69.300 ORE LA PRODUZIONE ARTISTICA E CULTURALE NELLA CITTÀ FABBRICA SISTEMI DI CATTURA E PRATICHE DI LOTTA 1 E 2 DICEMBRE DALLE ORE 10:00 IN AVANTI A M^C^O 69.300 ore è il tempo usato negli ultimi sei mesi da un campione di 75 lavoratrici e lavoratori per dare corpo all’esperienza di Macao. 69.300 ore di desiderio che si spostano da un sistema lavorativo alla costruzione di un altro, fatto di relazioni, produzione di senso culturale e collettiva. Il partire da noi è elemento necessario per sviluppare una riflessione che nasca dalle pratiche, in grado di saper cogliere cosa ci spinge a tracciare percorsi insieme radicali e costituenti. 69.300 ore è il seminario che si terrà l’1 e il 2 dicembre a Macao, dedicato all’analisi della composizione lavorativa nelle industrie creative e alle pratiche di ricomposizione e di autogoverno che stiamo sperimentando qui a Milano, come all’interno di diverse e numerose nuove soggettività in Italia e all’estero. Fabbrica città è una formula che allude ad un modello produttivo decentrato, caratterizzato dal primato del terziario e dei servizi. Paradossalmente, alcune di queste fabbriche diffuse sono segnate da una vera e propria condensazione di industrie creative: editoria, moda, arti visive, design, cinema, teatro, comunicazione, formazione, ecc. È all’interno di questi regimi spaziali che la vita di migliaia di persone è “messa al lavoro” e scandita dalla temporalità anomala del lavoro cognitivo. È in queste fabbriche (Milano, Venezia, Roma, ma non solo) che lavoratrici e lavoratori della cultura si sono mobilitati. Prima di tutto hanno occupato spazi, teatri e altri luoghi dove sperimentano un uso politico del diritto che possa favorire l’affermazione dei commons, nuovi modelli di produzione culturale e una nuova organizzazione del lavoro che contrasta la gestione neoliberista della cultura, gestione che vede spesso mercato e governance pubblica alleati nel costruire la precarizzazione del lavoro culturale. Noi abbiamo lanciato una sfida contro l’ideologia del neoliberismo culturale, quella della “classe creativa”, ideologia che nella crisi ci appare al tempo stesso grottesca e crudele. La nostra esperienza, le nostre iniziative, gli spazi, le campagne, le azioni, l’inchiesta e la produzione teorica sono il tentativo di fare (qui e ora) dell’arte e della cultura strumenti di trasformazione della realtà. Contro questa ipotesi le industrie creative e il sistema artistico istituzionale funzionano da dispositivo di cattura, non solo escludendo, precarizzando, isolando, ma anche includendo e ingenerando un diffuso auto-sfruttamento, un fenomeno che possiamo combattere solo affinando le nostre lenti, senza delegare a terzi il compito di produrre e sistematizzare le teorie delle “moltitudini aritistiche”. A CURA DI: MACAO | S.a.L.E Docks Partecipazioni: alcune/i dell’Agorà del lavoro | Asilo della conoscenza e della creatività | Andris Brinkmanis | Romano Calvo (ACTA) | Giovanni Giovannelli (Quaderni di San Precario) | Andrea Fumagalli (Uninomade) | Massimiliano Guareschi | Kaspars Lielgalvis (Totaldobže Art Center) | MACAO | Christian Marazzi | Motus | Municipio dei beni comuni | No Expo | Nuovo Cinema Palazzo | Gerald Raunig | S.a.L.E Docks | Florian Schneider | Marco Scotini | Hito Steyerl | ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO | Teatro Coppola | Teatro Garibaldi Aperto | Teatro Valle Occupato | Bert Theis | Lucia Tozzi | Elvira Vannini | Tiziana Villani | INSTALLAZIONI Ai poster l’ardua sentenza - Racconto per immagini della costruzione del seminario All’interno di una griglia di 75 elementi si spazializzano i risultati dell’autoinchiesta di Macao come macchie colorate. Dieci poster, fatti per la comunicazione del seminario, che assumono il valore di altrettante sentenze, elaborate in modo da entrare lentamente verso le tematiche proposte. Una finestra sui cortili - Progetti e produzioni dalla rete nazionale Un racconto, attraverso diversi display, delle pratiche messe in atto nelle realtà che riconosciamo come simili all’interno della geografia delle lotte in Italia. Una selezione di progetti che ci stanno mostrando delle feritoie, mettendo in atto diverse modalità di produzione e declinando altre forme di vivere e fruire la cultura. 69300 + altre ore - Restituzione visiva dell’auto inchiesta Video di info-grafica che restituisce attraverso dati, immagini di repertorio e un montaggio vorticoso, quale sia la composizione di Macao: cosa c’è dietro i corpi e le facce che hanno costruito e vivono quest’esperienza. Non è il tetto che perde - Installazione interattiva video Installazione che accompagna l’andamento del seminario. Una ripresa in diretta dello skyline dell’area dei Mercati Generali sarà disturbata dalla presenza e dall’interazione di performer con la scansione del tempo del seminario, e della sovrapposizione di segni grafici e la loro interazione con i contenuti che vi emergono
Sabato 1 dicembre Introduzione al seminario: MACAO, S.a.L.E Docks (ore 10)
prima sezione: LA FABBRICA CITTÀ INCHIESTA SUL LAVORO (ore 10:30) Cosa vuol dire lavoro oggi? Per tentare di rispondere a questa domanda ci è sembrato fondamentale non lasciarsi trascinare dalle facili mediazioni dei manuali o degli esperti di settore, ma piuttosto ripartire da un’osservazione diretta del reale anche attraverso lo strumento dell’inchiesta. Vale la pena correre il rischio di scoprire qualcosa di diverso… Interventi: Macao Tavolo teoriazione | Salvatore Cominu (Quaderni di San Precario) | Dibattito pausa pranzo (ore 13) FILIERE DELLA CREATIVITÀ (ore 14) Al di là delle divisioni ormai classiche fra lavoro materiale e immateriale, nessuno è ancora riuscito a capire come effettivamente si lavora nelle cosiddette “economie dei grandi eventi”. Eppure tutti lo facciamo, specialmente in una città come Milano, che su questo genere di produzioni costruisce il proprio futuro. In questa parte del seminario cerchiamo di sbirciare meglio al loro interno. Interventi: Romano Calvo (ACTA) | Macao Tavolo teoriazione | Rereprè | S.a.L.E Docks | Asilo della Conoscenza e della Creatività | Hito Steyerl | Teatro Valle Occupato | Dibattito URBANIZZAZIONE E FINANZIARIZZAZIONE(ore 16) Cosa significa costruire una città a misura di creativo? Con che dinamiche si attua questo tipo di pianificazione del territorio nella storia dei quartieri e del tessuto sociale della città? Che rapporto c’è fra questo tipo di sviluppo, i processi di gentrification, di speculazione edilizia e di creazione di vuoti urbani non funzionali alle reali necessità dei cittadini? Interventi: Macao Progetto Agenzia Spaziale | No Expo | Lucia Tozzi | Bert Theis | Massimiliano Guareschi | Andrea Fumagalli | Tiziana Villani | Nuovo Cinema Palazzo | Dibattito
Domenica 2 dicembre seconda sezione: SISTEMI DI CATTURA E PRATICHE DI LOTTA PRATICHE COSTITUENTI A CONFRONTO E PRODUZIONE DI LINGUAGGI (ore 10) La mattinata di domenica vede la partecipazione di diversi spazi occupati che hanno attivato processi costituenti e di soggettività che si sono mobilitate per mettere in atto una diversa organizzazione del lavoro. Attraverso il racconto di queste pratiche affronteremo il tema della produzione culturale per confrontarci sulla funzione che stiamo svolgendo all’interno della città, su come stiamo producendo cultura e nuovi linguaggi, modificando il sistema di produzione e di organizzazione del lavoro. Interventi: MACAO Tavolo video e Tavolo comunicazione| S.a.L.E Docks | Teatro Valle Occupato | Nuovo Cinema Palazzo | Asilo della conoscenza e della creatività | Teatro Coppola | Angelo Mai Altrove Occupato | Teatro Garibaldi Aperto | Teatro Rossi Aperto | Municipio dei beni comuni | Kaspars Lielgalvis | Motus | Dibattito pausa pranzo (ore 13) SISTEMI DI CATTURA vs TRASFORMAZIONE RADICALE (ore 14) Le molteplici forme in cui stiamo articolando le lotte e instituendo forme di produzione sono spesso proprio ciò che il capitalismo di ultima generazione è interessato a catturare e mettere a profitto sia sul piano economico che politico e culturale. Siamo coscienti di essere al centro di questo vortice? Possiamo davvero fare la differenza? Interventi: Gerald Raunig | Christian Marazzi | Marco Scotini | Elvira Vannini | Andris Brinkmanis | Florian Schneider | MACAO Tavolo bando/Progetto Arti della cura | S.a.L.E Docks | Dibattito
BEIC- Biblioteca Europea di Informazione e Cultura “La Biblioteca offrirà un servizio che si colloca in un segmento del mercato dell’informazione e della circolazione documentaria più elevato di quello coperto solitamente dalle biblioteche di pubblica lettura, e immediatamente precedente a quello coperto dalle biblioteche specializzate.” Comune di Milano Nel 1996 nasce l’idea di dotare l’Italia di una struttura bibliotecaria sul modello delle public libraries europee, che potesse sviluppare l‘ambito della ricerca interdisciplinare, accompagnandolo a un servizio digitale ed interattivo. Nel 2000 il Comune di Milano inserisce il progetto della biblioteca nel “Piano Integrato di Intervento (PII), relativo alle aree dello scalo ferroviario dismesso di Porta Vittoria”, ovvero l’isolato delimitato da Viale Umbria, Via Monte Ortigara, Via Cervignano e, a nord, da un complesso edilizio privato. Successivamente il progetto della Biblioteca Europea di Milano viene inserito nella Legge Finanziaria 2000 con un primo stanziamento che, per il triennio 2000-2002, è quantificato complessivamente in 16 miliardi di lire. Il progetto prevede la costruzione della biblioteca, la creazione di un archivio digitale e l’intervento di privati per l’edificazione di differenti blocchi destinati a residenza o ad uso terziario, come la costruzione di un supermercato e un cinema multisala. Nel 1999 viene firmato il Protocollo d’Intesa tra l’amministrazione comunale e Ferrovie dello Stato, che controlla la società Metropolis, in cui si stabiliscono destinazioni, funzioni e quantità urbanistiche (Beic, pubblico, privato) dell’area di Porta Vittoria. Due anni dopo, la proprietà viene venduta a Risanamento (Gruppo Zunino) che nel 2005 cederà a sua volta l’area a IPI, del gruppo Coppola. Nel 2002 la redazione del progetto viene assegnata, tramite concorso, all’architetto Peter Wilson che nel 2006 lo porterà a termine. Nell’anno successivo nasce la Fondazione BEIC i cui soci fondatori sono: Ministero dei Beni Culturali, MIUR, Comune di Milano, Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Associazione Milano Biblioteca del 2000. Nel 2005 vengono stanziati altri 15 milioni di euro per il progetto architettonico e la fondazione acquisisce il Fondo Giuseppe Pontiggia. Nel marzo 2007 viene arrestato l’amministratore delegato della IPI, Danilo Coppola e alcuni collaboratori con l’accusa di banca rotta, riciclaggio e appropriazione indebita. Dopo 7 anni dalla progettazione, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici esprime parere favorevole alla realizzazione della Biblioteca, il cui costo sarà di 260 milioni di euro, inserendolo tra le Opere che il Governo intende realizzare per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Ma questi finanziamenti da parte dello Stato tardano ad arrivare, il cantiere è chiuso e i lavori mai avviati. Nel luglio 2010 viene aperta un’interrogazione parlamentare da parte del PD per chiedere chiarezza sui finanziamenti e sullo stato di attuazione del progetto, a cui l’amministrazione risponde sollecitando la fondazione Beic a spendersi nel recuperare finanziamenti privati riferendosi al potere d’attrattiva e di “appetibilità finanziaria” insito in Expo 2015, con l’ulteriore fine di contribuire in forma innovativa al concept di “bilblioteca-vetrina” del Made in Italy che vi è alla base. Attualmente la fondazione Beic ha diritto di superficie sull’area interessata, pari a 35189 mq catastali, destinati al progetto della biblioteca, concessi da parte del Comune nel 2007. Gli ultimi anni sono stati segnati dal silenzio, nonché da dichiarazioni contrastanti. L’obiettivo finale è quello di giungere a Expo 2015 a progetto terminato, ma sui 35 mila metri quadri, non si muove una ruspa, se non quelle del Gruppo Coppola, protagonista di torbide vicende giudiziarie, che negli anni passati ha portato a termine la edificazione di alcuni stabili destinati a residenze mentre altri palazzi sono, ad oggi, in fase di costruzione. A settembre 2011 il Sindaco Pisapia sollecita i finanziamenti che però in periodo di crisi faticano ad arrivare e viene dichiarata dall’assessore all’urbanistica e all’edilizia privata De Cesaris la volontà di destinare l’area a verde pubblico, per sottrarre i cittadini al disagio dei cantieri, aggiungendo infine che il progetto non è stato revocato bensì rimandato nel tempo. Le ultime dichiarazioni risalgono ad agosto 2012 in cui viene promesso un nuovo finanziamento da parte del governo di 60 milioni di euro, che prevedrebbe un ridimensionamento dell’intero progetto. Inoltre il progetto dell’architetto Wilson prevede la creazione di una struttura di circa 65000 mq che comportano un altissimo costo di mantenimento in un luogo in cui parte della cittadinanza desidererebbe veder nascere un parco pubblico. Improvvisamente e con generale stupore, venerdì 30 novembre 2012 ha inaugurato la biblioteca digitale, che prevede la possibilità di consultare online circa duemila testi. Convinti dell’importanza e della necessità di operazioni di liberazione della cultura, ci interroghiamo sulle dinamiche che accompagnano il progetto Beic, denunciando come queste si associno a speculazioni e logiche economiche in nome della cultura, e mettendo in luce la riscrittura urbanistica che ne consegue. Sabato 1 dicembre l’Agenzia Spaziale di Macao traccerà un percorso ciclabile nella zona 4 che condurrà all’inaugurazione della Biblioteca Europea, in cui si realizzerà una parte del seminario “69300 ORE. La produzione artistica e culturale nella fabbrica città, sistemi di cattura e pratiche di lotta”
AGIRE LO SPAZIO “La mappa non è il territorio e il nome non è la cosa designata” - A. Korzybski Agenzia Spaziale è il racconto e la pratica del rapporto di M^C^O con lo spazio, il territorio e la città e del superamento dei dispositivi tradizionali della sua narrazione; è un progetto interdisciplinare nato dalla relazione tra persone e tavoli di lavoro, in cui è stata ipotizzata, disegnata e costruita una geografia tangibile dello spazio, che connette due elementi già embrionalmente presenti nell’occupazione di Torre Galfa: - La storia della città e dei flussi che la determinano, con le loro criticità e sfide; - L’esperienza degli attraversamenti e le pratiche dei segni. Agenzia Spaziale è dunque un progetto che si situa nella complessità del processo di M^C^O, una svelamento per tappe ed un percorso di riappropriazione della città. a) Il progetto La genesi di Agenzia Spaziale è ibrida: l’idea iniziale prende forma nel tessuto delle relazioni e si intreccia in seguito con il percorso dei tavoli, che hanno invece una vocazione maggiormente legata alle competenze ed alle capacità – pur rimanendo sempre permeabili ad assalti e incursioni di “non professionisti”. Il gruppo di lavoro che si è creato e ricreato intorno ad Agenzia Spaziale ha valore simbolico: non è solo interdisciplinare (vi hanno contribuito artisti visivi, attori, urbanisti, architetti, sociologi, artigiani, pittori, video maker,…), ma anche meticcio (professionisti e non) e aperto a contributi e contenuti di soggetti non direttamente coinvolti in M^C^O, ma ugualmente attivi nella dimensione del conflitto dentro la città. In questo senso, evidenzia nella composizione interna a M^C^O la capacità di diluire lo scollamento tra cultura e società, dando spazio ad una dimensione in cui il desiderio si trasforma in contenuto estetico e politico, senza svilirsi o ridursi ad una espressività semplificata all’eccesso. b) Lo svelamento A partire dall’occupazione di Torre Galfa e Palazzo Citterio, Macao ha denunciato e problematizzato la rilevanza e le criticità connesse ad alcuni edifici della città. Questo discorso puntuale, si è evoluto dalla specificità dei luoghi ad una più ampia riflessione (rappresentata il 16 giugno nell’attraversamento “a tappe” di Milano che ha portato all’occupazione della Borsa dell’ex Macello, sede attuale di M^C^O) che mette a tema le politiche ed i modelli di costruzione della città, tra locale e globale, tra gentrification e speculazione. Questo discorso ha permeato e influenzato nei mesi successivi una parte del discorso pubblico, contribuendo a definire una diversa consapevolezza sull’immagine e sull’immaginario della città che fosse posta in relazione ai cittadini, piuttosto che alle logiche della politica istituzionale e della finanza. c) Il percorso Vogliamo immaginare che la presenza di luoghi inutilizzati, abbandonati, vuoti - possa rappresentare l’opportunità per costruire una narrazione fatta di universi possibili e attraversata da agenti spaziali i quali si muovono in luoghi riappropriati di densità, spessore e multidimensionalità. Il percorso nel territorio segue due traiettorie: 1- Una prospettiva storica, che non nasconde allo spazio l’esistenza di un passato che ne determina le forme e le destinazioni d’uso, e che richiede un lavoro interdisciplinare di ricerca. Questo lavoro si caratterizza per la funzionalità dei linguaggi rispetto al racconto e la generazione di “dati pieni”, che lasciano poco margine di interpretazione e soggettivazione; 2- Una prospettiva di amplificazione del presente, che si biforca a sua volta in due percorsi: 2a) Un ulteriore svelamento che abbia a tema le dinamiche di rappresentazione delle tensioni sociali nello spazio; 2b) La restituzione polimorfica del territorio tramite una amplificazione percettiva ed immaginifica degli stimoli presenti nel contesto o tramite una collocazione di questi stimoli che irrompa nello spazio. In questo secondo caso, i linguaggi determinano il racconto, nel loro costruire informazioni “ingenue”, da completare tramite l’interpretazione, il coinvolgimento emotivo e cognitivo, l’appropriazione nel campo dell’esperienza soggettiva. I linguaggi dell’arte contribuiscono quindi a ristrutturare ed ampliare l’esperienza, modificando il comportamento individuale e collettivo, ben oltre l’esito formale del prodotto artistico.
GLI A4 MACAO . ANNO 2012 . NUMERO 1
Tavolo Architettura/Ciità Bene Comune Il tavolo architettura - città bene comune propone un confronto aperto e multidisciplinare sui temi legati alla città, all’uso e al consumo dei suoi spazi; alla cultura intesa come valore capace di generare un bene comune; alla progettazione e realizzazione di alternative reali ed immaginifiche per reinventare le relazioni tra spazio, vita, lavoro, economie e politica. La partecipazione di molti ha aggregato persone tra le più diverse per elaborare e dar vita a progetti di ricerca-azione autonomi e coordinati. Il proposito è quello di mettere in pratica le idee all’interno di un percorso caratterizzato da sostenibilità e interdisciplinarietà, in cui la condivisione delle competenze, delle conoscenze e delle esperienze di ognuno si possa svolgere attraverso: - ricerca e analisi sulla trasformazione urbana di Milano; - networking con le realtà attive sul territorio interessate ai temi legati alla città; - progettazione di azioni/interazioni con e nella città attraverso i linguaggi dell’arte; - elaborazione di pratiche di progettazione partecipata degli spazi architettonici e urbani, a partire dal supporto nella gestione tecnico-logistica dell’edificio che ci ospita fornendo una visione progettuale condivisa a supporto di tutte quelle scelte dettate anche dalla contingenza del momento; - costruzione di momenti laboratoriali “a tema” insieme a progettisti, collettivi nazionali ed internazionali, enti di ricerca e università, operativi negli ambiti della progettazione partecipata architettonica e territoriale; - con l’ulteriore obiettivo di dare spazio ed energie a tutte quelle idee e quei progetti che non trovano la possibilità di esprimersi nel canonici circuiti del mercato delle idee, ma che potrebbero invece contribuire a cambiare i nostri modelli, scardinare i nostri
riferimenti e le nostre abitudini. Appuntamento: ogni lunedì h20:30 e ogni giovedì h 18 Tavolo Arti Visive Il tavolo arti visive indaga il rapporto fra arte e movimenti politici. Chi fa arte e cultura non sta chiedendo solo riconoscimento dalle amministrazioni. Pensa che usare le proprie intelligenze, i linguaggi e le competenze per costruire attraverso la lotta, coincida con il senso di fare arte e cultura adesso. Negli ultimi 30 anni, l’ideologia dominante ha prodotto un’idea di arte “libera”, una supposta autonomia della cultura rispetto al politico e all’economico, un’arte che si pone in modo non coflittuale con il governo del tempo di lavoro e del tempo di vita. Questo tavolo sottolinea invece la sfida di poter cambiare le forme in cui viviamo e lavoriamo attraverso una “cultura della trasformazione” che si muove all’interno di una pratica viva da cui nasce e in cui ha senso di essere. Appuntamento: ogni lunedi h 17.00 Tavolo Bando La scelta del termine “bando”, così come del nome Macao, sottolinea in maniera ironica la distanza dal sistema istituzionale di produzione della cultura. Lo scopo del tavolo bando è quello di costruire uno spazio fisico e virtuale in cui le persone possano essere messe nella condizione di creare, dove trovino un frame work, ossia una impalcatura teorica che aiuti ad organizzare un processo di ricerca e non in senso tecnico un modello, o una teoria. Attualmente il tavolo è impegnato nel seminario “arte e follia” che è scaturito proprio dalla collaborazione e partecipazione di diversi artisti, studiosi e progetti legati al tema del disagio psichiatrico. Il progetto si chiuderà nel duemilatredici con la realizzazione di un percorso di esperienze, di eventi e di opere.
Tavolo Cittadinanza Attiva Partendo dalle pratiche di Macao che, in qualità di movimento politico, artistico e di ricerca, ha valorizzato e restituito alla pubblica utilità edifici abbandonati e in condizioni di degrado localizzati all’interno della città di Milano, allo scopo di rivitalizzare questi luoghi tramite proposte artistiche e culturali, attraverso pratiche di autogestione e avviando fuori e dentro di essi una sperimentazione di forme di democrazia partecipativa e di condivisione della produzione e del lavoro. Il Tavolo NFPLCA Macao vuole contribuire ad una riformulazione delle modalità di utilizzo dei beni collettivi, senza rientrare in meccanismi di affidamento e delega a soggetti pubblici, o privati che promuovono un diritto esclusivo ed escludente e ha prodotto e pubblicizzato da luglio il documento “Ripensiamo i beni comuni”. Considerato che il Comune non ha le risorse economiche e materiali necessarie a riqualificarli e restituirli alla città e al contempo, forme di cittadinanza attiva diffuse nella città di Milano, dimostrano di poter svolgere in autonomia questa funzione pubblica, senza però che questo merito venga loro riconosciuto. Il Tavolo NFPLCA sta costruendo una serie di incontri dal nome “Città costituente: parlano le pratiche”, che si propone di dare visibilità e voce a queste pratiche, riconoscendo ad esse forza costituente e rilanciando le loro specifiche rivendicazioni come sano e democratico esercizio di autodeterminazione civile. Appuntamento: ogni lunedi h 21.30 Tavolo Comunicazione Il tavolo comunicazione ha tre funzioni principali: ufficio stampa,web e grafica. Si occupa di veicolare le informazioni provenienti dai diversi tavoli di Macao e dall’assemblea,
Tavolo Fotografia Il tavolo fotografia è attivo all’interno di macao su più fronti. Si occupa infatti di raccontare la vita e lo sviluppo di Macao, e di promuovere iniziative formative e di laboratorio in ambito fotografico. Collabora naturalmente con gli altri tavoli dell’area Media di Macao, e attraverso la condivisione delle competenze si propone nel lungo termine di rimettere in discussione le attuali forme di produzione e fruizione dell’immagine, portando avanti anche in questa direzione il cammino evoluzionario di Macao.
Tavolo Suono Il tavolo è nato con l’ambizione di avvicinare tutte le persone che si occupano di musica coniugando diverse competenze, includendo musicisti, cantanti, tecnici, compositori... e tutti quelli che condividono il processo creativo e politico di Macao ridistribuendo le proprie conoscenze e competenze mettendole a disposizione attraverso l’operatività quotidiana e processi formativi di condivisione. Il tavolo gestisce l’aspetto tecnico audio delle attività di Macao, garantendo quando è possibile la registrazione audio degli eventi e quindi la condivisione via web. Il tavolo si occupa anche di sperimentare nuove forme sonore che variano dallo strumento classico allo strumento di Sintesi elettronica, creando workshop e progetti alternativi di studio sonoro. Il tavolo sta curando il progetto di un recording studio per offrire, in un primo momento, un supporto alle produzioni interne e, una volta rodato e collaudato, si aprirà alla cittadinanza tutta, creando un’etichetta indipendente per la diffusione delle opere musicali, attraverso la ricerca di una forma alternativa di distribuzione musicale.
Appuntamento: ogni domenica h 19.00
Appumtamento: ogni domenica h 16.00
Tavolo Gardening Il tavolo Gardening è un tavolo d’azione, si prende cura dello spazio con la finalità di renderlo verde e sostenibile. In contrasto con l’attuale politica di cementificazione si pone l’obbiettivo di riqualificare e dare nuova vita alla città riunendo le volontà di chiunque nella riconoscenza del potere aggregativo e di scambio della manutenzione del verde. Per questo ricerca e necessita di spazi esterni, di un affaccio o di nuove possibilità creative. L’obbiettivo della giornata di lavoro all’aperto è la sensibilizzazione alle tematiche che a noi stanno care tentando di trovare quanto più consenso possibile e avvicinando così più persone a Macao. Le azioni notturne sono da inserire in un altro progetto, con diverse finalità, quali l’introduzione della nuova casa di Macao attraverso piccoli ma forti segnali di presenza sparsi per la città. Il gardening si presta molto anche a gesti di questo tipo, quanto meglio se l’azione si rivela duratura nel tempo oltre che scenica e di impatto!
Tavolo Teatro Il Tavolo Teatro è aperto ad attori, danzatori, performer, operatori, registi, drammaturghi, autori, poeti, tecnici, sound e light designer, organizzatori, amministratori, scenografi, fotografi, videomaker e chiunque sia interessato alle arti della scena. Il tavolo si propone di organizzare momenti di: Formazione teatrale - autoformazione del pubblico; Analisi e creazione di proposte performative; Analisi e riflessione sul sistema teatrale odierno per provare a pensare altri modi e mondi possibili per il teatro; Elaborazione di nuove forme economiche sostenibili che pongano come priorità i diritti dei lavoratori dello spettacolo; Un luogo che diventa anche uno snodo di incontri e relazioni, un luogo di produzione sociale/paritaria/orizzontale; Uno spazio dedicato alla condivisione di esperienze e conoscenze; Un laboratorio politico e culturale, perché teatro non sia solo un luogo dove assistere a spettacoli.
Tavolo Teoriazione Il tavolo teoriazione si occupa di approfondire e tematizzare alcuni aspetti dell’operato di Macao e dei suoi processi di innovazione rispetto ai tradizionali modelli di produzione culturale. Attraverso la ricerca dall’interno del movimento politico e sociale, questo tavolo si propone di analizzare, porre interrogativi, sviluppare discussioni e costruire reti nell’ambito della produzione culturale, sociale e politica. Le macro aree di intervento di cui si sta occupando sono: - Il lavoro culturale. Macao nasce nel solco di quella diffusa protesta dei lavoratori dell’arte, della cultura e dello spettacolo, che a gran voce stanno reclamando una redistribuzione della ricchezza in modo equo e consono al valore da essi prodotto all’interno della “città fabbrica”, modello produttivo decentrato e caratterizzato dal primato del terziario e dei servizi. Per questo il tavolo di teoria/azione sente urgente il bisogno di dedicarsi all’analisi della composizione lavorativa nelle industrie creative e alle pratiche di ricomposizione e di auto governo che stiamo sperimentando qui a Milano, come all’interno di diverse e numerose nuove soggettività in Italia e all’estero.
Appuntamento: ogni sabato h 18.00
Appuntamento: ogni lunedi h 20.00
Appuntamento: ogni giovedi h 19.00
diffondendoli nei diversi canali informativi. Studia la veste grafica di ciò che deve essere comunicato a livello cartaceo e virtuale e gestisce i rapporti con i vari media. Il tavolo comunicazione ricerca inoltre nuovi linguaggi comunicativi, siano essi scritti o visivi, per poter produrre un nuovo modello di comunicazione condivisa che trasmetta saperi e consapevolezze lontani dagli attuali modelli commerciali. Appuntamento: ogni lunedi h 19.00
Tavolo Tecnico Il Tavolo Tecnico porta avanti la sua attività su due linee principali e interconnesse: La gestione/manutenzione quotidiana di Macao, seguendo una logica di recupero, riutilizzo riconversione e riciclo, impegnandosi a dare valore producendo oggetti necessari a Macao con il minimo indispensabile. Il progetto Officine Elettromeccaniche Popolari, che può essere inteso come il primo progetto continuo del Tavolo Tecnico. L’Officina viene messa a disposizione per attività e lavori quotidiani, e per possibile futura progettazione, ricerca e produzione di “soluzioni imprevedibili ai problemi” e “invenzioni fuori dall’ordinario”. Come obiettivo a lungo termine ci si pone di dare ampio spazio alla produzione interna. Inoltre, vengono organizzate dal Tavolo momenti di istruzione guidata e corsi sull’utilizzo dell’Officina e dei suoi materiali. Appuntamento: ogni domenica h 17.00 e ogni martedi h 18.00
Tavolo Video Il tavolo Video è un gruppo aperto di persone con professionalità e competenze specifiche nell’ambito dell’ audivisivo. Montatori, registi, grafici, produttori, autori che cercano di condividere e partecipare un processo collettivo che coniughi arte e politica. Laboratorio artistico e presidio di libera informazione al tempo stesso. Gruppo che realizza campagne virali e video-inchieste per sostenere e sostanziare il percorso di MACAO e per comunicare alla città i contenuti e la complessità del processo in corso. Ma anche, in prospettiva, luogo dove sviluppare percorsi di inchiesta e di ricerca visuale e filmica sulla città più in generale. Il tavolo video opera in sinergia con gli altri tavoli e si interfaccia con l’esterno attraverso dei referenti senza delega e a rotazione, che semplicemente coordinano il lavoro del tavolo tenuto conto degli stimoli che provengono dagli altri tavoli. I contenuti prodotti sono coperti da licenza creative commons. La formazione e la condivisione dei saperi sono elementi fondanti il lavoro del tavolo. Ogni decisione circa i progetti da sviluppare viene presa col metodo del consenso: i progetti su cui non si trova consenso unanime non vengono realizzati ma si potranno ridiscutere in futuro. Il tavolo video è aperto e permeabile a qualsiasi contributo che tenga conto del processo in corso. La partecipazione è libera. Appuntamento: ogni lunedi h 19.00 PROGETTI IN CORSO CINEMACELLO – Del Cinema non si butta via niente. CineMacello è la rassegna di proiezioni che si tiene presso il nuovo spazio polifunzionale di Macao, una sala attrezzata per ospitare concerti, performace teatrali, video arte e proiezioni cinematografiche. CineMacello è la rassegna di proiezioni che ha debuttato a Macao in concomitanza con la celebrazione istituzionale e pluridecennale del Festival di Venezia a Milano (“Le vie del cinema”) e l’inaugurazione del Milano Film Festival. L’intento di CineMacello è dare spazio e visibilità a quel Cinema di qualità premiato dai festival ma punito dal mercato, un cinema che rimane invisibile a causa della mancata distribuzione nelle tradizionali sale dei circuiti cinematografici italiani.
“Del Cinema, non si butta via niente!”: questa la sintesi più adeguata dell’iniziativa di Macao nata per promuovere e diffondere quella cultura cinematografica da sempre penalizzata perché non prodotta secondo logiche da cinepanettone, ma con la convinzione che qualunque pubblico, grazie alle immagini, vada provocato e non addomesticato. PROGETTO BIGAZZI Da circa quattro mesi Macao è in contatto con Luca Bigazzi, direttore della fotografia di fama intenazionale (http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_ Bigazzi), per la realizzazione di un progetto filmico all’interno dell’Ex Macello. Ci sono stati finora tre incontri con Luca che hanno portato grande entusiamo e voglia di esprimere un’opera corale condivisa e partecipata da tutti. Insieme a Luca è maturata la scelta registica di costruire una serie di scene che dal punto di vista formale rappresentino la natura fulida, dinamica e in divenire di Macao. Il senso e la qualità della nostra presenza dal punto di vista artistico, sociale e politico. Il vuoto e il pieno, il buio e la luce sono gli estremi che attraverso le azioni e il movimento dei corpi possono esprimere la nostra pratica e la natura vitale e trasformatrice di Macao. Uno spazio e un territorio abbandonati sono ora riempiti di senso, di partecipazione e di progettualità. Il film con Bigazzi è una grande occasione per Macao e per la città di Milano, per poter esprime con grande forza artistica parte della sua storia e dei suoi valori. Il progetto filmico segna infatti una tappa importante anche nel processo di “conoscenza/ presa di consapevolezza” dello spazio fisico dell’ex-macello, uno spazio che può essere indagato atttraverso diverse pratiche e forme. Ci pare utile proporre da subito un percorso di indagine/ricerca dello spazio attraverso una pratica dei corpi che indaghino le stratificazioni di cui l’ex macello si compone. CSCI (Consorzio Sale Cinematografiche Indipendenti) La distribuzione cinematografica Italiana si è dimostrata sempre più inefficace di fronte al continuo aumento dell’offerta di prodotti indipendenti. Film e documentari indipendenti spesso non raggiungono alcun tipo di visibilità a danno di
chi li produce e di un pubblico sempre più esigente. Macao coinvolgendo anche gli altri nodi della rete nazionale di cui fa parte (TEATRI GARIBALDI, COPPOLA E VALLE, CINEMA PALAZZO, SALE DOCK DI VENEZIA, ETC...) si propone di costituire una rete di distribuzione/produzione indipendente per film, documentari e serie a basso costo. Sfruttando le sale distribuite sul territorio nazionale vorrebbe offrire una vetrina per tutti quegli autori che autofinanziando e autoproducendo le proprie opere si scontrano con la frustrazione di un mercato che non accoglie prodotti “diversi” per soggetto, poetica e formato. Non chiusi alla possibilità di unirsi a reti già esistenti sia a livello nazionale che europeo, per aumentare la forza espositiva e contrattuale del progetto. Una rete distributiva alternativa e legata a doppo filo alla produzione cinematografica indipendente. Un progetto ambizioso e articolato che ci vedrà impegnati come macao e tavolo video nei prossimi mesi. STUDIO DI REGISTRAZIONE Il tavolo sta curando il progetto di un recording studio per offrire, in un primo momento, un supporto alle produzioni interne e, una volta rodato e collaudato, si aprirà alla cittadinanza tutta, creando un’etichetta indipendente per la diffusione delle opere musicali, attraverso la ricerca di una forma alternativa di distribuzione musicale. MiCiAp Attualmente è in corso un laboratorio fotografico a tema, ideato e promosso in collaborazione con Milano Città Aperta. Si tratta di Krìsis, un workshop a cadenza settimanale il cui obiettivo è indagare col mezzo fotografico le mille sfumature di questo termine, oggi connotato in maniera tristemente univoca. I partecipanti si muoveranno attraverso tutte le fasi del processo creativo e produttivo in maniera collettiva, e saranno seguiti in ogni passo dal tavolo fotografia di Macao e dai ragazzi di MiCiAp. Scuola di Giornalismo Le regole imposte dall’ordine professionale dei giornalisti sembrano sempre più orientate a limitare l’accesso alla professione, che corre il pericolo di diventare un mestiere per pochi, e un hobby per gli altri. Sia le scuole di giornalismo (sempre di più, ma sempre
più costose) che le “opportunità professionali” (come viene chiamato il praticantato in redazione) contrassegnano la creazione di barriere d’accesso, alla formazione prima ed alla professione poi. Rovesciando questi assunti, culturalmente e socialmente inaccettabili, M^C^O sta costruendo un corso gratuito e aperto di giornalismo, cui collaborano alcuni giornalisti di Milano e Fotografi Senza Frontiere. La scuola darà la possibilità di partecipare a lezioni di numerosi professionisti che possano trasmettere competenze tecniche ed insieme offrirsi a un confronto aperto e articolato sulle dinamiche della professione, oltre che sulla democraticità dei processi all’interno del mondo del giornalismo. Il percorso sarà articolato in 22 lezioni; partendo dalla produzione in senso stretto (video documentari, giornalismo televisivo, carta stampata, web e blog,…), si declineranno elementi legati all’aspetto legale e a quello commerciale della professione, terminando con un quadro della storia del giornalismo e dei cambiamenti avvenuti negli assetti proprietari dei media che orientano l’opinione pubblica. Nel corso saranno inseriti momenti laboratoriali di post produzione (montaggio video, audio e post produzione fotografica). Il corso sarà aperto a tutti, ad eccezione delle lezioni di laboratorio/post produzione, che saranno dedicate ad un gruppo più ristretto di studenti. A seguito delle lezioni alcuni “tutor” saranno disponibili per mettere a fuoco un progetto di lavoro tramite il quale dare un esito concreto al corso; verranno inoltre presentati alcuni dei progetti su cui M^C^O sta lavorando e nei quali chi fosse interessato potràessere coinvolto. Agenzia Spaziale Il lavoro nasce da un intertavolo che comprende: Programmazione, Bando, Architettura, Video, Foto, Partecipazione, Autocostruzione. é auspicata la massima partecipazione. Il progetto delle mappature nasce in diversi tavoli quasi contemporaneamente ed è lo sviluppo conseguente di alcune riflessioni pre-macello. Alcuni avevamo proposto momenti attraverso i quali, una volta aperto un “quartier generale”, Macao avrebbe potuto diffondersi nella città liberando temporane-
mente spazi abbandonati, dismessi o chiusi ma utilizzati per altri scopi spesso illegali o illeggittimi (vedi Torre Galfa). L’innumerevole numero di luoghi connotati come “inutilizzati“ all’interno della città e nelle sue periferie, potrebbe portarci a costruire una narrazione, un tratto unitario, una o più dimensioni caratterizzanti che specifichino perché questi luoghi sono vuoti. Palazzi inutilizzati ma che servono come cassa nel mercato immobiliare e bancario, fabbriche chiuse che si trasformano in monumenti al lavoro negato, spazi pubblici abbandonati che sottraggono socialità e relazioni trasversali anche di tipo economico. Questo momento è adesso. Il tavolo architettura porta avanti con un sistema di scale (1 : 50, 1 : 500, 1:5000) che si allargano come ricerca dallo specifico al generale, dal piccolo al grande all’interno della città. Attraverso queste griglie è possibile creare mappe che guardino oltre agli spazi abbandonati e agli itinerari che li collegano anche ad altri livelli. Dimensioni che collegano la vita dei quartieri e la loro inclusività alle persone, soprattutto ai passaggi da quartiere a quartiere. Sulla falsa riga situazionista si possono costruire diversi livelli che consentano non solo studio e ricerca attraverso le “arti” ma anche la possibile sutura e relazione tra aree diverse della città grazie ai differenti linguaggi estetici. Quindi brevemente i livelli da sovrapporre a modo di Photoshop per realizzare “immagini” separate autonome ma anche una lettura unitaria potrebbero essere: · livello di studio e di documentazione degli spazi nonché un ragionamento che leghi luoghi simili e ne tracci una narrazione legata alle specificità di abbandono (lavoro, socialità, finanza, etc.); · livello di intervento all’interno degli spazi (discipline diverse che propongono: spettacoli, azioni e eventi); · livello di collegamento tra i quartieri (arti che si occupano di trovare dei passaggi insoliti, nascosti o fuori luogo non solo fisicamente ma anche attraverso strumenti teorici propri di queste discipline: Ricerca sonora, arte relazionale e pubblica, etc.); · mappature diverse e particolari all’interno dei quartieri o della città con l’utilizzo delle realtà presenti per strutturare anche passaggi di cambiamento fisico e sociale (gardening, video e fotografia) La metodologia che prevede i livelli, consente in un secondo momento di strutturare percorsi
processuali che permettano l’ingresso in queste opere in maniera diversa e personalizzata, con la possibilità di attraversare questo lavoro per fasi, pezzi o per intero attraverso mappe generali legati a specificità particolari.
MACAO | NUOVO CENTRO PER LE ARTI, LA CULTURA E LA RICERCA VIALE MOLISE 68 MILANO come raggiungerci passante ferroviario fermata Porta Vittoria bus 90 91 93 66 tram 12 contatti www.macao.mi..it www.facebook.com/macaopagina info@macao.mi.it UFFICIO STAMPA +39 347 8285748