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Madonna

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Le MaestĂ tra passato e presente

Scuola primaria di Bazzano

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Anno scolastico 2010/2011

M A M M A

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Madonna

Introduzioni............................................................. 4

Le parole speciali: scheda illustrata.................... 14

Presentazione e mappa........................................... 7 Dedicazioni

Luoghi di Culto.........................................................16

A Maria:...................................................................8 Grazie Misericordia Rosario Immacolata Concezione Lourdes Fatima Cuore Immacolato Fatto prodigioso della tradizione popolare Ai Santi.................................................................... 12 Santa Lucia Sant’Antonio da Padova Sant’Ilario di Poitiers San Pio da Pietralcina

ISBN 978-88-87303-56-8 1° edizione novembre 2011 Copyright © 2011 Mamma Editori Mamma Editori Casa Bonaparte 43024 Neviano degli Arduini - Parma telefono 0521.84.63.25 mamma@mammaeditori.it www.mammaeditori.it

Pieve di Sant’Ambrogio Oratorio di San Giovanni Battista Oratorio della Madonna di Fatima Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo

Maestà: Località / Dedica......................................21 La Pieve Rivareto Rivareto Rivareto Via C.Grande Corticone

Sant’Ilario di Poitiers.......22 Sant’Antonio da Padova e Cuore Immacolato..........25 Sant’Antonio da Padova...26 Madonna del Rosario........28 Madonna di Lourdes.........30 Immacolata Concezione....32


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Maestà: Località / Dedica (continua) Corticone Madonna del Rosario.........34 Cavandola Fatto prodigioso della tradizione popolare..............36 Cavandola Madonna di Lourdes..........38 La Villa Sacro Cuore Immacolato....40 La Villa Sant’Antonio da Padova....42 La Villa Madonna di Lourdes..........44 La Villa Madonna di Lourdes..........46 La Villa Immacolata Concezione.....48 La Villa Immacolata Concezione.....50 La Villa Madonna del Rosario e Santa Lucia.....................52 Lugaro Madonna del Rosario.........54 Calestino Sant’Antonio da Padova e Madonna delle Grazie.....56 Monticello Madonna di Lourdes..........58 Ravetolo Sacra Famiglia...................60 Fontana Madonna di Fatima............61 Montecastello Immacolata Concezione.....62

Maestà: Località / Dedica (continua) Borgo Immacolata Concezione.....64 Nocciola Padre Pio...........................66 Croce Madonna di Lourdes..........68 La Costa Madonna di Medjugorje.....70 La Costa Immacolata Concezione.....72 Case Penuzzi Immacolata Concezione.....74 Case Penuzzi Madonna...........................76 Scorcoro Immacolata Concezione.....78 Scorcoro Madonna del Rosario.........80 Scorcoro Madonna di Lourdes..........82 Le Rette Immacolata Concezione.....84 Le Rette Madonna delle Grazie........86

La nostra Maestà.....................................................90

Ringraziamenti.........................................................92

Sommario


Alessandro Garbasi, Sindaco di Neviano degli Arduini: Madonna Le Maestà tra passato e presente è una interessante ricerca legata alla religiosità popolare, un libro che parla di una tradizione che accompagna le generazioni che si succedono nel paese di Bazzano, un libro che documenta una parte delle nostre radici e il loro sviluppo contemporaneo. La regia è degli insegnanti della scuola primaria di Bazzano, a cui dobbiamo il grande impegno e la grande professionalità nello svolgimento e coordinamento di questo progetto educativo ed editoriale; gli attori sono i bambini, gli scolari di Bazzano. Passato e presente, dunque, anche da questo punto di vista: i Maestri sono le radici, i giovani i germogli che sbocceranno meglio e più consapevolmente grazie alla conoscenza della cultura tradizionale.

dei Presepi” è possibile analizzare, per quanto attiene l’arte antica, anche attraverso la famosa scultura della Madonna del fonte battesimale della Pieve e le mostre periodicamente allestite in Museo. A partire dal Natale di quest’anno, infine, una Mater Dei dell’arte contemporanea sarà invece esposta nella chiesa di Neviano, completando in questo modo, anche in questo settore, quel processo tra passato e presente così importante per costruire completamente il nostro futuro. Bravi bambini e un plauso ai docenti della primaria di Bazzano.

Per questi motivi la scelta del tema e il suo sviluppo all’interno della Scuola hanno cerato un felice connubio di finalità e di contenuti, gettando anche le basi per la valorizzazione e la conservazione di questo importante frammento della nostra tradizione e della storia di Bazzano. Altro tema insito nella inventariazione delle Maestà, è quello della Vergine nell’Arte, che nel “Paese

Gli insegnanti della Scuola primaria di Bazzano

Francesca Bigi, Raffaella Devincenzi, Centurio Garbasi, Angela Frignani, Cristina Zanicchi:

Se camminiamo per le strade del nostro paese spesso incontriamo piccole chiesette, cappelle, nicchie… che chiamiamo col nome generico di maestà. Alla ricerca nella realtà di spunti di approfondimento per i ragazzi, è maturato il progetto 6

di localizzare e studiare questi presidi. I bambini si sono trovati così al cospetto di manufatti devozionali, alcuni artistici altri meno, che riuscivano invariabilmente a calamitare lo sguardo dei piccoli. Le statuette, i fiori veri o

finti, le immagini, i crocefissi, etc..., hanno preso vita negli occhi dei ragazzi, come mondi in miniatura o meglio quasi fossero oggetti e personaggi di teatri giocattolo. Attraverso questo filtro di “rappresentazione” antica, i bambi-


Luigi Ughetti, dirigente scolastico:

ni sono entrati in rapporto con le speranze e le paure di tutto un mondo: il loro retroterra e quello dei loro nonni e dei “nonni dei nonni”. I disegni lo dimostrano. I bambini hanno fatto “il rilievo” delle maestà e hanno rappresentato, per esempio, Sant’An-

della presenza del divino nelle vicende umane e spesso venivano collocate per ricordare al pellegrino in partenza la pericolosità del viaggio o per scongiurare il diffondersi di epidemie e pestilenze in quelli che un tempo erano abituali luoghi di ritrovo e sosta. Infine le maestà sparse, collocate tra i campi, nei boschi, sui dirupi o sulle vette per ricordare fatti tragici o miracolosi che avevano colpito profondamente la fantasia popolare ed erano stati narrati per decenni sulle piazze e nei mercati. Ricercare e catalogare queste testimonianze, che rappresentano un intreccio rilevante delle vicende personali e sociali della comunità locale, equivale a ricostruire una parte della propria storia, conoscere aspetti importanti delle vicende che hanno interessato gli abitanti di questi luoghi nel passato per collocare la propria esistenza su un orizzonte di senso e significato che non ci fa sentire soli, ma ci considera custodi della memoria e ci impegna per essere costruttori di un futuro migliore. Per questo formulo ai bambini, ai loro insegnanti e a tutte le persone che hanno contribuito alla ricerca un sincero augurio per la piena realizzazione delle loro aspirazioni e dei loro progetti di vita.

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Con questo libro sulle maestà la scuola primaria di Bazzano continua una tradizione pluridecennale nell’attività di documentazione della ricerca d’ambiente e ci offre un ulteriore spunto di riflessione sulle emergenze storico artistiche di questo territorio. Un territorio ricco di storie e di tradizione che trova nella conoscenza e valorizzazione del passato le ragioni e i valori per porre su solide basi la costruzione del futuro. Il “focus” della ricerca si concentra questa volta sulle maestà come espressione della devozione popolare e testimonianza delle aspirazioni, delle speranze e dei progetti che hanno caratterizzato la vita delle popolazioni che abitano queste zone. La tipologia e collocazione di questi manufatti rappresentano un testimonianza diretta delle vicissitudini personali o sociali che hanno coinvolto le persone nel corso della loro vita. Così troviamo le maestà collocate sulle case in segno di protezione o per ricordare, con la dedicazione al santo eponimo, l’importante impresa di chi si è impegnato per dare una copertura e un rifugio a tutta la famiglia. Le maestà dei luoghi pubblici (piazze, strade, fontane, mulini, chiese, ecc.) che restano a testimonianza

tonio da Padova come un si- mamma. ...Personaggi di gesso gnore che stringe tra le braccia e creta più vivi che mai, che ci un bambino sorridente: il bim- parlano ancora. bo lo abbraccia forte e anche il Santo sorride. In breve hanno riprodotto nell’immagine del Santo la propria idea dell’affetto paterno. Nell’edicola, la loro casetta; nella Madonna, la loro 7


Traversetolo

T. Termina

Madonna Neviano degli Arduini

Campogrande

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7 Corticone

Vetto

M. Castello

Pieve

Montecastello 1 Borgo 22 2 3 4 25 23 Rivareto La Costa Croce 26 27 Fontana 18 Calestino 21 20 24 Ravetolo 19 Nocciola

Sotto il Monte

Pozzolo

M. Rosso

28 Croce del Farneto

15 16 Lugaro La Villa14 13 12 17 10 11

31 30 Scorcoro

Cavandola

32 29

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Case Penuzzi

M.Farneto

La Prugna

M.Lugaro

San Polo D’Enza

8 34

Le Rette

Il Molino

T. Enza

Vetto

8 Noi bambini della Scuola Primaria di Bazzano siamo andati alla ricerca delle Maestà del nostro paese. Abbiamo iniziato tre anni fa. Durante il primo anno, abbiamo fatto delle uscite per cercarle, studiarle e localizzarle sulla cartina. Il secondo anno scolastico 8 abbiamo preparato delle schede

per catalogarle a abbiamo inserito alcuni dati. Durante questo anno scolastico abbiamo completato la nostra ricerca, aggiungendo notizie storiche sulle Maestà, informazioni sulle varie statuette votive e sulla vita dei Santi. Abbiamo realizzato una pubblicazione così tutti coloro che

vogliono vedere le Maestà e avere notizie, possono consultarla. Sul territorio abbiamo individuato trenta Maestà in diverse zone del paese, posizionate sulle pareti delle case, nei giardini, vicino alle strade e specialmente agli incroci, comunque sempre molto visibili per chi passa. Inoltre, nel paese,


corticone PRESENTAZIONE

ci sono quattro luoghi di culto: 1. la Pieve di Sant’Ambrogio, in località Pieve; 2. l’Oratorio di San Giovanni Battista, al Mulino; 3. l’Oratorio della Madonna di Fatima, alla Villa; 4. l’Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo, tra Scorcoro e Le Rette.

Quando il Centro Studi Valli del Termina ci ha chiesto di partecipare alla mostra d’arte, abbiamo pensato di costruire anche noi la nostra Maestà. Ci ha aiutato la nostra amica scultrice Sara Righi. Ognuno di noi ha modellato un oggetto da inserire ai piedi della Madonna. Anche i piccoli del Nido

e della Scuola dell’Infanzia hanno collaborato alla realizzazione della scultura. Le fotografie del lavoro finito sono riportate in questa pubblicazione, al termine della successione delle schede dedicate alle singole Maestà del territorio. 9


A Maria, Beata Vergine Madre Madonna

Madonna della Misericordia - La vergine allarga il proprio mantello. Sotto, accoglie tutti coloro che hanno bisogno della sua protezione. Questa raffigurazione deriva dall’istituto medievale della “protezione del

mantello”. Con tale nome era indicata la protezione accordata dalle nobildonne ad alcuni bisognosi, una protezione considerata inviolabile come il mantello stesso delle dame. La “Madonna della misericordia” è stata rappresentata dal 1200 circa a partire dalla visione mistica di un devoto. Viene raffigurata solitamente con abito rosso e manto blu. I bisognosi raccolti ai suoi piedi sotto le falde del velo sono di solito inginocchiati. Famosa è l’interpretazione che ne diede il pittore Piero della Francesca.

Madonna del Rosario di Fontanellato - A Bazzano è molto ricorrente la devozione per la Madonna di Fontanellato. Ogni anno è usanza fare un pellegrinaggio a Fontanellato in ottobre, mese dedicato a Maria. Una confraternita dedicata alla Madonna del Rosario, con propria cappella, venne istituita nella chiesa conventuale domenicana di Fontanellato nella seconda metà del XVI secolo. Nel 1615 fu realizzata la statua in legno da porre sopra l’altare della cappella, che ottenne negli anni successivi fama di essere miracolosa. L’origine della venerazione

Madonna delle Grazie

Madonna delle Grazie

Madonna della Misericordia

La Madonna delle Grazie - Viene raffigurata con vestito rosa o rosso e mantello blu scuro nell’atto di allattare Gesù Bambino. Questa immagine rappresenta la Grazia Divina ricevuta dalla Madonna dando alla luce Gesù e le Grazie che per sua intercessione dispensa il Signore che non le rifiuta nulla.

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A Maria, Beata Vergine Madre

attribuita all’apparizione di Maria a San Domenico nel 1208 a Prouille, nel primo convento da lui fondato. La Chiesa cattolica celebra la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre di ogni anno a perenne ricordo della battaglia di Lepanto, svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571, nella quale la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell’Impero Ottomano.

Madonna del Rosario

L’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria - È dogma della Chiesa Cattolica dal 1984 ma già nel 1439 il Conciglio di Basilea l’aveva dichiarata verità di fede. Il dogma dell’Immacolata Concezione sancisce la scelta di Maria da parte di Dio ancora prima della sua nascita. Infatti sostiene che, unica fra gli uomini, la Vergine fu concepita senza peccato originale in previsione del suo ruolo futuro di Madre del Salvatore. Nella storia della Chiesa questo mistero fu oggetto di un’enorme partecipazione popolare:

Madonna del Rosario

già nell’XI secolo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria si celebrava in Inghilterra e in Normandia. La sua rappresentazione canonica è Maria che schiaccia con il tallone il serpente. Nella rappresentazione dell’Immacolata Concezione di solito sotto i piedi di Maria c’è un serpente. Dalle mani sembrano uscire due fasci di luce. Sul capo ha

DEDICAZIONI

della Madonna del Rosario è stata

Immacolata Concezione del Murillo

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A Maria, Beata Madonna Vergine Madre l’Immacolata Concezione, recò un messaggio che invitava alla Conversione, alla preghiera e alla carità. Per queste apparizioni riconosciute ufficialmente nel 1862, Lourdes è tuttora meta di continui pellegrinaggi. La Vergine di Lourdes è generalmente rappresentata così come la vide Bernadette: giovane, con un abito bianco, una fascia azzurra in vita e un velo sul capo.

un velo di due colori: all’interno è celeste e all’esterno è azzurro. Può avere sul capo una corona dorata. Un’immagine speciale dell’Immacolata viene ripresa da un dipinto del 1678 di Bartolomé Esteban Murillo (attualmente si trova al Museo del Prado di Madrid). L’Immacolata vestita di sole è bella più della Luna che infatti giace ai suoi piedi. Murillo realizzò il dipinto prima che la Chiesa istituisse il dogma dell’Immacolata Concezione. Gli elementi distintivi delle rappresentazioni ispirate a questa del Murillo sono le

mani incrociate sul petto, il panneggio del velo sulla spalla sinistra, il volto sollevato a cielo, l’abito sempre candido e il fatto che i piedi della vergine poggino sulla luna e su un cuscino di angioletti. Beata Vergine Maria di Lourdes - L’11 febbraio è il giorno in cui si ricorda l’apparizione della Vergine Maria a Bernadette Soubirous avvenuta a Lourdes, presso la grotta di Massabielle, l’11 febbraio 1858 e ripetutasi fino al 16 luglio dello stesso anno. Maria, presentandosi come

La Beata Vergine Maria di Fatima - Ogni 13 maggio si commemora la prima apparizione della Vergine a Fa-

Immacolata Concezione

Immacolata di Lourdes

Beata Vergine di Fatima

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A Maria, Beata Vergine Madre moria liturgica fu estesa a tutta la Chiesa da papa Pio XII nel 1944, in ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, da lui fatta nel 1942. La memoria, obbligatoria dal 2000, cade il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, si tratta quindi di una celebrazione mobile.

Il Cuore Immacolato di Maria - È una devozione cattolica, la cui me-

La Madonna della leggenda di Cavandola - Il Signor Aristotele di Bazzano, la leggenda, la racconta così: tanto tempo fa, un carro coi buoi stava percorrendo quel sentiero che da

Cuore Immacolato di M.

Cuore Immacolato di M.

Bazzano arriva all’Enza. Nelle prime curve, i buoi si imbizzarrirono, rischiando di travolgere il bambino che li guidava. La Madonna apparve allora davanti agli animali. Fermò la loro corsa che altrimenti sarebbe finita tragicamente. Per miracolo i buoi infatti giunti sull’orlo del precipizio si fermarono e ripresero il cammino sulla retta via.

corticone DEDICAZIONI

tima, in Portogallo. Si manifestò a tre pastorelli nell’anno 1917. I veggenti erano cugini: Lucia, Francesco e Giacinta. La più piccola non seppe tenere il segreto e per questo alle successive apparizioni si presentò molta gente e i bambini venero arrestati dalle autorità. Tutto ciò non impedì alla Madonna di manifestarsi ancora (in tutto sei volte) e fare miracoli. Nell’ultima apparizione, il 13 ottobre, annunciò che la fine della Prima Guerra Mondiale era prossima.

Madonna di Cavandola

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Ai Santi Madonna Santa Lucia - Venerata come protettrice degli occhi e della luce, diventa solennemente un soggetto dell’arte cristiana già nel VI secolo nel celebre mosaico di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna. Nell’iconografia della Santa gli artisti hanno sottolineato in modo particolare gli occhi ma ci sono soffermati anche su altri attributi ricorrenti quali la palma del martirio. Gli occhi strappati vengono dipinti a volte in modo stravagante (il Cossa rappresenta Lucia che porta gli occhi su uno stelo come fossero fiori).

Sant’Ilario di Poitiers - Patrono di Parma. Ilario nacque a Poitiers intorno al 315, al tempo della battaglia ariana, si convertì al cristianesimo e divenne vescovo della sua città natale. Durante i suoi viaggi, passò da Parma e ancora oggi si tramanda la leggenda delle “scarpette del vescovo”. La leggenda narra che intorno all’anno 350 il Vescovo, diretto a Roma, ovviamente a piedi, avendo le sue scarpe ormai a pezzi, chiese aiuto a un ciabattino della città per avere le scarpe riparate nella notte; il ciabattino, pur rendendosi conto

che il pellegrino non avrebbe avuto il denaro per le scarpe, aderì alla sua richiesta. Il mattino dopo il ciabattino non trovò più il pellegrino ma trovò la ricompensa: un paio di scarpette d’oro. Da allora la città lo ricorda ogni 13 gennaio preparando dolcetti a forma di scarpetta, simbolo della generosità e dell’accoglienza.

Sant’Antonio

Sant’Antonio da Padova

San Pio da Pietralcina

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Sant’Antonio da Padova - Si festeggia il 13 Giugno. Nato a Lisbona nel 1195, entrò tra i Canonici Agostiniani ma nel 1220 si fece francescano e fu colpito dal martirio di


Ai Santi

San Pio da Pietralcina - Francesco Forgione nacque a Pietralcina nel 1887; si fece cappuccino nel 1903 scegliendo di chiamarsi Pio. Sacerdote nel 1910, nel 1916 fu trasferito nel convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo. Qui svolse un’intensa attività di assistenza e apostolato, rivelando doti di taumaturgo e di instancabile confessore. Ricevette le stigmate nel 1918, segno di comunione con

Santa Lucia

Sant’Ilario di Poitier

figurato come un frate anziano accompagnato da un porcellino.

la Passione di Cristo. Morì nel 1968 ed è stato canonizzato nel 2002. È raffigurato in abito da frate cappuccino con le mani fasciate. Il nome Pio deriva dal latino e significa “religioso”, devoto”.

Sant’Ilario

DEDICAZIONI

alcuni frati missionari in Marocco. Fu frate predicatore e, assai dotato nell’arte oratoria, insegnò in diverse università d’Europa. Si stabilì infine a Padova, dove si dedicò esclusivamente alla predicazione. Morì nel 1231 e fu canonizzato nel 1232, a soli undici mesi della morte. Nel 1946 è stato dichiarato Dottore della chiesa. Viene raffigurato in abito francescano, con un libro, il pane, la fiamma, il cuore, il giglio e il Bambino Gesù. La sua rappresentazione si differenzia da quella altrettanto diffusa di Sant’Antonio Abate, raf-

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PAROLE Madonna SPECIALI Arco catenario - È un arco la cui curva ricorda quella di una lunga catena tenuta dalle due estremità e lasciata pendere.

Arco a sesto acuto – È un arco appuntito come l’arco triangolare però in questo caso la punta è formata da due linee ricurve.

Arco triangolare (travi oblique accostate) - È un arco appuntito formato da linee senza curve.

In rilievo - In questo modo si indica una sagoma modellata o scolpita non su tutti i lati. Se infatti ci giriamo intorno, non vediamo più lati scolpiti di quella figura.

Arco a tutto sesto (o semicircolare) - È un arco rotondo. La parte ricurva ricalca la metà di un cerchio.

A tutto tondo - In questo modo si indica una sagoma modellata o scolpita da ogni lato. Un oggetto che se facciamo girare in tondo su se stesso mostra sempre lati scolpiti appartenenti alla sagoma che intende rappresentare.

Arco catenario

Arco triangolare

Ponte autostradale Reggio Emilia

Palermo

16

Baglio dei Crociferi

Arch. S. Calatrava

Arco ribassato - È un arco rotondo in cui la parte ricurva ricalca meno della metà di un cerchio.


Cupola – La cupola equivale a mezza sfera

Tribunetta - È una casetta che sporge da una edificio più grande. E dunque è un tipo di edicola.

Semicupola – La cupola equivale a un quarto di sfera.

Esedra - L’esedra è una nicchia che non è scavata in uno spessore più grande ma creata da una costruzione semicircolare. Praticamente è un mezzo cilindro vuoto.

Nicchia - Rientranza in uno spessore, l’uomo le costruisce per collocarvi cose da mettere in mostra. Il nome deriva da un tipo di conchiglia.

parole speciali

Edicola - Vuol dire “casetta”. Un casetta dove non si potrebbe abitare e che cambia nome a seconda di ciò che custodisce: se custodisce ostie consacrate è un tabernacolo, se custodisce reliquie è un reliquario se custodisce immagini venerate è un’edicola votiva.

Nicchia a tabernacolo - È una nicchia a forma di tempietto o tabernacolo. La nicchia a tabernacolo ha due colonnine ai lati e, sopra, un timpano cioè un triangolo che va a formare una specie di tetto della casa.

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18

Madonna

Orat

io

rogio

t’Amb

di San

di San Giovanni Battista

Pieve

or

Pieve di Sant’Ambrogio Sita in località Pieve nel centro di Bazzano è la chiesa parrocchiale

Oratorio di San Giovanni Battista Mulino. Si trova nella corte Viappiani Costa.

Oratorio della Madonna di Fatima

Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo

Della Famiglia Castaldini alla Villa.

Loc. Santi Giovanni e Paolo. L’oratorio sito in località omonima si trova tra Scorcoro e Le Rette.


19

Madonna di Fatima

dei S o S. G ri iova o t nni a e Pa Or olo

corticone LUOGHI DI CULTO

Oratorio della


Madonna

20


corticone

21



MAESTÀ


La Pieve 24

Madonna


Sant’Ilario di Poitiers

corticone

Maestà

1

Questa maestà in onore di S. Ilario è stata eretta nell’anno 1898. Si legge: «…per volontà di Bergonzani Luigia, donna di grande fede e zia di Pietranera Luigi». All’interno c’è un’altra targa: «Restauro eseguito da Losa Fabrizio e Viappiani Paola offerto dalla famiglia Marezza Romil-

da, Viappiani Carlo e Giuseppe, riconoscente questo ricordo pose il parroco. Don Francesco Barili il 20 aprile 1995» La maestà di S. Ilario tempo fa era dall’altra parte della strada, come si può vedere da questa vecchia cartolina di Bazzano. Ora si trova vicino al muretto della Pieve di

S. Ambrogio. Fu spostata nell’ultimo quarto del secolo ventesimo quando a Bazzano era parroco Don Francesco Barili. Dalla cartolina sembra che allora la strada non fosse asfaltata e non ci fosse il marciapiede.

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Madonna

Maestà

2

L’edicola si trova a Rivareto su un muretto di cinta lungo la strada dal lato di chi sale verso la sommità della Costa. È costruita in pietre e mattoni. La copertura è di coppi. L’apertura ha un arco a tutto sesto (un arco rotondo) ed è protetta da 26

uno sportello in maglie di ferro. Al centro c’è la figurina a tutto tondo di S. Antonio da Padova con il Bambino, di fianco ce n’é un’altra più piccola dedicata al Sacro Cuore Immacolato di Maria.


corticone Rivareto

Sant’Antonio da Padova e Sacro Cuore Immacolato di Maria

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Rivareto 28

Sant’Antonio da Padova Madonna


corticone

Nicchia

3

Nicchia con arco triangolare (a col Bambino. Il braccio destro forma di casa) ricavata nel muro trattiene un giglio bianco (attribudi una casa sulla strada di Riva- to del Santo). reto. È chiusa da uno sportello di vetro con telaio in ferro, quest’ultimo decorato con volute agli angoli. All’interno c’è la figurina a tutto tondo di S. Antonio da Padova 29


Madonna

4 Rivareto

Madonna del Rosario di Fontanellato Nicchia

L’apertura ad arco ribassato (un arco un po’ piatto) è chiusa da uno sportello di vetro con telaio in ferro. All’interno è collocata la figurina a tutto tondo della Madonna Proprietà: famiglia di Fontanellato, riconoscibile per La nicchia è ricavata nel muro dell’abito Boschi dorato finemente decorato Nella Ziverie la casa di Nella Boschi Ziveri.


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