Mi chiamo Ciro, sono di Gianturco. Sono nato e cresciuto in un quartiere popolare di Napoli, dove imparai presto ad imbrogliare il prossimo, cominciai a fare il “magliaro” che nel gergo indica colui che vende i famosi “pacchi” napoletani. Praticamente mi fermavo per le strade delle città e mi fingevo un camionista che avevo fatto delle consegne e mi era avanzata della merce, che nel mio caso erano giacconi sintetici di poco valore ed io li vendevo per pelle, facevo loro credere che stavano facendo un affare mentre li ingannavo… La mia città era molto degradata, c’era veramente di tutto: camorra, armi, droga, furti, ecc e questo mi sembrava in “lavoro” onesto rispetto a tutti gli altri, ed ero veramente convinto che fosse il peccato più piccolo, mi sentivo a posto, pensavo di non fare niente di male alla fine dei conti non uccidevo, non spacciavo, non facevo parte della camorra e con questo “lavoro” guadagnavo molti soldi. Un giorno mi trovavo in Sicilia, precisamente ad Acireale, un ragazzo mi raccontò quello che Dio aveva fatto nella vita di suo padre, lui non era un credente, ma raccontava quello che era successo a suo padre. Ed io vedevo in quel ragazzo qualcosa di diverso, però subito gli dissi in malo modo di lasciarmi stare perché ero cattolico e stavo bene così, ma lui precisò che mi voleva solo raccontare quello che era successo a suo padre. Io, conoscevo bene suo padre, dicevo dentro di me “forse lui non sa chi è il padre e quello che fa” e con ironia gli chiesi di raccontarmi esattamente cosa avesse fatto il Signore per il padre. Mi invitò a casa sua, per farmi vedere personalmente come fosse cambiato il padre ed io gli promisi che appena tornato a Napoli sarei andato veramente a trovarlo perché la cosa mi aveva molto incuriosito. Il giorno dopo vidi dei miei amici che uscivano dall’albergo dove risiedevamo e li seguii, senza dirgli niente, non sapevo dove andassero ma ebbi l’impulso di seguirli e scoprii che andavano in una chiesa cristiana evangelica. Se mi avessero detto di andare con loro, non sarei mai andato perché pensavo di fare un torto alla madonna. Però mi trovai lì … ed entrai per vedere che facevano, ero curioso. La cosa mi sconvolse: per la prima volta in vita mia vidi più di 100 persone in ginocchio che lodavano Dio, ringraziavano il Signore, non avevo mai visto pregare così. Alla fine del culto il Pastore venne a salutarci, mi sembrò di conoscerlo da sempre, mi mostrava un amore che io non avevo mai visto in uno sconosciuto. Rimasi incantato di fronte a tanto amore, mi colpì il fatto che avevano un rapporto personale col Signore. Cominciai a fare delle domande e chiesi al Pastore che cosa ne avrei dovuto fare delle immaginette dei santi che avevo nel portafoglio e lui, non mi volle rispondere direttamente e mi disse: “dillo a Gesù Lui certamente ti ascolta e ti dirà che devi fare”. Tornai in camera, chiusi la porta e mi inginocchiai e per la prima volta in vita mia chiesi perdono al Signore e Gli dissi che se esisteva ed avevano ragione quelle persone, doveva entrare anche nella mia vita ed in quel momento la presenza di Dio scese su di me e sentii una pace, una gioia. Sentii un calore dalla testa ai piedi che mi fece alzare di scatto ed ebbi paura, aprii la porta ed uscii dalla stanza e nella hall dell’albergo, cercavo quel ragazzo che mi aveva parlato del padre, mi dissero che era rientrato a Napoli perché era morto suo fratello di 14 anni ed io pensai “chissà se il papà crede ancora adesso che ha perso un figlio”.
La mattina seguente andai a “lavorare”, fermai una macchina e iniziai subito la mia farsa: mi finsi camionista e proposi la merce ma dall’altro lato un uomo mi disse di riportare indietro la merce e di trovarmi un lavoro onesto ed aggiunse: “Gesù ti ama!” Io rimasi sorprso e gli chiesi chi fosse e lui mi disse che era un cristiano evangelico ed io subito pensai che quegli evangelici che avevo conosciuto il giorno prima mi stessero seguendo per convertirmi. Non comprendevo il messaggio che il Signore mi aveva dato, decisi di allontanarmi da lì per evitarli e andai a Catania e ripresi la mia attività, ma anche lì un altro automobilista mi disse di lasciar perdere questo lavoro e di fare una lavoro onesto ed anche lui concluse con “Gesù ti ama!” A quel punto io ebbi veramente paura, sentivo brividi per tutto il corpo perché cominciavo a rendermi conto che non potevano essere coincidenze. Per cui decisi di allontanarmi di più per far perdere le mie tracce, feci 60 km. ed andai a Siracusa. Appena arrivato ripresi a “lavorare” e fermai un’altra macchia ed anche questo mi disse le stesse parole degli altri due e concluse con “ Gesù ti ama” a quel punto cominciai a piangere e col cuore rotto chiesi perdono al Signore. Tornai a Napoli ed andai a trovare il padre del mio collega e, proprio perché lo conoscevo, rimasi sconvolto, aveva un viso così sereno, raggiante, gioioso ed aveva perso un figlio di 14 anni da pochi giorni!! Si avvicinò e mi disse che Dio gli aveva mandato il Consolatore, cioè nel giorno che era morto il figlio mentre pregava con alcuni fratelli per chiedere conforto al Signore aveva ricevuto il dono del battesimo nello Spirito Santo. Partecipai con loro al culto ed alla fine dissi ai fratelli che non ero degno di stare in mezzo a loro perché io ero un imbroglione. Ma uno di loro mi disse che Gesù mi avrebbe accettato così come ero, con tutti i miei peccati e mi avrebbe modellato con la Sua mano. Rimasi “simpatizzante” per molto tempo, mi piaceva ascoltare la predicazione del Vangelo ma continuavo a fare il mio “lavoro” girando per l’Italia, fino a quando un giorno mi arrestarono e mi portarono in questura, ero in Svizzera nel cantone tedesco, per cui serviva un interprete e mentre aspettavo pregai e dissi al Signore che se mi avesse fatto uscire da questa situazione io avrei lasciato tutto e mi sarei comportato onestamente per seguire Lui. Appena finita la preghiera arrivò l’interprete e mi comunicò che il giorno seguente sarei stato espulso dalla Svizzera , avrei trascorso la notte in prigione e poi sarei potuto tornare in Italia. Rimasi male quando sentii che avrei dovuto trascorrere la notte in prigione, ma l’interprete mi mise la mano sulla spalla e mi disse: “non temere Gesù è con te!” L’interprete era un credente! Intanto entrai nella prigione alle 18:00 e chiesi al Signore “ fammi passare questa notte presto presto” , mi misi sul letto e mi addormentai, sentii bussare alla porta ed erano le 10:00 del mattino, dormii 16 ore! Il Signore aveva esaudito la mia preghiera, la notte era volata!
Tornai a Napoli e mi riproposi di adempiere la mia promessa al Signore di lavorare onestamente, aprii la partita IVA, cominciai a vendere capi in pelle vera, dopo un anno, con un socio, aprii una piccola industria di pelle senza che né io né lui conoscevamo il mestiere; ma il Signore mi benediceva anche economicamente e da quella piccola attività produttiva oggi sono titolare di un’azienda al CIS di Nola, ho anche un punto vendita a Bologna e a Milano, diversi dipendenti … Il Signore mi ha benedetto molto economicamente, ma la ricchezza più grande è che mi ha dato la Sua Pace e la possibilità di servirlo portando il messaggio del Vangelo anche a personaggi famosi del mondo dello spettacolo che ho modo di incontrare grazie al mio lavoro onesto! Dio ha benedetto grandemente la mia vita. A Lui solo vada la gloria!