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Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXIX n.9 - settembre 2010
CristianiOggi
osservatorio cristiano
Stai litigando con Dio? “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare…” Così inizia la nota poesia di Gabriele D’Annunzio “I pastori”. Fino a non tanti anni fa le comunità rurali che si dedicavano all’allevamento erano nomadi: nel corso dell’anno si spostavano con il bestiame, alla ricerca di erba buona, seguendo sentieri antichi. In Abruzzo i pastori lasciavano gli ovili di montagna e si incamminavano verso il mare Adriatico. Così il ritmo della vita era scandito da questi spostamenti, che coinvolgevano molte famiglie: quelli di settembre erano i più importanti. È settembre, bisogna andare. Soprattutto oggi, forse più di gennaio, per chi lavora o va a scuola settembre rappresenta l’inizio di un nuovo anno. La pausa estiva, breve o lunga, ha interrotto tante attività. La chiassosa gioia del mare o il silenzioso arrampicarsi per sentieri di montagna o il passeggiar per le campagne, oppure il semplice riposare nelle nostre case, non hanno potuto cancellare molti problemi, che sono
attualità
Apparenza o sostanza?
Esiste un divario tra ciò che si dimostra e ciò che si è. Ogni giorno, tutti noi ci prepariamo per uscire di casa e recitare il nostro ruolo, cercando di ridurre al minimo le eventuali discrepanze tra la realtà e la finzione. L’uomo è come spaccato, diviso in due. Nella nostra società si è arrivati a un punto in cui l’apparenza è diventata un fattore essenziale, un metro di giudizio del stati semplicemente accantonati. Settembre se li riprende tutti. Così tantissimi si ritrovano con un concentrato enorme di questioni da affrontare. Raramente nel corso dell’anno tanti litigano come a settembre. Il litigio nell’amministrazione della cosa pubblica e nel mondo del lavoro fa scuola nel privato; quello degli adulti nelle famiglie viene preso d’esempio dai giovani e dagli adolescenti. Quando non riusciamo a risolvere qualcosa, litighiamo. E il maggior destinatario dei litigi, chiamato in causa come il grande imputato di tutte le colpe dell’umanità, è sempre Dio! Chi attacca per primo crede o finge di aver ragione.
quale le persone si servono per inquadrare un individuo. L’apparenza, e quindi la bellezza fisica, continua a essere una corsia preferenziale per il successo. Dio non si piegherà mai alle logiche del pensiero commerciale; pur conoscendo la potenza dell’apparenza, Colui che ci ha creato punta i riflettori sulla sostanza. La croce di Gesù non è una maschera da indossare, o una
parte da recitare, essa è vera, perché rivolta ad uomini veri. Non è per persone perfette, ma per gente perfezionabile. Ma allora, il Dio della Bibbia è interessato solo alla sostanza? No! Egli ci ripropone la guarigione di quest’insanabile frattura; lo strappo tra l’apparenza e la sostanza può essere ricucito, senza ledere la qualità della visione. Come? Solo in Gesù!
Anche chi litiga con Dio, perché Lui non interviene nell’economia o non tranquillizza una natura irrequieta ad ogni latitudine del pianeta, crede di aver ragione. Dio è avvezzo a tutto questo. Lui, che avrebbe qualcosa da ridire perché la Sua offerta di amore, di pace, di nuova vita che solo Suo Figlio Cristo Gesù può offrire, viene quotidianamente rifiutata dai più. Lui, che è stanco di vedere tanto sterile formalismo religioso tra molti che si definiscono cristiani. Proprio Lui, con cui stai litigando, è pronto a discutere con te. Le Sue condizioni sono chiare, oneste, esplicite: “Lavatevi, purificatevi, togliete davanti
ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! Poi venite, e discutiamo, dice il Signore: anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana” (Libro del Profeta Isaia 1:16-18). È settembre, andiamo, è tempo di discutere con Dio. È tempo di “migrare” verso di Lui… Lasciati alle spalle quegli aridi pascoli litigiosi… È tempo di mettere a posto tante cose e cominciare “il nuovo anno” avendo fatto pace con Dio… Elio Varricchione
l’approfondimento è a pagina 4
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c’è un messaggio per te
La macchia nera Una striscia di petrolio lunga quasi due chilometri e larga trenta metri. La notizia giungeva ancora una volta dal Golfo del Messico, in Louisiana, dove lo scorso 2 settembre è esplosa un’altra piattaforma petrolifera. L’eco del comunicato ha fatto ricadere nel terrore intere popolazioni della costa già provate per il drammatico evolversi dell’esplosione del 20 aprile avvenuta a 1500 metri di profondità che costò la vita a 11 operai e ne ferì altri 17. La perdita di preziose vite umane e il più grande disastro ambientale dell’America hanno stimolato alcune significative riflessioni in merito allo sfruttamento improprio delle risorse. La macchia nera era il risultato e allo stesso tempo l’evidenza di un più serio problema di fondo. Spiritualmente nella vita degli uomini si può applicare lo stesso principio. Il comportamento scorretto, la violenza, la menzogna sono sintomi esteriori del disagio dell’anima. Non a caso Gesù stesso e gli scrittori neotestamentari identificano la bruttura del peccato con l’immagine di vere e proprie macchie: “Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e vergogne; godono dei loro inganni […] Essi sono delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senza ac-
qua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; onde furiose del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in eterno” (II Pietro 2:13; Giuda 1:12-13). Il peccato è anch’esso una macchia il cui passaggio semina sdegno, terrore, morte. Il ritardo e gli interventi maldestri dovuti soprattutto all’imperizia nel fronteggiare l’emergenza hanno fatto slittare la chiusura della prima vicenda in Louisiana a 4 mesi dopo e uno sversamento medio in mare di 40 mila barili al giorno. Allora la macchia nera aveva una superficie iniziale di 74mila km quadrati e una circonferenza di 970 km. Nella sfera spirituale non si corre il rischio di interventi tardivi e mani inesperte, poiché Colui che si fa carico del disastro è Dio stesso. Nessuno potrebbe sostituirLo poiché all’infuori di Lui nessuno è senza macchia; senza avere alcun coinvolgimento nel male Egli stesso ha pagato volontariamente il prezzo più alto: “Con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (Prima Lettera di Pietro 1:19). Le macchie nere del peccato che si vedono in superficie sono il frutto di un pozzo esploso in profondità e che lascia inquinare la propria esistenza: “Ma ciò
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Un appello
che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l’uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni […] perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi” (Vangelo di Matteo 15:18-19; Marco 7:21). Esattamente come nella vita materiale anche in quella spirituale il piano divino è sempre il bene del creato. Purtroppo l’avidità umana ha deturpato tanto l’uno che l’altro, ha intaccato il perfetto ecosistema e danneggiato l’anima. Il procrastinare o addirittura mancare la “bonifica” della propria vita non è argomento che riguarda Dio ma la scelta personale dell’individuo di lasciarsi aiutare ad uscire dall’“emergenza”. Se in ambito terreno gli effetti di questo disastro ambientale richiederanno molti anni per essere assorbiti, spiritualmente la salvezza dell’anima è già stata provveduta in Cristo che vuole “ farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Lettera agli Efesini 5:27). Salvatore Esposito
La redazione di Cristiani Oggi e di Risveglio Pentecostale, a seguito del Decreto interministeriale del 30 marzo 2010 che ha cancellato le tariffe agevolate per gli invii in abbonamento postale, rivolge a tutti i lettori un appello affinché possano inviare un sostegno straordinario che permetta di proseguire nella pubblicazione integrando l’offerta già inviata per l’anno in corso con una ulteriore per affrontare il notevole aggravio dei costi sostenuti. A seguito dell’intervento legislativo, oggi, paradossalmente, costa più spedire che produrre i nostri periodici. Continuando a confidare nel Signore per l’avanzamento della Sua opera, rivolgiamo questo appello alla sensibilità di quanti vorranno essere partecipi alla diffusione del lieto messaggio di “Tutto l’Evangelo” inviando la propria offerta straordinaria. Per il sostegno a Cristiani Oggi utilizzare il conto corrente postale n.72198005 o le coordinate bancarie IT07 K076 0103 2000 0007 2198 005 Per il sostegno a Risveglio Pentecostale utilizzare il conto corrente postale n.12710323 o le coordinate bancarie IT16 N076 0112 1000 0001 2710 323
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attualità
Apparenza o sostanza?
È indubbio che esiste un divario tra ciò che si dimostra e ciò che si è. E, proprio per questo, l’uomo tenta di colmare il gap attraverso l’utilizzo di una maschera. Ogni giorno, tutti ci prepariamo uscendo di casa a recitare il nostro ruolo, cercando di ridurre al minimo le eventuali discrepanze tra la realtà e la finzione. Il guaio è che molti sono costretti a interpretare una parte, persino a casa, il luogo in cui si dovrebbe essere il più possibile veri. Alcuni, per essere tali, si contrappongono quasi sfacciatamente ai modelli prestabiliti e per reazione a questi e, in nome della coerenza, svelano, senza nascondere, ciò che sono. Altri, all’opposto, cercano di negare la realtà, facendo sì che la maschera sia il più possibile aderente al viso naturale. Le critiche si muovono a doppio senso, mettendo in luce una realtà: l’uomo è spaccato, diviso in due. È possibile sfuggire alla contrapposizione fra interno - pensieri, sentimenti, emozioni, paure, desideri - ed esterno, cioè il linguaggio, i gesti, il comportamento, l’insieme di mezzi attraverso i quali l’interiore diventerebbe esteriore? Nulla ci sembra più naturale di quell’antica immagine che ci vuole divisi in due parti, la psiche da un lato, il corpo con le sue manifestazioni dall’altro. E allora o si sta per l’interno, la sostanza, oppure si sta per l’esterno, l’apparenza. Intorno a questa coppia potentissima se ne articolano molte altre: individuo e società, pensiero ed espressione, inten-
zione ed azione, invisibile e visibile, e molte altre ancora. A dire il vero, un tal tipo di convincimento è cosa ardua ai giorni nostri, in una realtà in cui prende sempre più piede un’ideologia votata all’apparenza, intrisa di pregiudizi, etichette e bollini. Difatti nella nostra società si è arrivati a un punto in cui l’apparenza è diventata un fattore essenziale, un metro di giudizio del quale le persone si servono per inquadrare un individuo. È indubbio, e non siamo certo i primi a dirlo, che i mass-media hanno giocato una parte non indifferente in questo processo, presentando al pubblico stereotipi e pseudo-modelli che veicolano messaggi con il chiaro fine di anteporre l’aspetto fisico a tutto il resto, vedendolo come qualcosa di irrinunciabile per raggiungere il successo. Di tanto in tanto, osserviamo un’inversione di tendenza, ma si tratta, purtroppo, di mosche bianche. Hanno registrato forti consensi, serie televisive come “Ugly Betty”, la cui protagonista, bassina, in sovrappeso e con l’apparecchio ai denti, ma dotata di intelligenza, sensibilità e determinazione, riesce a farsi spazio nel selettivo mondo della moda, diventando l’assistente personale dell’editore capo di una famosa rivista del settore. La serie propone per la prima volta un personaggio diverso, che sfugge all’importanza dell’apparire e all’esigenza di conformarsi, riuscendo, nonostante questo, a sfondare.
E che dire del caso di Susan Boyle, rivelazione choc del programma inglese “Britains got talent 2009” di cui è diventata l’indiscussa eroina? La quarantasettenne, in un primo momento derisa dal pubblico e canzonata dalla giuria per l’aspetto decisamente lontano dall’immagine comune di pop-star, ha cancellato i sorrisi beffardi sul viso di tutti, lasciando spazio a espressioni di meraviglia e di ammirazione, quando ha cominciato a cantare. La donna dai capelli grigi arruffati e dalla siluette non proprio perfetta, grazie alla voce angelica, è riuscita a divenire una sorta di fenomeno mediatico. Su Youtube, il video della sua performance è stato cliccato da quasi 50 milioni di utenti. Anche nel cortile di casa nostra si assiste alla stessa tendenza. Arisa, nome d’arte di Rosalba Pippa, vincitrice nella categoria “Nuove proposte” del festival di Sanremo 2009: particolare clamore ha suscitato il suo look fumettistico, caratterizzato da uno stile anni venti, con grandi occhiali dalla montatura nera e forte rossetto rosso sulle labbra. Ovviamente si tratta solo di casi, di eccezioni, appunto. L’apparenza, e quindi la bellezza fisica, continuano ad essere una corsia preferenziale per il successo. LA POTENZA DELL’APPARENZA Ciò che colpisce maggiormente i nostri sensi è condizionato da ciò che vediamo. Il giudizio che ne consegue è sempre il
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propri errori, piuttosto che nasconderli o evitarli. Ed è qui che Dio vuole intervenire. La croce di Gesù non è una maschera da indossare, o una parte da recitare, essa è vera, perché rivolta ad uomini veri. Non è per persone perfette, ma per gente perfezionabile. Ma allora, il Dio della Bibbia è interessato solo alla sostanza? No! Egli ci ripropone la guarigione di quest’insanabile frattura; lo strappo tra l’apparenza e la sostanza può essere ricucito, senza ledere la qualità della visione. Come? Quello che sembri, o vorresti, puoi essere! Nella Parola di Dio vi è forza sufficiente per trasformare. Dio non sta cercando un vaso, piuttosto argilla da modellare. Le selezioni sono aperte, ma senza reLA POSSIBILITÀ DI UNA RICUCITURA Dio non si piegherà mai alle logiche del quisiti di partenza. Nessuno sarà scartapensiero commerciale; pur conoscendo to. La proposta è radicale e semplice insiela potenza dell’apparenza, Colui che ci ha creato punta i riflettori sulla sostanza. me: abbandonare la contrapposizione, e permettere al Dio rivelato nella Bibbia di Perché l’apparenza è cult? Perché può essere cambiata, rimaneggiata, ritoccata. operare in noi, come il nastro di Möbius, risultato della percezione e dell’interpre- Invece non ci sono bisturi per la sostan- una superficie che ha una sola faccia e non permette di distinguere in modo astazione della realtà o dei ruoli, di modelli za, né chirurgia di successo. soluto fra interno ed esterno. Non di rado si riscontrano inconche ci portiamo dentro. Ecco l’uomo credente nato da alto: uno gruenze, quindi la gente, in nome della Persino un uomo con il carattere e la in Cristo e per Cristo! personalità di Samuele, profeta e sacerdo- sincerità, della sostanza, sceglie la mediocrità, visto che l’apice non è raggiunte biblico, cadde nella trappola della poGiuseppe Romanelli tenza dell’immagine, ossia dell’apparen- gibile. Quest’atteggiamento è considerato come vero, sostanziale, e non apparente. za. Il Signore lo aveva inviato a casa di una Ci si sente più veri quando si palesano i normalissima famiglia abitante a Betlemme di Giuda, con lo scopo di ungere con l’olio dell’unzione sacra, simbolo di scelta da parte di Dio, il nuovo re di Israele, al posto dello sviato Saul. Se hai ricevuto in dono questa copia di Cristiani Oggi forse ti sei posto L’uomo di Dio non riuscì a resistere alla tentazione di far prevalere la sua idea di alcune domande riguardo il messaggio proposto dagli articoli di questo nure, quando vide sfilare davanti ai suoi ocmero. Molte sono le risposte che potrebbero essere fornite in merito ai quechi un possibile aspirante. siti che ti poni, ma quella più puntuale, precisa e completa è rintracciabile La voce di Dio risuonò chiara, con un solamente nella Parola di Dio. messaggio inequivocabile: “Non badare al Se desideri ricevere gratuitamente una copia del Vangelo di Giovanni suo aspetto, né alla sua statura, perché io compila questo coupon, ritaglialo lungo la linea tratteggiata o fotocopialo l’ho scartato; infatti il Signore non bada a e, dopo averlo inserito in una busta affrancata, invia la tua richiesta a: redaciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uozione di Cristiani Oggi, Via Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova. mo guarda all’apparenza, ma il Signore È possibile inviare il coupon per fax al numero 049.612565 guarda al cuore” (I Samuele 16:7). Stando alla storia, la diagnosi divina fu, Desidero ricevere una copia gratuita del Vangelo di Giovanni. Inviatela a: come sempre, vera. Eliab, il prototipo di re nella mente di Samuele, rivelerà tutcognome ta l’amarezza di questa verità, l’abito non nome fa il monaco. Non che l’apparenza non via abbia alcun valore, essa non deve essen. civico re la sola regola di valutazione. È difficile, in una società complessa come la nocap stra, fermarsi a considerare nel profondo, città e non lasciarsi andare a giudizi affrettati provincia e spiccioli. SETT10 Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci, scriveva il profeta Isaia. La vita di Gesù non ha conosciuto il plauso dei più. I Suoi insegnamenti sono riconosciuti a livello mondiale, come straordinari, rivoluzionari per i contenuti, ma troppo votati alla sostanza. Perché il Vangelo non è un luogo dell’anima dove le persone approdano e si fermano? Molti hanno letto il Vangelo, per poi rivolgersi a scritti di altre religioni. Il messaggio di Gesù è diverso; esso ha come tema la necessità della morte per portare la vita. Dio non interessa, anche se affascina, perché ci ricorda che abbiamo bisogno di Lui, infatti siamo irrimediabilmente peccatori perduti.
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“La via, la verità e la vita”
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ACQUISTA NUOVE FORZE! Per una legge naturale tutte le cose sulla terra hanno un continuo bisogno di essere rinnovate. Nessuna cosa creata continua a vivere per se stessa. La terra stessa mostra il bisogno di essere ricreata, perfino gli alberi, che non si consumano per gli affanni e non abbreviano la loro esistenza per la fatica; vengono rinnovati dalla pioggia del cielo e vengono resi saldi dalle essenze vitali che assorbono dal suolo. Anche l’uomo ha necessità di essere rinnovato, di acquistare ogni giorno nuove forze! Le circostanze della vita spesso stancano, consumano, indeboliscono il fisico e la parte spirituale dell’uomo impedendogli così di ricevere il necessario alla sopravvivenza. Proprio in questi momenti c’è bisogno di trovare “nuove forze” in grado di sostenere anima e corpo. È così che si riscontra come l’esistenza umana non sia sostenibile senza il rinnovamento che Dio può e vuole operare. Dalle pagine della Bibbia il profeta Isaia invita tutti i popoli a riprendere nuove forze (Isaia 41:1). Quando si avverte stanchezza fisica, dopo un’impegnativa giornata di lavoro si vorrebbe sedere a una tavola imbandita con cibi sostanzio-
si, per riprendere forze! Ma può anche accadere di avere una stanchezza così grande da non aver neppure la forza di mangiare, preferendo alla tavola il letto. Questo non accada mai nella vita spirituale! Quando siamo stanchi ricordiamoci che Dio “apparecchia” una tavola imbandita con cibi che danno nuove forze all’anima, oltre che al corpo! Com’è necessario alimentare il corpo con varietà di alimenti, con ogni “sorta di cibo” (Genesi 6:21), così è indispensabile sostenere l’anima, nutrendola della Parola di Dio e la pratica dei Suoi comandamenti. Le forze vengono meno e si spengono inevitabilmente quando si trascurano questi sostegni! Il rischio è quello di diventare credenti nominali che vivono in povertà spirituale, senza gioia perché privano le proprie giornate della meditazione e della preghiera! Se impariamo a non fare a meno della compagnia quotidiana del Maestro, la vita dipenderà interamente da Lui, come erba e fiori dipendono dall’umidità della rugiada. La Parola di Dio darà sempre più forza di fronte all’avversario che si oppone: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fug-
girà da voi” (Giacomo 4:7). Certo, non mancheranno i momenti difficili, ma Gesù può fare la differenza, donando vera pace. “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27). Caro lettore, non è consolante ricevere forze da questa meravigliosa Parola? Le promesse di Dio portano serenità e vera pace al cuore dell’uomo! Egli rialza lo stanco e dà “nuove forze” a quanti gliele chiedono! Gesù ha detto che ogni giornata porterà con sé il proprio affanno (Matteo 6:34), ma nella Scrittura troviamo l’invito a non essere in ansia e in ogni cosa far conoscere le proprie personali richieste a Dio, con preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. Se oggi sei stanco e deluso, solo o abbattuto, metti ogni cosa nelle mani di Colui che “giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza” (Salmo 68:19). A quanti sono “schiacciati” dai pesi Dio rivolge un invito irrifiutabile: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo!” (Matteo 11:28). Non commettere l’errore di
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Radioevangelo: la buona notizia in tutte le case Radio Evangelo trasmette programmi di edificazione e musica cristiana in varie zone di Italia a carattere locale. Ecco l’elenco delle emittenti locali, alcune delle quali si possono anche ascoltare online dal sito www.assembleedidio.org EMILIA ROMAGNA Bologna 88,450 Mhz e 88,300 Mhz, Rimini 95,00 Mhz LAZIO Roma 101,700 Mhz, Colleferro 107,500 Mhz, Rieti 101,950 Mhz, Latina Sonnino 93,500 Mhz, Frosinone 89,300 Mhz, Sora 89,400, Cassino 89,300 Mhz, Atina 102,800 Mhz, Isola Liri 101,400 Mhz ABRUZZO L’Aquila Valle di Roveto 92,600 Mhz CAMPANIA Napoli 102,800 Mhz, Monte Faito 102,800 Mhz, Avellino Casalbore 96,300 Mhz, S.Angelo dei Lombardi 91,200 Mhz, Salerno Atena Lucana 88,400 Mhz, Benevento Ponte 88,800 Mhz CALABRIA Reggio Calabria 107,700 Mhz, Melito Porto Salvo 104,300 Mhz, S. Lorenzo Superiore 101,700 Mhz, Palizzi 104,800 Mhz, Ardore Marina 88,800 Mhz, Crotone Isola Capo Rizzuto 104,900 Mhz, Caccuri 107,400 Mhz, Catanzaro Monte Pero 90,500 Mhz, Striano 106,300 Mhz, Satriano Centro 95,00 Mhz
rifiutare una tale offerta, sperimenta l’aiuto di Dio che guida in “acque tranquille” e scoprirai il miracolo di trovare in Lui nuove forze per continuare senza perderti d’animo! Le promesse di Dio riportate nella Bibbia sono innumerevoli, afferrarle con fede consente di ricevere nuove risorse per proseguire il cammino verso la mèta eterna! “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che
è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:29-31) Spera nel Signore, confida in Lui e acquista nuove forze! Gennaro Chiocca
PUGLIA Bari 91,500 Mhz, Gravina di Puglia 103,500 Mhz. BASILICATA Matera 98,300 Mhz e 93,00 Mhz, Taranto Ginosa 102,300 Mhz SARDEGNA Cagliari 101,750 Mhz SICILIA Catania 91,00 Mhz, Macchia di Giarre 93,800 Mhz, Praino di Milo 93,400 Mhz, Acireale 92,500 Mhz, Acireale Piano D’Api 92,800 Mhz, Messina 99,00 Mhz, S’Agata di Militello 88,250 Mhz, Naso 91,200 Mhz, Forza D’Angrò 87,500 Mhz, Trapani Erice 103,00, Salemi 98,900 Mhz, Caltanissetta Gela 104,200 Mhz, Agrigento Raffadali 98,500 Mhz, Palermo Misilmeri 99,500 Mhz.
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io so in Chi ho creduto
Dalle tenebre alla luce “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati!” (Colossesi 1:13,14) Come cristiano non posso fare a meno di testimoniare di come il Signore Gesù ha cambiato la mia esistenza. Mi rendo conto, oggi, dopo diciassette anni dalla mia conversione a Cristo che, secondo il Vangelo, sono “nato di nuovo” per aver accettato Gesù come mio Salvatore, che mi ha liberato da una vita segnata dal peccato. Sono nato in una famiglia povera, ultimo di tre figli. Mio padre era dedito all’alcol e alla povertà si aggiungeva di frequente il terrore generato dalla violenza con cui lui trattava mia madre. Ricordo che fin da bambino nacque in me il desiderio di diventare presto uomo per difendere mia madre da quei soprusi. La fame abitava nella nostra casa, pertanto i miei genitori concordarono di rinchiudermi in un collegio. Là si poteva mangiare, ma il cibo era accompagnato da altra violenza, usata per insegnare l’ubbidienza. Si rinforzò così quello strano desiderio di diventare presto adulto per vendicarmi delle sofferenze che mi venivano inflitte. Credo che mi sia sempre man-
cato l’amore. Avevo tredici anni quando mio padre morì. Mia madre mi riportò a casa. Mi si presentò presto l’occasione ci compiere un lavoro come fattorino e così potei guadagnare qualche soldino. Ma la mancata educazione e quel po’ di denaro mi portarono a sognare di avere la vita libera e mondana che vedevo manifestarsi intorno a me. Ad esempio cominciai a desiderare intensamente uno scooter. Non avendo i mezzi necessari per acquistarlo, decisi di rubarlo. Trovai la cosa facile e decisi di far parte di una banda di ladruncoli. Rubavamo, rivendevamo a un ricettatore e tornavamo a rubare. Ma presto fui scoperto e arrestato. Fui rinchiuso in riformatorio. Anche là dentro quanta violenza! Tra i detenuti prevaleva la legge del più forte, la sopraffazione del più debole. Rimasi in quel carcere fino a sedici anni. Avevo ventitré anni quando conobbi una ragazza che poi divenne mia moglie. Ma non abbandonai la strada contorta che avevo intrapreso e fu tutto un entrare e uscire dal carcere, causando così molta sofferenza anche a mia moglie. Ci nacquero due bambine alle quali mancò la presenza del padre. La vita delinquenziale mi aveva preso del tutto. Con la fami-
glia avevo l’amore a portata di mano, ma non lo apprezzavo: il mio cuore era indurito del tutto. Quando cominciai a possedere molto denaro, automobili, una “bella vita”, credetti di aver raggiunto il vertice della “felicità”, invece fui di nuovo incarcerato per associazione a cosche mafiose. Fui condannato a dodici anni di reclusione. Intanto mia moglie, nonostante quel che mi accadeva, non cessò mai di dimostrarmi il suo amore e di allevare nel migliore dei modi le nostre figlie, nascondendo loro la sua angoscia e ciò che la causava. Lei incontrò occasionalmente delle persone che, all’uscita della scuola frequentata dalle bambine, le parlavano della pace e dell’amore che una persona può sperimentare quando crede in Gesù. Nelle sue visite in carcere, mi parve di notare in lei uno sguardo diverso, limpido, molta serenità e sentimenti diversi, incoraggianti, un amore nuovo. Mi incoraggiò a credere e a conoscere un Gesù diverso da quello di cui avevo sentito parlare in collegio. Più avanti, per la mia buona condotta, ottenni dei permessi di uscita dal carcere. Una di quelle volte fui spinto dalla curiosità a visitare la chiesa evangelica che ormai mia moglie frequentava regolarmente, e così conobbi un Gesù vivente, quello che avrebbe trasformato anche me. Fui conquistato da Gesù nel 1993, anno in cui, seguendo l’insegnamento dei Vangeli, ci battezzammo entrambi per immersione. Presto la mia fede fu messa alla prova, probabilmente il diavolo non si era rassegnato a perdere un’anima come la mia, e io trovai difficile resistergli. Chiesi aiuto al Signore. Gridai a Lui confessando la mia debolezza nei confronti del male.
Oggi so che Gesù udì il mio grido. Scaduta la durata della pena, rientrai a casa; poco dopo fui arrestato di nuovo e incarcerato per altri due anni, che in un primo tempo mi erano stati condonati, ma la Legge ci aveva “ripensato”! Ai carabinieri che erano venuti a prelevarmi, ebbi la possibilità di mostrare la registrazione su videocassetta della cerimonia del mio battesimo. Poi con la Bibbia sottobraccio, entrai in prigione. E, ne sono certo, quella volta con me entrò nel carcere anche Gesù. Furono due anni di riflessione, di conoscenza dei Vangeli. In quel tempo scoprii anche l’amore dei membri di quella Chiesa Evangelica: mi scrivevano molte lettere di incoraggiamento, pregavano per me. Questo mi convinse che avevo trovato il “Corpo di Cristo” e che anch’io ero entrato a farne parte. Fui reso libero nel luglio del 1995. Era una sera e io e mia moglie, anziché recarci subito a casa, ci avviammo verso la nostra Chiesa, dove sapevamo che era in corso la celebrazione di un culto evangelico. Quante esperienze, anche dolorose, ma infine la vita, l’amore, la fede, la pace, la gioia, ovvero Cristo! Fu un passaggio che Gesù ha definito come “dalle tenebre alla luce”! Da diciassette anni sono nella vera libertà. “Ora appartengo a Cristo e Cristo appartiene a me”, dice un inno cristiano. Sono certo che il Signore ha in serbo per me cose sempre nuove, vivificanti. Il mondo ha bisogno di una rinascita spirituale: io ne so qualcosa! Dio benedica quanti potranno trarre un beneficio durevole da questa testimonianza-confessione! Vito
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