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LE MILLE E UNA NOTTE... più una

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CANTINA

CANTINA

Letture, musiche e riflessioni sulla condizione della donna in Medio Oriente. Al Teatro Sociale di Como è andato in scena lo spettacolo delle Mille e una notte, nato dalla collaborazione fra studentesse e studenti di sette scuole superiori della provincia che hanno deciso di celebrare tutte quelle voci che si levano in coro per contrastare ogni forma violenta di repressione. Un progetto nato da lontano, come spiega la professoressa Giulia Pozzi, docente del Liceo Volta. Quale contributo hanno portato le diverse scuole?

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L’iniziativa è nata da un gruppo di docenti per dare forma, in modo creativo, alle esigenze dei nostri studenti di relazionarsi con la situazione attuale delle donne in mediooriente. Il primo passo si è compiuto grazie al Teatro Sociale di Como che ha offerto gratuitamente il palcoscenico. Il liceo Volta si è concentrato sulla sceneggiatura, l’istituto Carcano-Setificio sez. Liceo Artistico sulle scenografie, il liceo Teresa Ciceri sulle musiche, l’Istituto Da Vinci Ripamonti sulla comunicazione. I ragazzi lettori dei licei Giovio, Volta e dell’Istituto Terragni, si sono esibiti accompagnati dagli studenti musicisti del Teresa Ciceri. Inoltre, poiché sul palcoscenico non ci saremmo stati tutti, con il supporto dell’Istituto Magistri Cumacini, abbiamo indetto un concorso per le scuole secondarie intitolato “La novella della milleduesima notte”.

Veri protagonisti sono stati gli studenti. Quali riflessioni sono scaturite dal loro lavoro?

Lo spettacolo è cominciato con l’intervento della giornalista italo-siriana Asmae Dachan. Gli studenti sono rimasti colpiti dalla sua testimonianza. Ascoltare le storie difficili di giovani donne mediorientali e africane ha portato ai ragazzi una maggiore consapevolezza riguardo alle tematiche del progetto. Per tutti loro, poi, è stata un’esperienza formativa il potersi confrontare con le competenze di studenti di altre scuole.

Eleonora Russo, studentessa del Liceo Volta, è la vincitrice del concorso “La novella della milleduesima notte” con il racconto dal titolo “La protesta delle bambine”. Come è nata l’ispirazione?

Mi sono chiesta che cosa rendesse me una ra - gazza libera: la risposta era di aver compreso fin da bambina quanto la scuola sia preziosa e importante per renderci migliori e felici. Due sono, quindi, stati gli elementi portanti della mia narrazione: una piccola protagonista, poco che più bambina, e la crescente consapevolezza da parte sua di non dover per forza rimanere schiava di se stessa e del mondo, come altri avrebbero già stabilito per lei, grazie alla potenza dell'istruzione. Nel mondo occidentale e in Italia quale valore ha l’istruzione?

Senza istruzione non potrebbe esservi libertà, per essere liberi bisogna anche essere consapevoli, sviluppare e condividere idee e pensieri, e conoscere non solo il contesto che ci circonda, ma anche le realtà più lontane. L'Italia e il mondo sono in continua evoluzione. La scuola dovrebbe rimanere al passo, eppure talvolta resta ancorata a modelli e metodi obsoleti. Io credo, invece, in un'istruzione che apra la mente e il cuore, che abbatta le barriere e offra gli strumenti adatti a rompere gli ostacoli, perché nessuno potrà dirsi totalmente libero fintanto che non tutti lo sono.

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