Calixto Ramirez. Cuatro pasos | Milano

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CALIXTO RAMÍREZ CUATRO PASOS | MILANO

CALIXTO RAMÍREZ CUATRO PASOS MILANO


CALIXTO RAMÍREZ CUATRO PASOS MILANO


Questo catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra “Calixto Ramírez | Cuatro pasos | Milano” MAAB Gallery, Milano, 26 maggio – 21 luglio 2017 This catalogue was published on the occasion Of the exhibition “Calixto Ramírez | Cuatro pasos | Milano” MAAB Gallery, Milan, May 26th – July 21st, 2017

IN COPERTINA COVER Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 3, 2017 particolare detail TESTI DI TEXTS BY Calixto Ramírez, Giuseppe Virelli REDAZIONE EDITING Gloria Franchi PROGETTO GRAFICO GRAFIC DESIGN Sara Salvi TRADUZIONI TRANSLATIONS Gloria Franchi (dallo spagnolo all'italiano) Michael Haggerty (dall'italiano all'inglese) Sandra Leal (dallo spagnolo all'inglese) RINGRAZIAMENTI ACKNOWLEDGEMENTS Monica Bottani, Sofia Brugo, Ester Coen, Nunzio Di Stefano, Victoria Fernández, Mario Govino, Jannis e Michelle Kounellis, Sandra Leal, Marco Lorenzetti ISBN: 978-88-99818-02-9

Milano Via Nerino 3, 20123 Padova Riviera San Benedetto 15, 35139 segreteria@artemaab.com www.artemaab.com

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore All rights reserved. No parts of this book may be reprinted or reproduced or utilised in any form or by any electronic, mechanical or other means, now known or hereafter invented, any information storage or retrieval ystem, without permission in writting from the publishers


Contents Sommario

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Cuatro Pasos | Milan Cuatro Pasos | Milano Giuseppe Virelli

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roaming as a form of knowledge vagabondare come forma di conoscenza Calixto RamĂ­rez

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WORKS OPERE

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APPENDIX APPARATI

70 71 72 73

Biography Biografia Exhibitions Esposizioni Residencies and awards Residenze e premi


Cuatro Pasos | Milan Cuatro Pasos | Milano Giuseppe Virelli

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This work by Calixto Ramírez is part of a wide-ranging project titled Cuatro Pasos, that won the Level 0 prize

Il presente lavoro di Calixto Ramírez s’inserisce all’interno di un ampio progetto chiamato Cuatro Pasos, vincitore

at ArtVerona 2015. The project was begun by this Mexican artist in 2016 and involved two Italian cities: Naples

del premio Level 0 ad ArtVerona 2015 e intrapreso dall’artista messicano a partire dal 2016 coinvolgendo due

(Cuatro Pasos | Napoli, Museo del ’900, Castel Sant’Elmo, Naples) and Trieste (Cuatro Pasos | Trieste MLZ ART

città italiane, Napoli (Cuatro Pasos | Napoli, Museo del ’900, Castel Sant’Elmo, Napoli) e Trieste (Cuatro Pasos |

DEP Gallery, Trieste).

Trieste MLZ ART DEP Gallery, Trieste).

The basis of his inquiry is a search for new possibilities for a relationship between the artist and the places in which

Nucleo fondante di questa indagine è la ricerca di nuove possibilità di relazione fra l’artista e i luoghi in cui si

he acts. The famous “four steps” of the title, then, are not to be taken literally, in other words as a mere wandering

trova a intervenire. I famosi “quattro passi” del titolo quindi, non sono da intendersi alla lettera, ossia come un

around a city but, rather, as an attentive and meditated reconnaissance of a city, one that is both mental and

mero girovagare per la città, quanto piuttosto come una attenta e meditata ricognizione, sia fisica che mentale,

physical, and that makes him a present day Flâneur. Like Baudelaire’s famous street wanderer, in fact, Calixto

che fa di lui un novello Flâneur proiettato ai nostri giorni. Similmente al celebre gentiluomo baudelairiano, difatti,

Ramírez immerses himself in the urban fabric with the precise aim of gaining an unusual point of view of it and, at

Calixto Ramírez s’immerge nel tessuto urbano con lo scopo preciso di ricavarne nuovi e insoliti punti di vista

the same time, of recording its most varied historical and cultural aspects. In other words, he behaves, to quote

e, allo stesso tempo, per registrarne gli aspetti più diversi (storici e culturali); egli cioè si comporta, per citare le

the words of the French poet, like a “botanist of the sidewalk”. The “four steps”, then, are the particular tools with

stesse parole del poeta francese, come un “botanico del marciapiede”. I “quattro passi” dunque sono lo stru-

which the artist manages to gain information about the surrounding space (for example, streets, squares, houses,

mento privilegiato attraverso il quale l’artista riesce a incamerare informazioni sullo spazio circostante (strade,

shops, and walls) and, equally, to understand the gestures, traditions, and attitudes of the people who inhabit it. In

piazze, case, negozi, muri ecc.) e, parimenti, a comprendere gesti, tradizioni e modi di fare delle persone che

other words, through these walks he absorbs that humus of memories and sedimentations of deep sensations of

lo abitano. In altri termini, tramite queste passeggiate egli assorbe quell’humus fatto di memoria e di sedimen-

which the increasingly complicated and chaotic contemporary horizon offers only a fragmented view.

tazione di sensazioni profonde che il sempre più complicato e caotico orizzonte contemporaneo offre solo in

Within this discontinuous time-space in which everything flows quickly in an eternal hic et nunc (“nowism”), Calixto Ramírez’s work goes against the grain inasmuch as it never gives in to this “liquid modernity”, to use the apt label coined by the well-known sociologist Zygmund Bauman; on the contrary, it aims at giving back substance and solidity to the, at times hidden and at others contradictory, bonds that unite things to people, people to places, and places to history. Furthermore, given its extremely site-specific nature, this artistic activity is in no way a “closed” project but, on the contrary, an “open” one because, as has been said, it is based on relationships and so changes from

Senza titolo, 2016, bronzo, secchio, corda, acqua di mare e vongole, dimensioni variabili sullo sfondo

Senza titolo, 2016, stampa inkjet, 45 x 30 cm cad.

un'ottica frammentata. All’interno di questo spazio-tempo discontinuo, in cui tutto scorre velocemente in un sempiterno hic et nunc (il “nowism”), l’opera di Calixto Ramírez si pone controcorrente in quanto non si abbandona affatto al flusso impetuoso di questa “modernità liquida”, per usare la fortunata etichetta coniata dal noto sociologo Zygmund Bauman, ma al contrario punta a ridare sostanza, a “risolidificare” quei legami, a volte nascosti, a volte contraddittori, che uniscono le persone alle cose, le persone ai luoghi, i luoghi alla storia. Data la sua natura squisitamente site-specific, inoltre, questa operazione artistica non si presenta affatto come un progetto “chiuso” ma, al contrario, “aperto” in quanto si basa, come detto, su una relazione e quindi cambia di volta in volta a seconda dei luoghi visitati. Di qui l’utilizzo da parte dell’artista di una pluralità di linguaggi e di mezzi espressivi diversificati, atti a fissare la sua riflessione su un supporto che sia al contempo condivisione e testimonianza della propria esperienza. In altre parole, Calixto non si limita all’uso di un codice rappresentativo specifico, né tanto meno affida a un unico medium la possibilità di “estrarre” dal proprio sguardo interiore le forme più idonee per esprimersi, ma adotta sempre diverse “grammatiche” avvalendosi in maniera disinvolta di mezzi diversi (video, fotografia, installazione, pittura ecc.). Ne sono a riprova i differenti risultati estetici raggiunti nelle precedenti edizioni di Cuatro Pasos. In quella napoletana, ad esempio, l’artista messicano ha concretizzato la sua “passeggiata” in sei lavori di varia natura: una installazione costituita da cartoni e teli stesi sul pavimento e segnati da sagome di oggetti vari che rimanda ai tanti venditori ambulanti presenti nella città; una stampa fotografica composta da sei dettagli di panni stesi, ben noti cliché dei “bassi” di Napoli; un’altra installazione composta da un secchio pieno di vongole e da uno scarpone in ferro, esplicito riferimento ai pescivendoli dei mercati rionali; una scultura di bronzo composta da tre mani che porgono altrettanti cappelli rovesciati coi colori della bandiera italiana, rappresentante i poveri e i mendicanti; una

Senza titolo, 2016, mattoni, 160 x 160 cm

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tela gialla e rossa trafitta da un’ascia che sorregge una canottiera, simbolo delle lotte per il lavoro e/o delle faide intestine fra i clan della città; 11


time to time according to the places visited. This is what leads the artist to use a variety of languages and diversified expressive means, all aimed at fixing his thoughts on a support that both shares and testifies to his own experience. In other words, Calixto does not limit himself to using a specific representational code, and even less does he entrust a single medium with the possibility of “extracting” from his own interior view the best-adapted forms for expressing himself; instead, he always adopts diverse “grammars” and makes free use of various means (for example, video, photography, installations, and painting). This is testified to by the different aesthetic results arrived at in the previous editions of Cuatro Pasos. In the Neapolitan one, for instance, the artist concretised his “walk” in six works of various kinds: an installation consisting of an installation consisting of fabrics lay down on the floor with silhouettes of various objets marked by dust that allude to the many hawkers in the city; a photographic print consisting of six details of hanging laundry, a well-known cliché for “downtown” Naples; another installation consisting of a bucket full of mussels and an iron shoe, an explicit reference to the fish sellers in the local markets; a bronze sculpture composed of three hands that proffer the same number of upturned hats with the colours of the Italian flag, representing the poor and the beggars; a yellow and red canvas cut through by an axe that supports an undershirt, a symbol of the fight for work and/or of the blood feuds between the city’s clans; and a wall of bricks marked at the centre by a round indentation that represents the worn and abandoned architecture of the alleys where Neapolitan children run around and play football. And finally there was a video titled Liberazione in which can be seen the artist fighting with a white sheet, a tribute to the battle for freedom from the Nazi occupation during the Second World War. In Trieste, instead, Calixto plumbed the soul of the city with the language of (at times even ferocious) irony. The show began with a site-specific work titled Chiuso (Closed): this was the glass entrance door wholly covered with sheets of newspapers, and with a LED sign with the word “open”, a reference to the many shops in the area run by Chinese people; there then followed the installation Nos han dado la tierra (They Have Given us the Earth), five trolleys full of earth, clothes, and various objects mixed together, a work inspired by the old city port, the transit place for old and new migrants; Sei canne da pesca, another installation, one alluding to the many fishing rods that can be seen in various seaside places around the city; two large canvases painted in oils with the reds, ochre, and greens typical of the buildings in the working-class areas of Trieste; the sculpture Linea de ceniza (Line of Ash), consisting of a glass cylinder filled with the ash of the cigarettes smoked by the Nos han dado la tierra, 2016, valigie, terra, vestiti e oggetti vari, dimensioni variabili

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artist, and that alludes both to the character Italo Svevo’s Zeno Cosini and, more bitterly, to the victims of persecution by the

En un día tan hermoso como este, 2016, frame del video, 00:32 min, ed. di 3

un muro di mattoni grezzi segnato al centro da un solco tondo rappresentante le architetture erose e dismesse dei vicoli dove scorrazzano e giocano a pallone i bambini napoletani. Infine, un video intitolato Liberazione in cui si vede l’artista battagliare con un telo bianco, omaggio alla lotta di affrancamento dall’occupazione nazista durante

Nazi-Fascist regimes who had been held in the San Saba concentration camp; and two photos, Bora and Untitled (Cuatro

la seconda guerra mondiale.

pasos | Trieste): in the first photo the artist is portrayed stretched out on a handrail for use during the strong gale (named

A Trieste, invece, Calixto ha sondato l’anima della città friulana adottando il linguaggio dell’ironia (a volte

Bora), while in the second he is seen from the

anche feroce). La mostra muoveva da un’opera site-specific battezzata Chiuso, ovverosia la vetrina d’in-

back, standing up on the handrail of a bridge

gresso della galleria interamente ricoperta da fogli di giornale e con un’insegna a led con la scritta “open”,

in front of the church of Sant’Antonio. The

riferimento ai tanti negozi della zona gestiti dai cinesi; a seguire l’installazione Nos han dado la tierra (Ci

Trieste show was rounded off with a video,

hanno dato la terra), cinque trolley pieni di terra, abiti e oggetti vari impastati fra di loro, opera ispirata al

En un día tan hermoso como este (On a Fine

porto vecchio della città, luogo di transito di vecchi e nuovi migranti; Sei canne da pesca, altra installazione

Day Like This), where we see Calixto, with

che rimanda alle tante canne da pesca che si possono vedere in vari luoghi sul mare della città; due grandi

his back turned and with Miramare Castle in

tele dipinte a olio con colori rossi, ocra e verdi tipici dei palazzi dei quartieri popolari di Trieste; la scultura

the background, who falls to the ground after

Linea de ceniza (Linea di cenere), composta da un cilindro di vetro riempito dalla cenere di sigarette fumate

the sound of a gunshot: a clear reference to

dall’artista stesso, che allude sia al personaggio Zeno Cosini narrato da Italo Svevo, sia, più amaramente,

Maximilian of Austria who set sail from Trieste

ai perseguitati dal regime nazi-fascista passati per il campo di concentramento di San Saba; due fotogra-

itself in 1864 on his voyage to Mexico where

fie, Bora e Senza titolo (Cuatro pasos | Trieste): nella prima l’artista è ritratto sdraiato su un corrimano da

he was to be emperor and where he was shot

utilizzare in caso di vento forte, mentre nella seconda egli è ritratto di spalle in piedi sulla ringhiera di un

by the republican opposition. So, in this video

ponte di fronte alla facciata della chiesa di Sant’Antonio. A chiudere la mostra triestina, il video En un día

the dialogue between the Mexican artist and

tan hermoso como este (In un giorno bello come questo) dove si vede Calixto, voltato di spalle sullo sfondo

the host city is based on a common history.

del Castello di Miramare, cadere a terra dopo il rumore di uno sparo, un chiaro riferimento a Massimiliano

So now we arrive at Cuatro Pasos | Milano,

D’Austria il quale, salpato nel 1864 proprio da Trieste per andare a fare l’Imperatore del Messico venne lì

and this new work too is an “open work”,

fucilato dagli oppositori repubblicani. In questo video, quindi, il dialogo fra l’artista sud americano e la città

as referred to above. Calixto’s view of the

ospitante si fonda su una storia condivisa. 13


Lombard metropolis, in fact, is once again presented in a different way to the preceding works. An accomplice of this up-to-date investigative approach was, as always happens in his work, “chance”. Having arrived

in queste due pagine

Aparato para mirar el suelo, 2006, Città del Messico

Venendo a Cuatro Pasos | Milano, anche questo nuovo lavoro dell’artista conferma lo statuto di “opera aperta” cui si è accennato sopra. Lo sguardo di Calixto sulla metropoli lombarda, infatti, si presenta ancora una volta secondo un grado differente rispetto ai suoi precedenti lavori. Complice di questo aggiornato approccio

in Milan just after carnival, the artist had at the very beginning of his walk

investigativo è stato, come sempre accade nel suo operare, il “Caso”. Arrivato a Milano nel periodo appena

found himself ankle-deep in a flood of confetti: this at once caught his

successivo al carnevale, l’artista si è imbattuto sin dall’inizio della sua passeggiata propedeutica in una miria-

attention. These simple pieces of coloured paper, scattered virtually

de di coriandoli, i quali hanno immediatamente attratto la sua attenzione. Questi semplici pezzettini di carta

everywhere – littering street corners, scattered over the pavement and

colorata, disseminati praticamente ovunque - infrattati negli angoli delle strade, sparsi sui marciapiedi, lungo

over the stairs of the metro or stuck in shop roller shutters – were for him

le scale della metropolitana o incastrati nelle serrande dei negozi - sono stati per lui come le mollichine di

like Tom Thumb’s breadcrumbs, tiny guides for discovering the city. This

pane per Pollicino, minuscole guide alla scoperta della città meneghina. Di qui l’idea di portare avanti questa

gave him the idea of pushing this urban mini-mapping even further and

ennesima mappatura urbana senza mai alzare lo sguardo da terra, di tenerlo cioè fisso al suolo secondo una

without ever lifting up his eyes: in other words, he kept them fixed to the

pratica che, seppure non del tutto estranea al fare dell’artista (Aparato para mirar el suelo, 2006), si presenta

ground, following a practice that, although not completely new for the

completamente diversa rispetto a quella portata avanti nei precedenti “quattro passi”.

artist (Aparato para mirar el suelo, 2006), was here completely different

Egli ha iniziato così a lavorare con questi piccoli oggetti in sé banali, anonimi, senza sapere che in realtà essi han-

to that undertaken in the preceding “four steps”.

no una storia strettamente legata a Milano. Il coriandolo, infatti, nasce nel 1875 proprio nel capoluogo lombardo

So in this way he began to work with these tiny and, in themselves, banal

ad opera dell’ingegnere Enrico Mangili, il quale decise di commercializzare questi dischetti di carta, frutto degli

and anonymous objects, without knowing that in fact they have a history

scarti di lavorazione dei fogli traforati utilizzati in sericoltura per l’allevamento dei bachi da seta, come sostituti dei

closely connected to Milan. Confetti, in fact, were created in 1875 in Milan

più costosi confetti tradizionalmente utilizzati durante le feste. Si tratta dunque di una pura coincidenza, che però

itself by the engineer Enrico Mangili, who decided to commercialise these

nel lavoro di Calixto assume quasi il valore di un fausto vaticinio in quanto proprio l’oggetto scelto, il coriandolo,

small discs of paper, the leftovers of the perforated sheets used in sericulture

permette all’artista messicano di restituire a Milano “un altro tipo di bellezza, opposta a quella offerta allo sguardo

for the breeding of silkworms, as a substitute for the more expensive confetti

del turista e all’accelerazione della vita contemporanea” (Calixto Ramírez).

traditionally used during celebrations. So we are dealing with a sheer

A livello formale, questa “nuova bellezza” si offre in una serie fotografica incentrata sui differenti tipi di suolo presenti a

coincidence which, however, in Calixto’s work almost has the value of a lucky

Milano e riconducibili, sostanzialmente, a due categorie: impianti “aulici” presenti in edifici e spazi importati della città

prediction because the object chosen, confetti, allowed the artist to confer

(chiese, palazzi storici e gallerie) e coperture più “prosaiche”, presenti lungo strade comuni (macadam, griglie, tom-

on Milan “another type of beauty, the opposite to that offered to tourists and to the acceleration of contemporary life” (Calixto Ramírez). At a formal level, this “new beauty” is to be seen in a series of photos centred on the various kinds of ground in Milan, a ground which can basically be assigned to two categories: the dignified kind found in the city’s important buildings and spaces (churches, historical buildings, and arcades), and more “prosaic” kind to be found along ordinary roads (tarmac, grids, and drains). To be more precise, we are dealing with an extremely astute “Blow-up” of flooring “enriched” by the presence of the confetti which the artist had picked up from the streets and arranged in endlessly different ways, at times following a rigid scheme, at others in a freer manner. Calixto then intervened on the landscape in a discreet manner, limiting himself to add a simple note of colour and drawing new and delicate geometrical figures that were superimposed on preexisting motifs with only an ephemeral impact (with the first gust of wind, in fact, the design quickly vanished without a trace). The outcome of this operation was a double one: on the one hand the intrinsic qualities of the individual floorings were enhanced (both the important ones, such as those with mosaics, the tesserae of which corresponded successfully to the tiny discs of paper, and the drains where the same coloured pieces become a kind of luminous pixel able to redeem them from their anonymous industrial “drabness”). On the other hand, the floorings were, so to say, “rediscovered” by the public, which is normally too distracted 14

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and involved with the frenetic rhythms imposed by modern life to be able to appreciate their potential aesthetic value.

bini). Nello specifico, si tratta di accortissimi Blow-up di

Besides the photos, Calixto Ramírez screened a short video, Una giornata nuvolosa, in which, finally, the artist

pavimentazioni “arricchite”, appunto, dalla presenza dei

looked upwards: not to take in a monument, a building or some other characteristic place in the city but, rather, a

coriandoli, questi ultimi prelevati dall’artista direttamente

section of the sky: the background of an invisible spider web to which he is seen trying to attach the usual confetti

dalla strada stessa e disposti in modi sempre diversi, a

in order to make them dance in the wind.

volte secondo uno schema rigido, a volte in maniera più

If on the one hand this work reminds us of Alexander Calder’s famous Mobiles, on the other it also alludes to the

libera. Calixto pertanto interviene sul paesaggio in modo

“extremely Milanese” works by Bruno Munari; just think, for example, of the well-known aerial machines or the

discreto, limitandosi ad aggiungere una semplice nota

equally well-known useless machines, installations made up of suspended mobile elements that act as antennas

di colore e disegnando nuove e leggere geometrie che

sensitive to the lightest vibrations, or of the more recent Filipesi (dating from 1981), gigantic spider webs woven by

si vanno a sovrapporre ai motivi preesistenti con un im-

mechanical arachnids which are also ready to react to the slightest quiver in the environment. However, it would

patto del tutto effimero (al primo colpo di brezza, infatti,

be more pertinent to mention another “work” by Munari that is quite similar to this one by Calixto: Aria (Far vedere

il disegno sparisce velocemente senza lasciare alcuna

l’aria), 1969, a genuine performance in which this versatile Milanese artist threw pieces of paper from a tower in

traccia di sé). Il risultato di questa operazione è doppio:

Piazza Duomo in the centre of Como in an attempt to visualise the air.

da un lato vengono esaltate le qualità intrinseche dei

Quite apart from these accidental assonances, what is striking in this work is, once again, the artist’s ability to

singoli pavimenti (sia quelli importanti, come ad esem-

constantly renew his own interpretative horizons. Differently from the videos made for Cuatro Pasos in Naples

pio quelli a mosaico in cui il gioco delle tessere trova una

and Trieste, where the artist’s body was a strong presence as the load-bearing element of the architecture of his

felice corrispondenza nei dischetti di carta, sia i tombini

performances, here he has preferred to disappear from the camera’s view to make the action itself emerge more

dove i medesimi pezzettini colorati diventano una sor-

strongly. In other words, in Cuatro Pasos | Milano, Calixto ensures that the observers are closely concentrated

ta di “pixel” luminosi in grado di riscattarli dall’anonimo

on the process taking place, without being distracted by external elements. However, this does not mean that

“grigiume” industriale), dall’altro questi ultimi vengono,

his vision is immune to a certain “picturesque” component: on the contrary, this is not only poetically present but

per così dire, “riscoperti” da un pubblico normalmente

it is also has an extremely playful nature. In fact the moving confetti, besides conveying the fragility of gestures,

troppo distratto e preso dai frenetici ritmi imposti della

inevitably transmits a sense of childlike joyfulness that plays on the most intimate chords of both private and

vita moderna per poterne apprezzare il loro potenziale

collective memories linked to childhood.

valore estetico.

To conclude: these “four Milanese steps” represent a fresh journey around one of the most iconic cities in Italy for

Oltre alle fotografie, Calixto Ramírez ci offre anche un

an aspect of modernity that is both a revelation and an illumination, a discovery and a rediscovery.

breve video, Una giornata nuvolosa, dove finalmente lo sguardo dell’artista si alza verso l’alto, ma non per

Calixto Ramirez al lavoro, Milano, 2017 Foto di Sandra Leal

Una giornata nuvolosa, 2017, frame del video, 03:14 min, ed. di 3

inquadrare un monumento, un palazzo o un altro luogo caratteristico della città, bensì uno spaccato di cielo sullo sfondo di un’invisibile ragnatela sopra la quale egli tenta di attaccare i soliti coriandoli facendoli vibrare al vento. Questo lavoro, se da un lato ricorda i celebri Mobile di Alexander Calder, dall’altro riecheggia altresì le opere del “milanesissimo” Bruno Munari; si pensi, ad esempio, alle famose macchine aeree o alle altrettanto note macchine inutili, installazioni costituite da elementi mobili appesi che fungono d’antenne sensibili alle più lievi vibrazioni, oppure ai più recenti Filipesi (dal 1981), gigantesche ragnatele tessute da meccanici aracnidi anch’esse pronte a captare il minimo fremito ambientale. Più correttamente però, si dovrebbe qui citare un’altra “opera” di Munari molto più affine a quella di Calixto, ossia Aria (Far vedere l’aria) del 1969, una vera e propria performance in cui il poliedrico artista meneghino lanciava da una torre di Piazza Duomo in centro a Como dei pezzetti di carta nel tentativo di visualizzare l’aria. Al di là di questi involontari rimandi, ciò che colpisce in questo lavoro è, ancora una volta, la capacità dell’artista di rinnovare costantemente il proprio orizzonte interpretativo. A differenza dei video realizzati per i Cuatro Pasos napoletani e triestini, dove il corpo dell’artista è fortemente presente come elemento portante dell’architettura performativa, qui egli preferisce sottrarsi alla vista della camera da presa per fare emergere con più evidenza l’azione in sé. In Cuatro Pasos | Milano insomma, Calixto fa sì che chi guarda sia strettamente concentrato sul processo in corso senza essere distratto da elementi esterni. Questo però non vuol dire che la sua visione sia scevra di una componente “pittoresca”, anzi essa non solo è poeticamente presente ma è, per di più, di natura altamente ludica. Il coriandolo in movimento, infatti, oltre a darci il senso di fragilità del gesto, trasmette inevitabilmente un senso di gioiosità puerile che va a toccare le corde intime di una memoria privata e collettiva insieme, legata all’infanzia. Per concludere, i “quattro passi milanesi” rappresentano un viaggio inedito in una delle città più iconiche del nostro Paese per quanto riguarda l’aspetto della modernità che è rivelazione e illuminazione, scoperta e riscoperta.

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roaming as a form of knowledge vagabondare come forma di conoscenza Calixto RamĂ­rez

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The practice of walking is a democratic action since it puts us all on the same level, reminding us that by walking,

Ciò che mi piace del camminare è che colloca tutti sullo stesso piano. E’ un’azione democratica che ci ricorda che

with just our feet, people started to know and transform the world or the reality in it. Personally it allows me to

l’uomo ha iniziato a conoscere e trasformare il mondo e la sua realtà attraverso i propri piedi. Personalmente l’atto

understand the public space as a big studio, substituting the hand of the artist with a foot, and where the exercise

del camminare mi consente di concepire le strade come un grande studio, in cui il piede si sostituisce alla mano

of observing must depend on what one bumps into.

dell’artista e dove l’esercizio dell’osservazione è connesso a ciò in cui ci si imbatte.

This is the first approach with the space, based on the experience of transiting it without the use of maps, guides

Questo è il primo approccio con lo spazio, basato sull’esperienza del transitare senza l’utilizzo di mappe, guide

or GPS. There is no route, rather it is constructed by the instant, and this construction depends on chance, as

o GPS. Il percorso non è prestabilito ma si costruisce sul momento e dipende dal caso. Semplicemente alcune

everything is random. Sometimes the body asks for sunshine, so I walk down the sunny streets; at other times the

volte, quando il corpo richiede il sole, cammino lungo una strada soleggiata, altre volte invece il corpo necessita

body asks for shade, so the route is constructed from streets with shadow, as simple as that.

di ombra e quindi il percorso si crea a partire da strade ombreggiate.

Within this simplicity, complexities are generated; for example, a walk provides the possibility to break time,

All’interno di questa semplicità si generano però delle complessità. Ad esempio, una passeggiata offre la possi-

whoever walks can enter a state of trance. Apart from the sport of walking, which is ruled by time, walking for the

bilità di annullare il tempo, in quanto chiunque cammini può entrare in uno stato di trance. Fatta eccezione per

sake of walking creates its own time. There is no rush to arrive, as you don’t know where you are going; there is

la marcia, che è soggetta a un periodo, la passeggiata, fine a se stessa, genera la sua durata. Non c’è fretta di

no slow pace, just a time of your own, far from the time generated by money.

arrivare, anche perché non si conosce la destinazione, e non esiste un ritmo lento, bensì solo un tempo proprio,

It is within this action that I have found the way to know the world, to create a dialogue with the same moment by

che si allontana da quello che genera denaro.

making photographic notes, interventions with objects or with my body. And by this dialogue I am transformed

Attraverso quest’azione ho scoperto un modo per conoscere il mondo

by the space.

e tessere un dialogo con esso nel momento in cui realizzo appunti fotografici, interventi con oggetti o con il mio corpo. Ed è questo dialogo che permette allo spazio di trasformarmi.

The Third Step For Third Step/Milan, I used a different strategy. If I had had to spend a short period of time in Naples and Trieste producing a body of work of around 6 or 7 pieces, in Milan I wanted to reverse this situation and spend a month

Il terzo passo

in the city to produce 1 or 2 pieces, which resulted in a photographic series and a video.

A Milano, per il terzo passo, ho utilizzato una strategia differente rispetto

I must say that for this third step, the political and social intention with which I had been working for the first two,

alle precedenti esperienze. Mentre sia a Napoli che a Trieste ho soggior-

at least from the point of view of a narrative language, was also absent. I chose to use my freedom as an artist

nato per un tempo limitato, producendo un corpus di opere composto

to take a leap and concentrate on pieces that, although they talk about resistance, they do so starting from their

da circa 6-7 pezzi, nel capoluogo lombardo ho voluto ribaltare questa

concept (looking down) and formal language (as in the case of video). It is from this idea of ​​resistance that I find

situazione e trascorrere un mese in città per produrre 1 o 2 opere. Da

connections with the first two steps.

questa esperienza sono nati una serie fotografica e un video. Devo riconoscere che per questo terzo passo, le intenzioni politiche e

Calixto Ramírez Foto di Sandra Leal

sociali con cui ho lavorato nei precedenti sono qui assenti, almeno dal punto di vista narrativo. Ho scelto di utilizzare la mia libertà di artista per fare un balzo e concentrarmi su opere che, nonostante trattino la resistenza, lo facciano dal punto di vista concettuale (lo sguardo verso il basso) e del linguaggio formale (come nel caso del video). Ed è proprio attraverso quest’idea di resistenza che riconosco dei collegamenti con i primi due passi. Se il mio lavoro è eclettico è perché esso si costruisce a partire dallo spazio e con i materiali che trovo. Sono arrivato a Milano in concomitanza con la fine del periodo del carnevale e, trovando il suolo coperto da coriandoli, ho deciso di iniziare a lavorare con essi, dando una forma che si adatta non solo alla città, ma anche all’architettura della galleria. in alto

Tombino ricoperto da coriandoli, Milano in basso

Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 2, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

Gli interventi con i coriandoli sono il risultato di un momento di ozio e di lunghe camminate per le vie di Milano, con la volontà di creare un dialogo con la città stessa. Sin da quando studiavo all’Accademia mi ripetevano continuamente di “guardare per terra”. Per esempio, Aparato para mirar el suelo e Burro, opere realizzate entrambe nel 2006, danno un’idea di ciò che ora diventa il punto di partenza delle opere esposte alla MAAB Gallery. Da un lato, in Aparato para mirar el suelo, compio una passeggiata nel mio quartiere con un apparato quasi ortopedico, disegnato da me, che determina un’imposizione per l’osservazione, manifestando così la parte performativa e scultorea del mio lavoro; dall’altro lato, in Burro, utilizzo il suolo come se fosse una tela e i tappi di bottiglia come tessere di un mosaico o come pun-

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Burro, 2006, intervento sulla strada a Città del Messico, stampa inkjet, 27 x 40 cm, ed. di 3 + PA

If my work is eclectic, it is because it is constructed or

ti di colore, per la rappresentazione di

created from and by the space I am in, and with the

un animale sempre presente durante i

materials that I find around. I arrived in the city of Milan

viaggi lungo le strade messicane.

at the end of the carnival season; I found the sidewalks

In Cuatro pasos | Napoli – Museo del

covered with confetti and I decided to start working

Novecento, Castel Sant’Elmo (2016) –

with it, following a form adapted not only to the city,

si trova, tra le altre, un’opera collocata

but to the gallery architecture. The interventions with the

sul pavimento. Ovviamente, in questo

confetti are the product of leisure time, of the long walks

lavoro l’idea di resistenza non si riferi-

through the streets of Milan, in an attempt to generate a

sce esclusivamente al guardare verso

dialogue with the city.

il basso, ma è ispirata dagli ambulanti

Since attending art school have kept repeating the “looking

che posano le loro coperte per terra,

down or looking at the floor” attitude. For example, Aparato

lungo la strada, per offrire vari prodotti,

para mirar el suelo (Device for looking at the floor) or Burro,

sia nuovi che usati. La maggior parte di

both pieces made in 2006, give an idea of what now again

loro, costituita per lo più da immigrati,

is the starting point of the work I am presenting at the

si trova in una situazione di difficoltà e

MAAB gallery. On the one hand, there is the performative/

crea questo mercato secondario per

sculptural aspect of my work, as in Aparato para mirar el suelo, where I walk through my neighborhood with an

sopravvivere. In quest’opera, Senza

almost orthopedic device, designed by me, which is superimposed on my eyes. On the other hand there is Burro,

titolo (2016), tre coperte di colori dif-

where I use the floor as a canvas, and the bottle caps like a mosaic or as a color point, representing an image

ferenti e polveri sono stati utilizzati per

constantly found when traveling along the roads of Mexico. In Cuatro Pasos/Napoli – Museo del Novecento, Castel Sant’Elmo (2016) – we also find a floor-piece;

Busto del "Sig. Coriandoli" (Enrico Mangili), 2017, Milano

stampare le forme di oggetti assenti, enfatizzando l’idea di invisibilità che in un certo modo richiama quella dei venditori che circondano lo spazio urbano.

obviously the idea of resistance in this work is not just about looking down, but is inspired by street vendors

Nonostante per Cuatro pasos | Trieste – MLZ Art Dep (2016) – non abbia realizzato alcuna opera a terra, la resi-

who place blankets on the floor to offer different products, used or new. They are generating a second market

stenza è oltremodo presente. Nos han dado la tierra e Sei canne da pesca, entrambe del 2016, richiamano questa

to resist since the majority, being immigrants, are in a difficult situation to survive. For this piece Untitled

condizione, in quanto ispirate alla figura dei migranti.

(2016), three blankets or fabrics of different colors, and dust were used to print the forms of absent objects,

Tornando a Cuatro pasos | Milano, è possibile vedere come le idee di 11 anni fa siano maturate con lo scorrere

raising the idea of the invisible, which in a certain way reminds us of the invisibility of these sellers who throng

del tempo. Per un artista è normale (anche se non vuole) riproporre una stessa opera in maniera differente. Tali

the cityscape.

ripetizioni all’interno del nostro linguaggio, per quanto lievi, divengono sempre più forti nella loro reiterazione. In Tra il dialogo e la resistenza, serie fotografica con i coriandoli, approfondisco l’idea di resistenza alla monumentalità

sul pavimento

Senza titolo, 2016, tessuto e polvere, dimensioni variabili sul sfondo a sinistra

offerta da una città come Milano guardando verso il basso per trovare un’altra idea di bellezza che si contrappone alla visione turistica e all’accelerazione della vita contemporanea. Devo ricordare che le opere del 2006 sono state realizzate quando gli smartphone ancora non esistevano e di conseguenza la schiavitù del piccolo schermo non era

Senza titolo, 2016, bronzo e cappellini, dimensioni variabili

molto comune. In questa nuova serie il ”guardare verso il basso” non è da intendersi come qualcosa di schiavizzante,

a destra

galleria, le opere sono presentate appese alle pareti, determinando un rovesciamento dello sguardo.

Senza titolo, 2016, stampa inkjet, 46 x 30 cm cad.

bensì come una liberazione da quello che “dovremmo” guardare. Forse è per questo motivo che, all’interno della Rilevante è anche lo spazio in cui lavoro e il materiale che utilizzo, il contrasto tra di essi e il nuovo valore attribuito ai coriandoli. Se da un lato lavoro con gli spazi iconici della città, in cui posso trovare mosaici incantevoli e colorati, tipici del marmo italiano, dall’altro opero per strada, con il suo pavimento e i suoi tombini grigi, dove però è possibile scovare motivi geometrici con un certo fascino. Gli interventi sono realizzati con i coriandoli raccolti lungo la stessa via e già utilizzati nel corso di feste di carnevale. Uso un materiale che è già diventato spazzatura ed è privo di valore, trattandosi di carta riciclata e sporca. A partire da questi piccoli cerchi ho cominciato a giocare con semplici composizioni geometriche che lentamente hanno spezzato la stessa geometria. E’ evidente che le composizioni sono in dialogo con la città: in alcune, come sui marmi, il mio lavoro diviene un ornamento della grandezza architettonica meneghina. I coriandoli si mimetizzano con lo spazio più che spezzarlo, come invece accade nelle composizioni su strada. Devo inoltre segnalare il peso storico dei coriandoli per la città di Milano, qualcosa di apparentemente sconosciuto non solo ai milanesi, ma alla maggior parte delle persone. Se essi sono privi di valore, perché dovremmo indagare

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Although for Cuatro Pasos/Trieste – MLZ Art Dep (2016) – no piece was produced for the floor, resistance is present in another way. Nos han dado la tierra and Sei canne da pesca, both from 2016, are pieces that once

Liberazione, 2016, frame del video, 01:53 min, ed. di 3

again raise this condition within the work, as they are pieces inspired by the figure of immigrants. Going back to Cuatro Pasos/Milan, we can see how the ideas of eleven years ago reappear matured by the passage of time. It is normal for an artist (even if he doesn’t want to) to present the same piece in a different way. These repetitions in our language, however subtle they may be, become stronger through their very repetition. The photographic series with confetti, Entre el diálogo y la resistencia, delves into the idea of resistance to the monumentality offered by a city like Milan by looking down to find another kind of beauty that goes against the touristic view and the acceleration of contemporary life. I need to point out that the pieces created in 2006 were made at a time when Smartphones didn’t exist, so enslavement to the small screen was not common. In this new series, looking down is not intended as enslavement, but as the freedom for where we should be looking. Maybe that’s why, inside the gallery, the works will be presented on the wall, to reverse the look. Another point is about the space where I am working and the material I am using, about their contrast with each other, and the new value given to the confetti. On the one hand I work with the iconic spaces of the city, ones where we can find very beautiful and colorful mosaics, characteristic of the splendors of Italy; on the other hand I work in the street, the pavement and its gray manhole covers, but these are places where we can find geometric patterns of a certain beauty. The interventions are made with confetti collected from the same streets, already used for carnival celebrations; this is a material that has already become waste and has no value: it is just recycled

sulla loro storia? Una curiosità interessante è che i coriandoli sono stati inventati a Milano dall’ingegnere Enrico

and dirty paper. From these small circles I begin to play with simple geometric compositions, but little by little they

Mangili intorno al 1875. Questa informazione, apparentemente senza valore, mi intriga in quanto solamente il la-

break down this very geometry. It is evident that the compositions are in a dialogue with the city; some, such as

voro artistico permette di raggiungere quei luoghi abbandonati e ripensarli sotto una nuova luce.

the ones on marble, mimic the space itself where, more than to break it down, they become an ornament of the

Un altro principio degno di nota è l’effimerità dell’opera, essendo essa connessa al mio operare in luoghi pubblici,

architectural greatness of Milan, contrary to the street compositions.

costantemente soggetti al movimento della gente e delle auto, spesso in grandi spazi aperti dove il vento fa volare i

There should also be pointed out the historic importance of confetti for the city of Milan, something apparently

coriandoli in ogni momento. Vale a dire che, così come l’opera appare, allo stesso modo scompare, non ha tempo

unknown, not only by the Milanese themselves, but by almost everyone. Because of the fact that confetti is

ma è solo un istante.

worth nothing, then why know or ask about its history? But a curious fact: confetti was invented in Milan by a

Una foto, un video, o anche una scultura/tempo o una pittura che fuma, come in alcuni lavori del passato, è la

man named Enrico Mangili in about 1875. This is simply a fact that may mean nothing, but at the same time it is

parte performativa non del corpo bensì dell’oggetto, che in questa mostra si può leggere nelle fotografie e nel

something I enjoyed discovering, because this kind of work or research can take you to those abandoned places

video che presento.

and make us rethink them.

La condizione effimera insita nel corpus della mia opera mi permette grande libertà durante l’atto del lavoro. Riten-

Yet another point to mention is that the work is ephemeral. I work in public spaces, with a constant movement of

go che l’artista debba essere coerente con l’opera che realizza e, in questo caso, la mia condizione quasi nomade

people and machines; they are also mostly open spaces, where the wind blows the confetti around all the time.

mi spinge a creare lavori lungo lo spazio in cui transito con un medium leggero, come la foto/videocamera, che mi

The work appears, disappears, has no time, lasts only an instant.

permette di spostare il mio lavoro. Allo stesso tempo, molte di queste opere non lasciano traccia, rompendo con

Photos, videos, sculpture/time, or even a painting that smokes – all of which I have worked with in the past - are

la tradizione dell’impronta o la firma dell’artista. Ovviamente esse sono intese per l’occhio della camera, non sono

performative aspects that are now no longer a part of the body but of the object. For this exhibition this can be

la documentazione di un intervento: dopo che la foto è fatta, lo spazio ritorna a essere quello che è sempre stato.

discovered in the photographs and video that I am presenting.

Sono interventi silenziosi, quasi invisibili.

This ephemeral condition within my body of work is the one that allows me great freedom while working. I think

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that artists must be congruent with the work they present; in this case, my almost nomadic condition pushed

Resistenza intangibile

me to work with the spaces that I passed through, and I did so with the means of a photo/video camera, a light

La resistenza intangibile è un modo di definire quel nucleo di lavori realizzati per Cuatro Pasos che sono per lo

medium that allowed me to carry my work around with me. At the same time, most of these works leave no trace

più immagini in movimento o fotografie occasionali. Allo stesso modo di una foto presente sul monitor del nostro

behind them, and so they break away from the usual artist’s fingerprint or signature. Obviously, they are intended

schermo, che tuttavia potrebbe essere stampata su carta, la natura del video è intangibile ed è solo un’illusione.

for the eye of the camera; they are not the documentation of an intervention. After the picture has been taken, the

I tre video che ho realizzato fino a oggi per questo progetto, così come le foto scattate appositamente per Trieste,

space returns to being the space that it has always been. These are silent, almost invisible interventions.

non trascurano l’idea di resistenza. Questo concetto, affrontato nei suoi diversi aspetti – aerodinamico, sociale e

The intention of presenting diptychs (perhaps triptychs or ones with even more panels) is to compare and contrast,

corporale –, abbraccia l’intero progetto che si concluderà presso la Galleria Ribot, ubicata anch’essa a Milano.

not only urban spaces, but also compositional approaches, some of which break down, while others integrate.

Liberazione e Senza titolo (olio su tela, ascia e maglietta), lavori eseguiti ed esposti a Napoli nel 2016, sono opere

This is just how a city works; it is a space of integration and rupture, in constant movement.

che condividono l’opposizione dal punto di vista politico /sociale. Desidero però soffermarmi su Liberazione per 25


Intangible resistance Intangible resistance is a way of referring to those works produced for Cuatro Pasos that are mostly moving

Senza titolo Cuatro Pasos | Trieste, 2016, stampa inkjet, 100 x 100 cm, ed. di 3 + PA

la sua intangibilità e per l’immagine mostrata: un uomo

Bora, 2013, stampa inkjet, 33 x 50 cm, ed. di 3 + PA

che si oppone e combatte contro un lenzuolo bianco

images as well as some photos. The nature of the video is intangible, like a photograph shown on a screen that,

che, a sua volta, si contrappone al vento. Quest’ultimo

although it could “exist” printed on paper, is only an illusion.

ci permette di vedere la resistenza che si genera con il

To date, the three videos made for this project, as well as the photos produced specifically for Trieste, express the

movimento del lenzuolo, una resistenza aerodinamica,

idea of resistance. Each one in its own way (aerodynamically, socially, and bodily) reminds us once again of this

la quale, allo stesso tempo, come ho precedentemente

condition, one that seems to embrace the whole project that will come to its conclusion at the Ribot Gallery, also

affermato, evolve da lettura metaforica a politico/sociale.

located in Milan.

Questo, non solo perché i napoletani hanno lottato in ma-

Liberazione and Untitled (oil on canvas, ax and T-shirt), produced in 2016 and exhibited in Naples, are pieces that

niera feroce contro il fascismo durante la seconda guerra

have in common the political/social oppositional point of view.

mondiale, ma anche in quanto sono stato abbastanza

For the moment I am interested in talking only about Liberazione because of its intangibility, and the image that is

fortunato nel realizzare questo video/azione il 25 aprile, giorno della Liberazione in Italia.

shown. A man opposes and fights a white sheet that, at the same time, opposes the wind. The wind allows us to

Allo stesso modo, nel passo triestino propongo un legame con la storia, con l’aspetto politico/sociale della re-

see the resistance that is generated by the movement of the sheet, that is to say a aerodynamic resistance and at

sistenza, nel video En un día tan hermoso como este, 2016, girato al Castello di Miramare, antica residenza di

the same time, as I mentioned before, a resistance that, in a metaphorical sense, ends up being political/social.

Massimiliano d’Asburgo, fucilato in Messico per mano della resistenza liberale contro i conservatori. Anche se si

This not only because the Neapolitans fought fiercely against fascism during World War II, but also because I was

tratta di una scena dipinta da Edouard Manet nel 1968-69, nel video che ho presentato a Trieste si può vedere

lucky enough to make this video/action on April 25, Liberation Day in Italy.

un corpo in piedi di spalle, immobile, che genera tensione senza che si sappia cosa stia accadendo o cosa stia

In Cuatro Pasos/Trieste, we can also find a connection to political/social history, since the video piece En un

per succedere.

día tan hermoso como este, 2016, was created for Miramare Castle, the former residence of Maximilian of

In occasione di questa mostra ho esposto anche due fotografie in cui è possibile osservare la resistenza del corpo

Habsburg, shot in Mexico by the members of the liberal opposition to the conservatives. This is a also scene

in relazione con le ringhiere della città. In Senza titolo Cuatro pasos | Trieste (2016) il corpo è in equilibrio sul para-

painted by Edouard Manet in 1868-69, but in the video presented in Trieste we can see the body of a man

petto di un canale mentre in Bora (2013) è il corpo a essere in resistenza sopra a una delle ringhiere collocate per

with his back to us, motionless, and so creating

aiutare la gente a lottare contro il forte vento.

tension because we do not know what is going

Per Cuatro pasos | Milano ho realizzato Una giornata nuvolosa, 2017. In questo video il corpo non è così presente

on or what is about to happen.

come nei lavori precedenti. Torna però la resistenza aerodinamica mostrata in Liberazione, sita ora nell’opposizio-

Also in Trieste, two photographs were presented

ne dei coriandoli al vento che si reggono su una ragnatela, mantenendosi in vibrazione costante. Qui si colloca la

where we can observe the resistance of the body

grandezza del punto e del cerchio: mentre il triangolo e il quadrato sono stabili, il cerchio è in movimento. Il video

in relation to the railings of the city. In Untitled

comincia con un’immagine / paesaggio astratto su cui l’artista interviene con questi “punti”. Potremmo leggerlo

Cuatro Pasos/Trieste, 2016, this is the result of

quasi come un disegno nell’aria, dove la resistenza della tela del ragno, quasi invisibile, è fondamentale in un gioco

the body balanced on one of the seaside railings.

effimero, fragile e sottile.

In Bora, 2013, it is the result of the body resisting on one of the handrails that help people fight against the strong wind called the Bora.

Una giornata nuvolosa, 2017, frame del video, 03:14 min, ed. di 3

I made Una giornata nuvolosa, 2017, for Cuatro Pasos/Milan. In this piece the body is not as present as in the past works, but we find the same aerodynamic resistance shown in Liberazione because the confetti is opposing the wind, as it is attached to a spider web and so is kept in constant vibration. Here the importance of the point and the circle comes into play; since the triangle and the square are stable, the circle is in movement. Therefore the video begins with an abstract image/landscape which is interspersed with these points. We could read it almost like a drawing in the air, where the resistance of the almost invisible spider web is the key in an ephemeral, fragile and subtle game. 26

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works opere

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 1, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 2, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 3, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 4, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 5, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 6, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 7, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 8, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 9, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 10, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Dalla serie Tra il dialogo e la resistenza, 11, 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Senza titolo (Notte 1), 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Senza titolo (Notte 2), 2017 stampa a pigmenti su carta cotone, 66 x 100 cm, ed. di 3 + PA

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Una giornata nuvolosa, 2017, frame del video, 03:14 min, ed. di 3

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appendix apparati

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Biography

Calixto Ramírez Correa was born on March 24, 1980 in the border city of Reynosa Tamaulipas. He studied a degree in Visual Arts at the National School of Painting, Sculpture and Engraving La Esmeralda during the period 2004-2008, obtaining an exchange with the Faculty of Arts at the National University of Colombia in 2007. In 2009 studied under Master Jannis Kounellis. He has exhibited individually in Mexico — at the Museum of Mexico City, the Carrillo Gil Museum of Art, and Yautepec Gallery — in Italy at the Museo del ‘900 Castel Sant’Elmo, as well as the United States, Austria, Croatia and France. He has participated in group exhibitions in Mexico — including the Palacio de Bellas Artes —, as well as in Argentina, Austria, Belgium, Canada, Colombia, France, Germany, Greece, Holland, Italy, Slovenia, Spain, U.S.A. and Uruguay. In 2015, he was the winner of the Level 0 prize in ArtVerona and a resident at Casa Wabi, Oaxaca, México. In 2014, he was among the 10 finalists of the ArtVerona award, selected in the XVI Biennal of Photography, I Biennal of Landscape, and I Biennal of the Borders, all of them, in México. In 2012 he was awarded the acquisition prize at the Biennial of Emerging Art in Monterrey Mexico, in 2010 he was selected into the Salon of Photography of Nuevo León, México. In 2009 he was selected in the residency program of Fundación Marcelino Botín in Spain and won the Jóvenes Creadores grant from Tamaulipas, México. His works can be found in both public and private collections in Spain, the U.S. Italy and Mexico.

Biografia

Calixto Ramírez Correa è nato il 24 marzo 1980 nella città di confine di Reynosa (Tamaulipas, Messico). Dal 2004 ha studiato arti visive alla Scuola Nazionale di Pittura, Scultura e Incisione Le Esmeralda, dove si è laureato nel 2008, ottenendo uno scambio con la Facoltà di Arti dell’Università Nazionale della Colombia nel 2007. Nel 2009 ha studiato sotto la guida del M° Jannis Kounellis. Ha tenuto mostre personali in Messico – presso il Museo di Città del Messico e il Carrillo Gil Museum of Art – in Italia – al Museo del ‘900 di Castel Sant’Elmo di Napoli – così come negli Stati Uniti, in Austria, Croazia e Francia. Ha partecipato a esposizioni collettive in Messico – tra cui una mostra tenutati presso il Palacio de Bellas Artes –, in Argentina, Austria, Belgio, Canada, Colombia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Italia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Uruguay. Nel 2015 ha vinto il premio Level 0 ad ArtVerona e una residenza d’artista presso Casa Wabi a Puerto Escondido (Oaxaca, Messico). Nel 2014 è stato tra i 10 finalisti del premio acquisto di Art Verona ed è stato selezionato per la XVI Biennale di Fotografia, I Biennale del Paesaggio e I Biennale dei Confini, tutte in Messico. Nel 2012 gli è stato conferito il premio acquisto alla Biennale di Emerging Art a Monterrey, in Messico, e nel 2010 è stato selezionato nel Salone della Fotografia di Nuevo León, Messico. Nel 2009 è stato selezionato nel programma di residenza della Fundación Marcelino Botín in Spagna e ha vinto la borsa di studio Jóvenes Creadores a Tamaulipas, in Messico. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private in Spagna, Stati Uniti, Italia e Messico.

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EXHIBITIONS ESPOSIZIONI

SOLO EXHIBITIONS MOSTRE PERSONALI 2017 – Milano, MAAB Gallery, Cuatro Pasos | Milano 2016 – Roma, smART, Polo per l’arte, Una sola moltitudine – Trieste, MLZ DEP ART Gallery, Cuatro Pasos | Trieste – Palermo, Oratorio di San Mercurio, Sacosanctum 15, – Napoli, Museo del ‘900, Castel Sant’Elmo, Cuatro Pasos | Napoli – Wien, SchleifmIuhlgasse 12-14, Donde el campo me ha llevado – Ciudad de México, Yautepec Gallery, MANCA 2015 – Split, Galerjia Skola; Dubrovnik, Galerjia Otok, Body, City and Dust – Roma, OpenStudiolo, All those yesterdays 2014 – Marseille, Galerie Ho, Patricia – Ciudad de México, Museo de arte Carrillo Gil, A Través 2012 – Ciudad de México, El Clauselito, Museo de la Ciudad, Antes de entrar permita salir – Ciudad de México, Yautepec Gallery, De ida y vuelta: un paseo por las artes plásticas y visuales – Austin, Tiny Park Gallery, The time & space of Calixto Ramírez GROUP EXHIBITIONS MOSTRE COLLETTIVE 2016 – Cambridge, Idea Exchange, With Mexico, Form Love – Firenze, Biagiotti Progetto Arte, Ecosistemi – Monterrey, Bienal FEMSA, Poéticas del decrecimiento

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– Parco Nazionale della Majella, EREMI Arte – Capalbio (GR), Associazione Il Frantoio, I Materiali Della Pittura, – Wien, Hinterland Galerie, Grenze Erfahrung – Milano, Spazio Brentano, Aporie 2015 – Roma, Fondazione Volume!, Siderare, – Ciudad de México, Foto Museo Cuatro Caminos, Todo por ver – Hermosillo, El Rastro, Dicen que dicen – Ostuni (BR), Apulia Land Art Festival – Ciudad de México, Museo de arte Carrillo Gil, 1era Bienal Nacional del Paisaje – Roma, Fondazione Memmo, Conversation Piece 2014 – Hermosillo, Museo de Arte de Sonora (MUSAS), 1era Bienal Nacional del Paisaje – Monterrey, Fototeca de Nuevo León, XVI Bienal de Fotografía, De la escultura al archivo – Hermosillo, Museo de Arte de Sonora (MUSAS), Polvo – Ciudad de México, Galería Diagrama, Superficie en Tensión – Guadalajara, Museo de Arte Raúl Anguiano, Maniera 2013 – Favara (AG); Montevideo; Bogota; Madrid; Athína, Cordoba, In Medi Terraneum 4, Video Festival Internazionale simultaneo – rappresentante dell’Italia – New York, Dumbo Arts Festival, Stranger/Extranjero – Ciudad de México, Museo de Arte Moderno, La Esmeralda 70 años – A Coruña, Fotocoruña, Foto/Video – Trevi (PG), Palazzo Lucarini, Correspondencia II – Ciudad de México, Museo del Palacio de Bellas Artes, Panorámica. Paisajes 2013 – 1969

– Ciudad de México, Puebla 124 (con Yautepec Gallery), Raw Material / Materia Prima 2012 – Monterrey, Centro de las Artes, Monterrey Biennal of Emerging Art – Oaxaca, Oaxaca de Juárez, Estación Cero, Mitos Oficiales 2011 – Monterrey, Centro de las Artes, Fototeca; Tamaulipas, Matamoros, M.A.T. – Museo de arte Contemporáneo, Salón de la Fotografía 2010 – Monterrey, No Automático, Aquí Mero – San Donato Val di Comino (FR), Vecchio Municipio, Correspondencia 2010 – Ciudad de México, Galería Okupa, Diálogos con la ciudad – Huesca, Centro de Arte y Naturaleza, Fundación Beulas, Paisaje audiovisual 2009 – Madrid, c/ Marina Vega, Diálogo a tres (y +) 2009 – Aguascalientes, XXIX Encuentro Nacional de Arte Joven – Ljubljana, Gallery of the City; Trbovlje, Cultural Center, International Video Match – Santander, Villa Iris,Muestras del taller Kounellis – Gijón, Galería Altamira, I + D + I

RESIDENCIES AND AWARDS RESIDENZE E PREMI

2015 – Puerto Escondido, Residenza d’artista Casa Wabi – Verona, ArtVerona, Vincitore del Premio acquisto “Level 0” 2014 – Ciudad de México, XVI Bienal de Fotografía del Centro de la Imágen, Selezione ufficiale – Verona, ArtVerona, Finalista del Premio acquisto "Icona" 2012 – Monterrey, Monterrey Bienal de Arte Emergente, Vincitore del Premio acquisto 2009 – Santander, Fundación Marcelino Botín, Workshop tenuto da Jannis Kounellis – ITCA Tamaulipas, Instituto Tamaulipeco para la Cultura y las Artes, Vincitore della borsa di studio per giovani creatori – interdisciplinare 2008 – Aguascalientes, XXVIII Encuentro Nacional de Arte Joven 2008, Menzione d’onore

2008 – Aguascalientes, XXVIII Encuentro Nacional de Arte Joven – Ciudad de México, Centro Nacional de las Artes (CNA),104 Egresados de la Esmeralda

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Milano Via Nerino 3, 20123 Padova Riviera San Benedetto 15, 35139 segreteria@artemaab.com www.artemaab.com

Finito di stampare nel mese di maggio 2017 a cura di Graphic&Digital Project, Milano Printed in May 2017 Edited by Graphic&Digital Project, Milan



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