora non sono iniziate le stagioni al chiuso, con il teatri che riaprono i battenti ad ottobre. Ma qualcosa si può trovare, intravedere, scovare. Ritorna a grande richiesta e con sempre più repliche ogni estate, senza stancare mai, “Come in America” (2, 3, 4, 5 settembre) sulle barche dei renaioli sull'Arno, a cura degli Zauberteatro e due solidi attori come Silvia Guidi e Fabio Mascagni nei panni di due sposi che arriveranno a raccontarsi, dalle loro barchette (su una spunta anche una vespa), in un racconto che trasporta come una piena, che travolge come un'ondata, che tracima come una diga: teatro navigabile.Continua fino a novembre, la sarabanda colorata di “Utopia del Buongusto” (alla ventiduesima edizione), per ridere, mangiare, godere del teatro di parola all'aria aperta, nelle aie, nelle piazze, in luoghi scoscesi dai tramonti che ti tolgono il respiro. Segnatevi queste date fuori Firenze: il 12 a Fucecchio “L'Uomo Tigre” imperdibile 35

tra balere di Romagna, don Giovanni da riviera, malinconia e piadine notturna condite con amori improbabili, il 14 “L' Aiutobecchino” a Capannoli per rispettare e valorizzare ancora di più la vita, il 19 “Sorellamen” a Fucecchio tra canzoni frivole, le Guerre Mondiali sullo sfondo e quella voglia di spensieratezza per non pensare alle brutture del mondo, mentre il 20, 21 e 22 arriva il cult dei “Vagoni vaganti” sulla funicolare fino a Montenero a Livorno per immergerci dentro la Transiberiana con due guide russe caricate a vodka e cetrioli: teatro guascone. Interessante il progetto “Power Tales” (il 6 settembre alle 18 alle Murate), curato dalla compagnia InQuanto teatro, in equilibrio tra spettacolo teatrale, letteratura e approfondimento per raccontare il potere ai giorni nostri. “Power Tales” prende spunto da “Potere”, il secondo numero italiano della rivista letteraria “Freeman's” fondata e diretta dal critico e poeta americano John Freeman ed editor di Literary Hub il più grande sito letterario al mondo, con tre milioni di abbonati. «Freeman's - Potere» raccoglie le voci di ventisei scrittori contemporanei che hanno risposto con racconti, poesie e saggi alla domanda: “Cos'è il potere?”. A partire dai questi contributi gli inQuanto realizzeranno una performance alla presenza di Freeman, in Italia per partecipare al Festivaletteratura di Mantova.


FIRENZE NO COST di MARCO TANGOCCI e DAVIDE DI FABRIZIO

LE FAVOLOSE

2E½

Firenze NoCost è la guida (anti)turistica più pazza che ci sia e i suoi autori hanno mappato per anni fontanelle, vinai, scorciatoie, trattorie sconosciute; portano in giro storie, immagini, suoni di questa città. Per i lettori di Lungarno consigliano “le favolose due e mezzo”, divise per rione. www.nocost.guide

CENTRISSIMO TRATTORIA “I BUONGUSTAI” Via de’ Cerchi 15r lun-ven 8-16, sab 8-23

di RAFFAELLA GALAMINI

Plastic free Negozi e ristoranti a Firenze si scoprono un’anima green Al bando gli imballaggi inutili, va di moda la filiera corta

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ita dura per piatti posate cannucce e bicchieri di plastica: banditi dai supermercati dopo la scelta di Unicoop Firenze, espulsi da sagre ed eventi in Toscana e dalle spiagge della costa. La spesa a filiera corta, direttamente da contadini locali, ha preso piede con il progetto Genuino Zero: si sostiene l’economia locale, si evitano inutili imballaggi e si riduce il CO2 per i trasporti. Negozi, bar e ristoranti hanno sposato la crociata del plastic free con risultati apprezzabili. Tante le storie virtuose. Da Green go bottega&bistrò (via Masaccio 15R) viene promosso uno stile di vita sano e sostenibile. Ecco quindi la scelta di puntare sulla filiera corta, sullo sfuso alimentare e sulla biocosmesi per acquistare solo quello che serve senza sprechi. Il bistrò veg propone anche bioaperitivi e tisaneria. Stop agli imballaggi anche da Solo peso netto (via Bocci 27-29): si compra solo il necessario, si risparmia e non si inquina. In compenso il gusto ne guadagna. I’ Tuscani contano tre locali a Firenze (via Alighieri 18R; via de’ Federighi 37R; via dei Vagellai 16R) sono da sempre attenti alle tematiche ambientali: i piatti sono di crusca, cioè commestibili così non si buttano e non serve lavarli. Non solo. Presto arriveranno anche i bicchieri prodotti con amido di mais. Vengono usati prodotti bio per la pulizia ed energia verde per i locali. Dulcis in fundo l’accordo con Treedom per creare una foresta e regalare al mondo un po’ di ossigeno. Politica adottata anche da Ditta artigianale (via dei Neri 30-32R; via dello Sprone 5R) dove i bicchieri da passeggio sono fatti completamente in bamboo. Chi utilizza il contenitore riciclabile ottiene uno sconto di 0.5 sulla bevanda scelta. Olivia Firenze (piazza Pitti 14R), dove l’olio è protagonista dall’inizio alla fine nei piatti in menu ha lanciato il pic nic plastic free contro i frequenti bivacchi davanti palazzo Pitti. La soluzione per un take away rispettoso dell’ambiente, senza rinunciare al divertimento.

Nota ai più come “dalle mamme”, è ottima per qualità e prezzi. Entrate e le mamme vi chiederanno di aspettare un momento per il tavolo (c’è gente in fila, probabilmente). Una volta dentro scegliete tra un primo (7-8€), un consigliatissimo piatto di lampredotto o di trippa a 7,50€, oppure virate su un piatto vegetariano. Le mamme fanno tutto al momento e accettano col sorriso anche le mezze porzioni. Un consiglio? Tenetevi un posticino per i dolci.

FIASCHETTERIA “NUVOLI” Piazza dell’Olio 15r lun-sab 7.30-21 - dom 9.30-17.30

Sono trent’anni che gli eroici Nuvoli gestiscono questa fiaschetteria che i fiorentini sentono ancora oggi come una seconda casa. Si apposta all’ombra del Battistero, i’ Nuvoli e sembra uscito direttamente dagli anni ‘50, con il banco di sopra e i tavoli sotto coperta, nella splendida taverna. Fermatevi per tenere in una mano un bicchiere di rosso (2€) e nell’altra un crostino con salsiccia, patè di fegatini o lardo di Colonnata (1€ l’uno).

MUSEO DI ORSANMICHELE

Via dell’Arte della Lana lun 10-17 - sab 10-12.30

Al primo piano della splendida chiesa di Orsanmichele, salendo le scalette sulla sinistra, ha casa un museo gratuito con gli originali delle statue che circondano l’esterno dell’edificio (robetta di Donatello, Ghiberti, Brunelleschi... giusto per capirsi). E al secondo piano c’è un’altra sorpresa: una vista mozzafiato sul centro di Firenze dal centro di Firenze. Senza pari!


testi e illustrazione di MARTA STAULO

le proteine animali con cereali che arrivano dall'altra parte del mondo (quinoa) non può essere la soluzione. Il nostro tipo di cucina vegetariana si basa su alimenti di stagione e di provenienza nazionale quando non a km zero”.

GREEN, GO! BOTTEGA SOSTENIBILE via Masaccio 15r

Raccontaci una ricetta sostenibile e vegana! “Vi preparerei delle linguine al pesto vegano di pomodori secchi: un pesto tritato a mano fatto di ingredienti che - quasi - tutti abbiamo in fondo alla dispensa”.

Come ti comporti con gli alimenti che stanno per scadere? “Un'altra scelta fondamentale per evitare gli sprechi e non arrivare a fare scadere le materie prime è gestire gli acquisti quotidianamente, senza fare scorte di cose non necessarie. Gli alimenti vicini alla scadenza sono un'occasione per cercare nuove ricette e abbinamenti e sperimentare in cucina”.

Ti va di sfatarci qualche falso mito sull’alimentazione green? “Quando si parla di sostenibilità non si può prescindere dalle scelte alimentari. Ormai è risaputo che l'industria della carne ad esempio è una delle maggiori fonti di inquinamento ambientale. Però non è sufficiente essere vegetariani per essere green. Sostituire

Oltre al crudismo, quali sono le buone pratiche di una cucina a emissioni ridotte? “La nostra non è una cucina a zero emissioni ma facciamo molta attenzione al consumo energetico. Abbiamo tutti elettrodomestici in classe energetica al massimo dell'efficienza e un fornitore che produce energia elettrica da fonti 100% rinnovabili”.

Green, Go! Bottega Sostenibile è il regno di Alessandra Nocentini, che accoglie nel suo locale bio uno shop di prodotti sfusi per l’autoproduzione e un bistrò vegetariano e vegano dove è bandita la plastica usa e getta. Ci parla di buone pratiche e ci spiffera dei prossimi eventi eco-friendly: incontri di medicina cinese ad un salto tra le stelle con gli aperitivi sull’astrologia evolutiva.

di TOMMASO CIUFFOLETTI

Eleganza imporrebbe di non scrivere mai di sé. Ma che eleganza sarebbe il tacere di quel che ci dà gioia? E allora seguitemi per un poco e provate a immaginare un luogo che non esiste. Nascosto agli occhi e lontano da tutto. Sperduto in un tesoro di Toscana che i turisti a malapena sfiorano e gli indigeni non si peritano di raccontare. Qua tutto è diverso. Chi viene a visitarlo abbia la cortesia di comportarsi da alieno che visita un territorio dove ancora vige il concetto di comunità. Non di social network, non di community, ma di COMUNITÀ. Quella cosa fatta di cantine dove i vecchi ti fanno assaggiare il vino dai fiaschi, dove al bar ti chiedono che bevi per intendere che ti sarà offerto, dove la vendemmia

si fa tutti insieme e non importa di chi è la vigna, dove il vino lo si fa per berlo, ma più che altro per berlo insieme. Benvenuti a San Giovanni delle Contee. 192 abitanti ed un ritmo che segue i battiti di un tempo perduto, l'odore dei boschi e il silenzio dei nascondigli. Qua abbiamo preso dell'uva e l'abbiamo pigiata coi piedi, tra il ronzio di vespe e calabroni. Abbiamo versato il tutto in un tino nascosto in una cantina scavata nel tufo tre secoli fa e abbiamo lasciato che Bacco gli desse la vita dell'alcool. Poi l'abbiamo travasato in damigiane soffiate e ogni tanto, in qualche sera d'inverno, siamo entrati al lume delle candele ad assaggiare quel che n'era sortito. Un vino caldo e leggero, succoso, limpido, al37

legro. Tessuto del sole dell'estate. Era come aver imprigionato in un liquido rosso, gli umori brillanti dell'estate. I giri in Vespa per le strade bianche, il canto dei grilli alla sera e quelli delle processioni al mattino della festa. Le bestemmie innocue degli uomini e le preghiere silenziose al cimitero. Abbiamo preso bottiglie bevute e le abbiamo riempite, ci abbiamo messo sopra un'etichetta per raccontare una storia e ne abbiamo fatto ciò di cui oggi tutto il paese parla.Ed anche se ne è solo un angolo sperduto, per me è come se fosse tutto quanto il mondo. Questo vino si chiama Sciornaia. Se lo volete, venitelo a prendere. Le chiavi della cantina le lasciamo appese sulla porta.


Foto mentre saltate, vediamo, sì. Foto mentre guardate in alto, anche. Foto a mezza faccia, ma perché no dai. Foto con davanti la vostra fidanzata/o che tiene il braccio indietro, so lovely. Ora il punto è che va bene continuare a sparare le pose pure a Settembre, per carità, ma graziateci dalle didascalie in latino please.

Pazzesco. Sei il primo segno nella lista dello zodiaco eppure sei sempre l’ultimo ad arrivare. Per non parlare di quando, a fine mese, i giga scarseggeranno quindi ore in cucina ad aspettare che si carichino le stories mentre i vostri amici vi aspettano seduti in pizzeria. C’è da dire che quegli occhiali da sole vi stanno da dio.

Nella buona e nella cattiva sorte, amici dello zodiaco ricordate, se voi avete un problema, il problema del Toro sarà molto più grave. Detto ciò, amici Tori/e zona viale Paoli, far sclerare laggente in mezzo alla pista ciclabile sarà la vostra principale attività. Tori mancini quando girate a destra non alzate la sinistra, please <3

Maschi alpha Scorpii con le ali di gabbiano, l’estate sta finendo, è ora di migrare verso climi più temperati, grazie. Scorpie potete rimanere a patto che vi tiriate un attimo su che è due mesi che state alle pezze. Stop musica depressiva e sì alla salsa. Salsa intendo la musica però, no la salsa tipo salsa yogurt.

Gemelli Diversi zona Borgo Pinti si chiudono le porte si aprono i portoni, si richiudono i portoni ma si aprono le finestre, t’ho detto però chiudi il portone che fa riscontro, ma dove le hai messe ora le chiavi però, ok, no aspetta ho lasciato una cosa in macchina maremma santa, rimani in casa che esco senza chiavi allora.

C’avete una quantità di battute pronte che bastano e avanzano per tutto l’inverno, siete lì col labbro superiore tremolante che aspettate il momento giusto per dirne una ma poi il momento giusto non arriva mai perché non fate a tempo ad aprire la bocca che vi zittiscono ordinando da bere, begli amici che c’avete.

Ero lì lì per lasciarvi vuoti. Sarete anche buoni e cari ma c’avete ragione solo voi in the universe per cui a ‘na certa mi viene anche da dire ma fate un po’ come c***o ve pare no? Pure le Stelle m’hanno fatto: Chi? Cancro?! Noi non ci pronunciamo, c’è un attimo da aggiornare il software ragazzi miei.

Posso dirla? La dico: non siete cornuti, è che vi disegnano così. Ed è la sacrosanta verità, quindi chiudete pure i 4 o 5 account fasulli che c’avete su Instagram tipo Pipap123, SportE4, Cfg1996, potete smettere di stalkerare la vostra tipa, ah ma forse stavate usando questi profili per chattare con quell’altra, allora siete delle merde.

Leone fa rima con? Eone! (direbbe Fabri Fibra) e c’ha ragione, dico io. Il messaggio super galattico interstellare parla chiaro: durante le vacanze non vi siete riposati abbastanza quindi dovrete cercare di dormire per un periodo comprensivo di almeno due eoni, Leoni, si va dal Fanerozoico al Proterozoico. Buonanotte!

Non è che abbia paura di starvi accanto mentre preparate la sessione di Settembre, è solo che non voglio esserci quando succederà, diceva W. Allen. Aggiungo, è solo che non voglio esserci quando a fine test inizierete a vagare per l’uni chiedendo agli altri cos’hanno risposto che manco i tossici alla stazione quando ti chiedono 1Eu.

Vergini di fatto, domanda, dopo un’estate caldissima all’insegna del sudore al gin tonic in situazioni di estrema promiscuità, luci blu, musica che rimbomba nelle orecchie e pischelli col cappellino all’incontrario, ma non vi siete ancora estinte? Per le Vergini di nome prospetto un’ottima sessione d’esami.

Pesci sotto sale: ciò che non vi uccide vi fortifica; Pesci in via di estinzione: ma che ce frega ma che ce ‘mporta; Pesci al naturale: ci piacete così come siete, sciapi; Pesci oceanici: fuggire dalla bassa marea; Pesci sotto vuoto: guarda se te sposti un pochino ci entriamo tutti comunque; Pesci di lago: ma per piacere.

OROSCOPO di LAVINIA FERRONE - www.lallucevago.com illustrazioni di FRANCESCA ARFILLI

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