Marzo 2020
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Sommario 05
La serenata Editoriale: Una giornata per la musica
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Tommaso Sacchi: Firenze è uscita viva dagli anni ‘80
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Una giornata di musica di strada
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Claudio Spadi: l’arte di strada è un valore aggiunto
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DanteDì, tra Firenze e Ravenna
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T-Essere in fiore, il tessuto collettivo di Firenze
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I limiti della gentilezza La nuova vita di una portineria
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Lucio Corsi I Pinguini Tattici Nucleari
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Il surf è per tutti. Anche per voi. Intervista a Tommaso Pucci
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Testo: un viaggio ai confini del libro Le passeggiate letterarie: l’esperienza di Cammino 23
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Kimap, superare le barriere architettoniche Pronto soccorso psicologico e pedagogico
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L'agenda di Marzo
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Marzo da non perdere
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Accadde a marzo
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I palcoscenici di marzo
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Odonomastica: Enrico Forlanini Personaggi fiorentini: Roberto Venturi
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L’anno del parassita Up & Down
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Minimalismo e sostenibilità cos’hanno in comune? Il Fintocolto noir: Orti Oricellari tra omicidi e occulto
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Libri e libellule: una romantica a Firenze I mestieri del libro. Bestiario editoriale: il Book Blogger
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Frastuoni
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DuemilaEventi: Brunori Sas Bar Sport
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Città in musica tra indie ed elettronica
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Nuove aperture: Odette, il paradiso della danza in San Lorenzo Firenze NoCost: Le favolose 2 e 1/2 Santo Spirito
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Palati Fini: il pane toscano A tutta birra: Märzen pazzarellen
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Oroscopo
LA SERENATA di Matilde Sereni
Alla tenera età di tre (?) anni, mi sono seduta davanti ad una mini-pianola e, armata solo di un buon orecchio ho strimpellato le note de La Mia Banda Suona il Rock. Preciso che non sono del ’76, è semplicemente passata in radio per MOLTI ANNI. Potete anche solo immaginare che razza di carriera musicale avevo davanti? E invece nulla, arrivata a ehm, cof, eh? anni, non so manco suonare i citofoni. Gli unici 15 minuti di gloria li ho vissuti alla recita di quinta elementare quando noi quattro bambini eretici (durante l’anno ci fu data la possibilità di studiare musica nelle ore di religione) ci esibimmo in una super-fast-intro del Bolero di Ravel, prima della messa in scena del resto della scuola. Un po’ di rimorso per non aver approfondito quello che poteva essere un talento c’è, ma per tutta la vita ho cercato di colmare questa lacuna con l’ascolto. Ho ascoltato i suoni, ma anche le parole e soprattutto le persone, scoprendo che l’universo musicale è composto da innumerevoli galassie. Si può capire come nasce un disco e come muore, quanta tenacia occorre per tenere aperto un live club nel 2020 o per organizzare un festival. Così come si può con solo sette note, sempre le stesse dagli albori del mondo, creare infinite possibilità di incastro. Conosco una persona che si è laureata con una tesi sul rapporto fra suono e spazio nella musica elettroacustica, la stessa che suona in Mother Earth's Plantasia - musica per le piante e per chi le ama e sempre la stessa che riesce a scrollare le spalle di fronte al superfluo. Non penso sia una coincidenza, tant’è che all’interno della redazione di Lungarno si nasconde un esercito silenzioso di musicofili, musicanti e musicologi, produttori, promoter, addetti stampa o semplici ascoltatori. Informazione non è conoscenza, | conoscenza non è saggezza, | saggezza non è verità, | verità non è bellezza, | bellezza non è amore, | amore non è musica. | La musica è la cosa migliore che esista. (Frank Zappa) Buon Ascolto.
EDITORIALE di Jacopo Aiazzi
Una giornata per la music�
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ornano le belle giornate - anche se non sembrano essersene mai andate - e abbiamo deciso di celebrarle con un numero particolarmente musicale accompagnato da un piccolo sogno. E se si parla di belle giornate, musica e sogni, non può non fare comodo associarci la nota favola de La cicala e la formica. A oggi, la formica sarebbe il rider che con la sua bicicletta porta cibo (ad altri) affrontando il sole cocente e i temporali più tremendi per pochi euro a consegna, il cameriere assunto part time che lavora 50 ore alla settimana, la Partita Iva che mille euro lorde al mese le vede col binocolo, il collaboratore dipendente con il miraggio della pensione. Il corrispettivo al duro lavoro anziché dei concertini sugli alberi, un affitto di 600 euro condominio e bollette esclusi per 50 mq in periferia. Consapevoli di dover essere tutti un po’ formiche per necessità, ma sempre attratti dalla musica e inguaribili sognatori, vuoi anche per una questione puramente dialettale, vorremmo sentirci delle stratosferiche cicale. E lo vorremmo anche per la nostra città. Lo vorremmo anche solo per un giorno all’anno. Insomma, ci piacerebbe che venisse istituita una giornata interamente dedicata alla musica in strada; senza burocrazia, licenze costose, permessi, postazioni predeterminate… Solo la città come palcoscenico naturale per musicisti professionisti, emergenti, dilettanti e semplici cittadini con la passione per uno strumento e la voglia di esibirsi, solisti e band che riempiono le strade di note musicali. Un banale luogo di scambio e condivisione, per la cultura e la bellezza. Perché, come scriveva Gianni Rodari: “Chiedo scusa alla favola antica/ se non piace l’avara formica/ io sto dalla parte della cicala/ che il più bel canto non vende… regala!”.
IN COPERTINA
Spring has sprung! di Claudia Bessi
Claudia Bessi è Bessicla, illustratrice e designer che vive e lavora a Firenze. Nasce nel 1991, immersa fin da piccola in un ambiente creativo, il nonno è artigiano e artista e lo studio di design dei suoi genitori diventa presto il suo parco giochi. Il suo lavoro è influenzato dalla pop art, dalla cultura del cibo, dal mondo della moda e da tutto ciò che le fa brillare gli occhi e fa correre sul foglio le sue matite. Grandi guance rosse e pattern audaci definiscono le sue illustrazioni, insieme a uno spiccato senso del colore. Dopo essersi laureata in una scuola di design nel 2014, inizia a lavorare come graphic designer e poi creative director sviluppando abilità anche in UX e comunicazione visiva. Oggi lavora come illustratrice freelance e graphic designer in uno studio che condivide con altri professionisti freelancer nel campo del design e della comunicazione. Instagram @bessicla
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 82 - Anno IX - Marzo 2020 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294
Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Lungarno ringrazia Marco Battaglia e la type foundry Zetafonts per aver concesso, rispettivamente, l'utilizzo delle font Queens Pro e Monterchi.
I contenuti di questo numero sono a cura dell’Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Claudia Bessi, Daniele Pasquini, Martina Vincenzoni, Virginia Landi, Giulio Garosi, Michele Baldini, Rame13, Giacomo Alberto Vieri, Raffaella Galamini, Camilla Guidi, Gabriele Giustini, Tommaso Ciuffoletti, Beatrice Toma-si, Matteo Chiapponi, Daniele C. Meyer, Valentina Messina, Riccardo Morandi, Tommaso Chimenti, Marcho, Caterina Liverani, Marianna Piccini, Walter Tripi, Carlo Benedetti, Tazio Andrei, Giulia Focardi, Lafabbricadibraccia, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lavinia Ferrone, Francesca Arfilli. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L’Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.
Tommaso Sacc�i
Firenze è uscita viva dagli anni ’80 di Daniele Pasquini foto di Jetmir Idrizi
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ommaso Sacchi, Assessore alla cultura del Comune di Firenze, che ne pensi dell’ipotesi di una giornata a Firenze dedicata alla musica di strada? “In Italia e all’estero abbiamo festival di questo tipo di grande valore: penso alle esperienze di Berlino o Helsinki o Edimburgo, di Ferrara col Buskers Festival. Pur nelle loro peculiarità, questi appuntamenti hanno in comune alcuni temi, come la qualità, la capacità di attrazione turistica, la crescita culturale. A Firenze, finora, non c’è stata occasione di organizzare qualcosa di simile ma non posso escludere che non si possa fare in futuro”. Le band emergenti da sempre lamentano che a Firenze – e in Italia - mancano spazi in cui esibirsi e proporsi al pubblico. L'amministrazione può fare qualcosa su questo tema? “È un tema vero. Negli ultimi anni, in tutta Italia sono migliaia i locali che hanno chiuso a causa dei costi e degli adempimenti amministrativi e burocratici. Qualche anno fa da Firenze abbiamo lanciato una norma ‘abbatti burocrazia’, ovvero la possibilità di una semplice dichiarazione online per chi organizza spettacoli dal vivo al di sotto dei 200 spettatori. Facilitare la musica d’autore e dal vivo significa offrire cultura ma anche moltiplicare le occasioni di lavoro per chi, i giovani soprat-
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tutto, produce, compone, esegue e comunica musica in Italia. Ricordo poi che per le band emergenti a Firenze abbiamo da oltre 30 anni il Rock Contest che ha contribuito a far emergere artisti del calibro di Irene Grandi, Enrico Greppi “Enriquez” e l’Orla della Bandabardò, gli Scisma, Roy Paci…”. La Firenze degli anni ’80 era la capitale della new wave e della sperimentazione elettronica. Tondelli, nell’86, la definiva “la più vitale fra le città italiane”. Qual è oggi il ruolo di Firenze? “Mi sento di dire che è profondamente ingiusto limitarsi a ricordare l’età dell’oro di una Firenze che non c’è più. Oggi la nostra città è straordinariamente viva e vivace dal punto di vista non solo della quantità ma anche della produzione culturale grazie a un humus fertile di associazioni ed enti. Basti pensare alla lunga Estate Fiorentina, un unicum nel suo genere sia per lunghezza sia per eterogeneità di appuntamenti”. Tornando alla musica di strada: sarebbe sciocco pensare solo al rock o al folk. Che ne pensi della musica elettronica fuori dai club, dei free party e della cultura rave? “Nella nostra Estate Fiorentina i festival ‘di strada’ e le iniziative musicali più originali stanno emergendo con sempre maggiore qua-
lità e forza. Penso al festival di musica elettronica Lattexplus o Decibel Open air che si sono svolti alle Cascine, al Firenze Jazz Festival dell’Oltrarno o agli ottoni che suonano per le piazze del centro storico per l'Italian Brass Week, eventi che non nascono ‘al chiuso’ ma invadono i luoghi pubblici”. Sappiamo che suoni il piano e che canti. Se Firenze dedicasse una giornata alla musica di strada dove suoneresti e cosa? “Non esageriamo, mi limito a sedermi al pianoforte qualche volta… Anzi, portarne uno a Palazzo Vecchio, idea condivisa col sindaco, è stata un’iniziativa veramente azzeccata: abbiamo collocato lo strumento nel cortile e praticamente tutto il giorno ci sono persone che si fermano a suonare. Se avessimo una giornata da dedicare alla musica desidererei suonare proprio qui, nella ‘piazza’ civica per eccellenza. Sono anche molto affezionato alla terrazza delle Oblate. Quanto al pezzo, suonerei dal sesto al nono brano di ‘Abbey Road’, il capolavoro dei Beatles. Da ‘I Want You’ a ‘You Never Give Me Your Money’”. Mai pensato a un duetto - oggi si direbbe featuring - con il Sindaco? “Il Sindaco è un ottimo violinista e non ho mai azzardato una proposta di questo tipo. Sarebbe molto divertente, ma non so quanti voti potremmo perdere (per colpa mia ovviamente!)”.
Al pianoforte? Suonerei Abbey Road dei Beatles
Una giornata di musica di strada di Martina Vincenzoni
Che ne pensate se venisse istituita una giornata della musica di strada, in cui ogni artista sia libero di suonare senza vincoli burocratici o economici? Pensate che porterebbe beneficio alla città, alla comunità di musicisti? Che esperienze avete col suonare per strada? Lo abbiamo chiesto a tre band intimamente legate a Firenze ed ecco le loro opinioni.
BANDABARDÒ
Band storica
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aremmo ovviamente più che favorevoli. Anzi, l’ideale sarebbe che una giornata del genere venisse istituita periodicamente, magari una volta al mese. La musica porta allegria e una città piena di musica è affascinante, romantica e divertente. Porterebbe senz’altro beneficio anche ai musicisti, che potrebbero fare esperienza e farsi ascoltare. Spesso i grandi artisti si sono fatti conoscere nei modi più impensabili. Giornate di questo genere potrebbero anche risvegliare nelle persone l’interesse per la musica dal vivo e in molti locali potrebbe riprendere una programmazione di musica live. Tra le tante esperienze fatte suonando per strada, ricordiamo con grande affetto i due giorni passati a suonare nelle piazze e nelle vie di Parigi nel 1996 quando registrammo il video di W Fernandez, contenuta nel nostro primo album. Un’esperienza indimenticabile”.
BOWLAND
⁃ Nuovi talenti
“C
erto che siamo d'accordo. La musica dona colore e dinamismo alla vita. Sicuramente avere una giornata di libera esibizione dei musicisti per strada porterebbe tanta vivacità ai cittadini, e naturalmente darebbe beneficio anche ai musicisti, da diversi punti di vista. Fra noi è Pejman quello che ha una tale esperienza. Suonava per strada il didgeridoo insieme a un altro ragazzo, che suonava l'hang drum. Era un duo che veniva sempre apprezzato molto dalla gente”. Foto di Antonio Agostinelli
SEX PIZZUL “S
Giovani promesse
arebbe sicuramente interessante, magari anche per valorizzare quella musica di strada che non si limiti a essere una mera forma di intrattenimento per turisti ma che possieda una propria originalità espressiva. E certamente anche Firenze e i suoi musicisti ne beneficerebbero, visto che non vi sono troppo abituati. È poi ovvio che una giornata una tantum può essere un punto di partenza ma non può essere sufficiente, sarebbe auspicabile una continuità di queste manifestazioni. In effetti non abbiamo esperienza personale di esibizioni per strada, forse perché la nostra musica non si presta molto a situazioni simili, ma un'iniziativa simile avrebbe senz’altro il nostro supporto!”. Foto di Claudia Cataldi | Artwork di Simone Vassallo
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TENAX THEATRE [ Spazio immersivo delle arti+della scena+del corpo ]
19 marzo, ore 21.00
23 aprile, ore 21.00
TS Krypton Narcosis
di Massimo Bevilacqua con Leonardo Diana coreograaa Salvo Lombardo interactive design Roberto Fazio sound design Francesco Casciaro
Menoventi L'incidente e’ chiuso tratto da Il defunto odiava i pettegolezzi di Serena Vitale con Consuelo Battiston, Federica Garavaglia, Mauro Milone regia, suono, luci di Gianni Farina
15 ottobre, ore 21.00
05 novembre, ore 21.00
Motus Chroma Keys
di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni con Silvia Calderoni video design desi Paride Donatelli e Simona Gallo
Kinkaleri ohhh
di Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco
... e in arrivo anche Giancarlo Cauteruccio e Gianni Maroccolo con Poeti con noi - Virgilio, Campana, Pasolini e KryptoNight!
Biglietti in prevendita su circuiti TicketOne e Boxoffice Toscana
Tenax club via Pratese 46 - Firenze info +39 055 2345443 - info@teatrostudiokrypton.it | www.teatrostudiokrypton.it _in collaborazione con_
Teatro Studio Krypton è sostenuto da
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Clau�io Spadi
L’arte di strada, un valore aggiunto di Virginia Landi foto di Giulio Garosi
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usicista, artista di strada, menestrello di Ponte Vecchio: stiamo parlando di Claudio Spadi, personaggio e simbolo della città, che con le sue canzoni rende Firenze un grande palcoscenico metropolitano. Artista a tutto tondo, da sempre dedito alla musica, è cresciuto a Firenze a fianco di grandi musicisti e di una forte passione che lo porta ad esibirsi per le strade dal 1999. Dalle cover di musica italiana e internazionale, agli inediti che interpreta dal vivo davanti a un pubblico che proviene da tutto il mondo, ha sempre nuovi progetti che gli consentono di continuare a fare musica secondo le sue regole ma anche secondo quelle che non sempre dipendono dal volere di un artista. "Il bando per i musicisti è biennale ma con i miei colleghi stiamo spingendo per farlo diventare quinquennale, come quello di altri artisti. Ogni due anni ci ritroviamo a dover fronteggiare una nuova selezione e una nuova situazione di incertezza. Un sistema
non adatto a questo tipo di attività”. Tra vincoli, licenze e concessioni di occupazione del suolo pubblico, imbattersi in quelli che sono invece i limiti pubblici è all’ordine del giorno. “La musica può diventare un lavoro ma nasce da tutt’altro. Esibirsi tra le vie di una città è fare arte per la città stessa, per le persone che la vivono o che passano di lì —continua Spadi — e anche la stagionalità incide molto: non possono essere applicati gli stessi orari per ogni mese, ne va della riuscita di quello che è questo lavoro oltre che della sua qualità”. In un contesto dove l’arte è la radice, il comune denominatore, fare buona musica non fa che accrescerne il repertorio. Restituire a chi guarda o a chi ascolta un’atmosfera che trasmetta serenità e che sia in armonia con i luoghi che incornicia non è che un valore aggiunto. “Tutto si riduce a un’ora e mezza di canzoni fatte in fretta. Non posso strutturare il respiro musicale e fare uno spettacolo come questo luogo merita. Dalle 20.30 alle 22.00, l’orario proprio in cui la gente è a
cena. Sono scelte controproducenti, un lavoro reso privo di logica. Così come mettere un bando per le esibizioni in strada e poi lamentarsi del rumore, del disturbo e per gli orari delle esibizioni”. Un teatro urbano per natura, penalizzato a causa di una visione forse troppo rigida nei confronti di quello che è la musica come forma di espressione. Una rigidità che ha delle conseguenze anche tra gli artisti stessi e che, come sostiene lo stesso Claudio Spadi, “favorisce gli abusivi, che eludendo bandi e regolarità, danneggiano se stessi e chi lotta perché questo possa cambiare”. Una visione che potrebbe alleggerirsi poiché il risultato può avere un risvolto più che positivo. “L’amministrazione dovrebbe veramente puntare sulla qualità dell’intrattenimento, sulle esibizioni dal vivo, in italiano. Qualcosa di simbolico culturalmente e che rispecchi il nostro Paese per le vie della città. So che le cose stanno cambiando, spero che apportino una nota positiva per quella che è l’essenza dell’arte di strada”.
Esibirsi tra le vie di una città è fare arte per la città stessa
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DanteDì,
tra Firenze e Ravenna di Michele Baldini illustrazione di Rame13
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hi avesse scommesso che le giornate “di qualcosa”, locali, regionali, nazionali, internazionali e mondiali da segnare sul calendario, così come i santi, fossero finite, si sbaglia. Il 25 marzo prossimo sarà infatti il turno di una giornata dedicata a una vera e propria star di sempre e – se non da mettere in rosso – di cui avere buona cura, soprattutto noi fiorentini. Si tratta del Dantedì, apparso in una nota del Consiglio dei Ministri del 17 gennaio scorso su iniziativa diretta del Ministro Franceschini e istituito per celebrare il padre più acclamato della lingua con cui mi sforzo di scrivere. Si diceva fiorentini, ma non finisce qui naturalmente. L'uscita del volume-mondo “L'Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia” a firma di Giulio Ferroni (celeberrimo autore di una Storia della Letteratura Italiana con cui quasi tutti gli attuali studenti secondari riempiono gli zaini) celebra il percorso del poeta nella penisola, ripercorrendone i luoghi, fisici e virtuali, da lui toccati o menzionati. Una costellazione di città, paesi, rioni, in cui se ne possa
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rintracciare la presenza linguistica, storica, immaginata, e da tutti questi reclamata. E allora, proprio come Guelfi e Ghibellini, o meglio come Bianchi e Neri, molti sono i campanili che hanno già slegato le campane, pronte a suonare a festa più degli altri, per un programma di eventi unici. Paradosso nel paradosso, poiché proprio l'intestina rivalità tra fazioni è stata per Dante la fonte più intensa di dolore in vita, ma tant'è. Molti sono già gli esperti, i docenti e gli studiosi che si sono espressi sulla bontà dell'occasione, ma anche sui rischi, i soliti: “disneylandizzazione” degli eventi ed eccessivi sprechi o assegnazioni arbitrarie.
blicato una lunga intervista all'assessore Sacchi, con un virgolettato che citava: “Declineremo il nome di Dante in molti modi: rock, pop, street...”. Staremo a vedere. Di sicuro sono già alcune le iniziative promosse in maniera spontanea. Le visite guidate “Conosci Firenze” hanno ad esempio già pubblicato diversi eventi a tema su Facebook. Anche a Ravenna, al di là di annunci e iniziative già diffuse via stampa locale e nazionale (e tra queste, ad esempio, il progetto di Leonardo Frigo, artista di fama internazionale, che ha pensato di dipingere l'Inferno di Dante su dei violini, mettere su una mostra itinerante e partire proprio da Ravenna), l'assessorato alla cultura si sporge ancora poco. E il resto d'Italia? Ancora una volta, staremo a vedere. Le armi sono puntate e le munizioni pronte a essere consumate a più non posso, in attesa (forse) dell'ennesima occasione persa o sprecata, o forse di una delle poche (pochissime) ricorrenze che non dividano, ma uniscano il Belpaese, come immaginiamo avrebbe desiderato il celebrato poeta.
Il 25 marzo sarà una giornata di cui “avere buona cura”
Su tutti, va da sé, Firenze e Ravenna. A Palazzo Vecchio però giocano tutto sommato a carte coperte, forse avvertendo una comprensibile pressione e facendoci sapere che sarà più che altro il 2021 l'anno dei fuochi d'artificio, ovvero per la ricorrenza del settecentenario dalla morte (e che però è avvenuta ahinoi in Romagna).
L'indomani del lancio dell'iniziativa ministeriale, la stampa locale aveva tuttavia pub-
T-Essere in �iore
Il tessuto collettivo di Firenze di Giacomo Alberto Vieri
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i questi anni disgreganti e soli, cosa resterà? Raf se lo chiedeva degli '80, e forse boh, a pensarci bene, degli '80 è rimasto Canale 5, le reebok bianche, lo smanicato di jeans. Potevamo farne a meno? Non saprei... ma questo non c'entra nulla con il lavoro di arte relazionale di Beatrice Bartolozzi, artista, e Sara Freschi, arte terapeuta, in collaborazione con il Quartiere 1 ed il Quartiere 2 di Firenze. Si chiama T-essere in fiore, è un progetto pensato per festeggiare il centenario della nascita dell’artista sarda Maria Lai, nato su richiesta di Toscanalab arte e Arteterapia, che ha sostenuto e accompagnato l'intero percorso, e parte dall’urgenza di legarsi, relazionarsi, fare rete con lo scopo di creare momenti di aggregazione e scambio a partire da iniziative culturali in loco. Il progetto avrà uno sviluppo territoriale: l’intento è di creare un filo conduttore tra due zone di Firenze, San Gallo e Le Cure, seguendo il tragitto del Mugnone nel secolo XII. L’itinerario avrà come punto di partenza la zona di Via San Zanobi – sede dell’associazione ToscanaLab Arte e Arteterapia – e
coinvolgerà anche via Santa Reparata e via delle Ruote. Il torrente Mugnone evoca ricordi e storie: era l’acqua con cui le donne amavano lavarsi il viso, perché migliore rispetto a quella dell’Arno, le curandaie vi lavavano i panni e Boccaccio vi ambientò la novella di Calandrino. Lo scopo è il ricreare una mappatura storica e affettiva del territorio: la sede di San Zanobi diventerà un laboratorio aperto per una serie di incontri, in cui saranno invitati artisti, associazioni o altre realtà che contribuiranno con le loro esperienze pratiche ma anche attraverso i loro racconti, alla realizzazione dell’opera collettiva. L'opera tessile prenderà vita materialmente dalla trasformazione di alcuni abiti personali dei partecipanti, carichi di storia e di memoria passando così "dal tessuto personale al tessuto collettivo". I manufatti tessili istoriati rappresenteranno e faranno riferimento alla memoria e al vissuto contemporaneo del quartiere stesso. Tali opere, in occasione dell’evento finale, che si terrà a giugno
2020, verranno installate lungo l’itinerario e andranno a dialogare con il passato ed il presente con gli emblemi di un tempo e il tessuto cittadino odierno. T-essere in fiore, fino a giugno, propone un ciclo di circa due incontri al mese in cui si alterneranno racconti orali, lavoro pratico e dove si discuterà delle proposte di realizzazione dell'opera collettiva, ospitando le esperienze di associazioni, artisti ed esperti che aderiranno al progetto. Il 28 marzo, per esempio, potrete scoprire l'arte tessile con Eva Basile, il filo usato nelle tradizioni femminili come strumento per esprimere e immaginare mondi fantastici.
Lo scopo è ricreare una mappatura storica e affettiva
Caro Raf... ci siamo persi l'Uomo Tigre, i telefoni trasparenti e il Crystal Ball. Dunque boh, vediamo di portare avanti, nella memoria e nell'azione, le cose che ci stanno a cuore, insieme, mentre i tempi scorrono.
Per info: www.toscanalab.arteearteterapia.org
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I limiti della �entilezz� di Raffaella Galamini
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a avuto vita breve il Muro della Gentilezza. Colpa della maleducazione di pochi e di chi ha scambiato l’iniziativa di solidarietà come un’alternativa allo svuota-armadi. Eppure l’idea lanciata da Social Street Bellariva era nata con uno scopo preciso: prendi se ne hai bisogno, dona se puoi farne a meno. I volontari, che non sono nuovi a iniziative che stimolano la partecipazione dei cittadini della zona, si proponevano di riqualificare un angolo del quartiere, il muro sotto il cavalcavia di piazza Alberti, in via Lorenzo di Credi. I buoni propositi, i ripetuti inviti a non abbandonare scatoloni o sacchi di abiti durante la settimana visto che l’attività era svolta solo nel week end sono caduti nel vuoto. Il disinteresse di pochi ha quindi finito per affondare l’iniziativa e per trasformare, suo malgrado, il muro della gentilezza in una mezza discarica. E così è arrivato il messaggio che nessuno avrebbe voluto leggere. L’annuncio via social della chiusura del muro della gentilezza. Tante le reazioni di sdegno e di sconforto su Facebook. Qualcuno ha ricordato che per lo stesso motivo, la maleducazione di alcuni che svuotavano gli armadi e riempivano il muro di sacchi d’immondizia, un’analoga iniziativa intrapresa a Borgo San Lorenzo aveva avuto vita breve. I sacchi di abiti avanzati sono stati donati alla chiesa di Sant’Antonino. È fallita l’idea di individuare un luogo dove poter lasciare il vestito o la giacca che non indossi più perché qualcuno, come si farebbe con un amico, potesse prenderla e continuare ad usarla. Social Street Bellariva promette di continuare con altre iniziative: come lo scambio di giochi che avviene una volta al mese il sabato mattina ai giardini di piazza Alberti lato bar - o la forma di guerrilla gardening che ha visto i volontari piantare in passato semi nei grandi vasi per rendere più verde la città. Il muro della gentilezza chiude, ma i semi della solidarietà sono pronti a fiorire altrove e in altre forme.
A Bellariva finisce l'esperienza del muro di libero scambio
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LA NUOVA VITA DI UNA PORTINERIA di Camilla Guidi
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a poche settimane esiste un’ex portineria dedicata all’arte contemporanea in una bella palazzina costruita nel 1974 dall’architetto Oreste Poli, al numero 30 di viale Eleonora Duse, nel quartiere Campo di Marte. Lo stile architettonico dello stabile, caratterizzato dall’uso del cemento a vista usato come strumento principale per la definizione dei volumi esterni e dalla presenza di grandi vetrate demarcate da sottili infissi in legno Douglas, è la particolarità che lo contraddistingue dagli altri edifici della zona. Immaginate adesso che al momento della ristrutturazione del palazzo si pensi di rendere i due vani del piano terra (utilizzati per circa quarant’anni come portineria) un centro di attività culturali e uno spazio di ricerca con l’obiettivo di dialogare con il quartiere e la città, sfruttando proprio le grandi vetrate che affacciano sulla strada esterna. Ecco fatto, è questo in sintesi il progetto ideato e curato da Matteo Innocenti, che da anni si occupa di arte contemporanea, supportato dal Gruppo Poli e PMG Italia. Nel 2020 la Portineria ha avviato il suo progetto culturale col ciclo A Solo che comprenderà ben quattro mostre personali di artisti anche internazionali. La prima, Eliminare la carne di David Casini, è stata inaugurata il 20 febbraio (proprio il giorno del Giovedì Grasso) e rimarrà visitabile fino al 12 aprile 2020. Richiamando già col titolo le origini pagane della festa di Carnevale (che deriva proprio dal latino “carnem levare”), momento in cui erano permessi rovesciamenti di regole e di convenzioni sociali, le opere di Casini attingono da quelle di artisti fondamentali per la storia dell’arte e allo stesso tempo ne rovesciano completamente le regole, creando altro. Dopo ogni mostra verrà prodotto un breve testo scritto di dialogo tra il curatore e l’artista che rimarrà in vista fuori dalla Portineria, a disposizione di chiunque – passandoci – abbia la curiosità di leggere ed entrare in quella stanzina di 20 metri quadrati che sta a metà strada tra la vita trafficata di una città e il cuore riparato di un palazzo abitato.
I PINGUINI TATTICI NUCLEARI di Martina Vincenzoni foto di Chiara Mirelli
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Lucio Corsi
di Gabriele Giustini
foto di Tommaso Ottomano
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bbiamo già conosciuto Lucio Corsi tre anni fa, in apertura a Brunori Sas in occasione del suo concerto all’allora Obihall (quello che adesso si chiama Tuscany Hall). Il cantautore maremmano, precisamente nato e cresciuto a Val di Campo di Vetulonia adesso residente a Milano, presentava in modalità scarna alcuni brani del disco precedente, “Bestiario musicale”, e qualche inedito che presumiamo possa esser finito in questo suo nuovo album. Nuovo lavoro uscito di recente, che si intitola “Cosa faremo da grandi?” e con il quale chiude, in qualche modo e più o meno consapevolmente, il cerchio di un percorso personale e poetico intrapreso sia con l’esordio, sia soprattutto con il già citato secondo album “Bestiario musicale”, una sorta di concept contenente canzoni per ogni animale. Nel frattempo, Lucio, che oltre ad aprire i concerti della Brunori Sas ha aperto anche ai Baustelle, è entrato in contatto con Bianconi, con il quale ha posato per Gucci per Pitti
2017 e, da lì, desumiamo sia nata l’amicizia e la stima reciproca che ha portato poi lo stesso Bianconi, in compagnia di Antonio Cooper Copertino, a produrre il nuovo disco di Lucio. Sempre accompagnato da uno stile onirico e fantastico, Lucio si dimostra ancora una volta bravissimo a maneggiare con poetica estrema la tradizione cantautorale italiana, oltre alla narrativa di Rodari, per trovare un equilibrio totalmente personale che lo porta a essere inclassificabile nel panorama musicale italiano. In pochissime e banali parole, in questo momento in Italia, non ci sono altri Lucio Corsi. Perché in pochi sanno scrivere canzoni come ‘Trieste’, ‘Amico vola via’ (a proposito di Rodari), ‘Cosa faremo da grandi?’ o ‘La ragazza trasparente’. Potremo senz’altro farci un’idea migliore andando a vederlo dal vivo, il prossimo venerdì 20 marzo al BUH di Firenze, giorno in cui presenterà dal vivo “Cosa faremo da grandi?”. E se posso permettermi un consiglio, sempre se l’orario lo permette anche se casca di venerdì e il giorno dopo non c’è scuola, portatevi dietro i vostri bimbi o le vostre bimbe. Vi ringrazieranno. Magari non subito, ma prima a poi lo faranno.
Per grandi e piccini. Dal vivo al Buh il 20 marzo per presentare il suo ultimo album “Cosa faremo da grandi?”
industria e il mercato della musica sono cambiati radicalmente e di pari passo negli ultimi decenni. C'è chi ha dato la colpa alle radio, ree di aver smesso di diffondere musica sperimentale; altri se la sono presa con le nuove tecnologie, che hanno reso praticamente inapplicabile il concetto di album a favore delle playlist. Etichette e musicisti hanno dovuto continuamente adeguare la loro offerta a questo panorama cangiante e non tutti ne sono usciti indenni, ascrivendosi spesso e volentieri nella schiera degli apocalittici. Un esempio virtuoso di gruppo integrato, invece, sono i Pinguini Tattici Nucleari. Orgogliosamente originari della provincia (cronica) di Bergamo e rappresentanti a lungo della scena indie, intesa come svincolata da contratti con le grandi case discografiche, si sono resi protagonisti di una scalata verso la notorietà grazie a piccole grandi idee diffuse sui social. Si sono costruiti un pubblico partendo da una strategia mirata per il loro bacino d'utenza, scrivendo addirittura post in dialetto, in un primo momento. Poi alcune semplici trovate, come quella delle Feste Pinguine di Preascolto: la band ha presentato in anteprima nuovi pezzi selezionando, per gli eventi di presentazione, i fan che partecipavano alla raccolta fondi del WWF “Adotta un pinguino” o che documentavano una buona azione su Instagram con l’hashtag #buoneazioni. Il risultato di queste serate è stato un feedback immediato sulle nuove canzoni, in una politica di attenzione in tempo reale alle preferenze delle persone: quella stessa che li ha portati a diversificare i loro sforzi in base all'andamento dei vari social e ad aumentare i contenuti Instagram anche per una “band dell'era Facebook”. I risultati: un contratto con Sony Music e il palco dell'Ariston. I Pinguini Tattici Nucleari avrebbero dovuto esibirsi il 3 marzo al Mandela Forum ma, a causa della recente pandemia, dopo aver annullato la data milanese hanno deciso di cancellare l’intero tour di presentazione del loro 20esimo disco.
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Il sur� è per tutti. Anche per voi
Intervista a Tommaso Pucci di Tommaso Ciuffoletti
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on ricordo da quanto lo conosco, ma so che dell'acqua ha la trasparenza. L'avrà imparata a forza di surfare o di andare in SUP. Sì, perché probabilmente l'avrete visto sulla tavola in giro per l'Arno o forse avete visto quel pazzo che durante una piena del Mugnone ha pensato bene di cavalcarsela. Era lui: Tommaso Pucci. Quel che forse non tutti sanno è che Tommaso è anche uno dei tecnici della Nazionale Italiana di Surf Paraolimpico e dal 22 al 29 aprile, se pensate che possa fare per voi, potreste pensare di unirvi a lui come volontari di un Surf Training Camp Adaptive a Viana do Castelo di fronte all'Oceano Atlantico, nel nord del Portogallo, in un centro sportivo di livello. Ma andiamo con ordine e seguiamo Tommaso.
"Un training camp è semplice: una settimana che chiunque può fare ovunque ci sia un po' di onda per praticare surf, fare vacanza, oppure migliorare la propria esperienza. Semplicemente questo è rivolto a partecipanti disabili". Surf e disabilità, come funziona? "Bene. Il mondo del surf adattato sta crescendo tanto, l'anno scorso ai mondiali di surf a San Diego c'erano 137 atleti per una 40ina di nazioni, quest'anno probabilmente di più, con un livello di performance assoluto. Per intenderci; il giorno delle gare non esiste che si dica ‘no aspetta, il mare è troppo grosso’, questi sono atleti che prendono e vanno. Devi capire che tra loro ci sono persone che hanno surfato Nazarè o Mavericks (due spot che possono fare onde alte come palazzi ndr)". E un training camp adaptive come funziona? "Se ci pensi l'approccio è quello che vale per la gran parte di coloro che si avvicinano al surf: ho provato, mi è piaciuto, vorrei migliorare.
In quella settimana cerchiamo di fare semplicemente questo. Poi ovviamente ci sono delle peculiarità, insomma una video-analisi per un atleta non vedente si fa a voce, la stessa attrezzatura deve essere realizzata con delle specifiche ben precise". Ci siete voi istruttori, ci sono i partecipanti e anche i volontari? "Sì, per noi istruttori c'è del lavoro da fare per preparare una settimana di questo tipo, ma quando siamo lì si tratta di fare tutto quello che si fa in un surf camp, compreso il divertirsi. L'unica cosa che davvero serve è essere motivati. La cosa vale per i partecipanti, per noi istruttori e per coloro che hanno voglia di unirsi come volontari a questo viaggio. E chi viene a fare il volontario partecipa alle attività, dà una mano una o due ore al giorno, ma deve avere anche modo di divertirsi a sua volta. Credo sia questa la formula vincente". Non ho indirizzi da darvi, ma Tommaso lo trovate su Facebook.
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Un viaggio ai confini del libro di Beatrice Tomasi foto di stazione-leopolda.com
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ortami a una fiera del libro and I’ll tell I love you. Dal 20 al 22 marzo vi potrete romanticamente incontrare a testo [Come si diventa un libro], nuovo progetto “dedicato al mondo dell’editoria contemporanea e ai suoi protagonisti”, ideato da Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani. I proprietari della magica libreria indipendente Todo Modo hanno deciso di spingersi oltre la linea immaginaria che separa il lettore dal libro e inventarsi una fiera da caratteristiche e dinamiche inedite, coinvolgendo la Stazione Leopolda e la Fondazione Pitti. “Pitti Immagine dà solidità e reputazione” di-
cono gli organizzatori. “È un giocatore importante che ha sempre puntato ad ampliare il proprio sguardo. Del resto la moda è cultura a tutto tondo, senza esclusione di colpi”. L’evento è affidato a un team di curatori delle più importanti realtà culturali italiane (nomi del calibro di Luca Briasco, Beatrice Masini, Andrea Gessner, solo per citarne alcuni), che propongono un viaggio a tappe nei reconditi meandri di tutta la filiera editoriale. Le case editrici, piccole e grandi (un centinaio) porteranno una selezione di titoli (non più di 40!), ci saranno le stazioni affidate ai 7 curatori, la Grande Libreria con 200 titoli esposti. Non mancheranno le presentazioni all’Arena e workshop a tema… e la testa inizia un po’ a girare: ci si troverà spersi a dondolare in un angolino non capendo più che fare? E
se si fossero spinti un po’ troppo oltre il confine? Sono previste uscite d’emergenza? Fonti organizzative rassicurano: è proprio “l’effetto che deve fare! In realtà è una visita ipertestuale, che avrà anche un particolare strumento di guida.”. E poi “il formato classico con centinaia di presentazioni e migliaia di libri in mostra” è forse ancora più labirintico. Non resta che entrare alla Leopolda e provare a lasciarsi trasportare da questo viaggio libresco, alla scoperta di tutte le cose che si possono fare con un libro: “leggerlo è una, ma non la sola”. Un piccolo sogno: che i curatori siano vestiti da controllori del treno, in stile Darjeeling Limited. Dalla regia dicono che sarebbe bello, “più che altro per il fischietto”. Il biglietto non si paga, ma attenti: per salire a bordo occorre registrarsi tramite il sito.
Le passeggiate letterari� l’esperienza del Cammino 23 di Matteo Chiapponi foto di Cristina Fassio
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arzo è il mese in cui si riscopre il piacere del contatto con la natura. L’inverno con i suoi paesaggi innevati, ormai sempre più rari, con la sua aura di pace e silenzio, cede il passo al suono festante della natura che si risveglia. Se siete interessati a suggellare questa rinascita dei sensi con un’esperienza lontana dalle classiche passeggiate di gruppo il consiglio è di immergere le vostre anime nel Cammino 23. Emiliano Cribari, guida escursionistica ambientale, mette tutto se stesso in questo progetto: la sua passione per la letteratura, la poesia, la musica ma soprattutto l’autenticità di paesaggi boschivi, di sentieri sperduti. Il connubio tra scrittura e cammino si realizza senza forzature, senza premeditazione. Ci si ferma in un angolo di natura che ci ispira ed Emiliano legge nel silenzio; ogni volta l’autore è diverso ma la comunione di sensazioni è
sempre la stessa. La poesia soprattutto, ritrova in questa esperienza un senso che si temeva perso: l’immediatezza del verso cristallizza in parole le sensazioni di quel momento in un “qui ed ora” che ci teletrasporta a migliaia di chilometri dallo scroll compulsivo e dal multitasking moderno. Ma ciò che si ritrova in questa esperienza è un’alchimia tra sconosciuti: persone che fino a mezzora prima a malapena incrociavano i loro sguardi, si avventurano in conversazioni intime, in uno scambio disinteressato che solo il bosco, solo il silenzio, può evocare. Marzo si aprirà con una camminata sui generis. Una camminata nel silenzio tra l’Antico Spedale del Bigallo e il Convento dell’Incontro: “Tacere, ascoltando la vita che si compie, è la maniera originaria di camminare. Non significa isolarsi ma accogliere, comprendere, vivere l'altro in maniera più autentica. Significa lasciare i boschi come li abbiamo trovati”. Per informazioni e prenotazioni: cammino23@gmail.com - 3396699653 (Emiliano - Guida Ambientale Escursionistica) 15
www.teatrodellapergola.com
31 MARZO / 5 APRILE 2020 | TEATRO DELLA PERGOLA FIRENZE
�imap
Superare le barriere architettoniche di Daniel C. Meyer
D
opo il dramma di piazza Brunelleschi, una questione importante è tornata alla ribalta: viviamo in una città a misura di disabile? Una risposta viene da un’app, nata proprio a Firenze; si chiama Kimap, ed è un navigatore che mette a disposizione di chi ha una qualche forma di disabilità motoria una mappa cittadina tarata sulle sue esigenze, con una serie di funzioni davvero utili: calcola il miglior tragitto in base ad accessibilità, tempo e distanza, e a seconda del mezzo di locomozione (carrozzina, handbike elettrico e scooter), rileva la qualità del terreno; ha un navigatore che aggiorna i percorsi in tempo reale e apprende dalla community, e persino una guida vocale per impostare il tragitto. Un’idea semplice e geniale, sviluppata da Kinoa, una startup fiorentina fondata nel 2016 da un gruppo di giovani imprenditori e creativi, una “bottega dell’innova-
zione” che sviluppa progetti all’avanguardia utilizzando le tecnologie digitali. Kimap ha ottenuto premi e riconoscimenti, e lo stesso Comune di Firenze l’ha utilizzata per il suo progetto Passepartour, un kit per chi visita la città in sedia a rotelle con quattro guide con itinerari storico-artistici, per un turismo senza barriere. Armando Dei, Community Manager di Kinoa, a sua volta su una carrozzina, spiega l’utilità dell’app per chi, come lui, deve muoversi tra mille difficoltà: “Le città storiche toscane sono spesso difficili da percorrere per chi si sposta in sedia a rotelle; per questo parte delle loro innumerevoli bellezze rimane inaccessibile ai turisti disabili. Con Kimap, nelle città in cui lo abbiamo utilizzato (per ora Firenze, Prato e Grosseto, ndr), abbiamo identificato dei percorsi accessibili che connettono i luoghi di interesse locali, e questi con i nodi del trasporto pubblico, per ampliare il ventaglio dei luoghi raggiungibili e aumentare le occasioni di spostamento dei turisti con disabilità motoria”.
A FIRENZE UN SERVIZIO GRATUITO DI PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO E PEDAGOGICO di Valentina Messina
C
i sono dei momenti in cui facciamo i conti con noi stessi. Ricchi o poveri, giovani o adulti, uomini e donne: se c’è una cosa che accomuna le persone che non hanno assolutamente niente in comune, sono proprio dieci lettere, che messe in fila, compongono la parola solitudine. Quanti di voi in un preciso momento della loro vita si sono sentiti senza obiettivi, vulnerabili, incustoditi o semplicemente soli? La solitudine è un fenomeno che colpisce le persone di tutte le età, dagli adolescenti agli anziani, e la mancanza della possibilità di sfogarsi, rifugiandosi in casa o peggio utilizzando la tecnologia come surrogato della compagnia, può essere deleterio. Spinta dall’idea di mettere a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di pronta accoglienza psicologica - per tutte quelle persone che vorrebbero parlare con qualcuno ma che hanno timore di farlo - la psicologa e psicoterapeuta Cinzia Dini, presidente dell’Associazione di promozione sociale CePsiT UniLab, dal 27 gennaio di quest’anno ha attivato un servizio gratuito di pronto soccorso psicologico e pedagogico. Il suo team, composto dagli psicologi dell'Associazione sarà reperibile tutti i giorni dalle 8 alle 24, compreso il fine settimana, al numero dedicato 055 0317978. Dopo il primo contatto telefonico sarà possibile incontrare i professionisti su Skype o in sede (via Francesco Crispi, 11) ed eventualmente anche a domicilio. Dopo i primi due colloqui gratuiti, ogni persona sarà indirizzata verso una consulenza psicologica adeguata e gli incontri successivi saranno svolti a un costo agevolato. “Il nostro obiettivo è quello di riattivare il contatto umano” - spiega la Dott.sa Dini. “Ansia, depressione, abbandoni e problemi relazionali: il primo passo è ammettere di avere delle difficoltà per superarle e non c’è niente di male in tutto ciò. Dall’altra parte della cornetta, ci saranno persone competenti pronte ad ascoltare senza giudizi per capire insieme il percorso più adatto alle proprie necessità”. D’altronde, la solitudine non può vincere. Sono solo dieci lettere messe in fila.
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L’agenda di marzo Domenica 01
3 DON PASQUALE (fino al 04/03)
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da €40,00
3 NEVERLAND (02-03/03)
Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €7,00
3 GREASE
Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00 3 DARK WATERS (01-08/03) Cinema Odeon (FI) ing. €9,00 3 I CIELI IN UNA STANZA (fino al 08/03) Galleria degli Uffizi (FI) ing. NP 3 SUPER CAVALLI (fino al 25/03) Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero 3 COLAZIONE AL MUSEO (01-08-15-22-29/03) Museo Galileo (FI) ing. €3,00 + biglietto 3 LA TERRA TRA LE MANI (01-31/03) Manifattura Tabacchi (FI) ing. €30,00 3 SPORCARSI LE MANI PER FARE UN LAVORO PULITO Murate Art District (FI) ing. libero 3 CAMILLA MONGA / FILIPPO VIGNATO - DUETTO Cango (FI) ing. €12,00 3 ÉVASIONS (fino al 14/03) Institut français (FI) ing. libero 3 LE AVVENTURE DI PINOCCHIO (fino al 22/03) Villa Bardini (FI) ing. su prenotazione 3 VIAGGIO NEL MEDITERRANEO (fino al 13/03) Biblioteca Riccardiana (FI) ing. NP 3 CAMPO APERTO + DUEL + SOLO (fino al 30/04) Museo Novecento (FI) ing. NP 3 MAGIE PER BAKU Spazio Alfieri (FI) ing. €13,00 3 L'ARTE DEL CANTO Teatro della Pergola - Saloncino (FI) ing. da €15,00
Lunedì 02
3 TUTANKHAMON: VIAGGIO VERSO L’ETERNITÀ
Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. gratuito residenti il 02/03 3 SIMON HŐFELE E SIMONE RUBINO Teatro della Pergola - Saloncino (FI) ing. da €15,00
Martedì 03
3 FRONTE DEL PORTO (03-08/03)
Teatro della Pergola (FI) ing. da €21,00 3 “SCELTI DALLA CRITICA”: IL TRADITORE Spazio Alfieri (FI) ing. €7,00 3 PER STRADA (03-05/03) Teatro Niccolini (FI) ing. da €22,00 3 IL CINEMA DI ROMAN POLANSKI (03-10/03) Fondazione Culturale Stensen (FI) ing. NP 3 REGENERATION YOGA (03-31/03) Manifattura Tabacchi (FI) ing. €5,00
Mercoledì 04 Giovedì 05
3 GIUSY FERRERI LIVE
Viperclub (FI) ing. €38,00 3 SETTANTA VOLTE SETTE (05-06/03) Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €15,00 3 NADA Teatro Puccini (FI) ing. €25,00
3 M. FOCARACCIO / M. SERANTONI (RAME) - DIA
Cango (FI) ing €12,00
Venerdì 06
3 GENERAL ANIMAL
Viperclub (FI) ing. 14,00
3 VARG LIVE
Sala Vanni (FI) ing. €13,00 3 ROCCO PAPALEO - COAST TO COAST (06-07/03) Teatro Puccini (FI) ing. da €25,00 3 I PROMESSI SPOSI (06-07/03) Teatro di Rifredi (FI) ing. da €16,00 3 WERTHER A BROADWAY (06-08/03) Teatro Studio Pieralli (FI) ing. €15,00
Sabato 07
3 RUGGERO DE I TIMIDI
Auditorium Flog (FI) ing. €14,50
3 FINCHÉ SOCIAL NON CI SEPARI
TuscanyHall (FI) ing. da €24,00 3 LA MUNICIPÀL Viperclub (FI) ing. NP 3 MYUNG-WHUN CHUNG Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da €20,00 3 KODŌ Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00 3 NOI DONNE E… (07-08/03) Teatro di Cestello (FI) ing. €16,00 3 KURT COBAIN AND THE GRUNGE REVOLUTION Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. €10,00 3 BALLANDO Biblioteca Villa Bandini (FI) ing. NP 3 GIRO GIRO MONDO Biblioteca Pietro Thouar (FI) ing. NP 3 CORPO DI DONNA - LETIZIA BATTAGLIA (fino al 07/04) Crumb Gallery (FI) ing. NP 3 MARCO D’AGOSTIN - EVERYTHING IS OK Cango (FI) ing. €12,00 3 MERCATO E BOTTEGHE Piazza del Carmine (FI) ing. libero 3 TASTE (7-9/03) Stazione Leopolda (FI) ing. 20€ 3 IED OPEN DAY IED Firenze (FI) ing. libero 3 ALEXANDER MALOFEEV Teatro della Pergola (FI) ing. da €15,00
Domenica 08
3 I MONOLOGHI DELLA VAGINA
Teatro Puccini (FI) ing. €17,00
3 RAF TOZZI
Teatro Verdi (FI) ing. da €39,00 3 LA CASA DEI GATTI Teatro di Rifredi (FI)ing. €16,00 3 CALENDAR GIRLS Teatro Lumière (FI) ing. €14,00 3 FRIDA KAHLO: AMOR Y REVOLUCION Cinema Odeon (FI) ing. €9,00 3 CIANOMAGIA / L’ARTE DELLA CIANOGRAFICA (08-15/03) Manifattura Tabacchi (FI) ing. €25,00 3 FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero
3 FESTA DI MATRIMONIO
Spazio Alfieri (FI) ing. €13,00
3 ODISSEA BEACH
Teatro della Pergola - Saloncino (FI) ing. da €15,00
Lunedì 09
3 ANGELO PINTUS - DESTINATI ALL’ESTINZIONE
Teatro Verdi (FI) ing. da €23,00
Martedì 10
3 SALOMÈ (10-15/03)
Teatro della Pergola (FI) ing. da €21,00
3 “SCELTI DALLA CRITICA”: L’UFFICIALE E LA SPIA
Spazio Alfieri (FI) ing. €7,00
3 TRK. SOUND CLUB - A CURA DI TEMPO REALE
Galleria Frittelli (FI) ing. libero
Mercoledì 11
3 FIRENZE ARCHEOFILM (11-15/03)
Cinema Teatro La Compagnia (FI) ing. libero
Giovedì 12 3 SUBSONICA
TuscanyHall (FI) ing. da €34,50
3 ANDREA MUZZI - ALL’ALBA PERDERÒ
Teatro Puccini (FI) ing. €15,00
3 MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW
Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00
3 THE PRIMITALS (12-15/03)
Teatro di Rifredi (FI) ing. da €16,00
3 THIRD HAND
Manifattura Tabacchi (FI) ing. €35,00
Venerdì 13
3 GIOVANNI LINDO FERRETTI IN CONCERTO
Auditorium Flog (FI) ing. da €18,00
3 WILLIE PEYOTE
TuscanyHall (FI) ing. NP
3 DAVIDE DI ROSOLINI LIVE
Circo-lo Teatro del Sale (FI) ing. NP
3 JULIA KENT
Sala Vanni (FI) ing. da €13,00
3 G. COVATTA SCOOP (LA DONNA È SUPERIORE ALL’UOMO)
Teatro Puccini (FI) ing. €20,00
3 SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA (13-15/03)
Teatro Verdi (FI) ing. da €19,00
Sabato 14
3 ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE FELINA (14-15/03)
TuscanyHall (FI) ing. NP
3 IN DUE SOTTO A ‘NA FINESTRA (14-15/03)
Teatro di Cestello (FI) ing. €18,00
3 ROBERTO ZAPPALÀ - COME LE ALI (14-15/03)
Cango (FI) ing. €12,00
3 INDIPENDENZA ANTIQUARIA (14-15/03)
Piazza dell'Indipendenza (FI) ing. libero
3 VINTAGE KILO SALE (14-15/03)
Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero - €3,00 all'ingresso
3 NIKOLAI LUGANSKY
Teatro della Pergola (FI) ing. da €15,00
TEATRO LA COMUNITÀ
www.teatrostudioscandicci.it
Musica Domenica 15
Teatro
Arte
3 PAOLO BENVEGNÙ
Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da €10,00
3 BECCO DI RAME
Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €7,00
3 IL SILENZIO DELL’INNOCENZA + COME LE ALI
Cango (FI) ing. €13,00
3 FIERUCOLA DI SAN GIUSEPPE
Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero 3 LA STELLA E IL COYOTE Spazio Alfieri (FI) ing. €13,00 3 MONTROSE Teatro Niccolini (FI) ing. da €15,00
Teatro Verdi (FI) ing. da €15,00
3 THE OPERA LOCOS (26-29/03)
Teatro Niccolini (FI) ing. da €22,00
Venerdì 27 3 ANY OTHER
Sala Vanni (FI) ing. €15,00 +ddp - €20,00 alla porta
3 SE NON POSSO BALLARE...NON È LA MIA RIVOLUZIONE
Teatro Puccini (FI) ing. €20,00
3 L’INFANZIA VIOLENTA DEL SOLE A CURA DI F. FONTANI
Sabato 21
Fondazione Scienza e Tecnica (FI) ing. su prenotazione
3 BRUNORI SAS
3 G. MUSCARELLO / PIERFRANCESCO MUCARI - REVERSE
Mandela Forum (FI) ing. da €27,60
Lunedì 16
Cango (FI) ing. €12,00
3 LIONEL BRINGUIER
Sabato 28
Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da €20,00
3 ANASTASIO
3 RENZO ARBORE
TuscanyHall (FI) ing. €25,00
3 SIBERIA LIVE
Teatro Verdi (FI) ing. da €29,90 3 IL GATTO IN CANTINA (21-22/03) Teatro le Laudi (FI) ing. €16,00 3 LA MIA PASQUA Biblioteca Orticoltura (FI) ing. NP 3 EROS E PRIAPO, IL LIBRO DELLE FURIE (21-22/03) Il Lavoratorio (FI) ing. NP 3 FIERA DELLE LIBRERIE INDIPENDENTI Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero 3 ANGELA HEWITT Teatro della Pergola (FI) ing. da €15,00
3 FELLINI 100
Fondazione Culturale Stensen (FI) ing. NP
3 PIERRE-LAURENT AIMARD
Teatro Niccolini (FI) ing. da €15,00
Martedì 17
3 NON È VERO MA CI CREDO (17-22/03)
Teatro della Pergola (FI) ing. da €21,00 3 TEHO TEARDO Teatro Puccini (FI) ing. €14,90 3 “SCELTI DALLA CRITICA”: IL PARADISO PROBABILMENTE Spazio Alfieri (FI) ing. €7,00 3 WUNDERKIT - LIA PIANO Impact Hub Firenze (FI) ing. gratuito 3 CHIASMO / RITUALI URBANI (17-18/03) Cango (FI) ing. €5,00
Eventi
3 ORT | DALIA STASEVSKA - FRANCESCA DEGO
Viperclub (FI) ing. €17,25 3 LA GIOVINEZZA È SOPRAVVALUTATA (20-21/03) Teatro Puccini (FI) ing. da €20,00 3 CAFFÈ NAPOLETANO (MACCHIETTE, SCIANTOSE E…) Teatro di Cestello (FI) ing. €16,00 3 JURIJ KONJAR - GOLDBERG VARIATIONS (20-21/03) Cango (FI) ing. €12,00 3 LUCIO CORSI BUH Circolo culturale urbano (FI) ing. €13,00 con tessera
3 IL SALOTTO MUSICALE
Cinema
Glue (FI) ing. gratuito
3 PINK SONIC
TuscanyHall (FI) ing. da €25,30
3 HAGEN QUARTETT
Teatro della Pergola (FI) ing. da €18,70
3 ZUBIN MEHTA
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da €20,00
3 MUSICANTI (28-29/03)
Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00
3 LA LUPA (28-29/03)
Teatro le Laudi (FI) ing. €16,00
3 CENTOMILA, UNO, NESSUNO – LA CURIOSA[...]
Domenica 22
Teatro di Cestello (FI) ing. €18,00
3 RINALDO (22/03 - 01/04)
3 ASSEMBLEA CONDOMINIALE (28/03-19/04)
3 OPEN EZRALOW DANCE
3 VIAGGIO NEL COCOMERO
3 FABIANA SARGENTINI - LOOKING FOR STEVE PAXTON
3 LE BUFALE SUL FASCISMO AI TEMPI DEI SOCIAL
3 ORT | RICHARD GALLIANO
3 MAGIA A CORTE
3 BELLE ET SÉBASTIEN DI NICOLAS VANIER
Giovedì 19
3 K. BLACHER – J. STUMM – J.P. MAINTZ
3 NAOMI BERRILL "SUITE DREAMS"
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da €40,00 Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00
Mercoledì 18
Cango (FI) ing. gratuito
Teatro Verdi (FI) ing. da €15,00
Institut français (FI) ing. € 5,00
Luogo da definire (FI) ing. da €15,00
Sala Vanni (FI) ing. €10,00-15,00
Lunedì 23
TuscanyHall (FI) ing. libero su prenotazione
3 MARIO PERROTTA – IN NOME DEL PADRE
Teatro Puccini (FI) ing. €20,00
Domenica 29
3 UNO, NESSUNO, CENTOMILA...PIRANDELLO
3 CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO
Martedì 24
3 SANTO SPIRITO IN FIERA
Teatro di Rifredi (FI) ing. NP
3 SGT PEPPER
Teatro Verdi (FI) ing. da €25,00
3 IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE (19/03-05/04)
Teatro di Rifredi (FI) ing. da €16,00
Piazza Ghiberti (FI) ing. libero
Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero
3 ANTIGONE (24-29/03)
3 APPUNTI PER UN CANTIERE POETICO - PAOLO CIAMPI
3 GIUSEPPE GIACOBAZZI
3 DISILLUSION
3 RITRATTO DI UNA GIOVANE IN FIAMME
3 L. BORRANI – G. CARCANO
Mercoledì 25
Lunedì 30
RSA “Il Giglio” (FI) ing. libero
Teatro della Pergola (FI) ing. da €21,00
3 ANALISI ILLOGICA
Teatro di Cestello (FI) ing. €18,00
Spazio Alfieri (FI) ing. €13,00
Teatro Verdi (FI) ing. da €20,70
3 NARCOSIS
Tenax Theatre (FI) ing. € NP
Teatro della Pergola (FI) ing. da €15,00
Spazio Alfieri (FI) ing. €7,00
3 FLORENCE KOREA FILM FEST (19-27/03)
Teatro Cinema La Compagnia (FI) ing. NP
3 RECÒ FESTIVAL DELL'ECONOMIA CIRCOLARE
Varie location (PO) ing. libero
3 FIERA DELLA SS ANNUNZIATA
3 STORIE NEL BAULE (30-31/03)
Giovedì 26
Martedì 31
Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €5,00
Piazza della SS Annunziata (FI) ing. libero
Venerdì 20
3 TESTO. [COME SI DIVENTA UN LIBRO] (20-22/03)
3 NON È SUCCESSO NIENTE CLUB TOUR
Stazione Leopolda (FI) ing. gratuito 3 FIRENZE BIO 2020 (20-22/03) Fortezza da Basso (FI) ing. libero
Teatro Niccolini (FI) ing. €5,00
Fondazione Culturale Stensen (FI) ing. NP
Spazio Alfieri (FI) ing. €13,00
3 FIRENZE COMICS DAY 2020
Teatro Reims (FI) ing. €15,00
3 GEMITAIZ & MADMAN (31/03 - 01/04)
Combo (FI) ing. €12,00 3 FRIDA Teatro Puccini (FI) ing. €15,00
TuscanyHall (FI) ing. da €35,00
3 MINE VAGANTI (fino al 05/04)
Teatro della Pergola (FI) ing. da €21,00
la Repubblica?
ROCCO PAPALEO GIOBBE COVATTA Fondatore Giobbe Covatta
INTERVISTE ESCLUSIVE
Uno spettacolo di Giobbe Covatta
DIO in anteprima assoluta mondiale
Regia Giobbe Covatta e Paola Catella
CLEMENTE in diretta dalla mutanda di Rosario
Amministratore Ugo Gangheri Produzione Papero srl
L’ULTIMO uomo dell’Antropocene in ologramma dal 2140
Distribuzione Mismaonda
6-7/3
SCOOP SCOOP
COAST TO COAST
13/3
Grafica Flavia Softa
quando sei stanco di raccontare l’ultimo viaggio è il momento di cominciarne un altro
Valter Lupo Gianluca Cappelletti Davide Savarese Giampiero Da Dalto
CON (OGNUNO A MODO SUO)
Valentina Romano Arturo Valiante
Con Ermenegildo Marciante
Alberto Recchia Lorenzo Puglioli Sonia Peng Stefano Nuccetelli
20-21/3
DANTE ALIGHIERI in promozione con il suo nuovo libro
Allestimento Colliwood Inn
19/3
Teatro Puccini www.teatropuccini.it inizio spettacoli ore 21.00
27-28/3
Marzo da non perdere TENAX THEATRE - NARCOSIS GIOVEDÌ 19 MARZO - TENAX
LA STELLA E IL COYOTE DOMENICA 15 MARZO - SPAZIO ALFIERI
Il Tenax Theatre è divenuto uno spazio di interesse nazionale, per la sua originalità che inizia ad attrarre artisti di varia provenienza, una storica discoteca che muta in spazio teatrale come segno di contemporaneità e condivisione. Il primo appuntamento dell'anno nasce dalla collaborazione dei Krypton di Giancarlo Cauteruccio con il multimedia artist Roberto Fazio e con il coreografo e performer Salvo Lombardo, che insieme al regista e scenografo virtuale Massimo Bevilacqua, metteranno in scena un progetto dal titolo NARCOSIS ispirato al mito di Narciso in relazione all'era digitale. Un’indagine su comportamenti e gesti che l'avvento dei social e dei media in generale hanno fortemente modificato in direzione di quel “circuito chiuso” che il conformarsi all'estensione di se stessi comporta quando ci vediamo riflessi nel nostro “io digitale”. Lo spettacolo sarà seguito da un dj set.
Continua l’avventura: lo Spazio Alfieri si trasforma per alcuni pomeriggi in spazio Magico, un luogo di gioco, meraviglia e infinite sorprese con la rassegna “Magico Teatro 2020”. Spettacoli per grandi e piccini, dove la parte visiva e di fantasia è predominante. Spettacoli capaci di coinvolgere il pubblico dei più piccoli senza dimenticare di divertire i grandi. La direzione artistica di Bustric propone per domenica 15 marzo “La stella e il coyote” con Andrea Kaemmerle e Roberto Cecchetti al violino. In scena arriva uno stralunato ed arruffato personaggio, maldestro e sorridente, è il buon soldato Svejk, accanto a lui un elegantissimo e misterioso violinista in frac e cilindro. I due protagonisti si vogliono molto bene eppure non si parlano quasi mai, chissà quale segreto nascondono, a loro basta uno sorriso ospitale, un naso rosso e un violino.
CAMPO APERTO + DUEL + SOLO FINO AL 30 APRILE - MUSEO NOVECENTO Sono ben tre le mostre assolutamente da non perdere al Museo Novecento di Firenze, attive fino al 30 aprile: dedicato a Emanuele Becheri (Prato, 1973), il quinto appuntamento di CAMPO APERTO, accolto in quattro ambienti del primo e del secondo piano, contiene una selezione di oltre cento opere tra sculture e disegni. Per il settimo appuntamento del ciclo espositivo DUEL, il Museo propone la mostra Routes di Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), un immaginario viaggio che dalla Sicilia attraversa l'Italia e conduce in Islanda e poi in Cina suggerendo diverse possibili traiettorie. Infine, il nuovo appuntamento del ciclo SOLO, pensato per rendere omaggio a grandi artisti del ventesimo e ventunesimo secolo, è dedicato a Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), protagonista dell'arte internazionale che ha indagato a lungo i percorsi delle ideologie e le loro ripercussioni nella società.
VINTAGE KILO SALE 14 E 15 MARZO - MANIFATTURA TABACCHI VinoKilo è pronto a portare le migliori marche degli anni '60, '70, '80 e '90 a Firenze, insieme a tanta buona musica, street food e intrattenimento per tutta la famiglia. Con VinoKilo lo shopping diventa eco-friendly: camicie, giacche, trench e molto altro sono i protagonisti della nuova moda sostenibile. Ampia scelta di taglie e colori, area chill per rilassarsi e molto altro. Il tutto in compagnia di un energetico Dj set e live band. Durante l'evento sarete voi a scegliere quanto spendere. Come? Semplice, tutto il materiale vintage sarà venduto al chilo permettendo flessibilità e libertà nell’acquisto: 1Kg di abiti costerà 40€. Sarà possibile accedere all'evento tramite i numerosi biglietti gratuiti in circolazione o acquistandone all'entrata al costo di 3€ cadauno.
TRK. SOUND CLUB A CURA DI TEMPO REALE
FLORENCE KOREA FILM FEST DAL 19 AL 27 MARZO - TEATRO CINEMA LA COMPAGNIA ore 17:00 (ingresso libero)
RICERCA RADICALE | INCONTRO CON DAVID TOOP ore 21:00
ANDREJ CEBSKI DAVID TOOP + RIE NAKAJIMA martedì 10 marzo Galleria Frittelli Arte Contemporanea
L’edizione 2020 della rassegna di musica sperimentale TRK. Sound Club entra a far parte del progetto di aggregazione Aundici, ideato da Tempo Reale in collaborazione con altre realtà che promuovono musica sperimentale in Toscana. L’appuntamento di marzo, a cura di Tempo Reale, apre con un incontro con il compositore David Toop in collaborazione con il Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Firenze e prosegue con un doppio set: il musicista elettronico Andrej Cebski presenta tre suoi lavori costruiti sul tempo e sui gesti che compongono la percezione sonora. A seguire, la sound artist Rie Nakajima e David Toop portano in scena i risultati della loro collaborazione artistica che esplora – e mette in crisi – i confini fra suono e spazio, tempo e natura, ricreando imprevedibili scenari sonori e visivi. Galleria Frittelli, via Val di Marina 15, Firenze (www.frittelliarte.it ), ore 21:00 [foto © Simone Petracchi] | Ingresso concerto € 5,00
informazione pubblicitaria
Per i suoi 18 anni, il Florence Korea Film Fest torna protagonista proponendo oltre 60 titoli che raccontano la Corea di ieri e di oggi con un cinema che grazie anche al trionfo agli Oscar del film “Parasite” di Bong Joon-ho, ospite del festival già nel 2011, ha sfondato tutte le barriere linguistiche e narrative - si è imposto sempre di più nel mercato a livello internazionale. È per questo che l’inaugurazione del festival sarà affidata alla prima europea di “Black money” una storia vera di criminalità finanziaria, che segna il ritorno del regista Chung Ji-young, che per l’occasione sarà presente in sala. La serata di chiusura è dedicata alla prima italiana di “Bring me home”, esordio cinematografico di Kim Seung-woo, che sarà ospite in sala. Tra gli eventi collaterali è in programma Korean Film Night, il party con musiche K-Pop e il concerto presso MAD Murate Art District di Mowg, compositore di colonne sonore cinematografiche.
ACCADDE a MARZO di Riccardo Morandi e Virginia Landi
9 MARZO 1959 - DEBUTTA LA BAMBOLA BARBIE Che tu sia uomo o donna non importa: l’hai desiderata, poi l’hai odiata e anche un po’ invidiata. “Ma guarda tu questa biondina di una Barbie, starebbe benissimo accanto al mio Action Man nella sua nuova missione segreta” e ancora “Ma parlano solo di lei? Esistono un sacco di altri bei giochi”, “Ma che capelli stupendi, forse un tantino elettrici. Uh, ma guarda! Ha appena parcheggiato il suo maggiolino Volkswagen rosso sulle mie pantofole. Che tipa tosta”. Ebbene sì, il 9 marzo di questo anno Barbie compie gli anni e scommetto che stai rivalutando il magnetismo del segno dei pesci. Dal 9 marzo 1959, giorno del suo debutto, sono passati 61 anni per la nostra Barbara Stefania Roberts e no, non fingere che questa notizia non abbia generato in te nuovi sentimenti contrastanti.
26 MARZO 1923 - “MILANO LAGHI” - PRIMA AUTOSTRADA DEL MONDO Essere i primi nel mondo non sempre viene ricordato. Lo sappiamo bene quando guardando una partita di un mondiale di calcio magari ci viene meno sapere chi è la prima nazionale ad averlo vinto, nella fattispecie l’Uruguay. Che non è il Brasile, non è l’Italia e non è manco l’Inghilterra, ma è l’Uruguay, un pezzettino di Sudamerica, che per primo ha alzato la coppa del mondo. Sono primati. E uno di questi ce lo abbiamo in casa. Nella nostra casa, dove polemizziamo 25 ore al giorno sui costi delle infrastrutture, dove le code ci sembrano insormontabili (vi farei guidare 7 minuti a Los Angeles, tipo), dove ci sentiamo sempre e comunque ultimi. Ebbene stavolta Lungarno ve lo dice: la prima autostrada del mondo, la prima idea di dedicare un tracciato alle auto è italiana. E nasce il 16 marzo 1923, dalla mente dell’ingegnere Piero Pulicelli, che il 26 marzo 1923 tenne a battesimo la prima rotta fatta solo per i veicoli a motore. Quando ci passerete, prossimamente, e magari sarete in coda, pensateci. Non cambia nulla, ma giusto per.
14 MARZO - GIORNATA DEL PI GRECO Il 14 marzo è il Pi Greco Day, il giorno dedicato alla celebre costante matematica che definisce il rapporto tra la lunghezza di una qualsiasi circonferenza e il suo diametro. Ma perché la scelta di questa data abbia un senso immediato anche per noi europei, è necessario leggerla all’americana. Secondo il sistema anglosassone infatti, le date vengono scritte seguendo la sequenza mese, giorno, anno. Il 14 marzo diverrà perciò il 3/14, raffigurando il numero “3,14”, l'approssimazione ai centesimi di Pi Greco. Lo scoop? Con il 2020 il 14 marzo verrà proclamato anche Giornata Internazionale della Matematica (IDM). Nell’augurare un buon Pi Day a tutti, ricordiamo il tocco glamour di osservare il brindisi alle ore 15.00: l’approssimazione di 3,14 è proprio 3,1415. La matematica si sa, non è un’opinione.
10 MARZO 1975 - NASCE RADIO MILANO INTERNATIONAL Il 10 marzo 1975 nacque a Milano la prima radio libera italiana. I fondatori, i fratelli Borra e i fratelli Cozzi, tutti ventenni, la chiamarono Radio Milano International perché si ispiravano alle prime radio libere straniere, che già esistevano e trasmettevano pioniere anche da navi stazionanti in acque internazionali come Radio Caroline in Inghilterra, in barba alle leggi nazionali. Radio Milano International era una radio pirata, che trasmetteva inizialmente in casa, con le voci e i dischi di questi ragazzi. Crebbero poi rapidamente i collaboratori e gli speaker (vedi un giovane Claudio Cecchetto) e crebbe la fama di questa emittente inizialmente di quartiere ma poi cittadina: molte furono le irruzioni della Polizia Postale, al punto che a una certa la radio si trovò a trasmettere, per non farsi intercettare, da un’auto itinerante per Milano. Ci teniamo a sottolineare che il primo brano trasmesso da una radio libera italiana fu “I’m free” degli Who. Che questo rimanga agli atti. Evviva Radio Milano International, evviva le radio libere.
1 MARZO 1983 - PRESENTAZIONE PRIMO SWATCH “Beni di acquisto emozionali”. Così furono definiti gli orologi Swatch, ovvero quei pezzi di plastica che per primi furono l’emblema della generazione rampante degli anni Ottanta. Perfetti, semplici, il reale connubio fra tradizione svizzera e design. Tutti ne abbiamo avuto uno, come sicuramente tutti abbiamo avuto al polso un Casio, o un qualsiasi orologio a cristalli liquidi. Proprio da questo nasce l’idea dello Swatch: un prodotto svizzero ma a basso costo, con lancette e un design proprio, che abbinasse la tradizione della terra di Guglielmo Tell alle moderne esigenze del manager in carriera. Impossibile non celebrare il primo giorno di questo mese con l’avvento di segnatempo da polso più volte replicati (e ricordiamo i mitici Watch venduti nelle tv private). Impossibile non pensare che realmente, come in svariate situazioni, il design arrivi a tutti noi: vuoi in un portafoglio, in un accendino, in una penna o in un orologio. Il mondo, il 1 marzo 1983 salvò gli svizzeri nello spareggio salvezza contro il Giappone. Fact.
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Informazione pubblicitaria
1869 – – 2020 – COLLANA POPOLO TAINO.
150_ANNI_DEL MUSEO DI_ANTROPOLOGIA E_ETNOLOGIA contri ravvicinati con le collezioni”. Di volta in volta ad un gruppo di visitatori verrà presentato un oggetto “misterioso” fra quelli esposti: partirà così un viaggio alla scoperta del significato e della storia del reperto, in dialogo con il pubblico, sollecitato ad esprimere le proprie impressioni. Appuntamenti, con le curatrici Francesca Bigoni (21 marzo), Gloria Roselli (18 aprile) e Giulia Dionisio (23 maggio), tutti alle ore 15. Il biglietto d’ingresso (3 euro) comprende la visita all’intero Museo. Ma il calendario prevede anche incontri ad accesso libero. “Grandi donne dell’800” - in programma il 13 maggio, alle ore 17 - con un focus sulla figura della madre del fondatore del Museo, Laura Solera Mantegnazza. “La ricerca antropologica 150 anni dopo” è un approfondimento a cura di Martina Lari (22 maggio, ore 9:30), mentre l’incontro con Dacia Maraini sulle sue memorie d’infanzia in Giappone con il padre, il grande esploratore Fosco Maraini, è previsto l’11 giugno alle ore 17. E non manca un momento musicale: giovedì 16 luglio (ore 20.30) musiche e danza della cultura Ewe del Ghana con lo spettacolo “Talking drums – i linguaggi dei tamburi parlanti”, curato da James Demby con i musicisti del Conservatorio Cherubini. Il programma riprenderà poi a settembre. Tutte le info su www.msn.unifi.it
/.150¬
Una realtà culturale unica, la più antica in Italia nel suo genere, un giro del mondo e dei suoi popoli in venti sale: il Museo di Antropologia e Etnologia dell’Università di Firenze prosegue con i festeggiamenti dei 150 anni, iniziati a novembre scorso. Nacque nel 1869 grazie a Paolo Mantegazza, figura poliedrica di antropologo, medico, politico, sostenitore delle teorie darwiniane sull’evoluzione degli esseri viventi e dello studio dell’uomo in rapporto con l’ambiente: nello stesso anno Mantegazza fu chiamato a ricoprire la prima cattedra universitaria italiana di Antropologia presso l’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, l’antenato dell’Ateneo fiorentino. Il nucleo originale del Museo risale alle raccolte medicee e a quelle del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana ma le collezioni col tempo si sono arricchite grazie ai viaggi di esplorazione e alle spedizioni intraprese dal Sedicesimo secolo in poi, come – ad esempio quella di James Cook nel Pacifico, quella Carlo Piaggia nell’Alto Nilo, i viaggi di Odoardo Beccari in Nuova Guinea e quelli di Elio Modigliani in Indonesia. Fra le acquisizioni più recenti quelle derivanti dalle spedizioni del Ventesimo secolo di Fosco Maraini in Giappone e di Paolo Graziosi in Pakistan. Il Museo conserva 30.000 manufatti etnografici, raccolti nell’arco di cinque secoli e provenienti dai cinque continenti, oltre a 7.000 reperti antropologici che vanno dalla preistoria all’epoca moderna, 40.000 stampe fotografiche e 7.000 negativi, 800 calchi anatomici in gesso, 80 strumenti scientifici e un ricco archivio di lettere, documenti e manoscritti. Programma ricco di eventi per questa ricorrenza, tutti nella sede di Palazzo Nonfinito, in via del Proconsolo, 12. Si parte col ciclo “Museo condiviso: in-
30.000 manufatti etnografici 7.000 reperti antropologici 40.000 stampe fotografiche 7.000 negativi 800 calchi anatomici 80 strumenti scientifici
I palcoscenici �i marzo
di Tommaso Chimenti
L’
I primitivi e le mine vaganti: un marzo loco
onda lunga del teatro di buona qualità sulle rive dell'Arno non cessa, anzi si moltiplica. C'è l'imbarazzo della scelta per noi amanti appassionati-addicted della scena e del palcoscenico. Cominciamo da Rifredi, quartiere rimesso a nuovo e che, dopo l'avvento della tramvia, non si può più considerare periferico. Al Teatro di Mordini & Savelli tre gli appuntamenti che segnaliamo: “I Promessi Sposi” (6-7 marzo) con un giovane e fresco cast che la regia di Angelo Savelli e Ciro Masella ha plasmato cercando nuove soluzioni contemporanee alle pagine di Manzoni. A seguire “The Primitals” con il gruppo spagnolo degli Yllana (1215 marzo) sempre eccezionali, eversivi, eccessivi, sopra le righe e che stavolta si immergono nelle vicissitudini di un gruppo di uomini di Neanderthal con la loro solita dose di verve, humour e slancio creativo. Infine eccoci al “Principio di Archimede” (dal 19 marzo al 5 aprile) di Josep Mirò che ci mette davanti alle nostre paure, ai dubbi sull'altro in questa nostra realtà che è sempre in divenire, multiforme e che non riu-
sciamo a gestire; un caso di vera o presunta pedofilia dove sarà proprio il pubblico, in cuor suo, a dover giudicare dove stia la verità dei fatti. Grande impegno per il Teatro Verdi che propone una sequenza infinita di titoli, soprattutto musicali. Sul versante teatro andremo a sbirciare “Lopez e Solenghi show” (12 marzo) con i due mattatori del Trio (la scomparsa Marchesini è sempre nei nostri pensieri) e “Se devi dire una bugia dilla grossa” (13-15 marzo) con Antonio Catania per la regia di Garinei: sotterfugi, corna, scambi di persona, il classico che sempre funziona. Per chiudere due pellicole di spessore che passano al palco per il Teatro della Pergola: prima con l'evergreen “Fronte del porto” (3-8 marzo) di Alessandro Gassmann da Elia Kazan trasportato nella Napoli a cavallo tra i '70 e gli '80 tra legalità e crimine, poi con “Mine vaganti” di Ozpetek (dal 31 marzo al 5 aprile) con le sue atmosfere taglienti e quel mondo traslucido tra impegno civile e leggerezza. Da non perdere infine “The Opera Locos” (26-29 marzo), sempre a cura degli Yllana, al Teatro Niccolini fiorentino, che mettono in scena cinque cantanti lirici famosissimi ognuno con il proprio ego debordante: saranno scintille, urli altro che acuti, screzi da “Rumori fuori scena”, liti, strepiti e stecche.
2019 20 musiche di Lutoslawsky, Beethoven, Sibelius
musiche di Stravinskij, Terranova, Beethoven
Francesca DEGO
Valentina PELEGGI
violino
26 MARZO
Dalia STASEVSKA direttore
direttore
01 APRILE
Marco ORTOLANI clarinetto
inizio Concerti ore 21.00
1980 | 2020
orchestradellatoscana.it
Biglietteria via Ghibellina, 97 - Firenze 055 212320 da lun a sab - 10/13 e 16/19
ODONOMASTICA
PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti
di Daniele Pasquini
Enrico Forlanini
E
nrico Forlanini, figlio del medico Francesco e fratello minore del pluricandidato al nobel Carlo, ha oggi fama in Firenze per aver dato il nome alla via che costeggia il Polo Universitario di Novoli: uno dei luoghi più brutti che potrà capitarvi di frequentare in vita. Alla sequenza di plessi nominati D4-D5-D6 che ricordano i blocchi di uno stabilimento industriale un esamificio, per la precisione - fa da contraltare il luminoso ricordo del più eccentrico membro della stirpe Forlanini. Alla medicina, specialità di famiglia, il giovane Enrico (1848-1930) preferì infatti il sogno del volo: ufficiale militare, è ricordato come inventore dell’aliscafo e come innovatore nel campo dei dirigibili e degli elicotteri. Sicché mentre si scende dal bus 23 o alla più recente fermata tramviaria “San Donato - Università”, mentre si guarda la pubblicità al multisala, ci si aggira nella coop-in-stile-newyorchese, ci si affanna in copisteria o si varcano i nobili tornelli della biblioteca (D10), si rammenti di tanto in tanto il giovane uomo che dona il nome alla via lì di fianco: poco più che ventenne progettava elicotteri a rotori paralleli, per dare poi alla luce il primo idroplano della storia e contribuire in modo imperituro alla realizzazione di quei mastodontici mammuth del cielo che furono i dirigibili. I più romantici spalancheranno forse il giovane cuore e volgeranno lo sguardo al cielo, ma non biasimeremo certo i disincantati che si faranno riportare alla tristezza del grigio - seppur rivalutato - quartiere di Novoli.
[odonomàstica s. f. Disciplina che ha per oggetto lo studio dei nomi delle strade] 24
illustrazione di Marcho
Roberto Venturi
N
on lo vedrete più con la t-shirt "Liberale Gobetti" per le strade di Firenze. A fermare macchine in mezzo di strada facendo a volte il pugno chiuso, altre il saluto nazista, altre ancora inneggiando all'Arcigay. Non lo sentirete più a Controradio prendere in giro il Renzi. Non lo troverete più alla Rari Nantes a passeggiare in piscina per combattere le "vene vanitose". Il cuore di Roberto Venturi ha smesso di battere poco prima di Natale. Lo avevo conosciuto grazie a chi gli era profondamente amico, Giovanni De Gara, che lo ospitava spesso nel suo studio in San Niccolò. Insieme a loro si poteva cazzeggiare interi pomeriggi, andare a mangiare a un'osteria che non c'è più, i Cent'ori e ascoltare le storie a raffica di Roberto. Roberto era pittore, regista (in tal caso col nome di Roberto Argento), liberale (fu anche candidato al Consiglio Comunale di Firenze), rivoluzionario, grande amante di Cuba, dove fu arrestato negli anni '80 durante una gita aziendale. Era l'ultimo giorno di quella gita e Roberto aveva finito i soldi, così andò a cena al ristorante e quando gli presentarono il conto lui gli cantò gli immortali versi dei Righeira "no tengo dinero oh oh". Ricordava i giorni che seguirono in quel carcere cubano come i più belli della sua vita. Lo portavano a fare il bagno tutti i giorni e gli fecero affrescare un'intera parete del carcere. Poi arrivò il suo adorato fratello a prenderlo e riportarlo in Italia. Mi piacerebbe un giorno andare a Cuba, trovarla come la trovò lui, andare a fare il bagno a Cayo Largo, uscire e sedermi sulla spiaggia ad aspettare il secondino che lo accompagna.
L’anno �el parassita di Caterina Liverani
L
up&down
a Corea del Sud: è da lì che viene il film dell’anno Parasite. Una piccola penisola dove si realizzano bellissimi film: Burning, The Handmaiden e Parasite sono gli ultimi ad essere arrivati da noi, ma solo quest’ultimo ha raggiunto una consacrazione planetaria. Alcuni studiosi di cinema asiatico hanno condiviso le loro considerazioni. Per Elisa Biagiarelli (Pepperminds Blog) la ragione di questo successo sta nella diversità: “La capacità di unire locale e universale di Bong Joon Ho è la forza di Parasite; essendo permeato di cultura coreana il film dà allo spettatore la piacevole scoperta del nuovo, insieme alla possibilità di riflettere su se stesso ovunque egli sia… Ogni individuo,
ogni città e ogni nazione ha i suoi parassiti da combattere”. Opinione condivisa anche da Veronica Croce (Mugunghwa Dream): “Bong Joon Ho, pur mantenendo il suo stile unico, ha creato un’opera universale. Non c’è stato bisogno di nessuna trovata di marketing per conquistare il pubblico perché il film parla da solo, è riuscito nell’impresa di far superare il pregiudizio del ‘film coreano’ facendo abbassare le difese anche ai più scettici”. Per un’analisi sulla cinematografia più recente di Bong Joon-Ho interviene Michele Senesi fondatore di AsianFeast.org: “Facendo tesoro dell'esperienza acquisita elargendo il taglio internazionale di Snowpiercer, e dalla globalizzazione cinefila di imposizione Netflix di Okja, Bong
Joon-Ho smussa gli angoli della propria poetica restituendola invariata nei temi negli e umori ma ‘igienizzata’ nelle forme. Continua a proporre il tema della lotta di classe che sottende tutto il suo cinema, ma lo allontana dalla Corea rurale o da quella degli anni '80. Lo fa restituendo un contesto scenografico anonimo e ideale, ricostruendolo interamente in studio e donandogli una sorta di asettica universalità lontana, almeno in parte, dai suoi esordi”.
Bong Joon Ho ha creato un'opera universale
Per rivedere Parasite e scoprire tutta la potenza del cinema coreano dal 19 al 27 marzo Firenze ospiterà, a La Compagnia, la 18esima edizione del FLORENCE KOREA FILM FEST. www.koreafilmfest.com
L’orizzonte di gloria
Il viale del tramonto
YOU, PRIMA STAGIONE Noi, che piantoniamo la nostra crush sui social studiandone le abitudini, gli amici, gli interessi e gli stati d’animo come se ne andasse delle nostre vite. Noi, che abbiamo sofferto vedendo l’amato con la persona sbagliata. Noi, che nei primi approcci sembravamo (e siamo stati effettivamente) un po’ maldestri e casinisti. Ebbene, noi, avevamo trovato il nostro (anti)eroe: Joe Golderg. Stalker, manipolatore, feticista, ladro, scassinatore, hacker e pure assassino. Non è facile ammetterlo, ma abbiamo schifosamente tifato per lui fin dal primo momento.
YOU, SECONDA STAGIONE Avevamo lasciato Joe in una New York City che si faceva più cupa e intrigante a ogni puntata per ritrovarlo in una asettica Los Angeles illuminata dal sole e in mezzo a fighetti hippie e aspiranti star del cinema. Dove è la tensione che aveva accompagnato tutta la fase della sofferta conquista di Beck? Nella seconda stagione You perde tutto il suo mordente e, come se non bastasse, ci presenta due personaggi tra i più stereotipati e fastidiosi che mente di autore televisivo abbia partorito: gli insopportabili fratelli Love e Forty Quinn. 25
Minimalismo e sostenibilità
Cosa hanno in comune? di Marianna Piccini
V
iviamo in una società che ci incita al consumismo, un fenomeno che consiste nell’acquisto indiscriminato di beni di consumo. Comprare oggetti è all’ordine del giorno e siamo sempre circondati, anche inconsciamente, da pubblicità e spot che ci invogliano ad acquistare i prodotti che promuovono, magari promettendoci una vita più felice. Proprio perché oggigiorno comprare è diventato così facile e meno costoso ci dimentichiamo che ogni oggetto che ci circonda ha un valore e soprattutto un impatto ambientale. Le industrie sono tra le principali cause del riscaldamento globale perché rilasciano sostanze nocive e sfruttano enormi quantità di risorse. Tutto questo non solo in fase di produzione, ma anche in quella di trasporto e soprattutto di smaltimento. Con tutti i prodotti “usa e getta” cui siamo ormai abituati stiamo letteralmente prosciugando il pianeta dalle sue risorse, lasciando al loro posto solo un cumulo di
rifiuti difficilmente riciclabili. Ecco perché vivere una vita più “minimalista”, ovvero libera da tutto quello che è in eccesso e di cui non abbiamo bisogno quotidianamente, implica automaticamente una riduzione di rifiuti, un minor impatto ambientale e quindi uno stile di vita più sostenibile per la Terra. Secondo alcuni studi i nostri consumi contribuiscono al 60% dei gas responsabili dell’effetto serra. Attenzione però, vivere in modo minimalista non vuol dire per forza distaccarsi da tutto, fino a far entrare i propri possedimenti in uno zaino; l’importante è essere consapevoli dei propri consumi, chiedersi prima di comprare qualcosa se ci serve davvero, e magari preferire prodotti artigianali o di piccole imprese in modo da aiutare lo sviluppo delle realtà locali. Tenendo conto che le produzioni artigianali sono spesso sinonimo di miglior qualità e che si distaccano dalle mode passeggere, anche se probabilmente più costosi, i vostri acquisti dureranno molto di più e magari potranno essere tramandati ai vostri figli e persino a vostri nipoti!
IL FINTOCOLTO NOIR: ORTI ORICELLARI TRA OMICIDI E OCCULTO di Walter Tripi
S
iete tra coloro che guardano film horror con la mano ben piantata sugli occhi, concedendovi solo fettine di strage per evitare un'intera notte a combattere con i fari delle auto che proiettano potenziali ectoplasmi sulle pareti di camera? Beh, c'è un giardino di Firenze che potrebbe dare qualche soddisfazione al vostro masochismo. Parliamo degli Orti Oricellari, a due passi da Santa Maria Novella, giardino di ritrovo per l'Accademia Platonica voluto dalla sorella maggiore di Lorenzo il Magnifico e dal marito Bernardo dei Rucellai, famiglia peraltro arricchitasi grazie ai tessuti di colore tipicamente rosso sangue. E così abbiamo aggiunto pure un po' di splatter. Solo a fine '500, però, questo luogo divenne una sorta di Sleepy Hollow del giglio: grazie al granduca alchimista Francesco I de' Medici e alla compagna Bianca Cappello, zampillarono le celebrazioni negromantiche. Il climax della fifa si ebbe però quando, a metà '600, i possedimenti passarono al Cardinale Giovan Carlo de'Medici, che non disdegnava vizi e studi tesi tra scienza, arte e occulto. Il Cardinale – ottimo titolo per un Gothic – vide bene di trasferire le proprie passioni in una nuova conformazione degli Orti, la cui estetica cominciò a rifarsi ai percorsi iniziatici e richiamare costantemente l'alchimia. Tra i quattro elementi, l'acqua la faceva da padrona e perfino Polifemo, nella sua gigantesca statua ancora visibile, è raffigurato mentre beve da un otre. Buona la scenografia, Giovan. Ciliegina sull'angoscia, però, non può che essere un omicidio: quello perpetrato proprio dal Cardinale ai danni di un rivale in amore, che dopo essersi lasciato troppo coccolare da vino e cibo, venne lasciato annegare nel profondo stagno che circondava il luogo dei banchetti. Ora, nonostante gli sforzi per gonfiare gli aspetti più macabri di questa storia, probabilmente non sono comunque riuscito a farvela leggere a fettine. In ogni caso, questa sera, al rientro a casa, io un'occhiata a specchi e soffitte la darei.
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LIBRI E LIBELLULE
I MESTIERI DEL LIBRO BESTIARIO EDITORIALE
di Beatrice Tomasi
F
Una romantica a Firenze
di Carlo Benedetti
irenze è da sempre stata al centro del mio più classico odi et amo esistenziale: è forse la città che mi ha più scatenato panico, angoscia, terrore, voglia immediata di fuggire, e allo stesso tempo irrinunciabile attrazione fatale. Difficile manifestare tutto ciò, perché insomma, il capoluogo, la città di Dante, proprio io che sono la Bea e che all’estero per dire il mio nome aggiungo sempre “like Dante’s girlfriend”. A Firenze ci venivo in gita ai tempi della scuola, e poi praticamente per un unico motivo: svaligiare la Feltrinelli – nella Conca da dove provengo di librerie ammodo ce ne sono ben poche. E sono stati proprio i libri che poi mi hanno fatto superare il turbamento scatenato dalla giungla urbana. È iniziata una vera e propria rivoluzione galileiana, nonché una gara con me stessa che mi ha portata sempre più a mettere da parte la paura, per fare posto alla meraviglia: frequentare presentazioni, festival, persone che si impegnano nel concreto per creare bellezza. Sono una bestiolina curiosa e piena di fastidioso entusiasmo, d’altra parte, e adesso non riesco più a farne a meno. Di farlo da sola, però, mi sono un po’ stancata: ho voglia di creare, con e per voi, una mappetta delle realtà fiorentine che ruotano intorno al libro. Eventi, festival, gruppi di lettura, associazioni, librerie, case editrici, biblioteche, mercatini dell’usato… senza tralasciare, talvolta, di perdermi ad ammirare una città che scoppia di cose belle: ogni tanto si nasconde perché forse stanca di essere guardata, ma io, che ho imparato ad amarla tardi, mi voglio mettere in pari. Venite con me a fingervi flâneurs? Il mio zainetto e le puntine sono già pronti.
L’
Il book blogger
estinzione di massa dei mestieri del libro non deve nascondere il fatto che, al margine dell’ecatombe, ne nascano continuamente di nuovi, come gattini ancora ciechi sul Titanic. Il book blogger, figura ibrida, a metà fra mestiere e passione, utilizza i social per parlare di parole stampate e, già così, si capisce la tendenza romantico-donchisciottesca. Adorati dalle case editrici (spostano più vendite dei giornali), i book blogger hanno delle caratteristiche che li rendono insieme temibili e adorabili. Quasi tutti apprezzano davvero i libri: anche i più cinici hanno almeno un residuo d’amore per romanzi e storie, sorprendentemente. A differenza dei critici, però, dicono la verità. Se un libro è brutto, dicono che è brutto, abitudine scandalosa per il mondo editoriale. Per loro natura, soccombono al fomo (fear of missing out) che li porta a stracciarsi le vesti se si accorgono di aver mancato una presentazione, un firmacopie, l’uscita di un autore amato. La bestia digitale non fa sconti: se non ci sei ora, ora e anche ora, non esisti. Il tempismo, insomma, è tutto. Capita di vederli preda di una malinconia senza nome mentre si aggirano fuori da librerie ormai chiuse, instagrammando vetrine spente con filtri glow ed estetica vaporwave. Ti viene voglia di abbracciarli e portarli a casa, ma attenzione: spesso una casa ce l’hanno già. Dove puoi trovarlo in città? Olschki (www.olschki.it) dal 1886 è punto di riferimento per la cultura specialistica a Firenze e molto oltre. Chissà se un book blogger saprebbe presentare in due minuti il loro “Corpus dei papiri filosofici greci e latini”? Sfida?
PE�GOLA GRAND TOU�
SOSPESI TRA PERSONAGGI, STORIE, ANEDDOTI E CURIOSITÀ _ VISITA GUIDATA SOPRA E SOTTO IL PALCOSCENICO DI UNO DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI DEL MONDO OGNI MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ E VENERDÌ, ORE 10 E ORE 12. 55’ ITA/ING BIGLIETTI IN VENDITA FINO A 5 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DEL TOUR INTERO € 8,00 / RIDOTTO € 5,00
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F R AST U O N I di Gabriele Giustini
IRREVERSIBLE ENTANGLEMENTS “Who Sent You?” International Anthem
GIL SCOTT-HERON “We’re New Again: A Reimagining by Makaya McCraven”
ALGIERS “There Is No Year”
L’eredità musicale e poetica lasciata da Gil Scott-Heron è preziosa e, “I Am New Here”, il suo ultimo lavoro realizzato nel 2010 un anno prima della sua scomparsa, ne è un’importante testimonianza. Poeta e musicista straordinario, campionato da un’infinità di artisti, Heron, è considerato uno dei nomi più importanti in ambito Hip-Hop. Quel suo ultimo disco, bellissimo, è stato poi remixato nel 2011 da Jamie XX con “We’re New Here”. Ora, a distanza di dieci anni dall’uscita originaria di “I Am New Here”, è Makaya McCraven, batterista e compositore di Chicago già nel giro International Anthem (vedi recensione qui di fianco), a fare un’operazione ancor più bella, ovvero reinventare in chiave jazz-fumosa e soul – e quindi più vicina allo spirito del musicista statunitense, anch’egli nato a Chicago – quel disco straordinario. Makaya è aiutato da una serie di musicisti suoi concittadini, il bassista Junius Paul, il vibrafonista Joel Ross, il chitarrista Jeff Parker (Tortoise), il tastierista Greg Spero oltre a Ben Lamar Gay e Brandee Younger. Il risultato è tutto in “We’re New Again: A Reimagining by Makaya McCraven”, dove la forza evocativa di Heron vive magicamente di nuova linfa grazie all’estro e all’amore di McCraven. Momento migliore del disco ed estasi assoluta, la rivisitazione di ‘I’ll Take Care of You’, che già era super e che qui diventa super al quadrato.
Non credo sia il termine più tecnico da usare in sede di recensione, ma forse ganzo è il più adatto a descrivere l’ultimo album – così come i precedenti – degli Algiers, band nata ad Atlanta in Georgia, ma concretizzatasi poi a Londra qualche mese dopo. Un po’ come esser residenti da una parte e avere il domicilio dall’altra, anche se essere stranieri a Londra, oggi, forse non è una gran mossa. Ganzo verrebbe da associarlo anche ai Bloc Party, e non è un caso che l’ex-batterista della band inglese, Matt Tong, abbia poi trovato casa proprio negli Algiers. Prodotto da Randall Dunn (Sunn O)))) e Ben Greenberg (Zs, The Men), “There Is No Year” è il terzo tassello della discografia della band, preceduto dall’eponimo ed eccezionale debutto del 2015 e da “The Underside of Power” di due anni dopo. Questo nuovo disco solidifica il suono dei suoi predecessori aumentandone il pathos e l’adrenalina, così come viene messo subito in chiaro con la canzone che dà il titolo all’album e che ne è anche l’apertura. L’album poi si sviluppa attraverso l’anima soul e modern-gospel della band, in cui si annida l’ormai tipico fervore post-punk con nuove soluzioni, in qualche modo, pop. Brani ganzi del disco, oltre alla già citata title-track, ‘Dispossesion’, ‘Unoccupied’ e ‘Nothing Bloomed’, eccezionale momento epico su uno sfondo Carpenteriano.
Matador Records
XL
Ho notato che con l’avanzare dell’età, può capitare che anche i propri ascolti musicali vadano ad allinearsi alla data scritta sulla carta d’identità. Nel mio immaginario malato, uno dei generi musicali non proprio da vecchi, ma neanche da teen, è il jazz. E se jazz deve essere, bene che sia contaminato. In quest’ottica, al momento, una delle etichette che meglio di altre incarna questa polluzione, è senza alcun dubbio International Anthem, etichetta di Chicago che non sta sbagliando un’uscita. Non esce da questo modus operandi neanche “Who Sent You?”, nuovo album degli IRREVERSIBLE ENTANGLEMENTS, collettivo free-jazz attivo tra Philadelphia, Washington e New York. Nati nel 2015 per esibirsi all’evento Musicians Against Police Brutality organizzato dopo l'uccisione di Akai Gurley da parte della polizia di New York, gli IRREVERSIBLE ENTANGLEMENTS hanno poi esordito discograficamente un paio di anni dopo con un album omonimo e con alle spalle la nomea di super band dal vivo. Con un pedigree del genere, il nuovo album è esattamente ciò che è lecito aspettarsi: 44 minuti registrati in una sessione unica a Philadelphia, approccio punk-rock, suoni tra free-jazz e post-rock in cui il poeta MC Camae Ayewa (aka Moor Mother) intreccia narrazioni afrocentriche, lotta al capitalismo e i mondi invisibili del lavoro. Disco fantastico.
FRASTUONI SU SPOTIFY
Da questo mese trovate la playlist di Frastuoni su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. Scansiona il QR Code per accedere direttamente o segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it 28
DuemilaEventi
Brunori Sas di Tazio Andrei
S
abato 21 marzo 2020 si terrà il concerto di Brunori Sas a Firenze presso il Nelson Mandela Forum. Dario Brunori è un cantautore italiano dal nome d’arte curioso (proviene dalla ditta di materiali edili della famiglia) che si è affacciato… bla bla bla. Sì, lo conosciamo tutti. Visto decine e decine di volte nei locali dei nostri quartieri pancia, in modo continuo e capillare. Si può dire che si è sempre reso reperibile sul territorio, accessibile quasi al “dettaglio”, come nelle migliori strategie di Field & Trade Marketing. Come dicono quel-
li bravi. Ma ultimamente, pur continuando a musicare parole di qualità cantautoriale e dalla scrittura articolata, ha deciso di intraprendere una nuova forma di comunicazione (e promozione) passando così alla mitica comunicazione social. Dunque marketing in rete. E anche questa volta, è stato bravissimo. Nasce così “L’insostenibile esigenza dei social”, corto di Brunori girato insieme all’attrice Michela Giraud sull’invadenza di Facebook e cugini nel nostro quotidiano; la tanta energia e attenzione che dedichiamo a calibrare bene il nostro online-ego. Sei simpatici minuti di meta-social, dove Brunori è accusato (cioè si accusa) di essere “vecchio ed insensibile” a tutto il nuovo modo di
BAR SPORT di Riccardo Morandi
È
proprio arrivata la primavera. E ci svegliamo anche se non siamo solo bambine, come il grande Narciso Parigi (e non solo) ci ha cantato per tanti anni, ma siamo anche bambini. Ok, ci sono gli otti marzi, la schiacciata e i cenci sono già digeriti, qualcuno inizia ad andare al mare nei fine settimana, ma Firenze è pregna di appuntamenti sportivi. La bella stagione si avvicina, come detto, e iniziamo guardando l’acqua. Se siete stati davanti alla tv durante le finali e le vittorie del “Settebello” italiano, ovvero dei pallanuotisti azzurri, o se siete dei fan di “Palombella Rossa”, ricordatevi che il 7 marzo la gloriosa Rari Nantes gioca contro i bianchi della Sport Management di Busto Arsizio a Bellariva per il campionato nazionale maschile di serie A1. Bene che nella massima serie milita anche la Pro Recco, la squadra di pallanuoto più titolata del mondo, ovviamente
vivere sui social. Il video mostra un Brunori inadeguato alle nuove esigenze promozionali e inizia a prendere in giro con acuta autoironia tutti gli stereotipi del cantautore italiano di sinistra (dal maglioncino di lana da 400 euro alla piccola agenda monocolore per gli appunti). Un susseguirsi di luoghi comuni social-cognitivi con i quali, nel bene e nel male, tutti noi ci stiamo misurando da almeno un decennio; un crescendo che raggiunge il suo apice quando Brunori – oramai raggiunto lo status di eroe – nell’intento di terminare il suo upgrade, viene interrogato da Michela Giraud sul significato del simbolo #. “Hashtag?”. No, è un diesis.
prima in classifica, ma non è il caso di demordere, che il campionato forse qualcosa lo può dire ancora. Del resto il calcio è un po’ povero in questo mese. Gli uomini allenati da mister Iachini, l’uomo delle conferenze stampa alle 8.45, senza smartphone e col cappellino da baseball, li troveremo in due occasioni al Franchi: la prima nel maledetto “lunch match” delle 12.30 contro il Brescia, l’8 marzo, e la seconda in serale contro il Sassuolo. Incontri facili? No, vitali. E lo diciamo col comporto del pessimismo che contraddistingue i tifosi viola. Per le calciatrici viola solo un incontro in programma, quello del 21 marzo contro le ragazze de la Bari, e fate attenzione a chiamare la compagine pugliese biancorossa con la desinenza femminile. Chiudiamo questo focus con gli altri eventi sportivi: i Medicei rugby, che allo stadio Ridolfi incontreranno sia il Valorugby Emilia che la squadra dell’ HBS Colorno rispettivamente il 7 ed il 21 marzo e i ragazzi dei Guelfi che affronteranno i perugini Grifoni per la Regular Season di Football Americano il 14 in notturna presso il Guelfi Sport Center in Via del Perugino. L’hashtag è comunque #sport e #nonstareincasa.
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Città in Musica
tra indie rock ed elettronica di Giulia Focardi
L
a primavera bussa alle porte e noi la stiamo aspettando, programmando un mese musicale ricco di qualità e grandi autori. Febbraio è stato anche il mese del Festival di Sanremo e per non sentire troppo la mancanza del “festival più amato dagli italiani” avremo un marzo ricco di appuntamenti con artisti nazionali. Il 5 marzo iniziamo al Teatro Puccini per un concerto tanto atteso come quello di Nada con “È un momento difficile tesoro”, il tour che segna il ritorno della cantautrice di Gabbro nei teatri italiani per festeggiare un fertile momento della sua carriera e l'anno di concerti e successi raccolti dall'artista. Il 6 marzo invece abbiamo deciso di sdoppiarci con una
LAVIGNETTA
doppia possibilità dalle sonorità diversissime: per la rassegna Disconnect Code in Sala Vanni – la rassegna tra sperimentazione sonora e nuovi linguaggi visivi che investiga la centralità dei codici nella cultura tecnologica odierna – vi segnaliamo il concerto di Varg, al secolo Jonas Rönnberg, uno dei nomi più importanti dell'elettronica nordeuropea di avanguardia e di alta qualità. Varg e la sua musica hanno ormai una riconoscibilità più che affermata, il norvegese ha saputo forgiare un suo stile personale, una techno caratterizzata da beat ovattati, e talvolta acid, profondi e calibrati. Per l'occasione preparerà uno special set pensato e dedicato esclusivamente alla Sala Vanni. Contempora-
neamente alla Flog sarà la volta degli Africa Unite insieme a Architorti: quintetto e orchestra diventano l’occhio musicale che tesse le trame armoniche e melodiche di un live che vede la collaudata formazione “System Of a Sound” dialogare sul palco con gli Architorti, cioè Marco Robino al violoncello, Marco Benz Gentile, Efix Puleo e Federica Biribicchi ai violini e Marco Gentile alla viola. Altri concerti da salvare nella propria agenda: Theo Teardo il 17 marzo al Teatro Puccini, Brunori Sas il 21 marzo al Mandela Forum, Nicola Conte il 27 marzo al Teatro Giotto di Vicchio.
Un mese ricco di qualità e grandi autori
di Lafabbricadibraccia
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FIRENZE NO COST di Marco Tangocci e Davide Di Fabrizio
LE FAVOLOSE
2E½
Firenze NoCost è la guida (anti)turistica più pazza che ci sia e i suoi autori hanno mappato per anni fontanelle, vinai, scorciatoie, trattorie sconosciute; portano in giro storie, immagini, suoni di questa città. Per i lettori di Lungarno consigliano “le favolose due e mezzo”, divise per rione. www.nocost.guide
Santo Spirito
Nuove aperture
Odette, il paradiso della danza in S. Lorenzo di Raffaella Galamini
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on solo ristoranti e pizzerie per le nuove aperture di primavera. A Firenze da poche settimane c’è una novità nel quartiere di San Lorenzo e, udite udite, non riguarda il cibo. Si tratta dell’apertura di Odette, negozio specializzato in abbigliamento e oggetti dedicati al mondo della danza e del ballo in generale. Questo di Firenze è, a oggi, il negozio “più a Nord” d’Italia, visto che Odette è presente a Napoli, Portici, Pompei, Salerno e Roma. Il nome scelto per questa catena di negozi è tutt’altro che casuale: chi ama il balletto classico avrà subito ricollegato che Odette è la protagonista del Lago dei cigni. Il punto di forza del negozio di San Lorenzo, oltre al vasto assortimento di scarpe, body, tutù e accessori, è la presenza di una sbarra per effettuare la prova punte. Così il fitting delle scarpette è professionale sotto tutti i punti di vista. Il locale si trova in via Guelfa 88/R, (tel. 055 6149520) e diventerà di sicuro un punto di riferimento per tutti coloro che ruotano attorno al mondo del balletto.
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Per chi alle punte preferisce le puntarelle due nuove aperture a tema food. Lievito, in piazza Pitti 7/8R (055 4934035) è una pizzeria che non passa inosservata quanto meno per l’interior design accurato e di grande eleganza. Con una posizione così strategica e centrale, le pizze in menù rischiano di passare quasi in secondo piano: le proposte sono abbastanza tradizionali anche se non mancano alcune versioni gourmet. Casa Paloma Firenze si presenta con una frase del pittore Paul Gaugin: “cucinare suppone una testa leggera, uno spirito generoso e un cuore largo”. In verità a mettere la firma sull’apertura di questo ristorante-pizzeria in via del Ponte alle Riffe 4/R c’è un personaggio del calibro di Edoardo Boncinelli, già conosciuto e apprezzato per il lavoro svolto nei locali del gruppo Otel. Tra pizze gourmet e piatti della cucina toscana da Casa Paloma c’è anche uno spazio gastronomia.
Lievito e Casa Paloma per i fan della pizza
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MINIMARKET “GOOD LUCK” VIA SANT’AGOSTINO 4 LUN-DOM 9-1
Non sappiamo bene come, ma questo minimarket è diventato di colpo un cocktail bar proletario che, oltre alle classiche birre, fa spritz sui 4€ e altri cocktail intorno ai 5€. Probabilmente non hanno studiato da barman questi ragazzi, però non troverete prezzi più bassi in tutta la zona. Facilmente riconoscibile dal traffico di persone che arrivano, stazionano e vengono via, è stato eletto - senza alcuna autorevolezza - locale dell’anno dai frequentatori più assidui di Santo Spirito.
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COCKTAIL BAR “PINT OF VIEW” BORGO TEGOLAIO 17R / DOM-MER 18-00, GIO 18-1, VEN-SAB 18-2
Ogni giorno, dalle 18 alle 19.30, la vostra gioia potrebbe riassumersi in “birre artigianali a 4€, cocktail fatti a modino a 5€”. E non aspettatevi il solito Negroni: qui si viaggia tra gli agrumi del Giappone e i profumi dell’agave messicana, shakerando il tutto con stile italico. Dopo l’happy hour i prezzi diventano quelli di un cocktail bar di livello con birra a 6€ e cocktail a 8-9€. E se avete fame provate qualcosa dal food menu, che rispecchia perfettamente la filosofia del luogo.
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L’ULTIMO NUMERO CIVICO
PIAZZA DE’ PITTI 7
In piazza de’ Pitti una lapide riporta incisa una cifra: 1702. Ecco, quello è l’unico esempio superstite dell’antica numerazione civica, che funzionava non come ora, strada per strada, bensì semplicemente a salire: i numeri avevano inizio in centro per poi passare in Oltrarno col 1289 e ritornare verso Santa Croce a crescere oltre l’8000!
PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo
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Il Pane toscano
er chi non è nato a Firenze, esiste un momento preciso in cui questa città entra a far parte del tuo vivere: quando, in prima media, apri la Divina Commedia e capisci che 1) Tutti odiano tutti; 2) Le donne se la tirano fino alla morte; 3) Il pane è senza sale (sempre perché odiano tutti, Pisa edition).Dante immagina nell'oltretomba tutta ma tutta la gente che conosce e li sistema tutti a modo - come se tu mettessi a zappare quel tuo prof. di storia - senza dimenticare nessuno, men che mai il suo primo unico amore Beatrice, che rincorre per tutto questo enorme trip fino a trovarla in Paradiso, dove gli farà da guida. Fossi stata la moglie, ho sempre pensato gliel'avrei bruciata nel camino, motivo per cui provo stellare solidarietà per Gemma Donati, sposa-piano B che gli ha sfornato 3 figli (forse 4) e che in 14.233 versi manco nomina. Donna ombra che al Sommo Poeta ha fatto trovare il pane sulla tavola ogni giorno, che gli stirava braghe e berretti, che gli sistemava l'alloro in fronte per far sì che tutti i suoi ritratti fossero uguali, permettendogli di passare giornate intere a scrivere in cameretta inseguendo, almeno su carta, l'amor perduto, finché non sopraggiunse l’esilio, di cui si dice che la famiglia di Gemma sia stata complice (e te credo). Un esilio amaro e low carb si evince da "e tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui" (Paradiso, canto VXII) che, Dante, non avresti mai scritto se ti fossi fatto dare da Gemma un barattolino di lievito per professare l'arte del kneading sciocco in giro per il mondo.
A TUTTA BIRRA di Andrea Bertelli
“Märzen pazzerellen”
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n Germania, il reinheitsgebot o editto della purezza del 1516, tutt’ora esistente e applicato, sanciva il periodo di produzione della birra, che andava da settembre a marzo. Le Märzen, appunto rappresentavano proprio quelle ultime birre che venivano brassate prima della fine della stagione. Le date di inizio e fine del periodo brassicolo coincidevano con le festività di San Michele e San Giorgio, rappresentati come Santi “armati” a protezione della birra. Le temperature allora erano ben diverse da quelle di adesso, si stima fossero inferiori ai 15 gradi, consentendo così alla birra di fermentare al sicuro dalla minaccia dei batteri che sviluppano l’acido acetico. Il nome Märzen deriva da März (marzo in tedesco) e indica il mese in cui storicamente veniva prodotto questo stile di birra. Essendo una delle ultime birre della stagione, veniva brassata usando tutto l’orzo rimasto in cantina, normalmente caramellato a seguito della tostatura, ciò donava alla bevanda un colore dorato scuro, ambrato rossiccio. La grande quantità di malto utilizzata donava alla birra un tasso alcolico superiore che ne consentiva la conservazione per un periodo più lungo, tanto da poter essere consumata durante i festeggiamenti per il nuovo raccolto. Oggi questo stile si caratterizza per un complesso gusto maltato, che può includere un aspetto tostato. L'amaro da luppolo è moderato e il sapore va da basso a nullo. Il bilanciamento va verso il malto, senza risultare dolce. In questi casi, c’è poco da dire, una birra tira l’altra. Ein prosit! 33
OROSCOPO di Lavinia Ferrone illustrazioni di Francesca Arfilli
ARIETE Jean-Baptiste de Lamarck, che c’aveva una faccia che ve la raccomando, diceva: “L'uso continuo di un organo gradualmente rafforza, sviluppa e ingrandisce tale organo”. Di che organo parlasse nel caso specifico non è chiaro, ti direi il collo della giraffa ma insomma. Ti consiglio di ispirarti a questa frase.
BILANCIA Lo sapevi che gli spartani avevano escogitato la tecnica del mimetizzarsi per non dover andare a combattere ogni volta che a Leonida gli girava male? Avevano visto che vestirsi dello stesso colore delle piastrelle di casa faceva sembrare loro già partiti per la guerra. Ti consiglio di prendere spunto.
TORO Non è che gli uomini vedano meno colori delle donne, infatti se quello che per te è un senape per lui è giallo, quello che per te è un ocra per lui è giallo, quello che per te è un limone per lui è giallo, quello che per te è un comodino per lui è giallo è dovuto al fatto che hanno un vocabolario ridotto.
SCORPIONE Lo sapevi che il Gianduja è un elemento? Il Gianduja infatti è a base di gianduiotto, che per il principio del nulla si crea nulla si distrugge, è costituito esso stesso da Gianduja. Si giunge così alla conclusione che il Gianduja è un elemento della tavola periodica. No? Ci avrei giurato.
GEMELLI Gemelli siamesi, questo mese più appiccicosi del solito, ma non è che se uno va da una parte dovete seguirlo per forza, né voi né il vostro gemello. Cioè andate dove vi pare ma chi non vi è rimasto attaccato non è costretto a stare con voi h24. In sostanza, gemelli siamesi prendetevi i vostri spazi.
SAGITTARIO Ogni lasciata è persa, ma non si può dire che sia vero anche il contrario, nel senso che non è detto che ogni chiamata persa sia stata lasciata, così come che ogni lasciata si sia persa, ma che ogni lasciata sia in generale persa per strada perché lasciata lì sì, ora, non mi ricordo esattamente il punto.
CANCRO Einstein diceva che ci sono due modi per vivere la vita, uno è pensare che niente sia un miracolo, l’altro è pensare che tutto sia un miracolo. Questo mese te su che cosa punti? Calcola che “niente sia un miracolo” non la pagano alla SNAI. “Tutto sia un miracolo” è uscito lo scorso mese sulla ruota di Bari.
CAPRICORNO Uno studio condotto da un’università del Nebraska effettuato su cento pazienti tra maschi e femmine, ha dimostrato che chi riesce a toccarsi la punta del naso con la lingua è più intelligente, per non parlare di chi addirittura riesce a scaccolarsi. In Nebraska nessuno ci è riuscito. Te di dove sei?
LEONE Al gioco di “come ogni segno zodiacale cambierebbe una lampadina fulminata” alla voce Leone diceva che il soggetto avrebbe tenuto la lampadina ferma e la stanza avrebbe dovuto iniziare a girare. Sono passati più di quindici anni da quella osservazione e sembrerebbe essere rimasto tutto uguale. Faccio per dirlo.
ACQUARIO Gli esemplari femminili di alcuni tipi di libellule, quando sono inseguite dal maschio per l’accoppiamento, si fingono morte per non doversi sottoporre all’ennesimo, esasperante, rapporto sessuale dopo il quale devono fingersi pure soddisfatte, “È stato fantastico”. Ti consiglio di ispirarti a questi insetti.
VERGINE La piastra per i capelli fu inventata inizialmente per le astronaute della NASA che sennò in assenza di gravità erano costrette ad andare in giro coi capelli ritti. La cosa poi ha preso piede diventando un oggetto del quotidiano, alla portata di tutti, ordinario. A marzo ispirati alla piastra: vola basso.
PESCI Il pesce innamorato, della famiglia delle Sparidae, che poi è la stessa delle orate, si nutre di tutto quello che trova sui fondali, caratteristica peculiare di questo pesce è l’andare a sbattere contro le cose perché perennemente distratto dall’amato. Ti prego di non voler seguire il suo esempio.
www.lallucevago.com
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Stagione concertistica 2019-2020 LUNEDÌ 16 MARZO ore 21
Teatro Niccolini
PIERRE-LAURENT AIMARD pianoforte
DOMENICA 1 MARZO ore 21
Solopiano
Saloncino della Pergola
MARK PADMORE tenore TILL FELLNER pianoforte
L’arte del canto
Schubert, Schumann
Sweelinck, Benjamin, Beethoven, Berg
SABATO 21 MARZO ore 16
Teatro della Pergola
ANGELA HEWITT pianoforte
Odissea Bach
LUNEDÌ 2 MARZO ore 21
Saloncino della Pergola
SIMON HÖFELE tromba SIMONE RUBINO percussioni
Debussy, Brenner, Takemitsu, Stockhausen, Hosokawa, Cangelosi, Bulak, Xenakis, Scelsi, Zappa, Rubino
SABATO 7 MARZO ore 16
DOMENICA 22 MARZO ore 21
Luogo da definire
KOLJA BLACHER violino JENNIFER STUMM viola JENS PETER MAINTZ violoncello
Beethoven, Schnittke
SABATO 28 MARZO ore 16
Teatro della Pergola
Teatro della Pergola
Solopiano
Il mondo del Quartetto
ALEXANDER MALOFEEV pianoforte
Brahms, Schumann, Čajkovskij
HAGEN QUARTETT
Šostakovič, Puccini, Mendelssohn
Con il sostegno del Forum Austriaco di Cultura a Roma
DOMENICA 8 MARZO ore 21
Saloncino della Pergola
DOMENICA 29 MARZO ore 21
DELIAN QUARTETT BENEDETTO LUPO pianoforte
Teatro della Pergola
Poulenc, Bach, Honegger, Casella, Rota, Schnittke
Cage, Schubert, Beethoven
Odissea Bach
SABATO 14 MARZO ore 16
LORENZA BORRANI violino GABRIELE CARCANO pianoforte
SABATO 4 APRILE ore 16
Teatro della Pergola
Teatro della Pergola
Solopiano
Odissea Bach
DOMENICA 15 MARZO ore 21
Teatro Niccolini
NIKOLAI LUGANSKY pianoforte
Beethoven, Franck
ANGELA HEWITT pianoforte
DOMENICA 5 APRILE ore 21
VIKTORIA MULLOVA violino MISHA MULLOV-ABBADO contrabbasso
Teatro Niccolini
MONTROSE TRIO
Schubert, Dvořák
Mullov-Abbado, Chanoch, Bach, Prokof ’ev, Jobim, Lenine & Falcaõ, De Freitas, McLaughlin, Schumann, Abreu
prevendite: BIGLIETTERIA TEATRO DELLA PERGOLA • CIRCUITO BOX OFFICE TOSCANA • WWW.TICKETONE.IT CON IL CONTRIBUTO DI
INAUGURAZIONE 20 MARZO 2020
NEGAR SH ESMA ILTER BEKHBAATAR ENKHTUR GIULIA POPPI ANNA DORMIO DAVIDE D’AMELIO
Mostra finale delle Residenze d’Artista a cura di Sergio Risaliti
manifatturatabacchi.com