VIAGGIO PERSONALE NELL’ ARCHITETTURA | PORTFOLIO
A | Teoria L A V O R I E P R O G E T T I 2 0 0 5 2 0 0 8
B | Teoria Applicata all’Architettura C | Pratica Progettuale D | Esperienze Dirette di Architettura
PORTFOLIO | VIAGGIO PERSONALE NELL’ ARCHITETTURA
TRUCCOLO MARCO | matricola 257577 Università IUAV di Venezia | SCIENZE dell’ ARCHITETTURA
INDICE | Portfolio
5 ........................................................................
| INTRODUZIONE
7 .........................................................................................
| TEORIA
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’ARTE TEORIA PLURIDISCIPLINARE
41 .................
| TEORIA APPLICATA ALL’ARCHITETTURA TECNICHE DI DISEGNO TECNOLOGIE STATICA ECONOMIA
95 ..................................................
| PRATICA PROGETTUALE
LABORATORI DI PROGETTAZIONE SEMESTRALI LABORATORI BREVI DI PROGETTAZIONE ESTIVI
177 .............
| ESPERIENZE DIRETTE Di ARCHITETTURA VIAGGI DI STUDIO TIROCINIO
214 ......................................................................
| CONCLUSIONI
TRUCCOLO MARCO | matricola 257577 Università IUAV di Venezia | SCIENZE dell’ ARCHITETTURA
INTRODUZIONE | Portfolio | 5
Questo portfolio persegue come obbiettivo quello di far capire a coloro che lo sfoglieranno quale è stato in questi tre anni il mio percorso all’interno della facoltà di architettura. Viaggio personale all’interno dell’architettura dunque, ricco di sfaccettature e di materie affrontate, raggruppabili in alcune importanti aree concettuali: teoria / teoria applicata all’architettura / pratica progettuale / esperienze dirette: le quali, svolgendosi contemporaneamente e compenetrandosi sono riuscite a creare un’esperienza articolata e non lineare. A questo in particolare il mio lavoro non rende fede, schematizzando, per necessità di ordine legate a comprensibilità in tappe_esami appartenenti a differenti gruppi tematici. Questo non intende creare nè una gerarchizzazione nè una netta suddivisione temporale: l’obbiettivo è mettere in luce nel modo più completo ed esauriente possibile tutte le sfaccettature che hanno caratterizzato il cammino accademico, nella convinzione che per la mia personale visione dell’architettura ogni tema didattico affrontato abbia avuto un suo rilevante peso, portandomi di volta in volta ad avere una visione sempre più estesa e completa di quel difficile e variegato processo che porta alla creazione di manufatti. Punto focale della mia riflessione l’idea che le aree concettuali abbiano avuto tutte influenza su quella che è la mia formazione attuale, dovendo di volta in volta confrontarmi con problemi di natura più pratica o più squisitamente teorica, passando poi per quel genere di esperienze che, solo in architettura in modo così saldo, riescono a legare “theoresis e praksis”.
TRUCCOLO MARCO | matricola 257577 Università IUAV di Venezia | SCIENZE dell’ ARCHITETTURA
| TEORIA STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’ARTE TEORIA PLURIDISCIPLINARE
TEORIA | Introduzione | 7
Il percorso teorico svolto nell’arco del triennio ha rappresentato per me parte fondamentale del processo formativo. Non riesco ad immaginare architettura che non nasca e non stabilisca come referente principale a cui rendere conto nelle varie fasi della sua creazione il concetto che intende portare in sé. Numerose sono state le occasione di dibattito legate a questo argomento, numerose le conferenze seguite e i punti di vista ascoltati: chi vede alla base dell’atto del costruire uno stimolo sociale volto al miglioramento della condizione di vita delle classi meno agiate, chi si lega a concetti di natura più astratta e compositiva ma ugualmente ammirabili e complessi; ognuno può trovare il proprio stimolo o spunto concettuale ma alla base di tutti questi tentativi vi è sempre il fine ultimo di andare oltre, al di là del puro atto pratico: l’architettura privata della sua essenza teorica perde la sua linfa, diventa pura Utilitas. Concetto questo, indagato in primis da Vitruvio, il quale giunge alla nota conclusione che lega assieme “Firmitas, Utilitas, Venustas”, ripreso recentemente dalla Biennale di Architettura di Venezia, progettata dal suo ideatore Aaron Betsky legandola al titolo “Architecture Beyond Buildings”. Si crea dunque un rapporto indissolubile tra Architettura e ciò che vi sta dietro, celato, istintivamente meno visibile ma forse più importante: “forse” perché poi ognuno trova le sue risposte, legando il proprio percorso di architetto a motivazioni e spunti personali. I corsi teorici seguiti mi hanno anticipato la varietà di conoscenze che bisogna possedere per fare architettura, spaziando dalla matematica alla lingua inglese, passando per la geografia ed il diritto. Se non avessi appreso che la prima importantissima base per un architetto è quella di possedere un bagaglio culturale quanto più ampio possibile non avrei personalmente avuto la stessa grinta e la stessa voglia di arrivare alla fine di questo percorso.
TEORIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | INTRODUZIONE
8|
Teoria | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
| STORIA DELL’ARCHITETTURA E STORIA DELL’ARTE ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA..................... 9 STORIA CONTEMPORANEA INTERNI..................................................................................... 27 STORIA DELL’ARTE MODERNA
| TEORIA PLURIDISCIPLINARE MATEMATICA. GEOMETRIA TRASPORTI GEOGRAFIA DIRITTO LINGUA INGLESE INFORMATICA
TEORIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Storia
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
10 |
Storia | IL PARTENONE
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
PANTHEON 27 a.C. | Storia | 11
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
12 |
Storia | ANFITEATRO FLAVIO (COLOSSEO) 72 d.C.
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
BASILICA DI SAN PIETRO | Storia | 13
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
14 |
Rossellino e Bramante | BASILICA DI SAN PIETRO
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
BASILICA DI SAN PIETRO | Michelangelo e Maderno | 15
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
16 |
Storia | ROTONDA DI SANTA COSTANZA
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
SANTA SOFIA (BISANZIO) | Storia | 17
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
18 |
Storia | CLUNY III
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
SAINT DENIS XII sec. | Abate Sugar | 19
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
20 |
Brunelleschi | SANTO SPIRITO
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
SANT’ANDREA (MANTOVA) | Alberti | 21
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
22 |
Palladio | IL REDENTORE
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
VILLA FOSCARI (LA MALCONTENTA) 1569 | Palladio | 23
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
24 |
Bramante | TEMPIETTO DI SAN PIETRO IN MONTORIO 1602
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
VILLA MADAMA | Raffaello | 25
SAN LORENZO | Michelangelo
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
26 |
Borromini | SANT’IVO
ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MORACHIELLO
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Casi studio
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
28 |
Le Corbusier | CITE’ UNIVERSITARIE 1925
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
CITE’ UNIVERSITARIE 1925 | Le Corbusier | 29
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
30 |
Adolf Loos | WERKBUNDSIEDLUNG (VIENNA) 1930
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
UTRECHT 1998 | Mvrdv e Mastenbroek | 31
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
32 |
Le Corbusier | IMMEUBLE CLARTE’ (GINEVRA) 1932
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
VIENNA 1998 | Popelka e Poduschka | 33
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
34 |
Adolf Loos | TREPPENHAUS (COSTA AZZURA) 1923
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
UNITE’ D’HABITATION (MARSIGLIA) 1947 | Le Corbusier | 35
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
36 |
Ginzburk | NARKOMFIN (MOSCA) 1929
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
NARKOMFIN (MOSCA) 1929 | Ginzburk | 37
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
38 |
Nouvel | NEMAUSUS (NIMES) 1985
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
PRICE TOWER (BARTLESVILLE) 1952 | Frank Lloyd Wright | 39
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ADRIANO CORNOLDI
| TEORIA APPLICATA ALL’ARCHITETTURA TECNICHE DI DISEGNO TECNOLOGIE STATICA ECONOMIA
TEORIA APPLICATA ALL’ARCHITETTURA | Introduzione | 41
E’ questo il caso di quelle discipline che hanno richiesto l’acquisizione di una base teorica da legare poi, all’interno dello stesso corso, ad esercitazioni che servissero a rafforzare la disciplina appresa e che mostrassero in maniera diretta la sua applicazione nel campo pratico dell’architettura. Materie riconducibili principalmente a quattro ambiti: disegno applicato all’architettura / statica applicata all’architettura / economia legata alla valutazione dei costi di costruzione e alla stima di immobili / nuove tecnologie. Particolare approfondimento è stato svolto nel campo del disegno, attraverso numerosi esami aventi come obbiettivo l’acquisizione di quelle tecniche base che servono a riprodurre e a restituire graficamente un manufatto e nel campo della tecnologia: disciplina indispensabile da saper gestire in un panorama architettonico complesso come quello attuale, in cui quasi ogni tipo di materiale viene utilizzato e modellato e in cui sempre più la progettazione è vincolata a pratiche sostenibili.
TEORIA APPLICATA ALL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | INTRODUZIONE
42 | Teoria
applicata all’architettura | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
| TECNICHE DI DISEGNO FONDAMENTI E APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA ............................. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ........................ DISEGNO DELL’ARCHITETTURA ............................................................................... RILIEVO DELL’ARCHITETTURA .................................................................................
43 51 55 69
| TECNOLOGIE PROGETTAZIONE DI ELEMENTI COSTRUTTIVI PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI .......................................................... 77 TECNICA DEL CONTROLLO AMBIENTALE CULTURE TECNOLOGICHE DELLA PROGETTAZIONE | STATICA MECCANICA STRUTTURALE 1 MECCANICA STRUTTURALE 2 | ECONOMIA ESTIMO
TEORIA APPLICATA ALL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
PROIEZIONI MONGIANE, ASSONOMETRIA CAVALIERA, PROSPETTIVA | Con ombre
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
44 | Sezione ellittica su cono circolare retto: determinazione delle due proiezioni mongiane e della vera forma della
sezione
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
Sezione parabolica di cono circolare retto: determinazione delle due proiezioni mongiane (con ombre) e della vera forma della sezione; assonometria cavaliera del cono sezionato (con ombre)
| 45
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
46 | Sezione iperbolica su cono circolare retto: determinazione delle due proiezioni mongiane e della vera forma
della sezione
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
Superficie sferica: determinazione delle due proiezioni mongiane; contorno apparente della sfera in assonometria cavaliera
| 47
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
48 | Prospettiva a quadro verticale di un cilindro circolare retto
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
Ombre proprie e autoportate in una nicchia cilindrico _ sferica. Determinazione delle due proiezioni mongiane (con ombre) e assonometria cavaliera (con ombre)
| 49
GEOMETRIA DESCRITTIVA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIUSEPPE D’ACUNTO
LA MIA IDEA DI ARCHITETTURA | Astrazione
TEORIA E TECNICA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. WALTER TRONCHIN
52 | Teoria
| COMPOSIZIONE: COPPIE TEMATICHE
interno ed esterno
alto e basso
TEORIA E TECNICA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. WALTER TRONCHIN
SEZIONI DI VENEZIA | Tecnica | 53
sezione fronte
sezione retro
TEORIA E TECNICA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. WALTER TRONCHIN
54 | Teoria
| LAVORI A CHINA: COPPIE TEMATICHE
pieno e vuoto denso e diradato
TEORIA E TECNICA DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. WALTER TRONCHIN
PROGETTO DI UN GIARDINO | Venezia
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
56 | Venezia
| SCHIZZI A MANO LIBERA
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
RIPRODUZIONE A MANO LIBERA | E. Berman | 57
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
58 | Venezia
| SCHIZZI A MANO LIBERA
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
SCHIZZI A MANO LIBERA | Giardini | 59
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
60 | Capriata
| STUDIO DEGLI ELEMENTI COMPOSITIVI
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
STUDIO DEGLI ELEMENTI COMPOSITIVI | Capriata | 61
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
62 | Ordine
corinzio | ANALISI
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
SCHIZZI A MANO LIBERA | Cascate d’acqua | 63
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
64 | Fontana
| SCHIZZO A MANO LIBERA
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
SCHIZZO A MANO LIBERA | Roma | 65
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
66 | Vedute
| SCHIZZI A MANO LIBERA
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
SCHIZZI A MANO LIBERA | Vedute | 67
DISEGNO DELL’ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. VINCENZO LUCCHESE
URBAN ZERO | Villorba
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
78 | Urban
Zero | IL COMPLESSO
INTRODUZIONE Il complesso residenziale Raggio verde, realizzato nel 1999, è inserito in un lotto dell’hinterland trevigiano, più precisamente a Villorba. La costruzione dell’ipotesi tipologica e lo sviluppo del progetto sono stati redatti dai seguenti princìpi di sostenibilità: a. riduzione dell’impatto ambientale dell’ insediamento abitativo; b. riduzione del consumo energetico degli edifici; c. miglioramento qualitativo delle condizioni di vita dei nuclei familiari; d. miglioramento del paesaggio. Questi princìpi sono stati soddisfatti attraverso: a. studio di una tipologia architettonica che media il cambiamento di scala tra il nuovo insediamento e il paese, predisposizione per l’installazione di impianti riscaldamanto/raffrescamento a pannelli solari; b. raccolta e reimmissione in falda delle acque piovane delle coperture, dei giardini e degli spazi pedonali, realizzazione di fabbricati come accumulatori di calore solare; c. uso di tecnologie costruttive e materiali isolanti per ridurre al minimo la trasmissione dei rumori tra alloggi e tra esterno/interno; d. riprodurre tra gli edifici e gli spazi aperti la complessità degli ambienti urbani. L’intervento si è concretizzato con soluzioni puntuali: una corte pedonale di forma trapezia delimitata lungo tre lati dagli edifici organizza spazi e percorsi e dà, a chi la fruisce, una percezione dinamica. La reinterpretazione dei caratteri volumetrici delle corti rurali tradizionali è stata rinnovata con un’organizzazione funzionale urbana contemporanea, dando anche migliore vivibilità agli spazi esterni . Gli ingressi pedonali sono divisi da quelli carrabili in modo che le auto accedano solo ai bordi dell’area, dove i garages proteggono la corte pedonale dai rumori e dai gas di scarico.Gli alloggi collocati su due edifici, uno di tre piani con sei alloggi, l’altro di due piani con quattro alloggi,dispongono tutti di accesso indipendente attraverso un sistema di scale sovrapposte a rampe incrociate, sono dotati ognuno di spazi accessori propri (interrati o mansarde) e strutturati in due tipologie: a “sala passante” e a “distribuzione lineare”, personalizzate secondo le singole esigenze.
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
PLANIMETRIA GENERALE | Urban Zero | 79
edificio A
edificio B
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
80 | Edificio
A | ANALISI
pianta piano terra
struttura portante
tramezze interne muri autoportanti muri perimetrali
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
PIANTE | Edificio A | 81
pianta piano terra
pianta piano primo
pianta piano secondo
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
82 | Edificio
B | ANALISI
pianta piano terra
struttura portante
tramezze interne muri autoportanti muri perimetrali
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
PIANTE | Edificio B | 83
pianta piano terra
pianta piano primo
pianta piano secondo
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
84 | Edificio
A | SEZIONE
sezione A _ A
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
SEZIONE | Edificio B | 85
sezione B _ B
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
86 | Edificio
A | SEZIONE rivestimento metallico del colmo 8 cm _ intercapedine d’aria 4 cm _ isolante 4 cm _ tavolato di legno 14 cm _ trave di legno
1 cm _ intonaco interno 25 cm _ blocchi laterizio semipieno
2 cm _ sughero 3 cm _ intercapedine d’aria 12 cm _ blocchi laterizio semipieno 1 cm _ intonaco esterno cornice di marmo bianco
1 cm _ pavimentazione 4 cm _ massetto in c.a. isolamento termo _ acustico 20 cm _ strato di alleggerimento in laterizio
impermeabilizzazione cemento pilastro in c.a. 50 cm _ vespaio 10 cm _ magrone
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
FONDAZIONI | Analisi | 87
50 cm _ vespaio
10 cm _ magrone
ELEMENTO TECNICO
pilastro in c.a.
Attacco a terra- strato di magrone con pilastri in c.a. -magrone; -vespaio; -pilastro in c.a.; -isolamento -barriera vapore
COMPONENTI
PARTE
FUNZIONE
REQUISITI
Magrone
Piano di livellamento
Evitare contatto diretto con la terra
Vespaio
Protezione dall’umidità
Non consentire assorbimenti d’acqua
Pilastro in c.a.
Struttura del telaio antisismico Protezione dalla risalita del vapore acqueo Isolamento termico
Resistenza meccanica
Piano di calpestio
Barriera vapore Strato isolante
Pavimentazione garage in c.a
MECCANISMI D’ALTERAZIONE
Impedire rientro dell’umidità
Usura e rottura membrana
Isolare termicamente e acusticamente
Usura strato isolante
Resistenza a flessione
Usura da calpestio e da passaggio auto
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
88 | Analisi
| PARETE ESTERNA
1 cm _ intonaco interno 25 cm _ blocchi laterizio semipieno
2 cm _ sughero 3 cm _ intercapedine d’aria 12 cm _ blocchi laterizio semipieno 1 cm _ intonaco esterno cornice di marmo bianco
ELEMENTO TECNICO
Chiusura verticale-parete perimetrale in laterizio, isolamento esterno tramite intercapedine d’aria e sughero di 5 cm, rivestimento esterno tramite intonaco.
COMPONENTI
-parete perimetrale in laterizio doppio strato; -intercapedine d’aria e sughero; -strato di rivestimento esterno e interno (intonaco)
PARTE
FUNZIONE
REQUISITI
MECCANISMI DI ALTERAZIONE
AGENTI E CAUSE DELL’ ALTERAZIONE
Parete perimetrale Muro di in laterizio tamponamento
Resistenza a urti, rotture, crolli
Fessurazioni in corrispondenza dei pilastri, infiltrazioni idriche
Eccessiva dilatazione umida/termica dei laterizi
Intercapedine d’aria e sughero
Strato di isolamento
Garantire Condensazioni benessere termico superficiali e acustico
Ponte termico non controllato
Intonaco di rivestimento
Rivestimento esterno
Tenuta all’acqua ed eventuali urti
Micro/macro fessurazioni e distacchi
Insufficiente adesione dell’intonaco
Cornice in marmo intorno ai fori finestra
Mediazione solare Ombreggiamento esterno-interno della finestra in estate; assorbimento calore in inverno
Distruzione dell’intonaco per gelività
Assenza di pendenze
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
COPERTURA | Analisi | 89 rivestimento metallico del colmo 8 cm _ intercapedine d’aria 4 cm _ isolante 4 cm _ tavolato di legno 14 cm _ trave di legno
ELEMENTO TECNICO ELEMENTO TECNICO COMPONENTI COMPONENTI
PARTE PARTE Travi di legno Travi di legno Intercapedin e d’aria Intercapedin e d’aria Strato isolante Strato isolante Manto di copertura Manto di copertura
Chiusura orizzontale – copertura a falda unica con pendenza del 32% circa. Solaio in travi di legno, intercapedine d’aria di 5 cm (sandwich). Chiusura orizzontale – copertura a falda unica con pendenza del 32% circa. Solaio in travi di legno, intercapedine d’aria di 5 cm (sandwich). -intonaco interno; -solaio composto da travi di legno e tavolato; -intercapedine d’aria di 5 cm; -intonaco interno; -pannello isolante con funzione di strato isolante; -solaio composto da travi di legno e tavolato; -manto di copertura -intercapedine d’ariaindilastre 5 cm;di lamiera grecata di rame -pannello isolante con funzione di strato isolante; -manto di copertura in lastre di lamiera grecata di rame
FUNZIONE FUNZIONE Partizione orizzontale portante Partizione orizzontale portante Ventilare il tetto
REQUISITI REQUISITI Resistenza meccanica Resistenza meccanica
Ventilare il tetto
Isolamento termico e acustico Isolamento termico e acustico Protezione esterna dell’edificio Protezione esterna dell’edificio
Garantire benessere termico e Garantire acustico benessere termico e Impermeabilità e acustico a resistenza eventuali urti e Impermeabilità resistenza a eventuali urti
MECCANISMI DI ALTERAZIONE MECCANISMI DI ALTERAZIONE
AGENTI E CAUSE DELL’ALTERAZIONE AGENTI E CAUSE DELL’ALTERAZIONE
Fessurazioni, infiltrazioni idriche Fessurazioni, infiltrazioni idriche
Ponte termico non controllato Ponte termico non controllato
Sollevamento e dislocazione dello strato isolante, e Sollevamento infiltrazioni idriche dislocazione dello strato isolante, infiltrazioni idriche
Insufficiente incollaggio dello strato isolante al supporto Insufficiente incollaggio dello strato isolante al supporto Agenti atmosferici Agenti atmosferici
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
90 | Isolamento
acustico | RUMORI DA CALPESTIO
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. GIANNA RIVA
IL PAVIMENTO GALLEGGIANTE | Rumori da calpestio | 91 IL PROBLEMA DELL’ ISOLAMENTO ACUSTICO DEI PAVIMENTI DAI RUMORI DA CALPESTIO I rumori generati dagli urti diretti sulla struttura edile si propagano in tutto l’edificio con una velocità estremamente elevata. Vengono identificati con la denominazione di “rumori di calpestio” perché è la tipologia di rumore che si ripete con maggior frequenza e interessa di continuo i solai dell’edificio. Se un solaio è in genere una struttura sufficientemente pesante da offrire una protezione soddisfacente dal rumore aereo, le strutture più usate nell’edilizia nazionale offrono un potere fonoisolante Rw che va da 47,5 a 53,5 dB, altrettanto non si può ottenere quando gli stessi sono sollecitati da rumori d’urto. Questi infatti mettono in gioco quote d’energia molto più elevate del rumore aereo e, sollecitando direttamente la struttura, la fanno vibrare e trasmettere un rumore più elevato. Alla prova normalizzata di calpestio, normalmente i solai sopracitati trasmettono all’ambiente confinante livelli di rumore di calpestio Lnw dell’ordine di 70÷80 dB. Aumentare il peso del solaio per ridurre il disturbo è una via impraticabile nell’ambito dei rumori d’urto, e le sole soluzioni possibili sono: 1) ridurre l’energia d’urto al momento dell’impatto interponendo tra corpo contundente e solaio un pavimento resiliente: le moquette, tanto usate negli alberghi, offrono un’ottima riduzione del rumore d’urto unita ad un elevato assorbimento acustico; 2 interrompere la continuità della struttura con un materiale morbido ed elastico che blocchi la vibrazione: è il caso del “pavimento galleggiante” su materiali elastici , dove si costruisce un massetto isolato dalla struttura che può essere pavimentato con qualsiasi tipo di materiale sul quale si localizza e si contiene il rumore di calpestio. IL PAVIMENTO GALLEGGIANTE Non sempre è gradita una pavimentazione tessile, e altri tipi di pavimenti resilienti non raggiungono il grado di isolamento della moquette. Inoltre va considerato che in questi casi non è poi più possibile cambiare tipo di pavimento se non realizzando un massetto galleggiante. La soluzione “a pavimento galleggiante” nel caso di una nuova costruzione o ristrutturazione è la soluzione che offre la più ampia libertà di scelta dei materiali di pavimentazione, impedisce la trasmissione delle vibrazioni alla struttura e offre un naturale contributo all’isolamento dal rumore aereo. Vantaggi dell’isolamento acustico tramite pavimento galleggiante: 1) isola sia dai rumori di calpestio sia dai rumori aerei; 2) blocca il rumore alla radice e impedisce la trasmissione delle vibrazioni in tutto il fabbricato; 3) il massetto galleggiante si può pavimentare con tutte le tipologie di pavimentazioni PRODOTTO CONSIGLIATO : FONOSTOP DUO Come materiale morbido ed elastico di isolamento viene consigliato un prodotto della INDEX : FONOSTOP DUO. Inoltre, per migliorare le prestazioni del pavimento “galleggiante”, a FONOSTOP DUO vengono aggiunti altri due prodotti, FONOSTRIP e FONOCELL. FONOSTOP DUO è l’isolante acustico dei rumori di calpestio costituito da una lamina fonoresiliente di 1,5 mm di spessore accoppiata ad un tessuto non tessuto elastico in fibra poliestere spesso 6,5 mm. L’isolante è prodotto in rotoli da 10×1,05 m ed è munito di una aletta di sormonto 5 cm privo del non tessuto di poliestere. FONOSTRIP è la striscia elastomerica fonosmorzante di 4 mm di spessore che, posta sotto le pareti divisorie, impedisce la trasmissione di urti e vibrazioni al solaio. FONOCELL è una striscia desolidarizzante di 5 mm di spessore di polietilene espanso. Impedisce il contatto del massetto armato galleggiante con le murature in elevazione. Vantaggi di FONOSTOP DUO: 1) consente di rispettare i requisiti acustici previsti per i rumori di calpestio dal decreto DPCM del 05/12/97
attuativo della legge 447/95. La legge stabilisce che il livello sia misurato in opera a costruzione ultimata per cui il risultato dipende anche dalla qualità della posa in opera e non solo dai materiali impiegati. Certamente un materiale isolante robusto e sicuro resistente alla foratura che non si sposta quando si stende il massetto dà più certezza del risultato. 2) resiste al traffico del cantiere. 3) è costituito da fibre sintetiche resistenti ed elastiche che non si spezzano e non si schiacciano quando vengono piegate o compresse come accade invece per le fibre minerali. 4) pur essendo un isolante sottile e leggero contrariamente ai fogli di materiale plastico espanso, non si sposta quando si stende il massetto grazie “all’effetto velcro” della faccia inferiore che gli impedisce di muoversi evitando la formazione di“ponti acustici” che potrebbero vanificare le operazioni di isolamento. Modalità d’impiego e avvertenze: l’isolamento acustico dei solai dai rumori di calpestio sarà realizzato con la tecnica del “pavimento galleggiante” sull’isolante acustico dei rumori di calpestio FONOSTOP DUO. I teli verranno stesi sul piano di posa privo di asperità, con la faccia rivestita dal tessuto non tessuto rivolta verso il solaio da isolare e sovrapponendoli di 5 cm. Le pareti divisorie dovranno essere preventivamente isolate dal solaio per mezzo di strisce del materiale elastomerico fonosmorzante FONOSTRIP. La desolidarizzazione del massetto armato galleggiante dai muri in rilievo sarà realizzata con la fascia autoadesiva di polietilene espanso munita, al piede, di una lingua di polietilene in film FONOCELL. Successivamente sull’isolante verrà gettato un massetto che dovrà essere armato con una rete elettrosaldata e sul quale verrà poi realizzata la pavimentazione prevista. L’eccedenza del materiale isolante risbordante perimetralmente verrà rifilata e verrà posato il battiscopa che dovrà risultare staccato dal pavimento al fine di non determinare “ponti acustici”. CERTIFICAZIONI. FONOSTOP DUO: 1) certificazione “ITC” n. 3402/RP/01 e 3403/RP/01. Determinazione della rigidità dinamica di FONOSTOP DUO UNI EN 29052 per il calcolo dell’isolamento del solaio con “pavimento galleggiante”; 2) certificazione “CSI” n. ME06/060/98 dell’isolamento acustico da calpestio di FONOSTOP DUO ISO 717/82 UNI 8270/7, 3) Certificazione “ISTITUTO GIORDANO” n. 171472/RF3612 per la determinazione della classe di reazione al fuoco; 4) Omologazione del “Ministero dell’Interno” n. VR2172B41C100002 per la determinazione della classe di reazione al fuoco. FONOSTRIP: 1) certificazione “ITC” n. 3453/RT/02. Determinazione della rigidità dinamica di FONOSTRIP per il calcolo dell’isolamento del solaio con pavimento galleggiante”. L’ISOLAMENTO ACUSTICO DELLE PARETI La Index tra i suoi prodotti offre, per integrare e sostenere l’isolamento acustico ottenuto attraverso il pavimento “galleggiante” , una lamina fonoimpedenti priva di piombo , ritenuto tossico , denominata ECOPOLIPIOMBO , in grado di isolare acusticamente le intercapedini delle pareti in muratura. ECOPOLIPIOMBO è una lamina ad alta densità che possiede le proprietà acustiche della lamina di piombo, pur essendone completamente esente. È costituito da un particolare composto frutto della ricerca Index denominato “piombo polimero”. ECOPOLIPIOMBO, la versione base, è la lamina con rivestimento tessile in polipropilene su entrambe le facce, che risultano pertanto particolarmente “aggrappanti” a molteplici adesivi sia sintetici sia a base di leganti idraulici. Le lastre possono essere usate anche come rivestimento interno dei cassonetti in legno delle tapparelle per migliorare l’isolamento acustico di facciata, oppure come antivibranti su lamiere metalliche. Tutte le versioni di ECOPOLIPIOMBO possono vantaggiosamente sostituire l’intonaco interno all’intercapedine delle doppie pareti tradizionali. Essendo dotate di una elevata re-
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92 | Il
pavimento galleggiante | SEZIONI: INSERIMENTO MEMBRANE INSERIMENTO NEL PAVIMENTO
1 cm _ pavimentazione 0,8 cm _ membrana Fonostop Duo 10 cm _ sottofondo di riempimento
0,5 cm _ membrana Fonocell
0,4 cm _ membrana Fonostrip
INSERIMENTO NELLA PARETE
1 cm _ pavimentazione
25 cm _ blocchi laterizio semipieno
0,4 cm _ membrana Fonostrip
0,8 cm _ membrana Ecopolipiombo Duo 12 cm _ blocchi di laterizio semipieno 1 cm _ intonaco esterno
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URBAN ZERO | Villorba | 93
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| PRATICA PROGETTUALE LABORATORI DI PROGETTAZIONE SEMESTRALI LABORATORI BREVI DI PROGETTAZIONE ESTIVI
PRATICA PROGETTUALE | Introduzione | 95
Approfondimento particolare merita la sezione legata alla pratica progettuale. E’ in questa sezione che tutte le discipline apprese nei vari corsi vengono mescolate e rielaborate attraverso la sensibilità e la cultura personale dello studente, che si trova finalmente ad affrontare in modo diretto tutti quei problemi legati alla parte più vera e palpabile della disciplina. Nel corso degli anni l’approccio al progetto è notevolmente mutato, maturato e rivisitato alla base della crescita personale e del confronto avvenuto di volta in volta tra progettisti: molti dei corsi sono stati infatti affrontati in team di progettazione, garantendo approcci e risultati progettuali sempre diversi e non legati unicamente alla mia sensibilità. Distinzione viene fatta tra i laboratori semestrali e quelli brevi di progettazione estiva, che per motivi fortemente connessi al tempo sono stati impostati con carattere più squisitamente teorico e sperimentale. Per i laboratori semestrali è subito visibile dallo schema concettuale un allargamento del piano progettuale dalla piccola alla grande scala: prima si impara a governare un piccolo manufatto per arrivare poi a governarne molti, in relazione tra loro.
PRATICA PROGETTUALE | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | INTRODUZIONE
96 | Pratica
progettuale | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
| LABORATORI DI PROGETTAZIONE SEMESTRALI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2 .......................................... 97 LABORATORIO DI URBANISTICA ................................................... 109 PROGETTAZIONE URBANISTICA ................................................... 121 LABORATORIO DI RESTAURO PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA ........................ 133 | LABORATORI BREVI DI PROGETTAZIONE ESTIVI WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 1 WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2 ................ 145 WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 ................ 157
PRATICA PROGETTUALE | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
INTEGRAZIONE | Padova via Anelli
OLTRE IL MURO. VIA ANELLI. PADOVA
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98 | Padova
via Anelli | LOCALIZZAZIONE
Segregazione o integrazione? Complesso immobiliare Serenissima. Padova, via Anelli, 1975-78. Sei palazzine costruite tra il 1975 e il 1978: 287 mini-appartamenti di 28 m2. Gli appartamenti sono di proprietà di cittadini italiani, il regolamento condominiale prevede: massimo due persone per appartamento, destinatari studenti e lavoratori. Popolazione prevista: meno di 600 persone, popolazione attuale: più di 2000 persone. Attualmente vi abitano prevalentemente immigrati regolari e clandestini. Gli affitti sono superiori ai 1000 euro mensili. Una proposta per organizzare il progetto: la distinzione tra spazio Privato e spazio Pubblico. Spazio privato: intimo | individuale | mutevole. Spazio pubblico: aperto | universale | puro. […] Gli Olandesi, come molti europei, vedono ancora l’integrazione in termini di cultura, anziché di leggi e istituzioni. La parte migliore del multiculturalismo potrà ancora essere salvata, ma solo se siamo capaci di andare oltre la semplice tolleranza e diventare veramente cosmopoliti. Ian Buruma localizzazione complesso Serenissima
inserimento in planimetria del nuovo progetto ed individuazione dei due assi presi a riferimento
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PRINCIPI COMPOSITIVI | Padova via Anelli | 99 slittamento dei vani scala in un singolo edificio secondo la direzione di uno dei due assi
creazione delle “stecche” di edifici del nuovo isolato partendo dagli assi principali
edifici ad uso residenziale
creazione di una nuova piazza: punto di incontro tra esistente e nuovi insediamenti
edifici ad uso commerciale
area commerciale esistente
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100 | Progettazione
dell’isolato | PLANIMETRIA nuovo intervento: funzione commerciale, filtro tra il nuovo isolato e un’importante arteria di traffico
edifici esistenti a funzione commerciale
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nuovo intervento: “stecche” di edifici a destinazione residenziale
PROSPETTI | Progettazione dell’isolato | 101
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102 | Progetto
di un edificio | PIANTE
cm zona notte
b c
sala _ angolo cottura
zona giorno
zona giorno
zona notte
zona notte
zona giorno
ingresso principale all’edificio
ingresso diretto agli ascensori
zona giorno zona notte
sez. A_A
zona notte zona giorno
zona notte
b
sala _ angolo cottura
sez. B_B
c
zona giorno
cm
piano tipo
attacco a terra
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2 | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. PAOLO MERLINI
piano interrato
SEZIONI _ TIPOLOGIE PIANTE CON ARREDI | Progetto di un edificio | 103
sez. A_A
sez. B_B
sez. A_A
tipologia A (appartamento di testata della stecca)
sez. B_B
tipologia B
tipologia C
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104 | Progetto
di un edificio | PROSPETTI prospetto A
prospetto B
dettaglio del ragno
prospetto A
dettaglio d’ingresso
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prospetto B
PROSPETTI | Progetto di un edificio | 105
prospetto della testata
particolare della porta d’ingresso
prospetto B dettaglio della testata
prospetto A dettaglio della testata
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106 | Padova
via Anelli | COMUNICAZIONE PROGETTO
vista generale del nuovo isolato
testate dei nuovi edifici residenziali
prospetto del nuovo edificio residenziale
testata di un nuovo edificio residenziale
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COMUNICAZIONE PROGETTO | Padova via Anelli | 107
vista generale del nuovo isolato
testata di uno dei nuovi edifici residenziali
prospetto A di uno dei nuovi edifici residenziali
prospetto B con particolare dei vani scala esterni
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BARDOLINO IN UN PERCORSO | Bardolino
legame periferia _ centro storico
esigenze turisti _ abitanti
continuità visiva
ambiente _ paesaggio
legame città _ lago
spazi polifunzionali
identità
progetto riabilitazione Bardolino
LABORATORIO DI URBANISTICA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MARCO ARDIELLI
110 | Analisi
| ACCESSIBILITÀ’
I percorsi pedonali si concentrano nel centro storico e seguono il lungolago interrompendosi in prossimità del Centro Nautico e del campeggio comunale. | La Gardesana ricopre un importante ruolo per la viabilità di Bardolino e delle altre città lacustri. | Attualmente i posti barca offerti sono: 200 dal Porto e 150 dal Centro Nautico (50 riservati ai soci, i restanti a privati).
gardesana discesa dolce al lago
centro nautico area privata: camping
camminata lungolago con gradinate d’accesso alla spiaggia
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camminata lungolago porto pubblico
camminata con piccola spiaggia e pontili
IL TERRITORIO | Analisi | 111
degrado della periferia
1
letti dei fiumi poco curati rapporto camminata lago (discesa non sempre possibile e passeggiata interrotta)
2
3
1
2
3
4
5 Parchi e Giardini Pubblici Zone Vincolate
4
foce del fiume non valorizzata
5
piazzetta Betteloni
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112 | Analisi
| RESIDENTI _ TURISTI
turistiI le richieste dei turisti si sono evolute in base a nuove esigenze:
residenti proposte: _ ampliamento zona porto; _ potenziamento attrezzature sportive; _ creazione di strutture per eventi culturali, congressuali, attività ricreative; _ soluzioni alla viabilità.
_ flessibilità dell’offerta; _ sensibilità verso l’ambiente; _ approfondimento delle esperienze;
Parco Villa Bassani Centro Giovani
Chiesa S.Nicolò
Porto
Spazi manifestazioni Attrezzature sportive
problematiche: _ la popolazione è tendenzialmente anziana; _ il costo della vita e soprattutto delle case è molto alto; _ i giovani tendono a lasciare la città.
LABORATORIO DI URBANISTICA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MARCO ARDIELLI
_ contatto più profondo con la natura; _ interesse per attività nuove; _ eterogeneità del prodotto.
ELEMENTI SIGNIFICATIVI DI PROGETTO | Analisi | 113
placche: sistema a placche in tek che permette la discesa al lago e definisce la zona d’intervento della costa partendo da punta Mirabello sino alla zona polifunzionale giracittà: percorso pedonale e ciclabile circolare che attraversa la città e permette di visitarla interamente spazi verdi: tutela e riorganizzazione degli spazi verdi preesistenti spazi polifunzionali: riabilitazione della periferia tramite la creazione di spazi nuovi dove concentrare gli eventi della città e organizzazione di una zona per le attività sportive
problematiche irrisolte: percorso enogastronomico, piazzetta Betteloni, darsena
rapporto città_lago: percorso continuo con visuale ininterrotta verso il lago pettine: riferimento all’antica pianta a forma di “pettine”
giracittà
rapporto città _ lago
placche
zone verdi
asse
pettine
percorso torrente
spazi polifunzionali
porto e parcheggio
porto e parcheggio: potenziamento dei posti auto e barca e accesso dalla Gardesana e dal lago alla città percorso torrente: evidenziazione tramite un percorso con ponti del torrente San Severo
problematiche aperte: introiti alternativi, viabilità, campeggi
asse: percorso che collega direttamente il cento storico alla periferia, ovvero alla zona polifunzionale e verde
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114 | Progetto
| COMPLESSO DEGLI INTERVENTI
passeggiata
sistema a placche
pista ciclabile
area ricreativa anziani
centro nautico
area sportiva aperta
parcheggio
palazzetto dello sport
centro espositivo
auditorium
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PUNTA CORNICELLO | Progetto | 115
sez. A _ A
parco villa Bottagisio pista ciclabile passeggiata sistema a placche
rampe di discesa passeggiata lungolago schienale d’appoggio zona a parco verde percorsi
pianta punta Cornicello
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116 | Progetto
| CENTRO NAUTICO E PORTO
sez. A _ A
asse banchina
piazza centro nautico centro nautico rampa di discesa al lago sistema a placche frangionde
pianta centro nautico e porto
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CENTRO POLISPORTIVO | Progetto area polifunzionale | 117
bocciodromo
ping pong
campi da tennis
pista di pattinaggio
campo calcetto a 5
palazzetto dello sport
sez. A _ A
pianta centro polisportivo
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118 | Progetto
area polifunzionale | CENTRO ESPOSITIVO
pianta centro espositivo con piazzetta d’ingresso
seduta su binario parcheggio biciclette aiuola
gazebo vasca d’acqua seduta sala 2 sala 1 ingresso alle sale espositive bookshop sala 3 verde asse: zona pedonale, zona ciclabile, zona pedonale piazza discesa verde al lago sistema a placche
sez. A _ A
sez. B _ B
LABORATORIO DI URBANISTICA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MARCO ARDIELLI
AUDITORIUM | Progetto area polifunzionale | 119
sez. A _ A e pianta auditorium
auditorium bar
inserimento degli edifici nel pendio
LABORATORIO DI URBANISTICA | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MARCO ARDIELLI
120 | Bardolino
| COMUNICAZIONE PROGETTO
punta Cornicello
piazza antistante l’area polifunzionale
inserimento edifici nel pendio
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UN NUOVO TASSELLO URBANO | Mestre
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
122 | Mestre
| CASERMA MATTER
Un nuovo brandello di città. L’area di progetto è situata a Mestre e si affaccia ad una importante arteria di traffico, il Terraglio, il quale collega Mestre ad un’altra importante città del nord-est: Treviso. Quest’area è attualmente occupata da una caserma militare. La caserma risulta collocata in posizione strategica: | all’entrata del centro di Mestre | per un lato affaccia lungo via Trezzo, “zona verde” in cui sono presenti alcune ville storiche | per un lato affaccia sull Terraglio | vicina all’ingresso in tangenziale | dalla quale si possono raggiungere tutte le autostrade | vicina a servizi importanti quali ospedale e vigili del fuoco. Distanza critica. Nell’affrontare il progetto si è quindi tenuto conto che ogni limite dell’area affaccia ad una realtà diversa, con la quale di volta in volta si è deciso di creare una maggiore o minore distanza, creando dialogo o chiudendolo. Il progetto cerca di presentarsi eterogeneo anche al suo interno, capace di offrire diversi servizi ad un nuovo quartiere urbano residenziale, in grado di stabilire relazioni tra le diverse parti che lo compongono. Nuovo ingresso alla citta’ :alta e bassa densita’. L’area viene riconosciuta come punto d’ingresso alla città, non più periferia, si sceglie di conseguenza per questo nuovo quartiere di utilizzare una tipologia abitativa ad alta densità. Essendo l’area punto d’incontro di due diverse tendenze abitative, una ad alta densità fatta di piccoli villaggi urbani, una a bassa densità fatta di ville, il progetto riprende i “vuoti” caratteristici dell’area meno densa, trasformandoli in zone di relazione e di svago capaci di migliorare la qualità abitativa di un nuovo quartiere urbano. Il progetto crea una distanza dal sistema viario densamente trafficato, creando una cintura verde capace di proteggere questo nuovo “tassello” dallo smog e dai disagi del traffico. Nel progetto non si cercano relazioni con i “piccoli villaggi” adiacenti, di per sé autonomi. Fa eccezione una fascia verde fruibile da tutti, che vuole diventare prolungamento di un parco già esistente e inserirsi nel verde della fascia urbana a bassa densità
distanza critica eterogeneità nuovo quartiere residenziale alta e bassa densità
ingresso alla città cintura verde sistema a corti parco urbano
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
C.T.R. AREA TERRAGLIO | Aree analizzate | 123
villaggio sartori stazione Carpenedo
area commerciale
borgo pezzana
caserma matter
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
124 | Mestre
| ANALISI DEL COSTRUITO
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
ANALISI RETE STRADALE E FERROVIARIA | Mestre | 125
verso treviso
terraglio
tangenziale
via trezzo
terraglio
centro storico
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
126 | Mestre
| ANALISI DENSITA’ ABITATIVA
alta densità
bassa densità
alta densità bassa densità
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
ANALISI AREE VERDI | Mestre | 127
verde pubblico
verde pubblico
verde pubblico
verde privato
verde privato verde pubblico
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
128 | Mestre
| MORFOLOGIA DEL COSTRUITO. PIANTA E ALZATO
esistente
edifici a più di 4 piani
nuovo intervento
edifici a 2 _ 3 piani
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
edifici a 1 piano
STUDIO DEGLI ALZATI | Viste | 129
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
130 | Sviluppo
del progetto | PLANIMETRIA _ SEZIONI
sezione B _ B
sezione D _ D
sezione C _ C
1. zona a verde pubblico con servizi e percorso vita 2. fascia a ville unifamiliari a due piani: zona filtro tra area verde privata e nuovo quartiere residenziale 3. zona verde “di passaggio” situata nel mezzo di altre due aree verdi adiacenti cui si ricollega 4. zona a spazi commerciali ad un unico piano: funge da filtro tra il nuovo isolato e un’arteria di traffico densamente trafficata 5. nuove piazze pubbliche di incontro e attraversamento 6. viali pedonali in tek 7. viali pedonali in ghiaia 8. strade carrabili d’accesso
8
4
sez. C _ C
5
7 3
sez. A _ A
6 1
2
sez. B _ B
sezione A _ A
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
sez. D _ D
SCELTA CONSAPEVOLE | Inserimento del verde | 131 le piante utilizzate nel progetto sono state scelte dopo una minuziosa ricerca sulle diverse tipologie di verde presenti nel “Bosco di Mestre”: un’ampia area verde nata su iniziativa del comune per rendere maggiormente verde la città e i suoi intorni, che confina con l’area di progetto
platano
carpino
più di 4 piani
2 _ 3 piani
1 piano
pioppo
punti
quercia
linee
superfici
orniello
sezione A _ A
PROGETTAZIONE URBANISTICA 1 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ROBERTO RAIMONDI
FRAMMENTI E SPESSORE | Morgantina
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ALBERTO FERLENGA
134 | Morgantina
| EVOLUZIONE DEL SITO E STORIA DELLA SUA VENERE
La storia di Morgantina. La città di Morgantina sorge sull’altopiano di Serra Orlando, dominata da un’altura, “la Cittadella”, e lambita dalle acque del fiume Gornalunga. Verso la fine dell’XI secolo A. C., i Morgeti, identificabili, secondo le fonti storiche, con un ceppo siculo, occuparono la collina per costruire un villaggio di capanne rettangolari che nel IX secolo venne distrutto, probabilmente in seguito a forti pressioni demografiche provenienti dalla costa. La Cittadella, per la sua particolare posizione strategica, fu occupata nuovamente e, nel tempo, la presenza della cultura greca diventò sempre più rilevante: nel VI secolo A. C., infatti, nel sito esisteva una città greca, cinta da mura e con un santuario decorato da antefisse in terracotta. Intorno al 490 A. C., Morgantina dovette subire rovinosi attacchi da parte di Ippocrate di Gela nel tentativo di estendere i suoi domini nella Sicilia centro-orientale, e nel 460 venne distrutta dagli eserciti di Ducezio, il condottiero siculo che rivendicava l’autonomia delle comunità indigene dall’egemonia greca. La Cittadella fu in seguito abbandonata, ma una nuova città, a partire dalla seconda metà del V secolo A. C., si sviluppò a Serra Orlando, sotto l’egida siracusana e secondo un impianto organizzato e una sistemazione funzionale di spazi pubblici e privati. Massima espressione di questa politica urbanistica è l’agorà, sorta tra IV e III secolo a. C. Posta a ridosso della cinta muraria, e sul tracciato della strada principale, è articolata su due terrazze raccordate da una gradinata trapezoidale, l’ekklesiasterion, che fungeva da luogo di riunione e che aveva anche funzione scenografica. L’agorà, soprattutto nel III secolo A. C., vide sorgere i principali edifici della comunità, che possiamo tuttora ammirare: il teatro (III secolo A.C.), che poteva accogliere circa mille spettatori, con l’orchestra a ferro di cavallo; le stoai, porticati colonnati con botteghe che delimitavano la piazza; il grande granaio con le fornaci per la cottura, probabilmente di materiale edilizio, poste all’estremità; il santuario di Demetra e Kore (o Persefone), del IV secolo A. C. circa; il prytaneion, sede del Magistrato; i resti del bouleuterion (dove si riuniva il Senato), a pianta tripartita, nell’angolo nord-ovest; il gymnasium, lungo il lato nord-ovest dell’agorà; il macellum, edificio con botteghe adibito a mercato; queste ultime due strutture sono di epoca romana (II secolo A. C. circa).L’abitato presentava un impianto di tipo ippodameo (= pianta a griglia), attraversato da un reticolo di strade che definivano gli isolati. La casa della cisterna ad arco, la casa del Magistrato e quella di Ganimede sono esempi di strutture abitative tardo - ellenistiche di grandi dimensioni, caratterizzate da una complessa planimetria articolata attorno al peristilio e da una ricca decorazione parietale e pavimentale a mosaico. Morgantina dovette esistere fino al I secolo A. C., quando, dopo un lungo e difficile periodo di dominazione romana, venne abbandonata. La venere di Morgantina. E’ una statua proveniente dall’omonimo sito archeologico siciliano, in provincia di Enna. Attualmente la Venere è custodita al Paul Getty Museum di Malibu, in California, ma in seguito a un contenzioso protrattosi per anni tra l’Italia e gli Stati Uniti, verrà restituita alla Sicilia nel 2010. La Venere di Morgantina venne scolpita nel V secolo a.C. in Sicilia, nel sito di Morgantina nei pressi di Aidone (EN). L’autore sarebbe un diretto discepolo di Fidia, operante nella Magna Grecia. La preziosa statua venne trafugata da Morgantina nella seconda metà del Novecento, e venduta al Paul Getty Museum che l’acquistò nel 1988 e da allora la espone nelle sue sale come uno dei reperti più importanti. Nell’asta che portò alla vendita della Venere, tenutasi a Londra, essa fu pagata 28 miliardi di lire. Il 5 marzo del 2001, il Tribunale di Enna condannò a 2 anni di reclusione senza benefici di
legge e al pagamento di una penale di 40 miliardi di lire il ricettatore della Venere, un ottantenne ticinese, Renzo Canavesi: fu quello il primo caso in Italia di un tribunale che applicauna simile sanzione per l’esportazione clandestina di opere d’arte italiane. Dei 40 miliardi di risarcimento richiesti dallo Stato italiano, 20 miliardi corrisponderebbero al valore stimato della statua, e gli altri 20 per danni morali. Secondo la ricostruzione dei magistrati ennesi, il condannato ticinese avrebbe venduto la Venere di Morgantina all’inizio degli anni ‘80 per 400.000 dollari a una società londinese, la Robing Symes Ltd, che l’avrebbe rivenduta in seguito al Paul Getty Museum, nel 1986, per 10 milioni di dollari. Sempre il Tribunale di Enna accertò, grazie a una perizia petrografica della statua, che il tufo in cui è intagliata proviene dalla Sicilia, anticipando così l’esito degli accertamenti scientifici che il Paul Getty Museum ha voluto fare prima di annunciare la restituzione della statua all’Italia. La Venere di Morgantina è una statua alta 2,20 m, e fu scolpita tra il 425 a.C. e il 400 a.C.. Il materiale utilizzato per scolpirla è il marmo, impiegato per il viso e per le parti del corpo nude, similarmente alle Metope di Selinunte. Il drappeggio è invece in tufo calcareo, che è stato accertato provenire dalla Sicilia. La Venere, a differenza di quasi tutte le altre statue dell’epoca, rifinite solo frontalmente, è lavorata da tutti i lati, dunque doveva essere esposta in un punto centrale, probabilmente nell’agorà di Morgantina. Richieste d’esame: il progetto da sviluppare in previsione dell’esame richiedeva l’inserimento nel sito archeologico di Morgantina di: 1.parcheggio, 2.biglietteria, 3.bookshop, 4.locale per ristoro, 5.sala espositiva (per esposizione plastico dell’area ecc..), 6.esposizione della venere di Morgantina. Linee guida: si sono delineate sin dal primissimo approccio al progetto una serie di linee guida che hanno accompagnato e permesso lo sviluppo del progetto stesso: 1.l’intervento doveva essere necessariamente limitato e capace di contenere un numero limitato di fruitori, 2.l’intervento doveva costantemente tenere conto del paesaggio, 3.l’intervento doveva necessariamente tenere conto dei numerosi dislivelli presenti nella zona. Obbiettivi / Parole chiave / Stimoli e spunti progettuali: 1.intervenire in modo armonico al contesto cercando di dialogare e affacciarsi al paesaggio naturale circostante e al paesaggio rappresentato dai resti archeologici, 2.volontà di intervenire senza intaccare il patrimonio archeologico e distaccandosi in maniera fisica netta dallo stesso per la costruzione delle principali volumetrie, creando un intervento che non offuscasse o competesse con i resti archeologici ma che sapesse silenziosamente diventare nuova linfa vitale dello stesso, 3.rappresentare un progetto che sapesse formalmente dialogare con le rovine e che riprendesse il tema del frammento –peculiare di quest’area- mantenendo però una sua unicità formale, 4.lavorare con l’idea greca di architettura concepita come scavo, 5.creare un percorso di accompagnamento lungo il sito che offrisse lungo il suo tragitto importanti prospettive e punti di vista, facendo in modo che l’inserimento degli edifici diventasse esso stesso un percorso nel percorso, capace di avvicinare il visitatore al sito e di anticiparne alcuni temi, 6.lavorare nel mondo ipogeo prendendo come spunto progettuale le catacombe romane con i loro importanti spessori murari e i loro percorsi sotterranei, cercando sempre di reinterpretare il tema attualizzandolo e inserendolo nel progetto nella maniera più consona e funzionale, 7.lavorare con il tema della scoperta, dell’avvicinamento e della conoscenza graduale del sito, 8.progettare tenendo conto delle antiche forme e zonizzazioni dell’area. In particolare risulta molto forte la divisone in insule rettangolari regolari di dimensioni 36m x 110m.
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. ALBERTO FERLENGA
RICHIESTE D’ESAME E SVILUPPO DEL PROGETTO | Morgantina | 135
| scavo | interramento | percorso | avvicinamento graduale | scoperta |s pessore | frammento | modulo base | insula. Progetto: si sviluppa lungo un percorso che ha il suo inizio con il parcheggio, situato nella parte più alta dell’area. Da qui si inizia a scendere e ad avvicinarsi al sito, dopo essersi fermati alla biglietteria. La strada d’accesso riprende l’antico asse romano formato dallo spazio che si crea tra due differenti righe orizzontali di insule, ridisegnandone gli antichi profili con l’inserimento di sedute lungo i bordi dell’asse (inizio delle insule stesse). Dopo una breve camminata in discesa, prima di aver ancor incontrato i resti, alla destra del visitatore si apre il lato di un insula, tra le sedute continue vi è un’interruzione e si può imboccare un percorso ortogonale all’asse fin’ora utilizzato, che dopo aver permesso di raggiungere un belvedere alla nostra sinistra, che affaccia sui resti, scende attraverso un’importante scalinata ad una quota interrata, portando con sé il visitatore attraverso un percorso ipogeo rettilineo lungo tutta l’insula e ai cui lati si aprono, scavi che completano lo scavo del percorso, gli spazi che contengono le funzioni del progetto. Una corte, un bar, due sale espositive, un bookshop ed una nuova sala per contenere la statua, queste le funzioni ospitate, che offrono un alternarsi di luoghi illuminati solo artificialmente a luoghi illuminati diret
tamente attraverso i lucernari. Proprio la luce svolge un ruolo fondamentale nel progetto, dando un ritmo al percorso ipogeo non illuminato e consigliando il visitatore di proseguire fino alla seconda monumentale scala, che questa volta ci riporta invece in quota, di fronte ad uno splendido pendio ora ammirabile attraverso due gradoni che segnano la fine dell’insula, e poco più in la attraverso un secondo belvedere. Possiamo riprendere il percorso, pensato nella parte meno consueta -poiché qui le rovine sono più nascoste- che si affaccia ad panorama naturale, e che ci porta poco alla volta, scoprendolo gradualmente, nel cuore dall’area archeologica, nell’Agorà, dove sono collocati il teatro antico, l’Ekklesiasterion, il Macellum e le tre Stoà. Si prosegue visitando tutta questa parte e prendendo la via opposta a quella dell’andata si ritorna attraverso le Stoà e la fontana monumentale al luogo dell’intervento, attraversando l’antica area residenziale, posta nella sommità di una collina, e raggiungendo l’ultimo punto del nostro percorso: un belvedere, nella sommità dell’area residenziale, che affaccia sull’Agorà, permettendone una completa vista dall’alto. A questo punto il visitatore riprendendo l’asse rettilineo costeggiato da sedute può tornare verso il parcheggio e finire la sua visita.
pianta del sito archeologico di Morgentina
1) ingresso 2) stoà nord 3) fontana monumentale 4) staà est 5) prytaneion 6) casa del capitello dorico 7) casa di Garimede
8) fornace grande 9) granaio est 10) fornace piccola 11) ekklesiasterion 12) macellum 13) bouleuterion 14) thermopolium
15) stoà ovest 16) teatro 17) santaurio dell’agorà 18) granaio ovest 19) casa del magistrato 20) casa dei capitelli tuscanici 21) casa delle botteghe
22) casa del Palmeto 23) casa Pappalardo 24) casa delle antefisse 25) casa della cisterna ad arco
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136 | Morgantina
| PLANIMETRIA E SEZIONI DEL COMPLESSO
render: dislivelli
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SCHEMA: SUPERFICI _ PERCORSI _ VISTE | Morgantina | 137
aree di intervento
viste
percorso
area archeologia
render: dislivelli
lo schema in alto individua: in nero il percorso da svolgersi all’interno dell’area archeologica collegandola al nuovo intervento, i punti del percorso in cui verranno inserite delle postazioni appositamente pensate per creare punti di vista preferenziali sull’intorno, la volontaria separazione tra area archeologica e area di intervento
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|002_1 otnevretni’lled tsevO_droN e tsE_droN ital ied ehcittepsorp etsiV | 002_1 otnevretni’lled erutrepoc elled ollevil la airteminalP | 005_1 erbmo noc otnevretni’d elareneg airteminalP | EROSSEPS E ITNEMMARF
FRAMMENTI E SPESSORE | Planimetria generale d’intervento con ombre 1_500 | Planimetria al livello delle coperture dell’intervento 1_200 | Viste prospettiche dei lati Nord_Est e Nord_Ovest dell’intervento 1_200|
138 | Intervento
| RIPRESA “DELL’INSULA GRECA”
planimetria: parcheggio e arrivo alla nuova insula dove sono stanziati i servizi
planimetria: livello copertura con ombre
viste al livello delle coperture ROVINE | Università Iuav di Venezia | a.a. 2007-08 | Corso di Progettazione architettonica e urbana | Prof. Alberto Ferlenga | Collaboratori: Mauro Marzo, Alice Perugini, Claudia Pirina | stud. Marco Truccolo | matr. 257577
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33
PIANTA LIVELLO INTERRATO _ SEZIONI LONGITUDINALI | Insula | 139 1. scalinata d’uscita
1.
2.
3.
approfondimento: pg. seguente
2. stanza per la venere
3. bookshop
4. sale espositive 4.
5. bar con corte
5.
6.
6. scalinata d’ingresso
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140 | planimetria generale d’intervento a livello della copertura con ombre
bookshop stanza della venere
1. ingresso alla stanza della venere _ bookshop _ corte annessa al bar
2. scalinata d’uscita _ corridoio interrato di distribuzione _ stanza della venere _ ingresso bookshop _ bar _ scalinata d’ingresso
3. spazio espositivo _ terrazza panoramica
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PIANTA A LIVELLO COPERTURA- _ SEZIONI TRASVERSALI | Insula | 141
1.
corte annessa al bar ingresso
spazio espositivo
terrazza panoramica
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2.
3.
142 | Stanza
della Venere | PIANTA COPERTURA _ SEZIONI
sez. B _ B
sez. A _ A
sez. A _ A
sez. B _ B
interno della stanza: particolare dei diversi piani di calpestio
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PIANTA _ SEZIONI | Corridoio d’accesso alla stanza della Venere | 143 sez. B _ B
sez. A _ A sez. B _ B
sez. A _ A
vista della statua dal corridoio d’ingresso
scalinata d’accesso alla stanza
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144 | Frammenti
e spessore | STUDIO DI UNA DOPPIA PELLE INTERNA
sala espositiva: interni
bar: interni
corte annessa al bar
bookshop: interno
scalinata d’accesso al bookshop
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STRATI EPIDERMICI | Lisbona
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146 |
Lisbona: doppia pelle | RIFUNZIONALIZZARE L’ESISTENTE
Il tema di progetto riguarda uno dei punti su cui la cultura progettuale contemporanea appare più impegnata in sperimentazioni e riflessioni: l’involucro, la pelle dell’edificio. La superficie, proprio a causa della sua evidenza , risulta non indagata adeguatamente, ma è proprio nell’esiguo spessore che contiene i due involucri, quello esterno e quello interno, che si richiedono le definizioni progettuali più accurate: le bucature, ad esempio, rappresentano una discontinuità che richiede adeguamenti e precauzioni, caratterizzando l’edificio con una intensità che è spesso maggiore rispetto a quella determinata dai volumi pieni. La questione che ha risvolti formali, tecnologici e prestazionali al tempo stesso, viene posta assumendo come occasione di progetto un edificio, in un contesto urbano, da rifunzionalizzare a fini commerciali: un contenitore da definire relativamente all’esterno. Il sistema di vincoli che viene indagato riguarda gli aspetti comunicativi e funzionali della destinazione d’uso prospettata, ma anche la materialità della costruzione, la scelta delle tecniche e delle soluzioni di dettaglio che descrivono l’intervento.
prospetto B
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prospetto A
EDIFICIO ESISTENTE: I PROSPETTI | Lisbona | 147
prospetto B
prospetto A
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148 |
Il concept | GEOMETRIE NATURALI
Un altro importante tema dell’esercitazione è legato al concept. Spesso infatti si tende a credere che l’idea che sta dietro al progetto sia l’unico elemento capace di rendere spettacolare il risultato finale, idea quanto meno riduttiva: nemmeno il concept più strabiliante può infatti essere paragonato all’efficacia di un inter progettuale rigoroso e sapiente. Per provare ciò si decide di delineare la forma del progetto da un pretesto casuale, una geometria naturale rielaborata e inserita nella forma della nostra “doppia pelle”. Per fare ciò è stato composto un abaco di geometrie base da utilizzare dalla grande alla piccola scala e che risultino visibili nella forma finale di progetto.
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CONTRASTI | Geometrie naturali | 149
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150 |
Contrasti | ABACO
contrasti: abaco di geometrie astratte ricavate dalla rielaborazione di un’immagine contente chiare forme geometriche naturali, causate dalle luci e dalle ombre visibili su una lastra di pietra in una giornata d’estate.
small: geometrie ricavate da inserire nella piccola scala all’interno della forma della nostra doppia pelle, in modo che risultino visibili a progetto ultimato. Potranno riprendere queste forme oggetti come bulloni o viti o qualsiasi elemento appartenente al progetto purché di piccole dimensioni.
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DALLA PICCOLA ALLA GRANDE SCALA | Abaco | 151
medium: le geometrie appartenenti a questa sezio- large: le geometrie appartenenti a questa sezione dovranno ne dovranno essere inserite nella media scala: potran- essere chiaramente visibili su grande scala, quindi a colpo no dunque riprendere queste forme oggetti come fine- d’occhio osservando il nuovo prospetto del nostro edificio. stre, bucature, porte e quant’altro di simili dimensioni.
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152 |
Il progetto | INVOLUCRO _ PROSPETTO A
il progetto prevede la creazione di un involucro che ricopre e dà nuova linfa all’edificio esistente, il quale mantenendo la funzione commerciale si rende maggiormente “accattivante” e visibile dall’esterno. Questa seconda pelle è composta da “scaglie” disposte tridimensionalmente nello spazio, le quali creano in facciata due differenti geometrie, partendo dalle forme base indicate nella “grande scala” dell’abaco. Ogni “scaglia” è formata da un rete metallica leggera, trasparente, che lascia intravedere l’edificio sottostante, le sue vetrate e le sue luci e che si interrompe in corrispondenza dell’ingresso e delle vetrine al pian terreno, le quali rimangono perfettamente visibili ai passanti. La rete metallica si dispone su una rete tubolare secondaria più sottile, la quale si aggancia ad una primaria più spessa e resistente. Questa è ancorata alla facciata tramite puntoni che la notte si trasformano in nuove geometrie attraverso l’inserimento di led luminosi che evidenziano lo studio della forma anche nella disposizione dei puntoni stessi. vista notturna prospetto B
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INVOLUCRO _ PROSPETTO B | Il progetto | 153
vista notturna prospetto A
tridimensionalità delle “scaglie” e creazione di geometrie
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154 |
Il progetto | NODO DELLA STRUTTURA RETICOLARE
assonometria con particolare della scaglia d’ingresso staccata dal prospetto e arretrata rispetto al limite del marciapiede, in modo da convogliare ogni passante all’interno del sistema commerciale
particolare della struttura reticolare che aggancia la rete metallica alla facciata attraverso puntoni di notte illuminati da led
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SEZIONE PROSPETICA | Il progetto | 155
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156 |
Lisbona | COMUNICAZIONE PROGETTO
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. G. CARNEVALE
PROGRAMMA SENTIMENTALE DI LAVORO | Venezia
Globale Antropico Naturale Locale
E
E
Naturale Locale Globale Antropico
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
158 | Venezia | PROGRAMMA SENTIMENTALE DI LAVORO
I temi affrontati sono temi delicati, affrontati con acrobatica creatività ed innocente coraggio. Il primo tema è la Bellezza, intesa come creazione di un luogo, di uno spazio fra opposti, fra differenze radicali e apparentemente inconciliabili. Il secondo tema è l’Effimero, ovvero il quanto e il come il Tempo è in grado di costruire la Città nella sua essenza fisica e di Meraviglia. Il terzo tema è proprio la Meraviglia, intesa come strumento percettivo per entrare in contatto con la Realtà. Questi temi sono stati affrontati progettando un compagno di viaggio contemporaneo per il Teatro del Mondo di Aldo Rossi (Biennale di Venezia 1980), all’interno di una idea di “Urbanistica sentimentale”. La sfida è stata quella di lavorare sulla solitudine e la malinconia senza celebrarle, introducendo al contrario tematiche come la fragilità e la velocità. Questo edificio provvisorio galleggiante ha una sede, un luogo stanziale di riposo, nella Laguna, e flottante sta’ a cavallo fra le macchine da guerra romane e medioevali ed i palchi da concerto, il Bucintoro e la piattaforma petrolifera, l’architettura religiosa da Processione e la macchina espositiva dei Giardini della Biennale, fra le Macchine Inutili di Munari e il Rex di Fellini. E’ stato immaginato un percorso di movimento, in una precisa data, verso un punto di aggregazione di questa nuova parte di città con altre simili che determineranno molteplici luoghi o possibilità formali di dialogo fra gli oggetti stessi ed il territorio.
Il progetto nasce dalla volontà di lavorare con la parte meno conosciuta di Venezia, quella fatta dalle mille suggestioni ed emozioni che la laguna riesce a lasciare ai suoi abitanti, perché Venezia riesce ad essere qualcosa in più di una meravigliosa città storica fatta di calli, ponti, monumenti storici. Il nostro compagno di viaggio per il teatro del mondo di Aldo Rossi lo immaginiamo nascere proprio da questa sconosciuta parte di Venezia, immensamente più estesa rispetto a quella storica, fatta di una vegetazione unica e legata alla laguna, di barene completamente sommerse dall’acqua per gran parte dell’anno, e utilizzate come oasi di pesca per il resto del tempo. Dall’isola di Crevan, importante isola della barena, si genera la nostra macchina, che si integra e completa la parte “vuota” di quest’isola. La macchina nasce nella natura più incontaminata sotto forma di isola a verde “curato”, provocazione volontaria che vuole mettere in evidenza la linea sottile che separa i termini naturale ed antropico. Antropizzazione : “processo mediante il quale l’uomo modifica l’ambiente naturale per renderlo più consono ai propri fini. Può essere considerato esempio di antropizzazione anche un ambiente naturale ricostruito dall’uomo a proprio piacimento, come l’acquario di casa.” La macchina al momento della sua genesi è divisa in due ambienti completamente diversi tra loro, che lasciano suggestioni ed emozioni diversi al fruitore. Una parte è trattata in pietra dura, chiusa
Legenda: Fermate lungo CanalCanal Grande fermata lungo
Grande
percorso Percorso
1_ Stazione 2_Rialto
3_Ca’ Rezzonico
4_San Marco
Fotopiano trattato che mette in risalto le quattro principali tap- predisposta per l’attracco di ogni singolo pezzo di cui è compe dell’itinerario della nostra macchina lungo il canal Gran- posta la nostra architettura. Tappa finale presso S.Marco de: 1.stazione, 2.Rialto, 3.Ca’ Rezzonico. Tre fermate ognuna dove le singole parti si riuniscono a ricostruire l’isola artificiale.
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
NASCITA DELL’ ISOLA | Venezia | 159
entro setti smontabili e scomponibili che permettono all’utente di aprire viste, ripararsi dalle ombre, e collocare le sedute nel luogo più consono a lui. L’altra parte è invece trattata a verde, un verde volutamente poco definito, che possa fortemente mutare nell’arco della storia della macchina. La nostra isola verde galleggiante fluttuerà tra i canali di Venezia smembrandosi in tre pezzi, ognuno dei quali si fermerà in un diverso campo di Venezia portando un pezzo di verde in luoghi affollati dove questo non esiste, con la volontà ulteriore di implementare quell’importante funzione di spazio pubblico d’incontro che vuole far incontrare la parte globale della città e quella locale. Durante l’anno due saranno le trasformazioni, una naturale ed una antropica. Parte del progetto lo studio del mutamento dovuto all’utilizzo. La suggestione di riferimento è quella dei parchi pubblici, dove affiancato al percorso pensato dal progettista si affianca sempre quello dell’utente, che per tagliare i bordi consuma l’erba, lasciando un segno tangibile del suo passaggio. Il verde della nostra isola nell’arco dell’anno si trasformerà, perché il verde muta e perché i fruitori ne “consumeranno” una parte invece che un’altra in base alle zone d’ombra, alle viste, e agli spostamenti più “facili”. Il progetto studia e mostra questo mutamento, con lo scopo finale di inserire i nostri percorsi in maniera “pensata”. Gli strumenti da noi forniti, pretesti per questo mutamento sono dei setti scomponibili e spostabili.
Barena : Isola di Crevan barena: isola di Crevan
Questi servono da cerniera, per scomporre l’isola in tre diverse parti, con le stesse caratteristiche ma più facilmente movibili tra gli stretti canali di Venezia. Un pontile estraibile servirà a far salire i fruitori. Ulteriore funzione dei setti è quella di fornire sedute all’utente, da lui posizionabili nei punti strategici: sedute con una forma appositamente “pesante”, in modo da lasciare un segno del loro passaggio sul verde sottostante. Le tre diverse parti di isola stazioneranno in per gran parte dell’anno in tre diversi punti strategici di Venezia, per flusso di persone e per mancanza di verde: 1 | Stazione, 2 | Ca’ Rezzonico (collegato a campo S.Margherita), 3 | Rialto. Verso la fine della sua storia la macchina si sposterà a S.Marco, lo spazio pubblico per eccellenza di Venezia. Qui dove il canal Grande si allarga la macchina potrà riunirsi ed essere utilizzata nella sua interezza. Spazio pubblico di S.Marco e spazio pubblico dell’isola fluttuante si affacceranno l’uno sull’altro, comunicheranno e offriranno due modi diversi di vivere lo spazio, uno strettamente legato alla Venezia Città di Pietra, l’altro alla Venezia più nascosta e naturale. Il tutto si concluderà con la grande festa del 21 Marzo, primo giorno di primavera, e giorni di genesi della nostra isola verde. Finita la festa l’isola tornerà in Barena, dove si è generata, e dove la sua parte verde tornerà alla natura venendo sommersa, e lasciando traccia del passaggio dell’uomo attraverso i setti fluttuanti nell’acqua.
Genesi della forma della macchina : studio dei pieni e dei vuoti. genesi della forma della macchina: studio dei pieni e dei vuoti.
la forma nasce dal negativo di un’isola barenale della laguna nord
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
160 |
Il concept | METAMORFOSI | TRASPORMAZIONI | SUGGESTIONI
1
2
trasformazioni dell’isola nell’arco della sua storia
Steven Holl: Storefront for Art and Architecture. New York
3
4
trasformazione del verde dalla fase iniziale a quella finale
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
STAZIONE SANTA LUCIA | Studio delle zone d’ombra | 161
15 Febbraio ore 9.00
15 Febbraio ore 14.00
15 Febbraio ore 16.00
15 Luglio ore 9.00
Abbiamo effettuato un approfondito studio inerente al cambiamento delle ombre nei vari momenti della giornata e relativamente ai cambiamenti delle stagioni. Passo successivo la previsione dei percorsi “più probabili”
15 Luglio ore 14.00
seguiti dagli utenti in base alle zone di luce ed ombra. Sono stati presi a riferimento due periodi stagionali opposti e ben distinti. Le singole fermare di studio sono state scelte in base alla loro facile accessibilità e fruizione d’uso.
15 Luglio ore 17.00
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
162 |
Studio delle zone d’ombra | RIALTO
| SANTA MARGHERITA
15 Febbraio ore 9.00
15 Febbraio ore 14.00
15 Febbraio ore 9.00
15 Febbraio ore 16.00
15 Luglio ore 9.00
15 Febbraio ore 16.00
15 Luglio ore 14.00
15 Luglio ore 17.00
15 Luglio ore 14.00
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
FEBBRAIO | Sovrapposizione ombre lungo tutto l’arco della giornata | 163
15 Febbraio ore 14.00 Stazione Santa Lucia
15 Luglio ore 9.00
15 Luglio ore 17.00
Rialto
Santa Margherita
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
164 |
Sovrapposizione ombre lungo tutto l’arco della giornata | LUGLIO
Stazione Santa Lucia
Rialto
Santa Margherita
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
SANTA MARGHERITA | Percorsi consapevoli | 165
studio degli effetti delle ombre portate dai setti e dalla vegetazione e del loro effetto sulla vegetazione. Individuazione delle zone d’ombra che diventeranno probabilmente quelle maggiormente utilizzate.
nelle zone maggiormente utilizzate vengono inseriti in maniera consapevole i percorsi. Questo studio permette di andare maggiormente incontro ai bisogno dei futuri fruitori dell’isola
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166 |
Percorsi consapevoli | STAZIONE SANTA LUCIA
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
RIALTO | Percorsi consapevoli | 167
l’isola è nettamente divisa in due parti. La prima funge da ingresso e si rivolge, citandola, alla Venezia città di pietra: in marmo. La seconda riprende la parte naturale della laguna. I percorsi inseriti sono stati pensati in un materiale ligneo come il tek
le ombre si creano principalmete a causa dei setti. Queste cerniere per la scomposizione dell’isola sono pensate con un duplice prospetto. Il lato che si rivolge all’acqua deve essere lucente, riflettersi e creare dei gradevoli giochi di luce: probabilmente sarà di un metallo lucido. La parte che si rivolge all’interno dell’isola deve invece essere composta da un materiale leggermente trasparente, probabilmente una rete metallica che grazie a dei led inseriti all’interno possa illuminare l’isola la sera
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Il progetto | PIANTA
la Venezia di pietra rappresenta il cuore dell’isola, racchiuso e circondato dalla Venezia verde, vero tema del progetto. Una volta scomposta l’isola diventa la parte incaricate di dialogare con i campi in cui avviene l’attracco
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PROSPETTI | Il progetto | 169 dai prospetti è facilmente visibile cosa si intenda per setti scomponibili. Questi oltre ad essere “bucati” prevedono di poter essere spostati, scomposti, modellati. Ci saranno
mensole estraibili, sedute incastrate da levare e posizionare a proprio piacimento, aperture da ruotare secondo le proprie esigenze, creando di volta in volta zone di luce o d’ombra
prospetto nord Prospetto Prospettosud nord scala scala1:200 1:200
Prospetto est nord Prospetto ovest scala 1:200 scala 1:200
Prospetto Prospettosud ovest
prospetto sud
prospetto ovest
scala scala1:200 1:200
prospetto est Prospetto est scala 1:200
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Viste | MACCHINA ATTRACCATA: ESTRAZIONE DEL PONTILE
il compito della parte di pietra è quello di dialogare integrandosi con il campo d’attracco. Il materiale utilizzato è il marmo, e grazie ad un pontile estraibile è possibile far salire i visitatori quando
la macchina si ferma nelle postazioni. Il setto si allunga scorrendo su rotaie e riesce a creare viste preferenziali verso l’intorno, grazie alla sua capacità di inquadrare solo determinate viste. sin dalla salita
parte destinata all’attracco alla Stazione Santa Lucia
parte destinata all’attracco a Rialto
parte destinata all’attracco a Santa Margherita
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MACCHINA IN MOVIMENTO | Viste | 171 una volta in movimento i setti slittano nuovamente verso l’interno e il pontile riacquista la sua posizione sotto la piattaforma d’ingresso. Lìsola è nuovamente pronta a partire per raggiungere piazza
S.Marco dove si ricongiungerà è diventerà un tutt’uno. Qui verrà celebrato il giorno di festa, il 21 Marzo, primo giorno di primavera, per poter poi tornare in barena, nella laguna in cui è stata generata.
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
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Venezia | COMUNICAZIONE PROGETTO
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
COMUNICAZIONE PROGETTO | Venezia | 173
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
174 |
Venezia | COMUNICAZIONE PROGETTO
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
COMUNICAZIONE PROGETTO | Venezia | 175
WORKSHOP DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | GRUPPO 5+1 AA
| ESPERIENZE DIRETTE Di ARCHITETTURA VIAGGI DI STUDIO TIROCINIO
ESPERIENZE DIRETTE DI ARCHITETTURA | Introduzione | 177
L’ultima sezione di questo viaggio personale è dedicata alle esperienze dirette, le quali segnano quei momenti nell’arco dei tre anni in cui è stato possibile affacciarmi realmente al mondo quotidiano dell’architettura all’esterno dell’ambito accademico. Non a caso questa è voluta essere l’ultima sezione: la conclusione di questo ciclo universitario breve porta infatti con sè la volontà di sperimentare in maniera ancora più diretta quello che è l’ambiente lavorativo, prima di iniziare con il corso di specializzazione. Oltre ad un periodo di formazione lavorativa svoltosi sotto forma di tirocinio all’interno di uno studio che si occupa di retail design, il mio curiosare direttamente nel mondo dell’architettura mi ha portato a muovermi attraverso l’Europa con due viaggi_studio, durante i quali ho potuto vedere dal vero, toccare, girovagare nelle opere dei grandi progettisti: perché le architetture non sono mai fatte per restare disegnate sulla carta, ma per essere attraversate, usate, consumate.
ESPERIENZE DIRETTE DI ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | INTRODUZIONE
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Esperienze dirette di architettura | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
| VIAGGI DI STUDIO PRAGA _ BRNO _ VIENNA ...................................................................................... 179 NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA ................................................................... 185 | TIROCINIO TIROCINIO SVOLTO PRESSO LO STUDIO FORMAT s.r.l. ................................... 201
ESPERIENZE DIRETTE DI ARCHITETTURA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | SCHEMA ESAMI SOSTENUTI
VIAGGIO STUDIO | Praga _ Brno _ Vienna
Villa Tugendhat | Mies Van Der Rohe
rapporto edificio _ strada
rapporto edificio _ lotto
rapporto edificio _ lotto
rapporto interno _ esterno
rapporto interno _ esterno
rapporto edificio _ città
VIAGGIO A PRAGA _ BRNO _ VIENNA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MAURO MARZO
180 |
Brno | VILLA TUGENDHAT _ MIES VAN DER ROHE
pianta padiglione di Barcellona
Villa Tugendhat 1 _ ingresso 2 _ studio 3 _ zona pranzo 4 _ soggiorno 5_ stanze domestici pianta piano superiore 6 _ garage 7 _ stanza autista 8 _ camera bambini 9 _ camera ospiti 10 _ camera padronale 11 _ terrazza 12 _ magazzino 13 _ ripostiglio 14 _ cucina pianta piano inferiore
VIAGGIO A PRAGA _ BRNO _ VIENNA | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MAURO MARZO
VILLA TUGENDHAT _ MIES VAN DER ROHE | Brno | 181
prospetto sulla strada
prospetto sul giardino
prospetto laterale
prospetto laterale
VIAGGIO A PRAGA _ BRNO _ VIENNA | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MAURO MARZO
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Vienna | MICHAELERPLATZ
A _ fino al 1889
B _ nel 1891
Oggi _ pieni e vuoti
Oggi _ assi stradali
1 _ Michaelerkirche 2 _ Hofburg 3 _ Stockel 4 _ Drellauferhaus 5 _ Palazzo Herbenstein 6 _ Looshaus
C _ nel 1910
D _ Oggi
assi stradali: origine romana
Michaelerplatz _ appiattita: dialogo della Looshaus con gli edifici storici circostanti, tra cui la chiesa di S.Michele
VIAGGIO A PRAGA _ BRNO _ VIENNA | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MAURO MARZO
LOOSHAUS | Vienna | 183
Looshaus: la curvatura delle vetrine riprende quella della Hofburg
Looshaus: integrazione con la Michaelerplatz e forte rapporto con gli edifici più vecchi sul lato destro
Looshaus _ prospetto
intonaco originale bianco: riprende la tradizione viennese
marmo cipollino: riprende la tradizione romana, a cui Vienna è legata
colonnato: riprende la tradizione romana, a cui Vienna è legata
VIAGGIO A PRAGA _ BRNO _ VIENNA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. MAURO MARZO
VIAGGIO STUDIO | Nimes _ Barcellona _ Marsiglia
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
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Nimes | CARRE’ D’ART _ NORMAN FOSTER
Fra le prime opere importanti dell’ormai affermatissimo architetto inglese Norman Foster, vi è questa realizzazione per la sede del museo d’arte contemporanea di Nimes, concepito come un vero e proprio centro civico. L’edificio ospita una bibliotecamediateca che conta 360.000 volumi, una sala riunioni, un auditorium, una terrazza caffè e altro. L’edificio è strutturato su nove piani, di cui cinque sono interrati. L’architettura riprende la stessa serialità del tempio classico romano che gli è di fronte, “La Maison Carrè”, principale monumento storico della città, attraverso la creazione di un pronao e l’utilizzo di linee rette. In contrasto con la classicità della pianta l’edificio è costruito con materiali moderni, vetro acciaio e cemento, e ha una copertura leggera che permette ad un complesso sistema di illuminazione naturale di riversarsi all’interno dell’edificio. I piani interrati ospitano l’archivio ed un cinematografo, mentre i livelli superiori ospitano l’esposizione. La geometria della piazza su cui sorge il Carrè d’Art segue l’urbanistica a griglia tipica dell’architettura romana. Il Carrè d’Art si colloca proprio nell’antico foro romano, e al posto di un teatro neoclassico distrutto nel 1952 da un incendio doloso. Appaiono evidenti le difficoltà di progettare un’architettura moderna in un simile luogo. L’edificio di Foster usa un misurato linguaggio moderno che richiama chiaramente quello classico senza tuttavia nè citarlo peddisequamente, nè imitarlo letteralmente. Le sue eleganti colonnine bianche definiscono il perimetro di un portico arioso e sereno nelle proporzioni, continuando, con la propria copertura frangisole, il bellissimo boulevard alberato che taglia, come il vecchio “cardo romano”, la piazza, collegandola alla Arena romana. Gradinate rivestite di semplice pietra permettono ad un tempo di innalzare dal suolo, la biblioteca, e di creare un piacevole e frequentato luogo di seduta. Le pareti vetrate dell’edificio moderno creano un gradevole e misurato gioco di riflessi e trasparenze con gli edifici che compongono la piazza - fra l’altro la biblioteca permette completamente la visione delle sue parti pubbliche, oscurando solo quelle degli uffici. L’interno dell’edificio ci immerge in quella che è una moderna biblioteca: non più moquette e tappeti per evitare il rumore o pesanti tendaggi come in quelle del secolo scorso, bensì, luci, vetri e divisione delle funzioni. In pratica si abbandona un pò l’idea di una classica biblioteca a scaffale con migliaia e migliaia di libri per favorire maggiormente l’uso da parte dei fruitori di una più ampia varietà di oggetti multimediali. schizzo del “pronao” d’ingresso
facciata della Maison Carrè
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
facciata del Carre’ d’Art
CARRE’ D’ART _ NORMAN FOSTER | Nimes | 187
schizzo: gradinata d’accesso foto: gradinata d’accesso
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
188 |
Nimes | CARRE’ D’ART _ NORMAN FOSTER
foto: velario di copertura schizzo: velario di copertura
foto: spazio interno schizzo: spazio interno
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
CARRE’ D’ART _ NORMAN FOSTER | Nimes | 189
dettaglio del velario di copertura
dettaglio scalinata interna
scalinata interna
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
190 |
Nimes | CARRE’ D’ART _ NORMAN FOSTER
vista interna della città
vista della città dalla terrazza del caffè
biblioteca interrata
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
CENTRO SPORTIVO DI CORNELLA DE LLOBREGAT_ ALVARO SIZA | Barcellona | 191 Si accede alla struttura dalla zona nord-est e sud-est della particella, attraversando uno spazio in pendenza moderata, delimitato dai volumi dei padiglioni plurifunzionali e da un volume longitudinale, da cui partono gli accessi ai vari impianti. La ripartizione delle diverse zone di utenza inizia da un ingresso che comunica con diversi impianti, collegandoli tra di loro, nonchè con gli uffici amministrativi e con il ristorante. Padiglione Polivalente: dispone di quattro scalinate, dalle quali si accede al corridoio centrale del livello superiore. L’accesso degli atleti si effettua dall’ingresso principale e scendendo da questo fino alle piste. Qui è posizionato un elemento longitudinale, che verrà collegato, in una prossima fase, al padiglione di allenamento. In occasione delle gare importanti, l’entrata degli atleti, dei V.I.P, dei giornalisti e dei servizi di assistenza sanitaria, avverrà dal lato sud-est dell’edificio, a livello della pista. Zona Acquatica: a questa zona si accede scendendo di un livello a partire dall’ingresso principale del complesso, attraversando lo spazio degli spogliatoi, degli impianti sanitari e della sauna. Questa zona comunica con le piscine tramite una galleria che permette l’accesso a tutti gli impianti acquatici nonchè ai guardaroba e ai servizi della struttura. L’accesso del pubblico alle piscine avviene attraverso una seconda galleria, al livello dell’entrata principale, da cui tramite una rampa perimetrale si può accedere ad una piscina climatizzata. Fitness e Ginnastica: un accesso autonomo, che parte da un nucleo verticale, condurrà agli spogliatoi e agli impianti delle piscine. Parcheggio: attualmente esiste un parcheggio provvisorio, che sarà sostituito da un nuovo progetto da definirsi in una fase successiva.
vista esterna della piscina
vista esterna della piscina
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
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Barcellona | CENTRO SPORTIVO DI CORNELLA DE LLOBREGAT_ ALVARO SIZA
vista esterna del complesso
vista esterna del complesso e della piscina
vista esterna della piscina
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco UniversitĂ IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
CENTRO SPORTIVO DI CORNELLA DE LLOBREGAT_ ALVARO SIZA | Barcellona | 193
vista interna della piscina
vista interna della piscina
vista interna della piscina
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
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Barcellona | CENTRO SPORTIVO DI CORNELLA DE LLOBREGAT_ ALVARO SIZA
tagli di luce
destinazioni illuminate
il richiamo della luce
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
CENTRO SPORTIVO DI CORNELLA DE LLOBREGAT_ ALVARO SIZA | Barcellona | 195
apertura d’ingresso
copertura della zona fitness
copertura della piscina
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
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Marsiglia | UNITE’ D’HABITATION _ LE CORBUSIER
L’edificio marsigliese deriva da quelli in origine pensati per la Ville Radiouse. Con questo progetto Le Corbusier tentò di proteggere i principi della Maison Citrohan integrandola in una forma monumentale per 1600 persone. Le Corbusier fornirà 23 tipi di unità, da monolocali per scapoli e stanze d’albergo per viaggiatori ad appartamenti per famiglie di dieci persone. Egli definì le unità Logements prolonges (alloggi estesi) perchè vengono allargati con la fornitura di ventisei servizi accessibili a tutti gli abitanti della Unitè. A metà dell’edificio c’è una strada commerciale interna con studi professionali, negozi e servizi. La strada all’esterno appare come una striscia di lamelle verticali. Sul tetto poi sono collocate le altre attrezzature tra cui l’asilo, la palestra, il teatro all’aperto e la pista podistica. Gli appartamenti a due piani con sezioni sovrapposte generano un sistema di circolazione di corridoi interni ogni tre piani con le strade interne. Gli appartamenti erano stati pensati da Le Corbusier per essere in un futuro completamente prefabbricati ed inseriti in seguito nella struttura intelaiata dell’edificio. Internamente presentano le caratteristiche Citrohan, con soggiorni a doppia altezza ampiamente finestrati, la cucina simbolo del folcolare e balconi ad est ed ovest seguendo il ciclo solare. Costruita dopo la seconda guerra mondiale, con scarsità di metalli, Le Corbusier portò a maturità l’uso del calcestruzzo a vista con la qualità grezza della superficie e le sue forme violente anche grazie all’uso dei colori. A Marsiglia il muro in vetro della sua precedente architettura è situato dietro il muro spesso, ma permeabile del frangisole. Qui poi per la prima volta venne utilizzata la misura antropometrica del Modulor per la definizione di ogni spazio, figura visibile nell’atrio e sulla quale è basato completamente il sistema. terrazze e frangisole
dettaglio della scalinata in calcestruzzo
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
facciata cieca in calcestruzzo
UNITE’ D’HABITATION _ LE CORBUSIER | Marsiglia | 197
sezione trasversale dell’Unitè
“duplex incastrati” a 3 piani serviti da buolevard centrale
sezione e piante tipo di due duplex “incastrati”
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
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Marsiglia | UNITE’ D’HABITATION _ LE CORBUSIER
strada di distribuzione agli alloggi
illuminazione: schizzo illuminazione: foto
atrio d’ingresso
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
UNITE’ D’HABITATION _ LE CORBUSIER | Marsiglia | 199
pilastri di sostegno dell’Unitè: doppia funzione
struttura in calcestruzzo: monumetalità
VIAGGIO A NIMES _ BARCELLONA _ MARSIGLIA | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | PROF. ARCH. AUGUSTO BURELLI
PROGETTO “TIPO” | San Candido
IL RETAIL DESIGN Il progetto formativo svolto riguarda il retail come come ambito della progettazione architettonica di esterni e di interni. In particolare sono state analizzate le tematiche afferenti: 1. principi di progettazione di parcheggi e tematiche relative alla sicurezza; 2. tipicità dei fabbricati ad uso commerciale e misto residenziale; 3. principi organizzativi di uno spazio di retail ed elementi connessi: lay out, shop front and windows, brand e insegna, grafica e comunicazione; 4. principi di illuminotecnica; 5. analisi dei materiali di finitura e tecnologie di realizzazione; 6. sviluppo delle tecniche di rappresentazione visiva bi_dimensionali; 7. principi organizzativi dei Centri Commerciali urbani e sub-urbani e Retail Parks; 8. rilievo e studio di negozi esistenti da trasformare e ri_concepire. I concetti sopra richiamati sono stati verificati su dei singoli casi studio, affiancando la persona in formazione ai progettisti dello studio che seguono i singoli progetti, facendolo partecipare alle fasi di discussione e realizzazione e anche di presentazione ai committenti del progetto stesso. In particolare sono stati studiati casi riguardanti: 1. progetto per una nuova area pubblica urbana in cui collocare nuovi edifici residenziali e commerciali a S.Candido; 2. progetto di parcheggio interrato, con stanziamento di magazzini interrati per gli spazi commercia a S.Candido; 3. reperimento di informazioni e rilievio di spazi esistenti da destinarsi a negozi per la catena Prenatal Grecia _ in località Atene-Minidi e Salonicco; 4. reperimento di informazioni e rilievo di uno spazio esistente, già commerciale, nei pressi di Roma da trasformare in spazio commerciale per la catena Prenatal; 5. studio, attraverso realizzazione di sezioni dell’interno dei negozi, di prospetti di vetrine e di piante, del concept alla base dei negozi di Marcon ( all’interno del centro Vallecenter ) e di Roma della catena Prenatal; 6. coinvolgimento nella fase di presentazione di un concept commerciale per una catena statunitense basata nel New Jersey. In questa sezione il lavoro viene volutamente presentato lasciando inalterate le tavole di presentazione così come sono state concepite e utilizzate dallo studio stesso. Il progetto non è un mio personale lavoro, è invece un progetto dello studio cui ho collaborato attivamente apportando idee, studiando nel dettaglio le soluzioni per le destinazioni d’uso e per i parcheggi e impostando graficamente le tavole finali di presentazione ai committenti. Scopo di questa sezione è dare un’idea dei lavori svolti durante il mio periodo di tirocinio presso questo studio che si occupa principalmente di un settore specializzato dell’architettura che è quello commerciale del “retail design”.
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE 202 |
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO Demolizione
A_COM
Area coperta
C_COM
B_COM
D_RIS
D_RIS-est
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PROPOSTA 01/DESTINAZIONI D’USO 06/12/07
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO Area coperta
C_mq 200 mc 1800 D_mq 340 mc 3060
B_mq 175 mc 1575
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PROPOSTA 01/PLANIMETRIA 06/12/07
Demolizione
SENFTER_ mq 456
A_mq 260 mc 2340
SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE | San Candido | 203
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | FORMAT s.r.l.
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE 204 |
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO
SENFTER mq 456
Demolizione
A_COM
C_COM
Area coperta
B_COM
D_RIS
D_RIS-est
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PROPOSTA 02/DESTINAZIONI D’USO 06/12/07
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO
C_mq 310 mc 2790
D_mq 270 mc 2430
Area coperta
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PROPOSTA 02/PLANIMETRIA 06/12/07
Demolizione
SENFTER mq 456
A_mq 200 mc 1800
B_mq 180 mc 1620
SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE | San Candido | 205
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | FORMAT s.r.l.
206 |
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE
6m 6m
6m
6m 6m
6m
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PROPOSTA 01/PARCHEGGIO INTERRATO 06/12/07
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/STATO DI FATTO 06/12/07
SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE | San Candido | 207
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | FORMAT s.r.l.
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE 208 |
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO
SENFTER mq 456
Demolizione
A_COM
C_COM
Area coperta
B_COM
D_RIS
D_RIS-est
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/DESTINAZIONI D’USO 23/01/08
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
PFLEGPLATZ PIAZZA DEL MAGISTRATO Demolizione
SENFTER mq 456
D_mq 270 mc 2430
Area coperta
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PLANIMETRIA 23/01/08
C_mq 310 mc 2790
A_mq 200 mc 1800
B_mq 180 mc 1620
SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE | San Candido | 209
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | FORMAT s.r.l.
210 |
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE
POSTI AUTO N° 51 INTERRATO ESISTENTE
MAGAZZINI Mq 172,5
RICEZIONE MERCI SEZIONE A-A
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PARCHEGGIO INTERRATO/PIANO - 1 23/01/08
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/PARCHEGGIO INTERRATO/PIANO - 2 23/01/08
POSTI AUTO N° 64
SEZIONE A-A
SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE | San Candido | 211
TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | FORMAT s.r.l.
212 |
San Candido | SENFTER: PROGETTO MISTO COMMERCIALE E RESIDENZIALE
0
+1
+2
-3.00m
+00
+3.30m
+6.30m
+14.5m
-1
-6.00m
+9.30m
-2
SAN CANDIDO/AREA SENFTER/SEZIONE A-A/ 23/01/08 TIROCINIO | Truccolo Marco Università IUAV di Venezia | STUDIO FORMAT s.r.l.
214 | Portfolio
| CONCLUSIONI
La fine di questo viaggio nell’architettura segna un’importante tappa accademica e un primo traguardo per il mio personale cammino all’interno di questa disciplina. Ho voluto rilegare il mio portfolio con degli anelli per rendere evidente che questo percorso è destinato a continuare e così la raccolta dei miei lavori, che sarà continuamente ampliata, arricchita, a volte anche solo rivisitata e corretta alla luce della nuove conoscenze ed esperienze.
TRUCCOLO MARCO | matricola 257577 Università IUAV di Venezia | SCIENZE dell’ ARCHITETTURA
Viaggio personale all’interno dell’architettura dunque, ricco di sfaccettature e di materie affrontate, le quali svolgendosi contemporaneamente e compenetrandosi sono riuscite a creare un’esperienza articolata e non lineare.