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Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 12 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Risveglio dicembre 2010

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

«Poi venite, e discutiamo», dice il Signore: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana» [Isaia 1:18]


Un a Fr esca

Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova

La Chiesa del primo secolo era una chiesa pentecostale, il battesimo nello Spirito Santo non era un evento eccezionale, come accade ai nostri giorni, ma era fatto quotidiano, era la norma per chi aveva creduto. Gesù aveva detto: “Perché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni”. Questo “ma” sottolinea come sarebbe avvenuto qualcosa di eccezionale, migliore di qualsiasi cosa avesse fatto Giovanni il Battista: il battesimo nello Spirito Santo. È volontà di Dio che quanti sono nati di nuovo possano sperimentare la gloriosa esperienza del battesimo nello Spirito Santo. I primi capitoli del libro degli Atti degli Apostoli evidenziano la necessità di ricercare e di ricevere il battesimo nello Spirito Santo per essere testimoni efficaci nel proclamare l’Evangelo della salvezza: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta al Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Oggi più che mai la Chiesa ha bisogno di essere ripiena della potenza dello Spirito Santo e di acquisire maggiore franchezza nella testimonianza. Il cre-

La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­ se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da offerte vo­lon­ta­rie. In con­ formità alla Leg­­ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti perso­ nali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­ sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati perso­ nali sono custoditi in un archivio elet­ tronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli articoli fir­ mati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente­ costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec­ chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2

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dente che non è ripieno di Spirito Santo è come una lampada che contenga poco olio: la fiamma, non alimentata, si spegnerà tristemente soffocata dal fumo. Ma quanti sono ripieni dello Spirito Santo hanno una fiamma che brucia nei cuori, che riscalda e dà vita e spinge a proclamare con franchezza l’Evangelo della grazia. Il Signore Gesù desidera alimentare quella fiamma nel cuore di tanti credenti, per farne dei vasi a onore per la Sua gloria. Il battesimo nello Spirito Santo non è un episodio isolato nel tempo, ma è un’esperienza riservata ai credenti di ogni tempo. Pietro disse: “Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà” (Atti 2:39). E fra quanti il Signore avrebbe chiamato, c’è anche l’attuale generazione bisognosa di ricevere la pienezza della potenza dello Spirito Santo. La prima condizione per ricevere il battesimo nello Spirito Santo è l’ubbidienza. Sono molti quelli che chiedono: “Che cosa devo fare per ricevere il bat-


[Atti 1:1-8]

Unzione tesimo nello Spirito Santo?” Vediamo che cosa facevano quei discepoli mentre attendevano l’adempimento della promessa del Signore Gesù. Gesù aveva ordinato loro di “non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me. Perché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni»” (Atti 1:4-5). I discepoli, in ubbidienza al Signore, “tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell’Uliveto, che è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato” (Atti 1:12). Andarono e si riunirono in un luogo per pregare con l’aspettativa di ricevere qualcosa di cui, forse, non avevano compreso molto, se non che sarebbe stato speciale, prezioso. Anche noi, come quei discepoli, mentre ubbidiamo al Signore, dovremmo essere sempre in aspettativa di qualcosa di speciale da parte Sua, allora riceveremo!

lui” (Atti 1:14). Con i discepoli del Signore era presente tutta la famiglia di Gesù. La loro preghiera era fervente e perseverante. Non più com’era stato nel Getsemani quando si erano addormentati, ora era una preghiera fervida, dal cuore, in aspettativa dell’adempimento della promessa. Gesù aveva detto loro: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mat.26:41). La preghiera perseverante avrà risposta, al momento opportuno.

vanti al Signore! Chi non ha ricevuto il battesimo nello Spirito Santo, lo sta ricercando con lo stesso zelo, con lo stesso intenso desiderio che c’era nei cuori dei discepoli, di Maria e dei fratelli di Gesù? Non ti scoraggiare, continua a pregare e attendi con fiducia, Dio risponderà. C’è questo desiderio in noi? Se c’è, Dio risponderà!

La quarta condizione è il pari consentimento. “Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera…” (Atti 1:14). Il pari consentimento nella preghiera comunitaria è condizione essenziale che “muove” La terza condizione è una fiduciosa aspettativa. Per dieci giorni i la mano di Dio. Gesù disse ai Suoi discepoli: “In verità vi dico anche: discepoli rimasero insieme in prese due di voi sulla terra si accordaghiera. Le ore, i giorni passavano, no a domandare una cosa qualsiama la loro fede non veniva meno. Non avevano ancora ricevuto quan- si, quella sarà concessa loro dal Pato stavano aspettando, ma aveva- dre mio che è nei cieli” (Mat.18:19). no nei loro cuori la certezza che Dio Gesù disse: “si accordano”, cioè soavrebbe risposto alla loro preghiera no di pari consentimento nella preghiera! Perciò, fratelli, preghiamo e alla loro aspettativa fiduciosa. concordi il Signore, che risponderà! È questa anche la nostra attitudine, fratelli, sorelle? Essere salvati La quinta condizione è essere e battezzati fa parte del programLa seconda condizione è una preghiera perseverante. “Tutti que- ma di Dio per chiunque crede in Lui; insieme nello stesso luogo. Talvolper questo siamo chiamati a ubbi- ta qualcuno afferma: “Il Signore mi sti perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Ma- dire, a pregare, a perseverare e ad benedice anche se resto a casa mia quando la Chiesa è riunita per le riaspettare, talvolta in silenzio, daria madre di Gesù e con i fratelli di

in questo numero UNA FRESCA UNZIONE RISCAVARE Vincenzo Specchi ............................ pag.2-4 I VECCHI POZZI Antonio Rocca . ............................. pag.12-14 NELLA CASA DEL SIGNORE DURANTE LA NOTTE VIGILANZA Mauro Stevanato .............................. pag.4-6 Raffaele Frezza . ........................... pag.15-16

dicembre 2010 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..................................pag.20-23 APPUNTAMENTI ............................pag.24

GIORNATA L'AQUILA: UN SOGNO DIO PARLA NAZIONALE CHE DIVENTA REALTÀ ALL'UOMO DI PREGHIERA Eliseo Fragnito . ................................pag.7-9 Mosè Nese .................................... pag.17-18 domenica 9 gennaio 2011 .................. pag.19 DA QUESTO GIORNO PROMOSSI IO VI BENEDIRÒ ALLA GLORIA Per notizie aggiornate consultate il sito Carmelo Fiscelli ........................... pag.10-11 Vincenzo Arcidiacone . ...................... pag.19 www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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unioni infrasettimanali…” Questo non corrisponde a verità, perché è importante essere insieme nello stesso luogo per ricevere dal Signore! “Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo” (Atti 2:1). Tutti, nessuno escluso! La Chiesa era riunita! Nella vita ci sono momenti in cui c’è bisogno di pregare soli, nella cameretta; ma c’è anche un tempo in cui dobbiamo pregare con la nostra famiglia, e c’è un momento in cui dobbiamo pregare insieme alla Chiesa, nella Chiesa del Signore! Il salmista, ispirato dallo Spirito Santo, si esprime: “Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme! … Là infatti…” Laddove fratelli e sorelle si riuniscono insieme; nella Chiesa del Signore, “là infatti il Signore ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133:1,3). Non mancare alle riunioni infrasettimanali, restare a casa non darà riposo mentre, nella presenza del Signore, le anime verranno ristorate! Gesù ha detto: “È utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò” (Giov.16:7). E quando il giorno di Pentecoste giunse, la promessa di Gesù fu adempiuta. Una fratellanza concorde, perseverante, riunita assieme nello stesso luogo riceve dal Signore! “Fratelli, che dobbiamo fare?” Cerchiamo la presenza del Signore, apriamoGli il nostro cuore, confessandoGli il bisogno di un nuovo vigore e di una nuova franchezza spirituale! Preghiamo il Signore che mandi una fresca unzione dall’alto per essere Suoi testimoni fedeli in questi tempi così difficili! Ubbidienza, perseveranza, aspettativa, pari consentimento, uniti nello stesso luogo… come a quel tempo Dio rispose mostrando la Sua fedeltà, così ancora oggi il nostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a quanto glieLo chiedono. Vincenzo Specchi 4

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Questo verso ricorda che l’intera umanità oggi sta vivendo in mezzo alle fitte tenebre di una notte spirituale, morale e sociale che non ha precedenti ed esorta la Chiesa del Signore a rimanere fedele, pur vivendo “in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno…” (cfr. I Pietro 1:19). Un messaggio rivolto all’insieme dei “servi del Signore”, all’insieme cioè del popolo di Dio, di tutti quegli uomini e quelle donne che sono stati riscattati dal prezioso sangue di Cristo Gesù il Signore, “convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero” (cfr. I Tessalonicesi 1:9). Un messaggio rivolto però in modo personale, perché rimanere “nella casa del Signore durante la notte” è prima di tutto e soprattutto una scelta personale, e spesso anche familiare. Oggi più che mai siamo, personalmente e come famiglie, messi di fronte alla scelta di rimanere o no “nella casa del Signore” durante le “notti” che attraversiamo o che attraverseremo. Nella notte di una vita lontana da Dio “Cosí parla il Signore: «Nel tempo della grazia io ti esaudirò…» per dire ai prigionieri: «Uscite», e a quelli che sono nelle tenebre: «Mostratevi!»” (Isaia 49:8-9). Se stai vivendo nella notte di una vita lontana da Dio, senza Cristo e senza speranza in questo mondo; se stai rendendoti conto che la religione lascia il tuo cuore ancora vuoto… che i piaceri e le passioni a cui ti abbandoni ti soddisfano solo per un istante e poi ti lasciano tanto


NELLA CASA DEL

Signore

DURANTE LA NOTTE

“Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore, che state nella casa del Signore durante la notte!” (Salmo 134:1) amaro in bocca… scegli di ricevere liberazione dal Signore! Scegli di uscire dalle tue tenebre! Scegli di accettare nel tuo cuore la Grazia di Dio! “Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce” (Efesini 5:14).

“Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei piú si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 24:10-13).

Nella notte della superficialità “Beato l'uomo che mi ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa!” (Proverbi 8:34). Quando vedi attorno a te superficialità e leggerezza; quando vedi che altri fanno le loro scelte senza tener conto di intendere prima la volontà di Dio… scegli di vigilare! “I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e busserà. Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti!…” (Luca 12:35-37).

Nella notte della mancanza di risposte “Dio mio, io grido di giorno, ma Tu non rispondi, e anche di notte, senza interruzione… Eppure Tu sei il Santo… I nostri padri confidarono in Te; confidarono e Tu li liberasti. Gridarono a Te, e furon salvati; confidarono in Te, e non furono delusi” (Salmo 22:25) Quando non riesci a scorgere, neppure in lontananza, la risposta di Dio; quando la tua preghiera sembra inascoltata; quando sembra che Dio sia lontano e disinteressato al tuo peso, al tuo bisogno… scegli di confidare in Dio! Non sarai da Lui deluso. “O voi che temete il Signore, lodatelo!… Poiché non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del sofferente, non gli ha nascosto il suo volto; ma quando quello ha gridato a Lui, Egli l' ha esaudito” (Salmo 22:23-24).

Nella notte del peccato, dell’empietà “…Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi” (Salmo 84:10). Quando sarebbe più comodo accettare compromessi; quando le “tende degli empi” si illuminano di luci attraenti, ti offrono un calore accattivante e appaiono piene dei beni di questo mondo… sii disposto e disposta a rimanere piuttosto “sulla soglia”, a rinunciare anche a qualcosa, a rimanere forse un passo indietro… scegli la purezza e la fedeltà!

Nella notte della paura “Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché Tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza… e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni” (Salmo 23:4-6). Quante paure, quanti timori si affacciano alla nostra vita. Quan-

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te famiglie, anche di credenti, attraversano “lunghe notti” di preoccupazione, di incertezza. Quante volte il buio della paura e dell’ansietà vorrebbe spegnere la fiamma della fede. Anche in quei momenti, che vivi personalmente o come famiglia, scegli di rifugiarti nel Signore! Scegli di nasconderti nella Sua casa! Egli sarà il tuo scudo, la tua difesa. Egli ti circonderà col Suo amore, che è potente da scacciare ogni paura! “Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso. Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita… Poich'egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo piú segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia” (Salmo 27:3-5). Nella notte della malattia “È stato colpito, essi dicono, da un male incurabile; e, ora che è steso su un letto, non si rialzerà mai piú” (Salmo 41:8). Ci siamo mai chiesti quale può essere lo stato d’animo di quei molti che, purtroppo, sentono pronunciare una simile sentenza dal medico o dallo specialista, al quale si sono rivolti con speranza? Quante sono oggi le famiglie che possono dire di non aver mai sentito pronunciare una simile sentenza riguardo uno dei propri cari? Quanti convivono con la paura che prima o poi questa terribile sentenza sarà pronunciata sulla loro vita? Noi crediamo e testimoniamo che vi sono malattie “incurabili”, ma non “inguaribili”, perché a Dio niente è impossibile! Anche se stai attraversando la dura “notte della malattia”, scegli di rimanere nella casa di Dio! “Il Signore lo sosterrà quando sarà a letto, ammalato; Tu lo consolerai nella sua malattia” (Salmo 41:3). Nella notte della preghiera “La mia voce sale a Dio e io grido; la mia voce sale a Dio ed Egli mi porge l'orecchio. Nel giorno della mia afflizione ho cercato il Signore; la mia mano è stata tesa durante la notte senza stancarsi…” (Salmo 77:1-2). Fratelli e sorelle, certe situazioni possono trovare una soluzione solo in preghiera, non dimentichiamolo! Certe battaglie possiamo vincerle 6

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solo in ginocchio! I principati, le potenze, i dominatori di questo mondo di tenebre, le forze spirituali della malvagità, possiamo affrontarli e vincerli solo se siamo disposti a pregare… (cfr. Efesini 6:12). Anche quando ti trovi ad affrontare nemici che sembrano invincibili, scegli di pregare, ricordando i prodigi del Signore. Egli è potente, Egli è ancora sul trono! “Durante la notte mi ricordo dei miei canti; medito, e il mio spirito si pone delle domande: “Il Signore ci respinge forse per sempre? Non mostrerà piú la sua bontà? La sua misericordia è venuta a mancare per sempre?… Ho detto: “La mia afflizione sta in questo, che la destra dell'Altissimo è mutata”. Io rievocherò i prodigi del Signore; sí, ricorderò le tue meraviglie antiche… O Dio, le tue vie son sante; quale Dio è grande come il nostro Dio? Tu sei il Dio che opera meraviglie…” (Salmo 77:3-14). Nella notte dell’aridità, del pianto, della sofferenza “Beati quelli che abitano nella tua casa e ti lodano sempre! Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti e la pioggia d'autunno la ricopre di benedizioni” (Salmo 84:4-6). La valle di Baca viene indicata come una valle arida e deserta, come la “valle del pianto”. Il salmista non dice “se attraversano…”, ma “quando attraversano…”. Nessuno ne è esente, nessuno escluso… Eppure, coloro “che abitano nella casa del Signore” quando attraversano la valle del pianto, dell’aridità, della sofferenza, “la trasformano in luogo di fonti e la pioggia d'autunno la ricopre di benedizioni”. Se devi piangere, scegli di farlo “nella casa del Signore”! Se devi soffrire, scegli di farlo vicino a Gesù! “Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore, che state nella casa del Signore durante la notte! Alzate le vostre mani verso il santuario e benedite il Signore! Il Signore ti benedica da Sion, egli che ha fatto il cielo e la terra.” Mauro Stevanato


altà e r a t n e v i d e h la: un sogno c

L’Aqui

sma, mire del dopo si . o e m ri p e ll a d di tutto a i sfollati privi , pur contiocchi si stagli d ri ia st a o li n g i a zi n a Dina ibile del nuofase successiv nel campo d n a ll fo e n N co in a opera la sagom : è un ando la nostra orazione con la lto dell’Aquila ltà. In u n cu i d le ca lo a vo collab diventando re principale in e, è stato necessasogno che sta preso corpo un proil iv a Protezione C decine di campi mipoco tempo h mente irrealizzare nte rio raggiunge presso piccoli paegetto appare ti za iz n ettori nori, orga 9 0 0 bile. 2 lontani dai rifl a le n ri g p a ta n 6 l o e m d i si d Erano le 3:32 ante terremoto . ic if rr ei mass-media seguito con d te n : o zz ru quando u b impegno è pro za mirata che ila e tutto l’A sfolL’ u q A L’ a v te o n scu riti, 63 mila era di assiste dere alle esife p 0 ’o 0 n 5 u 1 i, rt o 295 m sì lontano, ir esso di rispon e famiglie, co rm o e tt p tu a h ra b m di molt lati… Se re di nze specifiche ncretamente i sotto una colt care e o g lt o p se , le a re enti ro co e tende a dim esprimendo lo cristiana. normalità ch distanze. tà ri ca ato le segni della on sarebbe st e e a prendere può e non si den o st e u q o tt Tu se offert Invece, non si olore, così come nza le genero pro terse e il d ib il ss o re p speciale ve dimentica si deve dimenticanute al fondo e Assemblee e n rv o e n p e ò u p ri ll non si nti sostenito ti, istituito da ta i ta d o m tà re si ro e n molto re la ge . rmesso di fare e di Dio in Italia istito a una vera e p o n n a h e ch ss a o Abbiam co. a parte anche con po Dio per le innui solidarietà d d ra a g a ri p to pro Sia ringrazia ità di servire, sin n u rt o p p o merevoli

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di individui, chiese e associazioni che hanno offerto il proprio generoso contributo per rispondere alle necessità delle popolazioni colpite. A causa del terremoto l’edificio storico in cui si riuniva la piccola comunità evangelica delle A.D.I. è andato semidistrutto e la sua eventuale ricostruzione, anche in considerazione degli esorbitanti costi connessi, è vincolata all’iniziativa e supervisione dello Stato, essendo questo un bene soggetto alla tutela dei Beni Culturali. Occorreva, quindi, provvedere una valida alternativa, ma l’impresa è apparsa subito alquanto ardua. Come spesso accade, la ricostruzione post terremoto ha scatenato grandi interessi speculativi con la conseguente, vertiginosa lievitazione dei prezzi dei terreni e dei costi di costruzione; ma Dio è stato misericordioso! Quello che era impensabile è diventato possibile grazie al Suo aiuto e alla generosità dei tanti donatori. In breve tempo si è passati dall’acquisto di un’area in una zona panoramica della città, alla fase di progettazione e realizzazione dell’immobile.

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Con l’aiuto di Dio, entro la primavera del 2011 sarà portata a termine l’opera e la comunità dei credenti dell’Aquila potrà finalmente disporre di un luogo dignitoso e funzionale ove offrire il proprio culto al Signore. Certo le necessità sono ancora tante, ma siamo fermamente convinti che il nostro Dio provvederà “secondo le sue ricchezze, in Cristo Gesù” (Fil.4:19). Un grazie di cuore a tutti i sostenitori! “Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi.” (Ebrei 6:10) Eliseo Fragnito


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Da Q u e s to Gior n Il profeta Aggeo, uno dei profeti cosiddetti minori a motivo della brevità dello scritto, aveva vissuto l’esilio in terra di Babilonia e la miracolosa liberazione di Dio, che aveva usato il re Ciro per far ritornare in patria gli esuli di Gerusalemme. Questi, tornati nel 538 a.C. con grande gioia (Salmo 126:1,2), avevano iniziato a ricostruire il tempio di Dio (Esdra 3:11), al posto di quello che Nabucodonosor aveva distrutto. Ormai da diciotto anni i lavori si erano fermati alle fondamenta. Bisognava incoraggiare alla ricostruzione, così il Signore usò il profeta Aggeo per rivolgere cinque messaggi al Suo popolo. Il quarto di questi messaggi contiene la promessa: “Da questo giorno Io vi benedirò” (Aggeo 2:19), che ci insegna la realtà della benedizione. Quando Dio disse: “Da questo giorno Io vi benedirò”, Egli non l’avrebbe adempiuto? Certamente! Perché il Signore è fedele! Il Signore è Colui che benedice (Deut.28:1-14). È importante chiedersi che cos’è “benedizione”. Taluni ne hanno un concetto vago, legato a emozioni e sensazioni di un momento. Basta un cantico con parole che appassionano e fanno versare qualche lacrima, per sentire come un fremito interiore. Altre volte l’ascolto di una predicazione dell’Evangelo fa riflettere e induce a rispondere all’appello rivolto, con la propria mano alzata o accostandosi al pulpito. C’è chi dichiara, per queste emozioni: "Dio mi ha benedetto!" È dunque questa la benedizione? La benedizione di Dio non è un canto, un’emozione interiore, un momento di gioia, delle mani alzate... L’emotività si associa alla benedizione di Dio con manifestazioni personali, ma c’è una sostanziale differen-

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za fra quello che il Signore compie nel cuore, “Io vi benedirò”, e la risposta dell’uomo. La benedizione è opera di Dio, non è il pianto o la gioia, ma quello che il Signore lascia nel cuore dopo che ha parlato, non l’agitazione provata. Ci si può emozionare davanti a qualcuno nel disagio, davanti ad un bambino privato dell’amore dei genitori..., ma l’emotività non è benedizione. Quando il Signore opera nel cuore, salva o battezza con lo Spirito Santo, quella benedizione si associa al giubilo, al pianto, al fremito interiore..., una cosa è l’emozione, ben altra è la Sua opera di grazia nel cuore. La benedizione di Dio non è cosa teorica, legata a un sussulto interiore o a qualche grido di gioia, ma è pratica santificante, opera che lascia il segno nel cuore, duratura! Talvolta infatti nell’entusiasmo si afferma: “Il Signore mi ha benedetto!” Poi, passato il momento, conclusa la riunione, si torna a quei problemi dei quali il Signore ci aveva parlato con la Sua Parola. È quasi come dire: “Il Signore mi ha salvato” e poi tornare a vivere nello stesso modo di quando Dio non era presente nella nostra vita, lontano dai nostri pensieri. La benedizione di Dio non è di breve durata, non è a scadenza come una specie di lente a contatto giornaliera, non è legata a emozioni del momento, ma santifica il cuore, fortifica le debolezze, modella e forma. La benedizione di Dio è evidente, è la vera ricchezza. “Compiaciti dunque di benedire ora la casa del tuo servo, affinché essa sussista per sempre davanti a te! Poiché ciò che tu benedici, Signore, è benedetto per sempre” (I Cron.17:27). “Quel che fa ricchi è la benedizione del Signo-


n o Io Vi Be n edir ò re e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla” (Prov.10:22). Quando il Signore promise di benedire la casa di Giuda, il Suo popolo non meritava certo tali parole, perché erano stati superficiali verso Dio e si erano resi premurosi soltanto per la propria dimora (Aggeo 1:4). L’evidente mancanza di priorità spirituale verso il Signore aveva determinato scarsi raccolti (Aggeo 2:16) e la conferma che quello era un popolo impuro (Aggeo 2:14). Dio può benedire persone immeritevoli? Sì, perché la benedizione è per grazia, se gli immeritevoli si ravvedono e si rivolgono al Signore con il cuore. La benedizione di Dio non si merita, è per tutti e si riceve esclusivamente in ragione alla Sua benevolenza. Il Signore benedice tutti: i migliori e i deboli, quanti vivono uno splendido rapporto spirituale con Lui e quanti sono incostanti nella propria relazione di fede...

Quando il Signore benedice, santifica il cuore, eleva la nostra vita spirituale, cambia i pensieri e determina risoluzioni di fede. L’epilogo della vicenda ci aiuta a ritenere questi insegnamenti: “Da questo giorno Io vi benedirò", “Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio... E gli anziani dei Giudei poterono continuare e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate del profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Iddo. Così finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento del Dio d’Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia” (Esdra 6:7,14). Il Signore, benedicendo, aveva determinato il buon fine dell’opera, perché la Sua benedizione produce sempre risultati evidenti. Se il desiderio di Dio è benedire da questo giorno, permettiamoGli di adempiere in noi quanto ha promesso. Carmelo Fiscelli

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Riscavare i vecchi pozzi Genesi 26:18 Isacco era stato grandemente benedetto dal Signore; era diventato molto ricco possedendo greggi di pecore e mandrie di buoi e altre ricchezze al punto da diventare "grande oltre misura" (v. 13). Come succede sovente in questi casi, Isacco si era attirato l'invidia e la gelosia degli abitanti del paese, i Filistei. Questi, per dispetto e per provocare dei danni a Isacco, turarono i pozzi riempiendoli di terra.

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In un paese a economia prevalentemente di pastorizia tutti conoscono l'importanza dei pascoli e dei pozzi d'acqua per il bestiame. Un gregge, una mandria, ha bisogno di pascoli che possano dare erba buona e abbondante, ma ha anche bisogno assolutamente di acqua, altrimenti il bestiame, anche se ben sazio d'erba, muore. Le lotte e gli scontri violenti fra pastori e mandriani di tutti i tempi sono sempre stati per i pascoli e i pozzi o i corsi d'acqua. Abimelec, capo del paese, invita Isacco ad andarsene perché era diventato più potente di loro. Isacco andò via e non fece prevalere la sua ricchezza, né la sua posizione sociale per restare a tutti i costi nel paese. Alla violenza è bene non rispondere con altrettanta violenza. Isacco andò via e si accampò nella valle di Gherar, dove dimorò. In quel posto Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua che erano stati scavati da suo padre Abrahamo a suo tempo e che anche allora i Filistei avevano otturato dopo la morte di Abrahamo. È importante notare che Isacco non scavò dei nuovi pozzi, ma riportò in funzione quelli già esistenti. I filistei li avevano otturati creando un danno anche a loro stessi. Avrebbero potuto sfruttarli loro per abbeverare il bestiame, ma preferirono otturarli... È necessario trovare e scavare i vecchi pozzi dei nostri padri. Ritorniamo a scavare il pozzo della autorità delle Scritture Ci sono tante filosofie, tanta letteratura, tanti nuovi insegnamenti che vogliono portare via le verità e l'autorità delle Sacre Scritture. L'autorità della Scrittura è la base della fede cristiana. La Parola di Dio penetra nel cuore e nella coscienza dell'uomo. Il Signore non ci ha dato la Sua Parola per considerarla, ma per accettarla. La Parola deve essere meditata per essere cibo dell'anima e non solo come materia di predica. Se non si riconosce e non si accetta l'autorità della Parola, difficilmente si avrà la volontà e il desiderio di leggerla e predicarla. Non dobbiamo lasciarci affascinare e fuorviare da tutte queste ondate di nuove dottrine e pensieri moderni; non scaviamo nuovi pozzi, perché non sappiamo che acqua potremmo poi bere, ma ricaviamo l'antico dalla Parola di Dio. Perché ci dà sempre l'acqua pura che Cristo offre: "Chi ha sete, venga a me e beva!" (Giov.7:37).

Ritorniamo a scavare il pozzo del Cristo resuscitato "La parola della croce è pazzia per quelli che periscono" (1 Cor.1:18). Il messaggio della croce contiene un insegnamento duro e tagliente,preciso e inequivocabile, non incline a essere carezzevole. Conseguentemente molti non vogliono predicare sulla croce, preferendo dare insegnamenti sociali che parlano di tutto, ma non della croce, quasi che i problemi della vita potessero essere risolti senza di essa. "Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione" (1 Cor.1:21). Il messaggio della croce porta inevitabilmente alla risurrezione. È vero che Cristo è morto, ma è altrettanto vero che Cristo è risorto. Pertanto il messaggio dell'Evangelo, per quanto possa essere osteggiato e inascoltato, sarà sempre un messaggio di vita, perché presenta il risorto Cristo che è "Via, verità e vita." (Giov.14:6). Conseguentemente portiamo alla luce il pozzo antico, il puro Evangelo, non rivolgendoci alle "cisterne screpolate senza acqua" (Ger.2:13). Ritorniamo a scavare il pozzo della divina guarigione Il messaggio della guarigione divina sembra quasi dimenticato. Le predicazioni dei nostri fratelli promossi alla gloria, per quanto imperfette in sintassi e grammatica, hanno indicato una via e tracciato un sentiero di etica e morale spirituale inequivocabile, ponendo enfasi sulla potenza guaritrice e liberatrice di Gesù Cristo. Forse quei fratelli potevano non soddisfare qualche esperto di grammatica e di filologia, ma toccavano il cuore e la coscienza dei fedeli e spesso le lacrime rigavano il volto dei presenti. Il Signore operava e guariva e le anime erano benedette. Ai nostri giorni un messaggio più tecnico, più elaborato, più "teologico" è anche più spirituale? È vero che abbiamo più mezzi, più possibilità di curarci, e forse questo sta raffreddando un po' il predicare la guarigione divina. È buono che torniamo al pozzo della guarigione divina, non dimenticando che la parola di Dio è attuale e ci ammonisce ancora oggi dicendo: "Io Sono il Signore, colui che ti guarisce" (Eso.15:26). Risveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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Ritorniamo a scavare il pozzo dell'evangelizzazione Il comando dato da Gesù ai Suoi è sempre valido: "Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura" (Marco 16:15). Gli apostoli e i primi cristiani avevano accolto così bene il comando di Gesù che in pochi decenni l'Evangelo arrivò in paesi molto lontani da Gerusalemme è in virtù di questo comando e della relativa ubbidienza che l'Evangelo è arrivato fino a noi e continua ancora la sua meravigliosa espansione. Grazie a Dio, nelle nostre chiese pentecostali il desiderio di evangelizzare è ancora molto sentito, ma in diversi gruppi evangelici è talmente indebolito da non costituire più una preoccupazione per i fedeli e questo, ovviamente, porta ad un calo e ad un raffreddamento della fede. Preghiamo il Signore che il desiderio di evangelizzare, sia a livello individuale sia di comunità, continui a essere sentito e praticato per il progresso dell'Evangelo e per l'edificazione delle anime nostre.

nuovamente e facciamo ricercare in preghiera dai nostri membri di chiesa questa benedetta esperienza in modo che questa "Dunamis" sia sempre parte attiva della nostra vita spirituale per non correre il rischio che il "Movimento Pentecostale" possa diventare il "Monumento Pentecostale" .

Ritorniamo a scavare il pozzo del ritorno di Gesù Cristo Il ritorno di Gesù Cristo è l'aspirazione del credente e della Chiesa. Tutta la dottrina, la teologia, la fede stessa del credente hanno come presupposto e base il ritorno di Gesù Cristo, perché, "se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini" (1 Cor.15:19). Spesso, le persone di fronte a un avvenimento così importante manifestano i sentimenti più diversi. C'è il profano che non si preoccupa minimamente di questo evento. Anche fra i credenti vi è molta divergenza di opinioni in merito. La maggior parte di essi crede nel ritorno di Gesù Cristo, ma lo consiRitorniamo a scavare il pozzo del battesimo dera un evento così lontano nel tempo da non creare preoccupazioni e pensieri. Altri, invece, nello Spirito Santo La promessa fatta da Gesù ai Suoi, "Voi rice- si preoccupano degli aspetti "tecnici" (grande verete potenza quando lo Spirito Santo verrà su tribolazione, millennio, ecc.) perdendo di vista voi e mi sarete testimoni" (Atti 1:8), trovò il suo il fatto che Gesù ritorna e che bisogna essere pieno compimento quando i discepoli si riuni- pronti. Anche se non sempre riusciamo a comprenrono nell'alto solaio, attesero in preghiera e, il dere pienamente tutta la "dinamica" di questi giorno di Pentecoste, ricevettero il battesimo eventi, ricordiamoci che la promessa di Gesù è nello Spirito Santo. stata: "Quando sarò andato e vi avrò preparato Dio manifestò la Sua potenza per mezzo un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, degli apostoli facendo potenti operazioni per affinché dove sono Io, siate anche voi" (Giov. mezzo loro. Potenza che attraverso i secoli il Signore ha sempre manifestata nella Sua Chie- 14:3). Questa è la gloriosa promessa del Signore Gesù Cristo. Questa è la speranza più imporsa, battezzando con lo Spirito Santo milioni di tante del credente e della Chiesa. credenti. Col passare degli anni una certa chiesa ha Non turiamo i pozzi…, non permettiamo che trascurato di ricercare il battesimo dello Spirito l’incuria, la negligenza e la distrazione possano Santo fino a delegarlo solo come soggetto di comprometterne l’efficienza, privandoci di materia teologica e non come necessità spiquell’acqua essenziale per la sopravvivenza; rituale. Così molti hanno fatto poca stima del battesimo dello Spirito Santo e, conseguente- non dimentichiamo le gloriose verità della Parola di Dio, ancora oggi più che mai attuali e mente, hanno perso quella potenza spirituale necessarie. Che le positive esperienze spirituali tanto necessaria. del passato diventino per ogni credente moniCome popolo pentecostale è necessario to e sprone per continuare ad andare avanti, che il battesimo nello Spirito Santo continui ponendo tutta la nostra fiducia in Chi ha coa essere parte integrante della nostra fede e minciato in noi un'opera buona, Cristo Gesù, il della nostra dottrina. Ringraziamo il Signore per i battesimi di Spirito Santo che ci sono nelle nostro Signore. Antonio Rocca nostre chiese, ma non dimentichiamo che esso è una necessità e non un optional. Cerchiamo 14 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 0


Vigilanza LUCA 12:35-40

«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e busserà. Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! Sappiate questo, che se il padrone di casa conoscesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate» (Luca 12:35-40) I credenti aspettano il ritorno del Signore. Crediamo che “il giorno del Signore” non sia costituito da un unico avvenimento, così come un giorno non è fatto di un unico evento, ma l’avvenimento che riguarda maggiormente i credenti è quello del ritorno del Signore Gesù, che viene per rapire la Sua Chiesa. Anche se speriamo che questo avvenga ai nostri giorni, sappiamo anche che Egli potrebbe chiamare ciascuno singolarmente, nel nostro personale ritorno del Signore. Dobbiamo, pertanto, essere sempre pronti al viaggio in ogni giorno che Dio ci dona da vivere. Vogliamo considerare il modo nel quale il Signore ci raccomanda di aspettare questa venuta. Pronti in ogni tempo e in ogni circostanza La nostra attesa deve essere caratterizzata dalla prontezza: con i fianchi cinti e le lampade accese; avendo i piedi calzati della preparazione dell'evangelo della pace (Efe.6:15). Quanti amano il Signore e Lo servono devono essere pronti come quei servitori che aspettano che il padrone bussi per aprirgli e farlo entrare in casa. I fianchi cinti illustrano la necessità di essere sempre pronti a partire, a rispondere alla chiamata rapidamente. Le lampade accese indicano la necessità di illuminare il proprio cammino, il proprio sentiero, più che la via del padrone che torna e viene per entrare in casa propria. Sappiamo che Gesù ritorna, ma siamo pronti a partire con Lui, ci stiamo preparando per questo viaggio? O pensiamo forse che Egli, al Suo ritorno, potrà attenderci fino a che non saremo preparati? Fedeli sempre, e la nostra fedeltà sarà premiata Non dobbiamo preoccuparci per il tempo o le circostanze: in qualunque momento Egli può ritornare, recando il Suo premio in mano (Apo.22:12). Il premio ci verrà dato direttamente dalle mani del Signore Gesù, lo Sposo tanto atteso e desiderato! Il premio, nel nostro testo, è rappresentato dal banchetto, dalla tavola apparecchiata per accogliere e rifocillare coloro che hanno atteso e amato la Sua apparizione. La magnificenza del premio non è data dalla prelibaRisveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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ARTICOLI DI FEDE tezza dei cibi, ma da Colui che li serve. Il re Assuero chiese ad Aman che cosa si dovesse fare per onorare un suo suddito. Al ritorno del Signore sarà più di un semplice onore, il Re stesso si cingerà e ci servirà a tavola. sa

Preparati per non essere colti di sorpre-

Gesù nella parabola paragona la propria venuta al “lavoro” del ladro che viene improvvisamente, senza preavvertire. È come se dicesse: “Vegliate, siate pronti! Non fate che io debba scassinare la casa!” Quando il ladro arriva quanto di più prezioso è stato accumulato va perduto, viene rubato! Dobbiamo vigilare ed essere pronti perché il vaglio, il giudizio, comincia dalla casa di Dio (1 Pie.4:17). Consideriamo se è valsa la pena di faticare una vita intera per quanto può venire rubato? Non è meglio, invece, che il nostro tesoro sia nel cielo dove sarà custodito in Cristo? All’uomo che, dopo aver faticato, voleva godersi i beni, Dio disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” (Luca 12:20). Gesù chiamò stolto quel ricco: aveva faticato, aveva accumulato… per nulla! Dio vuole che noi evitiamo “la sorte degli infedeli” (Luca 12:46), ecco perché avverte, chiama e richiama! Anche noi, pronti “Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate” (Luca 12:40). Diamo valore a ogni singolo giorno della nostra vita. Oggi è il giorno della grazia e di essa noi possiamo cogliere pienamente senza avere preoccupazione per il domani, nella consapevolezza che Gesù potrebbe tornare oggi stesso, anche stanotte! Nella salute come nella prova o nella malattia, dobbiamo essere con la nostra veste cinta, con la nostra lampada accesa: così, sempre pronti, il ladro non ci coglierà impreparati! Raffaele Frezza

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diante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5; Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; Giac.5:14-16). Crediamo al battesimo nello Spi­rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scrit­ture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubCrediamo nell’unico vero Dio, E­ter­ bidienza a tutta la verità delle Sacre no, Onnipotente, Creatore e Signo­ Scritture, nella potenza del­l’an­nun­ re di tutte le cose e che nella Sua u­ cio di “Tutto l’E­van­ge­lo” al mondo nità vi sono tre distinte Per­sone: Pa­ (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; dre, Fi­glio e Spirito San­to (Efe.4:6; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Matt.28:19; Luca 3: 21-22, I Gio­v.5:7). Gio­v.16:13; Matt.28:19-20).

Crediamo e accettiamo l’intera Bib­ bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Ro­m.1:16; I Tes­s.2:13).

Crediamo che il Signore Gesù Cri­ sto fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Gio­v.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione della comunità cristiana e, conseguentemente, della soCrediamo nella Sua vita senza pecca- cietà umana (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte Ebr.13:15; Rom.12:1). vicaria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurre- Crediamo ai ministeri del Signore zione, nella Sua ascensione alla de- glo­rificato, quali strumenti autorestra del Padre, quale unico mediato- voli di guida, d’insegnamento, di e­ re, nel Suo personale e imminente dificazione e di servizio nella comuritorno per i redenti e poi sulla terra nità cristiana, rifuggendo da qualsiasi in potenza e gloria per stabilire il Suo forma gerarchica (Efe.1:22-23; 4:11regno (I Pie.2:22; II Cor.5:21; Atti 2:22; 13; 5:23; Col.1:18). I Pie.3:18; Rom.1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Gio­v.14:1-3; I Cor.15:25; I Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con­cilio di Ge­ Tim.2:5). ru­sa­lem­me, riportate in Atti 15:28Crediamo all’esistenza degli angeli 29; 16:4. creati tutti puri e che una parte di Crediamo alla resurrezione dei morquesti, caduti in una corruzione e ti, alla condanna dei reprobi e alla perdizione irreparabili, per diretta azione di Satana, angelo ribelle, sa- glorificazione dei redenti, i quali hanno perseverato nella fede fino alla firanno con lui eternamente puniti ne (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). (Mat­t.25:41; Efe.6:11-12). Celebriamo il battesimo in acqua Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue per immersione, nel nome del Pa­ di Cristo, unico Sommo Sa­cer­do­te, dre e del Figliolo e dello Spirito San­ siano indispensabili per la purifica- to, per coloro che fanno professione zione dal peccato di chiunque Lo ac­ della propria fede nel Si­gnore Gesù Cristo come personale Salvatore cetta come personale Sal­va­tore e (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Si­­gnore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18,19; Efe.2:8). Celebriamo la cena del Signore o Crediamo che la rigenerazione (nuo­ San­ta Cena, sotto le due specie del pa­ne e del vino, rammemorando così va nascita) per opera dello Spi­rito la morte del Signore e annunziandoSan­­to è assolutamente essenziale per la sal­vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; ne il ritorno, amministrata a chi­un­ que sia stato battezzato secondo le Tito 3:5). regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla soCrediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture me- cietà (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).


IO PARLA ALL’UOMO

Una domanda che spesso le persone fanno è: “Se Dio esiste, perché non si fa vedere e perché tutto questo male nel mondo?” È chiaro che affermazioni come queste sono lamentele nei confronti di un Dio, visto come ingiusto, quando chi fa tali asserzioni dovrebbe preoccuparsi di quanto, riguardo Dio, la Bibbia afferma. La Bibbia è la Parola di Dio, afferma l’esistenza e l’azione di Dio nei confronti dell’uomo. Dio ha ancora qualcosa da dire alla Sua creatura, che continua ad amare (cfr. Giov.3:16). Tuttavia, Dio non può fare nulla per l’uomo, che gli è nemico a causa del peccato. Solo quando l’uomo accetta il sacrificio di Cristo Gesù viene rigenerato e diventa figlio di Dio; in qualità di figlio entra in intima comunione con Lui, beneficiando di ogni diritto. “Ma a tutti quelli che l’ hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giov.1:12); “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, mediante il quale abbiamo accesso a questa grazia” (Rom.5:1-2). Dio ha sempre parlato all’uomo e continua a farlo, perché desidera avere comunione con lui. L’ha fatto fin dal principio. Genesi 3:8 ci fa chiaramente comprendere che Dio si incontrava con Adamo ed Eva, avendo con loro comunione fino a quando, con il peccato, questa fu interrotta.

Vediamo in che modo Dio parla all’uomo. Dio parla all’uomo mediante la Sua Parola La parola predicata, se è ascoltata e creduta, crea la fede per essere salvati. “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom.10:17). Non solo, ma anche attraverso i profeti antichi, oltre che per mezzo di Gesù, Dio ha comunicato con l'uomo. “Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi” (Ebr.1:1-2). Dio parla per mezzo delle persone che hanno ricevuto il ministero della Parola, e che espongono il consiglio di Dio per il bene dei credenti (cfr. Efes.4:11-16). Dio parla al cuore dei Suoi figli, quando nella meditazione e nella preghiera quotidiana desiderano udire la Sua voce. Dio parla all’uomo anche “in molte maniere” che non vengono prese in considerazione con attenzione. Si è propensi ad ascoltare quel “messaggio” da parte di Dio che incoraggia, infonde fiducia, rasserena gli animi, sprona a conoscere, amare e servire meglio il Signore, ma poco propensi ad ascoltare il “messaggio” quando Dio parla in modo incisivo e diretto all’uomo peccatore che non Lo ricerca, al quale Egli tutta-

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via ha provveduto il Salvatore Cristo Gesù. “Udito questo, l’uomo non ci bada. Parla per via di sogni, di visioni notturmolti dei suoi discepoli dissero: «Questo parlare è duro, chi lo ne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui può capire? »” (Giov.6:60). loro letti essi giacciono assopiti, allora Egli apre loro gli orecchi e da' loro in segreto degli ammonimenti, per distogliere Dio parla all’uomo per mezzo del creato l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la su“Infatti, le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e perbia”. Questo è il metodo che talvolta Dio utilizza per divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mon- parlare all’uomo. I dolori, le sofferenze, le malattie sono do essendo percepite per mezzo delle opere sue, perciò essi sono nel “piano di Dio” per noi. Quando siamo in queste circoinescusabili” (Rom.1:20). Caro lettore, se non hai ancora stanze avverse, non facciamo l’errore di dire: “Ma perché il sperimentato Dio nella tua vita e non hai beneficiato an- Signore permette questo? Perché, Signore, accade proprio cora della salvezza che si ottiene per mezzo del sacrificio a me?” Niente viene a caso è se Dio permette certe situadel Suo Figliolo Gesù, non hai scuse. Il meraviglioso crea- zioni, è perché vuole il nostro bene e tutto, comunque, è to parla dell’esistenza di Dio, perciò alza gli occhi al cielo sotto il Suo totale controllo. Egli ci vuole parlare, correge per fede invoca il nome del Signor Gesù. ChiediGli sin- gere, forse vuole togliere alune attitudini errate che non ceramente di rivelarSi al tuo cuore, ed Egli lo farà. “Infat- Lo onorano, vuole ammonirci perché ci ama. “Perché il Siti chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato” gnore corregge quelli che ama e punisce tutti coloro che rico(Rom.10:13). nosce come figli. Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il paDio parla all’uomo attraverso il pensiero dell’eter- dre non corregga?” (Ebr.12:6-7). Anche questo è un modo nità che Dio usa per parlare! I versi 29 e 30 del capitolo 33 di Lui stesso l’ha messo nel cuore dell’uomo. “Dio ha fat- Giobbe affermano che Dio lo fa “due o tre volte, all’uomo, to ogni cosa bella a suo tempo; egli ha perfino messo nei loro per salvarlo dalla fossa, perche splenda su di lui la luce della cuori il pensiero dell’eternità, sebbene l’uomo non possa com- vita”. Non bisogna quindi perdersi d’animo! Se Dio agisce prendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatto” (Ec- così, Egli è Dio, è il Sovrano su ogni circostanza e tutto cl.3:11). Questo verso non solo rivela che l’uomo è anche quello che fa sarà sempre bene per noi! “Tutte le cose coopeun essere spirituale, ma dichiara la limitazione dell’uomo rano al bene di quelli che amano Dio” (Rom.8:28). nel comprendere Dio e l’opera Sua. Non si può conoscere Dio per mezzo dell’intelligenza né per capacità umaDio ha parlato all’uomo e continuerà a farlo; Egli non ne! Gesù l’ha detto chiaramente: “Io ti rendo lode o Padre, è un Dio lontano, ma è vicino a tutti quelli che si arrenSignore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste co- dono a Lui, riconoscendo le proprie bassezze. Pietro nelse ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli” la sua prima epistola al capitolo 5:6 consiglia: “Umiliatevi (Luca 10:21). Bisogna pertanto riconoscersi insufficiendunque sotto la potente mano di Dio affinché Egli vi innalzi ti, piccoli, umili, limitati a comprendere queste cose, per- a suo tempo”. Notiamo: a Suo tempo. Ecco che nell’evenché sono rivelate allo spirito dell’uomo da Dio stesso per tuale periodo di avversità ci è richiesto di umiliarci; Dio la fede. Quando Pietro riconobbe Gesù come il Cristo, il deve necessariamente parlare al nostro cuore “per istruirfiglio di Dio vivente, Gesù gli disse: “Non la carne e il san- ci”. Arriverà poi il tempo in cui Dio stesso ci eleverà e ingue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieterverrà per la Sua gloria! Non pensare, caro lettore, di doli” (Mat.16:17). Ossia non le tue facoltà mentali, la tua in- ver aspettare di “udire” chissà quale voce, o di vedere chistelligenza, ma per rivelazione Divina. L’uomo ha bisogno sà quale “manifestazione” particolare: la Bibbia presenta per la salvezza eterna della “rivelazione” di Dio e del Suo in modo chiaro la realtà che Dio parla ai cuori disposti ad Figlio Gesù al proprio cuore. La Bibbia è ricca di insegna- ascoltare. menti e di episodi in cui vediamo che Dio parla all’uomo; Caro lettore, forse stai attraversando un periodo diffibasti pensare in che modo amorevole Egli parlava a Cai- cile o ti trovi in qualche difficoltà spirituale o fisica, spero no, per cercare di correggere la sua attitudine maturata nel che questa poche righe ti siano d’aiuto. Forse sei un servitempo, nei confronti di Abele, suo fratello. “Il Signore dis- tore del Signore, attivo nell’opera Sua, e ti trovi in un pese a Caino: Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattu- riodo di avversità, o forse stai soffrendo a causa di qualche to?” (Gen.4:6). Non è forse questo un modo amorevole per malattia. Chiunque tu sia e qualunque sia il tuo bisogno, parlare? Dio è amore e ti sta parlando, Egli vuole il tuo be- sappi che Dio è vicino a te, non cesserà mai di amarti e ne. La vicenda di Caino e il suo triste epilogo ci rivelano non ti lascerà. Tuttavia, prima di un’importante risposta quanto l’uomo sia malvagio e ribelle nei confronti Dio. di cui hai bisogno e che, al tempo voluto da Dio stesso, giungerà, è necessario che Dio parli al tuo cuore “… affinDio parla all’uomo attraverso le sofferenze ché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la La storia di Giobbe è un chiaro esempio. Al capitolo 33 buona gradita e perfetta volontà” (Rom.12:2). versi 14-17 si legge: “Dio parla una volta e anche due, ma Mosè Nese 18 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 0


Vincenzo Arcidiacone Promossi alla gloria

1938-2010

Desidero rendere partecipi i lettori di Risveglio Pentecostale della dipartita del caro fratello Vincenzo Arcidiacone, già pastore emerito della chiesa ADI di Rossano (CS), avvenuta lunedì 20 settembre u.s. Il fratello Arcidiacone era nato a Rossano (CS) il 3 marzo del 1938 e, ancora giovane, animato dal desiderio di migliori condizioni, decise di emigrare nel nord Europa, nella Repubblica Federale di Germania. Qui, oltre a trovare lavoro, venne a conoscenza dell’Evangelo. A parlargli per la prima volta di Gesù fu un missionario evangelico di nazionalità greca che conosceva anche la lingua italiana. A seguito di questo incontro egli accettò il Signore Gesù come personale Salvatore e Lo servì fino alla fine della sua esistenza terrena. Prima della sua conversione a Cristo, il fratello Vincenzo era afflitto da una malattia che gli causava una profonda sofferenza; con l’esperienza della salvezza egli realizzò anche la guarigione fisica. Nel 1964 si unì in matrimonio con Maria Pignataro, giovane credente di Terravecchia; da questa unione nacquero due figlie: Graziella e Lidia. Realizzata la conversione, avvertì subito il desiderio di testimoniare dell'esperienza di salvezza e di liberazione ai connazionali residenti nella zona di Singen, e nel giro di pochi anni nell’omonima città si formò una comunità evangelica di lingua italiana, associata alle Chiese Cristiane del Nord Europa, della quale egli fu pastore, fino al suo definitivo rientro in Italia. Chi scrive, ebbe il privilegio di conoscerlo durante una delle sue vacanze a Rossano verso la fine degli anni ‘70, e da quel momento nacque una forte e vera amicizia. Tutti gli anni, durante il periodo estivo, il fratello Vincenzo tornava in Calabria con la famiglia e nella sua casa di Rossano si tenevano culti di evangelizzazione ai quali partecipavano parenti ed amici. Nel 1984, la famiglia Arcidiacone tornò definitivamente in Italia; da quel momento gli fu affidato il nascente gruppo di Rossano che negli anni, sotto la sua amorevole cura pastorale, conobbe una buona crescita numerica, diventando a tut-

ti gli effetti una comunità. Grazie al suo impegno anche nella città di Corigliano si formò un gruppo del quale egli fu, per molti anni, conduttore. Nonostante gli impegni di lavoro dedicava molto del suo tempo all’evangelizzazione personale: coglieva tutte le opportunità per parlare e testimoniare di Gesù; regalava calendari, Bibbie, Nuovi Testamenti e con i fraelli di Isola Capo Rizzuto distribuiva porzioni di Sacre Scritture in scuole, ospedali e alberghi della fascia Ionica del cosentino. Coaudiuvato dalla comunità di Cariati, ha organizzato culti all’aperto, non solo a Rossano ma anche a Corigliano, Schiavonea e Mirto Crosia. È proprio in quest’ultimo paese che, potendo contare sulla disponibilità gratuita di un ambiente messo a disposizione da una famiglia di credenti, il fratello decise di aprire al pubblico un locale di culto. Ricordo con commozione la grande umiltà, il profondo amore e la costante dedizione con cui il fratello Vincenzo svolgeva la sua attività pastorale, alla quale peraltro contribuiva generosamente con ogni sua risorsa. Due anni fa, colpito da una insufficienza circolatoria legata a problemi cardiaci, si ammalò; le sue condizioni di salute andavano peggiorando così da non poter più svolgere l’attività evangelistica e pastorale a lui tanta cara; per questo motivo si limitava soltanto, quando le condizioni glielo permettevano, a partecipare ai culti nella comunità di Rossano. La mattina del lunedì 20 settembre, colto da un infarto all’età di 72 anni, il fratello Vincenzo Arcidiacone si è addormentato serenamente nel Signore. Al culto di funerale svoltosi martedì 21 settembre erano presenti un gran numero di parenti, amici, credenti e pastori desiderosi di onorare questo servitore del Signore che con la sua vita di amore e di servizio ha lasciato un esempio luminoso di umiltà e di fedeltà. Egli ha concluso la missione affidatagli dal Signore e ora riposa in attesa della resurrezione per ricevere la “corona della vita”. Guglielmo Di Dio Risveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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Notizie dalle nostre Comunità 1910 – 2010: UN SECOLO DI FEDE EVANGELICA IN AZIONE A MILANO Le prime comunità evangeliche di fede pentecostale in Italia derivano dall’opera di evangelizzazione avviata nel 1908 da parte di credenti evangelici italiani che avevano sperimentato il battesimo nello Spirito Santo mentre erano emigrati negli Stati Uniti. Nacquero così le Chiese di Roma (1908), La Spezia e Gissi (CH) (1909). A Milano, Pietro Ottolini (lucchese) iniziò a predicare il messaggio di “tutto l’Evangelo” nell’agosto del 1910, quando visitò diverse chiese “protestanti”. La prima famiglia a credere fu quella di Giuseppe Ciesch (1882-1991), nato a Pordenone in una famiglia di evangelici battisti, trasferito nel 1906 con sua moglie Maria Battistuzzi a Milano, dove frequentavano la Chiesa Metodista. La prima Chiesa a Milano si riuniva in Via Padova 68, proprio in casa Ottolini, per trasferirsi poi in casa Ciesch. Era curata da Ottolini, quindi nel 1914 da Giacomo Lombardi e successivamente da Giuseppe Ciesch fino al 1927. Una delle prime fasi di sviluppo coincise (nel 1924) con il ritorno di Mario Lucini da Avezzano a Milano. Lucini cominciò subito a testimoniare a tutti della sua fede in Cristo, in comunione con il Movimento Pentecostale in Italia, con le cui Chiese strinse e mantenne rapporti fraterni e dottrinali. Fu lui l’amato e stimato pastore dal 1927 al 1960, ad eccezine degli anni dal 1931 al 1939 nei quali, per motivi di lavoro, emigrerà in Francia e il gruppo sarà curato da Francesco Testa (1899-1988) proveniente da Casalcermelli (AL). In quegli anni, culti, riunioni di preghiera e studi biblici si svolgevano nelle case dei credenti (in Viale Abruzzi, in Via Paracelso, in Via Cappellini). La vasca da bagno ospitava il battesimo per immersione dei neofiti. Anche la Chiesa di Milano ha conosciuto i “fastidi” del periodo fascista. Francesco Testa fu condannato a 6 mesi di carcere, perché in casa sua furono trovate delle Bibbie; Mario Lucini fu licenziato perché evangelico. Il 14 marzo 1951 il pastore Mario Lucini fu diffidato dall’ufficio della Squadra politica della Questura di Milano dal propagandare l’Evangelo e dallo svolgere “atti di culto” come battesimi e Santa Cena. L’1 novembre 1957 Mario Lucini poté vedere approvata la sua nomina a ministro di culto della Comunità di Milano associata alle “Assemblee di Dio in Italia”.

ancora una volta: il Comune di Milano concesse in affitto una ex-filanda, che fu trasformata in accogliente luogo di culto nell'aprile del 1966. 1966-1981: finalmente liberi di evangelizzare. Nei 15 anni che seguirono, nacquero e crebbero numerose attività, a beneficio degli stessi credenti evangelici (riunioni di preghiera, corsi di formazione biblica per ogni età, incontri per giovani, anziani, donne, coro…), ma soprattutto per portare il Vangelo ai milanesi. L’amore di Dio e la forza dello Spirito Santo guidarono ogni incontro evangelistico, i primi passi verso il recupero dei giovani perduti nella piaga della droga, l’avvio delle trasmissioni radiofoniche con RadioEvangelo… 1981-1992: da Viale Pasubio a Via Forze Armate 338. I circa trecento posti stavano diventando insufficienti. Così ripartì la ricerca di una nuova sede. Nella zona di Baggio lo storico cinema-teatro Gardenia era in vendita. Senza alcun finanziamento pubblico, in tre anni la generosità del popolo di Dio permise di acquistare, ristrutturare e trasformare il cinema in locale di culto. Il 4 ottobre 1981 la dedicazione al Signore. 1993-1994: ristrutturazione del locale di Via Forze Armate. In 15 mesi il complesso fu completamente ristrutturato, come è oggi, ricavando non solo una luminosa e confortevole sala di culto, ma anche spazi adeguati alle varie attività. Il 26 giugno 1994 la festa di dedicazione. Di nuovo a casa!

1995-2010: tempi recenti. Sono stati anni densissimi di attività. Il 20 settembre 2009 è avvenuto l’avvicendamendo alla conduzione della comunità e il 9 agosto 2010, esattamente a un secolo dalle origini della Chiesa di Milano, Germano Giuliani “un uomo dabbene e pieno di Spirito Santo e di fede”, che il Signore ha semplicemente donato alla Sua Chiesa per amarla, curarla e servirla, è stato promosso alla gloria. Oggi rappresentiamo una parte della quinta generazione del nostro 1949, primo locale di culto a Milano in Via Cesare Correnti 11. Il 7 Movimento. La ricorrenza di questo secolo della nostra storia è un po’ luglio 1946 si tenne a Milano quella che il pastore Mario Lucini definì come un compleanno. Il locale è stato aperto tutto il giorno per una “una bellissima riunione di evangelizzazione”, presenti Umberto Nello settimana. Numerose sono state le visite alla Galleria storica e fotograGorietti (presidente delle “Chiese Pentecostali Italiane”, nome che nel fica allestita nell’atrio della chiesa. E poi i tre culti speciali dall’8 al 10 1947 sarà modificato in “Assemblee di Dio in Italia”), Herman Parli (evanottobre, con il racconto di esperienze di fede, la realtà della musica che gelista svizzero), Francesco Testa e altri. Il pastore Giovanni Ferreri mise maestrevolmente ha sostenuto le parole del canto con i Cori Marana disposizione il locale della Chiesa Evangelica Metodista di Via Cesare atà e Sion supportati anche dal Gruppo Orchestrale, l’annuncio della Correnti, dal 1949 al 1966, in pieno centro di Milano. Parola di Dio predicata da Davide Di Iorio, pastore a Napoli e Segretario delle “Assemblee di Dio in Italia”, che è giunta nel nostro essere Una nuova spinta allo sviluppo: immigrazione, crescita, integraprofondo e ha spinto molti a scegliere per Gesù. Non viviamo soltanto zione. Nel 1951 giungeva a Milano da Cervinara (AV) la famiglia di di ricordi, ma se siamo ben piantati nel presente vuol dire che le nostre Luigi Varricchione, “un uomo semplice e semplicemente ripieno di radici affondano in un buon passato. Nel presente c’è Gesù, perché Spirito Santo”, che avrebbe lasciato una traccia sottile ma importante Lui nella nostra storia c’è sempre stato. “Non già che siamo da noi stessi nella vita della Chiesa. Verso la fine degli anni Cinquanta lo stato di salute di Mario Lucini si indebolì. Quando questi venne promosso alla capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra capacità gloria, il 18 aprile 1960, per circa un anno Luigi Varricchione prese cura viene da Dio” (2 Cor.3:5). Non possiamo non commuoverci nel considerare come lungo tutto questo secolo, anche nelle situazioni più difficili, della comunità. Nel frattempo il Signore aveva toccato il cuore di un siamo stati sostenuti dalla pace di Dio, dalla fede nella Sua Parola, dalla giovane musicista, compositore di talento, Germano Giuliani. La sua forza dello Spirito Santo, dalla speranza di essere utili al regno dei conversione risale al 1956 all’età di 27 anni. Fu battezzato nella vasca da bagno di casa Lucini. Quattro anni dopo, il 17 luglio 1960, fu nomi- cieli, dalla concretezza del Suo amore che non conosce limiti, da una visione per un mondo che non ha bisogno di religioni nuove, ma di nato pastore della comunità. una nuova e vera Vita in Gesù Cristo. E, mentre altro tempo scorrerà, 1960-1966: la Chiesa di Milano in Viale Pasubio 14. Iniziarono così la nostra preghiera continuerà ad unirsi a quella che Mosè rivolse a i cinquant’anni di ininterrotto servizio al Signore del pastore Germano Dio nel Salmo 90:12: “Insegnaci dunque a contar bene i nostri giorni, per Giuliani. Nel frattempo, con la crescita numerica della comunità, creacquistare un cuore saggio”. sceva anche il bisogno di un proprio locale di culto. Il Signore provvide Elio Varricchione 20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 0


BATTESIMI A PADOVA Domenica 17 ottobre è stato un giorno di grande festa per la comunità di Padova. Abbiamo gioito nel vedere quattro credenti della comunità di Padova e tre della comunità di Piove di Sacco testimoniare pubblicamente della loro salvezza in Cristo con il battesimo in acqua. È stata una bellissima occasione di evangelizzazione in quanto nel locale di culto sono giunte tante anime nuove, amici e parenti dei neofiti e altre invitate per l’occasione dai membri di chiesa. Fra noi abbiamo avuto come gradito ospite e predicatore il fratello Amelio Fatini, pastore a Lurate Caccivio (Va), che, leggendo da Galati capitolo 5, ha parlato in maniera efficace del frutto dello Spirito nella vita del credente. La presenza di Dio è stata tangibile e i nostri cuori sono stati benedetti e consolati. Dopo il battesimo i neofiti hanno dato gloria a Dio con le loro semplici e meravigliose testimonianze di una vita trasformata dall’Evangelo, oggi più che mai potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede. Ancora una volta il Signore ci ha ricordato di non dimenticare “il giorno delle piccole cose”, perché Egli può trasformarle in grandi cose! Ad esempio, una giovane studentessa, che per motivi di studio si è trasferita nel Veneto, ha ricevuto la testimonianza dell’Evangelo dalla sua coinquilina di appartamento; oppure una giovane coppia di Sottomarina (VE) che ha cominciato a frequentare la Chiesa, dopo aver raccolto da terra un volantino evangelistico che qualcuno aveva gettato dopo una

nostra evangelizzazione in quella città ancora senza la testimonianza pentecostale. Che bello pensare che il Signore si usa della “quotidianità” per portare avanti l’opera Sua! “Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15:7). Vincenzo Specchi

BATTESIMI A VILLABATE (PA) Siamo grati al Signore per averci concesso,ancora una volta, la gioia di vedere sette giovani scendere nelle acque battesimali. Il locale di culto era gremito di fedeli e anime nuove; la porta di ingresso è stata lasciata aperta per dare l’opportunità a tutti di ascoltare la parola di Dio. La gente ha “fame di cibo spirituale”! “Le campagne sono bianche da mietere”. Per l’occasione è stato con noi il fratello pastore Antonino Mortelliti. A Dio vadano ogni lode e ogni riconoscenza. Andrea Giunta

NOTIZIE DA ALESSANDRIA Desideriamo con gioia ringraziare il Signore per la Sua infinita bontà, per come ci sta aiutando ad andare avanti nel fare la Sua volontà con tutto il nostro cuore. Domenica 26 settembre abbiamo avuto la gioia di effettuare il battesimo in acqua di un giovane, che con questo passo ha dichiarato pubblicamente la sua fede in Cristo. Preghiamo per lui, affinché la sua testimonianza possa attrarre altre persone al Signore che vuole salvare tutti coloro che riconoscono di averne bisogno. Molti hanno potuto udire il messaggio della Parola di Dio annunciato per l’occasione dal fratello Natale Brancato, direttore del Centro Kades.

Al termine del culto ci siamo poi fermati nel locale di culto per consumare dei buoni cibi preparati dalle sorelle della nostra comunità. Nel mese successivo, domenica 17 ottobre, abbiamo avuto un servizio di Santa Cena, in cui abbiamo ricordato la morte e la risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo. Per l’occasione abbiamo avuto la visita di un giovane fratello della comunità di Torino, il fratello Roberto Salemi, che ci ha ministrato la Parola del Signore. Preghiamo il Signore, affinché continui a salvare ancora tante anime nella nostra zona e così il Suo nome sia glorificato. Marco Lombardo Risveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A LINERI - MISTERBIANCO (CT) Desideriamo ringraziare il Signore perché continua a mostrare il Suo amore salvando anime. Per la grazia del Signore domenica 3 ottobre una sorella della nostra comunità di Lineri - Misterbianco (CT) è scesa nelle acque battesimali testimoniando con gioia della sua fede in Cristo Gesù. Per l'occasione è stato con noi il fratello Paolo Lombardo, pastore a Catania, comunità di Via Susanna, il quale ci ha ministrato il consiglio della Parola di Dio, tratto da Galati 3:19-27. Il tema della predicazione è stato centrato sul verso "Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo", evidenziando il passaggio dalla Legge alla Grazia. Attraverso la fede diventiamo figli di Dio. Poi il Signore ci riveste, ci dà un abito nuovo, cambia la nostra anima e la nostra mente. Grande il privilegio, ma anche grande responsabilità di non tornare più indietro. Cristo continua a rivestirci, se leggiamo la Bibbia, preghiamo, frequentiamo i culti, evangelizziamo. La domenica successiva abbiamo celebrato un culto di Cena del Signore e per l'occasione Signore per le benedizioni che ci concede e vogliamo insieme preil messaggio della Parola di Dio ci è stato trasmesso dal fratello Luigi garLo con tutto il cuore, affinché continui a benedire la Sua opera. Arcella, pastore della comunità di Catania - Librino. Ringraziamo il Antonio Bruno

BATTESIMI A SAN FERDINANDO DI PUGLIA 10-10-2010 Desideriamo condividere con la nostra fratellanza la profonda gioia per la salvezza delle anime. Domenica 10 ottobre 2010 è stato un giorno di grande festa per la fratellanza di San Ferdinando Di Puglia e diaspora. Sei credenti di questa comunità, due fratelli e quattro sorelle, hanno testimoniato pubblicamente della loro fede in Cristo mediante il battesimo in acqua. Il consiglio della Parola di Dio, ministrata dal fratello Francesco Lugubre, pastore della comunità di Boscoreale, è stato basato sul testo: “La liberazione del popolo d’Israele dall’Egitto” tratta da (Esodo 6:1-8). La predicazione ci ha ricordato l’importanza dell’opera di Cristo, di come Dio ci ha liberato dal peccato, ci ha considerato Suo popolo e ci ha promesso l’Eternità. L’annuncio dell’Evangelo ha efficacemente coinvolto tutti i presenti, giungendo anche al cuore dei tanti amici che lo ascoltavano per la prima volta. La domenica successiva, 17 ottobre, abbiamo celebrato un culto con la cena del Signore, ricordandoci delle Sue promesse. Per l’occasione è stato con noi il fratello Salvatore Chiaradia, che ci ha amministrato la Parola di Dio, leggendo dal libro della Genesi capitolo 50:21 e trattando dell’importanza delle Parole. Attraverso alcuni personaggi, tra cui Giuseppe, Gionatan e Gesù, è stato messo in evidenza come Giuseppe parlò al cuore dei fratelli e li confortò, Gio-

natan parlò al cuore di Davide e lo aiutò, Gesù parlò al nostro cuore e ci salvò. Siamo gradi al Signore per queste opportunità, perché ci concede di vedere l’opera di Cristo in altri cuori, realizzando perdono, salvezza e benedizioni. Preghiamo affinché altri, in tutta la nostra zona e nazione, possano realizzare l’amore divino “che sorpassa ogni conoscenza” e giungere alla salvezza. Gianluca Lo Giudice

APERTURA STAZIONE DI EVANGELIZZAZIONE A LARIANO (RM) Con viva gratitudine a Dio e grande gioia vi comunichiamo che la chiesa di Velletri (RM), dopo diverse campagne di evangelizzazioni svolte attraverso la distribuzione di trattati evangelistici e culti all’aperto, ha aperto da pochi giorni una Stazione di Evangelizzazione a Lariano (RM). Dal mese di ottobre le riunioni di culto si terranno in una casa privata ogni giovedì alle ore 19.30 in Via Colle Cagioli 71, ma restiamo fiduciosi nel Signore che al più presto ci darà l’occasione di aprire un locale di culto. Il comune di Lariano è posto alle pendici del Monte Artemisio, sui Colli Albani, con un altitudine di 350 m. s.l.m., vicino a Velletri, di cui è stato frazione fino al 1967, con oltre 12.000 abitanti. Gran parte del suo territorio ricade all'interno dei confini del Parco Regionale dei Castelli Romani, con una superficie di 27 km² . Il Comune di Lariano è conosciuto in particolar modo per il tipo di pane. Ciò che rende questo prodotto tanto speciale sono gli ingredienti, semplici e naturali, che sono ancora gli stessi di 22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 0

quando il pane si faceva in casa. Ogni famiglia provvede al proprio fabbisogno, con il forno casalingo o con quello della famiglia vicina, con i “fascetti” raccolti nella macchia di bosco che incornicia Lariano. L’aroma tipico è dato dalla cottura in forno, con legna di castagno. Noi abbiamo il proposito di dare inizio ad una valida “concorrenza”: portare il Pane della Vita, attraverso la predicazione semplice e genuina di Tutto l’Evangelo. Chiediamo a tutta la fratellanza di sostenerci con le preghiere, poiché è evidente l’opportunità che il Signore ci sta offrendo in queste località dei Castelli Romani, infatti “una larga porta…è aperta a un lavoro efficace” (1 Cor.16:9). Se avete familiari, conoscenti o amici che abitano in questo paese, non esitate a contattarci, saremo ben lieti di visitarli per annunciare loro il lieto messaggio di Gesù. Per tutto questo a Dio solo vada tutta la Gloria! Pace del Signore e Dio vi benedica. Archetto Brasiello


BATTESIMI A MODUGNO E NOICATTARO (BA) Desideriamo ringraziare il Signore per la Sua infinita misericordia. Domenica 21 Novembre il Signore ci ha dato grazia di svolgere un culto battesimale nel quale 14 giovani di Modugno (Bari) e tre della Chiesa di Noicattaro (Bari), curata dal fratello Luigi Milillo, sono scesi nelle acque battesimali, confessando Gesù come Signore e Salvatore della loro vita. Quasi tutti sono già stati battezzati nello Spirito Santo durante le riunioni che sistematicamente abbiamo tenuto in Comunità aventi per obiettivo la realizzazione di questa promessa. Dio è veramente fedele! Per l’occasione abbiamo avuto con noi il fratello Davide Di Iorio, pastore della Chiesa di Napoli, via Carafa, e segretario dell’Opera. La figura di Naaman il lebbroso è tipo del peccatore guarito dalla lebbra del peccato e l’ubbidienza di Naaman nel tuffarsi sette volte nel Giordano insegna quanto sia importante ubbidire alla Scrittura. Il locale di culto era gremito fino all’inverosimile da oltre 400 persone, le quali sono state toccate dalla potente Parola di Dio. La domenica successiva si è tenuto un culto di Santa Cena. Nostro gradito ospite è stato il fratello Carmine Lamanna, pastore della Chiesa di Matera via San Pardo e segretario del distretto di Puglia e Basilicata. Ha ricordato ai presenti l’eccellenza del sacrificio di Gesù e così con cuore grato, riconoscente ed al contempo commosso, tutti i credenti si sono avvicinati al pane ed al vino ricordando il sacrificio unico e irripetibile di Gesù Cristo. Voglia il Signore continuare a portare avanti l’Opera Sua nella

nostra comunità, in Bari e provincia e nell’intera nazione. La nostra preghiera non può che essere questa: “Signore, dà vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere”! (Aba.3:2). Che il Signore nella Sua infinita grazia continui a chiamare peccatori a ravvedimento, affinché ci sia un abbondante raccolto per la Sua gloria e per la nostra gioia. Domenico Modugno

SEMINARIO AL CENTRO KADES Il 25, 26 e 27 novembre si è svolto un seminario di studi rivolto non solo agli operatori del Centro, ma e soprattutto a quanti, fratelli e sorelle, sono interessati a collaborare con il Centro Kades lì nella chiesa e città in cui il Signore li ha messi e nel tempo che Egli ha dato loro. Molto spesso ormai ci si trova a evangelizzare persone cariche di problematiche di un certo spessore e con un passato di comportamenti devianti e dipendenze di vario genere. Noi crediamo e siamo convinti che Dio libera in un istante qualsiasi dipendenza da sostanze e comportamenti. Crediamo altresì che tali persone, una volta salvate e liberate, hanno bisogno di rafforzarsi nelle vie del Signore e, alla luce della Parola di Dio, rinnovare lo spirito della loro mente modificando comportamenti e atteggiamenti dannosi. “Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Efe.4:22-24). Alla luce di quanto detto si è pensato di fare questo seminario, che risulterebbe il terzo visto che due sono stati fatti nel settembre del 1992 e nel settembre 1993. Questo seminario doveva essere aperto a un massimo di venti partecipanti, per via dei letti disponibili, ma al di là di ogni aspettativa abbiamo avuto richieste per oltre cinquanta, pertanto abbiamo allargato i padiglioni e siamo riusciti ad ospitare 45 partecipanti. Gli argomenti affrontati sono stati: “L’attualità del servizio” relatore il fratello Vincenzo Specchi; “Le caratteristiche del servizio” relatore il fratello Angelo Gargano; “L’azione delle droghe e dei comportamenti devianti sul

cervello umano” relatore il fratello Stefano Mammi; “Le relazioni” relatore il fratello Lino Brancato; “Il programma del Centro Kades” relatore fratello Vito Spinella. Il seminario ha suscitato gradissimo interesse anche per il modo particolare in cui si è svolto: si è lasciato spazio alla interazione tra relatore e partecipanti. Ciò che abbiamo apprezzato dai vari studi svolti è stata la chiarezza con cui sono stati presentati gli argomenti, anche quelli più complessi. La sintesi che abbiamo potuto trarre da questo seminario è che il servizio cristiano deve essere svolto con santità e competenza. Il nostro Signore va servito al massimo delle capacità affidateci da Lui e potenziati dallo Spirito Santo. Dio volendo faranno seguito altri seminari di questo tipo. Lino Brancato

Risveglio Pentecostale - Dicembre 2010

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appuntamenti INCONTRO FRATERNO AVELLINO, BENEVENTO, CAMPOBASSO E ISERNIA Da giovedì 16 a domenica 19 dicembre si terranno delle riunioni delle chiese delle province di Avellino, Benevento, Campobasso e Isernia. Giovedì 16, alle ore 19, culto ad Andretta (AV), Venerdì 17, alle ore 19, culto a Montella-Tagliabosco (AV), Sabato 18, alle ore 16.30, studio biblico; alle ore 18.30 culto ad Avellino, Domenica 19, alle ore 10.30 culto a Lioni (AV); alle ore 18.30 culto a Gesualdo (AV). Ospite il pastore Silvano Colloraffi. INCONTRO PROVINCE BRINDISI E LECCE Sabato 18 dicembre, ad Alezio (LE), alle ore 17.30, si terrà un Incontro delle chiese delle province di Brindisi e Lecce. Predicatore il pastore Emanuele Copertino.

INCONTRO INTERPROVINCIALE MATERA E POTENZA Sabato 18 dicembre si terrà un Incontro Interprovinciale delle chiese delle province di Matera e Potenza nel locale di culto di Matera Via San Pardo.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCIA MESSINA Sabato 25 e domenica 26 dicembre, presso la chiesa di Messina, si terrà l'Incontro Giovanile delle chiese della provincia di Messina. Il predicatore ufficiale sarà il pastore Gioacchino Caltagirone.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCIA CATANIA Venerdì 24 e sabato 25 dicembre, presso la chiesa di Catania Via Susanna, si terrà l'Incontro Giovanile delle chiese della provincia di Catania. Il predicatore ufficiale sarà il pastore Domenico Modugno.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCE RAGUSA E SIRACUSA Sabato 25 e domenica 26 dicembre, presso la chiesa di Ragusa, si terrà l'Incontro Giovanile delle chiese delle province di Ragusa e Siracusa. Il predicatore ufficiale sarà il pastore Renato Mottola.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCIA AGRIGENTO Venerdì 24 e sabato 25 dicembre, presso la chiesa di Raffadali (AG), si terrà l'Incontro Giovanile delle chiese della provincia di Agrigento. Il predicatore ufficiale sarà il pastore Aniello Esposito.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCE PALERMO, TRAPANI, CALTANISSETTA Sabato 25 e domenica 26 dicembre, a Terrasini (PA), presso l'hotel Perla del Golfo, si terrà l'Incontro Giovanile delle chiese delle province di Palermo, Trapani e Caltanissetta. Il predicatore ufficiale sarà il pastore Antonino Mancuso.

domenica 9 gennaio 2011 partecipa alla

GIORNATA NAZIONALE

di preghiera

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia... I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo...” (2 Cron.7:14-16). I pastori delle Assemblee di Dio in Italia, sentito il bisogno di raggiungere altre zone nel nostro Paese con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”, invitano tutte le comunità A.D.I. a consacrare domenica 9 gennaio 2011 come giornata di preghiera per presentare al Signore le molte località non ancora raggiunte dalla testimonianza Evangelica Pentecostale. Vogliamo anche pregare per la consacrazione personale, per le popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, per l’opera di Dio in Italia, per la fratellanza che si trova in difficoltà a motivo delle mutate condizioni economiche, per le campagne di evangelizzazione, per le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la conversione dei nostri cari, per gli Istituti di assistenza A.D.I. e per altre necessità locali.

Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova

Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517

“Risveglio Pen­te­costale” è una pubblicazione delle As­­­sem­ blee di Dio in Ita­lia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiuto di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte.

Mensile a carattere religioso pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

Questo numero di Risveglio Pen­te­co­s tale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cri­s tia­ne Evangeliche A.D.I.: www.assembleedidio.org

Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.­6 05127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it

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