Risveglio Pentecostale Feb 2011

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Risveglio Pentecostale - Anno LXV - numero 2 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Risveglio febbraio 2011

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

z ia a r g a l l e n e «Crescet noscenza e nella co Signore del nostro sù Cristo» e G e r o t a v l a eS 18] [2 Pietro 3:


[2SAMUELE 23:1]

Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­ se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da offerte vo­lon­ta­rie. In con­ formità alla Leg­­ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti perso­ nali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­ sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati perso­ nali sono custoditi in un archivio elet­ tronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli articoli fir­ mati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente­ costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec­ chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2

Risveglio Pentecostale - Gennaio 2011

Dign

Il re Davide, "l'uomo che fu elevato ad alta dignità". La dignità è, secondo un dizionario della lingua italiana, la condizione propria di una persona che è degna di rispetto, oppure è insignita di privilegi e onori tali da renderla degna di considerazione. La dignità purtroppo si riduce spesso a qualche segno esteriore. Per molti la dignità si limita all’ottenere privilegi o posizioni di prestigio. Davide è "l'uomo che fu elevato ad alta dignità", ma è anche "l'unto dell'Iddio di Giacobbe". Si può quindi affermare, senza il rischio di essere smentiti, che la dignità di Davide deriva da un’unzione che Dio gli ha dato. A ungerlo, nella realtà con olio ma segno di un’unzione più efficace e soprattutto divina, fu il profeta Samuele. "Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli; da quel giorno lo spirito del Signore investì Davide" (1 Sam.16:13). Ecco la chiave della dignità di Davide. Non rincorse posizioni di prestigio, ne aspirò a privilegi particolari ma fu unto da Dio stesso. La ricerca continua dell’unzione divina deve essere un’attività, se non l’attività fondamentale della vita del credente e in modo speciale del servitore di Dio. Non sono i plausi che posso ricevere dagli uomini, né le loro approvazioni né tanto meno le lodi e gli attestati che conseguirò durante la mia vita terrena a fare di me una persona degna. Solo l’unzione divina porta all’elevazione ad alta dignità. La persona elevata a dignità ricorda bene il suo passato. Già l’espressione elevare, che significa portare in alto, sollevare, vuole di-

re che si viene da una condizione inferiore. Davide era pastore di pecore. Senza dubbio, e la Parola di Dio lo fa comprendere, anche quest’umile lavoro lo svolgeva con dignità ma venne il giorno, come dire, che il Signore, lo promosse a una carica superiore. Non cercò di essere re, ma nel Salmo 89 al verso 20 si legge la seguente espressione: "Ho trovato Davide, mio servo, l'ho unto con il mio santo olio". Il salmo è un Cantico di Etan l'Ezraita. Ritenuto un messaggio diretto di Dio a chi ascolta, questo salmo ricorda in modo mirabile che è Dio a governare la vita di Davide. È Dio a decidere di farlo re e soprattutto di ungerlo "con il suo santo olio". Altra versione della Bibbia aggiunge: "e l’ho consacrato". Dio sceglie un giovane, altri dicono ragazzo, inesperto, ignorato perfino dal padre. Isai, il padre di Davide, alla domanda di Samuele: “Sono questi tutti i tuoi figli?”, risponderà, “Resta ancora il più giovane, ma è al pascolo con le pecore”. Dio consacra Davide re. Seguirà dal giorno dell’unzione un periodo di preparazione poi sarà re del


in questo numero

nità suo popolo, o meglio del popolo di Dio, il popolo eletto. La simbologia dell’olio chiama alla mente la potenza divina, l’autorità che proviene dal Signore. Questo dà realmente dignità al credente, e ripeto, soprattutto al servitore di Dio. Davide è "uomo secondo il cuore di Dio" (1 Sam.13:14). La vera dignità è avere i pensieri del proprio Signore e i suoi desideri. Il servo di Dio non dimentichi mai cosa vuol dire essere dignitoso. La dignità, si è detto, non è la carica in sé ma la condizione interiore. Si avranno credenti che nella loro vita non vestiranno mai cariche nella comunità, ma in modo degno vivranno una vita di testimonianza unica. Nella prima epistola a Timoteo al capitolo 3, l’apostolo Paolo afferma che chi serve il Signore con incarico particolare ha desiderato "un'attività lodevole". Prosegue, però, ricordando che si debba essere "irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di

insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo". Tutto questo fa dei servitori di Dio vere dignità. C’è anche da dire che si può perderla completamente. L’esortazione dell’apostolo Paolo a comportarsi in modo degno di Dio è ricorrente proprio perché il rischio è serio. "Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta" (Efesini 4:1). Ai Filippesi (1:27): "Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo". Ancora ai Colossesi (1:10): "perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio". Per finire: "abbiamo esortato, confortato e scongiurato ciascuno di voi a comportarsi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria" (1Tessalonicesi 2:12). Facciamo nostre queste esortazioni. Dio ci benedica. Felice Leveque

febbraio 2011 DIGNITÀ Felice Leveque . ...................................... pag.2-3 GESÙ HA SPARSO CIÒ CHE VEDETE E UDITE Carmelo Fiscelli . .................................... pag.4-5 ADORAZIONE Giovanni Villari ....................................... pag.6-9 CATTIVO, CATTIVO DICE IL COMPRATORE Vincenzo Nicastro . ............................... pag.10-11 DILETTANTI ALLO SBARAGLIO Gioacchino Caltagirone ....................... pag.12-14 A PORTE CHIUSE Silvano Basile . ..................................... pag.15-17 PROMOSSI ALLA GLORIA Pasquale Pastore ...................................... pag.19 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..........................................pag.20-23 APPUNTAMENTI ....................................pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org

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Gesù … ha sparso quello che ora ve L’attesa nell’alto solaio era stata la prova che i discepoli ora si fidavano di Gesù! Avevano dapprima stentato a credere nella Sua risurrezione, ma ora erano stati certi che Dio avrebbe adempiuto la Sua Parola ed anche la promessa del Padre, di cui Gesù aveva parlato prima di ascendere al cielo. I discepoli non sapevano come, né quando, né cosa sarebbe avvenuto al compimento di quella promessa. Quei credenti “nati di nuovo” erano rimasti nella città (Luca 24:49) e avevano pregato perseveranti e fiduciosi. La preghiera rimane ancora il modo migliore per aspettare la benedizione di Dio. Man mano che i giorni trascorrevano, nulla piegò la loro determinazione di attendere il Signore, il Quale non dimentica gli appuntamenti. Nel giorno di Pentecoste, mentre tanti in Israele celebravano la festa rituale del raccolto, Cristo sparse il Suo Santo Spirito su quanti erano radunati nell’alto solaio e riempì quei circa centoventi della Sua potenza (Atti 1:8). Quei credenti videro la gloria di Dio scendere nella loro vita e da quel giorno cominciarono a lodare il Signore in lingue nuove, che non avevano mai imparato. “Parlavano delle cose grandi di Dio” (Atti 2:11) con parole di senso compiuto e dal messaggio preciso. La Scrittura non ci rivela quante ore rimasero nell’alto solaio a lodare il Signore, perché essi scesero in strada quali autorevoli testimoni della gloria e della grandezza di Dio per incontrare la moltitudine radunata (Atti 2:6). Quanti li stavano udendo, cercavano di darsi una spiegazione (Atti 2:12). Alcuni furono meravigliati, perché comprendevano quelle frasi (Atti 2:8), altri furono scettici, perché incapaci di capire, altri ancora furono beffardi ed insinuarono che i discepoli fossero stati ubriachi. Si sa che un ubriaco non parla in altre lingue, anzi non sa parlare bene neppure la sua lingua! Lo Spirito Santo allora tra gli apostoli sospinse Pietro a parlare al cuore di quella moltitudine ed egli predicò sul testo biblico di Gioele 2:28-32. Qual era lo scopo di quella predicazione? 4

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Lo stesso scopo che il Signore si prefigge ogniqualvolta i Suoi servitori annunciano l’Evangelo. Pietro non voleva difendere i discepoli dall’infondata accusa di essere ubriachi, né voleva ‘togliersi un sassolino dalla scarpa’ accusando l’uditorio di aver ucciso Gesù. Quel messaggio fu la prima predicazione evangelica, dopo l’ascensione di Cristo, volta alla salvezza ed al battesimo nello Spirito Santo di quanti udivano l’Evangelo. La menzione del sacrificio di Cristo (v.2224) era ed è fondamentale, perché senza la convinzione di peccato e la conversione a Dio non si riceve né la salvezza, né la pienezza dello Spirito Santo. “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Poiché per voi è la promessa…” Quelle parole furono e sono un invito per tutti ad aspettarsi “cose buone” da Dio. Devi credere nella fedeltà di Dio “Io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne”. Attraverso una promessa eclatante, dato che lo Spirito Santo era sceso occasionalmente su pochi (cfr. Num.11:29) e temporaneamente, Dio si era impegnato a riporre il Suo Santo Spirito sopra ogni carne. Questa è davvero una promessa eccezionale, che avrebbe determinato il controllo dello Spirito di Dio sopra ogni credente. Nessuno avrebbe dovuto sentirsi escluso da questa benedizione. Il rivestimento della potenza non è prerogativa soltanto dei ministri dell’Evangelo, degli anziani o di quanti svolgono un compito diaconale, ma di tutti i credenti. Non hai nessuna pregiudiziale al ricevimento, tranne che la tua salvezza. Sia che sei convertito da meno o da più tempo, sia che frequenti la Scuola Domenicale o che stai collaborando in una attività in comunità, qualunque sia la tua spiritualità, il battesimo dello Spirito Santo è il dono di Dio personalmente per te (Atti 2:39). Il Signore ha pensato a te e si è impegnato di far dimorare in modo permanente il Suo Santo Spirito nel tuo cuore (1 Cor.3:16). Dio ha


edete e udite sempre voluto riporre la Sua gloria “sopra ogni carne”, fin da quando il Suo Figlio è morto ed è risorto. Da quando Gioele aveva profetizzato di quegli “ultimi giorni” erano trascorsi circa 800 anni e il Signore stava mantenendo anche quella promessa proprio nel giorno di Pentecoste.

no sete di Dio (cfr. Salmo 42:1,2; 63:1). Nella preghiera quindi devi essere determinato, risoluto, imperterrito... assetato! Gesù evidenziò questa attitudine raccontando la parabola dell’amico importuno (Luca 11:5-13). Il Maestro disse che una persona era andata dal proprio amico nel cuore della notte, determinato ad assolvere al principio biblico di ospitalità. Non era certamente l’ora adatta per importunare una famiglia già a letto, ma il suo bisogno era tale che egli non si rassegnò all’ora tarda, né al tempo dell’attesa, né alla risposta dell’amico (Luca 11:7). Quell’uomo volle ricevere e continuò a chiedere con perseveranza. “Io altresì vi dico: Chiedete e vi sarà dato... poiché chiunque chiede riceve”. Bartimeo non si lasciò scoraggiare dagli altri, ma continuò a chiedere a Dio è fedele! Più volte Luca sottolinea nel Gesù che avesse avuto pietà di lui (cfr. Marco libro degli Atti il pronome “tutti” (Atti 2:4, 39; 10:48). 4:31) a indicare la volontà di Dio di salvare e Giobbe disse: “...il cuore, dalla brama, mi spandere il Suo Santo Spirito sopra ogni carsi strugge in seno!” Questo tipo di desiderio ne. Il Signore vuole operare per te e benedirti: ardente mostra quanto noi bramiamo che il credi che Egli adempirà per te tutte le Sue pro- Signore operi nel nostro cuore. messe! Non soltanto credi che Dio è fedele nell’adempiere tutte le Sue promesse, ma chieDevi avere il desiderio di ricevere da Dio di anche con perseveranza che Egli spanda il Il battesimo nello Spirito Santo non è come Suo Santo Spirito su te. un volantino pubblicitario, che ti porgono in Dopo il messaggio di Pietro molti furono mano anche se tu non lo gradisci. Dio non compunti nel cuore. Lo Spirito Santo aveva dona le Sue benedizioni a chi non le desidera usato la Parola per raggiungere molti al centro e non le richiede con fede. Gesù ha insegnato: della loro personalità. Costoro pertanto si av“Se alcuno ha sete, venga a me e beva... disse vicinarono ai fratelli (Atti 2:37), credettero in questo dello Spirito” (Giovanni 7:37, 39). La Cristo per la loro salvezza (Atti 2:40), confessachiave per bere è la sete. Se non hai sete, non rono pubblicamente la loro fede in Cristo tracerchi l’acqua anzi non ti va neppure di bere. mite il battesimo nel Nome di Gesù (Atti 2:41) Il battesimo nello Spirito Santo, anche se è e ricevettero il dono dello Spirito Santo! stato promesso per tutti i credenti, è donato soltanto a quanti lo richiedono, a quanti hanCarmelo Fiscelli Risveglio Pentecostale - Gennaio 2011

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Adora Tanto potrebbe dirsi su questo soggetto che rappresenta certamente l'aspetto più ineffabile della preghiera e della vita cristiana in generale. Per sua stessa natura l'adorazione è difficilmente definibile. Essa si può, infatti, identificare con il culto a Dio (gr. latrèuo) in senso lato, ma indica pure un momento preciso di quella parte indispensabile di esso che è la preghiera. Solitamente, l'adorazione è associata alla lode ed identificata con essa. In realtà, non sono esattamente la medesima cosa. La lode indica più l'entusiasmo del ringraziamento sentito a Dio, che si manifesta particolarmente attraverso il canto, per degli atti che Egli ha compiuto, (Esodo 15:1-11,19) quindi ciò che Dio fa.

L'adorazione è soprattutto la pacata ed intensa esaltazione di Dio, riconosciuto come unico ed assoluto Signore dell'universo (Neh.9:6) quindi ciò che Dio è. In questo senso possiamo dire che, se la lode trova la sua motivazione nelle opere di Dio, l'origine dell'adorazione sta più nella Sua stessa Persona (Mat.2:11; 28:9,17).

(davanti) ed una probabile parola derivata da κυνηω kunèo (da κυων kuon = cane) che conferisce al termine il significato di baciare, come un cane che lecca la mano del padrone. I diversi significati pertanto sono: • dirigersi verso qualcuno per baciargli la mano, come segno di riverenza; • fra gli orientali, soprattutto i persiani, cadere sulle ginocchia Che cosa significa adorazione e toccare il terreno con la fronte Il termine che si traduce con come espressione di profonda riadorazione o adorare (e le sue verenza; coniugazioni) ha la sua radice nel• inginocchiarsi e prostrarla lingua greca ed è propriamen- si per rendere omaggio (a qualte: proskunèo. Il verbo greco pro- cuno), sia per esprimere rispetschiuneo, può infatti essere trato che per supplicare o adorare. dotto correttamente con adora- Usato soprattutto per indicare re, supplicare, venerare, rendere l'omaggio mostrato a uomini ed omaggio, implorare, baciare, sa- ad esseri di grado superiore colutare con riverenza. me ad esempio a Dio, a Cristo, al Il verbo proviene da προσ pros sommo sacerdote ebreo, a esseri

Adora 6

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azione celesti, a Satana. Gli orientali, davanti a re e a personaggi potenti, si prostravano e baciavano il suolo, il piede o il ginocchio in senso di sottomissione, di rispetto, di venerazione e di omaggio. Gli antichi (e ancora oggi i popoli appartenenti a civiltà pagane) facevano molti atti di adorazione, o almeno tenevano davanti alle divinità, al cospetto dei re e dei grandi personaggi, questo atteggiamento rispettoso o adulatorio (ad esempio cfr. Gen.42:6). Una breve traccia storica I bassorilievi dell'Assiria e dell'Egitto confermano l'usanza di quanto espresso sin'ora, e ne spiegano anche figurativamente le suddette etimologie. In un bell'affresco scoperto a Tebe nella tomba egizia di un no-

bile dell’epoca, Sebekhétep (1420 a.C. circa), appaiono vari emissari semiti che recano tributi in segno di sottomissione. Si distinguono i caratteristici due atteggiamenti di venerazione o adorazione, molto comuni tra gli orientali: le due mani alzate e la prostrazione sino a baciare la terra. Questa scena appartiene al periodo in la famiglia di Giuseppe si insediò in Egitto. È importante sapere che fin dai tempi di Platone (427-347a.C.), per distinguere l'adorazione tributata agli dei vennero usati dei termini nei quali non v'era riferimento a nessun atteggiamento proprio del corpo. Le stesse parole si riscontrano specificatamente nei "LXX" e nel Nuovo Testamento per significare l'adorazione a Dio:

λατρευω = latrèuo (atto, servizio, culto di adorazione). Qualche secolo prima della venuta di Cristo, i popoli più civilizzati, come i Greci e i Romani, caddero in assurde e svariate forme di idolatria, e benché il popolo romano abbia sempre avuto ripugnanza per l'adorazione ai viventi "divus non sit, dum sit vivus" (non sia divino mentre sia vivo), e abbia trattato da pazzo Caligola che pretendeva di essere un dio, nei suoi domini orientali e nella metropoli in decadenza, cominciando da Domiziano che si attribuì il fastoso titolo di dominus e deus noster, venne introdotta una forma cultuale di adulazione che sollevò presto le proteste e le satire di filosofi e scrittori dell'epoca. La persecuzione dei cristiani presenti nell'Impero Romano pri-

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Adora ma dell’editto di Costantino (313 d.C.) era dovuta soprattutto al rifiuto da parte di questi dell'adorazione e del culto all'imperatore. I cristiani erano pronti a pregare per l'imperatore, secondo l'insegnamento apostolico, ma non a pregare l'imperatore. Perciò i processi contro i cristiani non terminarono mai con l'assoluzione, salvo in casi di abiura, la quale implicava l'atto pubblico di culto imperiale. Fedeli adoratori di Yhawhé Israele, in contrasto a tutti i popoli stranieri e idolatri, nonostante le sue sporadiche e purtroppo gravi cadute nell'idolatria, contro la quale i profeti levarono sempre la loro ispirata e vivace protesta, con tenaci richiami a ravvedimento, non tollerò mai alcuna adorazione ad alcuna per-

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sona vivente e dal periodo della cattività babilonese, non permise neppure le prostrazioni davanti agli uomini, chiunque essi fossero. Significativo è il caso di Mardocheo che per la sua fede, rifiutò nel modo più assoluto di prostrarsi dinnanzi ad Haman, in segno di adorazione, esponendosi in tal modo al pericolo di far sterminare il suo popolo (Ester 3:2, 5-6). Ricordiamo la vicenda dei tre giovani nella fornace ardente, fatta preparare dal re Nebucadnetsar per coloro che non volevano servire i suoi dèi e adorare la statua d'oro che egli aveva eretta. Nel Nuovo Testamento leggiamo di Pietro che si sottrasse alle prostrazioni di Cornelio (Atti 10:25-26).

Nell'Apocalisse, l'angelo, non permette a Giovanni alcun atto che possa essere interpretato come adorazione, e conclude con un'esortazione ed un invito: "Adora Iddio" (Apocalisse 22:8-9). Quanto sangue è costato al Cristianesimo l'osservanza di questo precetto del Signore! Gesù stesso ci ha dato la definizione più precisa del carattere della vera adorazione: «Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità» (Giov. 4:24). L'adorazione dei Magi provenienti dall'Oriente, al Re Gesù, è un episodio caratteristico del Vangelo (Matteo 2:1-2). Già dalla sua nascita Gesù, ancora in fasce, viene adorato. Perché l'adorazione Adorare Dio è la ragione fon-


azione damentale per la quale siamo stati creati, salvati e rigenerati. L'uomo sente ciò dentro di se; le sue esperienze nella sfera intellettuale, sentimentale, materiale, non potranno mai sostituire il bisogno e l'appagamento primario dell'adorazione. La Bibbia mostra come l'esistenza di Adamo ed Eva non fu più la stessa dopo che persero la comunione con Dio, a causa del peccato, perché sfuggirono lo sguardo divino e lo ripiegarono su essi stessi. Nell'adorazione l'essere umano viene pienamente soddisfatto, poiché realizza che quando Dio regna ed è elevato al di sopra d'ogni cosa lo rende veramente libero (2 Cor.3:17-18) da tutti i legami che lo attraggono verso il basso, e, in questa suprema libertà, è coinvolto nello splendore

della maestà divina. L'adorazione è un'esperienza spirituale cosciente e serena, un intimo incontro fra l'uomo ed il "Suo" Dio. È un'offerta che onora Dio, corrisponde ai Suoi desideri e, allo stesso tempo, sazia l'uomo di un impareggiabile cibo spirituale. Ci introduce, ci immerge nella conoscenza di Dio "in spirito e verità", cioè sulla base della Sua Parola e attraverso la disposizione del nostro spirito (soffio o alito di vita). La vita cristiana è un cammino di fede con Dio, tuttavia per crescere bisogna anche sapersi fermare ai Suoi piedi per contemplarLo (Sal.95:6). L'adorazione è forse il momento più dolce, nobile, se così si può dire, della preghiera, quando l'uomo, svuotato delle proprie

mire egoistiche, anche se lecite, è riempito della presenza di Dio. Quando si adora "veramente", nel culto privato o nell'assemblea, il tempo passa velocemente perché la reale e intima comunione con Dio ci distacca dalle circostanze e persino dall’inesorabile trascorrere del tempo facendoci sentire più vicini a Lui (cfr. Dan. 6:10-11). Sovente l'adorazione è una voce silenziosa. Soltanto Dio può ascoltare quei sospiri rivolti a Lui dall'anima che con devoto anelito si accosta alla maestà divina e proclama che l'Eterno è Dio! (Salmo 95) Giovanni Villari

"Io non ti lascerò e non ti abbandonerò" Risveglio Pentecostale - Gennaio 2011

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«Cattivo! Cattivo!» dice il compratore; ma, andan È un modo di fare antico, quasi quanto è vecchio il mondo. Le tecniche di compravendita, i trucchi per concludere degli affari in modo vantaggioso si sono evoluti nel corso dei secoli ed ancora oggi c'è chi ne fa materia di studio e di lavoro. Nel proverbio, statistiche ed indagini di mercato non centrano, il metodo è molto grossolano e sbrigativo: l'acquirente afferma che la merce da acquistare è scadente, “Cattivo! Cattivo!” (letteralmente “non vale a nulla”), solo per costringere il venditore ad abbassarne il prezzo; a conclusione della trattativa il primo se ne va via vantandosi

dell'articolo appena comprato. In alcune zone del nostro Paese è molto frequente assistere a scene di questo genere, probabilmente alla mente di ognuno di noi tornano degli episodi ai quali abbiamo assistito oppure, alle volte, siamo stati noi stessi trattare il prezzo usando questa tecnica che noi pensiamo sia tipicamente italica; la Bibbia invece ci insegna che certi metodi esistevano già, chissà da quante migliaia di anni. Ma Dio conosce i modi di fare degli uomini e se lo Spirito Santo ha ispirato Salomone a scrivere queste parole è per farci riflettere, ancora una volta, che i Suoi

Il New York Stock Exchange, la borsa di Wall Street negli Stati Uniti nel crollo del giovedì nero 24 ottobre del 1929 che dette l'inizio a una grave crisi economica mondiale dopo anni di boom delle compravendite 10 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G e n n a i o 2 0 1 1


dosene, si vanta dell’acquisto. (Proverbi 20:14) modi di fare sono diversi dai nostri, che Egli sovverte le leggi che regolano la nostra vita, che “la pazzia di Dio è più saggia degli uomini” (1 Cor.1:25). Per noi è una cosa quasi normale giudicare della merce buona come senza valore per farne scendere il prezzo, ma Dio ha fatto esattamente il contrario. La Bibbia parla dell'uomo in questi termini: “Come può essere puro il nato di donna? […] l’uomo, che è un verme, il figlio d’uomo che è un vermiciattolo!” (Giobbe 25:4,6) e ancora “Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere.” (Salmo 103:14), ma la cosa peggiore è che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Rom.3:23), “tutto il mondo giace nel maligno” (1 Giov.5:19). Dati alla mano, noi uomini siamo la “merce” più scadente che sia mai esistita, ma Gesù, vedendo già la Sua Chiesa, ci ha considerati come “un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo”, Egli stesso si è paragonato a “un mercante che va in cerca di belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n’ è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ ha comperata” (Matteo 13:44-46). Noi, sua Chiesa, composta da peccatori salvati per grazia, ancora prima che esistessimo siamo stati considerati come “un tesoro nascosto”, come “una perla di gran valore” e Gesù “pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce” (Filip.2:6-8). Gesù non ha “tirato” sul prezzo e non

ha chiesto sconti, ma ha lasciato il cielo per venire qui sulla terra a soffrire e “ dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 5:20:28), per gente che non merita nulla. Durante la Sua vita terrena era tacciato di lascivia perché andava a cercare i pubblicani, le prostitute, gli adulteri, i “peccatori” e la gente messa al bando dalla società, ma a chi Lo attaccava rispondeva: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori” (Marco 2:17). Gesù ha pagato il prezzo più alto possibile per l'acquisto più anormale della storia. Ha fatto tutto il contrario di quello che fanno gli uomini ed ora, grazie a Lui, la Bibbia si riferisce alla Chiesa in questi termini: “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia” (I Pietro 2:9-10). Ed un giorno, non molto lontano, quando Egli tornerà per rapire la Sua Chiesa, udremo nel cielo un cantico che ci rammenterà questa gloriosa opera: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra” (Apo.5:9-10). Per la saggezza popolare è stato un pessimo affare, per noi che abbiamo creduto è l'atto d'amore più grande della storia dell'umanità! Vincenzo Nicastro

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Di le tta nt i al lo sb ar ag lio “E lo spirito maligno, risp onde ndo, disse loro: Gesù, lo cono sco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete?” (Atti 19:15) tanti, ma di credenti che come gli apostoli “Dilettanti allo sbaraglio” era il titolo nti elementi nella lodi uno dei programmi televisivi che qual- manifestano i segue ro vita. che stagione fa ha raggiunto audience da di record. Un programma in cui persone diversa età e di diversa provenienza, priUna santa chia mata ciparte uata, adeg ne ve di una preparazio Il passo di questa riflessione è tratto dal pano per presentare qualcosa al pubblico toli e narra la viche, al termine dell’esecuzione, giudicherà libro degli Atti degli Apos ini che tentail candidato con gli applausi o “suonando” cenda di sette esorcisti (uommediante pravano di scacciare i demoni utensili da cucina e attrezzi da campo. tiche e formule magiche), figli di un certo Il dilettante è colui che manca di espeSceva, ebreo e capo sacerdote. rienza, di perizia, di una specifica prepaQuesti uomini vollero imitare Paolo: inrazione; è colui che si occupa di qualcofatti, è scritto che a Efeso Dio “ faceva misa con grande faciloneria e insufficienza, o di Paolo” (Atti si avventura in un'impresa rischiosa senza racoli straordinari per mezz 19:11). prendere alcuna precauzione. Dunque anche loro vollero invocare il Sembra che in questi ultimi anni, "Dinome del Signore Gesù su persone che lettanti allo sbaraglio" sia diventato il avevano spiriti maligni, ma il risultato fu “motto” di alcuni cosiddetti cristiani. deludente e drammatico. Oggi molti intraprendono un servizio La Bibbia ci ricorda che tali dilettanti spirituale senza aver prima dimostrato i “sono uomini dalla mente corrotta, che non frutti degni di un sincero ravvedimento, quanto alla fede. senza una vita ripiena dello Spirito di Dio. hanno dato buona prova Ma non andranno più oltre, perché la loSembra di udire la voce di molti che, a a tutti…” (2 trascinati dallo spirito di questo secolo, di- ro stoltezza sarà manifestat Tim.3:8,9). cono: “l’importante è fare qualcosa, non Infatti, l’uomo prima di divenire un serimporta come”. vitore del Signore deve aver ricevuto inEppure la Bibbia ci ricorda che Gesù ata. non è d’accordo con questo modo comune nanzitutto una santa chiam re insieSigno il e Possiamo ringraziar di pensare: infatti, trovandosi con i Suoi sette fidei me a Paolo perché a differenza “ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalvati e ci ha rivolsalemme, ma di attendere l’attuazione della gli di Sceva: “Egli ci ha a motivo delle non ata, chiam to una santa promessa del Padre…Ma voi riceverete poproposito e la suo il do nostre opere, ma secon tenza quando lo Spirito Santo verrà su di grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesú fin voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, dall'eternità” (2 Tim.1:9). e in tutta la Samaria, e fino alle estremità L’apostolo Paolo non soltanto era stato della terra” (Atti 1:4,8). Signore gli avePaolo ricordava a Timoteo questa verità: chiamato a salvezza, ma il ata particola“e le cose che hai udite da me in presenza di va rivolto anche una chiam ara: “Paolo, dichi molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che re: infatti, egli stesso lo ato a essere apochiam , Gesú o siano capaci di insegnarle anche ad altri” (2 servo di Crist stolo, messo a parte per il vangelo di Dio” Tim.2:2). Il Signore non vuole un popolo di dilet- (Rom.1:1).

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Dio aiuti ciascuno di noi a servire il Signore non da dilettanti, ma da figli da Lui stesso chiamati. Infatti quando Dio ci chiama per affidarci un compito, ci dà anche il dono necessario per assolverlo; se non abbiamo il dono significa che Dio non ci ha chiamati a quell’incarico.

Una sana preparazione Questi figli di Sceva si dirigono verso quest’uomo indemoniato dicendo: “Vi scongiuriamo, per quel Gesù che Paolo annuncia”, ma la Scrittura continua ricordandoci che lo spirito maligno rispose loro: “Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete”. E l’uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro con una forza sovrannaturale e li trattò in modo tale che fuggirono da quella casa nudi e feriti. Avevano pronunciato il nome di Gesù, forse imposte le mani, ma nulla era accaduto. Un giorno i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero riguardo al ragazzo indemoniato: “Perché non l’abbiamo potuto scacciare noi? Egli rispose loro: “a causa della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: “passa da qui a là”, e passerà; e niente vi sarà impossibile. Questa specie di demoni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno” (Matteo 17:1921). Gesù stava indicando ai Suoi l’indispensabilità di una adeguata preparazione nel servizio cristiano. La fede, la preghiera e il digiuno indicati da Cristo in questo episodio sottolineano l’importanza della preparazione spirituale. Pietro e altri riportano questa grande verità anche nelle loro epistole: “voi per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore.

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Perché se queste cose si trovano in voi, non vi renderanno né pigri né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo” (2 Pietro 1:5-8).

Un divino mandato Chi li aveva mandati questi sette uomini da quell’uomo bisognoso di liberazione? Certamente non il Signore. Assicuriamoci che Egli ci abbia chiamati, preparati e mandati. Gesù si trovò un giorno presso le rive del lago di Gennesaret e lì incontrò Pietro. Notiamo innanzitutto che: “Gesú vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori” (Matteo 4:18). Gesù scrutò i Suoi prima di chiamarli. Poi leggiamo “I nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello…” (Matteo 10:2). Questo indica che Gesù, dopo aver guardato Pietro, lo chiamò al servizio di apostolo. Ancora è scritto: “E disse loro: "Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4:19). Non soltanto Gesù guarda, chiama, ma prepara, equipaggia per il servizio e, infine, invia, manda: “E disse loro: “andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura…”(Marco 16:15). Dio ci conceda in una società come la nostra, dove ai “dilettanti allo sbaraglio” vengono affidati ruoli e responsabilità, di vedere uomini e donne sempre più consacrate che, chiamati, preparati e inviati, possano far conoscer dappertutto il buon profumo della conoscenza del Cristo. Paolo scrive: “Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare…uomini che custodiscano il mistero della pietà in una coscienza pura. Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili” (I Tim.3:8-10). Gioacchino Caltagirone


A PORTE CHIUSE “Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno,

prima che gliele chiediate” (Matteo 6:5-8) È un fatto scontato che tutte le religioni di questo mondo preghino nella convinzione che con questa pratica hanno relazione e comunione con Dio. Ma nella realtà così non è. Solo Gesù con il Suo insegnamento ci indica il modo giusto di pregare e quindi di esperimentare un rapporto di comunione, una relazione intima, sincera e profonda direttamente e personalmente con Dio e senza alcuna mediazione umana. Il mondo di oggi è caratterizRisveglio Pentecostale - Gennaio 2011

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zato da relazioni umane, sociali, familiari permeate di leggerezze, superficialità, indifferenza e tornaconto. E questo stato di cose purtroppo, è penetrato anche nel mondo religioso o delle chiese, dove relazioni fraterne e la comunione con Dio sono simulate purtoppo dall’ipocrisia e dall’apparenza. Lo spirito farisaico intessuto da formalismo, esteriorità e santità artificiale prevale su un rapporto di comunione vera, autentica e genuina con Dio (Matteo 6:5). Ormai la piaga del cosiddetto relativismo ha fatto breccia non solo nel mondo degli uomini increduli ma anche nella chiesa dove la Bibbia non assume più una posizione prioritaria, ma secondaria che conduce allo sviamento, alla degenerazione etica e dottrinale. L’Iddio della Bibbia non è più considerato in assoluto, esclusivo, incondizionato, illimitato. Secondo alcuni, tutto è da ritenersi relativo, parziale. La Bibbia stessa viene messa in discussione dal relativismo facendo credere che nulla di quello che è scritto va accettato interamente, totalmente e come realtà in assoluto. “Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutan l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (Isaia 5:20). La preghiera com’è intesa da Gesù non consiste nel ripetere meccanicamente una moltitudine di parole imparate a memoria. Alcuni credenti pensano di avere comunione e di essere esauditi da Dio, andando a Lui con dei “capricci” battendo i piedi come i bimbi e chiedendo cose unicamente di stampo materialistico e utilitaristico, intese a soddisfare i propri desideri o ambizioni umane. A costoro Gesù dice: “Il Signore sa le cose di cui abbiamo bisogno” (cfr.Matteo 6:8). La preghiera è stata definita giustamente come il “respiro dell’anima”, senza il respiro l’organismo umano entra in uno stato co-

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matoso ossia in uno stato d’incoscienza e ciò precede l’agonia e la morte. Nella stessa maniera chi non prega ossia non entra in relazione, in comunione e in un dialogo con Dio è destinato a morire spiritualmente parlando. “E all’angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto. Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le opere tue compiute nel cospetto del mio Dio. Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito; e serbalo, e ravvediti. Che se tu non vegli, io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te” (Apoc.3:1-3) Come è possibile pregare, dove pregare, e in che modo posso avere una vera relazione con Dio? Gesù dice “entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto e vede nel segreto e te ne darà la ricompensa” (Mat.6:6). “ Entra nella tua cameretta… e chiudi la porta”. Non è tanto importante il luogo dove pregare, ma è di estrema importanza entrare nell’intimità con Dio da soli nel sacrario della nostra vita interiore. Si tratta quindi di una “condizione spirituale” nel segreto di noi stessi, ma a porte chiuse. Sono diverse le “porte” che dobbiamo ermeticamente chiudere quando entriamo con la preghiera nella presenza intima con Dio: La porta dell’incredulità È davvero assurdo pensare di avere comunione con Dio in preghiera se poi in realtà non crediamo in quello che Dio è potente di fare nei nostri confronti (come: cambiare la nostra vita, risolvere i nostri problemi, guarirci dalle malattie, offrirci uno scopo vero nella vita, etc.) Teoricamente diciamo di credere nell’onnipotenza di Dio ma poi in pratica dimostriamo di essere sì dei cristiani (perché


crediamo in Cristo), ma diversi nel modo di pensare e di agire. La porta della superficialità e dell’indifferenza Dio non è superficiale e tanto meno indifferente nel considerare i nostri reali bisogni materiali e soprattutto spirituali. Talvolta vogliamo accattivarci la simpatia di Dio o meglio tirarlo dalla nostra parte chiedendogli cose vane, futili e non in sintonia con la sua volontà sovrana. Superficialità e indifferenza nelle cose di Dio si riscontrano nella vita pratica di tanti credenti. Che Dio ci aiuti nel non esserlo!

cuore. Dio e lo spirito del mondo sono in antagonismo fra loro e si escludono a vicenda (I Giovanni 2:15-17). Dobbiamo scegliere da che parte stare. La porta dell’orgoglio Il sentirsi migliori degli altri e più santi degli altri è indice di orgoglio, di superbia. Per stabilire un rapporto vero di comunione con Dio, necessita soprattutto umiltà che ci porta a ridimensionare noi stessi e esaltare la grandezza e la santità di Dio in assoluto.

Dio ci aiuti in questi ultimi tempi, a realizzare una profonda comunione con Lui. Infatti soltanto se viviamo vicino a Lui, riusciremo a La porta della consuetudine e dell’autocomminon essere sopraffatti dalle insidie del nemico serazione che vuole in ogni modo allontanarci dalla Pensiamo di avere comunione con Dio grazia, privandoci della pace e della gioia che in maniera consuetudinaria, abitudinaria, prendendo per scontato che Dio ci offre tutto caratterizza i figli di Dio. Le nostre riunioni di culto, i nostri incontri quello che vogliamo e desideriamo anche se rio di realiznon riflettono il desiderio di Dio nella nostra fraterni, siano pervasi dal deside un inconzare un’intima armonia spirituale, vita. Tutto è valutato in modo semplicistico tro con Dio per mezzo dello Spirito Santo. e bonariamente. Ma Dio è Dio, e non un Il Signore ci guardi dal rischio latente di uomo! Fare del vittimismo, il compiangersi, a in un vano l’intenerirsi su se stessi e fare sé stessi oggetto trasformare la comunione fratern ento. della propria commiserazione, è un atteggia- e sterile incontro d’intrattenim cameretta e nostra nella entrare mo Voglia mento che assolutamente non piace a Dio. solo allora noi, di dietro porta” la Accada quel che accada Dio ci vede ricchi in “chiudere e la luce vita nostra i cieli si apriranno sulla vista di Lui, e ci considera molto importanfarci per divina risplenderà nei nostri cuori, ti come suoi figlioli “nati di nuovo”. “Non li rassomigliate dunque, poiché il Padre vostro sa le del bene. “Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiedianome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna te” (Matteo 6:8). indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo La porta della mondanità paese” (2 Cron.7:14). Tutto ciò che prende il posto di Dio nella nostra vita è mondanità. Il mondo con tutte Silvano Basile le sue stravaganze, intese in termini di musiche oscene, film pornografici, letture insane, internet ed altro, non possono e non devono entrare nella cameretta segreta del nostro

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ARTICOLI DI FEDE diante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5; Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; Giac.5:14-16). Crediamo al battesimo nello Spi­rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scrit­ture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubCrediamo nell’unico vero Dio, E­ter­ bidienza a tutta la verità delle Sacre no, Onnipotente, Creatore e Signo­ Scritture, nella potenza del­l’an­nun­ re di tutte le cose e che nella Sua u­ cio di “Tutto l’E­van­ge­lo” al mondo nità vi sono tre distinte Per­sone: Pa­ (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; dre, Fi­glio e Spirito San­to (Efe.4:6; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Matt.28:19; Luca 3: 21-22, I Gio­v.5:7). Gio­v.16:13; Matt.28:19-20).

Crediamo e accettiamo l’intera Bib­ bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Ro­m.1:16; I Tes­s.2:13).

Crediamo che il Signore Gesù Cri­ sto fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Gio­v.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione della comunità cristiana e, conseguentemente, della soCrediamo nella Sua vita senza pecca- cietà umana (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte Ebr.13:15; Rom.12:1). vicaria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurre- Crediamo ai ministeri del Signore zione, nella Sua ascensione alla de- glo­rificato, quali strumenti autorestra del Padre, quale unico mediato- voli di guida, d’insegnamento, di e­ re, nel Suo personale e imminente dificazione e di servizio nella comuritorno per i redenti e poi sulla terra nità cristiana, rifuggendo da qualsiasi in potenza e gloria per stabilire il Suo forma gerarchica (Efe.1:22-23; 4:11regno (I Pie.2:22; II Cor.5:21; Atti 2:22; 13; 5:23; Col.1:18). I Pie.3:18; Rom.1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Gio­v.14:1-3; I Cor.15:25; I Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con­cilio di Ge­ Tim.2:5). ru­sa­lem­me, riportate in Atti 15:28Crediamo all’esistenza degli angeli 29; 16:4. creati tutti puri e che una parte di Crediamo alla resurrezione dei morquesti, caduti in una corruzione e ti, alla condanna dei reprobi e alla perdizione irreparabili, per diretta azione di Satana, angelo ribelle, sa- glorificazione dei redenti, i quali hanno perseverato nella fede fino alla firanno con lui eternamente puniti ne (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). (Mat­t.25:41; Efe.6:11-12). Celebriamo il battesimo in acqua Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue per immersione, nel nome del Pa­ di Cristo, unico Sommo Sa­cer­do­te, dre e del Figliolo e dello Spirito San­ siano indispensabili per la purifica- to, per coloro che fanno professione zione dal peccato di chiunque Lo ac­ della propria fede nel Si­gnore Gesù Cristo come personale Salvatore cetta come personale Sal­va­tore e (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Si­­gnore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18,19; Efe.2:8). Celebriamo la cena del Signore o Crediamo che la rigenerazione (nuo­ San­ta Cena, sotto le due specie del pa­ne e del vino, rammemorando così va nascita) per opera dello Spi­rito la morte del Signore e annunziandoSan­­to è assolutamente essenziale per la sal­vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; ne il ritorno, amministrata a chi­un­ que sia stato battezzato secondo le Tito 3:5). regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla soCrediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture me- cietà (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20). 18 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G e n n a i o 2 0 1 1

appuntamento a

Paestum2011 XVI Convegno Nazionale Scuole Domenicali Da giovedì 7 a sabato 9 aprile 2011, a Capaccio Scalo/Paestum (SA), presso la sala del Centro Congressi Hotel Ariston, si terrà il Convegno Nazionale delle Scuole Domenicali. Il Convegno, riservato a Pastori, Monitori e assistenti delle Scuole Domenicali ha lo scopo di esprimere a Dio sincera gratitudine per la Sua fedeltà e riaffermare l'impegno di tutti i monitori delle Scuole Domenicali delle Assemblee di Dio in Italia nel continuare a servire il Signore con nuovo zelo e consacrazione. Certi di poter confidare nelle benedizioni divine, chiediamo a tutti di pregare il Signore affinché guidi ogni cosa alla Sua gloria e per l'edificazione e formazione dei Suoi servitori e serventi. Per informazioni e prenotazioni contattare il Servizio Pubblicazioni delle Assemblee di Dio in Italia, ai numeri telefonici 06.2251825, 06. 2284970, fax 06.2251432 e mail adi@adi-media.it Tutte le adesioni e i moduli di iscrizione dovranno pervenire entro e non oltre il 4 marzo prossimo venturo

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Pasquale Pastore Promossi alla gloria

1929-2011

Ricordare Pasquale Pastore diventa più facile cercandolo tra le righe di questo verso: “Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza…” (Isaia 52:7). Infatti egli è stato proprio un messaggero di buone notizie, di pace e di salvezza. Nato il 25 aprile del 1929 a Montemarano, in provincia di Avellino all’età di 21 anni partecipò a una festa in casa di amici a Nusco, alla quale partecipava anche un credente evangelico. Quest'uomo, come di consueto prima di mangiare, ringraziò il Signore per il cibo e, nel corso del pranzo, iniziò a parlare dell’infinito amore di Gesù. Il cuore di Pasquale fu toccato da quelle parole e da quel giorno non è stato più quello di prima. Cristo gli ha dato una nuova vita. Ha potuto comprendere che il Vangelo è davvero una buona notizia! Nel maggio 1950 partì per Milano per prestare il servizio militare; nel 1951 trovò lavoro e vi si stabilì definitivamente. A quel tempo la comunità era curata dal pastore Mario Lucini. Pasquale si battezzò in acqua e si sposò con la cara sorella Elena Mucedola, dalla quale avrà due figlie, Eliana e Debora. In risposta al passo “… come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi?” prontamente disse “Signore, manda me!” e con sua moglie iniziò a lavorare per l’opera di Dio. Insieme non hanno mai smesso di servire il Signore. Dio “ha moltiplicato” le ore della giornata di Pasquale, mentre si divideva tra il lavoro secolare, la cura anche spirituale della sua bella famiglia, la conduzione delle chiese, l’intensissima attività evangelistica. Quanto “pane gettato sulle acque… senza badare al vento o alle nuvole…”. Quanti chilometri percorsi con la “Lambretta”… Pochi hanno portato la buona notizia a così tante persone e distribuito tanti Vangeli come il fratello Pasquale Pastore! Dio solo sa quanto frutto ha portato. Il suo impegno ministeriale ha riguardato principalmente tre comunità delle “Assemblee di Dio in Italia”. Il fratello Pastore ha curato la comunità dalla prima cellula composta da poche famiglie che si riunivano in una casa privata. Ne ha visto la crescita numerica e spirituale. Nel 1966 l’acquisto

e la dedicazione del primo locale di culto. Il successivo, più ampio, nel 1973. La notevole attività evangelistica della comunità richiese un ulteriore passo, che portò alla costruzione dell’attuale chiesa, dedicata al Signore il 25 novembre 1984. Il fratello Pasquale Pastore lascerà la conduzione della comunità il 25 marzo 1992, dopo 32 anni di ininterrotto e devoto servizio a Dio e alla Sua Chiesa. Mentre era pastore a Castellanza, il fratello Pasquale fu incaricato di curare le nascenti comunità di Cologno Monzese (1965-1972), successivamente trasferitasi a Brugherio, e di Locate Varesino (dal 1964 al 1977, quando lascerà per potersi meglio dedicare alla Chiesa di Castellanza). Altri pastori stanno portando avanti le chiese che lui ha avviato, amato e curato. Nel mentre, rientrato nella Chiesa di Milano-F.Armate (dalla quale in verità non era mai “uscito”), il fratello Pasquale ha dedicato l’ultima parte della vita alla testimonianza e alla preghiera. Ha visitato quasi tutte le comunità dell’hinterland milanese. Tutti i pastori e molti credenti della Zona lo ricorderanno per il suo zelo e le fervide preghiere che elevava al Signore per l’Opera di Dio: un vero pentecostale, servo di Dio che ha onorato il Signore e la Chiesa con una vita di fedeltà e servizio, lasciandoci un esempio luminoso di umiltà e di attaccamento alla Parola. Nell’ultimo anno di vita terrena, pur provato da una lunga infermità, il fratello Pasquale “ha fatto gli straordinari”. Il 22 gennaio 2011 il Signore deve avergli detto: “Pasquale, mio buono e fedele servitore, hai fatto tutto quello che ti ho chiesto di fare, ora vieni a riposarti…”. Lui era pronto da tempo. Circondato dagli affetti più teneri dei suoi familiari, ha serenamente raggiunto la Casa del Padre. Ora può finalmente riposare in attesa di ricevere la corona della vita. Ai funerali nella chiesa di Milano-F.Armate erano presenti centinaia di credenti. Il fratello Elio Varricchione, pastore della comunità, ha presentato il messaggio della Parola, che ha messo in evidenza che anche ognuno di noi, come il fratello Pasquale Pastore, può essere messaggero di buone notizie, di pace e di salvezza… Samuele Plasmati Risveglio Pentecostale - Gennaio 2011

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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI AL FIUME, FOSSANO (CN) Desideriamo condividere con i fratelli la gioia che il Signore ci ha dato domenica 25 luglio, nel vedere scendere nelle acque battesimali nove neofiti trasformati dalla Grazia di Dio e dall’opera potente dello Spirito Santo che rigenera i cuori. Ringraziamo il Signore per la Sua opera e per la presenza e la comunione avuta insieme ai fratelli delle comunità di Cuneo, Carmagnola e Bra. L’occasione è stata ancor più gioiosa

per il luogo dove è stato celebrato il culto, presso un fiume nelle vicinanze di Fossano, dove per l’occasione alcuni presenti hanno potuto ricevere la testimonianza dell’Evangelo. Dio è fedele e non cambia mai ancora oggi salva, i peccatori rendendoli nuove creature in Cristo Gesù. “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8). Elio Testa

BATTESIMI A PRIZZI (PA) "Il Signore ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia" (Salmo 126:3). Domenica 3 ottobre è stato giorno di grande festa per la comunità di Prizzi (Pa). Abbiamo gioito nel vedere 13 giovani scendere nelle acque battesimali e testimoniare pubblicamente della loro salvezza in Cristo. Il locale di culto era gremito di fedeli e anime nuove in quanto è stata una bellissima occasione di evangelizzazione per amici e parenti dei neofiti e altri, invitati per l’occasione dai membri di chiesa. La presenza di Dio è stata tangibile e i nostri cuori sono stati benedetti e consolati. La domenica successiva abbiamo avuto un servizio di Santa Cena, in cui abbiamo ricordato la morte e la risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo. Ringraziamo il Signore con tutto il nostro cuore ,e solo a Lui va ogni lode e ogni riconoscenza. Nunzio Siragusa

NOTIZIE- NAPOLI VIA FRA G. CARAFA Con gioia comunichiamo che nei mesi di maggio e settembre 2010 si sono installati i gazebo d’evangelizzazione in una piazza di Napoli vicino al luogo di culto della nostra Comunità. Tanti visitatori hanno ascoltato la predicazione della Parola di Dio e alcuni interessati hanno poi frequentato le riunioni di culto. Molti ragazzi e bambini hanno potuto sentire il messaggio biblico con riunioni a loro dedicate. Il 24 ottobre si è poi tenuto un servizio battesimale nel quale 23 credenti hanno testimoniato della loro esperienza personale con il Signore facendo un patto di servizio e di fedeltà. Infine, il 6 novembre

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si è tenuto un culto provinciale con l’orchestra regionale e il coro. Osanna di alcune Comunità della provincia di Napoli, ospite il pastore della Chiesa di Modugno (BA), Domenico Modugno. Con lo stesso pastore in visita, il 7 novembre abbiamo celebrato la Cena del Signore. Il Signore ha visitato il Suo popolo che è stato benedetto e consolato dalla Sua Parola per il ministero di questo Suo servo. A Lui si riconosce ogni onore e gloria. Davide Di Iorio


BATTESIMI A LOCATE VARESINO (CO) Domenica 14 Novembre 2010 per i credenti della comunità di Locate Varesino è stata una giornata di grande gioia. Tre giovani che da alcuni mesi hanno fatto la preziosa esperienza della nuova nascita, hanno testimoniato della loro fede in Cristo Gesù attraverso il battesimo in acqua, secondo il comando del nostro Signore Gesù. Il locale di culto era gremito di credenti, giunti dalle comunità della zona ed anche di amici e parenti dei neofiti. Le testimonianze da parte di questi tre giovani sono state molto toccanti e convincenti, si vedeva nei loro volti la gioia di Cristo; c'era nella sala di culto una commozione generale ed è sempre una grande vittoria vedere la salvezza di giovani perché possono fin dalla loro giovane età servire il Signore. Per l'occasione è stato invitato il fratello Oppedisano Giancarlo pastore ad Nova Milanese (MI) che attraverso il messaggio della Parola di Dio, tratto dal vangelo di Giovanni cap 5 è stato di incoraggiamento a tutti i presenti mettendo i risalto che la vera "casa di misericordia" non era la piscina di Betesda ma Cristo Gesù stesso, lo diventa quando viene ad abitare nei cuori di coloro che lo accettano come personale Salvatore. La presenza del Signore era tangibile e siamo certi che an-

che altri simpatizzanti che da tempo frequentano la comunità, dopo l'esperienza della nuova nascita, si aggiungeranno alla schiera dei salvati suggellando la loro testimonianza con il battesimo Cristiano. Preghiamo il Signore che continui a salvare anime per la sua gloria. Al Signore siano tutta la lode e la gloria! Mosè Nese

INCONTRO GIOVANILE DI ZONA ITALIA NORD OVEST Siamo grati al Signore perché sabato 27 Novembre abbiamo avuto l’onore e la gioia di ospitare nella chiesa di Arona (NO) circa quattrocento giovani provenienti dalle comunità della zona Italia NordOvest, in occasione dell’Incontro Giovanile di Zona. Gradito ospite per l’occasione è stato il fratello Silvio Dello Buono pastore della Chiesa di Ginevra (CH), che oltre a presentarci lo studio biblico, è stato anche lo strumento per la predicazione della meravigliosa Parola di Dio. “Questo è ciò che il loro padre disse loro, quando li benedisse. Li benedisse, dando a ciascuno la sua benedizione particolare” (Genesi 49:28) è il versetto chiave dello studio redatto dal fratello Dello Buono dal titolo: “Le benedizioni profetiche di Giacobbe” tratto dal libro della Genesi 49:1-27. Giacobbe doveva trasmettere ai suoi dodici figli ciò che Dio gli aveva messo nel cuore; queste “benedizioni particolari”, diverse per ogni figlio per forma e contenuto, in quanto ognuno di essi aveva un proprio carattere e un diverso temperamento, dimostrano

come Dio può cambiare e formare il cuore di chi si abbandona nelle Sue mani. Il nostro Signore può e vuole elargire grandi benedizioni che, come ai tempi di Giacobbe, sono realizzabili nel popolo di Dio oggi. Nella seconda parte del pomeriggio, con cuore riconoscente, abbiamo offerto il culto al nostro Dio; il coro, formato dai giovani della nostra chiesa, ha eseguito un inno preparando così i nostri cuori all’ascolto della Parola di Dio, tratta da I Cronache 13:1-14, che ci ha incoraggiato a servire il Signore in obbedienza alle Sue indicazioni. Dio ha preparato già tutto per poterlo servire in modo degno, dobbiamo solo disporci nelle Sue mani, servendolo con la riverenza e il timore a Lui dovuto. Come sempre la Parola di Dio ha fatto breccia nel cuore di molti giovani che hanno risposto all’appello manifestando così il forte desiderio di consacrazione e di servizio per il Re! Michele Mango

BATTESIMI AD ACIREALE (CT) Desideriamo portare a conoscenza della fratellanza che domenica 5 giugno, nei locali della chiesa di Acireale, s’è tenuto un servizio di battesimi secondo l’ordinamento del Signore Gesù Cristo. Abbiamo visto così due nuove anime fare patto col Signore testimoniando, col battesimo, della salvezza che Gesù ha operata nella loro vita. Testimoni di ciò i credenti di Acireale e gli invitati per l’occasione, diversi di quest’ultimi hanno per la prima volta hanno partecipato ad un culto evangelico e ascoltato pure la predicazione della genuina Parola di Dio. Diversi di loro, toccati dalla Parola di Dio, alla fine del culto erano profondamente commossi. La domenica seguente, 12 giugno, abbiamo celebrato, in una atmosfera di vera intimità e comunione fraterna, la “Cena del Signore” coi simboli del pane e del vino. Abbiamo così ricordato la morte del Signore in attesa del Suo glorioso ritorno. Proprio in vista di quel glorioso giorno che vi invitiamo a ricordarvi di noi nelle vostre preghiere. Abbiamo seminato! Con pazienza e rinnovata fiducia aspettiamo che: “Lui farà crescere” per la Sua gloria. Rosario La Spina Risveglio Pentecostale - Gennaio 2011

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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA LODI (LO) – RADUNO FRATERNO LOMBARDIA “Tu sei bella, amica mia, e non c’è nessun difetto in te.” Questa meravigliosa espressione d’amore tratta dal Cantico dei Cantici è stata il fulcro della predicazione della Parola con la quale il Signore ha abbondantemente benedetto il Raduno fraterno Lombardia zona 4 (chiese di Milano Sud-Est e provincia di Lodi) che si è svolta sabato 4 dicembre nella Comunità di Lodi. Per questa occasione il fratello François Mattina, pastore della comunità di Montpellier (Francia), è stato lo strumento per ministrare la Parola di Dio attraverso il testo biblico di Cantico dei Cantici 4: 1-4, dove sono sottolineati in modo figurato vari aspetti della Sposa, troviamo come quest’ultima appare davanti agli

occhi deliziati del suo Sposo. Possa il Signore trovare la Sua Chiesa così come descritta nella Sua Parola: “…gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.” Alla fine della predicazione, un momento di grande commozione ha accolto i presenti e tutti hanno lasciato il raduno con il cuore oltremodo consolato. Il fratello Mattina, invitato dalla comunità di Lodi e dal fratello Gennaro Chiocca ha inoltre visitato le chiese di Erba, Fino Mornasco, Castellanza e Cesano Boscone. Esprimiamo a Dio tutta la nostra riconoscenza per i momenti meravigliosi trascorsi nella Sua presenza. Gennaro Chiocca

BATTESIMI A BARI LIBERTÀ Domenica 5 dicembre è stato un altro giorno di grande benedizione per i credenti di Bari, nel vedere due credenti prendere la saggia decisione di dichiarare e sigillare pubblicamente la loro fede, obbedendo al comandamento del battesimo dato dal nostro Signore Gesù Cristo. Uno dei neofiti ha testimoniato della sua liberazione dalla schiavitù del gioco d’azzardo, mentre la sorella ha testimoniato della liberazione da un’altra schiavitù, quella della depressione. Per l’occasione ospite gradito e predicatore è stato il fratello Archetto Brasiello pastore delle comunità di Velletri ed Anzio. Il Signore ha grandemente benedetto i fedeli locali e quanto sono intervenuti dalle varie comuni-

tà limitrofe, oltre a coloro che per la prima volta hanno assistito ad un culto evangelico. La settimana dopo abbiamo ricordato con gli elementi del pane e del vino, la morte e resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Per questa occasione è stato nostro ospite il fr. Copertino Emanuele, pastore della comunità di S. Vito dei Normanni. Ed anche in questa riunione il Signore non ha mancato di benedire quanti sono stati presenti. Vogliamo dare tutta la gloria al nostro benedetto Padre Celeste e chiediamo che preghiate per noi affinché Dio continui a benedirci e farci prosperare spiritualmente. Lorenzo De Fano

DALL’ALTO ADIGE Dio ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia… E sì, proprio di gioia desideriamo parlare, e proprio con gioia vogliamo raccontare in parte le opere che il nostro fedele Dio compie anche qui, in terra di confine. L’opera pentecostale a Bolzano e provincia risale al 2000, quando, per fede, iniziavamo a tenere i primi incontri alla domenica pomeriggio in una sala concessa, a pagamento, da una scuola guida. Il 13 febbraio del 2000 “dedicavamo” ufficialmente il nostro strano luogo di culto. Grazie a Dio, l’ambiente era diventato angusto, e così, nel 2004, decidevamo di prendere in affitto un locale autonomo, sito in Via Galvani, 21-23, cominciavamo a tenere le nostre riunioni, non solo domenicali, ma anche al mercoledì. Solo dopo un anno, avevamo la necessità di un altro locale, dove siamo stati fino al novembre del 2009. Si trattava di una sala più ampia, in Via Pfannenstiel, 16, situato nella Zona dei Piani di Bolzano. Dopo un’accurata opera di ripulitura e tinteggiatura, ed un’adeguata sistemazione per le nostre esigenze, potevamo iniziare le nostre riunioni. La sala era bella, ma fredda, tuttavia, ogni volta che ci raccoglievamo insieme per adorare

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Dio in spirito e verità, quel luogo si riscaldava. Dio ci ha benedetto anche lì; tante persone sono venute per ascoltare il messaggio della Parola di Dio, tra questi anche alcuni disperati, in cerca di una soluzione per la loro difficile situazione. Dio non ha mancato di rispondere! Proprio l’impossibilità di riscaldare adeguatamente la sala ci ha costretti, a malincuore per i tantissimi bambini della nostra comunità, a cercare un altro luogo. Dopo pochissime ricerche, il Signore ci ha dato grazia di trovare un ex ufficio, posto in una zona più centrale, in Via del Macello, 65, nei pressi della stazione delle FS. Un’ampia sala per il culto, ora già insufficiente, e tre belle stanze per le scuole domenicali, luce, calore, una certa dignità del luogo, ci permettono di offrire il nostro culto al Signore e di continuare ad essere quella locanda posta tra Gerusalemme e Gerico, dove il Buon Samaritano accompagnò quel malcapitato. Grazie a Dio, perché il giorno 11 aprile u.s. abbiamo battezzato un giovane, che qualche tempo prima aveva ricevuto un volantino distribuito in città. Per l’occasione è stato con noi il fratello Mauro Stevanato pastore a Thiene (VI). Anche quest’anno, poi, come facciamo da qualche anno, ci impegniamo per la distribuzione dei calendari nella città. Le rigide temperature dei sabati pomeriggi 4 e 18 dicembre u.s. non ci hanno spaventati, e grazie a Dio, abbiamo regalato 500 calendari, Bibbie e tanti volantini. La città, in quei giorni, era letteralmente presa d’assalto dai tanti turisti venuti da tutta Italia per visitare i famosi mercatini natalizi. Chissà i semi della Parola dove porteranno frutto! Tanti sono i contatti con le persone, alcuni refrattari al messaggio dell’Evangelo, altri sembrano indifferenti, ma grazie a Dio, alcuni aprono il cuore per ricevere il bene che Dio può fare. Crediamo fermamente che il Signore abbia un popolo numeroso anche in Alto Adige; noi continueremo ad impegnarci, e pertanto confidiamo nelle vostre preghiere, ed abbiamo tanto bisogno dell’aiuto insostituibile del nostro Amato Gesù, Signore della Chiesa. L’indirizzo del locale è: Bolzano, Via del Macello, 65 Incontri: domenica ore 17,00 e mercoledì ore 20,00. Giuseppe Romanelli


BATTESIMI E SANTA CENA A MATERA È con immensa riconoscenza che riportiamo i gloriosi avvenimenti succedutisi nella comunità di Matera, via S. Pardo, nella settimana compresa fra il 12 e il 19 dicembre. La festa è iniziata con la gioia di assistere ai battesimi che hanno avuto luogo domenica 12 dicembre. Abbiamo assistito alla discesa in acqua di undici fedeli, tutti giovani, sei sorelle e cinque fratelli. La circostanza ha visto la gradita visita del fratello Pietro Bifulco, pastore della comunità di Taranto, via Emilia, il quale ha commentato il passo di Giona 3: 4 - 10 individuando in essi i segni della “Rivelazione Divina”, tema sviluppato minuziosamente di fronte ad una gremita comunità particolarmente attenta alla meditazione della Parola di Dio. I neofiti, dopo aver testimoniato singolarmente dell’opera meravigliosa svolta dal Signore in ciascuno di essi, sono scesi gioiosi nelle acque battesimali, evidenziando la loro scelta con la decisa affermazione di voler seguire il Signore per il resto della loro vita. La settimana è proseguita con l’avvicendarsi di culti in diverse località della provincia, visitate dal pastore Bruno Carchedi, proveniente da Gioiosa Ionica (RC). In seguito, Sabato 18 dicembre a Matera via S. Pardo, di fronte ad un locale gremito in gran parte di giovani, il gradito ospite ha commentato il passo tratto da Giovanni 18: 33 - 39 esaminando attentamente “L’intrigante domanda di Pilato”. Il gior-

no seguente, domenica, abbiamo ricordato la morte del Signore in un’atmosfera di meravigliosa intimità spirituale. Il Pastore Carchedi ha presentato il messaggio leggendo Luca 15: 11 - 32, sottolineando “l’importanza del cambiamento della nostra condizione”. Siamo stati benedetti oltre le più rosee aspettative: questa è la meravigliosa grazia che il Signore ci offre, facendoci apprezzare i nuovi avvenimenti più dei precedenti man mano che si progredisce nel Suo glorioso cammino. Tutto questo va alla Sua gloria e noi, da parte nostra, confermiamo l’impegno di andare avanti di valore in valore proseguendo con l’aiuto che viene dal Suo Spirito nel percorso di santificazione. Carmine Lamanna

INCONTRO FRATERNO PROVINCIALE: REGGIO CALABRIA, CATANZARO, VIBO VALENTIA Nel mese di dicembre 2010 c’è stata una festa grande ad Africo Nuovo (RC), sia per il rientro da Monza del pastore Andrea Palamara che, dopo una breve assenza per causa di un intervento chirurgico, per il quale il Signore ha operato potentemente ascoltando la preghiera dei santi che, da Africo Nuovo e infino all’Australia, si è elevata al cielo, sia per il convegno provinciale del giorno 8 dicembre 2010 ove era programmata la presenza del fratello Eliseo Cardarelli, pastore della chiesa di Roma Cinecittà nonché Direttore dell'Istituto Bibli-

co Italiano. Il Signore ha operato potentemente ed ha fatto rientrare il suo servo per poter partecipare al raduno fraterno dei fedeli che dalle provincie di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia, si erano fissati appuntamento per la predetta data presso la Comunità di Africo Nuovo. Nella serata del 7 dicembre 2010 il fratello Cardarelli ha ministrato la parola di Dio tratta dall’epistola agli Ebrei 12:1-3, il quale ha spronato i fedeli a “fissare lo sguardo su Gesù per non essere distolti da altro e perdere la fede”. La mattina dell’8 il pastore Cardarelli ha tenuto uno studio biblico, tratto dall’evangelo di Matteo 7:15-23, denominato “li riconoscerete dai loro frutti” mettendo in risalto l’accento sui frutti dello Spirito, della Santificazione, della Luce, delle Opere e della Lode mentre, nel pomeriggio ha predicato un passo biblico tratto dall’epistola di Giacomo 1:2-8 sottolineando che “durante le svariate prove bisogna avere costanza per essere perfetti e completi e di nulla mancanti”. Vi chiedo di continuare a pregare il Signore in favore del fratello Andrea Palamara affinché possa riprendersi perfettamente dalla sua malattia per continuare il suo servizio nell’opera del Signore. Giovanni Palamara

BATTESIMI A CUORGNÈ (TO) A tutta la fratellanza nel Signore, desideriamo far partecipe la gioia che abbiamo avuta giorno 19 dicembre 2010 nel vedere scendere nelle acque battesimali due giovani, Figli di credenti, che alla presenza di molti fedeli ed amici hanno testimoniato di aver accettato Gesù Cristo come il loro personale Salvatore e Signore della propria vita e di volerlo amare e servire sino alla fine. Per la circostanza la Parola di Dio ci è stata presentata dal fratello Paolo Falciano, che ha edificato i nostri cuori, parlando sul testo bibblico di Giovanni 4. Per tutto questo siamo grati a Dio e a Lui vogliamo rendere tutta la gloria il solo Signore benedetto in eterno. Francesco Lazzaro

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appuntamenti CONVEGNO AMMINISTRATIVO ZONA SICILIA Sabato 12 febbraio 2011, a Palermo - Tommaso Natale, si terrà il Convegno Amministratico della zona Sicilia.

to, si terrà una riunione per pastori e consi- Amministrativo della zona Italia Nord Est. gli di chiesa della zona Italia Nord Ovest. CONVEGNO AMMINISTRATIVO RADUNO INTERPROVINCIALE ZONA CAMPANIA E MOLISE MATERA - POTENZA Sabato 26 febbraio 2011, a Paestum, si terrà Sabato 12 febbraio 2011, a Marconia (MT), il Convegno Pastorale Amministrativo della presso la "Sala Consigliare" Piazza Elettra, zona Campania e Molise. SEMINARIO MONITORI NORD OVEST si terrà un Raduno interprovinciale delle Sabato 12 febbraio 2011, a Torino - Via Spa- chiese delle province di Matera e Potenza. INCONTRO PROVINCE lato, si terrà il IV Seminario Didattico per Predicatore il pastore Carmine Lamanna. BRINDISI E LECCE monitori della zona Italia Nord Ovest. Sabato 26 febbraio 2011, a Morciano di CONVEGNO AMMINISTRATIVO Leuca (LE), si terrà un Incontro delle chiese RIUNIONE PASTORALE ZONA ITALIA NORD EST delle province di Brindisi e Lecce. E CONSIGLI DI CHIESA NORD-OVEST Sabato 19 febbraio 2011, presso il C.C.E. Sabato 12 febbraio 2011, a Torino - Via Spala- Poggiale (BO), si terrà il Convegno Pastorale

CON IL TUO “OTTO PER MILLE” FACCIAMO DEL BENE A TUTTI C'è una opportunità per fare del bene ai poveri, ai bambini delle zone disastrate dalla guerra, ai profughi, agli anziani, agli emarginati, ai tossicodipendenti e a quanti, di qualsiasi razza, nazione o religione, hanno urgente bisogno di assistenza. Le Assemblee di Dio in Italia, per mezzo del S.E.A.S., il Servizio Evangelico di Assistenza Sociale, raggiungono molti nel bisogno utilizzando i fondi derivanti dall'otto per mille dell'IRPEF.

guente procedura: 1. Firmare la copia del modello nella casella: ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA; 2.Firmare in fondo alla copia del modello dove è scritto: “FIRMA”; 3.Inserire la copia in una busta dove deve essere scritto:“SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF”, oppure munirsi della busta prestampata reperibile presso tabaccai o negozi specializzati; 4. Sulla busta che sarà utilizzata scrivere il proprio codice fiscale, cognome, nome e indirizzo; 5. Consegnare la busta chiuL’OPERA DI AIUTO UMANITARIO SVOLTA sa allo sportello di una banca o di un ufficio DALLE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA” postale dopo averla debitamente firmata in Il S.E.A.S. promuove e sostiene programmi di corrispondenza dei lembi di chiusura. Nel aiuto in vari Paesi del mondo con progetti nei caso che venga presentato il Modello 730 o settori alimentare, medico, sociale e scolastiUnico (ex 740), compilare l’apposito modulo co, in particolare, a favore delle popolazioni che si troverà all’interno dello stesso e inserirdell’Asia e dell’Africa e laddove si verificano lo nella busta di cui sopra. Ricorda che se non situazioni di emergenza umanitaria. In Italia firmi o non consegni i Modelli, la tua quota il S.E.A.S. interviene per l'Istituto Evangelico sarà comunque amministrata da altri. Se, Betania-Emmaus, impegnato nell’assistenza invece, credi che questa sia una possibilità per all’infanzia e agli anziani; l'Istituto Evangelico COME ASSEGNARE IL PROPRIO “OTTO PER fare del bene direttamente a quanti hanno biMILLE” ALLE ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA sogno, attraverso i nostri programmi di aiuto Betesda, struttura per anziani; il Centro KaA quanti ricevono i modelli C.U.D. (ex 101, 201, umanitari, allora firma ed invita altri a firmare. des, comunità terapeutica per il recupero e la riabilitazione di quanti hanno problemi di certificati dipensione...) e non sono tenuti a Le scelte non determinano un aumento delle presentarli, suggeriamo di attenersi alla sedipendenza da droghe, alcool e medicinali. imposte da pagare.

Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Mensile a carattere religioso pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.­6 05127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova 24 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G e n n a i o 2 0 1 1

“Risveglio Pen­te­costale” è la pubblicazione delle As­­­sem­ blee di Dio in Ita­li, che fin dal 1946 ha lo scopo di essere strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte. Questo numero di Risveglio Pen­te­co­s tale è consultabile all’indirizzo web www.assembleedidio.org/risveglio Questo numero di Rievglio Pentecostale è disponibile in edizione per non vedenti. Gli articoli della pubblicazione, salvati in formato leggibile mediante computer con un programma screen reader, vengono inviati ai non vedenti che ne fanno richiesta all'indirizzo adi.veneto@tin.it (i file sono disponibili nei formati .rtf .txt .doc .epub). Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

STAMPE PERIODICHE Imprimé à taxe réduite - taxe perçue - tassa pagata - Italia In caso di mancata consegna si prega di restituire al mittente Redazione Risveglio Pentecostale, Via Alti­chieri da Zevio 1, 35132 Padova che si impegna a corrispondere il diritto fisso speci­fi­cando il motivo contrassegnando con una X il quadratino corrispondente: Destinatario ❏ SCONOSCIUTO ❏ PARTITO ❏ TRASFERITO ❏ IRREPERIBILE ❏ DECEDUTO Indirizzo ❏ INSUFFICIENTE ❏ INESATTO Oggetto ❏ RIFIUTATO ❏ NON RICHIESTO ❏ NON AMMESSO grazie per la cortese collaborazione


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