INFO UTILI
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SUDAMERICA
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Già da alcuni anni i prezzi non vengono pubblicati sul nostro catalogo ma sono visibili unicamente sul sito www.tour2000.it. Visto il successo di questa soluzione, che ci consente di offrire sempre quotazioni aggiornate e corrette, nonostante la grande variabilità dei prezzi dei pacchetti turistici, abbiamo deciso di trasferire tutto il catalogo con programmi dettagliati e quotazioni su internet. Ciò permette al cliente e all’agenzia di ricercare facilmente il tipo di viaggio più adatto e a noi di poter costantemente arricchire e migliorare il prodotto. Tuttavia riteniamo che non sia giusto rinunciare al piacere di sfogliare un bel catalogo e per questo abbiamo creato questa pubblicazione che vi offre un “assaggio” delle emozioni che vivrete durante il vostro viaggio, attraverso un’ampia panoramica dei nostri itinerari, descritti in modo dettagliato sul sito www.tour2000.it. DA ANNI PROGRAMMIAMO LE DESTINAZIONI SUD AMERICANE. SONO CAMBIATI GLI ITINERARI, I SERVIZI OFFERTI E I PAESI PROPOSTI SONO AUMENTATI MA LA FILOSOFIA DI TOUR 2000 È RIMASTA INTATTA NEL TEMPO: VIAGGI INTESI COME RICERCA CON LA CURA DI MILLE PARTICOLARI, PER FAR SÌ CHE DIVENTI UN’ESPERIENZA IRRIPETIBILE, RIMANENDO INDELEBILE NELLA MEMORIA DEL CLIENTE. NON A CASO GLI ITINERARI DA NOI PROPOSTI SONO UNA CONTINUA RICERCA PER OFFRIRVI IL MEGLIO DI OGNI PAESE SECONDO GLI INTERESSI DEL VIAGGIATORE. TOUR 2000 SI ATTIENE ALLE DISPOSIZIONI DELLA CARTUR, LA CARTA DEI DIRITTI DEL TURISTA, AL FINE DI MIGLIORARE LA PROPRIA ATTIVITÀ E TUTELARE IL CLIENTE. BUONA CONSULTAZIONE
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INFO UTILI
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ndice
Sudamerica. Alle agenzie di viaggio e ai loro clienti...............pag. 2
In crociera dai laghi alla Patagonia ...............................................44
Le regole d’oro per viaggiare tranquilli / Turismo responsabile ......4
Colori della Colombia ...................................................................45
Il clima .............................................................................................5
Colombia e Panama .......................................................................46
Bibliografia ......................................................................................6
Colombia ecologica e coloniale .....................................................47
Info utili sui paesi sudamericani .....................................................7
Colombia tra Storia e Archeologia ................................................48
Carta delle località ........................................................................11
Colombia inedita ...........................................................................50
I viaggi non sono tutti uguali ........................................................12
Ecuador e Galapagos: natura e tradizioni .....................................51
TOUR REGOLARI Crociera in Antartide .....................................................................13
I 3 ecosistemi dell’Ecuador e Bonaire ...........................................52
Andean Explorer ............................................................................14
Guyana Inglese, Francese e Suriname ...........................................54
Patagonia Explorer .........................................................................15
Paraguay, Argentina & Uruguay ....................................................55
Overland delle Ande ......................................................................16
Magico Peru ...................................................................................56
Sudamerica Coast to Coast ............................................................17
Perù del Nord .................................................................................57
Colori del Cile I (Inverno) ............................................................18
Perù Active .....................................................................................58
Colori del Cile II (Estate) ..............................................................19
Antiche Civiltà del Perù: dai Chachapoyas all’Impero Inca ........59
Colori dell’Ecuador I .....................................................................20
Perù Sconosciuto............................................................................60
Colori dell’Ecuador II ...................................................................21
Perù e Bolivia .................................................................................61
Guyana Nature Experience ............................................................22
Perù e Los Roques .........................................................................62
Colori del Perù I ............................................................................23
Perù e Cile ......................................................................................63
Perù e Galapagos ............................................................................24
Venezuela Ecologico .......................................................................64
Colori del Venezuela ......................................................................25
Venezuela & Aruba / Los Roques in Posada .................................65
Crociera in barca a vela a Los Roques ...........................................26
SUDAMERICA DI LUSSO Antille Olandesi “Charme & Spa” ................................................66
Isole Falkland / Malvinas ..............................................................53
TOUR INDIVIDUALI Colori Argentina ............................................................................27
Sorvolando lo Stretto di Drake .....................................................67
Gran Tour Argentina ......................................................................28
The Best of Patagonia & Buenos Aires tango ...............................68
L’Argentina d’estate........................................................................29
Argentina e Uruguay “Charme & Spa” .........................................69
Argentina, Cile e Crociera a Capo Horn .......................................30
Cile e Bolivia: dal Deserto di Atacama al Salar de Uyuni ...........70
Le due Patagonie ............................................................................31
O Melhor do Brasil ........................................................................71
Bolivia e Cile..................................................................................32
Brasile “Charme & Spa” ................................................................72
Colori della Bolivia + Estensioni ...................................................34
Cile “Charme & Spa” ....................................................................73
Gran Tour Brasile...........................................................................35
Cile & Isola di Pasqua in stile Explora .........................................75
Brasile Storico ................................................................................36
Colombia “Charme & Spa” ...........................................................76
Rio, Nordest e Fernando de Noronha ...........................................37
Ecuador e Galapagos “Charme & Spa” .........................................77
Spedizione al Nordest in 4x4 .........................................................38
Luna Piena a Machu Picchu in stile Orient Express.....................78
Brasile Ecologico I .........................................................................39 Brasile Ecologico II........................................................................40
VIAGGI A TEMA La ruta del vino .............................................................................79
Il sud del Brasile ............................................................................41
In Perù a bordo dei treni delle Ande .............................................80
Cile e Isola di Pasqua ...................................................................42
Viaggio spedizione in Venezuela ....................................................81
Cile: deserti e laghi ........................................................................43
Condizioni Generali ......................................................................82 3
INFO UTILI
Le regole d’oro per viaggiare tranquilli La Medicina dei Viaggi, nuova branca delle Scienze Mediche, è in continuo sviluppo soprattutto perché il fenomeno dei viaggi è imponente e in continua crescita esponenziale. È obbligo per noi tour operator dare informazioni affinché il viaggio si svolga nella più completa tranquillità senza per questo allarmare o scoraggiare il turista a visitare anche le aree più remote e, di conseguenza, più a rischio.
PAESI CONSIDERATI A RISCHIO, ESEGUIRE I CONTROLLI CLINICI E DIAGNOSTICI PRESSO I CENTRI MEDICI SPECIALIZZATI. DA QUALSIASI POSTO SI RIENTRI IN SITUAZIONE DI MALESSERE FARSI IMMEDIATAMENTE CONTROLLARE.
Evidenzieremo qui di seguito alcune regole dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che possono aiutare il turista nella preparazione del viaggio: •�INFORMARSI BENE SUI LUOGHI META DEL VIAGGIO •�INFORMARSI SUL PROPRIO STATO DI SALUTE •�ADEGUARE IL VIAGGIO AL PROPRIO STATO DI SALUTE •�PROCURARSI ALCUNI PRODOTTI UTILI NELLE PICCOLE EMERGENZE DURANTE IL VIAGGIO •�VACCINARSI SECONDO I CONSIGLI RICEVUTI E SEGUIRE ALTRE PRATICHE DI PROFILASSI FARMACOLOGICA SE NECESSARIO •�ADOTTARE MISURE DI IGIENE PERSONALE, ALIMENTARE, AMBIENTALE •�AFFRONTARE IL VIAGGIO CON EQUILIBRIO, EVITANDO GLI ECCESSI. NON ESAGERARE E NON STRESSARSI CON INUTILI TOUR DE FORCE: NE RISENTIREBBE LA RIUSCITA DEL VIAGGIO •�DURANTE IL VIAGGIO CONTINUARE A SEGUIRE LE REGOLE PREVENTIVE E DI PROFILASSI SENZA ABBASSARE LA GUARDIA •�AL RIENTRO DI UN VIAGGIO EFFETTUATO IN
SUGGERIAMO ANCHE UN KIT SANITARIO PER FAR FRONTE A TUTTE LE EVENIENZE. FARMACIA: Analgesici o Antipiretici (tipo Aspirina); Antimalarici (secondo la zona e la prescrizione del medico); Antidiarroici (rixafamina): Ansiolitici, Antistaminici (in compresse o sciroppo); Pomate antinfiammatorie a base di cortisone, antimicotiche contro i funghi, antidolorifiche contro le punture degli insetti; Sali reidratanti. PRONTO SOCCORSO Forbicine, lamette sterili, coltellino, rasoio, termometro, fascia a laccio emostatico (num 2) , cerotti varie dimensioni, benda orlata, garze sterili, confezione cotone piccola. Acqua ossigenata e tintura di iodio, cotone emostatico, repellente cutaneo, e in viaggi particolarmente a rischio succhiaveleno, siringhe, siero antiserpente. SULL’USO DI MEDICINALI IN VIAGGIO SI RICORDA Porta farmaci utili e adeguati alle zone visitate. Se utilizzi abitualmente medicine prepara una scorta adeguata per coprire il periodo di soggiorno. Controlla le date di scadenza. Mantieni il Kit protetto dagli agenti atmosferici (acqua, sbalzi di temperatura, luce forte, umidità). Discuti con il tuo medico quanto e come utilizzare le medicine che porti con te. Fai attenzione ai bambini; sono molto attratti da questo tipo di “caramelle”. Le conseguenze si scoprono quando tutto è successo!!!
Turismo responsabile Molto è stato detto e scritto sul diverso impatto che il turismo ha sull’ambiente e sulle comunità locali. Di solito si dà per scontato che l’aspetto negativo si applichi soltanto ai paesi investiti da un turismo di massa. Ora sembra che i viaggiatori possano avere un impatto deleterio ad ogni livello (inquinamento, estinzione di specie animali e vegetali, sperpero delle risorse, perdita di tradizioni, cultura e valori, prostituzione e sfruttamento) anche in zone poco “battute”, dove la popolazione locale potrebbe non essere abituata alle concezioni e allo stile di vita degli occidentali, e dove gli ambienti possono essere molto sensibili. Sfortunatamente, molte delle destinazioni più popolari sono in zone ecologicamente sensibili, facilmente disturbate da pressioni umane. Questo fatto è particolarmente significativo, perché il desiderio di visitare luoghi e comunità al di fuori dei percorsi abituali è una forza prorompente per molti viaggiatori. A causa di questa fragilità, il turismo rischia di spazzare via nel breve volgere di qualche anno tutto ciò che ci attira in questi paesi: la diversità di storia, cultura, di organizzazione sociale, l’integrità dei paesaggi naturali. Una rivoluzione strisciante, quella del turismo, che non si impone con le armi, ma con la forza della necessità, con il sogno dello sviluppo economico, con il bisogno di
Souvenir esotici Sono scattate le supermulte per i souvenir esotici vietati dalla Unione Europea. Tornare con braccialetti d’avorio, collane di corallo o pettini e fermagli in tartaruga costerà da 3 mila a 10 mila Euro di multa e se lo scopo è commerciale l’arresto da 3 mesi ad un anno o l’ammenda da 8 mila a 100 mila Euro. Ecco che cosa diventa vietato: - giacche di felino maculato; ciondoli, orecchini e altri articoli con parti di avorio, carapaci (le corazze) di tar-
omologazione; alla fine, però, ha lo stesso potere di una guerra: quello di modificare in breve tempo profondamente l’assetto socio-economico e culturale della zona in cui si impone. Il problema non riguarda solo i paesi in via di sviluppo (cosiddetto terzo mondo) ma, con le dovute differenze, diversità e fragilità si ripropongono anche nei paesi sviluppati nel rapporto tra territorio urbano, territorio industrializzato e zone rurali e montane, dove sopravvivono ancora stili di vita e tradizioni antiche, e dove l’ambiente naturale pur non potendosi definire integro ha mantenuto una qualità elevata. Comunque, sarebbe impossibile identificare tutti i tipi di impatto che i viaggiatori dovrebbero considerare, ma vale la pena assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti dei paesi che visitiamo. I possibili cambiamenti vanno dagli ecosistemi naturali aria, acqua, terra, ecologia (fauna e flora selvatica), ai valori culturali (credenze e comportamenti) e all’ambiente costruito (luoghi antichi e di importanza archeologica). Fortunatamente ci sono sintomi di una nuova consapevolezza sulle responsabilità che l’industria del turismo e i suoi clienti debbono sottoscrivere. Alla fin fine, tutto ciò che si richiede è un po’ di sensibilità e di consapevolezza dei danni che si possono arrecare ai paesi visitati.
Comunicazione importante ai sensi dell’art 16 della Legge 269/98: “La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione e alla pornografia minorile, anche se sono stati commessi all’estero”.
Scattano i divieti supermulte fino a 105 mila Euro tarughe e altri prodotti animali. - coralli, spugne, molluschi (soprattutti quelli a conchiglia) e anche pesci. - oggetti totalmente o in parte di legno tratto da piante protette. - cibi e preparati curativi che contengono ingredienti ricavati da animali e piante protetti. - i pappagalli e gli oggetti in pelle di animali a rischio di estinzione. - prodotti d’intaglio ricavati dalle zanne di tricheco, com-
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posizioni con piume di uccelli. - carapaci ed oli di tartaruga, coralli neri. - orchidee selvatiche.
INFO UTILI
Il clima ANTARTIDE
COSTA
Temperatura diurna/notturna (°C)
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Giorni di precipitazioni Abbigliamento ARGENTINA
NORD-OVEST
Temperatura diurna/notturna (°C) Giorni di precipitazioni
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BOLIVIA
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SUD-SAN PAOLO-RIO
COSTA CENTRO-NORD
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Abbigliamento COLOMBIA Temperatura diurna/notturna (°C) Giorni di precipitazioni Abbigliamento ecuador Temperatura diurna/notturna (°C) Giorni di precipitazioni Abbigliamento
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NORD 30/5
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COSTA
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COSTA
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FALKLAND Temperatura diurna/notturna (°C) Giorni di precipitazioni
ott/mar
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15/5
10/0
Precipitazione annua mm 700, giorni di pioggia 80
Abbigliamento
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GUYANA - SURINAME Temperatura diurna/notturna (°C)
LEGENDA
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25/20
27/22
Giorni di precipitazioni
Precipitazione annua mm 2000, giorni di pioggia 100
Abbigliamento PARAGUAY Temperatura diurna/notturna (°C)
t
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ott/dic
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Giorni di precipitazioni
Precipitazione annua mm 1035, giorni di pioggia 80
Abbigliamento perù
giu/ago
22/5
set/aprmag/ago Giorni di precipitazioni
AMAZZONIA set/mag
24/8
CILE Temperatura diurna/notturna (°C)
MEDIA MONTAGNA
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Abbigliamento
Temperatura diurna/notturna (°C)
p BUENOS AIRES
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Abbigliamento
BRASILE
ZONE INTERNE
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Abbigliamento
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Temperatura diurna/notturna (°C)
URUGUAY Temperatura diurna/notturna (°C)
apr/set
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16/10
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Giorni di precipitazioni
Precipitazione annua mm 1200, giorni di pioggia 105
Abbigliamento VENEZUELA Temperatura diurna/notturna (°C)
t
dic/mar
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CARACAS
ZONA CARAIBICA
m AMAZZONIA
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ott/apr
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giu/dic
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Giorni di precipitazioni
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Abbigliamento
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p = polare Indumenti termici, cappello, guanti, sciarpa e scarpe adatte ad affrontare vento e neve. i = invernale Abbigliamento invernale. Un ombrello pieghevole. m = di mezza stagione Abbigliamento di mezza stagione, con indumenti abbastanza leggeri per il giorno ed almeno un capo pesante o più caldo per la sera, o per proteggersi dal vento, un impermeabile ed un ombrello pieghevole. e = estivo Con costume da bagno, ma sempre con qualche capo più pesante per la sera e per gli ambienti con aria condizionata. t = tropicale Abbigliamento tropicale adatti ad un caldo intenso, anche umido. Si raccomandano un cappello, occhiali da sole, e un ombrello pieghevole (soprattutto per gli acquazzoni brevi e improvvisi dei Tropici).
INFO UTILI
Bibliografia (guide, mappe) SUD AMERICA - Sud America. - Fodor’s South America, 6th Edition Fodor’s - 2004 - Fiona Adams - Lonely Planet South America on a Shoestring - Lonely Planet - 2004 - Ben Box - Footprint South American Handbook 2004 - Footprint - 2004 - S. Blore, S. Christensen, E. Greenspan, V. Rosen, N.E. Schlecht, K. Schreck - Frommer’s South America - Frommer’s - 2002 - Sud America. - Perù, Galapagos, Bolivia, Ecuador. Guide per viaggiare - Shendene & Moizzi - 1997 - Ferruccio Bolognani - Dal mitico Eldorado alla terra degli incas. Diario dal Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia - Bolognani Editore - 1997 - G. Zurlino, T. Perrottet - America del sud - Zanfi-Logos - 1996 ❦ ANTARTIDE - Alfred Laising. Endurance l’incredibile viaggio di Shakleton al Polo Sud, Editrice Corbaccio, gennaio 1999 - Arctic Antarctic. Gli estremi della terra, Lonati Enrico; Ferrari Grafiche - Antartide. Terra di scienza e riserva naturale, Terra Antartica Publication - La natura dell’Antartide, Manzoni Marcello; Springer Verlag - Satellite image map Northern Foothills and inexpressible island area (Victoria Land, Antarctica), Terra Antartica Publication - Orizzonte bianco. Scoperte scientifiche e avventura umana nella base italiana in Antartide, Del Freo Marco; Sperling & Kupfer - Proceedings of the Workshop Palaeoclimatic reconstructions from marine sediments of the Ross Sea (Antarctica) and southern ocean, Terra Antartica Publication - Oceanography of the Ross Sea (Antarctica), Springer Verlag - Italian antarctic expedition 199697. Earth sciences, Terra Antartica Publication - The antartic region: geological evolution and processes, Terra Antartica Publication - Proceedings of the Meeting on Antarctic glaciology and paleoclimate, Terra Antartica Publication - La traversata a piedi dell’Antartide. Sette mesi di infinità, Boyarsky Victor ; Gribaudo - La protezione dell’ambiente in Antartide, Pineschi Laura ; CEDAM - L’avventura antartica. Immagini e storia, Museo Naz. della Montagna - Le risorse dell’Antartide e il diritto internazionale, Sciso Elena ; CEDAM - Artide e Antartide. La grande sfida dei poli, Imbert ; Electa Gallimard ARGENTINA - Argentina, Anaya - Argentina, Calderini - Argentina, Moizzi - Argentina, Zanfi - APA - Argentina, Uruguay, Paraguay, Llonely Planet - Argentina, Uruguay, Clup - Argentina, Chile, Paraguay, Uruguay, Michael’s I.O. - Argentine, Uruguay, Paraguay, Arthaud - Backpacking in Chile & Argentina, Bradt - Guide sull’Argentina, Odos - South American handbook, Trade & Travel - Trekking della Cordigliera, Calderini - Argentina 97, EDT BOLIVIA - Bolivia, EDT
- Bolivia, Lonely Planet - Bolivia (francese), Nagel - Guide routard Perou, Bolivie, Equateur, Hachette - Perù e Bolivia, Clup - South American handbook, Trade & Travel BRASILE - Au Bresil, Hachette Visa - Brasil, Fodor’s - Brasile, Calderini - Brasile, Clup - Brasile, De Agostini - Brasile, Gulliver - Brasile, Harrap - Brasile, Moizzi Ulysse - Brasile, Zanfi - Brasile Guide Blu, Touring - Brasile secondo natura, Ambrosino - Brazil, APA - Brazil, Frommer’s - Brazil, Frommer’s $Wise - Brazil, Lonely Planet - Bresil, Voyageurs du Monde
- Ecuador, the Galapagos & Colombia, Cadogan - South American handbook, Trade & Travel - Venezuela, Colombia, Ecuador, Gremese - Venezuela e Colombia, Moizzi E C U AD O R - Climbing and hiking in Ecuador, Brandt - Ecuador, Lonely Planet - Ecuador & Galapagos Islands, Let’s go 97 - Ecuador e Galapagos, Calderini - Ecuador - Galapagos, Clup - Ecuador - Galapagos, Zanfi - Ecuador, the Galapagos & Colombia, Cadogan - South American handbook, Trade & Travel - Venezuela, Colombia, Ecuador, Gremese - Ecuador - Galapagos, Fuorithema FALKLAND-MALVINAS - South American handbook, Trade & Travel GUYANA INGL., FRANC. SURINAME - Antilles, Haiti, Guyane, Hachette Blues - South American handbook, Trade & Travel PARAGUAY - Argentina, Chile, Paraguay, Uruguay, Michael’s I.O. - Argentina, Uruguay, Paraguay, Llonely Planet - Argentine, Uruguay, Paraguay, Arthaud - South American handbook, Trade & Travel P E R U’ - Perou, La Paz, Hachette Blues - Perù, Bolivia, Ecuador, Galapagos, Moizzi Ulysse - Perù e Bolivia, Clup - Perù e Bolivia, Sugarco - Perù, APA - Perù, Calderini - Perù, Clup 97 - Perù, EDT 97 - Perù, Inter Orbis - Perù, Lonely Planet - Perù, Moizzi - Perù, Zanfi - Perù - Bolivia, Futuro - South American handbook, Trade & Travel URUGUAY - Argentina, Uruguay, Paraguay, Llonely
- Bresil, Nagel - South American handbook, Trade & Travels CILE - Argentina, Chile, Paraguay, Uruguay, Michael’s I.O. - Backpacking in Chile & Argentina, Bradt - Chile, APA - Chile - La guida del Trotamundos, Gaesa Ed. - Chile & Easter Island, Lonely Planet - Chile & Easter Island travel Atas, Lonely Planet - Chile handbook, The - Chili, Arthaud - Cile, APA Zanfi - Cile, Ed. dell’Ambrosino - Cile, Guidericcio - Cile e Isola di Pasqua, EDT - Cile secondo natura, Ambrosino - South American handbook, Trade & Travel - Trekking della Cordigliera, Calderini - Oceano PAcifico (Isole cilene), Moizzi COLOMBIA - Caraibi - Bermuda - Bahama, Futuro - Colombia, Calderini - Colombia, Clup - Colombia, Lonely Planet - Colombia, Riccio
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Planet - Argentina, Uruguay, Clup - Argentina, Chile, Paraguay, Uruguay, Michael’s I.O. - Argentine, Uruguay, Paraguay, Arthaud - South American handbook, Trade & Travel VENEZUELA - South American handbook, Trade & Travel - Venezuela, APA - Venezuela, Arthaud - Venezuela, Bradt - Venezuela, Calderini - Venezuela, EDT - Venezuela, Inter Orbis - Venezuela, Lonely Planet - Venezuela, Moizzi - Venezuela, Riccio - Venezuela, Ulysse - Venezuela, Zanfi - Venezuela, Colombia, Ecuador, Gremese - Venezuela e Colombia, Moizzi ❦ MAPPE Sud America, Ed. Halwag
INFO UTILI DOCUMENTI E VISTI E’ necessario il passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. Il visto non è necessario per soggiorni turistici inferiori a tre mesi. VACCINAZIONI Non sono richieste vaccinazioni. VALUTA La moneta corrente è il Peso. I migliori negozi ed alberghi delle maggiori città accettano le principali carte di credito. CLIMA E TEMPERATURA Geograficamente ubicata nell’emisfero sud: la stagione estiva va da novembre a marzo. Non è considerata zona ciclonica. Il clima in un territorio così vasto come quello argentino varia a seconda della latitudine e dell’altitudine (vedere tabella informazioni climatiche). LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo.
DOCUMENTI E VISTI E’ necessario il passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. Il visto non è necessario nei limiti massimi di permanenza inferiori ai 3 mesi. VACCINAZIONI Non esistono vaccinazioni obbligatorie per la Bolivia se si arriva dall’Italia. Consigliata la vaccinazione contro la febbre gialla e la profilassi antimalarica per visite nella regione amazzonica. Si consiglia alle persone sofferenti di cuore o di alta pressione un consulto con il proprio medico in quanto il viaggio si svolge a elevate altitudini. Chiedete informazioni dettagliate all’Ufficio d’Igiene della vostra città. VALUTA L’unità monetaria è il Peso boliviano. Si consiglia di portare dollari USA. Le carte di credito sono accettate in pochi esercizi. CLIMA E TEMPERATURA In generale il clima è piuttosto freddo e secco. Il periodo più caldo va da gennaio ad aprile, mentre quello più
DOCUMENTI E VISTI È necessario il passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. Il visto non è necessario nei limiti massimi di permanenza per turismo fino a 3 mesi. VACCINAZIONI Non esistono vaccinazioni obbligatorie per il Brasile in arrivo dall’Italia. Tuttavia è OBBLIGATORIA la vaccinazione contro la febbre gialla per coloro che provengono da alcuni paesi come Bolivia, Colombia, Ecuador, French Guyana, Guyana, Panama, Perù, Venezuela. In alcune zone del paese è endemica la malaria ed in altre è molto diffusa la febbre gialla. Per recarsi in questi territori è consigliabile la vaccinazione. Chiedete informazioni dettagliate all’Ufficio d’Igiene della vostra città.
ARGENTINA FUSO ORARIO L’ora argentina è spostata di 4 ore indietro rispetto all’ora solare italiana (5 con l’ora legale). ELETTRICITA’ 220 volts; sono consigliabili gli adattatori per le prese di corrente a lamelle piatte. SHOPPING L’artigianato più interessante è sicuramente quello dei prodotti in pelle e cuoio come borse, cinture o scarpe che possono essere acquistate ad un prezzo conveniente. Belli e facili da trovare, i prodotti originali dell’artigianato andino, come ponchos di vigogna e tessuti in lana di shetland e cashmire. A Buenos Aires le zone più famose per gli acquisti sono Calle Florida e l’Avenida Santa Fe, mentre i negozi più eleganti della città si trovano nel quartiere di Recoleta, lungo le vie Alvear e Quintana.
BOLIVIA freddo va da giugno ad agosto (vedere tabella informazioni climatiche). LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo; l’inglese è abbastanza diffuso nelle zone turistiche. FUSO ORARIO Tra l’Italia e la Bolivia ci sono 5 ore di differenza (una in piu’ con l’ora legale). ELETTRICITA’ 220 - 110 volts con prese di tipo americano, munirsi di adattatore. SHOPPING L’artigianato è molto interessante soprattutto articoli in cuoio, pelle, alabastro, ceramiche e argenteria (anche d’epoca). Inoltre molto belle ed economicissime, coperte e maglioni di alpaca e in generale tessuti dai colori
BRASILE FUSO ORARIO La differenza di fuso orario tra Rio de Janeiro e Roma è di 4 ore in meno (5 con l’ora legale), ma spostandosi lungo il territorio brasiliano la differenza aumenta: a Manaus, ad esempio, la differenza diventa di 5 ore (6 con l’ora legale). ELETTRICITA’ 220 volts; sono consigliabili gli adattatori per le prese di
VALUTA La nuova moneta ufficiale è il Real. Conservate l’ultima ricevuta di cambio per riconvertire, al vostro rientro, i reais eventualmente avanzati, in dollari. CLIMA E TEMPERATURA Dal punto di vista turistico il periodo più indicato è senz’altro tra novembre e aprile, stagione asciutta, con sole e relativa assenza di alti tassi di umidità. In realtà in un territorio vasto come il Brasile il clima varia sostanzialmente a seconda della zona considerata (vedere tabella informazioni climatiche).
Per l’abbigliamento è consigliato il quartiere Once. Le migliori gioiellerie si trovano all’inizio di Calle Florida e in Avenida Alvear. CUCINA La specialità argentina è rappresentata dalla carne di manzo che si può gustare come empanadas, avvolta nella pasta sfoglia con ripieno che varia a seconda delle regioni, o come parillada, un abbondante misto di carni cotte alla griglia o come il puchero, bollito misto di manzo e pollo accompagnato da molte verdure; il tutto innaffiato dall’ottimo vino rosso. Per finire il matè, infuso di erbe locali servito in piccole zucche svuotate. MEDICINALI Si consiglia di mettere in valigia i medicinali di uso abituale e quelli di prima necessità come disinfettanti, cerotti, aspirine, antinevralgici e disinfettanti intestinali, anche se le farmacie sono ben fornite e per la maggior parte dei farmaci non occorre presentare alcuna ricetta.
incredibili. CUCINA La cucina boliviana è assai gustosa e dominata dall’onnipresente peperone. Tra i piatti tipici segnaliamo: “la saita de pollo”, pollo, patate, cipolle, un po’ piccante, gli “anticuchos”, spiedini di cuore di bue, lo “arj de lengua”, lingua di bue e patate condite con chili. Tra le bevande tipiche segnaliamo: lo “api” a base di cannella e mais, che si consuma a colazione, il “pisco” o “singani” (acquavite). Benchè l’acqua sia potabile nelle maggiori città, raccomandiamo di bere solo acqua inbottigliata e gasata, di non consumare ghiaccio, verdure crude e di sbucciare personalmente la frutta. MEDICINALI In Bolivia ci sono poche farmacie ma ben fornite. Mettete in valigia un disinfettante per l’acqua e qualcosa per il mal d’altura; quest’ultimo si cura anche con una buona dormita e due aspirine. Se i sintomi perdurano scendere di quota il prima possibile. Si consiglia per chi ha problemi di cuore di contattare il proprio medico.
corrente a lamelle. SHOPPING In Brasile l’artigianato è molto ricco e vario. In particolare nel Nord-est del Paese si possono fare interessanti acquisti con oggetti in pelle e cuoio, articoli in legno, amache, tende, pizzi, ceramiche. Alla Fiera Hippy di Rio che si tiene ogni domenica, si possono trovare anche quadri, gioielli in argento e pietre semipreziose, bigiotteria di ottima fattura. CUCINA La cucina brasiliana ha tradizioni antiche che si respirano ancora nel rito della “feijoada”, piatto tipico di Rio. Viene preparato solo il mercoledì e il sabato e la sua ricetta è ancora quella di un tempo: alcune parti del maiale vengono cotte insieme a fagioli neri, salsiccia, salame, carne affumicata. Legumi e farina di manioca accompagnano la portata dal profumo delizioso. Molti sono i piatti tipici come il “peixe na brasa”, pesce alla brace, cotto dentro una foglia di banana e servito con sugo a base di pomodoro. Il tutto innaffiato da ottimi cocktail a base di distillato di canna da zucchero o da birra leggera ma molto buona. MEDICINALI In Brasile ci sono ottime farmacie e vige la saggia consuetudine di vendere i medicinali secondo la quantità necessaria e non a scatole. E’ in ogni caso necessario avere con sè una piccola farmacia personale che annoveri, oltre ai medicinali di uso abituale una pomata per le punture d’insetti, un repellente contro le zanzare, un disinfettante intestinale ed, eventualmente, alcool, bende e cerotti.
LINGUA La lingua ufficiale è il portoghese.
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INFO UTILI
CILE
DOCUMENTI E VISTI E’ necessario il passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. Non occorre il visto per permanenza fino a 3 mesi.
ELETTRICITA’ 220 volts, prese come in Italia.
negli alberghi e ristoranti. VACCINAZIONI Il Cile è uno dei paesi sudamericani più sicuri dal punto di vista sanitario. Non esistono la malaria e la febbre gialla, l’acqua potabile è purificata con l’aggiunta di cloro in quasi tutte le città, e il livello generale dell’igiene è molto elevato. Quindi non si richiedono particolari vaccinazioni. Tuttavia è necessaria la vaccinazione contro la Febbre Gialla per chi si reca all’Isola di Pasqua dopo aver soggiornato nei 6 giorni precedenti in un paese in cui la malattia è presente.
CLIMA E TEMPERATURA Il clima risulta diversificato lungo tutto il territorio. A nord l’area desertica è caratterizzata da clima arido durante tutto l’anno; il centro del paese presenta un clima più temperato con punte massime di temperatura da dicembre a febbraio, mentre nel sud stagioni piovose durante l’estate, e abbondanti nevicate in inverno - da giugno a settembre (vedere tabella informazioni climatiche).
VALUTA L’unità monetaria del Cile è il Peso. È comunque consigliabile munirsi di dollari USA, è possibile cambiare gli Euro solo a Santiago e nelle principali città e, al ritorno non è possibile cambiare la valuta locale in Euro. Le maggiori carte di credito sono normalmente accettate
LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo; l’inglese è abbastanza diffuso nelle zone turistiche.
DOCUMENTI E VISTI È necessario il passaporto che abbia una validità residua di almeno 3 mesi. Il visto non è necessario fino a tre mesi di permanenza nel Paese per turismo.
COLOMBIA
VACCINAZIONI Non è richiesta nessuna vaccinazione. Previo parere medico, si consiglia la profilassi antimalarica per coloro che intendono recarsi nella costa pacifica, Amazzonia e Llanos orientali, dove è anche presente il dengue. Sempre previo parere medico, è consigliabile la vaccinazione contro la febbre gialla per la costa nord del Paese. VALUTA La moneta locale è il Peso colombiano. La valuta estera, sia contante che in assegni, può essere facilmente cambiata presso le banche e i cambia valute. L’entrata di valute locali e straniere è illimitata ma deve essere dichiarata all’arrivo. Al momento dell’uscita dal Paese occorre pagare la tassa aeroportuale pari a 26 dollari USA (o equivalente in valuta locale) in caso di permanenza inferiore ai due mesi; mentre per periodi più lunghi la tassa è di $US 44.
FUSO ORARIO Tra L’Italia e il Cile ci sono 5 ore di differenza (6 con
montagne delle Ande danno al Paese una varietà che va dalle foreste umide e dalle pianure tropicali fino ai paramos (tipico ecosistema andino oltre i 3000 metri) e alle nevi perenni (oltre i 4500 metri). La stagione asciutta si presenta normalmente verso dicembre-gennaio e luglioagosto, e quella piovosa verso aprile-maggio e ottobrenovembre, anche se i periodi possono variare di molto da un anno all’altro. LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo. Nelle isole di San Andres e Providencia si parla anche l’inglese. FUSO ORARIO La differenza di fuso orario tra l’Italia e la Colombia è di 6 ore (7 con l’ora legale). ELETTRICITÀ L’elettricità è a 110 volt. Le prese sono di tipo americano con spina piatta a due entrate.
CLIMA E TEMPERATURA Benché la Colombia si trovi nella zona equatoriale, le
DOCUMENTI E VISTI È necessario il passaporto con validità residua di almeno 3 mesi al momento della partenza. Tale validità deve comunque coprire tutto il periodo di permanenza nel Paese. Il visto non è necessario per turismo fino ad un periodo massimo di 3 mesi. Per motivi di lavoro e di studio occorre richiedere il Visto ai competenti Consolati dell’Ecuador in Italia. VACCINAZIONI Non sono richieste vaccinazioni particolari. Per lunghi soggiorni nella selva, è consigliabile fare la profilassi antimalarica e contro la febbre gialla. VALUTA La valuta locale è il Dollaro USA (USD); nelle maggiori città sono accettate le carte di credito (Visa, Mastercard, Diners, American Express). La Mastercard é la piú diffusa soprattutto per il ritiro di valuta contante. La Visa é utilizzabile solo presso gli sportelli automatici del “Banco de Guayaquil” che ha comunque filiali in tutto il Paese.
l’ora legale). All’Isola di Pasqua la differenza diventa di 6 ore (7 con l’ora legale).
ECUADOR da forti venti. LINGUA Sono due le lingue ufficiali: lo spagnolo e il Quechua, lingua parlata dagli indigeni. FUSO ORARIO Con l’ora solare, Ecuador continentale: -6. Galapagos: -7 rispetto all’Italia. ELETTRICITA’ 110 volts. Le prese sono di tipo americano a lamelle
CLIMA E TEMPERATURA Essendo sull’equatore, il Paese non ha stagioni e la temperatura varia secondo l’altitudine. La stagione delle piogge è da fine gennaio ad aprile. I bassopiani costieri e orientali sono caratterizzati da un clima caldo ed umido. Alle isole Galapagos troviamo un clima caldo e arido durante il giorno, con una forte escursione termica durante la notte. Nelle vallate interandine troviamo un clima primaverile e le temperature scendono man mano che si sale di quota. Luglio ed agosto sono caratterizzati
SHOPPING Interessante sono articoli in argento, bronzo, rame. Molto belli giacconi, stivali, cappelli in cuoio e pelle. Inoltre al nord maglioni e ponchos in lana. Per gli intenditori gioielli con lapislazzuli. CUCINA Le maggiori specialità cilene sono a base di pesce. Da ricordare le famose aragoste e la “cazuela de ave”, stufato di pollo con riso e patate. Tra le bevande: i vini cileni, il “pisco”, distillato di uva ad alta gradazione alcolica e la “chica”, birra ottenuta dal mais fermentato. MEDICINALI Il paese è ben organizzato per l’assistenza sanitaria. Troverete quindi qualsiasi tipo di medicinale. SHOPPING La tradizione artigiana in Colombia è molto viva ed offre un’interessante varietà di articoli di qualità: terrecotte dipinte a mano, articoli in vimini, cuoio, rame e legno, prodotti tessili tra cui i “ruanas”, tipici ponchos colombiani realizzati in lana grezza o filati più leggeri. La Colombia detiene il 90% della produzione mondiale di smeraldi, bellissimi inoltre i gioielli d’oro e d’argento che riproducono gli antichi monili delle civiltà precolombiane. Rivolgersi alle gioiellerie autorizzate. CUCINA La cucina colombiana varia a seconda delle regioni: lungo la costa è ottimo e presente in numerose varietà il pesce di mare. Fra i piatti tipici della zona andina l’ajiaco, una specie di zuppa con pollo, patate, tuberi, e il sanchoco, stufato di carne, legumi e tuberi tropicali. Ottima la frutta tropicale. Buona e leggera la birra. MEDICINALI Si consiglia di mettere in valigia i medicinali di uso abituale e quelli di prima necessità come disinfettanti, cerotti, aspirine, antinevralgici e disinfettanti intestinali, anche se le farmacie sono ben fornite e per la maggior parte dei farmaci non occorre presentare alcuna ricetta.
piatte. SHOPPING L’artigianato è molto vario e conveniente. In particolare al mercato indigeno di Otavalo si possono trovare una grande varietà di tessuti ed arazzi, tappeti, indumenti ricamati, oggetti in legno intarsiato, pitture, bigiotteria. A Cuenca c’è la più grande fabbrica di ceramica artistica del Paese e una casa produttrice di cappelli di paglia. CUCINA La cultura gastronomica ecuadoriana è molto varia. Qui di seguito forniamo una breve descrizione dei piatti più conosciuti della cucina locale: Cuy: porcellino d’India arrostito intero. Tamales: involtini di pasta e di farina di grano o di mais tostata ripieni di carne di pollo, maiale o manzo, avvolti in una foglia di banano e cotti al vapore. Humitas: tortine (dolci o salate) preparate con mais (choclo), formaggio grattugiato, uova e burro e avvolte nella brattea della pannocchia di mais. Empanadas de morocho: deliziose frittelle di pasta di mais bianco ripiene di carne di maiale servite con una salsa calda. Empanadas de verde: frittelle preparate con plàtanos, le banane che si consumano cotte, ripiene di formaggio o carne. Ceviche: un piatto di pesce, frutti di mare o crostacei marinati in succo di limone. MEDICINALI I prodotti farmaceutici più comuni si possono acquistare senza ricetta in quasi tutte le farmacie.
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INFO UTILI In accordo con la pratica suggerita dalle Nazioni Unite, chiameremo le isole con il nome inglese Falklands e con il nome spagnolo Malvinas. Le Falklands (Malvinas) comprendono due gruppi di isole maggiori: East Falkland (Isla Soledad) e West Falkland (Gran Malvina) e oltre 100 isolotti. Tutto l’arcipelago si trova a circa 480 miglia marine da Capo Horn. DOCUMENTI E VISTI Passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. VACCINAZIONI Non è richiesta nessuna vaccinazione. VALUTA Lira Sterlina.
Is. FALKLAND MALVINAS CLIMA Le Isole sono nella stessa Latitudine Sud tra 51° E 53° come Londra a Nord. La temperatura diurna annuale varia da -1° a +21°. Il tempo è estremamente variabile caratterizzato da frequenti piogge e forti venti stagionali. I momenti di calma sono maggiori nell’inverno che in estate. Nella capitale Stanley la caduta di pioggia è di 650 mm annue. Miglior periodo per visitare le Falkland da Ottobre a Marzo, con temperatura media stagionale di 15°.
VACCINAZIONI È obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla. Sono consigliate le vaccinazioni contro l’epatite A e B e contro il tetano. VALUTA L’unità monetaria ufficiale è il Dollaro della Guyana, molto richiesto il dollaro USA. CLIMA Il clima è caldo, umido e costante, comunque molto temperato dai venti atlantici (alisei). A Georgetown, le piogge superano i 2000 mm all’anno (nessun mese secco) e le temperature medie mensili superano sempre i 25°C. DOCUMENTI Passaporto o carta d’identità in corso di validità. Il visto non è richiesto per i cittadini U.E. Per permanenze superiori ai tre mesi occorre ottenere dalla competente Prefettura il “permesso di soggiorno” VACCINAZIONI É obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla. Sono consigliate le vaccinazioni contro l’epatite A e B e contro il tetano. La Guyana è zona malarica. La profilassi antimalarica è tuttavia sconsigliata dai medici locali, tenuto conto che vi sono differenti tipi di malaria. Si segnala inoltre il rischio di contrarre la febbre “dengue“.
DOCUMENTI E VISTI Passaporto in corso di validità con validità residua di almeno tre mesi e comunque superiore al periodo di permanenza. VACCINAZIONI Non sono richiesta vaccinazioni obbligatorie ma sono consigliabili, previo parere medico, le vaccinazioni: antiepatite A e B, antitifica, antimeningococco, antitetanica ed anti febbre gialla, specie se si prevedono viaggi prolungati nell’interno, in foresta e nei fiumi. VALUTA L’unità monetaria è il Guaranì (dal nome della tribù india) composta da 100 centimos. Nelle grandi città, alberghi, ristoranti e negozi accettano le principali carte di credito. CLIMA E TEMPERATURA Il Paraguay si trova nella fascia climatica tropicale e subtropicale. Le temperature più elevate si registrano nella parte subtropicale (a sud di Asuncion). Elevata l’escursione termica tra il giorno e la notte in tutte le stagioni. Le precipitazioni, seppure con differenze tra regione a regione, si distribuiscono uniformemente durante tutto l’arco dell’anno e si intensificano nei mesi da dicembre a marzo. Il periodo migliore per un viaggio va da maggio a settembre. I mesi di aprile ed ottobre,
ELETTRICITÀ 220 Volts. In alcune strutture hanno un generatore di corrente. SHOPPING Interessanti manufatti in legno; molto belli i giacconi, stivali e cappelli in cuoio. Per gli appassionati, oggettistica navale e pezzi d’antiquariato. CUCINA Tipicamente inglese con largo uso di carne e pesce. MEDICINALI Il paese è ben organizzato per l’assistenza sanitaria. Troverete quindi qualsiasi tipo di medicinale.
LINGUA Inglese.
DOCUMENTI Passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo.
FUSO ORARIO L’ora delle Falkland è spostata di quattro ore in meno rispetto all’ora solare italiana (cinque con l’ora legale).
GUYANA LINGUA La lingua ufficiale è l’inglese. FUSO ORARIO 4 ore in meno rispetto all’Italia. ELETTRICITÀ L’elettricità in Guyana è di 110 V, ma la rete dell’energia non arriva ovunque, se si visitano gli interni è opportuno portare con sé una torcia a pila. SHOPPING Si trovano monili di originale fattura e variopinti, in legno, in oro, di cui la Guyana è produttrice, e in
GUYANA FRANCESE VALUTA L’unità monetaria ufficiale è l’Euro. CLIMA La stagione delle piogge va da aprile a giugno. Piogge sporadiche a novembre e a marzo; temporali in luglio e agosto. I mesi da agosto a ottobre sono estremamente
PARAGUAY ideali per la temperatura, si sconsigliano per le frequenti precipitazioni. LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo. Usati anche i dialetti amerindi (Guaranì) FUSO ORARIO 6 ore in meno rispetto all’Italia tra marzo e settembre (date variabili) quando in Italia si ripristina l’ora legale ed in Paraguay si torna all’ora solare; -4/5 ore in meno tra ottobre e marzo (in relazione alla differente data di ripristino dell’ora solare/legale in Itali e Paraguay). ELETTRICITÀ La corrente è di 220 volt. Generalmente si possono
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argento. Ci sono anche le pietre preziose e semipreziose a buon mercato. L’artigianato locale è ricco di oggetti da comprare, soprattutto utensili per la cucina. CUCINA La cucina locale ha subito molte influenze straniere, soprattutto indiane. Infatti dall’India è arrivato il curry, molto usato per condire i vari piatti di pollo, di gamberi, di calamari e di carne. Si possono gustare un po’ ovunque anche le specialità portoghesi: tipico è il maiale lessato all’aglio. MEDICINALI In Guyana ci sono poche farmacie e non tutte ben fornite. Mettete in valigia i farmaci di uso abituale, un repellente per gli insetti ed un disinfettante per l’acqua.
caldi. Non ci sono cicloni o uragani, ma forti scrosci temporaleschi. Temperatura media annua: 25-27°C; max 31-32°C. Umidità relativa nella stagione delle piogge: 90-100%; nella stagione secca: 70-80%. LINGUA Le lingue usate sono il francese, creolo-francese e caribe. FUSO ORARIO 4 ore in meno rispetto all’Italia. ELETTRICITÀ Corrente elettrica a 220 Volt. Si consiglia di portare un trasformatore e un adattatore universale.
usare le spine di tipo europeo. È comunque consigliabile munirsi di adattatori per spine a lama di tipo americano. CUCINA La cucina locale è principalmente a base di mais, uova, pesce d’acqua dolce, carne e verdure varie. Le specialità più diffuse sono: il “chipas”, a base di mais, uova e formaggio, la “sopa paraguaia”, minestra con formaggio, latte e cipolle, e altre zuppe di carne e di verdure, il “palmitos”, che è il cuore della palma, e il Surubì, un pesce che si trova nel fiume Paranà. La bevanda nazionale è il “cana”, un distillato di zucchero di canna e miele. MEDICINALI Portare con sé i medicinali di sicurezza. Nella capitale e nelle altre città le condizioni igieniche sono buone, tuttavia è consigliato bere acqua imbottigliata. SHOPPING Molto famosa e la produzione del “manduti” il pizzo a tela di ragno fatto a mano con il quale si confezionano fazzoletti, tovaglie e amache. Molto pregiata è anche la locale gioielleria d’argento. L’artigianato locale è vario e di ottima fattura, si trovano vari monili in legno e in argento, oggetti in legno intagliati a mano e diversi articoli in pelle di buona qualità, mentre gli indiani del Chaco realizzano bellissimi manufatti di vasellami, cesti e tappeti intrecciati.
INFO UTILI
PERÙ
DOCUMENTI E VISTI È necessario il passaporto in corso di validità con scadenza non inferiore a 6 mesi dalla data di arrivo. Il visto non è necessario per i primi 90 giorni. VACCINAZIONI Non sono richieste vaccinazioni per l’ingresso nel Paese. Se ci si reca in territorio amazzonico è consigliabile la profilassi preventiva contro la malaria e contro la febbre gialla. Consultate l’Ufficio d’Igiene della vostra città prima della partenza per informazioni sulla situazione sanitaria locale. VALUTA La moneta ufficiale è il Nuevo Sol. È consigliabile portare con sè valuta in dollari. I traveler’s cheques non sono facilmente convertibili. CLIMA E TEMPERATURA Il Perù è geograficamente diviso in tre fasce con tre climi differenti: il deserto costiero, dove sorgono Lima e Trujillo, ha piogge scarse e temperature piuttosto elevate; la regione montuosa della Sierra che comprende anche
DOCUMENTI É richiesto il visto d’ingresso anche per motivi turistici su passaporto con validità minima di sei mesi.
Cuzco ha temperature miti, da aprile a settembre. Nella selva invece il clima è decisamente tropicale con un elevato tasso di umidità e temperature alte. LINGUA Le lingue ufficiali sono lo spagnolo ed il Quechua, antico idioma degli Incas, parlato dalle popolazioni della Sierra. In altre zone sono diffusi numerosissimi dialetti locali. FUSO ORARIO Tra l’Italia ed il Perù c’è una differenza di 6 ore in meno (7 con l’ora legale). ELETTRICITA’ 220 volts. SHOPPING I prodotti dell’artigianato peruviano sono molto vari e convenienti. A Puno si trovano bellissimi ed economicis-
SURINAME
VACCINAZIONI É obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla.
CLIMA Clima equatoriale.
VALUTA Fiorino di Suriname.
LINGUA La lingua ufficiale della Repubblica del Suriname è l’olandese, ereditato dall’amministrazione coloniale
URUGUAY La lingua ufficiale è lo spagnolo.
VACCINAZIONI Non è richiesta alcun tipo di vaccinazione.
FUSO ORARIO 4 ore in meno rispetto all’Italia.
VALUTA L’unità monetaria ufficiale è il Peso uruguayano, diviso in cento centimos. Sono accettate le maggiori carte di credito.
ELETTRICITÀ La corrente elettrica è di 220 volts.
LINGUA
DOCUMENTI E VISTI I nostri connazionali possono entrare e soggiornare in questo paese, con passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di arrivo, senza bisogno di visto per motivi di turismo per un periodo di 90 giorni, prorogabile per un analogo periodo, previa compilazione dell’apposito formulario (“Tarjeta de Turismo”) rilasciato dalle Rappresentanze diplomatico-consolari venezuelane all’estero e dalle compagnie di trasporto aereo autorizzate dall’Ente Venezuelano di Turismo.
CUCINA La cucina è povera ma decisamente variata: accanto al riso, semplicemente bollito o fritto si trovano legumi, carne, uova e pesce. Gli ‘avocado’ ripieni d’insalata russa o gamberetti, il chupe, zuppa di pesce con formaggio, uova e spezie o il lomo a la pobre, carne alla griglia con riso, patate, pomodori e lattuga, sono solo alcune delle innumerevoli specialità locali. MEDICINALI In Perù ci sono poche farmacie e non tutte ben fornite. Mettete in valigia i farmaci di uso abituale, un repellente per gli insetti ed un disinfettante per l’acqua. Il mal d’altura si cura con una dormita e due aspirine. Se i sintomi dovessero perdurare è opportuno scendere di quota il più presto possibile. Si consiglia per chi ha problemi di cuore di consultare il proprio medico.
olandese. Sono parlati anche l’hindustano, il javanese, l’inglese, il francese, lo spagnolo o i dialetti locali in ragione della presenza di popolazioni di origine indiana, pachistana, indonesiana, europea ed africana. FUSO ORARIO 4 ore in meno rispetto all’Italia.
DOCUMENTI E VISTI Passaporto con validità residua di almeno tre mesi e comunque superiore al periodo di permanenza, senza necessità di visto per soggiorni turistici non superiori a 90 giorni.
CLIMA E TEMPERATURA Montevideo ha un clima temperato, mite e abbastanza umido: 10°C di media in luglio, 22,5°C in gennaio; 950 mm di piogge ugualmente ripartite nell’arco dell’anno.
simi maglioni in alpaca, a Lima oggetti d’oro, argento e rame. Bellissimi anche i tessuti di vigogna, arazzi, tappeti e borse.
SHOPPING Si trovano ovunque delle pietre semipreziose, che spesso arricchiscono gioielli variegati, in oro e argento, (il tutto a buon mercato). Da comprare ci sono anche articoli in pelle, di ottima qualità. L’artigianato locale è molto vario: dai maglioni pesanti di lana d’alpaca, lavorati con fantasie tipiche di questa zona, a diversi oggetti in legno (dagli utensili alle statuette), ma anche lavorazioni in
VENEZUELA CLIMA E TEMPERATURA Il clima di questo paese è davvero ospitale, in particolare nella capitale. La stagione invernale che va da novembre fino ad aprile è la stagione secca; la stagione delle piogge comincia in maggio e gli acquazzoni sono di breve durata ma molto forti (vedere tabella informazioni climatiche).
VACCINAZIONI Non sono richieste vaccinazioni se si arriva dall’Italia. È OBBLIGATORIO il vaccino contro la febbre gialla per soggiornare nel paese quando si proviene (non in caso di solo transito in aeroporto) da Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, French Guyana, Guyana, Panama, Peru. È in ogni caso oppurtuno consultare l’ufficio d’igene per eventuali aggiornamenti. Se vi recate in territorio amazzonico e’ consigliata la profilassi antimalarica.
LINGUA La lingua ufficiale è lo spagnolo.
VALUTA La moneta è il Bolivar soggetta a continua svalutazione. È consigliabile portare con se valuta in dollari.
SHOPPING Interessanti le visite ai mercati dove potrete trovare autentici prodotti dell’artigianato indiano, come statuette coloratissime, amache e piccoli souvenir. Un ottimo indirizzo è El Taller de la Esquina, sul Paseo
FUSO ORARIO Vi sono 5 ore di differenza (6 con l’ora legale). ELETTRICITA’ 110 volts; sono consigliabili gli adattatori per le prese di corrente a lamelle piatte.
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ELETTRICITÀ La tensione dell’energia eletrica è di 127V.
ceramica. CUCINA La cucina dell’Uruguay è a base di carne, servita nei modi più diversi. Le specialità locali sono gli “asado”, ovvero barbecue di carne varie, i “lomos” cioè bistecche e la “milanese” la cotoletta di vitello. Tutte le pietanze sono servite con le verdure, talvolta con il bacon e le uova oppure i piselli. Da assaggiare c’è anche il pollo cotto sulla griglia con il vino e il pesce freschissimo. CURIOSITA’ Il carnevale locale è molto suggestivo e divertente: dura una settimana che comprende il mercoledì delle ceneri (la maggior parte delle attività fanno vacanza per almeno sette giorni). MEDICINALI Il paese è ben organizzato per l’assistenza sanitaria. Troverete qualsiasi tipo di medicinale. Las Mercedes, un centro commerciale con un’incredibile varietà di oggetti: maschere di diavoli in cartapesta dipinte a colori vivaci, usate nelle danze rituali, tappeti e ceramiche Guajiro, uccelli di legno intagliato, villaggi di ceramica in miniatura provenienti dalle Ande e colorati uccelli d’argilla dell’Isola Margarita, cesti e panche con giaguari intagliati ed amache in cotone selvatico tessuto a mano dagli indiani Warao del Delta dell’Orinoco. CUCINA Ottimi i succhi naturali o i frullati d’arancia, papaia e frutto della passione. I piatti tipici non sono molti, ma tutti veramente gustosi; rinomata la “Hervido”, una zuppa di pollo, manzo, verdure e radici. Queste ultime sono abbondantemente usate nella cucina venezuelana e donano caratteristici aromi a tutti i piatti. Le principali radici usate sono: yuca fritta e grano lessato. MEDICINALI Bevete solo acqua in bottiglia, ed evitate verdure crude o bevande con cubetti di ghiaccio. Si consiglia di mettere in valigia i medicinali di uso abituale e quelli di prima necessità come disinfettanti, cerotti, aspirine, antinevralgici e disinfettanti intestinali. Non scordatevi un repellente per zanzare.
LEINFO NOSTRE METE UTILI
Providencia
Aruba
San Andres
Santa Marta
Los Roques Is. Margarita
Morrocoy Chorony
Cartagena
Trinidad
Penisola di Paria
Ciudad Bolivar
Merida Barinas
Panama
Caracas
Puerto Ordaz Georgetown Timberhead Shankland
Canaima
Medellin
Puerto Ayacucho
Villa de Leyva
Kaieteur
Santa Elena
Paramaribo Belal Island
Commewijine Kourou
Karanambu
Cayenna
Bogotà
Popayan Otavalo Quito Coca Galapagos Manta Papallacta Cotopaxi Riobamba Isla de la Plata Guayaquil Cuenca
Marajo Belem
Iquitos
Yurimaguas
Chachapoyas
Sao Luis
Manaus
Leticia
Alcantara Barreirinhas
Parnaìba
Tefé
Tabatinga
Leymebamba Celendin Cajamarca Chiclayo Tarapoto Sechin Trujillo Huaraz
Camocim Mundaù Jericoacoara Fortaleza Fernando de Noronha
Natal
Recife Maceio
Puerto Ayacucho Machu Picchu Maldonado Pisac Rurrenabaque P.N. Madidi Ica Abancay Cuzco Paracas Trinidad CanyondelColca Nasca Arequipa Puno/ La Paz Titicaca
Parque Nacional de Chapada/Lençois
Lima
Oruro Lauca
Arica
Morro de Sao Paulo Itacaré
Ilheus
Santa Cruz
Sucre Tarabuco Potosì
Iquique
Brasilia
Cuiabà
Campo Grande
Uyuni
Belo Horizonte
Bonito
Geyser del tatio Antofagasta
Laguna Colorada Laguna verde Salinas Grandes Purmamarca San Pedro de Salta Atacama
Sao Paulo
Calama
Asuncion
Iguazu
Paraty Curitiba
Encarnacion
Cachi
Gramado Porto Alegre
Ischigualasco La Rioja Valparaiso Santiago
Colonia
Mendoza
Puerto Montt/ Puerto Varas
Montevideo
Buenos Aires
Bariloche
Chiloé
Punta de l'Este
Valdes/Trelew/ Puerto Madrin
Esquel
Balmaceda Comodoro Rivadavia
Puyuhuapi
Perito Moreno El Chalten El Calafate
Torres del Paine
Salvador
Pebble Is.
Puerto Natales
Port Stanley Darwin
Punta Arenas
Ushuaia
Penisola Antartica
11 11
Florianopolis Torres
Ouro Preto Rio de Janeiro
Buzios Angra dos Reis
Porto Seguro
I NOSTRI TOUR TOUR REGOLARI
I viaggi non sono
tutti uguali
Per una più semplice consultazione, abbiamo suddiviso i tour, oltre che per destinazione, anche per tipologia di viaggio. Infatti i viaggi non sono tutti uguali, queste brevi introduzioni vi aiutano a scegliere il tipo di viaggio che fa per voi e ad evitare imprevisti e sorprese in fase di prenotazione. Questa stessa struttura la ritroverete nel nostro sito www.tour2000.it, dove potrete consultare in dettaglio ogni tour con le relative quotazioni. TOUR A CONFERMA IMMEDIATA Soluzione prevista in alta stagione, quando la disponibilità di voli e servizi è molto limitata. Per questi tour la disponibilità è garantita e aggiornata in tempo reale. I gruppi, esclusivi di Tour 2000, sono sempre di dimensioni contenute, con assistenza in italiano e servizi privati (per minimo 10 persone). Le quotazioni sono reali in quanto basate su voli e servizi preacquistati. Queste proposte sono visibili unicamente sul sito www.tour2000.it in quanto vengono costantemente aggiornate. TOUR REGOLARI Soluzione di viaggio di gruppo con data di partenza fissa. La quotazione è soggetta a riconferma in base alla disponibilitá dei voli al momento della prenotazione; i partecipanti, italiani (con guida in italiano) o internazionali (con guida in spag/ingl), non sono esclusivamente di Tour 2000 e non sono possibili modifiche (salvo estensioni individuali pre/post tour).
TOUR INDIVIDUALI Qui trovi i nostri suggerimenti di viaggio con data di partenza libera, sempre assistiti da guide locali esperte (con servizi privati o regolari con altri turisti). La quotazione é soggetta a riconferma in quanto dipende sempre dalla disponibilità di voli e servizi al momento della prenotazione. SUDAMERICA DI LUSSO Se desideri volare in Business Class e soggiornare negli hotel e resort più raffinati disponibili puoi iniziare la visita da qui. In ogni viaggio abbiamo previsto una cena gourmet in un raffinato ristorante per gustare la cucina dei migliori chef locali. Scopri inoltre la nuova linea Charme & Spa se, oltre a visitare splendidi luoghi, vuoi anche farti coccolare nelle migliori Spa. Le quotazioni definitive dipendono dalla disponibilità di voli e servizi.
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VIAGGI A TEMA – Le tue passioni in viaggio con te Su richiesta possiamo elaborare anche proposte di viaggio speciali, per chi in viaggio intenda praticare la sua attività sportiva preferita o conoscere aspetti peculiari della cultura o della geografia dei Paesi sudamericani, sempre accompagnati da guide esperte in materia. In questo caso richiediamo solamente un contributo spese per la preparazione del preventivo che sarà scontato dalla quota in caso di conferma della prenotazione. Di seguito presentiamo una serie di suggerimenti di questo tipo di itinerari. SPECIALE VIAGGI DI NOZZE - Privilegi esclusivi per gli sposi Gli sposi che prenoteranno con noi il loro viaggio di nozze riceveranno un trattamento VIP senza alcun costo aggiuntivo: - una cena gourmet in un raffinato ristorante per gustare la cucina dei migliori chef locali (transfer incluso) - un elegante trolley da cabina Tour 2000 (1 per persona) - Riproduzione di una ceramica precolombiana.
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rociera C in Antartide
I gelidi spazi sterminati, la sublime desolazione e la sconfinata bellezza delle sue terre incontaminate e delle acque plumbee: ecco cosa l’Antartide regala allo sguardo stupefatto, insieme a mille altre inaspettate emozioni. Questa spedizione è l’introduzione ideale al Grande Continente Bianco. Con partenza e ritorno da Ushuaia, include i luoghi più spettacolari delle isole Shetland del Sud e della Penisola Antartica.
La HMS Resolution, ritratta in mezzo ai ghiacci antartici, in quest’acquerello dalle tinte plumbee. Con questo veliero James Cook compì il secondo dei suoi celebri viaggi, durante il quale circumnavigò l’Antartide.
USHUAIA Città all’estremo sud del Paese, la più australe del pianeta insieme a Puerto Williams in Cile; una volta terra di deportazione dei criminali più pericolosi, si è sviluppata molto, prima con l’industria – grazie alle agevolazioni fiscali riservate a questa terra così lontana dal mondo “civile” – e poi con il turismo organizzato e quello d’avventura. Ushuaia è infatti base di partenza praticamente obbligata per tutte le crociere verso Capo Horn (per antonomasia, sinonimo di avventure marinaresche) e, verso Sud, l’Antartide, ultima frontiera. STRETTO DI DRAKE Questo vasto braccio d’Oceano che separa Capo Horn dalle propaggini settentrionali della Penisola Antartica venne scoperto dal navigatore inglese Sir Francis Drake, nel XVI secolo. La navigazione nelle sue acque sarà accompagnata dal volo di albatros urlatori, procellarie della tempesta e altri uccelli marini, comodamente osservabili dal ponte panoramico della nave. Accompagnata dagli uccelli, la crociera prosegue verso sud, fino a raggiungere la “Convergenza Antartica”, la fascia dove le acque polari fredde si mescolano alle acque più calde della zona più temperata. Questa zona marina rappresenta una importante barriera ecologica che separa l’habitat e le relative specie faunistiche, creando due distinti ecosistemi marini. KING GEORGE ISLAND Quest’isola è la più grande delle inospitali Shetland del Sud. King George Island sarà, quindi, la porta di ingresso
al Continente Bianco e ne rappresenta un primo assaggio per comprendere cosa sia veramente l’Antartide. Con lo sbarco nella Baia Potter, dove esiste un’alta probabilità di incontrare elefanti marini, si visiterà, se possibile, la base scientifica argentina “Jubany”: un momento di crescita culturale e consapevolezza ambientale, ma sicuramente anche di grande cordialità con i ricercatori della base. PENISOLA ANTARTICA E NEKO BAY Ecco finalmente il sesto continente – il continente di ghiaccio – che si presenta in tutta la sua magnificenza, con l’impressionante paesaggio di montagne, neve e ghiaccio, ammirabile già durante l’avvicinamento alla terraferma. Il benvenuto sarà dato anche dalla variegata fauna; accompagnerà, infatti, questo momento magico, l’osservazione di un’ampia varietà di uccelli, tra i quali cormorani dal dorso bianco, gabbiani, procellarie del Capo, skua, chioni delle nevi, rondini dell’Antartide. E non mancano certo i mammiferi marini, che si ha buona probabilità di vedere: la foca di Weddell (che si nutre di granchi) e la foca leopardo. Le acque circostanti sono infine frequentate da orche, megattere e balenottere minori. PLENEAU E PETERMANN ISLAND La navigazione prosegue verso Sud attraverso il Canale Lemaire, le cui scogliere a picco sul mare, che si estendono a perdita d’occhio, fanno pensare che non si possa trovare alcun passaggio! Luogo di grande suggestione, viene considerato come uno dei più bei posti del mondo. Appena entrati nel canale, si potrà visitare, se il tempo e il ghiaccio lo permettono, l’Isola Petermann, il punto più a sud che
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verrà toccato durante la spedizione. Si potranno vedere la colonia di pinguini papua (gentoo) che nidificano vicino al punto di ammaraggio, insieme ad altri uccelli: pinguini di Adelia, skua e cormorani dagli occhi blu. A Pleneau, infine, si cammina in mezzo ad imponenti formazioni di ghiaccio dall’effetto sicuramente impressionante. PARADISE BAY E CUVERVILLE ISLAND La rocciosa Isola Cuverville è ubicata a nord del Canale Errera, tra l’Isola Rongé e la Penisola Arctowski. Qui, ovunque si volga lo sguardo, si incontrano paesaggi incomparabili e mai monotoni, mentre la natura incontaminata di Paradise Bay regala la possibilità di osservare una delle più importanti colonie di pinguini papua e skua. DECEPTION ISLAND - WHALER’S BAY - PENDULUM COVE Situata nel versante nord-orientale della Penisola Antartica, Deception Island si è formata dall’attività millenaria del vulcano più importante della zona, tutt’ora attivo. L’attività magmatica nelle viscere dell’isola e nelle acque circostanti offre la possibilità di fare un’esperienza davvero sorprendente. Sbarcati in mattinata nella Baia delle Balene, infatti, nel luogo detto Pendulum Cove si potrà fare l’esperienza unica di nuotare nelle acque geotermali, riscaldate dal magma, mentre tutto attorno gli aspri rilievi vulcanici dell’isola sono ricoperti di neve e ghiaccio. Nel pomeriggio, si concluderà questo viaggio memorabile sbarcando ad Hannah Point, nell’Isola Livingstone. Questo è uno dei posti migliori nel Mare Antartico per osservare la fauna della penisola. L’avifauna offre infatti una grande varietà di specie – pinguini dell’Antartide, pinguini papua (gentoo), procellarie giganti, petrelli di Wilson, skua e cormorani dagli occhi blu – e con un pò di fortuna, anche i più grandi ed impressionanti dei pinnipedi: gli elefanti marini.
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Andeanxplorer E BUENOS AIRES Buenos Aires è una megalopoli di tredici milioni d’abitanti, moderna e dinamica ma che ha saputo conservare le antiche tradizioni. Ai pittoreschi vicoli del centro e ai palazzi e luoghi fastosi che sono stati teatro secolare della storia argentina, si affiancano gli edifici di una città modernissima. Ecco quindi che donano alla città un aspetto caratteristico – e molto “europeo” – la Cattedrale, in stile neoclassico, la Casa Rosada, sede della Presidenza, la celebre Plaza de Mayo, il Cabildo, palazzo che oggi ospita un museo. A queste ed innumerevoli altre testimonianze della stratificazione operata dal tempo, si aggiungono quartieri moderni e funzionali, che hanno avuto il loro iniziale sviluppo a partire dagli anni ’50, con il governo di Juan Peron, sotto il cui regime populista l’Argentina divenne la più moderna e promettente nazione del Sud America. Sviluppo in senso moderno che è tutt’ora in pieno corso.
LA RIOJA “Ex libro lapidum historia mundi” è il motto della geologia: nel libro di pietra si legge la storia del mondo. La Rioja giustifica appieno questa frase. Nelle imponenti pareti verticali è infatti registrata la storia naturale di questi luoghi ricchi di suggestioni, con i fantastici pinnacoli erosi dal vento e dall’acqua. Un autentico libro di geologia a cielo aperto. PARCO NAZIONALE ISCHIGUALASTO Percorrendo il Parco Nazionale di Ischigualasto si continua il viaggio nel tempo – milioni di anni fa – fino all’epoca dei dinosauri, i cui scheletri pietrificati ed altri resti fossili affiorano dal paesaggio spettacolare, reso più suggestivo da incredibili forme create dalla millenaria opera di erosione del vento. Il parco riveste un’importanza unica in quanto vi si trovano rappresentate l’intera Era Mesozoica (Triassico, Giurassico e Cretacico) e la recente Era Cenozoica (o Terziario). PARCO NAZIONALE DI TALAMPAYA Qui si trova la funicolare ad uso minerario più lunga del mondo. Sempre all’interno del Parco, vi è la più estesa area archeologica dell’Argentina: il sito di Sinchal, testimonianza dell’Impero Inca e della sua estensione a meridione. BELEN Continua l’immersione nel passato incaico di queste regioni, percorrendo un antico “camino inka”, ovvero i resti – ancora palpitanti di fascino arcaico – di una di quelle strade che attraversavano l’Impero Inca per migliaia di chilometri. Indispensabili al controllo del vasto impero, spesso ben lastricate, s’inerpicavano in alta quota, penetravano nella giungla o percorrevano deserti infuocati. Lungo il “camino inka” presso Belen, si trovano ancora importanti testimonianze di questa mirabile civiltà. CACHI Villaggio situato nella provincia di Salta, offre al visitatore un paesaggio spettacolare e accogliente. Vale la pena pas-
Particolare da un dipinto di gusto coloniale, dell’inizio del XVIII sec., rappresentante due nobili incaici, riccamente vestiti secondo la loro condizione
seggiare per le strade del paese, che conservano l’antico acciottolato, sulle quali si affacciano le case in adobe. Ottima ed appagante anche la cucina: qui si servono, infatti, le migliori “empanadas” dell’Argentina – fagottini a forma di mezzaluna preparati con pasta sfoglia, ed un ripieno di spezie, carne di manzo tritata, cipolla e altri ingredienti tipici come olive e uova sode – cotte nei tradizionali forni a legna. QUEBRADA DE HUMAHUACA All’interno dell’antico Impero Inca, la zona di Humahuaca è quella più tipicamente andina dell’Argentina. Circondata da montagne multicolori e sovrastata da cieli cristallini, è disseminata di sonnolenti villaggi raccolti intorno a chiesette coloniali.
Atacama offre un campionario di emozioni e spettacolarità senza paragoni, per numero ed intensità. Lo spettacolo offerto dai laghi salati, già da se suggestivo, è arricchito dalla presenza di centinaia di fenicotteri. A questo si aggiungono i campi di Geyser di El Tatio, simili ad un paesaggio lunare – con colori che vanno dal rosso al bianco, dal grigio al giallo – con imponenti colonne di vapore che si alzano candide nella luce cristallina dell’alba andina, a più di 4000 metri di altezza. Il tutto circondato da vulcani attivi e dal silenzio del deserto.
SAN PEDRO DE ATACAMA Con una puntata in territorio cileno, San Pedro de
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atagonia P xplorer E
BUENOS AIRES La capitale argentina è una megalopoli con mille stratificazioni. Ai pittoreschi vicoli del centro e ai palazzi e luoghi fastosi – come la Casa Rosada, la Plaza de Mayo, La Cattedrale neoclassica, il Cabildo – che sono stato teatro secolare della storia argentina, si affiancono gli edifici di una città modernissima. Lo stesso dualismo – spinta verso il futuro e attaccamento alle tradizioni – si legge nella variegata origine etnica dei suoi abitanti.
COMODORO RIVADAVIA - RISERVA GEOLOGICA BOSQUE PIETRIFICADO Questa riserva geologica può essere considerato un vero e proprio giacimento di tronchi pietrificati risalenti al Terziario inferiore (65 milioni di anni fa) quando furono seppelliti sotto tonnellate di cenere vulcanica. La loro conservazione nel tempo si deve al silicio contenuto nella cenere. Uno sguardo indietro nel tempo fino ad epoche primordiali. LA RUTA 40 Lungo questa celebre strada si stende la vera Patagonia, la
stessa raccontanta da Bruce Chatwin, fatta di strade sterrate e paesaggi sconfinati battuti costantemente dal vento.
CUEVAS DE LAS MANOS In fondo al profondo, ripido ed impressionante Canyon del Rio Pinturas si trova il complesso delle famose Cuevas de las Manos (Grotte delle Mani) considerate, per la bellezza delle pitture che ne decorano le pareti, la Cappella Sistina dell’arte preistorica patagonica. Le mani, scene di caccia, gruppi di guanachi impressi sulla roccia rappresentano la più antica espressione artistica dele popolazioni indigene sudamericane. EL CHALTEN Per gli amanti trekking, a El Chalten si possono effettuare splendide escursioni attraverso foreste e spettacolari ghiacciai, fino a giungere di fronte alle ripide ed impressionanti pareti di granito dei “mitici” Fitz Roy e Cerro Torre. Due vette difficilissime da scalare per via delle caratteristiche tecniche e delle avverse condizioni atmosferiche, che fanno di questo luogo la meta più ambita dei più grandi alpinisti mondiali.
EL CALAFATE (PERITO MORENO) Dalle propaggini più meridionali della cordillera andina si estendono, come gigantesche dita candide sulle nere rocce delle Ande, i ghiacciai del Parque Nacionál Los Glaciares. Tra questi, lo spettacolare ghiacciaio Perito Moreno – largo 3 km, lungo 35 km ed alto 60 metri – dichiarato nel 1978 Patrimonio Naturale del Mondo dall’Unesco. Al cospetto del maestoso ghiacciaio, che con i suoi suoni magici e inquietanti – improvvisi nel profondo silenzio della Patagonia – non cessa mai di frantumarsi sulla superficie del Lago Argentino, è impossibile non sentirsi piccolissimi di fronte alle sovrumane forze della natura. TORRES DEL PAINE Il Parco delle Torres del Paine, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale della Biosfera, è ricchissimo di diverse specie di animali (guanacos, condor, puma) ed offre paesaggi assolutamente spettacolari. È sicuramente indimenticabile una delle viste più belle della Patagonia: le tre Torri di granito ed il loro riflesso che si staglia nelle quieti acque della Laguna. PUNTA ARENAS Punta Arenas è la principale città della Patagonia cilena. Le sue tipiche case patagoniche, basse e dai tetti colorati, si affacciano sullo stretto di Magellano. La vista dello Stretto è estremamente emozionante così come attraversare le ultime propaggini della Patagonia, terre desolate ricche di leggende. USHUAIA Ecco, ci si trova alla Fine del Mondo, la città più meridionale del globo, insieme alla cilena Puerto Williams, e la più vicina al continente di ghiaccio: l’Antartide. Magnifici paesaggi di foreste e baie solitarie in cui sono sorte molteplici leggende di avventurieri reali e di fantasia: balenieri e pirati, esploratori e fuorilegge... A pochi chilometri da Ushuaia si entra nel Parco Nazionale Terra del Fuoco, area naturale protetta di circa 63.000 ettari.
Del lungo viaggio naturalistico compiuto da Charles Darwin, il periodo più avventuroso fu certamente quello che egli trascorse attraverso le pampas argentine e i deserti dell’altopiano della Patagonia. In una lettera egli si vantava: “Sono diventato un vero gaucho, bevo il mio mate e fumo il mio sigaro, e poi mi sdraio e dormo tanto bene, con il cielo che mi fa da baldacchino, che mi sembra di trovarmi in un letto di piume”. Sembra, però, che il giovane naturalista non riuscisse a destreggiarsi molto bene con le bolas. Racconta infatti come le bolas che egli si esercitava a far roteare sulla testa, rimbalzando su un cespuglio, finirono con avvolgere strettamente le zampe del cavallo su cui era in groppa: “...I gauchos scoppiarono a ridere fragorosamente: gridavano di aver assistito alla cattura di ogni specie di animali, ma di non aver mai visto un uomo imprigionarsi da solo”.
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verland delle nde Dall’Argentina al Perù attraverso la Cordillera andina Questo viaggio è rivolto a quei viaggiatori che cercano una totale immersione nelle meraviglie d’alta quota della regione andina. Viaggiando in autobus, in treno, in fuoristrada e qualche volta anche a piedi, si attraversano paesaggi straordinari, alternando imponenti montagne e vulcani, pianure di sale, immense vallate, deserti immacolati, città coloniali, siti inca e pre-inca, sempre circondati dal calore della popolazione locale. La diversità e la somiglianza delle culture dei quattro Paesi andini, le loro tradizioni e la peculiare gastronomia fanno di questo viaggio un’esperienza unica per chi ama l’America Latina. BUENOS AIRES La capitale argentina ha un aspetto molto europeo, tanto da poter essere considerata la “Parigi“ del Sud America, con le sue eleganti avenidas brulicanti di gente, e ricca di monumenti storici. Passeggiare nelle strade del centro, offre un colpo d’occhio della variegata composizione della popolazione di Buenos Aires, in cui al sangue iberico dei primi colonizzatori e degli indios originari di queste terre, si aggiungono i numerosi e diversi flussi migratori che si sono succeduti a partire dal XIX sec.; quegli stessi migranti provenienti da ogni parte d’Europa – Italia in testa – che hanno grandemente contribuito al moderno aspetto europeo della metropoli. SALTA Stupenda città coloniale, capitale dell’omonimo stato argentino, Salta è situata ai piedi delle Ande, in una fertile piana a 1.000 metri di altitudine. Impossibile non rimanere incantati dal fascino del suo nucleo storico, tipicamente ispanico, che le è valso l’appellattivo, appropriatissimo, di “Salta la linda” (Salta la graziosa). VALLES CALCHAQUIES Salendo allo spettacolare passo Cumbres del Obispo (3.400 m) si gode un panorama impareggiabile delle innevate cime andine. Dal passo si raggiunge la Valle di Calchaquies – dominata dalle curiose formazioni rocciose delle Quebrada di Las Flechas e di Las Conchas – per giungere infine a Cachi, una bellissima città che ha mantenuto un forte carattere indigeno. CAFAYATE Capitale della regione vinicola dove si producono alcuni tra i migliori vini del Sudamerica. SAN PEDRO DE ATACAMA Tipico villaggio andino, un’oasi nel Deserto di Atacama, scoperta al turismo dagli hippies negli anni settanta. Qui aveva sede uno dei più antichi insediamenti sudamericani, risalente ad 11.000 anni fa. L’antichissima storia precolombiana della zona è bene illustrata nel museo archeologico che, insieme alla chiesetta coloniale, è una delle interessanti attrattive della cittadina. La curiosità per il passato archeologico del Cile è soddisfatto anche dai vicini resti della Fortezza di Quitor, costruita nel XII sec. dagli indios della civiltà Atacameña. La visita al villaggio di Toconao, dove gli artigiani intagliano figure in pietra vulcanica, offre invece un interessante sguardo all’artigianato artistico tradizionale. I dintorni di San Pedro presentano numerose attrattive anche dal punto di vista naturalistico; prima tra tutte l’immensa distesa del Salar de Atacama, il cui paesaggio abbagliante è ravvivato dalla Laguna Chaxa, con i suoi vividi colori addolciti dai fenicotteri rosa che la frequentano. Altro spettacolo naturale di grande interesse sono gli scintillanti vapori del Geyser del Tatio, la cui attività
Una magnifica alba andina, in una acquatinta del XIX sec.
si può ammirare nel massimo splendore alla luce del primo mattino.
stregoneria. A sud della città si trovano, inoltre, le singolari formazioni geologiche della Valle della Luna.
VALLE DELLA LUNA Un’altra meravigliosa attrattiva della zona è la distesa della Valle della Luna: le strane conformazioni di roccia e sabbia ricordano, appunto, i crateri del nostro satellite. Questo deserto – uno dei più aridi al mondo – con la sua aria incredibilmente tersa, si offre nel suo massimo splendore alla luce del tramonto.
LAGO TITICACA Sulle rive del più alto lago navigabile del mondo, nella località di Copacabana, si trova la splendida Basilica dedicata alla Vergine Nera, celebre in tutto il Sudamerica. Da qui partono le imbarcazioni per la navigazione sul lago, fino all’Isola del Sole, dove si trovano le rovine del sito inca di Chincana, e, proseguendo, l’Isola della Luna, con le rovine del tempio incaico della Vergine del Sole di Iñak Uyu.
LAGUNE BOLIVIANE Impossibile non rimanere impressionati dai vividi colori delle lagune salate. Le più importanti sono la Laguna Verde, dall’intenso color smeraldo, e la Laguna Colorada dalle acque rossastre, popolata da centinaia di fenicotteri. La stessa zona offre anche lo spettacolo dei geyser di Sol de la Mañana e del deserto di Dali. SALAR DE UYUNI Immensa distesa di sale cristallizzato, il cui bianco abbacinante contrasta con il blu profondo del limpido cielo andino. Colpisce l’occhio la formazione vulcanica dell’isola Incahuasi, al centro del salar, mentre una magnifica visione d’insieme del salar si può avere dalle pendici del vicino vulcano Tunupa, a cui piedi sorge il villaggio di Tahua. UYUNI Piccolo avamposto ai confini della “civiltà”, luogo di passaggio obbligato, che si è sviluppato molto grazie al turismo d’avventura. Ai margini del paese c’è un interessante “cimitero dei treni”. LA PAZ La visita della capitale boliviana, oltre al magnifico centro storico coloniale ed ottocentesco (particolarmente interessanti la chiesa di San Francisco e la Plaza Murillo) e all’eleganza della zona sud della città, offre mille altri stimoli. Di sicuro interesse sarà, infatti, curiosare nei mercatini di strada che offrono pregevoli prodotti tessili e d’artigianato, ma anche curiosità come i prodotti per la
CUSCO La città peruviana, oggi capoluogo della regione omonima, era la capitale del vasto impero Inca, ed ancor oggi tutto ne ricorda la sua origine precolombiana, anche se importantissimi segni ha lasciato la dominazione coloniale spagnola, fin dalla sua conquista, nel 1533, ad opera del manipolo di spagnoli capitanato da Francisco Pizarro. Ecco quindi che il meraviglioso centro storico della città, giustamente dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, presenta un’affascinante sovrapposizione di resti incaici e vestigia della dominazione spagnola; anche in senso letterale, tanto che numerosi palazzi di età coloniale, ma anche comuni abitazioni e botteghe dei vicoli del centro, sorgono sulle fondamenta di edifici incaici, immediatamente riconoscibili per la particolare struttura muraria ad incastro. VALLE SACRA Lungo il fiume Urubamba si trova la cosiddetta Valle Sacra degli Inca, nella quale trovano posto la cittadina di Pisac, con le sue preziose rovine incaiche, e la fortezza di Ollantaytambo, con gli impressionanti monoliti del Tempio del Sole. Ollantaytambo fu teatro dell’unica battaglia vinta dagli Inca contro i conquistatori spagnoli. Quanto il passato incaico sia ancora presente nelle tradizioni culturali della popolazione è ben visibile nei costumi tipici degli indios che si incontrano nel mercato di Pisac per scambiare e barattare i loro prodotti, spesso portando il “vayaroc”, un bastone ricoperto d’argento simbolo dell’autorità dei capivillaggio. MACHU PICCHU Nella valle dell’Urubamba si trova anche il più celebre dei siti archeologici peruviani, Machu Picchu, erroneamente identificata con la mitica “città perduta” degli Inca. Scoperta per caso dall’esploratore americano Hiram Bingham nel 1911, in un remoto angolo della foresta peruviana, a quasi 2.500 metri di altezza, si presenta in uno stato di conservazione eccezionale, che ne ha mantenuto intatto fascino e mistero. La salita alla montagna di fronte, il Wayna Picchu, ripagherà la non indifferente fatica con una spettacolare vista su tutta la zona archeologica.
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CHICLAYO (Perù) Il viaggio inizia con questa cittadina del nord del Perù. Di sicuro interesse sarà il Museo Tumbas Reales, che ospita i preziosissimi reperti rinvenuti nella celebre Tomba del “Signore di Sipan”, una suntuosa sepoltura del II sec. d.C. risalente alla cultura Moche.
CHACHAPOYAS (Perù) Valicando la Cordigliera si arriva alla città di Chachapoyas, antica capitale del regno dell’omonima civiltà pre-incaica. I Chachapoyas, che al tempo dell’arrivo dei conquistadores erano una delle tante nazioni facenti parte del vasto Impero Inca, hanno lasciato suggestive rovine che oggi circondano la cittadina, tra le quali la misteriosa fortezza di Kuelap, ubicata in vetta ad una montagna e costruita attorno all’800 d.C., probabilmente per difendere i Chachapoyas dalla vicina civiltà di Huari.
Itinerario unico e spettacolare che parte da Chiclayo sull’Oceano Pacifico in Perù ed arriva fino a Belem (Brasile) sull’Oceano Atlantico, attraversando tutto il continente sudamericano da costa a costa navigando lungo il corso del Rio delle Amazzoni. Il viaggio include un percorso terrestre da Chiclayo fino a Yurimaguas (Perù) e da qui fino a Manaus (Brasile), a bordo di imbarcazioni turistiche (in Perù) e navi di linea (in Brasile). Durante il percorso, si visiteranno Parchi Nazionali, si incontreranno villaggi indigeni, rovine archeologiche di antiche civiltà, tipiche cittadine sul fiume, si faranno passeggiate nella foresta, pesca ai “piranhas”, bird-watching, osservando fantastici cieli stellati, tramonti e panorami unici. Poiché in alcuni tratti saranno utilizzate barche da trasporto locali dove le cabine sono semplici, si richiede un certo spirito di adattamento. L’itinerario potrà essere abbinato a visite in Perù, Colombia, Brasile e potrà essere effettuato anche solo in parte.
TARAPOTO (Perù) Attraversando bellissime vallate andine e il Rio Alto Mayo, si giunge a Tarapoto, la cosiddetta “città delle palme e delle orchidee”: eccoci infatti in piena foresta pluviale amazzonica. Nei dintorni di Tarapoto si trovano diversi villaggi indios, tra cui la cittadina di Lamas, centro dell’omonima tribù, tra le meno conosciute delle Ande. CROCIERA Il viaggio prosegue con una crociera fluviale, immersi nel verde della foresta amazzonica, avvolti dai suoni misteriosi degli animali della giungla e dai profumi più intensi e inebrianti. La prima parte della crociera – una navigazione di quattro giorni fino alla città peruviana di Iquitos – avviene lungo le acque del fiume Huallaga, costellato di grandi attrattive naturalistiche. Tra queste, un laghetto con un’enorme varietà di uccelli e di altri animali, e la Riserva Nazionale Pacaya Samiria, un’area protetta particolarmente estesa nella quale non sono permessi la caccia, il disboscamento o la pesca per fini commerciali, così da rendere l’area un autentico paradiso naturale. Non finirà di stupire l’incredibile varietà della vita acquatica, dell’avifauna e dei mammiferi – come bradipi e scimmie – i cui suoni suggestivi permeano la giungla, di giorno come di notte. Iquitos è la più grande città dell’Amazzonia peruviana. Qui l’incontro dei fiumi Marañon e Ucayali forma il Rio delle Amazzoni, il più grande fiume del mondo, che percorre circa 2400 miglia prima di sfociare nell’Oceano Atlantico. La navigazione prosegue quindi nelle acque dell’“Amazonas”, che diventa via via più maestoso e placido, fiancheggiato da una vegetazione sempre più lussureggiante. La prima tappa è il villaggio di Yanomono, che accoglie i turisti con il profumo dolciastro della distilleria di canna da zucchero. Segue l’isola Chamaleon, circondata da un magico tappeto di ninfee. Passando per i villaggi di Bora e Huitoto, si giunge alla cittadina di Pevas, il più antico centro coloniale dell’Amazzonia. Da qui una nuova immersione nel caldo umido della foresta amazzonica, dove la biodiversità
Una suggestiva immagine della foresta amazzonica brasiliana, in una incisione a bulino acquarellata del conte Charles Othon Frédéric Jean Baptiste de Clarac, realizzata nel 1816 , durante una missione diplomatica francese in Brasile.
regna sovrana ed i più vari animali fanno capolino del fitto sottobosco che affianca il fiume Shishita, od il piccolo laghetto dove si possono pescare i temibili piranha. La foresta sembra inghiottire, o forse proteggere anche i villaggi che sorgono sul Rio delle Amazzoni, come quello di Paranaquiro, o il villaggio missionario che sorge sul lago Caballo Cocha. Sullo stesso lago si vivrà il momento forse più elettrizzante del viaggio: la traversata notturna sarà infatti accompagnata dalla inquietante presenza dei caimani, i cui occhi luccicano nel buio profondo della foresta. Nei pressi di Leticia, la città più meridionale della Colombia, si trova l’Isola di Santa Rosa, nell’area detta “Tres fronteras”. È qui, infatti, che che si incontrano i confini di Perù, Colombia e Brasile. Da qui la navigazione prosegue sulle acque lente e maestose, addentrandosi nella parte brasiliana della foresta amazzonica, fino a raggiungere Manaus. Posto alla confluenza tra Rio Negro e Rio delle Amazzoni, questo importante porto fluviale, nei decenni a cavallo tra XIX e XX sec., ha rappresentato il centro mondiale per il commercio del caucciù; questo rese Manaus la più
grande e ricca città dell’Amazzonia, vero avamposto della civiltà occidentale. A questo periodo risalgono infatti anche i più importanti e pregevoli monumenti della città, tra i quali spicca il Teatro dell’Opera, magnificamente illustrato anche nel celebre film di Werner Herzog “Fitzcarraldo”, pellicola al contempo avventurosa e misticheggiante, che, d’altra parte, propone le stesse atmosfere che si assaporano in questa crociera fluviale. L’ultima tappa del viaggio è la citta di Belém, sulla costa dell’Oceano Atlantico, alla foce del Rio delle Amazzoni. Come per Manaus, anche i principali edifici storici di Belém, risalgono al periodo di maggiore fioritura del commercio del caucciù. Altra attrattiva della città è il Ver-o-peso, il pittoresco mercato popolare che è il simbolo di Belém, che farà scoprire la gioiosa anima popolare della gente del Nord brasiliano. Dopo essere stati a lungo immersi nella lussureggiante natura del Rio delle Amazzoni, Belém ne offre un ultima ed interessante panoramica con il Museo “Emilio Goeldi”, il più importante centro di ricerca zoobotanico dell’Amazzonia.
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Colori del Cile I (inverno)
SANTIAGO Santiago del Cile, la capitale e centro principale del Paese, sorge in una zona il cui clima mite ricorda quello italiano. La Plaza de Armas ne è il nucleo vitale, con la splendida cattedrale da un lato e dall’altro il palazzo della Real Audencia, oggi sede del museo storico nazionale, a comporne le magnifiche quinte. Tra gli altri edifici storici, di rilevante interesse è il Palazzo de “La Moneda”, sede del Governo. Questi, come gli altri edifici del centro storico, sono in massima parte ottocenteschi, e rendono il gusto e lo stile architettonico della capitale cilena simile a quello del vecchio continente, con ampie strade, piazze e parchi, che rendono la capitale cilena unica rispetto alle altre capitali latino-americane. Una vista panoramica dalla Collina di San Cristobal permette di cogliere con lo sguardo tutto il centro storico assieme alla parte moderna in frenetica espansione, con i suoi eleganti palazzi e centri commerciali e finanziari, incorniciati dalla maestosa Cordigliera.
palafitte; anche l’ottocentesca Chiesa di San Francisco, che si affaccia nella Plaza de Armas, con la facciata in colori pastello e gli interni in legno laccato, presenta un simile aspetto coloniale ed al contempo vagamente mitteleuropeo. Interessante anche il mercato artigianale, affacciato sul lungomare di Castro, che offre pregevoli maglioni di lana, poncho, guanti, cappelli, cesti e alghe essiccate che vengono utilizzate come combustibile. I dintorni di Castro sono anch’essi interessanti, sia dal punto di vista naturalistico (di grande bellezza è la vegetazione “valvidiana”, un particolare tipo di bosco sempreverde con grande diversità di specie vegetali, sia alberi che muschi) sia per gli altri centri abitati. Tra questi la cittadina di Ancud, con il suo grazioso centro che ruota attorno alla Plaza de Armas, una volta
lande. Alcuni resti trovati nelle grotte, straordinariamente ben conservati per via del particolare microclima, hanno dato adito a mille leggende e speculazioni di criptozoologia sulla possibile sopravvivenza in epoca recente di questi giganteschi animali preistorici. Anche la “pelle di brontosauro” che funse da pretesto a Bruce Chatwin per intraprendere il viaggio narrato nel suo celebre libro “In Patagonia”, altro non era che un resto mummificato di pelle di Mylodon. Ma il parco naturale non offre solo interessi paleontologici; la fauna che abitata la smisurata steppa patagonica è numerosa e di grande varietà: guanachi, volpi, nandu, cervi, condor andini e altri ancora. L’escursione in questo paradiso della natura, dichiarato riserva Mondiale della Biosfera dall’Unesco nel 1978, porta al Salto Grande del Río Paine, del Lago Pehoe e
SAN PEDRO DE ATACAMA Nei pressi di questo tipico villaggio andino, che offre l’opportunità di visitare un interessantissimo museo che espone antichi reperti della civiltà Atacameña, si trova anche il villaggio di Toconao – dove gli artigiani intagliano figure in pietra vulcanica –, i tipici “pueblos” andini di Lasana e Caspana, la chiesetta coloniale di Chiu Chiu (la più antica del Cile), e le rovine della fortezza di Quitor, risalente al XII secolo. Ma le maggiori attrattive di quest’area sono senz’altro quelle naturalistiche: laghi salati in alta quota, abitati da centinaia di fenicotteri, geyser che lanciano imponenti colonne di vapore nella luce cristallina dell’alba andina, spettacolari vulcani attivi e paesaggi alieni dai vividi colori. Il tutto nella violenta cornice del deserto di Atacama, il luogo più arido del pianeta, in cui il silenzio regna sovrano. Qui, nell’aria cristallina dovuta all’alta quota e alla totale mancanza di umidità, si vedono i cieli più tersi e i tramonti più infuocati. PUERTO VARAS - PUERTO MONTT - FRUTILLAR Ci si sposta ora a Sud, lungo la costa dell’aspra Patagonia cilena. Puerto Varas è una caratteristica cittadina con le strade e viali adornati da bellissimi roseti; i dintorni sono altrettanto piacevoli, come la vista panoramica che si può godere dal Colle Phillippi, sul lago Llanquihue e, in lontananza, il maestoso vulcano Osorno, dalla cima perennemente innevata. Proseguendo verso sud si trova la città portuale di Puerto Montt, importante soprattutto per la sua vicinanza con l’arcipelago di Chiloè, con la sua Caleta de Angelmó e il mercato del pesce omonimo. La cittadina di Frutillar, anch’essa nei pressi del Vulcano Osorno e del Lago Llanquihue, è invece punto di partenza per la visita di stupende attrattive naturalistiche come le rapide di Petrohué o il lago Todos Los Santos, sul quale la navigazione offre magnifici panorami e momenti di impareggiabile quiete. ISOLA DI CHILOÉ La Isla Grande, la maggiore dell’arcipelago di Chiloé, si raggiunge in battello, attraversando – tra gli opposti orizzonti di selvaggia bellezza – il canale di Chacao fino alla città di Castro. L’aspetto della città, tipico anche di vari altri centri costieri patagonici, è assai caratteristico con le sue case di legno dai colori pastello costruite su
Illustrazione tratta dalla relazione sul viaggio in Patagonia di Beauchèsne, prima metà del XVIII sec.
collegata a Castro tramite una ferrovia di cui si può ancora ammirare una splendida locomotiva a vapore di costruzione tedesca. La ferrovia venne distrutta da un violento terremoto nel 1960; questo, giusto a ricordarci dell’immane potenza della natura che alberga al di sotto queste terre. TORRES DEL PAINE Il Parco Nazionale Torres del Paine ospita la Grotta del Mylodon (Cueva de Milodón) un grande mammifero erbivoro alto fino a tre metri, affine ai bradipi ed esclusivo della Patagonia, che fu sterminato circa 10.000 anni fa dalla caccia dei primi uomini che giunsero in queste
del Lago Grey, fino ai piedi del maestoso e imponente massiccio montuoso delle Torres del Paine. GHIACCIAI BALMACEDA E SERRANO Partendo dalla cittadina di Puerto Natales e, dopo una navigazione di 3 ore attraverso gli splendidi paesaggi che costeggiano il fiordo Ultima Esperanza, si arriva al millenario ghiacciaio Balmaceda. Nelle spiagge al termine del fiordo, ai piedi del possente fronte glaciale è facile incontrare colonie di cormorani e leoni marini, mentre i sovrastanti boschi sempreverdi offrono meravigliose radure dalle quali ammirare in pieno l’imponente spettacolo naturale del Ghiacciaio.
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Colori del Cile II (estate)
SANTIAGO DEL CILE Capitale e centro nevralgico del Paese, ha nella Cattedrale e nel Palazzo del Governo “La Moneda” i suoi monumenti più importanti. Al pari di questi edifici, la parte antica della città, con i suoi edifici ottocenteschi e le ampie strade e piazze, ha un aspetto molto europeo. La parte moderna, con i suoi quartieri residenziali e gli eleganti palazzi e centri commerciali e finanziari, è oggi in piena espansione e dona alla città un’atmosfera estremamente dinamica e moderna. Sicuramente interessante anche il centro artigianale “Los Graneros del Alba”, dove si può apprezzare il lavoro degli artigiani e fare qualche buon acquisto. Il modo migliore per apprezzare questa città, è attraversare il quartiere Bellavista e quindi salire alla collina San Cristobal. Da qui si può godere di una magnifica vista panoramica dell’intera città, mentre, sullo sfondo, la Cordigliera delle Ande, si fa imponente teatro della scena. VALPARAISO E VIÑA DEL MAR Dirigendosi a nord, attraverso le valli di Curacaví e Casablanca, note per l’alta qualità dei vini bianchi che qui si producono, si arriva alla costa sull’immenso Oceano Pacifico. Ecco quindi le piacevolissime “playas” Las Salinas e Reñaca, e la città di Viña del Mar, conosciuta come la “città giardino” per i bei parchi e le decorazioni floreali che rallegrano la città, in particolare l’edificio del Casino Municipal e il tradizionale viale Costanera. Viña del Mar è giustamente considerata uno dei maggiori centri cileni per il turismo balneare. Valparaiso è il maggior porto cileno, già fin dagli inizi del periodo coloniale, grazie al suo golfo naturale che ne costituisce anche una splendida attrattiva paesaggistica. Il suo centro storico, costruito in posizione spettacolare su ripidi colli attraversati da tortuose stradine, scale e ascensori, è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, grazie alla sua eclettica e particolare architettura e struttura urbanistica.
antropica. In particolare quella di Lauca è un insieme di tre aree protette che preservano l’ecosistema dell’altipiano andino: il Monumento Nazionale del Salar de Surire, la Riserva Nazionale Las Vicuñas e, soprattutto il Parco Nazionale Lauca. In quest’ultimo luogo è possibile ammirare le spettacolari fauna e flora tipiche dell’altipiano: nell’aria rarefatta d’alta quota, tra erbe e cespugli stepposi spazzati dal vento pascolano vigogne, lama e alpaca, le piccole lagune sono colorate dai fenicotteri e numerose specie di uccelli e, con un po’ di fortuna, si possono vedere scorazzare i nandu e veleggiare il maestoso condor. Altro luogo di estremo interesse è il piccolo villaggio di Parinacota, con la sua tipica chiesa costruita in stile andino, oggi Monumento Nazionale. E ancora, il Lago Chungarà, il più alto del mondo a 4.500 metri d’altezza,
Il territorio cileno verte interamente sul versante pacifico della Cordigliera delle Ande, uno dei luoghi più geologicamente attivi del mondo. I terremoti di elevata magnitudo, numerosi vulcani ancora attivi e le attività geotermali sono dovuti al movimento della placca continentale sudamericana sopra la crosta oceanica pacifica.
ARICA Ancora più a nord, al confine con il Perù, sorge Arica, conosciuta come la “città dell’eterna Primavera” grazie alle sue miti temperature. Le spiagge Chinchorro e Lisera, il pittoresco molo di pescatori che attira pellicani e leoni marini, la Cattedrale San Marcos e la Casa della Cultura, entrambi disegnati da Gustavo Eiffel, la rendono molto attraente.
circondato dai vulcani gemelli Parinacota (6.330 m) e Pomaire (6.240 m): un panorama davvero impareggiabile! IQUIQUE Prima di giungere alla città di Iquique, il percorso passa per la Riserva Nazionale Pampa del Tamarugal. Qui l’arido paesaggio dell’altopiano si trasforma in boschi di Tamarugos, alberi della famiglia delle fabacee che si sono adattati al terreno secco e salino. Di grande impatto, inciso su un fianco del Cerro Unita, l’impressionanate geoglifo del “Gigante di Atacama”, la figura antropomorfa più grande del mondo con i suoi 86 metri d’altezza, che rappresenta un “capo” della cultura di Tiwanaku. Nei dintorni si possono visitare le miniere di salnitro di Humberstone e Santa Laura – dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità – vivida testimonianza dell’estrema durezza del lavoro di minatore. Si giunge infine ad Iquique, città portuale del settentrione cileno. Cresciuta durante l’epoca della fiorente industria del salnitro, tra la fine del XIX ed i primi decenni del XX secolo, i principali edifici di interesse storico ed architettonico risalgono a questo periodo: il Casino Español, in stile moresco e con un’esuberante decorazione interna, la Plaza Prat, con la Torre del Reloj ed il Teatro Municipale del 1889, l’intera Calle Baquedano, caratterizzata da molti edifici in stile “Revival Greek”, ed il Palazzo Astoresca, costruito nel 1904, oggi centro culturale con pitture, arredamento originale arrivato dall’Europa, una mostra etnografica e una bizzarra collezione di conchiglie marine raccolte in tutto il mondo. Il Museo Regional ospita, insieme ad un’interessante mostra archeologica, oggetti appartenenti allo stesso periodo di fioritura della città. Iquique è famosa, nella storia cilena anche per il combattimento navale di Iquique e di Punta Gruesa, durante la Guerra del Pacifico del 1879-84, episodio ricordato dalla collezione raccolta nel Museo Navale. SAN PEDRO DE ATACAMA, GEISER DEL TATIO E TERMAS DE PURITAMA Nei pressi dell’inospitale deserto di Atacama, il luogo più arido del mondo, sorge il pueblo di San Pedro. Questo tipica cittadina offre l’opportunità di visitare un interessantissimo museo che espone antichi reperti della civiltà Atacameña. Nei suoi pressi il villaggio di Toconao, dove gli artigiani intagliano artistiche figure nella roccia vulcanica. E ancora, il Pukara (insediamento fortificato) preincaico di Quitor. Tra le maggiori attrattive di quest’area figurano l’immensa pianura coperta di sali del Salar de Atacama, al cui interno si apre una laguna di acqua salina nelle cui acque basse, circondate da un paesaggio alieno, si aggirano splendidi esemplari di fenicotteri rosa. Tra le altre meraviglie naturalistiche, le incredibili strutture erosive scolpite nelle rocce della Valle della Luna. A questo si aggiungono i campi geotermali di Puritama e i Geyser di El Tatio: un panorama simile ad un paesaggio marziano, con colori che vanno dal rosso al bianco, dal grigio al giallo, con imponenti colonne di vapore che si alzano candide nella luce cristallina dell’alba andina, a più di 4.000 metri di altezza.
PUTRE Lasciando la costa ed inoltrandosi nell’altopiano andino, a 3.500 metri di quota, si trova la cittadina di Putre. Di per sé assai graziosa, Putre ha nei suoi dintorni i maggiori punti di interesse, sia che si parli di bellezze naturali, come i cactus candelabro nella Quebrada de Cardones, o di ricchezze archeologiche, come gli affascinanti e misteriosi geoglifi nella valle di Lluta ed il Pukara (fortezza) incaico di Copaquilla. PARCO NAZIONALE LAUCA Lauca è una Riserva della Biosfera, una designazione internazionale dell’Unesco per definire aree con diversi ecosistemi ed il loro positivo bilanciamento con l’attività
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Colori dell’ QUITO La capitale dell’Ecuador è una città affascinante, ricca di contrasti, significativi anche sul piano antropologico, fra i moderni quartieri ricchi, e il centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ma abitato dai ceti più poveri. Passeggiando qui, negli antichi quartieri coloniali, si scoprono ad ogni angolo scorci di profondo fascino, e luoghi di grande bellezza e grande significato storico, come la bellissima chiesa di San Francesco. Nella zona Nord si trova la “Metà del Mondo”, dove nel 1736 una spedizione scientifica Francese, stabilì la latitudine 0’00’00, che traccia la linea equatoriale; qui, adesso, si trova un monumento dedicato, sede anche di un interessante Museo Etnografico.
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cuador I Mappa delle Isole Galapagos, redatta dal capitano della Royal Navy James Colnett, alla fine del XVIII sec., antecedente di circa quarant’anni l’approdo della HMS Beagle, a bordo della quale Charles Darwin fece il suo viaggio intorno al mondo.
CALDERON Un piccolo paese alle porte della città di Quito, dove si realizzano le coloratissime figure di “masa de pan”, che raffigurano graziosi soggetti indigeni: lama, fiori e soprattutto ornamenti natalizi. OTAVALO Il coloratissimo mercato indigeno di Otavalo, uno dei più originali del continente, invade tutte le strade che circondano la piazza principale della città. Un’invasione di suoni, profumi e, soprattutto colori. Il mercato è infatti famoso per i suoi variopinti tessuti ed indumenti: ponchos, tappeti, maglioni, gilet, cappelli... COTOPAXI Il Chiva Express è un treno, la cui locomotiva richiama lo stile colorato e vivace dei tipici bus delle Ande ecuadoriane, che si avventura lungo ripidi pendii e paesaggi mozzafiato, violando la maestosità dell’altipiano andino. Percorrendo la celebre Avenida de los Volcanes in direzione sud si raggiunge la stazione di El Boliche, da dove una breve passeggiata conduce al “Centro di Interpretazione”, che consentirà di approfondire la conoscenza di questa zona geologicamente inquieta. Lasciata la ferrovia, si prosegue in bus entrando nel Parco Nazionale Cotopaxi, dominato dal vulcano da cui prende il nome l’intera zona. All’ombra del maestoso vulcano ci si sente avvolti dagli odori e colori dell’aspra e stentata vegetazione montana, tipica della zona del “paramo andino” e resistente ai rigori dell’alta quota. Tra la fauna si potranno vedere diverse specie di animali tipici della zona, e nel cielo limpidissimo, con un po’ di fortuna, anche il volo silenzioso del grande condor. GALAPAGOS L’Arcipelago delle “Isole incantate”, dove Charles Darwin ebbe tra le più importanti esperienze naturalistiche, alla base della “Teoria dell’evoluzione”. Di seguito sono elencate solo alcune delle meraviglie naturali che si vedranno nelle varie isole. La violenza dei grandi fenomeni geologici che sono all’origine di questo arcipelago vulcanico, sono riconoscibili già dal primo contatto con l’Isola di Santa Cruz. Un giro in gommone ai piedi del Cerro Dragon permette di vedere il tormentato paesaggio costiero, tra isolotti vulcanici e mangrovie, popolato da sule, fregate e pellicani, mentre le colonie di iguane marine si mimetizzano nella lava ormai da tempo pietrificata. Le nere rocce contrastano fortemente con il limpido mare turchino, nel quale nuotano tartarughe marine, razze e squali martello.
Una volta scesi a terra, con una breve camminata si raggiunge una placida laguna frequentata dai pellicani rosa, e da qui la cima del Cerro Dragon, da dove si gode la spettacolare vista della baia e della zona occidentale dell’Arcipelago. La vegetazione di questa zona è arida, il che offre un migliore campo visivo per l’osservazione degli uccelli: i fringuelli di Darwin, le cucuves di Galapagos, il papamoscas (letteralmente mangia mosche), il canario maria. Qui si trovano anche le iguane terrestri, rettili dall’aspetto antidiluviano un tempo diffusi su tutto l’arcipelago ed oggi estinte su alcune isole e rare su altre, e quindi soggette a severe misure protettive. Le iguane terrestri sono state infatti reintrodotte nell’Isola di Santa Cruz tramite un progetto della Stazione Scientifica Charles Darwin. Il Faro di Bartolomé, svetta sulla cima dell’omonima isola, dalla quale si gode un panorama unico, che rappresenta certamente l’immagine più ritratta dell’arcipelago. Tra le attrattive dell’isola, il famoso Pinnacle Rock, che si apprezza in tutto il suo fascino con un breve giro in barca, la ricca fauna marina di queste acque limpidissime, ideale per lo snorkeling, e la spiaggia frequentata dai possenti leoni marini. È anche possibile effettuare un breve tour lungo le coste dell’isola a bordo di una barca dal fondo trasparente ed ammirare in tutta tranquillità l’ambiente naturale dei fondali, altrettanto affascinate quanto la parte emersa delle isole. Durante una passeggiata a Puerto Egas, nell’Isola Santiago, si potranno osservare nuovamente leoni marini, e uccelli marini e terrestri. Per chi lo desidera è nuovamente possibile fare snorkeling o rilassarsi sulla spiaggia. La piccola Isola di Rabida, nelle spiagge rossastre, con sabbia di origine vulcanica, ospita una nutrita colonia di leoni marini, iguane marine, ed una notevole avifauna estremamente varia, tra cui spiccano le sule dalla zampe azzurre. Questi magnifici ed eleganti uccelli marini, sono una presenza esclusiva di poche isole dell’arcipelago. Oltre ad essere un luogo ideale per fare snorkeling lungo la costa, nell’interno, una volta lasciata la stupefacente spiaggia rossastra, si incontra una laguna che ospita un
gruppo di fenicotteri la cui dieta è esclusivamente basata sui gamberetti che prosperano nella laguna stessa. Tra giugno e novembre, inoltre, una grande colonia di pellicani crea i propri nidi sugli alberi. Ritornando all’Isola Santa Cruz, nella cittadina di Puerto Ayora si ha la preziosa opportunità di visitare la Stazione Scientifica “Charles Darwin”, dove si realizza, tra l’altro, un progetto di allevamento delle celebri tartarughe giganti. La cittadina offre la possibilità di fare un po’ di shopping o scrivere una e-mail ad amici e parenti, ma permette anche di dare uno sguardo al modo di vivere dei “Galapaguenos”. Lasciato questo angolo di “civiltà” ci si immerge di nuovo nella natura incontaminata, alla ricerca del rettile più famoso delle Galapagos, la tartaruga gigante che dà il nome all’arcipelago. L’habitat naturale di questi impressionanti ma estremamente pacifici rettili giganti è caratterizzato da alberi di scalesia, un vegetale della famiglia arbustiva delle Asteracee, endemica dell’arcipelago. Tra i rami di questi piccoli alberi amano svolazzare molti dei fringuelli che gli studi di Darwin sull’adattamento delle specie hanno reso celebri. L’Isola di Seymour Norte è un paradiso dell’avifauna marina. Qui si potranno ammirare in grande quantità sule dalla zampe azzurre, fregate magnificens e gabbiani dalla coda biforcuta; mentre lungo la costa sabbiosa dell’isola si trovano grandi colonie di leoni marini e di iguane. Quest’isola, certamente tra le più suggestive dell’Arcipelago, con un tramonto mozzafiato, ospita una vegetazione di cactus e di alberi di palo santo. Questa particolare pianta (il nome significa “legno santo”) è usata in tutta l’America latina per scopi terapeutici, sia dalla medicina tradizionale che da quella ufficiale, e nella cosmetica. Puerto Baquerizo Moreno, a San Cristobal, è il piccolo porticciolo della capitale delle Galapagos, che ospita una popolazione di 4000 abitanti; si affaccia su una pittoresca baia a mezza luna, ed è sede del Centro di Interpretazione e di un museo-scuola dove tutti possono approfondire la conoscenza delle Isole, giustamente considerate l’ultimo, quasi inviolato, paradiso terrestre.
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Colori dell’ Il vulcano Chimborazo, in una bella illustrazione tratta dal “Viaggio alle regioni equinoziali del Nuovo Continente”, resoconto delle esplorazioni di Alexander Von Humboldt e Aimeé Bompland nei primissimi anni dell’800.
QUITO La capitale ecuadoriana ha vissuto una forte modernizzazione a partire dagli anni ‘70, con il boom petrolifero dell’Ecuador. Il petrolio sembra aver accentuato quel grave divario socio-economico all’interno della popolazione che si riflette anche nell’urbanistica della capitale. Quito presenta infatti evidenti contrasti tra i moderni quartieri ricchi ed il centro storico abitato dai ceti più poveri. Bisogna però dire che questo è un’autentica meraviglia architettonica ed urbanistica. Non a caso il centro storico di Quito, insieme a quello di Cracovia, fu il primo ad essere dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, nel 1978. I vecchi quartieri coloniali regalano infatti angoli di profondo fascino, oppure edifici di grande valore artistico come i palazzi ottocenteschi o le belle chiese manieriste e barocche, tra cui spicca la chiesa di San Francisco. Quito si trova ad alta quota (2.850 m) ed allo stesso tempo esattamente lungo la linea dell’equatore. Questo comporta un clima estremamente costante, senza stagioni, secco e temperato di giorno ma piuttosto freddo di notte. CALDERON Calderon è un piccolo paese alle porte della città di Quito, noto per l’abilità dei suoi artigiani nel realizzare coloratissime figure di “masa de pan”, che raffigurano soggetti indigeni, lama, fiori e soprattutto ornamenti natalizi. Questi caratteristici oggetti possono essere davvero un gradevole souvenir. OTAVALO Per raggiungere Otavalo si percorre la mitica Panamericana nord, attraverso un paesaggio magico, ricco di laghi, montagne e piane steppose. La maggiore attrattiva della cittadina è il suo coloratissimo mercato, uno dei più originali del continente, che si dipana dalla piazza centrale in tutte le strade vicine, con una profusione di suoni, profumi e, soprattutto, di colori. Il mercato è infatti famoso per i suoi variopinti tessuti ed indumenti: ponchos, tappeti, maglioni, gilet, cappelli... COTOPAXI Il Chiva Express, un coloratissimo trenino delle Ande, è il mezzo ideale per intraprendere l’emozionante avventura di un viaggio verso sud, lungo l’impressionante via costeggiata di vulcani nota, appunto, come Avenida de los Volcanes. L’avventura ha una prima sosta alla stazione del paese di El Boliche, dove si trova il “Centro di Interpretazione”, che consentirà di approfondire la conoscenza della zona. Si prosegue poi con la natura a farla da padrone, all’ombra del vulcano Cotopaxi, uno dei più alti vulcani attivi del mondo. Da questo vulcano prende il nome il Parco Nazionale Cotopaxi, nel quale si è circondati dagli odori e dai colori dell’aspra e stentata vegetazione montana, tipica della zona del “paramo andino” e resistente ai rigori dell’alta quota. Tra la vegetazione si potranno vedere diverse specie di animali tipiche della zona, e nel cielo limpidissimo, con un po’ di fortuna, anche il volo silenzioso del grande condor.
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GUAYAQUIL Città cosmopolita in rapida espansione, la città portuale di Guayaquil è il motore economico dell’Ecuador. La città subì un incendio devastante nel 1896, per cui gli edifici storici della città risalgono in massima parte al XX secolo, mentre negli ultimi anni la città ha ricevuto un nuovo e mirabile sviluppo. Simbolo di questo rinnovamento è il Malecon 2000, un modernissimo ed elegante molo lungo 2,5 Km che corre lungo la riva del fiume Guayas, e che racchiude molte attrattive turistiche e commerciali: musei, giardini, ristoranti, centro commerciale. Da questa avveniristica struttura urbanistica, passando per il Cerro Santa Ana, si giunge al quartiere di Las Penas, il più antico e caratteristico della città. Altri luoghi interessanti sono il colorito mercato aperto di La Bahia, il Castello Spagnolo che ospita il Museo Navale, ed infine i bei parchi cittadini: il Parco Centenario, che celebra gli eroi dell’indipendenza della città, ed il Parco Simon Bolivar, conosciuto anche come il Parco delle iguane.
festazioni dell’incedere della civiltà, ed è quindi un’oasi mondiale del primigenio stato della natura. Ecco ora un succinto elenco delle meraviglie visibili nelle varie isole.
GALAPAGOS Le Isole Galapagos sono diventate celebri soprattutto come uno degli argomenti fondamentali dell’“Origine delle specie” di Charles Darwin (il titolo completo recitava: “Sull’origine delle specie per selezione naturale, ovvero la conservazione delle razze più favorite nella lotta per l’esistenza”). Sembra però che il naturalista non ebbe immediata precisa percezione del significato, in senso evoluzionistico, delle sue osservazioni. Fu solo più tardi, una volta rientrato in Inghilterra e lavorando sui suoi appunti di viaggio che sviluppò lentamente quella rivoluzionaria teoria, cardine della scienza moderna, nota come Teoria dell’Evoluzione, per la quale le osservazioni compiute alle Galapagos, in particolare sui Fringuelli e sulle Tartarughe giganti, costituiscono un importante tassello. Da allora, le Galapagos sono state oggetto di studi estesi ed approfonditi, così da non nascondere più nulla alla scienza. Questo fatto è stato anche la fortuna dell’arcipelago che, oggetto privilegiato di osservazione scientifica, è rimasto indenne dalle più violente mani-
Plaza: questa piccola isola è unica nell’arcipelago per il tipo di vegetazione che presenta, caratterizzata da suggestivi “boschi” di cactus Opuntia, ed è abitata da leoni marini, gabbiani dalla coda biforcuta ed iguane terrestri.
Nell’Isola Santa Cruz, si può visitare la Stazione Scientifica “Charles Darwin” ed osservare le famose tartarughe giganti. Assai piacevole ed interessante anche la visita della principale cittadina, Puerto Ayora, con le sue magnifiche spiagge. L’Isola di Seymour Norte offre una suggestiva camminata in un bosco di cactus e di alberi di Palo Santo, habitat ideale delle lucertole di lava, mentre la costa, che ospita grandi colonie di leoni marini, è perfetta per fare snorkeling. L’avifauna marina comprende sule dalle zampe azzurre, gabbiani dalla coda biforcuta, fregate magnificens, mentre la costa, ottima per fare snorkerling, è abitata da colonie di leoni marini pigramente adagiate nella sabbia vulcanica.
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GEORGETOWN La Guyana fu una colonia prima olandese e poi, dalla fine del XVIII sec., britannica, per ottenere infine l’indipendenza nel 1965. Il nome della capitale viene appunto dal re inglese Giorgio III. La città conserva intatto il suo carattere coloniale, soprattutto per quanto riguarda il periodo britannico, ma distaccandosi notevolmente dalle altre città sudamericane originarie della stessa epoca, che presentano forte impronta iberica. Attorno al pittoresco e genuino mercato centrale è cresciuta la città che vanta numerosi edifici storici: la cattedrale, il Parlamento, la Red House, la Biblioteca Nazionale, la Hight Court, il Municipio, e il mercato di Stabroek. Interessanti anche lo zoo, e la grandiosa opera ingegneristica nota come “seawall”, un muro lungo 400 km che difende quasi tutta la costa dalle inondazioni.
ROCK VIEW – IWOKRAMA Nella savana ad ovest del Paese, a nord del fiume Rupunumi e ai piedi dei monti Pakaraima, sorge la stazione ecoturistica di Rock View, nei pressi del villaggio di Ruperti. Da qui si può salire sul Parakaima, accolti dai rabbiosi suoni emessi dalle scimmie urlatrici, oppure percorrere la savana e gli angusti sentieri nella foresta che fiancheggia il fiume Rupununi, o più prosaicamente, godersi un bagno rinfrescante, in un’ansa tranquilla, rallegrati dalla vista di uccelli variopinti. Da qui si parte anche per il campo base di Kurupukari, nella vicina ma immensa foresta pluviale di Iwokrama, e qui prendere contatto con le numerose comunità amerindie della foresta, ed immergersi nella lussureggiante natura, magari con passeggiate a cavallo. IWOKRAMA LODGE Inoltrandosi nel folto della foresta pluviale di Iwokrama, si scopre una piacevolissima oasi, rappresentata dal Lodge Iwokrama, immerso in un bellissimo giardino tagliato all’inglese. Questo centro lavora in collaborazione con 12 comunità amerindie, per lo sviluppo dell’ecoturismo, dello studio e della conservazione della biodiversità: 474 specie di uccelli, 420 di pesci, 130 di mammiferi, 132 di rettili, fanno dell’Iwokrama Forest un’area unica al mondo. In quest’area si possono infatti osservare giaguari e caimani, o mille altre specie di animali di tutte le forme e le taglie, immersi in una flora verdissima e coloratissima. KARANAMBU Dove la prateria della savana del nord, le paludi e l’immensa foresta pluviale si congiungono sul fiume Rupununi, e dove iniziano le vaste pianure adatte all’allevamento dei cavalli, che si estendono a sud verso i monti Pakaraima e fino al Brasile, qui sorge il ranch Karanambu. La grintosa proprietaria, Diane Mc Turk, dall’entusiasmo coinvolgente, è famosa per la sua opera di reintroduzione delle lontre giganti di fiume alla natura. Nei dintorni del ranch si può osservare il caimano nero e, con un po’ di fortuna, l’enorme arapaima, il più grande pesce d’acqua dolce del mondo.
acque del Potaro precipitano per quasi 300 metri in una profonda gola. L’immane quantità d’acqua che si riversa nella gola in parte si trasforma in una sottile pioggerellina che permea tutta l’area, creando un particolarissimo micro-ambiente ad altissima umidità. Qui crescono le più grandi Bromeliacee (la stessa famiglia di cui fa parte l’ananas) del mondo, e qui razzola il raro Gallo delle rocce. SHANKLANDS Annidato tra il fiume Essequibo e la foresta pluviale incontaminata, questo ritiro tropicale posto in mezzo a prati ondulati e perfettamente curati, offre un’ampia scelta di sistemazioni, dal rustico al lussuoso. Da questa oasi nella foresta pluviale ci si può avventurare nel suo cuore verde ed osservare le scimmie che, spostandosi sulle cime degli alberi, emettono stridule urla, uccelli variopinti, fantasmagoriche farfalle e altri insetti lucenti. Si può anche alternare l’immersione nella natura a godibilissimi momenti di puro relax o divertimento, nuotando nelle calette fluviali dalle spiagge dorate, o dedicandosi ai più svariati sport acquatici.
Questa incisione all’acquatinta del 1840, tratta da Doce vista del interior de la Guayana di Charles Bentley, mostra un metodo di pesca molto diffuso tra gli indios del bacino amazzonico. Gli indios utilizzavano frecce ricavate da un’asticella di bambù o di canna, senza piume, con una semplice fenditura alla base per poterla incoccare, e con una punta d’osso o di legno duro, a volte munita di spine. Le frecce venivano scagliate dalle canoe o da punti della riva particolarmente favorevole. Inutile dire che necessitava non poca abilità e molto esercizio per centrare un pesce in movimento.
KAIETEUR – ORINDUIK FALLS Situate nel cuore della Guyana, le cascate di Kaieteur sono una delle più impressionanti cascate del mondo, riunendo insieme la grande portata d’acqua del fiume Potaro (affluente dell’Essequibo) ad un salto notevolmente alto. Provenendo dall’altopiano del plateau delle Guaiane, dopo una lenta corsa quasi pieneggiante, le
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Colori del Perù I
Atahualpa, tredicesimo ed ultimo sovrano inca, era da poco uscito vittorioso da una lunga e feroce guerra civile contro il fratello Huascar, quando comparvero gli spagnoli, che vennero indicati dalla popolazione locale come divinità inviate dal dio Viracocha a ristabilire l’ordine sociale. Il sovrano inca e il conquistador Pizarro stabilirono di incontrarsi nella piazza di Cajamarca per parlamentare, ma qui, gli spagnoli, anche se molto inferiori di numero, tesero loro una imboscata. Centinaia di indios vennero uccisi e Atahualpa venne fatto prigioniero. Questa incisione acquarellata mostra appunto l’avvicinamento di Atahualpa e della sua scorta verso la città di Cajamarca.
LIMA La “Città dei Re” – questo il nome con cui fu fondata la capitale peruviana – con i suoi otto milioni di abitanti è una delle più importanti capitali del Sudamerica, con un riuscito mix di architettura coloniale e di moderna. Cuore della città, anche in senso storico, è la Plaza de Armas, testimone non solo della fondazione da parte di Francisco Pizarro nel 1535, ma anche degli ottocenteschi movimenti di indipendenza del Perù. Altri luoghi interessanti sono il Palazzo del Governo, dove ogni giorno si svolge il pittoresco cambio della guardia con soldati in uniformi d’epoca, e gli edifici religiosi, tra cui spicca la Cattedrale barocca e la Chiesa di San Francesco, in perfetto stile coloniale. Comunque interessante anche la parte moderna, come il quartiere Miraflores, centro amministrativo e finanziario di Lima. Dal contemporaneo si compie un salto nel passato precolombiano, con i magnifici reperti delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac conservati nel Museo di Archeologia e Antropologia.
riusciti a comprendere del tutto la finalità ed il significato di queste immense linee, a forma di animali e di piante osservabili solamente dal cielo. AREQUIPA Gli edifici in stile spagnolo e le antiche chiese sono tutte costruite con il sillar, una pietra vulcanica bianca, da cui il fatto che Arequipa è conosciuta anche col nome di “Città Bianca”. Qui tutto parla dell’epoca coloniale, quando la città ebbe il suo massimo fiorire: dal quartiere di Chilina, alla Plaza de Armas, dalla Cattedrale, alla chiesa de La Compañia de Jesus e i suoi chiostri. Al di sopra di tutto spicca quell’autentico gioiello dell’architettura religiosa coloniale che è il complesso del Convento di Santa Catalina, fondato nel 1580, composto da chiese, chiostri, piazze, ed un intrico di viuzze.
PARACAS Questa cittadina costiera è famosa per le vicine Isole Ballestas, una delle più belle attrattive della Riserva Naturale di Paracas. Forse un po’ troppo vanitosamente vengono chiamate anche le “piccole Galapagos”, ma offrono comunque la vista di un buon numero di animali marini e uccelli. Lo scenario delle scogliere a picco sul mare è in ogni caso straordinario.
LAGO TITICACA La leggenda racconta che dalle acque del Titicaca sono emersi Mama Occlo e Manco Capac per fondare l’impero Inca. Qui tutto sembra essere legato al mito ed al passato precolombiano. Non fanno eccezione le isole galleggianti degli Uros, indios il cui modo di vita e tradizione hanno sempre attirato la curiosità dei visitatori: vivono in capanne costruite in totora (una canna locale), così come di totora sono le loro imbarcazioni, e si nutrono di sola pesca. Anche gli abitanti dell’Isola di Taquile sono indios tenacemente ancorati a tradizioni e modi di vita antichi di molti secoli.
NAZCA Il sorvolo delle misteriose Linee di Nazca induce un senso di smarrimento e mistero. Nonostante molto si conosca dell’antica civiltà (scomparsa attorno alla metà del primo millennio d.C.) che produsse questo enigmatico capolavoro, a tutt’oggi gli studiosi non sono ancora
PISAC – OLLANTAYTAMBO All’entrata della Valle Sacra degli Incas, Pisac, con il suo famoso e coloratissimo mercato, sembra introdurre una sorta di viaggio indietro nel tempo. Gli indios che affollano il mercato parlano ancora la lingua quechua degli Incas, e indossano i colorati costumi immutati da secoli,
mentre i capivillaggio non si separano dai loro bastoni ricoperti di argento, antico segno della loro carica. Ed ecco Ollantaytambo, antica città fortificata inca, rimasta praticamente immutata da 500 anni, e infine il parco archeologico con il complesso agricolo, sociale, amministrativo, religioso e militare di Tahuantinsuyo. CUSCO La centralissima Plaza de Armas, è il luogo dove, secondo la leggenda, si conficcò il bastone d’oro del primo mitico inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la città che sarebbe diventata la capitale dell’Impero. Il fascino di Cusco è il risultato del perfetto sincretismo tra il passato incaico e l’appena più recente passato coloniale. Qui i due differentissimi modi di vita si sovrappongono, come le architetture: molti edifici coloniali, sorgono sulle stesse fondamenta dei più antichi edifici incaici, ben riconoscibili dalla particolare tecnica costruttiva ad incastro. Su tutta la città domina la ciclopica pukhara (fortezza) di Sacsayhuaman, ancora imponente, benche molti tratti delle sue mura megalitiche vennero spogliate dai coloni spagnoli per costruire nuovi edifici. MACHU PICCHU In fondo alla Valle dell’Urubamba (la valle Sacra degli Incas) si trova la località Aguas Calientes e da qui si raggiungono le rovine maestose di Machu Picchu, “la città perduta” degli Incas scoperta nel 1911 dall’antropologo americano Hiram Bingham. Le rovine di questo incredibile complesso religiosomilitare sono incredibilmente ben conservate e danno appieno l’idea dell’antica potenza dell’Impero Inca, ma lasciano anche aperti molti misteri e domande senza risposta.
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Perù ealapagos G
Questa incisione di Theodore de Bry, del 1596, rievoca la conquista di Cuzco, capitale dell’Impero Inca, da pare di Francisco Pizarro, il 15 novembre 1535. Il destino degli Inca era in realtà già segnato, in seguito alla cruciale sconfitta di Cajamarca, durante la quale il sovrano Atahualpa venne fatto prigioniero, tenuto in ostaggio per quasi un anno ed infine giustiziato.
teatro dell’unica battaglia vinta dagli Incas contro i conquistatori spagnoli ed è l’unica città della zona che ancora mantiene l’originaria impostazione precolombiana. MACHU PICCHU La mitica “città perduta” degli Incas, a quasi 2.500 metri di altezza, nella valle dell’Urubamba. Scoperta per caso dall’esploratore americano Hiram Bingham nel 1911, conserva una miriade di fantastiche rovine. L’insediamento fortificato di Machu Picchu, che era soprattutto un centro religioso e di potere, probabilmente sopravvisse per alcuni decenni alla dominazione spagnola. La salita alla montagna di fronte, il Wayna Picchu, ripagherà la non indifferente fatica con una spettacolare vista su tutta la zona archeologica.
LIMA La “Città dei Re”: questo fu il nome con la quale Francisco Pizarro fondò l’attuale capitale peruviana. La tradizione vuole che questo nome derivi dalla festa dei Re Magi in quanto la data di fondazione sarebbe il 6 gennaio 1535. Al di là della leggenda, col tempo prevalse il nome attuale derivato dalla lingua aymara (limaq significa fiore giallo) o dal quechua (rimaq=parlatore, nome con cui veniva chiamato un fiume vicino). Lima è oggi una grande megalopoli che, con i suoi 8 milioni di abitanti, racchiude un terzo dell’intera popolazione peruviana; quartieri moderni e funzionali circondano un cuore che testimonia perfettamente le vicende storiche di questa città di antica origine coloniale. Ecco quindi un rapido elenco dei luoghi più interessanti. La Plaza Mayor, su cui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado; la magnifica Casa Riva Aguero, un palazzo coloniale del XVIII secolo; il Convento di San Francesco, opera maestra dell’architettura religiosa di stile coloniale. Il Museo Larco Herrera, offre invece una panoramica sul passato precolombiano di questo territorio, con una vasta collezione di ceramiche di epoca pre-Incaica, tra cui diversi curiosi oggetti di arte erotica. Per concludere, i quartieri residenziali di San Isidro e Miraflores offrono una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico. AREQUIPA Autentico gioiello dell’architettura religiosa di età coloniale il complesso monastico del Convento di Santa Catalina, fondato nel 1580, è composto da chiese, chiostri, piazze, che conservano ancora intatto il fascino coloniale del XVI secolo. PUNO Si risalgono le pendici della Cordillera andina, costeg-
giando un paesaggio arido e desolato ma affascinante, punteggiato di piccoli laghi montani, popolati spesso dai fenicotteri; ancor più frequenti, si toccano i piccoli villaggi indigeni, arrivando infine a Puno, sulle rive del Lago Titicaca. Da questa cittadina, con una bella cattedrale barocca di età coloniale, si parte per la crociera sul lago navigabile più alto del mondo, fino alle Isole Uros. Queste isole sono artificiali, costruite dagli Indios Uros con paziente sovrapposizzione di infiniti strati di totora, una canna palustre che gli indios locali usano per fare di tutto. L’isola di Taquile è invece di origine naturale e conosciuta per la sua particolare bellezza e per la fertilità delle sue terre e terrazze. Gli abitanti difendono tenacemente le antiche tradizioni conservando tuttora le abitudini e le usanze dei loro antenati. CUSCO La capitale dell’impero Inca, l’“ombelico del Mondo”, vera meraviglia costruita intorno alla Plaza de Armas, è ricca di monumenti fondamentali per la conoscenza della civiltà Inca: il Coricancha e tutte le Rovine dei dintorni, quali Sachsayhuaman, Tambo Machay, Qenqo, Pukhara. VALLE SACRA Il fiume Urubamba scorre lungo la cosiddetta Valle Sacra degli Inca. Tra le località principali, di sicuro interesse è la pittoresca Pisaq, dove gli abitanti della valle, vestiti con i loro costumi tradizionali, si incontrano per scambiare e barattare i loro prodotti. La domenica molti indigeni arrivano in massa indossando i loro costumi tipici, guidati dai vari capivillaggio che portando il “Vayaroc”, un bastone ricoperto d’argento simbolo della loro autorità. Nell’adiacente valle di Ollantaytambo si visita l’imponente fortezza del Tempio del Sole. Ollantaytambo fu
GALAPAGOS Le esperienze naturalistiche vissute da Charles Darwin nelle isole Galapagos, noto come l’arcipelago incantato, furono argomento importantissimo nell’elaborazione della sua teoria sull’evoluzione della specie. Sembra però che il naturalista non ebbe immediata precisa percezione della portata delle sue osservazioni. Fu solo anni più tardi, lavorando sui suoi appunti di viaggio che sviluppò lentamente la rivoluzionaria teoria dell’evoluzione per selezione naturale, cardine della scienza moderna, per la quale le osservazioni compiute alle Galapagos, in particolare sui fringuelli e sulle tartarughe giganti, costituiscono un importante tassello. I fringuelli, ad esempio, pur presentando strette affinità con le specie continentali – da cui si deduceva la parentela filetica – mostrano delle piccole differenze morfologiche, soprattutto nella forma del becco, che rappresentano la risposta adattiva agli habitat leggermente diversi delle diverse isole. I volatili con becchi di forma leggermente più adatta degli altri ai rispettivi metodi di alimentazione, sopravvivevano con più facilità degli altri ed avevano quindi maggiore possibilità di riprodursi. Alla fine di questo processo i fringuelli, derivati dalle originarie specie sudamericane, si erano evoluti in nuove diverse specie. Da quando Darwin studiò questi fenomeni, le Galapagos sono state oggetto di studi estesi ed approfonditi, così da non nascondere più nulla alla scienza. Questo fatto è stato anche la fortuna dell’arcipelago che, oggetto privilegiato di osservazione scientifica, è rimasto indenne dalle più violente manifestazioni dell’incedere della civiltà, ed è quindi un’oasi mondiale del primigenio stato della natura. Tra le nere rocce vulcaniche delle isole, sulle spiagge dalla sabbia rossastra, nel folto della vegetazione, si annidano quindi indisturbati una quantità di uccelli: oltre ai già citati e celebri fringuelli, sule dalle zampe azzurre, albatros delle Galapagos, pinguini, pellicani e numerosissime altre specie. Ed oltre agli uccelli numerosi altri animali: leoni marini, iguane marine e di terra, e le famose tartarughe giganti che danno il nome all’Arcipelago.
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del Colorienezuela V PUERTO ORDAZ Puerto Ordaz è un settore della nuovissima Ciudad Guayana. Questo recentissimo centro è sorto nel 1952 come area portuale per l’attività mineraria della zona, ed è oggi un centro urbano in piena espansione economica e con la più alta crescita demografica della nazione. A nord di Ciudad Guayana e dell’Orinoco si stendono i campi petroliferi, maggiore ricchezza del moderno Venezuela. A sud, ai piedi dei Tepuys della Gran Sabana, l’altra ricchezza del Paese: l’oro. E ancora più a sud diamanti, ferro, bauxite. Paesi come Upata, El Cintillo e Guasipati, sono abitati quasi esclusivamente da minatori – come quelli che lavorano nelle miniere di El Callao (di cui alcune, ormai abbandonate, solo visitabili) – ma anche da garimpeiros, minatori indipendenti che seminano devastazione coi getti d’acqua ad alta pressione usati nelle esplorazioni minerarie, seguendo il miraggio della ricchezza facile. Superando il vecchio ponte sul fiume Cuyuní si arriva a El Dorado, il luogo dove il celebre Papillon venne nuovamente incarcerato dopo la sua fuga dalla Cayenna. E poi ancora villaggi di minatori fino a giungere alla Sierra de Lema, una foresta pluviale dall’aspetto impenetrabile ai piedi della Gran Sabana.
LA GRAN SABANA L’altopiano che si estende sulla parte settentrionale dello “scudo delle Guaiane”, formato da rocce antiche di miliardi di anni, è percorso da numerosi corsi d’acqua fiancheggiati da immense praterie e dal verde acceso della folta foresta da cui si levano i suoni di mille animali; tra questi fiumi, l’Aponwao, risalendo il quale, a bordo di una tipica canoa indigena detta “curiara”, si raggiunge la comunità indigena di Iboribo e da qui la cascata Chinak Merú che, con un impressionante salto di 110 metri riversa la sua travolgente massa d’acqua nel fiume Aponwao. A questa, lungo la “ruta de la Gran Sabana, si susseguono altre cascate, una più bella dell’altra – Kaüi Meru, Kama Meru, Arapan Meru – fino al belvedere Nak´Piapo da cui si gode una spettacolare vista del massiccio Roraima, la più importante montagna del Venezuela. Il Roraima è il maggiore e più noto dei tepuyes. Nell’arco di milioni di anni l’azione erosiva delle piogge ha scavato nelle antichissime arenarie e quarziti che formano lo scudo delle Guaiane creando ampie vallate che si sono via via allargate, fino a lasciare una sorta di “isole” di roccia, dalla cima piatta e pareti verticali (mesas) costituite da rocce risalenti a due o tre miliardi di anni fa; queste “isole” sono chiamate Tepuy, che nella lingua degli indios Pemon significa “dimora degli dei”. Sulla cima di queste strane ed antichissime montagne, isolate dal resto del mondo dalle loro ripide pareti e con un particolare microclima più fresco, si sono sviluppate una flora ed una fauna con caratteristiche uniche, che le distinguono completamente dalla foresta e dalle praterie sottostanti i tepuyes. In quest’ambiente separato dal resto del mondo da milioni di anni, sir Arthur Conan Doyle ambientò il suo celebre romanzo “Il mondo perduto”, popolato da dinosauri ed altri esseri preistorici: una dei primissimi romanzi di fantascienza. SANTA ELENA Posta al confine tra il Venezuela e il Brasile, questa cittadina è il più grande centro della Gran Sabana ed allo stesso tempo ne è la “porta di uscita” verso sud ed il
Il peasaggio della Gran Sabana è bene illustrato da questo dipinto di Bentley del 1840, tratto da Doce vistas del interior de la Guayana. Si vede qui un gruppo di indios durante una sosta di una battuta di caccia, che in realtà doveva essere un lavoro ben più duro di quello che può trasparire da questa visione idilliaca. Sullo sfondo, le piatte vette dei tepuyes. La parte orientale del Venezuela, durante l’epoca coloniale, era conosciuta come Guayana Spagnola.
Brasile. Posto di confine, piena di traffici di tutti i tipi, e con tipiche case da i vivaci colori, Santa Elèna de Uarien ha un suo fascino particolare. CANAIMA Autentica meraviglia del Venezuela, ed una delle maggiori attrattive naturalistiche del Mondo, il Parco Nazionale di Canaima ospita una varietà infinità di splendori naturali. Tra queste il Tepuy Auyantepuy, da cui ha origine il “Salto Angel” la cascata più alta del mondo: 980 metri di altezza! La cascata deve il suo nome allo scopritore Jimmy Angel, un avventuroso aviatore americano che, nel 1937, sorvolò queste terre portando il “Salto” alla conoscenza del mondo. Molte le attività che si possono fare nel parco. L’escursione in piroga fino alla base del Salto Angel, oppure il sorvolo del gigante dalla cima piatta da cui la cascata sgorga; o ancora, si può visitare il villaggio indigeno di Kavak, adagiato sulla vasta prateria costellata da macchie di foresta, e da qui raggiungere le grotte di Kavak, e qui nuotare nelle acque che sgorgano da una cascata. CIUDAD BOLIVAR Ritornando sulle rive dell’Orinoco, si incontra la piacevole città di Ciudad Bolivar, dalla caratteristica architettura coloniale, con le case adagiate sul fianco di una
collina, affacciate sul grande fiume. Nonostante abbia una popolazione di 250 mila abitanti conserva l’atmosfera dei piccoli centri con le stradine ripide, selciate con ciottoli, e le belle case ornate da fiori e fontane. Ciudad Bolivar venne così ribattezzata all’inizio dell’800, dopo l’indipendenza dalla Spagna, in onore del Libertador Simon Bolivar, mentre il nome originale della cittadina coloniale era Angostura, toponimo oggi conservato in un ponte e nel liquore locale. LOS ROQUES Arcipelago corallino, Los Roques è composto da 50 tra isole e cayos (cays o keys, in inglese, piccoli isolotti piatti di sabbia e corallo, tipici dei Caraibi) che bordano un atollo corallino, a circa 140 Km da Caracas. Qui il mare cristallino, dalle tonalità che vanno dal verde smeraldo all’azzurro intenso, incornicia il bianco delle spiagge e il verde delle mangrovie. Grazie alla peculiarità dei tipici cayos, alla grande varietà di uccelli marini e all’incredibile ricchezza della fauna multicolore che popola il reef corallino, Los Roques è dal ’72 Parco Nazionale. L’isola principale, Gran Roque, unica con abitanti, non ha spiagge e ci si deve quindi spostare ogni giorno in barca per raggiungere i vari isolotti dalle candide spiagge; tra queste, particolarmente interessante è l’isola Cayo de Agua e Dos Mosquices, sede della stazione scientifica Los Roques.
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in barca a vela Crociera a Los Roques Tra XVII e XVIII secolo, la costa del futuro Venezuela e tutto il Mar dei Caraibi erano luogo di scorrerie da parte di corsari e pirati. I primi razziavano le navi di tutte le nazioni indistintamente, per proprio esclusivo tornaconto. Tra i più noti di questi affascinanti “pendaglia da forca”, Edward Teach detto Barbanera, e Francesco Nau detto l’Olonese. I corsari, invece, derubavano i galeoni (soprattutto spagnoli) e depredavano le citta costiere per se stessi ma anche per conto di nazioni nemiche, come l’Inghilterra, che in cambio di una parte del bottino fornivano una “patente di corsa”; questi “gentiluomini di fortuna” erano quindi al contempo dei furfanti e dei valorosi soldati. Tra questi, forse il più noto è sir Francis Drake: corsaro, esploratore ed ammiraglio della regina Elisabetta d’Inghilterra. La gustosa illustrazione del grande disegnatore Howard Pyle, qui sotto, mostra una fantasiosa ma suggestiva ricostruzione del pirata e corsaro William Kid
LOS ROQUES A 140 km dalla costa venezuelana, circondato dalle calde acque del Mar dei Caraibi, si trova il Parco Naturale dell’arcipelago di Los Roques, impostato su un vasto atollo corallino. Lungo il perimetro dell’atollo affiorano circa 50 tra cayos e isole più grandi di origine vulcanica, per un totale di 220.000 ettari. I cayos (cays o keys, in inglese) sono piccoli isolotti piatti di sabbia e corallo, tipici dei Caraibi e degli atolli in genere. Le isole, coperte da boschi di mangrovie, ed i cayos dalle candide spiagge su cui albergano un’infinità di uccelli marini, circondano la laguna dalle acque basse e cristalline. Qui la tavolozza della natura si sbizzarrisce con i variopinti pesci tropicali di innumerevoli specie, e coralli, spugne, anemoni e l’infinità varietà della fauna che popola il reef. Una crociera che tocchi le varie isole e isolette permette di cogliere tutti gli aspetti migliori delle diverse isole. Di
seguito una breve elencazione delle varie e meravigliose attrazioni. ISOLA DI ESPENQUI L’isola è circondata da mangrovie e nell’intrico delle radici che si immergono nell’acqua, molte specie di uccelli vanno a nidificare. Oltre ai pellicani, frequenti in tutto l’arcipelago, si possono vedere sule, fregate, gabbiani e, occasionalmente, i fenicotteri rosa che volano nelle vicine isole di Los Canquises, in cui non è permesso sbarcare in quanto situate nella zona a protezione integrale. CAYO DE AGUA Il nome di quest’isola deriva dai pozzi di acqua dolce che si trovano al suo interno. L´acqua piovana penetra nella sabbia fino a raggiungere degli strati impermeabili, formando delle specie di sacche, fondamentali per la sopravvivenza delle prime comunitá indigene che vivevano in questa zona. Quella di Cayo de Agua è considerata la spiaggia piú bella di tutto l’arcipelago, un paradiso alla Robinson Crusoe. L’isola può essere visitata da un numero limitato di persone (45) al giorno poiché fa parte della zona a protezione parziale e per accedervi è necessario un permesso rilasciato dalle autoritá ambientali. Sull’isola si trova anche la Fundacion Cientifica Los Roques, stazione biologica marina dove si allevano tartarughe in via di estinzione. Protette dal 1974 dalla legislazione venezuelana, vivono nell’arcipelago quattro delle sette specie esistenti al mondo: Tortuga carey (Tarataruga embricata), Tortuga verde (Tartaruga verde), Tortuga cabezona (Tartaruga comune o Caretta caretta), e la Tortuga cardon (Tartaruga liuto). L’area marina del parco, ricca di alghe, è considerata una zona di notevole importanza alimentare per le tartarughe CARENERO, LANQUI E ISLA FELIPE La disposizione di queste tre isole forma una laguna di acque tranquille, protette dalle mangrovie. Nella lunga e stretta spiaggia si trovano alcune semplici case di pescatori specializzati nella pesca dell’aragosta, permessa soltanto da novembre ad aprile. NORONQUI Composta da tre isolotti, Noronqui offre baie con spiaggie solitarie ed una calma laguna centrale, ideali per le attività balneari, immersi in un panorama in cui la sabbia bianca contrasta con il verde della vegetazione e il blu intenso del mare che sfuma nel verde smeraldo. Facendo snorkeling, con un po’ di fortuna si può nuotare in compagnia delle tartarughe che qui vengono a deporre le loro uova. ISOLA DI CRASQUI Abitata soltanto da pochi pescatori, si caratterizza per una lunghissima spiaggia di fine sabbia bianca e per le basse acque trasparenti, dove i pellicani e i guanaguanares (un tipo di gabbiano) pescano con tuffi acrobatici le camiguanas (cioè, le sardine) che arrivano vicino alla spiaggia. Per gli amanti dello snorkeling la zona piú interessante si trova nella punta sud e in Playa Norte. RABISQUI Nella laguna di fronte a quest’isola si può nuotare tra le innumerevoli stelle marine presenti in questa parte dell arcipelago.
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Colori dell’Argentina
Gauchos argentini mentre si preparano per un rodeo, in un dipinto del 1861.
BUENOS AIRES Buenos Aires è una metropoli con un aspetto molto europeo, dovuto alle migrazioni diversissime per terra d’origine, tra cui quella italiana ha avuto un ruolo fondamentale. Un aspetto europeo che, fondendosi con l’impronta coloniale spagnola, ha dato origine ad un impianto architettonico ed urbanistico molto caratteristico. Ugualmente caratteristica è la tradizione culturale che deriva da questa fusione. Il tango è sicuramente il figlio più noto di questo sincretismo, tanto che le note di questo ballo sembrano aver segnato profondamente l’anima argentina. Non per nulla il suo più celebre cantante, Carlos Gardel, è tutt’ora quasi venerato come un’icona. Un’icona molto poco sacra, essendo il tango il più sensuale dei balli, non rinnegando la sua origine “peccaminosa”, in quell’ambiente di gente di “vita” ben descritto anche da Jorge Luis Borges. Alle testimonianze della passionale cultura popolare, si affiancano quelle che riguardano la storia della città, leggibili nell’architettura: la Cattedrale, in stile neoclassico, la Casa Rosada, sede della Presidenza, la celebre Plaza de Mayo, il Cabildo. PUNTA TOMBO A punta Tombo si trova la più grande colonia di pinguini della Patagonia: è veramente uno spettacolo unico osservare milioni di pinguini sulle scogliere a strapiombo sul mare indifferenti alla presenza degli esseri umani.
pochi metri – nelle calme acque del Golfo Nuevo, dove tornano ogni anno per il rito della riproduzione. USHUAIA In volo si arriva ad Ushuaia, insieme alla cilena Puerto Williams, la città più australe del mondo. Nata come semplice villaggio di pescatori e colonia di deportazione dei criminali più pericolosi, nonostante il successivo sviluppo industriale, la più importante città della Terra del Fuoco conserva il fascino del passato, con le semplici abitazioni in legno affacciate sul Canale di Beagle. Questa è il centro abitato più vicino all’Antartide, e da qui partono le navi per il continente di ghiaccio o per la navigazione nel Canale di Beagle e nelle gelide acque degli altri canali e fiordi della Tierra del Fuego. Ushuaia è base di partenza, infatti, per esplorare il Parco Nazionale della Terra del Fuoco, con suoi paesaggi incontaminati, foreste di faggi e baie solitarie. Luoghi teatro delle gesta – reali o letterarie – di tanti eploratori o avventurieri. PARCO NAZIONALE LAPATAIA Al confine con il Cile, il Parco Nazionale di Lapataia offre magnifici scenari, con picchi innevati, laghi e torrenti. La Terra del Fuoco deve il suo nome proprio a
PENISOLA VALDES Chilometri di alte scogliere che si affacciano sull’Oceano. Così sì presenta allo sguardo pieno di meraviglia lo sconfinato spazio della Penisola Valdes. Il silenzio assoluto è spezzato unicamente dai suoni dei leoni ed elefanti marini che affollano le spiagge battute dal vento. In alcuni periodi dell’anno, l’attrazione suscitata da questi imponenti animali acquatici, è surclassata dalle balene che a decine si possono osservare – anche da
questa zona. Qui, infatti, gli abitanti indigeni, gli indios Ona, usavano accendere grandi fuochi, da cui il nome dato a queste terre dai primi colonizzatori. CANALE DI BEAGLE Il Canale che taglia da est ad ovest la Terra del Fuoco, è stato così battezzato dal nome della nave di Sua Maestà Britannica con cui Darwin compì il suo celebre viaggio naturalistico. Charles Darwin, che rimase profondamente colpito anche dal modo di vita miserabile ed assolutamente primitivo dei fuegini, così descrisse questi luoghi: “Una sola occhiata al paesaggio bastò per farmi capire quanto esso fosse diverso da tutto ciò che avevo visto per l’avanti”. Estremamente suggestivo nella sua selvaggia desolazione, il Canale di Beagle è ricco di posti da visitare, come la Isla Lobos, che ospita colonie di cormorani, leoni marini e, più lontani da raggiungere, i pinguini. PERITO MORENO Enorme e spettacolare ghiacciaio, situato nel Parco Nazionale Los Glaciares, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità nel 1981. Ha un fronte di 3000 metri di lunghezza e un’altezza di 60, da cui, con schianto tremendo, si staccano costantemente gigantesche torri di ghiaccio che cadono nel lago sottostante. Sarà possibile effettuare una minicrociera fin sotto la parete del ghiacciaio stesso e sentire il silenzio della Patagonia rotto dai cigolii del ghiacciaio in lento movimento, come fosse cosa viva. LAGO ARGENTINO Il più esteso lago della Patagonia, con i due bracci – Norte e Sur – lungo i quali si sviluppano i ghiacciai Upsala e Onelli, anch’essi perle all’occhiello del Parco Los Glaciares. Per ristorarsi dopo essere stati di fronte alla gelida violenza della natura, non c’è niente di meglio che una sosta all’Estancia Cristina, tipica fattoria patagonica, dove si gusterà un ottimo asado patagonico.
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our GranTdell’ rgentina A
BUENOS AIRES La capitale argentina è una megalopoli con mille stratificazioni. Ai pittoreschi vicoli del centro e ai palazzi e luoghi fastosi, come la Casa Rosada, la Plaza de Mayo, la Cattedrale, il Cabildo, che sono stati teatro secolare della storia argentina, si affiancono gli edifici di una città modernissima. Ai coloni spagnoli, spesso con sangue indio nelle vene, si mescolano gli immigrati europei ,irlandesi, tedeschi, inglesi, russi... , che donano alla popolazione di Buenos Aires un aspetto variegato. Tra i flussi europei importantissimo, per numero e influenza culturale, quello degli italiani, che costituiscono una buona parte della popolazione della città. Quegli stessi italiani che non hanno dimenticato la loro patria di origine e che accolgono i turisti con straordinario calore ed amicizia. PUNTA TOMBO Ecco migliaia di pinguini che si accalcano in riva al mare. A Punta Tombo si trova infatti la più grande colonia di pinguini della Patagonia. Lo spettacolo offerto dalla moltitudine di questi uccelli è emozionante; e sorprendente sarà vedere come siano indifferenti alla presenza degli esseri umani e si possa osservarli da vicino.
Upsala e Onelli, che si gettano come muraglie candide e azzurrognole nelle acque del lago, con una lentezza che li fa sembrare eterni. Eppure, il profondo silenzio della Patagonia è sovente rotto dai cigolii e dagli inquietanti scricchiolii che provengono dai ghiacciai in lentissimo movimento. Il lago ed i ghiacciai sono fiancheggiati da selvagge montagne, nude e dirupate, che recano i segni della straordinaria forza erosiva dei giganteschi ghiacciai che le ricoprivano anticamente e di cui l’Upsala e l’Onelli, pur nella loro imponenza, sono solo un relitto. IGUAZÙ - LATO ARGENTINO In questo angolo di Argentina, al confine tra tre stati (Brasile, Paraguay), si trova una delle più grandi meraviglie del pianeta: le cascate di Iguazù. Lungo passerelle e punti panoramici si avrà modo di godere più da vicino il fronte delle cascate, fino a raggiungere il belvedere più spettacolare, situato proprio dove le acque precipitano all’interno della “Garganta del Diablo”, il punto più impressionate delle cascate. Qui il fiume si getta con immane potenza e frastuono su un fondo turbinante da cui salgono avvolgenti spruzzi e vapori. Deve essere quello che più si avvicina all’immagine della Terra elaborata dagli antichi navigatori europei: una distesa piatta alle cui estremità c’è il vuoto assoluto.
PENISOLA VALDES Peninsula Valdes costituisce un vero paradiso dei naturalisti grazie alla ricca avifauna ed alla presenza di balene, pinguini, elefanti marini che qui vengono a riprodursi, affiancati da numerose di specie di uccelli che nidificano nelle alte scogliere battute dal vento. Dal Faro di Punta Delgada, cuore del parco, si può scendere lungo dei sentieri fino alla spiaggia sottostante ed ammirare da vicino alcuni di questi animali, in particolare i massicci leoni ed elefanti marini. USHUAIA La più australe città argentina, si è sviluppata molto, prima con l’industria, grazie alle agevolazioni fiscali, e poi con il turismo d’avventura e non. Eppure ha mantenuto quasi intatto il fascino di una vita semplice e dura, come quella dei pescatori e dei criminali qui deportati, che per lungo tempo furono gli unici abitanti di questa città. Oggi, come nei tempi passati, è base di partenza per tutte le crociere verso Capo Horn e per le avventurose spedizioni in Antartide. EL CALAFATE Cittadina tipicamente patagonica che, grazie alla prossimità al Parco Nazionale Los Glaciares, ha visto uno sviluppo enorme a partire dagli anni ‘90 con il boom del turismo organizzato. Di notevole interesse, è comunque la Laguna de las Aves, che, come dice il nome, ospita numerose specie di volatili, fra i quali spiccano i tipici kauken. Esiste una leggenda sul calafate, la pianta che da il nome alla città: “Chi assaggia la bacca agrodolce del calafate non tarda a sentirsi attratto e conquistato dallo spirito della Patagonia, e dal momento in cui si macchierà le labbra del succo bluastro non riuscirà più a dimenticare questa terra, e sempre un senso intenso di nostalgia lo spingerà a tornare!”
In questo acquarello del pittore Carlos Pellegrini, del 1829, è illustrato l’antico edifico del Cabildo, a Buenos Aires. Costruito a metà del ‘700, ha subito forti modifiche in seguito al nuovo assetto urbanistico della capitale.
NAVIGAZIONE SUL LAGO ARGENTINO La navigazione sulle gelide acque del Lago Argentino è estremamente suggestiva, con emozioni che giungono al culmine una volta raggiunto il fronte dei ghiacciai
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L’Aargentina d’Estate
BUENOS AIRES Questa megalopoli di tredici milioni di abitanti, moderna e dinamica, ha saputo anche conservare le antiche tradizioni. Tra queste, la più celebre è senz’altro il tango. Camminando per le vie di Buenos Aires sembra di respirare le note languide di questo ballo, sensuale come le labbra e gli sguardi delle sue donne. Il tango classico, quello dell’icona Carlos Gardel, o quello più moderno di Astor Piazzolla, derivano dalla fusione di varie matrici: il tambo, ballo degli schiavi neri, il tango spagnolo andaluso, la habanera cubana e la milonga criolla, e per ultima la canzonetta italiana dei numerosi emigrati che ancora oggi accolgono amabilmente i turisti italiani. Buenos Aires offre anche pregevoli testimonianze architettoniche del suo passato: la Cattedrale, in stile neoclassico, la Casa Rosada, sede della Presidenza, la celebre Plaza de Mayo, testimone dei più importanti fatti della storia argentina, ed il Cabildo.
le dune erbose e tra i neri scogli.
PUNTA TOMBO Punta Tombo ospita la più grande colonia di pinguini della Patagonia. È un vero spettacolo ammirare migliaia e migliaia di esemplari che si aggirano sulle spiagge, tra
QUEBRADA DE HUMAHUACA Pienamente all’interno dell’impero incaico, la zona di Humahuaca è quella più tipicamente andina dell’argentina, circondata villaggi indigeni unici nella loro
PENISOLA VALDES Parco Nazionale dove sarà possibile osservare la caratteristica fauna locale, ricchissima di uccelli, foche, elefanti e leoni marini, nandu e guanacos. Panorami mozzafiato dalle scogliere a picco sul mare. Dal Faro di Punta Delgada, cuore del parco, si può scendere lungo dei sentieri, fino alla spiaggia sottostante.
SALTA Questa città a confine tra la pampa e la cordillera andina – conosciuta come “Salta la linda” – presenta un’atmosfera coloniale estremamente caratteristica. Atmosfera che si coglierà bene percorrendo a piedi le strade della città, con le sue antiche abitazioni e chiese in tipico stile coloniale. È punto di partenza per tutte le escursioni nel Nord-Ovest argentino.
apparente immutabilità nel corso dei secoli. La natura, che già anticipa l’imponenza delle Ande, si manifesta potentemente nella quebrada (gola), incisa in rocce antichissime, circondata da montagne multicolori che creano un effetto cromatico unico al mondo. PURMAMARCA Pittoresco villaggio della popolazione quechua ai piedi della spettacolare Montagna dei Sette Colori, un arcobaleno di sedimenti minerari, dove predominano colori come l’ocra, il porpora, il rosso ed il giallo, le cui tonalità cambiano a seconda del riflesso dei raggi solari. SALINAS GRANDES A 4.000 metri di altitudine si trova l’immenso deserto di sale di Salinas Grandes. Il paesaggio lunare, reso abbacinante dal riflesso del sole e dall’aria tersa di alta quota, è addolcito dal passaggio di greggi di lama e alpaca. Cooperative di raccoglitori di sale, con le loro vasche di decantazione, hanno creato una spettacolare tavolozza cromatica sulla superfice.
Soldati di Cavalleria del Rio de la Plata, al tempo di Rosas, caudillo della provincia di Buenos Aires. Sotto il comando del Generale San Martin, le Provincie Unite del Rio de la Plata, antesignane della moderna Argentina, nel 1816 ottennero l’indipendenza dalla Spagna. Unite solo di nome, però, la mancanza di un’autorità centrale favorì l’ascesa di diversi caudillos, uomini potenti locali che si opposero alle tendenze accentratrici di Buenos Aires. Con la salita al potere del caudillo Rosas, che rappresentava gli interessi delle élite rurali, Buenos Aires conquistò la supremazia politica su tutto il territorio, favorendo la vittoria dei movimenti unitaristi. Il dispotico governo centralista del dittatore fu caratterizzato da continue azioni militari, sia verso gli oppositori delle altre provincie che nei territori limitrofi. Dopo trent’anni di gestione del potere arrogante, i movimenti unitaristi, più aperti agli influssi europei e alla immigrazione, costrinsero Rosas alle dimissioni nel 1852.
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rgentina, Cile e A crociera a Capo Horn BUENOS AIRES Moderna e dinamica megalopoli di undici milioni di abitanti, la capitale argentina ha saputo conservare le antiche tradizioni e ricorda la sua storia complessa e travagliata con orgoglio. Ne è testimone la città stessa con la sua struttura urbanistica ed i suoi monumenti. Ecco quindi che donano alla città un aspetto caratteristico – e molto “europeo” – la Cattedrale, in stile neoclassico, la Casa Rosada, sede della Presidenza, la celebre Plaza de Mayo, il Cabildo, palazzo che oggi ospita un museo. Senza dimenticare però i quartieri popolari, nei quali si respirano le note languide del tango, sensuale come le labbra e gli sguardi delle bellissime donne di questa città. PUNTA TOMBO Punta Tombo: la più grande colonia di pinguini della Patagonia. Uno spettacolo davvero emozionante ammirare migliaia e migliaia di esemplari, una ininterrota distesa bicromatica, sulle spiagge di fronte all’Oceano. PENISOLA VALDES Parco Nazionale con una caratteristica fauna locale, ricchissima di uccelli, compresi i veloci nandù (equivalente sudamericano degli struzzi), foche, elefanti e leoni marini, e guanacos che brucano l’erba stepposa spazzata dal vento. Quel vento che viene impetuoso dal mare, spazzando le ripide scogliere, in un panorama d’una bellezza selvaggia da togliere il fiato. Dal Faro di Punta Delgada, cuore del parco, si può scendere lungo dei sentieri, fino alla spiaggia sottostante ed avere un contatto ravvicinato con i mammiferi marini. USHUAIA Città all’estremo sud del Paese, la più australe del pianeta insieme a Puerto Williams in Cile. La desolazione ed i rigori di queste lande, avevano fatto di questo paesino di pescatori terra ideale per la deportazione dei criminali più pericolosi; la cittadina si è poi sviluppata molto, prima con l’industria, per via di particolari agevolazioni fiscali, e poi con il turismo d’avventura e non. E quest’ultimo fatto non deve affatto stupire; i rigori e la violenza di questo paesaggio desolato sono in realtà ingredienti fondamentali, insieme ad un pizzico d’avventura, dell’immenso fascino di questi luoghi. Ushuaia è inoltre base di partenza per tutte le crociere verso Capo Horn e l’Antartide. PARCO NAZIONALE LAPATAIA Il nome “Terra del Fuoco” viene proprio da questi luoghi anticamente abitati dagli indios Ona. Questi, infatti, usavano accendere grandi fuochi, che furono notati dai primi esploratori occidentali di queste lande dell’estremo meridione. Il Parco Nazionale di Lapataia al confine con il Cile, offre scenari di grande potenza, con picchi innevati, laghi e torrenti dalle acque gelide. CANALE DI BEAGLE Il Canale che taglia da est a ovest la Terra del Fuoco, non a caso porta lo stesso nome del veliero britannico (la HMS Beagle) che nel 1832 costeggiò questi lidi per esplorarli e redigere carte nautiche. Il comandante della nave era il capitano Fitzroy, ma a divenire celebre fu un giovane imbarcato per occuparsi degli studi naturalistici: Charles Darwin. Il Canale di Beagle abbonda di luoghi degni di grande
Ferdinando Magellano mentre esplora l’omonimo stretto in una illustrazione di fantasia del 1880. La circumnavigazione del globo, intrapresa dal navigatore portoghese nel 1519, aveva come scopo quello di trovare una via occidentale per le “Isole delle Spezie” (le Isole Molucche) e quindi un passaggio a Sud-Ovest, rappresentato, appunto dal doppiare la Terra del Fuoco. Queste terre, così come la Patagonia, furono battezzate proprio da Magellano.
interesse, come la Isla Lobos, frequentata da cormorani, leoni marini, pinguini.
stretto di Magellano, prima di arrivare nel sicuro porto di Punta Arenas.
CROCIERA AUSTRALIS Partendo da Ushuaia si raggiunge Punta Arenas, in territorio cileno, con una stupenda crociera di 4 giorni. Le tappe salienti della navigazione comprendono il canale di Beagle, di cui si è già parlato, ed il canale Murray che conduce all’Isola di Horn ed il mitico Capo Horn: qui si uniscono due oceani – l’Atlantico ed il Pacifico – con l’ultimo lembo di terra sudamericana. Una curiosità marinaresca lega il Capo all’usanza dei marinai europei del ’7-’800 di portare anelli nelle orecchie: col tempo gli orecchini assunsero un significato di “iniziazione”. Divenne, infatti, comune indossare un orecchino d’argento, per i marinai che avevano passato l’equatore, mentre potevano dar sfoggio di un orecchino d’oro solo quelli che avevano superato il temibile Capo Horn.
TORRES DEL PAINE Lo splendido Parco Nazionale Torres del Paine è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco ed è considerato da molti il più bel parco del Sudamerica. Il massiccio centrale domina il paesaggio con le Torres del Paine e i Cuernos del Paine, che si elevano per più di 2000 metri di pareti quasi verticali creando viste eccezionali nelle giornate limpide. Il parco è, inoltre, ricco di laghi e di ghiacciai intorno ai quali vive indisturbata una gran quantità di animali selvatici, frequentemente avvistabili, come volpi, guanacos, cervi, e altri ancora.
Nella Baia di Wulaia si incontra, invece, il più grande insediamento indigeno, di grande valore storico ed archeologico, in una cornice paesaggistica spettacolare. Grazie alla caratteristica vegetazione e morfologia geografica della baia stessa. Tra le nere rocce ed il verde cupo della vegetazione della Terra del Fuoco, non poteva mancare il ghiaccio. Ecco quindi la baia del Ghiacciaio Pia, che si può ammirare in tutta la sua possenza con un’escursione in gommone nelle scure e gelide acque al di sotto del fronte del ghiacciaio. A questo seguono il ghiacciaio Günter Plushow e la sua baia, e ancora la baia di Aguila con l’omonimo ghiacciaio che, come gli altri scende inesorabile dalle nere e desolate rocce delle montagne fuegine Infine i pinguini dell’Isola Magdalena. 120.000 esemplari in diversi stadi di sviluppo, che formano una colonia che sembra non aver fine: sembra un mare bianco e nero in continua agitazione. Nell’isola, anche un vecchio faro che guidava i marinai nell’infida rotta attraverso lo
EL CALAFATE Questa cittadina patagonica non presenta particolari attrattive. È però un centro prossimo alle principali attrazioni naturalistiche della Patagonia, e a questo deve il suo enorme sviluppo, a partire dagli anni ‘90, con il boom del turismo organizzato. Il più vicino luogo di interesse è la Laguna de las Aves che, come dice il nome, è frequentato da un grandissimo numero di specie di volatili, fra i quali i tipici kauken. GHIACCIAIO PERITO MORENO Non distante da Calafate c’è una delle maggiori meraviglie naturalistiche del Sud America, il Parco Nazionale Los Glaciares, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità nel 1981. Il ghiacciaio Perito Moreno è il più famoso e spettacolare di tutti, con un fronte di 3000 metri di lunghezza e un’altezza di 60 metri, da cui si staccano costantemente gigantesche torri di ghiaccio che cadono nel lago sottostante con un rombo tremendo, a rompere il silenzio che permea questi luoghi dal fascino inquietante. Questo magnifico spettacolo si può godere dalle passerelle panoramiche poste di fronte al ghiacciaio mentre un’escursione in barca permette di realizzare l’avventura di uno sguardo ravvicinato all’azione imponente della natura.
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e due L atagonie P
GHIACCIAIO PERITO MORENO Dalle propaggini più meridionali della Cordigliera Andina si estendono, come gigantesche dita candide sulle nere rocce delle Ande, i ghiacciai del Parque Nacionál Los Glaciares. Il ghiacciaio Perito Moreno è il più famoso e spettacolare di tutti. È impossibile non sentirsi una piccolissima cosa di fronte all’imponenza della natura, al cospetto di questo maestoso gigante di ghiaccio, che con i suoi suoni magici e inquietanti – improvvisi nel profondo silenzio della Patagonia – non cessa mai di frantumarsi sulla superficie del Lago Argentino. PUNTA ARENAS Fondata nel 1847, come principale tappa lungo la rotta tra Europa e l’Oceano Pacifico, che passava, allora come oggi, lungo lo Stretto di Magellano, Punta Arenas è oggi una delle più moderne città dell’estremo Sud del Continente Sudamericano. PUERTO NATALES Questo paese di pescatori sul Fiordo Ultima Esperanza ha un aspetto abbastanza anonimo, certo non ravvivato dagli impetuosi e gelidi venti patagonici che spazzano il fiordo. I suoi ottimi ristoranti di pesce, vicini al porto, sanno però dare egregiamente meritato ristoro. PUERTO MONTT Insieme alla graziosa cittadina di Puerto Varas, Puerto Montt è una città portuale, sede di importanti mercati ittici, che deve la sua importanza nel settore turistico alla sua posizione privilegiata. È da qui infatti che partono tutte le crociere per lo sterminato territorio dei fiordi, e da qui si raggiunge la grande Isola di Chiloé.
La HMS Beagle in navigazione nello Stretto di Murray, in un acquerello di Conrad Martens, l’artista di bordo del brigantino facente parte del servizio di rilevamento idrografico della Royal Navy. Tra i membri dell’equipaggio, Charles Darwin.
BUENOS AIRES Buenos Aires è una metropoli dalla cultura stratificata. All’originaria impronta spagnola si sovrappongono influssi mitteleuropei degli immigrati ed esuli inglesi, tedeschi o polacchi. Forse più evidente di tutti è l’apporto dato dai numerosissimi italiani, che danno all’anima di Buenos Aires, così come a tutta l’Argentina, un’impronta culturale ed umana tutta italiana. Tutta la storia argentina ruota attorno al fenomeno dell’immigrazione. Oltre che nella variegata popolazione, la storia ha lasciato la sua impronta nella urbanistica della città, e con monumenti pregevoli artisticamente e di importante significato storico; tra i più noti: la Plaza de Mayo, la Cattedrale, il Cabildo e la Casa Rosada. USHUAIA La città più australe del pianeta, insieme a Puerto Williams in Cile. Queste lande dell’estremo sud sono state il perfetto scenario di esotiche avventure che hanno visto protagonisti marinai, cacciatori, fuorilegge, deportati e avventurieri di ogni risma. La città ha poi avuto un grande sviluppo con il turismo, d’avventura e non, sia in questi luoghi che verso il continente di ghiaccio: Ushuaia è la base di partenza per tutte le crociere verso Capo Horn e l’Antartide. PARCO NAZIONALE DI LAPATAIA Ferdinando Magellano, navigando lungo le coste del-
l’estremo meridione americano, chiamò queste zone “Terra del Fuoco”, perché gli indios Ona, che abitavano il territorio che ora fa parte del Parco Nazionale Lapatia, usavano accendere grandi fuochi ben visibili anche dal mare e che stimolarono la fantasia dei primi navigatori occidentali. Questo magnifico parco naturale, a confine tra Cile ed Argentina, presenta degli scenari d’una bellezza davvero inconsueta, dominata dai picchi innevati che si riflettono nelle fredde acque dei laghi e dei torrenti. TORRES DEL PAINE Dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco, è considerato da molti il più bel parco del Sudamerica. ll parco è dominato dal massiccio centrale su cui svettano le Torres del Paine e i Cuernos del Paine, che si elevano per più di 2000 metri di pareti quasi verticali. Questo panorama eccezionale, particolarmente coinvolgente nelle giornate limpide, è arricchito da ghiacciai e da laghi intorno ai quali vive indisturbata una gran quantità di animali selvatici come volpi, guanacos e cervi.
ISOLA DI CHILOÉ Terra ricca di antiche tradizioni, di leggende e saghe popolate da gnomi ed elfi, spiriti che sono i protagonisti dei racconti dei Chilotes, e che abiterebbero queste lande di grande bellezza, coperte dalla vegetazione “valvidiana”, un particolare tipo di bosco sempreverde con grande diversità di specie vegetali, sia alberi che muschi. I centri abitati si contraddistinguono per la singolare architettura delle loro case in legno colorato e delle loro chiese costruite senza un solo chiodo. Ne è perfetto esempio il capoluogo dell’isola, Castro, le cui case presentano anche la caratteristica di essere costruite su palafitte. Assai graziosa anche la chiesa lignea, opera dell’architetto italiano Pravatiolli, e molto interessante, infine, il museo indigeno con le foto del terremoto e dell’onda del maremoto del 1960, ad ulteriore conferma di come la Cordigliera sia una delle zone geologicamente più attive del pianeta. Altri piacevoli paesi sono Gamboa, anch’esso con le sue case colorate su palafitte, e Costanera con il suo mercato artigianale. CRUCE DE LAGOS Magnifica attraversata della Cordigliera, dal Cile dei fiordi all’Argentina dei Parchi e dei laghi, durante la quale il frizzante senso dell’avventura non mancherà di regalare ulteriore colore ai già incomparabili paesaggi di foreste, laghi, montagne, vulcani e ghiacciai. Partendo da Puerto Montt, attraversando il Lago di Todos Los Santos, si toccano molti bei paesi incastonati tra le Ande (Puerto Frias, Puerto Alegre, Puerto Blest e Puerto Pañuelo) fino ad arrivare a Bariloche in Argentina. BARILOCHE Bariloche è una delle più famose località turistiche del Sud America, e non a torto, visto come è immersa nel verde di Parchi Nazionali e il blu del Lago Nahuel Huapi. Da decenni ormai, è ambita meta di turismo internazionale, sia nel sole d’estate che nelle nevi d’inverno.
EL CALAFATE Cittadina tipicamente patagonica, che ha visto uno sviluppo enorme a partire dagli anni ‘90 con il boom del turismo organizzato, vista la prossimità del celebre Parco Los Glaciares. Molto interessante la vicina Laguna de las Aves, abitata da diverse specie di volatili fra i quali i tipici kauken.
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Bolivia e Cile
si apprezzerà l’abilità ed il gusto degli artigiani che intagliano figure in pietra vulcanica. Dopo di ciò, ci si troverà di nuovo immersi in un paesaggio alieno e fuori dal tempo, nell’immensa pianura coperta di sale del Salar de Atacama, al cui centro si trova la Laguna Chaxa, dove vivono splendidi esemplari di fenicotteri rosa che nidificano in queste zone. Spostandosi nella vicina Valle de La Luna si ammirerà il tutto il suo splendore il tramonto sul Deserto di Atacama. GEISER DEL TATIO – VILLAGGI ANDINI All’alba, i Geisers del Tatio si possono osservare nella loro massima attività; incredibili colonne d’acqua e vapore scintillano nella luce del mattino offrendo uno spettacolo naturale impareggiabile. Si sale poi di quota valicando passi andini sovrastati da cime innevate, fino ad arrivare ai pueblos andini di Lasana e Caspana. Abitati da una popolazione molto attiva, non è infrequente trovare la comunità intera dedita alla sistemazione di questo o quell’edificio...
SANTA CRUZ DE LA SIERRA Questo affascinante viaggio comincia con la maggiore città dell’“Oriente” boliviano ed oggi motore economico del Paese, situata a 437 metri di altitudine, nel punto in cui le vallate andine digradano verso le pianure Llanos e Chiquitos. Santa Cruz, che conserva un piccolo e bellissimo centro coloniale, è posta a confine tra due mondi nettamente diversi: l’altopiano andino e le montagne della Cordigliera ad ovest, e il cosiddetto “Oriente”, con deserti, praterie e, più a nord, la foresta amazzonica. Due mondi distinti che si rispecchiano anche nella diversità delle popolazioni indigene. SUCRE La “capitale costituzionale” boliviana conserva intatto il suo fascino coloniale. Sono testimonianza di questo periodo, e cosippure della successiva storia repubblicana, le abitazioni e le vie del centro e, soprattutto, innumerevoli monumenti. La Plaza 25 de Mayo, con la Cattedrale e il museo che custodisce gioielli di alto valore, ed altre magnifiche chiese, e la Recoleta con il museo annesso. E ancora, la Casa della Libertà, dove, grazie alle imprese belliche del “Libertador” Bolivar, nel 1825 è stata dichiarata la indipendenza della Bolivia (lo stesso nome della città è un omaggio al primo Presidente boliviano, il “Libertador” Antonio Josè de Sucre). Con la visita al Museo Asur, dedicato alle culture indigene della regione, si ammireranno, tra le altre cose, l’estro ed il gusto coloratissimo degli artigiani, testimoniata da un’interessante collezione di prodotti tessili locali. TARABUCO Il caratteristico mercato domenicale di Tarabuco, a 70 km dalla città, è particolarmente interessante per il folclore e le antiche tradizioni degli indios Yampara. Impossibile non emozionarsi di fronte ai suoni del mercato ed ai coloratissimi costumi degli indigeni. POTOSÌ Potosi rappresenta il più antico e uno dei più importanti centri minerari della Bolivia, fondato dagli spagnoli nel 1545. Sovrasta la cittadina il Cerro Potosì (che in indio quechua significa “la cosa grande”), detto anche il Cerro Rico. Da qui, per quasi due secoli, vennero estratte enormi quantità di argento, che contribuirono fortemente a rendere la Spagna la più ricca e potente nazione del XVII sec. I luoghi più significativi della città – riecheggianti i fasti coloniali – sono la Plaza principale, il magnifico palazzo della Real Casa de la Moneda, le eleganti chiese e il museo di Santa Teresa.
UYUNI Piccolo avamposto ai confini della “civiltà”, circondato da un paesaggio nel quale la natura si è sbizzarrita con la sua tavolozza, con rocce dalle mille tonalità. La città è un passaggio obbligato, che si è molto sviluppato col turismo d’avventura. Ai margini del paese c’è un curioso “cimitero dei treni”, nel quale decine di vecchie locomotive a vapore assumono lentamente il rosso colore della ruggine. SALAR DE UYUNI A 3.660 m sul livello del mare si trova il più alto ed immenso deserto salato del mondo. Uno straniante paesaggio che offre un colpo d’occhio incredibile: una distesa desertica bianchissima ed abbagliante al di sotto di un cielo limpidissimo ed azzurro come non mai. Sembra veramente di essere su un altro pianeta! Salendo fino ai piedi del Vulcano Tunupa si apprezzerà in modo completo il fantasmagorico panorama del deserto di sale all’ora del tramonto. Nel centro del salar si erge la Isla Incahuasi, una monolitica formazione vulcanica dove crescono cactus giganti alti più di 5 metri. Dalla cima di questa struttura, aliena nella distesa pianeggiante, si può ammirare a 360° l’immensità del salar. LAGUNA HEDIONDA Incastonata tra le innevate vette andine, si incontra una piccola perla: un lago d’alta quota, posto a ben 4.532 metri di altitudine. LAGUNA COLORADA - GEYSERS SOL DE MAÑANA LAGUNA VERDE Laguna dalla bellezza mozzafiato, che deve il suo nome (cioè “rossa”) all’interazione tra i microrganismi che vivono nell’acqua ed il soffio impetuoso dei venti incessanti. Qui, nell’incredibile contrasto tra il colore intenso della laguna ed il bianco della zona circostante, si ammirano centinaia di “flamingos rosa” (fenicotteri), che donano una sfumatura delicata alla violenza dei colori del paesaggio. Prima di arrivare al confine con il Cile, si visitano i geyser di Sol de Mañana, a quasi 5000 m di quota, poi si inizia la discesa verso il Cile raggiungendo le lagune Blanca y Verde. Quest’ultima, di un colore verde intenso, è circondata da un soffice strato di borace, polvere di colore bianco che ne evidenzia ancora di più i colori smeraldini. Sullo sfondo, la spettacolare sagoma del vulcano Licancabur rende questo luogo ancora più magico. SAN PEDRO DE ATACAMA Durante la visita del caratteristico villaggio di Toconao,
ARICA Grazie al suo clima piacevole, Arica è considerata la “capitale balneare” del Cile; attraversando la moderna Plaza Colón, si visiteranno la Cattedrale di San Marcos e la Casa Della Cultura – progettata nei laboratori del francese Gustavo Eiffel – entrambi gli edifici con uno spiccato aspetto ottocentesco. Non distante da Arica, lungo l’antico sentiero nella Valle di Azapa, si potranno ammirare i misteriosi geoglifi preincaici incisi sui pendii dei colli circostanti. Si visiterà poi il museo archeologico di San Miguel, dove sono esposte le mummie Chinchorro, preziose vestigia di un misterioso gruppo di pescatori che, grazie alla sabbia del deserto ed al clima secco, scoprirono il più antico processo di mummificazione, datato 5.000 anni prima di Cristo. I corpi mummificati – più antichi della più antica mummia egizia – e i fragili resti degli oggetti tipici di quella cultura sono stati preservati in uno stato eccellente, e trasmettono un senso di arcaicità e mistero. Nel pomeriggio, partenza in direzione delle Ande fino a raggiungere la località di Putre. Il viaggio sarà costellato dalle caratteristiche coltivazioni in mezzo al deserto e da tipici villaggi andini, costruiti ancora come nei tempi preispanici. PARCO NAZIONALE LLAUCA - LAGO CHUNGARA - PUTRE Il Parco Nazionale Llauca, con il villaggio di Parinacota ai piedi dei maestosi vulcani gemelli Payachatas, alti più di 6000 metri, e lo spettacolare lago Chungarà, sono zone ricchissime di fauna dove si incontrano fenicotteri, lama, vigogne, alpaca e guanachi. LA PAZ Capitale della Bolivia dal 1898, in luogo di Sucre, La Paz è una città moderna e piena di vita. A parte la cattedrale, di epoca coloniale, ed altre chiese come quella di San Francisco, la maggior parte dei luoghi più significativi della città conservano un sapore ottocentesco, come, ad esempio, La Plaza Murillo. Il museo dell’oro espone strabilianti e preziosi reperti della cultura tiahuanacota. Molto interessante è anche la pittoresca Calle Sagarnaga col cosiddetto “mercato delle streghe”. La zona sud, con le sue ville, è la più elegante della città. Proseguendo ancora a sud, nella Valle della Luna si possono osservare formazione rocciose di aspetto insolito e spettacolare. LAGO TITICACA BOLIVIANO Sulle rive del lato boliviano del Lago Titicaca, a Copacabana, si conserva la bellissima Basilica dedicata alla Vergine Nera. Da lì partono le imbarcazioni per la visita dell’Isola del Sole, con le Rovine di Pikokaina, dell’Isola della Luna, e di Yumani.
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Colori della Bolivia
SANTA CRUZ Città dell’“Oriente” boliviano situata a 437 metri di altitudine nel punto in cui le vallate andine digradano verso le pianure Llanos e Chiquitos. Si tratta di un antico centro coloniale, posto a cavallo tra i due principali ecosistemi boliviani: le montagne andine, e l’“Oriente”, con deserti e praterie che si estendono fino alla foresta pluviale.
SUCRE Città che conserva intatto il fascino coloniale, fattivamente testimoniato dai numerosi e splendidi monumenti: la Plaza 25 de Mayo, con la Cattedrale e il museo; e ancora, le chiese dell’epoca coloniale, la Casa della Libertà dove, nel 1825, è stata dichiarata l’indipendenza dalla Spagna, e la Recoleta con il museo annesso. Con la visita al Museo Asur, dedicato alle culture indigene della regione, si ammireranno, tra le altre cose, l’estro ed il gusto coloratissimo degli artigiani, testimoniato da un’interessante collezione di prodotti tessili locali.
LA PAZ
Nuestra Señora de La Paz, la bella e dinamica capitale della Bolivia, deve il suo nome alla pace siglata dopo la guerra civile tra gli insorti di Gonzalo Pizarro (fratello del conquistador Francisco Pizarro) ed il primo viceré del Perù. La storia della città è scritta nei suoi luoghi più significativi: la Plaza Murillo, la Cattedrale, la chiesa di San Francisco. Il museo dell’oro che espone reperti nel prezioso metallo della cultura tiahuanacota, testimonia invece i fasti del magnifico passato precolombiano della regione. Altri luoghi di grande interesse di La Paz sono la pittoresca Calle Sagarnaga, il curioso mercato delle streghe e l’elegante zona sud. Proseguendo ancora a sud, nella Valle della Luna si possono osservare formazioni rocciose di aspetto insolito e spettacolare.
Il Cerro Potosì, la maggiore fonte mondiale di argento del XVI e XVII secolo. I tesori provenienti dal nuovo mondo, una volta giunti in Spagna, non si fermavano nei forzieri di Carlo V e dei successivi sovrani Asburgo, ma venivano impiegati per il finanziamento delle guerre europee che gli Asburgo combattevano per il predominio in Europa. L’afflusso di questi metalli sconvolse l’economia e le finanze europee e alterò in profondità l’assetto sociale. Fu appunto nel XVI secolo che la borghesia iniziò a definirsi, ponendo le premesse per la sua futura ascesa.
TARABUCO Il caratteristico mercato domenicale di Tarabuco è fonte inesauribile di emozioni che rimarranno impresse nella memoria; vera panoramica dei colori e suoni del folclore e delle antiche tradizioni degli indios Yampara. POTOSI Viaggiando attraverso profonde vallate e sconfinati altopiani, si arriva a Potosí, il più antico e uno dei più importanti centri minerari della Bolivia. Venne fondata dagli spagnoli nel 1545, in seguito alla scoperta di ricchi giacimenti di argento del Cerro Potosì (che in indio quechua significa “la cosa grande”), detto anche il Cerro Rico. Le straordinariamente ricche miniere resero la città (e l’intero impero spagnolo) estremamente florida, ricchezza oggi riecheggiata dai magnifici palazzi e monumenti: la Plaza principale, il palazzo della Real Casa de la Moneda, le eleganti chiese e il museo di Santa Teresa. UYUNI Sarà lo stesso viaggio in direzione sud-ovest, verso Uyuni, ad offrire le emozioni più intense. Punteggiato da isolati villaggi costruiti in mattoni di terra e paglia, il paesaggio cambia continuamente, alternando tratti pianeggianti dove brulicano centinaia di camelidi andini, a vallate fiancheggiate da rocce e terre dalle mille tonalità, come in un’immensa, primordiale tavolozza di colori. Giunti ad Uyuni, la sua visita comprende un curioso cimitero dei treni e un impianto di produzione del sale. SALAR DE UYUNI Il più alto ed immenso deserto salato del mondo! (3660 m sul livello del mare). Il colpo d’occhio è incredibile: una distesa desertica bianchissima ed abbagliante sotto un cielo azzurrissimo danno l’impressione di essere su un altro pianeta! Al centro del Salar sorge la Isla Incahuasi, una impressionante formazione vulcanica al centro del Salar, dove si ergono cactus giganti alti più di 5 metri. Dalla cima di questa “isola” si ammira l’immensità del salar a 360°. Salendo fino ai piedi del Vulcano Tunupa si apprezzerà in modo completo il fantasmagorico panorama del deserto di sale all’ora del tramonto. LAGO TITICACA Sulle rive del più alto lago navigabile del mondo, nella località di Copacabana, si trova la splendida Basilica dedicata alla Vergine Nera, celebre in tutto il Sudamerica. Da qui partono le imbarcazioni per la navigazione sul lago Titicaca, fino all’Isola del Sole, dove si trovano le rovine di Chincana, e, proseguendo, l’Isola della Luna, con le rovine di Iñak Uyu.
ESTENSIONI
Missioni gesuitiche (da S.ta Cruz) SAN JAVIER – CONCEPCION Durante il tragitto che porta da Santa Cruz a Concepcion, lungo 292 km, si rimane catturati dalla varietà paesaggistica dell’“Est” boliviano, con una rigogliosa vegetazione degna del miglior parco naturale, che non riesce a nascondere picchi di rocce granitiche. Si attraversano corsi d’acqua, come il Rio Grande ed il Rio San Julian, e le cascate di Suruquiso, con le sue acque termali. Si incontrano poi paesi pittoreschi, come Cotoca, o come San Javier, con la sua splendida chiesa barocca ricordo di quando la località era una sede missionaria capitanata dai Padri Gesuiti. A Concepcion, anch’essa antico centro missionario, si trova un’altra delle chiese missionarie gesuitiche, dichiarate Monumento nazionale negli Anni ’50 e Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1990. La chiesa di Concepctíon è un vero gioiello del XVIII secolo, magnificente testimonianza barocca su pietra del fervore religioso della cattolicissima Spagna coloniale. Non vi è dubbio che questi edifici fastosi ed imponenti dovettero colpire in modo indelebile gli occhi e lo spirito degli indios Chiquitos dell’epoca.
Parco Nazionale Madidi Ecolodge Chalalan (da La Paz) Il Parco Nazionale Madidi è stato creato nel 1995 nel nordovest della Bolivia per proteggere un ecosistema unico, nel punto in cui la Cordillera delle Ande incontra la Foresta
Amazzonica. Nel parco vivono più di 1.000 specie di uccelli e innumerevoli mammiferi e anfibi in uno scenario di grande bellezza paesaggistica, la cui flora comprende anche un gran numero di piante endemiche. L’Ecolodge Chalalan è stato costruito limitando al massimo l’impatto ambientale, usando unicamente materiali locali e tecniche tradizionali. Il progetto prevede anche il trattamento di tutta l’acqua di scarico e lo sfruttamento dell’energia solare, ed il coinvolgimento delle comunità indigene che vivono nella zona. RURRENABAQUE Prima di arrivare all’Ecolodge si sosterà a Rurrenabaque, una piccola città sulle rive del fiume Beni dove si possono passare ore di profonda serenità. Da qui si parte per la navigazione sui fiumi Beni e Turchi, alla volta dell’Ecolodge Chalalan. PARCO NAZIONALE MADIDI Dal porticciolo fluviale, l’Ecolodge si raggiunge con una camminata nella foresta, avvolti dai suoni, colori e profumi più intensi: il primo dono offerto dal Parco Nazionale Madidi. Il Parco, realizzato dall’iniziativa della Comunità di San Josè di Uchupiamonas, si percorre camminando lungo i vari sentieri che lo percorrono, ognuno col suo nome caratteristico: Chichilo, Mirador, Silbador, Mutua, Anta, Wichi, Jaguar, Wabucuru, Marimono. Ognuno di questi sentieri offre la propria attrattiva. Ecco che si va dai frutti e dalle piante esotiche e medicinali, a lagune scintillanti dove si possono fare deliziose nuotate; dalle attività artigianali e produttive degli indios ai giochi didattici. E ancora, si spazia dal birdwatching alla visita di misteriose rovine precolombiane, mentre il paesaggio varia da quello fluviale a suggestive colline, il tutto accompagnato dalle scimmie o da altri mammiferi della foresta.
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TOUR INDIVIDUALI
our del Gran T rasile B
RIO DE JANEIRO Tre sono le cose che assolutamente vanno fatte visitando Rio. Per primo, è impensabile essere a Rio de Janeiro e non fare un salto al Pan di Zucchero. Da quassù si possono osservare i grandi ed opulenti grattacieli, il Maracanà (tempio pagano dei verde-oro del futebol), il Cristo Redentore, l’Oceano e le meravigliose spiagge che circondano la splendida baia. Bisogna poi salire alla vetta del Corcovado, sovrastati dalla grande statua del Cristo Redentore, per avere la sensazione di volare a 700 metri di quota sopra la città, ed abbracciarla interamente con un solo sguardo. Terzo, si deve passeggiare sul lungomare delle celebri spiagge di Ipanema e Copacabana e qui osservare i cariocas che si godono il mare e praticano ogni tipo di attività sportiva, ed ammirare il morbido ondeggiare delle bellissime ragazze, magari proprio col sottofondo de “La ragazza di Ipanema” di Vinicius de Moraes e Antõnio Carlos Jobim. Se questi sono gli imprescindibili stereotipi turistici, si può anche andare un po’ più a fondo ed apprezzare i gioielli dei palazzi modernisti disseminati nel centro e le viuzze della Rio vecchia. E qui apprendere un po’ di più della vera anima carioca, ascoltandone il morbido portoghese brasiliano, ondeggiante e fluente come le onde del mare, e sorseggiare un cafeisinho o una cachaça in compagnia di baristi e avventori dall’eterno sorriso malinconico.
della natura dall’incessante frastuono, con un turbinio di spruzzi e vapori che tutto avvolgono e che salgono a formare un perenne arcobaleno. Attraverso una passerella potranno essere osservate frontalmente le cascate dal lato brasiliano nel loro massimo splendore.
MANAUS Questa grande città sorta in mezzo alla giungla amazzonica conserva pregevoli monumenti (tra cui il grandioso teatro dell’Opera) risalenti all’epoca in cui rappresentava il centro mondiale per il commercio del caucciù. Tra XIX e XX secolo Manaus era infatti la città più grande e ricca città dell’Amazzonia, vero avamposto della civiltà occidentale. Qui il Rio Negro e il Solimoes confluiscono nel gigante dei fiumi, il Rio delle Amazzoni. Le acque dei due fiumi – scure quelle del Rio Negro, giallo-ocracee quelle del Solimoes – scorrono parallele per molti chilometri, senza mescolarsi.
SALVADOR È sicuramente uno dei luoghi più belli e ricchi di fascino del Brasile. Salvador de Bahia conserva intatto l’atmosfera del periodo coloniale, in particolare nel quartiere centrale di Pelourinho, riportato agli antichi splendori dopo un accurato restauro. L’influsso africano è ancora molto forte, anche per la netta preponderanza della popolazione di colore, diretta discendente degli schiavi qui deportati dall’Africa per lavorare nelle fazendas o nell’estrazione dell’oro. È cosa comune osservare i giovani bahiani che si esercitano nella capoeira, misto di arte marziale e danza acrobatica, derivato dal divieto per gli schiavi di praticare l’ancestrale passione per la lotta, che venne sublimata sotto forma di questa danza. Un’altra manifestazione del sincretismo tra antica cultura africana ed il mondo coloniale è meno accessibile ai turisti; si tratta del candomblé, un miscuglio tra magia e religione animista che si è indissolubilmente fuso con alcuni aspetti della religione cattolica.
CASCATE DI IGUASSU – LATO BRASILIANO Queste cascate famose in tutto il mondo, si trovano al confine di tre paesi: Brasile, Argentina e Paraguay. Un fronte d’acqua di quasi 3 chilometri, con salti fino a 70 metri di altezza, rappresentano una immane potenza
Johann-Moritz Rugendas,Veduta della costa vicino Bahia, lithografia del 1853
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Brasile Storico
Scoperti nel 1729, i diamanti erano le più preziose risorse dello stato di Minas Gerais. Questo dipinto popolare mostra gli schiavi neri che lavano la sabbia e la ghiaia diamantifera, sotto la stretta sorveglianza dei portoghesi.
coltivare l’ancestrale passione per la lotta, questi allora trasformano le arti marziali in una danza di incredibile potenza e fisicità. Il Pelourinho è il centro storico della città, riportato agli splendori dell’epoca coloniale dopo un accurato restauro; questo è il posto migliore per assaporare la tipica cucina bahiana, in uno dei tanti locali caratteristici. OLINDA È un’altra splendida cittadina in cui è ancora vivido l’aspetto coloniale, con belle chiese barocche e pittoresche case dai colori vivaci. Olinda si affaccia sull’Atlantico, con spiagge contornate da palmeti, che offrono paesaggi da cartolina.
OURO PRETO Camminare per le pittoresche viuzze lastricate in pietra di Ouro Preto è come fare un viaggio nel tempo. Qui tutto sembra essersi fermato nel 1700, e tutto riecheggia delle fasi più prospere del periodo coloniale: dalle case affacciate su stradine immerse nel verde che si arrampicano sui fianchi delle colline, alle chiese in stile coloniale, tra cui spicca quella di São Francisco de Assis o lo sfarzo barocco della Chiesa del Carmo. Anche nello spirito religioso della popolazione locale, in larga parte discendenti da quegli schiavi che vennero qui deportati per lavorare all’estrazione dell’oro e dei diamanti, si osserva quel sincretismo tra cattolicesimo e culti animisti africani, diretta conseguenza della tratta degli schiavi. Minas Gerais nel XVIII secolo, era infatti la regione più ricca del Brasile e forse del mondo. Qui gli schiavi estraevano quantità incredibili di oro e diamanti, smeraldi, rubini. Si narra che uno schiavo di nome Chico Rei, deportato qui dall’Africa con tutta la tribù di cui era sovrano, sia riuscito ad accumulare tanta polvere d’oro, nascondendola nei capelli, da poter riscattare se stesso e l’intera tribù, e poi comprare una piccola miniera che gli fornì una nuova fortuna, rendendolo ricco e potente. MARIANA Mariana si trova nel Circuito dell’Oro, ovvero la zona mineraria che rese ricco e famoso lo stato di Minas Gerais. Mariana è una città dotata di un rilevante patrimonio storico e culturale, tra i più importanti dello Stato: strade pittoresche, splendide ville a due piani dette casarões, piazze e chiese barocche.
SAO JOAO DEL REI Le strade di questa splendida città hanno visto alcuni tra i fatti più significativi della storia di Minas Gerais e del Brasile. Sul finire del ’700 il Brasile cominciava a sentirsi assai distante, non solo geograficamente, dal Portogallo; a São João Del Rei si riunivano i leader del movimento indipendentista “Inconfidência Mineira”, che lottava contro le tasse imposte dalle autorità portoghesi, fino ad auspicare una repubblica sul modello nordamericano. Il movimento era capeggiato da un dentista, José Joaquim da Silva Xavier detto appunto Tiradentes, che fu però tradito. Processato fu condannato all’impiccagione e squartato. A dispetto della brutalità di questo episodio, São João Del Rei, è una città deliziosa, ricca di verde e tesori architettonici, che conserva intatto il fascino del periodo coloniale.
RIO DE JANEIRO Rio si affaccia su un’ampia baia dalla forma complessa, innondata di luce che si riflette sulle onde e sul verde splendente della giungla a cui la città ha rubato terreno. A dominare le spiagge affollate dai cariocas e le calette circondate dal verde, il possente monolito noto come Pan di Zucchero. Dietro alle lunghe e celebri spiagge (Copacabana, Ipanema...), celebrate anche in tante canzoni, si stende la città, che si arrampica nelle colline verdeggianti. Modernissimi grattacieli, palazzi modernisti (liberty), viuzze pittoresche su cui si arrampicano vecchi tram affollatissimi, dai quali i cariocas salgono e scendono al volo, le scuole di samba, le favelas, i grandi e lussuosi alberghi: sono solo alcuni aspetti di questa metropoli vivissima e ricca di contrasti. E vivissimi, sorridenti e positivi anche nelle situazioni avverse sono i suoi abitanti, i cariocas. Un giornalista che aveva passato la notte tra i bar di Lapa (la vecchia Rio), alla scoperta dello spirito popolare carioca, si stupì di fronte al rifiuto di essere pagato dal barista che, alle sei del mattino, gli aveva preparato un cafesinho. Il barista rispose: «Vocé é estrangeiro? Isso é o Brasil». La statua del Cristo Redentore, dall’alto del Corcovado, sembra quotidianamente benedire questo spirito solare. PARATY Questa è una delle più antiche città brasiliane ed è ancor oggi un gioiello che conserva intatto il suo carattere coloniale, fin nelle strade ancora acciottolate con le originali grosse pietre irregolari. Forse non comodissime per camminarci ma certo suggestive.
SALVADOR Salvador, il cui nome completo sarebbe Cidade de São Salvador de Bahia de Todos os Santos, nota anche semplicemente come Bahia, è sicuramente uno dei luoghi più ricchi di fascino e bellezza del Brasile. L’influsso africano è ancora molto forte, anche per la netta preponderanza della popolazione nera, discendente dagli schiavi, o mulatta. Origine africana ben leggibile in alcune particolari forme di cultura popolare: il candomblé e la capoeira. Il primo è un misto tra magia e religione animista che si è indissolubilmente fuso con alcuni aspetti della religione cattolica. Il secondo è una danza acrobatica maschile, con forte connotazione marziale; per ovvi motivi di sicurezza, agli schiavi africani era proibito
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Re io, ernando Nordestde F oronha N
RIO DE JANEIRO I luoghi “simbolo” di Rio de Janeiro, celebri icone da cartolina, sono tre: la statua del Cristo Redentore in cima al Corcovado, il Pan di Zucchero, e le spiagge. Dall’alto dei 700 metri di altezza la statua a braccia spalancate del Cristo sembra voler abbracciare l’intera Rio, così come il turista può coglierla interamente con un’occhiata panoramica. Le ardite pareti del Pan di Zucchero dominano invece la meravigliosa baia, su cui si affacciano colline coperte dal verde della foresta, innumerevoli grattacieli e le famosissime spiagge. Quest’ultime sono il vero polo di attrazione che accomuna turisti e cariocas, che si affollano quotidianamente sulle celebri spiagge di Ipanema, Copacabana, São Conrado, Rio de Janeiro, però, non si limita a questo. Anche dal punto di vista delle attività balneari. alle spiagge più celebri – vero luogo di vita quotidiano dei giovani cariocas –, si aggiungono le calette più lontane ed isolate, nascoste tra le colline boscose. Rio offre anche attrattive culturali troppo spesso tralasciate dai turisti. Dietro la cortina dei grandi alberghi della riviera, il centro storico racchiude alcuni splendidi palazzi di stile coloniale, ed una magnifica collezione di edifici in stile modernista dei primi anni del XX secolo. Si aggiungono poi i pittoreschi quartieri popolari, mentre tra le povere favelas che si arrampicano sulle colline, spicca quella di Rocinha che, ormai dotata di tutti i servizi, si è presa la rivincità sul suo poverissimo passato, divenendo, grazie alla sua posizione panoramica, uno dei quartieri più apprezzati di Rio.
A Natal, la modernità più accentuata – qui si trova il sito brasiliano di lanci missilistici per lo spazio – convive con il passato coloniale. La storia della città (che sorge comunque sul territorio precedentemente occupato dagli indios Potiguar) inizia nel 1597 con dei bucanieri francesi che installarono qui una loro base e che vennero poi scacciati dai Portoghesi; questi ultimi costruirono qui la Fortezza dei Re Magi (una delle principali attrazioni architettoniche della città). Il nome della fortezza è probabilmente da collegare a quello della stessa città, che in portoghese significa Natale.
NATAL La capitale dello stato del Rio Grande do Nord è oggi una delle mete favorite del turismo balneare, grazie, in particolare, alla bellissima e chilometrica spiaggia di Ponta Negra. Il paesaggio è disseminato di dune spettacolari che culminano coi gioielli di Genipabu e Pipa, spiagge lasciate allo stato naturale, dove nuotano anche i delfini.
RECIFE Città storica molto importante, capoluogo dello Stato del Pernambuco, è uno dei più antichi insediamenti portoghesi del Brasile, e fu a lungo una delle principali sedi di produzione mondiale della canna da zucchero. Durante la guerra tra Portogallo e Paesi Bassi, gli olandesi vollero colpire il fruttuoso commercio di canna da zucchero occupando, dal 1630 al 1654, Recife insieme
FERNANDO DE NORONHA Questa è la principale isola dell’omonimo arcipelago composto da 21 isole, posto al largo delle coste del Rio Grande do Norte e descritto per la prima volta da Amerigo Vespucci già nel 1503. Fernando de Noronha è un autentico Eden tropicale, ed include un parco marino naturale che si estende a tutte le isole minori. Questo santuario ecologico della natura, oltre ad una ricca avifauna, presenta molte piscine naturali che permettono un contatto diretto con la meravigliosa e coloratissima fauna marina, che include anche le tartarughe marine. Uno degli spettacoli più suggestivi lo si può godere dal belvedere della Baía dos Golfinhos (Baia dei Delfini); ogni giorno, all’alba, si possono ammirare gruppi di delfini rotatori che si dirigono verso l”interno della baia, un’area d’acque calme e protette, loro ambiente naturale.
ad altri centri produttivi dello zucchero: Salvador, Natal e Olinda. Durante questo breve periodo Recife divenne una delle città più cosmopolite del globo, accogliendo anche la prima comunità ebraica del Sudamerica e la loro sinagoga. Sfruttando poi l’occasione della guerra tra Olanda e Inghilterra, i pernambuchesi si ribellarono e riuscirono infine ad espellere gli olandesi da tutta l’area. La città conserva ancora numerose tracce architettoniche del passato coloniale (olandese, ma soprattutto lusitano); Recife è però, oggi, una città moderna, con bei palazzi funzionali e importanti centri finanziari. Ed è, soprattutto, un’importante stazione balneare, molto frequentata dal turismo internazionale. OLINDA Splendido gioiello coloniale vicino a Recife. Anche Olinda vide il passaggio degli Olandesi, che la rasero al suolo; il villaggio venne poi ricostruito dai portoghesi che hanno qui lasciato, nel corso dei secoli successivi, molte e preziose testimonianze dell’architettura coloniale, che hanno reso la città degna della denominazione di Patrimonio Culturale dell’Umanita dell’Unesco. Qui la bellezza degli edifici storici, incorniciati dal verde della vegetazione tropicale, si mescola con quella dello stupendo mare verde-azzurro, PORTO DE GALINHAS Porto de Galinhas è una delle mete turistiche più ricercate del Brasile. Bellissime spiagge dall’aspetto paradisiaco sono ideali per il relax e le attività balneari: surfing e immersione subacquea. Qui si trovano delle piscine naturali che si formano sulla barriera corallina, raggiungibili a bordo delle “jangadas”, le tipiche imbarcazioni della zona, dal fondo piatto e dalla vela triangolare, primitiva versione della più moderna vela “portoghese”. In queste piscine nuotano i coloratissimi pesci che vi rimangono imprigionati al calare della marea.
Nel 1781, J. de Deus Sepúlveda celebrò la battaglia dei Guararapes con questo dipinto su tavola (di cui qui si vede un particolare) conservato nella preziosa chiesa barocca di Nossa Senhora de Conceição di Recife. Le due battaglie dei Guararapes (1648 e 1649), in particolare la seconda, segnarono la vittoria degli insorti pernambuchesi sugli occupanti olandesi. Al contempo segnò anche la formazione del primo prototipo di esercito brasiliano, e fu a fondamento di una coscienza nazionale separata da quella lusitana.
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TOUR INDIVIDUALI
al Spedizione ordest in 4x4 N
Adrien-Aimé Taunay, Famiglia dell’interno in viaggio, acquerello, 1818
SPIAGGE DI FORTALEZA E MUNDAU La capitale dello stato di Ceará, Fortaleza, è una città moderna, dedita al turismo balneare. I grandi e lussuosi grattacieli non hanno però del tutto cancellato i segni del passato coloniale, riconoscibile nelle belle chiese, nelle piazze su cui si affacciano edifici storici, nei teatri, nelle fortificazioni. Tra quest’ultime la più antica è quella di Nossa Senhora de Assunção, che è all’origine del nome della città (fortaleza significa “fortezza”, in portoghese). Le numerose e paradisiache spiagge, tra cui la famosa Lagoinha, sono il vero punto di forza della città. E da qui si parte per questo avventuroso viaggio in fuoristrada lungo la splendida costa del Nord-Est brasiliano. La prima tappa è Mundaú, famoso per il magistrale lavoro artigianale delle sue ricamatrici. JERICOACOARA Viaggiando su strade secondarie, spiagge deserte e paesi di pescatori, si inizia a conoscere la vita pacata dei “sertanejo”, la gente del nordest brasiliano. A rigor di termini, il Sertão il vasto entroterra dal clima caldo e secco del Brasile nordorientale, e sertanejo era una parola spesso usata con un significato analogo al cow-boy statunitense. Il Sertão fu il luogo delle gesta dei cangaceiros, un misto di briganti ed eroi popolari che imperversavano nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo. La costa, invece, ricorda ben poco l’asprezza di questo territorio; ed è passando lungo meravigliose spiagge – Baleia, Caetanos e Icaraizinho – che si arriva a Jericoacoara, città che conserva il fascino rustico dei paesini di pescatori. La natura di questi luoghi, straordinaria per numero e bellezza di attrattive, ha meritato la creazione di un parco naturale (Parco Nazionale di Ubajara e Jiricoacoara) che racchiude magnifiche spiagge, dune e costoni rocciosi, palme e un mare azzurrissimo. Questo è il posto ideale per il relax o le attività sportive legate alla vela e al surf, e
per godersi le crêpes dolci e salate migliori del Brasile. LUIS CORREA Percorrendo la costa si attraversa l’Area di Protezione Ambientale di Tatajuba e la cittadina di Vila de Nova di Tatajuba, ricostruita dopo la scomparsa dell’antico paesino sepolto dalle dune alcuni anni fa. Da lì si raggiunge la città di Camocim, altro paese che conserva intatto il fascino primitivo dei paesi di pescatori, e che regala la splendida spiaggia di Tatajuba. Proseguendo lungo le immancabili dune di sabbia e dopo aver attraversato numerosi corsi d’acqua che si gettano nell’Oceano, si giunge infine alla località di Luis Correa. DELTA DAS AMERICAS – CABURÉ Per visitare il delta del Rio Parnaíba, chiamato anche Delta das Americas ci si imbarca in un battello Il delta si spinge, infatti, fino in mare aperto, lungo cinque braccia principali che si suddividono fino a formare oltre 70 isole fluviali, coperte di dune e alberi di mango, creando una paesaggio paradisiaco. Dopo essere sbarcati a Tutoia, si prosegue in 4x4 lungo la spiaggia fino a raggiungere il piccolo villaggio di Caburè, alla foce del fiume Preguiças in un contesto naturale molto suggestivo, che unisce fiume e mare. Preguiça è il termine portoghese per bradipo; questi lentissimi, simpatici e un po’ buffi arrampicatori, frequentano la selva che costeggia il fiume. BARREIRINHAS Navigando lungo il Río Preguiças, si osserva la ricca vegetazione e i piccoli villaggi che sorgono lungo le rive, fino ad arrivare al Faro di Mandacaru. Da qui si gode uno splendido panorama della foce del fiume e – all’orizzonte – le dune del Parco di Lencois Maranhenses; si arriva, infine, a Barreirinhas.
PARCO NAZIONALE LENÇOIS MARANHENSES In jeep 4×4, è uno dei modi migliori per esplorare lo spettacolare Parque Nacional dos Lençóis Maranhenses, che comprende una dei fenomeni geomorfologici più interessanti del mondo, fonte di grandissima suggestione. L’area del parco è formata da dune di sabbia che arrivano fino a 40 metri di altezza, occupano 50 km di costa in larghezza e formano 70 km di spiaggia tra lagune di acqua cristallina e sabbia finissima (N.B.: le lagune sono piene di acqua indicativamente da aprile a settembre). Le lagune più note e dal fascino certo indimenticabilie, sono la Laguna Azul e la Laguna Bonita: acqua cristallina racchiusa da un paesaggio di dune bianche, che via via si arrossano alla luce del tramonto più coreografico, mentre ci si gode un magnifico e rilassante bagno. SÃO LUÍS La città conserva un centro storico coloniale tra i più belli del Brasile, con gli edifici ricchi di “azulejos” – piastrelle in ceramicha splendidamente lavorate, tipiche dell’architettura portoghese – e magnifiche chiese coloniali barocche. São Luís, capitale dello stato di Maranhão, è ricchissima di storia: fondata dai francesi nel 1612, venne occupata in seguito dai portoghesi e, per un breve periodo, anche dagli olandesi, al tempo in cui i Paesi Bassi avevano invaso l’importante zona attorno a Recife. Dopo il 1645, São Luís venne definitivamente rioccupata dai portoghesi; tra il XVII e XVIII secolo, fu il centro commerciale del Maranhao (importante per il cotone, il riso, lo zucchero e l’estrazione del sale) e sede dell’aristocrazia dell’epoca.
Questo periodo ha lasciato nella città l’inconfondibile impronta architettonica che ne giustifica il titolo di Patrimonio culturale dell’Umanità ricevuto dall’Unesco nel 1997.
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Brasile Ecologico I
RIO DE JANEIRO Rio si adagia tra montagne e mare e il suo litorale, tra i più belli del mondo, comprende spiagge celeberrime, come quelle di Ipanema e Copacabana, e isolate calette circondate dal verde vivido della vegetazione più rigogliosa. A dominare il litorale e i grandi grattacieli che vi si affacciano, il celebre Pan di Zucchero, gigantesco monolito dalle ripide pareti che si innalzano ardite. La statua del Cristo Redentore, innalzata sulla cima dell’altrettanto ardito Corcovado nel 1937, durante la dittatura di Getulio Vargas, dall’alto dei suoi 700 metri di quota sembra voler abbracciare la baia e l’intera città in un gesto di quotidiana benedizione. Ma la città non si limita a questi paesaggi da cartolina e al turismo internazionale, così come i cariocas, ovvero gli abitanti di Rio, non sono solo quelli che affollano le spiagge cittadine facendo ogni tipo di attività sportiva. Insieme ai moderni grattacieli, l’architettura della città racchiude pregevolissimi palazzi in stile modernista (così è chiamata l’Art Nouveau, nei paesi latini) o pittoreschi scorci dei quartieri popolari, solcati da antichi tram sovraccarichi. Qui si nasconde l’anima autentica e solare dei cariocas. La si può forse cogliere nelle affollate strade e stradine di Lapa (la vecchia Rio), nelle innumerevoli scuole di samba, nella folla che esce dallo stadio Maracanà, o nei bar, dove si può ordinare una cachaça o un cafesinho, ed essere avvolti
dal morbido cicalare del portoghese brasiliano.
FOZ DO IGUASSU Autentica meraviglia della natura, le cascate di Iguaçu sono un possente muro d’acqua che per un fronte di quasi tre chilometri si getta settanta metri più in basso, con un fragore immane! Divise fra Argentina, Brasile e Paraguay, si possono osservare sia frontalmente scendendo lungo dei sentieri, oppure affacciandosi sulla Garganta del Diablo, il salto più famoso e impressionante, da cui si alza costantemente un rumore assordante e vapori che tutto permeano, creando un eterno arcobaleno. PANTANAL SUD Il Pantanal è un paradiso ecologico nel cuore del Brasile, la terza riserva ambientale più grande al mondo per varietà e numero di specie animali e vegetali ospitate.
Panorama brasiliano, splendido dipinto del paesaggista olandese Frans Janszoon Post, datato 1652
“Pantanal” può essere tradotto con il nostro “pantano, terreno paludoso”. È infatti la più grande pianura d’inondazione al mondo; un antico bacino marino interno che ha quasi finito, ma non ancora terminato di prosciugarsi, attraversato da fiumi e torrenti che scendono dai rilievo che lo circondano, e stagni, laghi, acquitrini, tutti uniti e intersecantisi, a creare un’intricata rete navigabile. Questo ambiente certo non ideale per le attività antropiche, è invece l’habitat perfetto per la diversificata fauna che qui si concentra, comprese varie specie minacciate di estinzione: mammiferi, rettili e pesci, ma soprattutto un’infinità di uccelli che fanno del Pantanal il paradiso dei birdwatchers. BONITO Lasciato il Pantanal, la foresta prende il sopravvento, circondando Bonito, piccola località dell’interno dello stato di Mato Grosso do Sul. Questa zona sorprende con i suoi fiumi d’acque cristalline e trasparenti colme di pesci tropicali, in cui si nuota provando la sensazione di entrare in un acquario naturale; scimmie, tucani e altri animali popolano l’ambiente circostante. Poco distante da Bonito si incontra la Gruta do Lago Azul, un’ampia cavità carsica scavata nel calcare bianco riempita da un lago di color blu cobalto. La luce che giunge dall’alto, tra le chiome verdi degli alberi, e che si riflette nelle acque limpide e sulle pareti calcaree, crea incredibili effetti di luce.
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Brasile Ecologico II
PANTANAL Parlare di natura, riguardo al Brasile, fa venire subito in mente l’Amazzonia, è vero. Ciò non di meno, il Pantanal ha ben poco da invidiare all’immensa foresta pluviale per quanto riguarda varietà e numero di specie animali e vegetali ospitate. A differenza dell’Amazzonia, però, a dominare l’ambiente del Pantanal non è la foresta, bensì la pianura erbosa, anzi, a ben vedere, l’acqua. Quest’area coincide con un antico bacino marino interno al continente, un immenso lago che i sedimenti creati dall’erosione dei rilievi circostanti hanno ormai quasi
completamente colmato. Quasi, perché l’intera area è innondata dalle acque pluviali e da quelle provenienti dai monti che circondano il bacino, a formare un insieme di laghi, stagni e immensi acquitrini tra loro collegati da innumerevoli corsi d’acqua, cosicché l’intera regione si percorre molto più agevolmente in barca che con qualsiasi altro mezzo. Questo particolare ambiente ha assolutamente ostacolato qualsiasi attività produttiva o agricola, preservando così un ambiente naturale di sconfinata ricchezza. Qui si concentrano numerosissime specie di uccelli, che fanno del Pantanal il paradiso dei birdwatchers, insieme a caimani, anaconde, lontre, tapiri, formichieri, scimmie, insieme ad altri innumerevoli mammiferi, rettili e pesci. BARREIRINHAS Dalla piccola e graziosa città costiera di Berreirinhas si accede al Parco Nazionale “Dos Lençois Maranhenses”, dove si trova una meraviglia geomorfologica unica al mondo, uno dei luoghi più affascinanti della costa brasiliana. Qui si stende un mare di dune che occupa la costa per una larghezza di 70 km ed una profondità di 50. Le spettacolari dune di sabbia bianchissima, alte fino a 40 metri, racchiudono lagune trasparenti dai luminosi colori blu e verde dove si possono fare dei bagni rinfre-
Questo bel dipinto dell’olandese Albert Heckhout, risalente al XVII secolo, quando i Paesi Bassi avevano invaso alcune zone del Brasile nord-orientale, mostra in modo probabilmente fedele una danza degli indios Tapuia.
scanti, fino a raggiungere magnifiche spiagge deserte, frequentate solo dai granchi e dalle tartarughe marine. Tra le lagune, popolate da diversi uccelli, la più nota ed attraente è la Lagoa Azul. Viste dall’alto le dune sembrano dei manti appoggiati sull’acqua (da qui il nome “lençois” = lenzuoli). SÃO LUÍS São Luís venne fondata dai Francesi, ma le tracce di questa dominazione sono minime (tra queste, di particolare pregio, il bel Palazzo La Ravardière), mentre tutta la città ha la netta impronta del colonialismo portoghese. Il centro storico di São Luís è uno dei più belli del Brasile; 3.500 abitazioni signorili a due piani d’ineguagliabile valore storico ed artistico, spesso decorate con le “azulejos”: piastrelle ceramiche splendidamente decorate con varie tonalità di azzurro, tipiche dell’architettura lusitana. Nel 1997 São Luís ha ricevuto dall’Unesco il titolo di Patrimonio culturale dell’Umanità come riconoscimento dell’ottima preservazione del suo patrimonio architettonico, dall’omogeneo carattere coloniale latinoamericano dei secoli XVIII e XIX. BELÉM Sulla costa dell’Oceano Atlantico, alla foce del Rio delle
Amazzoni, sorge Belém, capitale dello stato di Parà. Il suo clima caldo umido, anticipa quello dell’Amazzonia interna, con precipitazioni praticamente quotidiane, specialmente nel pomeriggio, quando il calore del giorno ha fatto ormai evaporare grandi quantità d’acqua che si condensano in quota. Pur conservando alcuni pregevoli edifici coloniali del XVII secolo, con le facciate a ceramica “azulejos”, i principali edifici storici di Belém risalgono al periodo di maggiore fioritura del commercio del caucciù, tra XIX e XX sec. Altra attrattiva della città è il pittoresco mercato popolare Ver-o-peso, che può essere
considerato il simbolo di Belém, che farà scoprire la gioiosa anima popolare della gente del Nord brasiliano. Il nome (vedere-il-peso) deriva dal fatto che qui venivano controllate e pesate le merci sbarcate nel vicino porto. Altri luoghi di interesse, il Bosco Rodrigo Alves, relitto dell’originaria foresta tropicale che copriva tutta la costa, e il Museo “Emilio Goeldi”, il più importante centro di ricerca zoobotanico dell’Amazzonia. ISOLA DI MARAJÓ L’isola è la maggiore di un arcipelago composto da 3.000 isole e isolotti, situato tra la bocca del Rio delle Amazzoni e l’Oceano Atlantico. Con i suoi 50000 km² di superficie (più grande del Belgio) raccoglie ricchissime e interessantissime flora e fauna, su cui spiccano palme spettacolari ed una grande varietà di uccelli e pesci. Le escursioni in jeep, a cavallo o a dorso di bufalo, oppure in canoa, regalano grandi emozioni e meraviglia, come di fronte alle gigantesche onde dette “pororoca”, prodotte dall’incontro tra l’Oceano e l’immenso flusso dell’Amazonas. Ammaliante e conturbante, infine, è la musica del lundu, una danza di coppia originaria degli schiavi africani, e trascinante il suono del carimbó, un tamburo africano coperto di pelle di cervo, che accompagna l’omonimo ballo.
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l Sud I del Brasile Questo acquerello mostra un momento dell’esplorazione del Lago dos Patos, all’interno del territorio di Porto Alegre. Agli indigeni erano come sempre riservate le incombenze più pesanti, in questo caso in senso letterale, visto che l’esploratore bianco è portato di peso da un indio fin dentro l’imbarcazione.
zata dall’influenza degli immigrati tedeschi e, soprattutto, italiani, che vantano il rione gastronomico più famoso: Santa Felicidade, dove si può mangiare a buon prezzo e bere ottimo vino. Rispetto ad altre zone del Brasile, il Paranà sembra aver trovato un eccellente equilibrio tra benessere e salvaguardia dell’ambiente, alta produttività economica ed equilibrio sociale. Curitiba ne è l’esempio migliore. Si tratta infatti di una città all’avanguardia sotto molti aspetti, dotata di un innovativo ed efficiente servizio di trasporto pubblico, esteso sistema di riciclaggio dei rifiuti, architetture avveniristiche ed ecocompatibili, università modello, ed una altissimo numero di metri quadrati di verde pro capite. VILA VELHA Nelle vicinanze della città di Vila Velha – degno di nota lo splendido convento costruito nel 1558 – si trova l’omonimo parco naturale che presenta alcune particolarissime attrazioni. Qui si possono osservare delle alte rocce di pietra rossa trasportate da antichissimi ghiacciai 350 milioni di anni fa e adagiatesi su rocce più friabili; la millenaria azione erosiva ne ha poi scolpito il basamento creando grandi e ardite torri, che somigliano a giganteschi funghi di pietra o alle rovine di una grande città. Un altro curioso e affascinante fenomeno erosivo, ha inoltre creato le “Furnas”, due profonde e larghe fratture nella dura arenaria, con un lago a 60 metri di profondità. Infine la Lagoa Dourada il cui fondo, a causa della forte presenza di cristalli di mica, a certe ore del giorno riflette la luce del sole creando spettacolari effetti ottici.
PORTO ALEGRE Capitale dello stato del Rio Grande do Sul, e una delle più grandi città del Brasile, Porto Alegre è conosciuta anche come la capitale dei gauchos. La regione, infatti, tradizionalmente, vede nell’allevamento del bestiame una delle maggiori attività produttive. Non a caso qui si può mangiare la miglior carne alla griglia del Brasile. E insieme alla carne, buonissimi vini e spumanti, e la sempre ottima cucina italiana. A Porto Alegre risiede infatti una grande comunità di immigrati di origine italiana, di cui si verrà a conoscere la storia e il travaglio. Tra gli immigrati italiani il più celebre è senz’altro Giuseppe Garibaldi. Giunto in questa città nel 1836, esule dall’Italia e con una taglia sul collo del governo piemontese, Garibaldi si trovò presto invischiato nei moti rivoluzionari locali. Sotto la spinta del latifondista Bento Gonçalves, potente e prepotente capataz della regione, lo stato di Rio Grande do Sul in quegli anni si era ribellato al governo centrale brasiliano (da poco indipendente). Garibaldi ricevette dal governo ribelle delle “lettere di marca” che, seppure senza alcun valore giuridico in quanto firmate da un governo non riconosciuto non riconosciuto, lo vedevano “arruolato” come corsaro, a capo di una misera flottiglia di due barconi. Da quel momento si susseguirono avventure d’ogni tipo:
da scontri armati alle ferite, dalla prigionia al mestiere di gaucho, dal naufragio all’amore. Fu infatti in queste zone che Garibaldi conobbe Anita. GRAMADO Questa graziosa cittadina turistica dell’estremo Sud brasiliano vede l’unione delle bellezze naturali con le tradizioni italiane e tedesche, derivate dai coloni qui immigrati alla fine dell’800. Questo fa di Gramado una località molto charmant e pittoresca, con uno spiccato aspetto europeo. FLORIANOPOLIS Chiamata anche col diminutivo di Floripa, la capitale dello Stato di Santa Caterina, affacciata sull’Atlantico, sorge in parte sulla terraferma, in parte su un’isola (a cui si aggiungono isolette minori). Il ponte sospeso che unisce le due parti della città è una delle maggiori attrattive. Florianopolis è il paradiso per gli amanti del surf e del windsurf; in estate si riempie di una folla di giovani attratti dalle bellissime spiagge oceaniche. CURITIBA La capitale dello stato del Paranà è fortemente caratteriz-
RIO DE JANEIRO Tre, forse, sono i principali interessi che accomunano i Cariocas. Il primo è la musica, in primis il Samba, dal ritmo trascinante e solare, in cui si mescolano mille influssi popolari e che è perfetto testimone dell’origine multietnica del Brasile; si accodano la bossa nova, permeata di saudade – parola intraducibile che vuole esprimere l’altro lato dello spirito brasiliano, permeato di nostalgia e dolcissima malinconia – e gli sviluppi musicali più recenti con cui il Brasile si è aperto alla musica occidentale e alla world music. Altro interesse, anzi vera passione che sfocia in un coinvolgimento quasi religioso, è il futebol, il più bel calcio del mondo di cui lo stadio Maracanà ne è il tempio. Infine il mare, con le magnifiche spiagge di Rio affollate di cariocas che praticano ogni tipo di attività sportiva e dove i giovani mostrano orgogliosi una passione estetica e solare per il proprio corpo. Il litorale di Rio de Janeiro è infatti tra i più belli del mondo, e comprende spiagge celeberrime oppure piccoli gioielli sabbiosi isolati lungo la costa. Dalle spiagge e dalle coste frastagliate dominate dal celebre Pan di Zucchero, la città si arrampica sulle colline, con i suoi grattacieli ma anche con le misere favelas, mentre il Cristo Redentore, dall’alto del Corcovado, tutto abbraccia e benedice. CASCATE DI IGUASSU – LATO BRASILIANO Lungo la frontiera che unisce tre stati – Brasile, Argentina e Paraguay – si trova una delle più spettacolari meraviglie naturali del pianeta: le Foz do Iguaçu. Qui un muro d’acqua, lungo un fronte di tre chilometri, precipita nelle ribollenti acque sottostanti da un’altezza di oltre 50 metri. Attraverso una passerella potranno essere osservate frontalmente le cascate dal lato brasiliano, in tutto il loro massimo splendore.
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ile e C sola di asqua I P
sorge il paese di pescatori di Puerto Natales, che sembra fatto apposta per ristorare il corpo e lo spirito con l’ottimo pesce dei suoi ristoranti dell’area portuale. PUNTA ARENAS Punta Arenas, fondata nel 1847, in seguito al traffico marittimo tra l’Europa e l’Oceano Pacifico lungo il mitico stretto di Magellano che la percorre, divenne una delle più moderne città dell’estremo Sud del continente sudamericano. Le tipiche case patagoniche, basse e dai tetti colorati, si affacciano sullo stretto di Magellano e sulle ultime propaggini della Patagonia, terre desolate ricche di leggende.
SANTIAGO La capitale cilena, dal clima mite non dissimile a quello italiano, ricorda il vecchio continente anche dal punto di vista architettonico ed urbanistico. Molti degli edifici storici risalgono al XIX secolo – riprendendo i contemporanei stili architettonici europei – con ampie strade, piazze e parchi che fiancheggiano importanti edifici come il Palazzo de “La Moneda”, sede del Governo, la Cattedrale che, assieme al Palazzo della Real Audencia (sede del museo storico nazionale), si affacciano sulla Plaza de Armas, vero nucleo vitale della città. Attraversando il quartiere di Bellavista si sale alla Collina San Cristobal e da qui, con un solo colpo d’occhio si coglie il centro storico, ma anche la parte moderna, con eleganti palazzi e centri commerciali e finanziari, e centri artigianali fra i quali “Los Graneros del Alba”; il tutto avvolto dall’imponente abbraccio della retrostante Cordigliera andina. VALPARAISO Città risalente al XVI secolo, costruita in posizione spettacolare su ripidi colli attraversati da tortuose stradine, scale e ascensori; del periodo coloniale conserva un meraviglioso centro storico dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, grazie al sua eclettica e particolare architettura e struttura urbanistica. È sede anche della “Sebastiana”, una delle case-museo del più grande poeta cileno, amato in tutto il mondo: Pablo Neruda.
Questa incisione all’acquatinta rievoca lo sbarco sull’isola dei moai del navigatore francese Jean Fronçois de la Perouse, il 7 aprile 1786, durante il suo viaggio di esplorazione nel Pacifico, a bordo dei vascelli Astrolabe e Boussole, con i quali toccò anche le coste del Cile. Il tentativo di circumnavigazione del globo non ebbe però successo e di entrambe le navi non si seppe più nulla finché, trent’anni dopo, d’Urville, la cui nave era stata chiamata Astrolabe in memoria della scomparsa nave di La Pérouse, ritrovò i resti delle due navi presso l’isola di Vanikoro, nelle Salomone, probabilmente prese d’assalto dalla bellicosa popolazione dell’isola.
Milodon, che fu abitata da un animale erbivoro vissuto migliaia di anni or sono, che lasciò resti straordinariamente conservati, tanto che la “pelle di brontosauro” che funse da pretesto a Bruce Chatwin per intraprendere il viaggio narrato nel suo celebre libro “In Patagonia”, altro non era che un resto mummificato di pelle di Mylodon. PUERTO NATALES La terra dei fiordi, di selvaggia bellezza. Così Pablo Neruda parlava delle regioni patagoniche del Cile, allora autentica “frontiera”: “La prima cosa che vidi furono alberi, dirupi decorati con fiori di selvaggia bellezza, terreni umidi, boschi che bruciavano e, dietro il mondo, l’inverno straripato”. I freddi venti patagonici spazzano le coste ripide dei fiordi, come quello di Ultima speranza, sulle cui sponde
PARCO NAZIONALI DELLE TORRI DEL PAINE Splendido Parco Nazionale, dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco e considerato da molti il più bel parco del Sudamerica. Il massiccio centrale domina il paesaggio con le Torres del Paine e i Cuernos del Paine, che si elevano per più di 2000 metri con pareti quasi verticali, creando viste eccezionali nelle giornate limpide. Il parco è inoltre ricco di laghi e di ghiacciai intorno ai quali vive indisturbata una gran quantità di animali selvatici come volpi, guanacos, cervi, che possono essere facilmente avvistati durante la visita. Rientrando a Puerto Natales, si visiterà la grotta del
ISOLA DI CHILOÉ Leggende e saghe che vedono protagonisti gnomi, elfi e spiriti, popolano i racconti dei Chilotes che così, probabilmente, cercano di intenerire quest’isola dal clima duro, cosi pure dipingendo con morbidi ed allegri colori pastello le graziose case e chiese di legno. Anche il paesaggio dell’isola sembra rispecchiare questo singolare connubio tra dolcezza e violenza: venti freddi spazzano le coste tormentate e le praterie, addolcite, però da boschi di aspetto quasi bucolico. Oltre al capoluogo Castro, con le sue curiose case su palafitte, altro centro interessante è Gamboa con il mercato artigianale e le solite case colorate su palafitte. SAN PEDRO DE ATACAMA Dai freddi ed umidi fiordi di fronte all’Oceano Pacifico, non può esserci più grande contrasto che passare al deserto più arido del mondo. San Pedro de Atacama, meta preferita ormai da migliaia di turisti in cerca di “avventura” da tutto il mondo è infatti un’oasi nel deserto di Atacama, dove si respira ancora l’atmosfera “hyppie” degli anni settanta. Fra le cose da vedere: la chiesetta coloniale, il museo etnografico “Gustavo La Paige”. Ma le maggiori attrattive di quest’area sono senz’altro quelle naturalistiche: il Salar de Atacama (una immensa pianura coperta di sale, con una laguna abitata da centinaia di fenicotteri), i Geisers del Tatio (soffioni boraciferi che hanno la massima attività all’alba), e la Valle della Luna (uno spettacolare tratto del deserto con dune color rosso fuoco). ISOLA DI PASQUA Remota isola in mezzo al Pacifico, la mitica Rapa Nui, ha nel vulcano Rano Raraku uno dei luoghi migliori per ammirare i moai, queste enigmatiche statue disseminate un po’ su tutta l’isola e qui presenti in particolare concentrazione. Numerosi sono gli altri siti archeologici di grande interesse: Tongoriki, Te Pito Kura e alla spiaggia di Anakena, la città cerimoniale di Orongo (alle pendici del Vulcano Rano Kau), il centro cerimoniale di Ahu Akivi, e i Templi Vinapu, dove si è riscontrato nella lavorazione della pietra una singolare somiglianza con i metodi utilizzati in Perù. I moai e gli altri resti resti archeologici presenti i questi siti non possono non incuriosire. Ma soprattutto debbono far meditare su come questa splendida civiltà, nell’arco di pochi secoli, abbia potuto fiorire e poi scomparire, in buona parte per sua stessa mano, sovrasfruttando le limitate risorse offerte dall’isola per inseguire chissà quale imperativo sociale o religioso, lasciando, infine, solo mute pietre a ricordo del suo passaggio.
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ile: Deserti C e Laghi
Tra i più strenui oppositori alla colonizzazione spagnola furono gli Araucari, una tribù degli indios Mapuche, abbarbicati sulle impervie montagne a confine tra Cile e Argentina. I Mapuche, che prima degli spagnoli opposero forte resistenza anche all’assoggettamento all’Impero Inca, sono oggi il più numeroso gruppo indigeno del Cile.
IQUIQUE Città costiera al confine con gli spettacolari deserti del nord, fiorita nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo. Nei dintorni si trovano gli impressionanti geoglifi di Pintados (oltre quattrocento colossali figure incise sul fianco delle colline) e la Salnitrera Humberston, una città mineraria abbandonata alla fine della prima guerra mondiale, dopo il crollo del mercato del nitrato, componente essenziale di molti esplosivi. ARICA Arica, la “città dell’eterna primavera”, dove il clima sembra essere costantemente mite, è la porta d’accesso ai grandi Parchi dell’estremo Nord cileno. Nei suoi dintorni si trovano, fra gli altri il Cerro Unita, un cono isolato in mezzo alla pampa, sul quale uomini della civiltà di Tiwanaku, tra il 1000 ed il 1400 d.C., hanno inciso gigantesche figure tra cui spicca il più grande geoglifo conosciuto dalla forma antropomorfa: il cosiddetto “gigante di Atacama”. PARCO DI LAUCA L’arido territorio del Parco di Lauca, che comprende la catena pre-andina e l’altipiano a nord, fa parte di un’area che è stata dichiarata dall’Unesco Riserva della Biosfera. Grandi cactus “candelabro” fiancheggiano le caratteristiche piantagioni in mezzo al deserto, caparbiamente coltivate dagli indios che abitano in villaggi costruiti ancora come ai tempi preispanici; tempi lontani testimoniati dai numerosi geoglifi dal significato misterioso che si trovano nel parco. Tra questi villaggi, assai caratteristico e con una tipica chiesetta, è quello di Parinacota, a 4.300 m di quota, ai piedi dei vulcani gemelli Payachatas alti più di seimila metri. Qui si trova anche il più alto lago del mondo, il Chungarà, frequentato da una fauna numerosa e ricca per diversità. PUERTO VARAS Dalle città costiere di Puerto Montt e Puerto Varas – degno di nota il tipico mercato di Angelmo – si giunge alle cascate di Petrohuè, costeggiando paesaggi d’una bellezza selvaggia, tra cui spiccano i vulcani Osorno e Calbuco. Da qui si aprono spettacolari viste sulla zona del Parco Nazionale Vicente Perez Rosales. ISOLA DI CHILOÉ Terra ricca di antiche tradizioni, di leggende e saghe popolate da gnomi, elfi e spiriti, che sono i protagonisti dei racconti dei Chilotes. L’isola di Chiloè si contraddistingue per la singolare architettura delle sue case in legno colorato, alcune su palafitte, e delle sue chiese, anch’esse di legno e costruite senza un solo chiodo e decorate dagli abitanti stessi. Dal capoluogo Castro, attraversando in battello il Canale di Chacao, si prosegue per Ancud, una cittadina che rispecchia i tipici caratteri architettonici dell’isola, con un interesante centro cultu-
rale, e circondata da una natura di profondo fascino. VALPARAISO La località costiera di Valparaiso si sviluppa in un’ampia e bellissima baia che l’hanno resa, fin dall’inizio dell’era coloniale, il più importante porto cileno. Sulle colline che la circondano sorge il centro storico, dichiarato recentemente Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Qui sono concentrate vecchie case colorate in stile coloniale che fiancheggiano viuzze, strette e ripide, che si arrampicano fino in cima alle colline, dove si può giungere anche con ascensori pubblici. Da Valparaiso si raggiunge la vicina località balneare di Viña del Mar, graziosissima coi suoi splendidi giardini, per rientrare infine a Santiago e terminare così un viaggio indimenticabile.
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n Crociera dai I aghi alla atagonia L P BUENOS AIRES La capitale argentina è tra le più grandi città del Sud America, una megalopoli che ha saputo conservare le antiche tradizioni nonostante sia una città moderna e dinamica. Ai pittoreschi vicoli dei quartieri popolari – dove risuonano languide le note del tango – e ai palazzi e luoghi fastosi che sono stati teatro secolare della storia argentina, si affiancano gli edifici di una città modernissima. Ecco quindi che donano alla città un aspetto caratteristico e molto “europeo”, la Cattedrale, in stile neoclassico, la Casa Rosada, sede della Presidenza, la celebre Plaza de Mayo, e il Cabildo, palazzo che oggi ospita un museo. A queste e alle innumerevoli altre testimonianze della stratificazione operata dal tempo, si aggiungono quartieri moderni e funzionali, che hanno avuto il loro iniziale sviluppo a partire dagli anni ’50, con il governo di Juan Peron, sotto il cui regime populista l’Argentina divenne la più moderna e promettente nazione del Sud America.
SAN CARLOS DE BARILOCHE Nota anche solo come Bariloche, questa città è diventato il maggior centro turistico invernale dell’Argentina, grazie alla sua posizione alle pendici della Cordigliera andina. Dal punto di vista naturalistico la posizione della città offre attrattive con pochi paragoni, posta com’è al centro del Parco Nazionale Nahuel Huapi (il più antico parco naturale argentino), con l’omonimo lago di origine glaciale a sua volta circondato da laghi minori, tra cui il Lago Moreno e Bahia Lopez, raggiungibili percorrendo il suggestivo ponte La Angostura. In questi luoghi, immersi nella natura più dolce, si godono paesaggi di grande fascino, con le vette andine a creare una quinta magnifica e piena di forza.
PARCO NAZIONALE TORRI DEL PAINE Il Parco Nazionale Torres del Paine deve il suo immenso valore naturalistico (con fauna e flora ricchissime) e la grande bellezza paesaggistica, non solo al magnifico massiccio del Paine, ma anche ai grandi laghi di origine glaciale, dalla forma tormentata e sinuosa, che lo circondano: il Lago Sarmiento, il lago Nordenskjod e il lago Pehoè, solo per citarne alcuni tra i più grandi. Il Parco ospita anche la Grotta del Mylodon (Cueva de Milodón) che deve il suo nome ai resti, qui trovati, di un grande mammifero erbivoro alto fino a tre metri, affine ai bradipi ed esclusivo della Patagonia, che fu sterminato circa 10.000 anni fa (o forse addirittura in tempi molto più recenti) dalla caccia dei primi uomini che giunsero in queste lande. SANTIAGO È il centro politico, culturale ed economico della vita cilena. La capitale ha nella Cattedrale e nel Palazzo del Governo “La Moneda” alcuni dei più noti monumeni della parte antica della città, che ha un aspetto architettonico ed urbanistico ottocentesco e molto europeo. Al centro storico si aggiunge la parte moderna, con i suoi quartieri residenziali e gli eleganti palazzi e centri commerciali e finanziari, e l’interessante centro artigianale “Los Graneros del Alba”. L’immagine migliore di questa bella città si ottiene, però, salendo sulla Collina San Cristobal, cogliendo quindi con un solo sguardo l’intera città sotto le quinte della maestosa Cordigliera.
Questa tela di P. Pueyrredon (1823-1870) intitolata Sosta dei Viaggiatori nella Pampa argentina illustra, come diversi altri dipinti argentini e dell’intero continente americano dell’epoca, il topos iconografico dell’itinerario.
CROCIERA DEI LAGHI Navigando sul Lago Nahuel Huapi, sulle cui acque si specchiano le conifere e le montagne della Cordigliera dalle cime innevate, in un’atmosfera di placida armonia si raggiunge Puerto Blest e da qui il Lago Frios. Navigando attraverso le sue acque verde cupo si sbarca in territorio cileno. Ed ecco quindi gli splendidi paesaggi naturali del Parco Nazionale Perez Rosales, dominato dalla cima incappucciata di bianco del vulcano Osorno e solcato dalle rapide alimentate dalle acque provenienti dai laghi della Cordigliera. Un’altra breve ma meravigliosa crociera, in un paesaggio circondato da boschi, montagne, cascate e vulcani, attraversa le acque smeraldine del Lago Todos los Santos, giustamente noto anche come Lago Esmeralda. PUERTO VARAS Attraversate le Ande e lasciati i meravigliosi paesaggi bucolici dei laghi, ecco la tormentata costa cilena, solcata da profondi fiordi che circondano le acque marine con paesaggi di selvaggia bellezza. Puerto Varas è una bella cittadina nella zona centrale dei fiordi, molto caratteristica. PUERTO NATALES L’aspra bellezza della costa patagonica cilena è confermata dal Fiordo dell’Ultima Speranza, sulle cui sponde sorge la cittadina di Puerto Natales. Questa cittadina è tutta improntata al turismo, grazie alla sua vicinanza alle celebri Torri del Paine.
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della Coloriolombia C
Cartagena era il più antico e principale porto sudamericano dell’epoca coloniale, via preferenziale di partenza delle ricchezze che venivano depredate dal Nuovo Mondo alla volta delle corti del Sacro Romano Impero e della Spagna, durante il XVI secolo unite sotto la casa Asburgo, e poi della sola che Spagna che, grazie anche ai tesori provenienti dall’America vide fiorire il cosiddetto “secolo d’oro”. I galeoni spagnoli, oggetto anche degli attacchi dei corsari al servizio delle nemiche corone di Inghilterra e Francia, sono qui raffigurati iin un particolare di un affresco conservato all’Escorial.
CARTAGENA Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, questa affascinante città coloniale si caratterizza per avere il maggiore complesso fortificato dell’America Latina. Fondata nel 1533, venne subito dotata di cinta muraria e castelli, ma già una decina d’anni dopo divenne preda delle scorrerie dei pirati e corsari, a cominciare dal francese Roberval (conosciuto dagli spagnoli come Roberto Baal), che costrinse il governatore a pagare una forte somma in oro per evitare il saccheggio della città; a questo attacco ne seguirono altri (tra qui quello guidato da Francis Drake) fino al 1697 quando, durante una guerra che vide la Francia del Re Sole schierata contro quasi tutto il resto d‘Europa, la città cadde sotto un attacco congiunto di truppe regolari e bucanieri francesi. La Corona spagnola decise allora di dotare Cartagena di quelle complesse e moderne strutture difensive che ancor oggi contraddistinguono la città. Grazie ad esse, un successivo assedio della potente flotta inglese nel 1741 non sortì, infatti, alcun risultato. Altre perle di età coloniale che rendono meravigliosa questa città costiera sono le tipiche viuzze, balconi fioriti, chiese, monasteri e palazzi di grande bellezza. Se il centro storico ha mantenuto intatta l’impronta coloniale, altre zone della città si sono sviluppate seguendo l’evoluzione storica del Paese, a partire dall’età repubblicana (che nel 1811, dichiarata l’indipendenza, vide, tra l’altro, l’espulsione della Santa Inquisizione, che lasciò qui un magnifico palazzo in stile coloniale) fino ai
tempi più recenti che hanno visto un massiccio sviluppo urbanistici della città. Grandi e numerosi grattacieli si affollano oggi alla periferia della città e lungo le coste, che con le sue splendide spiagge, rappresenta l’altra attrattiva di Cartagena. Spiagge di particolare bellezza si concentrano nelle vicine isole, come quella di Porto Naito, ad una ora e mezza circa di barca da Cartagena, delle Isole del Rosario, bellissimo arcipelago raggiungibile appena fuori dalla baia. SAN ANDRES Questa isoletta nel Mar dei Caraibi è un vero paradiso tropicale, con acque cristalline dove immergersi tra branchi di pesci multicolori, e paesini tipici, dove sorseggiare una bibita comodamente stesi in un’amaca. Negli ultimi anni è diventata meta del turismo internazionale, con una frizzante vita notturna soprattutto nei fine settimana. PROVIDENCIA Isoletta con un aspetto più primitivo e bucolico, rispetto a San Andres, con sistemazioni più semplici. L’Isola di Providencia è circondata da una barriera corallina che protegge le meravigliose acque costiere dagli squali, mentre 480 km di mare color cobalto la separano dalla Colombia continentale. Autentico Eden tropicale, è particolarmente indicata per gli amanti della natura e del mare e per chi vuole rilassarsi disteso su un’amaca, con le palme a proteggere dai caldi raggi del sole caraibico.
BOGOTÁ La capitale della Colombia venne fondata nel 1538, con il nome di Santa Fè di Bogotà (poi ridotto a quello odierno in età repubblicana) in una valle a 2.644 metri di altitudine sull’altopiano in cui i monti Serrate e Guadalupe incorniciano la città. La città presenta un bellissimo centro storico in cui si concentrano, specialmente nell’antico quartiere della Candelaria, splendide chiese come quelle di Santa Clara e Capilla del Sagrario, la Cattedrale, Il cuore della città è la piazza intitolata a Bolivar, a due passi dal palazzo presidenziale. Molto grazioso anche l’elegante quartiere dello shopping nella Zona Rosa, dove sono concentrati molti alberghi. Stupefacente, infine, il Museo del Oro, che conserva preziosissimi reperti della cultura Chibcha. Così un cronista francese dell’800, il dottor Saffray, parla di questa civiltà poco conosciuta: “Quando gli spagnoli scoprirono l’America intertropicale, esistevano tre centri di civiltà: il Messico, il Perù, la Nuova Granata [vecchio nome della Colombia]. Tutti hanno letto la storia de’ Peruviani e de’ Messicani: ma chi conosce quella dei Cibcia?” Più avanti lo stesso cronista spiega il fatto in questi termini: “Alla Nuova Granata la distruzione degli Indiani fu così rapida, da non rimanere più, in capo a pochi anni, chi potesse raccontare le tradizioni del paese”.
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Colombia anama &P
BOGOTA E DINTORNI Partendo da Bogotà – la bella capitale colombiana, con un magnifico centro storico – e proseguendo verso nord si supera il Puente del Comùn ed i caratteristici villaggi di Choconta e Sesquile prima di arrivare al lago Tomine. Nei suoi pressi sorge la città di Guatavita, che presenta la tipica architettura coloniale spagnola. I conquistadores furono affascinati dai racconti degli indios delle coste della Nuova Granada (l’odierna Colombia). Narravano della cerimonia di investitura dello zipa, il sovrano dei Muisca, un gruppo chibcha stanziato nella regione del lago Tomine. Il neo-eletto veniva cosparso di polvere d’oro e fatto salire su una zattera: arrivato al centro del lago, gettava in acqua oggetti d’oro e pietre preziose. Nacque così la leggenda d’un favoloso paese dove regnava l’“El Dorado”, un sovrano vestito d’oro; ed Eldorado fu chiamato il suo regno. Come tutte le leggende, sì ingigantì col tempo. Al pari della parallela leggenda messicana delle sette città d’oro di Cibola, quella dell’Eldorado finì col narrare di grandi edifici e templi tutti ricoperti del prezioso metallo. Molte furono le varie spedizioni alla ricerca della mitica città, sia verso l’altipiano dove ora sorge Bogotà, che in altre zone. Ovviamente non furono mai trovati i grandi palazzi della leggenda, ma i Chibcha che vivevano nell’altipiano hanno comunque lasciato non indifferenti quantità d’oro nei gioielli ed altri reperti oggi conservati nel magnifico Museo del Oro di Bogotà. CARTAGENA Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conserva intatto il fascino dell’epoca coloniale con tipiche viuzze, balconi fioriti, chiese, monasteri e palazzi di grande bellezza. L’architettura risalente a quest’epoca che maggiormente caratterizza la città, è senz’altro quella militare. La città vecchia è infatti interamente circondata dal un complesso sistema fortificato, con diverse cinte murarie, bastioni angolari, cannoni di bronzo settecenteschi posti a guardia della baia. Cartagena, il più antico e principale porto sudamericano dell’epoca coloniale, fu infatti troppe volte oggetto delle “attenzioni” dei pirati e corsari caraibici. Nelle vicinanze della città si trovano anche alcune meravigliose isole che rispecchiano in tutto e per tutto l’iconografia del paradiso tropicale: Porto Naito e le Isole del Rosario.
SAN ANDRES Isola caraibica a un’ora di volo da Bogota, San Andres ha spiagge coralline e un mare limpidissimo, oltre ad una sfrenata notturna, soprattutto nei fine settimana. Luoghi da visitare sono sicuramente Johnny Cay, piccolo isolotto di sabbia bianchissima e boschi di palme, e l’“Acquario”, una striscia di sabbia circondata da un mare poco profondo dove nuotano migliaia di pesci coloratissimi. PANAMA CITY Della prima città ad essere stata fondata dagli spagnoli nell’istmo dell’America centrale già nel 1519, e che fu base di partenza per tutte le spedizioni dei conquistadores nel Sud America, oggi rimangono quasi solo rovine, la cui visita è uno delle principali attrattive della città. Per tutto il XVII secolo la Città di Panamá fu oggetto delle incursioni, oltre che dei bellicosi indigeni locali, di pirati e corsari, culminate con l’attacco del 1671 da parte del corsaro inglese Henry Morgan. Debellata la guarnigione a difesa della città, il comandante della piazza, il
Le coste della Colombia e di Panama, come tutte quelle bagnate dal Mar dei Caraibi, dalla fine del XVI agli inizi del XIX secolo, furono oggetto delle incursioni di pirati e corsari, quest’ultimi approfittando delle guerre europee per praticare, con maggiore onorabilità (e senza venire impiccati in caso di cattura), la tradizione predatoria dei filibustieri; questa parola, tramite l’inglese, deriva dall’olandese vrij (libero) e buiter (bottino). In questa magistrale illustrazione di Howard Pyle, dell’inizio del novecento, è mostrato uno degli stereotipi romantici dell’epopea piratesca dei Caraibi: la lotta per il possesso del bottino.
Capitán General de Tierra Firme Peréz de Guzmán, ordinò di far saltare il magazzino delle polveri. La spaventosa esplosione causò però anche un terribile incendio, che consenti a Morgan e ai suoi pirati di proseguire indisturbati l’opera di saccheggio, e che distrusse completamente la vecchia Panama. La nuova città venne ricostruita pochi chilometri distante, nel 1673, e corrisponde al quartiere del Casco Antiguo dell’odierna Panama. Qui si può ammirare la varietà di stili architettonici del periodo dall’influenza italiana, francese e spagnola. Panama, prima con la costruzione ad opera degli USA della ferrovia intercontinentale e, soprattutto, con l’apertura del Canale, divenne una città prospera e in continua espansione. Anche nei decenni più recenti ha avuto un grande sviluppo ben visibile nel bellissimo skyline dei grattacieli dei quartieri moderni.
Città di Panama, nel 1989, da parte dei marines mandati dal presidente Bush, e terminata con la deposizione del dittatore Manuel Noriega. Il Canale rappresenta la principale fonte economica del paese, fin dalla sua completa nazionalizzazione nel 1999, secondo il trattato panamo-statunitense già siglato al tempo del presidente Jimmy Carter. La mini-crociera percorre il Canale attraverso le varie chiuse che permettono di superare i dislivelli, fino a quelle di Miraflores sull’omonimo lago artificiale. Da qui il viaggio prosegue nel folto della lussureggiante foresta tropicale, tra alligatori, scimmie e una incredibile varietà di uccelli multicolori.
COLON – PLAYA BLANCA A Colón si trova un immenso emporio in cui si può comprare di tutto, tax free, o da cui si può partire per escursioni verso le interessanti località dell’interno. In alternativa si può passare una piacevolissima giornata di mare nella vivace località di Playa Blanca. CANALE DI PANAMA Già nel XVI secolo, l’Imperatore asburgico Carlo V anticipò l’idea di creare qui un canale che permettesse di portare le navi direttamente fino alle ricchissime provincie del Perù. Negli anni ’80 dell’800 furono i Francesi, forti dell’esperienza del Canale di Suez, ad intraprendere lo scavo del canale. Una serie di inaspettati problemi tecnici ed epidemie impedirono i lavori. Vent’anni dopo furono gli Stati Uniti di Teddy Roosevelt, a proseguire i lavori e a completare, nel 1914 questa faraonica impresa ingegneristica. Fin dalla sua costruzione, il canale è sempre stato oggetto di tensioni tra il Governo panamense e quello statunitense (che nel canale vede enormi interessi strategici), culminati nella breve invasione della
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cologica Colombia E e Coloniale
BOGOTÀ La capitale della Colombia ha conservato durante i secoli un centro storico coloratissimo e molto caratteristico, fatto di stradine in salita, case coloniali balconate, palazzi e teatri. Superati ormai da alcuni anni i più gravi problemi sociali manifestati anche dalla guerriglia insurrezionalista che ha tragicamente caratterizzato gli anni ’70 e ’80, nonostante il perdurare del problema legato al narcotraffico, la Colombia sembra ormai instradata verso un periodo di maggiore stabilità politica e di ripresa economica. Ciò nonostante Bogotà ancora presenta grandi contrasti economico-sociali, riscontrabili anche nella struttura urbanistica di questa città particolarmente estesa, in cui si alternano quartieri eleganti a zone di decorosa miseria. La Zona Rosa è quella dei più begli alberghi, dei ristoranti e locali alla moda, e dei locali notturni. Imperdibile, anche per chi non è particolarmente affascinato dai temi archeologici, è il Museo del Oro, che testimonia, già nei favolosi reperti della cultura Chibcha, quanto questo Paese sia ricco del prezioso metallo. ZIPAQUIRA Nei pressi della città minerari di Zipaquira, nelle gallerie che hanno visto il secolare e terribile lavoro dei cavatori di sale, è stata costruita, a partire dagli anni ’50, un’incredibile “Cattedrale del sale”, scavata e continuamente ampliata ed arricchita dagli stessi minatori indios, capeggiati dal loro zipa (capo, sovrano, in lingua chibcha). Posta a circa 50 metri nel sottosuolo, la cattedrale è stata dedicata a la Nuestra Señora del Rosario. VILLA DE LEYVA Tipico villaggio ai piedi delle Ande risalente al 1572. A Villa de Leyva il tempo sembra essersi fermato all’epoca della colonizzazione spagnola, quando vennero eretti la magnifica piazza ed il Convento, ed altri edifici dalla tipica intonacatura a calce. LETICIA (AMAZZONIA) Nei pressi della capitale del dipartimento di Amazonas, Leticia, si incontrano le frontiere di Brasile, Perù e Colombia. Questa città è completamente circondata dalla selvaggia e lussureggiante bellezza della foresta amazzonica. Durante i giorni di permanenza si effettueranno escursioni sul fiume e nella foresta per osservare l’ambiente tipico dell’Amazzonia. CARTAGENA Cartagena, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conserva intatto il fascino dell’epoca coloniale con tipiche viuzze, balconi fioriti, chiese, monasteri e palazzi di grande bellezza. A questi tesori architettonici si aggiungono le massicce opere di fortificazione settecentesche che sono forse la principale caratteristica della città. Città portuale per lunga tradizione, ha oggi nel turismo una delle attività principali, sia per quanto riguarda il turismo artistico e culturale sia per quello balneare. Ecco quindi che alla periferia di Cartagena, nella zona turistica di Bocagrande, sorgono i grandi alberghi e si elevano i grattacieli. Nonostante questa vocazione le spiagge non sono eccezionali, almeno se confrontate con quelle di altre località vicine, tra cui spiccano alcune isolette paradisiache. E quindi ci si spinge oltre la baia fino alle località di Porto Naito, una splendida spiaggia che si trova ad una ora e mezza circa di barca da Cartagena, oppure alle Isole del Rosario o all’isola del Pirata, veri gioielli immersi nel mare caraibico, con cabanas dove poter pernottare.
Durante i suoi viaggi di esplorazione lungo il Venezuela e la Nuova Granata, nei pressi di Turbaco, un paesino non distante da Cartagena, von Humboldt si imbattè in un fenomeno geologico piuttosto raro e curioso: piccoli vulcani di fango, che l’esploratore definì, “vulcani d’aria”. Così Humboldt descrisse la scena: “Al centro di una vasta pianura bordata da una vegetazione a Bromelia karatas si elevano 18, 20 piccoli coni con un’altezza non superiore ai 7, 8 metri. coni d’argilla grigio-nerastra alla cui sommità è un’apertura riempita d’acqua. Avvicinandosi a quei piccoli crateri si sente, ad intervalli regolari, un rumore sordo e piuttosto forte che precede di 15-18 secondi l’emissione di una gran quantità di gas. [...] Sovente quel fenomeno è accompagnato dalla fuoriuscita di getti di fango.” Questi vulcanelli che, insieme ai gas, eruttano fango e non lava, creando dei piccoli coni detritici di argilla in luogo dei grandi accumuli di ceneri vulcaniche, hanno un’origine che presenta analogie con i loro “cugini” più grandi e pericolosi. A portare in superfice l’argilla è infatti la percolazione di acque geotermali, scaldate dalla vicinanza ad una più profonda camera magmatica.
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olombia tra C toria e rcheologia S A BOGOTÁ Il centro storico della città, conosciuto con il nome della Candelaria, diversi antichi quartieri che raccolgono un importante patrimonio architettonico la cui nota più tipica sono le grandi case di aspetto spagnoleggiante, con finestre protette da inferriate, massicci portoni e balconi di legno, patii interni che nascondono splendidi giardini fioriti. Tutta la parte storica di Bogotà si sviluppa attorno alla Plaza Bolivar, dove il Libertador è celebrato in una bella statua e dove si erge la Cattedrale; originariamente chiamata Plaza Mayor era il centro di ogni manifestazione cittadina: mercato, celebrazioni civili e manovre militari, esecuzioni capitali, corride. Nella stessa piazza o nelle vie che da qui si dipartono, si affacciano altri edifici di interesse storico e architettonico: la Capilla del Sagrario,
colombiana, sviluppatasi tra il VI sec. a.C. e il XII sec. d.C., occupava una vasta area della Colombia meridionale dove ha lasciato monticelli di terra, templi, tombe, grandi statue monolitiche. Quest’ultime, dall’aspetto un po’ inquietante, con le grandi bocche aperte a denti digrignati si cui spiccano i canini, sono forse l’aspetto più caratteristico di questa cultura che appare come l’anello di congiunzione tra le civiltà centramericane e quelle dell’area andina. TIERRADENTRO Risalendo la cordigliera centrale si arriva al villaggio di San Andres de Pisimbala, dove si verrà accolti in una tipica casa “campesina”. Da questa sistemazione spartana ma molto pittoresca, si parte alla volta del Parco Acheologico di Tierradentro, dichiarato dall’Unesco
Pregevole acquerello dei primi anni dell’ottocento tratto dal resoconto di von Humboldt, che mostra il paesaggio del Passo di Quindió, attraverso cui si accede alle valli di Cauca e di Popayan.
una vasta opera di restauro ha recuperato completamente lo splendore del suo centro storico. Popayan è famosa in tutta la Colombia per la grandiosa celebrazione della settimana Santa, una tradizione che risale al tempo della colonia e che i suoi abitanti hanno conservato gelosamente.
l’ottocentesco Capitolio, il Palazzo di Giustizia, e la sede dell’Alcaldia Mayor.Tra i musei, interessante quello intitolato a Fernando Botero, che insieme alle opere del curioso e “rotondo” autore raccoglie alcune opere di grandi artisti europei: Picasso, Renoir, Matisse, Monet, e altri ancora. Il celebre Museo de Oro raccoglie invece circa 34.000 pezzi di oggetti in oro e 20.000 altri reperti delle diverse culture preispaniche della Colombia; è considerata una delle collezioni archeologiche più importante del mondo. SAN AGUSTÍN Nella regione montana dove sorge il paese di San Agustín, si trovano le spettacolari cascate di Salto del Mortino (180 metri) e Salto de Bardones (320 metri), dominate dal maestuoso paesaggio del Massicio Colombiano. A San Agustín e in alcune località vicine, si trova un importantissimo complesso di parchi archeologici, Patrimonio Culturale dell’Umanità, con resti dell’antica cultura di San Agustín. Questa importante civiltà pre-
Patrimonio dell’Umanità. Il parco racchiude alcuni grandi templi sotterranei scavati nel tufo vulcanico, caratterizzati da un tetto a volta, pianta ellitica od ovale e colonne, spesso decorati con motivi geometrici incisi o dipinti in rosso, bianco e nero. Questi complessi ipogei, risalenti a circa l’anno 1000 e probabilmente scavati dalle stesse genti della cultura di San Agustín, predecessori dei Chibcha, costituiscono un esempio di architettura funeraria unica all’interno dell’arte precolombiana. POPAYÁN Conosciuta come la Città Bianca per gli edifici intonacati a calce che danno al paese un aspetto molto coloniale – ricordando anche la Spagna del sud – Popayan è una piccola perla. Fu fondata nel 1537 da Sebastian de Belalcazar e svolse un ruolo importante nell’epoca coloniale in quanto ubicata a metà strada tra Cartagena e Quito, lungo la strada che portava le ricchezze andine alla costa e, da qui, in Europa. Gravemente danneggiata durante il terremoto del 1983,
PARQUE NACIONAL PURACÉ Il Parco Nazionale di Puracé, sorge sulla Cordigliera centrale delle Ande colombiane. In un paesaggio bucolico, che per certi versi può ricordare alcune zone dell’Appennino, il parco racchiude alcune preziose attrattive, come la Laguna San Rafael, la cascata del fiume Bedon e la Sierra de Los Coconucos coronata dalle vette di sei vulcani spenti. Nei pressi del villaggio di Pilimbala si può godere delle acque sulfuree che sgorgano ai piedi del nevado del Puracé, circondati da un paesaggio meraviglioso. CARTAGENA Come nella maggior parte delle città del Venezuela e della Colombia, la piazza centrale di Cartagena è intitolata a Simon Bolivar, con l’immancabile statua del Libertador arricchita da grandi alberi e fontane. La piazza è il cuore della città storica e qui si affaccia il bel palazzo coloniale dell’Inquisizione. Qui a Cartagena aveva sede, infatti, il tribunale dell’inquisizione del Vicereame della Nuova Granada, potentissimo e terribile organo di controllo religioso, ma anche politico, della Spagna dell’epoca. Altri edifici molto interessanti, all’interno di un insieme di per sé pittoresco e di grande suggestione, la chiesa di Santo Domingo e della Cattedrale, e per finire, il grande complesso fortificato che racchiude la città vecchia.
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Colombia Inedita
Bogotá, La Guajira, Parco Nazionale Tayrona e Cartagena BOGOTÁ La capitale della Colombia venne fondata nel 1538, con il nome iniziale di Santa Fè di Bogotá, in una valle a 2.644 metri di altitudine sull’altopiano incorniciato dai monti Serrate e Guadalupe. La città presenta un bellissimo centro storico in cui si concentrano, specialmente nell’antico quartiere della Candelaria, splendide chiese come quelle di Santa Clara e Capilla del Sagrario, e la Cattedrale, e che vede nella piazza intitolata a Bolivar, l’antica Plaza Mayor, il suo centro vitale, su cui si affaccia anche il Palazzo del Governo. I quartieri più ricchi, dove si trovano anche magnifici esempi di case signorili di età coloniale, si alternano a quartieri più miserevoli, esempio di come la Colombia ancora non abbia del tutto superato le storiche difficoltà sociali ed economiche. A fianco della città storica, con le sue testimonianze coloniali e ottocentesche, convive la parte più moderna, che ha visto un suo iniziale sviluppo a partire dagli anni quaranta, con l’intervento anche del grande architetto Le Corbusieur, ed i più recenti sviluppi che hanno visto protagonisti modernissimi palazzi e vertiginosi grattacieli. Il passato preispanico della Colombia è registrato nella stupefacente collezione del Museo del Oro, che conserva preziosissimi reperti delle culture Chibcha, Quimbaya, Calima, Tairona, Sinu, Muisca, Tolima, Tumaco e Madalena. RIOHACHA Riohacha, cittadina tranquilla che si affaccia sulla stretta baia Boca de Camaron, fu fondata nel 1526 con il nome di Nuestra Señora de las Nieves.
Nei pressi di questa grazioso centro, si trova la laguna de Navio Quebrado dove più di 300 fenicotteri si aggirano senza sosta immergendo il buffo becco nell’acqua, in cerca di cibo. Apparentemente sgraziati, su quelle zampe lunghe come trampoli, si muovono con una flemma elegantissima, resa ancor più aggraziata dai morbidi colori del piumaggio. CABO LA VELA Il tragitto che percorre la costa del dipartimento di Guajira (abitato dagli indios dell’etnia Wayuu), fino a Cabo la Vela, è molto suggestivo. Le saline di Manaure, che si incontrano per prime, sono immense piscine di acqua marina che assumono diverse tonalità di colore passando dal bianco al viola intenso; grazie all’opera della comunità Wayuu, le acque presentano via via concentrazioni diverse dei vari tipi di sali, che appunto danno le diverse colorazioni, fino ad ottenere le immense distese di bianco abbacinante di Cloruro di Sodio – ovvero di comune sale da cucina – che, con il duro lavoro manuale degli wayuu viene accumulato in gigantesche montagne lucenti. Uribia, la capitale del dipartimento, è sede di un centro artigianale dove si può ammirare il lavoro degli artigiani che pazientemente elaborano amache e borse di estrema bellezza. La strada sterrata corre poi parallela ai binari della ferrovia, utilizzata dai treni che trasportano carbone dalle miniere al porto di Bolivar dove viene imbarcato ed esportato. Lasciati i binari la strada diventa una traccia in mezzo al deserto, interrotto sporadicamente da cactus e dalle abitazioni degli indios Wayuu. Si arriva infine a Cabo de la vela. Gli indios Wayuu credono che gli yorujas, gli spiriti erranti dei morti, vadano qui ad intraprendere il cammino verso lo sconosciuto aldilà. In effetti il Cabo presenta paesaggi di placida bellezza e sovrumano incanto. PARCO NAZIONALE TAYRONA Questo splendido parco costiero, affacciato sui Caraibi, è uno dei più importanti del Paese. Con una vegetazione lussureggiante, un magnifico mare ed un gran numero di animali, non c’è possibilità di annoiarsi; dalla spiaggia di Cañaveral si possono raggiungere (a piedi o a cavallo) alcune delle spiaggie più belle del parco, oppure, gli amanti del trekking possono raggiungere, superando paesaggi fantastici, il “Pueblito”, un villaggio di origine dell’etnia Tayrona.
Moresco, nato da spagnolo e da mulatta, olio su tavola di José de Páez, fine del XVIII secolo. La cosiddetta “pittura de castas”, cioè la raffigurazione dei vari tipi derivati dall’incrocio razziale, è una delle più significative manifestazioni artistiche dell’America coloniale di lingua spagnola. E non fa certo eccezione la Colombia, terra di piantagioni e miniere, dove fu particolarmente presente l’afflusso degli schiavi africani. I quadri che rappresentano i diversi tipi razziali hanno in genere la medesima struttura: ogni tela ritrae una coppia di adulti e un bambino, nato dalla loro unione. Nella parte inferiore un cartiglio descrive l’unione razziale raffigurata.
CARTAGENA Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conserva intatto il fascino dell’epoca coloniale con tipiche viuzze, balconi fioriti, chiese, monasteri e palazzi di grande bellezza. Tutta la città vecchia verte attorno alla piazza centrale, immancabilmente intitolata a Simón Bolívar, in cui è ubicato il bel Palazzo dell’Inquisizione, dal triste passato. Caratteristica peculiare di Cartagena, è senz’altro l’imponente sistema di fortificazioni che circonda la parte storica. Diverse cinte murarie, bastioni angolari, cannoni di bronzo settecenteschi erano posti a guardia della baia, per difendere la città dalle incursioni di nazione nemiche della madrepatria spagnola ma anche dei pirati e corsari che infestavano i mari caraibici. Nelle vicinanze della città si trovano anche alcune meravigliose isole che rispecchiano in tutto e per tutto l’iconografia del paradiso tropicale: particolarmente invitante, poche miglia fuori della baia, l’Arcipelago del Rosario.
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cuador E e Galapagos: natura e tradizioni
Gli esploratori Alexander von Humboldt e Aimeé Bompland ai piedi del vulcano Chimborazo, in un dipinto del 1810 di W. G. Weitsch. Von Humboldt è ritratto mentre mostra ad una delle guide indios un sestante, per l’ecuadoriano uno strumento certamente sconosciuto e curioso.
QUITO La capitale ecuadoriana, in forte modernizzazione a partire dagli anni ’70, conserva un centro storico, risalente al periodo coloniale, di grandissima suggestione, giustamente dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, nel 1978 (il primo, assieme a quello di Cracovia). Altra caratteristica di questa bella città è l’alta quota su cui sorge (2.700 m); una città, quindi, immersa nel paesaggio unico dell’altopiano andino. Infine, altra singolarità, Quito sorge praticamente lungo la Linea dell’Equatore, a cui è dedicato un Mausoleo – con annesso Museo Etnografico – chiamato la Mitad del Mundo. COTOPAXI Il secondo vulcano del paese, dopo il Chimborazo (che però è inattivo), il vulcano Cotopaxi è uno dei più alti vulcani attivi del mondo (l’ultima attività risale al 1942). Con il suo cono dalla forma perfetta domina l’intera area del Parco Nazionale che dallo stesso vulcano prende il nome; parco che comprende altre meraviglie naturali come la caratteristica vegetazione della sierra andina subnivale, grande varietà di fauna, e la vicina Laguna di Quilotoa, le cui acque riempiono un’antica caldera vulcanica. Circondati da questi meravigliosi paesaggi montani, ai luoghi di interesse si aggiungono i tipici mercati di Pujili e Zumbahua. ALAUSI / HUIGRA Si tratta di due tra le più interessanti aree indigene del Paese. Queste zone sono percorse da un tipico “trenino delle Ande”, con la sua sbuffante locomotiva a vapore. Talvolta è possibile ammirare il paesaggio dal tetto del treno; particolarmente spettacolare è la vista del canyon
denominato “Nariz del Diablo”. CUENCA Questa città, dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, è da molti considerata la più bella del Paese, con magnifiche tracce del suo passato coloniale (in primis, la splendida Cattedrale del XVI sec.). Qui si respira appieno la più autentica atmosfera popolare, in particolare nei tipici mercati di Gualaceo e Sig Sig e nel centro produzione della pregevole ceramica. Altra singolare caratteristica è la fabbrica di cappelli (tipici della regione) chiamati jipijapa, la cui forma è poi alla base del copricapo che chiamiamo Panama. EL CAJAS A poche decine di chilometri da Cuenca si apre il territorio protetto del Parco Nazionale El Cajas, letteralmente costellato di complessi lacustri (230 tra laghi e lagune) di origine glaciale. L’essere circondati da questi laghetti d’altura – abitati da innumerevoli specie di animali e piante – oltre all’appagamento estetico dato dal bellissimo paesaggio, dona una meravigliosa sensazione di pace. CROCIERA GALAPAGOS Le esperienze naturalistiche vissute da Darwin nelle Isole Galapagos, noto come l’“arcipelago incantato”, furono argomento importantissimo nell’elaborazione della sua teoria sull’evoluzione della specie. Al conseguente interesse dei naturalisti di tutto il mondo le Galapagos devono il loro eccezionale stato di conservazione naturalistico. Agli stupendi paesaggi formatisi in milioni d’anni d’attività vulcanica, che danno alle isole un fascino arcaico e violento, si affianca una fauna dall’incredibile
varietà. Di seguito, i luoghi di maggior interesse di quest’arcipelago e la fauna ivi osservabile: - Isola Fernandina, abitata principalmente da leoni marini, cormorani senza ali, pinguini e iguane terrestri; - Tagus Cove, nell’Isola Isabella, frequentato da sule dalle zampe azzurre, cormorani senza ali, pinguini delle Galapagos e iguane marine; - Isola di San Salvador, dove, nella zona di Puerto Egas, si trovano splendide insenature e caverne di lava (condotti di forma cilindrica scavati dal calore e dalla pressione della lava incandescente, entro preesistenti rocce vulcaniche), oggi habitat di diversi animali come le iguane marine, i granchi, i leoni marini, le lucertole di lava (specie endemica dell’isola), le sule dalle zampe rosse, le colombe e il falco delle Galapagos - Isola di Rabida, dal diametro inferiore ai tre chilometri; questa piccola isola è abitata da fenicotteri, pellicani, sule dalle zampe azzurre, sule mascherate e trampolieri dal collo nero - Isola di Santa Cruz, dove si potranno ammirare testuggini, iguane, foche, procellarie, otto specie di fringuelli di Darwin e gabbiani di lava; qui ha sede anche l’importantissima Stazione scientifica intitolata a Charles Darwin. OTAVALO Questa cittadina è sede di uno dei più antichi e caratteristici mercati del Sud America, famoso per i suoi coloratissimi tessuti. L’intera zona è costellata di villaggi, ideali per cogliere l’immagine più autentica delle popolazioni indios ecuadoriane: i suoni dello spagnolo frammisti alla lingua quechua o shuar, gli abiti colorati, i profumi, il sapiente lavorìo manuale delle produzioni artigianali. Ecco, quindi, Calderòn, e Cayambe, famoso per la produzione di biscotti e formaggio; e ancora, Peguche, dove vengono fabbricati tessuti in lana, e Lluman, famoso per i cappelli; per finire, il villaggio di San Antonio de Ibarra, dove vengono intagliate figure in legno, e Cotacachi, noto per gli articoli in pelle.
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ecosistemi I 3 dell’Ecuador e Bonaire Le Ande, la selva amazzonica e la costa del Pacifico: ecco tre ecosistemi tra loro diversissimi per clima, flora e fauna, tradizioni culturali e produttive, il tutto racchiuso nel relativamente ristretto territorio dell’Ecuador. Per rendere ancora più vario il già ampio ventaglio di meravigliose esperienze offerte, il viaggio si chiude con un salto geografico, immergendosi (letteralmente) nelle calde acque caraibiche.
Von Humboldt e Bompland in marcia verso il vulcano Cayambé.
kapok, alte più di 40 metri, con radici enormi – espone una collezione di urne funerarie e utensili in uso già molti secoli fa dalle stesse popolazioni indigene che ancora oggi popolano la regione. Percorrendo su delle canoe un piccolo affluente, si raggiungono alcuni piccoli centri abitati indio, apprendendo, in prima persona, usi e costumi della popolazione.
QUITO Durante il tour del centro storico della capitale ecuadoriana, sarà impossibile non rimanere rapiti dai monumenti, testimoni della storia della città (fin dalla sua origine coloniale), e ancor più dagli scorci di profondo fascino che si incontrano ad ogni angolo tra le strade dei quartieri popolari. Non è infatti un caso se quello di Quito fu il primo centro storico (insieme a quello di Cracovia) ad essere dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, nel 1978. Nella parte più settentrionale della città passa la linea dell’Equatore, qui individuata da una spedizione scientifica Francese nel 1736, nel luogo dove ora sorge un monumento a celebrazione l’evento, noto come Mitad del Mundo, sede anche di un interessante museo etnografico. PAPALLACTA La foresta montana temperata circonda le Termas de Papallacta (3.050 m), un caratteristico e molto confortevole lodge dotato di piscine con acque termali a diverse temperature, base di partenza ideale per escursioni nella meravigliosa natura dei dintorni o per un placido relax. Qui si trova, inoltre, un “Centro di Interpretazione” che consente di approfondire la conoscenza della flora e della fauna della zona. Il momento al contempo più emozionante e sereno è alla sera, quando, stando comodamente immersi nelle piscine, si viene rapiti dalla distesa di infinite stelle del limpidissimo cielo andino. PROVINCIA DI CAYAMBÉ Si attraversa la provincia di Cayambé, circondati da un paesaggio selvaggio dominato dall’omonimo vulcano, fino a ricongiungersi con la Panamericana, la lunghissima strada che alla metà del XX secolo era sinonimo di avventura e al contempo di grande speranza per il futuro del continente. OTAVALO Questa cittadina è sede di uno dei più antichi e caratteristici mercati del Sud America, famoso per i suoi coloratissimi tessuti. Qui si può cogliere l’immagine più autentica delle popolazioni indios ecuadoriane: i suoni dello spagnolo frammisti alla lingua quechua o shuar, gli abiti colorati, i profumi, il sapiente lavorìo manuale delle produzioni artigianali. MANATEE AMAZON EXPLORER (AMAZZONIA) Dalla rarefatta e fredda atmosfera andina a quella calda ed umida della foresta pluviale. Qui domina il verde cupo del fogliame, a tratti illuminato dai vividi colori di
un fiore o dall’iridescenza d’una farfalla. Queste terre amazzoniche sono costellate da corsi d’acqua che, via via ingrossandosi, confluiscono nel più grande bacino fluviale del mondo; è quindi l’avventura di una navigazione in un confortevole battello, seguendo il corso dei fiumi, il modo più agevole di scoprire le meraviglie dell’ecosistema con la più grande biodiversità. La navigazione prende il via lungo il Río Yasuní; ed ecco il primo contatto con la Selva, che in questa regione ospita più di 600 specie di uccelli e centinaia di piante, attraversando il Parco Naturale Yasuní e la Riserva Biologica Limoncocha. All’alba si assiste ad uno spettacolo fantasmagorico: centinaia di pappagalli di diversi colori e specie che si ritrovano ogni giorno per alimentarsi dei semi di una pianta che cresce lungo le rive. Proseguendo lungo un affluente del Rio Napo, si possono osservare le innumerevoli scimmie che volteggiano tra gli alberi. Lasciando il fiume, con una passaggiata attraverso la foresta lussureggiante pervasa di dense fragranze, si raggiunge la sede della Riserva Biologica di Limoncocha e l’omonimo lago. L’escursione in canoa lungo le sponde del lago permette di osservare una quantità di specie di uccelli, mentre la vista dei caimani che nuotano in queste acque insaporisce la traversata con un pizzico d’avventura. Le popolazioni indigene da sempre vivono in stretto contatto con la biodiversita della foresta, che rispettano quasi vivendo in simbiosi con essa. Il Museo Etnografico di Pompeya – circondato dalle gigantesche piante del
MANTA Lasciando il verde cupo della foresta equatoriale, si passa al verde-azzurro dell’Oceano Pacifico del Parco Nazionale Machalilla, lungo la costa settentrionale dell’Ecuador. Lungo il percorso si visita il grazioso villaggio di Montecristi, famoso per la produzione dei jipijapa, tipici cappelli ecuadoriani noti anche come “Sombreros de Panamá”. All’interno del Parco, la località di Agua Blanca ospita un museo, e nei suoi dintorni alcuni siti, con reperti dell’antichissima cultura precolombiana di Machalilla, fiorita tra il 1800 ed il 1000 a.C. ISLA DE LA PLATA Lasciando la costa, distante 80 km, ecco la Isla de la Plata, avamposto di terra nell’immensità del Pacifico prima delle Galapagos, arcipelago accomunato con la piccola isola da una fauna che presenta numerose affinità. Da giugno ad ottobre, le acque che circondano l’isola sono popolate dalle balene che dall’Antartide raggiungono queste latitudini per l’accoppiamento: i cupi suoni dei canti d’amore e le grandi code che scivolano nell’acqua sono uno spettacolo incomparabile. BONAIRE (ANTILLE OLANDESI) Bonaire – la minore delle isole delle Antille Olandesi poste di fronte alle coste del Venezuela – è celebre per l’eccezionale limpidezza delle acque che la circondano e per l’abbondanza della vita sottomarina. Considerata una delle destinazioni top nel mondo per i subacquei, l’isola è riuscita comunque a mantenere il fascino e l’atmosfera dei Caraibi “di una volta”: qui non ci sono discoteche o grandi alberghi e la vita è ancora scandita dai semplici ritmi dei tropici. L’isola, circondata da una barriera corallina che forma una laguna circolare di acque calme, calde, limpidissime, presenta una costa prevalentemente rocciosa, ma con un breve trasferimento in barca si possono raggiungere le spiagge di Klein Bonaire, isoletta disabitata e selvaggia distante poche centinaia di metri.
Per informazioni su questo tour, andate sul sito www.tour2000.it. Alla voce “Tour individuali” andate su “Ecuador”.
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TOUR INDIVIDUALI
sole I alkland / alvinas F M
TORRES DEL PAINE Lo splendido Parco Nazionale Torres del Paine, in territorio cileno, è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco, in forze dei diversi ecosistemi qui racchiusi: i lunghi e sinuosi fiordi che si affacciano sul Pacifico meridionale, le colline steppose che circondano i grandi e placidi laghi patagonici, che a loro volta fanno da cornice alle svettanti cime del Massiccio del Paine. Su tutto il paesaggio, ricco di animali, si stagliano infatti le sue cime più alte – le Torres e i Cuernos del Paine – con pareti di 2000 metri quasi a perpendicolo.
GHIACCIAI BALMACEDA E SERRANO Partendo dalla cittadina di Puerto Natales, si naviga nelle gelide acque del Pacifico meridionale, costeggiando gli splendidi paesaggi del fiordo Ultima Esperanza, giungendo, infine, al millenario ghiacciaio Balmaceda. Nelle spiagge al termine del fiordo, ai piedi del possente fronte glaciale, è facile incontrare colonie di cormorani e leoni marini, mentre i sovrastanti boschi sempreverdi offrono meravigliose radure dalle quali ammirare in pieno l’imponente spettacolo naturale del Ghiacciaio ISOLE FALKLAND/MALVINAS Quest’arcipelago isolato nell’Atlantico del Sud, a un centinaio di miglia circa sia da Capo Horn che dall’Antartide, è un Territorio d’Oltremare del Regno Unito, contestato però dall’Argentina che chiama queste isole Malvinas. Assai complessa è la vicenda alla base di questa contestazione. Nel corso del 1700 le isole vennero infatti contese tra Spagna e Inghilterra, arrivando sull’orlo della guerra, evitata con un trattato che stabiliva il diritto di entrambi a stabilire insediamenti, senza alcuna cessione di sovranità dalle due parti. Nei decenni successivi, tuttavia, entrambe le potenze europee ritirarono i loro insediamenti lasciando le isole nuovamente disabitate. La situazione si complicò con l’indipendenza argentina dalla Spagna. Il governo di Buenos Aires stabili infatti un nuovo insediamento, che venne però distrutto da una nave da guerra statunitense in seguito ad atti di pirateria contro pescherecci, lasciando le isole in mano a pirati ed ex detenuti. L’Argentina installò un nuovo insediamento come colonia penale, il cui governatore venne assassinato in un ammutinamento. Nel 1833, infine, gli Inglesi reclamarono la sovranità sull’isola e la occuparono. I vecchi abitanti dell’insediamento, per buona parte ex detenuti, scelsero di rimanere, tanto che il primo governatore dell’Isola fu uno di essi, di origine irlandese. La situazione continuò così per 150 anni. Nel 1982, però, la Giunta militare allora al governo in Argentina, col probabile scopo di distrarre la popolazione dalla difficile situazione economica, ritirò fuori l’antica disputa sulla sovranità, invadendo le isole con un colpo di mano. Il governo britannico capeggiato da Margaret Tatcher, la “Lady di Ferro”, rispose, inflessibile, inviando una task force. Dopo sanguinosi scontri aeronavali, il piccolo ma agguerrito ed addestratissimo corpo di spedizione britannico ebbe la meglio sul molto più numeroso ma demotivato contingente argentino, restituendo le isole alla Corona Britannica. Nonostante l’Argentina rivendichi tutt’oggi la sovranità sull’arcipelago, il nuovo assetto democratico del paese rende improbabili nuovi contenziosi armati. Anche le località che furono luogo di scontri sanguinosi,
come la Baia San Carlos, Darwin o Goose Green, sono oggi semplice meta turistica, frequentate solo dalla ricca fauna locale. Le isole, poco abitate, sono ancora nella maggior parte selvagge e particolarmente suggestive per il turista amante della natura, della tranquillità, degli ampi spazi e dotate di flora e fauna uniche. Pebble Island L’arcipelago delle Falkland è formato da due isole principali, separate dal canale chiamato Falkland Sound, e circa 700 piccole isole di tutte le dimensioni. Di queste Peeble Island, con le sue 24 miglia di lunghezza è una delle maggiori. Famosa per l’allevamento di pecore e cavalli, la grande fattoria che domina l’isola, si estende lungo una stretta striscia di terra chiusa da una lunga spiaggia che, qualche volta, serve anche da pista di atterraggio. L’isola è bellissima: le montagne a ovest contrastano con il verde delle pianure a est, il mare azzurrissimo e le grandi colonie di pinguini e leoni marini ne fanno una delle attrattive più importanti delle Falkland. Nell’82 fu teatro di un temerario raid delle forze speciali britanniche. Sea Lion Island Isola disabitata, è la più meridionale e anche la più selvaggia delle Falklands, lunga soltanto 5 miglia e larga 1 miglio. Ricca di fauna e di spettacolari vedute, le acque che la circondano sono frequentate dalle orche, facilmente avvistabili.
Charles Darwin, a bordo della HMS Beagle, arrivò nelle Falkland il 13 marzo 1833, pochi mesi dopo che gli inglesi si erano impossessati delle isole. Ecco come riassume quegli eventi: “Dopo che queste miserabili isole furono contese da Francia, Spagna e Inghilterra, esse furono lasciate disabitate. Il governo di Buenos Aires le vendette allora ad un privato, usandole però anche, così come aveva fatto precedentemente la Spagna, come colonia penale. L’Inghilterra ne reclamava il possesso e le ha occupate. L’inglese al quale venne lasciata in carico la bandiera venne conseguentemente assassinato. Venne di nuovo inviato un ufficiale britannico, senza alcuna forza di supporto: e quando noi siamo arrivati, lo abbiamo trovato al governo di una popolazione di cui oltre la metà erano stati ribelli ed assassini.”
Port Stanley Port Stanley, con i suoi 1750 abitanti, è la più piccola e più remota capitale al mondo. Le Isole Falkland, infatti, pur facendo parte della Corona Britannica, godono di autogoverno. La storia di Port Stanley risale al periodo in cui le navi, dopo aver passato il leggendario Capo Horn, si fermavano qui dopo la lunga traversata. La cittadina assomiglia ad una tipico villaggio della brughiera inglese. Possiede la sua Casa del Governo, la Cattedrale e coloratissime abitazioni; vi sono anche ottimi ristoranti e negozi dove si possono trovare bellissimi articoli in lana, souvenir locali, quadri e stampe. A nord della Capitale, presso il Volunteer Point King, si trova anche una folta colonia di pinguini.
Per informazioni su questo tour, andate sul sito www.tour2000.it. Alla voce “Tour individuali” andate su “Falkland”.
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Guyana inglese, rancese F e Suriname
Guide indigene pescano con le fiocine nelle acque di un fiume della Guyana Francese. Accompagnano naturalisti europei scortati da soldati francesi, nell’esplorazione della foresta pluviale. Disegno della prima metà dell’800.
CAYENNE La capitale della Guyana Francese, dalla sua fondazione ad opera dei colonizzatori francesi nel 1604, venne contesa per tutto il secolo da indigeni locali, spagnoli, portoghesi, inglesi ed olandesi, prima di divenire stabilmente il centro dell’unico insediamento coloniale francese in Sud America. Questa città dalla popolazione etnicamente variegata (creoli, haitiani, brasiliani, europei ed asiatici) custodisce angoli molto pittoreschi, come il Mercato del pesce Fort Ceperou. La più nota attrattiva di Cayenne è però senz’altro rappresentata dai resti della colonia penale che l’epopea di Papillon ha reso celebre, raccontata in un libro e nel famoso film con Steve McQueen. La colonia penale, chiusa nel 1938, aveva il suo centro più terribile nell’Isola del Diavolo, di fronte alla città. Negli ultimi decenni Cayenne ha rivoluzionato la sua vocazione; nei pressi sorge infatti il Centro Spaziale di Kourou, sede del progetto spaziale europeo Ariane e base di lancio dell’ESA (Ente Spaziale Europeo).
PARAMARIBO La capitale dell’ex colonia olandese del Suriname (indipendente dal 1975) conserva interessanti resti dell’epoca coloniale nelle fortezze poligonali a difesa del mare e nelle chiese protestanti. Sorge sulla foce del fiume Commewijine, mentre l’area circostante è abitata prevalentemente da pescatori di gamberi e da coltivatori di canna da zucchero. Il Suriname, e Paramaribo in particolare, è un autentico melting-pot etnico. Il gruppo più numeroso è costituito da indiani discendenti dai lavoratori a contratto immigrati dall’India nel XIX sec., a questi si affiancano indiani americani, creoli, giavanesi, cinesi, ebrei sefarditi, boeri (discendenti dei colonizzatori olandesi) e i cosiddetti “maroons”, discendenti degli schiavi africani fuggitivi che si rifugiavano nell’impenetrabile foresta, dove crearono grandi comunità libere. GEORGETOWN La Guyana è membro del Commonwealth britannico. La sua capitale è una delle città coloniali meglio conservate. Georgetown venne così chiamata in onore del re Giorgio III, pochi anni dopo che la precedente colonia olandese passò in mani inglesi. La città, che ruota attorno al bellissimo e pittoresco mercato, conserva molti tratti risalenti appunto alla dominazione britannica: la Cattedrale, il Parlamento, la Red House, la Biblioteca Nazionale, la Hight Court, il Municipio, e il mercato di Stabroek. Molto interessante è anche la grandiosa opera ingegneristica nota come “seawall”, un muro lungo 400 km che difende quasi tutta la costa dalle inondazioni. ROCK VIEW – IWOKRAMA La stazione ecoturistica di Rock View è situata nel villaggio di Ruperti, in un’area che coinvolge diversi
chissime rocce metamorfiche che formarono la struttura stessa del continente miliardi di anni fa. Il lodge Iwokrama lavora in collaborazione con 12 comunità amerindie di etnia Macushi, per lo sviluppo dell’ecoturismo, lo studio e la conservazione della biodiversità: 474 specie di uccelli, 420 di pesci, 130 di mammiferi, 132 di rettili fanno dell’Iwokrama Forest un’area unica al mondo. KARANAMBU Il ranch Karanambu è situato nell’area dove la prateria della savana del nord, le paludi e l’immensa foresta pluviale si congiungono sul fiume Rupununi; da qui le pianure ricche di cavalli si estendono a sud verso i monti Pakaraima e fino al Brasile. Diane Mc Turk, la proprietaria mossa da una coinvolgente carica e grinta, è famosa per la sua opera di reintroduzione delle lontre giganti di fiume alla natura. Attraversare in barca l’immensa foresta offre opportunità uniche di osservare il particolarissimo ecosistema; le acque del fiume Rupununi nascondono il caimano nero e l’enorme Arapaima, il più grande pesce d’acqua dolce del mondo. La preda favorita per la pesca è però il gustoso pesce persico pavone ed il migliore luogo per la pesca è vicino al Simoni Pond. Attraversare in barca l’immensa foresta offre opportunità uniche di osservare il particolarissimo ecosisitema.
ecosistemi: la savana a nord del fiume Rupunumi, ai piedi dei monti Pakaraima, e la vicina foresta pluviale di Iwokrama che, entro un raggio di poche miglia, nasconde diversi villaggi amerindi. Da questa base di partenza si può salire sul Parakaima, avvolti dai rabbiosi suoni emessi dalle scimmie urlatrici, oppure percorrere la savana e gli angusti sentieri nella foresta che fiancheggia il fiume Rupununi, o più prosaicamente godersi un bagno rinfrescante, rallegrati dalla vista di uccelli variopinti. Oppure, sostando nel campo base Kurupukari, si può esplorare la foresta pluviale di Iwokrama, e qui, circondati dal verde della foresta e dai colori vivaci dei suoi fiori ed uccelli, si possono incontrare le comunità amerindie che vivono nei villaggi sparsi nella foresta, in stretta simbiosi con la lussureggiante natura che li circonda. IWOKRAMA LODGE L’accogliente Lodge Iwokrama, immerso in un bellissimo giardino tagliato all’inglese sulle rive del fiume Essequibo, consente di compiere altre eccitanti esplorazioni nel cuore della foresta pluviale. Ecco, quindi, osservare l’incedere cauto del giaguaro, o i caimani che spuntano dalle rive del fiume Essequibo, mentre il battello risale le sue lente acque alla scoperta della ricchissima flora e della fauna; oppure scoprire misteriosi petroglifi incisi sulle rocce della Turtle Mountain, imponente propaggine dello “scudo continentale delle guaiane”, uno dei tre cratoni del Sud America, aree che sorgono su anti-
KAIETEUR – ORINDUIK FALLS Situate nel cuore della Guyana, sono una delle meraviglie naturali del mondo e di certo la più nota attrattiva della Guyana. Scorrendo sui piatti terreni di arenaria che poggiano sullo scudo continentale, il fiume Potaro, affluente dell’Essequibo, si getta in una profonda gola, con un salto di circa 300 metri, cinque volte l’altezza delle cascate del Niagara. L’immane quantità d’acqua che si riversa nella gola, e la conseguente umidità che permea la zona, crea un particolarissimo micro-ambiente. Qui crescono le più grandi Bromeliacee (la stessa famiglia di cui fa parte l’ananas) del mondo, e qui razzola il raro Gallo delle rocce. SHANKLANDS Un’accogliente struttura turistica che offre un’ampia scelta di sistemazioni, un ritiro tropicale circondato da prati ondulati e perfettamente curati, annidato tra il fiume Essequibo e la foresta pluviale incontaminata. Questo è il luogo ideale da cui partire per avventurarsi nel cuore della foresta e stare a stretto contatto con l’eccezionale biodiversità della flora e della fauna, circondati da mille suoni segreti e profumi penetranti. Se non ci si sente in vena di avventure, in alternativa si può scegliere il più dolce dei relax, nelle calette fluviali dalle spiagge dorate, dove oziare nella calura equatoriale o dedicarsi agli sport acquatici.
Per informazioni su questo tour, andate sul sito www.tour2000.it. Alla voce “Tour individuali” andate su “Guyana”.
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Paraguay,rgentina e A Uruguay
ASUNCION La maggior parte degli edifici di interesse storico ed architettonico della capitale paraguaiana risalgono alla fine del XIX sec. Duranti gli anni dell’indipendenza, infatti, il centro storico di età coloniale fu in larga parte demolito in favore di una nuova e più razionale pianta urbanistica, mentre l’opera di distruzione venne completata dalla cosiddetta Guerra della Tripla Alleanza (1865-70) che vide l’occupazione della capitale da parte delle truppe brasiliane. Tra le poche eccezione riparmiate dalla distruzione, la Casa dell’Indipendenza. Quello dell’indipendenza del Paraguay dalla Spagna, nel 1811, è un caso unico in tutto il Sudamerica, per via del fatto che avvenne senza spargimento di sangue. Gli altri luoghi interessanti di Asuncion sono la Cattedrale, il Palazzo del Governo, la Stazione ferroviaria con la più antica locomotiva a vapore, il Pantheon e la Recova dove si potranno acquistare oggetti di artigianato locale. CROCIERA FLUVIALE A bordo di battelli specificamente progettati per questo tipo di escursioni, prende il via una crociera sul Rio Confuso, che si inoltra nel Chaco. Questo territorio pianeggiante e boscoso è uno dei più caldi del continente, ma anche tra i più ricchi di flora e fauna, tra cui abbondano uccelli, gli yacarè (caimani), pecari ed i curiosi armadilli. Si vedranno anche la cittadina di Villa Hayes, rinomata per il suo artigianato e per il museo locale, e una estancia (grande fattoria dedita all’allevamento) per conoscere un fondamentale aspetto economico e culturale del paese. Questi territori, negli anni trenta, furono teatro della Guerra del Chaco, tra Bolivia e Paraguay. Una vera guerra tra poveri, che portò i due paesi in una situazione economica e politica disastrosa. Il Paraguay si trovò completamente destabilizzato e venne sconvolto da una serie di colpi di stato, fino a quando, nel 1954, l’ennesima insurrezione militare portò al potere il generale Stroessner, inaugurando una lunghissima dittatura terminata solo nel 1988. Ora il Paraguay vive felicemente la sua democrazia, ma è certo che nei cupi anni centrali del XX secolo, ha ben rappresentato lo stereotipo della “Repubblica delle Banane”, governata da satrapi corrotti, crudeli e dissoluti.
ENCARNACION – MISSIONI GESUITICHE Nel sud del Paese, sorge la zona delle Missioni Gesuitiche. Qui i missionari dell’Ordine di Sant’Ignazio di Loyola, dettero vita all’esperimento delle cosiddette “reducciones”, ove la manodopera guaranì era organizzata per la coltivazione del mate secondo principi umanitari e comunitari assai diversi da tutte le altre zone del Sud America, dove lo sfruttamento delle “risorse umane” indigene fu spietato e contribuì allo sterminio di oltre metà della popolazione originaria del continente. Queste apprezzabili comunità religiose ed economiche, furono grandemente osteggiate dai potenti possidenti terrieri e dai governi spagnolo e portoghese che li appoggiavano, nonché dalla Chiesa stessa che vedeva di malocchio il crescente potere dell’ordine gesuita, e ven-
Tra i compiti degli sciamani e stregoni figurava anche quello del controllo delle forze della natura. Questa incisione tratta da Moeurs et coutumes des Peuples, del 1914, mostra uno stregone guaranì intento a combattere il vento che distrugge le abitazioni, con l’aiuto magico del fuoco e del fumo di tabacco. I Guaranì, o Guaranies, sono una vasta etnia di antiche tradizioni guerriere e cannibalistiche. Oggi vivono in Paraguay e nelle aree limitrofe di tutti i Paesi confinanti. L’idioma guaranì è la lingua corrente parlata in Paraguay.
nero via via forzatamente chiuse nel corso della seconda metà del XVIII sec. Di tutto ciò oggi rimangono le rovine, a volte molto ben conservate, dell’architettura religiosa: San Ignacio Guazù, Santa Maria, Santa Rosa, ed in particolare la missione della Santissima Trinidad del Paranà, fondata nel 1712, la più grande in territorio paraguayano, con una chiesa bellissima e un piccolo museo. CASCATE DI IGUASSU Queste cascate famose in tutto il mondo, si trovano al confine di tre paesi: Paraguay, Argentina e Brasile. Un fronte d’acqua di quasi 3 chilometri, con salti fino a 70 metri di altezza, rappresentano una immane potenza della natura che ci cattura con l’incessante frastuono ed il turbinio dei giganteschi spruzzi e dei vapori che tutto avvolgono e che salgono a formare un perenne arcobaleno. BUENOS AIRES La capitale argentina, moderna megalopoli con una storia secolare che non vuole dimenticare, è sicuramente la più “europea” delle capitali sudamericane. A determinare questa peculiarità, l’assetto urbanistico tipicamente ottocentesco dei quartieri “nobili”, con gli edifici in stile neoclassico; ancor più determinante, forse il grandissimo ed eterogeneo flusso migratorio europeo che, a partire dall’800 ha interessato l’Argentina e soprattutto la sua capitale. Non è probabilmente un caso che il più grande scrittore argentino, il Premio Nobel Jorge Luis Borges, nei suoi scritti affianchi all’anima sudamericana un sapore così tipicamente anglosassone o così sottilmente
mitteleuropeo. Forse solo uno scrittore nato a Buenos Aires avrebbe potuto scrive parole come queste: “Chi ci dirà le cose che sentiva Dio, guardando il suo Rabbino in Praga?”. COLONIA DEL SACRAMENTO In battello veloce “Buquebus”, attraversando il Rio de la Plata, in un ora circa si arriva a Colonia del Sacramento, in Uruguay, la città più antica del Paese. Dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, Colonia è una bellissima cittadina dall’intatta atmosfera coloniale, fondata dai portoghesi nel 1680, ricca di fascino e atmosfere antiche. Si vedranno, in particolare, i tipici quartieri di Santa Rita, San Gabriel, la Chiesa Matriz, il Bastion del Carmen e la Calle de los Suspiros. MONTEVIDEO Adagiata sulle rive del Rio de la Plata, Montevideo, la capitale dell’Uruguay, offre ai turisti un centro storico coloniale ben conservato, eleganti quartieri residenziali con molto verde e interessanti Musei. Montevideo fu per diverso tempo luogo di residenza di Giuseppe Garibaldi, e base di partenza per le avventure militari e rivoluzionarie che lo resero noto come l’Eroe dei due Mondi. PUNTA DEL ESTE Località balneare famosa in tutto il Sudamerica, Punta del Este è rinomata per le sue magnifiche spiagge contornate dalle palme, ma anche per la vivace vita mondana, con i suoi ristoranti alla moda, i locali notturni, i negozi per lo shopping.
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Magico Perù
Insieme alle notissime imbarcazioni fatte di totora, un particolare giunco che resce sulle sponde del lago Titicaca, nello stesso lago ma anche lungo il fiume Guayai e nella costa, si usavano anche zattere fatte col leggerisimo legno di balsa, praticamente inaffondabili. Questo leggerissimo acquerello è tratto dal Viaggio alle regioni equinoziali del Nuovo Continente, redatto da Alexander von Humboldt nei primi anni dell’800.
LIMA La “Città dei Re” – questo il nome con cui fu fondata la capitale peruviana – il cui centro vitale è rappresentato dalla Plaza Mayor: qui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado. Attorno alla Plaza sorge il magnifico centro storico che è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, in ragione della sua originalità e per la straordinaria concentrazione di monumenti storici (ben 608!) costruiti all’epoca della presenza coloniale spagnola, in particolar modo dentro lo spazio chiamato il “Damero de Pizarro”, o “Lima Quadrata”, corrispondente al primo e razionalissimo tracciato urbano della città. Tra i più importanti monumenti si ricordano la Casa Riva Aguero, un edificio signorile del XVIII secolo ora sede Universitaria, e lo splendido Convento di San Francesco, opera magistrale dell’architettura di stile coloniale. Lima è anche una moderna megalopoli, e risultano assai interessanti anche alcuni quartieri, come quelli residenziali di San Isidro e Miraflores, che offrono, tra l’altro, una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico. PARACAS Paracas è una città portuale della costa centrale del Perù, importante centro balneare. Nei pressi sorge la Riserva Naturale di Paracas, che annovera tra le principali attrattive le Isole Ballestas, situate a trenta minuti di navigazione dal porto. Sono chiamate le “piccole Galapagos” per la ricchezza della fauna; le rocce calcaree dal colore variegato, con le alte scogliere a picco sul mare, offrono approdo a leoni marini, pellicani, guanay, pinguini di Humboldt ed altri uccelli marini. NAZCA Località famosa per le misteriose “Linee di Nazca”, tracciate in una zona desertica a 20 km dalla città che si osservano in volo con piccoli aerei da turismo. La particolarità di queste gigantesche opere create della Cultura di Nasca, attiva nel primi secoli della nostra era, è, per l’appunto, che sono visibili solo dall’alto, cosa che ha dato adito alle più svariate ipotesi sulla loro funzione, molte delle quali, a dir la verità, del tutto fantasiose. Le linee, realizzate pulendo il terreno dal pietrisco del deserto, comprendono figure dal probabile intento sacro, di comunicazione con gli dei celesti: linee geometriche,
fiori, figure d’uccelli, rettili e scimmie. AREQUIPA Attorniata da vulcani – notoriamente il Perù è una delle zone tettonicamente più attive del pianeta – la “città bianca” deve il suo nomignolo al tufo vulcanico di colore biancastro detto sillar. Posta a 2.400 metri di altezza, Arequipa ha nel Convento di Santa Catalina, un vero gioiello dell’architettura coloniale. Fondato nel 1580 questo vasto complesso religioso è composto da un insieme di chiese, chiostri, piazze, ed altri ambienti, e conserva ancora intatto il fascino del “secolo d’oro” spagnolo. PUNO Adagiata sulle rive del Lago Titicaca, sorge la cittadina di Puno. Seppure questa sia abbastanza anonima, certo non altrettanto si può dire del più grande lago del Sudamerica, vera meraviglia naturale dagli splendidi e suggestivi paesaggi, luogo sacro degli Incas e delle civiltà precedenti. Di fronte a Puno si trovano le Isole Galleggianti. Queste isolette, formate da strati di “totora” (giunco che cresce in abbondanza nel lago), sono abitate dai discendenti di una antica etnia di lingua quechua chiamata Uros. Questi, al pari degli abitanti dell’Isola di Taquile – conosciuta per la sua particolare bellezza e per la fertilità delle sue terre coltivate con l’antico sistema delle terrazze – conservano tuttora le abitudini e le usanze dei loro antenati. CUSCO L’impero degli Inca, in lingua quechua, era detto “Tahuantisuyu”, paese dei quattro “suyu”, ossia paese dei quattro quarti. La sua capitale era Cusco, l’”ombelico del Mondo”. Questa meravigliosa città, frutto del sincretismo architettonico tra l’originale impostazione incaica e la successiva presenza coloniale, si sviluppa intorno alla Plaza de Armas, centro della città già durante l’Impero Inka. Conserva bellissime vestigia spagnole, spesso impostate sulle fondamenta di precedenti edificii precolombiani; ma è soprattutto ricca di monumenti incaici celeberrimi, quali il Coricancha e le grandi rovine dei dintorni: Tambo Machay, Qenqo, Pukhara, e la grande fortezza di Sachsayhuaman, che domina la città dall’alto.
VALLE SACRA Lungo il fiume Urubamba si trova la Valle Sacra degli Inca. Ad aprire la valle la cittadina di Pisaq dove gli abitanti della valle, vestiti con i loro costumi tradizionali, si incontrano per scambiare e barattare i loro prodotti. La domenica si radunano qui anche i sindaci dei villaggi nei dintorni, indossando i loro costumi tipici con lo strano cappello “ad imbuto” e portando il “vayaroc”, un bastone ricoperto d’argento simbolo della loro autorità, esattamente come facevano cinque secoli fa gli antichi capivillaggio dell’impero Inca. Tra i resti incaici della Valle Sacra, spicca il grande complesso fortificato di Ollantaytambo, con i famoso Tempio del Sole. Questo l’unico insediamento della zona che ancora mantiene l’originaria impostazione Inca. Ollantaytambo fu teatro dell’unica battaglia vinta, inutilmente, dagli Incas contro i conquistatori spagnoli, durante gli anni della ribellione guidata da Manco Capac II. MACHU PICCHU Le cronache spagnole del XVI secolo narrano che dopo la sconfitta del sovrano fantoccio Manco Capac II, ribellatosi alla nuova autorità di Pizarro, le insurrezioni durarono ancora alcuni decenni. Gli indigeni più irriducibili, guidati dal nuovo inca Tupac Amaru, si rifugiarono nei più profondi recessi montagnosi della valle del fiume Urubamba, nel folto della foresta equatoriale, qui fondando una nuova capitale chiamata Vilcabamba. Lo storico americano Hiram Bingham, appassionato di archeologia incaica, si appassionò al mito della città perduta di Vilcabamba e, grazie ad un finanziamento della National Geographic Society, nel 1911 partì alla sua ricerca. Dopo una ricerca lunga e infruttuosa, un bambino locale lo accompagnò in cima alla vetta del Machu Picchu e qui Bingham vide le grandiose rovine che, oltre a rappresentare un fondamentale capitolo dell’archeologia precolombiana, sono oggi una delle mete turistiche più note al mondo. (I più allenati possono salire sul vicino monte Wayna Picchu, da cui si gode di una spettacolare vista su tutta la zona archeologica.) Bingham si rese immediatamente conto dell’importanza della scoperta, che fece allora scalpore, ma inizialmente non pensò di trovarsi di fronte alla mitica Vicabamba, che secondo le sue indagini doveva trovarsi in un’altra zona. Col tempo però si convinse del contrario e sostenne fino alla morte, convincendo molti, di aver trovato la “città perduta degli incas”. Si sbagliava: le probabili rovine di Vilcabamba sono state trovate alcuni anni fa, immerse nel folto della foresta pluviale, proprio nel punto inizialmente supposto da Bingham.
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TOUR INDIVIDUALI
Perù del Nord
LIMA La capitale peruviana è oggi una moderna metropoli con 8 milioni di abitanti, affacciata sul Pacifico. I moderni edifici dei quartieri commerciali e residenziali – tra questi spiccano San Isidro e Miraflores, che offrono una spettacolare vista sull’Oceano – circondano il magnifico centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Il suo cuore, anche nel senso dell’importanza storica, è la bellissima Plaza Mayor, su cui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado. A questi si aggiungono altri tesori architettonici di età coloniale sparsi per le caratteristiche vie del centro. Degna di nota, infatti, la Casa Riva Aguero, una casa coloniale del XVIII secolo, donata dall’ultimo discendente della casata Riva Aguero alla Pontificia Univesità di Lima, e che custodisce un ricco archivio storico ed una grande biblioteca. E ancora, il Convento di San Francesco, uno splendido edificio che rappresenta un’opera maestra dell’architettura di stile coloniale. La giornata si conclude con la visita del Museo Larco Herrera, che ospita una vasta collezione di ceramiche di epoca pre-Incaica, con alcuni curiosi oggetti di arte erotica.
HUARAZ Si percorre una strada spettacolare tra bellissimi altopiani fino al passo di Conococha (4100 m), per discendere nel Callejon de Huaylas, una meravigliosa vallata intagliata tra la Cordillera Blanca e Negra. Qui si trova Huaraz una bella cittadina di età coloniale, che venne quasi completamente rasa al suolo dal terribile terremoto del 1970. Il Perù e tutta la catena andina, sono una delle zone geologiche più instabili del pianeta. Le meravigliose e maestose vette delle Ande, sono il prodotto recente (nell’arco dei tempi geologici) dell’incessante scontro tra la placca oceanica del Pacifico che si immerge al di sotto della crosta continentale della placca sudamericana. Nel raggiungere la fascia ad alto calore detta mantello, la crosta oceanica si fonde e risale formando grandi camere magmatiche all’interno della compressa catena andina, che sono all’origine dei grandi e numerosi vulcani di questa regione. CHAVIN DE HUANTAR La più nota cultura precolombiana del Perù è senz’altro quella Inca, che per la sua età relativamente recente ha lasciato numerose tracce nei tanti archeologici e nei resoconti dei clonizzatori spagnoli. Prima degli Inca erano però esistite diverse altre grandi civiltà, tra queste quella antichissima e ancora non molto bene conosciuta dei Chavin, di cui Chavin de Huantar è il sito archeologico più importante. In una splendida vallata a 3.177 metri di altezza, sorgeva un grande e importante centro cerimoniale risalente all’800 a.C., le cui suggestive rovine sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. HUASCARAN Il Parco Nazionale dello Huascaran, dichiarato Patrimonio Naturale dell’Umanità, è dominato dalla grandiosa vetta innevata del monte omonimo, alto ben 6.788 metri. L’intero parco che circonda il monte si aggira su quote che vanno dai 2.000 ad oltre 6.000 metri, con una vegetazione tipica e di considerevole biodiversità, tra cui spicca la particolare bromelliacea Puya raimondi. La fauna, altrettanto ricca, comprende il condor, che volteggia maestoso nel cielo limpidissimo.
Nelle sue vicinanze si trovano le rovine archeologiche di Chan Chan, l’antica capitale del leggendario regno Chimù. È il più grande sito archeologico del Sud America, coprente un’area di circa 20 km2. Questo luogo che non mancherà di entusiasmare gli appassionati di archeologia (ma non solo loro) è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La civiltà Chimu scomparve nel 1463, sopraffatta dall’espansionismo e dalla superiorità militare dell’Impero Inca. CHICLAYO I Chavín, che occuparono le zone attorno alla cittadina di Chiclayo, scomparvero attorno al 200 a.C. Fra i popoli che ne presero il posto vi sono quelli della cultura Moche (o Mochica). Riferibili a queste genti, nei pressi di Chiclayo vennero trovate alcune rovine, come le Piramidi di Tucumé, e la celebre Tomba del Signore di Sipan, i cui preziosissimi reperti qui trovati – tra cui abbonda l’oro – sono conservati nel bellissimo Museo delle Tombe Reali, la cui originalissima architettura è ispirata alle antiche architetture andine.
Molte informazioni sulla vita quotidiana delle popolazioni Quechua al tempo della fine dell’Impero Inca e della dominazione coloniale spagnola, le dobbiamo ai codici redatti da trattatisti, spesso ecclesiastici, al seguito dei conquistadores o dei successivi governatori della Provincia. Questa illustrazione, tratta dal codice settecentesco Trujillo del Perù di Martínez Campañon, mostra l’inca in trono che assiste alla danza della decollazione; forse un po’ fantasiosamente e basandosi su vecchi racconti, visto che l’ultimo inca era orami scomparso da circa due secoli.
LLANGANUCO Il lago Llanganuco è uno spettacolare specchio d’acqua color turchese, adagiato nella stratta valle tra i monti Huascaran e del Huandoy – le vette più alte del Perù – dai cui ghiacci eterni scendono le gelide acque che alimentano questo lago d’altura. SECHIN Questo è uno dei centri cerimoniali più antichi e straordinari del Perù, risalente alla cultura Chavín. Insieme ai resti di alcuni edifici, sono particolarmente interessanti i monoliti incisi con raffigurazioni che mostrano dei guerrieri-sacerdoti oppure le loro vittime sacrificali squartate o le loro singole membra. Queste scene raccapriccianti sono la più diretta testimonianza dell’antica esistenza della pratica del sacrificio umano anche nelle regioni andine. TRUJILLO La Piazza Maggiore, la Cattedrale, le residenze storiche, la piazzetta El Recreo sono tra i preziosi segni lasciati dalla colonizzazione spagnola in questa bella città ricca di storia, la più grande e importante del Nord peruviano.
NAZCA Il sorvolo con piccoli aerei delle enigmatiche “Linee di Nazca”, visibili solo dall’alto, induce una sensazione di stupore e mistero. Furono tracciate in una zona desertica a 20 km dall’omonima cittadina, eliminando il pietrisco e lasciando nudo il terreno, dalle genti della cultura di Nasca che occuparono queste terre tra il 300 a.C. e l’800 d.C. Si potranno osservare varie figure geometriche, fiori, figure d’uccelli, rettili e scimmie. PARACAS A trenta minuti di navigazione dalla città portuale di Paracas, si trova la ricchissima oasi naturalistica delle Isole Ballestas, dove si potranno osservare migliaia di uccelli tra cui il pellicano, il rayador, il guanay e i pinguini di Humboldt. CUSCO Alcuni dei più importanti edifici risalenti alla colonizzazione spagnola – la Chiesa di Santo Domingo, la Cattedrale – si affacciano sulla Plaza de Armas, cuore dell’antica capitale dell’Impero Inca. Qui venivano celebrate le più importanti feste religiose incaiche. Nel centro di Cusco si erge il grande muro costruito con la tipica tecnica “ad incastro” con pietre megalitiche tagliate in modo poligonale, tra cui il Hatunrumiyoc, famosa pietra dai 12 angoli. Si vedranno, inoltre, le rovine di Quenqo, Tambo Machay, Puca Pucara e della fortezza di Sacsayhuaman. MACHU PICCHU La Città Nascosta, scoperta dall’archeologo Hiram Bingham nel 1911, di cui rimangono le spettacolari rovine (molto ben conservate) sul cocuzzolo della montagna chiamata Machu Picchu (nome che in quechua significa “vecchia montagna”). Non è ben chiaro che utilizzo avesse questo grandioso e singolare insediamento; tra le ipotesi più accredite quella che vede in Machu Picchu una residenza estiva dell’imperatore Inca. Per i più curiosi ed allenati, eventuale salita al vicino Wayna Picchu (la “giovane montagna”) da cui si gode di una spettacolare vista su tutta la zona archeologica.
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TOUR INDIVIDUALI
Perù Active
Un itinerario rivolto a chi vuole esplorare il Perù in modo insolito, visitando le località più note non con gli abituali minibus ma con escursioni a bordo di 4x4, in mountain-bike, a piedi e in gommone, per vivere in modo più coinvolgente l’esperienza del viaggio. Chi ama muoversi in questo modo più dinamico, naturale e avventuroso, non potrà dimenticare l’emozione di arrivare a piedi alla magica cittadella di Machu Picchu.
Fino a parte del 1800, quando prevalse una visione più scientifica e realistica, data dai viaggi a scopo scientifico, l’immaginario europeo riguardanti i popoli e la natura del Nuovo Mondo furono infarciti di stereotipi romantici. In questo splendido arazzo delle manifatture Dufour, realizzato nel 1818, intitolato “Les Incas”, si vede una ricostruzione del mondo peruviano, assai idealizzata e con mille concessioni al gusto romantico e favolistico con cui veniva allora dipinto tutto ciò che era esotico.
sovrappongono, come le architetture: molti edifici coloniali, sorgono sulle stesse fondamenta dei più antichi edifici incaici, ben riconoscibili dalla particolare tecnica costruttiva ad incastro. Su tutta la città domina la ciclopica pukhara (fortezza) di Sacsayhuaman, ancora imponente, benche molti tratti delle sue mura megalitiche siano stati spogliate dai coloni spagnoli per costruire nuovi edifici. Nei pressi della città altre importanti e celebri rovine incas dai nomi esotici: Tambomachay, Qenqo, Puca Pucara... VALLE SACRA La Valle Sacra degli Incas verrà percorsa per un suo tratto, scendendo in rafting sul fiume Urubamba (o Wilcamayu), fiume dal particolare significato mistico nella visione cosmica degli Incas. Nella valle, posta forse a sua protezione strategica vi è il grande insediamento fortificato di Ollantaytambo; costruito ai piedi di una collina, è uno dei più importanti esemplari dell’architettura militare degli Incas. Il percorso prosegue in bicicletta: durante il tragitto si visiterano le saline Incas di Maras e la “serra” Inca di Moray (livello di dificoltà: 2-3 / Distanza: 35km – altitudine max: 3.740 mslm).
LIMA la “Città dei Re” è una delle più importanti capitali del Sudamerica, con un riuscito mix di architettura coloniale e moderna. A meglio rappresentare quest’ultima, è forse il quartiere di Miraflores, centro amministrativo e finanziario di Lima, che offre anche splendide vista sul mare. Le maggiori attrattive turistiche sono però racchiuse nel centro storico di Lima, che comprende alcuni begli esempi di architettura ottocentesca, con i suoi giardini e larghe piazze, con chiari riferimenti alla contemporanea architettura europea, ma anche, e soprattutto, gli edifici di età coloniale. Questi sono concentrati in particolar modo dentro lo spazio chiamato il “Damero de Pizarro”, o “Lima Quadrata”, corrispondente al primo e razionalissimo tracciato urbano della città. Qui si trovano, tra gli altri, la Cattedrale, costruita dagli Spagnoli in stile barocco, nel XVII secolo, e il Palazzo del Governo, dove ogni giorno si svolge il cambio della guardia e alla Chiesa di San Francisco. La visita del Museo di Archeologia e Antropologia – che espone importanti reperti delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac – sposterà indietro le lancette del tempo all’epoca precolombiana. NASCA In fuoristrada 4x4 (con auto privata e guida in spagnolo) si raggiunge Punta San Fernando, attraversando il deser-
to fino al litorale dell’Oceano Pacifico. Questo paradiso ecologico, in cui la natura più aspra ed affascinante è padrona assoluta, è assolutamente inesplorato dal turismo tradizionale. collezione di pezzi precolombiani Nel vicino Museo Antonini sono conservati i preziosi reperti precolombiani, riferibili in particolare alla cultura Nasca, rinvenuti sui pendii lungo la costa. Questa cultura, fiorita durante la prima metà del primo millennio d.C., ha lasciato tracce di sé gigantesche ed enigmatiche. Si tratta delle notissime “linee di Nazca”, che si osserveranno sorvolando il deserto con un piccolo aeroplano da turismo, perché solo dall’alto è visibile quest’opera ciclopica: figure geometriche, fiori, uccelli, rettili e scimmie, tracciati nel terreno desertico asportando i sassi e lasciando quindi il terreno nudo, lungo percorsi ben definiti, ma non percepibili da terra. CUSCO La centralissima Plaza de Armas, è il luogo dove, secondo la leggenda, si conficcò il bastone d’oro del primo mitico Inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la città che sarebbe diventata la capitale dell’Impero, e tutta la città è costruita avendo la piazza come “omphalos”. Il fascino di Cusco è il risultato del perfetto sincretismo tra il passato incaico e l’appena più recente passato coloniale. Qui i due differentissimi modi di vita si
TREKKING CAMINO INKA - MACHU PICCHU - AGUAS CALIENTES Dalla stazione di Ollantaytambo si prende il treno che si inoltra nella valle dell’Urubamba fino alla cittadina di Aguas Calientes. Da cui il viaggio prosegue a piedi con un emozionante trekking di circa 5 ore, percorrendo lo stesso percorso e poggiando i piedi sulle stesse rocce su cui si inerpicavano gli antichi indio quechua, cinque secoli fa, per raggiungere la mitica Cittadella Inca di Machu Picchu. Difficile descrivere l’emozione che si prova raggiungendo a piedi le rovine che appaiono all’improvviso alla fine del “camino inka”, magari con il fiato corto per la fatica ad alta quota, ma con un panorama di incomparabile suggestione davanti agli occhi. LAGO TITICACA Il Lago Titicaca può essere definito come una sorta di Mediterraneo delle Ande, sia perché, al pari del “Mare Nostrum”, è stato culla di tante civiltà, sia perché è sempre stato via di comunicazione privilegiata, che ha unito e favorito gli scambi culturali tra le culture delle opposte rive. Il più alto lago navigabile del mondo non può essere visitato compiutamente se non in barca. Si farà quindi una piccola crociera diretta all’isola di Suasi. Durante la navigazione si visiteranno le isole galleggianti degli indios Uros (isole artificiali fatte di giunchi) e l’isola di Taquile, in cui si respira un’atmosfera antica di secoli. Suasi, piccola e bucolica isoletta sul lato settentrionale del Lago Titicaca, è il luogo ideale per rilassarsi un po’ alla fine del viaggio, con placide passeggiate lungo le coste dell’isola per osservare la tipica fauna e flora del luogo. All’orizzonte, la splendida Cordillera Reale Boliviana, le cui cime innevate s’infiammano al tramonto.
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iviltà Antiche C del Perù:
dai Chachapoyas all’Impero Inca
TRUJILLO In questa bella città ricca di storia, la più grande e importante del Nord peruviano non mancano i segni lasciati dalla colonizzazione spagnola nella sua architettura, tutti di grande pregio: la Piazza Maggiore, la Cattedrale risalente al secolo XVII, la Chiesa della Compagnia e Santo Domingo, la piazzetta El Recreo. Qui ha sede anche un interessante museo archeologico dove sono esposti i reperti relativi alle varie culture susseguitesi nella regione. Nelle sue vicinanze si trovano le rovine archeologiche di Chan Chan, l’antica capitale del leggendario regno Chimù, il più vasto sito archeologico del Sud America. Questo luogo che non mancherà di entusiasmare gli appassionati di archeologia (ma non solo loro) è stato dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La civiltà Chimu scomparve nel 1463, sopraffatta dall’espansionismo e dalla superiorità militare dell’Impero Inca, pochi decenni prima dell’arrivo degli spagnoli. CHICLAYO I Chavín, che occuparono le zone attorno alla cittadina di Chiclayo, scomparvero attorno al 200 a.C. Nei pressi di Chiclayo si trovano alcune rovine risalenti a questa cultura, come le Piramidi di Tucumé, e la celebre Tomba del Signore di Sipan, la più ricca scoperta in Perù fino ad ora, contenente le spoglie di un importante dignitario oltre che ceramiche, finissimi oggetti d’oro e d’argento, rame e pietre preziose. I preziosissimi reperti qui trovati – tra cui abbonda l’oro – sono conservati nel bellissimo Museo delle Tombe Reali, dall’originalissima architettura ispirata agli antiche edifici andini. CHACHAPOYAS Nell’area di questa remota località del nord peruviano, dove la foresta amazzonica inizia a prendere il sopravvento sul secco clima andino, sorse una delle meno note tra le civiltà precolombiane. la cultura Chachapoya deriva probabilmente da genti dell’altipiano andino (conservandone alcuni tratti culturali) che emigrarono nella foresta in tempi antichissimi, assorbendo dagli indios amazzonici alcuni usi e costumi; questa cultura ebbe inizio intorno all’VIII secolo, per poi divenire parte dell’Impero Inca, e sopravvivere per qualche tempo alla sua caduta. ROVINE DI KUELAP Poste a 3000 metri di quota, le rovine di Kuelap, sono i resti della capitale del regno dei Chachapuyu. Si tratta di un antico insediamento fortificato, posto in posizione strategica sulla cima di una montagna, circondata, da una parte, da un muro di protezione alto 20 metri con un’unica via d’accesso formata da uno stretto corridoio e, dall’altra parte, con un profondo strapiombo impossibile da risalire. All’interno, esiste un microclima molto mite con una vegetazione semitropicale che contrasta con i dintorni quasi privi di piante si possono trovare, infatti, numerose specie di orchidee. ROVINE DI REVASH - LEYMEBAMBA Lungo il percorso per Leymebamba, si incontrano rovine
CUZCO Città inca per eccellenza, l’antica capitale dell’Impero conserva al suo interno e nelle immediate vicinanze grandiose tracce del passato splendore della civiltà Inca. In una delle mura poligonali, su cui sorgono i successivi edifici spagnoli, si trova la Copricancha, la pietra dei dodici angoli: le pietre che formano le mura costruite con la particolare tecnica ad incastro, venivano infatti lavorate fino a combaciare perfettamente, adattandone la forma a quelle adiacenti. Nei pressi della città si trovano le imponenti rovine di Quenqo, Tambo Machay, Puca Pucara e della fortezza di Sacsayhuaman.
Questa mappa della cittadina di Chachapoyas, dalla tecnica di rappresentazione grafica piuttosto ingenua, risale ai decenni a cavallo tra XVIII e XIX secolo.
di Revash, che si raggiungono con un mini-trekking di circa due/tre ore (passeggiata a piedi o a cavallo). Qui si visitano ancora le statue e i sarcofagi appartenenti ai Revash, antica popolazione contemporanea ai Chachapuyas, posti in “case funerarie” arroccate in larghe cavità delle pareti rocciose, in modo simile, ma su scala minore, dei più noti pueblos nordamericani A Leymebamba ha invece sede il Museo che conserva le mummie scoperte nel “Lago de los Condores”. CELENDIN – CAJAMARCA Attraverso l’impressionante Canyon del Marañon e il passo di Chanchillo, a 3.500 m, da dove si potrà godere di una meravigliosa vista del Canyon, si raggiunge la città di Cajamarca. Questa antica città spagnola fondata nel 1533 da Francisco Pizarro è famosa per essere stato teatro la cattura e l’uccisione dell’Inca Atahualpa. Gli spagnoli che arrivarono in questa regione vennero considerati dagli indigeni degli dei, o da essi inviati. Appena giunta voce a Cuzco, l’Inca Atahualpa, volle sincerarsi di persona della veridicità della loro divinità. Tramite i rispettivi messi Atahualpa e Pizarro si accordarono per un incontro formale e pacifico nella piazza di Cajamarca. Lo spagnolo preparò però un agguato; benché fortemente inferiori di numero, ma dotati di cavalli, armi da fuoco e armi ed armature i ferro, le poche decine di guerrieri spagnoli, ad un segnale attaccarono la scorta dell’Inca, trucidandone alcune decine o centinaia, e catturarono Atahualpa. Visto che il sovrano, ora nelle mani dei nuovi arrivati, era in pericolo di vita, gli incas, benché ancora di gran lunga superiori di numero, desistettero da ogni tentativo di liberare l’Inca e si ritirarono. Pizarro approfittò di questo tentennamento di fronte al rischio della vita di Atahualpa e tenne quest’ultimo in ostaggio per alcuni mesi e facendosi anche pagare un forte riscatto in oro e argento. Atahualpa era ormai inutile ai brutali piani del Conquistador. Dopo la farsa di un processo sommario, Pizarro fece giustiziare l’ultimo sovrano inca col terribile sistema della garrota. L’impero delle Ande era ormai segnato.
PISAC - OLLANTAYTAMBO Nel tipico mercato di Pisac si possono fare degli ottimi acquisti tra le coloratissime bancarelle e gli indios che ancora indossano gli antichi costumi tradizionali. Non distante da Pisac, si trova la fortezza di Ollantaytambo, a nord del paese omonimo. Costruita ai piedi di una collina, è uno dei più importanti esemplari dell’architettura militare incaica, posta a difesa della Valle sacra degli Incas. MACHU PICCHU Le rovine maestose di Machu Picchu, vennero scoperte nel 1911 dall’antropologo americano Hiram Bingham, che le scambiò per quella della mitica Vilabamba, “la città perduta” degli Incas. Le rovine di questo incredibile complesso religioso-militare sono incredibilmente ben conservate e danno appieno l’idea dell’antica potenza dell’Impero Inca, ma lascia anche aperti molti misteri e domande senza risposta sulla sua precisa funzione. LIMA La “Città dei Re” – questo il nome con cui fu fondata la capitale peruviana – è una delle più importanti capitali del Sudamerica. Il suo cuore è rappresentato dalla Plaza Mayor: qui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado. Attorno alla Plaza sorge il magnifico centro storico che è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, in ragione della sua originalità e per la straordinaria concentrazione di monumenti storici (ben 608!) costruitiall’epoca della presenza coloniale spagnola, in particolar modo dentro lo spazio chiamato il “Damero de Pizarro”, o “Lima Quadrata”, corrispondente al primo e razionalissimo tracciato urbano della città. Tra i più importanti monumenti si ricordano la Casa Riva Aguero, una edificio signorile del XVIII secolo ora sede Universitaria, e lo splendido Convento di San Francesco, opera maestra dell’architettura di stile coloniale. Lima è anche una moderna megalopoli, e risultano assai interessante anche alcuni quartieri, come quello residenziali di San Isidro e quello amministrativo e finanziario di Miraflores, che offrono, tra l’altro, una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico. Nella parte moderna di Lima ha sede il Museo di Archeologia e Antropologia che espone importanti reperti delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac.
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Perù Sconosciuto
LIMA La capitale peruviana è oggi una moderna metropoli con 8 milioni di abitanti, affacciata sul Pacifico. I moderni edifici dei quartieri commerciali e residenziali – tra questi spiccano San Isidro e Miraflores, che offrono una spettacolare vista sull’Oceano – circondano il magnifico centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Il suo cuore, anche nel senso dell’importanza storica, è la bellissima Plaza Mayor, testimone non solo della fondazione da parte degli Spagnoli, da Francisco Pizarro nel 1535, ma anche dei movimenti di indipendenza del Perù. Qui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado. A questi si aggiungono altri tesori architettonici di età coloniale sparsi per le caratteristiche vie del centro. Degna di nota, infatti, la Casa Riva Aguero, una casa coloniale del XVIII secolo, donata dall’ultimo discendente della casata Riva Aguero alla Pontificia Univesità di Lima, e che custodisce un ricco archivio storico ed una grande biblioteca. E ancora, il Convento di San Francesco, uno splendido edificio che rappresenta un’opera maestra dell’architettura di stile coloniale. La giornata si conclude con la visita del Museo di Archeologia e Antropologia “Larco Herrera”, che ospita una vasta collezione di ceramiche di epoca preIncaica, delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac, tra cui alcuni curiosi oggetti di arte erotica.
AREQUIPA Conosciuta con il nome di ‘Città Bianca’, Arequipa è ricca di edifici in stile spagnolo ed antiche chiese costruite con il sillar, la pietra vulcanica di aspetto tufaceo e di colore bianca a cui città deve il nomignolo. Si comincia dal tranquillo quartiere di Chilina, si prosegue con la visita della Plaza de Armas, la Cattedrale, la chiesa de La Compañia e i suoi chiostri, Per finire con il celebre museo di Santa Catalina. Questo enorme complesso conventuale è unico al mondo con le sue viuzze e le sue piazze, tutte con un nome di una città spagnola, che
PISAC – OLLANTAYTAMBO All’entrata della Valle Sacra degli Incas, sorge il paese di Pisac, con il suo famoso mercato dove si possono acquistare coloratissimi articoli d’artigianato: ponchos e altri indumenti in lana d’alpaca. Avrete anche modo di vedere i suggestivi colori dei costumi tipici indossati dai locali. Innoltrandosi nella valle si incontra il pukara di Ollantaytambo, villaggio fortificato dove il tracciato delle strade, delle piazze e le fondamenta delle case sono tutte originarie del periodo inca. Visita, inoltre, della fortezza che proteggeva l’entrata alla Valle Sacra: il complesso agricolo, sociale, amministrativo, religioso e militare di Tahuantinsuyo. CUSCO I resti della ciclopica fortezza di Sacsayhuaman dominano la valle dove sorge l’antica capitale dell’Impero Inca, dando così chiaro segnale di come la moderna città sia strettamente legata al suo passato incaico. La storica Plaza de Armas, è oggi il nucleo di questa meravigliosa città e qui, secondo la leggenda, si conficcò il bastone d’oro dell’Inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la capitale del suo nuovo Impero. Qui si affacciano anche gli importanti edifici spagnoli che fanno di Cusco un città stratificata ed al contempo dotata di singolare e sincretistica unitarietà.
PARACAS Questa importante località portuale del Perù settentrionale è famosa per le isole Ballestas che si trovano nella Riserva Naturale di Paracas, (la visita è soggetta alle condizioni climatiche sull’Oceano). Le chiamano impropriamente le “piccole Galapagos” ma offrono comunque la vista di un buon numero di animali marini e uccelli. Lo scenario, fra scogliere dalle rocce multicolori a picco sul mare su cui si adagiano gli elefanti marini, è comunque spettacolare. NAZCA Le famosissime linee di Nazca, osservabili solamente dal cielo hanno dato adito alle più svariate teorie sulla loro origine e finalità, dalle più plausibili fino ai vagheggiamenti su visitatori alieni. Oggi gli archeologi ben conoscono la Cultura di Nazca, che ha lasciato molte e bellissime ceramiche ed altri reperti; cosippure hanno ormai capito quali potessero essere i metodi usati per “disegnare” queste colossali figure indecifrabili da terra. Sebbene siano state avanzate diverse ipotesi, legata ad una quasi certa funzione sacrale, non è invece ancora chiaro quale fosse il significato e lo scopo ultimo di questo immenso lavoro. Si è ipotizzato che servissero a particolari cerimonie (forse processionali) durante il quale si cercava di entrare in contatto con le divinità celesti; ma a tutt’oggi gli studiosi non sono ancora riusciti a formulare risposte certe. È comunque indubbio che sorvolare il deserto solcato da queste immense linee geometriche o a forma di animali e di piante, lascia un senso di smarrimento e mistero.
dizione hanno sempre attirato la curiosità dei visitatori: vivono in capanne costruite in totora (una canna locale), così come le loro imbarcazioni e si nutrono di sola pesca. E cosippure l’Isola di Taquile, abitata da indios tenacemente ancorati a tradizioni e modi di vita antichi di molti secoli, e abilissimi tessitori. Da quest’isola si coglie un meraviglioso spettacolo a 360°: il Lago Titicaca e le montagne che lo circondano.
Danza way-yaya, tipica di Cuzco, rappresentata alla presenza dell’Inca, in una raffigurazione di un codice spagnolo dell’epoca dei conquistadores.
formano questo straordinario gioiello dell’architettura religiosa coloniale. LAGO TITICACA Una delle diverse leggende sulla fondazione dell’Impero Inca, racconta che dalle acque del Titicaca sono emersi Mama Occlo e Manco Capac: quest’ultimo divenne il primo mitico e semidivino sovrano Inca, fondatore di Cuzco. Qui tutto sembra essere legato al mito ed al passato precolombiano. Non fanno eccezione le Isole galleggianti degli Uros, indios il cui modo di vita e tra-
MACHU PICCHU Il viaggio per raggiungere la “città nascosta” si svolge lungo la Valle dell’Urubamba fino a raggiungere la località di Aguas Calientes. Da qui si raggiungono le rovine di Machu Picchu, che, nella loro maestosità ed eccezionale stato di conservazione, emoziona e colpiscono la fantasia di ogni visitatore. Scoperta nel 1911 dall’archeologo americano Hiram Bingham, le rovine – circondate dai fiumi Urubamba e Vilcanota – si trovano sulla cima del Machu Picchu (montagna vecchia) da cui prendono il nome, e ai piedi del Huayana Picchu (montagna giovane) da cui si può vedere lo stesso splendido colpo d’occhio di tante suggestive fotografie. . CANYON DEL COLCA Spettacolari paesaggi dell’altopiano andino, tra profondi burroni, picchi innevati, guanacos e lama, torrenti, vulcani, acque termali. Tutto questo viene offerto nel tragitto fino alla località di La Calera (dove sarà possibile fare un bagno nelle calde acque termali) e la Cruz del Condor. Questo luogo è il punto di avvistamento dei condor migliore di tutto il Sudamerica; eccolo volteggiare alto nel cielo elegante e minaccioso allo stesso tempo.
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LIMA Francisco Pizarro, dopo la caduta della capitale Inca, volle dare alle popolazioni appena sottomesse un forte segnale del netto cambiamento in atto, spostando la capitale da Cuzco ad una nuova città appositamente fondata. Lima venne quindi fondata nel gennaio 1535 con il nome di Ciudad de los Reyes (Città dei Re), ma col tempo prese il sopravvento l’attuale nome dalla non chiara etimologia indigena. Lima è oggi una grande megalopoli che presenta un mix di architettura coloniale e di edifici moderni e funzionali. La visita di Lima non può che partire dalla Plaza de Armas, cuore della città, testimone non solo della fondazione da parte degli Spagnoli, ma anche dei movimenti di indipendenza del Perù: dopo numerose battaglie combattute in varie parti del Paese, nel 1821 i Repubblicani al comando del generale San Martin entrarono a Lima, proclamando l’indipendenza dalla Spagna. Altri luoghi interessanti sono il Palazzo del Governo, dove ogni giorno si svolge il pittoresco cambio della guardia con soldati in uniformi d’epoca, e gli edifici religiosi, tra cui spicca la Cattedrale barocca e la Chiesa di San Francesco, in perfetto stile coloniale. Lima racchiude tutta la storia del Paese, partendo dall’epoca precolombiana, testimoniata dai magnifici reperti delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac conservati nel Museo di Archeologia e Antropologia, fino alle modernissime architetture del quartiere Miraflores, centro amministrativo e finanziario di Lima. PARACAS Paracas è un centro portuale della costa centrale del Perù, nei cui pressi sorge la Riserva Naturale di Paracas. Tra le maggiori attrattive della riserva, sono le Isole Ballestas chiamate le “piccole Galapagos” per la ricchezza della fauna. In effetti le rocce calcaree di queste isole, dal colore variegato, con le alte scogliere a picco sul mare, offrono approdo a leoni marini, pellicani, pinguini di Humboldt ed un buon numero di altri volatili marini.
NAZCA Le famosissime linee di Nazca, osservabili solamente dal cielo... Quanti libri, quante teorie, anche tra le più strampalate sono state avanzate: dalle più plausibili fino ai vagheggiamenti su visitatori alieni. Oggi gli archeologi ben conoscono la Cultura di Nazca, che ha lasciato molte e bellissime ceramiche ed altri reperti; cosippure hanno ormai capito quali potessero essere i metodi usati per “disegnare” queste colossali figure indecifrabili da terra. Sebbene siano state avanzate alcune ipotesi plausibili, non è invece ancora chiaro quale fosse il significato e lo scopo ultimo di questo immenso lavoro. V’era senz’altro una finalità religiosa, col probabile scopo di comunicare con le divinità celesti, e si ipotizza che lungo i disegni si compissero una sorta di processione, ma non vi sono ancora risposte certe. È comunque indubbio che sorvolare il deserto solcato da queste immense linee geometriche o a forma di animali e di piante, lascia un senso di smarrimento e mistero. AREQUIPA Conosciuta con il nome di “Città Bianca” per via del tufo vulcanico di colore bianco con cui sono costruiti gli edifici in stile spagnolo e le antiche chiese di cui questa magnifica città è ricca. Tra queste, un autentico gioiello è il grande complesso monastico del Convento di Santa Catalina, fondato nel 1580, composto da chiese, chiostri, piazze, ed un intrico di viuzze.
Pukara (la fortezza rossa) e Tambochay, chiamato anche “bagno dell’inca”. A sovrastare tutto, Sacsayhuaman, la ciclopica fortezza che difendeva Cuzco. MACHU PICCHU Percorrendo la valle dell’Urubamba – la Valle Sacra degli Incas – si raggiunge la località di Aguas Calientes e da qui le misteriose rovine di Machu Picchu, la “città perduta” scoperta nel 1911 dall’antropologo americano Hiram Bingham, nascoste sulla cima della montagna da cui prendono il nome. TIAHUANACO Costeggiando il Lago Titicaca, fino al territorio boliviano, si giunge alle rovine lasciate dalla grande civiltà di Tiahuanaco. Questa civiltà, nota anche come Tiwanaku, è molto più antica dell’impero Inca – risalendo a circa il 400 a.C. – e risultò anche molto più longeva (il centro cerimoniale di Tiahuanaco venne abbandonato poco prima del 1200 d.C.), lasciando un patrimonio archeologico notevolissimo che ha il suo culmine nell’omonima area cerimoniale e nella cosiddetta Porta del Sole.
Questo dipinto della prima epoca coloniale, ritrae un giovane nobile inca in abiti spagnoli. Per un breve periodo di tempo, infatti, i conquistadores preferirono mantenere una falsa continuità col regime precedente, ponendo sul trono privo di ogni effettivo potere sovrani fantoccio di stirpe inca.
LAGO TITICACA Titicaca. La leggenda racconta che dalle sue acque sono emersi Mama Occlo e Manco Capac per fondare l’impero Inca. Qui tutto sembra ispirare miti e leggende: l’aria limpidissima che fa sembrare il cielo a portata di mano, l’immensa distesa d’acqua, e la grigia cortina dei monti circostanti. Tutto sembra assumere un aspetto metafisico. Allo stesso tempo tutto è visibilmente legato alle tradizioni indigene, come si vede in particolare nelle Isole artificiali degli indios Uros, costruite con le canne di “totora”, e l’isola di Taquile, dove la popolazione resta saldamente legata a tradizioni antiche di secoli. PISAC – OLLANTAYTAMBO La città di Pisac con il suo famoso e coloratissimo mercato, apre la Valle Sacra degli Incas. Già nel mercato i suggestivi colori dei costumi tipici indossati dai locali, introducono al passato incaico di questi luoghi che hanno il loro apice nella fortezza di Ollantaytambo e nel complesso agricolo, sociale, amministrativo, religioso e militare di Tahuantinsuyo. CUSCO Cusco era la capitale dell’Impero Inca e l’attuale Plaza de Armas è il luogo dove, secondo la leggenda, si conficcò il bastone d’oro del mitico primo Inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la città. Il fascino di Cusco è il risultato del perfetto sincretismo tra il passato incaico e l’appena più recente passato coloniale. Alla Cattedrale del XVII secolo si affiancano l’anfiteatro di Kenko (tempio inca) e Koricancha, il tempio dei templi; ai palazzi del periodo coloniale si succedono Puka
LA PAZ I fastosi reperti in oro e le ricche ceramiche della cultura tiahuanacota sono conservati nei musei della capitale Boliviana. Oltre ai resti dell’arcaico passato precolombiano, La Paz testimonia negli edifici del centro storico il suo passato coloniale, mentre il curioso “mercato delle streghe” della Calle Sagarnaga, mostra il perdurare di superstizioni e antiche tradizioni popolari. SUCRE Mentre La Paz è la capitale amministrativa della Bolivia, Sucre ne è quella giuridica. Il centro storico, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è la vera attrattiva della città, conservando intatto il fascino coloniale ed i segni lasciati dalla stratificazione dei secoli. Tra tutti gli edifici di grande fascino ed interesse storico, è doveroso citare il convento francescano de La Recoleta, fondato nel 1601. POTOSÌ Il cono del Cerro Potosì nell’arco di un paio di secoli, a partire dal 1545, è stato forato, sventrato, frugato in ogni suo anfratto per estrarne l’immensa quantità di argento che contribuì alla grandezza spagnola durante il “siglo de oro”. Qui decine di migliaia di schiavi indios hanno scavato fino a morire di sfinimento, per arricchire le casse di Carlo V e dei suoi successori, per finanziare le infinite guerre europee. La cittadina, nonostante la tragicità del suo passato, è oggi uno dei centri più pittoreschi e affascinanti della Bolivia. TARABUCO A 70 km dalla città si svolge un caratteristico mercato domenicale, in una zona particolarmente interessante per il folclore e le antiche tradizioni degli indios Yampara. SANTA CRUZ Città dell’“Oriente” boliviano situata a 437 metri di altitudine nel punto in cui le vallate andine digradano verso le pianure Llanos e Chiquitos. Si tratta di un antico centro coloniale, posto a cavallo tra i due principali ecosistemi boliviani: l’altopiano andino, con le sue montagne e l’aspra flora di alta quota, e l’“Oriente”, con deserti e praterie che via via si arricchiscono di vegetazione fino alla foresta pluviale del nord.
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LIMA Ciudad de los Reyes, forse con riferimento alla festività dei Re Magi e dell’Epifania, è il nome con cui Francisco Pizarro fondò la capitale del Vicerame del Perù. È probabilmente significativo che, contrariamente a quanto fece Córtes con l’azteca Tenochtitlan, che mantenne la città come capitale col nome di Città del Messico, Pizarro preferì fondare una nuova città in luogo dell’antica capitale Inca, Cusco, dando così segno evidente del nuovo corso. Nel corso del tempo in luogo di “Città dei Re” prese il sopravvento il nome indio di Lima, di incerta origine etimologica. Lima è oggi una moderna megalopoli (gli 8 milioni di abitanti rappresentano un terzo dell’intera popolazione peruviana), in cui si conservano però importanti tracce del suo passato coloniale e cosippure del periodo ottocentesco, successivo all’indipendenza dalla Spagna conquistata con le armi da Bolivar e San Martin. Nel Museo Larco Herrera sono invece conservate preziose testimonianze del passato preincaico della regione. Ecco quindi un rapido elenco dei luoghi più interessanti. La Plaza Mayor, su cui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado; la magnifica Casa Riva Aguero, un palazzo coloniale del XVIII secolo; il Convento di San Francesco, opera maestra dell’architettura religiosa di stile coloniale. Per concludere la panoramica, i quartieri residenziali di San Isidro e Miraflores offrono una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico.
AREQUIPA Gli edifici in stile spagnolo ed le antiche chiese sono tutte costruite con una ignimbrite detta silar, una pietra vulcanica dall’inusuale color bianco. Dal colore delle sue costruzioni, Arequipa è conosciuta anche col nome di “Città Bianca”. Qui tutto parla dell’epoca coloniale, quando la città ebbe il suo massimo fiorire: dal quartiere di Chilina, alla Plaza de Armas, dalla Cattedrale, alla chiesa de La Compañia de Jesus e i suoi chiostri. Il convento di Santa Catalina, unico al mondo con le sue viuzze e le sue piazze, tutte con un nome di una città spagnola, è un altissimo esempio di architettura religiosa coloniale. Con i suoi 20.000 mq di superficie, questa cittadella ecclesiastica del XVI secolo è uno straordinario complesso architettonico. LAGO TITICACA Titicaca, il più grande lago del continente e il più alto lago navigabile del mondo. Il cielo limpidissimo si specchia nelle acque leggermente mosse dal vento, circondate da alture spoglie e di selvaggia bellezza. A questo si aggiunge un’atmosfera sottilmente mistica. La leggenda racconta che dalle acque del Titicaca sono emersi Mama Occlo e Manco Capac per fondare l’impero Inca. Certo è solo una leggenda, è però altrettanto sicuro che il lago assunse sempre un’importanza straordinaria ed una valenza mistica e religiosa per gli Inca e i popoli delle culture Wuara e Tiwanaku che li precedettero. Di questi tempi preispanici molto è rimasto nell’attacca-
Dopo la sua cattura nell’agguato di Cajamarca, l’Inca Atahualpa rimase qui per alcuni mesi, prigioniero degli Spagnoli ma libero di mantenere contatti con il suo popolo di cui, almeno formalmente, era ancora il sovrano (tanto che ordinò di assassinare il fratellastro Huascar con cui era stato in guerra fino a poco prima, contendendosi il trono). Pizarro temporeggiò ottenendo un favoloso riscatto in oro e argento; ma poi il Conquistador si decise a liberarsi del prigioniero: col pretesto dell’uccisione Huascár, lo fece processare, condannare a morte e giustiziare il 29 agosto 1533. L’Impero Inca non aveva più un sovrano.
mento alle antiche tradizioni di alcune popolazioni locali: gli indios Uros, che ancora vivono su isole galleggianti fatte di canne in capanne anch’esse di giunchi, o quelli che abitano l’Isola di Taquile, che coltivano con l’arcaico metodo del terrazzamento, e che tessono i loro abiti con gli stessi tradizionali disegni di 500 anni fa. PISAC – OLLANTAYTAMBO La Valle Sacra degli Incas, lungo il fiume Urubamba, si apre con la città di Pisac e il suo famoso e coloratissimo mercato, dove potrete acquistare articoli d’artigianato: ponchos, tessuti colorati e indumenti in lana d’alpaca. Già nel mercato i suggestivi colori dei costumi tipici indossati dai locali, introducono al passato incaico di questi luoghi che hanno il loro apice nel sito di Ollantaytambo, insediamento fortificato dove il tracciato delle strade, delle piazze e le fondamenta delle case sono tutte inca, e nel complesso complesso agricolo, sociale, amministrativo, religioso e militare di Tahuantinsuyo, posto a difesa dell’entrata nella valle. CUSCO Cusco era la capitale dell’Impero Inca e l’attuale Plaza de Armas è il luogo dove, secondo la leggenda, si conficcò il bastone d’oro del mitico primo Inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la città. Se questa è leggenda, è invece tristemente certo che la conquista di Cusco da parte di Pizarro, il 15 novembre 1533, avvenne con particolare brutalità. Dopo il saccheggio, visto che il precedente sovrano Atahualpa era già stato giustiziato, gli spagnoli pensarono di mantenere il controllo dell’intero impero Inca mettendo sul trono un sovrano fantoc-
cio, fratello di Atahualpa, che prese il nome di Manco Capac II. La scelta non fu molto indovinata perchè il nuovo sovrano si dimostrò tutt’altro che malleabile, guidando una rivolta contro gli invasori. Per sua sfortuna gli Spagnoli erano orami di molto aumentati in numero e forza ed ogni ribellione, che si protrasse ancora per lunghi decenni, si rivelò inutile. Nei secoli a seguire le due diversissime civiltà cominciarono a fondersi. Il fascino di Cusco è risiede infatti nel perfetto sincretismo tra il passato incaico e l’appena più recente passato coloniale. Alla Cattedrale del XVII secolo si affiancano l’anfiteatro di Kenko (tempio inca) e Koricancha, il tempio dei templi; ai palazzi del periodo coloniali si succedono Puka Pukara (la fortezza rossa) e Tambochay, chiamato anche “bagno dell’inca”. A sovrastare tutto, Sacsayhuaman, la ciclopica fortezza che difendeva Cuzco. MACHU PICCHU Da Cusco, viaggiando in treno lungo la Valle dell’Urubamba (la valle Sacra degli Incas) fino a raggiungere la località di Aguas Calientes e da qui le rovine maestose di Machu Picchu, scoperta nel 1911 dall’archeologo americano Hiram Bingham, il quale scambiò le rovine con quelle della “città perduta” di Vilcamamba di cui narravano le cronache spagnole. Le rovine si trovano sulla cima del Machu Picchu (montagna vecchia) e ai piedi del Huayana Picchu (montagna giovane), circondate dai fiumi Urubamba e Vilcanota. LOS ROQUES Dalle cime andine ai Caraibi. A 140 km dalla costa venezuelana, circondato dalle calde acque del Mar dei Caraibi, si trova il Parco Naturale dell’arcipelago di Los Roques, impostato su un vasto atollo corallino. Lungo il perimetro dell’atollo affiorano circa 50 tra cayos e isole più grandi di origine vulcanica, per un totale di 220.000 ettari. I cayos (cays o keys, in inglese) sono piccoli isolotti piatti di sabbia e corallo, tipici dei Caraibi e degli atolli in genere, spesso quasi privi di vegetazione ma con candide spiagge su cui albergano un’infinità di uccelli marini. Le isole più grandi sono invece coperte da boschi di mangrovie, nell’intrico delle cui radici gli uccelli nidificano. Isole e cayos circondano la vasta laguna dalle tiepide acque cristalline; qui e nelle baie e calette delle varie isole vivono un’infinità di pesci tropicali, coralli, spugne, anemoni, con cui la natura si sbizzarrisce con tutti i colori dell’iride. Quasi tutti i 1500 abitanti stabili dell’arcipelago, e così pure i centri di accoglienza per i turisti, si concentrano a Gran Roque, l’isola principale, verdeggiante di mangrovie. Quest’isola non ha però spiaggie, per cui, giornalmente ci si sposta con un’imbarcazione verso i vari isolotti dalle spiagge immacolate circondate dai coralli. Tra queste isole, merita particolare attenzione Cayo de Agua e Dos Mosquices, sede della stazione scientifica Los Roques. Si ricorda che le Posadas sono molto semplici, senza aria condizionata, con bagno privato, si richiede un discreto spirito di adattamento ed un forte rispetto della natura circostante.
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Perù e ile C Questa fantasiosa incisione del XVI secolo, intende illustrare la Capitale dell’Impero Inca, Cusco. Il sovrano (Inca) è immaginato trasportato in portantina, scortato da guerrieri dall’aspetto ancor più fantasioso.
LIMA Il cuore della capitale peruviana è la Plaza Mayor, su cui si affacciano il Palazzo del Governo, la Cattedrale ed il palazzo dell’Arcivescovado. Già da questa bellissima piazza si può cogliere l’aspetto generale della città, in cui edifici di epoca coloniale trovano posto in un impianto architettonico ottocentesco. Il centro storico di Lima è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, in ragione della sua originalità e per la straordinaria concentrazione di monumenti storici (ben 608!) costruiti all’epoca della presenza coloniale spagnola, in particolar modo dentro lo spazio chiamato il “Damero de Pizarro”, o “Lima Quadrata”, corrispondente al primo e razionalissimo tracciato urbano della città. Nonostante la ricchezza storica della città, risulta assai interessante anche la zona più moderna, come i quartieri residenziali di San Isidro e Miraflores, che offrono, tra l’altro, una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico. CUSCO Qui, nell’antica capitale dell’Impero Inca, tutto sembra parlare dei fasti pre-ispanici, e del contrasto culturale e architettonico con successiva dominazione coloniale; dicotomia che è alla base della particolare l’impronta urbanistica della città (e dell’intero Perù, si potrebbe dire), a partire dalla Plaza des Armas, nella quale venne ucciso Tupac Amaru II, l’ultimo sovrano inca che tentò di opporsi agli invasori. Ricca di edifici di età coloniale, spesso sorti sugli stessi basamenti inca di massi lavorati ad incastro, Cusco è ancor oggi disseminata di monumenti precolombiani: il Coricancha, Tambo Machay, Qenqo, Pukhara e, a dominare la città, la grande fortezza di Sachsayhuaman. VALLE SACRA Lungo il fiume Urubamba si apre la cosiddetta Valle Sacra degli Inca. I più importanti resti di età incaica sono racchiusi nel complesso militare, religioso, amministrativo ed agricolo di Ollantaytambo, dominato dall’imponente fortezza del Tempio del Sole.
L’Impero Inca era probabilmente già segnato fin dall’uccisione, nel 1533, di Atahualpa, l’ultimo sovrano figlio del Re Sole. Passata l’illusione che gli europei fossero “viracochas” – la divinità creatrice della civiltà e dell’ordine cosmico – gli indigeni si ripresero; l’Inca Manco, il sovrano messo dagli Spagnoli sul trono di un governo fantoccio, guidò allora una rivolta che si protrasse fino alla sua morte nel 1544. Durante questa rivolta, Ollantaytambo fu teatro dell’unica grande battaglia vinta dagli Incas contro i conquistatori spagnoli. MACHU PICCHU La mitica “città perduta” degli Incas, a 2.500 metri di altezza, nella valle dell’Urubamba. Scoperta per caso dall’esploratore americano Hiram Bingham nel 1911, conserva una miriade di fantastiche rovine. Per i più allenati, eventuale salita al Wayna Picchu, la montagna di fronte, da cui si gode di una spettacolare vista su tutta la zona archeologica. AREQUIPA La “città bianca”, attorniata da vulcani, a 2.400 metri di altezza. Arequipa ha nel Convento di Santa Catalina, fondato nel 1580, un vero gioiello dell’architettura coloniale religiosa, composto da un insieme di chiese, chiostri, piazze, ambienti vari e conserva ancora intatto il fascino coloniale del XVI secolo PUNO Paese forse un po’ anonimo, adagiato sulle rive del meno anonimo dei laghi, il Titicaca, secondo la leggenda luogo di origine della civiltà inca e quindi considerato luogo sacro, sia dagli Inca, che dalle civiltà precedenti: Tiwanaku e Huara. Gli indios Uros crearono le “Isole Galleggianti”, formate da strati di “totora” (giunco che cresce in abbondanza nel lago), ancora abitate dai discendenti di quell’antica etnia. Gli abitanti di un’altra isola, questa di origine naturale – l’Isola di Taquile – conservano tuttora tenacemente le abitudini e le usanze dei loro antenati, tra cui l’uso dei terrazzamenti per l’agricoltura.
SAN PEDRO DE ATACAMA Meta preferita ormai da migliaia di turisti in cerca di “avventura” da tutto il mondo, dove si respira ancora l’atmosfera “hyppie” degli anni settanta, San Pedro è una cittadina caratteristica, vera oasi all’interno nel magnifico, ma ostile, deserto di Atacama. Fra le cose da vedere la chiesetta coloniale, il museo etnografico, la Paige, e la Valle della Luna, uno spettacolare tratto del deserto che al tramonto colora le sue dune di rosso fuoco. Quest’ultima località anticipa le altre meraviglie naturali del Deserto di Atacama: l’immenso ed abbacinante Salar ed i soffioni boraciferi dei Geisers del Tatio, un panorama con colori che vanno dal rosso al bianco, dal grigio al giallo, su cui si elevano colonne di vapore che si alzano candide nella luce cristallina dell’alba andina, a più di 4000 metri di altezza. SANTIAGO Santiago del Cile è oggi una città moderna che con i suoi grattacieli (a loro volta circondati dalle montagne andine) contornano il bel centro storico. Questo presenta soprattutto un impianto urbanistico ed un gusto ottocentesco, con poche tracce del suo passato coloniale. Il Cile venne conquistato da Pedro de Valdivia a partire dal 1540, con un pugno di uomini (partì infatti da Cusco con solo 20 soldati ed un centinaio di portatori indigeni), a cui seguirono presto numerosi coloni, soprattutto andalusi. La conquista del Cile, però, non si rivelò affatto facile come quella del Perù. Gli indios Araucani, che già si erano dimostrati turbolenti sotto la dominazione inca, non avevano la struttura politico-religiosa centralizzata di quest’ultimi, fattore che si era rivelato cruciale nel crollo dell’Impero. Gli Araucani opposero fin dai primi momenti una fiera ed estenuante resistenza fatta di colpi di mano e saltuarie battaglie, tanto che lo stesso Valdivia perì per loro mano nel 1553. Appresi dagli spagnoli l’uso del cavallo e alcune tattiche, la tribù centrale dei Mapuche oppose una lunga resistenza terminata solo nel 1883, quando fu dichiarata la pacificazione nazionale.
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enezuela Vcologico E A fare da sfondo a questo accampamento provvisorio di cacciatori, è un piccolo tepuy dall’anomala forma a punta. I tepuyes derivano dall’erosione di un antichissimo tavolato di cui queste vette dalle cime piatte reppresentano i relitti. In alcuni casi, l’erosione è stata così intensa e prolungata da lasciare solo una traccia dalle forme ardite.
endemico unico al mondo. Da uno dei maggiori tepuyes, l’Auyantepuy, sgorga la cascata più alta del mondo, con i suoi 980 metri di altezza, il “Salto Angel”. La cascata deve il suo nome al suo scopritore, Jimmy Angel, un avventuroso aviatore americano che nel 1937 portò alla conoscenza del mondo questa incredibile meraviglia naturale. Interessantissimo il sorvolo dei tepuyes, per poi atterrare presso le altrettanto affascinanti grotte di Kavak. DELTA ORINOCO Partendo da Boca de Uracoa ci si avvicina il Delta dell’Orinoco. Nei pressi di Ciudad Bolivar si incontrano i due maggiori fiumi venezuelani – Orinoco e Caroni – e si potrà osservare le acque di diverso colore che si mescolano gettandosi poi nella miriade di corsi d’acqua (caños) del delta. Questa zona si esplora al meglio percorrendo i caños in barca; si può così provare un pizzico di brivido pescando i voracissimi piraña, oppure semplicemente ammirare la ricca fauna che si nasconde nel fitto intrico delle mangrovie. La regione è abitata dagli indios Warao, che fanno della raccolta dei frutti (aguaje) della palma moriche, la loro attività principale, anche se l’estrazione del petrolio sta ormai creando posti di lavoro anche per questi indios.
LOS LLANOS È una tra le regioni più caratteristiche e meno conosciute del Venezuela. Le umide praterie sconfinate degli Llanos tappezzano quasi un terzo del Venezuela. Qui gli llaneros, sorta di gauchos del nord, portano al pascolo immense mandrie di bestiame, in un ambiente ancora in larghissima parte incontaminato. Gli Llanos sono percorsi da una fitta rete fluviale, in massima parte affluenti dell’Apure e dell’Orinoco, che creano un particolarissimo ambiente che vede un continuo susseguirsi di acquitrini e praterie boscose, autentico paradiso per la flora e la fauna. Qui vivono caimani, anaconde lunghe fino a 11 metri, e innumerevoli capibara, caratteristici roditori della dimensione di un maiale. PUERTO AYACUCHO – AMAZZONIA Nello stato di Amazonas, in una regione attraversata dai fiumi Caponaro, Cinaruco, Orinoco, si trova Puerto Ayacucho. Questa cittadina venne fondata nel 1924 in una zona di importanti risorse strategiche, e deve il suo nome alla commemorazione della battaglia di Ayacucho (in Perù), combattuta cento anni prima ed evento fondamentale delle guerre di indipendenza degli stati sudamericani dalla madrepatria spagnola. Puerto Ayacucho è un avamposto della civiltà ai margini
della grande foresta. Di qui, sino al confine con il Brasile ed oltre, si estende un immenso oceano verde tagliato da un intrico di fiumi, interrotto qua e là da monoliti di roccia. Questo ambiente caldo-umido della foresta pluviale amazzonica, rappresenta il più ricco ecosistema del mondo, con una concentrazione unica di specie animali e vegetali. Qui si possono visitare tribù indigene – tra cui figurano i “terribili” Yanomamë – e numerose attrattive naturalistiche. Nella cittadina, invece, sono interessanti il museo etnologico e il mercato indigeno. CANAIMA Il Parco Nazionale di Canaima racchiude forse le maggiori meraviglie naturalistiche del Venezuela. Dalle grandi distese pianeggianti coperte dalla foresta pluviale, si ergono come vaste torri i tepuyes, relitti geologici di epoche antichissime. Queste “isole” dalla cima piatta – immobili nel mare verde della foresta – sono costituite da rocce che risalgono ad una età compresa tra i due e i tre miliardi di anni, che si innalzano con pareti quasi verticali che impediscono lo scambio tra la flora e la fauna che abitano le cime dei tepuyes e quelle delll’ambiente circostante. Questo ha creato un ambiente naturale
CUEVAS DEL GUACHARO Alexander von Humboldt fu, insieme al suo compagno Aimeé Bompland, il primo e più importante naturalista occidentale ad esplorare vaste zone dell’odierno Venezuela, descrivendone geologia, flora e fauna, popolazioni indigene e le loro lingue. Nei rilievi a nord-ovest del delta dell’Orinoco, Humboldt si imbatté in un vasto e suggestivo complesso carsico, abitato da “guacharos”, una rara specie di civette vegetariane, che hanno dato il nome a queste grotte. La Cueva del Guacharo è stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1949, primo monumento del Venezuela. PENISOLA DI PARIA Zona ancora poco nota al turismo internazionale, la Penisola di Paria è uno dei gioielli meglio custoditi del Venezuela, caratterizzata da spiagge vergini e una vegetazione lussureggiante. Tra le spiagge più belle, affacciate sulle limpide e calde acque caraibiche, la Playa Medina e la Playa Nivaldito. Nella penisola, numerose sono le haciendas che coltivano cacao, di cui si potrà assistere la lavorazione. Da questa zona viene, infatti, una delle varietà di cacao più pregiate al mondo. Ultima perla di quest’area meravigliosa, la città di Rio Caribe, centro di pescatori e porto per il turismo internazionale di piccolo cabotaggio. Rio Caribe è una piacevolissima cittadina dalla classica architettura coloniale, che vede, ancora una volta, nel cacao la sua attività principale.
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TOUR INDIVIDUALI
Venezuela & Aruba
CHORONÌ Cittadina della costa nord-ocidentale del Venezuela, Choroní è situata all’interno del bellissimo Parco Nazionale Henry Pittier. Occupata fin dall’epoca coloniale, questa verdissima regione è conosciuta per le piantagioni di cacao, che, insieme alla pesca e al turismo, rappresentano le principali attività della zona. Gli abitanti di Chironí discendono in massima parte dagli schiavi africani che vennero qui portati a lavorare nelle piantagioni, e conservano antichi usi e costumi del passato periodo schiavista. Soprattutto spicca la musica: caratteristici sono per esempio i “tambores”, tronchi cavi usati come tamburi, al ritmo dei quali, locali e turisti si scatenano in danze sfrenate per le strade. Oltre a percorrere le belle stradine del centro coloniale della cittadina, fiancheggiate da case ad un piano con imposte dai colori vivaci, si possono visitare le piantagioni di cacao o la vicina cittadina di Puerto Colombia. Ma la maggiore attrattiva di questi luoghi è probabilmente il mare caraibico, e le splendide insenature, dove le spiagge sono circondate dalla foresta tropicale. MORROCOY Il Parco Nazionale Morrocoy è una delle regioni più sug-
gestive del Venezuela. Oltre alla costa che si affaccia sul Golfo Trieste, il parco è formato da una trentina tra isole ed atolli corallini, in cui boschi di mangrovie, spiagge di finissima sabbia bianca e acqua cristallina formano una meravigliosa combinazione. L’intrico delle radici della mangrovie costituisce un rifugio ideale per gli animali che popolano il parco, tra cui spicca una ricchissima avifauna: ibis rossi, fenicotteri, cormorani e aironi. Le tiepide acque che circondano le isole ospitano invece una gamma multicolore di migliaia di pesci, spugne e coralli, osservabili anche solo con una maschera. Questi fondali ospitano anche alcune varietà di tartarughe marine, che nuotano indisturbate con grazia inaspettata. CORO Santa Ana de Coro (ma generalmente nota semplicemente come Coro) è la capitale dello stato di Falcon, sulla costa occidentale del Venezuela. È una delle più antiche città del Paese, fondata nel 1527, e fu la prima capitale della Provincia coloniale del Venezuela. Dell’epoca coloniale mantiene ricordo nel centro storico, dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, con un’architettura con caratteristiche proprie del sud della Spagna, su cui si innestano influenze fiamminghe (dovu-
te alla vicinanza alle isole caraibiche olandesi); alle tracce del periodo coloniale si affiancano begli edifici e strade di età repubblicana (XIX sec.). La popolazione di Coro, come un po’ per tutta l’area caraibica, è etnicamente molto variegata, con una maggioranza afrocaraibica (ex schiavi) e di ebrei sefarditi, provenienti dalle Antille Olandesi, a cui si aggiungono numerose altre comunità. Coro è inoltre è nota per il pregiato artigianato locale. Il Parco Nazionale “ Médanos de Coro” è raggiungibile attraverso un sottile istmo di terra che collega Coro con la Penisola di Paraguanà. Il parco è soprannominato il “mini-sahara” del Venezuela per il paesaggio arido tipico del deserto e le grandi dune di sabbia continuamente modellate dal vento. ARUBA (ANTILLE OLANDESI) Appartenente alla Corona Olandese, l’Isola di Aruba è una perla del turismo balneare. Le calde acque turchesi del Mar dei Caraibi bagnano bianchissime spiagge chilometriche dove si praticano tutti gli sport acquatici. Aruba è molto apprezzata dalla clientela internazionale per la sua atmosfera mondana, i suoi grandi alberghi e i casinò, che si concentrano nell’animato centro cittadino di Oranjestadt.
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Le piantagioni di canna da zucchero, che prima dell’uso della barbabietola fu l’addolcente universalmente usato in luogo del miele (il cui uso era l’unico modo per addolcire i cibi, prima della scoperta del Nuovo continente), resero particolarmente prospere le zone costiere della Nuova Granata (futura Colombia) e della Guaiana Spagnola e Venezuela (poi confluite nell’odierno Stato venezuelano) e le isole delle Antille. L’incisione qui a fianco mostra come tutto il lavoro fosse svolto da schiavi negri deportati dall’Africa.
Los Roques in Posada
LOS ROQUES Vasto atollo corallino situato a circa 140 Km da Caracas, dichiarato Parco Naturale. Los Roques è composto da 50 tra isole e cayos (cays o keys, in inglese, piccoli isolotti piatti di sabbia e corallo, tipici dei Caraibi) per un totale di 220.000 ettari, che racchiudono una laguna dal coloro azzurro intenso, le cui acque limpide ospitano una
incredibile varietà di pesci multicolori ed altre creature marine. Nelle candide spiagge dei cayos, o nei boschi di mangrovie delle isole più grandi, si aggira una grande varietà di uccelli. Quasi tutti i 1500 abitanti stabili dell’arcipelago, e così pure i centri di accoglienza dei numerosi turisti, si concentrano a Gran Roque, l’isola principale, verdeggiante
di mangrovie. Quest’isola non ha però spiaggie, per cui, giornalmente ci si sposta con un’imbarcazione verso i vari isolotti dalle spiagge immacolate circondate dai coralli. Tra queste isole, merita particolare attenzione Cayo de Agua e Dos Mosquices, sede della stazione scientifica Los Roques.
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SUDAMERICA DI LUSSO
Antille“Charme Olandesi& Spa” WILLEMSTAD (CURAÇAO) Le Antille Olandesi fanno parte delle “Piccole Antille” ovvero di quelle isole poste a Sud-Est del grande arcipelago caraibico delle Antille, e che si distinguono geologicamente dalla “Grandi Antille” per essere atolli corallini o, comunque, di origine vulcanica. Politicamente, le Antille Olandesi fanno parte del Regno dei Paesi Bassi, ma godono di un governo autonomo. Anche se nel dicembre del 2008 la posizione politica delle diverse isole verrà ridiscussa. Le Antille Olandesi sono attualmente formate da tre piccole isole poste a nord del vasto arco delle Piccole Antille, e da due più grosse isole poste di fronte alle coste venezuelane: Curaçao e Bonaire. Nei pressi di queste ultime vi è l’Isola di Aruba, un altro possedimento olandese che gode però di ampia autonomia di governo. Le due isole maggiori delle Antille Olandesi ed Aruba formano così un arcipelago che viene comunemente chiamato ABC Islands, dalle iniziali delle tre isole: Aruba, Bonaire e Curaçao. Quest’ultima è la più popolosa delle tre, ed il suo capoluogo, Willelmstad, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per merito delle particolarità architettoniche del suo centro storico perfettamente conservato, caratterizzato da colorate case in tipico stile coloniale con evidenti influenze dall’architettura sei-settecentesca olandese. In effetti, entrando nella baia, ci si potrebbe chiedere se si è nei Caraibi o piuttosto nei canali di Amsterdam o di Delft. Questo particolarissimo centro storico comprende anche l’interessantissimo Museo Antropologico Kurà Hulanda. WEST END (CURAÇAO) Le ABC Islands sono al di fuori della fascia degli uragani ed hanno, infatti, un clima semi arido. Non c’è quindi la vegetazione lussureggiante di altre isole caraibiche, ma non per questo le sue spiagge sono meno piacevoli ed affascinanti, fiancheggiate da cactus o altre piante grasse, e lambite dalle tiepide e cristalline acque del Mar dei Caraibi. Nell’estremità occidentale dell’isola, a candide rocce coralline si alternano piccole spiagge incontaminate.
Mare cristallino, splendide spiagge coralline, sole tutto l’anno, vivace vita notturna, sistemazioni di alto livello: questi sono gli ingredienti che rendono le Antille Olandesi un’appetibile alternativa ad altre destinazioni dei Caraibi più note. Questa scarsa notorietà è il principale motivo per cui queste isole non sono ancora state prese d’assalto dai turisti italiani, rendendole, al momento, ancora più interessanti dal punto di vista dei prezzi. L’arcipelago gode di un ottimo clima anche durante la nostra estate, quando i prezzi scendono sensibilmente, senza però l’alto rischio di uragani comune alla maggior parte dell’area caraibica.
Gli indiani Arawak, qui in una ricostruzione ottocentesca di una danza, furono i primi abitanti di quelle oggi note come ABC Islands, qui immigrati dalla costa venezuelana intorno al 1000 d.C. per sfuggire agli attacchi degli indios Caribi
ARUBA A circa 40 minuti di volo da Curaçao, l’isola di Aruba è sicuramente la più attrezzata dell’arcipelago per il turismo internazionale, che si concentra per lo più lungo la splendida spiaggia di Palm Beach. Aruba è molto apprezzata dalla clientela internazionale per la sua atmosfera mondana, i suoi grandi alberghi, i casinò, le bianchissime spiagge chilometriche e battute dal vento, dove si praticano tutti gli sport acquatici. Delle tre isole ABC, nonostante la mancanza di corsi d’acqua, Aruba è quella col clima meno arido. BONAIRE La più piccola e “intima” delle ABC Islands, offre ai suoi visitatori un ambiente ancora ben conservato, e soprattutto un mare cristallino dai fondali ricchissimi, molto apprezzati dai sub di tutto il mondo. Una scogliera corallina circonda infatti l’isola formando una laguna circolare di acque calme, calde, limpidissime, ed abitate da una fauna marina impareggiabile: un arcobaleno di colori sgargianti sullo sfondo dell’azzurro più luminoso. Poche spiagge, molta roccia, rendono quest’isola un luogo poco invitante per il turismo di massa, ma anche un autentico paradiso per chi cerca calma e serenità, ed un contatto autentico con la natura ed il mare.
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SUDAMERICA DI LUSSO
Antartide: orvolando lo S Stretto di Drake
L’unica soluzione di viaggio in Antartide che prevede il volo da Punta Arenas in Cile fino alla Penisola Antartica e da qui la crociera lungo le coste della Penisola. Questa soluzione permette di evitare i 2 giorni (e altrettanti al ritorno) di navigazione attraverso il turbolento Stretto di Drake, dove le acque dei due più grandi oceani del pianeta si incontrano. È un viaggio dinamico, ricco di attività giornaliere come sbarchi e conferenze. Durante la crociera lungo le coste antartiche, le condizioni atmosferiche, del mare e del ghiaccio sono sempre imprevedibili e si può, quindi, sempre e solo fornire una “traccia” delle visite principali che comunque non sono mai programmabili con esattezza ma effettuabili all’inizio come alla fine della crociera. Immutabile è invece lo spirito di esplorazione, che fa di ogni viaggio una vera “spedizione”.
SANTIAGO DEL CILE Il Palazzo del Governo “La Moneda”, la Cattedrale, l’antico quartiere Bellavista, sono alcune delle più note attrattive della bellissima capitale cilena. Città che si coglie al meglio dalla collina di San Cristobal, dove il panorama racchiude in un unico sguardo l’intera Santiago, con il suo bel centro storico circondato da quartieri modernissimi, abbracciata dalla cortina delle cime innevate della Cordigliera retrostante. PUNTA ARENAS Ecco la finis terrae. Insieme ad Ushuaia, in Argentina, Punta Arenas è la città più australe del mondo. Ultimo lembo urbano prima di raggiungere il continente di ghiaccio, è sosta obbligata del turismo d’avventura nell’estremo sud del mondo, e l’antico spirito di avventura e di esplorazione riecheggia sottile nella cittadina, nei suoi alberghi, nel porto e nelle casette lignee in stile patagonico. ANTARTIDE: BASE EDUARDO FREI E INIZIO CROCIERA Dopo un volo di 3 ore al di sopra del mare turbolento dello Stretto di Drake si atterra sulla pista dell’Isola
di King George, nelle Shetland del Sud, primo lembo di terra del continente antartico. Sebbene, secondo il Trattato Antartico, il continente australe sia stato dichiarato una riserva naturale dedicata alla pace e alla scienza, con il divieto di estrazione almeno fino al 2048, lo stesso trattato prevede che le sole nazioni ad avere voce in capitolo nella pianificazione del futuro del continente siano quelle qui presenti con missioni scientifiche, e installare una base nella parte più accessibile dell’Antartide è il metodo più semplice. Ecco perché l’isola è costellata di basi scientifiche di moltissimi paesi, alcuni dei quali più che altro per “piantare la loro bandiera”. A questa categoria non appartiene di certo la base cilena “Eduardo Frei”, un vero e proprio paesino – con tanto di minimarket, ospedale, poste, cappella, banca, aeroporto e scuola – che con i suoi 300 abitanti è, de facto, la capitale dell’Isola e di questa quasi utopistica comunità internazionale: niente frontiere, niente passaporti, niente politica; solo scienziati con le loro famiglie e qualche pinguino. La base russa “Bellingshausen”, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, è diventato il principale punto di imbarco turistico alla volta della Penisola Antartica. Da qui, infatti, ha inizio la crociera a bordo della nave “Grigoriy Mikheev”.
Questo suggestivo acquerello venne dipinto da Edward Wilson, uno degli sfortunati membri della spedizione britannica di Robert Scott, finalizzata a raggiungere il Polo Sud prima di Roald Amundsen. Non solo quest’ultimo giunse per primo al Polo, ma tutti i membri della spedizione Scott morirono d’inedia durante il viaggio di ritorno. La responsabilità della tragedia va forse imputata allo stesso comandante, che decise di usare pony e slitte a motore in luogo dei cani da slitta preferiti da Amundsen.
CROCIERA LUNGO LA PENISOLA ANTARTICA Lasciando King George Island, si attraversa l’arcipelago delle Shetland Australi, accompagnati dal volo degli uccelli marini, fino a raggiungere la Penisola Antartica: ecco finalmente il sesto continente – il continente di ghiaccio – che si presenta in tutta la sua magnificenza, con l’impressionante paesaggio di montagne, neve e ghiaccio. A dare il benvenuto cormorani dal dorso bianco, gabbiani, procellarie del Capo, skua, chioni delle nevi, pinguini e diverse specie di foche. La navigazione prosegue verso sud accompagnata da orche, megattere e balenottere minori, attraverso lo spettacolare e labirintico Canale Lemaire, dalle nere scogliere coperte di ghiaccio, a strapiombo sul mare livido. Da qui, oltrepassati i 65° di latitudine, si raggiungono alcuni dei posti più belli del continente bianco, tra cui l’Isola Livingstone, Port Lockroy, l’Isola Petermann, la Baia Paradiso, Cuverville e Deception Island. Con i vari sbarchi giornalieri a bordo di gommoni zodiac, si potrà osservare da vicino la ricca fauna, tra cui spiccano le immense colonie di pinguini o i maestosi elefanti marini, circondati da un aspro paesaggio di spietata bellezza.
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of Patagonia The Bestuenos ires & B angoA T Partendo da Buenos Aires si attraverseranno le più belle zone della Patagonia Argentina pernottando negli hotel più raffinati e prestigiosi, ubicati in luoghi particolarmente suggestivi. In ogni hotel godrete inoltre di privilegi speciali che renderanno il viaggio ancora più speciale.
Conservata al Museo del Cabildo, questa tavola di Carlos Pellegrini raffigura la Cattedrale, in stile neoclassico, edificata in ricordo delle vittorie contro gli Inglesi nel 1806 e 1807.
BUENOS AIRES La capitale argentina, una megalopoli di tredici milioni di abitanti, ha saputo conservare le antiche tradizioni nonostante sia una città moderna e dinamica. Si divide abbastanza nettamente nei quartieri a nord della città, tra cui Recoleta e Palermo, nei quali si può apprezzare l’opulenza che ha conosciuto Buenos Aires nel passato (nell’800 e poi durante il regime populista di Peron), e nei quartieri sud, i più popolari e ricchi di fascino. Ai grandi monumenti testimoni del passato – come la Plaza de Mayo, la Cattedrale, il Cabildo e la Casa Rosada – si affiancano, quindi, il variopinto Caminito de La Boca e il quartiere del tango San Telmo. Il tango è sicuramente il figlio più noto di quest’anima popolare e multietnica, tanto che le sue note sembrano aver segnato profondamente la stessa identità argentina. Non per nulla il suo più celebre cantante, Carlos Gardel, è tutt’ora quasi venerato come un’icona. Un’icona molto poco sacra, essendo il tango il più sensuale dei balli. Sempre in tema di tradizioni, alla sera non può mancare una cena a Puerto Madero, la zona dei docks, una volta “habitat” naturale di quella gente di “vita” descritta nelle parole di molti tanghi e milonghe, ma anche di grandi scrittori come Jorge Luis Borges. PUNTA TOMBO Punta Tombo: la più grande colonia di pinguini della Patagonia. Migliaia di esemplari, indifferenti alla presenza degli esseri umani, formano la più grande colonia della Patagonia. L’esperienza di essere circondati da questa moltitudine, osservabile così da vicino, è un’emozione indimenticabile. PENISOLA VALDES Nelle lande erbose spazzate dal vento del Parco Nazionale della Penisola Valdes, pascolano numerosi i guanacos e i
nandù. La terra cede poi il posto bruscamente al mare, con scogliere strapiombanti sulle spiagge affollate da foche ed elefanti marini, mentre gli uccelli marini solcano l’aria a frotte. Dal Faro di Punta Delgada, cuore del parco, si può scendere lungo dei sentieri, fino alla spiaggia sottostante, per essere accolti dai suoni prodotti da questa moltitudine di animali, frammisti al sibilare del vento e all’incessante ribollire dell’Oceano. USHUAIA Ecco la Finis Terrae, la città più meridionale del mondo e la più vicina al continente di ghiaccio, l’Antartide. Magnifici paesaggi di foreste e baie solitarie, in cui sono sorte molteplici leggende di avventurieri reali e di fantasia. Il Parco Nazionale di Ushuaia è l’unico in Argentina che unisca la ricchezza floristica e faunistica della foresta subantartica alle malinconiche steppe spazzate dal vento, ed agli ecosistemi marini. PARCO NAZIONALE LAPATAIA Il Parco Nazionale di Lapataia, al confine con il Cile, è un altro dei luoghi magici di questo viaggio, con bellissimi scenari di picchi innevati, laghi e torrenti. Qui, gli indios Ona usavano anticamente accendere grandi fuochi. Gli uomini della storica spedizione di Ferdinando Magellano, vedendo da lontano quei falò, diedero il nome di “Terra del Fuoco” a queste lande inospitali eppure colme di fascino. CANALE DI BEAGLE Il Canale che taglia da Est a Ovest la Terra del Fuoco, venne per la prima volta cartografato nel 1831, durante la spedizione oceanografica della HMS Beagle, la stessa che condusse Charles Darwin nel suo viaggio attorno al globo. Ricco di posti da visitare – come la Isla Lobos – il
Canale di Beagle è abitato da cormorani, leoni marini, pinguini. PERITO MORENO Enorme e spettacolare ghiacciaio, situato nel Parco Nazionale Los Glaciares, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità nel 1981. Partendo dai picchi innevati della Cordigliera, si protende per decine di chilometri fino al Lago Argentino sul quale avanza con inesorabile lentezza, su un potente fronte di ghiaccio lungo 3000 metri ed alto 60. Nelle gelide acque del lago si schiantano costantemente gigantesche torri di ghiaccio, con un secco boato che rompe il silenzio di queste terre. Il soggiorno verrà trascorso nello splendido Hotel LOS NOSOTROS, in cui tutte le camere si affacciano sul fantastico panorama del Perito Moreno. LAGO ARGENTINO Il più esteso lago della Patagonia, con i due bracci, Norte e Sur, saltuariamente separati dall’avanzata del Perito Moreno, almeno fino a che la pressione delle acque non rompe il fronte del ghiacciaio, ristabilendo l’originaria forma ad elle. Alle estremità dei due bracci scendono i ghiacciai Upsala e Onelli, non meno imponenti del Perito Moreno. L’escursione in queste gelide meraviglie della natura verrà riscaldata dalla calda accoglienza dell’Estancia Cristina, tipica fattoria patagonica, dove si consuma un ottimo e ritemprante asado. EL CHALTEN Piccola località posta ai piedi di due tra le più belle montagne del mondo, il Fitz Roy e il Cerro Torre, vera Mecca per gli scalatori di tutto il mondo.
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e Argentinaruguay U “Charme e Spa” BUENOS AIRES La capitale argentina, una megalopoli di undici milioni di abitanti, è oggi una città moderna e dinamica, che conserva con cura l’attaccamento alla sua storia e alle antiche tradizioni; attaccamento leggibile negli stessi sguardi fieri e al contempo malinconici dei suoi abitanti, Beunos Aires si divide abbastanza nettamente nei quartieri a nord della città, tra cui Recoleta e Palermo, e nei quartieri sud, i più popolari e ricchi di fascino. Nella parte nord si può apprezzare l’opulenza che ha conosciuto Buenos Aires nel passato, ancora ben leggibile nei grandi e fastosi edifici storici: la Casa Rosada, sede della Presidenza, il Cabildo e la Casa Rosada, la sotrica Plaza de Mayo. Nei quartieri a sud affiorano a mezza bocca le note dei tanghi di Gardel e delle molli milonghe, tra fumi di sigaretta attorno a un tavolo di biliardo, e donne bellissime che nel linguaggio postribolero venivano chiamate “pardas”, dalla pelle ambrata color mate, pantera o giaguaro. Ecco quindi il quartiere del tango San Telmo e il variopinto Caminito de La Boca, o i ristoranti di Puerto Madero, la zona dei docks.
Gli sterminati spazi dell’Argentina, e della Patagonia in particolare, invitano a staccare totalmente con i ritmi e gli stress della vita quotidiana. Visiterete le località più note del Paese sudamericano senza la fretta e senza la sensazione – che spesso si ha al rientro da un viaggio – di non aver avuto il tempo e il modo di assaporare la bellezza di questi luoghi, sempre circondati dall’atmosfera raffinata dei migliori lodge e hotel che negli ultimi anni hanno notevolmente migliorato l’offerta alberghiera di questa parte del mondo. Alle sconfinate e desolate lande patagoniche si aggiungono le più dolci e molli atmosfere della costa uruguayana.
PUNTA TOMBO Qui, nelle spiagge di sabbia scura e sulle rocce spruzzate dall’Oceano, si trova la più grande colonia di pinguini della Patagonia. Oltre un milione di pinguini di Magellano che si muovono indifferenti alla presenza degli esseri umani: uno spettacolo indimenticabile.
Soldati di Cavalleria della Federazione Argentina al tempo della guerra contro l’Uruguay, che vide sul campo, militando tra le file uruguage, anche il generale Giuseppe Garibaldi.
Magellano, vedendo da lontano quei falò, diedero il nome di “Terra del Fuoco” a queste lande inospitali eppure colme di fascino. CANALE DI BEAGLE La nave di Sua Maestà Britannica Beagle, un brigantino attrezzato per il servizio cartografico, nel 1831 solcò le acque del canale che taglia da Est a Ovest la Terra del Fuoco, cartografandolo compiutamente per la prima volta. Battezzando il canale con il nome della nave – insieme a quello del suo comandante, il capitano Fitzroy, il cui nome compare molte volte nelle carte di queste terre – quello storico viaggio ha così lasciato il suo segno nella geografia americana, ed ancor più nella storia mondiale del pensiero scientifico, visto che la nave ospitava anche un giovanissimo naturalista di nome Charles Darwin.
PERITO MORENO Il parco Naturale Los Glaciares (Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’Unesco) si estende su quest’area di sovrumana bellezza. Qui, nel cuore della Patagonia, tra picchi innevati e gelidi laghi montani, scorrono con lentezza innaurale, ma innarrestabili, i giganti di ghiaccio. Il più maestoso dei ghiacciai argentini è il Perito Moreno, con un fronte di tre chilometri da cui si staccano incessantemente gigantesche torri di ghiaccio che cadono nel lago sottostante. LAGO ARGENTINO Nel Parco Los Glaciares si trova il più esteso lago della Patagonia, con i due bracci, Norte e Sur, alle estremità dei quali si gettano i ghiacciai Upsala e Onelli. L’escursione in barca nelle gelide acque sottostanti queste meraviglie della natura viene premiata dalla successiva calda accoglienza dell’Estancia Cristina, tipica fattoria patagonica, dove si consuma un ottimo e ritemprante asado.
PENISOLA VALDES Parco Nazionale sulla costa atlantica della Patagonia, che unisce le immense distese della pampa a chilometri di alte scogliere a strapiombo sull’Oceano. Ecco quindi che la fauna comprende nandu e guanacos, ma anche uccelli marini, foche, elefanti e leoni marini. Dal Faro di Punta Delgada, cuore del parco, si può scendere lungo dei sentieri fino alla spiaggia sottostante ed ammirare da vicino i grandi pinnipedi.
PUNTA DEL ESTE Per godersi il perfetto clima della costa uruguayana, ideale per i soggiorni balneari, Punta del Este rappresenta il top. La città è un’autentica Miami del Sud, o Saint Tropez del Sud America, con splendidi litorali sabbiosi intorno alla Punta, il promontorio che si estende verso l’Oceano. Alberghi e ristoranti lussuosi, ville e residenze private esclusive, i casinò e gli innumerevoli locali notturni frequentati dai ricchi uruguagi, argentini e brasiliani, tutto ciò rende questa località la quintessenza del divertimento balneare e della mondanità.
PARCO NAZIONALE LAPATAIA A cavallo del confine cileno-argentino, si estende il Parco Nazionale di Lapataia, punteggiato di scenari di sconfinata bellezza, con picchi innevati, laghi e torrenti. In questa zona, abitanti indigeni – gli indios Ona – usavano accendere grandi fuochi. Gli uomini della storica spedizione di Ferdinando
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e Bolivia: CdalileDeserto di Atacama al Salar de Uyuni
SANTIAGO Santiago del Cile è oggi una moderna città, raccolta tra le ali protettive delle maestose cime andine. Dalla cima della Collina San Cristobal si può cogliere con uno solo sguardo la vasta cortina della Cordigliera che sovrasta la città: i moderni quartieri – dove si ergono eleganti palazzi e centri commerciali e finanziari – circondano la parte storica della capitale cilena. Qui si trova l’antico quartiere di Bellavista, e sorgono piazze, giardini, larghe strade e magnifici palazzi – tra cui forse più noto è il Palazzo del Governo, “La Moneda” – che testimoniano la storia ottocentesca di Santiago. Qui si respira il ricordo dell’epopea rivoluzionaria che, nei primi anni dell’800, vide la liberazione delle colonie spagnole dal dominio europeo. Da questi primi movimenti libertari è poi orgogliosamente sorto il moderno stato del Cile.
Partendo dall’oasi di San Pedro di Atacama, inizia questo viaggio spedizione nelle regioni più isolate ed estreme del continente, sempre sul limite dei 4.000 metri di altitudine e spesso in condizioni climatiche difficili, ma senza rinunciare al comfort assicurato da attrezzatissimi campi tendati dotati di tutte le comodità e all’assistenza di uno staff altamente specializzato che saprà trasformare questo duro viaggio in un’esperienza meravigliosa.
ancora il bianco scintillante dei Geysers del Tatio, circondati dai vapori delle acque geotermali. LAGUNA VERDE - LAGUNA COLORADA Superata la frontiera di Hito Cajon con la Bolivia, si raggiunge la Laguna Verde, uno specchio d’acqua smeraldina, sul quale si specchia il vulcano Licancabur. Proseguendo, ecco i Geysers di Sol de Mañana, con i getti di vapore che si stagliano lucenti contro il cielo cristallino, a più di 5.000 metri di altitudine; e infine la famosa Laguna Colorada (cioè, rossa) che ha nelle sue acque un particolare microrganismo che diventa rosso per effetto del vento. Il rosa pallido dei fenicotteri macchia di toni morbidi la violenza cromatica di questa meraviglia della natura. UYUNI Piccolo abitato circondato da un paesaggio arido, Uyuni è un centro turistico di passaggio che si è sviluppato molto col turismo d’avventura. Suscita curiosità, un “cimitero dei treni”, ai margini del paese, dove vecchie locomotive a vapore si arrossano di ruggine: presenze surreali che si stagliano sui colori grigioocracei del deserto.
SAN PEDRO DI ATACAMA Il panorama alieno del deserto di Atacama – il luogo più arido della Terra – racchiude alcune oasi di ricchezza antropologica, rappresentate da villaggi indiani come San Pedro de Atacama (molto interessante il museo che espone antichi reperti della civiltà atacameña), dall’abilità artigianale degli scultori delle statuette di pietra vulcanica del paesino di Toconao, e dai resti del grande pukara (fortezza) preincaico di Quitor. Ma è il paesaggio naturale – aspro, selvaggio come non mai – a rapire tutta l’attenzione e colmare i sensi e lo spirito di inesauribile meraviglia. Ecco l’immacolata distesa del Salar de Atacama, il cui bianco abbacinante è ingentilito dai flamingos che affollano la laguna al suo centro; ed ecco le rocce multicolori della Valle della Luna, e
SALAR DE UYUNI Il più alto ed immenso deserto salato del mondo (3.660 m sul livello del mare)! È un’enorme e piatta distesa di sale cristallizzato. Al centro del salar come un gigantesco monolito si erge la formazione vulcanica dell’isola Pescado, disseminata da cactus giganti alti più di 5 metri. Da questo luogo elevato lo sguardo è libero di correre a 360° sull’immensa distesa abbacinante.
Mentre Simon Bolívar è, in Europa, il nome più noto tra quelli legati ai movimenti rivoluzionari per l’indipendenza degli stati sudamericani, non minore importanza ebbe José de San Martín, in particolare per le regioni andine e meridionali del continente. Questo particolare dal dipinto del 1820 dell’inglese J. Blanes (la Legione Inglese, composta da mercenari, veterani delle guerre napoleoniche, fornì un importante contributo militare) mostra il Generale San Martín prima della battaglia di Chacabuco. Questa battaglia, svoltasi nell’odierno Cile settentrionale nel 1817, fu una cocente sconfitta per le truppe repubblicane. San Martín – che si dimostrò molto più abile come comandante sul campo che come politico – ebbe però modo negli anni successivi di rifarsi in numerose battaglie vittoriose che portarono all’indipendenza, tra gli altri, del futuro Cile.
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RIO DE JANEIRO Rio si adagia tra montagne e mare. Il litorale, tra i più belli del mondo, comprende spiagge celeberrime, come quelle di Ipanema e Copacabana, a cui si aggiungono piccole spiagge più lontane ed isolate, nascoste tra le colline boscose. A dominare il litorale e i grandi grattacieli che vi si affacciano, il celebre Pan di Zucchero, gigantesco monolito dalle ripide pareti che si innalzano ardite. Altra montagna dalle forme ardite è il Corcovado, che sovrasta l’intera metropoli; la statua del Cristo Redentore, innalzata sulla sua cima nel 1937, durante la dittatura di Getulio Vargas, sembra voler abbracciare la baia e l’intera città in un gesto di quotidiana benedizione. Rio non si limita a queste icone da cartolina e al turismo internazionale, così come i cariocas non sono solo quelli che affollano le spiagge facendo mostra della cura del proprio corpo, quotidianamente esposto sul bagnasciuga. Insieme ai moderni grattacieli, l’architettura della città racchiude pregevolissimi palazzi in stile modernista (così è chiamata l’Art Nouveau, nei paesi latini) o pittoreschi scorci dei quartieri popolari, solcati da antichi tram sovraccarichi. Qui si nasconde l’anima autentica e solare dei cariocas. La si può forse cogliere nelle affollate strade e stradine di Lapa (la vecchia Rio), nelle innumerevoli scuole di samba, nella folla che esce dallo stadio Maracanà, o nei bar, dove si può ordinare una cachaça o un cafesinho, ed essere avvolti dallo scorrere morbido del portoghese brasiliano, languido come l’ondeggiare delle bellissime cariocas cantate ne “La ragazza di Ipanema”: «Guarda, che cosa bellissima, / piena di grazia / è quella ragazza, che viene e che passa / ondeggiando dolcemente, sulla strada per il mare.»
Un viaggio alla scoperta dei luoghi più interessanti del Brasile, un itinerario completo comprendente Rio, che si sorvolerà con un fantastico tour in elicottero sulla città, Iguaçu e le meravigliose cascate, l’Amazzonia vissuta a bordo di una lussuosa nave da crociera, la città storica di Salvador con il suo fascino coloniale e, per finire, un soggiorno balneare sulle splendide spiagge atlantiche di Praia do Forte. duro lavoro della ricerca dell’oro e delle pietre preziose. Abolita la schiavitù nel 1852, gli ex schiavi hanno fortemente contribuito a fare del Brasile un esempio di riuscitissimo “melting-pot” multietnico. La capoeira, misto di arte marziale e danza acrobatica nata tra gli schiavi all’epoca delle colonie, ne è solo uno degli esempi, insieme ai riti dal forte influsso africano della religione Condomblé, oppure alla gastronomia dai più svariati colori. La cucina bahiana si fa particolarmente apprezzare, specie se gustata in un locale del magnifico centro storico del Pelourinho, riportato agli splendori dell’epoca coloniale dopo un accurato restauro. Qui, tra i tanti e bellissimi edifici di età coloniale, sorge la chiesa di Såo Francisco de Assis, al cui interno c’è un magnifico, e un po’ frastornante, esempio del più opulento barocco lusitano.
CASCATE DI IGUASSU – LATO BRASILIANO Nell’angolo meridionale del Brasile, a confine con tre Stati, si trova una delle più grandi meraviglie del pianeta: le cascate di Iguaçù. Lungo passerelle e punti panoramici si avrà modo di godere da vicino il fronte delle cascate, lungo tre chilometri. L’acqua si getta con immane potenza e frastuono su un fondo turbinante da cui salgono spruzzi e vapori che permeano la foresta circostante. MANAUS Questa grande città sorta in mezzo alla giungla amazzonica conserva pregevoli monumenti risalenti all’epoca in cui rappresentava il centro mondiale per il commercio del caucciù; tra questi il grandioso teatro dell’Opera, ricordato nel film Fitzcarraldo. A partire dal XIX secolo Manaus è stata la più grande e ricca città dell’Amazzonia, vero avamposto della civiltà occidentale nel cuore della foresta tropicale. Nei pressi di Manaus, nel punto detto ”Encontro das Aguas”, il Rio Negro e il Solimoes confluiscono nel Rio delle Amazzoni. Le acque dei due fiumi – scure quelle del Rio Negro, giallo-ocracee quelle del Solimoes – scorrono parallele per molti chilometri, senza mescolarsi, con un effetto cromatico curioso e un po’ sconcertante.
Una pittoresca veduta della baia di Rio de Janeiro, in una litografia ottocentesca di Alfred Martinet
SALVADOR È sicuramente uno dei luoghi più ricchi di fascino e bellezza del Brasile, spesso celebrata dal più grande scrittore brasiliano, Jorge Amado. L’influsso africano è ancora molto forte, anche per la netta preponderanza della popolazione di colore, diretta discendente di quegli schiavi tratti a forza dall’Africa per venire a compiere il
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rasile B “Charme & Spa” SALVADOR Comunemente chiamata “Bahia”, São Salvador de Bahia de Todos os Santos ha perfettamente mantenuto il fascino del periodo coloniale, in particolare nella parte alta della città, la più ricca di edifici storici insieme al famoso quartiere “Pelourinho” considerato dall’Unesco come il complesso coloniale più importante delle Americhe. Scendendo verso il mare si può entrare nel “Mercado Modelo”, una caratteristica costruzione che funge da centro commerciale ante litteram, dove si trovano innumerevoli botteghe di artigiani, che espongono il ricchissimo artigianato locale. A Salvador, dove la maggior parte della popolazione, discendenti dagli schiavi, è nera o mulatta, la musica riecheggia l’Africa. Qui nacque il “Tropicalismo”, movimento musicale capitanato da Caetano Veloso e Gilberto Gil. Qui a Bahia, la musica, sia che si tratti di tropicalismo, che di axé o di timbalada, regna sovrana, a rallegrare il già vivace spirito dei suoi abitanti. PENISOLA DI MARAÚ Lungo la penisola che affianca l’estuario del fiume Maraú sorge una cittadina antica e di raccolta bellezza, che vede nella pesca una delle sue maggiori risorse, insieme al turismo. In quest’area si trova infatti anche il villaggio di Barra Grande, che si affaccia su una delle spiagge più belle del paese – dotata di piscine naturali in cui è delizioso nuotare – e circondata da una vegetazione
Una proposta davvero unica per quei viaggiatori che non solo desiderano visitare le più belle località della costa del Brasile, ma anche soggiornare in strutture particolarmente ricche di fascino, dove poter gustare i migliori piatti della cucina locale e lasciarsi coccolare nelle “spa” più sofisticate. lussureggiante. RIO DE JANEIRO Tre sono le passioni degli abitanti di Rio, i cariocas. La più evidente è il mare e le spiagge affollate da giovani che sembrano fare della vita sulla spiaggia un autentico modus di vita amante della bellezza e della gioventù, allegro e solare, in cui la cura per il corpo, sempre in perfetta forma ed abbronzatissimo, ne è la logica conseguenza. Eppoi il Samba, a cui si aggiungono i ritmi più morbidi della bossa nova, o le più moderne contaminazioni con la musica rock o hip-pop; la musica e la danza scorrono nel sangue del multietnico popolo brasiliano raggiungendo il picco qui a Rio. Infine il futeból – il più bel calcio del mondo di cui lo stadio Maracanà ne è il tempio – che rappresenta una passione smodata e collettiva, così come la partita domenicale e le relative discussioni nei bar diventano un rito. Ma la realtà è sempre più complessa e Rio è una città
piena di contrasti: dai grattacieli alle favelas, dai ricchi frequentatori dei locali più alla moda al popolino che frequenta i bar della città vecchia, dalle belle “ragazze di Ipanema” a vecchiette dalla pelle ambrata ormai grinzosa e dal sorriso sdentato. Anche per il turista, se non ci si ferma agli aspetti più coregrafici, Rio si presenta più complessa e ricca di come mostra lo stereotipo delle spiagge di Copacabana e del Pan di Zucchero. Certo, si tratta di luoghi di enorme fascino, bellezza e significato, ma a fianco a questi si deve ricordare che Rio è un centro culturale, d’arte e di moda a livello internazionale, e che l’anima ridente e sorniona dei cariocas è tra le grandi e significative attrazioni della città. A riunire in un simbolico abbraccio tutti gli aspetti e i contrasti di questa meravigliosa metropoli, c’è sempre il Cristo Redentore, dall’alto del Corcovado, che quotidianamente benedice tutti i cariocas e sorride bonario. BUZIOS Vivace località balneare, chiamata anche la St. Tropez del Brasile. In origine semplice paesino di pescatori, che nel passato coloniale ha visto anche la presenza dei pirati francesi, è divenuto famoso negli anni ’60, con il soggiorno di Brigitte Bardot, e da allora è diventata una delle destinazioni più raffinate del paese, con servizi di altissima qualità. La strada principale è la Rua das Pedras, dove boutiques, ristoranti e negozi si combinano con l’animata vita notturna.
Pedro Alvarez Cabral fu il primo a sbarcare sulla terraferma del Brasile, con una puntata esplorativa di una viaggio che puntava a Calcutta. Cabral sbarcò sulle coste dell’attuale Porto Seguro, nello stato di Bahia, il 22 aprile 1500. Nel suo resoconto del viaggio, l’interesse cadde sulla nudità e sulla pittura corporale degli indios Tupi, con un piglio di riprovazione. Questo dipinto di Oscar Pereira da Silva (1867-1939), che rievoca l’evento, è conservato nel Museo di Storia Nazionale di Rio de Janeiro.
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ile C “Charme & Spa” SANTIAGO Santiago, capitale cilena, ha il suo cuore nella Plaza de Armas, dove si affacciano molti degli edifici storici più importanti: la Cattedrale Metropolitana, il palazzo della Real Audiencia (sede del grande Museo Storico), lo storico palazzo delle Poste, sorto come residenza del Conquistador Valdivia. Altro edificio importantissimo è il Palazzo del Governo “La Moneda”, mentre il quartiere di Bellavista rappresenta l’aspetto più popolare e pittoresco della città. Naturalmente Santiago è oggi una città moderna e dalla Collina San Cristobal si può cogliere con un magnifico colpo d’occhio l’intera città, con i moderni grattacieli a contornare la parte storica, a loro volta circondati dalle imponenti vette innevate della Cordigliera.
Il Cile rappresenta, probabilmente, il meglio del Sudamerica per chi ama soggiornare in hotel-boutique eleganti e dal grande fascino, sempre immersi in un contesto naturale meraviglioso. Il Paese è ricchissimo di acque termali, il che ha favorito lo sviluppo di numerosi lodge e resort raffinati in cui potrete rilassarvi senza per questo rinunciare ad esplorare le regioni più spettacolari di questo Paese che ha tantissimo da offrire agli amanti della natura.
VALLE DI CASABLANCA Questa valle dall’aspetto molto bucolico è una delle principali aree di produzione vinicola del Cile, nota per il successo avuto nella produzione di vini bianchi di alta qualità. Le case vinicole principali sono la Emiliana, la Indomita e la Casa Matetic, dove si può anche pernottare. VALPARAISO Valparaiso è il maggior porto cileno, fin dagli inizi del periodo coloniale, grazie al suo golfo naturale che ne costituisce anche una splendida attrattiva paesaggistica. La città è infatti costruita in posizione spettacolare, su ripidi colli attraversati da tortuose stradine, scale e ascensori, e dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, grazie alla sua eclettica e particolare architettura e sviluppo urbanistico. A Valpo (così è amorevolmente chiamata la città dai suoi abitanti) si trova anche di una delle case-museo di Pablo Neruda, il grande poeta cileno amato in tutto il mondo, la Sebastiana.
Alla fine del XVIII secolo, in seguito ai viaggi compiuti sulla costa pacifica del Sud America da viaggiatori come Cook e La Perouse, in europa si cominciò ad avere un’immagine meno favolistica di queste regioni così esotiche. L’illustrazione riportata sopra mostra appunto con buona cura i costumi indossati dai coloni del Cile.
BALMACEDA - PUERTO CHACABUCO - PUYUHUAPI Nel cuore della Patagonia Cilena, Balmaceda è il punto di partenza della spettacolare Carretera Austral, che percorre un territorio costellato da aspre montagne ghiacciate, laghi boscosi o di struggente desolazione, fiordi profondi e praterie battute dal vento. Questo è un territorio dalle caratteristiche climatiche estreme, tanto che la Ruta CH7 (questo, il nome ufficiale) è in perenne stato di riparazione. Uno dei luoghi di maggiore interesse è Puerto Chacabuco, il piccolo porto da cui ci si imbarca in catamarano per un piacevole viaggio di circa 5 ore fino al lussuoso PUYUHUAPI LODGE & SPA, un lodge immerso nel verde e nel silenzio patagonico, sulle rive di uno degli innumerevoli fiordi che caratterizzano questa parte del Paese.
magnifico Parco Nazionale Queulat, dove il clima umido temperato mantiene vaste zone verdi tutto l’anno. Tra le più suggestive attrattive del parco il famoso ghiacciaio sospeso al di sopra di un dirupo dalle pareti verticali, da cui sgorga una cascata di acqua gelida. La laguna e il ghiacciaio San Rafael, richiedono un’intera giornata di catamarano, ma ripagano del viaggio con la loro imponenza, al cui cospetto non si può rimanere indifferenti.
PARCO NAZIONALE QUEULAT - LAGUNA E GHIACCIAO SAN RAFAEL Puyuhuapi è un grazioso paese fondato dopo la Seconda Guerra Mondiale da un gruppo di coloni tedeschi dei Sudeti. È la base di partenza per le escursioni nel
PETROHUE All’interno del Parco Nazionale Vicente Pérez Rosales, Petrohue è un’amena cittadina sulle rive del Lago Todos los Santos. I grandi vulcani che fanno da corona al lago si specchiano cupi nelle sue acque, circondate da una natura di placida bellezza.
PUERTO MONTT Città portuale importante soprattutto come luogo di imbarco per crociere nello sterminato territorio dei fiordi. Insieme a Puerto Varas è sede di fiorenti mercati ittici.
si posta a protezione dalla natura violenta, sorge il tipico villaggio andino di San Pedro, col suo interessantissimo museo che espone antichi reperti della civiltà atacameña. Il deserto di Atacama racchiude una incredibile serie di meraviglie naturali o antropiche. A quest’ultima categoria appartengono la fortezza preincaica di Quitor od il grazioso villaggio di Toconao, con i suoi abili intagliatori della pietra vulcanica. Ma l’aspetto naturalistico è senz’altro quello più impressionante: l’immensa distesa di abbacinanti cristalli di sale che circondano una laguna su cui si muovono i fenicotteri come su di un paesaggio alieno, formazioni rocciose multicolori dalle forme ardite che di nuovo ricordano panorami marziani, e imponenti colonne di vapore che dai geyser si alzano candide su un terreno dai colori più innaturali, splendendo nella luce cristallina dell’alba andina. Circondato da un muro antico di secoli, oasi immersa nel deserto, l’Hotel Awasi è un posto per contemplare l’immensità, gioire dei basilari dettagli di una vita semplice, gratificare il corpo e l’anima.
CALAMA Ai margini del deserto di Atacama, è una cittadina che a partire dalla fine del XIX secolo si è progressivamente popolata a dismisura, in quanto base operativa e residenziale delle migliaia di minatori del nord del Cile. SAN PEDRO DE ATACAMA All’interno del deserto più arido del mondo, come un’oaPer informazioni su questo tour, andate sul sito www.tour2000.it. Alla voce “Viaggi a tema” andate su “Cile”.
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ile e C sola di asqua I in stilePExplora SANTIAGO Santiago è una metropoli elegante, con un magnifico centro storico, di impianto ottocentesco, con ampie strade, parchi e piazze su cui si affacciano begli edifici, testimoni della complessa e spesso tragica storia del Paese. “La Moneda”, il palazzo del Governo, ne è l’esempio più eclatante, teatro dei più alti momenti della vita repubblicana cilena ma anche dei periodi più cupi. Il Cile sembra ormai aver imboccato definitivamente la strada della democrazia e insieme alla libertà è sembrata arrivare una certa prosperità economica, ben visibile nella parte moderna di Santiago, con i suoi quartieri residenziali dagli eleganti palazzi, i centri commerciali e finanziari, e gli attivissimi centri artigianali.
Il Cile, paese di forti contrasti, è rappresentato bene da questo viaggio che comprende la visita del Nord – terra di deserti, lagune di sale, geysers –, la Patagonia, famosa per le “Torri del Paine” ed i ghiacciai che arrivano fin sulle spiagge, per finire con il mistero dell’Isola di Pasqua. La sistemazione è prevista nei lodge Explora che combinano il confort di un hotel-design a cinque stelle con stimolanti attività di “soft-adventure”, sempre assistiti da uno staff altamente specializzato.
PUNTA ARENAS Fondata nel 1847 in seguito al traffico marittimo tra l’Europa e l’Oceano Pacifico lungo il mitico stretto di Magellano, Punta Arenas è divenuta una delle più moderne città dell’estremo Sud del Continente Sudamericano. PUERTO NATALES Centro sulle sponde del fiordo Ultima Esperanza, Puerto Natales è il passaggio obbligato per andare al Paine e per passare a Calafate in Argentina, e grazie al turismo ha avuto un grande sviluppo. Questa cittadina è graditissimo luogo di ristoro (ottimi i suoi ristoranti di pesce) di fronte alle gelide e fascinosamente desolate terre dei fiordi patagonici. PARCO NAZIONALE TORRES DEL PAINE Splendido Parco Nazionale, dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco e considerato da molti il più bel parco del Sudamerica. Il paesaggio ondulato è disseminato da laghi glaciali, dalla forma sinuosa e tormentata, le cui acque sono increspate solo dal freddo vento patagonico, lo stesso che muove incessantemente l’erba stepposa come un mare verdastro. Su tutto domina l’impressionante massiccio del Paine, con le sue vette più spettacolari – le Torres e i Cuernos del Paine – che svettano con 2000 metri di pareti quasi verticali. A dispetto del clima aspro, il parco racchiude una fauna inaspettatamente varia e numerosa: volpi, guanacos, cervi e molti altri ancora. Rientrando a Puerto Natales, si sosta alla “grotta del Milodon”, dove sono stati trovati dei resti straordinariamente conservati di un gigantesco mammifero erbivoro affine ai bradipi, estintosi non prima di 10.000 anni fa, in seguito alla caccia praticata dai primi indios che raggiunsero queste lande. CALAMA Dal Sud al Nord del Cile; dai freddi ed umidi fiordi bagnati dal Pacifico, ai margini del deserto di Atacama, il luogo più arido del pianeta. Calama è una cittadina che si è popolata a dismisura come centro residenziale e base operativa delle migliaia di minatori del nord del Cile. SAN PEDRO DE ATACAMA Immerso nel meraviglioso ma ostile deserto, il tipico villaggio indigeno di San Pedro de Atacama ospita un
I moai, in un acquerello di William Hodges, pittore di bordo durante il secondo viaggio di James Cook, del 1772-75
interessantissimo museo che espone antichi reperti della civiltà Atacameña, che vide le sue fasi iniziali attorno alla metà del primo millennio, per poi svilupparsi, interagendo con le grandi civiltà circostanti (prime tra tutte Tiwanaku e Inka), fino all’arrivo dei colonizzatori spagnoli. Tra i più imponenti segni da essi lasciati, le rovine del pukara (fortezza) di Quitor. Gli attuali abitanti di quest’area sono i diretti discendenti di quest’antica etnia, e come alcune antiche tradizioni si siano conservate lo si può osservare a Toconao, dove gli artigiani intagliano figure in pietra vulcanica. Ma le maggiori attrattive di quest’area sono senz’altro quelle naturalistiche: laghi salati in alta quota, abitati da centinaia di fenicotteri, geyser che lanciano imponenti colonne di vapore nella luce cristallina dell’alba andina, spettacolari vulcani attivi e paesaggi alieni dai vividi colori. Qui, nell’aria tersa dovuta all’alta quota e alla totale mancanza di umidità, si vedono i cieli più azzurri e i tramonti più infuocati.
Mistero alimentato dall’altrettanto misteriosa scomparsa di una importante e complessa civiltà: a distanza di pochi secoli dalla costruzioni degli ultimi e più grandi moai, gli indigeni che nel 1700 vennero scoperti dai navigatori occidentali, praticamente non avevano memoria della passata grandezza, vivendo un’esistenza stentata e primitiva. Oltre ai celebri moai, l’Isola di Pasqua, offre altre attrattive archeologiche: i siti di Tongoriki, Te Pito Kura a la spiaggia di Anakena, la città cerimoniale di Orongo (ai piedi del Vulcano Rano Kau), i Templi Vinapu (dove si è riscontrato nella lavorazione della pietra una singolare somiglianza con i metodi utilizzati in Perù), e il centro cerimoniale di Ahu Akivi con i suoi 7 moai.
ISOLA DI PASQUA Uno dei luoghi più affascinanti del pianeta, questa remota isola del Pacifico è famosa in tutto il mondo soprattutto per i misteriosi Moai, le statue antropomorfe di cui è disseminata, che hanno scatenato le più fantasiose teorie fantarcheologiche.
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Colombia “Charme e Spa” Viaggio interessantissimo dal punto di vista storico e naturalistico. Si vedranno infatti il Museo del Oro di Bogotà (che da solo vale il viaggio), la zona andina con i tipici villaggi dell’altopiano ed un Monastero arroccato sulle montagne, per finire con Cartagena, la “perla” dei Caraibi, che offre storia e cultura nella città vecchia ma anche spiagge bianche ed incontaminate nelle isolette al largo della costa. BOGOTÁ La capitale della Colombia venne fondata nel 1538, con il nome di Santa Fè di Bogotà (poi ridotto a quello odierno in età repubblicana) in una valle a 2.644 metri di altitudine, sull’altopiano in cui i monti Serrate e Guadalupe incorniciano la città. Bogotá è una città moderna, con grattacieli e grandi centri commerciali e finanziari; Molto grazioso anche l’elegante quartiere dello shopping nella Zona Rosa, dove sono concentrati molti alberghi. La città presenta però, anche un magnifico centro storico che ha nella piazza Bolivár il suo cuore, e che vede contentrati, specialmente nell’antico quartiere della Candelaria, il Palazzo del Governo, splendide chiese come quelle di Santa Clara e Capilla del Sagrario, la Cattedrale, e altri bellissimi edifici di età coloniale. Una delle principali attrattive è lo stupefacente il Museo del Oro, che conserva preziosissimi reperti dei Chibcha e delle altre culture preispaniche della Colombia. ZIPAQUIRA – GUATAVITA Nei pressi della città mineraria di Zipaquira, nelle gallerie che hanno visto il secolare e terribile lavoro dei cavatori di sale, è stata costruità, un’incredibile “Cattedrale del sale” a circa 50 metri nel sottosuolo. Scavata a partire dagli anni ’50 dagli stessi minatori indios, è stata continuamente ampliata ed arricchita. Nella vicina Laguna de Guatavita invece, come vuole la leggenda, si svolgeva la cerimonia di investitura dello zipa, il sovrano dei Muisca, un gruppo chibcha stanziato nella regione. Il neo-eletto veniva cosparso di polvere d’oro e fatto salire su una zattera: arrivato al centro del lago, gettava in acqua oggetti d’oro e pietre preziose; un’altra versione vuole che fosse lo stesso sovrano a immergersi nelle acque della laguna. Nacque così la leggenda d’un favoloso paese dove regnava l’“El Dorado”, un sovrano vestito d’oro; ed Eldorado fu chiamato il suo leggendario regno dove edifici e templi tutti ricoperti. Molte furono le varie spedizioni alla ricerca della mitica città, sia verso l’altipiano dove ora sorge Bogotà, che in altre zone. Ovviamente non furono mai trovati i grandi palazzi della leggenda, ma i Chibcha che vivevano nell’altipiano hanno comunque lasciato non indifferenti quantità d’oro nei gioielli ed altri reperti oggi conservati nel magnifico Museo del Oro di Bogotà CARTAGENA Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, questa affascinante città coloniale si caratterizza per avere il maggiore complesso fortificato dell’America Latina. Fondata nel 1533, venne subito dotata di cinta muraria e castelli, ma già una decina d’anni dopo divenne preda delle scorrerie dei pirati e corsari, a cominciare dal francese Roberto Baal, detto Roberval, a cui ne seguirono altre, tra cui quella guidato da Francis Drake. Nel 1697, durante la guerra europea detta della Grande Coalizione, la città cadde sotto un attacco congiunto di truppe regolari e bucanieri francesi. La Corona spagnola decise allora di dotare di quelle imponenti strutture difensive che ancor oggi contraddi-
Braccianti meticci della Colombia, in un acquerello di Carmelo Fernández del 1859, conservato nella Biblioteca Nacional di Bogotá.
stinguono la città. Grazie ad esse, un successivo assedio della potente flotta inglese nel 1741 non sortì, infatti, alcun risultato. Altre perle di età coloniale che rendono meravigliosa questa città costiera sono le tipiche viuzze, chiese, monasteri e palazzi di grande bellezza. Se il centro storico ha mantenuto intatta l’impronta coloniale, altre zone della città si sono sviluppate seguendo l’evoluzione storica del Paese, a partire dall’età repubblicana (che nel 1811, dichiarata l’indipendenza, vide, tra l’altro, l’espulsione della Santa Inquisizione, che lasciò qui un magnifico palazzo in stile coloniale) fino ai tempi più recenti che hanno visto un massiccio sviluppo urbanistici della città. Grandi e numerosi grattacieli si affollano oggi alla periferia della città e lungo le coste di Cartagena, oggi meta anche del turismo balneare. ISLA SAN PEDRO DE MAJAGUA Non distanti da Cartagena, le Isole Rosario sono delle perle tropicali che ne incorniciano la baia. Questo bellissimo arcipelago è bagnato da un tiepido mare cristallino, in cui nuotano pesci multicolori tra gli arabeschi dei coralli. A un’ora di motobarca si arriva all’Isola privata di San Pedro di Majagua, perla tra le perle, piccolo Eden marino.
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e Ecuadoralapagos G“Charme e Spa” L’Ecuador è un paese ricco di storia e di tradizione e questo si riflette anche nell’ampia offerta di sistemazioni di grande fascino, spesso costituite da dimore private in cui sarete accolti dai padroni di casa come buoni amici. L’itinerario permette di visitare le aree più tradizionali del Paese, note per i loro mercati indigeni. Mercati multicolore che rappresentano ancora l’occasione di incontro e di scambio più importante per le popolazioni locali. Nell’arcipelago delle Galapagos proponiamo una soluzione alternativa alla classica crociera, che vi permetterà di visitare in comode escursioni giornaliere queste isole dall’aspetto ancora preistorico, ma anche di godervi la pace e la tranquillità di questo luogo straordinario in un confortevole hotel & spa. OTAVALO Qui si trova uno dei più originali mercati indigeni del continente. Estremamente pittoresco, invade tutte le strade che circondano la piazza principale della città con i suoi coloratissimi prodotti. È infatti famoso per i suoi tessuti: ponchos, tappeti, maglioni, gilet, cappelli...
Tortora delle Galapagos (Zenalda galapaguensis) in un disegno di John Gould, tratto dal volume Zoology of the Voyage of H.M.S. Beagle. Nell’Origine della Specie, Darwin dedica un fondamentale captolo all’analisi delle forme di adattamento, soprattutto per quanto riguarda la forma dei becchi deigli uccelli (fringuelli e tortore) presenti nelle Galapagos.
QUITO La capitale ecuadoregna colpisce per il contrasto fra i ricchi quartieri moderni e il centro storico, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma abitato dai ceti più poveri. Passeggiare nei vecchi quartieri coloniali significa scoprire angoli di profondo fascino; significa vedere chiese fantastiche come quella di San Francesco. A questo santo venne dedicato il nome della città, fondata nel 1533 nel luogo ove sorgeva un villaggio degli indios Quitos: da cui il nome San Fancisco de Quito. Nella zona Nord si trova la “Metà del Mondo”, dove nel 1736 una spedizione scientifica francese, stabilì la latitudine 0’00’00, che traccia la linea equatoriale; qui adesso si trova un monumento dedicato, sede anche di un museo etnografico. CALDERON È un piccolo paese alle porte della città di Quito, dove si realizzano le coloratissime figure di “masa de pan”, che raffigurano soggetti indigeni, lama, fiori e soprattutto ornamenti natalizi: ecco un simpatico souvenir!
COTOPAXI Violare la maestosità delle Ande riecheggia il sapore dell’avventura, e l’emozione di una piccola avventura si vivrà viaggiando a bordo del Chiva Express. Questo è il nome di un treno la cui locomotiva richiama lo stile colorato e vivace dei tipici bus delle Ande ecuadoriane. Lungo paesaggi mozzafiato, il Chiva Express percorrerà la celebre Avenida de los Volcanes in direzione sud per scendere alla stazione di El Boliche, da dove una breve passeggiata conduce al “Centro di Interpretazione” che consentirà di approfondire la conoscenza della zona. Proseguendo in bus si entrerà nel Parco Nazionale Cotopaxi, dominato dal vulcano da cui prende il nome l’intera zona. All’ombra del maestoso vulcano ci si sente avvolti dagli odori e colori dell’aspra e stentata vegetazione montana, tipica della zona del “paramo andino” e resistente ai rigori dell’alta quota. Tra la vegetazione si potranno vedere diverse specie di animali tipiche della zona e, nel cielo limpidissimo, con un po’ di fortuna , anche il volo silenzioso del grande condor. Isole Galapagos Note anche come le Isole Incantate, l’arcipelago colpì Charles Darwin per il suo aspetto preistorico, fuori dal tempo. L’esperienza qui vissuta dal naturalista è stata fondamento delle più folgoranti intuizioni su cui si basa la “Teoria dell’evoluzione”. Il ROYAL PALM è un rifugio esclusivo nel cuore verde dell’isola di Santa Cruz, posta al centro dell’arcipelago. Raffinato, spazioso e arredato con cura dei dettagli e utlizzando unicamente materiali locali, il resort si inserisce perfettamente in questo paradiso naturale e rappresenta il perfetto connunbio tra natura e lusso. Il cliente potrà scegliere tra un soggiorno rilassante e orientato alla cura del corpo e dello spirito nella curatissima spa, o partecipare alle emozionanti esplorazioni gestite dallo staff locale. Ovviamente esiste anche la possibilità di non rinunciare a nessuno dei due aspetti. Durante il soggiorno si potranno inoltre provare le squisitezze della cucina locale che uniscono i sapori dell’Ecuador continentale a quelli dell’arcipelago. Di seguito sono elencate solo alcune delle meraviglie che si vedranno a Santa Cruz e nelle isole vicine.
A Santa Cruz si ha la possibilità di fare incontri ravvicinati con tartarughe giganti nel loro habitat naturale, di scoprire spiagge immacolate, lagune abitate da innumerevoli uccelli mentre nell’acqua limpidissima nuotano le tartarughe marine. Garrapatero Bay: una delle baie più esotiche e spettacolari delle Galapagos, con un paesaggio in cui le vaste spiagge di sabbia bianca si alternano a distese rocciose di lava nera che si stagliano sull’acqua turchese. Tortuga: bellissima spiaggia, paradiso degli uccelli marini; sulla sua sabbia bianca si aggirano pellicani, fregate, aironi, e le rare sule dalle zampe blu. A contrastare la grazia di questi uccelli, l’aspetto antidiluviano delle iguane marine aggrappate alle nere rocce vulcaniche che costellano la spiaggia, a scaldare coi raggi del sole i loro corpi per poi tuffarsi in acqua. Darwin definì “diavoli delle tenebre” questi rettili dall’aspetto spaventoso ma affascinante. Los Gemelos: il nome (i gemelli) si riferisce alla coppia di crateri vulcanici che si formarono in seguito al crollo della sommità del cono detritico sulla sottostante camera magmatica. Circondato da una lussureggiante vegetazione, è un luogo ideale per avvistare uccelli rari e bellissimi. Questa escursione permette di cogliere pienamente l’aspetto tormentato delle isole, dovuto alla loro origine vulcanica. Seymour Norte: qui si potranno ammirare in grande quantità sule dalla zampe azzurre, fregate magnificens e gabbiani dalla coda biforcuta. Sempre lungo la costa sabbiosa dell’isola si trovano grandi colonie di leoni marini e di iguane marine. Quest’isola, certamente tra le più suggestive dell’Arcipelago, il cui tramonto offre un panorama davvero spettacolare, ospita una caratteristica vegetazione di cactus e di alberi di palo santo. Isola Bartolomé: sulla parte più alta dell’isola svetta il caratteristico Faro di Bartolomè, che si raggiungerà con una camminata di circa 25 minuti. Lo spettacolo straordinario ripaga del piccolo sforzo; dalla cima, infatti, si gode di un panorama unico, che rappresenta certamente l’immagine più ritratta dell’arcipelago. Ci sarà la possibilità di effettuare un breve giro in barca intorno al famoso Pinnacle Rock; tempo libero da dedicare allo snorkeling nelle acque limpidissime o per riposare sulla spiaggia in compagnia dei possenti ma miti leoni marini. È anche possibile effettuare un breve tour lungo le coste dell’isola a bordo di una barca dal fondo trasparente ed ammirare quindi l’ambiente naturale dei fondali, altrettanto affascinate quanto la parte emersa delle Isole, giustamente considerate l’ultimo, quasi inviolato, paradiso terrestre.
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SUDAMERICA DI LUSSO
una piena a L achu icchu, in M P stile Orient Express
Un viaggio che offre una panoramica molto completa del Paese, soggiornando negli hotel della catena Orient Express (ove presenti), simbolo, in tutto il mondo, di eleganza e di servizio di alto livello. In particolare due elementi rendono unico questo viaggio: il viaggio in treno per Machu Picchu a bordo del lussuoso treno “Orient Express Hiram Bingham”, e il pernottamento al “Machu Picchu Sanctuary Lodge”, l’unico hotel che si trova presso la celebre cittadella, la cui vista nelle notti illuminate dalla luna piena è particolarmente emozionante.
LIMA La capitale peruviana è oggi una tra le più grandi megalopoli sudamericane, con i suoi 8 milioni di abitanti che comprendono un terzo dell’intera popolazione del Paese. Palazzi moderni circondano un magnifico centro storico in cui si stratificano uno sull’altro i quasi cinque secoli di esistenza della città. Con una concentrazione straordinaria, agli edifici e chiese coloniali del più antico tracciato urbano, chiamato il “Damero de Pizarro”, si affiancano le tracce architettoniche lasciate nel corso dei secoli successivi: dalla Casa Riva Aguero (una casa coloniale del XVIII secolo, donata dall’ultimo discendente della casata Riva Aguero alla Pontificia Univesità di Lima, e che custodisce un ricco archivio storico ed una grande biblioteca) alla Plaza Mayor, su cui si affaccia, tra gli altri, l’ottocentesco Palazzo del Governo. E poi i quartieri moderni, come quelli residenziali di San Isidro e Miraflores, che offrono tra l’altro una spettacolare vista dell’Oceano Pacifico. Cinque secoli di storia, quelli di Lima, che proseguono, in realtà, la ben più antica storia precolombiana. Questa è compiutamente testimoniata dal Museo Larco Herrera, che ospita una vasta collezione di ceramiche di epoca pre-Incaica, oltre a curiosi oggetti di arte erotica. CAÑON DEL COLCA Attraversando l’erba stepposa della pampa Cañahuas, nella Riserva Naturale di Aguada Blanca, si percorrono antichi sentieri e strade di epoca pre-ispanica, ancora utilizzati dagli indigeni Collaguas. In compagnia delle vigogne che brucano nella pampa, e con gradite soste nelle rilassanti vasche naturali con acque termali, si raggiunge il Cañon a 4.000 metri di altitudine. Raggiungendo, nella limpida luce dell’alba andina, la Cruz de Condor, si ha modo di osservare il lento volo dei maestosi condor che si librano al di sopra dell’impressionante paesaggio del Cañon del Colca, che con i suoi 3.000 di dislivello è uno dei più profondi del mondo. ISLA SUASI Giunti sulle rive del Lago Titicaca, si ammira la fauna e la flora locale, ma soprattutto si è soggiogati dal fascino di questo luogo unico, che si coglierà al meglio alla luce di un’alba limpidissima. Con una breve e suggestiva navigazione si sbarca a Suasi,
La cattura a tradimento dell’ultimo sovrano Inca, Atahualpa, sulla piazza di Cajamarca, nella romantica interpretazione di questa stampa ottocentesca.
Gli abitanti dell’isola, infatti, si distinguono per il tenace attaccamento alle antiche tradizioni, come si può ben vedere anche dai loro coloratissimi costumi andini.
un’isola di proprietà di una signora originaria di Puno, Martha Giraldo, la quale ha qui realizzato un hotel ecologico, alimentato esclusivamente da pannelli solari. L’isola offre diverse attrattive e possibili attività: dall’osservazione dei lama e guanacos, alla pesca, dalle scalate a placide passeggiate tra i sentieri che circondano l’hotel. A coloro che hanno interesse per i temi mistici/esoterici non sfuggirà certamente che Suasi dispone (secondo esperti internazionali della materia) di una carica energetica speciale, come se l’atmosfora mistica che si assapora sul Titicaca, si concentrasse in questo luogo particolare. AREQUIPA Il monumento di certo più importante della graziosissima cittadina coloniale di Arequipa, è il Convento di Santa Catalina, fondato nel 1580. Questo gioiello dell’architettura coloniale è composto da un insieme di chiese, chiostri, piazze, ambienti vari, e conserva ancora intatto il fascino del “siglo de oro” spagnolo. PUNO Sulle rive occidentali del lago Titacaca si stende la città di Puno. Dal suo porto si parte per una fantastica navigazione sul lago fino alle Isole Galleggianti degli Uros. Si tratta di isole artificiali, create dagli indios locali già in epoca preispanica, con innumerevoli strati di un giunco che cresce in abbondanza nel lago. Sono abitate da indigeni che discendono direttamente dagli stessi fondatori delle isole, e con il giunco costruiscono ancora le tipiche imbarcazioni che solcano le acque del Titicaca, e le capanne in cui abitano. L’Isola Taquile è invece di origine naturale, uno sperone roccioso circondato dall’acqua, che viene ancora coltivato con l’antichissima tecnica del terrazzamento.
CUSCO L’antica capitale dell’Impero Inca è il perfetto esempio di come come la cultura portata dalla colonizzazione spagnola si sia sovrapposta e fusa con l’antica cultura precolombiana, in perfetto sincretismo. Anche dal punto di vista architettonico, la città è ricca di testimonianze di entrambi i periodi, anche se il fascino esercitato dai resti incaici è innegabilmente maggiore. Sulla città dominano, appunto, i massicci bastioni megalitici della fortezza di Sacsayhuaman. Nelle immediate vicinanze di Cusco si ergono altri affascinanti resti della civiltà Inca. Ecco, infatti, a nord della città, Quenqo, Tambo Machay, Puca Pucara. Pochi chilometri a sud, invece, si stende l’imponente e vasto Tempio di Viracocha, con resti di mura alte oltre 5 metri, costruite in fango e pietra con base di colonne circolari litiche (un importante esempio delle diverse tecniche architettoniche degli Incas). Nei pressi di Cusco anche la località di Andahuaylillas, dove si trova la chiesa di San Pedro, nota per essere considerata “la Cappella Sistina delle Americhe”. Qui il gusto architettonico locale si fonde col più ricco esempio di barocco spagnolo. OLLANTAYTAMBO Costruita ai piedi di una collina, con un impressionante successione di bastioni terrazzati, è uno dei più importanti esempi dell’architettura militare degli Incas. Ollantaytambo probabilmente era allo stesso tempo centro religioso e militare, amministrativo ed agricolo. MACHU PICCHU Come Ollantaytambo, anche Machu Picchu doveva essere un importante centro con diverse funzioni: insieme all’indubbia valenza difensiva (potenziata dall’inaccessibile posizione naturale) Machu Picchu doveva avere un’importantissima valenza religiosa e come centro politico. Della “città nascosta”, non si seppe nulla per secoli, finché non venne casualmente scoperta nel 1911 dall’archeologo americano Hiram Bingham.
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SANTIAGO DEL CILE Al di sotto dello sfavillante sfondo delle cime innevate della Cordigliera andina, si stende la capitale cilena. Passando per il quartiere di Bellavista, il più antico e caratteristico della città, si raggiunge la collina di San Cristobal; da qui si può godere il magnifico colpo d’occhio che unisce l’incomparabile paesaggio naturale alla città, cuore storico, culturale ed economico del Paese. Il centro storico è di impianto ottocentesco – degni di nota la cattedrale e il Palazzo del Governo “La Moneda”, teatro di tutti i più importanti e a volte tragici, momenti della storia cilena – con un caratteristico aspetto molto “Europeo”.
Attorno al centro storico sorgono i quartieri residenziali, gli eleganti palazzi ed i centri commerciali e finanziari della parte moderna di Santiago, assieme ai centri artigianali tra cui “Los Graneros del Alba”, interessante per acquistare qualche buon suvenir. Nei dintorni della capitale, venne fondata da Don Melchor Concha y Toro, già nel lontano 1883, la cantina “Concha y Toro”. CASA MARIN - ISLA NEGRA Casa Marin è la cantina vinicola fondata dalla riconosciuta enologa Maria Luz Marin. Isla Negra è la casa-museo del poeta Pablo Neruda, che si trova su un promontorio roccioso tra Valparaiso e Cartagena, e ospita una collezione di strumenti navali, conchiglie, navi in bottiglia, libri, raccolti dal poeta durante i suoi viaggi. In una sua poesia così Neruda
Cile: la Ruta del Vino Incisione acquarellata che ritrae i costumi degli abitanti di Conception, tratta dai disegni fatti durante il fallito viaggio intorno al mondo di Jean-François de la Perouse. Sulla rotta per il Pacifico, meta del viaggio di esplorazione, nel 1786 il navigatore francese toccò le coste dell’allora Capitanata Generale del Chile, provincia povera del vicereame del Perù.
dichiara il suo amore per questo lembo di terra in riva all’Oceano: “Compagni, seppellitemi in Isla Negra, di fronte al mare che conosco, ad ogni area rugosa di pietre e d’onde che i miei occhi perduti non rivedranno.” I suoi desideri vennero rispettati e qui fu sepolto accanto alla moglie. VALPARAÍSO Il centro storico di questa bellissima città, sorta a ridosso delle ripide colline che si affacciano sull’Oceano, è percorso da un labirinto di stradine, scalinate e e funicolari che uniscono il porto e la città bassa a quella alta. Tra le maggiori attrattive di Valpo (come la chiamano i cileni) il porto, la Piazza Satornayor, e il Monumento a los Heroes de Iquique; quest’ultimo è un mausoleo sotterraneo che rende omaggio ai marinai cileni caduti durante la Guerra del Pacifico, con cui il Cile sottrasse
alla Bolivia il suo ultimo sbocco sull’Oceano. VALLE DE CACHAPOAL – VALLE DI COLCHAGUA Da Santiago, in direzione sud, si percorre la “Ruta del vino della valle di Cachapoal”, passando attraverso fertili vallate coltivate a frutteti e vigneti, con sosta per la visita della cantina vinicola “Viña Gracia”, che nel 1989 si stabilì in questa regione. La “ruta del Vino de Colchagua” percorre il distretto di Santa Cruz, con capoluogo l’omonima città, che ospita il Museo di Colchagua, dove si possono ammirare importanti collezioni di arte preispanica e un’interessante mostra del periodo coloniale cileno. Durante il percorso della “ruta”, visita e degustazione in 2 cantine vinicole della zona: Viña Casa Silva, Estampa, Jacques & Francois Lurton, Laura Harting, Montes, Mont Gras, Viu Manet o Viña Bisquert.
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erù a bordo dei In P reni delle nde T A LIMA La “Città dei Re” – questo il nome con cui fu fondata la capitale peruviana – con i suoi otto milioni di abitanti (un terzo dell’intera popolazione peruviana) è una delle più importanti capitali del Sudamerica. Lima presenta un riuscito mix di architettura coloniale e moderna. Cuore della città, anche in senso storico, è la Plaza de Armas, testimone non solo della fondazione da parte di Francisco Pizarro nel 1535, ma anche dei movimenti di indipendenza del Perù dalla Spagna, nei primi decenni dell’800, ad opera di Bolivar e San Martin. Altri luoghi di interesse storico e artistico sono il Palazzo del Governo, dove ogni giorno si svolge il pittoresco cambio della guardia con soldati in uniformi di stile ottocentesco, e gli edifici religiosi, tra cui spicca la Cattedrale barocca e la Chiesa di San Francisco, perfetto esempio di stile coloniale. Anche la parte moderna presenta aspetti di notevole interesse, come il quartiere Miraflores, centro amministrativo e finanziario di Lima, che offre anche splendide viste sul Pacifico. Dall’epoca contemporanea si compie un salto nel passato precolombiano, con i magnifici reperti delle culture Chimu, Nazca, Mochica e Pachacamac conservati nel Museo di Archeologia e Antropologia.
Il territorio del Peru’ per la sua conformazione orografica, sembra una sfida alla costruzione di una ferrovia. In questo itinerario potrete viaggiare sulle linee ferroviarie più alte del mondo e conoscere alcune tra le aree più intatte e suggestive del Perù, come le Ande Centrali e la regione di Ayacucho, oltre alle mete imperdibili di Cusco, Machu Picchu ed il Lago Titicaca.
HUANCAYO Alla stazione di Lima Desamparados inizia la incredibile avventura a bordo del treno turistico lungo la ferrovia più alta del mondo: la Lima - La Oroya. Un primo tronco ferroviario, da Lima al Porto del Callao, venne inaugurato nel 1851. Dopo un ventennio di studi, nel 1870, Henri Meiggs vinse l’appalto per la costruzione di una ferrovia a scartamento ordinario ed ad aderenza naturale (senza cremagliera) per raggiungere l’Altipiano, con un progetto a dir poco innovativo, redatto dall’ingegnere polacco Ernest Malinowski. La ferrovia corre su una strettissima traccia, non più larga di una mulattiera per i lama, scavata nella roccia a perpendicolo su paurosi burroni, salendo con incredibili pendenze con un originale sistema a “zig – zag”. Attraversando arditi ponti e tratti a mezza costa scavati nella roccia, si tocca la quota ferroviaria più alta del mondo, 4.827 metri, per giungere a Ticlio, a quota 4.781, la stazione più alta del mondo, a 158 km da Lima. Si scende poi gradualmente fino a La Oroya, e quindi a Huancayo dove si arriva nel tardo pomeriggio.
L’italiano Antonio Raimondi è considerato uno dei padri del Perù moderno. Scienziato eclettico, che univa la passione per le scienze naturali a quella per l’esotico Perù, visse qui a lungo compiendo numerose registrazioni etnografiche e naturalistiche. A lui si deve anche il primo moderno rilevamento cartografico del Paese, compiuto nel 1862. Qui è mostrato il “Foglio 30 - Lago Titicaca” , relativo all’area meridionale, a confine tra Perù e Bolivia.
HUANCAYO - HUANCAVELICA Da Huancayo parte la linea a scartamento ridotto che prosegue fino a Huancavelica, al centro di una regione ricchissima di miniere di cinabro e di mercurio. Il treno è costituito da automotrici che non sono altro che bus su rotaia; per il loro scarso comfort sono denominati “Tren Macho”. I meravigliosi paesaggi attraversati e lo spirito di avventura che permea questo viaggio faranno presto dimenticare i disagi.
Nel visitarla si ha l’impressione che il tempo si sia fermato quattrocento anni fa. REGIONE DI AYACUCHO La regione di Ayacucho ospita il complesso archeologico di Huari, distante 22 chilometri dalla città, risalente ad una cultura che si sviluppò fra il 700 e 1200 d.C. e che ha avuto grande influenza in tutta la regione. Il paese di Quinua (3.396 metri di quota) deve il suo nome alla “quinua” pianta nativa che cresce sulle Ande ed i cui frutti sono ricchi di calcio e proteine. Questo paese è famoso per le sue ceramiche, conosciute in tutto il mondo. ANDAHUAYLAS Il percorso di 275 chilometri impegna gran parte della giornata e si snoda attraverso i paesaggi grandiosi delle Ande Centrali offrendo bellissime immagini del mondo rurale andino. Il principale centro di quest’area è la cittadina di Andahuaylas, in una fertile valle del distretto di Apurimac, a 2.900 metri di altitudine. Qui sorgono alcune rovine di età incaica e begli edifici in stile coloniale.
biando il suo nome con l’attuale (di origine quechua) nel 1824, quando, in seguito alla grande battaglia che si svolse nelle sue vicinanze, fu proclamata l’indipendenza del Perú. Ayacucho era un importante centro fin dai tempi della cultura Huari, secoli prima dell’Impero Inca. Durante il periodo coloniale, sotto il Vicereame del Perù, fu molto prospera, essendo un importante centro minerario e punto di sosta sulla strada fra la capitale e Cusco. Ayacucho è una delle città peruviane che meglio conserva intatte le grandi case signorili e le chiese del periodo coloniale – quest’ultime, in particolare, dai differenti stili architettonici, conservano tesori di valore inestimabile.
CUSCO Capitale dell’antico Impero Inca, “ombelico del mondo” e centro del “Tahuantisuyu”, paese dei quattro “suyu”, ossia paese dei quattro quarti: cosi veniva chiamato, in lingua quechua, l’impero degli Incas. Conserva bellissime vestigia spagnole quali la Plaza de Armas e la Cattedrale; ma è soprattutto ricca di monumenti incaici celeberrimi, quali il Coricancha e le grandi rovine dei dintorni: Tambo Machay, Qenqo, Pukhara, e la grande fortezza di Sachsayhuaman, che domina la città dall’alto. MACHU PICCHU La Città Nascosta, scoperta dall’archeologo Hiram Bingham nel 1911, è uno spettacolare esempio di architettura urbana sul cocuzzolo di un montagna. Non è ben chiaro che utilizzo avesse questo grandioso e singolare insediamento; tra le ipotesi più accredite quella che vede in Machu Picchu una residenza estiva dell’imperatore Inca. Per i più allenati, eventuale salita al Wayna Picchu, la montagna di fronte, da cui si gode di una spettacolare vista su tutta la zona archeologica. VALLE SACRA: PISAC E OLLANTAYTAMBO Pisac è un tipico mercato, dove si potranno fare degli ottimi acquisti tra le coloratissime bancarelle, attorniati dai nativi che ancora indossano gli antichissimi costumi, anticipando il mondo incaico della Valle Sacra. Nella Valle, la fortezza di Ollantaytambo, costruita ai piedi di una collina, è uno dei più importanti esempi dell’architettura militare degli Incas. LAGO TITICACA Il lago Titicaca è soprattutto una meraviglia naturalistica: il più grande lago sudamericano e il più alto lago navigabile del mondo, circondato da un paesaggio aspro ma di sovrumana bellezza. Le coste del lago sono vegetate dalla totora, un tipico giungo con cui gli indigeni fatto di tutto, dalle imbarcazioni, alle capanne, fino a intere isolette galleggianti. Qui alcuni gruppi indios – in particolare quelli che abitano l’Isola di Taquile – sono ancora tenacemente ancorati a tradizioni antiche di secoli.
HUANCAVELICA – AYACUCHO Da Huancavelica si deve percorrere si deve percorrere un tratto in auto. Strada che porta ad Ayacucho, e prosegue per Cusco, è interamente sterrata; nonostante la bravura dell’autista il tragitto sarà lungo e disagevole, nuovamente compensato da paesaggi di grande bellezza. Ayacucho, a 2.700 metri di altitudine, venne fondata dagli spagnoli nel 1539 col nome, come al solito altisonante, di San Juan de la Frontera de Huamanga, cam-
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Viaggio inSpedizione enezuela V Alla ricerca degli ultimi Yanomami sulla rotta di Humboldt L’etnia degli Yanomami presenta un particolare codice di comportamento, reso noto dall’antropologo americano Chagnon, secondo cui devono orgogliosamente mostrare la propria carica aggressiva nei confronti sia dei membri del proprio clan (addirittura a partire dalla moglie) sia, soprattutto, dei membri di altri villaggi. In passato questo ha causato diverse sanguinose scorrerie.
CARACAS Il nome completo della capitale della “Repubblica Bolivariana de Venezuela” è Santiago de León de Caracas (i Caracas erano una tribù indigena locale al tempo della colonizzazione spagnola). Situata a 900 metri di altezza, è una metropoli piena di contrasti sociali, direttamente testimoniati dalla conformazione urbanistica. Alla ricchezza e alla modernità del centro si contrappongono i pittoreschi ma poverissimi e disagiati “ranchitos” della periferia. Qui le miserevoli abitazioni sono sorte abusivamente, senza alcun ordine e pianificazione, e con servizi igienici ed energetici del tutto inadeguati. Il centro, costellato da modernissimi grattacieli, spesso sede di grandi compagnie finanziarie (il Venezuela è un dei maggiori produttori mondiali di petrolio), presenta invece un tracciato urbanistico razionale e cosippure la parte storica. Anche se non mancano esempi del passato coloniale, il centro storico è di impianto soprattutto ottocentesco, successivo all’indipendenza dalla Spagna, ricco di palazzi che a questo evento sono legati, ed ingentilito dai molti parchi e giardini. Caracas è la città natale di Simón Bolívar, e qui entrò vittorioso nel 1813, dove venne acclamato “Libertador”. Il suo sogno di vedere l’intero Sud America indipendente unito in confederazione (sul modello degli Stati Uniti nordamericani) sfumò ben presto. Anche la storia politica del Venezuela repubblicano è stata quasi sempre molto travagliata, caratterizzata da un susseguirsi di dittature, fino a tempi recentissimi. PUERTO AYACUCHO In piena foresta amazzonica, Puerto Ayacucho è una città di frontiera, punto di partenza per le escursioni in Amazzonia, l’ecosistema con la maggiore biodiversità del mondo. AMAZZONIA Navigando sulle acque del fiume Orinoco, si segue lo stesso percorso e si vedono le stesse meraviglie che videro Alexander von Humboldt e Aimeé Bompland, i primi occidentali ad esplorare la parte più interna del Paese, dimostrando, tra l’altro, come il Rio Negro unisca Orinoco e Rio delle Amazzoni. Von Humboldt, al suo ritorno in Europa, lasciò un monumentale resoconto dei suoi viaggi in Sud America nel “Viaggio alle regioni equinoziali del Nuovo Continente”, tra cui spiccano vivaci resoconti etnografici delle popolazioni incontrate. Ad una biforcazione dell’Orinoco, si discende il “Brazo Casiquiare”, dalle acque frequentate dai temibili ma assai gustosi piraña, e fiancheggiate dalla foresta vergine. Percorrendo alcune ramificazioni di questo canale naturale che unisce l’Orinoco al Rio Negro, si avrà modo di conoscere in modo diretto diverse comunità indigene
della tribù Yanomami. Gli indios Yanomami (o Yanomamö) sono una tribù che vive nell’alto bacino dell’Orinoco, composta da circa 10.000 individui divisi in villaggi di 50-250 persone tra loro imparentate; in seguito agli studi compiuti negli anni ‘60 dall’etnologo Napoleon Chagnon, sono noti per essere un popolo particolarmente aggressivo. Questi indios – che definiscono se stessi come “il popolo feroce” – secondo Chagnon, hanno un codice della ferocia (waiteri) secondo cui i maschi devono manifestare la loro aggressività, anche nei confronti delle loro donne, ma finalizzato, soprattutto, a convincere gli altri villaggi della propria pericolosità. Durante le feste diversi villaggi s’incontrano per commerciare e fare scambi matrimoniali; durante queste festività scoppiano sovente litigi che sfociano in duelli semi-rituali, con bastoni appuntiti, tra i due contendenti, allargandosi spesso lo scontro all’intero villaggio. Il capo villaggio interviene allora con arco e frecce minacciando di uccidere chiunque voglia continuare lo scontro ed obbligando alla pacificazione;
riconciliazione che a volte non avviene. Questi duelli, infatti, lasciano a volte insoddisfatti uno dei contendenti che, assieme ai familiari o altri membri del proprio villaggio compiono incursioni presso il villaggio nemico tendendo un agguato per uccidere chiunque capiti a tiro e subito dopo ritirarsi. A queste incursioni segue la risposta più o meno immediata del villaggio colpito e così via, in una lunga serie di omicidi, con scorrerie che possono coinvolgere interi villaggi. Tutto ciò avveniva cinquant’anni fa, ai tempi delle prime registrazioni etnografiche. Da allora il contatto con la civiltà (etnologi, commercianti, giornalisti, turisti) ha di molto smorzato lo spirito aggressivo di questi indigeni, tanto che di loro si ha un’impressione estremamente pacifica. Lasciato il territorio degli Yanomami, e le sue attrazioni naturalistiche, la navigazione prosegue sul Rio Negro, fino ad arrivare al villaggio multietnico di San Carlos del Rio Negro, ultima tappa anche del viaggio di Humboldt verso sud.
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CONDIZIONI SUDAMERICAGENERALI DI LUSSO
Condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici FONTI LEGISLATIVE La vendita di pacchetti turistici, che abbiano ad oggetto servizi da fornire in territorio sia nazionale che estero, è disciplinata dalla L. 27/12/1977 n° 1084 di ratifica ed esecuzione della Convenzione Internazionale relativa al contratto di viaggio (CCV) firmata a Bruxelles il 23.4.1970 - in quanto applicabile - nonché dal Codice del Consumo di cui al D. Lgs. n. 206 del 6 settembre 2005 (artt. 82-100) e sue successive modificazioni. AUTORIZZAZIONI L’organizzatore ed il venditore del pacchetto turistico, cui il consumatore si rivolge, devono essere autorizzati all’esecuzione delle rispettive attività in base alla normativa amministrativa applicabile. DEFINIZIONI Ai fini del presente contratto si intende per: a) organizzatore di viaggio, il soggetto che realizza la combinazione degli elementi di cui al seguente art. 4 e si obbliga in nome proprio e verso corrispettivo forfetario a procurare a terzi pacchetti turistici; b) venditore, il soggetto che vende, o si obbliga a procurare pacchetti turistici realizzati ai sensi del seguente art. 4 verso un corrispettivo forfetario; c) consumatore di pacchetti turistici, l’acquirente, il cessionario di un pacchetto turistico o qualunque persona anche da nominare, purché soddisfi tutte le condizioni richieste per la fruizione del servizio, per conto della quale il contraente principale si impegna ad acquistare senza remunerazione un pacchetto turistico. NOZIONE DI PACCHETTO TURISTICO La nozione di pacchetto turistico è la seguente: “I pacchetti turistici hanno ad oggetto i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”, risultanti dalla prefissata combinazione di almeno due degli elementi di seguito indicati, venduti od offerti in vendita ad un prezzo forfetario, e di durata superiore alle 24 ore ovvero estendentisi per un periodo di tempo comprendente almeno una notte: a) trasporto; b) alloggio; c) servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio (omissis) ....... che costituiscano parte significativa del “pacchetto turistico” (art. 84 Cod. Cons.). Il consumatore ha diritto di ricevere copia del contratto di vendita di pacchetto turistico (ai sensi degli artt. 85 e 86 Cod. Cons.), che è anche documento per accedere eventualmente al Fondo di Garanzia di cui all’art. 20 delle presenti Condizioni Generali di Contratto. INFORMAZIONI OBBLIGATORIE - SCHEDA TECNICA L’organizzatore ha l’obbligo di realizzare in catalogo o nel programma fuori catalogo una scheda tecnica. Gli elementi obbligatori da inserire nella scheda tecnica del catalogo o del programma fuori catalogo sono: - estremi dell’autorizzazione amministrativa o, se applicabile, la D.I.A. dell’organizzatore; - estremi della polizza assicurativa di responsabilità civile; - periodo di validità del catalogo o del programma fuori catalogo; - modalità e condizioni di sostituzione del viaggiatore (Art. 89 Cod. Cons.); - parametri e criteri di adeguamento del prezzo del viaggio (Art. 90 Cod. Cons.). L’organizzatore inoltre informerà i passeggeri circa l’identità del/i vettore/i effettivo/i nei tempi e con le modalità previste dall’art. 11 del Reg. CE 2111/2005. PRENOTAZIONI La domanda di prenotazione dovrà essere redatta su apposito modulo contrattuale, se del caso elettronico, compilato in ogni sua parte e sottoscritto dal cliente, che ne riceverà copia. L’accettazione delle prenotazioni si intende perfezionata, con conseguente conclusione del contratto, solo nel momento in cui l’organizzatore invierà relativa conferma, anche a mezzo sistema telematico, al cliente presso l’agenzia di viaggi venditrice. Le indicazioni relative al pacchetto turistico non contenute nei documenti contrattuali, negli opuscoli ovvero in altri mezzi di comunicazione scritta, saranno fornite dall’organizzatore in regolare adempimento degli obblighi previsti a proprio carico dall’art. 87, comma 2 Cod. Cons. prima dell’inizio del viaggio. PAGAMENTI La misura dell’acconto, fino ad un massimo del 25% del prezzo del pacchetto turistico, da versare all’atto della prenotazione ovvero all’atto della richiesta impegnativa e la data entro cui, prima della partenza, dovrà essere effettuato il saldo, risultano dal catalogo, dall’ opuscolo o da quanto altro. Il mancato pagamento delle somme di cui sopra alle date stabilite costituisce clausola risolutiva espressa tale da determinarne, da parte dell’agenzia intermediaria e/o dell’organizzatore la risoluzione di diritto. PREZZO Il prezzo del pacchetto turistico è determinato nel contratto, con riferimento a quanto indicato in catalogo o programma fuori catalogo ed agli eventuali aggiornamenti degli stessi cataloghi o programmi fuori catalogo successivamente intervenuti. Esso potrà essere variato fino a 20 giorni precedenti la partenza e soltanto in conseguenza alle variazioni di: - costi di trasporto, incluso il costo del carburante; - diritti e tasse su alcune tipologie di servizi turistici quali imposte, tasse di atterraggio, di sbarco o di imbarco nei porti e negli aeroporti; - tassi di cambio applicati al pacchetto in questione. Per tali variazioni si farà riferimento al corso dei cambi ed ai costi di cui sopra in vigore alla data di pubblicazione del programma come riportata nella scheda tecnica del catalogo ovvero alla data riportata negli eventuali aggiornamenti di cui sopra. Le oscillazioni incideranno sul prezzo forfetario del pacchetto turistico nella percentuale espressamente indicata nella scheda tecnica del catalogo o programma fuori catalogo. MODIFICA O ANNULLAMENTO DEL PACCHETTO TURISTICO PRIMA DELLA PARTENZA Prima della partenza l’organizzatore o il venditore che abbia necessità di modificare in modo significativo uno o più elementi del contratto, ne dà immediato avviso in forma scritta al consumatore, indicando il tipo di modifica e la variazione del prezzo che ne consegue. Ove non accetti la proposta di modifica di cui al comma 1, il consumatore potrà esercitare alternativamente il diritto di riacquisire la somma già pagata o di godere dell’offerta di un pacchetto turistico sostituivo ai sensi del 2° e 3° comma dell’articolo 10. Il consumatore può esercitare i diritti sopra previsti anche quando l’annullamento dipenda dal mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti previsto nel Catalogo o nel Programma fuori catalogo, o da casi di forza maggiore e caso fortuito, relativi al pacchetto turistico acquistato. Per gli annullamenti diversi da quelli causati da forza maggiore, da caso fortuito e da mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti, nonché per quelli diversi dalla mancata accettazione da parte del consumatore del pacchetto
turistico alternativo offerto, l’organizzatore che annulla, (Art. 33 lett. e Cod. Cons.) restituirà al consumatore il doppio di quanto dallo stesso pagato e incassato dall’organizzatore, tramite l’agente di viaggio. La somma oggetto della restituzione non sarà mai superiore al doppio degli importi di cui il consumatore sarebbe in pari data debitore secondo quanto previsto dall’art. 10, 4° comma qualora fosse egli ad annullare. RECESSO DEL CONSUMATORE Il consumatore può recedere dal contratto, senza pagare penali, nelle seguenti ipotesi: - aumento del prezzo di cui al precedente art. 8 in misura eccedente il 10%; - modifica in modo significativo di uno o più elementi del contratto oggettivamente configurabili come fondamentali ai fini della fruizione del pacchetto turistico complessivamente considerato e proposta dall’organizzatore dopo la conclusione del contratto stesso ma prima della partenza e non accettata dal consumatore. Nei casi di cui sopra, il consumatore ha alternativamente diritto: - ad usufruire di un pacchetto turistico alternativo, senza supplemento di prezzo o con la restituzione dell’eccedenza di prezzo, qualora il secondo pacchetto turistico abbia valore inferiore al primo; - alla restituzione della sola parte di prezzo già corrisposta. Tale restituzione dovrà essere effettuata entro sette giorni lavorativi dal momento del ricevimento della richiesta di rimborso. Il consumatore dovrà dare comunicazione della propria decisione (di accettare la modifica o di recedere) entro e non oltre due giorni lavorativi dal momento in cui ha ricevuto l’avviso di aumento o di modifica. In difetto di espressa comunicazione entro il termine suddetto, la proposta formulata dall’organizzatore si intende accettata. Al consumatore che receda dal contratto prima della partenza al di fuori delle ipotesi elencate al primo comma, saranno addebitati – indipendentemente dal pagamento dell’acconto di cui all’art. 7 comma 1 – il costo individuale di gestione pratica, la penale nella misura indicata di seguito, l’eventuale corrispettivo di coperture assicurative già richieste al momento della conclusione del contratto o per altri servizi già resi. Per alcune destinazioni, per particolari servizi o per combinazioni di viaggio specifiche, le penali riportate possono subire rilevanti variazione che saranno comunicate all’atto della richiesta di iscrizione al viaggio.�Nel caso di gruppi precostituiti tali somme verranno concordate di volta in volta alla firma del contratto. MODIFICHE DOPO LA PARTENZA L’organizzatore, qualora dopo la partenza si trovi nell’impossibilità di fornire per qualsiasi ragione, tranne che per un fatto proprio del consumatore, una parte essenziale dei servizi contemplati in contratto, dovrà predisporre soluzioni alternative, senza supplementi di prezzo a carico del contraente e qualora le prestazioni fornite siano di valore inferiore rispetto a quelle previste, rimborsarlo in misura pari a tale differenza. Qualora non risulti possibile alcuna soluzione alternativa, ovvero la soluzione predisposta dall’organizzatore venga rifiutata dal consumatore per comprovati e giustificati motivi, l’organizzatore fornirà senza supplemento di prezzo, un mezzo di trasporto equivalente a quello originario previsto per il ritorno al luogo di partenza o al diverso luogo eventualmente pattuito, compatibilmente alle disponibilità di mezzi e posti, e lo rimborserà nella misura della differenza tra il costo delle prestazioni previste e quello delle prestazioni effettuate fino al momento del rientro anticipato. SOSTITUZIONI Il consumatore rinunciatario può farsi sostituire da altra persona sempre che: a. l’organizzatore ne sia informato per iscritto almeno 4 giorni lavorativi prima della data fissata per la partenza, ricevendo contestualmente comunicazione circa le ragioni della sostituzione e le generalità del cessionario; b. il cessionario soddisfi tutte le condizioni per la fruizione del servizio (ex art. 89 Cod. Cons.) ed in particolare i requisiti relativi al passaporto, ai visti, ai certificati sanitari; c. i servizi medesimi o altri servizi in sostituzione possano essere erogati a seguito della sostituzione; d. il sostituto rimborsi all’organizzatore tutte le spese aggiuntive sostenute per procedere alla sostituzione, nella misura che gli verrà quantificata prima della cessione. Il cedente ed il cessionario sono solidalmente responsabili per il pagamento del saldo del prezzo nonché degli importi di cui alla lettera d) del presente articolo. In relazione ad alcune tipologie di servizi, può verificarsi che un terzo fornitore di servizi non accetti la modifica del nominativo del cessionario, anche se effettuata entro il termine di cui al precedente punto a). L’organizzatore non sarà pertanto responsabile dell’eventuale mancata accettazione della modifica da parte dei terzi fornitori di servizi. Tale mancata accettazione sarà tempestivamente comunicata dall’organizzatore alle parti interessate prima della partenza. OBBLIGHI DEI CONSUMATORI Nel corso delle trattative e comunque prima della conclusione del contratto, ai cittadini italiani sono fornite per iscritto le informazioni di carattere generale - aggiornate alla data di stampa del catalogo - relative agli obblighi sanitari e alla documentazione necessaria per l’espatrio. I cittadini stranieri reperiranno le corrispondenti informazioni attraverso le loro rappresentanze diplomatiche presenti in Italia e/o i rispettivi canali informativi governativi ufficiali. In ogni caso i consumatori provvederanno, prima della partenza, a verificarne l’aggiornamento presso le competenti autorità (per i cittadini italiani le locali Questure ovvero il Ministero degli Affari Esteri tramite il sito www.viaggiaresicuri.it ovvero la Centrale Operativa Telefonica al numero 06.491115) adeguandovisi prima del viaggio. In assenza di tale verifica, nessuna responsabilità per la mancata partenza di uno o più consumatori potrà essere imputata al venditore o all’organizzatore. I consumatori dovranno informare il venditore e l’organizzatore della propria cittadinanza e, al momento della partenza, dovranno accertarsi definitivamente di essere muniti dei certificati di vaccinazione, del passaporto individuale e di ogni altro documento valido per tutti i Paesi toccati dall’itinerario, nonché dei visti di soggiorno, di transito e dei certificati sanitari che fossero eventualmente richiesti. Inoltre, al fine di valutare la situazione sanitaria e di sicurezza dei Paesi di destinazione e, dunque, l’utilizzabilità oggettiva dei servizi acquistati o da acquistare, il consumatore reperirà (facendo uso delle fonti informative indicati al comma 2) le informazioni ufficiali di carattere generale presso il Ministero Affari Esteri che indica espressamente se le destinazioni sono o meno assoggettate a formale sconsiglio. I consumatori dovranno inoltre attenersi all’osservanza della regole di normale prudenza e diligenza a quelle specifiche in vigore nei paesi destinazione del viaggio, a tutte le informazioni fornite loro dall’organizzatore, nonché ai regolamenti alle disposizioni amministrative o legislative relative al pacchetto turistico. I consumatori saranno chiamati a rispondere di tutti i danni che l’organizzatore e/o il venditore dovessero subire anche a causa del mancato rispetto degli obblighi sopra indicati. Il consumatore è tenuto a fornire all’organizzatore tutti i documenti, le infor-
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mazioni e gli elementi in suo possesso utili per l’esercizio del diritto di surroga di quest’ultimo nei confronti dei terzi responsabili del danno ed è responsabile verso l’organizzatore del pregiudizio arrecato al diritto di surrogazione. Il consumatore comunicherà altresì per iscritto all’organizzatore, all’atto della prenotazione, le particolari richieste personali che potranno formare oggetto di accordi specifici sulle modalità del viaggio, sempre che ne risulti possibile l’attuazione. Il consumatore è sempre tenuto ad informare il Venditore e l’Organizzatore di eventuali sue esigenze o condizioni particolari (gravidanza, intolleranze alimentari, disabilità, ecc…) e a specificare esplicitamente la richiesta di relativi servizi personalizzati. CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA La classificazione ufficiale delle strutture alberghiere viene fornita in catalogo od in altro materiale informativo soltanto in base alle espresse e formali indicazioni delle competenti autorità del paese in cui il servizio è erogato. In assenza di classificazioni ufficiali riconosciute dalle competenti Pubbliche Autorità dei Paesi anche membri della UE cui il servizio si riferisce, l’organizzatore si riserva la facoltà di fornire in catalogo o nel depliant una propria descrizione della struttura ricettiva, tale da permettere una valutazione e conseguente accettazione della stessa da parte del consumatore. REGIME DI RESPONSABILITÀ L’organizzatore risponde dei danni arrecati al consumatore a motivo dell’inadempimento totale o parziale delle prestazioni contrattualmente dovute, sia che le stesse vengano effettuate da lui personalmente che da terzi fornitori dei servizi, a meno che provi che l’evento è derivato da fatto del consumatore (ivi comprese iniziative autonomamente assunte da quest’ultimo nel corso dell’esecuzione dei servizi turistici) o da circostanze estranee alla fornitura delle prestazioni previste in contratto, da caso fortuito, da forza maggiore, ovvero da circostanze che lo stesso organizzatore non poteva, secondo la diligenza professionale, ragionevolmente prevedere o risolvere. Il venditore presso il quale sia stata effettuata la prenotazione del pacchetto turistico non risponde in alcun caso delle obbligazioni nascenti dall’organizzazione del viaggio, ma è responsabile esclusivamente delle obbligazioni nascenti dalla sua qualità di intermediario e comunque nei limiti previsti per tale responsabilità dalle norme vigenti in materia. LIMITI DEL RISARCIMENTO Il risarcimento dei danni non può essere in ogni caso superiore ai limiti indicati dagli artt. 94 e 95 del Codice del Consumo e delle Convenzioni internazionali ivi richiamate. Precisamente : la Convenzione di Varsavia del 1929 sul trasporto aereo internazionale nel testo modificato all’Aja nel 1955 ; la Convenzione di Berna (CIV) sul trasporto ferroviario ; la Convenzione di Bruxelles del 1970 (CCV) sul contratto di viaggio per ogni ipotesi di responsabilità dell’organizzatore. In ogni caso, il limite risarcitorio non può superare l’importo di “2.000 Franchi oro Germinal per danno alle cose” previsto dall’art. 13 nr. 2 CCV e di 5.000 Franchi oro Germinal per qualsiasi altro danno e per quelli stabiliti dall’art. 1783 c.c. OBBLIGO DI ASSISTENZA L’organizzatore è tenuto a prestare le misure di assistenza al consumatore imposte dal criterio di diligenza professionale esclusivamente in riferimento agli obblighi a proprio carico per disposizione di legge o di contratto. L’organizzatore ed il venditore sono esonerati dalle rispettive responsabilità (artt. 15 e 16 delle presenti Condizioni Generali), quando la mancata od inesatta esecuzione del contratto è imputabile al consumatore o è dipesa dal fatto di un terzo a carattere imprevedibile o inevitabile, ovvero è stata causata da un caso fortuito o di forza maggiore. RECLAMI E DENUNCE Ogni mancanza nell’esecuzione del contratto deve essere contestata dal consumatore senza ritardo affinché l’organizzatore, il suo rappresentante locale o l’accompagnatore vi pongano tempestivamente rimedio. In caso contrario non potrà essere contestato l’inadempimento contrattuale. Il consumatore dovrà altresì – a pena di decadenza - sporgere reclamo mediante l’invio di una raccomandata, con avviso di ricevimento, all’organizzatore o al venditore, entro e non oltre dieci giorni lavorativi dalla data del rientro presso la località di partenza. ASSICURAZIONE CONTRO LE SPESE DI ANNULLAMENTO E DI RIMPATRIO Se non espressamente comprese nel prezzo, è possibile, ed anzi consigliabile, stipulare al momento della prenotazione presso gli uffici dell’organizzatore o del venditore speciali polizze assicurative contro le spese derivanti dall’annullamento del pacchetto, infortuni e bagagli. Sarà altresì possibile stipulare un contratto di assistenza che copra le spese di rimpatrio in caso di incidenti e malattie. FONDO DI GARANZIA Il Fondo Nazionale di Garanzia (art. 100 Cod. Cons.) istituito a tutela dei consumatori che siano in possesso di contratto, provvede alle seguenti esigenze in caso di insolvenza o di fallimento dichiarato del venditore o dell’organizzatore: a) rimborso del prezzo versato; b) rimpatrio nel caso di viaggi all’estero. Il fondo deve altresì fornire un’immediata disponibilità economica in caso di rientro forzato di turisti da Paesi extracomunitari in occasione di emergenze imputabili o meno al comportamento dell’organizzatore. Le modalità di intervento del Fondo sono stabilite col decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23/07/99, n. 349. ADDENDUM CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO DI VENDITA DI SINGOLI SERVIZI TURISTICI A) DISPOSIZIONI NORMATIVE I contratti aventi ad oggetto l’offerta del solo servizio di trasporto, di soggiorno, ovvero di qualunque altro separato servizio turistico, non potendosi configurare come fattispecie negoziale di organizzazione di viaggio ovvero di pacchetto turistico, sono disciplinati dalle seguenti disposizioni della CCV: art. 1, n. 3 e n. 6; artt. da 17 a 23; artt. da 24 a 31, per quanto concerne le previsioni diverse da quelle relative al contratto di organizzazione nonché dalle altre pattuizioni specificamente riferite alla vendita del singolo servizio oggetto di contratto. B) CONDIZIONI DI CONTRATTO A tali contratti sono altresì applicabili le seguenti clausole delle condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici sopra riportate: art. 6 comma 1; art. 7 comma 2; art. 13; art. 19. L’applicazione di dette clausole non determina assolutamente la configurazione dei relativi contratti come fattispecie di pacchetto turistico. La terminologia delle citate clausole relativa al contratto di pacchetto turistico (organizzatore. viaggio ecc.) va pertanto intesa con riferimento alle corrispondenti figure del contratto di vendita di singoli servizi turistici (venditore, soggiorno ecc.).
CONDIZIONI SUDAMERICAGENERALI DI LUSSO Approvate da Astoi, Assoviaggi, Assotravel, Fiavet ESCURSIONI IN LOCO Le escursioni, i servizi e le prestazioni acquistate dal consumatore in loco e non ricomprese nel prezzo del pacchetto turistico sono estranee all’oggetto del relativo contratto stipulato da Tour 2000 srl nella veste di organizzatore. Pertanto, nessuna responsabilità potrà essere ascritta a Tour 2000 srl né a titolo di organizzatore né a titolo di intermediario di servizi anche nella eventualità che, a titolo di cortesia, residenti, accompagnatori o corrispondenti locali possano occuparsi della prenotazione di tali escursioni. Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della legge n. 38/2006 La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero” Informazioni obbligatorie ai sensi del Reg. 2027/1997 I vettori aerei comunitari e quelli appartenenti a Stati aderenti alla Convenzione di Montreal 1999 sono soggetti al seguente regime di responsabilità: Non sussistono limiti finanziari alla responsabilità del vettore aereo per i danni da morte, ferite o lesioni personali del passeggero. Per danni superiori a 100000 DSP (equivalenti a circa 120.000 Euro) il vettore aereo può contestare una richiesta di risarcimento solo se è in grado di provare che il danno non gli è imputabile. In caso di ritardo nel trasporto passeggeri il vettore è responsabile per il danno fino ad un massimo di 4150 DSP (circa 5000 Euro). In caso di distruzione, perdita, danneggiamento o ritardo nella riconsegna dei bagagli, il vettore aereo è responsabile per il danno fino a 1000 DSP (circa 1200 Euro). È possibile effettuare una dichiarazione speciale di maggior valore del bagaglio o sottoscrivere apposita assicurazione col pagamento del relativo supplemento al più tardi al momento dell’accettazione. I Vettori appartenenti a Stati non aderenti alla Convenzione di Montreal potrebbero applicare regimi di responsabilità differenti da quello sopra riportato. Una sintesi delle principali disposizioni che disciplinano la responsabilità dei vettori che collaborano con XYZ è comunque disponibile a richiesta presso i nostri uffici. La responsabilità del tour operator nei confronti del passeggero resta in ogni caso disciplinata dal Codice del Consumo e dalle Condizioni Generali di Contratto pubblicate nel presente catalogo. Informazione ai passeggeri ai sensi del Reg. 2111/2005 Il nome del vettore che effettuerà il/i Vostro/i volo/i è indicato nel foglio di conferma prenotazione; eventuali variazioni Vi verranno comunicate tempestivamente, nel rispetto del Regolamento 2111/2005 SCHEDA TECNICA A) Penalità di annullamento per Viaggi in cui sono incluse CROCIERE 30% della quota di partecipazione in caso di recesso fino a 120 giorni prima della partenza 50% della quota di partecipazione in caso di recesso da 119 a 90 giorni prima della partenza 100% della quota di partecipazione in caso di recesso negli ultimi 89 giorni prima della partenza B) Penalità di annullamento per viaggi individuali: Oltre alle penalità legate alla biglietteria aerea (tariffe speciali, instant purchase, low cost...) e servizi particolari per i quali verranno segnalate le penalità in fase di prenotazione, verranno applicate le seguenti penalità: - fino a 30 giorni prima della partenza: 10 % della quota di partecipazione + quota di iscrizione - da 29 a 20 giorni prima della partenza: 25 % della quota di partecipazione + quota di iscrizione - da 19 a 7 giorni prima della partenza: 50 % della quota di partecipazione + quota di iscrizione - oltre tale termine: 100% della quota di partecipazione + quota di iscrizione Il presente catalogo è redatto in conformità ai termini di legge. I nostri programmi sono basati su orari, cambi, tasse aeroportuali, tariffe dei trasporti e costi dei servizi a terra in vigore al momento della preparazione del preventivo. La validità del presente catalogo va dal 01 gennaio 2008 al 31 dicembre 2010. Tour 2000 srl ha stipulato, ai sensi dell’art. 99 del Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206/2005), polizza per la Responsabilità Civile Professionale n. 100079748 con la Navale Assicurazioni S.p.A. per un massimale di € 2.065.000,00 . A maggior tutela del consumatore Tour 2000 srl ha inoltre stipulato con la medesima Compagnia di Assicurazioni un ulteriore polizza con la quale il massimale viene elevato a € 33.500.000, Programmi realizzati in collaborazione di vettori aerei I.A.T.A. Autorizzazione Regione Marche con determinazione n.44 del 16/10/1997 I prezzi potranno subire modifiche dovute a: - variazioni dei costi di trasporto e dei costi del carburante, nonché dei diritti e delle tasse quali quelle di atterraggio, di sbarco o imbarco nei porti e negli aeroporti, ai sensi e nel rispetto del Codice del Consumo. Quanto al costo del carburante, per i voli speciali ITC, potrà essere applicato un adeguamento calcolato proporzionalmente in base alla differenza esistente fra il parametro di riferimento di seguito indicato (********* USD/tonnellata f.o.b. – prodotti mediterraneo) e la quotazione ufficiale rilevata sul sito www.eni.it, relativa al secondo mese antecedente la data di partenza; per i voli di linea, invece, potrà essere applicato un adeguamento pari a quello richiesto dalle Compagnie Aeree. Le variazioni e gli adeguamenti del prezzo di listino verranno comunicati ai Clienti attraverso le agenzie intermediarie. Privacy Informativa ex art. 13 D. Lgs. 196/2003: I dati del sottoscrittore del presente contratto e quelli degli altri partecipanti, il cui conferimento è obbligatorio per garantire agli stessi la fruizione dei servizi oggetto del pacchetto turistico acquistato, saranno trattati in forma manuale e/o elettronica in rispetto della normativa . L’eventuale rifiuto nel conferimento dei dati comporterà l’impossibilità di concludere il contratto e fornire relativi servizi. Titolari dei trattamenti sono- salvo separate e diverse indicazioni, eventualmente visibili anche sul catalogo e/o nei rispettivi siti web- l’Agenzia venditrice e l’Agenzia organizzatrice. Laddove necessaria, la comunicazione dei dati sarà eventualmente effettuata solo verso autorità competenti, assicurazioni, corrispondenti o preposti locali del venditore o dell’organizzatore, fornitori dei servizi parte del pacchetto turistico o comunque a soggetti per i quali la trasmissione dei dati sia necessaria in relazione alla conclusione del contratto e fruizione dei relativi servizi. I dati potranno inoltre essere comunicati a consulenti fiscali, contabili e legali per l’assolvimento degli obblighi di legge e/o per l’esercizio dei diritti in sede legale. In ogni momento potranno essere esercitati tutti i diritti ex art. 7 D. Lgs. 196/2003.
COPERTURE ASSICURATIVE Milano, 15/01/2007
ASSICURAZIONI TUTTI I NOSTRI PASSEGGERI USUFRUISCONO DELLE SEGUENTI COPERTURE ASSICURATIVE COMPRESE NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE TOUR 2000 S.r.l., in collaborazione con il broker Borghini e Cossa S.r.l. e la Navale Assicurazioni S.p.A., ha predisposto per tutti i partecipanti ai propri viaggi un pacchetto assicurativo che decorre dal momento della prenotazione e vale fino al termine del viaggio. Il pacchetto prevede anche la polizza annullamento viaggio fino alla somma assicurata di € 500,00 a passeggero. E’ comunque possibile aderire facoltativamente alla copertura Annullamento Viaggio integrativa. Di seguito è riportato un estratto delle garanzie prestate. Per le coperture Assistenza Sanitaria e Bagaglio le condizioni sono contenute integralmente nel Certificato Assicurativo numerato che verrà consegnato unitamente agli altri documenti di viaggio prima della partenza. Per le coperture Annullamento Viaggio e “Viaggi Rischio Zero” le condizioni sono tutte di seguito riportate. ASSISTENZA SANITARIA “NAVALE SOS” che dà diritto, in casi di necessità, ad usufruire dei seguenti servizi assicurativi e di assistenza chiamando il numero telefonico 02/58286384 - consulenza medica e segnalazione di uno specialista; - invio di medicinali urgenti; - rientro sanitario del viaggiatore; - rientro del viaggiatore convalescente; - rientro dei familiari; - rientro anticipato del viaggiatore; - rientro della salma senza limite; - viaggio di un familiare; - interprete a disposizione all’estero; - assistenza legale; SPESE MEDICHE fino a € 10.000,00, per viaggi all’estero e fino a € 600,00, per viaggi in Italia con franchigia di € 40,00 BAGAGLIO FURTO, RAPINA, SCIPPO, INCENDIO e mancata riconsegna o danneggiamento da parte del vettore del bagaglio fino a € 1.000,00 con franchigia di € 40,00. Spese di prima necessità a seguito di ritardata (non inferiore alle 12 ore) o mancata riconsegna del bagaglio da parte del vettore fino a € 200,00 con franchigia di € 40,00. ANNULLAMENTO VIAGGIO E INTERRUZIONE VIAGGIO SOMMA MASSIMA ASSICURATA € 500,00 (aumentabile con polizza facoltativa). Ai fini della presente garanzia si conviene che con il termine “familiari” si individuano le seguenti persone: coniuge o convivente, figli, fratelli, genitori, suoceri, genero, nuora, nonni, zii o nipoti fino al terzo grado. OGGETTO DELLA GARANZIA ANNULLAMENTO La garanzia copre le penali di recesso addebitate da TOUR 2000 fino ad un massimo di € 500,00 per passeggero e di € 4.000,00 per singolo evento. La garanzia decorre dalla data di iscrizione al viaggio, e dura fino al momento in cui il passeggero inizia ad utilizzare il primo servizio turistico fornito da TOUR 2000 ed è operante esclusivamente se il viaggiatore assicurato è impossibilitato a partecipare al viaggio per uno dei seguenti motivi imprevedibili al momento della stipulazione del contratto: - decesso, malattia o infortunio dell’Assicurato; - decesso, malattia o infortunio del compagno di viaggio dell’Assicurato o dei loro familiari o del socio contitolare della ditta dell’Assicurato o del diretto superiore; - qualsiasi evento imprevisto, non conosciuto al momento dell’iscrizione al viaggio ed indipendente dalla volontà dell’Assicurato e dei suoi familiari e che renda impossibile e/o obiettivamente sconsigliabile la partecipazione al viaggio. Qualora l’Assicurato sia contemporaneamente iscritto ad un viaggio con i suoi familiari e/o con altre persone, la garanzia si intende operante oltre che per l’Assicurato direttamente coinvolto, per i suoi familiari e per uno solo dei compagni di viaggio alla condizione che anch’essi siano assicurati. Sono comprese le malattie preesistenti non aventi carattere di cronicità, le cui recidive o riacutizzazioni si manifestino dopo la data di sottoscrizione della copertura. Sono altresì comprese le patologie della gravidanza, purché insorte successivamente alla data di decorrenza della garanzia. ESCLUSIONI Sono esclusi gli annullamenti determinati dai seguenti casi che si manifestassero nei luoghi di destinazione del viaggio e che inducano il passeggero a rinunciare al viaggio medesimo: eventi bellici, terroristici, sociopolitici, meteorologici, eventi naturali, epidemie o dal pericolo che si manifestino detti eventi. Sono esclusi gli annullamenti determinati da sopravvenuti impegni di lavoro, di studio o dovuti a motivazioni di natura economico finanziaria. Sono compresi gli annullamenti derivanti dall’impossibilità di usufruire delle ferie a causa di nuova assunzione o di licenziamento. L’assicurazione non copre gli annullamenti derivanti da malattie croniche, neuropsichiatriche, nervose e mentali. SCOPERTO Eventuali risarcimenti avverranno previa deduzione di uno scoperto del 15% da calcolarsi sul danno rimborsabile. Tale scoperto non potrà essere inferiore a € 50,00 per Assicurato. Nessuno scoperto viene applicato se l’annullamento è dovuto a ricovero ospedaliero o decesso. COMPORTAMENTI IN CASO DI SINISTRO In caso di sinistro Annullamento Viaggio, l’Assicurato dovrà informare per iscritto o a mezzo telefax al numero 02/58211717 la Navale Assicurazioni S.p.A. – Corso di Porta Vigentina 9 - 20122 Milano allegando la certificazione medica ed altri documenti relativi ai motivi della rinuncia o dell’interruzione. Pena la decadenza al diritto di rimborso, la denuncia deve essere effettuata entro cinque giorni dal verificarsi dell’evento che ha causato la rinuncia. La Compagnia di
Assicurazioni rimborserà la penale d’annullamento prevista alla data in cui si è verificato l’evento che ha dato origine alla rinuncia; l’eventuale maggiore quota di penale dovuta a seguito di ritardata comunicazione di rinuncia (oltre le ore 24.oo del primo giorno utile successivo al verificarsi dell’evento), resterà a carico dell’Assicurato. In caso di rinuncia al viaggio è pertanto indispensabile procedere immediatamente all’annullamento del viaggio OGGETTO DELLA GARANZIA INTERRUZIONE VIAGGIO La garanzia copre la diaria relativa ai giorni di viaggio non usufruiti dal viaggiatore, dai suoi familiari o dal suo compagno di viaggio anch’essi assicurati, nel caso in cui il viaggio stesso debba essere interrotto per i seguenti motivi: rientro sanitario del viaggiatore per motivi di salute predisposto dalla Centrale Operativa Tramite attivazione della NAVALE SOS come da separata tessera a vostre mani; ricovero in ospedale del viaggiatore che causi l’interruzione anche parziale (ma comunque superiore alle 24 ore) del viaggio; rientro anticipato dei familiari e di un compagno di viaggio a seguito di decesso del viaggiatore; rientro anticipato a seguito di decesso o di ricovero ospedaliero di un familiare del viaggiatore non partecipante al viaggio. La garanzia decorre dal momento in cui il passeggero inizia ad utilizzare il primo dei servizi intermediati o venduti dalla Contraente. La diaria è pari al costo dei giorni mancanti al completamento del viaggio e si ottiene dividendo la quota individuale di partecipazione pagata per le notti di durata del viaggio; in ogni caso il rimborso non potrà superare € 500,00 per passeggero (aumentabile con polizza facoltativa a € 2.000,00 per passeggero e € 5.000,00 per evento). In caso di iscrizione contemporanea di un gruppo precostituito di partecipanti, la definizione “compagno di viaggio” può riferirsi ad una sola persona. La diaria viene corrisposta senza applicazione di alcuno scoperto/franchigia. In caso di sinistro, l’Assicurato dovrà informare per iscritto o a mezzo telefax al numero 02/58211717 la Navale Assicurazioni S.p.A. - Corso di Porta Vigentina 9 - 20122 Milano, allegando la certificazione medica ed altri documenti relativi ai motivi della interruzione del viaggio. “VIAGGI RISCHIO ZERO” PER EVENTI FORTUITI O DI FORZA MAGGIORE DURANTE IL VIAGGIO OGGETTO DELLA COPERTURA la garanzia copre le conseguenze economiche derivanti da EVENTI FORTUITI E CASI DI FORZA MAGGIORE se, in conseguenza di eventi fortuiti e casi di forza maggiore quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, eventi atmosferici catastrofali (cicloni, inondazioni, terremoti, ecc.), eventi sociopolitici (scioperi, atti terroristici, guerre, colpi di stato, ecc.), condizioni atmosferiche avverse che impediscano il regolare svolgimento dei servizi turistici, ecc., si verifica, a viaggio iniziato, la modifica del viaggio rispetto a come era stato programmato. La Compagnia di Assicurazioni rimborsa: A1 il costo della parte di viaggio non usufruita (quota individuale di partecipazione divisa per le notti di durata del viaggio e moltiplicato per le giornate di viaggio perse); A2 il 70% della quota individuale di partecipazione se il passeggero, in conseguenza di un ritardo nel viaggio di partenza superiore alle 24 ore, decide di rinunciare al viaggio; A3 il costo ragionevolmente sostenuto dai passeggeri per l’organizzazione di servizi turistici alternativi a quelli previsti dal contratto e/o di servizi di riprotezione. PER VIAGGIO si intende l’itinerario compreso tra il primo e l’ultimo servizio turistico fornito da Tour 2000. SOMMA ASSICURATA Le garanzie sono prestate fino alla concorrenza del costo del viaggio con il massimo comunque di € 2.000,00 per passeggero ESCLUSIONI Sono esclusi dalla garanzia gli esborsi causati da overbooking, da eventi conosciuti con un anticipo di almeno 2 giornate lavorative rispetto alla partenza del viaggio organizzato, da insolvenza, da morosità o dal mancato adempimento di obbligazioni pecuniarie facenti capo all’organizzatore del viaggio e/o ai fornitori di servizi, da dolo e da colpa con previsione dell’organizzatore del viaggio e del passeggero, da infortuni e malattie. Le mancate coincidenze dei mezzi di trasporto dovute alla non osservanza dei “connecting time” da parte del Tour Operator contraente non sono considerati eventi che danno diritto ad indennizzo. DENUNICIA SINISTRI Per ogni denuncia di sinistro bisogna rivolgersi a Tour 2000
COPERTURE ASSICURATIVE FACOLTATIVE NON COMPRESE NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE AL VIAGGIO ANNULLAMENTO VIAGGIO E INTERRUZIONE VIAGGIO: INTEGRAZIONE SOMME ASSICURATE La copertura è operativa solo se l’adesione alla polizza integrativa viene richiesta a Tour 2000 contestualmente alla prenotazione del viaggio. E’ facoltà del cliente assicurare contro le penalità di annullamento l’eventuale eccedenza di costo del viaggio rispetto ai € 500,00 previsti dalla polizza già inclusa nella quota di partecipazione al viaggio. La somma massima assicurabile è di € 10.000,00 per persona ed il rimborso massimo per evento è di € 25.000,00. Il premio lordo è da chiedere a Tour 2000 Integrando la garanzia annullamento viaggio si integra anche la garanzia interruzione viaggio La somma assicurata ammonta ad € 2.000,00 per passeggero con il massimo di € 5.000,00 per evento Le condizioni di assicurazione sono le medesime della copertura Annullamento Viaggio e rimborso quota viaggio compresa nella quota di partecipazione. ASSICURAZIONE INTEGRATIVA SPESE MEDICHE E BAGAGLIO Per aumentare le somme assicurate per le spese mediche fino a € 50.000,00 e per i danni al bagaglio fino a € 1.500,00
Ai sensi del D.Lgs. n.196 del 30/6/2003 (c.d. Privacy) informiamo che i dati personali degli Assicurati verranno trattati esclusivamente per le finalità di questo specifico rapporto assicurativo. Titolare del trattamento è Navale Assicurazioni S.p.A. Ai sensi dell’art. 123 del D. Lgs. 17/03/1995, n. 175 ed in conformità con quanto disposto dalla circolare Isvap n. 303 del 02/06/1997, Vi informiamo che eventuali reclami riguardanti il rapporto contrattuale o la gestione dei sinistri devono essere inoltrati per iscritto a: Navale Assicurazioni S.p.A. Corso Di Porta Vigentina, 9 - 20122 Milano
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