Modelli di Cooperative Learning

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Raccolta realizzata da Liboria (Lidia) Pantaleo


COMPLEX INSTRUCTION Di E. Cohen (California USA) DEFINIZIONE: metodo che vede nel lavoro di gruppo la possibilità di produrre il miglior apprendimento possibile generando parallelamente equità sociale, senso della democrazia e superamento dello stereotipo dello STATUS ( di qualunque natura) e delle dinamiche relazionali ad esso connesse. Si fonda sullo sviluppo di abilità multiple, pone rilevanza sui processi sociologici, sull’uguaglianza delle opportunità e si pone nell’ottica di far superare le conseguenze derivate dalla scarsa equità sociale. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:  strutturazione di compiti complessi che implicano l’uso di svariate abilità  assunzione di responsabilità di ogni membro del gruppo nei confronti degli altri membri  disposizione all’aiuto reciproco  rilevanza data ad abilità cognitive e sociali:  imparare a chiedere  imparare a rispondere  imparare ad ascoltare  imparare a riflettere  forte rilevanza dell’interdipendenza positiva: “Nessuno di noi ha tutte queste abilità. Ciascuno   

di noi ne ha alcune” (Cohen)

fase preparatoria alla cooperazione scelta di norme da imparare e rispettare e di abilità specifiche su cui lavorare (ogni compito ne prevede di diverse così come diverse possono essere le competenze specifiche o i comportamenti cooperativi) autorità delegata

RUOLO PARTECIPANTI:  esperire, assumendoli a rotazione, i vari ruoli previsti nella gestione del gruppo:  facilitatore (ruolo riguardante il problema     

RUOLO INSEGNANTE: ingegnere dell’istruzione complessa  artefice della fase preparatoria alla cooperazione con utilizzo di giochi e/o esercizi specifici e avvio ad essa  individua e pianifica i compiti che implicano l’applicazione di svariate attività, competenze, abilità non comparabili e necessarie di reciproca integrazione  predispone condizioni e attività per elevare le aspettative nei confronti degli alunni più svantaggiati e, quindi, con uno status di partenza inferiore  mette in atto le strategie per concretizzare il modello:

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porre in essere le abilità sociali e cognitive precedentemente definite costituire un gruppo egalitario che assume l’autorità e la responsabilità della verifica del lavoro svolto (in senso di compito e in senso di prodotto)

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del superamento dello stereotipo di status) controllore addetto ai materiali addetto al riordino addetto alla sicurezza relatore (richiede competenze di vario genere:dal prendere appunti all’essere punto di riferimento per il gruppo)


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prepara setting fa monitoring

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programmare e porsi gli obiettivi del come lavoreranno insieme i ragazzi (attività di routine o problem solving impongono scelte diverse! Gruppo di discussione o centro di apprendimento?) preparare gli alunni alla cooperazione attraverso attività/giochi sociali (vedi figura di artefice) stimolare la riflessione all'interno del gruppo stabilire obiettivi da raggiungere stabilire il tipo di interazione da sviluppare preparare lezione introduttiva fornire istruzioni scritte a partire dalla 2^ stabilire numero membri, ripartizione spazio, organizzazione materiali pianificare valutazione e verifica assegnare i ruoli che devono essere esplicitati chiaramente, ai membri del gruppo


INTERDIPENDENZA POSITIVA legata a:  complessità dei compiti che si rivelano essere differenziati e integrabili per permettere a tutti lo svolgimento di un ruolo significativo, attivo, responsabile all’interno del gruppo  assegnazione ruoli esperiti a rotazione da tutti  responsabilità individuale verso il proprio e l’altrui lavoro (incoraggiare e sostenere elementi fondanti)  integrazione reciproca di abilità cognitive e sociali  interdipendenza di abilità caratterizzanti un compito complesso  pari possibilità di collaborare e/o partecipare  controllo dell’effetto di status  equità di opportunità  formazione di gruppi eterogenei  leadership distribuita  consapevolezza dalla caratteristica di “necessarietà” del proprio lavoro per il gruppo VALUTAZIONE:  continua sin dalla fase preparatoria (già i giochi prevedono una fase valutativa con “il giro di tavolo” finale)  costante monitoring da parte dell’insegnante e degli alunni  di feed-back sui “prodotti” dei singoli e del gruppo rispetto a valutazione formale e/o sommativi  come somministrazione di schede (check-list, griglie,..), questionari per alunni e della registrazione per l’osservatore esterno  funzionale rispetto a revisione lavoro di gruppo e con caratteristiche metacognitive per processi di miglioramento  formale, attraverso il testare alcuni prodotti individuali all’interno del lavoro di gruppo. per verificare acquisizione concetti fondamentali

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CARATTERISTICHE PRODOTTO E/O COMPITO: Date dal compito che è complesso, differenziato e integrabile e prevede l’attivazione di abilità multiple.


GROUP INVESTIGATION Di Y.Sharan e S. Sharan DEFINIZIONE: metodo per istruzione in classe legato a esaminare, a fare esperienza e capire un argomento di studio; si realizza attraverso il lavoro collaborativi degli alunni che vengono o si costituiscono come piccoli gruppi. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:  interazione intesa come dimensione sociale del processo di apprendimento  motivazione intrinseca legata a coinvolgimento e interesse degli alunni verso la comprensione e la conoscenza di un argomento di studio (quindi essenziale un metodo che rende stimolante processo di apprendimento e conoscenza)  concetto di ricerca come processo di indagine che riproduce le fasi della ricerca scientifica RUOLO PARTECIPANTI:  raccogliere informazioni  porle in relazione  collegarle a esperienze e/o conoscenze pregresse  formulare, sperimentare ipotesi  osservarne le conseguenze  apportare modifiche utilizzando abilità cognitive e sociali quali:  riflessione  discussione  progettazione  organizzazione  sintesi  revisione  presentazione  valutazione  costituire una COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO (che riduce ansia, dubbi e che modifica il ruolo dell’insegnante).

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informazioni e monitora il rispetto delle regole da parte del gruppo IVa fase coordina e fa da consulente Va fase coordina le presentazioni e stimola le discussioni raccogliendo interventi e commenti VIa fase procede alla valutazione finale con somministrazione di test in parallelo a autovalutazione degli alunni

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RUOLO INSEGNANTE facilitatore e accompagnatore dell’apprendimento:  suscitare domande  valorizzare aspetti emotivi come l’impegno, l’autoconsapevolezza, la ricerca di significato  accompagnare verso la riflessione metacognitiva e la concettualizzazione  assumere ruoli diversi nelle sei fasi del modello:  Ia fase leader e facilitatore  IIa fase aiuta e monitora  IIIa fase aiuta in riferimento a capacità di utilizzo delle


VALUTAZIONE:  monitoring dell’insegnante e degli alunni  finale (con test) per verificare l’acquisizione delle nuove conoscenze e il porsi in atto delle abilità metacognitive sviluppate  come feed-back posto in essere nella discussione finale che segue le presentazioni che permette l’autovalutazione delle proprie prestazioni, delle conoscenze acquisite e delle procedure utilizzate. INTERDIPENDENZA POSITIVA legata a :  motivazione intrinseca  sistema sociale democratico  gruppo eterogeneo formato in base a:  caratteristiche dei singoli  durata attività  difficoltà compito  interessi di ciascuno  autonomia degli alunni nell’organizzazione, partecipazione, responsabilizzazione e relazione d’aiuto (essi decidono sul cosa ricercare, su quali fonti e risorse usare, sul come realizzare la ricerca o suddividere il lavoro o quali ruoli assumere) in una discussione democratica.

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CARATTERISTICHE PRODOTTO E/O COMPITO:  (prodotto) date dall’esposizione nella fase di relazione deve essere stimolante e interessante per gli altri gruppi, completa dell’elenco delle fonti e di stimolo per la discussione  (compito) date dal compito che va inteso come ricerca.


LEARNING TOGHETER Johnson, Johnson, Holubec DEFINIZIONE: modello che pone il suo significato nel lavoro comune svolto per conseguire gli obiettivi del gruppo, nel miglioramento delle competenze e dei saperi. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:  interdipendenza positiva (“Uno per tutti, tutti per uno”)  interazione promozionale faccia a faccia  sviluppo abilità sociali  responsabilità individuale  valutazione individuale e/o di gruppo  contributo per innalzamento del livello degli alunni  instaurazione di una relazione positiva fra alunni  creazione di una comunità di apprendimento in cui si rispetta la diversità di ciascuno  offerta di stimoli per crescita cognitiva, psicologica e sociale  responsabilità distribuita  clima positivo di disponibilità, responsabilità e affettività RUOLO PARTECIPANTI:  interdipendenza faccia a faccia legata a interdipendenza positiva che si concretizza in condivisione di risorse, aiuto e incoraggiamento reciproco  lavorare insieme su compito e lavoro di gruppo al contempo  gestire i conflitti  contribuire al raggiungimento dell’obiettivo previsto facendo la propria parte  fare autovalutazione e automonitoraggio  aver consapevolezza dell’importanza del proprio contributo per arricchire l’apprendiemnto del gruppo  darsi feed-back reciproci

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INTERDIPENDENZA POSITIVA legata a :  atteggiamento per il quale ogni singolo membro del gruppo sa che avrà successo solo se tutti lavoreranno insieme (tutti sono responsabili del successo o dell’insuccesso del gruppo)

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RUOLO INSEGNANTE :  porre in essere un training apprenditivo specifico per far apprendere le competenze sociali e far conoscere le loro ricadute sul piano cognitivo, comportamentale, motivazionale, e metacognitivo.  costituire gruppi preferibilmente eterogenei  stabilire regole ed esplicitarle  assegnare i ruoli ad ogni membro del gruppo  distribuire i materiali e organizzare lo spazio  spiegare il compito esplicitando i criteri di valutazione e sottolineando interazione positiva e importanza partecipazione  fare monitoring  mettere i atto interventi per prevenire conflitti e migliorare lavoro  realizzazione processing


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impegno condiviso per la promozione di relazioni positive che conducono ad un maggior equilibrio psicologico e conseguentemente un maggior impegno e una miglior qualità dei rapporti interpersonali obiettivi, compiti, materiali, informazioni, risorse, valutazione

VALUTAZIONE:  in itinere con costante monitoring  costante feed-back reciproco tra i membri del gruppo etra gruppo e insegnante  processing finale per gli aspetti definiti in fase iniziale  interdipendenza tra quella individuale e quella di gruppo per sollecitare maggior collaborazione  convergenza dei contributi dati in fase apprenditiva  considerazione dei livelli di crescita sincronici e diacronici (singolo e gruppo)  coinvolge gli alunni con schede, assegnazione punteggi, strumenti somministrati da insegnante e considerazioni su lavoro di gruppo e suicompagni (autovalutazione e automonitoraggio)

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CARATTERISTICHE PRODOTTO E/O COMPITO  (prodotto) date da qualità lavoro svolto, contenuti appresi e sviluppati  (compito) date dai processi e comportamenti collaborativi messi in atto


STRUCTURAL APPROACH Di Kagan e Kagan DEFINIZIONE: modello che si basa sulla necessità di predisporre strutture di lavoro che garantiscano una effettiva interdipendenza positiva e il conseguimento del massimo coinvolgimento degli alunni e di una loro generale partecipazione, in modo attivo e responsabile, a prescindere dal tipo di contenuto, si propone, quindi, come una struttura che mira all’organizzazione sociale della classe. CARATTERISTICHE:  apprendimento cooperativo  interdipendenza positiva di compito, di risorse di informazioni  responsabilità individuale (ognuno è responsabile in prima persona per il gruppo)  partecipazione equa (tutti hanno la possibilità di partecipare)  interazione simultanea (permette di aumentare il tempo attivo per ogni singolo alunno)  strutture e costrutti non vincolati a contenuti specifici  gestione/conduzione della classe  importanza delle competenze sociali  concezione di teambuilding e classbuilding  concetto di team come squadra

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RUOLO INSEGNANTE regista della scena:  definizione compiti e contenuti  definizione obiettivi (cognitivi, sociali, metacognitivi)  scelta delle strutture e dei costrutti connessi (STAD, Jigsaw,…)  preparazione setting  realizzazione di attività atte a favorire la conoscenza tra i membri  organizzazione gruppi eterogenei  strutturazione di attività per sviluppare l’identità di gruppo  insegnamento abilità per risoluzione compito  eventuale revisione delle strutture per raggiungimento obiettivo  monitoring  proposizione di soluzioni non preconfezionate per la risoluzione delle questioni

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RUOLO PARTECIPANTI  assumere la responsabilità personale nel successo e insuccesso del gruppo  realizzare di strutture per raggiungere obiettivi  darsi aiuto reciproco e sostegno  rispettare le diversità  dare un nome alla squadra o uno slogan per costruire l’identità del gruppo  sapersi muovere negli spazi organizzati e parlare sottovoce  dialogare e partecipare mantenendo in equilibrio l’interdipendenza positiva e la responsabilità personale  essere diretti costruttori di sapere  applicare comportamenti sociali appresi  essere consapevoli di regole da rispettare  applicare comportamenti sociali appresi  fare peer tutoring  partecipare alla valutazione


processing per valutare miglioramento, risultato raggiunto e proprio operato

INTERAZIONE POSITIVA legata a :  essere consapevoli di come il successo di ognuno sia legato a quello di ogni altro membro del gruppo e da qui la spinta motivazionale a contribuire al miglioramento  responsabilità individuale nel successo o fallimento del lavoro di gruppo  compito, se inteso come prodotto finale unico  risorse, se si lavora sullo stesso materiale  informazioni, se ognuno ha parte dell’informazione  valutazione, se è data dalla somma delle singole valutazioni  sviluppo sinergia sistemica

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CARATTERISTICHE PRODOTTO E/O COMPITO Sono date dal processo e dai comportamenti collaborativi messi in atto.


Lo STUDENT TEAM LEARNING di Slavin: cenni Slavin (1978) descrive diversi metodi di apprendimento cooperativo che prevedono la competizione fra gruppi omogenei di abilità. L'enfasi è sul conseguimento degli obiettivi del gruppo, ma è anche importante la responsabilità individuale in termini di miglioramento del proprio rendimento, alla quale sono preparati tutti i componenti del gruppo. Anche gli studenti meno bravi vengono sfidati a mi-gliorare le loro prestazioni. Tre delle tecniche più popolari dello STL sono: STAD (Student Team Achievement Divisions) TGT (Teams-Games-Tournaments), JIGSAW I (versione di Aronson) e II (versione competitiva dello Jigsaw di Slavin, adattata da Slavin stesso). STAD: Gli insegnanti che usano lo STAD (Student Team Achievement Divisions: Squadre di apprendimento di gruppo) presentano un nuovo argomento, poi dividono la classe in gruppi eterogenei di quattro membri. L'insegnante presenta una lezione; i membri del gruppo approfondiscono da soli le informazioni e quindi assistono gli altri compagni del gruppo. Vengono assegnati quiz settimanali e annotati i punteggi individuali. Gli insegnanti annotano anche i miglioramenti dai vecchi ai nuovi punteggi nei quiz. Gli studenti che raggiungono un certo livello base o ottengono forti miglioramenti ricevono un riconoscimento. TGT: Nel modello TGT (Teams-Games-Tournaments: Gruppi- Giochi-Tornei) i gruppi guadagnano punti se si impegnano in compe-tizioni accademiche. All'inizio, l'insegnante presenta una lezione su un argomento o un periodo di lezione-discussione. Poi, gli studenti si assistono reciprocamente nello studiare i fogli di lavoro basati sulle informazioni della lezione. Quindi, gli studenti hanno dei tornei settimanali in cui gruppi di abilità equivalente gareggiano per vedere chi sa rispondere al maggior numero di domande preparate dall'in-segnante. Ogni risposta corretta dà diritto a dei punti. I gruppi con il punteggio più alto ottengono pubblico ricono-scimento.

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JIGSAW II: Il modello JIGSAW II (Puzzle II) (Slavin, 1986) risulta più efficace quando l'obiettivo didattico è quello di imparare concetti piuttosto che abilità. Tutti gli studenti leggono un brano, una storia breve. Ogni studente, nel gruppo di quattro/cinque membri, riceve un foglio di informazioni su un argomento diverso. Dopo aver letto i loro fogli, alcuni studenti (uno per ciascun gruppo) si incontrano in un 'gruppo di esperti' temporaneo, composto da studenti che hanno studiato lo stesso argomento. Dopo un periodo di discussione, questi

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JIGSAW I: Il modello Jigsaw (“Puzzle”) di apprendimento cooperativo utilizza la specializzazione del compito. Ogni studente ha un compito che contribuisce a un obiettivo complessivo di gruppo. In gruppi eterogenei da 3 a 6 studenti, ad ogni studente viene assegnata una parte di una lezione. Ogni studente lavora in modo indipendente per diventare un esperto di una porzione della lezione ed è responsabile dell'insegnamento di tali informazioni agli altri componenti del gruppo cosi' come è anche responsabile dell'approfon-dimento delle informazioni fornitegli dagli altri membri del gruppo. L'insegnante accerta la competenza del gruppo sull'argomento complessivo. Vengono dati voti individuali sulla base di un esame.


studenti ritornano nei rispettivi gruppi originali per insegnare agli altri membri tutto quello che sanno su quell'argomento. Alla fine di questo processo, viene dato un quiz individuale comprensivo di tutti gli argomenti. Quindi, l'insegnante consegna dei certificati di gruppo sulla base dei miglioramenti nei punteggi ottenuti al quiz.

Bibliografia

Cooperare in team e in classe Pagina

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Ettore Felisatti, Pensa Multimedia, 2006


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