I magico libro delle terze

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Classi terze del plesso “A. C. Pertile” IC VICENZA 7

Il magico libro delle terze Ebook delle classi terze a.s. 2017-2018

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INDICE

Capitolo 1 – Il racconto

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Per Giulia

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Il pediatra distratto

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Capitolo 2 – La descrizione

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Un braccio pieno di foglie

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Sibilla e Serafino

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Capitolo 3 – Poesie e filastrocche

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Incanto

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Filastrocca di capodanno:

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La prima margherita

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Usciamo fuori

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Capitolo 4 – Studiare con le mappe concettuali

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Capitolo 5 – Testi regolativi

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ITALIA

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Veneto

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Friuli Venezia-Giulia

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Abruzzo

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Campania

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Basilicata

29

Puglia

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MONDO

30

Giappone

30

Palestina

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Venezuela

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Francia

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Capitolo 7 – IRC

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RELIGIOSITÀ PREISTORIA

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Capitolo 1 – Il racconto

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Per Giulia Oggi è il compleanno di Giulia un’amica di Andrea. Lui fa una lista con i regali che le vuole farle ma non ha abbastanza soldi​. Scoraggiato, si chiude in camera. All’improvviso gli viene l’idea di creare un’opera con matite e pennelli con i colori che

piacciono a Giulia. Dopo dieci minuti i suoi vestiti sono completamente imbrattati e la camera un disastro. Per fortuna gli viene un’altra idea: una torta di 5


compleanno, ma dopo venti minuti la cucina sembra un campo di

battaglia​ . Andrea decide allora di andare in garage per costruire una libreria ma… si prende a martellate le dita! ​Si sbuccia anche le ginocchia; così, coperto di

pittura, bende e cerotti, esce di casa. Andrea arriva a mani vuote alla festa, si avvicina a Giulia e le dà un bacio come regalo di compleanno. Giulia diventa tutta

rossa dalla testa ai piedi e poi gli sussurra all’orecchio che è la più bella sorpresa del mondo​. Terza A

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Il pediatra distratto Mattia ha paura dell’ambulatorio, del pediatra e di tutti quegli strumenti che usa per sentire il cuore, la pressione e le altre parti del corpo. Lo intimorisce perfino il lettino! Ma,in pochi minuti, Mattia è in macchina e piagnucola e si lamenta. Arrivato, il medico lo fa accomodare su un tappetino sul pavimento. Mattia protesta, si deve sedere sul lettino! Allora il medico vuole ascoltare il cuore ma arriva da Mattia con un paio di cuffiette da stereo. Mattia lo guarda perplesso e quasi quasi gli viene da ridere: ci vuole lo stetoscopio! È un po’ sbadato questo pediatra.Così tanto che il pediatra Giovanni dice a Mattia che vuole controllargli la gola con un lecca-lecca alla 7


fragola per abbassargli la lingua. Mattia gli indica un bastoncino di legno che ricorda lo stecchino dei ghiaccioli. Il pediatra ancora una volta si scusa e afferra il termometro e lo infila tra le dita dei piedi di Mattia, che scoppia a ridere per il solletico. La visita è finita in un battibaleno! Il pediatra Giovanni saluta Mattia e gli dice che è stato un paziente perfetto! Mattia esce dall’ambulatorio

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tutto

contento.

Terza B

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Capitolo 2 – La descrizione

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Un braccio pieno di foglie Per il suo compleanno, Dora chiese una casa sulla quercia gigante in fondo al giardino. I rami della quercia erano lunghi e robusti e si allungavano verso il cielo, mentre i ramoscelli più sottili e le foglie si allargavano in tutte le tutte le direzioni. Ma c’era un enorme ramo più in basso che si piegava all’ingiù con una curva imprevista, come se l’albero volesse toccare il terreno con quel lungo braccio pieno di foglie. Dora non si stancava mai di stare seduta ad ascoltare ai piedi della quercia il battibecco tra passeri o il canto di un merlo. E poi c’era il gufo con il suo verso. Cominciava con un “tuuuu!” da mettere i brividi, e poi diventava un richiamo acuto e penetrante che sembrava un “fiiino!” o un “fiiitto!”. A volte pareva addirittura che dicesse: “Ziiitto!” come se il gufo stesse rimproverando qualcuno: e questo faceva sorridere Dora. Così, dato che amava quell’albero e i suoi abitanti, le era venuta l’idea di farsi costruire una casetta per il suo compleanno. La casa sul ramo più basso aveva il pavimento di assi di legno dai colori sgargianti, e un foglio di plastica trasparente per tetto, perchè Dora potesse vedere su 11


fino alla cima dell’albero. E c’erano grandi aperture come finestre su tutti i lati, per poter vedere il giardino tutt’intorno. Sembrava un castello! Dopo averlo ringraziato con un forte abbraccio, Dora salì nel suo castello. Pensò che fosse il più bel regalo che avesse ricevuto. Terza A

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Sibilla e Serafino Sibilla la strega abitava in una casa tutta nera. Anche Serafino era nero. Quando Serafino chiudeva gli occhi, Sibilla non riusciva più a vederlo e ci inciampava. Un giorno, dopo un terribile ruzzolone, Sibilla afferrò la sua bacchetta magica e… abracadabra! Ecco che Serafino aveva la testa rossa, il corpo giallo, la coda rossa, i baffi

blu e le quattro zampe viola. Ora Sibilla riusciva a vedere Serafino anche da 13


lontano. Però, Serafino era ridicolo e persino gli uccelli lo prendevano in giro; Serafino era molto triste. Allora, Sibilla ci pensò un po’ e immediatamente diede un colpetto con la sua bacchetta magica e… abracadabra! Serafino era di nuovo un gatto nero. Poi Sibilla diede un altro colpo con la sua bacchetta magica e...abracadabra! Non ebbe più una casa tutta nera, ma una casa di tutti i colori! Finalmente, Sibilla riusciva a vedere Serafino ovunque! Terza B

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Capitolo 3 – Poesie e filastrocche

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Incanto Sui campi e sulle strade silenziosa e lieve, volteggiando la neve cade. Danza la falda bianca ne l’ampio ciel scherzosa poi sul terren si posa stanca. In mille immote forme sui tetti e sui camini, sui cippi e nei giardini dorme. Tutto d’intorno è pace: chiuso in oblio profondo indifferente il mondo tace.

Negri A.

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Filastrocca di capodanno​: Fammi gli auguri per tutto l’anno: voglio un gennaio col sole d’aprile, un luglio fresco, un marzo gentile; voglio un giorno senza sera, voglio un mare senza bufera; voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco; che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le fontane. Se voglio troppo, non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente.

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La prima margherita Si risvegliò la prima margherita tra l’erbe nuove sopra il breve stelo; ancora tutta chiusa e infreddolita levò la testa per guardare il cielo. Vide venir la primavera e allora gridò: - Fiorite, sorelline, è l’ora! Lina Schwarz

Usciamo fuori Usciamo, dai, fuori! Ne abbiamo abbastanza di stare a poltrire nel nostro alveare. È ora di uscire e andare a esplorare la campagna cercando dei fiori stillanti e fragranti su cui bottinare, e dei villeggianti da infastidire. Maria Vago

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Capitolo 4 – Studiare con le mappe concettuali

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3^A primo gruppo

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3^A secondo gruppo

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3^B primo gruppo

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3^B secondo gruppo 23


Capitolo 5 – Testi regolativi

Ricette del mondo, che ci piacciono e delle nostre regioni d’origine

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ITALIA Veneto

Risotto con il radicchio Ingredienti 5 tazzine di riso 2 porri sale e pepe mezzo bicchiere di vino bianco o rosso olio extravergine di oliva 300 g di radicchio tardivo di Treviso 1 l di brodo vegetale formaggio grana a piacere Preparazione Lavare i porri e tagliarli sottili, poi farli appassire in una pentola con l’olio, aggiungendo un pizzico di sale per evitare che soffriggano troppo. Mondare il radicchio lasciando in cespo e quindi tagliarlo grossolanamente. Unirlo ai porri nel frattempo imbionditi e farlo scaldare a fuoco vivace per cinque minuti, aggiungere mezzo bicchiere di vino e far sfumare la parte alcolica. Coprire la pentola e far stufare per dieci minuti, poi unire il riso. Mantenendo il fuoco basso, aggiungere parte del brodo vegetale in precedenza scaldato, mescolare di tanto in tanto e, man mano che si asciuga, aggiugere un po’ di brodo. Assaggiare e, quando mancano due minuti alla cottura 25


al dente del riso, spegnere il fuoco e mantecare con il grana, lasciar riposare meno di un minuto e servire.

Friuli Venezia-Giulia

Frico di patate Ingredienti 400 g di patate farinose 200 g di formaggio stagionato anche misto tipo Montasio-latteria olio q.b. Procedimento Pelare le patate e tagliare a fette sottili. Mettere in una padella antiaderente con un filo di olio e arrostirle. Quando sono ben arrostite aggiungere l’acqua coprendo quasi del tutto per farle cucinare con il coperchio chiuso. Nel frattempo tagliare il formaggio a dadini. Quando le patate saranno ben cotte (quasi sciolte) aggiungere il formaggio e mescolare. Dopo circa 15 minuti quando la parte sotto sarà ben dorata e cotta girare e far cuocere dall'altro lato (aiutandosi con un piatto per non rompere il tortino). Dopo circa 10 minuti sarà pronto, servire caldo.

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Abruzzo

Ricca calamarata Ingredienti​ per 5-6 persone 500 g di pasta del tipo mezze maniche rigate 1 barattolo di passata di pomodoro rustica mezza cipolla e uno spicchio d’aglio olio EVO e prezzemolo brandy q.b. 6 calamari puliti e tagliati a cerchietti non piccoli un mix di: code di gambero, canestrelli o capesante sgusciate un chilo di vongole veraci (da tenere almeno un’ora in acqua fredda e sale) Procedimento In una capiente pentola, larga e bassa far soffriggere cipolla e aglio quindi aggiungere i calamari e farli rosolare con una spruzzata di brandy. Aggiungere il barattolo di passata e un’abbondante manciata di prezzemolo tritato; abbassare la fiamma e proseguire la cottura aggiungendo il sale. Nel frattempo, portare ad ebollizione una pentola la pasta. Nei dieci minuti circa che le mezze maniche impiegheranno a cuocere aggiungere al sugo il restante mix di pesce e le vongole veraci. Quest’ultime si apriranno direttamente nel sugo rilasciando il loro liquido. 27


Scolare le mezze maniche al dente e versarle direttamente nel sugo facendo saltare il tutto a fiamma moderata fino a raggiungere la consistenza desiderata.

Campania Casatiello Ingredienti 500 g di farina 20 g di lievito 100 g di pancetta a pezzettini 100 g di prosciutto cotto a pezzettini 100 g di salame a pezzettini 100 g di provolone semipiccante a pezzettini 100 g di formaggio dolce (fontina) a pezzettini 4 uova olio extravergine di oliva o burro o strutto sale q.b Procedimento Disporre la farina su una spianatoia, formare un buco al centro, versare un po’ d’acqua tiepida con l’olio ( oppure burro o strutto), il sale e il lievito facendolo sciogliere bene. Quando l’impasto risulta asciutto e omogeneo lasciare lievitare per un’ora. Riprendere l’impasto, aggiungere il resto degli ingredienti e continuare a lavorarlo per qualche minuto. Adagiare l’impasto in una teglia per ciambelle imburrata, lavare e posizionare le uova sulla superficie dell’impasto, e lasciar riposare un’ora. Cuocere poi in forno a 180° per 45 minuti.

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Basilicata

Pane cotto di patate e rape Ingredienti​ per 4 persone 3 fette di pane raffermo 400 g di patate 2 Kg di cime di rapa 1 spicchio di aglio sale e olio q.b. 1 peperone crusco (secco) 1 peperoncino (facoltativo) Procedimento Prendere solo le cime delle rape e qualche fogliolina tenera e lavarle. Pelare le patate e tagliarle a cubetti. Tagliare le fette di pane in tre pezzi. Far bollire in acqua salata le patate e a circa metà cottura inserire le rape. A fine cottura inserire i pezzi di pane e scolare immediatamente il tutto. In una padella a parte preparare abbondante olio con uno spicchio di aglio, un peperone secco, a piacere il peperoncino e far rosolare. Quando è pronto, versare il tutto nelle rape, patate e pane. Mescolare e servire.

Puglia

Cartellate

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Ingredienti 1 Kg di farina 120 ml di olio 2 cucchiaini di cannella 2 cucchiai di zucchero sciolto nel vino bianco tiepido q.b. Preparazione Impastare tutto con il vino bianco. Fare una sfoglia sottile, tagliare a strisce con la rotella dentata. Fare delle rose arrotolando le strisce. Friggere e versare sopra il miele tiepido con il cucchiaio.

MONDO Giappone Dorayaki Ingredienti 2 uova 50 g di zucchero 100 g di farina 1 cucchiaio di miele 1 cucchiaino di lievito per dolci 2 cucchiai di acqua Procedimento Impastare tutti gli ingredienti poi mettere in frigo per 15 minuti a riposo. Infine cuocere come fossero crepes.

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Palestina Knafe Ingredienti​ (per 8 persone) : 650 g di pasta kadaif 250 g di burro, fuso 750 g di ricotta 1 bicchiere di panna liquida 1 bicchiere di latte 2 cucchiai di zucchero 2 cucchiai di maizena 4 cucchiai acqua di fiori d’arancio 2 bicchieri di zucchero Preparazione: Portate la pasta kadaif a temperatura ambiente, poi tagliatela un po' con le forbici da cucina, a mazzi, mescolatela al burro e lavorate bene con le mani. Usatene metà per formare una base su una pirofila da forno, schiacciandola per livellare. A parte, preparate il ripieno mescolando a freddo in un pentolino il latte, la panna, i due cucchiai di zucchero e la maizena; quando tutto si sarà sciolto, accendete il fuoco e portate il liquido ad ebollizione, poi abbassate la fiamma, aggiungete l’acqua di fiori d’arancio e mescolate ancora per due o tre minuti, poi spegnete il fuoco. Aggiungete a questa crema la ricotta e mescolate per amalgamare bene, poi versate il composto così ottenuto sul fondo della knafeh e livellate con un cucchiaio. Ricoprite la crema con l’altra metà della pasta kadaif e spennellate con un poco di burro fuso. Infornate il dolce in forno già caldo a 200° (termostato 6) per circa 31


mezz’ora: la knafeh è pronta quando inizia a dorarsi e diventa croccante in superficie. Mentre il dolce cuoce in forno, preparate lo sciroppo, mescolando in un pentolino due bicchieri di zucchero e un bicchiere di acqua: da quando il composto bolle lasciatelo cuocere per circa mezz’ora a fuoco lento, girando ogni tanto, in modo da farlo addensare. Quando lo sciroppo è pronto, versatevi anche qualche cucchiaio di acqua di fiori d’arancio per aromatizzare. Cospargete la knafeh appena uscita dal forno con lo sciroppo caldo: il calore dello zucchero su quello della knafeh la renderà croccante, perfetta per andare in tavola. .

Venezuela Quesillo Ingredienti 4 uova 1 lattina di latte condensato 2 lattine di latte intero (utilizza la lattina vuota del latte condensato) 1 cucchiaino di cannella in polvere ½ scorza di limone grattugiato caramello liquido Procedimento In un contenitore con coperchio da forno versare il caramello con molta attenzione su tutto il fondo. Versare tutti gli ingredienti e cucinare a bagnomaria per 70 minuti o al forno per un'ora.

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Francia Coconut macaroons Ingredienti 300 g di farina di cocco disidratato 300 g di zucchero 50 g di farina 1 pizzico di sale 3 albumi d'uovo 1 cucchiaio di estratto di vaniglia Procedimento Riscaldare il forno a 180° e preparare una teglia con la carta da forno. In una terrina mescolare gli ingredienti avendo cura di aggiungere gli albumi e la vaniglia per ultimi. Con un cucchiaino formare delle piccole palline e cuocere per 20 minuti.

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Capitolo 7 – IRC

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RELIGIOSITÀ PREISTORIA ATTIVITÀ DI RISPOSTA BISOGNI

Homo Erectus

Homo Sapiens

Homo Sapiens Sapiens

Nutrirsi

É raccoglitore, caccia e pesca. Si ripara in grotte.

É raccoglitore, caccia e pesca. Si ripara in grotte.

É allevatore e agricoltore. Vive in tende e capanne nei villaggi.

Comunicare con gli altri

Vive in gruppo. Linguaggio a gesti.

Vive in clan. Linguaggio verbale.

Vive in tribù. Linguaggio verbale.

Sentimento religioso

-

Seppellisce i morti.

Sviluppa il sentimento religioso fino all’inizio delle prime religioni.

I GRAFFITI

Lo ​stregone o sciamano indossava una maschera per assumere la forza dell’animale. I ​cacciatori​ con le LANCE colpivano gli animali dipinti per catturare il loro spirito. 35


PERIODO

FORMA RELIGIOSA

ESPRESSIONE RELIGIOSA

Uomo di Neanderthal (Sapiens)

Avverte una presenza lontana e si fa un’idea dell’aldilà.

Seppellisce i morti.

Uomo di Cro-Magnon (Sapiens Sapiens)

Comincia ad avere un’idea della divinità e di soggetti che possano essere intermediari tra il nostro mondo e quello degli spiriti.

Seppellisce i morti, dipinge le grotte, costruisce statuette per ricordare la dea-madre (sicuramente la Terra)

Uomo del Neolitico

Ha un’idea sempre più nitida della divinità.

Costruisce monumenti di pietra per uso funebre e religioso. Fa offerte alla divinità.

LE VENERI DEFORMI Le veneri deformi sono delle statuette di avorio o di pietra che rappresentano una donna pronta a dare la vita. Sono la prima raffigurazione di una divinità = la Dea Madre (cioè la Madre Terra). Queste statuine erano adorate per ottenere abbondanza di cibo, vita e protezione dai pericoli.

I MEGALITI Nel Neolitico, con la comparsa della vita seminomade, il sentimento religioso si sviluppa sempre di più. Con l'avvento dell’agricoltura, infatti, iniziarono i RITI in gruppo e gli studi sul movimento del sole e della luna per la loro influenza sulle coltivazioni. La pietra era considerata dall’uomo primitivo simbolo dell’origine della vita, della fertilità della terra e dell’immortalità dell’anima.

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