DIAMANTE FARALDO WIN BACK
Diamante Faraldo Win back
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Diamante Faraldo Win back
Diamante Faraldo, 2016
Questo catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra “Diamante Faraldo. Win back” MAAB Gallery, Milano, 16 dicembre 2016 – 16 febbraio 2017 This catalogue was published on the occasion Of the exhibition “Diamante Faraldo. Win back” MAAB Gallery, Milan, December 16th, 2016 – February 16th, 2017 IN COPERTINA COVER Rettung, 2015-2016 TESTI DI TEXTS BY Arianna Baldoni Jacqueline Ceresoli Angel Moya Garcia Rosella Ghezzi Gianluca Ranzi REDAZIONE EDITING Gloria Franchi PROGETTO GRAFICO GRAFIC DESIGN Sara Salvi TRADUZIONI TRANSLATIONS Michael Haggerty CREDITI FOTOGRAFICI PHOTO CREDITS Bruno Bani Salvatore Licitra Antonio Maniscalco
RINGRAZIAMENTI ACKNOWLEDGEMENTS Gea Cecere, Carlo Pedersoli, Nina Colantoni – Galleria Ninadue, Milano, Gino Di Maggio – Fondazione Mudima, Milano, Massimo e Francesca Valsecchi, Enrico Zattoni, Letizia Ragaglia – Museion, Bolzano, Luca e Stefania Consoloni, Marina Covi Celli, Leo e Hilda De Backer, Wouter e Kristien Matton, Carlo e Gabriella Montesano, Giulio e Makio Manzoni, Paolo Dell’Erba, Eleonora Fiorani, Giuseppe Gueli, Francesco Leonetti, Ludovica Lumer, Silvano Oldani, Ermanno Tassi, Enzo, Gino e Antonio Bottigliero Fonderia Battaglia – Milano, Marmi Dell’Erba – Lentate sul Seveso
ISBN: 978-88-99818-04-3
Milano Via Nerino 3, 20123 Padova Riviera San Benedetto 15, 35139 segreteria@artemaab.com www.artemaab.com
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore All rights reserved. No parts of this book may be reprinted or reproduced or utilised in any form or by any electronic, mechanical or other means, now known or hereafter invented, any information storage or retrieval ystem, without permission in writting from the publishers
Contents Sommario
10 11
win back win back Gianluca Ranzi
42 43
Maps of the Gaze Cartografie dello sguardo Arianna Baldoni
48
49
Diamante faraldo’s nostalgia for the absolute LA NOSTALGIA DELL’ASSOLUTO DI DIAMANTE FARALDO Jacqueline Ceresoli
54 55
Blowing on the dust Un soffio sulla polvere Angel Moya Garcia
84 85
Time, beauty, myths Il tempo, la bellezza, il mito Rosella Ghezzi with / con Diamante Faraldo
APPENDIX APPARATI 133 134 135
Diamante Faraldo, 2016
Biography Biografia Solo Exhibitions Esposizioni personali Group Exhibitions Esposizioni collettive
win back win back Gianluca Ranzi
8
9
10
It is a light gesture, hardly a breath carved in marble, the delicate semblance of a caress between two lovers which is
E’ un gesto lieve, appena un soffio scolpito nel marmo, la parvenza leggera di una carezza tra i due amanti che trova cor-
repeated rhythmically by their hands, almost as though to form an embrace that is already irremediably broken.
rispondenza ritmica nelle mani dell’uno e all’altra, quasi a dar forma a un abbraccio che è già irrimediabilmente spezzato.
And yet these gestures by Orpheus and Eurydice are momentous because they do not only show their frustrated at-
Eppure quei gesti di Orfeo e Euridice sono immani perché non mostrano soltanto il loro tentativo frustrato di ricongiun-
tempt to reunite but, by extending into the space between the two figures, it as though they were also trying to measure,
gersi, ma estendendosi nello spazio tra le due figure è come se cercassero anche di misurare, si direbbe persino di
I might even say ponder on, the abyss that forever separates them. Orpheus’s hand stretches towards Eurydice in the
ponderare, l’abisso che per sempre li sta separando. La mano di Orfeo si protende verso Euridice per l’estremo saluto
last farewell before his beloved wife disappears once and for all among the mists of the second death towards which
prima che l’amata scompaia una volta per tutte tra le nebbie della seconda morte verso cui già la trascina Hermes,
Hermes is dragging her, a hand made of flesh and blood and that attempts to brush against the immaterial inconsistency
una mano fatta di carne e ossa che cerca di sfiorare l’inconsistenza immateriale di uno spirito, troppo inverosimile per
of a spirit, too unlikely for the success of the undertaking.
garantire successo all’impresa.
The story of Orpheus is in part the story of this failure, because we cannot touch, even with our eyes (and so the pun-
La storia di Orfeo è in parte la storia di questo fallimento, perché non si può toccare, nemmeno con gli occhi (da cui la
ishment for having broken the taboo imposed by Proserpine), what no longer has a body. In this way, that hand and that
punizione per aver infranto il tabù posto da Proserpina), ciò che non ha più corpo. Quella mano e quell’ultimo sguardo
last glance become the symbol of the failure of reuniting the married couple, the symbol of the hubris which man can be
divengono così il simbolo del fallimento della ricongiunzione dei due sposi, il simbolo della hybris in cui l’uomo può
afflicted with when he tries to overcome the limits of his finiteness and go beyond the measure (métron) fixed by nature,
cadere quando cerca di superare il limite della propria finitezza al di là della misura (métron) fissata dalla natura, al di
beyond death. Eurydice, in fact, is no longer herself and is no longer a part of the human race but, instead, is part of that
là della morte. Infatti Euridice ormai non è più se stessa e non appartiene più alla stirpe umana, ma a quell’aldilà a cui
“beyond” to which she must return; this was also highlighted by Rainer Maria Rilke in his lyric poem Orpheus Euridyce
deve tornare, come anche messo in luce da Rainer Maria Rilke nella lirica Orfeo Euridice Hermes, ispirata allo stesso
Hermes, inspired by the same fifth century BC bas-relief that is at the heart of the work by Diamante Faraldo: “She was
bassorilievo del V secolo a.C. che è alla base dell’opera di Diamante Faraldo: “Ormai non era più la donna bionda…non
no longer that blonde woman... no longer the wide bed’s scent and island, and that man’s possession no longer... She
più profumo e isola dell’ampio letto e proprietà dell’uomo…Era radice ormai”.
was already root”.
Ma non è solo questo, quella mano protesa nello spazio, nella fessura (Riss) che s’apre nel marmo tra le due figure,
But it is not only this: this hand extended into space, into the gap (Riss) that opens between the two marble figures, also
rimanda anche a qualcos’altro, che riconduce al cuore stesso del lavoro di Diamante Faraldo per come s’è svolto fin
alludes to something else, something that reaches the very heart of the work by Diamante Faraldo as it has evolved from
dalle sue prime prove, e che trova il suo centro nel desiderio di relazionarsi a quell’Aperto che è anche in una delle liriche
the start and that is at the centre of his wish to relate to that Open that is in one of Hölderlin’s lyrics, Bread and Wine:
di Hölderlin, Pane e vino:
The fire of the gods drives us to set forth by day
Giorno e notte un fuoco divino ci spinge
And by night. So come, let us look at what is open
ad aprirci la via. Su vieni! Guardiamo nell’Aperto,
And seek what is ours, as distant as it may be!
cerchiamo qualcosa di proprio, sebbene sia ancora lontano.
The Open, an endless space and one without a safety net, where risk looms and the sacred is near at hand. The Open
L’Aperto, spazio siderale e senza rete di sicurezza dove il rischio incombe e il sacro è vicino. L’Aperto come dimora di
as a dwelling of God and the gods, the place for recognising pain and the recomposition, not of its consolation, but of its
Dio e degli dei, luogo della cognizione del dolore e della sua ricomposizione, non della sua consolazione ma del suo
redemption or, in other words, of conscience being won back. The Open is the path that asks us to abandon the terra
riscatto, o in altre parole del win back della coscienza. L’Aperto è quella via che dischiudendosi ci chiede di abbandonare
firma in order to hover on the edge of the abyss, the same Open into which Eurydice is sinking and where the logos is
la terra ferma per intrattenersi sulla soglia dell’abisso, quello stesso dove sta sprofondando Euridice e dove il logos è
hazardous (the definition is that of Heidegger with reference to the language of Hölderlin himself), the same one over
arrischiante (la definizione è di Heidegger a proposito della lingua dello stesso Hölderlin), quello stesso su cui sta in bilico
which is balanced Nietzsche’s tightrope walker who, without protection, hovers above a space that is unknown because
il funambolo di Nietzsche, che senza alcuna protezione ondeggia sopra uno spazio straniero in quanto estraneo alla
it is foreign to reason, as Hölderlin’s Mnemosyne says while thinking of the Open:
ragione, come recita ancora Hölderlin in Mnemosyne ponendo mente all’Aperto:
We are a sign, meaningless
Siamo un segno che non indica nulla,
We are painless and have almost
siamo senza dolore, e abbiamo quasi
Forgotten speech in exile.
perso il linguaggio in terra straniera.
However, let’s take a step back and return to the symbol. The myth of Orpheus that is evoked, redeemed, and liberated
Facciamo però un passo indietro e torniamo al simbolo. Il mito di Orfeo, rievocato, riscattato e liberato dal win back di
by Faraldo’s Win Back is, then, a symbol, a word that, derived from the Greek symbàllein, and that means what puts
Faraldo è quindi simbolo, parola che, derivando dal verbo greco symbàllein, significa ciò che mette insieme, che con-
together, unites, and relates: and there is nothing more apt with regard to these two unfortunate lovers whose adventure
giunge, che relaziona: davvero nulla di più calzante a proposito di questi due sfortunati amanti la cui vicenda si snoda
is based on the attempt by one to regain his beloved wife from death.
intorno al tentativo dell’uno di recuperare a sé dalla morte la donna amata.
But then symbols in ancient Greece had implications well matched by everyday life. It was, in fact, usual to cut a coin or
Il simbolo del resto nella Grecia arcaica aveva un risvolto ben riscontrabile nella pratica quotidiana. Si soleva infatti
object in half and to give one half to a dear friend or relative. He or she would then keep this symbol in the hope of putting
tagliare a metà una moneta o un oggetto per consegnarne una delle due parti a un caro amico o a un parente affezio-
the two together again, perhaps even handing it down to later generations, in order to evoke through it the feeling that
nato. Egli avrebbe quindi conservato questo simbolo nel futuro in attesa di ricomporre l’oggetto in unità, forse persino
had united them (to redeem or win back the past). So the symbol needed to be joined to its other half, to produce an
tramandando l’operazione alle successive generazioni, per rievocare attraverso il simbolo, (e riscattare dal passato,
identification that gave it back a meaning, an interpretation that made its decoding easier.
win back) il sentimento che li aveva uniti. Il simbolo richiede quindi di congiungersi alla sua metà altra, producendo un
In Win Back too, Diamante Faraldo remembers the procedure of a symbol: it is Orpheus’s turning back to recuperate
riconoscimento che gli restituisca senso, gli doni un’interpretazione e ne faciliti la decodificazione.
Eurydice by challenging nature; it is the future recomposition of the two halves of the coin into a unity; it is, as for Plato
Anche il win back di Diamante Faraldo ricorda il procedimento del simbolo: è il voltarsi indietro di Orfeo per recupe-
in The Symposium, each one of us who searches for his lost half (“Each of us is the symbol of a man”); it is the winning
rare Euridice sfidando la natura, è la futura ricomposizione in unità delle due parti della moneta, è, come per Platone
back of what is irrational and Open from the kind of thinking that only knows how to calculate and from the deserts of
nel Simposio, ciascuno di noi che cerca la sua metà dispersa (“ciascuno di noi è il simbolo di un uomo”), è il riscatto 11
reason which force us to inhabit enclosure. So for Faraldo, Win Back is the tension that animates poets and artists but
dell’irrazionale e dell’Aperto sul pensiero che sa solo calcolare e sulle secche della ragione, quelle che ci costringono ad
not sociologists or technicians, that “names what is withheld”, as Heidegger intended in his ideal conversation with Höl-
abitare il chiuso. Win back per Faraldo è quindi la tensione che anima il poeta e l’artista, e non il sociologo o il tecnico,
derlin and what he wrote in What Are Poets For?: it is the will to replace the asphyxiating area of thought that calculates
a “nominare il taciuto”, come intende Heidegger nel suo colloquio ideale con Hölderlin e come scrive nel testo Perché i
(Denkenalsrechnen) with the open glade of thought that gives thanks (Denkenalsdanken).
poeti?: è la volontà di sostituire l’ambito asfittico del pensiero che calcola (Denken als rechnen), con la radura aperta del
For Diamante Faraldo this has meant creating allusive
pensiero che ringrazia (Denken als danken).
images, redeemed from the iconic reservoir of humanity,
Per Diamante Faraldo questo ha voluto dire creare immagini elusive, riscattate dal serbatoio iconico dell’umanità, che
that might render the pathos of distance also as a re-
esercitassero il pathos della distanza anche grazie a una serie di impedimenti percettivi o di impasse logici messi a punto
sult of a series of perceptive impediments or logical dead
dall’artista: mappe rovesciate come avviene in A nord del futuro (2005-2007) o soggette a distorsioni e contrazioni (Win
ends pinpointed by the artist. Maps are overturned, as in
back, 2012-2015), punti di fuga moltiplicati ed eclettici come in una battaglia di Paolo Uccello (Stimmung, 2001-2004),
A nord del future (2005-2007), or subject to distortions
iperrealismo del disegno contraddetto da lenti ottiche che lo rendono difficile da afferrare, apparenti trasmigrazioni delle
and contractions (Win back, 2012-2015); then there are
proprietà fisiche dei materiali per cui l’ebano si confonde al marmo nero del Belgio e la camera d’aria “ruba” la patina vel-
multiplied and eclectic vanishing points as in a battle by
lutata al bronzo (ancora in Win back), immagini sindoniche in acetato appena affioranti dalla superficie che prolungano il
Paolo Uccello (Stimmung, 2001-2004); the hyperrealism
tempo di lettura e aumentano lo sforzo di decifrazione (Gli imperdonabili, 2000), levigature acquoree delle superfici del
of drawing contradicted by lenses that make it difficult to
marmo che lo increspano rendendolo inafferrabile a uno sguardo lineare, come nel caso di alcuni dittici in marmo nero
grasp; apparent transmigrations of the physical proper-
tra cui Primeval landscape del 2004 o Ipostasi del 2016, la cui ondulazione lo fa ribollire come la solfatara di Pozzuoli nei
ties of the materials, due to which ebony is mistaken for
Campi Flegrei, già definita Forum Vulcani nel I secolo a.C da Strabone, l’ingresso per gli Inferi.
black Belgian marble and the inner tube “steals” the vel-
Tutte queste immagini pongono innanzi tutto il problema del limite e del suo superamento: la limitazione della nostra
vety patina from bronze (in Win back once again); shroud-
realtà fisica è la siepe leopardiana oltre la quale si aprono tutte le domande sull’altra parte, sull’oltre, sull’Aperto, su
like images made from acetate that only just surface and
quella parte che va riscattata e ricongiunta, proprio come la moneta-simbolo che trova identità e senso attraverso
that prolong the time for any analysis and increase the
la sua ricomposizione, o almeno attraverso la tensione a tale movimento. Perché va detto fin da subito: all’opera di
effort for deciphering (Gli imperdonabili, 2000); the liquid
Diamante Faraldo non appartiene la forza organizzante e la compattezza apollinea del Grande Stile da trattato com-
smoothness of marble surfaces that ripple and make a
piuto, ma rivendica al contrario la percezione poetica di un’umbratile dimora dove può trovare ospitalità l’inesauribile
linear reading difficult, as is the case of some black marble Veduta della mostra A nord del futuro, Galleria Nina Due, Milano, 2007
12
diptyches, among which Primeval Landscape, 2004, or Ipostasi, 2016, the undulations of which boil like the volcanic crater in the Campi Flegrei area of Pozzuoli, already defined by Strabo in the first century BC as the Forum Vulcani, the
frammentarietà del reale. Veduta della mostra Stimmung, Galleria Mudima 2, Milano, 2004
Da questo atteggiamento deriva anche il recupero da parte dell’artista di alcune immagini innate, sorta di archetipi inconsci e collettivi che possediamo nel nostro patrimonio visivo ancestrale e che egli rimette in circolo attraverso l’attuali-
entrance to Hell.
tà del suo sguardo presente: la mappa terrestre, il labirinto, la
All these images pay attention above all to the problems of limits and of overcoming them: the limitation of our physical
sagoma-teschio dell’Africa, i tratti arcaici di un volto che affio-
reality is Leopardi’s hedge beyond which are opened all the questions about the other side, about the beyond, about
rano dal passato ma rimandano al futuro, il recinto sacro del
the open; about that part that must be redeemed and rejoined, just like the coin/symbol that finds its identity and sense
tempio e la monumentalità esoterica dei dolmen, i profili delle
through its recomposition, or at least through the tension created by such an action. Because it has to be said at once
terre emerse che si fanno strada fino ai nostri occhi attraverso
that Diamante Faraldo’s work does not possess the organisational force and the apollonian compactness of the Grand
l’oscurità dei mari e la schiuma del tempo.
Style with its need for completeness but, on the contrary, it lays claim to the poetic perception of a shadowy dwelling
In tutti questi casi, come ha scritto Walter Benjamin nelle Tesi
where the inexhaustible fragmentation of reality can find hospitality.
di filosofia della storia: “Il marchio storico delle immagini non
This attitude also gives rise to the artist’s recuperation of various innate images, a kind of subconscious and collective
indica solamente che appartengono a un tempo determinato,
archetype possessed by our ancestral visual heritage, one that he puts back into circulation through the present rele-
esso indica soprattutto che non possono giungere alla leggi-
vance of his present view: maps of the earth; labyrinths; the skull-like shape of Africa; the archaic features of a face that
bilità se non in un determinato tempo”. Ad esempio, l’uso che
surface from the past but allude to the future; the sacred enclosure of temples; the esoteric monumentality of dolmens;
Diamante Faraldo fa di uno degli antichi elmi greci rinvenuti
the shapes of immersed lands that are seen by our eyes through the darkness of the seas and the foam of time.
ad Olimpia, disegnato con la meticolosa felicità della mano
In all these cases, as Walter Benjamin wrote in Theses on the Philosophy of History, “The historic brand of images does
che lo contraddistingue e poi destabilizzato nella sua pre-
not indicate only its appurtenance to a determinate time, but it indicates above all that they cannot arrive at legibility
senza-assenza da una lente applicatagli frontalmente, pone
unless in a determinate time”. For example, the use Diamante Faraldo makes of ancient Greek helmets discovered at
in immagine il concetto di Benjamin per cui più che un salto
Olympia, drawn with all the meticulous skill that distinguishes him and then destabilised in its presence/absence by a
indietro nella storia, si tratta qui di una riapertura sul passato
lens applied to the front, makes an image of Benjamin’s concept and so is more than a leap back into history; here we
che possa mostrare quanto le sue interferenze, commistioni
are dealing with an opening into the past, one that can show just how much his interferences, mixtures, and deforma-
e deformazioni abbiano valore di “redenzione” (Rettung) o di
tions have a “redemptive” value (Rettung) for the present, as is also announced by the title Win back.
riscatto per il presente, come anche annunciato dalla scelta
At this point it becomes evident that the reference to the past of humanity is a recurrent element in Diamante Faraldo’s
del titolo di win back.
work. However, we should try to fully understand his aims and nuances: for him to turn to the past never has a nostalgic
Risulta evidente a questo punto come il riferimento al passato
or sentimental value because here the past is of interest for its stratifications and for what, according to a definition by
dell’umanità sia un elemento ricorrente nel lavoro di Diamante
Gilbert Murray that was later developed by Eric R. Dodds, is the “hereditary conglomerate” of history: a cultural totality
Faraldo. Ne vanno però ben intese intenzioni e sfumature: per
of beliefs that are deposited slowly and that continue to remain, even when they become part of new totalities, the
lui volgersi al passato non ha mai avuto alcun valore nostal13
Gli imperdonabili, 2000, camera d’aria e acetato, 75 x 48 cm cad.
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redemption of which never has even a suspicion of regret. In this way Faraldo’s work aims at causing the emergence,
gico o sentimentale, perché il passato qui interessa per le sue stratificazioni e per quello che, secondo la definizione
with enthusiastic rigour, of this complex movement of successive waves of destabilisation and renewal, aware that ideas
di Gilbert Murray poi sviluppata da Eric R. Dodds, è il “conglomerato ereditario” della storia: un complesso culturale di
run through history like an underground river that surfaces and then returns back into the earth in a continuous game
credenze che si sedimenta lentamente e che finisce col permanere anche quando vi si assommano nuovi insiemi, il cui
of allusions, concatenations, mixtures and, at times, losses. Such very recent works as the bas-relief of Orpheus titled
riscatto non assume mai la tonalità del rimpianto. Il lavoro di Faraldo mira così a far emergere con appassionato rigore
Ipostasi, or earlier pieces such as Unus ego et multi in me (1991) and Africae Nova Descriptio (1990) pinpoint these
questo complesso movimento di ondate successive di stabilizzazione e rinnovamento, consapevole che le idee percor-
themes by re-elaborating, respectively, the bas-relief of Orpheus, Eurydice, and Hermes in the national archaeological
rono la storia come un fiume carsico che affiora in superficie e si rinterra in un gioco continuo di rinvii, di concatenamenti,
museum in Naples, the labyrinth of the floor in Chartres cathedral, and the shape of Africa, the southern shore of the
di commistioni e talvolta di perdite. Opere recentissime come il bassorilievo di Orfeo intitolato Ipostasi o precedenti
Mediterranean and cradle of humanity.
come Unus ego et multi in me (1991) e Africae Nova descriptio (1990) centrano queste tematiche rielaborando rispetti-
There also emerges in these works the idea of the fertile precariousness of the world and, as a result, of culture, where
vamente il bassorilievo di Orfeo, Euridice ed Hermes del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il labirinto istoriato nel
everything has assumed its form through sedimentation, through at times random meetings, and their successive phas-
pavimento della cattedrale di Chartres e la sagoma dell’Africa, sponda meridionale del Mediterraneo e culla dell’umanità.
es. The world that appears here through fragments of the long discourse it has had with history can be compared to
Emerge in questi lavori anche l’idea di una fertile precarietà del mondo e conseguentemente della cultura, dove tutto ha
Saint Augustine of Hippo’s “perplexa e permixta” city, a foreign city marked by changes because it is part of the world
preso forma per via di sedimentazioni, di incontri talvolta casuali, di fasi successive. Il mondo che qui appare, attraverso
and time, inseparably mixed together with the “civitas diabuli”, its irrational and sulphurous part.
alcuni frammenti del lungo discorso che esso ha intrattenuto con la storia, è paragonabile alla città “perplexa e permixta”
So perplexa e permixta is the conscience of humanity that emerges from the work by Faraldo, a work permeated by
di Agostino d’Ippona, una città pellegrina e segnata dal mutamento perché inserita nel mondo e nel tempo, inseparabil-
changes, passages, and limits, because Faraldo knows, as Melville reminds us, “Truth uncompromisingly told will al-
mente confusa con la “civitas diabuli”, la sua parte irrazionale e sulfurea.
ways have its ragged edges”. And here in fact “ragged edges” abound: they are the seas of the maps that, ex negativo,
Perplexa e permixta è pertanto la coscienza dell’umanità che emerge dal lavoro di Faraldo, permeata di mutamento,
mark the boundaries of the earth, they are the surfaces full
di passaggi e di limite, perché Faraldo sa, come
of petrol that confuse their edges with black marble (Loxòs,
ricorda Melville, che “la verità senza compromes-
2014-2016) they are the rubber cells that emerge and spread
si ha confini arruffati”. Qui infatti i “confini arruffati”
over the surfaces of the walls, annulling its perimeter, in a
abbondano: sono i mari delle mappe che ex nega-
1996 work significantly titled Borderline; but they are also the
tivo segnano i confini delle terre, sono le superfici
archaic faces that spread around us, with magnifying glasses
riempite di petrolio che confondono i loro bordi col
that disperse their and our gaze into the surrounding environ-
marmo nero (Loxòs, 2014-2016), sono le cellule di
ment, far beyond the two-dimensionality of the paper they are
gomma che fioriscono e si spargono sulle superfici
drawn on.
delle pareti annullandone il perimetro in un lavoro
Here history appears on the scene with the language of art,
del 1996 significativamente intitolato Borderline,
without the exhaustive scientific pretensions of a treaty but
ma sono anche i volti arcaici affioranti nei suoi
with the acute poetry of fragments, almost a subjective ed-
disegni che si diffondono tutt’intorno, che con le
iting of impressions, ideas, quotations, and references that,
lenti d’ingrandimento disperdono il loro e il nostro
through their juxtaposition, allow the emergence of new
sguardo nell’ambiente circostante, ben oltre la bi-
meanings that nebulously hover around, revealing themselves
dimensionalità del foglio di carta da disegno.
as circumstances and not as a necessary redeployment of ra-
La storia si affaccia qui con il linguaggio proprio
tionality, emerging as a visual narrative that accompanies both
dell’arte, senza la pretesa dell’esaustiva scientificità
forward and retrograde steps: in other words, the banners
del trattato, ma con l’acuta poeticità del frammen-
and flags that are lowered so that others may be raised. It is like that famous photograph, not by chance used by Far-
to, quasi un “montaggio” soggettivo di impressioni,
aldo as the inspiration for one of his drawings, in which Soviet soldiers raise the red flag above the roofs that dominate
di idee, di citazioni e di riferimenti che nel loro accostarsi fanno emergere significati inediti, vagando nebulosamente
the pitiless spectacle of the smoking ruins of a Berlin that was never to become “Germania”, the megalopolis born from
all’intorno, mostrandosi come circostanze e non come dispiegamento necessario della razionalità, emergendo come
the psychotic and drugged dreams of Albert Speer and the Nazis, but was to turn into its worst nightmare.
una narrazione visiva che accoglie i passi avanti tanto quanto le involuzioni, ovvero i vessilli e gli stendardi che si am-
The smoking ruins of history are those of Walter Benjamin’s Angelus Novus, inspired in him by a painting of the same
mainano per farne alzare altri ed altri ancora. E’ come in quella famosa fotografia, non a caso usata da Faraldo come
name by Paul Klee and a constant reference point for Faraldo: the angel of history has his face turned to the past and,
ispirazione per uno dei suoi disegni, in cui i soldati sovietici issano la bandiera rossa sui tetti che dominano lo spettacolo
where we see a chain of scattered events, he is able to see a single history, he is able to accumulate past ruins on top
impietoso delle rovine fumanti di una Berlino che non diventò mai “Germania”, la megalopoli nata dal sogno psicotico e
of each other and to recompose into a unity the fragments of what has been shattered; in other words, he knows, as we
drogato di Albert Speer e del Nazionalsocialismo, ma si rivoltò nel suo più orrido incubo.
saw earlier, how to imbue the fragmentariness of symbols with meaning. At the same time, however, the angel of history
Le rovine fumanti della storia sono quelle dell’Angelus Novus di Walter Benjamin, ispiratogli dall’omonimo quadro di Paul
can never remain still because the winds of the tempest inexorably push him towards the future, so much so that what
Klee e costante riferimento teorico per Faraldo: l’angelo della storia ha il volto rivolto al passato e dove a noi appare una
we call progress is precisely this tempest that drags us towards a future that remains unspecified.
catena di eventi sparsi egli sa vedere una sola storia, sa accumulare una sulle altre le rovine passate e sa ricomporre in
Faraldo’s bas-relief with Orpheus, Eurydice, and Hermes is the materialisation of all this and it is not by chance that its
unità i frammenti di ciò che è stato infranto, sa cioè, come abbiamo visto in precedenza, dare senso alla frammentarietà
title is Ipostasi, like a haematic solidification of the past whenever its course is not rediscovered and given the conditions
del simbolo. Allo stesso tempo però l’angelo della storia non può mai rimanere fermo perché il vento della tempesta lo
to speak once more. And so after having been sculpted with the same dimensions and with the same features as the
spinge inesorabilmente verso il futuro, tanto che ciò che chiamiamo progresso è esattamente questa tempesta che ci
Roman copy of an original Greek sculpture from the fifth century BC, it was patiently and painfully sanded by the artist
travolge verso un futuro che rimane imprecisato.
and then smoothed down once again, some parts more than others, as though it had been redeemed by the present
Il bassorilievo di Faraldo con Orfeo, Euridice ed Hermes è la materializzazione di tutto questo e non per niente il suo
Veduta della mostra Unus ego et multi in me, Fondazione Mudima, Milano, 1999
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from its weight and past, with a surface shifting like the desert dunes. Because the pro-
titolo è Ipostasi, come una solidificazione ematica del passato qualora il suo percorso non venga riscoperto e messo in
cesses sparked off by time do not have the uniform development of a linear equation, the
condizione di tornare a parlare. Ecco quindi che dopo esser stato scolpito nelle dimensioni esatte e secondo le fattezze
marble has also been contaminated by some prostheses/fragments of an inner tube that
della copia romana da un originale greco del V secolo a.C., esso è stato pazientemente e faticosamente scartavetrato
have tainted the whiteness of the Thassos marble with the industrial black of another time,
e poi di nuovo levigato dall’artista, alcune parti più di altre, come se fosse stato riscattato dal presente del peso del suo
perhaps one nearer to us.
passato, rendendogli la superficie mossa come le dune di un deserto. Poiché i processi innescati dal tempo non pos-
So Perplexus e permixtus is, then, Diamante Faraldo’s bas-relief, which is no longer a Ro-
seggono lo sviluppo uniforme delle equazioni lineari, il marmo è anche stato contaminato da alcune protesi-frammento
man copy from the first century AD but something that has acquired a new strength as an
di camera d’aria che hanno intaccato il candore del marmo di Thassos con il nero industriale di un altro tempo forse a
accumulation of fragments, those fragments that history as a totality of circumstances has
noi più prossimo.
deposited and rooted in itself already from its matrix, the original Greek bas-relief from the
Perplexus e permixtus è quindi il bassorilievo di Diamante Faraldo, che non è più la copia romana del I secolo d.C., ma
fifth century BC. This agglomeration of fragments now allows the emergence of what has
ha acquistato un nuovo fulgore come accumulo di frammenti, quei frammenti che la storia come insieme di circostanze
been removed, what is underneath and hidden, that dark soul of irrationality that the black
ha sedimentato e radicato in esso già a partire dalla sua matrice, l’originale bassorilievo greco del V secolo a.C. Questo
rubber of the tube seems to refer to and to which, as Eric R. Dodds underlined in his The
agglomerato di frammenti fa ora emergere anche il rimosso, il soggiacente e il taciuto, quell’anima oscura dell’irrazionale
Greeks and the Irrational, even the “rationalist” Plato gave full hospitality to in his thinking.
a cui la gomma nera delle inserzioni di camera d’aria sembra alludere e a cui, come ha evidenziato Eric R. Dodds nel suo
Fragments in these works seem like the symptoms of the current dimension of the smash-
I Greci e l’irrazionale, anche il “razionalista” Platone aveva comunque dato piena ospitalità nel suo pensiero.
ing of the totality of being and its Grand Style, the unity of which has been irremediably lost
Il frammento in queste opere appare come il sintomo della dimensione attuale di frantumazione della totalità dell’essere
and replaced by that laceration that allows the artist to express himself through a few frag-
e del suo Grande Stile, la cui unità è andata irrimediabilmente perduta, sostituita da quella lacerazione che permette ap-
ments of the original discourse. The fragments here, however, are evoked as pure images
pena all’artista di esprimersi attraverso alcuni frammenti del discorso originario. Qui il frammento però, rievocato come
and do not bear those defences contained in the rules of the social contract, and thus they
pura immagine, non si porta dietro quelle difese messe in atto e in discorso dalle regole del patto sociale e mostra così,
show, incandescent and enigmatic, the removal of the irrational that underlies every logical
incandescente ed enigmatico, il rimosso dell’irrazionale soggiacente ad ogni ordine logico. In definitiva l’arte si intrattiene
order. Ultimately, art is dealing with the Open, the abyss, the chasm of good sense and its
sull’Aperto, sull’abisso, sulla voragine del buon senso e delle sue rassicurazioni, ben cosciente che, come ha scritto
reassurances, well aware that, as Umberto Galimberti has written, “It seems that each word
Umberto Galimberti, “sembra che ogni parola pronunciata dalla ragione, nel corso della sua storia, non sia possibile
pronounced by reason throughout its history is not possible unless by liberating in every
se non liberando ad ogni istante l’antica follia”. E’ questa una tematica fondamentale che sta anche alla base di tutto il
moment ancient madness”. And this is a fundamental theme that is also at the heart of all
ripensamento dell’artista sui solidi platonici, com’è infatti rivelato nelle cinque sculture in mostra dalle deformazioni a cui
the artist’s thoughts about Platonic solids, as in fact is revealed in the five sculptures on
è stata sottoposta la loro geometria regolare (Svolta, 2011-2016), oltre che dalla loro “citazione” frammentata e scom-
show through the deformations that their regular geometry has been exposed to (Svolta,
posta così come appare in alcune porzioni della geografia terrestre di Win back (2012-2015), non a caso posizionate
2011-2016), as well as their fragmented and disordered “quotation” as is seen in some
proprio nella zona del bacino mediterraneo, fulcro della nascita di quell’illusione tutta platonica di poter aver la meglio
parts of the earth’s geography in Win back (2012-2015), not by chance located in the Med-
sul mondo e di poterlo spiegare con la sola forza della ragione.
iterranean basin, the fulcrum of the birth of that wholly Platonic illusion to be able to gain the
Vale però ancora la pena di sottolinearlo: nelle opere di Diamante Faraldo lo sguardo al passato non può mai essere
upper hand over the world and to explain it only with the force of reason.
nostalgico perché è elettrizzato e rapito dall’incantamento e dalla bellezza presente dei frammenti giunti e aggiunti (il
However, it is worth underlining this: in Diamante Faraldo’s works, a look at the past can
conglomerato ereditario e le annessioni successive) e l’artista si comporta, o si illude di farlo, come l’Angelus Novus di
never be a nostalgic one because it is electrified by the enchantment and beauty present in
Benjamin, che cerca a modo suo di ricomporre l’infranto e di riscattarne il senso. A modo suo significa anche accettare
the added and subtracted fragments (the hereditary conglomerate and its successive an-
una posizione di marginalità e di precarietà a garanzia della sua libertà di sguardo e difendersi così dalle trappole del
nexations), and the artist behaves, or alludes to such a behaviour, like Benjamin’s Angelus
Grande Stile e dal cadere nell’irrevocabilità dell’ideologia, che è costantemente a rischio di diventare il cimitero in cui
Novus who searches, in his own way, to recompose what is shattered and to win back its
vanno a morire le idee.
meaning. In his own way also means accepting a marginal and precarious position as a
Assumere una posizione di marginalità critica vuole dire, anche per Faraldo, farsi pescatore di perle senza avere la
guarantee of his freedom to look and defend himself from the traps of the Grand Style and
pretesa di riportare alla luce l’intero fondo marino, come ha scritto Hannah Arendt a proposito di Walter Benjamin, visto
from falling into the definitiveness of ideologies, which constantly risk becoming cemeteries
come un pescatore “che si cala sul fondo del mare, non per disseppellirlo e riportarlo alla luce, ma per liberare ciò che
in which ideas die.
in esso vi è di ricco e di inconsueto, le perle e i coralli degli abissi, e ricondurlo in superficie”.
To assume a position of critical marginality means, for Faraldo too, to be a pearl fisher
In questo modo il passato, rovesciando i suoi frammenti di perle e coralli nel presente, viene non solo testimoniato,
without claiming to bring the whole seabed up to the surface, as Hannah Arendt wrote with
ma anche riscattato e illuminato di nuovo senso, cosicché la memoria non è semplice rievocazione, ma un tramite per
reference to Walter Benjamin whom she saw as a fisherman “who descends to the bottom
conquistare un altro dei molti tasselli che compongono l’identità del presente, un altro frammento di verità che non ha
of the sea, not in order to dig it up and bring it back to light, a pearl diver who descends to the bottom of the sea, not
alcuna presunzione di assolutezza, ma che arricchisce la consapevolezza di noi stessi e del nostro essere nel mondo,
to excavate the bottom and bring it to light but to pry loose the rich and the strange, the pearls and the coral in the
considerato che, come suggerisce Jonathan Littel a Pierre Nora in Conversazione sulla storia e il romanzo, “diciamo una
depths of the past–but not in order to resuscitate it the way it was and to contribute to the renewal of the extinct ages.
verità, perché non esiste la verità, ma solo un altro modo di avvicinarsi alla verità”.
[...] a process of crystallization, that in the depth of the sea, into which sinks and is dissolved what was once alive, some
A questo proposito basti pensare alla nuova grande mappa presentata da Diamante Faraldo in questa mostra, dove
things suffer a ‘sea change’ and survive in new crystallized forms and shapes that remain immune from the elements,
un’enorme Africa espansa va a collidere su di un alveo mediterraneo sì centrale, ma contratto e quasi accartocciato su
as though they waited only for the pearl diver who one day will come down to them and bring them up into the world
se stesso, su un’Europa schiacciata e rastremata come fosse ormai soltanto ridotta al suo riflesso incorporeo sprigio-
of the living”.
nato da una lente deformante, laddove la geometria platonica che una volta dava conto dell’intero universo si imbatte
In this way the past, by bringing its fragments of pearls and corals to the present, is not only borne witness to, but is
oggi nell’eclisse della sua supposta regolarità euclidea.
also redeemed and illuminated by a new sense, because memory is not a simple commemoration but a go-between for
Ma anche il punto di vista dell’osservatore viene travolto da tale ridefinizione prospettica e percettiva di un Occidente
Weltzeit 1, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
Weltzeit 2, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
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gaining a further one of the many pieces of the puzzle that make up the identity of the present, another fragment of truth
rimesso in discussione nella sua centralità culturale. Chi guarda è portato ad assumere una posizione che lo costringe
that has no claims to absoluteness but that enriches our awareness of ourselves and our being in the world, considering
a vedere il mondo dal basso verso l’alto, come avviene per quegli affreschi di Giandomenico Tiepolo che svettano sulla
that , as Jonathan Littell suggests to Pierre Nora in Conversationsur l’histoire et le roman, “We tell a truth, because the
sommità delle pareti o dei soffitti di palazzi nobiliari e chiese, e che negano la visione frontale obbligando lo sguardo e il
truth itself does not exist, but only another way of approaching the truth”.
capo a torcersi assumendo inedite, e spesso scomode, direttrici.
With regard to this, it is enough to think of the large map presented by Diamante Faraldo in this show, where an enor-
Come per Benjamin il frammento si dimostra in queste opere come il carattere specifico per la redenzione (Rettung) e
mously expanded Africa collides with the Mediterranean Sea that is certainly central but that is contracted and almost
il win back di una modernità che sembra essersi smarginata rispetto alla sua antica unità centralizzata. Così la cultura
crumpled in on itself, against a Europe that is crushed and tapered as though it were already reduced to a bodiless re-
occidentale si ritrova smarrita a interrogarsi sul senso che ha assunto oggi la sua presenza nel mondo, tra l’assedio po-
flection as seen through a deformed lens, one where the Platonic geometry that once accounted for the whole universe,
sto alla coscienza dai nuovi media di comunicazione, la seducente dittatura consumistica delle merci e la conseguente
has today to chanced upon the eclipse of its presumed Euclidean regularity.
anestetizzazione del pensiero critico. Si tratta quindi di riconoscere e di accogliere il gesto dell’altro da sé, riverberando
But even the observer’s viewpoint is upset by the perspectival and perceptive redefinition of a West questioned about its
nell’attualità l’enigma di uno sguardo nascosto tra le pieghe della storia, come avviene in tanti disegni di Faraldo, - tra
cultural centrality. The viewers are led to hold a position that forces them to see the world from the bottom upwards, as
cui per la pregnanza con questa tematica e il significativo titolo merita qui d’essere ricordato Riappropriazione del 2000
happens in those frescoes by Giandomenico Tiepolo that soar above the tops of the walls or are painted on the ceilings
-, o come parallelamente riluce anche nelle parole di Benjamin, così curiosamente in sintonia con i tratti di quel volto
of aristocratic houses or of churches, and that negate a frontal vision by obliging the neck, and thus the view, to twist
angelico, arcaico ed extra-terrestre disegnato dall’artista in quest’opera:
and follow unusual and often uncomfortable directions.
“Accogliere l’attualità come l’altra faccia dell’eternità, quella che è anni-
As for Benjamin, in these works fragments are seen to be the specific character for redemption (Rettung) and for winning
data nella Storia, e rilevare l’impronta di questa faccia nascosta”.
back a modernity that seems marginal with respect to its ancient centralised unity. And so Western culture finds itself
La riappropriazione di Faraldo fa sì che vecchie forme si riempiano di
confused, and questions itself about the sense it has in today’s world, in the midst as it is of the siege of the new com-
nuovo senso e di nuova linfa vitale riflettendo su di esse, una riflessione
munications media, the seductive consumerist dictatorship of merchandise, and the resulting anaesthetising of critical
che è come il respicere di Orfeo, un voltarsi indietro che non è immune
thought. We are, then, dealing with recognising and accepting others’ gestures in themselves, and with bringing into
dal fallimento.
the present time the enigma of a gaze hidden in history, as happens in many of Faraldo’s drawings – amongst which,
E dopo tutto, il riflettere, che si tratti di un’immagine allo specchio o di un
for the weight it gives to this theme and for its significant title, mention should also be here of Riappropriazione, Re-ap-
pensiero nella mente, non è forse anch’esso come ricevere un feed back
propriation, 2000 - or as can be gathered from the words of Benjamin, so curiously in harmony with the features of that
di ritorno? S’è anche detto che questo ritorno, questo voltarsi indietro è
angelic, archaic, and unearthly face drawn by the artist in this work: “To greet newness as the other face of eternity, the
sempre a rischio di fallimento. Ma cosa è però fallimento e cosa è errore?
eternity nestling in History, and to reveal the imprint of this hidden face”.
Come diceva Goethe nel Faust “l’uomo erra finché cerca”, laddove l’er-
Faraldo’s re-appropriation ensures that old forms are filled with new meaning and new lymph by reflecting on them, a
rare umano può valere per sbagliare ma anche per vagare, a significare
reflection that is the respicere of Orpheus, a turning back that is not immune from failure.
quel cammino incessante che è presupposto ineliminabile per nuove av-
And after all, isn’t reflection, whether we are dealing with an image in the mirror or of a thought in the mind, also like
venture conoscitive, contro il blocco e l’irrigidimento. L’idea cara a Goe-
receiving feedback? I have also said that this return, this turning back, always risks failure. But what is failure and what
the secondo cui l’errore, e l’errare-vagare, sono condizioni imprescindibili
is error?
per giungere a una verità implica la positività del dubbio, del viaggio, della
As Goethe said in Faust, “Mankind makes errors as long as he searches”, where human error can mean to mistake, but
scoperta, del tentativo, della condizione di chi si sente straniero a casa
also wander away from, that incessant wandering that is the inevitable prerequisite for new cognitive adventures against
propria e a proprio agio in terre sconosciute e richiama alla mente l’au-
blocking and stiffening. Goethe’s idea that error, and mistaking/wandering, are necessary conditions for arriving at a
gurio di “fallire ancora. Fallire meglio” pronunciato da Samuel Beckett nella novella Worstward ho, che merita d’essere
truth implies the positivity of doubt, of a journey, of discovery, of the condition of those who feel foreign in their own home
ricordato per esteso e nella flagranza della sua parola anche qui arrischiante come in Hölderlin: “All of old. Nothing else
and at ease in unknown lands, and brings to mind Samuel Beckett’s “Fail again. Fail better” in a novella, Worstward Ho,
ever. Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better”.
that merits being remembered for a long time for the baldness of his prose which is as hazardous as that of Hölderlin:
In fin dei conti il coraggio degli artisti sta nella loro assunzione di irresponsabilità nei confronti del rischio che corrono,
“All of old. Nothing else ever. Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better”.
comune a tanti eroi del mito tra cui anche lo stesso Orfeo, pronto a discendere agli Inferi per Euridice, ma capace anche
All things considered, the courage of artists is to be found in their assumption of irresponsibility in the face of the risks
di riconoscere l’errare e la vacuità delle sue speranze lasciando andare Euridice al suo destino e proclamando il suo
they run, something common to many heroes of mythology, among them Orpheus who was ready to go down to hell
fallimento. L’eroe e l’artista si riservano in questo modo il coraggio dell’errore, che non significa soltanto saper trovare il
for Eurydice, but who was also capable of making mistakes and, having recognised the emptiness of his hopes, left
modo di sopportarlo, ma, come sostiene Heidegger nella Logica. Il problema della verità, significa prima di tutto saperlo
Eurydice behind, and declared his failure. In this way heroes and artists claim for themselves the courage to make mis-
ammettere e valorizzare, ascoltando l’altro quanto se stessi, trovandosi nell’Aperto e coltivando il coraggio del dibattere
takes, and this does not only mean a way of bearing them but, as Heidegger holds in his Logic. The Problem of Truth,
e del confronto.
this means first of all the ability to admit and evaluate by listening to others as much as to oneself, by finding oneself in
Fallire ed errare si risolvono nel dialogo che il “vagare nebulosamente all’intorno”, sono parole di Hegel, permette all’arti-
the Open and cultivating the courage for debating and making comparisons.
sta, in quel movimento continuo del pensiero che egli cerca di ancorare al suolo donandogli la consistenza di una forma
To fail and to make errors are resolved in a dialogue that, in Hegel’s words, “wanders around nebulously”, and allows
e il peso di un solido nello spazio. In questo modo la trasformazione costante a cui siamo sottoposti sia noi che le nostre
artists, in that continuous movement of thought that they try to anchor to the ground, to find a consistency of form and
idee sembra trovare un momento di stabilità, che non è un tentativo di opporsi al divenire, ma è la ricerca di un possibile
the weight of a solid in space. In this way the constant transformation we are subject to and that our ideas seem to find
appiglio momentaneo per captarne il senso e la direzione.
in a moment of stability, is not an attempt to oppose ourselves to development, but is a search for a possible momentary
Per questa ragione mi pare alquanto significativo l’insistere di Diamante Faraldo sulla carta geografica, che non è
occasion for gathering its sense and direction.
lo strumento principe per l’orientamento, ma lo è per la sua trasmissione e anche per il ragionamento sul suo mu-
For this reason Diamante Faraldo’s persistence with maps seems significant: it is not the main tool for orientation but for
tamento. Dagli albori dell’umanità infatti la mappa geografica, che sia della terra o dell’universo, trova il suo senso
its transmission and also for reasoning about its changes. In fact, from the beginnings of humanity maps, whether of the
ultimo nella sua necessità di ridefinizione costante, nel sapere che una volta tracciata incomincerà di nuovo il conto
Riappropriazione, 2000, grafite su carta, 36 x 27 cm
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Veduta della mostra Opera al nero, Fondazione Mudima, Milano, 2001
earth of the heavens, have found their main meaning in
alla rovescia per essere aggiornata e poi sostituita, nel periplo continuo della sua storia di aggiunte, di rimodellamenti,
the need for a constant redefinition, in the knowledge that
di scoperte e di estinzioni.
once a map is traced out there will be a new countdown
Questa storia non è e non può essere fissata una volta per tutte e quando Faraldo dichiara che per lui la cartografia è
for bringing it up to date and then to substitute it, in the
una tassonomia della storia, egli allude esattamente a questa situazione paradossale per cui l’orientarsi, pur essendo
continuous circumnavigation of added pieces of history,
fissato su una mappa, non è mai un dato definitivo, ma è aperto ad essere contraddetto e di conseguenza riformulato.
remodelling, discoveries, and extinctions.
Questo aspetto spiega anche le molteplici deformazioni a cui Faraldo ha sottoposto negli anni le mappe geografiche su
This history cannot be fixed once and for all, and when
cui ha lavorato, dalla prima Africa del 1990 (si noti bene, dal titolo eloquente di Africae nova descriptio), fino all’ultima
Faraldo states that for him maps are a taxonomy of his-
presentata in questa mostra (250x540x5 centimetri), passando per il piccolo (21x30 centimetri) e evanescente profilo
tory, he is alluding precisely to this paradoxical situation
nero su nero della serie dei Corpi celesti del 2000, fino alle grandi dimensioni di Opera al nero del 1999 (190x324x5 cen-
for which orientation, even though something fixed by a
timetri). A proposito di quest’ultima così si esprime Achille Bonito Oliva nel testo in catalogo della mostra alla Fondazione
map, is never a definitive fact but is open to being con-
Mudima nel 2001, rilevando appunto la corrispondenza tra movimento delle idee e quella costante “deriva continentale”
tradicted and, as a result, reformulated. This aspect also
a cui siamo perennemente sottoposti: “Lo sguardo si posa allora su ampie distese geografiche che descrivono conti-
explains the many deformations that, over the years,
nenti come strutture cerebrali che rimbalzano nel loro stato gommoso sulle pareti, fino a risucchiare lo spazio architet-
Faraldo has subjected maps to, from the first 1990 Af-
tonico dell’architettura che le accoglie”.
rica (note the eloquent title of Nova Descriptio), up to
L’opera di Diamante Faraldo testimonia infatti con forza come sia finito il tempo in cui il Mediterraneo con la sua forma
the last one, now presented in this show (250 x 540 x
chiusa e circolare definiva la misura (il métron) della peripezia del viaggio e del suo ritorno, basti pensare al periplo di
5 cm.), as well as the smallest one (21 x 30 cm.), the
Ulisse, ma anche la misura delle idee definita dalla filosofia eidetica di Platone, cioè di una filosofia intesa come il luogo
evanescent black on black outlines of the 2000 Corpi
della verità assoluta. Vale la pena ricordare a questo proposito il confronto proposto da Claudio Magris tra il mondo
Celesti series, and the large scale of the 1999 Opera al Nero (190 x 324 x 5 cm.).
antico rappresentato da Ulisse e il nuovo eroe scaturito dalla poesia di Rainer Marie Rilke, che già abbiamo visto essere
With regard to this last work, in his essay for the show at the Fondazione Mudima in 2001, Achille Bonito Oliva noted
legata a doppia mandata a questa nostra storia: ”La struttura circolare dell’odissea, il viaggio di Ulisse che torna a casa
the correspondence between the movement of ideas and the constant “continental drift” we are permanently subject to:
arricchito di tutte le sue avventure ed esperienze, rappresenta il cammino del soggetto che, attraverso le sue avventure,
“So the eye rests on wide geographical expanses that describe continents as cerebral structures that, in their rubbery
giunge alla verità di se stesso, alla propria verità ed autocoscienza. L’eroe di Rilke è invece il figliol prodigo che torna non
state, bounce against the walls to the point of sucking up the architectural space of the building that hosts them”.
alla casa paterna ma procede oltre, in un cammino rettilineo e illimitato; è l’individuo nuovo, che non impara a conoscere
In fact, Diamante Faraldo’s work is a strong testimony to how there ended the period in which the Mediterranean, with its
se stesso – ossia una propria sostanziale identità – bensì a mutare se stesso, scoprendo di non avere alcuna sostanza
closed and circular form, defined the measure (the métron) of the vicissitudes of a journey and the return; it is sufficient
unitaria, ma di essere solo un processo di mutamento”.
to think of the wandering of Ulysses, but also of the measure of the ideas defined by Plato’s eidetic philosophy, in other
Così come ogni griglia tassonomica è in costante ridefinizione poiché sottoposta al divenire, anche Diamante Faraldo ha
words a philosophy understood as the place for absolute truth. With regard to this, it is worth remembering the compar-
quindi trovato un suo personale modo di andare “al di là del bene e del male”, superando l’idea di un essere umano sto-
ison suggested by Claudio Magris between the ancient world as represented by Ulysses, and the new hero originated
ricamente determinato dalla pretesa della sua circolare centralità nel e sul mondo e mostrandone invece il cammino ret-
in the poetry of Rainer Marie Rilke, a hero we have already seen wholly wedded to this history: “The circular structure of
tilineo permeato di frattura e di metamorfosi, sotto un cielo che se non ha più il conforto delle stelle fisse di Aristotele, è
the Odyssey, the journey of Ulysses who returns home enriched by his adventures and experiences, represents the path
semmai illuminato dalle “vaghe stelle dell’Orsa” delle Ricordanze di Giacomo Leopardi, con il loro portato di disillusione:
of the subject who, through his adventures, reaches the truth about himself, his own truth and self-awareness. Rilke’s
quelle “fole”, quei “fantasmi” e quel “vago immaginar” che trovano anche qui l’ultima eco per il loro riscatto. Win back.
hero, instead, is the prodigal son who returns, not to his father’s home, but further along a rectilinear and unlimited path; he is the new individual who never learns to know himself – that is, his own basic identity – but learns to change himself, by discovering that he has no unitary substance but is only a process of change”. And just as every taxonomic grid is constantly being redefined as it undergoes development, so too Diamante Faraldo has found his own way of going “beyond good and evil”, superseding the idea of men being historically determined by the presumption of their centrality in and on the world and showing, instead, a rectilinear path permeated by fractures and metamorphoses, under a sky that, if it no longer has the comfort of Aristotle’s fixed stars, is if anything illuminated by the “Vague stars of the Bear” mentioned in Giacomo Leopardi’s Ricordanze, with their burden of disillusionment: those “fables”, those “ghosts”, and that “vague imagining” that here too find a final echo for their redemption. Win back.
Opera al nero, 1999-2000, marmo nero del Belgio, camera d’aria, legno e ferro, 190 x 324 cm
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Win back, 2012-2015, marmo nero del Belgio, bronzo, ebano e camera d’aria, 250 x 495 x 5 cm
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Veduta della mostra Win back, MAAB Gallery, Milano, 2016
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Ipostasi, 2011-2014, marmo bianco di Thassos, camera d’aria e legno, 111 x 102 x 8 cm
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Respicere, 2008-2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm - con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm Loxòs, 2014-2016, marmo nero del Belgio e petrolio, 40 x 30 x 20 cm ca.
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Respicere, 2008-2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Veduta della mostra Win back, MAAB Gallery, Milano, 2016
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Svolta, 2011-2016, marmo nero del Belgio, 12 x 12 x 12 cm cad.
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Rettung, 2015-2016, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 81 x 126 x 5 cm
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Inscape, 2016, marmo bianco di Thassos e camera d’aria, 72 x 54 x 7 cm cad.
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Maps of the Gaze Cartografie dello sguardo Arianna Baldoni
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Vedta della mostra Opera al nero, Fondazione Mudima, Milano, 2001
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Art that you see as art is different from the art that makes you see1.
L’arte che si vede come arte è diversa dall’arte che fa vedere1.
Maria Zambrano
María Zambrano
Diamante Faraldo’s fascinating atlas gives form to the loss and recuperation of the space-time coordinates, united to
La perdita e la riconquista delle coordinate spazio-temporali unitamente a una profonda riflessione sulla storia, intesa
deep a meditation on history, in the sense of an allegory of looking in the indissoluble relationship between life and death,
come allegoria dello sguardo nel rapporto indissolubile tra vita e morte, memoria e oblio, frammento e totalità, prendono
memory and oblivion, fragment and totality.
corpo nel suggestivo atlante di Diamante Faraldo.
Win back is a great, Eurocentric world map, apparently uniformly black as though it had been made from a single mate-
Win back è un grande planisfero eurocentrico completamente nero all’apparenza uniforme come se fosse realizzato con
rial but, at a closer look, one that reveals itself to be a multiple composition of black Belgian marble, ebony, and an inner
un solo materiale, ma a distanza ravvicinata si rivela nella sua composizione multipla di marmo nero del Belgio, bronzo,
tube. This perceptive deception is both a visual and an ontological annulment that reflects a concept of history, of the
ebano e camera d’aria. Questo inganno percettivo è un azzeramento visivo e al contempo ontologico che riflette il con-
past that returns to the present. As Walter Benjamin has written, “Are we too perhaps touched by a breath of that air we
cetto di storia, del passato che ritorna sul presente. Come scrive Walter Benjamin: “Non sfiora forse anche noi un soffio
have breathed, among people we could have talked to. [...] There is a secret agreement between past generations and
dell’aria che spirava attorno a quelli prima di noi? […]. Se è così, allora esiste un appuntamento misterioso tra le gene-
the present one. [...] Like every generation that preceded us, we have been endowed with a weak Messianic power, a
razioni che sono state e la nostra. […] Allora a noi, come ad ogni generazione che fu prima di noi, è stata consegnata
power to which the past has a claim”2.
una debole forza messianica, a cui il passato ha diritto”2.
This map is an enigmatic story articulated by linear geometries, by fragments of images, by the surfacing of marks
La mappa è un racconto enigmatico scandito da geometrie lineari, da frammenti di immagini, dall’affioramento di segni
and, at times, of Latin words recuperated from ancient maps. We are dealing here with a memory map with overt
e talvolta di scritte latine recuperate da antiche topografie. Si tratta di una cartografia della memoria dai chiari valori tat-
tactile values, one in which the materials co-
tili, nella quale i materiali convivono secondo un rapporto alchemico e
habit in an alchemic and mimetic relation-
mimetico. L’opera diviene un oggetto reificato, che si nutre di materia
ship. The work becomes a reified object that
sedimentaria in opposizione all’immediatezza del nostro tempo: “per
is fed by deposited material opposed to the
sostare, toccare e ritornare ad avere – spiega l’artista -, se ancora
immediacy demanded by our times. As the
possibile, uno sguardo incontaminato”. Lo sguardo di Faraldo si posa
artist has said, “To stand, touch, and regain
e si fonde con la storia, passa al setaccio il tempo e poi lo arresta,
once more, if this is still possible, an uncon-
lo formalizza, lo rende materia concreta, pesante, lapidaria, eppure
taminated gaze”. Faraldo’s gaze rests on and
anche la sua scultura monumentale rimane indefinibile nei contorni
melds with history, it sieves time and then
sfumati dal nero, come una forma primaria ab origine, dove tutto ac-
stops it, formalises it, and makes it a con-
cade per poi dissolversi nell’oscurità. E così il destino dell’osservatore
crete, heavy, lapidary material; and yet even
è quello di compiere un viaggio e di esplorare gli spazi, i confini, gli
his monumental sculpture is undefined, with
interstizi di un territorio a prima vista impenetrabile.
its black-veiled outlines like a primary form ab
La mappa di Faraldo simbolizza il presente e allo stesso modo incarna
origine, where everything comes about only
la sua intera poetica. Non è un caso che il titolo della scultura sia anche
then to be dissolved in darkness. And so the
quello dell’esposizione e che quest’ultima agisca come una sorta di
viewers’ destiny is to undertake a journey
catalizzatore attorno al quale gravitano le altre opere in mostra. Infatti
and explore the spaces, confines, and gaps
nella geografia marmorea dell’Europa appare un frammento impercet-
of a territory that is at first sight impenetrable.
tibile di Ipostasi, un bassorilievo in marmo bianco di Thassos raffigu-
Faraldo’s map symbolises the present day
rante Hermes, Euridice e Orfeo, che riproduce fedelmente la celebre
and in the same way embodies its whole
opera conservata al Museo archeologico di Napoli. Sebbene Faraldo
poetics. It is not by chance that the title
realizzi una copia perfetta del rilievo classico interviene attraverso un
of the sculpture is the same as that of the
processo di cancellazione, i personaggi si appiattiscono sulla pietra
show, and that the latter acts as a kind of
e i contorni si fanno indistinti. Il procedere a ritroso dà origine a una
catalyser around which gravitate the other
duplice interpretazione, che da un lato si può intendere come la vo-
works on show. In fact, in this map of Eu-
lontà di ritornare alle radici del mito, quindi alla storia, mentre dall’altro
ropean marble sculpture there is an almost
è quasi un monito sulla nostra cultura, sulla nostra civiltà, sulle nostre
imperceptible fragment of a hypostasis, a
certezze che rischiano di sgretolarsi o scomparire. Inoltre emergono
white Thassos marble bas-relief portraying
degli inserti di camera d’aria simili a delle escrescenze, nelle quali l’os-
Hermes, Eurydice, and Orpheus that faithful-
servatore potrebbe cogliere un’immagine, forse un segreto o un enig-
ly reproduces the famous work conserved in
ma irrisolto. Lo stesso che contraddistingue il mito greco e il gesto di
the archaeological museum in Naples. Even
Orfeo di voltarsi indietro, che nel corso dei secoli è stato analizzato da
though Faraldo has made a perfect copy of
numerosi autori, prestandosi a interpretazioni differenti. Dopo la morte
this classical bas-relief through a process of
dell’amata sposa, la ninfa Euridice, Orfeo discende negli inferi e con la
cancellation, the characters are flattened on
sua arte sfida Ade, ottenendo il permesso di riportarla tra i vivi a patto
the stone and their outlines are indistinct. The
di non voltarsi mai durante il cammino. Ma il mitico cantore della Tracia
Weltzeit 3, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
Auge der Zeit, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
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backward-moving process gives rise to a double interpretation that, on the one hand, can be understood as a desire to return to the roots of myths, and thus of history, while on the other hand it is almost a warning about our culture and civilisation, about our certainties that risk crumbling and disappearing. Furthermore, there emerge the inserts of inner
Acquasantiera, particolare, 2007, marmo nero del Belgio e petrolio, 36 x 45 x 4 cm cad.
tubes that resemble excrescences and in which the viewers might make out an image, perhaps a secret or an unresolved enigma. This is also what distinguishes the Greek myth, and the gesture of Orpheus of turning round, something that over the centuries has been analysed by numerous authors, is open to various interpretations. After the death of his beloved wife, the nymph Eurydice, Orpheus descends into the underworld and, with his art, challenges Pluto, and is permitted to bring her back alive, on condition that he never looks back during their journey. But this mythical singer from Thrace breaks the agreement and, when crossing the threshold of the realm of the dead, looks back and loses Eurydice forever. In Faraldo’s work, this turning back alludes to the figure of artists who, led by inclination to observe, cannot refrain from doing so. Even in the most extreme instances their instinct is to not observe rules but to push on towards the unknown and make the invisible visible. Orpheus is a topos of Western culture, the place of consciousness where beauty melds with delirium, and love with suffering, thus demonstrating how loss can be an approach to new knowledge. In his dialogue in Cesare Pavesi’s L’inconsolabile, Orpheus tells Bacchus, “The Eurydice I lost was a season of my life. Down there I was looking for something other than her love. I was looking for a past that Eurydice does not know about. I understood this among the dead while I sang my song. I saw the shades stiffen and look on emptily, the laments stopped, Persephone hid her face, and gloomy and impassable Pluto himself leant forward like a mortal to listen. I understood that the dead are nothing any more”3. And so everything disappears, the face of Eurydice is lost in shadow and now belongs to another bosom, another world: “She was already root”4 (Rilke). The artist brings her image to light in the same way as conferring order on the indeterminate geography of the map. And furthermore the formal rigour of the five Platonic solids are subject to a tension that changes its geometry, which was originally perfect. The regular polyhedrons, a metaphor for unassailable ideas and truths, are here slightly deformed and so call on us to see them in a different perspective, inducing us to question even the values of a millenary tradition or else to reclaim a forgotten identity. We cannot know if the modelled material is destined for a new existence, but what is evident is its intrinsic resistance to conservation, like a kind of rebellion against the change of its actual nature, of its natural rights. In Faraldo’s art there constantly surface dichotomies that raise complex questions about our times, as a result of his refined executive procedures and his extraordinary attention to details in making his works. Loxòs is exemplary: a pyramidal trunk of black Belgian marble positioned at the centre of the exhibition space, partially on the floor, remains balanced, as though it were suspended. This precarious equilibrium, underlined by the layer of petrol that covers the upper part of the sculpture, determines a visual and mental shift with the aim of leading the eye elsewhere, beyond the perceptible facts. Maria Zambrano writes, “The artist says that it is necessary to go beyond, and in order to do so we must lean slightly, otherwise it will not be possible to see reality with precision. Because learning to look is a decisive act of thought”. In Faraldo’s work, one full of literary and historical allusions, perception of the world is fundamental for the formation of stratified thought, in the sense of an obligatory passage for lifting our eyes to crystalline universes. Even the small drawing Respicere has on the front a convex magnifying glass that changes our vision of it. This miniature portrays the artist who looks at the viewers while turning his back on a minute skeleton in a foetal position. The silent dialogue between the characters once again reflects on ambivalent themes and recalls the mystery of which the skeleton is the eternal custodian, whether it is death that contains life or life that is perpetuated in death. M. Zambrano, Luoghi della pittura, Medusa, Milan, 2002, p. 44 W. Benjamin, On the Concept of History, It. trans. Sul concetto della storia, Einaudi, Turin, 1997, p. 23 3 C. Pavesi, L’inconsolabile, in Orfeo. Variazioni sul mito, Marsilio, Venice, 2004, p. 114 4 R. M. Rilke, Orpheus. Eurydice. Hermes, op. cit., p. 60 1 2
trasgredisce l’accordo, quando stava per varcare la soglia del regno dei morti si volta, perdendo Euridice per sempre. L’atto di voltarsi indietro nell’opera di Faraldo allude alla figura dell’artista, che è portato per indole a osservare, non può farne a meno. Anche nella condizione più estrema il suo istinto è quello di non sottostare alle imposizioni, ma di spingersi verso l’ignoto per rendere manifesto l’invisibile. Orfeo è un topos della cultura occidentale, il luogo della coscienza dove la bellezza si fonde con il delirio e l’amore con la sofferenza, mostrando come la perdita sia l’approdo a una nuova consapevolezza. Nella rielaborazione del dialogo di Cesare Pavese L’inconsolabile, Orfeo si confida con Bacca: “L’Euridice che ho pianto era una stagione della vita. Io cercavo ben altro laggiù che il suo amore. Cercavo un passato che Euridice non sa. L’ho capito tra i morti mentre cantavo il mio canto. Ho visto le ombre irrigidirsi e guardar vuoto, i lamenti cessare, Persefòne nascondersi il volto, lo stesso tenebroso-impassibile, Ade, protendersi come un mortale e ascoltare. Ho capito che i morti non sono più nulla”3. E così tutto svanisce, il volto di Euridice si smarrisce nell’ombra, adesso appartiene a un altro grembo, a un altro mondo: “Era radice, ormai”4 (Rilke). L’artista ne riporta alla luce le sembianze secondo la stessa modalità di conferire un ordinamento all’interno della geografia indeterminata della mappa. E ancora il rigorismo formale dei cinque solidi platonici di piccole dimensioni risulta sottoposto a una tensione, che ne modifica la geometria in origine perfetta. I poliedri regolari, metafora di idee e verità inconfutabili, sono qui leggermente deformati e pertanto richiamano la nostra attenzione a vederli in una prospettiva diversa, inducendoci così a rimettere in discussione anche i valori di una tradizione millenaria oppure a riappropriarci di un’identità dimenticata. Non ci è dato sapere se la materia plasmata sia destinata a nuova esistenza, ma rimane evidente la sua resistenza intrinseca alla conservazione, simile a una sorta di ribellione alla mutazione della propria natura, del proprio diritto naturale. Nella ricerca di Faraldo affiorano costantemente aspetti dicotomici in grado di sollevare questioni complesse sul nostro tempo attraverso il raffinatissimo procedimento esecutivo e la straordinaria attenzione per il dettaglio con cui realizza le sue opere. Esemplare Loxòs, una piramide tronca in marmo nero del Belgio posta al centro dello spazio espositivo, che poggia a terra parzialmente, risultando in bilico, come se fosse sospesa. Questa condizione di equilibrio precario accentuata dallo strato di petrolio che ricopre la parte superiore della scultura, determina uno slittamento visivo e mentale nell’intento di condurre lo sguardo oltre, al di là del dato sensibile. “È necessario uscire fuori, e per farlo dobbiamo mantenerci lievemente inclinati – racconta l’artista – , altrimenti non sarà possibile vedere con precisione la realtà. Perché imparare a guardare, scrive María Zambrano, è un atto decisivo del pensiero”. Nel lavoro di Faraldo, ricco di suggestioni letterarie e storiche, la percezione del mondo assume un carattere fondante nella formazione di un pensiero stratificato, inteso come passaggio obbligato per elevare la vista a universi cristallini. Anche il piccolo disegno intitolato Respicere è dotato sul fronte di una lente d’ingrandimento convessa, che ne altera la visione. La miniatura ritrae l’artista che guarda l’osservatore mentre volge le spalle a uno scheletro dall’aspetto minuto e in posizione fetale. Il dialogo silenzioso tra i personaggi riflette nuovamente tematiche ambivalenti e richiama il mistero di cui lo scheletro si fa eterno custode, se sia la morte a contenere la vita o la vita a perpetuarsi nella morte. 1. M. Zambrano, Luoghi della pittura, Ed. Medusa, Milano, 2002, p. 44. 2. W. Benjamin, Sul concetto di storia, Einaudi, Torino, 1997, p. 23. 3. C. Pavese, L’inconsolabile, in Orfeo. Variazioni sul mito, Marsilio, Venezia, 2004, p. 114. 4. R.M. Rilke, Orfeo. Euridice. Hermes, in op. cit., p. 60.
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Diamante faraldo’s nostalgia for the absolute LA NOSTALGIA DELL’ASSOLUTO DI DIAMANTE FARALDO Jacqueline Ceresoli
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Fermen, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
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Diamante Faraldo, from the Campania region of Italy but the inheritor of Greek thought, is imbued with Classicism and
Diamante Faraldo, scultore campano figlio del pensiero greco, è permeato di classicità e di romanticismo. Il marmo e la
Romanticism. Marble and inner tubes are the materials he uses for making, operating, forging his sculptures to give a
camera d’aria sono le materie del suo fare, dell’operare, del forgiare sculture per dare forma al sentimento della nostal-
form to his feeling of nostalgia, a word that derived from nostos (return) and algos (pain) and includes “a psychological or
gia, parola che deriva da nostos (ritorno) e algos (dolore) e comprende «uno stato psicologico o sentimento di tristezza e
emotional state of sadness and regret”. During his years of training his actual workshop was the archaeological museum
di rimpianto per». Negli anni della formazione il suo laboratorio è stato il Museo Archeologico di Napoli, città tellurica dalle
in Naples, a telluric city of contradictions that are shrill, decadent, and monumental at the same time: a theatre of the
contraddizioni stridenti, decadente e monumentale al tempo stesso: teatro della tragedia e della commedia umana.
human tragedy and comedy.
Faraldo alimenta incessantemente il suo immaginario di mitologia greca, è cultore delle lingue “morte”, il greco e il latino,
Faraldo incessantly nourishes his imagination with Greek mythology; he is a lover of “dead” languages, Greek and Latin,
ed è ossessionato dall’etimologia delle parole, come si evince dai titoli di alcune delle sculture esposte in questa mostra
and he is obsessed by the etymology of words, as can be seen from the titles of some of his sculptures in this solo show,
personale, tra cui l’autoritratto Respicere (2008-2009), e le sculture Ipostasi (2011-2014) e Loxòs (2014-2016), quest’ul-
among which the self-portrait Respicere (2008-2009), and the sculptures Ipostasi (2011-2012) and Loxòs (2014- 2016),
tima realizzata in marmo nero con un velo di petrolio nella parte alta, leggermente concava, quasi un’acquasantiera di
this last work made from black marble with a veil of petrol on the upper, slightly concave part, almost a stoup from a
un tempio pagano posata sul pavimento. Queste e altre corrispondenze tra filosofia e arte, indici di un’ossessiva ricerca
pagan temple placed on the floor. These and other correspondences with philosophy and art present in Faraldo’s work –
filologica autentica, solitaria, emblematica, presente nell’opera di Faraldo, sono lontane dai “rumori” dell’arte contempo-
indications of an authentic, solitary, and emblematic obsessive philological research – are far distant from the “noises” of
ranea, così fragile, discutibile, incerta nelle sue poetiche mancate e nelle sue manieristiche declinazioni duchampiane.
contemporary art, so fragile, debateable, and uncertain in its lack of poetics and in its Duchamp-like mannerist aspects.
Nel marmo nero del Belgio, l’artista trova un codice dell’anima, la lingua e la parola - come direbbe Ferdinand de
In black Belgian marble the artist finds a code for the spirit, language, and words; as Ferdinand de Saussure would have
Saussure -, il significato e il significante, l’immagine e l’idea in una materia duratura, eterna, permeata di evocazioni
said: a code in which the signifier and significant, the image and the idea, are embodied in a tough, eternal material
del sacro, che sfida il tempo e include la permanenza del classico nel presente. Al contrario, nella scelta dell’uso
permeated by allusions to a sacredness that challenges yet includes
della camera d’aria e del petrolio prende forma l’eco della civiltà industriale e della modernità. Per Faraldo entrambi
the continuance of Classicism into the present. On the other hand,
i materiali, classico e contemporaneo, rimandano a un luogo culturale, mentale. Tuttavia un luogo non è solo un
in his choice of inner tubes and petrol, a form is given to an echo of
luogo, comprendendo bensì anche parole, eventi e miti che lo abitano e rivivono nel ricordo di chi lo immagina,
industrial civilisation and modernity. For Faraldo, both materials, clas-
saturo di metafore simboliche che rimandano a narrazioni di un tempo metafisico assoluto. E in questo intreccio
sical and contemporary, allude to a cultural and mental place. A place,
complesso di natura linguistica, letteraria e filologica, in bilico tra materia, sguardo, forma e contenuto non del ma
however, that is not only just a place but something that also includes
dentro al passato, nelle sculture dell’artista campano si plasma un sentimento della nostalgia che apre lo sguardo
the words, events, and myths that live within it and that live again in
dell’osservatore a diverse declinazioni di senso e sfuma nell’assoluto, come - direbbe Baudelaire - “lieu d’ombre et
the memory of he who imagines it, a memory saturated in symbolic
de nostalgie”. Se per Ulisse la nostalgia ha come oggetto Itaca e si origina dalla distanza dalla patria, dalla famiglia,
metaphors that allude to a narrative of an absolute metaphysical time.
dagli affetti, dalla lingua e dal paesaggio, per Faraldo è un’attitudine dello spirito, è lo sguardo dell’artista-filosofo che
And in this complex interweaving of a linguistic, literary, and philo-
volge al desio di un’essenza come trama del suo linguaggio che ruota intorno al concetto di visibilità negata di un
logical nature - one balanced between material, the gaze, form, and
tempo antico, di una ricerca di trascendenza spirituale come uno strumento della rimembranza e forse del rimpianto
content, not of but within the past, in the sculptures of this artist - is
di cose, luoghi, esperienze che potevano essere e non sono state. Il rimpianto comprende una conversazione con i
moulded a feeling of nostalgia that opens the eyes of the observers
simulacri, le ombre, l’incorporeo e il non visto, appartiene a un tempo già stato, che non piò tornare ma può essere
to various kinds of sense, one that blends into the absolute like a “lieu
configurato, evocato e sublimato nelle arti, non soltanto visive, come messianica attesa di speranza di altra forma del
d’ombre et de nostalgie”, in Baudelaire’s words. If for Ulysses nostal-
bello, dopo le frammentazioni iconoclaste delle avanguardie storico-artistiche novecentiste. Per lo scultore fedele al
gia had as its aim Ithaca, and originated in his distance from home,
suo operare manuale, il punto di vista sull’origine della cultura greca non è la meta, bensì un presupposto poetico: un
family, affections, language and country, for Faraldo it is an attitude of
viaggio esplorativo delle proprie origini identitarie, in cui il mai più e il non ancora, tra l’irreversibile e il credo religioso,
the spirit, it is the gaze of the artist/philosopher who desires essence
appaiono come ombre, rovine di quel tempo sul quale è rivolto lo sguardo dell’Angelus novus di Walter Benjamin, tra
as the basis of a language that revolves around the concept of a ne-
gli autori preferiti di Faraldo con Rainer Maria Rilke, Fredrich Nietzsche, Elias Canetti, Marguerite Yourcenar e tanti
gated visibility of a distant past, of a search for spiritual transcendence
altri. Scrive Heidegger: “il limite non è il punto in cui una cosa finisce, ma come sapevano i Greci, ciò a partire da
as a tool for remembering and, perhaps, for a regret for things, places,
cui una cosa inizia la sua essenza”, l’ambivalente metafora al confine del presente che propone Faraldo intorno alla
and experiences that could have been but were not to be. This regret
rimembranza del mito e della cultura classica va oltre il soggetto; essa è contrassegnata da un istinto di sopravvi-
includes a conversation between semblances, shadows, the incorpo-
venza dal naufragio dei valori della nostra epoca della precarietà, incertezza e polverizzazione dell’identità nell’ambito
real, and the unseen, it belongs to a time that has already been, that
della globalizzazione. Dall’irreversibile consapevolezza di una perdita di valori aumenta la nostalgia di ciò che non
can never return but that can be configured, evoked, and sublimated
torna più e scardina un senso di appartenenza e di qualche speranza di bellezza. Noi argonauti della caducità ve-
by the arts, and not only the visual ones, like a messianic expectation of another form of beauty, after the iconoclastic
niamo fagocitati in quell’oltre il presente davanti a Win Back (2012-2015): una monumentale mappa in marmo nero
fragmentations of the twentieth century historical/artistic avant-gardes. A sculptor wedded to his manual work, his point
del Belgio, né lucida né opaca ma, allo stesso tempo, entrambe le cose, con parti in bronzo e in ebano, le une che
of view of the origins of Greek culture is not his aim but, rather, a poetical prerequisite: an exploratory voyage through his
comprendono le altre, e che va vista dal basso. I continenti dell’emisfero Sud sono più grandi di quello Nord, che ci
own origins, in which the never again and the not yet, on the cusp between the irreversible and the religious, seem like
appare più schiacciato, come se annichilito da flussi migratori senza precedenti, crisi sociali, esistenziali, economiche
shadows, the ruins of the time envisaged by the Angelus novus of Walter Benjamin, one of Faraldo’s favourite authors
e ambientali. In questa scultura au-delà, la metafora dei nostri tempi sta nel situare il problema nel regno dell’oltre, il
together with con Rainer Maria Rilke, Fredrich Nietzsche, Elias Canetti, Marguerite Yourcenar, and many others. Heide-
qui e ora in cui prende forma una domanda di un’arte eterna di speranza che include sotteso il disagio esistenziale, il
gger wrote, “A limit is not the point where something finishes, as the Greeks knew; but by starting from it, a thing begins
disorientamento di Faraldo di sentirsi in esilio dalla bellezza, quella teorizzata dagli antichi Greci. La sua è anche una
to find its essence”: this is the ambivalent metaphor touching on the present that is proposed by Faraldo with regard
riflessione sulla necessità di comprendere i cambiamenti in atto, le differenze culturali come elemento rinnovatore con
to the remembrance of myths and classical culture, and that goes beyond the subject; it is marked by an instinct for
dettagli di contemporaneità, non soltanto citata dalla camera d’aria o dal petrolio, ma anche con modularità fluide,
surviving the wrecking of values in our age of precariousness, uncertainty, and the pulverisation of identity in the midst
linee sinuose, giochi d’ombra, volumetrie tattili da toccare più che da raccontare, inganni percettivi, sagome in movi49
of globalisation. We, the Argonauts of transience, have been swallowed up by that “beyond the present” presented in
mento nella loro immanente immobilità. Sono forme risolte in dissolvenza, con bassorilievi, stiacciati come se corrosi
Win back (2012-2015): a monumental map in black Belgian marble – neither shiny nor opaque, yet both at the same
da un tempo senza sapere quale.
time – with parts in bronze and ebony, each embracing the other, and that has to be viewed from the bottom looking
Da millenni la nostra cultura è dominata dal concetto secondo cui la bellezza percepita non rappresenta altro che il
up. The continents of the southern hemisphere are larger than those of the north, which seem to us more crushed, as
primo gradino della «scala» che conduce alla «bellezza», quella invisibile, immateriale, incastonata come un cammeo
though annihilated by unprecedented migratory flows and by social, existential, economic, and environmental crises.
nella sfera dell’invisibile, mettendo in dubbio la trinità dei nostri valori estetici occidentali del «bello», del «vero» e del
In this au-delà sculpture, the metaphor for our times is to be found by shifting the problem over to the realm of the be-
«buono». Nell’opera Ipostasi (2011-2014), ispirata al bassorilievo “Ermes Orfeo e Euridice” (410 a. C), conservato nel
yond: the here and now in which there is formed the question of an eternal art of hope, one that also includes a hint of
Museo Archeologico di Napoli e disegnato dal vero da Faraldo sin dalla giovinezza, Orfeo incarna la trasgressione dello
existential unease, that includes Faraldo’s disorientation in his feeling of being excluded by beauty, the beauty theorised
sguardo e la volontà di conoscenza dell’ignoto. Egli veglia sulla ragione dello sconfinamento del visibile e dell’invisibile
by the ancient Greeks. His is also a reflection on the need to understand the changes currently underway, those cultural
che ci ripota al luogo dell’oblio in cui la memoria apre varchi dalla forza irreversibile. Nel mito, Orfeo compie per amore
differences that are an element for renovation with his use of details of contemporaneity, not only those hinted at by the
un viaggio negli inferi che assurge a simbolo del ritorno verso ciò che la morte ha sottratto. Con Svolta (2010-2016),
inner tube or by the petrol, but also by a fluid modularity, sinuous lines, the play of shadows, and tactile volumes to be
un’opera che comprende cinque solidi platonici - piccole sculture in marmo nero leggermente deformate e appese in
touched more than recounted: perceptive deceptions and shapes that move in their immanent immobility. These are
un equilibrio apparentemente precario - destabilizzano i punti cardinali di Platone. Anche in queste opere prende forma
forms that resolved by fade-outs, by bas-reliefs that seem corroded by time without knowing just which time.
la nostalgia di una conoscenza poetica simbolica e trascendente che sottende qualche cosa di folle: un immaginario
For millennia our culture has been dominated by a concept in which perceived beauty represents nothing other than the
complesso che dialoga con le ombre, il mito, la filosofia, in cui per l’artista l’attesa di chissà quale ritorno (nostos) è il
first step of a “ladder” that leads to “beauty”, the invisible and immaterial beauty that is set like a cameo in the sphere of
luogo della perdita alla ricerca del nuovo.
the invisible, challenging the trinity of our Western aesthetic values of “beauty”, of “truth”, and of the “good”. In the work Ipostasi (2011-2014), inspired by the bas-relief “Hermes, Orpheus, and Eurydice” (410 BC), conserved in the archaeological museum in Naples, and continually drawn from life by Faraldo since he was young, Orpheus embodies the transgression of the eye and the will to know the unknown. He watches over the reason for the encroachment on the visible and the invisible, that encroachment that leads us back from the forgetfulness in which memory opens irreversible pathways. In the myth, Orpheus undertakes for love a journey to the underworld, a journey which acts as a symbol of a return to what death has taken away. With Svolta (2010-2016), a work consisting of five Platonic solids – small sculptures in black marble that are slightly deformed and have an apparently precarious balance – Plato’s cardinal points are destabilised. In this work too there appears a nostalgia for a symbolic poetic and transcendental knowledge, one that implies something reckless: a complex imagery that dialogues with shadows, myths, and philosophy, and where the artist’s expectation for who-knows-what restitution (nostos) is lost in a search of the new.
Veduta della mostra A nord del futuro, Galleria Nina Due, Milano, 2007
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Blowing on the dust Un soffio sulla polvere Angel Moya Garcia
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Veduta della mostra Opera al nero, Fondazione Mudima, Milano, 2001
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“Authentic tradition remains hidden; only a decaying tradition chances upon a subject and only in decay does its
“La tradizione autentica resta nascosta; solo la tradizione in declino si imbatte in un soggetto, ed è soltanto nel de-
greatness become visible.”
clino che la sua grandezza diventa visibile”
Gershom Scholem
Gershom Scholem
Ruins, dust, layers, voices without sound, distant echoes, the decay and accumulation of abandoned objects. Forgot-
Rovine, polvere, strati, voci prive di suoni, echi lontani, declino e accumuli di oggetti abbandonati. Città dimenticate,
ten cities, dashed walls, crumbled ceilings and pages scattered over the floor. No presence, no redemption. No gaze, no
muri tratteggiati, soffitti sprofondati e pagine disperse per il pavimento. Nessuna presenza, nessuna redenzione.
attention. A present that has already become an atavistic epoch in which grass covers the stones. Everything is quiet,
Nessuno sguardo, nessuna attenzione. Un presente che è già diventato un’epoca atavica in cui l’erba ricopre ogni
everything remains in a deafening silence. No murmur, no breath. The black and white ruins of a transitory modernity,
pietra. Tutto tace, tutto rimane in un silenzio assordante. Nessun respiro, nessun soffio. Macerie in bianco e nero di
evanescence without any possibility of stopping. Reliquaries, memories, and trash. Marks, imprints, and the clues to a
un’attualità transitoria, troppo fugace e senza possibilità di fermarsi. Reliquie, ricordi e rifiuti. Segni, impronte e indizi
past that is both remote and recent. No recognisable distance, no detectable detachment. No chronology, no distinc-
di un passato indifferenziato tra il remoto e il recente. Nessuna distanza riconoscibile, nessun distacco evidenziabile.
tions. No time.
Nessuna cronologia, nessuna distinzione. Nessun tempo.
The ruins suddenly become the representations and x-rays of any kind of testimonial to the past because they make
Le rovine diventano, perentoriamente, le rappresentazioni e le radiografie di qualunque testimonianza del passato in
present, newly and continuously, something unstoppable. At the same time they configure the substratum of our identity
quanto rendono presente, di nuovo e continuamente, qualcosa di inarrestabile. Allo stesso tempo, configurano il sub-
and become the symptom of the current context, one that is swift, complex, fluid, multiple, never static and constantly
strato della nostra identità e divengono il sintomo di un contesto attuale eccessivamente celere, complesso, fluido,
undergoing transformations and that, to use Alain Badiou’s concept of “event”, we might define as one of incessant
molteplice, mai statico e costantemente in trasformazione che possiamo definire di incessante rottura adottando il
breakage. In the sense of an event that precedes the recognition of a new system, situation, or truth, it is often used
concetto di ‘evento’ di Alain Badiou. Nella sua accezione di avvenimento che precede il riconoscimento di un nuovo
to describe the continuous succession of innumerable social, educational, political, ideological, technological, and
sistema, di una nuova realtà o verità, viene utilizzato spesso per descrivere il continuo susseguirsi di innumerevoli
economic transformations that uninterruptedly change the conditions of everyday life. An irrepressible metamorphosis
trasformazioni sociali, educative, politiche, ideologiche, tecnologiche ed economiche che alterano ininterrottamente
in which each instant becomes an ephemeral episode in which great paradigms become obsolete in the face of the
le condizioni del quotidiano. Un’irrefrenabile metamorfosi in cui ogni istante diventa un episodio effimero e in cui i
fragmented, isolated, marginal, and quickly forgotten micro-narratives that characterise contemporaneity. In such a
grandi paradigmi diventano obsoleti di fronte alle micro-narrazioni frammentarie, isolate, marginali e velocemente di-
context, “In order to think about ruins, in order to elevate this empirical concept to the range of a category, it is neces-
menticate che caratterizzano la contemporaneità. In questo contesto, “per poter pensare la rovina, per poter elevare
sary to expose oneself to becoming-a-ruin, to submit to a ruinous process, to undergo the sad effects deriving from the
questo concetto empirico al rango di una categoria, è necessario esporre se stessi ad un divenir-rovina, sottomettersi
discovery that one’s own subjective state possesses the consistency of what remains of dissolution”. (Moroncini, 2004).
ad un processo rovinoso, esperire infine su se stessi gli effetti malinconici derivanti dallo scoprire che il proprio statuto
The dissolution of our own identity, an acceptance of its fluidity, and a decisive negation of its, definite and objective,
soggettivo possiede la consistenza di ciò che resta di una dissoluzione” (Moroncini, 2004).
static constitution, lead us to enter into a continuous series of events that both dominate us and define us. A continu-
La dissoluzione della propria identità, l’accettazione della sua fluidità e la decisiva negazione rispetto a una sua costi-
ous superimposition and stratification of events, cultural ideas, and personal experiences that, progressively deposited,
tuzione statica, definita e oggettiva, ci porta ad addentrarci in una continua successione di eventi che ci sovrastano
characterise not just our knowledge but also our under-
e, allo stesso tempo, ci delineano. Una continua sovrapposizione e stratificazione di avvenimenti, di nozioni culturali e
standing of the present. However, considering that we can
di vissuti personali che, depositandosi progressivamente, caratterizza non soltanto le nostre conoscenze, ma anche
never be neutral, as a natural result of our participation in
la nostra comprensione del presente. Tuttavia, considerando che mai potremmo essere neutrali, come conseguenza
and involvement with the facts of experience, it is neces-
naturale della nostra partecipazione e implicazione con i dati dell’esperienza, bisogna chiedersi qual è il ruolo delle
sary to ask ourselves what role do the expectations, pre-
aspettative, delle pretensioni e dei pregiudizi che la tradizione ci ha tramandato in questa comprensione del presente
tentions and prejudices handed down by tradition, play in
e in che modo potremmo, ammesso che sia fattibile, liberarci. Una volta abbattute le grandi narrazioni che avevano
this understanding of the present, and in what way, if it is
giustificato ideologicamente la coesione sociale e ne avevano ispirato, nella modernità, le utopie rivoluzionarie, cosa
possible, can we free ourselves of it. Once there had been
resta se non il declino delle categorie universali rispetto a quelle locali? cosa rimane se non la mancanza di un solo
dethroned the great narratives that had ideologically jus-
sistema di riferimento in grado di giustificare e legittimare le nostre azioni?. Una disfatta delle grandi narrazioni, con la
tified social cohesion and had, in modern times, inspired
conseguente distruzione delle certezze, che diede a Walter Benjamin, forse il filosofo che meglio di tutti ha incarnato
its revolutionary utopias, what remains except the decay
la modernità, le problematiche ad essa connessa, i suoi lati oscuri e le tensioni, la possibilità di non dover far altro che
of universal categories with respect to local ones? What
chinarsi e scegliere i suoi preziosi frammenti dal cumulo delle rovine.
remains if not the lack of a single reference system able to
Nel pensiero dello stesso Benjamin bisogna evidenziare come “se solitamente concepiamo il presente come il risul-
justify and legitimise our actions? A collapse of the great
tato di un flusso di eventi che proviene dal passato, lui concepisce il passato come l’altra faccia del presente, deri-
narratives, with the resultant destruction of certainties,
vante e prodotto da esso. È il presente che genera dal suo interno il proprio passato, e il passato non può sussistere
a collapse which offered Walter Benjamin – perhaps the
indipendentemente da un presente che lo testimonia e lo redime. Questa immagine dialettica ci offre la possibilità di
philosopher who embodied modernity more than anyone
cogliere, nel turbinio incessante e frenetico della modernità, dei momenti di stasi improvvisi, delle ‘epifanie di senso’,
else, with all the problems connected to it, its dark side
capaci di illuminare di una luce differente ciò che invece ci sfugge repentinamente nella vita quotidiana: questo è
and tensions – the possibility of doing nothing more than
il nostro compito, fissare lo sguardo sui frammenti per farne delle immagini dialettiche che rivelino i processi che li
bend down and choose precious fragments from the pile
hanno determinati, le loro intenzionalità profonde, i loro valori allegorici e le opportunità che da esse si sprigionano”.
of ruins.
(Alfieri, 2002).
It is necessary to highlight, with regard to Benjamin, that
In quest’ottica, il nostro obbligo deve necessariamente essere quello di riconoscere questi frammenti, di riuscire a
“if we usually conceive of the present as the result of a
fissarli almeno per un attimo, attraverso piccoli atti di trasgressione rispetto all’ineluttabilità del progresso. Instanti in
flow of events that come from the past, he conceives the
cui riusciamo a compiere un tradimento rispetto al nostro vincolo con l’hic et nunc in cui agiamo, rispetto alle aspet55
Waste land, particolare, 1997, legno e camera d’aria, cm 50 x 400
56
past as the other face of the present, both derived from
tative e rispetto a tutto ciò che ci viene imposto. Non è un caso che anche la mitologia greca abbia originato uno dei
and produced by it. It is the present that generates itself
principali topos della cultura occidentale, il mito di Orfeo, non solo come rappresentazione innanzi tutto della figura
from inside its own past, and the past cannot exist inde-
dell’artista per eccellenza, ma soprattutto come simbolo di disubbidienza. L’enigma del suo gesto, voltarsi indietro
pendently of the present which testifies to it and redeems
per guardare forse per l’ultima volta l’altro mondo proprio sulla soglia che divide il mondo degli umani da quello delle
it. This dialectical image offers us the possibility of captur-
anime, dopo il divieto imposto dagli Dei pena la perdita definitiva di Euridice, è stato oggetto di numerose meditazioni
ing, in the incessant and frenetic whirlwind of modernity,
da Rilke a Brodskij, da Virgilio a Pavese. Questo mito racchiude indubbiamente un atto unico, scevro di rimorsi e
moments of sudden stasis, “epiphanies of meaning”, that
senza rimpianti, un’azione svolta in modo inconsueto, improvviso, audace e non soggetto a regole. Un’epifania di
can illuminate with a different light what, instead, unex-
senso e una narrazione investita di sacralità di tutto ciò che ci spinge ad incidere spontaneamente e inaspettatamente
pectedly escapes us in everyday life. This is our task: to fix
sulla realtà, a rischio di perdere ciò che rappresenta, giustifica o definisce la nostra esistenza. Uno sguardo fugace
our gaze on fragments in order to make from them dialec-
con cui annullare il fragore dell’oblio.
tical images that might reveal the processes that have de-
Sicuramente questo sguardo, come atto viscerale, senza premeditazione e istintivo, ma soprattutto consapevole e
termined them, their deepest aims, their allegorical value,
necessario, può orientarci nella comprensione del lavoro di Diamante Faraldo e, in particolar modo, nella lettura della
and the opportunities that they emanate”. (Alfieri, 2002).
mostra che viene presentata alla Galleria MAAB di Milano. Il titolo “Win back” (letteralmente riconquistare, riscattare,
In this perspective, we are necessarily obliged to recognise
recuperare, riscoprire) deriva dal suo utilizzo da parte di Eric R. Dodds nel libro “I greci e l’irrazionale” in cui irrazionalità
these fragments and to fix them, at least for a moment,
e ragione, lungi dal cedere l’una all’altra, non smettono di intersecarsi e coesistere. Una negazione delle dicotomie
through small acts of transgression with respect to the un-
classiche e un’analisi storiografica in cui le distanze e le dialettiche si annullano per intrecciare i propri ambiti di rife-
avoidability of progress. Moments in which we manage to
rimento.
undertake a betrayal of our bond to the here and now in which we act, with respect to everything that is imposed on us. It is
Diamante Faraldo ci avvolge in un’antologia dello sguar-
not by chance that Greek mythology originated one of the main traditional themes of Western culture, the myth of Orpheus,
do, in una riflessione sul concetto di Occidente, sul
not just as a representation of the artist par excellence, but above all as a symbol of disobedience. The enigma of his ges-
concetto di Storia e sulla figura dell’artista nell’attualità.
ture, to turn around, on the very threshold that divides the human world from that of souls, to see for perhaps the last time
Uno sguardo vigile e anacronistico dove coesistono le
that other world, after having been forbidden by the gods to do so or otherwise lose Eurydice forever, has been the subject
continue intrusioni di un’epoca in un’altra, la proiezio-
of numerous meditations from Rilke to Brodsky, Virgil, and Pavese. This myth undoubtedly contains a unique act, free from
ne sul passato di categorie che non gli appartengono e
remorse and regrets, an act undertaken in an unusual manner, sudden, audacious, and not subject to rules. An epiphany of
l’introduzione nel presente di concezioni ataviche. Una
meaning and a sacred narrative of all that which impels us to influence, spontaneously and unexpectedly, reality, even at the
narrazione in cui il presente viene analizzato archeologi-
risk of losing what represents, justifies, or defines our existence. A glancing gaze with which to annul the clamour of oblivion.
camente come una rovina e, allo stesso tempo, uno stu-
Without a doubt, this gaze, as a visceral act, instinctive and without premeditation but, above all, aware and necessary,
dio del passato come indagine empirica della quotidia-
can orient us in our understanding of Diamante Faraldo and, in particular, in analysing the exhibition presented at the
nità attuale. Attraverso una dichiarata presa di posizione
MAAB gallery in Milan. The title, “Win back”, derives from its use by Eric R. Dodds in his book “The Greeks and the
che rifiuta la “consonanza eucronica” (la storia come un
Irrational” in which irrationality and reason, far from distancing themselves from each other, never stop intersecting and
semplice processo continuo e omogeneo), per dirla con
coexisting. A negation of classical dichotomies and of a historical analysis in which distances and dialectics negate each
Georges Didi-Huberman, la mostra si colloca come un
other and interweave their own areas of reference.
tentativo di soffiare sulla polvere per risollevare, eviden-
Diamante Faraldo wraps us in an anthology of the gaze, in a reflection on the concept of the West, the concept History,
ziare e rimescolare ogni strato di storia che l’Occidente
and the figure of the artist today. A vigilant and anachronistic gaze where there coexist continuous intrusions from one
ha accumulato su di sé.
epoch into another, the projection onto the past of categories that do not belong to it, and the introduction into the present
Una grande rappresentazione deformata del mondo co-
of atavistic concepts. A narrative in which the present is archaeologically analysed and, at the same time, a study of the
nosciuto (realizzata in marmo, bronzo, ebano e camera
past as an empirical inquiry into current everyday life. Through an overt standpoint that refuses, in the words of Georges
d’aria), i cinque solidi platonici (piccole sculture in mar-
Didi-Huberman, the “eucronic consonance” (history as a simple continuous and homogenous process), this show is an at-
mo nero leggermente deformate sotto il nostro sguardo)
tempt to blow on the dust in order to bring to light and mix together each layer of history that the West has piled up on itself.
o una scultura in marmo nero in bilico, al centro della
A large-scale and deformed representation of the known world (made from marble, bronze, ebony, and inner tube),
stanza, scrivono un’antologia dello sguardo occidentale attraverso una tassonomia dei materiali intesa come tasso-
the five Platonic solids (small black marble sculptures slightly deformed before our eyes), or a precarious black marble
nomia della storia.
sculpture at the centre of the room all create an anthology of the West’s view of things through a taxonomy of materials
Mentre nella maggior parte di questi lavori, così come in quasi tutta la sua produzione artistica, predomina il con-
as a taxonomy of history.
trasto e l’ambiguità tra i diversi materiali, un dettaglio su cui risulta particolarmente stimolante soffermarsi è come,
In most of these works, just as with all his art output, what predominates is the contrast and ambiguity among the
nella grande mappa, la superficie sia divisa in frammenti geometrici e, allo stesso tempo, venga riflessa, schiacciata
various materials; one detail which is particularly stimulating to dwell on is, as with the big map, how the surface is di-
e deformata. “Geometrizzare” un luogo implica dominare e impossessarsi di un territorio, tracciando i suoi confini per
vided into geometrical fragments and, at the same time, is reflected, crushed, and deformed. To “geometricise” a place
imporre o stabilire regole, norme e prescrizioni. Infatti, le grandi narrazioni, gli schemi di cultura globale o totalizzante
implies the domination and possession of a territory by tracing out its boundaries in order to impose or establish rules,
che organizzavano e spiegavano la conoscenza e le esperienze, avevano tentato di imporre sistematicamente la pro-
norms, and prescriptions. In fact, the large narratives, the schemes of global or totalising culture that organised and ex-
pria visione al resto del mondo. Nello stesso modo, la sopraffazione dell’immagine nella cultura visiva contemporanea
plained knowledge and experience, attempted to systematically impose their own vision on the world. In the same way,
e soprattutto la sua manipolazione hanno provocato il fenomeno di non riuscire ad allontanare la pupilla da ciò che ci
the abuse of images in contemporary visual culture and, above all, their manipulation have provoked the phenomenon
troviamo davanti. Lo sguardo rimane incollato perennemente a una finta certezza che, nel suo declino, comporta una
Erstiegene Stille, 2006-2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm
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of an inability to distance our eyes from what we find in front of us. The eye is perennially glued to a fake certainty that,
vertigine e una fragilità con cui viene lacerata ogni possibilità di equilibrio nella percezione della realtà.
as it declines, leads to a dizziness and fragility with which any possibility for a balanced perception of reality is torn away.
La conformazione della mappa valuta, sancisce e condanna lo sguardo deformato dell’occidente, anomalo, esiguo,
The structure of the map evaluates, rates, and condemns the deformed gaze of the West, a gaze that is anomalous,
circoscritto e obsoleto, prevaricante su ogni altra considerazione e carico di pregiudizi dialettici. In questo modo,
scarce, circumscribed, and obsolete, one that abuses all other considerations and is full of dialectical prejudices. Dia-
Diamante Faraldo ci restituisce formalmente una dichiarata obiezione a ogni tentativo di controllo unilaterale della
mante Faraldo formally presents us with a fully stated objection to all attempts for a unilateral control of knowledge and
conoscenza e a ogni possibilità di passività da parte dell’individuo rispetto ad esso.
to any possibility of passivity with respect to it by individuals.
Nell’insieme, l’artista ci suggerisce, attraverso l’annullamento dell’impostazione diacronica della storia, l’urgenza di
Overall, the artist suggests, by way of the annulment of the diachronic basis of history, the need to disobey, to relearn, to
disobbedire, di re-imparare, di cercare nuove forme di confronto con il passato, di modificare in definitiva lo sguardo
search for new forms of facing the past, to definitively change our view of the world, and to redraw our perception and
verso il mondo e ridisegnare una percezione e una cognizione soggettiva della realtà attuale. Una consapevolezza
subjective awareness of current reality. An awareness that can recognise, filter, and annul the rules and prescriptions in
che riesca a riconoscere, a filtrare e ad annullare le normative e le prescrizioni con cui la tradizione ci ha intrappolato,
which tradition has trapped us, in order to be able to overcome the basis of our habits and actions as part of a simple
per essere in grado di superare l’impostazione delle nostre abitudini e delle nostre azioni come parte di un semplice
and continuous process that cannot be altered or modified.
processo continuo che non può essere alterato o modificato.
Bibliography - A. Alfieri, L’Angelus Novus: l’angelo redentore di Walter Benjamin, Fucine Note Webmagazine n.154, Trieste, 2002 - A. Badiou, L’Être et l’Événement, Seuil, Paris, 1988, It. trad. by Giovanni Scibilia, L’essere e l’event, Il melangolo, Genoa, 1995 - H. Bloom, Il Canone americano, It. trad. Il Canone americano, Collana Saggi stranieri, Rizzoli, Milan, 2016 - G. Didi-Huberman, Devant le temps, Minuit, Paris, 2000, It. trad. by Stefano Chiodi, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, Turin, 2007 - E. R. Dodds, The Greeks and the Irrational, University of California Press, 1951, It. trad. by V. Vacca De Bosis, I greci e l’irrazionale, Rizzoli, Milan 2009, - T. Kuhn, The Structure of Scientific Revolutions, University of Chicago Press, 1962, It. trad. curated by Adriano Carugo, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, Turin, 1999 - J.F. Lyotard, La Condition postmoderne: rapport sur le savoir, Minuit, Paris, 1979, It. trad. curated by Carlo Formenti, La condizione postmoderna: rapporto sul sapere, Feltrinelli, Milan, 1981 - B. Moroncini, Le rovine di Benjamin, Kainos, N. 4-5, 2004
Bibliografia - A. Alfieri, L’Angelus Novus: l’angelo redentore di Walter Benjamin, Fucine Note Webmagazine n.154, Trieste, 2002 - A. Badiou, L’Être et l’Événement, Seuil, Parigi, 1988, trad. it a cura di Giovanni Scibilia, L’essere e l’evento, Il melangolo, Genova, 1995 - H. Bloom, Il Canone americano, Collana Saggi stranieri, Rizzoli, Milano, 2016 - G. Didi-Huberman, Devant le temps, Minuit, Parigi, 2000, trad. a cura di Stefano Chiodi, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, Torino, 2007 - E. R. Dodds, The Greeks and the Irrational, University of California Press, 1951, trad. it. a cura di V. Vacca De Bosis, I greci e l’irrazionale, Rizzoli, Milano, 2009 - T. Kuhn, The Structure of Scientific Revolutions, University of Chicago Press, 1962, trad. it. a cura di Adriano Carugo, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, Torino, 1999 - J.F. Lyotard, La Condition postmoderne: rapport sur le savoir, Minuit, Parigi, 1979, trad. it. a cura di Carlo Formenti, La condizione postmoderna: rapporto sul sapere, Feltrinelli, Milano, 1981 - B. Moroncini, Le rovine di Benjamin, Kainos, N. 4-5, 2004
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Stimmung, 2001-2004, marmo bianco di Thassos, camera d’aria e legno, 264 x 210 x 4 cm
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A nord del futuro, 2006-2007, camera d’aria, ferro e legno, 250 x 600 x 4 cm
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Zeithof (Dimora del tempo I), 2006-2007, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 102 x 72 x 4 cm cad.
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Atem Wende 2, 2007, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 102 x 72 x 4 cm cad.
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Acquasantiera, 2007, marmo nero del Belgio e petrolio, 36 x 45 x 4 cm cad.
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Oriens Occidens, 2007, marmo bianco di Thassos, 28 x 39 x 37 cm
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Dea Sumera, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Sfinge, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Frattura, 2011-2014, marmo bianco di Thassos e camera d’aria, 130 x 280 x 7 cm
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Ipostasi, disegno, 2011, tecnica mista su camera d’aria, 27,5 x 22,5 cm
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Ipostasi, bozzetto, 2011, marmo bianco di Thassos e camera d’aria, 30 x 27 x 3,5 cm
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Restituzione, 2012, tecnica mista su camera d’aria, 15 x 12,5 cm cad.
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Time, beauty, myths Il tempo, la bellezza, il mito Rosella Ghezzi with / con Diamante Faraldo
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A different kind of interview: a conversation transformed into a jumble of the thoughts
Una forma diversa di intervista: una conversazione trasformata in uno zibaldone
and quotations, reflections and considerations of the artist, shared or autonomous,
di pensieri e citazioni, riflessioni e considerazioni dell’artista, condivise o autonome,
and which intersect to define a discourse about art and the artist’s own times.
che si incrociano per definire un discorso sull’arte e sul proprio tempo.
The inexcusable Benn who states that the poet should not be the historian of his own times.1
Imperdonabile Benn che afferma non dover essere il poeta lo storico del proprio tempo.1
If we look around us we can see that this is no longer a time of great narratives, but one of descriptions. Much of today’s
Se ci guardiamo intorno, vediamo che non è più il tempo delle grandi narrazioni, ma delle descrizioni. Molta arte attuale
art is a “parlour piece”. Facile and self-referential, it descends into sociology, describes personal and collective phenom-
è “da tinello”. Facile e autoreferenziale scade nella sociologia, descrive i fenomeni, i fatti, gli accadimenti personali e
ena, facts, and events; it is a redundant and superfluous diary.
collettivi; è un diario ridondante e superfluo.
Blinded by the mood of the present, today it is concerned with news; but this is not the task of art, even if at certain
Accecati dal timbro del presente, oggi ci si occupa della cronaca, ma questo non è un compito dell’arte, anche se essa
times it has been interested in it. Just think of Delacroix or Géricault who interpreted such events of their times as the
in più momenti se ne è interessata.
“Raft of the Medusa” or “Liberty Leading the People”. But then there was no documenting by the media, precise infor-
Pensiamo a Delacroix o a Géricault che hanno interpretato eventi accaduti nella loro epoca in dipinti, come “La zattera
mation transmitted in real time, as now with new communications technologies.
della Medusa” o “La Libertà che guida il popolo”. Ma allora non c’era una documentazione mediale, un’informazione
And artists had a well-defined role. They had clients. Who do artist’s work for today?
puntuale e trasmessa in tempo reale, come dalle nuove tecnologie di comunicazione.
In order to paint the “Raft of the Medusa” (1818-19), Géricault had listened to the terrifying account of Alexandre Cor-
E l’artista aveva un ruolo ben definito. Aveva un committente. Oggi l’artista per chi lavora?
réard, one of the few survivors of the wreck of the French ship, which happened off the coast of Senegal in 1816 and
Per dipingere la “Zattera della Medusa” (1818-19), Géricault ha ascoltato il racconto allucinato di Alexandre Corréard,
the facts about which, once they became known by the public, created a huge scandal. Through Corréard’s first-hand
tra i pochi superstiti del naufragio della fregata francese, avvenuto davanti alle coste del Senegal nel 1816, i cui fatti, una
account, Géricault painted the scene “with the eyes of another”, because artists transmit with their own eyes. He recon-
volta noti al pubblico crearono un grande scandalo. Attraverso la testimonianza diretta di Corréard, Géricault ha dipinto
structed a kind of theatrical performance, one made all the more real by his studies of corpses taken from morgues, and
la scena “con gli occhi dell’altro”, perché l’artista trasmette con il proprio sguardo. Ha ricostruito una sorta di rappre-
then posed and portrayed in a studio than stank of decomposing bodies.
sentazione teatrale, resa ancor più vera dalla copia diretta di cadaveri recuperati negli obitori, ritratti in posa nell’atelier
In Delacroix’s work, instead, feeling had the upper hand, an active participation in the events of his own times. In what
fetido per il puzzo dei corpi in decomposizione.
is the first political painting of modern art, the 1830 insurrection is recorded in detail and signed in blood red.
In Delacroix invece ha preso il sopravvento il sentimento, la partecipazione attiva agli eventi del proprio tempo. Nel pri-
Today we live in another context, not because artists must not talk about their own epoch – on the contrary, they must – but certainly they must not make news items about it. In fact, it is not necessary to make news stories in order to speak
mo dipinto politico della pittura moderna, l’insurrezione del 1830 è documentata precisamente e firmata in color rosso sangue.
about your own times.
Oggi siamo in un altro contesto, non perché l’artista non debba parlare del proprio tempo, anzi deve, ma certo non
“Real” art has a more marginal role; it is not very popular, it does not involve a large public, and in this more isolated
facendone la cronaca. Difatti, non è necessario fare cronaca per parlare del proprio tempo.
position it also influences reality in a silent way. If it uses other means than those that belong to it, then it is foiled.
L’Arte “ vera” ha un ruolo più marginale, non fa grandi numeri, non coinvolge un grande pubblico, e in questa sua posi-
And its means are the concept, the thought, the view with which it filters its times and returns them to us sublimated in
zione più defilata incide sulla realtà in maniera silenziosa. Se usa altri mezzi che non sono a lei propri, si vanifica.
an aesthetic dimension.
E i suoi mezzi sono il concetto, il pensiero, lo sguardo, con i quali filtra il suo tempo e lo restituisce sublimato in una dimensione estetica.
To articulate the past historically does not mean to recognize it ‘the way it really was.’ It means to seize hold of a memory as it flashes up at a moment of danger. Walter Benjamin To listen to tradition is not to abandon the past, but is a reflection on the present. Walter Benjamin Differently from science, where each new discovery annuls the preceding one, art does not have a progressive and
ricordo come esso balena nell’istante del pericolo. Walter Benjamin Ascoltare la tradizione non è abbandono al passato, ma riflessione sul presente. Walter Benjamin
consequential movement. From time to time it looks at reality with a different gaze, and artists, with a new awareness,
L’arte, a differenza della scienza, dove ogni nuova scoperta annulla la precedente, non ha un andamento progressivo e
put themselves forward in a different way.
consequenziale. Di volta in volta si pone nei riguardi della realtà con uno sguardo diverso, e l’artista con nuova consa-
So, art’s movement is not sequential.
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Articolare storicamente il passato non significa conoscerlo “come propriamente è stato”. Significa impadronirsi di un
pevolezza si pone in maniera differente.
Malevich and Fontana, in their various processes of subtraction, annulment, and negation, marked out a point of no
Quindi, l’andamento dell’arte non è sequenziale.
return. In the face of their art, which they pushed to the extremes, artists ought no longer to have been able to operate.
Malevicˇ, Fontana nei loro diversi processi di sottrazione, azzeramento e di negazione hanno segnato dei punti di non
In fact, both were points of arrival from which to start out and find other procedures for continuing to follow along the
ritorno. Di fronte alle loro ricerche portate all’estremo, gli artisti non avrebbero più dovuto operare. In realtà, ambedue
paths of art.
sono stati punti di arrivo, da cui ripartire per trovare altre modalità e continuare a percorrere i sentieri dell’arte.
Art uses its own language for its own times, which it translates with the means it has at its disposal; it constantly renews
L’arte usa il proprio linguaggio per il proprio tempo, lo traduce con i mezzi che ha a disposizione, si rinnova costante-
its forms, but in its substance it touches on the sensitivity of humanity which it stimulates through the senses, the mind,
mente nelle forme, ma nella sua sostanza tocca la sensibilità dell’uomo, la sollecita attraverso i sensi, la mente, il corpo,
the body, and transmits through the transfiguration of beauty, the balsam for the human spirit.
trasmette il viatico della bellezza, balsamo per l’animo umano.
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Each aesthetic situation defines an ethical situation, because aesthetics are the mother of ethics. Josif Brodsky
“Ogni realtà estetica definisce la realtà etica, perché l’estetica è la madre dell’etica”. Josif Brodskij
With time, wounding the aesthetic sense can only hurt morality. The reification of the image, this overproduction
La lesione dell’organo estetico non può alla lunga non vulnerare anche la morale. La reificazione dell’immagine, que-
that anaesthetises and “distances pain and distances beauty”. We are already in an age of dematerialisation,
sta iperproduzione che anestetizza, che rende “lontani dal dolore e lontani dalla bellezza”. Già siamo nell’epoca della
where relationships are virtual, speedy and ephemeral, where we live in an eternal present, one that is evanescent
smaterializzazione, dove i rapporti sono virtuali, veloci ed effimeri, si vive in un eterno presente, fuggevole e veicolato
and transmitted by images. Snapshots of everyday life that record moments, feelings, and meetings shared by
dalla trasmissione delle immagini. Istantanee del quotidiano che documentano momenti, emozioni, incontri, condivisi
the global village of the social networks, a continuous and unbearable tam-tam. A hysterical ubiquitousness that
nel villaggio globale dei social network, un tam-tam continuo ed assillante, un presenzialismo isterico che ribadisce il
reaffirms the fact of being.
fatto di esistere.
And this flow also laps around the territories of art, besieged by overabundant images, and by the invasion of the new
E questo flusso lambisce anche i territori dell’arte, assediata dalle sovrapproduzioni di immagini, dall’invasione dei nuovi
media in which there seems to converge the tradition of our own times. A blindness to images, a soulless presence
media in cui sembra convergere la traduzione del proprio tempo. Un’afasia dell’immagine, una presenza senz’anima e
without a memory and where technology cannot manage to replace the substance of art. And the ubiquitousness of
senza memoria, dove la tecnologia non può e non riesce a sostituirsi alla sostanza dell’arte. E il presenzialismo dell’ar-
artists responds to an affirmation of existence: I am there, therefore I exist.
tista, risponde ad un’affermazione di esistenza: ci sono, quindi esisto.
But art is to be found elsewhere. It shades things.
Ma l’arte sta altrove. È dare ombra alle cose.
And the choice of a sculptural material is a precise one; sculpture has weight. Perhaps the use of marble is tautological:
E la scelta della materia scultorea è precisa, la scultura ha un peso, l’uso del marmo è forse tautologico: richiama il
it refers to the past, to ancient works, classicism.
passato, le opere antiche, il classico.
And its weight reaffirms the physical presence of the work, it places itself before the ephemeral quality of images, before
E il suo peso ribadisce la presenza fisica dell’opera, si antepone alla qualità effimera dell’immagine, alla sua volatilità.
their volatility. It makes works difficult to transport. By making it difficult to put on shows in various places it limits the
Rende l’opera difficilmente trasportabile; impedendo di fare una mostra in più luoghi ne limita la proliferazione, la sua
proliferation of works and makes them more absolute.
diffusione, la rende più assoluta.
For creation it is not necessary for the materials to be new, but they can be reworked through one’s own personal ex-
Nella creazione non ci si serve di materiale nuovo, ma si rielabora attraverso la propria personale esperienza, tutto il pas-
perience and through all the historical and cultural past, thus making them a keystone to one’s own edifice, one that is
sato storico e culturale, facendone cosi’ una pietra del proprio edificio, insieme personale e poetico. Osip Mandel’štam
both personal and poetic. Osip Mandelstam
La rimozione del passato, che avviene in quest’epoca, dove tutto è presente, è una negazione della memoria, della
The suppression of the past in our own age, where everything is in the present, is a negation of memory, of culture, of
cultura, di ciò che è stato prima di noi. Un patrimonio di pensieri stratificati, di intuizioni, di miti, di archetipi che sono la
all that which happened before us. A heritage of stratified thoughts, intuitions, myths, and archetypes that are the very
struttura stessa della nostra civiltà, riferimenti universalmente noti, richiami all’essenza della natura umana.
structure of our civilisation, universally known reference points, signals of the essence of human nature.
Un edificio collettivo in cui ci si inserisce, si porta il proprio mattone, il granello di sabbia, continuandone la costruzione,
A collective edifice in which we insert ourselves, bring our own bricks, grains of sand, and continue its construction by maintaining the foundations.
“Come se fosse sempre stato”, che già appartiene ad un patrimonio, ad un contesto, come un labirinto, una map-
“As though it had always been”, that is already a part of a
pa della storia.
heritage, a context, like a labyrinth, a map of history.
L’opera, quindi, non è espressione individuale, marcata
Works, then, are not an individual expression marked
dall’impronta dell’autore, ma è manifestazione del proprio
by the author’s imprint, but a manifestation of our own
tempo, dove l’artista è tramite tra il passato e la sua epo-
times, where the artist is the channel between the past
ca, e l’opera ne è la sintesi.
and his own times, and the work is its synthesis.
L’anonimato, il non firmare i lavori indica il ruolo dell’artista,
Anonymity, leaving a work unsigned, is the role of the
che è strumento dell’arte: un operaio che cerca di dare for-
artist who is the tool of art: a labourer who tries to give
ma a qualcosa che appartiene a tutti, alla Storia, al nostro
a form to something that belongs to everyone, to his-
patrimonio culturale, classico, italiano, occidentale.
tory, to our cultural, classical, Italian, Western heritage.
Un’arte fine a se stessa non è concepibile, l’arte non è de-
An art that is an end in itself is inconceivable; art is not dec-
corativa o illustrativa, deve spiegare la bellezza attraverso
orative or illustrative, it must explain beauty through form, it
la forma, deve creare un racconto da leggere in modo
must create a story to be read in a stratified manner.
stratificato.
In the “maps” the materials are taxonomies of history: five
Nelle “mappe”, i materiali sono tassonomie della storia: 5
centimetres high, they are the equivalent of 5,000 years.
cm di altezza, equivalgono a 5.000 anni.
Veduta della mostra Opera al nero, Fondazione Mudima, Milano, 2001
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sostenendone le fondamenta.
Veduta della mostra Opera al nero, Fondazione Mudima, Milano, 2001
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It’s usually assumed that beauty is, almost tautologically, an “aesthetic” category, which puts it, according to
Si ritiene di solito che la bellezza sia, quasi tautologicamente, una categoria estetica, e che perciò si ponga, a detta di
many, on a collision course with the ethical. But beauty, even beauty in the amoral mode, is never naked. And
molti, in rotta di collisione con l’etica. Ma la bellezza, anche quella che non ha nulla a che fare con i giudizi morali, non è
the ascription of beauty is never unmixed with moral values. Far from the aesthetic and the ethical being poles
mai pura e semplice. E l’attribuzione della bellezza non è mai scevra da valori morali. Etica ed estetica non sono affatto
apart [...]the aesthetic is itself a quasi-moral project. [...] And the wisdom that becomes available over a deep,
agli antipodi (……) Il progetto estetico è quasi di per sé un progetto morale. E oserei dire che il tipo di saggezza che
lifelong engagement with the aesthetic cannot, I venture to say, be duplicated by any other kind of seriousness.
scaturisce da una vita dedicata a un profondo impegno in questioni ESTETICHE non può essere equiparato a nessun
Susan Sontag
altro genere di serietà. Susan Sontag
It is significant that some words have disappeared from the vocabulary of critics: such words as skilfulness or technique,
È significativo che alcune parole siano scomparse dal vocabolario della critica, parole come maestria, o tecnica; come
as though to denote the disappearance from their texts of an irrevocable judgment of beauty or ugliness.
si denota la sparizione dai testi dell’inappellabile giudizio di bello e brutto.
Each work must live alone, speak alone, it must have an arresting strength: a return to beauty that is a return to the
Ogni opera deve vivere da sola, parlare da sola, deve avere una forza catturante: un ritorno alla bellezza che è un ritorno
spirit, not a mise-en-scène. “Found objects”, “ready-mades” must take on a new sense, one that the many followers of
all’anima, non una messa in scena. L’“object trouvé”, il “ready-made”, devono assumere un nuovo senso che i troppi “du-
Duchamp currently on the scene do not know how to pinpoint and, instead, limit themselves to provocation, sarcasm,
champini” della scena attuale non sanno individuare, limitandosi alla provocazione, al sarcasmo, alla battuta intelligente.
and intelligent quips.
Il lavoro è fondamentale, il saper fare è basilare.
Work is fundamental, know-how is basic.
Le mani si devono mettere in pasta, anche se la tecnologia viene in aiuto. È un corpo a corpo con la materia, che tramite
The hands must go to work, even if technology is an aid. It is full contact with material that, through effort, becomes a
la fatica si trasforma nell’opera.
work of art.
I tempi della creazione sono lunghi. L’opera ha bisogno di essere sedimentata, mentre fai, pensi, perfezioni. Questo è il
The times needed for creation are lengthy. Works need to be deposited, while you make, think, perfect. This is the meth-
metodo, il lavoro. I tempi della produzione commerciale sono brevi, si sforna un’opera dietro l’altra. Quelli della creazio-
od, the work. Commercial production times are short; one work is churned out after another. Works that are created
ne, quindi, contrastano con i ritmi della riproducibilità, della velocità, della ridondanza.
contrast with the rhythms of reproducibility, velocity, redundance.
I lavori importanti, quelli impegnativi si possono contare sulle dita di una mano: “Africa”, “Labirinto”, una “cartografia”,
Important works, the fully involving ones, can be counted on the fingers of one hand: “Africa”, “Labirinto”, a “map”, the
la pianta di una città; e poi una ventina di disegni, una decina di bassorilievi, i solidi platonici, i poliedri: 30/40 opere
plan of a city; and then some twenty drawings, ten bas-reliefs, the Platonic solids, the polyhedrons: 30/40 works all told.
contando tutto. Per 30 anni di attività non sono molto.
This is not much for thirty years of activity.
La “mappa” è del 2012, concepita nel 2010, completata ed esposta nel 2016; “Orfeo e Euridice” nel 2009, finita nel
The “map” dates from 2012, conceived in 2010 completed and exhibited in 2016; “Orfeo e Euridice” in 2009 and fin-
2012; per la realizzazione di un disegno vi sono quasi tre mesi di lavoro.
ished in 2012. The creation of a drawing take some three months of work. La bellezza: qualcosa ferma la nostra attenzione e ci commuove, ci dà da pensare, sembra intensificare e chiarire la Beauty: something that grips our attention and moves us, gives us something to think about; it seems to intensify and clarify our individual and group experience. Hanna Arendt Orpheus is a traditional theme of Western culture, and the beauty of art re-modernises everything, even ancient myths. Beauty reveals itself in a divine form otherwise it has no sense.
nostra esperienza singolare e comune. Hanna Harendt Orfeo è un “topos” della cultura occidentale e la bellezza dell’arte riattualizza il tutto, anche un mito antico. Il bello si manifesta in una forma divina, altrimenti non ha senso. Lo sguardo di Orfeo, sulla soglia degli inferi, con Euridice. Si gira, si rivolge indietro: è un atto di disobbedienza nei confronti
Orpheus looks on, on the threshold of the underworld, with Eurydice. He turns back: this is disobedience of the
degli dei che gli hanno permesso di entrare in un luogo precluso agli uomini. Già Euridice non è più quella di prima, appartiene
gods who permitted him to enter a land forbidden to men. Eurydice is already no longer what she was, she belongs
ad un altro mondo. Un mondo sconosciuto, misterioso e proibito, in cui Orfeo è penetrato grazie al favore degli dei. La sua
to another world. An unknown, mysterious, and forbidden world in which Orpheus had entered thanks to the grace
disobbedienza, sulla soglia della riuscita, è un atto di ribellione contro il divino, è il desiderio di sapere, di conoscere.
of the gods. His disobedience, on the very edge of success, is an act of rebellion against divinity; it is the wish to
E come Orfeo, l’artista deve disobbedire.
gain knowledge.
Come una scultura, in bilico, l’artista deve avere uno sguardo obliquo, uno sguardo inclinato rispetto all’asse del mondo.
Just like Orpheus, artists must disobey. Hanging in the balance, like the sculpture, artists must have an oblique view of things, a tilted view with respect to the world’s axis.
Quando si è giovani, fare arte risponde a un bisogno, o anche ad una vanagloria. Più avanti le domande incalzano, si sente un’inadeguatezza cosi grande da chiedersi: perché si opera? C’è ancora un committente? Che senso ha fare arte?
When you are young, making art answers a need, or perhaps it is even a question of vanity. Later on questions
E la risposta può sembrare anacronistica, non solo per la scelta dei materiali,
pile up, you feel such a great inadequacy as to ask: why work? Is there still a client? What sense does making
eccentrica e rara nel contesto dell’arte: “Faccio tutte queste cose perché il
art have?
mondo non mi basta: è una compensazione, rispondo ad un’urgenza interiore.
And the answer seems anachronistic, not only due to the choice of materials, a choice that is eccentric and rare in
Ma è anche dare senso a questo estremo smarrimento”.
the context of art: “I do all these things because the world is not enough for me: it is a compensation, it answers to an interior necessity. But it is also conferring a meaning on this extreme bewilderment”. 1
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C. Campo, Gli imperdonabili, Adelphi, Milano, 1987
C. Campo, Gli imperdonabili, Adelphi, Milan, 1987
Veduta della mostra Stimmung, Galleria Mudima Due, Milano, 2004
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Unus ego et multi in me, 1991-1992, camera d’aria, marmo bianco di Carrara, legno e ferro, ø 300 cm
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Post-ante, 1993-1994, camera d’aria, legno e ferro, 300 x 12 x 70 cm
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Paesaggio da occidente. Paesaggio da oriente, 1995-1996, 72 x 101 x 4 cm cad.
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Bordeline - Made in Jugoslavia, 1995-1996, stivali, valvole di camera d’aria e sale grosso
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Fremd, 1996, teca di acciaio, vetro, giacca di plastica e valvole, 201 x 90 x 30 cm
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Waste land, 1997, legno e camera d’aria, 50 x 400 cm
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Borderline - Cellule, 1999, camera d’aria e legno, dimensioni ambientali
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Corpo celeste, 2000, camera d’aria, plastica e legno, 21 x 30 cm
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Vorlauf, 2002-2004, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 102 x 72 x 4 cm cad.
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Anfang, 2002-2004, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 70 x 100 x 4 cm cad.
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Beginn, 2002-2004, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 70 x 100 x 4 cm cad.
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Primo paesaggio – 1, 2002-2004, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 33 x 39 x 4 cm cad.
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Primo paesaggio – 2, 2002-2004, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 33 x 39 x 4 cm cad.
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Africae nova descriptio, 2003, camera d’aria, marmo, legno e ferro, 200 x 200 cm
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Entzug, 2004, grafite su carta e lente, 53 x 38 x 5 cm cad.
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Melancholia, 2007, acciaio lucido, 9 x 9 x 9 cm
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Autoritratto e Teschio capovolto, 2007, grafite su carta e lente, 11 x 8 cm cad.
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Zeit Hoft 1, 2007, marmo nero del Belgio e camera d’aria, 33 x 39 x 4 cm
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Alessandro, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Lupa, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Pergamo, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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Volto avorio, 2009, grafite su carta e lente, 13,5 x 11 cm con cornice 36,5 x 31 x 7,5 cm
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appendix apparati
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Biography Biografia Diamante Faraldo was born in Aversa in 1962. He studied at the academy of fine arts in Naples until 1984. After that he held his first solo shows at Castel dell’Ovo in Naples and at Grenoble. In 1986 he moved to Berlin to deepened his art studies. After returning from Germany he settled in Milan, where he still works. Diamante Faraldo è nato ad Aversa (CE) nel 1962. Ha frequentato l’accademia di Belle Arti di Napoli sino al 1984. A partire da questo momento si tengono le sue prime mostre personali a Castel dell’Ovo, nella città partenopea, e a Grenoble. Nel 1986 si è trasferito a Berlino per approfondire i suoi studi artistici. Di ritorno dalla Germania si è stabilito a Milano, dove tutt’ora vive.
Diamante Faraldo, 2016
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SOLO EXHIBITIONS ESPOSIZIONI PERSONALI
2016 – Milano, MAAB Gallery, Win back 2010 – Roma, Galleria Oredaria, Dentro l’occhio dell’occidente 2007 – Milano, Galleria Nina Lumer, A nord del futuro 2006 – Antwerpn, Galleria Gianluca Ranzi, MUMIMArie, L’Enracinement 2004 – Milano, Galleria Mudimadue, Stimmung 2000 – Milano, Fondazione Mudima, Opera al nero – Merano, Artforum, Stilleben 1999 – Milano, Spazio Mozzillo, Contaminazione 1998 – Milano, Galleria Diecidue, Stilleben 1996 – Milano, Galleria Diecidue, Africa Nova Descriptio – Venezia, Galleria Il Cantiere, Border Line 1991 – Napoli, Institut Français, Africa Nova Descriptio
GROUP EXHIBITIONS ESPOSIZIONI COLLETTIVE
2015 – Milano, Galleria NINA2, Attitudine alle confluenze – Genova, Palazzo della Borsa, Festival della Scienza, Memorie di equilibrio – Milano, Spazio Borgogno, Witness your world 2014 – Verbania, Seconda Biennale d’Arte Contemporanea, Shaping private demons 2013 – Milano, Palazzo del Ghiaccio, Flash Art Event – Nutopia, Museum of New Art, Artist for Nutopia
1999 – Milano, Fondazione Mudima, Quattro ‘case’ della ricerca – Milano, Museo Civico di Storia Naturale, Ibridazioni 1997 – Kiew, The Soros Center for Contemporary Art Gallery, Opera Formosa – Bolzano, Museion, Medium Media – Arcy sur Cure, Château du Chastenay, Traverser 1995 – Parma, Conter di Giarola, Action Imageante 6, Mutare – Genova, Museo di S. Agostino, Lessico visuale: Montaliana. Genovantasei
2012 – Milano, Unicredit Tower, Un mondo nuovo – Verbania, Biennale di Ogiogno, Tra la terra incolta e il campo arato 2011 – Milano, BAG – Bocconi Art Gallery – Bologna, MAMBO – Museo d’Arte Moderna Bologna, Focus on Contemporary Italian Art – Rivara (TO), Castello di Rivara, Su nero nero / Over black black 2010 – Milano, Fondazione Pomodoro, La scultura italiana del XXI secolo – Roma, Premio Terna per l’Arte Contemporanea, Visione: Origine e potere – Milano, Fondazione Testori, Giorni Felici – Torino, Fondazione 107, IN-DIFESA 2009 – Roma, Galleria Oredaria, Incontri D’aria – Milano, Pocko|Gallery, Petrolio 2008 – Antwerpn, MUDIMAdrie Galleria G. Ranzi, History Repeats itself – Ravello (SA), Villa Ruffolo, Ravello Festival, Intolerance 2007 – Extremadura, Museo Vostell Malpartida, The Game’s On – Bergamo, Ex Chiesa di Sant’Agostino, Floods 2004 – Trevi, Trevi Flash Art Museum, Armoury – Battaglie contemporanee – Berlin, Mudimadue, Drawing is the beginning of everything 2001 – Roma, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Le Tribù dell’Arte – Milano, Officine del gas a Bovisa, Inpressione
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Milano Via Nerino 3, 20123 Padova Riviera San Benedetto 15, 35139 segreteria@artemaab.com www.artemaab.com
Finito di stampare nel mese di dicembre 2016 a cura di Peruzzo Industrie Grafiche, Mestrino, Padova Printed in December 2016 Edited by Peruzzo Industrie Grafiche, Mestrino, Padua