viveremeglio
Comesifa Le fasi salienti della costruzione di un forno “cileno”, dalla base in mattoni alla copertura in terra cruda
di Alberto De Marco
V
olete costruire un forno cileno in terra cruda, una tecnica tipica delle architetture rurali, a basso impatto e costi estremamente contenuti? Ad offire questa opportunità è Adrien Legris (nella foto piccola), un trentenne francese che gira per l’Europa in camper e propone laboratori sulla costruzione di manufatti con la terra. Il prossimo appuntamento è nella Valle dell’Aniene (vedi box in basso a destra) ma noi abbiamo provato questa esperienza nel cortile di una casa di campagna in Sabina, a pochi chilometri da Roma. Di buon mattino ci siamo ritrovati a cercare argilla, sabbia, paglia, ciottoli, un fusto metallico, mattoni refrattari e manodopera. C’è chi progetta, misura e impasta sabbia, paglia e argilla a piedi nudi, chi taglia, ricompone e sagoma il fusto con tanto di occhialetti frullino e rivettatrice, chi prepara i piani per le
1
Il forno cileno alla prima accensione. Mancano ancora il comignolo e lo sportello di chiusura della camera del fuoco
➽ Per isolare dall’umidità del terreno si usa una base di ciottoli grandi ricoperta da mattoni di tufo legati con argilla, per ripartire il peso.
4
autocostruzione
Low cost e con materiali naturali Ecco il forno di terra cruda teglie, sistema le alette esterne per la circolazione dei fumi, costruisce la porta e rivetta il doppio fondo per proteggere la lamiera da una fiamma troppo forte. Si sceglie la giusta ubicazione del forno (vicino casa, dove sarà poi costruita una tettoia) e si getta la fondazione: ciottoli, mattoni di tufo legati con un impasto di sabbia e argilla. Adrien sistema sopra alla fondazione i mattoni refrattari, a farne un castello merlato senza tetto, la camera del fuoco. Nel frattempo si lavora il fusto che diventerà il forno dove cuocere il pane. Il fusto dovrà essere pronto appena il piccolo castello sarà fatto: il suo tetto sarà il fusto stesso. Lì, a forno 44
La nuova ecologia / marzo 2013
2
‘Per acquistarne uno ci vogliono duemila euro, costruendolo da soli se ne spendono 100. Inoltre, si recuperano materiali destinati al cassonetto e ci si diverte a lavorare in compagnia’ finito, sarà acceso il fuoco e i fumi usciranno dai merli tra un mattone e l’altro, scorrendo esternamente al fusto, lambendolo lentamente, per sfruttare il massimo del calore e uscendo dalla canna fumaria. I mattoni refrattari sono al loro posto; la struttura è solida. All’esterno, il calcestruzzo naturale impastato con i piedi, comincia a salire, ricoprendo alla vista i
mattoni rossi. Finalmente, ecco il momento: viene appoggiato il fusto metallico sulla camera del fuoco. Controlliamo lo spazio per far defluire i fumi e prepariamo la struttura a volta sopra al fusto, piegando rami di nocciolo, legandoli con altri trasversali e coprendoli con un cartone. La volta è pronta: va solo riempita di terra cruda. E quindi giù con gli impasti danzanti,
➽ Su un telo impermeabile vengono impastate sabbia, argilla, paglia e acqua per ottenere la malta di rivestimento del fusto metallico.
5
➽ Ex bidone di olio motore dotato di sportello, munito di alette guidafumi (all’esterno), di guide per griglie poggia-teglie (all’interno).
al ritmo della musica e delle zanzare e grazie a tutti, il muro si alza, il forno prende forma. Dopo di che, posiamo la canna fumaria e la ricopriamo con l’impasto. Giusto il tempo di asciugare e diamo fuoco a un pezzo di giornale spingendolo all’interno del castello merlato. Un delicatissimo fil di fumo esce dalla canna e sale nel cielo. Parte l’applauso dei presenti, compaiono bicchieri e una birra gelata. Più tardi, cominciamo a mettere terra cruda intorno alla canna fumaria per nascondere e coibentare. Il forno è quasi finito, anzi, lo è nella sua struttura. Da questo momento va soltanto abbellito: ogni angolo è smussato, le linee diventano più curve, i piani più ondulati, adesso l’impasto è con sabbia fina, senza paglia: siamo
3
6
➽ La terra cruda ricopre l’intero fusto, per uno spessore di oltre venti cm, per garantire il miglior isolamento termico possibile.
all’intonaco finale e ai titoli di coda. Dopo di che, per mantenerlo “in salute” basterà di tanto in tanto una ripassata di olio di lino, che lo protegge dalle intemperie. Acquistare un forno costerebbe circa duemila euro, quello cileno costruito assieme ad Adrien sarà costato al massimo 100 euro per mattoni di tufo, ciottoli, un po’ di argilla espansa per migliorare l’isolamento termico, sabbia, argilla, acqua, paglia, olio di lino prima e olio d’oliva fritto poi per proteggere la terra cruda dalle intemperie (al bando gli impregnanti che contengono derivati del petrolio). Poi, a voler conteggiare proprio tutto, c’è stato bisogno di forza fisica (ampiamente ripagata dal piacere di lavorare in compagnia), un po’ di elettricità per i lavori in
➽ Inizio della camera del fuoco, su massetto di malta, costruita con refrattari legati con la stessa malta costituita di sabbia fine e argilla.
➽ La struttura viene rifinita con un intonaco costituito da sabbia fine, acqua e argilla (senza paglia) e lisciato con una piccola spugna.
ferro, una canna fumaria e un fusto metallico che prima conteneva olio motore pulito con la soda. Così un oggetto destinato a finire in discarica diventa un forno per il pane, con la canna che supera i due metri e la “bocca” che ospita 4 teglie di quelle per il forno domestico. Pronte per cucinare a legna pane, pizza e dolci con più gusto e meno spese. l
i www.maninellaterra.org
Impara a costruirlo dal vivo
➽ Riscoprire l’autocostruzione utilizzando quanto ci viene offerto dalla natura: terra, sabbia e paglia. È possibile partecipare al laboratorio pratico di costruzione di un forno in terra cruda con Adrien Legris dal 9 al 12 maggio presso il Casone, Valle dell’Aniene, Anticoli Corrado (Roma).
i permacultura@maninellaterra.org, www.maninellaterra.org marzo 2013 / La nuova ecologia
45