Magabagarre 14

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Inserto Musicale

(da leggere come se foste Carlo Conti a La ghigliottina) Luca Montanari Lorenzo Amati Francesca Pianini Mazzucchetti Gianluca Morelli «Un minuto di tempo, VIA. ... Eeesaaatto!! La parola di oggi è...» LANDLORD quella volta al telefono con Francesca Pianini Luca, Lorenzo, Francesca e Gianluca sono, per il mondo della musica, i Landlord e nascono a Rimini circa sei anni fa. I loro lavori si muovono liberi nel campo dell’elettronica, della musica d’ambiente e in quella sinfonica, cercando di far convivere questi tre mondi attraverso quattro persone. In un pomeriggio nebbioso di qualche settimana fa ho la fortuna di fare una chiacchierata al telefono con la front woman della band, Francesca. Ciao Francesca! Come stai? Ti disturbo? Ciao Gloria, io sto bene e non mi disturbi, sono appena uscita dall’università quindi mi prendi nel momento giusto. Ah, ottimo! Che cosa studi? Sì, faccio lingue e comunicazione, mi alterno tra l’università e il conservatorio. Sono abbastanza impegnata ma spero ne valga la pena. E’ un percorso che mi aiuta anche nei lavori con la band, alla fine scriviamo e cantiamo in inglese, quindi… Ascolta Francesca ti faccio qualche domanda di rito. Come sono nati i Landlord? Sono nati, anzi siamo nati a Rimini nel 2012, fine estate 2012 per essere precisi, grazie a un’idea partita da Gianluca che aveva già un’altra band. Gianluca, che suonava con Luca, sentiva la necessità di un cambiamento. Luca a sua volta conosceva me e sapeva che, oltre a suonare il piano, cantavo. Mi hanno chiesto di provare qualche brano così da capire come sarebbe stato con la mia voce, e ovviamente ho accettato. Quando me l’hanno chiesto ero super contenta, ero appena uscita da una lezione di matematica quindi figurati (ride spontanea, e io insieme a lei), mi ha svoltato la giornata... E anche la vita almeno fino a questo momento! Avevi mai pensato di formare una band prima che te lo chiedessero? Sì certo, il sogno di formare una band c’era già tra i miei cassetti, ma non per suonare il pomeriggio, volevo creare qualcosa di serio che non fosse solo una passione. Arrivavo da una cover band quindi avere una proposta del genere mi rese davvero felice. Una serie di fortunati eventi mi hanno fatto prendere la strada che volevo e sognavo. Che cover facevi? (Non so cosa aspettarmi visto che la sento ridere. E invece...) Led Zeppelin, Pearl Jam, Beatles, Rolling Stones, Dire Straits…rock insomma. Gli altri ragazzi avevano questa impronta e io ero l’ultima arrivata quindi ho colto l’opportunità e l’ho sfruttata per imparare. È stato un inizio carico insomma. Quindi tu hai detto di sì a quelle prove, vi siete piaciuti e siete partiti? Esatto, sì. All’inizio eravamo io Luca e Gianluca, poi si è aggiunto Lorenzo che è il nostro batterista. Oggi la formazione è questa.

di Gloria Perosin

LANDLORD

Come vi siete accorti che effettivamente avevate del talento e che potevate sfruttarlo per creare qualcosa di solido? Per quanto mi riguarda, ma penso che lo stesso valga per i ragazzi, sono partita subito con l’idea di far diventare la passione una professione. Non ne abbiamo mai parlato in maniera esplicita, almeno inizialmente, ma abbiamo sempre lavorato in modo tale da poter imboccare quella strada.

Facevate spesso live all’inizio del vostro percorso? In realtà non ne abbiamo mai fatti moltissimi, abbiamo messo molte delle nostre energie nelle registrazioni in studio. Lì abbiamo avuto la certezza che più di qualcosa poteva funzionare. Ma la vostra iniziazione al pubblico dov’è stata? Ne abbiamo avuti ben due: il primissimo in spiaggia, al tramonto. Il secondo è stato alla Rocca Malatestiana grazie alla manifestazione musicale Risuona Rimini. Due entrate in scena pazzesche! Wow, penso che in pochi abbiano avuto questa fortuna. Ma tu come ti sei appassionata alla musica? Grazie ai miei nonni. Mio nonno era un pianista, è mancato quando io avevo solo tre anni ma la nonna mi ha sempre parlato di lui. Mi portava a vedere i concerti, mi parlava del suo pianoforte, della sua musica. Quando le ho detto che anche io avrei voluto imparare a suonare mi ha portato il suo pianoforte ed ho iniziato. Adesso al conservatorio ho scelto di fare canto jazz. Ci sono tante materie oltre al canto che mi stanno servendo molto. Avevo questo “pallino” da anni, volevo acquisire delle basi solide anche come arricchimento al gruppo. Com’è essere la front woman di un gruppo (sorrido io stavolta)? Quella che vediamo sul palco è la vera Francesca? Sei una front woman anche nella vita? Eh... È figo, è proprio figo! Ed è anche una bella responsabilità. Io però non ho l’istinto da leader nel quotidiano, non ho mai avuto il carattere per fare quella che comanda in prima linea. In realtà poi, nel corso degli anni, affrontare questa cosa mi ha portato a lavorare su alcuni aspetti del mio carattere. E adesso mi ritrovo a riuscire a gestire cose che senza questa esperien-

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