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Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXIX n.1 - gennaio 2010
osservatorio cristiano
Gesù bussa “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Libro dell’Apocalisse 3:20). Il messaggio di Gesù è rivolto a quella parte della Chiesa di ogni tempo tristemente marcata dall’indifferenza nei riguardi “delle cose di Dio”. L’indifferenza di chi ha avuto una certa conoscenza di Dio, ma poi ha deciso che è meglio tenerLo a distanza, limitandosi a praticare una religiosità esteriore senza metterci il cuore. L’indifferenza cammina spesso con l’autosufficienza e porta a dire: “Non ho bisogno di niente”, in stridente contrasto con le parole di Gesù: “Senza di me non potete fare nulla”. Nonostante tutto il Signore offre un consiglio anche ai tiepidi, il che ci porta ad esclamare: “C’è davvero speranza per tutti!”. Ciò avviene perché Gesù ama e quindi dice: “Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo”. Il Suo intervento inizialmente fa male, poi si rivela provvidenziale. In questo caso Gesù porta un consiglio a domicilio: “Io sto alla porta e busso”. E se Gesù bussasse proprio alla porta del tuo cuore…? Gesù bussa perché la porta è chiusa e Lui non forza nessuno. “Se qualcuno ascolta” implica ovviamente che non tutti sono interessati a udire la Sua voce. Per ascoltare occorre tacere almeno per un attimo. Finché continuiamo a dire: “Non ho bisogno
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Anno nuovo o vita nuova?
Un nuovo anno è cominciato, ma davvero sarà “nuovo”? Si desidera libertà, disarmo, pace, sicurezza, distensione e collaborazione fra i popoli, ma tutto quello che il mondo anela in questo anno nuovo non è altro che vino nuovo messo negli otri vecchi dell’umanesimo, si tratta cioé dell’immutato orgoglio dell’uomo che pretende di costruirsi un avvenire migliore senza tener conto di Dio, credendo di essere così arbitro del
proprio destino. Il passaggio da un anno ad un altro non è solo un dibattersi fra rimpianti e desideri, fra sconfitte subite e nuove occasioni, ma è un buon momento per fermarsi a riflettere, l’ennesima occasione che Dio concede per incominciare qualcosa di veramente diverso, un’esperienza reale, fuori dal relativismo del tempo. Metti la tua vita nelle mani del Signore, dimentica il passato e vivi con fiducia il presente,
attualità
dando con serenità uno sguardo al futuro, perché Dio non ti lascerà e non ti abbandonerà! Un anno intero, trecentosessantacinque giorni sono davanti a te: non lasciarti spaventare dal tempo che lo compone o dalle circostanze che lo caratterizzeranno. Se permetterai a Dio di trasformare il tuo cuore, potrai andare avanti confidando nel Signore giorno dopo giorno. l’approfondimento è a pagina 4
io so in Chi ho creduto di niente” Lui non potrà entrare: il paletto dall’interno della porta del nostro cuore lo dobbiamo levare noi! Il Suo messaggio si fa concreto: “Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me”. Immagina: tu apri e Gesù entra in casa tua! Chi prepara la cena? Stai tranquillo, Gesù stesso porta la cena a domicilio. Anzi Lui è la cena: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete”. E mentre Lui condivide Se stesso con te, tra una portata e l’altra ti consiglia di comperare da Lui: “dell’oro purificato dal fuoco, per arricchirti”, ovvero la vera ricchezza della gloria di Dio che le ricchezze
materiali non potranno mai acquistare; “delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità”, figura dell’abito della giustizia di Dio, il solo che può coprire in modo soddisfacente la nostra condizione per poter stare alla Sua presenza; “del collirio per ungerti gli occhi e vedere” le cose spirituali che la vista naturale non può neanche immaginare. Gesù conclude: “Sii dunque zelante” [non più indifferente] “e ravvediti” [realizza quel che c’è in te, riconosci i tuoi errori, respingili]. A ognuno di noi spetta la decisione di aprirGli la porta o lasciarLo fuori. Elio Varricchione
Nuova nascita, nuova vita Pur essendo sincero davanti al Signore, non ricevevo quello di cui il mio cuore aveva bisogno. Così andai in cerca di qualcosa che potesse soddisfarmi, cominciai a frequentare gente nuova, “ambienti stimolanti” e purtroppo anche sbagliati. Un giorno… mi accostai alla Bibbia e scoprii con grande sorpresa che quelle parole mi toccavano il cuore… rispondendo alle mie domande. a pagina 8
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c’è un messaggio per te
Non trascurare Non trascurare l’influenza. Come ogni anno, con il sopraggiungere dell’inverno, inesorabilmente giungono le forme più svariate di sindromi da raffreddamento, che fanno da preludio alla tanto temuta influenza. Il sintomo più evidente di queste ed altre patologie a carattere stagionale è la febbre. Essa è una risposta fisiologica dell’organismo a stimoli interni o esterni, caratterizzata
dall’elevazione della temperatura corporea oltre il valore medio (circa 37 gradi Celsius per gli esseri umani). La febbre può presentarsi in qualunque soggetto, non ha riguardi personali, non fa distinzioni sociali o culturali, colpisce inesorabilmente tutti. L’innalzamento della temperatura comporta altri fastidiosi sintomi come sudorazione, spossatezza, mal di testa, ecc. È sorprendente leggere nei Vangeli che fra i tanti miracoli compiuti da Gesù, uno riguarda la liberazione dalla febbre che si era presentata nella suocera di Pietro: “La suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi subito gliene parlarono; egli, avvicinatosi, la prese per la mano e la fece alzare; la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli” (Marco 1:30,31). I discepoli subito ne parlarono a Gesù: ritennero il sintomo della febbre così importante, da informare il Maestro.
Prendiamo in considerazione alcune caratteristiche della febbre, per poter come i discepoli saggiamente parlarne a Gesù. Parlane subito a Gesù per non perdere le forze La febbre toglie le forze; allo stesso modo accade quando parliamo, parafrasando, della “febbre del peccato”. Quante persone non hanno più la forza per vivere, non riescono ad andare avanti, perché ansiose, senza più forze per affrontare una sola giornata! Churchill la chiamava “la bestia nera”, altri la definiscono “umor nero” o “male dell’anima”, ma viene comunemente chiamata “depressione”. Secondo le ultime stime migliaia di persone ne soffrono; è difficile quantificarne il numero esatto e non a caso la depressione è stata anche definita “il raffreddore comune della malattia mentale”. Uno scrittore ha affermato: “Se c’è un inferno sulla terra, lo si troverà nel cuore di un uomo melanconico”. La febbre non si vede, ma si sente e chi ne è affetto non può far finta di nulla. È dunque tempo di andare subito a Gesù senza indugio per ricevere da Lui le forze: “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato… quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:29-31). Parlane subito a Gesù per non perdere il desiderio “Non desidero fare nulla”: sembrano queste essere le parole della suocera di Pietro, perché era l’ora di cena, ma non era riuscita a preparare da mangiare. La febbre toglie il desiderio anche delle cose più nor-
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l’influenza mali della vita quotidiana. Un giorno sembra uguale all’altro, senza obbiettivi, senza stimoli, in uno stato di completa apatia. Davide, l’uomo secondo il cuore di Dio, visse un’esperienza simile ma, resosene conto, pregò il Signore, che lo ristabilì: “O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga” (Salmo 51:10-12).
Allo stesso modo la febbre spirituale fa addormentare l’uomo. Quando si dorme, si perdono i contatti con la realtà. Nelle cronache quotidiane a volte leggiamo di ladri che hanno derubato appartamenti mentre i proprietari dormivano o di viaggiatori che sono stati derubati nelle cuccette dei treni. A volte, credenti addormentati pensano di essere quello che in realtà non sono. Il sonno fa perdere contatto con le realtà spirituali: “Come un affamato sogna ed ecco che mangia, poi si sveglia e ha lo stomaco vuoto; come uno che ha sete sogna che beve, poi si sveglia ed eccolo stanco e assetato, così avverrà della folla di tutte le nazioni” (Isaia 29:8). Il nemico approfitta del sonno: “Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: “Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?” Egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo” (Matteo 13:25-28). Per coloro che si sono spiritualmente addormentati, anche in questo caso, l’intervento del Signore è risolutivo: “Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce” (Efesini 5:14).
Parlane subito a Gesù per non perdere il senso della fame e della sete Chi ha la febbre, sente la bocca pastosa, secca, non vuole mangiare, il cibo gli sembra insipido; lo stesso accade nei momenti bui della vita. Tutto è senza sapore: vacanze, soldi, casa, auto, lavoro. Anna, la mamma del profeta Samuele, era talmente amareggiata a causa della sua sterilità, al punto che: “...piangeva e non mangiava più” (I Samuele 1:7). Ma quando il sacerdote Eli le assicurò l’esaudimento della sua preghiera da parte di Dio, Anna riprese a mangiare ed il suo volto cambiò: “Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di prima” (I Samuele 1:18). Se la febbre del peccato porta l’uomo ad una condizione di “anoressia spirituale”, il Signore è pronto ad Parlane subito a Gesù per non intervenire, liberandolo e nutrenessere inquieto dolo: “…e porgevo loro dolcemente Quando la temperatura corporea da mangiare” (Osea 11:4). è alta la persona è inquieta. Così è l’animo dell’uomo senza Parlane subito a Gesù per non Cristo. Nel Vangelo di Luca, che riporta perdere la lucidità Molte persone, quando hanno la la guarigione della suocera di Piefebbre alta, dormono per diverse tro dalla febbre, si legge che ella era ore. “tormentata”; altre versioni dicono:
“In preda ad una gran febbre”, “colpita… travagliata”. La nostra è una generazione di anime inquiete, alla ricerca di una pace profonda, di una soddisfazione permanente. C’è un dato che sta facendo riflettere soprattutto gli addetti ai lavori ed è rappresentato dall’alto numero dei suicidi, che interessano ormai tutte le fasce di età: l’adolescente, il giovane, l’adulto e l’anziano. Rispetto alla passata generazione sono aumentate le fobie, paure di ogni tipo che creano seri problemi nelle persone. Perché tutto questo? Perché le famiglie sono agitate, divise, pur vivendo in condizioni decisamente migliori rispetto al passato? L’animo dell’uomo è alla ricerca della pace, di quella vera. Se tu appartieni alla categoria di anime inquiete, sappi che l’agitazione che è in te può essere calmata solo da Gesù. Il Suo invito è attuale più che mai: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28-30). La “febbre del peccato”, pur non essendo visibile, toglie le forze, il desiderio di vivere, di cibarsi della Parola di Dio e fa addormentare spiritualmente. Il rimedio è Cristo Gesù. Egli si avvicinò alla suocera di Pietro, la prese per mano e subito la febbre la lasciò. Allo stesso modo, Gesù vuole avvicinarsi a te, toccarti e guarirti. Afferra la Sua mano ed Egli ti libererà. Michele Plasmati
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Anno nuovo o vita Si desidera libertà, disarmo, pace, sicurezza, distensione e collaborazione fra i popoli, ma tutto quello che il mondo anela in questo anno nuovo, non è altro che vino nuovo messo negli otri vecchi dell’umanesimo, si tratta cioé dell’immutato orgoglio dell’uomo che pretende di costruirsi un avvenire migliore senza tener conto di Dio, credendo d’essere così arbitro del proprio destino. Sono pezzi di stoffa nuova cuciti sopra il vestito vecchio dei mali irrisolti che affliggono l’umanità a motivo del suo allontanamento dalla Parola di Dio. Il vero cambiamento si realizza quando, come afferma Gesù, “si mette il vino nuovo in otri nuovi e l’uno e l’altro si conservano” (cfr. Matteo 9:17). Finché gli uomini non avranno realizzato in Cristo un radicale cambiamento, il loro vestito continuerà a strapparsi ed il loro vino a perdersi. Non sarà lo scorrere del tempo a creare qualcosa di nuovo, ma una trasformazione vera che parte dal cuore. Se desideri un cambiamento nelle tue attitudini, nella tua prospettiva di vita, la soluzione consiste in una trasformazione radicale e soprannaturale del tuo cuore, in un “trapianto” che Dio è pronto a fare: “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglieUna nuova vita rò dal vostro corpo il cuoL’arrivo del nuovo anno è “uno sguardo al passato, pensando al fu- re di pietra, e vi darò un cuore di carne” (Ezechieturo”. Ma davvero sarà “nuovo”? Se pen- le 36:26). Prima di porre la tua siamo che basti sostituire l’aggettivo “vecchio” con “nuovo” perché ciò attenzione su ciò che avavvenga, commetteremmo un gros- verrà, guarda a ciò che sei. Hai realizzato la so errore.
“Meno tre, meno due, meno uno… Auguri!” “Benvenuto 2010!” Come di consuetudine in tutte le case, in tutte le piazze, in ogni luogo dove le persone si sono ritrovate per passare dal vecchio al nuovo anno, si è festeggiato in questo modo. Si tratta di un momento particolare, che anno dopo anno è sempre lo stesso, appunto “consueto”, ovvero ripetuto quasi meccanicamente, seguendo canoni e tradizioni antiche di cui si perdono le tracce. Bene, un nuovo anno è cominciato e passerà anch’esso velocemente, quasi a ricordarci le parole dell’unico Salmo scritto da Mosè: “I giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni; o, per i più forti, a ottant’anni; e quel che ne fa l’orgoglio, non è che travaglio e vanità; perché passa presto, e noi ce ne voliamo via” (Salmo 90:10). Tanti hanno trascorso del tempo a inviare sms di auguri, “smanettando” a più non posso sulla tastiera del proprio cellulare. Lo scorso anno in Italia sono stati inviati ben 22 milioni di SMS tra la mezzanotte del 31 dicembre 2008 e l’una dell’1 gennaio 2009. Il contenuto di questi brevi messaggi è facilmente intuibile. Tutti si augurano la svolta, il cambiamento, chi a livello lavorativo, chi finanziario, chi sentimentale, chi fisico. E tu che cosa ti aspetti? Un nuovo impiego oppure cambiamenti significativi nella tua carriera? Un rinnovato entusiasmo per il lavoro che stai realizzando? Ma come sarà questo nuovo anno? Migliore o peggiore del precedente? Gli interrogativi sono molti e si rincorrono accompagnati, molto spesso, dalla paura dell’ignoto.
nuova nascita? Sei nato di nuovo? Cristo è il Signore della tua vita? Un giorno un uomo saccente, di nome Nicodemo, capo dei Giudei, andò a trovare Gesù, il Quale gli disse: “«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello
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nuova? che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo” (Giovanni 3:3-7). Solo attraverso l’esperienza della nuova nascita tutto è nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (II Corinzi 5:17). In questo nuovo anno, tanti auspicano un futuro roseo, ma sono molti quelli che resteranno avvolti nei grovigli delle scelte e saranno sempre
più quelli delusi dall’aver seminato molto e raccolto poco, quanti ancora si affaticheranno nel costruire vanamente il proprio avvenire poiché non hanno ancora realizzato le parole di Gesù: “Senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5). Un nuovo inizio Il passaggio da un anno ad un altro non è solo un dibattersi fra rimpianti e desideri, fra sconfitte subite e nuove occasioni, ma è un buon mo-
mento per fermarsi a riflettere. Il nuovo anno è l’ennesima occasione che Dio ti concede per incominciare qualcosa di veramente diverso, un’esperienza reale, fuori dal relativismo del tempo. Quando il Signore chiese a Giacobbe: “Quale è il tuo nome?”, in realtà gli stava chiedendo: “Hai intenzione di continuare a vivere così, oppure senti la necessità che Io cambi la tua vita”? Giacobbe ricevette un nuovo nome, sinonimo di un nuovo inizio. Dio ti dà l’opportunità di usare il passaggio da un anno all’altro per conoscerLo e per vivere l’anno nuovo in modo abbondante: “Io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Giovanni 10:10). Metti la tua vita nelle mani del Signore, dimentica il passato e vivi con fiducia il presente, dando con serenità uno sguardo al futuro, perché Dio non ti lascerà e non ti abbandonerà mai! “Dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:13,14). Un anno intero, trecentosessantacinque giorni sono davanti a te: non lasciarti spaventare dal tempo che lo compone o dalle circostanze che lo caratterizzeranno. Se Dio ha trasformato il tuo cuore, vai avanti e confida nel Signore. Lui porterà il tuo peso giorno dopo giorno: “Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza” (Salmo 68:19). Luigi Milillo
Radioevangelo: la buona notizia in tutte le case Radio Evangelo trasmette programmi di edificazione e musica cristiana in varie zone di Italia a carattere locale. Ecco l’elenco delle emittenti locali, alcune delle quali si possono anche ascoltare on-line dal nostro sito www.assembleedidio.org EMITTENTI LOCALI CON SITO WEB E TRASMISSIONI ON-LINE Agrigento 98,500 MHz Bari 91,500 MHz Bologna 88,450 MHz 88,300 MHz Cagliari 101,700 MHz Giarre (CT) 93,400 MHz 93,800 MHz Ginosa (TA) 102,300 MHz Gravina (BA) 103,500 MHz Linguaglossa (CT) 106,300 MHz (rip. Giarre CT) Messina (Trasmissioni solo On-line) Napoli 102,800 MHz Rimini (RN) 95,000 MHz Roma 101,700 MHz ALTRE EMITTENTI LOCALI Acireale (CT) 92,500+92,800 MHz Atena Lucana (SA) 88,400 MHz (rip. Napoli) Atina (FR) 90,000 MHz (rip. Sora) Benevento 88,800 MHz (rip. Napoli) Bova a Monasterace (RC) 88,800-104,800 (rip.Melito Porto Salvo) Cassino (FR) 89,200 MHz (rip. Sora) Catania 91,000 MHz Crotone - Caccuri 107,400 MHz (rip. Isola Capo Rizzuto) Frosinone 89,100 MHz (rip. Roma) Gela (CL) 104,200 MHz Isola Capo Rizzuto (KR) 104,900 MHz Isola Liri (FR) 101,450 MHz (rip. Sora) Latina – Sonnino 101,700+93,550 MHz (rip. Roma) Matera 98,300 MHz Melito di Porto S. (RC) 104,400 MHz Misilmeri (PA) 99.500 MHz Montecalvo (AV) 96,300 MHz (rip. Napoli) Petilia Policastro (KR) 92,600 MHz (rip. Isola Capo Rizzuto) Piana di Gioia Tauro(RC) - Vibo Valentia 90,500 (rip.Melito Porto Salvo) Reggio Calabria 107,700 MHz (rip.Melito Porto Salvo) Rieti 101,900 MHz (rip. Roma) S. Agata Militello (ME) 91,200 MHz S. Angelo dei Lombardi (AV) 91,200 MHz (rip. Napoli) Salemi (TP) 98,900 MHz (rip. Trapani) Segni (RM) 107,400 MHz (rip. Roma) S. Giov. in Carico (FR) 87,550 MHz (rip. Sora) Sora (FR) 89,360 MHz Terni 107,000 MHz (rip. Roma) Trapani 103,800 MHz
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Scopriamo la Parola di Dio
La cena del Signore
«Fate questo in memoria di me» (Vangelo secondo Luca 22:19) La Cena del Signore, dopo il battesimo in acqua, è il secondo ordinamento che Gesù diede alla Sua chiesa. Nel primo secolo, la Cena del Signore era definita con l’espressione: “rompere il pane” (Atti 2:42) poiché molto probabilmente il pane, ceduto da mano a mano, era spezzato e ogni credente ne prendeva un pezzetto. Essa era innanzitutto una rammemorazione che serviva alla chiesa a tener vivo il ricordo del sacrificio di Cristo sulla croce e per ricordare, inoltre, che Egli «desiderò vivamente» (Luca 22:14) celebrare quell’ultima cena con i discepoli, che sarebbero stati oggetto del Suo amore fino alla fine (Vangelo di Giovanni 13:1). Il pane e il vino sono solo dei simboli che ci ricordano ciò che Gesù fece il giorno prima di dare la Sua vita per la remissione dei peccati di quanti Lo accettano come personale Salvatore e credono a tutto ciò che Egli ha fatto e dichiarato nella Parola di Dio. Nondimeno è anche un atto di ringraziamento. Come Gesù rese grazie per il pane che stava per rompere, così noi “rendiamo grazie” (il termine Eucarestia significa ricono-
scenza, gratitudine), per il Pane che è disceso dal cielo cioè Cristo Gesù nostro Signore, che ha realmente spezzata la propria vita per la salvezza di quanti crederebbero in Lui e nel Suo sacrificio. Con la dichiarazione: «Questo è il mio corpo che è dato per voi» (Luca 22:19) Gesù preannuncia ciò che sarebbe accaduto poche ore dopo. La Cena del Signore è comunione. Il mangiare lo stesso pane e bere il vino dallo stesso calice parla della comunione perfetta che ogni cristiano deve avere con l’altro, ma soprattutto con Gesù. La chiesa locale riunita insieme ricorda l’opera che Gesù ha compiuto sulla croce e il fatto che Egli è stato “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. Le parole di Gesù in Luca 22:20 rappresentano per chi ha fede una garanzia: «Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue che è versato per voi». Gesù parla di un Nuovo Patto che Egli ha sancito col suo sacrificio, con il sangue versato sulla croce. L’Antico Patto, iniziato tra Israele e Dio sul monte Sinai e
sublimato successivamente nel sangue del sacrificio che Mosè sparse sull’altare, non diede risultati positivi, in quanto il popolo non fu in grado di onorarlo; nessun uomo riuscì ad adempiere la Legge. Quelle norme che dovevano servire come mezzo di salvezza, divengono invece una condanna: «Tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio» (Epistola ai Romani 3:23) e, non essendoci sulla terra nessun giusto neppure uno, Dio mandò, nella pienezza dei tempi, il Suo Figliuolo Cristo Gesù perchè fosse Colui che come vero uomo adempisse appieno la Legge senza peccare. Soddisfando pienamente l’Antico Patto, come unico giusto Gesù si è offerto al posto nostro morendo sulla croce e pagando per il nostro peccato. Come giusto, Egli ha stabilito con Dio un nuovo patto, di cui tutti coloro che Lo riconoscono e Lo accettano come Salvatore sono i beneficiari. Con la Sua morte Egli si è acquistato un popolo, la Sua Chiesa, ossia tutti coloro che credono in Lui e nella Sua opera espiatrice. Gesù, dopo aver offerto Se
un libro alla volta
Un tesoro nella Bibbia Un libro di meditazioni quotidiane rappresenta un sicuro stimolo a leggere giorno per giorno la Parola di Dio, la Bibbia; a questo Il tesoro del Pentateuco aggiunge la chiarezza nelle riflessioni ai versetti proposti. Gli argomenti spaziano da epi-
sodi conosciuti come la creazione, il diluvio, l’esodo e la conquista di Canaan, insieme a molti altri forse meno famosi ma altrettanto importanti. La gradevole veste grafica, unitamente all’elegante impaginazione sono una perfetta cornice
al contenuto; il tutto interamente rivolto ad un lettore sensibile e alla ricerca di Dio Il tesoro del Pentateuco C. H. Spurgeon – J. R. Miller ADI-Media
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stesso per il peccato di molti, si fa garante per noi presso il Padre celeste. Pertanto, se possiamo godere della comunione con Dio è solo perché Gesù ci ha perdonati e giustificati: «Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore […] Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo, che mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il Suo sangue, saremo per mezzo di Lui salvati dall’ira» (Romani 5:1, 8-9). Inoltre, alcune parole del Signore e dell’apostolo Paolo ricordano che la Santa Cena è speranza nel Suo imminente ritorno: «Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel Regno del Padre Mio» (Vangelo secondo Matteo 26:29). Celebrare la Cena del Signore vuol dire «annunziare la morte del Signore finché Egli venga» (I Epistola ai Corinzi 11:26). Luigi Piacentini
da richiedere a ADI-Media, Via della Formica, 23 00155 Roma tel. 06.2284970 fax 06. 2251432 e-mail: adi@adi-media.it
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io so in Chi ho creduto
Nuova nascita, nuova vita
Mi chiamo Alessandro e sono nato e cresciuto in una famiglia che mi ha trasmesso principi sani e importanti. Fino all’età di 17 anni ho frequentato l’ambiente religioso della parrocchia partecipando, con entusiasmo, a molte attività, tra cui quella musicale. In quel contesto mi sono creato una certa immagine personale di Dio e credevo, quindi, di sapere abbastanza su di Lui. Ogni tanto però mi accorgevo di come le preghiere che innalzavo fossero come delle poesie, e non esprimessero ciò che davvero avevo nel cuore. Pur essendo sincero davanti al Signore, non ricevevo quello di cui il mio cuore aveva bisogno. Così, ben presto, mi allontanai, in cerca di qualcosa che potesse soddisfarmi davvero. Cominciai a frequentare gente nuova, “ambienti stimolanti” e purtroppo anche sbagliati. Iniziai a fumare spinelli quotidianamente, a fare uso di ecstasy e di cocaina in qualche fine settimana. Non ero diventato un delinquente, anzi continuavo ad essere all’apparenza il bravo ragazzo di sempre, mantenendo una posizione rispettabile nel-
la società e nell’ambito del lavoro. Per tanti anni ho pensato con superficialità che quello non fosse un problema, infatti riuscivo per brevi periodi a smettere o a diminuire le dosi. In realtà non ero più libero e il mio cuore andava pian piano spegnendosi… Un giorno, però, un amico e collega cominciò a parlarmi di Gesù, a leggermi dei versetti biblici e a pregare per me. Io ero piuttosto indifferente e scettico, perché credevo di aver fatto già un’esperienza con Dio, senza ottenere nulla di buono. Tuttavia quelle parole cominciavano a farmi riflettere sulla mia condizione. Un po’ alla volta mi stavo rendendo conto che la mia posizione davanti al Signore era sbagliata. Mi accostai alla Bibbia per pura curiosità e sempre con molto scetticismo, ma scoprii con grande sorpresa che quelle parole mi toccavano il cuore… sembrava che Dio mi leggesse nel pensiero, rispondendo alle mie domande proprio dalle pagine della Sua Parola. Nonostante questo, ci volle ancora molto tempo prima di arrendere la mia vita a Lui.
Sono felice di potere raccontare questa mia esperienza, perché posso affermare che Dio mi ha rispettato. Lui non forza nessuno, non ci muove usandosi di noi come fossimo dei burattini, ma attende che possiamo compiere le nostre scelte. Cominciai a vivere momenti di angoscia e spesso mi domandavo: se morissi oggi dove andrei? Questo pensiero mi angosciava, e non volevo vivere il resto dei miei giorni con quella paura. Così mi accostai di nuovo alla Bibbia, dove lessi che Qualcuno aveva già pagato per riscattarmi dalla condanna eterna che mi aspettava; compresi come Gesù si è caricato dei miei peccati e di ogni mio problema! Dal momento in cui mi sono arreso nelle Sue mani ho cominciato a sentirmi un uomo vivo, libero e nuovo, come se fossi veramente nato di nuovo. Quello che mi entusiasma di più è che nessuno ha condizionato questa mia scelta, ho ancora tutta la mia razionalità, ma ho anche la viva certezza di aver finalmente conosciuto il vero Dio!
In un attimo il Signore mi ha aperto gli occhi, mostrandomi che ero perduto e che Lui invece è perfettamente in grado di salvare, non soltanto dalla droga, ma anche dal vero problema di ogni uomo: il peccato, di cui la droga non è che un aspetto evidente. Noi possiamo anche cercare di fare da soli, di reagire con tutte le forze senza, però, ottenere quello che desideriamo. Ma quando interviene il Signore, quando con la nostra piccola fede ci accostiamo a Lui, otteniamo lo straordinario risultato di avere una vera vita, una nuova vita con Lui. Se, leggendo questa parole, sei scettico, vorrei proporti una sfida: prova anche tu a venire al Signore, personalmente, nel tuo intimo, anche senza dare spiegazioni a nessuno. Sii umile davanti a Dio, perché Egli non è un uomo, non è un tuo avversario, ma è il tuo Creatore, Colui che ti ama! MettiLo alla prova, affidati nelle Sue mani come ho fatto io nel mio bisogno e Lui risponderà anche a te. Alessandro
Cristiani Oggi - nel prossimo numero: Punti di riferimento - Per prenotare copie aggiuntive telefonate allo 049.605127 o inviate un fax allo 049.612565 Cristiani Oggi - Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi. Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Vincenzo Specchi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione. Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Tel. 049.605127, fax 049.612565
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