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Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXIX n.6 - giugno 2010
osservatorio cristiano
Quando Dio rimane disoccupato “Un piccolo passo per un batterio, un balzo gigantesco per l’umanità”. Ha fatto molto scalpore la notizia della “creazione” della vita da parte dell’uomo. Con titoli roboanti, più o meno curiosi o ad effetto, i giornali e le televisioni di tutto il mondo hanno dato l’annuncio choc: “Abbiamo creato la vita artificiale”. «Siamo all’alba di una nuova era nella quale la vita viene creata a beneficio dell’umanità», scrive il biologo statunitense Craig Venter, presentando sull’ultimo numero del magazine «Science» i risultati della ricerca frutto di dieci anni di lavoro alla guida di un team di 20 scienziati. Le reazioni all’annuncio sono state molto diverse. C’è quella del luminare di genetica che rimprovera al ricercatore di «sopravvalutare l’importanza della scoperta», perché «non si tratta di un evento epocale né della creazione della vita, ma solo di una sua mimica, ottenuta con un tour de force che ha messo assieme un pezzo di Dna». All’estremo opposto si colloca, invece, il giudizio di un noto docente di etica pratica inglese, che dichiara che il ricercatore «…sfonda la porta più profonda della storia dell’umanità, segnandone il destino», per-
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Signore, aumenta la mia fede! Molti personaggi dello sport e dello spettacolo dichiarano di praticare una religione, spesso di natura orientale, mostrando così come, in certi momenti della vita, la notorietà e il denaro non siano in grado di soddisfare il bisogno presente nell’uomo, che si spinge alla ricerca di qualcosa di diverso, non più legato a ciò che si vede o che si può comprare, ma a qualcosa di immateriale, di spirituale. La domanda che sorge ché «non sta solo copiando artificialmente la vita o modificandola, ma si avvicina ad un ruolo che assomiglia a Dio, creando una vita». Fa riflettere l’espressione: “si avvicina a un ruolo che assomiglia a Dio…”. Il problema non è la straordinaria scoperta scientifica in sé, meritevole di plauso e, secondo gli studiosi, con finalità e applicazioni molto utili per la soluzione di alcuni problemi, quanto il delirio di onnipotenza che pervade l’uomo, soprattutto quando si accosta a qualcosa di veramente importante. Si potrebbe obiettare e discutere per ore che non si tratta di “vera vita” e tanto meno di “creazione”, ma non affronteremo l’argomento in questa sede, perché potrebbe prestare il fianco alle solite accuse di oscurantismo nei confronti della visione cristiana della vita. È inopportuno e senza senso voler contrapporre a priori fede e scienza, come
è: in chi hai riposto la tua fede? Forse stai aspettando l’intervento di Dio nella tua vita, ma ti sembra di non avere la fede necessaria per realizzare quanto chiedi. Come può nascere la fede? E come potrà crescere? Non cercare di misurare quanta fede possiedi, ma cerca con tutto te stesso di rivolgerla verso Colui che è realmente interessato a te: Cristo Gesù il Signore.
La salvezza è il primo risultato della fede: Colui che ha pagato per noi ci rende liberi dal peso del peccato, certi che quest’opera meravigliosa, che ha cambiato la nostra vita, non si esaurirà, ma avrà una portata eterna. Imparando ad avere “fede”, ne comprendiamo il valore e ne realizziamo l’efficacia. La richiesta del cuore diventa allora: “Signore, aumenta la mia fede!” l’approfondimento è a pagina 4
se avessero ingaggiato un insanabile conflitto. La vera scienza e la vera fede non sono mai in conflitto, perché la vera scienza è “conoscenza” di verità già esistenti nell’immane creazione di Dio e la vera fede non afferma arrogantemente verità che non siano già contenute nella Parola di Dio. Dio ha creato gli esseri umani dotati di ragione e li ha posti al di sopra di tutte le creature. Occorre, però, fare una distinzione fondamentale: l’uomo viene da Dio, ma non è Dio! Qualcuno ha affermato: “C’è da temere quando l’uomo assolutizza le proprie capacità: una scienza che si facesse assoluta sarebbe antiscientifica”. Purtroppo è quello che puntualmente avviene ogni qual volta ci si trova in presenza di una vicenda di portata cosmica. Emblematico di ciò è il titolo dell’articolo con cui l’Economist ha per primo dato la notizia: And man made life, con un’esplicita rievocazione della
formula, continuamente ripetuta nella Bibbia nel primo capitolo del libro della Genesi, “E Dio disse”, “E Dio fece”, “E Dio creò”. I proclami si sprecano: “Se Dio ci ha dato il permesso di infondere il nostro ‘soffio vitale’ su un nuovo essere vivente, vorrà pur dire qualcosa.” Il fatto è che l’antica menzogna con cadenza martellante risuona ancora oggi con immutata efficacia: “Sarete come Dio” (Genesi 3:5). Quando Dio creò “vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (1:31). L’uomo “gioca” a essere Dio, ma non ci riesce e, quando vede tutto quello che ha fatto, spesso è costretto ad ammettere non solo che è lungi dall’essere molto buono, ma che è un colossale fiasco! Alcuni vorrebbero un Dio disoccupato, in modo da prendere il Suo posto, ma nessuno può farlo senza privarsi della vera vita e dell’Unico Essere che la può creare. Eliseo Fragnito
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c’è un messaggio per te
Soltanto una parola
“Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito” .(Vangelo di Matteo 8:8)
Nel Vangelo di Matteo si racconta di un centurione romano che andò da Gesù perché aveva un servo paralitico che soffriva molto. “Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo. Gesù gli disse: Io verrò e lo guarirò”. Il centurione manifesta una qualità difficile da trovare negli uomini di oggi: non si riteneva degno, aveva una grande umiltà davanti al Signore. “Di’ soltanto una parola ed il mio servo sarà guarito”. Aveva la certezza che Gesù, con una sola parola, poteva ordinare a quell’infermità di lasciare il malato; quindi riconosceva l’autorità assoluta della Sua parola. Quello che spinge gli uomini verso Gesù è la fede. A quei tempi, molti si presentavano a Lui per necessità urgenti. Sono pochi i casi nel Vangelo in cui Gesù prese palesemente l’inizia-
tiva d’intervenire. Egli preferiva aspettare che fossero le persone ad andare a Lui, attratte dalle Sue parole e desiderose del Suo intervento. La Parola di Gesù arriva per portare guarigione nel fisico e nella mente, per dare liberazione dai demoni e conforto (notiamo come Gesù non guarì tutti i malati che c’erano in Israele, ma quanti, per fede, andavano a Lui). È per mezzo della Parola di Dio che l’uomo riceve beneficio! Gesù si stupì della fede del centurione; non aveva mai visto una tale fede in Israele. Per la tua vita, altro non serve che una sola parola di Gesù, basta solo aver fede in Lui e nella potenza della Sua parola e tutto cambierà! Dio desidera vedere anche in ciascuno di noi questo tipo di fede. I discepoli dissero di Gesù: “Chi è
costui che anche il vento e il mare gli ubbidiscono?”. Erano spaventati per la tempesta che si era scagliata contro la loro barca. Gesù sgridò il vento e il mare si acquietò. Essi rimasero meravigliati “Chi è costui…?” Il centurione non riteneva necessario che Gesù andasse a casa sua, ma che bastasse una sola parola… Questa parola può raggiungere anche la tua casa: se sei in difficoltà, abbi fede in Gesù, Lui sta pronunziando una parola per te, se credi! Con una sola parola, il servo del centurione fu guarito! La fede viene dall’udire la Parola di Dio: più la udiamo e più la fede aumenta dentro di noi. Tutto quello che noi vediamo, noi compresi, è stato creato per mezzo della parola che Dio pronunciò ed il Signore continua a operare ed a intervenire per mezzo della Parola.
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Mi aspetto qualcosa da Dio? “Il Signore ha fatto cose grandi pe r noi, e noi siamo nella gioia” (Salmo 126:3). Quando preghiamo, poniamo for se dei limiti al Signore? La lettera di Giacomo ammonisce: “N on avete, perché non domandate ; domandate e non ricevete, perch é domandate male” (4:2-3). Un uomo che trascorreva molto de giorno disse: “Mi aspetto cose gra l suo tempo in preghiera un ndi da Dio perché conosco un Dio grande” [George Muller]. E noi aspettiamo qualcosa che ve nga proprio dal Signore? Facciamo forse solo le nostre “brev i preghiere” di circostanza, senza volere davvero ciò che desideriam o? Oppure per davvero crediamo ch e il nostro Dio è grande e può compiere cose grandi come salva re i peccatori, guarire i malati, battezzare nello Spirito Santo, lib era dipendenza, provvedere a qualu re quanti sono schiavi di ogni nque bisogno? Certo, noi siamo sempre inaffid abili, ma del Signore puoi avere piena fiducia, perché Egli “… fa cose grandi, imperscrutabili, merav iglie innumerevoli” (Giobbe 5:9). Non limitare il Signore, lasciaLo operare nel tuo cuore ed Egli compirà cose grandi anche per te!
“La via, la verità e la vita”
Francesco Davide Scianna
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Puoi fare tue le parole di Gesù, appropriandotene personalmente e realizzandole nella tua vita. La tua situazione forse è difficoltosa, e forse anche la tua vita è irta di ostacoli, o forse i tuoi problemi sono gravosi, o magari la tua infermità è un peso difficile da sopportare, o i tuoi vizi e le tue tendenze non ti danno tregua… Se la tua condizione è difficile, sappi che per tutto questo c’è solo un rimedio, solo una cura! Anche tu puoi dire: “Signore, io non sono degno che tu entri nella mia casa, ma di’ soltanto una parola….” Se poni la tua fiducia in Gesù e nella Sua parola, Egli opererà nella tua necessità! Egli ti salverà, ti libererà dai vizi, ti guarirà e vedrai le Sue meraviglie! Gesù ti farà uscire dal tunnel buio in cui ti trovi… “Se credi vedrai la gloria di Dio”. Gesù può operare, basta una Sua parola per cambiare la tua situazione e la tua vita. Affidati a Gesù, a Lui tutto è possibile!
Se hai ricevuto in dono questa copia di Cristiani Oggi forse ti sei posto alcune domande riguardo il messaggio proposto dagli articoli di questo numero. Molte sono le risposte che potrebbero essere fornite in merito ai quesiti che ti poni, ma la risposta più puntuale, precisa e completa è possibile trovarla solamente nella Parola di Dio. Se desideri ricevere gratuitamente una copia del Vangelo di Giovanni compila questo coupon, ritaglialo lungo la linea tratteggiata o fotocopialo e, dopo averlo inserito in una busta affrancata, invia la tua richiesta a: redazione di Cristiani Oggi, Via Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova. È possibile inviare il coupon per fax al numero 049.612565
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Signore, aumenta la mia fede! Cos’è fede?
Non di rado, in questi tempi, apprendiamo dai mass-media che personaggi dello sport e dello spettacolo cominciano a praticare una religione, spesso di natura orientale; li scopriamo effettuare viaggi in nazioni esotiche, raccontare di nuove sensazioni, sponsorizzare progetti, e così via. Sembra che, in certi momenti della vita, ci si accorga che il successo, la notorietà ed il denaro non siano in grado di soddisfare il bisogno presente nell’uomo, che si spinge quindi alla ricerca di qualcosa di diverso, non più legato a ciò che si vede o che si può comprare, ma a qualcosa di immateriale, o di spirituale. Si sente così dire che “…ha abbracciato una fede…”. Ma cos’è fede ? Si possono scoprire innumerevoli significati di questa parola, legati alle religioni, al modo di accettare come verità cose non spiegabili razionalmente, oppure anche come motivo di critica verso chi accetta argomenti senza che questi abbiano una giustificazione logica. A tal proposito, la Bibbia dà una definizione per alcuni aspetti sconcertante: “…La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Lettera agli Ebrei 11:1). Molti diranno che non è cosa che li
riguardi, eppure, ogni mattina, semplicemente aspettando un autobus che ancora non si vede, oppure affidandosi alle cure di uno specialista, dimostrano di avere fiducia (fede) in qualcosa o in qualcuno. La domanda, allora, è: in chi hai riposto la tua fede? Può la tua fede produrre in te la certezza di avere ciò che ancora non possiedi?
Fede mal riposta
Nella Bibbia leggiamo che un giorno l’apostolo Paolo si trovò a passeggiare per Atene e vide un altare con una iscrizione: “Al dio sconosciuto”. Questa dedica fa risaltare la condizione di molti, i quali pongono fede in qualcosa che non conoscono realmente, sperando di ricevere risposte tali da riempire la propria esistenza di felicità ed appagamento: un buon lavoro, una vincita, una passione sportiva, una scelta politica,… In effetti, tutte queste cose possono dare momenti di gioia ed appagare desideri, ma poi non sono in grado di mantenere immutato nel tempo quanto ricercato con tanta insistenza. Si scopre così che quel tipo di “fede” non è sufficiente, non basta, oppure non va bene, non serve, non è orientata verso qualcosa o qualcuno realmente capace di soddisfarci.
Anche ai tempi biblici si narra di un uomo che non era disposto a credere, in quanto aveva perso fiducia, non avendo visto avverarsi quanto da lui auspicato. Scopriamo così Tommaso, scettico di fronte alla dichiarazione degli altri apostoli, i quali affermavano che Gesù era risuscitato ed apparso loro; lui sapeva solo che il liberatore promesso alla nazione di Israele era stato ucciso, e quindi tutto sembrava essere finito; la sua risposta appare lapidaria (e molti la utilizzano per chiudere la porta a qualunque discussione sull’argomento): “Se non vedo… io non crederò” (Vangelo di Giovanni 20:25). In effetti il problema non risiedeva in Dio, che non aveva mantenuto quanto promesso, ma in Tommaso, che non aveva compreso il piano di Dio. Quante volte forse anche tu hai utilizzato la stessa espressione, quasi volendo forzare la mano al Signore, perché dimostri con i fatti di essere interessato ai tuoi problemi, in quanto ti sembra di aver esercitato fede, ma senza vedere alcun risultato? Ma sei sicuro di aver capito quale sia il piano di Dio e che cosa si aspetti Lui da te? Un giorno un padre, che desiderava la liberazione per il proprio figlio
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tormentato da uno spirito, si avvicinò a Gesù chiedendo: “…Se puoi,…aiutaci!” Alla dichiarazione di Gesù “Ogni cosa è possibile per chi crede”, dopo un primo momento di autostima, quell’uomo chiese umilmente: “Vieni in aiuto alla mia incredulità” (Vangelo di Marco 9:22,24). Ammetteva finalmente di non possedere la fede, indispensabile per ottenere, e questo aprì la strada all’intervento risolutore di Gesù, che operò quanto Gli era stato richiesto.
produce nell’uomo un radicale cambiamento di vita. Come è successo a quella guardia carceraria che, toccata nel vedere la potenza di Dio che aveva liberato Paolo e Sila rinchiusi nella prigione della città di Filippi, si sentì rispondere: “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia” (Libro degli Atti degli Apostoli 16:31). La salvezza è il primo risultato della fede: siamo resi liberi dal peso prodotto dal peccato, in quanto finalmente scopriamo che Qualcuno ha pagato per noi; liberi di poter scegliere di fare ciò che realmente è utile e produce Può crescere la fede? vera gioia; certi che quest’opera meraForse anche tu stai aspettando l’invigliosa, che ha cambiato la nostra vita, tervento di Dio nella tua vita, ma ti sembra di non avere la fede necessaria non si esaurirà, perché avrà una portata eterna. per realizzare quanto chiedi. Ma il risultato della fede va oltre, doCome può nascere la fede? E come nandoci la gioia di raccontare ad alpotrà crescere? tri quanto abbiamo scoperto, comin“La fede viene da ciò che si ascolta… ciando da chi ci vive accanto, da coloro dalla parola di Cristo” (Lettera ai Roche più ci stanno a cuore, per donamani 10:17). La Bibbia non è solo un libro, neppu- re loro la possibilità di trovare la stesre un buon libro, ma è la Parola di Dio, sa meravigliosa nuova vita, in ubbidienza al messaggio ricevuto: “… dalla quale apprendiamo il Suo piaRacconta le grandi cose che Dio ha fatno per l’uomo, il Suo desiderio di fare to per te” (Vangelo di Luca 8:39). E del bene, di salvare l’anima, di guaripoi gli orizzonti si allargano ancore l’anima e il corpo; essa ci incoraggia a credere, anzi forma la nostra fede, ra, mentre scopriamo che, esercitando perché ci fa conoscere Dio e scoprire il fede, possiamo vedere i malati guarire e le situazioni impossibili risolverSuo amore per noi, tale da agire in favore di chi si rivolge a Lui con fiducia. si miracolosamente, le famiglie divise dall’odio riunirsi e i cuori ormai resi Gesù non ci atterrisce chiedendoci duri ed insensibili, tornare a provare una fede irraggiungibile, anzi Lo vesentimenti nuovi, perché queste sono diamo incoraggiare i Suoi discepotutte promesse contenute nella Parola li affinché esercitino quanto è già alla loro portata. Alla richiesta: “Aumenta- di Dio per coloro che credono in Lui. Per esperienza personale possiamo ci la fede”, Egli rispose loro: “Se aveste dire che, quando impariamo che cosa fede quanto un granello di senape, posignifica “fede”, ne comprendiamo il treste dire a questo sicomoro: Sradicati, e trapiantati nel mare, e vi ubbidirebbe” valore e ne realizziamo l’efficacia, desideriamo che tutta la nostra vita ne sia (Vangelo di Luca 17:5-6). Non cercare di misurare quanta fede condizionata. Inoltriamoci con fiducia in questa possiedi, ma cerca con tutto te stesso nuova e meravigliosa realtà, facendo di rivolgerla verso Colui che è realmennostra l’espressione dell’apostolo Paote interessato a te; impara a conoscerLo personalmente, lascia che cresca in lo: “La vita che vivo ora … la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha te il desiderio di amarLo con tutto il amato e ha dato se stesso per me” (Lettuo cuore: allora anche la tua fede in tera ai Galati 2:20). Lui crescerà di conseguenza!
Fede che produce
Una volta scoperta, la “vera fede”
Stefano Pepe
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Radioevangelo: la buona notizia in tutte le case Radio Evangelo trasmette programmi di edificazione e musica cristiana in varie zone di Italia a carattere locale. Ecco l’elenco delle emittenti locali, alcune delle quali si possono anche ascoltare online dal sito www.assembleedidio.org EMILIA ROMAGNA Bologna 88,450 Mhz e 88,300 Mhz, Rimini 95,00 Mhz LAZIO Roma 101,700 Mhz, Colleferro 107,500 Mhz, Rieti 101,950 Mhz, Latina Sonnino 93,500 Mhz, Frosinone 89,300 Mhz, Sora 89,400, Cassino 89,300 Mhz, Atina 102,800 Mhz, Isola Liri 101,400 Mhz ABRUZZO L’Aquila Valle di Roveto 92,600 Mhz CAMPANIA Napoli 102,800 Mhz, Monte Faito 102,800 Mhz, Avellino Casalbore 96,300 Mhz, S.Angelo dei Lombardi 91,200 Mhz, Salerno Atena Lucana 88,400 Mhz, Benevento Ponte 88,800 Mhz CALABRIA Reggio Calabria 107,700 Mhz, Melito Porto Salvo 104,300 Mhz, S. Lorenzo Superiore 101,700 Mhz, Palizzi 104,800 Mhz, Ardore Marina 88,800 Mhz, Crotone Isola Capo Rizzuto 104,900 Mhz, Caccuri 107,400 Mhz, Catanzaro Monte Pero 90,500 Mhz, Striano 106,300 Mhz, Satriano Centro 95,00 Mhz PUGLIA Bari 91,500 Mhz, Gravina di Puglia 103,500 Mhz. BASILICATA Matera 98,300 Mhz e 93,00 Mhz, Taranto Ginosa 102,300 Mhz SARDEGNA Cagliari 101,750 Mhz SICILIA Catania 91,00 Mhz, Macchia di Giarre 93,800 Mhz, Praino di Milo 93,400 Mhz, Acireale 92,500 Mhz, Acireale Piano D’Api 92,800 Mhz, Messina 99,00 Mhz, S’Agata di Militello 88,250 Mhz, Naso 91,200 Mhz, Forza D’Angrò 87,500 Mhz, Trapani Erice 103,00, Salemi 98,900 Mhz, Caltanissetta Gela 104,200 Mhz, Agrigento Raffadali 98,500 Mhz, Palermo Misilmeri 99,500 Mhz.
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Il vestito per il matrimonio
Essere invitati ad un matrimonio implica non poche preoccupazioni riguardanti il regalo per gli sposi e il vestito da indossare. Come deve essere un vestito adatto per un matrimonio? “Trendy, glamour, fashion, a la page”: questi sono gli aggettivi che un esterofilo userebbe per qualificare un vestito alla moda da indossare in un giorno importante quale è un matrimonio. Nell’epoca dell’apparenza e della superficialità sappiamo bene quanto ciò che indossiamo sia il nostro biglietto da visita. Gli abiti sono l’immagine della nostra anima, della nostra personalità e dei nostri gusti. Spendiamo una fortuna alla ricerca dell’eleganza; passiamo ore dinanzi ad uno specchio, misurando giacche e pantaloni, abbinandone i colori, costruendo il nostro guardaroba in base al nostro fisico e alla nostra età. Di certo vestirsi con cura non è importante solo per gli altri, ma anche per se stessi. Ci fa sentire più sicuri quando ci interfacciamo con gli altri, soprattutto durante un matrimonio. Ti sembra strano sapere che anche Gesù è interessato al nostro abbigliamento? Un giorno ne parlò in una parabola che aveva come sfondo una cerimonia nuziale e si soffermò sugli abiti indossati dagli invitati: «E la sala del-
le nozze fu piena di commensali. Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l’abito di nozze. E gli disse: “Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?” E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: “Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti”» (Matteo 22:1013). Un finale a sorpresa che sconcerta e spaventa. È una festa nuziale, dunque, c’è uno sposo, una sposa e degli invitati e tutti devono avere l’abito adatto per le nozze. E ciò accade anche a noi oggi: quando siamo invitati ad un matrimonio non andiamo certamente con jeans e polo. In questa parabola notiamo un uomo seduto al posto giusto, circondato dalla gente giusta, ma con indosso l’abito sbagliato, a causa del quale viene allontanato dalla presenza del re. Ma avete mai riflettuto sul “guardaroba di Dio”? Avete mai pensato quali abiti il Signore vuole che i Suoi figli indossino? IL VESTITO INADATTO L’abito della festa non ha nulla a che vedere con giacche o tailleur. Dio ci offre una veste celeste che soltanto il cielo può dare: “Io mi ral-
legrerò grandemente nel Signore, l’anima mia esulterà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli” (Isaia 61:10). La Bibbia parla ampiamente di questo vestito: “Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” (Romani 13:14). “Siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Galati 3:26,27). Ricordate le parole del padre al ritorno del figlio prodigo? “Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi”. Il padre non avrebbe permesso che suo figlio se ne andasse in giro vestito di stracci infangati, ma egli voleva che indossasse i migliori vestiti. Dio vuole lo stesso per te. Quando una persona accetta Cristo nel suo cuore come personale Salvatore, “nasce di nuovo” e avviene un meraviglioso miracolo: da creatura di Dio diventa figlio di Dio ed è adornato di una nuova veste, la giustizia di Cristo. La Bibbia definisce la nostra giustizia come un “abito sporco”. Ma quando un peccatore prega e dice: “Dio, tirami via questi stracci,
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rivestimi della tua grazia”, Gesù, con un atto visibile soltanto agli occhi del cielo, rimuove la veste macchiata e la sostituisce con il Suo abito di giustizia. Come risultato, il credente è rivestito di Cristo e di conseguenza è pronto per le nozze. Dio pone un’unica condizione per l’ingresso in cielo: essere rivestiti di Cristo. Ma l’uomo della parabola non aveva l’abito adatto. Non lo sapeva? Sicuramente ne era a conoscenza, ma probabilmente pensava che il re non ci avrebbe fatto caso. Forse proiettò la sua superficialità sul re e trattò l’avvenimento con faciloneria, fatto sta che fu gettato fuori nelle tenebre e tanta fu la sua rabbia e lo stridore dei denti. Se lo stridore dei denti ci parla del dolore, la rabbia è un sentimento che manifesta rimorso per qualcosa che la persona avrebbe potuto fare e non ha fatto: “Che rabbia: se ci avessi pensato, se lo avessi fatto! Ma ormai è troppo tardi”. Tutto questo attesta l’importanza di avere un abito adatto. IL VESTITO NOTATO Nella parabola il verbo “vedere” compare due volte. La versione Diodati è ancora più esplicita: “Or il re, entrato per vedere quei che erano a tavola, vide quivi un uomo che non era vestito di vestimento da nozze”. Quello che vide il re non lo videro gli invitati. Non leggiamo che gli invitati dissero a quest’uomo: “Ma perché ti sei vestito così? Non è l’abito adatto, non è l’abito giusto. Se non avevi la possibilità di acquistarlo, potevi chiederlo in prestito”. L’unico a notarlo fu il re, l’unico a “vedere” fu il re. Il Re dei re vede, nulla Gli è nascosto, vede quello che gli altri non vedono. Una cosa che spesso dimentichiamo è che Dio ci vede. Dio ti conosce come nessun altro. Conosceva Giuda, mentre per gli altri era un fedele cassiere. Nel Vangelo di Giovanni si legge: “Mentre Gesù era in Gerusalemme, alla festa di Pa-
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Loro hanno il vestito per le nozze, lui no. Loro restano dentro la sala, lui è gettato fuori. Loro restano nella gioia, lui nel dolore, con la rabbia e lo stridore dei denti. Loro nella luce, lui nelle tenebre. Loro con lo sposo per sempre, lui per sempre lontano dallo sposo. È questa l’immagine dell’eternità da vivere con Dio o lontano da Dio. Ti sei mai chiesto dove trascorrerai IL VESTITO INUTILE l’eternità? Il re gli disse: “Amico, come sei enQuali sono le vesti degli abitantrato qui senza avere un abito di nozti del cielo? “Essi cammineranno con ze? E costui rimase con la bocca chiume in bianche vesti, perché ne sono desa”. Quel vestito era inutile. gni. Chi vince sarà dunque vestito di Poteva essere il miglior vestito, il vesti bianche, e io non cancellerò il suo più “trend”, poteva essere “glamour, nome dal libro della vita, ma confesfashion”, ma quel vestito non serviva serò il suo nome davanti al Padre mio a niente. Quest’uomo fu preso, legato mani e e davanti ai suoi angeli” (Apocalisse piedi e gettato fuori, nelle tenebre: “Lì 3:4,5). fu la rabbia e lo stridore dei denti”. Domenico Modugno Un vestito inutile. È tutto inutile se non siamo rivestiti della giustizia di Cristo. È tutto inutile se Cristo non è in noi, se non viviamo con Lui, se non viviamo per Lui. Pensate un attimo agli invitati e a quest’uomo. Metteteli in parallelo. squa, molti credettero nel suo nome, vedendo i segni miracolosi che egli faceva. Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti e perché non aveva bisogno della testimonianza di nessuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo” (Giovanni 2:25). Possiamo beffarci di Dio? Possiamo nasconderci da Dio? Ingannare Dio? Egli nota il tuo vestito.
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io so in Chi ho creduto
Alla fine lasciammo tutto: andare alla chiesa per svolgere quelle attività era diventato un peso. Iniziai a chiedermi: “Che cosa devo fare?” Facevo questa domanda al Signore, per essere perdonata, tutto quello che facevo non mi bastava. Dio mi rispose tramite un collega di mio marito che ci invitò ad una riunione di preghiera a casa sua. Lì ho compreso che Gesù aveva già fatto tutto. Ho compreso che Gesù non ha istituito una religione, poiché non è una religione che può dare serenità, ma solo la certezza del perdono che Gesù mette nel cuore! Da quando ho scelto di fare di Gesù il mio Salvatore, Gli ho affidato la mia vita, Lui l’ha cambiata ancora. Anche nelle “tempeste” sono stata più serena perché ho sentito la certezza della Sua presenza accanto a me. Gesù ha guarito il mio cuore e, nel 1996, ha anche guarito Ho conosciuto il Signore in suo problema, mi disse che nel il mio corpo. In gennaio dovetti un momento particolare delbuio della camera aveva inconessere ricoverata d’urgenza varie la mia vita: avevo un lavoro che trato Gesù leggendo un Vangevolte al Pronto Soccorso per crisi mi piaceva e guadagnavo bene; lo donatogli da sua mamma. Da di ipertensione ed emorragie per io e mio marito eravamo molto allora accadde proprio un mira- le quali i medici non sapevano giovani, e avevamo due figli. Lui colo perché cambiò totalmente. trovare una spiegazione. Dalle era immaturo, voleva divertirsi, Lasciò il secondo lavoro equivo- analisi risultava sul collo qualspesso era violento, facile all’ira, co, abbandonò il gioco e le carcosa che cresceva velocemente, giocava d’azzardo e frequentava te, non fu più la persona violenta diventando sempre più grande. i bar. Io ero serena solo nell’este- che avevo conosciuto. Iniziai a perdere un chilo o più riore: il mio cuore era nella diAnch’io lasciai il mio lavoal giorno. Dalle ecografie mi diastretta. Le cose peggiorarono ro e ci avvicinammo alla chiesa gnosticarono due forme tumoquando, oltre al normale lavoro, tradizionale che conoscevamo: rali, una alle ghiandole linfatiche mio marito intraprese con altri volevamo fare qualcosa per Dio e una al basso ventre. Secondo i la gestione di un locale a luci ros- perché Lui aveva cambiato la no- medici non era possibile interse. Tornava sempre a tarda notte stra vita. venire chirurgicamente e, a loro e io sapevo bene la vita che conDiventammo animatori dei parere, non sarei vissuta nemmeduceva, ma sapevo che dovevo giovani, facevamo parte del no fino a settembre. tenere unita la famiglia. gruppo che preparava le coppie Mi chiusi in camera a piangeIn quelle circostanze feci per il matrimonio, aiutavamo il re, mi sentivo come se il mondo una cosa terribile, e in un letto sacerdote a distribuire la comu- mi crollasse addosso. d’ospedale implorai il Dio che nione in chiesa. Ma nonostanIn preghiera chiesi al Signore avevo conosciuto frequentante tutto io ero sempre più triste e pace e calma per aiutarmi con i do l’oratorio quand’ero piccoquello che avevo fatto mi pesava. figli; pensavo a chi avrei potuto la. Chiesi perdono a Dio per la Leggendo la Parola di Dio scolasciarli per farli crescere, visto mia vita, e Gli chiesi una puni- privamo molte contraddizioni che erano ancora piccoli. zione per quello che avevo fatto. fra quanto è scritto e quanto veIl Signore, ancora una volta, Dopo quindici giorni mio maniva fatto. Dopo ogni riunione in operò un miracolo: a Lui chiesi rito si chiuse in camera per un chiesa eravamo tristi e nervosi. la forza di affrontare il proble-
Ora ho la certezza che il Signore c’è
ma come non fosse mio. Nessuno sapeva nulla, ne avevo messo a conoscenza solo il pastore e sua moglie. Chiesi l’unzione con olio secondo gli insegnamenti della Parola di Dio, e la chiesa pregò per me. Con mio marito passavamo la notte abbracciati, pregando il Signore tra le lacrime; stavo male, dimagrivo sempre di più. I medici proposero di provare ad intervenire. Quando quel mattino entrai nella sala del medico per vedere che cosa si poteva fare, ricordo che durante la notte il gonfiore al collo si era attenuato. Il medico mi visitò, riguardò e mi disse: “Signora, qui non c’è niente, non c’è più nessuna forma di tumore”. Potete ben immaginare la mia gioia! Gesù aveva operato! I medici fecero altri controlli per diversi mesi, prima ogni due, poi tre, sei mesi, ... perché non avevano trovato alcuna spiegazione. Solo diversi mesi dopo subii un intervento per una forma tumorale comparsa successivamente. Gesù ha permesso questo intervento perché potessi comprendere quanto è grande e meraviglioso il Suo amore e lo potessi testimoniare nell’ospedale in cui sono stata ricoverata. Lì ho potuto consolare e aiutare chi si trovava in situazioni peggiori della mia, grazie a quanto mi era appena successo. Ora servo il Signore e la nostra vita è completamente cambiata. I problemi non mancano, ma il Signore mi dà la grazia di servirLo con mio marito. Io ho chiesto al Signore di aiutarmi con semplicità; sono una persona che non sa esprimersi molto bene, ma ho la certezza che il Signore c’è, che il Signore mi ha aiutato e mi può aiutare. Ora viviamo con un solo stipendio, ma abbiamo tutto perché è il Signore che non ci fa mancare nulla! Daniela
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