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Riforma del codice degli appalti pubblici

Prosegue l’iter della riforma del Codice degli appalti pubblici. Dopo l’approvazione della legge delega, che conteneva i principi del decreto legislativo da emanare, la Camera e il Senato sono attualmente in procinto di esprimere un parere non vincolante, e il decreto legislativo sarà poi approvato dal Governo.

La partecipazione agli appalti pubblici è estremamente importante per molte imprese altoatesine. A seconda del mestiere e della struttura dell’azienda, ci sono addirittura imprese la cui attività è quasi interamente orientata alla realizzazione di lavori pubblici. La semplificazione, la certezza delle regole e la rapidità delle procedure sono essenziali per rendere gli appalti pubblici davvero utili all’economia.

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Un principio chiave della legge delega era anche quello di incentivare la partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici.

Al momento, sembrano mancare misure specifiche che facilitino la partecipazione delle piccole imprese agli appalti pubblici.

Insieme alla Confartigianato, ma anche attraverso i parlamentari altoatesini, l’lvh-apa si è fatta portavoce delle istanze dell’artigianato, ad esempio per quanto riguarda l’esclusione delle offerte eccessivamente basse, la cui attuale regolamentazione è fuori dalla realtà e del tutto ostile all’economia.

L’aggiudicazione degli appalti in lotti e mestieri continua a essere una priorità assoluta.

Le regole per questo devono essere concepite in modo tale che questo principio, favorevole alle PMI, non sia l’eccezione ma la regola.

Anche il mantenimento dell’autonomia nell’elaborazione dei prezzari è una preoccupazione importante per l’lvh-apa, per la quale continueremo a batterci.

Lvh-apa e Confartigianato sono molto critici nei confronti dell’estensione della certificazione SOA a soglie inferiori o al settore delle forniture e dei servizi.

Anche l’armonizzazione degli stati di avanzamento dei lavori con il cronoprogramma è un problema importante, così come il morale a volte scarso di alcune amministrazioni aggiudicatrici per quanto riguarda i pagamenti.

La riforma è destinata a stimolare l’economia e in nessun caso deve diventare un ostacolo.

In Alto Adige c’è anche la “situazione particolare” della legge provinciale sugli appalti pubblici.

“La legge provinciale sugli appalti pubblici è una conquista di cui non vorremmo fare a meno”, spiega Haller.

Ad esempio, l’aggiudicazione degli appalti in lotti e mestieri, per la quale ci siamo battuti per anni, è stata stabilita per la prima volta nella legge provinciale.

Da quando è entrata in vigore, la situazione è migliorata per le imprese locali.

Naturalmente, la conservazione della legge provincia- le richiede uno sforzo in più, poiché deve rispettare i principi della legge italiana sugli appalti pubblici e della normativa europea.

“Vorremmo che i politici a livello provinciale si schierassero a favore della conservazione della legge sugli appalti pubblici e che mantenessero le norme favorevoli alle PMI, integrandole con altre”, aggiunge Haller.

L’lvh.apa ha già manifestato la propria disponibilità a contribuire con il proprio know-how al dialogo con i politici e l’amministrazione provinciale.

All’interno del lvh-apa esiste da tempo un gruppo di lavoro che si occupa del tema e coordina le azioni in materia. Infine, si tratta anche di prevedere un periodo di tempo adeguato per l’attuazione di tutte le eventuali modifiche alla disciplina degli appaltoSia gli operatori economici che il personale delle amministrazioni aggiudicatrici hanno bisogno di un certo periodo di tempo per prepararsi a nuove normative.

Un’entrata in vigore improvvisa o frettolosa di nuove norme potrebbe innescare uno “shock normativo” che paralizzerebbe gli appalti pubblici e quindi anche l’economia. Questo deve essere evitato prevedendo un lasso di tempo ragionevole per l’entrata in vigore di nuove norme.

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