CARTELLA STAMPA
OPEN
IL FILM 1
MACAO Nuovo Centro per le Arti, la Cultura e la Ricerca Si può anche pensare di volare
M^C^O nasce all’interno del percorso politico e teorico di un gruppo di persone, i Lavoratori dell’Arte e dello Spettacolo, in dialogo con altre realtà del movimento cittadino e con una rete di soggetti che lotta in tutta Italia per sostanziare l’idea di cultura come bene comune. In questo ambito, a seguito di mesi di lavoro e riflessione, prende forma il progetto dell’occupazione di Torre Galfa. Il 5 maggio 2012 centinaia di persone tra lavoratori dello spettacolo, dell’arte, della ricerca e dell’immateriale, si incontrano ed entrano nel grattacielo: M^C^O esplode e diviene uno spazio incontrollabile, in cui la proposta iniziale si espande in una complessità, in bisogni e aspettative di dimensione e portata ancora più ampie. L’occupazione della Torre, è un segno simbolico: un grattacielo vuoto, inerte, inutile al tessuto sociale, simbolo prepotente delle logiche insensibili della speculazione edilizia viene restituito alla città, riscattato da una moltitudine di cittadini che vogliono dimostrare come si possa immaginare e costruire una capacità cooperante di fare arte, cultura e ricerca. Con l’occupazione di Galfa, prende forma il Nuovo Centro per le Arti, la Cultura e la Ricerca: M^C^O. Pur nella caoticità della mobilitazione di migliaia di persone intorno all’occupazione della torre, già durante questa prima esperienza, si profilano alcuni dei caratteri di M^C^O. In Galfa, si affermano contenuti e istanze politiche che restituiscono storicità e matericità alle scelte che determinano la geografia della città (finanziarizzazione, gentrification); l’occupazione costituisce un’esperienza-processo di ricollocazione di elementi vivi, di corpi, nella città: è un tracciato diffuso, un’esperienza estetica nuova, che si esprime per vocazione (consapevolmente ed inconsapevolmente) con una molteplicità di linguaggi. E infine, Galfa è una pratica politica che si costruisce attraverso la mobilitazione attiva, chiedendo il potere di esprimere e incidere sul presente e sul futuro della città, dell’arte e della politica: la gente di M^C^O vuole ripensare radicalmente i modelli di partecipazione, prendersi tempo e sperimentare forme per ripensare le regole di partecipazione democratica. M^C^O diventa il luogo dove i lavoratori della cultura, dell’arte, della conoscenza e dello spettacolo comprendono che fare il proprio lavoro, fare arte e cultura, significa ripensare la società intera. 2
Il 15 maggio, all’alba, M^C^O viene sgomberato dalla Torre. Via Galvani, la strada ai piedi dell’edificio, si trasforma per un breve, ma densissimo periodo, in Piazza Macao. Per quasi una settimana tutte le attività si riversano in strada. Continuano i tavoli di lavoro (la forma organizzativa nata dal primo giorno di occupazione) ai piedi della torre, si svolgono assemblee cittadine con centinaia di persone. Via Galvani si trasforma in un’agorà cittadina e si riempie di tende per dormire, tavoli di lavoro, camioncini adattati a media center e una struttura mobile di legno che viene utilizzata al bisogno come spartitraffico, come seduta per lezioni universitarie o come palco per concerti. In questi giorni emerge con forza uno spazio in cui re-imparare la democrazia. I cittadini di M^C^O di fronte allo scollamento tra la percezione dei propri bisogni e gli atteggiamenti dei poteri costituiti, sentono l’esigenza di creare delle agorà, ripensare da zero la condivisione, la cooperazione e il consenso, il rapporto tra pratiche, obiettivi e decisioni. La mattina del 19 maggio viene indetta una conferenza stampa in Piazza Macao. Pioviggina, la gente è sotto gli ombrelli anche oggi, dopo cinque giorni di occupazione. Ai microfoni, davanti ai giornalisti, M^C^O invita tutti a prendere due diverse linee della metropolitana per compiere in modo aperto, collettivo e dichiarato, la liberazione di un nuovo spazio. La Digos è incredula, i giornalisti eccitati, i cittadini consapevoli: la fiumana di gente si divide sulle linee dei treni sotto la città, per riemergere dall’uscita di Lanza, di fronte al Piccolo Teatro. M^C^O entra in Palazzo Citterio, un edificio del ‘700, del Ministero dei Beni Culturali, abbandonato da 40 anni. Questo palazzo è inserito in un progetto denominato Grande Brera che vorrebbe da anni trasformare l’Accademia e la Pinacoteca in un museo stile Louvre all’italiana. Il progetto è sempre fallito, a causa di commissari straordinari che hanno sistematicamente disperso milioni e milioni di euro destinati alla costruzione del museo. Macao si propone di tutelare il Palazzo e il progetto pubblico in cui è inserito, affermando che la cittadinanza ha il diritto di sapere quale sia la natura dei fondi stanziati e quale il progetto per cui verranno spesi. Nei giorni successivi continuano i tavoli, le lezioni universitarie e la messa in sicurezza dello spazio. In due soli giorni, tutto l’arco politico e mediatico si schiera contro M^C^O. 3
Il Ministero dei Beni Culturali manda l’esercito per sgomberare il Palazzo. Il 23 maggio, il giorno dopo lo sgombero da Palazzo Citterio, M^C^O comincia a disegnare una mappa di Milano, dove segnala quotidianamente i punti di ritrovo di tutti i tavoli di lavoro nati nei giorni precedenti. In questo nuovo assetto nomade e disperso, M^C^O rafforza la struttura organizzativa interna, le regole di produzione e il contenuto specifico del lavoro di ogni tavolo, le modalità decisionali e la condivisione degli obiettivi. Non solo un grattacielo, un teatro e un museo – uno spazio, possono essere un bene comune, ma il concetto stesso di produzione culturale e di lavoro possono essere affermati come un territorio comune costituente. Dopo circa un mese di lavoro e di assemblee sparse in diversi luoghi di Milano, il 16 giugno, in seguito ad un attraversamento che tocca molti luoghi simbolo della città, M^C^O entra nell’Ex Borsa del Macello di V.le Molise, palazzina liberty inutilizzata da anni, ed anch’essa coinvolta in un progetto di riqualificazione mai realizzato, e neppure avviato. La composizione di M^C^O si fa più eterogenea di quella iniziale, ma resta compatta nel desiderio di ridare significato e valore al tempo della propria produzione e nell’esperienza concreta di una possibilità altra. La pratica e la riflessione di M^C^O continua a concentrarsi su una serie di temi, che si sviluppano nella dialettica tra arte e politica: la dicotomia tra legalità e legittimità nelle scelte politiche colonizzate dagli interessi privati, la costruzione di modelli di produzione che si muovono alla ricerca di forme di equa redistribuzione del valore creato, l’autorialità nel complesso rapporto tra il soggetto e le relazioni in cui il soggetto trova collocazione, la condivisione dei saperi e della conoscenza che si esprime anche nella rigenerazione di capitale sociale. I temi si sviluppano immersi nel processo - a partire dal riconoscimento, prima interno ed in seguito dichiarato, di essere forma di espressione riflessiva e modello radicale di cittadinanza attiva che si esprime nei tavoli, nelle assemblee, nei gruppi di progetto, nel lavoro sullo spazio, nella produzione e programmazione, nelle relazioni con la rete nazionale 4
e con la politica cittadina, oltre che con le istituzioni del sapere e del potere, coi media, con la cittadinanza tutta. I temi emergono e assumono le forme, i tempi e le dimensioni di una continua interazione tra pratiche e riflessività, tra autogestione e autogoverno. Questa processualità faticosa, misteriosa ed avvincente, investita di potere costituente di fronte alla crisi della rappresentanza e della politica istituzionale, è il primo elemento del potenziale trasformativo di M^C^O: questa è la forza che chiede al diritto (basato essenzialmente sulle logiche della rappresentanza) la legittimazione di modelli orizzontali, permeabili e non verticisti; questa è la forza che immagina forme di produzione in cui il valore generato venga diversamente redistribuito, e che dichiara apertamente una sfida verso le tensioni (finanziarizzazione, biocapitalismo, precarietà,…) che ci attraversano e di cui subiamo la stretta come cittadini, oltre che come operatori della cultura e/o della conoscenza.
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IL TAVOLO VIDEO
Laboratorio artistico e presidio di libera informazione. Il Tavolo Video è un gruppo aperto, composto da persone con professionalità, competenze ed interessi nell’ambito dell’audiovisivo: montatori, registi, grafici, produttori, autori e altri professionisti, che cercano di condividere e partecipare ad un processo collettivo nel quale si coniughino arte e politica. Per sostenere e sostanziare il percorso di M^C^O e per comunicare alla città i contenuti e la complessità del processo in corso, il Tavolo realizza campagne virali e video-inchieste; in prospettiva, esso è però anche il luogo dove sviluppare indagini più complesse, una ricerca visuale sul linguaggio cinematografico, una elaborazione teorica e pratica sui sistemi di produzione e di distribuzione dei prodotti video. Dal punto di vista del metodo, il percorso del tavolo riflette quello di M^C^O: le decisioni vengono prese attraverso il metodo del consenso, la formazione e la condivisione dei saperi sono elementi fondanti il lavoro del tavolo. I contenuti prodotti sono coperti da licenza creative commons. Il Tavolo Video M^C^O è aperto e permeabile a qualsiasi contributo che tenga conto del processo in corso. La partecipazione è libera. Il Tavolo Video si riunisce tutti i lunedì, a M^C^O, alle 19.00. macao-video@inventati.org www.facebook.com/MacaoTavoloVideo
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OPEN
Un film collettivo non è da tutti, è di tutti. OPEN è la prima produzione cinematografica di Macao, nasce e cresce col desiderio di trovare le forme per rendere vive le pratiche artistiche e politiche che ispirano l’esistenza di M^C^O. La cifra essenziale di OPEN è infatti quella dell’attivismo e della partecipazione: la regia sarà collettiva, il soggetto polifonico e non predeterminato, lo spazio scenico prenderà forma nel suo essere attraversato dai corpi di tutti i cittadini, i ruoli classici (prima, durante e dopo il set) saranno disciolti e mescolati, le riprese saranno aperte e lo sguardo liberato. OPEN è uno spazio aperto: gli artisti, i performer, gli appassionati e tutte le persone incuriosite da questa sperimentazione possono partecipare alla realizzazione del film, esprimendo liberamente idee, capacità ed emozioni, che rientreranno in una scena corale – una polifonia per immagini. Il soggetto, scritto solo in parte, è vivo: verrà completato sul set, l’ultima giornata delle riprese, grazie alla partecipazione di chi lo desidera. OPEN è la diversità dello sguardo che si confronta e moltiplica intorno ad un unico soggetto. Per questo, sul set non ci sarà un regista, ma tanti registi che lavoreranno insieme. Per questo, nel momento partecipato del film, le riprese saranno aperte e ognuno potrà riprendere la scena corale dal suo punto di vista, secondo la sua sensibilità, scegliendo le inquadrature e i dettagli. La prevalenza di queste scelte artistiche (indeterminatezza e polifonia del soggetto, ibridazione dei ruoli, molteplicità dello sguardo) sui contenuti stilistici apre continuamente alla dimensione della possibilità: sempre in divenire, sempre pronta a scardinare un punto di arrivo, contraddittoria, conflittuale e consensuale insieme. Nella costruzione del soggetto, inclusiva ed in itinere, OPEN è un film politico; esso è politico anche poiché intende scardinare alcune caratteristiche dei modelli produttivi tipici del cinema: nasce dal basso e cresce fuori dagli schemi tradizionali, si sviluppa attraverso la relazione per diventare visibile e indipendente. Non ha finanziamenti pubblici o privati ma il sostegno di professionisti e cittadini che desiderano costruire un cinema diverso. OPEN è un vero esperimento cinematografico e un’occasione unica per lanciare una riflessione 7
importante sulla possibilità di immaginare e sperimentare nuove forme di produzione artistica. Il film OPEN si girerà a Macao dal 21 al 27 gennaio 2013 nello spazio dell’Ex Macello di Viale Molise, a Milano. Le riprese della scena corale, avverranno il 26 gennaio, dalle 14.00 alle 19.00. Il 26 e 27 gennaio sarà allestita dentro M^C^O una download station dove chi abbia ripreso il film, potrà scaricare il suo girato, che verrà utilizzato nel montaggio di OPEN. info@macao.mi.it www.macao.mi.it
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OPEN
La comunicazione. OPEN - UN FILM COLLETTIVO NON E’ DA TUTTI. E’ DI TUTTI! OPEN è la prima produzione cinematografica di Macao, nasce e cresce col desiderio di trovare le forme per rendere vive le pratiche artistiche e politiche che ispirano l’esistenza di M^C^O. La cifra essenziale di OPEN è infatti quella dell’attivismo e della partecipazione: la regia sarà collettiva, il soggetto polifonico e non predeterminato, lo spazio scenico prenderà forma nel suo essere attraversato dai corpi di tutti, i ruoli classici (prima, durante e dopo il set) saranno disciolti e mescolati, le riprese saranno aperte e lo sguardo liberato. La prevalenza delle scelte artistiche (indeterminatezza e polifonia del soggetto, ibridazione dei ruoli, molteplicità dello sguardo) sui contenuti stilistici apre continuamente alla dimensione della possibilità: sempre in divenire, sempre pronta a scardinare un punto di arrivo, contraddittoria, conflittuale e consensuale insieme. Verrebbe da chiamarla l’estetica vitale dei processi – in cui bisogna guardare sempre oltre, immaginare di più. Se fosse semplice teoria, lo faremmo senza tutti, ma un film collettivo non è da tutti: è di tutti.
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OPEN – UN FILM CON TUTTI GLI ARTISTI E I PERFORMER CHE. SIATECI. OPEN è uno spazio aperto: gli artisti, i performer, gli appassionati e tutte le persone incuriosite da questa sperimentazione possono partecipare alla realizzazione del film, esprimendo liberamente idee, capacità ed emozioni, che rientreranno in una scena corale – una polifonia per immagini. Il soggetto, scritto solo in parte, è vivo: verrà completato sul set, l’ultima giornata delle riprese, grazie alla partecipazione di chi lo desidera. Sai cantare? Sai ballare? Reciti? Sei un giocoliere? Un ginnasta? Hai un gruppo? Un coro? Fai body building? Lap dance? Sei un contorsionista? Un ammaestratore di elefanti?
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OPEN – UN FILM CON UNA SCENA ILLUMINANTE. ACCENDETEVI. OPEN é come uno spazio chiuso che si apre dopo anni. L’ex Borsa del Macello, ora sede di M^C^O, si apre a corpi vivi che lo attraversano, lo plasmano, che incidono nel suo presente e nel futuro della città, della politica, dell’arte e della cultura. A cavallo tra giorno e notte, quando scende il buio, persone vive come luci, daranno respiro allo spazio interno di M^C^O. Entrate con le torce, con le candele per le cene romantiche, con i led dei cellulari, con gli accendini dei concerti, con le fiaccole delle corse.
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OPEN – UN FILM PER I BUONI I BRUTTI E I CATTIVI. SUONIAMOCELA. OPEN è un’orchestra, una sinfonia, un’improvvisazione. Suoni? Suonacela. Facciamo il soundtrack.
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OPEN – É UN FILM IN CUI TUTTI POSSONO GIRARE. REC. Vogliamo disperdere i punti di vista, vedere con gli occhi di tutti, moltiplicare le prospettive che osservano lo spazio. Che tu sia un professionista, un amatore, un’amante o uno stalker; che ti piaccia girare in pellicola, in full HD, in SD, in VGA, o fissare le immagini nella tua testa; che tu abbia una videocamera, una macchina fotografica o un telefonino che fa video. Ti invitiamo a riprendere la scena corale dal tuo punto di vista, secondo la tua sensibilità, scegliendo le inquadrature, la luce, i dettagli. Prepara l’attrezzatura e carica la batteria! Tutto è soggettiva, quando schiacci REC.
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MACAO
Progetti in corso CINEMACELLO – Del Cinema non si butta via niente. CineMacello è la rassegna di proiezioni che si tiene presso il nuovo spazio polifunzionale cinema teatro di Macao, una sala attrezzata per ospitare concerti, performace teatrali, video arte e proiezioni cinematografiche. L’intento di CineMacello è dare spazio e visibilità a quel Cinema di qualità premiato dai festival ma punito dal mercato, un cinema che rimane invisibile a causa della mancata distribuzione nelle tradizionali sale dei circuiti cinematografici italiani. “Del Cinema, non si butta via niente!”: questa la sintesi più adeguata dell’iniziativa di Macao nata per promuovere e diffondere quella cultura cinematografica oggi più che mai penalizzata perché non prodotta secondo logiche da cinepanettone, ma con la convinzione che qualunque pubblico, grazie alle immagini, vada provocato e non addomesticato. CSCI - Consorzio Sale Cinematografiche indipendenti La distribuzione cinematografica Italiana si è dimostrata sempre più inefficace di fronte al continuo aumento dell’offerta di prodotti indipendenti. Film e documentari indipendenti spesso non raggiungono alcun tipo di visibilità, a danno del pubblico e di chi li produce. Macao coinvolgendo anche gli altri nodi della rete nazionale di cui fa parte (Nuovo Cinema Palazzo di Roma, Teatro Valle Occupato di Roma, S.a.l.e. Docks di Venezia, Teatro Coppola di Catania, Asilo della Creatività e della Conoscenza di Napoli, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo, Teatro Rossi aperto di Pisa, Teatro Pinelli di Messina) si propone di costituire una rete di distribuzione/produzione indipendente per film, documentari e serie. Sfruttando le sale distribuite sul territorio nazionale vorrebbe offrire una vetrina per tutti quegli autori che autofinanziando e autoproducendo le proprie opere si scontrano con la frustrazione di un mercato che non accoglie prodotti “diversi” per soggetto, poetica e formato. Non chiusi alla possibilità di unirsi a reti già esistenti sia a livello nazionale che europeo, per aumentare la visibilità e la distribuzione del progetto. Una rete distributiva alternativa e legata a doppo filo alla produzione cinematografica indipendente. Un progetto ambizioso e articolato che ci vedrà impegnati come Macao e tavolo video nei prossimi mesi. 14
STUDIO DI REGISTRAZIONE Il tavolo Spazi Sonori sta curando il progetto di un recording studio per offrire, in un primo momento, un supporto alle produzioni interne e, una volta rodato e collaudato, si aprirà alla cittadinanza tutta, creando un’etichetta indipendente per la diffusione delle opere musicali, attraverso la ricerca di una forma alternativa di distribuzione musicale. KRISIS - Workshop di fotografia Attualmente è in corso un laboratorio fotografico a tema, ideato e promosso in collaborazione con Milano Città Aperta. Si tratta di Krìsis, un workshop a cadenza settimanale il cui obiettivo è indagare col mezzo fotografico le mille sfumature di questo termine, oggi connotato in maniera tristemente univoca. I partecipanti si muoveranno attraverso tutte le fasi del processo creativo e produttivo in maniera collettiva, e saranno seguiti in ogni passo dal tavolo fotografia di Macao e dai ragazzi di MiCiAp. L’incontro del gruppo è previsto tutti i giovedì, alle 19.00, a M^C^O. SCUOLA DI GIORNALISMO Le regole imposte dall’ordine professionale dei giornalisti sembrano sempre più orientate a limitare l’accesso alla professione, che corre il pericolodi diventare un mestiere per pochi, e un hobby per gli altri. Sia le scuole di giornalismo (sempre di più, ma sempre più costose) che le “opportunità professionali” (come viene chiamato il praticantato in redazione contrassegnano la creazione di barriere d’accesso, alla formazione prima ed alla professione poi. Rovesciando questi assunti, culturalmente e socialmente inaccettabili, M^C^O sta costruendo un corso gratuito e aperto di giornalismo, cui collaborano alcuni giornalisti di Milano e Fotografi Senza Frontiere. La scuola darà la possibilità di partecipare a lezioni di numerosi professionisti che possano trasmettere competenze tecniche ed insieme offrirsi a un confronto aperto e articolato sulle dinamiche della professione, oltre che sulla democraticità dei processi all’interno del mondo del giornalismo. Il percorso sarà articolato in 22 lezioni; partendo dalla produzione in senso stretto (video documentari, giornalismo televisivo, carta stampata, web e blog,…), si declineranno elementi legati all’aspetto legale e a quello commerciale della professione, terminando con un 15
quadro della storia del giornalismo e dei cambiamenti avvenuti negli assetti proprietari dei media che orientano l’opinione pubblica. Nel corso saranno inseriti momenti laboratoriali di post produzione (montaggio video, audio e post produzione fotografica). Il corso sarà aperto a tutti, ad eccezione delle lezioni di laboratorio/post produzione, che saranno dedicate ad un gruppo più ristretto di studenti. A seguito delle lezioni alcuni “tutor” saranno disponibili per mettere a fuoco un progetto di lavoro tramite il quale dare un esito concreto al corso; verranno inoltre presentati alcuni dei progetti su cui M^C^O sta lavorando e nei quali chi fosse interessato potràessere coinvolto. M.A.S.A. - Macao Agenzia Spaziale Autoreggente Il lavoro nasce da un intertavolo che comprende: Programmazione, Bando, Architettura, Video, Foto, Partecipazione, Autocostruzione. é auspicata la massima partecipazione. Il progetto delle mappature nasce in diversi tavoli quasi contemporaneamente ed è lo sviluppo conseguente di alcune riflessioni pre-macello. Alcuni avevamo proposto momenti attraverso i quali, una volta aperto un “quartier generale”, Macao avrebbe potuto diffondersi nella città liberando temporanemente spazi abbandonati, dismessi o chiusi ma utilizzati per altri scopi spesso illegali o illeggittimi (vedi Torre Galfa). L’innumerevole numero di luoghi connotati come “inutilizzati“ all’interno della città e nelle sue periferie, potrebbe portarci a costruire una narrazione, un tratto unitario, una o più dimensioni caratterizzanti che specifichino perché questi luoghi sono vuoti. Palazzi inutilizzati ma che servono come cassa nel mercato immobiliare e bancario, fabbriche chiuse che si trasformano in monumenti al lavoro negato, spazi pubblici abbandonati che sottraggono socialità e relazioni trasversali anche di tipo economico. Questo momento è adesso. Il tavolo architettura porta avanti con un sistema di scale (1 : 50, 1 : 500, 1:5000) che si allargano come ricerca dallo specifico al generale, dal piccolo al grande all’interno della città. Attraverso queste griglie è possibile creare mappe che guardino oltre agli spazi abbandonati e agli itinerari che li collegano anche ad altri livelli. Dimensioni che collegano la vita dei quartieri e la loro inclusività alle persone, soprattutto ai passaggi da quartiere a quartiere. Sulla falsa riga situazionista si possono costruire diversi livelli che consentano non solo studio e ricerca attraverso le “arti” ma anche la possibile sutura e relazione tra aree diverse 16
della città grazie ai differenti linguaggi estetici. Quindi brevemente i livelli da sovrapporre a modo di Photoshop per realizzare “immagini” separate autonome ma anche una lettura unitaria potrebbero essere: · livello di studio e di documentazione degli spazi nonché un ragionamento che leghi luoghi simili e ne tracci una narrazione legata alle specificità di abbandono (lavoro, socialità, finanza, etc.); · livello di intervento all’interno degli spazi (discipline diverse che propongono: spettacoli, azioni e eventi); · livello di collegamento tra i quartieri (arti che si occupano di trovare dei passaggi insoliti, nascosti o fuori luogo non solo fisicamente ma anche attraverso strumenti teorici propri di queste discipline: Ricerca sonora, arte relazionale e pubblica, etc.); · mappature diverse e particolari all’interno dei quartieri o della città con l’utilizzo delle realtà presenti per strutturare anche passaggi di cambiamento fisico e sociale (gardening, video e fotografia) La metodologia che prevede i livelli, consente in un secondo momento di strutturare percorsi processuali che permettano l’ingresso in queste opere in maniera diversa e personalizzata, con la possibilità di attraversare questo lavoro per fasi, pezzi o per intero attraverso mappe generali legati a specificità particolari. MACAO | NUOVO CEN TRO PER LE ARTI, LA CULTURA E LA RICERCA VIALE MOLISE 68 MILANO come raggiungerci: passante ferroviario fermata Porta Vittoria bus 90 91 93 66 tram 12 contatti: www.macao .mi..it www.facebook .com/macaopagina info @macao .mi.it UFFICIO STAMPA +39 347 8285748 17