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Autorità di Bacino, Lusardi:

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CANTINA

CANTINA

di Chiara De Carli

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"Campeggi, ristoranti, lidi, spiagge. Rappresentiamo tutto quel che è demanio lacuale». A spiegarlo Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino del Lario, rieletto all’unanimità lo scorso febbraio. «Siamo l’ente incaricato alla gestione di tutto», continua. Ciò significa che alla presenza di un problema o di fronte alla volontà di voler organizzare un evento sportivo, bisogna interfacciarsi con l’Autorità di Bacino. Un tempo sotto la direzione di Regione Lombardia, la gestione del demanio lacustre è stata affidata nelle mani del territorio da ormai diversi anni. Una battaglia portata avanti da Lusardi insieme ad altri sindaci verso la fine degli anni Novanta, quando è stata ottenuta la legge regionale 22/98 che, di fatto, ha delegato al territorio le sorti del Lario, dei laghi minori e di quel che vi sta attorno. Una differenza sostanziale ed estremamente importante per Lusardi che sottolinea «A quei tempi, il bilancio incassato da Regione Lombardia era di 400 mila euro; oggi è pari a 11 milioni». «Tutti i ricavi vengono investiti sul territorio», afferma con orgoglio, con i progetti più svariati, tra cui «il Centro Remiero di Eupilio, vera eccellenza per il lago di Pusiano, per i paesi circostanti e per la provincia. Qui arrivano atleti da tutto il mondo per potersi allenare, permettendo il rilancio dell’economia di un’intera zona. Abbiamo poi contribuito alla realizzazione della passeggiata di Malgrate e di tutte le ciclopedonali presenti sul lago, sia sulle sponde comasche che lecchesi». Per l’Autorità di Bacino il lago è uno solo e non c’è differenza tra ‘quel ramo del lago di Como’ e l’altro. Lusardi si considera a riguardo lungimirante. «Tempi addie - tro qualcuno ha voluto dividere una grande provincia e grande un lago. Oggigiorno, invece, si punta a riunificare gli enti del territorio. L’Autorità di Bacino già ai tempi aveva deciso di occuparsi del Lario indipendentemente dalle sue province». Non solo attenzione verso le diverse realtà presenti su unico lago, ma anche verso le continue sfide. Dapprima la siccità, poi il rischio d’esondazione. Tra le questioni più annose, c’è quella della navigazione, ancora troppo debole e poco sfruttata. «Vorremmo che venisse affidata a Regione Lombardia e gestita da un ente che, come il nostro, conta vent’anni di esperienza. La navigazione deve riuscire a rimanere al passo con le richieste che giungono da turisti e cittadini. Deve essere un servizio snello, veloce e sicuro». Soprattutto perché il nostro lago negli anni è diventata una meta ambita, sia dal turista medio sia da parte di vip e turisti del lusso. Mantenere un equilibrio tra le diverse richieste, senza dimenticarsi dei cittadini, spesso è difficile. Per Lusardi, infatti, è essenziale «una gestione non isolata. È importante fare squadra tra i diversi enti e concordare lo sviluppo dell’offerta presente sul lago. Non possiamo continuare ad avere un Centro lago che vanta la presenza di sole strutture a cinque stelle o cinque stelle lusso e un Alto lago quasi dimenticato, che viaggia su un binario parallelo, offrendo campeggi e piccole strutture. D’altro canto non possiamo nemmeno permettere che i cittadini paghino a caro prezzo le conseguenze del turismo di lusso: non dovrebbero soffrirne, bensì gioirne. Ben venga l’alto turismo, ma dobbiamo trovare il modo per rendere il nostro lago alla portata di tutti».

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