Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 6 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
Risveglio giugno 2010
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)
P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
“Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa... vedranno la gloria del Signore” [Isaia 35:1-2 ]
Risveglio P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Specchi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giuseppe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consiglieri onorari: Germano Giuliani, Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chie se Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In con formità alla Legge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei dati perso nali, la Redazione di Risveglio Penteco stale garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inoltre assicura i lettori che i loro dati perso nali sono custoditi in un archivio elet tronico presso la sede del giornale e verranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa al mensile Risveglio Pentecostale. Gli articoli fir mati impegnano esclusivamente i loro autori. I manoscritti non pubblicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione. 2
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Camm “Diceva poi a tutti: ´Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina sé stesso? Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli” (Luca 9:23-26). Chi ama la lettura della Parola di Dio scopre che ci sono pagine di cui ricercare il significato che viene rivelato dallo Spirito Santo. Ma “camminare con Dio” che cosa significa? La parola rivolta da Gesù a coloro che intendono vivere una vera relazione con Lui: “Se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a se stesso…” presenta un prezzo elevato: occorre rinunciare!
in questo numero CAMMINARE CON DIO Germano Giuliani . ............................pag.2-3
L’USO DEL TEMPO Gennaro Chiocca ..............................pag.4-5 LA DONNA CHE TOCCÒ IL LEMBO DELLA VESTE DI GESÙ Elio Varricchione ...............................pag.6-7
minare con Dio (Luca 9:23-27)
Rinunciare a che cosa? Si tratta di rinunciare a quelle nostre scelte terrene quando queste non coincidono con quelle che Gesù ritiene essenziali per il conseguimento della vera vita. Si tratta dei progetti che potrebbero garantirci successo, piena riuscita nella società secolare, a volte si tratta di rinunciare persino a quei ruoli nella comunità ai quali aspiriamo, ma che Dio non ci ha assegnato. Si tratta di rinunciare alla presunzione che, pur camminando nelle Sue vie, sia Lui che deve tenere il nostro passo e non noi il Suo. La nostra croce è la priorità che diamo a Lui e che ci rende ostile il mondo. Se rifiutiamo questa croce dimostriamo di vergognarci di Lui, di conseguenza Lui si vergognerà di noi. È Lui che ci chiama, quale sarà la nostra scelta? Siamo disposti a seguire Gesù? Ne sentiamo l’attrazione?
(Mat.7:7-8; Atti 2:39; Giov.21:22; Atti 2:47; Mat.9:9). Giuda Iscariota era uno che, chiamato da Gesù a un ruolo speciale, Lo seguiva, ma solo per i propri secondi fini, fra i più ignobili, la sua fu una ben triste sorte! È possibile dare da credere al mondo che siamo seguaci di Gesù, e poi rinnegarLo come Maestro, Salvatore, Guida, Speranza, Signore, Dio. Un’espressione dell’apostolo Giacomo resta inequivocabile: “Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Giac.4:4). Comunemente si ritiene che “la croce” di chi si propone di seguire Gesù sia l’afflizione, la malattia, la sofferenza a cui è soggetta tutta l’umanità che, in questa ottica, risulterebbe tutta salvata, tutta cristiana. In realtà si comprende che, nonostante il nostro corpo sia soggetto ai molti mali presenti nel mondo, la sofferenza prodotta dal-
la fede in Gesù Cristo e la persecuzione a motivo della croce ci fanno identificare sempre più con il nostro Signore. Gesù sta per ritornare nel mondo, decidiamoci dunque, come Suoi seguaci, a perseguire lo scopo della Sua missione fondata sull’amore (Giov.3:16)! Decidiamoci a seguirLo con tutto noi stessi, anima, spirito e corpo! Decidiamoci a servirLo, non a servircene! Cristo sarà manifestato con il Suo ritorno sulla terra e, anche allora, continueremo a camminare con Lui, alla Sua Luce, esercitando quello che come cristiani dobbiamo possedere fin d’ora: non tanto il senso limitatissimo delle cose degli uomini, inadatto a conseguire la vera vita e la vita eterna, ma il senso delle cose di Dio! Germano Giuliani
giugno 2010 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..................................pag.20-23 ECCO LO SPOSO! Cesare Turco . ................................. pag.8-11
BETANIA Antonio Rocca.................................pag.12-14
APPUNTAMENTI . ........................... pag.24 LO SPIRITO SANTO IN TUTTE LE SCRITTURE Paolo Lombardo..............................pag.15-17
RECENSIONI .................................... pag.24
UN ASPETTO TRASFORMATO E UN SOGNO REALIZZATO Salvatore Ciofalo ........................... pag.18-19
Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale - Giugno 2010
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L’u so de l Il tempo è un bene prezioso che Dio ci ha concesso; ognuno di noi ne ha a disposizione una certa misura. Il tempo si può usare male o bene, può sembrare poco o molto, può passare in fretta o lentamente: molto dipende da come si vive e per che cosa si vive. “Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l’anima non lo gradisce. Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Ebrei 10:36-39).
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Attraverso il dono del tempo abbiamo la possibilità di riflettere sulla nostra esistenza e di prepararci alla vera vita, quella eterna. Il Salmo 90 mette in evidenza la necessità di chiedere a Dio la vera Sapienza per vivere in questo mondo, mentre i nostri giorni volano via “Insegnaci a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio” (v.12). Questo periodo di tempo può essere calcolato in secoli, in decenni, in anni, ma è sempre un “brevissimo tempo” se paragonato all’oceano dell’eternità! La vita che abbiamo a nostra disposizione non è altro che un vapore che si vede per un attimo e poi svanisce, un fiore nel pieno del suo splendore che poi appassisce; non è che uno ste-
lo d’erba che la mattina fiorisce e la sera è falciata. Tutto un giorno per ciascuno di noi finirà e dovremo presentarci davanti al trono di Dio. “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il tuo cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio!” (Eccl.12:1). A volte impegniamo la nostra vita senza renderci conto del tempo che scorre, degli istanti che passano e che non ritorneranno più, dei momenti in cui avremmo potuto fare di più e non l’abbiamo fatto, di quelle ore che potevamo stare in chiesa, ma che abbiamo preferito trascorrere altrove. Pensiamo di essere “padroni” del nostro tempo e non ci rendiamo conto che, anche di questo bene prezioso, dovremo rendere conto a Chi ce l’ha dato. “E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno” (1 Pietro 1:17). Poniamoci un importante interrogativo: Che cosa stiamo facendo della nostra vita? Come stiamo trattando il tempo che Dio ci ha messo a disposizione? Ci stiamo preparando all’eternità? Se non siamo riusciti a dare una risposta confortante a questi interrogativi possiamo sfruttare questo tempo per ravvederci dal vano modo di vivere. “Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma
Te m po lei non vuole ravvedersi…” (Apo.2:21). La Scrittura più volte ci invita a vivere saggiamente i giorni che abbiamo davanti: “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi” (Efe.5:15-16). Rispetto agli impegni che possiamo avere, ricordiamoci delle giuste priorità, quelle che Dio gradisce. Le cose di questa vita passano e con esse anche il tempo che abbiamo a disposizione, ma se le cose spirituali per noi diventano prioritarie, saranno in grado di condurci per “il mondo a venire” (1 Cor.7:29,31). Dobbiamo organizzare al meglio il nostro tempo perché quello che è dovuto a Lui non venga tolto dalla nostra negligenza o mancanza di zelo! “Dà quest’ordine ai figli d’Israele, e dì loro: Avrete cura d’offrirmi al tempo stabilito la mia offerta, il cibo dei miei sacrifici consumati dal fuoco, che sono per me un sacrificio soave” (Num.28:2). Possiamo applicare a questi versi quanto Gesù disse a proposito delle tasse: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. In questo caso direi che il paragone è perfetto, visto che molti sono soliti affermare che il tempo è danaro!
re salvati! La Bibbia dice: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore…” (Salmo 95:8), affermando che questo tempo è propizio per arrendere il nostro cuore alla grazia di Dio. Molti sprecano il loro tempo e corrono il rischio di sprecarne ancora. Anche il Signore dà valore al tempo, sebbene Egli sia Eterno! Nel libro dell’Ecclesiaste noi vediamo come Dia abbia preparato per l’uomo cose diverse da vivere in tempi diversi; nel capitolo 3 i versi da 1 a 8 mettono in evidenza che la vita di ogni uomo è ricca di avvenimenti e di sorprese, e anche se non sempre piacevoli, esse sono in grado di accrescere in noi il giusto timore di Dio. Lo stesso scrittore al capitolo 9 afferma che la nostra vita è in funzione del tempo e spesso dipende dalle circostanze che noi viviamo (v.11). Ma se questo tempo è vissuto alla ricerca delle cose spirituali noi non temeremo le circostanze perché il profeta Osea dice: “Seminate secondo giustizia e farete una raccolta di misericordia; dissodatevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il Signore, finchè egli non venga, e non spanda su di voi la pioggia della giustizia” (10:12). Quelli che sperano nel Signore sperimenteranno sempre la bontà di Dio, anche nei momenti difficili (Salmo 104:27)!
L’uso del tempo della L’uso del tempo per essebontà di Dio re salvati Anche questo è un temPossiamo ben affermare che po da “sfruttare” bene. Il temquesto è il tempo per esse-
po che abbiamo a disposizione è un tempo di compassione e misericordia. “È una grazia del Signore che non siamo stati interamente distrutti” (Lam.3:22). Il Signore ha sopportato i nostri rifiuti, i nostri insulti, le nostre provocazioni, le nostre avversioni, la nostra freddezza. Egli, per Amore, sopporta ogni cosa, spera ogni cosa. Ancora oggi Egli rinnova il Suo amore e il Suo perdono. Questo è il tempo utile per “sfruttare” la Sua bontà, domani potrebbe essere il tempo del Giudizio! L’uso del tempo che finisce Il tempo che abbiamo a nostra disposizione un giorno finirà. Potrà finire con il sopraggiungere della morte o perché il Signore tornerà, come è scritto nella Sua Parola: “Ancora un brevissimo tempo e Colui che ha divenire verrà e non tarderà” (Ebrei 10:37). Quando saremo davanti al trono di Dio ci verrà chiesto come abbiamo utilizzato l’uso del tempo. Se lo avremo usato nel piacere di noi stessi allora avremo di che vergognarci davanti a Colui che sarà il giusto Giudice; ma se lo avremo usato nel timore di Dio avremo di che rallegrarci davanti a Colui che è il Rimuneratore di quelli che Lo cercano. Se ci stiamo affaticando per l’opera Sua, coraggio! Il Signore sta per tornare e la fatica finirà. Gennaro Chiocca Risveglio Pentecostale - Giugno 2010
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La donna che il lembo “Una donna che aveva perdite di san gue da dodici anni – molto aveva sofferto da molti medici, e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun giovamento, an zi era piuttosto peggiorata – avendo udito parlare di Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva. In quell’istante la sua emorragia ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia. Subito Gesù, conscio della potenza che era emanata da lui, voltatosi in dietro verso quella folla, disse: “Chi mi ha toccato le vesti?...” (Marco 5:25-30).
guarigione (“Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva…”). Diversamente, da Gesù non sarebbe uscita quella potenza che produsse la guarigione.
Certezza di fede e non superstizione Il Nuovo Testamento riporta alcuni casi in cui la guarigione o la liberazione avveniva in maniera simile a quella della donna che stiamo osservando: • in Matteo 14:36 si narra dei malati che venivano presentati a Gesù chiedendoGli di poter “toccare almeno il lembo della sua veste...” e tutti quelli che Lo toccarono furono guariti. • in Luca 6:18-19 è riportato di coloro che erano venuti per udire Gesù ed essere guariQuesto episodio accadde mentre Gesù era ti: “tutta la folla cercava di toccarlo, perché da in cammino per recarsi nella casa di Iairo, capo lui usciva un potere che guariva tutti…”. Vediadella sinagoga di Capernaum. L’unica figlia di Ia- mo anche Marco 3:10 “…tutti quelli che avevano iro, dodicenne, era gravemente malata. Un caso qualche malattia gli si precipitavano addosso per di vita o di morte, che meritava la precedenza as- toccarlo… soluta. • in Atti 5:12-16 si parla dei numerosi miracoGesù, però, viene fermato da una donna, il li che avvenivano a Gerusalemme dove “uomini cui gesto di fede farà scuola. Si tratta di una don- e donne in gran numero credevano nel Signore, na che desiderava rimanere nascosta, che diven- tanto che portavano perfino i malati nelle piazta però uno dei personaggi più conosciuti dei ze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché Vangeli. quando Pietro passava almeno la sua ombra ne Di lei non conosciamo neppure il nome… coprisse qualcuno… e tutti erano guariti” sappiamo soltanto che durante dodici lunghi an• in Atti 19:11-12, durante il soggiorno di Pani di sofferenza aveva cercato in tutti i modi gua- olo a Efeso, è scritto che “Dio intanto faceva mirigione ricorrendo a numerosi medici, ma non racoli straordinari per mezzo di Paolo, al punsolo ciò la ridusse in povertà, ma la sua malattia to che si mettevano sopra i malati dei fazzoletpersino peggiorò. ti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo e le Lei troverà guarigione, e la figlia di Iairo riac- malattie scomparivano e gli spiriti maligni usciquisterà il dono della vita. vano”. Gesù non perde nessuno di quelli che vanno Nel fare ricorso a questi “strumenti di carata Lui! tere eccezionale” il rischio di scivolare nella superstizione è molto elevato, passando a credere Gesù non dovrebbe essere considerato nei poteri speciali o magici dell’oggetto o dell’indumento, anziché considerare la misericordia di “l’ultima spiaggia”, eppure… Qualcuno dopo aver provato ogni strada pro- Dio. Egli infatti ricorre persino a mezzi straordinava anche quella di Gesù, “…tanto che cosa ho da ri, rispetto agli insegnamenti ordinari relativi alperdere?”. la guarigione degli infermi, lasciati da Gesù (l’imNon è questo il modo con cui questa donna posizione delle mani) e dall’apostolo Giacomo agisce. (l’unzione dell’olio). Lei tocca la veste di Gesù sicura di ottenere 6
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toccò della veste di Gesù Tornando al nostro personaggio, questa donna fu spinta da una fede limpida, che si manifesta nella certezza con la quale agì, per chiedere aiuto e ottenere liberazione. Quindi la fede induce – e dovrebbe indurre – all’azione. Qualora si fosse trattato di un gesto superstizioso, Gesù, guarendola, avrebbe confermato il valore della superstizione, largamente presente in coloro che oggi ricorrono, ad esempio, alle reliquie dei santi. Ma lei non pose fede nella veste di Gesù o in un suo eventuale potere magico, ma nel contatto con Gesù.
E da Lui “esce” questa potenza-virtù, che immediatamente guarisce.
La fede produce una guarigione perma nente Nella narrazione dello stesso episodio, Matteo aggiunge “E da quell’ora la donna fu guarita” (Matteo 9:22). Che il Signore ci dia la forza di esercitare una fede genuina, perché solo questa produce guarigioni permanenti, durature!
Avrebbe preferito passare inosservata, ma si dichiara davanti a tutto il popolo Gesù si volta e cerca chi Gli ha toccato le vesti. I suoi discepoli quasi deridono Gesù per questa doIl contatto con Gesù manda, facendoGli notare che c’è una folla intera Questa donna credette che anche un minimo intorno a Lui. “Chi mi ha toccato?” è la domanda di contatto con Gesù avrebbe prodotto la sua liberaGesù. C’è ora davanti a Lui una donna consapevole zione, così come la salvezza dell’anima deriva da della guarigione ricevuta, paurosa e tremante che un contatto spirituale con il Cristo. quasi si sente colpevole di aver osato toccare Gesù. Direttamente, senza intermediari. Secondo la legge è impura. Sarebbe stato più pruLei non aveva a disposizione gli scritti dei Vandente passare inosservata, non esporsi, non dichiageli, nessuno le aveva insegnato come fare, forrarsi, far finta di niente. se aveva assistito a qualcuno dei casi descritti, forMa davanti alla grandezza del dono ricevuse espresse un nuovo modo per lei stessa di ottene- to… “Gli si gettò ai piedi e Gli disse tutta la verità”. re guarigione. L’evangelista Luca aggiunge che la sua confessione Per le conseguenze di questo male e il perdura- avvenne “in presenza di tutto il popolo” e che “era re da così tanto tempo, la versione Riveduta tradu- stata guarita in un istante” (Luca 8:47). ce malattia con “flagello”. Testimoniare pubblicamente di Cristo e della sua Secondo la legge cerimoniale (Levitico 15), que- opera a nostro favore è un fatto di riconoscenza a sta donna era impura (v.25) e i figli di Israele dove- Lui per i doni ricevuti, che può esortare gli altri a vano stare lontani da tali casi (v.31). confidare in Colui che è e che può! Gesù, Figlio di Dio che è anche Legislatore, superò la stessa legge, e non disdegnò di entrare in La gentilezza di Gesù contatto con una donna impura; e se il peccato che Gesù si rivolge alla donna; per lei non ci sarà divide l’uomo da Dio può essere anche definito im- una condanna ma una conferma della sua guaripurità, Gesù ha accettato il contatto con le nostre gione, la rassicurazione da parte del Maestro, l’esorimpurità, le ha caricate su di Sé e le ha portate sul- tazione: “Coraggio, figliola; la tua fede ti ha guarila croce al nostro posto. ta” (Matteo 9:22). La gentilezza di Gesù nei riguardi dei figli della La fede stessa ottiene risposta fede, peccatori salvati per grazia, non ci stupirà mai È importante notare che Gesù non viene neppu- abbastanza! re interpellato dalla donna; Egli non valuta con atImpariamo da Gesù, ma impariamo anche da tenzione il caso prima di rispondere. Non si inforuna donna sconosciuta. ma della sua storia. Non chiede credenziali. È la fede che ottiene la risposta. Elio Varricchione Risveglio Pentecostale - Giugno 2010
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Ec c o L o
In molte regioni orientali le nozze si celebrano la sera. Lo sposo va a prendere la sposa e la conduce a casa sua. Alla luce delle fiaccole il corteo nuziale avanza dalla casa del padre di lei alla dimora dello sposo, dove è pronto un banchetto per gli invitati. Cristo raccontò ai discepoli la storia delle dieci vergini illustrando l’esperienza che la chiesa farà alla vigilia del Suo ritorno. I due gruppi di vergini rappresentano i due tipi di persone che dimostrano di attendere il Signore. Si parla di «vergini» perché proclamano una fede pura. Le lampade raffigurano la Parola di Dio, di cui il salmista dice: «La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero» (Sal.119:105). L’olio è un simbolo dello Spirito Santo, come si legge in Zaccaria 4:1-14 «E l’angelo che parlava meco tornò, e mi svegliò come si sveglia un uomo dal sonno. E mi disse: Che vedi? Io risposi: Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade, e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; e vicino al candelabro stanno due ulivi; l’uno a destra del vaso, e l’altro alla sua sinistra. E io presi a dire all’angelo che parlava meco: Che significano queste cose, signor mio?’... Allora egli rispondendo mi disse: E questa la parola che l’Eterno rivolge a Zorobabele: Non per potenza né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno degli esercirti... E per la seconda volta io presi a dire! ‘Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno allato ai due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato... Allora egli disse: Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra». Dai due ramoscelli d’ulivo l’olio scorreva attraverso i condotti d’oro fino al vaso del candela-
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bro e di là nelle lampade d’oro che illuminavano il santuario. Così lo Spirito Santo si riversa sugli uomini che si sono consacrati al Suo servizio. I «due unti» trasmettano al popolo di Dio quella grazia celeste che unicamente può fare della Sua Parola una lampada al nostro piede e una luce sul nostro sentiero. «Non per potenza né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno degli eserciti» (Zac.4:6). NON TEORIZZATORI In questa parabola, lo Spirito Santo mostra la prontezza delle dieci vergini che si levarono per muoversi verso lo sposo e tutte avevano la lampada e il vasetto dell’olio, per questo dapprima non si distingueva nessuna dissomiglianza. Lo stesso è della chiesa immediatamente prima della seconda venuta di Gesù. Tutti conoscono la Sacra Scrittura, hanno udito il messaggio del Suo imminente ritorno e Lo aspettano fiduciosamente. Proprio come nella parabola in questione, anche oggi l’attesa del nostro Signore Gesù Cristo si prolunga e di conseguenza la nostra fede è messa alla prova. Quando echeggerà finalmente il grido: «Ecco lo sposo, uscitegli incontro!», purtroppo saranno molti a trovarsi impreparati: si troveranno privi di olio per alimentare la propria lampada, mancherà loro lo Spirito Santo. Se lo studio della Sua Parola non è assistito dallo Spirito Santo, tutto risulterà vano. La conoscenza teorica della Verità, non può vivificare l’anima né santificare il cuore. La nostra vita non cambierà se lo Spirito Santo non fa penetrare nel profondo del nostro cuore la Verità che conosciamo. Senza il Suo sostegno non siamo in grado di discernere la verità dall’errore e precipiteremo facilmente nelle sottili tentazioni di Satana.
Sp o s o ! FALSA SICUREZZA Le vergini stolte in questa parabola non raffigurano degli ipocriti, anzi esse sono l’immagine perfetta di tutti quelli che apprezzano la verità e la difendono: questi, desiderano stare insieme a coloro che credono, ma non si sono abbandonate all’azione dello Spirito Santo. Non hanno permesso allo Spirito Santo di infrangere la loro vecchia natura. Sono le medesime persone raffigurate altrove dal suolo pietroso, ricevono con piacere la Parola ma non ne assimilano i principi, per questo la sua influenza non è duratura. Lo Spirito Santo lavora nel nostro cuore nella misura in cui lo desideriamo e gli permettiamo di rigenerare la nostra anima, ma le persone rappresentate dalle vergini stolte si sono appagate di un’opera superficiale. Non hanno una chiara identità di Dio, non si sono studiati di curare la comunione con Lui, per questo non riescono ad avere fiducia in Lui, non sanno ammirarLo e viverLo. La loro conversione è puramente formale: «E vengono da te come fa la folla, e il mio popolo si siede davanti a te, e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché, con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia» (Eze.33:31). Paolo sottolinea che cosa caratterizzerà l’uomo immediatamente prima del ritorno di Cristo: «Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, .. amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza» (2 Tim.3:1-5). Questo tipo di persone nei momenti di crisi si custodiscono in una falsa sicurezza e ignorando il pericolo esclameranno: «Pace e sicurezza!». Ma, ridestati, s’accorgono della loro pessima situazione e chiedono agli altri di intercedere per i loro bisogni. Sappiamo bene che nessuno può sopperire alle insufficienze altrui. Il messaggio evangelico è stato proclamato ad alta voce e la grazia di Dio viene offerta liberamente a tutti: «E
chi ha sete venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita» (Apo.22:17). Ma il carattere non si trasmette. Nessuno può sperimentare la salvezza per un altro né ricevere lo Spirito Santo in sua vece, non si possono trasferire quelle caratteristiche che sono il frutto dell’azione dello Spirito Santo ad un’altro: «Se in mezzo ad esso si trovassero Noè, Daniele e Giobbe, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole; non salverebbero che le loro persone, per la loro giustizia» (Eze.14:20). Solo quando si udì il grido: «Ecco lo sposo, uscitegli incontro!» e le vergini vennero svegliate dal sonno, si vide chiaramente chi di loro si era preparata. Tutte furono colte di sorpresa, ma solo cinque di loro si trovarono pronte per l’emergenza. Anche oggi inaspettatamente possiamo trovarci di fronte alla morte per dare prova della nostra fede. Le dieci vergini vigilano al crepuscolo della storia di questo mondo. Si definiscono tutte cristiane, a tutte è stato dato un nome, una lampada, e tutte pensano di essere al servizio del Signore. Tutte attendono la venuta di Cristo, ma cinque non sono preparate e resteranno deluse ritrovandosi escluse dalla sala del banchetto. In quel giorno purtroppo molti penseranno di entrare nel regno di Cristo dichiarando: «Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!». «Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti?». Ma Egli risponderà: «Io vi dico non so donde voi siate; dipartitevi da me voi tutti operatori d’iniquità» (Luca 13:26,27; Mat.7:22). Non avendo coltivato in questa vita la comunione con Cristo, non conoscono il linguaggio del cielo e la sua gioia rimane loro estranea. «Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio» (1 Cor.2:11). «Io non vi conosco», queste saranno le parole più an-
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goscianti che dovranno udire le anime che hanno rigettate la grazia di Dio. Solo la comunione dello Spirito Santo, che molti disprezzano, può farci aderire al lieto convito delle nozze celesti. Non si può ricevere lo sposo se afferriamo le nostre lampade per riempirle dopo essere stati destati dal grido: «Ecco lo sposo!». Le vergini avvedute avevano con sé anche dei vasetti d’olio oltre alle lampade, questo, permise alla loro fiamma di ardere tutta la notte di veglia. Quel chiarore cooperava ad ingrandire la luce allestita in onore dello sposo e illuminava la via che conduceva alla sua casa, alla festa di nozze. In modo verosimile i discepoli di Gesù dovrebbero brillare nelle tenebre del mondo la Parola di Dio tramite lo Spirito Santo, agisce come una luce e una potenza che cambia la vita di chi l’accoglie. Imprimendo nei cuori i principi Divini i cristiani devono riflettere la luce della gloria di Dio. In questo modo, glorificano Dio e illuminano la via che conduce alla casa dello Sposo, dove è pronto il banchetto per le nozze dell’Agnello. UNA FALSA CONCEZIONE DI DIO Cristo ritornerà nell’ora più tenebrosa della storia di questa terra, proprio come lo sposo della parabola che arrivò a mezzanotte, nel momento più buio. La venuta di Cristo troverà il mondo come i giorni di Noè e Lot. La Bibbia dice che Satana agirà «con ogni sorta di opere potenti... e con ogni sorta d’inganno, d’iniquità» (2 Tess.2:9,10). La sua opera si apprende lucidamente dalle caligini lestamente dilaganti, dai molteplici errori e dalle eresie e seduzioni di questi ultimi giorni. Con i suoi imbrogli, Satana non sta catturando solo il mondo, ma anche talune chiese che si dicono cristiane. Questa terribile apostasia procreerà delle caligini fitte come quelle della mezzanotte e impenetrabili come un nero sacco di cilicio. Per alcuni cristiani sarà una notte di prova, di lagrime e di persecuzione per amore della verità, ma la luce di Dio brillerà in piena notte. Dio fa splendere «la luce fra le tenebre» (2 Cor.4:6). Quando «la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso... lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: ‘Sia la luce!’. E la luce fu» (Gen.1:2,3). Ugualmente Dio pronuncerà queste parole nella notte dell’oscuramento spirituali: «Sia la luce!». Al Suo popolo Egli dice: «Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e
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la gloria dell’Eterno s’è levata su te!» (Isa.60:1). «Poiché, ecco», leggiamo ancora, «le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su te si leva l’Eterno, e la sua gloria appare su te» (Isa.60:2). Le tenebre fasciano il mondo di una falsa concezione di Dio. L’umanità quasi non sa più che carattere abbia Dio ed equivoca la Sua natura, perciò in questo tempo necessita indispensabilmente la proclamazione dell’Evangelo che faccia chiarezza e abbia la potenza di salvare le anime. Isaia dice: «O tu che rechi la buona novella a Sion, sali sopra un alto monte! O tu che rechi la buona novella a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di alle città di Giuda: ‘Ecco il vostro Dio!’. Ecco, il Signore, l’Eterno, viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede» (Isa.40:9,10). I credenti devono evidenziare la gloria di Dio, con misericordia e compassione, sono chiamati a compiere per mezzo dello Spirito Santo ogni opera buona. Gesù disse: «Lo Spirito del Signore è sopra me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione ai prigionieri, ed ai ciechi ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a predicare l’anno accettevole del Signore» (Luca 4:18,19). Questo è anche il mandato che assegnò ai discepoli: «Voi siete la luce del mondo... Cosi risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli» (Mat.5:14,16). Il profeta scrive: «Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui ch’è carne della tua carne? Allora la tua luce spunterà come l’aurora, e la guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, e la gloria dell’Eterno sarà la tua retroguardia» (Isa.58,7,8). Ecco come la chiesa deve riflettere la luce divina nell’oscurità spirituale, risollevando l’oppresso e consolando l’afflitto. GUIDATI DALLO SPIRITO SANTO L’uomo da solo nella causa di Dio non può fare niente, e nessuno può rigenerarsi con i propri sforzi in un canale di luce divina, come pure, nessuno può propagare agli altri ciò che non ha ricevuto. So-
lo quando l’olio è versato nelle lampade la luce diviene forte e continua. Solo l’amore che Dio trasmette continuamente all’uomo può permettergli di diffondere la luce. L’olio dell’amore scende profusamente nel cuore di quanti sono uniti a Dio dalla fede, per ardere e convertirsi in opere buone ed in un servizio devoto e fedele. Il dono dello Spirito Santo contiene tutte le dovizie del cielo. Se la sua grazia non si manifesta abbondantemente fra gli uomini, non dipende da Dio: chiunque voglia può ricevere il dono del suo Spirito. Il Signore ci onora di fungere da canale vivente per comunicare al mondo i tesori della Sua grazia, le inesplorabili ricchezze di Cristo. Egli desidera dei collaboratori che mostrino al mondo il Suo amore. Il mondo necessita di uomini che manifestino nella loro vita l’amore del Salvatore. Il cielo intero aspetta e cerca dei canali per far giungere all’umanità l’olio della grazia di Dio. Cristo ha dato alla Sua chiesa tutto quanto necessita per farle possedere la gloria del Principe Emmanuele. È Suo intento che ogni credente sia circondato da un’atmosfera spirituale di luce e di pace, e che noi riveliamo la Sua gioia nella vita quotidiana. Chi è ripieno dello Spirito di Dio traboccherà di amore divino, e questa pienezza si riverserà su altri tramite lui. Il Sole della Giustizia porterà «la guarigione... nelle sue ali» (Mal.4:2). Similmente il credente diffonderà un’influenza vivificante che trasmette coraggio, soccorso e una vera guarigione. L’amore di Cristo permette più del perdono dei peccati, essa non solo li toglie, ma riempie il vuoto con le grazie dello Spinto Santo, ci svuota il cuore dell’egoismo e lo pervade della continua presenza di Cristo. Quando Cristo regna nell’anima, c’è purezza, libertà dal peccato. Ricevere Cristo Gesù come Salvatore della propria anima porta al godimento di una perfetta pace, amore e sicurezza. Ovunque la bellezza e fragranza del carattere di Cristo si manifestino nella vita di un uomo, dimostrano che Dio ha veramente inviato il Figlio perché fosse il Salvatore del mondo. Cristo non vuole che i Suoi si sforzino per brillare, ma desidera che ognuno lasci brillare la Sua luce. Se abbiamo ricevuto la Sua grazia, anche la Sua luce sarà in noi. Togliamo gli ostacoli, e la gloria del Signore si manifesterà! La luce splenderà fugando le tenebre e noi risplenderemo a nostra volta nel nostro campo di influenza.
La manifestazione della gloria di Dio nella natura umana rivelerà il cielo sulla terra e mostrerà la bellezza del santuario Divino in chiunque riceve Cristo come proprio Salvatore. Gli uomini saranno meravigliati e affascinati dalla gloria di Cristo che dimora nel cuore ed eleveranno un concento di lodi e ringraziamenti al grande Dispensatore di ogni bene. «Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno s’è levata su te!» (Isa.60:1). Il ritorno di Cristo avverrà con potenza e gran gloria: con la Sua propria e con la gloria del Padre, gli angeli Lo accompagneranno. E mentre il mondo intero è inabissato nel buio, ci sarà luce nelle dimore dei santi. I primi raggi del ritorno di Cristo, sarà individuato dai santi. Il Suo splendore irradierà una luce nitida e pura e tutti coloro che Lo hanno servito L’adoreranno come Redentore. Mentre dinanzi a Lui i blasfemi scappano, i redenti gioiscono. Giobbe afferma: «Lo contempleranno gli occhi miei, non quelli di un altro» (Giob.19:27). Per i credenti, Cristo è un compagno quotidiano ed amico familiare. Questi, nel corso della loro vita sono in intimo contatto, in costante comunione con Dio. La gloria dell’Eterno si leva su di loro e riflettono la luce della conoscenza di Dio. Lo splendore del Re dei re li rende felici, sono pronti a godere la comunione celeste, in quanto hanno già il cielo nel cuore. A testa alta, vanno incontro allo Sposo perché illuminati dai raggi del Sole di Giustizia e felici per la redenzione imminente, esclamano: «Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati» (Isa.25:9). «Poi udii come la voce di una gran moltitudine e come il suono di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: Alleluia! poiché il Signore Iddio nostro, l’Onnipotente ha preso a regnare. Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello, e la sua sposa s’è preparata... E l’angelo mi disse: Scrivi: Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello». «Egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli» (Apo.19:6-9; 17:14). Cesare Turco
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n a t e B Betania, un piccolo villaggio senza alcuna importanza, ma cui Gesù è particolarmente affezionato. In questo villaggio abitava Lazzaro e le sue sorelle. Lazzaro era colui che Gesù risuscitò dopo quattro giorni che era stato messo morto nel sepolcro. Questo potente miracolo fu visto da molte persone e, conseguentemente, il piccolo villaggio di Betania diventò famoso. A Betania Gesù non conosceva soltanto Lazzaro e la sua famiglia. Anche altre famiglie ospitavano Gesù e, nel racconto presentato dall’evangelista Matteo, Gesù era ospite in casa di un certo Simone, chiamato il lebbroso, ma evidentemente guarito dalla lebbra da Gesù. Gesù è in casa di questo Simone insieme ai Suoi discepoli. Probabilmente erano a tavola, conversando, quando entrò una donna che in qualche modo turbò la conversazione. Questa donna non è lì per chiedere un favore a Gesù. Molte persone erano andate a Gesù per chiedere e molte avevano ricevuto risposta alle loro richieste.
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Questa donna invece offre qualcosa a Gesù. Ha con sé un’ampolla di alabastro piena di un olio profumato. Non conosciamo il prezzo esatto di questo profumo, ma considerando il costo di certi profumi odierni, fatti con processi di sintesi chimica, prezzi non sempre alla portata di tutte le tasche, immaginiamo quanto potesse costare un profumo prodotto con aromi naturali, selezionati e provenienti spesso da paesi molto lontani. L’evangelista Giovanni dice che Giuda Iscariota, presente alla scena, valutò a circa trecento denari il costo di quel profumo. Se si considera che la paga di un soldato e di un operaio fosse di un denaro il giorno, quel profumo valeva quasi quanto il salario di un anno di un operaio, una cifra quindi consistente. Questa donna si avvicinò a Gesù e versò quel profumo sul Suo capo. Naturalmente tutta la casa fu piena di profumo e questo provocò le reazioni più diverse. Le critiche furono più degli elogi e qualcuno, per giustificare la propria disapprovazione, disse che si potevano dare il denaro
ania ai poveri, piuttosto che sprecarlo spargendo del profumo! È straordinario come gli uomini siano facilmente generosi con il denaro degli altri. Nessuna di quelle persone presenti si sarebbe sognata di dare trecento denari ai poveri attingendo dai propri fondi! Gesù si accorse di tutto quel mormorio e, senza mezzi termini, prese le difese della donna. “Perché date noia a questa donna? Ha fatto una buona azione verso di me. I poveri li avete sempre con voi, ma me non mi avete sempre”. Una bella lezione di vera morale verso quelle persone che stavano manifestando tanta ipocrisia. Gesù lancia un messaggio forte e chiaro ai presenti “Se voi volete fare del bene ai poveri, le opportunità non vi mancheranno, né adesso, né in futuro.” Infatti, dopo oltre duemila anni la povertà e la fame nel mondo sono ancora una tristi realtà; anzi sono aumentate in maniera preoccupante. Il problema della povertà è strettamente legato all’egoismo, all’ingordigia e alla sete di potere di persone che si arricchiscono a spese di migliaia di altre po-
vere persone. Si fanno convegni sulla fame del mondo; si fanno appelli per venire incontro ai poveri, ma i risultati saranno sempre scarsi perché è nel cuore dell’uomo che c’è la cattiveria e la malvagità (Ger.17:9; Salmo 14:3; Rom.2:5,6). Spesso ci si chiede come queste popolazioni affamate, sempre alla disperata ricerca di aiuti, possano avere eserciti armati con armi moderne e sofisticate, aerei da combattimento, fucili mitragliatori nelle mani degli adolescenti, carri armati che sfilano nelle parate militari e altri ordigni micidiali di morte e di distruzione. Con quali soldi acquistano queste armi dal costo proibitivo? Facendo un breve calcolo quanti trattori si possono comprare con il costo di un carro armato? Quanti attrezzi agricoli, trivelle per pozzi, attrezzature mediche e ospedaliere, quanti medicinali si possono comprare con l’equivalente di due, tre aerei da combattimento dotati di missili e sofisticati congegni elettronici? Si dà la colpa alla terra che non produce, ma se non si semina, non produce di certo! La siccità, le inondazioni sono sì fenome-
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vero amore è quello che dà. Il vero amore non dà con misura; non fa il conto di quanto possa costare il proprio gesto. L’amore dà senza riserve, e il vero amore è sempre generoso (Atti 20:35). Cristo non ha dato con misura, non ha lesinato il Suo amore; ha dato Se stesso per noi (Fil.2:5-8). Da lì a poco Gesù sarebbe stato arrestato, processato con un iniquo processo, condannato, inchiodato su una croce, sepolto. Questa donna, quasi fosse consapevole di tutti questi eventi, volle offrire un suo ultimo omaggio a Gesù, per onorarLo. Gesù stesso ne dà testimonianza. Gesù disse anche che il gesto di quella donna sarebbe stato ricordato e raccontato Il gesto di Maria di Betania, considerato ovunque e fino a che sarebbe stato prediuno spreco da quelli che erano presenti, fu cato l’Evangelo. Gli uomini potranno non notare, oppuin realtà un grande gesto d’amore. Gesù aveva fatto molto per questa don- re biasimare, ma quello che viene fatto per il Signore non sarà dimenticato da Lui. na; l’aveva liberata da spiriti maligni che dominavano la sua vita. Antonio Rocca Gesù manifestò per primo un grande amore verso di lei che volle a sua volta ricambiare quest’amore. Il vero amore non è quello che riceve; il ni naturali che spesso diventano calamità, ma il vero problema che è sotto gli occhi di tutti è la cattiveria, l’orgoglio, la cupidigia di persone che non si preoccupano del bene del popolo, ma si preoccupano di sfruttarlo portando via quel poco che possiede, affamandolo sempre di più per renderlo sottomesso. Tante volte si scopre che le nazioni più ricche sono implicate più o meno direttamente in questi turpi affari rifornendo ai capi dittatori di questi paesi “poveri” armi di distruzione anziché macchinari e attrezzature per il benessere del popolo. Ecco che la frase di Gesù: “I poveri li avete sempre con voi” diventa così tremendamente attuale, specialmente nella nostra epoca “ricca”, “civile” e “comprensiva”.
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t... e r a z a N i d sù e G
Lo Spirito Santo in tutte le Scritture
Dio lo ha unto
di Spirito Santo e di potenza
Da diversi e precisi brani del Nuovo Testamento risulta il fatto storico ed indiscutibile che Gesù è l’Unto (il Cristo) di Dio per la redenzione dell’uomo. Come Dio, insieme al Padre e allo Spirito Santo, da tutta l’eternità, Egli non ne aveva per nulla la necessità, ma come uomo occorreva che fosse unto dallo Spirito Santo. E così fu. Nell’Antico Testamento, con una piccola o più impegnativa e solenne cerimonia voluta da Dio, normalmente, erano unti d’olio i sacerdoti, i re ed i profeti, affinché svolgessero il loro ministerio. Anche i lebbrosi guariti, dopo essere stati purificati, erano unti con olio (Lev.14). Essi sono figura dei credenti, oggi salvati e poi battezzati con lo Spirito Santo. I re, i sacerdoti ed i profeti sono figura del Signore Gesù Cristo. Egli è il nostro grande Sommo Sacerdote (Ebr.3:1; 4:14,15), è il nostro Profeta per eccellenza (Luca 24:19) ed è il nostro Re dei re e Signore dei signori (Apo.19:16). Matteo 3:13-17, a proposito, riporta: “Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma questi vi si oppone-
va dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» Ma Gesù gli rispose: «Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia». Allora Giovanni lo lasciò fare. Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” Gesù, dunque, si reca al Giordano, per essere battezzato in acqua come altri, ma Giovanni il battista, sapendo bene chi fosse, si rifiutava di farlo. Gesù, però, lo convince e così Giovanni Lo battezza. Appena battezzato, Gesù, fu raggiunto, rivestito ed “unto”, in modo straordinario e glorioso, dallo Spirito Santo! Dall’alto del cielo, Dio Padre stesso ne diede la conferma «Questo è il mio diletto Figlio…» Poi Gesù fu condotto dallo stesso Spirito Santo nel deserto, per essere tentato. Quello che Egli era realmente doveva essere dimostrato nei fatti. Gesù vinse e diede inizio al Suo ministerio pubblico! Risveglio Pentecostale - Giugno 2010
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Marco 1:9-11 è più sintetico, anche se simile: “In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. A un tratto, come egli usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto». Marco non riferisce della conversazione intercorsa con Giovanni, ma passa subito alla discesa su Lui dello Spirito Santo, che Lo unge e Lo conduce nel deserto, mentre il Padre Lo dichiara il Suo diletto Figlio. Marco, come Matteo, evidenzia questo grande evento: la discesa dello Spirito Santo sul Signore Gesù, affinché realizzasse lo scopo della Sua venuta e fosse il Salvatore e il Signore dei redenti! Luca 3:21,22 è ancora più sintetico di Marco, ma riferisce sempre quel prezioso particolare che il cielo s’aprì su Gesù per la discesa dello Spirito Santo, mentr’Egli “pregava” e la voce del Padre lo conferma. “Ora, mentre tutto il popolo si faceva battezzare, anche Gesù fu battezzato; e, mentre pregava, si aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto»” Nel capitolo quattro, al versetto uno, ancora è specificato che Egli ritornò dal Giordano “pieno di Spirito Santo” e dallo stesso Spirito fu condotto nel deserto per affrontare, vincere e superare le varie tentazioni.
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Giovanni 1:32-34 specifica che fu Giovanni il battista a “vedere” ciò che dicono i tre Vangeli precedenti, proprio per volontà di Dio Padre, affinché avesse la certezza che quello era il Figlio di Dio e lo dicesse alle folle e affinché annunciasse che è Lui che battezza con lo Spirito Santo. “Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: “Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo”. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio» Nei primi tre vangeli non è specificato chi vide lo Spirito Santo scendere su Lui. Da una prima lettura, sembrerebbe essere Gesù stesso. Di certo, anch’Egli lo vide! Qui, in Giovanni, è chiaramente detto che fu il battista a vedere lo Spirito Santo scendere su Gesù, affinché lo testimoniasse così come fa nel nostro testo. Atti 10:37,38, infine, riferisce che, non solo l’inizio, ma tutto il ministerio di Cristo fu unto di Spirito Santo e di potenza, affinché Egli andasse dappertutto facendo del bene, guarendo e liberando. Pietro, l’apostolo, a tutta la casa di Cornelio, infatti annuncia: “Voi sapete quello che è avvenuto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui”
ARTICOLI DI FEDE Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar. 16:17-18; Giac.5:14-16
Sì! Gesù Cristo è il Salvatore, l’unico! Se ci siamo ravveduti con tutto il cuore dai nostri peccati, andando a Lui, Egli ci salva e ci lava con il Suo prezioso sangue. Egli, però, è unto di Spirito Santo e di potenza, anche per farci tanto altro bene. Il bene è costituito dalla potente rivelazione dell’Evangelo e dai Suoi preziosi insegnamenti e varie grazie. Egli è unto di Spirito Santo e di potenza, anche per guarirci spiritualmente, moralmente e, perché no, anche fisicamente, così come, durante tutto il Suo ministerio, ha guarito tantissime persone. Gesù, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore e Signore, come uomo, dunque, fu unto e ripieno dello Spirito Santo affinché fosse riconosciuto da tutti come il Cristo, vale a dire l’Unto da Dio. Nella sua identificazione con gli uomini, Egli adempì ogni giustizia, fu unto di Spirito Santo nella Sua vita privata, ma anche e soprattutto per salvare, guarire, liberare dal diavolo e fare del bene d’ogni genere a chiunque viene e si converte a Lui e s’impegna ad ubbidirGli e a seguirLo! Paolo Lombardo
Crediamo e accettiamo l’intera Bib bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Rom.1:16; I Tess.2:13).
Crediamo al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto l’Evange lo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Giov.16: 13; Matt.28:19-20).
Crediamo nell’unico vero Dio, Eter no, Onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figliolo e Spirito Santo (Efe.4:6; Matt. 28:19; Luca Crediamo ai carismi e alle grazie del3: 21-22, I Giov.5:7). lo Spirito Santo nella vita dei cristiani Crediamo che il Signore Gesù Cri che, nell’esercizio del sacerdozio unisto fu concepito dallo Spirito Santo e versale dei credenti, si manifestano per assunse la natura umana in seno di l’edificazione, l’esortazione e la conMaria vergine. Vero Dio e vero uomo solazione della comunità cristiana e, (Giov.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23). conseguentemente, della società umaCrediamo nella Sua vita senza pecca- na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vi- Rom.12:1). caria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Crediamo ai ministeri del Signore glo la Sua ascensione alla destra del Padre, rificato, quali strumenti autorevoli di quale unico mediatore, nel Suo perso- guida, d’insegnamento, di edificazione nale e imminente ritorno per i reden- e di servizio nella comunità cristiana, ti e poi sulla terra in potenza e gloria rifuggendo da qualsiasi forma gerarchiper stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18). Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom. 1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Giov. 14:1-3; Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Concilio di Ge I Cor. 15:25; I Tim.2:5). rusalemme, riportate in Atti 15:28-29; Crediamo all’esistenza degli ange16:4. li creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e per- Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorifidizione irreparabili, per diretta aziocazione dei redenti, i quali hanno perne di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti (Matt.25:41; severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). Efe.6:11-12). Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico Sommo Sacerdote, siano indispensabili per la purificazione dal peccato di chiunque Lo accetta come personale Salvatore e Signore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18, 19; Efe.2:8). Crediamo che la rigenerazione (nuo va nascita) per opera dello Spirito San to è assolutamente essenziale per la sal vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5). Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture mediante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5;
Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo, per coloro che fanno professione della propria fede nel Signore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Celebriamo la cena del Signore o San ta Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammemorando così la morte del Signore e annunziandone il ritorno, amministrata a chiunque sia stato battezzato secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).
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Un A spetto Tr a sfor m ato e un Sogno R ealizz ato (I Samuele 1:9-19) Questo testo biblico ci mostra come Dio realizza i sogni di coloro che, con tutto il cuore, sperano in Lui. Ci viene presentata una donna triste e piena d’amarezza. Il suo nome è Anna, futura mamma del profeta Samuele, era sterile (v.10). Anna fece un voto: desiderava un figlio maschio per donarlo totalmente a Dio (v.11). La sua preghiera era fatta intimamente, tanto che, il sacerdote Eli, vedendo solamente il movimento delle labbra della donna, la scambiò per un’ubriacona (vv.12-17). Dopo la preghiera… l’aspetto di Anna cambiò (v.18). Da una semplice lettura del testo scopriamo subito come l’amarezza di Anna fosse causata dalla propria sterilità. Non poter avere figli, cosa che a quell’epoca comportava disprezzo e denigrazione. Anna al suo dolore vedeva aggiungersi il disprezzo e la mortificazione che la sua rivale Peninna le procurava (vv.6-7). Anna non nascondeva la sua amarezza, era evidente dal suo aspetto prostrato e dimesso, tanto da essere confortata dal marito che molto l’amava (v.8). Tuttavia, Anna aveva “un sogno nel cassetto”, desiderava un figlio maschio da poter donare a Dio (v.11). Per realizzare questo sogno aveva solo una possibilità: pregare Dio con tutto il cuo-
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re. Anna non si mise a gridare istericamente, ma pregò intensamente, con tutto il cuore, dirottamente. Una vera preghiera efficace nasce sempre dal profondo del cuore! Dal silenzio spesso nascono quelle preghiere delicate e sensibili che salgono al trono di Dio, piene di sofferenze da tempo trattenute nel profondo. In un mondo in cui tanti gridano con arroganza per ottenere qualcosa, la preghiera del vero credente scaturisce da un cuore rotto e da uno spirito contrito. Forse ancora oggi ci sono tanti Eli che preferirebbero ascoltare, piuttosto che sforzarsi di capire… La cosa importante è che Colui che ci capisce veramente è Dio. Oggi molti dicono: “Se non ti fai sentire, non sei nessuno!”, ma la Parola di Dio ci conforta dicendo che chi spera nel Signore può anche soffrire in silenzio, ma è certo che non solo Dio ascolta la preghiera, ma anche comprende le sofferenze più intime. Solo Dio può capire quello che gli altri non possono capire! Il testo afferma che, dopo la preghiera, l’aspetto di Anna cambiò. Non aveva più l’aspetto prostrato e dimesso di una donna delusa dai sogni infranti, frustrata e disprezzata; ora il suo aspetto era cambiato! Durante la preghiera era successo qualcosa. Una nuova consapevolezza c’era ora in lei, tanto che la prostrazione e
l’amarezza si tramutarono nella sicurezza assoluta che Dio aveva ascoltato il suo grido. Quando ci si accosta a Dio con tutto il cuore, possono accadere cose straordinarie! Quello fu un anno speciale per Anna che aveva aperto tutto il suo cuore a Dio come non l’aveva fatto prima; la sua situazione cambiò. Questa volta la sua rivale Peninna non la vide più amareggiata e delusa, ma felice e radiosa. Non appena il tuo sguardo si volgerà solo verso Dio, allora vedrai come cambierà la prospettiva della tua situazione. Fino a quando cercherai aiuto negli altri, anche in quelli che pensi che ti potrebbero aiutare, non cambierà nulla. Non aspettare, ma rivolgiti presto a Gesù! Non ti aspettare che gli altri ti capiscano, forse, ti sembrerà strano, ma potrebbe essere più facile che ti giudichino, la vicenda di Giobbe lo insegna. Prima andrai a Cristo e prima capirai che tutto il tempo utilizzato per cercare aiuto dagli altri è stato solo tempo perso. Fai di Cristo il tuo amico, il tuo confidente, il tuo consigliere, il tuo pastore. Lo stesso Dio che ha risposto ad Anna è pronto a dare anche a te la serenità e la certezza che non solo ti ha ascoltato, ma che al momento opportuno risponderà. Quante persone amareggiate ci sono og-
gi! Se solo sapessero che c’è un Dio che risponde e rende possibile quello ad altri è impossibile! Forse anche tu che stai leggendo queste righe sei in una condizione simile, forse in te c’è un bisogno per il quale stai cercando risposta. Prega Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, la tua forza e la tua mente. Se preghi Dio in sincerità di cuore, anche il tuo aspetto cambierà perché l’amarezza, la delusione, l’afflizione spariranno! La gioia e la certezza riempiranno il tuo cuore e la tua mente, e sicuramente dopo sarà evidente anche nel tuo aspetto esteriore! Chiedi oggi a Dio che Lui cambi la tua vita in ogni aspetto! ParlaGli del peso, del “sogno” della tua vita per la Sua gloria. Lasciati trasformare da Dio e cercaLo con tutto te stesso! Cristo è morto per darti vita eterna e rendere gioiosa la tua vita sulla terra. Porta il tuo peso a Gesù, ed Egli lo porterà per te, e poi lo trasformerà in benedizione! Spera in Lui, anche per le cose più difficili! Il Signore, può cambiare ogni situazione! Credi e vedrai la gloria di Dio! Salvatore Ciofalo
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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DELLA COMUNITÀ DI PALAZZO SAN GERVASIO (PZ) Desideriamo rendere partecipe la fratellanza delle benedifluenza. Ciascuna comunità era rappresentata dal pastore con zioni che il Signore ci ha elargito il 27 febbraio 2010. un bel gruppo di fedeli, e si è avvertita un’unione di Spirito Palazzo S. Gervasio (PZ) è una cittadina di 5000 abitanti, Santo particolare e meravigliosa. Hanno partecipato all’inconfinante, con la provincia di Bari. La testimonianza esiste contro, diverse persone del paese, invitate per l’occasione ad dal 1950, tanto desiderata da una sorella nativa del luogo, ma ascoltare la Parola di Dio. Ha partecipato il gruppo musicale residente in USA. Per oltre cinquanta anni questa comunità è della chiesa di Matera Via S. Pardo che ha suonato le lodi al stata curata dal fratello Leonardo Avena, ora è con il Signore. Signore. Lo strumento usato dal Signore per la Parola, è stato In questi anni il Signore ha salvato molte anime! Il 27 febil fratello Carmine Lamanna pastore a Matera e Ginosa (TA). braio il Comune ha concesso l’uso della sala consiliare nelIn Atti 10 ha sottolineato come dobbiamo essere attenti e fela quale abbiamo potuto svolgere una riunione a carattere deli collaboratori di Dio. All’appello parecchi hanno alzato la evangelistico alla quale hanno partecipato le due province di mano. Preghiamo il Signore che Dio continui a benedirci e a Matera e Potenza. salvare altre anime. A Dio sia la Gloria! È stata una vera festa nel Signore, e grabnde è stata l’afCataldo Livrieri BATTESIMO A SAN VITO DEI NORMANNI (BR) “Non temere, o uomo molto amato! La pace sia con te. Coraggio! Sii forte! Alle sue parole ripresi forza e dissi: Parla, o mio Signore, perché tu mi hai fortificato” (Daniele 10:19) Desideriamo ringraziare il Signore perché continua a mostrare il Suo amore, facendoci gioire dell’opera dello Spirito Santo in mezzo a noi. Per la grazia del Signore domenica 28 febbraio un fratello della nostra comunità di San Vito dei Normanni (BR) è sceso nelle acque battesimali testimoniando con gioia la fede in Cristo Gesù. Per l’occasione è stato con noi il fratello Vito Bleve pastore della comunità di Brindisi, che ci ha ministrato il consiglio della Parola di Dio. Siamo stati anche edificati dai canti del coro della comunità di Maglie (LE). Preghiamo gli uni per gli altri affinché in questi ultimi tempi morte eterna mediante un potente annuncio dell’Evangelo. possiamo, con l’aiuto del Signore, strappare tante anime dalla Emanuele Copertino NIZZA MONFERRATO (AT): EVANGELIZZAZIONE Il 10 aprile, unendo le forze, le chiese della provincia di Asti, Alessandria e Cuneo hanno dedicato una giornata all’evangelizzazione di due delle più importanti cittadine della provincia di Asti - Nizza Monferrato e Canelli - e di alcuni paesini limitrofi. Oltre a ricevere opuscoli, le persone contattate sono state invitate a partecipare nel tardo pomeriggio a un culto a scopo evangelistico tenuto presso una splendida struttu-
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ra comunale nella piazza principale della cittadina di Nizza Monferrato. Alla riunione sono intervenute circa 200 persone tra credenti delle varie comunità che hanno collaborato e amici interessati. Ringraziamo il Signore anche per la collaborazione del fratello Vincenzo Longobardi, pastore a Brugherio e Cinisello Balsamo (MI), che è stato tra noi per predicare il messaggio della Parola di Dio. Da diversi anni la chiesa di Asti è impegnata in prima persona nell’evangelizzazione della cittadina di Nizza Monferrato dove ha tenuto culti all’aperto, culti con l’ausilio di una tensostrutture e attualmente tiene culti evangelistici in sale pubbliche e tavolini per la distribuzione di letteratura cristiana. La preghiera è sempre e solo una, che il Signore ci conceda presto una grazia che desideriamo da tempo: avere in questa cittadina un locale aperto al pubblico nel quale raccogliere quanti, interessati all’Evangelo, vivono nel sud della provincia astigiana. Aiutateci a pregare. Vincenzo Martucci
GIORNATA EVANGELISTICA Siamo grati al nostro Signore, per come sabato 10 aprile si è svolta, in uno splendido clima primaverile, la giornata evangelistica di zona, adempiendo il mandato del nostro Divino Maestro: “Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Marco 16:15). Sono state raggiunte quattro località: Castelletto Ticino, Stresa, Borgomanero e Gozzano con culti all’aperto e distribuzione di trattati. Il Signore non ha mancato di benedirci con la Sua presenza. Nel primo pomeriggio le chiese coinvolte si sono ritrovate a celebrare il culto al Signore nella chiesa di Arona. Lo strumento che Dio ha usato per la predicazione della Sua Parola è stato il fratello
Federico Giuseppe pastore di Biella, Nichelino e Santena. Il testo tratto da 1 Corinzi 15:10 ha messo in risalto la nuova vita che l’apostolo Paolo aveva ricevuto per grazia di Dio, producendo nella sua vita una modifica entusiasmante; un risvolto pratico e un frutto chiaro alla Gloria di Dio e per l’avanzamento del Suo Regno. La Grazia nella vita di Paolo il persecutore, può essere ancora oggi in ogni cuore arreso a Cristo Gesù. Allora potremo anche noi dire: “Io sono quel che sono per la Grazia di Dio”. A Dio la Gloria! *
TORINO, PROVINCIA E VALLE D’AOSTA EVANGELIZZAZIONE IN VAL CHISONE E VAL PELLICE Sabato 10 aprile è stata una giornata indimenticabile per le chiese di Torino, provincia e Valle d’Aosta nell’appuntamento che da anni si rinnova in questa zona nel giorno dedicato all’annuncio dell’Evangelo. Favoriti da una bella giornata di sole più di 250 credenti provenienti dalle diverse comunità della zona hanno unito le loro forze e con gioia hanno pacificamente invaso 12 comuni delle vallate della Val Chisone e della Val Pellice a ridosso delle Alpi Cozie conosciute anche con il nome di “valli valdesi” evangelizzando e testimoniando dell’amore di Dio. Al termine dell’evento evangelistico abbiamo pranzato assieme in un meraviglioso clima di comunione e collaborazione fraterna, coronato da un culto al Signore con tutti i parte-
cipanti. Come ogni anno la freschezza, la genuinità dell’esperienza appena vissuta traspariva dalle testimonianze ascoltate durante il culto. La lode e l’adorazione è sgorgata dai cuori e il Signore ha benedetto l’assemblea. Siamo stati edificati dal messaggio della Parola di Dio che è stata predicata dal fratello Stefano Zedda pastore a Torino, Via Cuniberti e a Cuneo, con un messaggio tratto dal libro di Geremia 15:19 “...tu sarai come la mia bocca...” Ringraziamo il Signore che ci fa essere Suoi collaboratori, per l’onore che ci concede di servirLo, sapendo che chi semina e chi annaffia non sono nulla perché Egli soltanto è Colui che fa crescere e che è degno di tutta la gloria. Enzo Iavarone
LONIGO (VI) DEDICAZIONE NUOVO LOCALE DI CULTO Rendiamo partecipe la fratellanza della gioia che Dio ci ha concesso sabato 17 aprile nell’incontro tenutosi a Lonigo per ringraziare il Signore del nuovo locale di culto della Chiesa Cristiana Evangelica di questo comune del basso vicentino. Già da qualche anno avevamo cercato una sala per accogliere nuove anime alle quali annunciare il messaggio della salvezza in Cristo che avesse anche la disponibilità di alcune aule per le Scuole Domenicali. Presentato questo bisogno al Signore, al momento opportuno, Egli ha risposto permettendo di affittare nuovi spazi che sono stati adattati alle necessità dalla fratellanza che si è impegnata con gioia alla gloria del Signore. È stato con noi per questo incontro il fratello Vincenzo Specchi, pastore a Padova e Vicenza, non come ospite, ma come promotore dell’opera di Dio nelle nostre zo-
ne. Il messaggio della Parola predicata ha raggiunto i cuori degli intervenuti, alcuni per la prima volta, con il passo tratto dal Vangelo di Matteo 16:16 sottolineando la responsabilità personale della risposta all’annuncio di salvezza in Cristo Gesù. La chiesa di oggi deve vivere l’attualità del mandato di Cristo, incoraggiando la ricerca di un risveglio personale in ciascun credente e l’impegno a perseverare nel servire il Signore nella comunione con Dio e con il Suo popolo. Pregate il Signore affinché molti possano essere raggiunti con il lieto messaggio di “Tutto l’Evangelo”. Il nuovo indirizzo a Lonigo (VI) è Via Zara 80, gli incontri sono la domenica mattina alle ore 10,00, il mercoledì e il venerdì alle 20,30 e il sabato alle ore 19,00. Lorenzo Framarin
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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A BASSANO DEL GRAPPA (VI) La comunità di Bassano del Grappa (VI) desidera rendere partecipe la fratellanza della gioia che il Signore ci ha dato nel vedere la Sua opera prosperare. Domenica 11 aprile quattro neofiti hanno testimoniato pubblicamente della loro fede in Cristo mediante il battesimo in acqua, confessando Gesù Cristo come loro personale Salvatore. I parenti e quanti sono intervenuti per la prima volta hanno potuto ascoltare le testimonianze e la Parola di Dio che è
stata ministrata dal fratello Daniele Zanovello della comunità di Padova prendendo spinto dal testo di 1 Corinzi 15:12-34. Desideriamo ringraziare il Signore per la Sua grazia e la salvezza, sempre attive in ogni parte del mondo, e per la gioia che infonde nei nostri cuori nel renderci partecipi della Sua opera. “Io mi rallegrerò nell’Eterno, esulterò nell’Iddio della mia salvezza” (Ab.3:18). Giuseppe Bortoli
BATTESIMI A TORINO VIA BRANDIZZO Desideriamo comunicare alla fratellanza la gioia che la chiesa di Torino, via Brandizzo, ha avuto domenica 11 aprile 2010 nel veder scendere nelle acque battesimali tre neofiti, due giovani fratelli e una sorella di 84 anni, testimoniando dell’opera di salvezza che il Signore ha compiuto nella loro vita indipendentemente dall’età, davanti a Dio e alla chiesa. Grazie a Dio la chiesa era gremita, oltre che di credenti, anche di persone che per la prima volta assistevano a un culto battesimale evangelico. Gradito ospite per l’occasione è stato il fratello Silvano Bianco, pastore della chiesa di Beinasco (TO), il quale leggendo il Salmo 44:1-8 ha incoraggiato i pre-
senti a confidare nell’aiuto del Signore e ricordato che Dio si compiace manifesta nella debolezza umana. La domenica successiva abbiamo insieme ricordato la morte e la vittoria della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Continuiamo a pregare insieme, perché il messaggio della salvezza possa raggiungere altri cuori e il nome del Signore possa essere celebrato e innalzato nella Sua Chiesa, “... Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio...” (Efesini 2:8). Salvatore Lombardi
CERIALE (SV) BATTESIMI Abbiamo avuto una grande gioia il 17 aprile per il servizio di battesimi nel quale sono scesi nelle acque battesimali tre giovani credenti. Per l’occasione siamo stati visitati da molti fedeli della chiesa di Savona e Albenga. Il messaggio della Parola di Dio ci è stato ministrato dal fratello Roberto De Chiara, cooperatore dello Staff del Centro Kades; erano presenti parecchi visitatori che per la prima volta hanno ascoltato il messaggio della Parola di Dio. Vogliamo pregare affinché il Signore li salvi. Domenica 18 aprile abbiamo ricordato la morte del Signore celebrando la Sua Cena; è stato un culto particolarmente benedetto per la presenza del Signore, molti erano
emozionati per le copiose benedizioni ricevute. Al Signore vada ogni riconoscenza e lode. Pasquale Bruni
NOTIZIE DA POTENZA Con profonda gioia e gratitudine desideriamo condividere con la fratellanza che il Signore ci ha permesso organizzare il 24 aprile presso il Centro Sociale “Rina Vaccaro” nella città di Potenza il 2° Incontro Interprovinciale 2010. Il giorno dell’appuntamento si avvicinava e non avevamo trovato ancora nulla che potesse soddisfare le nostre esigenze. Abbiamo pregato il Signore che ci facesse a trovare una sala adatta. Il Signore ha toccato il cuore del direttore del Centro Sociale, che solitamente è chiuso per riposo settimanale il sabato e la domenica e non viene concesso a nessuno, ma per noi è stata fatta un’eccezione. 22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 0
Il culto è stato presieduto dal fratello Carmine Lamanna, pastore della comunità di Matera e Segretario del Comitato di Zona. Insieme abbiamo lodato il Signore e ascoltato i canti della corale di Matera. Per l’occasione abbiamo avuto tra noi il fratello Paolo Faia, pastore a Parma e Piacenza che ci ha portato il consiglio della Parola di Dio con il testo tratto da Esdra 8:15-23 parlando dell’importanza di fare “Un buon viaggio” verso il cielo. Ringraziamo il Signore per quei momenti di comunione che ci ha concesso. Vi chiediamo di pregare per tutti noi. Dio vi benedica! Giuseppe Giuliani
BATTESIMI A BEINASCO (TO) “Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati” (Atti 2:47). Con grande gioia nel cuore desidero rendere partecipi i lettori del Risveglio Pentecostale delle benedizioni che il Signore ci sta concedendo nel vedere nuove anime liberate dalla schiavitù del peccato. Il 25 ottobre 2009 abbiamo celebrato un servizio battesimale nel quale 18 credenti hanno confessato pubblicamente la loro fede in Cristo Gesù; tre di questi provengono dalla nascente comunità di Piossasco, una dalla nostra missione in Giaveno, gli altri dalla comunità di Beinasco. Per l’occasione il messaggio della Parola di Dio ci è stato ministrato dal fratello Giuseppe Crapanzano, pastore della comunità di Pinerolo (TO). Il 25 aprile 2010 abbiamo avuto un altro servizio battesimale in cui 10 credenti hanno confessato di voler servire il Signor Gesù tutti i giorni della loro vita. Per questo servizio, abbiamo avuto il piacere di essere edificati di gioia perché è un tempo di raccolta di nuove anime per il dalla Parola di Dio, attraverso la strumentalità del fratello Pellegrino Caruso, pastore delle comunità di Cesano Boscone e Regno di Dio. Per tutte queste grandi benedizioni divine siamo grati al Rozzano (MI). Signore da cui proviene ogni bene. La maggioranza di quanti sono scesi nelle acque battesimaGiuseppe Bianco li proviene dall’esterno della comunità; questo è un motivo BATTESIMI A BUSTO ARSIZIO (VA) Cari fratelli, desideriamo condividere con la fratellanza la gioia che il Signore ci ha dato nel vedere nuove anime che hanno dato il loro cuore al Signore. Domenica 25 aprile il Signore ci ha concesso di celebrare un culto nel quale quattro sorelle della chiesa di Busto Arsizio sono scese nelle acque battesimali testimoniando della fede in Gesù. Una, in particolare, ha testimoniato come il Signore l’ha salvata dopo la morte della mamma che era una credente. Per la prima volta nel nuovo locale che, grazie a Dio, abbiamo dedicato al Signore nel giugno 2009, abbiamo potuto festeggia-
re con tutti i fratelli, e con parenti ed amici, intervenuti per l’occasione. La Parola del Signore ci è stata ministrata dal fratello Francesco Lazzaro, pastore a Rivoli e Cuorgnè. Invitato per l’occasione, e gradito ospite da tutta la comunità il fratello Lazzaro ha tratto spunto da Atti 2:37-47 per evidenziare come il battesimo sia il patto di fede nella Parola del Signore. I credenti sono stati incoraggiati dalla Parola di Dio a continuare nel cammino con il Signore. Anche i parenti ed amici intervenuti, toccati dalla Parola di Dio hanno chiesto informazioni sul ravvedimento dei peccati e sul battesimo in acqua. La giornata è poi proseguita con un’agape fraterna in cui i credenti con le loro famiglie sono rimasti riuniti godendo della comunione fraterna. Nel pomeriggio abbiamo celebrato un culto di ringraziamento al Signore per quanto Egli ci ha concesso. La Parola del Signore, predicata dal fratello Lazzaro, leggendo da Esodo 33:12-23 ci ha parlato della “Indispensabilità della presenza del Signore.” Senza il Signore non possiamo fare nulla, e come è stato per Mosè, così ci deve essere anche in noi il desiderio che Dio ci accompagni sempre, per tutta la vita, in ogni cosa che facciamo. Ringraziamo il Signore per quanto Egli ci ha concesso, desiderosi che giorni come questi si possano ripetere in futuro. A Dio sia tutta la gloria e la riconoscenza! Gaetano Salerno Risveglio Pentecostale - Giugno 2010
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appuntamenti
INCONTRO FRATERNO BRINDISI - LECCE Sabato 26 giugno 2010 a Brindisi si terrà un Incontro Fraterno delle Chiese delle province di Brindisi e Lecce. RADUNO CAMPISTICO NORD EST Sabato 4 settembre 2010 a Pieve di Cento (BO), si terrà il Raduno Campistico della zona Italia Nord Est.
XV CONVEGNO NAZIONALE DELLE SCUOLE DOMENICALI Da giovedì 9 a sabato 11 settembre 2010, presso il Teatro Tenda di Fiuggi (FR), si terrà il XV Convegno Nazionale delle Scuole Do menicali. I predicatori ai culti saranno i pastori Eliseo Fragnito, Gioacchino Caltagirone, Daniele Vitale e Felice Antonio Loria. I relatori agli studi saranno i pastori Giusep pe Conserva, Domenico Modugno e Amelio Fatini.
INCONTRO FRATERNO FOGGIA Sabato 18 settembre 2010 a Foggia, presso il locale di culto di Piazza Scaramella, si terrà un Incontro Fraterno delle Chiese della provincia di Foggia. RADUNO GIOVANILE LOMBARDIA Sabato 25 settembre 2010 presso il locale di culto di Milano - Via Forze Armate, si terrà un Raduno Giovanile della zona Lombardia.
Risveglio P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
I primi quindici anni di pubblicazione del periodico Risveglio Pentecostale in formato digitale, riproposti alla lettura numero per numero: un vero tesoro che fotografa, nel corso degli anni, il Movimento Pentecostale in Italia
VOLUME 1
1946-1960
A O LT M C C R A D - RO IN C
I PRIMI QUINDICI ANNI
da richiedere aa ADI-Media, ADI-Media, Via Viadella dellaFormica Formica23 23--00155 00155Roma, Roma,Tel.06.2284970, Tel.06.2284970,fax fax06.2251432, 06.2251432,e-mail: e-mail: adi@adi-media.it adi@adi-media.it
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Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Mensile a carattere religioso pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.605127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it 24 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 0
Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova “Risveglio Pentecostale” è una pubblicazione delle Assemblee di Dio in Italia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiu to di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte. Questo numero di Risveglio Pentecostale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cristiane Evangeli che A.D.I.: www.assembleedidio.org Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
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