Numero 5
Antro della Magia ~ Liberatoria ~ La traduzione, l‟adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo ( compresi i microfilm, i film, le fotocopie ), nonché la memorizzazione elettronica di questa skin, di immagini, testi interi o parziali e contenuti ad uso differente da quello personale possono essere effettuati citando l‟autore e la dicitura Antro della Magia http://antrodellamagia.forumfree.it/ La maggior parte delle foto è presa da Internet, e quindi valutata di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo sul forum http://antrodellamagia.forumfree.it/ e provvederemo prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
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ANTRUM MAGICAE Rivista dell‟Antro della Magia a cura di Lady Lu
Antrum Magicae è la rivista del forum “antro della magia”. Redatta grazie alle conoscenze, alle ricerche e all‟impegno degli utenti dell‟antro della magia, si pone il fine di informare e divulgare la cultura esoterico - pagana e valorizzarla con articoli riguardanti le festività pagane, la magia teorica e pratica appartenente alle diverse branche, la conoscenza e l‟utilizzo magico delle erbe, i culti, la mitologia, i misteri e le leggende dei diversi Paesi e popolazioni, nonché le straordinarie e incredibili scoperte dell‟uomo fino al giorno d‟oggi. La conoscenza è condivisa liberamente dagli utenti attraverso le discussioni contenute sul forum ed eventuali articoli inediti.
V numero Distribuita da http://antrodellamagia.forumfree.it/ Antro della Magia © II
INDICE INDICE……………………….…………..………………….…. pag. III FESTE PAGANE Festa delle Fate - 20 Aprile…………………..…...………………….…pag. 6 MAGIA TEORICA Le candele…………………...……………………………………...….pag. 9 Il significato delle candele………….. …………………..………..…….pag. 15 MAGIA PRATICA Legato e Inchiodato “Amarrado y Claveteado”…………………...……….pag. 20 La bottiglia della strega…………...…….……………………...……....pag. 24 L‟anello dell‟opportunità e alleanza.…………………………………….pag. 27 IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE Ayahuasca……...……………………………………………………...pag. 30 RICETTE STREGATE Sciroppo contro la toss…………...………….……………………....…..pag. 33 Tachipirina naturale……..……………………………………………..pag. 34 III
PILLOLE MAGICHE Deviare un temporale………………….…………………………….…pag. 36 Incenso di Storace contro le negatività...…………………….…………...pag. 36 Polveri Hoodoo………………………………………………………..pag. 37 SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO (Archeologia, scienza, astronomia, ufolo-gia) Manifestazioni aliene del periodo egizio……..…………………………...pag. 38 Il mistero della Cripta delle Barbados.…………………………………...pag. 41 LEGGENDE E FANTASMI La leggenda di Aloisa…….………………………………..…...……….pag. 46 CREATURE MAGICHE Troll……….………………….…………………………...………….pag. 48 MITOLOGIA , CULTI E DIVINITÀ Culto di Maria Lionza…………………………………………………pag. 50 L‟Arcobaleno………………………..………...…………..…………...pag. 54 EVENTI PAGANI Esoterika……………………………………………………………..pag. 57
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“L‟intento è una forza perenne che permea l‟universo, una forza consapevole di sé al punto da reagire al riconoscimento o al comando degli sciamani .” Carlos Castaneda
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FESTE PAGANE
Festa delle Fate - 20 Aprile La fata è una creatura leggendaria presente nelle fiabe o nei miti di origine principalmente italiana e francese, ma che trova comunque figure affini nelle mitologie dell'Europa dell'Est. Nell'originale accezione dell'Europa meridionale (senza influenze celtiche) è totalmente sovrannaturale, cioè non ha nulla di umano se non l'aspetto. Il nome fata deriva dall'altro nome latino delle Parche, che è Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato (dal latino Fatum ovvero "destino"). La fata è un essere etereo e magico, una sorta di spirito della Natura. Fin dai tempi più remoti si è sempre ritenuto che gli esseri fatati, quelle creature che rappresentano l'infinità contenuta nel cuore e nell‟anima di ciascuno di noi, avessero origini più antiche di quelle umane e perfino di quelle animali; quindi, essendo stato creato per ultimo, l‟essere umano è considerato come una forma di vita che ha ancora molto da imparare dalle altre specie. L'origine delle fate è da sempre stata varia a seconda delle culture e per questo motivo ci vengono fornite diverse teorie che spiegano la nascita di tali creature. Aspetto Le fate sono tutte di sesso femminile ed hanno le sembianze di una donna non molto alta e molto gracile dalla pelle chiarissima, quasi perlacea. Il loro abbigliamento è quello tipico delle donne del XIV e XV secolo con il caratteristico Hennin (ovvero un lungo cappello conico o a tronco di cono) ed abiti variopinti. Ogni fata indossa un abito di un unico colore che rispecchia la sua personalità. Inoltre portano gonne lunghissime per coprire eventuali deformità (quasi ogni fata presenta infatti una parte del corpo bovina o caprina, come code, zoccoli ed alcune persino la testa) e cappelli lunghissimi per sembrare più alte. 6
Fairy e Fate differenze Fondamentalmente l'assonanza ha portato ad associare la fata alla fairy inglese e celtica (presenti in alcune commedie dello stesso William Shakespeare), ovvero ad alcuni esponenti del piccolo popolo, piccoli e con le alucce, malgrado che - secondo molti - con questi ultimi non abbiano assolutamente a che fare; la differenza sostanziale consisterebbe nel fatto che le fate vogliono interagire con gli umani, mentre le fairies preferiscono rimanere invisibili all'occhio umano. Piccolo rituale per invitare le fate nelle vostre case Alla vigilia del giorno di San Giovanni o durante la notte stessa, oppure in una qualsiasi splendida notte dell'anno, soprattutto quando c'è la luna piena, potete offrire un dono alle Fate. Se donate con cuore sincero, sicuramente conquisterete la loro fiducia ed il loro favore. Preparate un dolce di avena o mettete del miele e del vino in una tazza oppure, ancora meglio, offrite alle Fate un canto, una danza o una poesia creati da voi o che trovate piacevoli. Prima di iniziare dite ad alta voce: "Questo è per le Fate"; ditelo nuovamente dopo aver offerto il dono, cosa che andrà fatta all'aperto, in un luogo appartato, selvaggio e solitario. Ben presto, probabilmente il giorno dopo, scoprirete che le Fate vi hanno dato qualcosa in cambio; siate vigili, ma non offrite i vostri doni pensando di ricavarne qualcosa né aspettatevi nulla. Rimanete semplicemente all'erta. Sicuramente molto presto scoprirete nella natura un qualche oggetto strano e grazioso, oppure potrete trovare delle monete d'argento. Qualunque cosa troviate, conservatela per sempre, perché si tratta di un dono sacro e vi porterà fortuna e felicità.
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Nella maggior parte dei casi l'oggetto che troverete sarĂ una bufonite, un ciottolo rotondo e venato di disegni splendidi e misteriosi, che sembra mandare bagliori dalle tinte delicate. Tenetelo con voi e ponetelo sotto il guanciale; secondo la saggezza popolare, queste pietre sono gioielli mistici che si trovano nella testa di un rospo. Coloro che possiedono questa pietra saranno fortunati in amore, saggi nella divinazione e la loro vita sarĂ benedetta. Mi raccomando...fatevi una sana risata se le fate decidono di mettervi alla prova nascondendo qualcosa a cui tenete, ve lo ridaranno presto.
Black&White Fonti Gocce di luna forum Fata - Wiki
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MAGIA TEORICA
Le candele Le candele sono uno strumento molto importante a disposizione del Mago poiché sono in grado di attrarre determinati tipi di influssi e di predisporre psichicamente il Mago stesso al raggiungimento di quanto si è prefissato, e quindi al successo. Esse ricadono sotto il dominio dell‟Elemento Fuoco e vengono spesso usate sull‟altare a rappresentarlo. I vari colori hanno diverse vibrazioni e oscillano su diversi livelli psichici, per cui è un compito importante del Mago quello di scegliere il colore adatto allo scopo che si sta prefiggendo. Per rappresentare una terza persona si può usare una candela del colore corrispondente al segno zodiacale di quella persona. SEGNO ZODIACALE COLORE Ariete = Rosso Toro = Verde Gemelli = Arancio Cancro = Bianco Leone = Giallo Vergine = Marrone Bilancia = Rosa Scorpione = Rosso Sagittario = Viola Capricorno = Verde Acquario = Azzurro Pesci = Verde acqua Potete rappresentare anche il movimento di un desiderio verso o da una persona semplicemente muovendo le candele colorate sull‟altare. 9
UNZIONE E VESTIZIONE Uno dei momenti più importanti della magia delle candele consiste nell‟ungere la candela. Con questo gesto voi trasferite alla candela, attraverso le mani, le vostre vibrazioni, rendendola un prolungamento della vostra mente. La tecnica dell'UNZIONE prevede di partire dal centro andando quindi prima ad una estremità, quindi verso l'altra e pensando nel frattempo al risultato da ottenere possibilmente visualizzandolo. La forza energetica data dalla visualizzazione si fonderà con l'olio usato che a sua volta, bruciando, spanderà in astrale le vostre intenzioni. Concentratevi e immaginate il vostro scopo come già realizzato. Esistono due tipi di unzione, anch'esse differenziate in base allo scopo. La prima è per l'attrazione: l'olio si distribuisce con un movimento che parte dagli estremi della candela terminando al centro. La seconda è per l'allontanamento: qui l'olio verrà spalmato con un movimento che parte dal centro della candela per terminare ai suoi estremi. Ricordate di ungere le candele su tutta l‟intera superficie, usando prima una mano e poi l‟altra. Un'altra operazione che in alcune occasioni precede l'unzione della candela, è la sua "VESTIZIONE": consiste nello scrivere sulla candela destinata al rituale, usando la piuma di un volatile, il destinatario o la richiesta che si intende formulare, ricoprendo poi la scritta con la cera di un'altra candela (dello stesso colore mi raccomando!!!). Volendo potete anche incidere simboli o fare disegni. La sola cosa importante è che siano simboli o disegni inerenti al vostro desiderio. 10
IL COLORE Uno dei principi più importanti nella scelta delle candele è il loro colore. I colori non sono altro che delle zone di luce a diversa velocità di vibrazione. Diversa velocità di vibrazione provoca una diversa reazione, e quindi un diverso effetto, sulla psiche umana e sull‟ambiente. Per questo motivo si usano colori diversi a seconda del rito che si vuole effettuare e dello scopo che si vuole ottenere. Il colore della candela è importantissimo perché a ognuno di essi è associato un significato particolare. Il colore può anche essere accoppiato al Pianeta in corrispondenza con una particolare essenza, come riportato dalla tabella seguendo sempre la derivazione della Cabala:
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COLORE GIORNO - POTERE ARANCIO = Domenica - Positivo BIANCO = Lunedì - Ambivalente GRIGIO = Lunedì - Ambivalente ROSSO = Martedì - Negativo ROSA = Venerdì - Positivo CELESTE = Mercoledì - Ambivalente BLU = Giovedì - Positivo GIALLO = Domenica - Positivo ORO = Domenica - Positivo ARGENTO = Lunedì - Ambivalente NERO = Sabato - Negativo VERDE = Venerdì - Positivo MARRONE = Mercoledì - Ambivalente LE FORME DELLE CANDELE Oltre al colore, altre cose da tenere presente sono la forma e la grandezza delle candele. Alcuni dicono che queste non hanno molta importanza, altri che invece ne hanno...noi per sicurezza gliela diamo! Le candele usate per sciogliere negatività “leggere” saranno grosse e avranno forma di piramide, che oltre ad infondere energia positiva, aiuta a sciogliere piccoli “blocchi” (o impedimenti). Per impedimenti un pochino più gravi si può usare una candela a 5 nodi, ovvero una di quelle che hanno la forma di 5 palline messe una sull‟altra. Per fatture o impedimenti “gravi” invece non basta semplicemente la candela, ma vanno usati tutti e 5 gli Elementi. Per l‟amore a volte si usano candele che hanno una forma umana. 12
CONSUMAZIONE DELLE CANDELE La consumazione delle candele dipende sempre dal rito che stiamo effettuando, perché ce ne sono alcuni che richiedono la consumazione totale delle candele usate, e altri in cui si devono consumare un tot di minuti al giorno fino al completo esaurimento. Esempio: per sciogliere delle negatività “leggere” (ovvero quelle accumulate tutti i giorni stando semplicemente a contatto con gli altri), userai una candela bianca che lascerai consumare completamente. Per sciogliere delle negatività più forti, sarebbe invece opportuno usare una grande candela bianca (se rotonda è meglio), lasciandola consumare un‟ora al giorno, sempre alla stessa ora. CONSIGLI VARI Per le divinazioni, si può sempre usare la candela bianca perché aiuta la nostra extrasensitività. Per quanto riguarda la fiamma, quando fate un rito, dovete sempre tenerla sotto controllo e vedere come si comporta. Se la fiamma brucia normalmente ed il fumo che ne esce è grigio chiaro o quasi trasparente, vuol dire che tutto procede bene. Se la fiamma comincia a tremare, significa che ci sono dei piccoli impedimenti che la candela sta cercando di sciogliere. Se la fiamma è alta ed il fumo è quasi nero, allora c'è un impedimento serio e a causa di questo il rito sta trovando difficoltà ad agire. Non accendere direttamente le candele, ma usare una candela da destinare esclusivamente per l‟accensione delle candele rituali. Questa candela ha una funzione di servizio e si deve tenere da parte, senza mai posarla sull‟altare.
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Non usate MAI le candele che avete usato per un determinato rito, a meno che sia chiaramente specificato dal rito stesso. Usatene sempre di vergini. Cercate di costruire da soli le vostre candele, poiché in questo modo le caricherete direttamente con la vostra energia e gli trasmetterete i vostri pensieri e desideri. Se però le comprate in un negozio, non contestate mai il prezzo: pagate e andate via. Se usate gli olii essenziali per l‟unzione, allungateli con dell‟olio extravergine d‟oliva.
IMPORTANTE: le candele si consacrano e si caricano solitamente nel periodo della Candelora, e la loro energia dura un anno. Un'altra cosa fondamentale per le candele, è l'accensione e lo spegnimento. Accenderle sempre con un fiammifero da cucina e non con l'accendino, e poi,mai, dico mai, soffiare su di una candela per spegnerla. Ma usare o le dita, o ancora meglio, uno spegni moccolo. Attenzione: La descrizione qui sopra non vuole essere esaustiva, ma dare semplicemente "un'infarinatura" di base.
+RD+ 14
Il significato delle candele Una candela rappresenta, simbolicamente e magicamente un uomo. Ecco perché nelle pratiche di Magia questo strumento è di primaria importanza per riuscire ad ottenere il meglio dalle operazioni intraprese. Composizione, colore, orientamento, consacrazione, utilizzo nelle dovute forme rituali fanno della candela un tramite indispensabile di collegamento con le forze invisibili del mondo, un ponte sottile, la cui struttura è impareggiabile. Credo siano in pochi a sapere che il simpatico e tradizionale gesto di soffiare sulle candeline della torta di festeggiamento del compleanno nasconde, in realtà, un profondo significato magico. A riprova che in pratica, tutto nella Vita è Magia, la tradizione afferma che anche in questo semplice rituale si cela un atto che trascende la mera apparenza. Tutto c'è perché la candela è in verità una sintesi di emblemi e simbolismi di estrema pregnanza. La sua stessa costituzione è allusiva; essa è, infatti, simile ad un uomo: ha un Corpo (la cera), un Anima (lo stoppino), uno spirito (la fiamma) e come un uomo nasce (accensione), vive invecchiando (scioglimento), muore (estinzione). È poi una sintesi perfetta fra materialità e spiritualità. Se la cera vergine che la forma sta ad indicare la materia, la fiamma che la brucia è simbolo dello spirito che, sublime, si distacca dalla materia per elevarsi. A metà, ponte” fra le due realtà, c'è lo stoppino, filtro tramite il quale avviene la trasmissione dall' uno all'altro stato o condizione. La cera è chiara figurazione solare, la fiamma è espressione della Luce; la candela accesa illumina la via, spenta abbandona invece nel buio e nelle tenebre. Le candele sono potenti catalizzatori di energie, soprattutto se abbinate a colori, erbe e pietre, per cui è bene che siano sempre presenti sull'altare. I motivi per cui una Figlia della Dea decide di accendere una candela, sono moltissimi. Vediamone alcuni: la celebrazione di feste, equinozi, solstizi, della luna piena, della luna nuova, evocazioni e invocazioni degli spiriti elementali e del piccolo popolo, ricerca dello spirito guida, protezione e difesa, per la realizzazione dei desideri, per l'evoluzione interiore e il raggiungimento della sapienza, per l'amore, per la salute, per il lavoro, per il denaro o per trovare la pace. In ogni rituale con le candele il fattore più importante è il colore, in quanto ogni colore ha una vibrazione, che influisce in modo diverso sul rito. 15
- Le candele bianche simboleggiano la purezza e la virtù in senso assoluto, sono in grado di attirare le energie positive e di disperdere le negatività, purificando l'ambiente prima di iniziare un rito. Può essere usata anche quotidianamente per tenere lontane le negatività dal luogo in cui viviamo. Rappresenta la Dea, quindi deve essere inclusa in ogni rituale come "testimone" della presenza della divinità. La candela di colore bianco viene usata nei rituali nei quali si richiede un riequilibrio energetico, come per esempio dopo un intervento chirurgico, per promuovere la pace, per far tornare l'armonia tra le persone, per conservare l'innocenza e la purezza per esempio nei bambini. - Molte persone temono le candele nere per la cattiva fama che hanno. Infatti spesso vengono usate per fare fatture o riti di magia nera, poiché la tradizione popolare ritiene che il nero abbia un potere nefasto e simboleggi il male, il rancore, la vendetta, l'odio. È un colore ritenuto apportatore di tristezza, lutti e disperazione. In realtà il nero simboleggia le profondità della Madre Terra, e viene usato nella Wicca per rituali di protezione, per richiamare le forze ctonie di sopravvivenza (per esempio nel caso di una grave malattia), per allontanare persone indesiderate, per accedere alle profondità del proprio inconscio, per bruciare un evento fortemente negativo e quindi disfare fatture e magia nera. - Le candele viola favoriscono la meditazione, l'elevazione spirituale e il sapere occulto. Vengono usate nei rituali di ampliamento della propria coscienza, per fermare le negatività, per neutralizzare azioni magiche negative, per proteggere i propri animali domestici. Il viola è un colore molto positivo, che amplifica l'azione degli altri colori. Associata con incenso di lavanda e con l'ametista, la candela viola può aprirci la mente e farci viaggiare verso conoscenze profonde, e farci arrivare alla sorgente del potere. - Il verde è uno dei colori della Madre, e questo fa si che le candele di questa tonalità siano molto potenti. Portano a compimento ciò che si desidera, in particolare per quanto riguarda il lavoro e l'amore. Se siamo in un periodo di attesa, di transizione, di instabilità, la candela verde può sbloccare le circostanze e far risolvere le cose a nostro favore, accelerando la risoluzione dei problemi. Viene usata per concludere affari e accordi di lavoro (solo se leciti), per accelerare promozioni ed entrate di denaro, per propiziare l'abbondanza e la prosperità. 16
In amore viene usata per promuovere l'incontro con la persona giusta, per proteggere la propria relazione da invidie e gelosie, per riportare la pace dopo un litigio. Se non è possibile meditare nella Natura, la candela verde risolve il problema, in quanto la sua vibrazione cromatica è la stessa dei boschi, delle piante, degli alberi, quindi è utile per entrare in contatto con la Madre. - Una candela blu è un mezzo molto potente di protezione, per allontanare dolori, malattie, invidia, sfortuna, problemi. Viene usata per sedare le liti, per evitare discussioni familiari, per ristabilire l'armonia domestica, per riavvicinare parenti che non si parlano e per tenere a bada i segreti. Viene usata anche per favorire la lungimiranza e l'intuito sul lavoro e negli affari e per espandere la propria attività. Nei toni chiari, quindi sull'azzurro, simboleggia il colore del cielo, quindi la capacità di estendere la propria percezione, porta fortuna e protegge nelle avversità. Meditando con una candela blu si può trovare l'equilibrio interiore e giungere alla saggezza. - Le candele rosa si usano sopratutto durante i rituali che mirano a trovare l'amore, l'affetto, per spingere qualcuno a migliorare il proprio carattere, per avere doti di altruismo e generosità. Bisogna usare una candela rosa per risolvere i problemi di coppia, per rafforzare l'amore e l'affinità spirituale e fisica tra due persone. È potente anche quando si chiede la guarigione spirituale di qualcuno che è affetto da complessi di colpa, da malinconia e da tristezza. Nella meditazione è usata per considerare i nostri desideri e per fare chiarezza sul nostro mondo affettivo. Si adoperano queste candele anche per rinforzare o ristrutturare rapporti di amicizia. Abbinata all'incenso e alla lavanda, la candela rosa è utile per lenire le pene di un amore finito, poiché dona la capacità di attenuare la portata negativa dei sentimenti troppo forti e smorza le passioni. 17
- Il rosso è il colore della forza vitale, quindi, la candela rossa emette energie positive, rafforza l'energia interiore, infonde ardore, calore, forza e combattività anche nelle situazioni più difficili, e influisce sull'umore malinconico. Viene usata in tutti i rituali nei quali devono essere stimolate la passionalità, la forza mentale e fisica, il vigore sessuale; serve per proteggere dalle malattie, dalle disgrazie, dagli incidenti, infine dai rituali di magia nera. Infatti, si usa la candela rossa per rispedire al mittente il malocchio e per disfare una fattura. - Il marrone colore simboleggia la Terra, quindi la Madre, come la candela verde. una candela marrone viene solitamente usata nei rituali di protezione delle cose materiali come la casa, l'auto, oggetti vari , oppure per la salute degli animali domestici. La candela marrone può essere utile per riconciliarsi con amici o per rafforzare un legame. Viene usata anche per proteggere i propri familiari. - Quando operiamo per ottenere benefici materiali, dobbiamo senz'altro usare una candela arancione: infatti assicura successo delle cose intraprese, risultati positivi in esami e prove, buona fortuna nella ricerca di un lavoro, esito positivo di contratti e affari, aumenti di stipendio, risoluzione di problemi legati al denaro. Si può agire con una candela arancione su una persona che è incapace di gestire il denaro e le situazioni materiali per aiutarla ad essere più assertiva e positiva. Per chi fa un lavoro di concetto, la candela arancione aumenta la concentrazione, fa sorgere nuove idee, stimola la creatività e la vitalità mentale. - Anche la candela gialla, come quella arancione, viene usata per arrivare al successo nelle azioni compiute e per la realizzazione dei progetti, soprattutto per quanto riguarda lo studio, in quanto affina la memoria e la capacità di comprensione di cose difficili, inoltre viene usata per potenziare le proprie facoltà mentali. Viene usata anche per il commercio, in quanto ha il potere di districare gli ostacoli che impediscono il prosperare di un'attività in proprio. Essendo il giallo il colore del Sole, abbinato all'azione del fuoco è in grado di infondere una grande energia utile quando si deve superare qualcosa d' impegnativo. - La candela color oro viene soprattutto bruciata come omaggio al Dio durante le feste rituali di tipo solare, soprattutto gli equinozi e i solstizi. E' in grado di donare benessere, costanza, forza di volontà e molta forza fisica e psichica quando si deve operare per il bene di una persona cara. 18
In questo caso, quando si deve aiutare a distanza una persona in difficoltà, è bene accendere una candela di color oro, unitamente a un poco di mirra. - La candela color argento simboleggia la Dea nella sua forma lunare, quindi l'essenza del femminile. È ottima per meditare e per aumentare i propri poteri, allenandoci a vedere nel futuro e dentro noi stesse. Si usa una candela argento anche quando si devono compiere comunicazioni spirituali con entità del Piccolo Popolo, o per contattare il proprio nelle notti di luna piena, ma può influire positivamente sulla capacità di introspezione e per aumentare la propria sapienza. - La candela color rame candela viene usata ogni volta che serve un aiuto per superare degli ostacoli: in amore serve per far rinascere una passione che langue o un rapporto che si sta esaurendo; sul lavoro serve per facilitare la carriera, aprire delle porte o crescere professionalmente, inoltre per aumentare le entrate di denaro. Nella meditazione serve per favorire la crescita personale e per aprire la mente alla comprensione dei segreti dell'esistenza.
Internetdj
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MAGIA PRATICA
Legato e Inchiodato! "Amarrado y Claveteado" L'amarrado è un rito hoodoo haitiano, di origini molto vecchie e, come tale, se ne trova in giro 7523,2 (0,2 periodico), versioni, anche se è difficile, per quanto facile da trovare in commercio, trovare il rito intero. L‟amarrado, vista la statuina, che presto andrò a descrivere, è un rito molto potente che viene usato non solo in amore ma per piegare la volontà del bersaglio, annullarla e renderla succube e schiava dell'usufruitore. Qualcuno asserisce che alla base dei riti di cosiddetta zombificazione, ci starebbe questo! Perché, in effetti, non si parla di morti che camminano, ma quasi... Nel caso specifico, la cosa non sarà così drastica perché è pur sempre un rituale d'amore, ma di sicuro è uno dei più potenti che io conosca. La statuetta può avere diverse forme, in base ovviamente alla finalizzazione del rito: quella proposta va bene sia per l'amore sia per annullare una persona, come si diceva, cambia il colore, da rosso (amore) a nero. Ma le statuette per l'amarrado, possono avere diverse forme come si diceva e le vado ad esporre: uomo legato ed inchiodato (spilli), una forma sessuale maschile o femminile, due statuette di cera, una maschile e l'altra femminile, poste una viso a viso all'altra, con un piedistallo comune, e legate con uno spago insieme, o con corda in cera, ma comunque legate. Essendoci quindi diverse versioni, in cui si prega anche al Cane nero ed a Gesù Cristo, e non è una bestemmia, e in qualcuna anche la Santissima Morte, oggi confluita nel salvatore Gesù Cristo, posterò quella che ritengo più veritiera. 20
STATUETTA DI CERA Bisogna usare cera vergine, quella giallastra per intendersi, e creare una statuetta a forma maschile intera o anche mezzo busto fino a sotto la vita, quindi copro, braccia, testa etc, più è precisa e meglio è, ovviamente va inserito lo stoppino che spunterà dalla testa, e mischiarla con un pigmento rosso, e tre spruzzate di essenza o profumo di verbena, e poi legata da cima a fondo e risalire con uno spago, fermato con degli spilli infilati fino a metà, a far capire che è legato sia nel corpo che nella volontà.
Alla base, con uno stecco preso in natura, secondo alcuni riti trovati, bisogna scrivere il nome della persona che rappresenta la cera. Personalmente visto che ci sono state già usate 2 foto di sui una sotto la cera, lo trovo inutile. Forse si usava questo metodo perché prima queste cose non erano molto reperibili, quindi si doveva meglio indirizzare le energie. 21
POLVERE: Prendere due foto a figura intera se possibile dei due da legare, della stessa dimensione possibilmente, le puoi stampare anche con il pc e metterle una di fronte all'altra in modo che si guardino le immagini e cucirle con ago ed un unico filo rosso, sia nei bordi sia passando nel mezzo, a trama fine... passaci un bel po' di tempo. Cucire i bordi, significa cucire l'aura, unire le due persone e cucire nel mezzo, significa cucire anche i corpi, quindi attrazione, unione carnale, fedeltà. Infila uno spillo da parte a parte a rappresentare ll condizionamento dell'Unione! A questo punto devi dargli fuoco e aspettare che sia tutto consumato, in modo che si crei una polvere. Recitare questa frase: "Nessuno ci separerà, nessuno può allontanarsi o raffreddare il nostro amore, saremo sempre insieme perché siamo due in uno" . Questa frase va pronunciata durante la fase di bruciatura delle foto e tutto il resto. La frase può essere detta una o più volte, a seconda di come si sente l'operatore, meglio se una e detta bene, ma non ci fasciamo la testa.
OLIO Per l'olio ci sono diverse tradizioni in merito, ma vi dico quella che preferisco, ovvero, ci vuole un cucchiaio di miele, va benissimo il millefiori, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, ed uno di olio di mandorle. Mescolare con cura, finché non è ben amalgamato. 22
RITO Prendere una foto della persona da legare e metterci sopra la candela, lasciando libera la parte del cuore, depositare un po' di polvere, fatta in precedenza, sul cuore della persona da legare (ovviamente sulla foto) ed una goccia di olio come descritto in precedenza e recitare: "Per queste polveri sempre fedele io voglio e lo sarò sempre". A questo punto accendere la candela ed aspettare che si consumi. La tradizione vuole che se si consuma tutta e forma una chiazza circolare di cera piatta, il rito abbia funzionato correttamente, ed avrai ciò che vorrai. Se rimangono delle punte ci sono delle complicazioni e quindi per funzionare ci vorrà più tempo. Mi raccomando il rito va fatto da soli, e finché la cera non è completamente sciolta, non ci devono essere intromissioni, quindi scegliere un posto isolato, meglio in natura, ma va bene anche casa propria, e massima concentrazione sul rito. Alla fine del rito, quando la cera è ormai raffreddata, avvolgere i resti in un panno rosso, avendo cura di avvolgerlo bene intorno e poi gettarlo il più lontano possibile in un corso d'acqua corrente, quindi un fiume, un torrente o anche nel mare. Secondo alcune tradizioni, il rito va fatto di un martedì di luna crescente, ma sinceramente non rientra nell'originale hoodoo, quindi non ci presterei attenzione. Comunque, fai solo ed esclusivamente come ti senti! Una cosa da non sottovalutare è la concentrazione in quello che si fa, in quanto per ogni fase della magia, compresa la creazione della statuetta, dell'olio e della polvere, la persona ed il nostro obiettivo, deve essere ben chiaro in testa, sempre! Per rafforzare dopo qualche mese o anno il rito, se si ha paura che la persona, possa in qualche modo uscire dal controllo (la vedo dura ), prendere una foto e rimettere cenere preparata e conservata e l'olio preparato e conservato sul cuore del soggetto in foto, asciare riposare 2/3 giorni! Come sopra, avvolgere poi in panno rosso e gettare in luogo di acqua corrente il più lontano possibile!
RedJackson 23
La bottiglia della strega Protezione per tutta la famiglia Prima di cominciare. Non ho creato io questo incanto e sono anche un po' perplesso per il fatto che bisogna usare parti di noi, tipo; unghie, capelli, etc. In quanto la protezione trae potere da essi e se si trova a rischio di sopravvivenza, tipo proteggendo la nostra famiglia, allora potrebbe trarre la forza da noi stessi, quindi lo consiglierei solo a persone esperte. Detto questo ecco il procedimento. Occorrente
un foglio per fare calcoli e prove una foto che ritrae tutti i membri del nucleo familiare un nastrino bianco una penna consacrata (ad es. quella che usate per scrivere sigilli) uno specchio (ad es. della mamma) colla o nastro adesivo una lametta (ad es. del papà) sale grosso da cucina del disinfettante (quello che usate per medicarvi le ferite aperte) il vostro sangue (+il sangue di uno dei figli se siete uno dei genitori) un bastoncino cotonato per orecchie oppure un batuffolo d'ovatta forbicine a punta un barattolo di vetro con tappo e fondo rettangolare nastro isolante color nero un quadrato di stoffa colorata un elastico 24
Purificatevi, radicatevi, centratevi, innalzate il tempio, formate il cerchio, chiamate i guardiani, mettetevi in aspetto con la divinità scelta e dichiarate il vostro intento. Concentratevi e prendete la foto quindi disegnate con la penna consacrata una stella su ogni membro della famiglia col numero di punte ciascuna secondo il numero magico di quel membro (consiglio: fate qualche prova sul foglio di prova). Es. se siete nati il 03/05/1986 il vostro numero è 0+3+0+5+1+9+8+6= (32; 3+2=) 5 farete quindi una stella a 5 punte sulla vostra immagine. Nella stella di ciascuno inserite il simbolo del segno zodiacale corrispondente (es. se siete del toro inserire nella vostra stella il simbolo del toro). Al di sopra di ogni testa scrivete il nome proprio di ciascuno (se ne avete più di uno scriveteli tutti). Sul foglio di prova scrivete il cognome della madre e di seguito quello del padre (es. BianchiRossi) e cancellate tutte le vocali e le consonanti ripetute (es Bnch-Rs). Con le lettere rimaste create un sigillo in modo che le lettere di lei stiano a sinistra e di lui a destra. Esempio Disegnate il sigillo in grande sul retro della foto, poi arrotolatela sul lato corto e chiudetela con il nastrino. Prendete il barattolo di vetro a fondo rettangolare (sceglietene uno con l‟imboccatura larga per inserire facilmente lo specchio) ed incollate lo specchio su uno dei lati in modo che dall‟esterno ci si possa specchiare. Mentre lo fate dite: “Tutto il male a questa famiglia rivolto, sul mittente sia ritorto!” Inserite la lametta dicendo: “Ed il bastone che tra le ruote le è piazzato, immediatamente sia tagliato!”. Versate il sale fino a metà poi versate qualche goccia di disinfettante (ottimo il mercurio cromo) dicendo: “E qualunque negatività intorno ci sia, da adesso venga lavata via!” Inserite la foto arrotolata e ricoprite col sale fino a colmare il barattolo. Ora procuratevi una piccola ferita (un graffio o una puntura) con le forbicine dopo averle disinfettate. 25
Raccogliete una goccia del vostro sangue col batuffolo dicendo: “Per il mio sangue che è il nostro sangue io consacro questo barattolo di protezione!” Se siete uno dei genitori invece prendete anche una goccia di sangue di uno dei vostri figli (su un altro batuffolo) oltre al vostro, quindi direte: “Per il mio sangue ed il sangue del mio sangue, per il nostro sangue io consacro questo barattolo di protezione!” Inserite il/i batuffolo/i calcandolo/i nel sale fino a ricoprirlo/i. Prendete il nastro isolante e sigillate bene il tappo sul barattolo (usate minimo tre giri di nastro) dicendo: “Questo incantesimo è sigillato!”. Ponete il quadrato di stoffa sul tappo e fermatelo con l‟elastico. Ora tenete tra le mani il barattolo e attirate energia come al vostro solito. Caricate il barattolo, poi ringraziate divinità e guardiani, congedateli, sciogliete il cerchio e riponete il barattolo in un posto sicuro il più in alto possibile, per esempio sullo scaffale più alto della cucina, o sull‟armadio quattro stagioni della camera da letto.
Black&White 26
L‟anello dell‟opportunità e alleanza Diversi anni fa, mi ero recato a porta pila (porta palazzo Torino) meglio conosciuto come il Baluun in piemontese, ero a caccia di oggetti e libri il posto notoriamente conosciuto come "porto di mare" pieno di negozietti che vendono ed acquistano di tutto.... Potevo considerarmi soddisfatto, avevo trovato diverse cose che cercavo da tempo,e mi apprestavo ad andarmene, quando mi trovai davanti ad un "buco" con la saracinesca a metà, entrai. Dentro ammassato in modo apparentemente disordinato c'era di tutto, mobili, radio d'epoca, bicchieri e...libri, un‟infinità di libri, dai vecchi romanzi a quelli universitari. Mi sentii chiamare ,voltandomi vidi quello che doveva essere il proprietario, chiesi di poter dare un‟occhiata, mi fece cenno di si e che lui era al bar di fianco al locale. Tra tutti i libri che presi in mano uno mi rimase praticamente incollato, era un comprendonio di incantesimi, di un certo Arminius esoterista, alchimista del 1825 , la carta aveva quel profumo inconfondibile di antico. Afferrai un oggetto a caso, un lume ornato con del pizzo ingiallito, andai dal proprietario. Feci una lunga trattativa per il lume, accettando alla fine il prezzo, poi mostrai con non curanza il libro, se per questo mi chiedi troppo puoi tenerti anche il lume , ho già speso troppo oggi.... Non volle neppure dare un occhiata al libro che stringevo in mano, era troppo soddisfatto di aver venduto il lume… Il libro mi costò un giro di birra. Questo Arminius(pseudonimo) faceva parte della società teosofica fondata da Madame Helena Blavasky, nonché suo amico. La cosa interessante è che ad ogni incanto fa riferimento a persone che lo hanno utilizzato, e di come ne sono venuti a conoscenza. 27
Uno di questi incanti ha almeno 1000 (mille anni) Arminius cita Tal Umberto Biancamano, Signore di casa Savoia, 1003/1047 di origine Sassone provenzale (di qui ho ricavato l'età approssimativa dell'incanto).Una bellissima ed avvenente Gitana svelò il segreto dell'anello delle opportunità (o alleanze/a) al Biancamano, ed a suo dire questo anello favorì per secoli la famiglia Savoia, che di oggetti particolarmente importanti ne ha avuti parecchi, (sacra Sindone) ed altri.. L'incanto, l'ho provato personalmente in 4 occasioni importanti, la prima volta ho dovuto rifarlo in quanto secondo me, era trascorso un tempo troppo lungo, rifatto, al 36esimo giorno ho ottenuto l'incontro con la persona che ha dato una diversa svolta economica alla mia vita, in seguito i periodi di tempo si sono abbreviati, fino ad arrivare al termine di una settimana.
L'anello deve essere d'argento, nuovo, dopo il primo incanto non dovrà mai più essere esposto a luce solare, va conservato in una scatola, e di tanto in tanto, esposto a quella lunare, sempre in luna crescente, non potrà essere utilizzato da altri (esclusi consanguinei diretti) Più verrà utilizzato è più veloce e diretta sarà la sua influenza.
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Occorrente Un anello di argento, nastro colore lunare (bianco perla). La prima sera di luna piena, (quindi luna crescente) ponetevi sotto i raggi della stessa, infilate un capo del nastro nell'anello e pronunciate il nome della persona che volete incontrare, fate un nodo ed un fiocco, poi infilate l'anello all'indice, sinistro se è un uomo, destro se donna, e visualizzatelo ripetendo il nome della persona, riponete poi l'anello nella sua custodia. Un consiglio, se mi è permesso, non utilizzatelo per legamenti d'amore, in quanto non è quello il suo scopo, usatelo per questioni concrete, tipo avere la possibilità di spiegarsi con una persona con cui i rapporti si sono affievoliti per una cattiva interpretazione di gesti o parole, in previsione di incontri di lavoro, per cucire amicizie o alleanze utili o necessarie a scopi importanti per una svolta nella vostra vita. L'imput, il segnale è sempre diverso, esattamente come potrà accadere che anche l'incontro avvenga in circostanze inaspettate. L'ultima volta la persona che volevo incontrare, mi ha tamponato in un autogrill, abbiamo preso un caffè ed ho avuto un appuntamento per un colloquio .
yamato san 29
IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE
Ayahuasca Innanzitutto ci sono diverse tipologie di Ayahuasca, sono riuscito finora a catalogarne tre, per zona di provenienza. La prima è quella di provenienza brasiliana, sia essa degli sciamani amazzonici o di quelli cristici del Santo Daimi, la seconda è quella di provenienza peruviana (entrambe queste due hanno energia femminile), la terza è di origine colombiana ed ha energia maschile. Come già detto in un altro post, l' Ayahuasca è un catalizzatore - amplificatore, ma non solo, ho scoperto che oggi vi è uno studio per utilizzarla (soprattutto quella colombiana) a livello medico - psichiatrico, soprattutto per la sua capacità di farci accettare quello che siamo in realtà, non senza dolore certo, ma con armonia. Il sapore può variare, da dolciastro ad amaro (in particolare quest' ultima sembrava liquirizia) e il colore da rossastro a nero lucido. Le cerimonie variano, ma di base prevedono l' assunzione della sostanza con una prima "Toma" e poi con dei "rinforzi" e altre "Tome", la differenza tra "Toma" e "rinforzo", sta nel fatto che la "Toma" è Ayahuasca pura, mentre il rinforzo è diluito per metà con acqua. Va detto che non esiste una "Toma" uguale all' altra, cioè, l' esperienza non è mai uguale. La cerimonia è notturna.
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La mia esperienza personale Dopo le spiegazioni di rito (vi risparmio i dettagli di arrivo e presentazioni) alle 21 ci siamo messi in fila per la prima "Toma" e una volta innanzi al cerimoniere abbiamo ricevuto ognuno il suo bicchiere di plastica con l' Ayahuasca. Ho notato che molti tracannavano con avidità il contenuto e poi se ne andavano, io, memore dell' ultima batosta ricevuta (in verità venti anni fa, ma è ancora vivida nella mia memoria) mi sono preso il tempo per ringraziare il cerimoniere e la pianta, dopodiché ho bevuto lentamente il contenuto e sono tornato al mio posto. Sono rimasto seduto come raccomandavano gli aiutanti del cerimoniere (in tutto nove, per una trentina di partecipanti) per una buona mezz' ora, anche se in effetti può essere passato molto più tempo perché mi sono reso conto più tardi che il tempo si era dilatato per me. Ci era stato detto di non interferire con il processo degli altri partecipanti e di non uscire dalla struttura che ci ospitava, ma per il resto potevamo fare quello che volevamo, io nello specifico ho cominciato a girare per la sala osservando gli altri, in uno stato quasi ebbro, vedevo i loro corpi avvolti dai colori di quella che sappiamo essere l' aura energetica del corpo umano. Mentre attorno a me c' era chi vomitava e soffriva per la resistenza all' Ayahuasca (la pianta fa comunque il suo effetto, ma se si resiste è più doloroso), ho Danzato al suono della musica (alcuni degli aiutanti suonavano e cantavano), ho dialogato con il mio alto me stesso, dove non era importante quello che ci si diceva, le domande o le risposte che spesso non avevano senso o erano futili, ma il dialogo. Mi sono reso conto che erano passate quattro ore quando il cerimoniere ha chiamato chi voleva per la seconda "Toma" (per essere preciso io non ho preso ne il rinforzo ne la seconda "Toma") e di conseguenza essendo passato il periodo di maggior effetto della pianta ho pensato: "ok, adesso finisce l' effetto e dormirò". Ho chiuso gli occhi e BANG, un' esplosione di colori mi ha avvolto, ho subito sentito la necessità di stendermi e una volta sdraiato, hanno cominciato ad arrivare informazioni a fiotti nella mia testa, le vedevo come strisce di colore che venivano verso di me e poi si facevano largo nella 31
mia coscienza, purtroppo poi, l' io cosciente ha trattenuto solo un paio di questi concetti, evidentemente quelli che ha ritenuto più importanti e una frase: "tu sei uno dei guardiani". Quando mi sono ripreso, guardandomi intorno ho notato che la cerimonia era finita, i canti e i rantoli di chi vomitava erano cessati e c' era solo penombra e silenzio, mi sono rilassato e ho dormito. Dopo un paio d' ore ci hanno chiamato, abbiamo fatto colazione e poi una "condivisione" dell' esperienza che loro chiamano "integrazione" che è stata sinceramente la parte più noiosa, a mio giudizio comunque perché invece altri l' hanno apprezzata. So che esistono due cerimoniali diversi sicuramente per quanto riguarda l' Ayahuasca brasiliana, in quanto avevo fatto domande specifiche alla persona che conduceva il rito, non ho invece notizie certe per gli altri due tipi di pianta . Gli effetti sono "personali", in pratica la pianta ti porta dentro te stesso, con un effetto di profonda introspezione e fa emergere le tue potenzialità e i tuoi difetti portandoli all' estremo, in modo che siano visibili in modo inequivocabile al tuo io cosciente. Per quanto mi riguarda è emersa la potenzialità sciamanica e l' arroganza, le prime due volte in modo esplosivo, stavolta in modo più dolce e quasi piacevole. Da quello che ho capito non si ha mai un' esperienza uguale all' altra con l' Ayahuasca, e l' origine della sostanza non influisce sul tipo di esperienza, almeno per quanto riguarda le due che ho testato personalmente.
Mato Waci U 32
RICETTE STREGATE
Sciroppo contro la tosse Ingredienti 2 ciotole di timo o malva 1 litro d'acqua 1kg di zucchero Procedura: Mettere il timo in una casseruola, versare 1 litro d'acqua bollente e lasciare in infusione per 1 giorno. Passato il giorno filtrare l'infuso in una casseruola e aggiungere 1 kg di zucchero e far cuocere per 1 ora a fuoco lento girandolo di tanto in tanto. Schiumate e lasciate raffreddare. alla fine si avrà la consistenza di uno sciroppo color ambrato...travasare il composto e bere 20 ml 3 volte al giorno!!!! Altri metodi Latte caldo piÚ miele: non fa passare la tosse ma fa passare, momentaneamente, il mal di gola...usare miele di eucalipto. Un litro d'acqua, miele e malva : usare questo composto per far passare il mal di gola...1 tazzina da caffè 3 volte al giorno!!!!
GreenForest 33
Tachipirina naturale Come rimedio naturale in sostituzione della tachipirina possiamo usare argilla verde ventilata , che solitamente possiamo trovare in erboristeria. Quando utilizziamo l‟argilla è fondamentale non utilizzare oggetti di metallo. Procediamo mettendo in una terrina di vetro, quattro bicchieri di argilla (nel caso di un bambino, dimezzare la dose) ed aggiungere circa altrettanti bicchieri di acqua, lasciando che il composto si uniformi autonomamente nel lasso di tempo di una-due ore (nel caso in cui avete poco tempo, miscelare dolcemente con l‟ausilio di un mestolo di legno) fintanto che il composto assomigli come densità ad una crema di cioccolata. Preparare un foglio della grandezza approssimativa dell‟addome su cui andrà messo l‟impacco ricavato da un foglio A4, oppure dalla carta che solitamente usiamo per trasportare il pane. Stendervi sopra l‟argilla con uno spessore di circa 1 cm, anche 1 cm e mezzo e coprire il tutto uniformemente con della garza, di modo ché nel momento in cui venga tolto l‟impacco, non rimangano residui sulla pelle. Nel caso in cui l‟ammalato sia piccolino, scaldare l‟impacco o sul calorifero o su una bistecchiera accesa, fintanto che al tocco l‟argilla risulti tiepida uniformemente. Apporre l‟impacco sull‟addome (dallo stomaco fino alle pelvi) con dolcezza ma con decisione, e lasciarlo agire per almeno 30 minuti, un‟ora, passati i quali, nel caso la febbre perdurasse, ripetere il procedimento. Nei casi più ostinati servono anche 3 impacchi, soprattutto nelle persone cui in precedenza hanno fatto ricorso ad antibiotici o tachipirine, e il cui organismo è saturo di tossine. 34
Perché è importante trovare un‟alternativa alla tachipirina? Spesso rappresenta anche uno dei pochi farmaci che si possono assumere in gravidanza o che possono assumere i bambini piccoli, eppure una ricerca correlata dallo scienziato Julian Crane spiega come farmaci con il paracetamolo (tachipirina e efferalgan) possano creare rischio di asma e allergie per i bambini. La scoperta principale è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare i sintomi come l‟asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo.
Interessanti studi scientifici del 2009 evidenziano come l‟assunzione di paracetamolo in determinati casi aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo. Quello che per noi è inquietante è che malgrado tutto ciò è un farmaco che viene ancora consigliato da medici, dal SSN e questo principalmente nei bambini, nei neonati che hanno appena fatto la vaccinazione, a volte anche senza la necessità che si manifesti nessun malessere o sintomo, a priori ne viene prescritta l‟assunzione.
Nenyha Fonte www.disinformazione.it/ http://digilander.iol.it/naturalmentei
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PILLOLE MAGICHE
Deviare un temporale Frammento di cultura magico-esoterica delle Masciare Durante i violentissimi temporali che colpivano in alcuni periodi dell'anno la mia regione (Puglia), mia mamma e mia zia, preoccupate per i rispettivi mariti che macinavano chilometri e chilometri per lavoro, e per proteggere il raccolto dei contadini, estraevano la mollica dal pane e la impastavano con poco latte e miele. Plasmavano delle figurine a forma di colombina, ponendo nel becco un nastrino o un filo di lana di colore rosso oppure un rametto d'ulivo. Quindi lanciavano le colombine nella pioggia, recitando una preghiera.
Si ringrazia Fozeya
Incenso di Storace contro le negatività Puoi utilizzare con successo l'incenso di STORACE. Conosciuta anche come Mella Bianca,, la pianta cresce anche da noi , ma dal „91 è tra le piante protette , per tanto se decidi di procurartela da te....Occhio ^^ altrimenti... Erboristeria. La sua caratteristica magico esoterica è duplice, purificatrice molto potente e propiziatoria in particolar modo per tutto quello che riguarda la sfera sentimentale. Non va utilizzato solo una volta ma costantemente , cosa non pesante o sacrificante in quanto ha davvero un buon profumo. Questo ti toglierà in tempi realmente brevi la negatività che vi ha segnato fino a questo momento e il suo continuo utilizzo , ne impedirà eventuali ritorni. Consiglio anche il balsamo di Storace Nero , molto più raro e prezioso in quanto pianta esclusivamente orientale: ungersi con un po' di balsamo eviterà che le persone a cui si tiene non subiscano la volontà negativa di chi ci ha fatturato. Il balsamo si può anche bruciarlo con l'incenso sopra citato.
Si ringrazia yamato san 36
Polveri Hoodoo Ecco alcune ricette delle polveri più utilizzate. Manterrò la loro nomenclatura originale BEND OVER POWDER: Utilizzata per rimandare il male al mittente, spezzare maledizioni e in alcuni casi costringere gli altri al proprio volere. Rosa, Olibanum, Vetivert, Caprifoglio GET AWAY POWDER: Da cospargere Davanti alla casa per allontanare qualcuno che vi tormenta Chili, Zolfo, Assafetida LUCKY POWDER: Malgrado il nome viene utilizzata per contrastare l infedeltà nella coppia Foglie di lime, Arancia, Olio essenziale al melone SEPARATION POWDER: viene utilizzata per spezzare una coppia nel bene e nel male Chili, Cannella, Galangal, Pepe nero, limatura di ferro, Vetivert PROTECTION POWDER: utilizzata per la protezione Vetivert, Verbena, Galangal, Menta Piperita, Ruta MONEY POWDER: Per attirare ricchezze Cannella, Pepe Giamaicano, Polvere di Magnetite, Ginepro DRAWING POWDER: Utilizzata per la buona fortuna e per assicurarsi l' assistenza dei buoni spiriti Gelsomino, Viola, Lavanda
Si ringrazia DrConjure 37
SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO
Manifestazioni aliene del periodo egizio Il professor Walter. B. Emery (1903 -1971), un illustre egittologo che condusse numerose operazioni di scavo in Egitto (in particolare a Saqqara), negli anni '30 scrisse un volume molto interessante. In "Archaic Egypt" documentava il ritrovamento a Saqqara di reperti umani dal cranio dolicocefalo risalenti all‟epoca pre-dinastica. E proprio come sostenuto dai ricercatori maltesi egli concluse che non poteva trattarsi di una stirpe autoctona, in quanto non solo il loro cranio era più grande rispetto a quello dell'etnia locale, ma i soggetti presentavano anche molti caratteri genetici atipici per il clima del luogo, come capelli chiari, corporatura molto più robusta della media, e una statura superiore. Emery dichiarò, quindi, oltre ogni ragionevole dubbio che tale ceppo razziale non potesse essere originario dell'Egitto (come sappiamo non esserlo di Malta), ma che ciononostante avesse svolto in loco un ruolo sacerdotale e governativo di prim‟ordine. Aggiunse poi che tale gruppo etnico si tenne a distanza dai ceti sociali più bassi, accettando di unirsi carnalmente solo con la classe aristocratica del posto. Tale gruppo etnico venne in seguito identificato dall‟eminente egittologo con la casta dominante che la tradizione egizia chiamò con l‟appellativo di Shemsu Hor, ovvero i "Seguaci di Horus" (da cui deriva l‟antico culto del sole e della dea madre), oggi ritenuti invece personaggi puramente mitologici. 38
Gli Shemsu Hor sono menzionati dalla tradizione come classe sacerdotale dominante nell‟Egitto predinastico (fino al 3000 a.C. circa), e la loro esistenza è documentata sia nel papiro di Torino quanto nelle liste dei re di Abydos. È inoltre interessante notare che lo stesso W. Emery scrisse: "verso la fine del IV millennio a.C. il popolo noto come "Seguaci di Horus" ci appare come un'aristocrazia altamente dominante che governava l'intero Egitto" (Archaic Egipt). La teoria dell'esistenza di questa razza è anche confortata dalla scoperta (a nord dell'Alto Egitto) di antiche tombe risalenti al periodo pre-dinastico, con all‟interno gli anomali reperti umani anzidetti. Mummie che testimoniano oltre ogni ragionevole dubbio l‟esistenza nel periodo pre-dinastico di individui con differenze anatomiche talmente marcate da non poter essere associati allo stesso ceppo razziale del popolo egizio autoctono. La fusione tra le due razze avvenne probabilmente solo durante l'unificazione dei due regni d'Egitto. In conclusione quindi, gli strani crani dolicocefali egiziani trovano corrispondenza negli straordinari crani dolicocefali trovati a Malta. Tale ceppo razziale sacerdotale dal cranio lungo sembra poi essere scomparso per assimilazione sia a Malta che in Egitto nello stesso identico periodo, ovvero tra il 3000 e il 2500 a.C.. Esistono inoltre indizi sull‟esistenza della stirpe dei sacerdoti "serpente" anche in mediooriente, e più precisamente all‟interno del ceppo ariano dei Mitanni. Questi ultimi venivano indicati dagli egizi con il nome di "Naharin", un termine che significa "quelli del serpente" (da Nahash, serpente). Peraltro le caratteristiche anatomiche della loro casta regnate presentavano importanti analogie con quelle descritte da W. Emery (capelli chiari, alta statura e corporatura robusta) nei reperti umani trovati in Egitto, da lui associati alla figura mitica dei c.d. "seguaci di Horus". La tradizione dei "sacerdoti serpente" (HERA 13 e 14) trae storicamente origine in Medioriente, con il suo centro principale di sviluppo nel Kurdistan. Intorno al 5000 a.C. la cultura matriarcale mitannica di Jarmo rappresentava le dee madri come divinità dal volto con i tratti serpentiformi e dal cranio allungato, ovvero con le stesse fattezze della stirpe dei sacerdoti serpente "maltesi" ed egizi. 39
Questi ultimi in seguito vennero associati agli "angeli caduti" o Nephilim, la cui citazione più esplicita è rintracciabile nel "Testamento di Amran" dei rotoli di Qumran (HERA n° 6, pag.52). I membri di questa particolare casta sacerdotale dovevano apparire al resto delle popolazioni medio-orientali come semi-dei civilizzatori, in perfetta corrispondenza di quanto stava avvenendo nel frattempo in Egitto per i c.d. seguaci di Horus. Sono infatti state rinvenute statuine di dee madri dal volto di vipera anche nella terra del Nilo. La loro datazione ufficiale le fa risalire proprio al periodo arcaico in cui sarebbero arrivati in Egitto i c.d. seguaci di Horus. Pertanto è lecito concludere che i sacerdoti-serpente furono il ceppo razziale più antico e progredito del mondo antico, e che della loro effettiva esistenza vi siano tracce sia in Egitto, in seguito a migrazioni risalenti al 6000/4000 a.C. (HERA pag.10), che sull‟isola di Malta. La loro stirpe sembra poi essere sparita nel nulla intorno al 2.500 a.C., periodo in cui molto probabilmente cominciarono a fondersi con le aristocrazie locali. Il simbolo per eccellenza della casta dei faraoni rimase infatti il serpente per tutti i millenni che seguirono, e basta osservare l'effigie di un qualunque faraone per rendersene conto. All‟altezza della fronte, il loro copricapo era caratterizzato dalla raffigurazione della testa di un cobra, mentre la barba del faraone veniva annodata in modo da sembrare la coda di un serpente. Peraltro, il faraone Amenofi III ebbe come seconda moglie di nome Tadu-Heba, una principessa mitannica con cui concepì Akhenaton, il faraone dolicocefalo che riportò l‟antico culto del sole (la cui origine risalirebbe ai seguaci di Horus) al di sopra di tutte le altre divinità del pantheon egizio. Durante il suo breve regno, il faraone eretico rivoluzionò l‟arte egizia imponendo ovunque uno stile dolicocefalo di cui oggi rimane ampia documentazione. Sia lui quindi, che sua moglie Nefertiti e i suoi figli, possedevano vistosi crani dolicocefali con il volto dai tratti serpentiformi. In altre parole, Akhenaton e la sua famiglia erano caratterizzati dalle stesse anomalie anatomiche della stirpe predinastica menzionata dall‟egittologo W. Emery, nota nel mondo antico come sacerdoti-serpente, presenti anche a Malta e in Sudamerica.
Balaramax Fonti http://www.luogocomune.net/site/modules/ne...hp?storyid=2339
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Il mistero della Cripta delle Barbados La cripta delle Barbados, il mistero delle bare rimosse. Il 9 agosto 1812 la bara dell'onorevole Thomas Chase, uno schiavista delle isole caraibiche Barbados, veniva fatta scendere nella cripta di famiglia. Appena scostata la grande lastra marmorea che chiudeva la tomba, la luce delle fiaccole illuminò qualcosa di strano. Una delle tre bare già contenute nella camera sepolcrale era rovesciata. Un'altra, quella di un bambino, giaceva sottosopra in un angolo. Appariva a tutti ovvio che la cripta era stata profanata. Eppure, a ben guardare, non c'era alcun segno di manomissione. Rimessi i sepolcri al loro posto, la tomba era stata accuratamente richiusa. Quando la notizia si diffuse, la gente del posto non ebbe dubbi: erano stati certamente gli schiavi negri a combinare quel pandemonio, dal momento che Chase e la sua famiglia non meritavano altro, crudeli e senza scrupolo com'erano. Non per nulla, la terza delle tombe già presenti nella cripta era quella della figlia di Chase, Dorcas Chase, suicidatasi solo un mese prima per sottrarsi, si mormorava, alla brutale violenza del padre. Passano quattro anni e questa volta - è il 25 settembre del 1816 - tocca alla minuscola bara di un bambino di appena undici mesi, Samuel Brewster Ames, ad essere condotta nella tomba di famiglia. Ancora una volta la stanza è tutta a soqquadro. Qualche ignota mano ha deposto a terra le quattro bare, compresa quella di Thomas Chase che solo a stento otto uomini robusti erano riusciti a sistemare il giorno del funerale. Di nuovo si rimette tutto a posto e la cripta viene risigillata con cura e attenzione. Dopo circa due mesi era ancora ora di riaprirla per accogliere la salma di Samuel Brewster, uno della famiglia ucciso in aprile nel corso di una rivolta di schiavi e temporaneamente sepolto altrove. 41
Tutti i sepolcri erano in disordine. Ancora una volta si pensò alla vendetta degli schiavi negri; ma il mistero era egualmente insoluto: come riuscivano a penetrare? Le grandi lastre di marmo erano state ogni volta cementate e ogni volta non c'era traccia di effrazione. Una delle bare - quella della signora Thomazina Goddard, la prima a essere stata introdotta nella cripta - aveva tutte le tavole scompaginate, come se qualcuno si fosse accanito con una violenza estrema. Per far fronte temporaneamente alla situazione, le assi di legno erano state rimesse insieme con delle corde e la bara appoggiata contro una parete. Poi, visto che la cripta era di dimensioni ridotte (3,5 m per poco meno di 2), le bare più piccole erano state risistemate sopra quelle più grandi. Alla fine, per l'ennesima volta, il posto era stato rinchiuso e sigillato. A questo punto la macabra storia aveva fatto il giro delle isole, suscitando grandi emozioni. In breve la Chiesa di Cristo e il suo rettore, il reverendo Thomas Orderson, si trovarono al centro della preoccupazione popolare. Se con i curiosi e verso coloro che erano alla caccia di sensazionalismi, il reverendo si mostrava alquanto intransigente, a chi lo interrogava senza morbosità, raccontava che, essendo pure lui ansioso di risolvere il singolare mistero, non aveva esitato ad accogliere l'invito del magistrato locale e assieme a lui aveva compiuto alcune perlustrazioni che però non avevano dato alcun esito. Come i vandali potessero infilarsi nella cripta continuava dunque a restare un mistero. Non solo non esisteva alcun passaggio segreto, ma, sia le pareti che il pavimento e il soffitto a botte, risultavano ben scavati nella solida vena di roccia calcarea. E se il disordine fosse stato provocato da qualche infiltrazione di acqua si sarebbero senz'altro trovate indiscutibili tracce; senza dimenticare che era del tutto improbabile che pesantissimi sarcofaghi potessero galleggiare. In merito poi alla teoria che stava poco a poco facendosi strada presso i nativi indigeni, vale a dire che la cripta fosse maledetta e che in essa agissero forze di ordine soprannaturale, ovviamente Orderson non poteva che far orecchio da mercante.
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Quando un altro membro della famiglia morì, l'attesa per quella nuova inumazione era febbrile. Il 7 luglio 1819 (qualcuno riporta la data del 17) toccò alla signora Thomazina Clarke essere introdotta nel sepolcro, ben rinchiusa in una bella cassa di prezioso legno di cedro. Per rimuovere l'abbondante cemento che sigillava la porta d'ingresso ci volle un bel po' di tempo, ma anche una volta rimosso la porta non voleva saperne di schiudersi. Immediatamente dietro, infatti, stava appoggiata la bara di Thomas Chase, che l'ultima volta in cui si era scesi nella cripta era stata sistemata a buona distanza. Anche tutti gli altri sacelli erano stati violati, con la sola eccezione della bara della signora Goddard, quella tenuta insieme con delle funi. Prova ulteriore che non si poteva comunque parlare di inondazione, perché altrimenti non si sarebbe potuto spiegare come mai pesanti sarcofaghi di pietra avessero potuto galleggiare sull'acqua e una bara di legno no. Uno dei primi a penetrare nella tomba era stato il governatore, Lord Combermere, il quale davanti a tanto disastro aveva immediatamente disposto un'inchiesta. Ma solo per verificare ciò che il reverendo Orderson già sapeva: non esisteva alcun passaggio o transito rintracciabile che consentisse a chicchessia di penetrare nella cripta, né una botola dal pavimento e neppure qualche cavità dalla quale potesse infiltrarsi dell'acqua. Prima di richiudere la tomba, il governatore aveva dato ordine di lasciare uno spesso strato di sabbia sul pavimento, al fine di poter registrare le impronte di chi si fosse furtivamente introdotto. Poi, di nuovo, la porta di accesso era stata richiusa con abbondante cemento. Come ultimo tocco, Combermere aveva addirittura posto il proprio sigillo personale sullo stipite, così che nessuno avrebbe potuto passare da lì senza forzare la porta e lasciare un segno inequivocabile. Otto mesi dopo, il 18 aprile del 1820, nel corso di un party tenuto presso l'abitazione del governatore, la discussione, come sovente accadeva, si era nuovamente focalizzata sull'enigma della tomba costantemente violata. Eccitato dal ricordo, Combermere aveva deciso, seduta stante, di andare a dare un'occhiata sul posto, per verificare se le precauzioni adottate si fossero rivelate efficaci. Il gruppo era composto di nove persone, fra cui il governatore, il rettore e due esperti muratori. 43
Il cemento che fermava la porta di accesso era intatto e così il sigillo, quindi nessuno aveva violato il passaggio. Aperta la porta erano scesi nella cripta. Ogni cosa era sottosopra. La piccola bara di un bambino era stata trasportata addirittura sulla scalinata discendente e ostruiva il transito, mentre quella di Thomas Chase era stata rovesciata. Di nuovo, la sola intoccata risultava quella della signora Goddard, trattenuta con le corde. La sabbia depositata sul pavimento non rivelava alcuna impronta. A lungo i due esperti muratori avevano perlustrato, battendo con i martelli, pareti, soffitto e pavimento alla ricerca di qualche passaggio segreto o botola nascosta. Il mistero non poteva trovare alcuna soluzione. Allora il governatore aveva ordinato di estrarre tutte le bare e di seppellirle in qualche altro luogo. Così era stato fatto e la cripta era rimasta completamente deserta. Nessuno fra i tanti autori e ricercatori che riportano questo strabiliante caso è mai riuscito a offrire una soluzione convincente. Le spiegazioni naturali più logiche sono quelle dell'inondazione o di scosse telluriche. Ma la prima causa non solo avrebbe anche smosso la cassa in legno della Goddard ma avrebbe portato via la sabbia sul pavimento, senza contare che piogge così consistenti da provocare una inondazione non sarebbero certo passate inosservate. Lo stesso dicasi per le scosse di terremoto, che per scoperchiare e ribaltare bare così pesanti, sballottandole come dadi in un bicchiere, sarebbero state avvertite ovunque nell'isola. Conan Doyle suggerì l'ipotesi di esplosioni all'interno della cripta, provocate dagli influssi negativi concentrati degli schiavi negri, capaci di far saltare le bare innescando i gas esplosivi originati dalla decomposizione. Ovviamente, non c'è niente di più assurdo.
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Tuttavia, una spiegazione, diciamo cosÏ, soprannaturale potrebbe essere l'unica in grado di dare ragione del mistero. Correva voce presso la gente, che lo strano fenomeno aveva incominciato a manifestarsi solo dopo che nella tomba di famiglia era stata deposta una donna che si era suicidata. Stando alla teoria supernaturale, le anime delle altre persone sepolte non l'avrebbero accettata: da qui i continui sconvolgimenti. Ma, come ben sappiamo, la movimentazione di lastre e bare comporta la fenomenologia del poltergeist e tutti i ricercatori sono d'accordo nel sostenere che per attivare un simile evento è necessaria una forte "sorgente energetica" come, per esempio, l'instabilità di una personalità in fase di formazione come quella di un adolescente. Ma, evidentemente, una cripta piena solo di morti non può in alcun modo fornire un simile motore primo energetico. Per i negri locali si trattava, ovviamente, di voodoo in piena regola, ossia la manifestazione di una potente forza magica messa deliberatamente in moto dall'azione di un mago o di uno sciamano, con lo scopo di assecondare la vendetta degli schiavi soggiogati da Chase e dalla sua famiglia. Certo, si tratta di un'ipotesi che suona per lo meno azzardata, ma resta ancora oggi l'unica disponibile, in qualche modo accreditata.
Sunshine2608 Fonti www.misterieleggende.com/misteri/cripta_delle_barbados.php
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LEGGENDE E FANTASMI
La leggenda di Aloisa Un profumo, una visione fugace, un soffio leggero. Ogni luogo incantato ha il suo fantasma. Quello che aleggia attorno a Grazzano Visconti e che si muove tra il parco ed il castello è il fantasma di una dama, dal nome ricco di poesia: Aloisa. La storia di Aloisa è stata tramandata dai racconti della gente, che ha sempre rispettato la sua presenza e la memoria del suo triste destino: Aloisa, sposa di un capitano di milizia, fu infatti tradita dal marito e morì di gelosia e di dolore. Da allora il suo spirito vaga in questi luoghi. Un giorno lo spirito di Aloisa si manifestò al Duca Giuseppe che era un medium e ne guidò la mano per tracciare il suo ritratto: la donna di forme rotonde, non alta e con le braccia conserte rappresentata in diverse statue di Grazzano Visconti è proprio lei, Aloisa. Non è uno spirito ostile, anzi. Come tutti gli esseri, chiede affetto e sorriso, e dice "Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti". È diventata nel tempo la protettrice degli innamorati e molti le offrono fiori e piccoli omaggi, per consolare lei, che nell'amore non ebbe fortuna. 46
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Arduo non pensare, anche solo per brevi istanti alle storie, ai miti e alle leggende di un‟era dominata da castelli, cavalieri e grandi battaglie, ancor più se avvertiti come vivi e presenti ai nostri giorni. E poi, c‟è il fantasma di Aloisa. Molti aneddoti accumulatisi nel corso degli anni, peraltro, sembrano avvalorare questa tesi, facendo inoltre trasparire anche il carattere spiccatamente “femminile” dell‟entità. Due episodi in particolare, alla luce di queste rivelazioni, sono significativi. Alla fine del secolo scorso, seppur indipendentemente e in circostanze diverse, una stazione televisiva piacentina - Telelibertà - e un quotidiano locale ad essa collegato - La Libertà -, si interessarono diffusamente all'argomento. L‟approccio con cui fu affrontata la questione fu tuttavia all‟insegna di grande scetticismo e di sostanziale incredulità. Almeno fino al verificarsi di alcuni fatti inspiegabili che, seppur nella loro banalità e non culminando con alcuna forma di apparizione spettrale nel senso più tradizionalmente inteso, costrinsero perlomeno gli involontari protagonisti a pensare e a porsi domande. La troupe televisiva, in modo particolare il fotografo incaricato di ritrarre l‟effige di Aloisa, ebbero notevoli problemi ad immortalare il loro soggetto: il lampeggiatore fu vittima di numerosi e inspiegabili malfunzionamenti mentre la foto-camera utilizzata si inceppò a ripetizione, pur non denotando anomalie di sorta. Solo dopo che la troupe decise di ingraziarsi lo spirito assumendo un comportamento più rispettoso nei confronti suoi e della statua tutte le apparecchiature, magicamente, ripresero a funzionare senza denotare più alcun problema! Quanto successo al giornalista de La Libertà fu ancora più sconcertante. Dopo un intero pomeriggio trascorso a raccogliere opinioni in merito allo spettro servendosi di un registratore portatile, alla fine del lungo tour di interviste, si accorse con stupore che sul nastro magnetico erano rimaste impresse le sole voci di coloro che si erano espressi favorevolmente nei confronti di Aloisa!
folletto irlandese Fonti www.castellodigrazzanovisconti.it/ita/index.html www.daltramontoallalba.it/luoghi/grazzano.htm
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CREATURE MAGICHE
Troll Laghi profondi tra i ripidi boschi erano la casa dei NOKKEN (il folletto dell‟acqua). Sugli scogli affioranti e sotto le cascate potevi trovare il FOSSEGRIMEN, brillante suonatore dello speciale violino dei TROLL, maestro di molti violinisti norvegesi. HAUGTUSSER e IUFTEKALLER (elfi e fate ) vivevano sulle colline e sotto i cespugli. Altre fate preferivano le vicinanze dell‟uomo e di notte stavano nei granai e nelle stalle. Erano chiamati NISSE e portavano in testa un lungo cappello rosso a calza. Le numerose montagne erano la dimora dei TROLL, il cui capo - il più forte di tutti - era il DOVREGRUBBEN ( il re del Monte Dovre ). Alcuni TROLL erano giganti- piante e muschio crescevano sulle loro teste e sui loro nasi - altri erano molto piccoli. Si potevano vedere TROLL a due e tre teste, alcuni avevano addirittura un solo occhio, posto in mezzo alla fronte. Tutti potevano vivere anche diverse centinaia di anni. Li potevi osservare solo di notte perché non sopportavano la luce del giorno. Se non tornavano alle loro montagne prima dell‟alba, si sarebbero trasformati in pietra. Sebbene i TROLL avessero sembianze molto umane, le loro mani ed i loro piedi avevano solo quattro dita. Avevano tutti lunghi nasi, che le mamme TROLL utilizzavano in cucina per mescolare il brodo o la minestra di avena. Inoltre i TROLL erano ruvidi, irsuti e rozzi e tutti avevano una coda dal folto pelo. Tra i molti poteri soprannaturali dei TROLL c'era la capacità di trasformarsi. Le "TROLLE" (Hulder) sapevano trasformarsi in fanciulle di incredibile bellezza, ma sotto alla meravigliosa veste restava sempre la coda; gli uomini (contadini, boscaioli, principi) ammaliati da tale bellezza ne cadevano innamorati e così restavano fino a quando alzata la gonna…lo spuntare della coda spezzava la magia e le ritrasformava in dolcissime (ma poco affascinanti) "TROLLE". 48
Anche oggi è buona regola essere ben disposti verso i TROLL, perché non puoi mai sapere quando ti potrà capitare di incontrarne uno. La prossima volta che andrai in un bosco oscuro o su montagne imponenti con i loro laghi e cascate avvolte dalle nebbie, allora ricorda, loro probabilmente non hanno intenzioni cattive, ma stai attento, al crepuscolo non sarai più solo. Allora ci sarai solo tu...........e i TROLL. Brutti, simpatici, teneri ed aggressivi, romantici e sportivi, sognatori ed allegri..... rappresentano tutti gli aspetti dell‟uomo : ognuno può trovare nel TROLL una parte di se stesso. I TROLL per natura estremamente timidi, amanti della pace, della tranquillità ed in perfetta armonia con la natura, sono abitanti del bosco molto ingenui e dolci, ma la leggenda racconta che la loro ira può non avere limiti quando non li si rispetta o non si rispetta il loro habitat. Il TROLL si preoccupa molto dell‟ambiente. Prendetevi cura della natura dovunque andiate e qualsiasi cosa facciate, cercate sempre di proteggerla. È l‟ambiente naturale dei TROLL. Essi in cambio si dimostreranno grati verso di voi. Trattateli bene ed essi vi saranno vicini per molto tempo e vi porteranno fortuna. La tradizione vuole che, appena un TROLL entra in una nuova casa, passi almeno 24 ore al chiuso di un armadio, un comodino o qualsiasi altro mobile. In questo modo si abitua al nuovo ambiente.
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MITOLOGIA, CULTI E DIVINITÀ
Culto di Maria Lionza Riconosciuta e riverita come la divinità della natura, dell‟amore, della pace, della fortuna e soprattutto divinità delle acque e dei raccolti Maria Lionza viene rappresentata ovunque a cavallo di un tapiro e con le braccia alzate a sostenere un bacino di donna, simbolo di fertilità, mentre il tapiro calpesta dei serpenti, simbolo dell‟invidia e dell‟egoismo. È chiamata la “regina” ed occupa la massima posizione nella gerarchia delle coorti spirituali venezuelane, dopo la santissima trinità e la vergine Maria. Agli elementi più propriamente sciamanici provenienti dall‟origine indigena del culto, come l‟utilizzo del tabacco per la divinazione, il rapporto con gli elementi della natura, un certo animismo naturalista, l‟utilizzo dei tamburi per accompagnare l‟entrata o l‟uscita della trance, si inseriscono contributi provenienti dalla santeria africana, provenienti dal popolo degli Yoruba, il tutto sempre previa intercessione della santissima trinità, la vergine Maria e le coorti degli Angeli e dei Santi a testimoniare la sovrapposizione del cristianesimo a culti preesistenti ad opera degli spagnoli. Durante ogni cerimonia o rituale si chiede sempre il permesso a Dio e alle corti degli Angeli e dei Santi ai quali si chiede protezione, luce e forza e in tal senso tutte le corti degli spiriti venezuelani sono considerati emissari di Dio in Terra. “Con Dios todo, sin Dios nada”, recitano gli spiritisti venezuelani prima e dopo un rituale. Le testimonianze storiche fanno risalire la nascita di Maria Lionza attorno all‟anno 1535, periodo durante il quale la “Conquista” spagnola raggiunge il suo apice. Il centro del culto è localizzato nella Montagna di Sorte nello stato del Yaracuy, ad ovest di Caracas, e Maria Lionza fu proprio figlia del cacique (capo tribù) Yaracuy, da quale discende il nome dato allo stato di Yaracuy all‟interno del quale si trova la montagna e tutti i templi ad essa dedicata, assieme alle coorti di spiriti. 50
Ciò che interessa a noi qui è comprendere il culto nei suoi contenuti e nelle sue espressioni più significative identificandone, ove possibile, le sue origini sciamaniche pre-cristiane attraverso l‟esperienza diretta compiuta nei vari rituali e cerimonie che lo contraddistinguono. Maria Lionza è sempre accompagnata da altre due figure, in rappresentanza dell‟influenza africana ed indigena che alimenta il culto, il Negro Felipe e il Cacique Guaicaipuro. Assieme a Maria Lionza costituiscono le “Tre Potenze” e sono alla base di un panteon costituito da divinità e coorti di spiriti che vengono invocate ed incorporate dagli sciamani, spiritisti e medium fedeli al suo culto. Una entità può appartenere a varie coorti, come nel caso di Santa Barbara la quale come santa entra nella coorte celestiale ma essendo a sua volta regina della coorte africana a lei offrono il proprio culto i seguaci della santeria. Le principali coorti di spiriti di Maria Lionza sono: La corte India, la corte Negra, la corte Venezuelana o Liberatadora, la corte Africana con le divinità della religione Yoruba rappresentate dalle sette potenze africane ecc.. Alla montagna della Sorte esiste solo la legge degli spiriti, occorre chiedere a loro il permesso per visitarla e per lasciarla. Qui arrivano persone in cerca di guarigione, purificazione, risposte a dubbi o domande, cura ad infermità fisiche o spirituali. L‟esperienza qui è diretta, fisica, in un totale coinvolgimento di sensi, prescindendo da ogni intermediazione simbolica e da ogni supporto: nei despojos (una forma di pulizia spirituale), nei bagni, nelle velaciones (veglie con candele), tumbamientos (lett. interramento, pratica che si compie per allontanare spiriti malevoli od influenze negative), volteos (rituali utilizzati per respingere malefici, incantesimi o stregonerie), embajadas espirituales (sessioni di trance con l‟incorporazione da parte del medium di uno spirito) si viene coinvolti totalmente al fine di incorporare l‟esperienza e, tramite essa, condurre a compimento la trasmutazione delle proprie energie oscure e pesanti in luce e guarigione. 51
MITO, LA REGINA DELLE ACQUE Il mito parla di una regina che abitava in un palazzo sotto le acque ed incantava gli uomini per renderli poi suoi schiavi. Il suo abitare sotto le acque ne fa la loro protettrice oltre che degli altri elementi della natura: la flora, la fauna ed i metalli. Con la colonizzazione europea ed il successivo inserimento di mano d‟opera schiava, di provenienza africana, il mito non scompare ma integra nuovi elementi, facendo divenire Maria Lionza una entità sovrannaturale con poteri non solo curativi, cui si rivolgono i fedeli in cerca di soluzioni a situazioni altrimenti irrisolvibili. Come sottolineato da Joel James, fondatore e direttore della Casa del Caribe, l‟istituzione di Santiago di Cuba che da decenni promuove la ricerca sulla cultura dell‟intera regione caraibica, “il culto di Maria Lionza è forse l‟elemento più eloquente della simbiosi culturale che si sia realizzata in maniera cosciente nella regione continentale dei Caraibi e, forse, anche sul resto del continente. In Maria Lionza si uniscono gli elementi della sessualità presente nella Santeria cubana e nella Regla de Palo Monte uniti alla trascendenza del culto cattolico alla Vergine Maria”. Lo studioso aggiunge a questi elementi fondativi anche la devozione che nella cultura medioevale veniva riservata alla donna, commentando con humor che Freud troverebbe interessanti conferme alla sua teoria sul complesso di Edipo, dato che Maria Lionza è l‟incarnazione delle qualità specificamente attribuite alle donne: la bellezza, il fascino ma anche l‟accoglienza e l‟attenzione ai problemi di chi le si rivolge. 52
Lo studioso aggiunge a questi elementi fondativi anche la devozione che nella cultura medioevale veniva riservata alla donna, commentando con humor che Freud troverebbe interessanti conferme alla sua teoria sul complesso di Edipo, dato che Maria Lionza è l‟incarnazione delle qualità specificamente attribuite alle donne: la bellezza, il fascino ma anche l‟accoglienza e l‟attenzione ai problemi di chi le si rivolge. Un atteggiamento di protezione e di sollecitudine verso ogni richiesta legittimamente fondata, di speranza e di sollecitudine: “una mujer dotada de facultades de la esperanza y del horizonte. Del horizonte que por mas que nos acerquemos a él, se nos aleja. Pero no deja nunca de ser la esperanza. Una mujer que es la síntesis de toda la belleza y todo el amor del universo y la vida. Porque la belleza radica en el amor…” (una donna dotata delle facoltà della speranza e dell‟orizzonte. Dell‟orizzonte che per quanto ci avviciniamo si allontana, però non smette mai di essere la speranza. Una donna che è la sintesi di tutta la bellezza e di tutto l‟amore dell‟universo e della vita. Perché la bellezza ha radici nell‟amore…).
~Ashaki~ Fonti www.cesnur.org/2014/maria_lionza.htm www.ilcerchiosciamanico.it/articoli...ria_lionza.html
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L‟Arcobaleno Excursus attraverso culti e mitologie Spesso mi ritrovo a confrontare le varie differenze e analogie di una determinata figura nelle diverse Mitologie, mi sembra un modo interessante di scoprire cose nuove. L'arcobaleno è un fenomeno straordinario che nell'antichità esigeva una spiegazione e nel contempo vi si sottraeva. Essendo (un tempo) uno dei più misteriosi e magici fenomeni naturali è probabile che nei tempi antichi sia stato considerato il segno più evidente dell'esistenza di un regno soprannaturale. In molte mitologie l'arcobaleno, opposto alla tempesta, venne considerato un segno di pace o un ponte, per la sua forma. Per i Greci era il ponte di Iride (messaggera degli dei, non che sua personificazione) che collegava la terra al cielo. La dea, al contrario di Ermes, non appartiene al culto ellenico, ma solo al mito, era vestita di "iridescenti" gocce di rugiada e aveva grandi ali d'oro, era annunciatrice di messaggi funesti.
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Nella mitologia nordica è noto come Bifröst e unisce i mondi di Asgard (mondo divino) e Midgard (mondo umano). È formato da tre colori, tra i quali il rosso è in realtà fuoco che arde. L'etimologia è incerta, la forma originale sembra essere Bilröst la quale traduzione letterale sarebbe l'arcobaleno fugacemente intravisto, la traduzione di Bifröst, tuttavia, non è così diversa: l'arcobaleno tremulo o via dei colori (è chiamato anche Ásbrú, "ponte degli Æsir"). Custodito e sorvegliato dal dio Heimdallr, il ponte è destinato a crollare all'avvento del Ragnarök quando i Múspellsmegir lo cavalcheranno per raggiungere il cielo. La cosa che mi incuriosisce della concezione norrena dell'arcobaleno è che, pur essendo un ponte robustissimo e indistruttibile (fino al Ragnarök perlomeno), il suo nome e il suo aspetto "naturale" lasciano ad intendere un qualcosa di quasi intangibile e instabile. Nell'Epopea di Gilgamesh l'arcobaleno viene descritto come la collana della Grande Madre Ishtar che lo indossa in ricordo del diluvio che ha annientato l'umanità, esso poteva servire da ponte verso il cielo per i devoti oppure come insormontabile barriera. Nell'Antico Testamento indica invece l'alleanza stretta tra Dio e l'uomo, e anche qui dopo il diluvio. Nella mitologia Indù, invece, si diceva che l'arcobaleno fosse l'arco di Indra, dio del tuono e delle tempeste. Secondo una credenza, inoltre, gli antichi re del Tibet tornavano in cielo sotto forma di arcobaleno, o secondo altre interpretazioni, tornavano in cielo tramite una corda-arcobaleno. 55
Alcune culture associavano l'arcobaleno ai serpenti: un "serpente arcobaleno" è presente sia nella mitologia azteca che nella tradizione aborigena australiana, nella quale è il signore delle acque che girovagava nel territorio dando un nome agli oggetti e creando punti di riferimento.
Tra le popolazioni bantu l'arcobaleno è un pitone patrono delle siccità e delle masse d'acqua. Nella mitologia cinese Nüwa (una divinità femminile della creazione) sigilla il cielo squarciato usando delle pietre di sette colori diversi formando l'arcobaleno. Esistono, infine, tante leggende e racconti sulla creazione e sul significato dell'arcobaleno nelle mitologie dei nativi americani, ma visto che non posso confermare l'attendibilità delle fonti, lascio che siano altri, qualora volessero, a raccontare. In un certo senso l'arcobaleno è una metafora perfetta per tutta la mitologia, un nesso mentale fra l'ambiente terreno in cui viviamo e le vie misteriose delle potenze celesti.
Huginn&Muninn Fonte Mitologie di Christopher Dell, con integrazioni dal web
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EVENTI PAGANI
Esoterika 2015 Roma
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Anche quest'anno l'evento per tutti gli appassionati di occulto ed esoterismo vi accoglie a Roma il 31 Maggio Esoterika è un evento per tutti gli appassionati che vogliono partecipare a conferenze, visitare stand di oggettistica e tanto altro ancora inerente all'occulto. Esoterika 2015 vi accoglierà anche quest‟ anno , al Black out l’ entrata è gratuita vi aggiorneremo in tempo reale sulle novità di quest‟ anno …. nell‟ evento sarà presentato il programma delle conferenze e degli spettacoli definitivo.
Numeri e contatti per prendere informazioni su come partecipare come standisti: Potete contattare il numero : Riccardo 3246049349 , Elisabetta 3883296075 , Tristano 3315058813 , O via Email : perfieraesoterika@gmail.com Pagina Facebook Esoterika 2015
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