Risveglio Pentecostale - Anno LXV - numero 6 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
Risveglio giugno 2011
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)
P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
«...Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco. Egli ha il suo ventilabro in mano, ripulirà interamente la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula...» (Matteo 3:11-12)
Risveglio
Siate pazienti fino alla
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Specchi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giuseppe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.605127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti in Posta su c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Versamenti tramite canale bancario Poste: codice IBAN IT16 N076 0112 1000 0001 2710 323 codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Banca: codice IBAN IT31 C061 7512 1550 0000 0051 080 codice BIC CRGEITGG782 intestato a: Chiesa Crist. ADI Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chiese Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In conformità alla Leg ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei dati personali, la Redazione di Risveglio Pentecostale garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inoltre assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e verranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa al mensile Risveglio Pentecostale. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i loro autori. I manoscritti non pubblicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale - Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2
Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
Giacomo dice: “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore”. Allora erano tempi molto difficili, e noi possiamo ringraziare il Signore per la libertà di cui godiamo oggi, libertà di pensiero e di espressione. Allora c’erano persecuzioni, e quanti avevano creduto vivevano aspettando il ritorno di Cristo come qualcosa che dovesse avvenire proprio in quei giorni. I discepoli dovettero intervenire dicendo: “Aspettate, abbiate pazienza!" “Siate pazienti fratelli, fino alla venuta del Signore!” La venuta del Signore, il ritorno di Cristo, è dottrina fondamentale e ampiamente trattata nella Sacra Scrittura. CONSIDERIAMO LA PAZIENZA Bisogna avere pazienza nell’attesa di un evento certo e risolutore di tutte le sofferenze. Pazienza nell’attesa di un evento che procurerà prosperità, liberazione e gioia. Pazienza nell’attesa dell'incontro con la Persona amata che sta facendo attendere il Suo arrivo. Ci ha scritto una lettera in cui dice che ritornerà, e Sua la sposa Lo aspetta. L’attesa, quando si prolunga, in taluni casi trasforma la pazienza in impazienza e l’impazienza può condurre anche al disinteresse. Un esempio di pazienza si trova nel Vangelo di Matteo, nel quale sono descritte dieci vergini che aspettano lo sposo. Altro esempio è dato dalla pazienza dell’agricoltore nell’attesa del raccolto. Egli prima di seminare prepara il terreno, lo lavora, lo dissoda. Allo stesso modo dobbiamo prepararci per incontrare il Signore, dobbiamo lavorare dissodando con la preghiera, con la meditazione della Parola del Signore, affinché il terreno nel nostro cuore, che è duro, sia reso tenero, friabile. CONSIDERIAMO LA PIOGGIA L’agricoltore attende la prima pioggia dopo aver seminato. La attende con trepidazione, altrimenti il seme muore. Quando parliamo di pioggia di benedizione viene alla nostra mente l'avvenimento meraviglioso dell'effusione dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, la pioggia di benedizione
a venuta del Signore
in questo numero
[GIACOMO 5:7- 8]
che rivelò al mondo la Chiesa del Signore, meravigliosa come la prima pioggia che fa germogliare il seme. Ma la seconda pioggia precederà il ritorno glorioso di Cristo Gesù il Signore; noi aspettiamo questa seconda pioggia!
promessa... ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento" (2 Pie.3:9).
GESÙ RITORNA PER LA CHIESA Lo fa per portare con Sé la Sua chiesa prima della catastrofe, che sarà mondiale, la grande tribolazione. CONSIDERIAMO LA CURA L’agricoltore cura le piante che cre- “Allora due saranno nel campo; l’uno scono, non può fare altro dopo aver sarà preso e l’altro lasciato; due donseminato, dopo che la pioggia è cadu- ne macineranno al mulino: l’una sarà ta dal cielo: deve curare le pianticelle presa e l’altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete a che ora il che sono nate. vostro Signore verrà” (Matteo 24:40Per quanto ci riguarda spiritual42). mente nella nostra opera, si tratta di cercare anime perdute e curare GESÙ RITORNA PER GIUDICARE IL le anime che il Signore manda nella MONDO Chiesa. "Poiché è giusto da parte di Dio CONSIDERIAMO I SEGNI DELLA SUA rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, riVENUTA Ci saranno catastrofi naturali, guer- poso con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli delre. La Parola dice che “Negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi i la sua potenza, in un fuoco fiammegquali si comporteranno secondo i loro giante, per fare vendetta su coloro che non conoscono Dio, e di coloro desideri peccaminosi” (2 Pie.3:3). che non ubbidiscono al vangelo del E nella seconda lettera a Timonostro Signore Gesù. Essi saranno puteo, Paolo scrive ancora: “negli ultimi giorni verranno tempi difficili; per- niti di eterna rovina, respinti dalla preché gli uomini saranno egoisti, amanti senza del Signore e dalla gloria deldel denaro, vanagloriosi, superbi, be- la Sua potenza". Questo è l’inferno! stemmiatori, ribelli ai genitori, ingra- "Quando verrà per essere in quel giorti, irreligiosi, insensibili, sleali, calun- no glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto" (2 niatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconside- Tess.1:6-9, 10). rati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza, della GESÙ RITORNERÀ PER RESTAURARE ISRAELE pietà mentre ne hanno rinnegato la La Parola del Signore dice che verpotenza" rà il giorno in cui Gerusalemme sarà "Diranno: Dov’è la promessa delcircondata dagli eserciti delle nazioni. la sua venuta perché dal giorno in Israele si sentirà incapace a resistere, cui i padri si sono addormentati tutte le cose continuano come da princi- ma qualcosa accadrà per l’intervento pio della creazione” (2 Pie.3:4). Quan- e per la misericordia di Dio: “Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti dicono così non hanno il concetto dell’amore, della pazienza e della mi- ti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a sericordia di Dio perché "il Signore non ritarda l’adempimento della Sua me, a colui che essi hanno trafitto, e
giugno 2011 SIATE PAZIENTI FINO ALLA VENUTA DEL SIGNORE
Vincenzo Specchi .............................. pag.2-4
PROFUGHI A PANTELLERIA
Daniele Vitale .................................... pag.4-6
XLIV ASSEMBLEA GENERALE
Mario Cataldo . .................................. pag.7-9
DONNE SCONOSCIUTE MA RIPIENE DI FEDE
Francesco Alboreto ...................... pag.10-11
PIANI INFRANGIBILI
Francesco Zullo ............................. pag.12-14
RICORDATI DI ME
Giuseppe Crapanzano . ............... pag.15-16
PROMOSSI ALLA GLORIA GIUSEPPE MARINO
Roberto Gentilini . .............................. pag.17
LETTERE ALLA REDAZIONE EFFATÀ LIMITI SUPERABILI CON IL SIGNORE. ............... pag.18-19 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..............................pag.20-23 APPUNTAMENTI . .................... pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org
Risveglio Pentecostale è disponibile anche in edizione per non vedenti. Gli articoli, salvati in formato leggibile mediante computer con un programma screen reader, vengono inviati ai non vedenti che ne fanno richiesta all’indirizzo adi.veneto@tin.it (i file sono disponibili nei formati .rtf .txt .doc .epub). Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
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ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito" (Zac.12:2). Nel momento in cui alzeranno gli occhi verso Colui che hanno trafitto, riconoscendo che Gesù è il Messia che avevano aspettato e rinnegato, avverrà qualcosa di stupendo, di glorioso. Gesù in potenza e gloria con i Suoi angeli poserà i Suoi piedi sul monte degli Ulivi, che si spaccherà in due, e gli eserciti delle nazioni contro Gerusalemme saranno completamente distrutti, non per l’intervento degli uomini, ma per l’intervento diretto di Cristo Gesù il Signore, Re dei re e Signore dei signori! Pietro scrive nella sua seconda epistola: “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia”. Cogliamo, pertanto, l’esortazione dello Spirito ai nostri cuori e attendiamo fiduciosi la venuta del Signore. “Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace” (2 Pietro 3:14) Vincenzo Specchi
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Profughi a Pantel A seguito dei recenti sviluppi politici e militari nei paesi della costa meridionale del Mediterraneo, sono avvenuti anche nell’isola di Pantelleria numerosi sbarchi di migranti clandestini. Nonostante che questi sbarchi non abbiano avuto risonanza nei mass media, purtroppo anche qui si sono verificate gravi situazioni che hanno mietuto vite umane. Il 14 aprile scorso in località Arenella, zona situata in prossimità del centro abitato di Pantelleria, è accaduta una tragedia. Centonovanta persone a bordo di un’imbarcazione che ne poteva trasportare al massimo venti si è incagliata sul fondo roccioso caratteristico di quel tratto di mare. A causa del fortissimo vento le onde hanno
sbattuto la barca facendola inclinare su un fianco e i naufraghi, aiutati dalle forze dell’ordine e da volontari sopraggiunti in quel momento, sono stati tratti in salvo. Da una conta dei naufraghi, in un primo tempo, risultavano disperse tre persone. I corpi di due di queste, due donne, venivano trovati senza vita dopo lunghe e angosciose ricerche. Dopo qualche giorno anche il corpo dell’altro disperso è stato trovato tra gli scogli in prossimità del luogo del naufragio. Tra tutti i naufraghi, venti bambini sono stati accolti presso la struttura ospedaliera del comune di Pantelleria. Durante l’avvenimento mi trovavo fuori sede ma, al mio rientro avvenuto il giorno successivo, con i fratelli della co-
lleria munità ADI di Pantelleria ci si è attivati per fare il punto della situazione cercando di comprendere che cosa avremmo potuto fare per queste persone in difficoltà. Abbiamo contattato il responsabile della Protezione Civile, il Comandante dei Carabinieri, il Sindaco e i responsabili delle Associazioni di Volontariato, cercando di coordinarci. Successivamente si è tentato di individuare i bisogni più urgenti ai quali le istituzioni non erano state in grado di sopperire. Ci siamo adoperati con carte internazionali affinché i profughi, a turno, potessero contattare le loro famiglie. Abbiamo fornito frutta fresca, pranzi, cene per tutti i profughi del centro di accoglienza. Abbiamo anche donato cellulari, indumenti, calzature e quant’altro si è potuto per cercare di rendere più uma-
na la loro permanenza nei locali di una caserma ormai in disuso adibiti a improvvisato centro di accoglienza. La fratellanza della Chiesa ADI di Pantelleria ha potuto ripetutamente offrire dei cibi preparati nelle case per i centonovanta profughi. Ma, oltre all’assistenza materiale, abbiamo cercato fra questi migranti quanti fossero di fede cristiana e, con grande gioia, abbiamo censito cinquantadue credenti evangelici, per la maggioranza giovani, quattordici francofoni e trentotto anglofoni. Tra questi ultimi tre si sono qualificati come pastori, uno delle Assemblee di Dio del Congo. Una volta stabilito il contatto abbiamo tenuto dei culti presso la struttura ospitante, dato che l’eventuale loro partecipazione alle nostre riunioni di culto avrebbe causato non pochi problemi logi-
stici, non potendo essere trasferiti da veicoli non autorizzati. Ogni sera, alle ore 20 e 30, tutta la comunità di Pantelleria si è unita con i nostri fratelli in Cristo per celebrare il culto al Signore. Dio ci ha dato grazia di vedere il personale del campo e le forze dell’ordine presenti interessati alla predicazione della Parola, tradotta in francese e in inglese. I culti celebrati hanno dato l’opportunità di annunciare il lieto messaggio di “Tutto Evangelo” ai presenti, alle forze dell’ordine, ai volontari, ai visitatori Il Prefetto di Trapani, accordatosi con il Comandante dei Carabinieri, ha poi concesso il permesso a questi credenti di partecipare al culto presso i nostri locali di via Bovio 10 a Pantelleria. Così, grazie
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ARTICOLI DI FEDE a Dio, domenica 24 aprile abbiamo avuto la gioia di vedere il locale di culto gremito di fedeli di diversa lingua e colore, ma uniti nel Signore come un solo uomo, per adorare il nostro comune Salvatore Gesù Cristo. I classici inni evangelici cantati al Signore fanno parte del patrimonio mondiale delle nostre chiese e, tradotti nelle rispettive lingue, sono stati elevati a Dio. La presenza dello Spirito Santo si è manifestata in modo reale, tutti sotto l’unzione dello Spirito ci siamo sentiti una Chiesa sola in Cristo. I fratelli del Comitato Zona Sicilia, sentite le esigenze, ci hanno inviato il 2 maggio un camion di beni di prima necessità donati generosamente dalla fratellanza delle comunità della provincia di Palermo. I nostri fratelli migranti, fin dal primo momento, hanno fatto una sola richiesta: “Abbiamo perso tutto, il Signore ci ha dato la vita un’altra volta salvandoci dalla tempesta; per favore, desideriamo una Bibbia per ciascuno di noi, per favore, fate presto!” Il desiderio di questi cari ci ha fatto considerare quanto è importante per ogni cristiano la Parola di Dio e, appena possibile, la richiesta è stata esaudita. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno risposto con entusiasmo e generosità all’emergenza venutasi a creare. Ringraziamo il Signore per la generosa risposta del Comitato di Zona Sicilia e del Consiglio Generale delle Chiese per la sensibilità mostrata verso questa emergenza. Preghiamo il Signore affinché anche questi difficili movimenti migratori possano avvenire per diffondere l’opera e per la maggior gloria di Dio. Daniele Vitale
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Crediamo al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, Crediamo e accettiamo l’intera Bib con il segno del parlare in altre linbia come la ispirata Parola di Dio, gue e, praticamente, con una vita di unica, infallibile e autorevole rego- progressiva santificazione, nell’ubla della nostra fede e della nostra bidienza a tutta la verità delle Sacre condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Scritture, nella potenza dell’annun Rom.1:16; I Tess.2:13). cio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; Crediamo nell’unico vero Dio, Eter 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; no, Onnipotente, Creatore e Signo Giov.16:13; Matt.28:19-20). re di tutte le cose e che nella Sua u nità vi sono tre distinte Persone: Pa Crediamo ai carismi e alle grazie deldre, Figlio e Spirito Santo (Efe.4:6; lo Spirito Santo nella vita dei cristiani Matt.28:19; Luca 3: 21-22, I Giov.5:7). che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano Crediamo che il Signore Gesù Cri per l’edificazione, l’esortazione e la sto fu concepito dallo Spirito Sanconsolazione della comunità cristiato e assunse la natura umana in se- na e, conseguentemente, della sono di Maria vergine. Vero Dio e vero cietà umana (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; uomo (Giov.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Ebr.13:15; Rom.12:1). Matt.1:23). Crediamo ai ministeri del Signore Crediamo nella Sua vita senza pec- glorificato, quali strumenti autorecato, nei Suoi miracoli, nella Sua voli di guida, d’insegnamento, di e morte vicaria, come “prezzo di ridificazione e di servizio nella comuscatto per tutti” gli uomini, nella nità cristiana, rifuggendo da qualSua resurrezione, nella Sua ascen- siasi forma gerarchica (Efe.1:22-23; sione alla destra del Padre, quale 4:11-13; 5:23; Col.1:18). unico mediatore, nel Suo personale e imminente ritorno per i reden- Crediamo all’attualità e alla validità ti e poi sulla terra in potenza e gloria delle deliberazioni del Concilio di Ge per stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; rusalemme, riportate in Atti 15:28II Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; 29; 16:4. Rom.1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Crediamo alla resurrezione dei morGiov.14:1-3; I Cor.15:25; I Tim.2:5). ti, alla condanna dei reprobi e alCrediamo all’esistenza degli angeli la glorificazione dei redenti, i quacreati tutti puri e che una parte di li hanno perseverato nella fede fiquesti, caduti in una corruzione e no alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; perdizione irreparabili, per diretta 24:12,13). azione di Satana, angelo ribelle, saCelebriamo il battesimo in acqua ranno con lui eternamente puniti per immersione, nel nome del Pa (Matt.25:41; Efe.6:11-12). dre e del Figliolo e dello Spirito San Crediamo che soltanto il ravvedito, per coloro che fanno professiomento e la fede nel prezioso sanne della propria fede nel Signore Gegue di Cristo, unico Sommo Sacerdo sù Cristo come personale Salvatore te, siano indispensabili per la purifi- (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). cazione dal peccato di chiunque Lo accetta come personale Salvatore Celebriamo la cena del Signore o e Signore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammemorando coPie.1:18,19; Efe.2:8). sì la morte del Signore e annunzianCrediamo che la rigenerazione (nuo done il ritorno, amministrata a chi va nascita) per opera dello Spirito unque sia stato battezzato secondo Santo è assolutamente essenziale le regole dell’Evangelo e vive una viper la salvezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; ta degna e santa davanti a Dio e alTito 3:5). la società (I Cor.11:23-29; Luca 22:1920). Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture mediante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5; Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; Giac.5:14-16).
XLIV Assemblea Generale
dal 4 al 7 maggio 2011 a Capaccio Scalo - Paestum la quarantaquattresima Assemblea Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia “Possa la nostra comunione di fede manifestarsi in tutta la sua efficacia” (Filemone 6)
È già passato un anno dall’ultimo Convegno Pastorale e ci ritroviamo di nuovo a Paestum. Come ogni anno le aspettative sono tante. Mentre ci accingiamo a sbrigare le pratiche di accettazione, mi affaccio nella sala del Centro Congressi. Vengo subito attirato dal pannello esposto sul pulpito che riporta la scritta: “Possa la nostra comunione di fede manifestarsi in tutta la sua efficacia” (Filemone 6). Mi soffermo sulla parola efficacia. Quante volte nell’ambito lavorativo ci viene chiesto di agire con efficacia al fine di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi! Che differenza con l’efficacia di cui parla la Scrittura! In una società che induce a prestazioni sempre maggiori e che si dimostra sempre più propensa a valutare l’individuo in base alle sue capacità di produrre risultati, abbiamo il privilegio di servire il Signore con un’efficacia che
non richiede capacità personali. È la spontanea manifestazione di quella comunione di fede che Dio stesso produce in noi. Le mie riflessioni sono di breve durata: calorose strette di mano, abbracci, qualche battuta scherzosa. È una gioia incontrarsi. La comunione fraterna si esprime anche attraverso questi semplici gesti. Anche l’organizzazione, che risulta ineccepibile fin da queste prime fasi, è una manifestazione dell’efficacia della comunione e della collaborazione fraterna. È stata prevista un’iniziativa che incontrerà certamente il favore delle mogli dei pastori, intervenute per la prima volta al convegno amministrativo. A loro è riservata una riunione di studio presieduta dal fratello Francesco Rauti. È un’ulteriore dimostrazione dell’impegno e della sensibilità da parte dei fratelli del comitato organizzativo.
Il neoletto Consiglio Generale delle Chiese riunito in preghiera nel culto conclusivo di Santa Cena. Da sinistra i fratelli Vincenzo Specchi (vicepresidente), Davide di Iorio (segretario), Paolo Lombardo (consigliere), Giuseppe Tilenni (tesoriere), Francesco Rauti (consigliere onorario), Felice Antonio Loria (presidente) e Vito Nuzzo, Salvatore Cusumano, Eliseo Cardarelli (consiglieri). Assente il fratello Gaetano Montante (consigliere) e, per motivi di salute, il presidente emerito Francesco Toppi al quale è stato fatto pervenire un saluto dall'Assemblea riunita. Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
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Il fratello Warren D. Bullock interpretato da Amelio Fatini
Un momento del culto conclusivo di Santa Cena
Ci ritroviamo nella sala congressi per la prima riunione di culto. Il messaggio della Parola, tratto da Atti 20:25-31, è affidato al predicatore ufficiale dei culti serali, pastore Warren D. Bullock, membro del Comitato Esecutivo delle Assemblee di Dio statunitensi, che ci porta a considerare noi stessi e il compito che il Signore ci ha affidato. Come non avvertire un senso di inadeguatezza e al contempo di gratitudine nei confronti del nostro Signore, sapendo che soltanto in Lui possiamo trovare la forza e la saggezza per vegliare sul Suo gregge? Con questo stato d’animo, consapevoli del privilegio e della grande responsabilità che il nostro servizio comporta, ci disponiamo a ricevere gli ulteriori, preziosi insegnamenti che il Signore ci ha riservato. E questi giungono puntuali. La predicazione della Parola sembra voler mettere a fuoco ad uno ad uno i presupposti della comunione fraterna, come se lo Spirito Santo voglia aggiungere di volta in volta un tassello ad un mosaico già predisposto, per indurci a prendere sempre maggiore consapevolezza della necessità di realizzarli personalmente. Viene sottolineato che per realizzare una salda comunione fraterna è necessario che da parte nostra si manifesti un costante impegno nel rimuovere eventuali pregiudizi, impostando i rapporti interpersonali sulla lealtà e sulla trasparenza, nel disporsi ad accettare eventuali cambiamenti, sempre nel rispetto degli immutabili principi biblici, e nel cercare la Sua guida in preghiera, considerando che Dio è sempre
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pronto a fare “infinitamente di più di quello che domandiamo o pensiamo”. La comunione fraterna implica il confronto e l’arricchimento reciproco. Poiché nessuno di noi può ritenersi autosufficiente, soltanto grazie ad una collaborazione disinteressata e priva di pregiudizi possiamo rendere efficace il nostro servizio. In quest’ottica, anche le sessioni amministrative, presiedute dal fratello Antonio Felice Loria, assumono una connotazione spirituale e diventano motivo di incoraggiamento. Mentre ascolto una delle relazioni, considero la generosità dimostrata dalle singole comunità a favore delle svariate esigenze di ordine spirituale e pratico, l’infaticabile impegno dei fratelli incaricati di gestire le numerose iniziative, i progetti che si vanno delineando. Tutte dimostrazioni dell’efficacia di un’armoniosa comunione fraterna. Il numero dei comitati sta aumentando, segno di una gestione sempre più allargata. Mi guardo intorno. Fra tanti volti familiari noto diversi volti nuovi. Il Signore continua a chiamare operai nel Suo campo. Considero che nell’ambito delle comunità che ci sono state affidate è nostro compito incoraggiare e coinvolgere nel servizio attivo un sempre maggior numero di fratelli. Le sessioni dei lavori ci offrono l’opportunità di apprendere notizie riguardanti i Paesi in cui i nostri fratelli subiscono persecuzioni e in cui la diffusione dell’Evangelo è fortemente ostacolata. È confortante sapere che, malgra-
Una sessione dei lavori dell'Assemblea Generale ADI
do le violente opposizioni, il Signore benedice l’avanzamento del Suo Regno e assiste tutti coloro che si affidano a Lui. Apprendiamo che anche il nostro Comitato Missioni Estere, recentemente istituito, comincia a muovere i primi passi oltre confine. Sebbene per quanto concerne l’opera di evangelizzazione, il nostro paese continui ad avere la priorità assoluta, da tempo si avverte la responsabilità di adoperarsi anche nei confronti di quei paesi, primo fra tutti l’Albania, con cui già in passato abbiamo instaurato rapporti di collaborazione fraterna e che necessitano più che mai del nostro sostegno spirituale e pratico. Ci accingiamo dunque a compiere un nuovo passo di fede. Nuovo… una parola che spesso crea disorientamento, disagio, se non diffidenza. Risulta più facile rimanere ancorati a una realtà già acquisita piuttosto che avventurarsi su un sentiero che presenta delle incognite. È il tema sviluppato da uno dei messaggi più significativi di questi giorni, tratto dal passo di Luca 5:36-39. Certamente non tutto ciò che è nuovo proviene da Dio, ma ciò non significa che tutto ciò che è nuovo sia da rigettare. Il cambiamento risulta addirittura necessario quando rappresenta un’opportunità di crescita… e raramente la crescita è indolore. È comprensibile dunque che anche in ambito spirituale ogni cambiamento incontri una certa resistenza. Siamo tuttavia esortati ad evitare che un’eccessiva prudenza o un ingiustificato pregiudi-
Alcuni dei quasi 600 pastori intervenuti all'Assemblea Generale
zio finiscano con “ingessare” lo Spirito Santo fino ad impedirGli di agire in noi e attraverso di noi. Mi soffermo a considerare quanto sia incoraggiante sapere che avvalendoci della Parola di Dio e della guida dello Spirito Santo possiamo disporci al cambiamento con la necessaria elasticità, ma anche con l’avvedutezza e la saggezza che provengono dall’alto. Siamo al culto conclusivo e il messaggio che precede la Cena del Signore è un’esortazione tratta da Proverbi 18:21: “Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti”. Siamo tutti invitati a un sincero esame di noi stessi e del modo di relazionarci ai nostri fratelli. Ci riuniamo in preghiera. Il Signore è presente e ci benedice. Nonostante i nostri limiti e le nostre mancanze, possiamo contare sul Suo perdono e sul Suo amore incondizionato. La lode e il ringraziamento nascono spontanee. Abbiamo ricevuto più di quanto ci aspettassimo. Il Signore ha allargato la nostra visione della Sua opera, rinsaldato i nostri legami fraterni, incoraggiato il nostro desiderio di consacrazione e servizio. Il culto si conclude. È giunto il momento di salutarsi. Il prossimo anno, se Dio vuole, ci ritroveremo ancora insieme ed avremo nuove esperienze da condividere e nuovi progetti da realizzare alla gloria di Dio, al fine di rendere sempre più efficace la nostra comunione di fede. Mario Cataldo
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Sifra e Pua
DONNE SCONOSCIUTE ma ripiene di fede Esodo 1:15-20
Spesso la Bibbia viene accusata dai denigratori di essere un libro profondamente “maschilista”, ma chi come il credente si accosta ad essa ritenendola quale essa veramente è, la vera Parola di Dio, sa che invece nelle Sacre Scritture sono riportate vicende di donne che hanno rappresentato, a ancora oggi lo fanno, esempi importanti e fondamentali per la vita del popolo del Signore. Tra le tante donne di cui la Bibbia ci parla, ci sono Sifra e Pua, due levatrici ebree che, grazie alla loro fede, cambiarono il destino e le sorti del popolo d’Israele.
10 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 1
I discendenti di Israele, infatti, si trovavano in Egitto. Dio guidò le diverse vicissitudini di Giuseppe elevandolo al rango di viceré degli egiziani. Fu Giuseppe che, quando Dio gliene diede l'opportunità, perdonò i suoi fratelli offrendo loro rifugio presso di sè in Egitto nel tempo della carestia (Genesi 45:9-13, 46:2-3). Il popolo d’Israele prosperò in Egitto fino a quando ogni cosa cambiò (Esodo 1:8-10); il nuovo faraone, che non conosceva né Giuseppe né il Signore, ebbe paura del popolo d’Israele e decise di opprimerlo (Esodo 1:1114).
E quando vide che i risultati tardavano, passò a maniere più spicce, decidendo di mettere in pratica un vero e proprio sterminio, pensando di poter coinvolgere nel suo piano omicida anche le levatrici di Israele. Ma fra queste c'erano Sifra e Pua, due donne coraggiose. TEMETTERO DIO Quelle pie donne avevano nel loro cuore il timore di Dio, avevano rispetto e amore per il popolo di Dio, avevano Dio nel loro cuore e non potevano essere coinvolte come protagoniste in una strage dalle proporzioni catastrofiche. Si opposero, nonostante l’ordine venisse direttamente dal faraone. Sapevano che al di sopra di faraone, che si reputava un dio, c’era, come c’è tutt'oggi, il vero Dio, il vero Re, il Signore dei signori, l’Iddio onnipotente, nel quale riporre tutta la fede e la fiducia. NON TEMETTERO FARAONE Sifra e Pua non temettero di sfidare l’autorità di faraone, anzi coraggiosamente, con fermezza e determinazione si difesero offrendo una spiegazione plausibile del loro operato, che non era né una menzogna né
una scusa, ma la verità. Una verità scomoda per faraone, ma che quelle donne non ebbero timore di mettergli dinanzi. Erano certe che il Signore è colui che combatte per noi le nostre battaglie, se noi fedelmente ci disponiamo a onorarLo in ogni aspetto della nostra vita. FURONO BENEDETTE DA DIO Il Signore fece del bene a Sifra e Pua facendo prosperare le loro case. Queste donne avevano mostrato fede e amore, oltre al coraggio di onorare il nome del Signore senza guardare al prezzo da pagare. L'Eterno le ricompensò, perché Dio onora coloro che Lo onorano! Forse pochi, al giorno d'oggi, ricordano i loro nomi, ma Dio si è ricordato di loro. Ha onorato Sifra e Pua, donne forse sconosciute ai più; le ha onorate in modo che non tanto i loro nomi, ma le loro azioni fossero scolpite a caratteri cubitali nella storia del popolo d’Israele perché, quanto avevano fatto, l'avevano fatto solo alla gloria del Signore.
Francesco Alboreto
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Piani infrangibili [GE NESI 37:12-24]
Giuseppe era il figlio minore di Giacobbe, invidiato dagli altri fratelli. Vediamo quanto è pericolosa l’invidia: i suoi stessi fratelli desideravano che egli perdesse quello di cui godeva, cioè l’amore del padre e la benedizione di Dio. Giacobbe lo amava particolarmente perché era il figlio della sua amata Rachele. Il Signore lo aveva scelto come “salvatore” della sua famiglia. L’invidia portò i suoi fratelli a desiderare di ucciderlo: “Essi lo videro da lontano e, prima che egli fosse vicino a loro, complottarono per ucciderlo. Dissero l’uno all’altro: «Ecco, il sognatore arriva! Forza, uccidiamolo e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una bestia feroce l’ha divorato e vedremo che ne sarà dei suoi sogni»” (Gen.37:19-20). Questo è quanto i giudei hanno fatto a Gesù (Giuseppe è figura di Cristo). Nel piano eterno di Dio, il Figlio doveva venire per salvare l’umanità mediante il Suo sacrificio. Ma “è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto” (Giov.1:12). Il governatore romano Ponzio Pilato, quando i giudei gli consegnarono Gesù, “sapeva che glielo avevano consegnato per invidia” (Mat.27:18) e, mentre era crocifisso per pagare il prezzo dei nostri peccati, la folla e i giudei Lo ingiuriavano dicendo: «Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce!» 12 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 1
(Mat.27:40). In tutte e due i casi, sia i fratelli di Giuseppe che i giudei dicevano: “Vediamo ora che sarà di quello che ha detto”. Anche quando semba che l’uomo o il nemico ostacolino o devastino il piano di Dio, alla fine scorgiamo che esso si realizza sempre. I piani di Dio sono infrangibili, resistenti agli urti, non vanno mai in frantumi. Forse c’è qualcuno che vede tutto nero e il piano di Dio per la sua vita annullato o devastato dalle situazioni o dal nemico; dobbiamo ricordare che nelle condizioni più difficili Dio è sempre in grado di glorificare il Suo nome! NON ERANO I SOGNI DI GIUSEPPE MA ERA IL PIANO DI DIO La prima volta Giuseppe sognò che mentre insieme ai suoi fratelli stava legando i covoni, il suo “si alzò e restò diritto” mentre i covoni dei fratelli “si radunarono intorno al mio covone e gli s’inchinarono davanti” (Gen.37:7). La seconda volta sognò che il sole la luna e undici stelle gli s’inchinavano dinanzi. I fratelli a motivo di questo l’odiavano e invidiavano, ma il padre “serbava dentro di sé queste parole”. Ora se i sogni di Giuseppefossero frutto dei desideri o delle sue brame, il Signore non lo avrebbe certamente onorato; Dio non onora mai i superbi perché “chi s’innalza sarà abbassato” (Luca14:11)! Questi sogni erano la rivelazione del piano di Dio a Giuseppe e alla sua
famiglia. In quel momento Giuseppe non comprendeva la portata di quelle rivelazioni. Giacobbe, forse, vi intravedeva qualcosa; i suoi fratelli non comprendendo assolutamente, anzi l’odiavano; ma Dio aveva un piano! Allo stesso modo quando Gesù venne in terra, il Padre stava attuando il Suo piano di redenzione. Cari in Cristo, Colui che nel Suo piano ha pensato e provveduto alla salvezza, ha un piano, un progetto per la nostra vita. Noi, sul momento, non sempre comprendiamo la portata del piano di Dio. Giuseppe lo com-
prese dopo, quando per mezzo della carestia i fratelli si recarono in Egitto a comprare dei viveri: “Dio mi ha mandato qui prima di voi, perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d’Egitto”. Allo stesso modo anche noi dobbiamo sapere che, se mettiamo la nostra vita nelle mani del Signore, il Suo meraviglioso piano si realizzerà per noi.
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NESSUNO PUÒ IMPEDIRE LA REALIZZAZIONE DEI PIANI DI DIO I fratelli di Giuseppe, considerandolo come un problema, pensarono bene di sbarazzarsene; vendendolo agli Ismaeliti, lo allontanarono dall’amore del padre, non considerando che nessuno poteva allontanarlo dall’amore di Dio. Da qui sembra quasi di vedere frustrati i piani di Dio: dapprima viene venduto come schiavo; poi fu acquistato da Potifar per essere schiavo in casa sua; poi ancora fu accusato ingiustamente dalla moglie di Potifar, perché Giuseppe non volle peccare davanti a Dio. Venne fatto rinchiudere in prigione; qui fu dimenticato dal coppiere del re … sembra proprio una terribile discesa verso l’oblio: lontano dal padre, tutti lo avevano dimenticato. Eppure è bello notare nelle pagine che descrivono la vita di Giuseppe che “il Signore fu con Giuseppe. Il Signore era con lui... il Signore faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva”. La via per la gloria, il divenire viceré d’Egitto, passò prima per l’umiliazione; qualcuno ha detto: “Non c’è corona senza grembiule!” Gesù, prima di fare ritorno al cielo per godere la gloria che Egli aveva prima che il mondo fosse, dovette passare per l’umiliazione della Croce, morendo della morte più ignominiosa, come un malfattore. Ma in quella morte Egli ha riportato la vittoria, ha trionfato per mezzo della croce, distruggendo l’imperio del nemico e facendone un pubblico spettacolo: “Il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l’immortalità mediante il vangelo” 2 Tim.1:10, perché Gesù abbassò “spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che 14 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 1
Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre” (Fil.2:7-11). Se ci sono momenti in cui la tua vita sembra sprofondi, se ti senti dimenticato, evitato, scoraggiato, se hai l'impressione che il tunnel, come per Giuseppe, non abbia via d’uscita, ricorda: quando meno te lo aspetti, vedrai il compimento del progetto di Dio! Faraone ebbe un sogno e, benché fossero passati due anni, il coppiere si ricordò di Giuseppe, che fu mandato a chiamare: Dio portò avanti il Suo piano per la salvezza del popolo d’Israele. Gli artifizi dei fratelli di Giuseppe non poterono fermare il piano di Dio. Sii disposto a passare per la via che Dio ha preparata! LA RESPONSABILITÀ DI GIUSEPPE: ESSERE FEDELE Dio aveva il Suo piano e glielo aveva rivelato, ma Giuseppe doveva essere fedele. Difatti lo fu: non ha mai odiato i fratelli, non si è mai lamentato della sua vita, ma ha sempre, umilmente e fedelmente, accettato come da parte di Dio quanto gli accadeva. Fratelli e sorelle, se crediamo che Dio ha un piano per noi dobbiamo, come Giuseppe, esserGli fedeli anche nei momenti difficili, altrimenti il Suo piano andrà avanti, ma non si realizzerà per noi. Siamo chiamati ad essere fedeli al Signore ogni giorno, anche nei momenti difficili o quando non comprendiamo: “Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita” . Forse, fino a ora, piuttosto che accettare il piano di Dio, lo abbiamo ostacolato; forse abbiamo fatto noi dei piani senza Dio e li abbiamo visti infrangersi come un bicchiere di cristallo quando ci scivola dalle mani; allora abbiamo pensato: “Ho rovinato tutto, è finita per me!” Quello che è stato rovinato, infranto, è il tuo piano senza Dio; se ritorni a Dio, scoprirai che il Suo piano non si è mai infranto, anzi, il Signore è pronto a ricominciare. Francesco Zullo
Ricordati di me [LU C A 2 3:33 - 4 3]
contrapposti: la rabbia e il pentimento. La rabbia e la ribellione dimostrano una mancanza di timore di Dio (v.40). I due condannati stavano pagando a motivo delle loro colpe e il richiamo del malfattore penitente al suo compagno di sorte è evidente: “Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio?” Questa situazione ci evidenzia che la sofferenza e l’appressarsi della morte, a volte non sono sufficienti perché l'uomo si ravveda delle sue malefatte. Solo un vero pentimento per le proprie azioni malvagie condurrà a una salvezza certa. Ciascuno, infatti, dovrà rendere conto del proprio operato davanti a Dio giudice: “«Come è vero che vivo», dice il Signore, «ogni ginocchio si piegherà davanti a me, e ogni lingua darà gloria a Dio». Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio” (Rom.14:11-12). È interessante notare come quest’uomo pentito dia, per mezzo di questa espressione, la prima prova della sua conversione. Egli con il suo dolce rimprovero si dimostra affettuoso e preoccupato per la salute spirituale del suo compagno che non temeva Dio, riconoscendo che, al di sopra della dura condanna degli uoAVERE IL TIMORE DI DIO (v.40) Nei due malfattori si evidenziano due mini, ce n’era un’altra più grave: quella di Dio. sentimenti e reazioni diametralmente
Nel momento più atroce della Sua vita terrena, Gesù fu abbandonato e oltraggiato da tutti: “Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno. Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava…. egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati sanati” (1 Pie.2:22-24). Nei versi 35 e 36 del nostro testo di riferimento notiamo come il popolo, che qualche giorno prima aveva osannato il Maestro (cfr. Mat. 21:1-11), si dimostrava ora totalmente indifferente alle sorti del Cristo. I capi religiosi Lo beffavano, i soldati Lo schernivano e uno dei malfattori appeso accanto a Lui addirittura Lo insultava. Sebbene Gesù fosse stato abbandonato da tutti ci fu un uomo, ricordato nella storia con l’appellativo di malfattore penitente, che in quell’istante di grande dolore prese le difese del Signore. Quest’uomo fu pronto a comprendere il vero significato della scritta posta sulla croce di Gesù: “Questo è il re dei Giudei” e in modo sintetico espresse il pieno concetto della via della salvezza nella sua esperienza di conversione.
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RICONOSCERE LE PROPRIE COLPE (v.41) La seconda prova dell’avvenuto cambiamento di questo condannato fu il riconoscimento della propria colpa, seguito dal pentimento dinanzi a Dio e agli uomini: “Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni…”. Le Sacre Scritture, a tal proposito, affermano che “non c’è nessun giusto, neppure uno” (Rom.3:10) e che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Rom.3:23) e infine che “il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom.6:23). Il rimedio alla morte che deriva dal peccato è pertanto un sincero ravvedimento: “…Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti…e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti” (Luca 24:46-47). Su quella croce, in piena solitudine e in silenzio, Gesù stava predicando il meraviglioso messaggio di ravvedimento che è stato accolto dal malfattore penitente. Questi riconobbe le sue colpe e la necessità di ricevere il perdono dal Signore. Proprio attraverso quel sacrificio sulla croce, Cristo stava pagando il prezzo della salvezza per quel malfattore e per tutti coloro che avrebbero aperto il cuore al Signore confessando i propri peccati per ottenere la salvezza. Gesù, con il Suo sacrificio, ha pagato il prezzo della disubbidienza dell’uomo per la redenzione dell’umanità. RICONOSCERE LA PUREZZA DI GESÙ “L’Agnello senza difetto né macchia” (v.41) Il malfattore, infine, dà un’ulteriore prova della propria conversione dichiarando una bene16 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 1
detta realtà, l’innocenza di Gesù: “L’Agnello senza difetto né macchia” (cfr.1 Pie.1:18-19). Egli non aveva commesso alcun reato, non aveva fatto nulla di male per subire tale supplizio, al contrario lo stava patendo al nostro posto pagando così, attraverso la donazione della propria vita innocente, la conseguenza del peccato dell’intera umanità (1 Tess.5:10). La crocifissione era inflitta dai romani agli schiavi o ai peggiori criminali. Il fatto che Gesù fosse stato messo in mezzo a due malfattori fu un modo per proclamare che Egli era il più colpevole dei tre, quando invece aveva fatto del bene a tutti coloro i quali si erano rivolti a Lui con fede (Mat.14:35-36). Infine, il punto decisivo della conversione di quest’uomo fu il credere che Gesù era il Cristo: “Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”! (v.42). Con questa espressione dell’ultimo amico di Gesù sulla terra, si aprono le speranze eterne di salvezza anche per il peggior peccatore di questo mondo. L’apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, esprime così la grandezza del sacrificio di Cristo: “Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rom.5:7-8). Arrenditi anche tu, chiedi al Signore: “Signore, ricordati di me…” e realizzerai come quell’uomo pentito la certezza del perdono, la gioia della salvezza eterna e il privilegio di entrare in paradiso con Gesù. Giuseppe Crapanzano
ABC della Salvezza A
AMMETTI DI ESSERE PECCATORE! Solo Gesù è morto sulla croce per il perdono dei tuoi peccati. "Non c'è nessun giusto, neppure uno" (Romani 3:10). "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23).
B
BISOGNA NASCERE DI NUOVO! "Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3). "Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). "A tutti quelli che lo hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio" (Giovanni 1:12). "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).
C
CREDI NEL SIGNORE GESÙ, CONFESSALO COME TUO PERSONALE SALVATORE! "In nessun altro è la salvezza" (Atti 4:12). "Perché se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvato" (Romani 10:9). "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia" (Atti 16:31).
PROMOSSI ALLA GLORIA
G iuseppe Marino 1934-2011
Non è facile riassumere in poche parole il lavoro svolto dal fratello Giuseppe Marino nel servizio al Signore, ne sono, però, onorato poiché lui ed Elisa da alcuni anni erano membri della comunità di Fonte Nuova. Giuseppe era nato a Crotone il 7 settembre 1934, a diciott’anni venne a Roma per un concorso e vi si stabilì, cominciando a lavorare con lo zio nell’edilizia. Qui fu evangelizzato e diede il cuore al Signore, facendo il battesimo in acqua il 7 ottobre 1956, nella chiesa di Via dei Bruzi. In quella comunità conobbe Elisabetta Confalone, che sposò e con la quale ebbe quattro figli: Luca, Cristina, Andrea e Paolo, che hanno tutti hanno accettato il Signore e Lo servono. Negli anni il fratello Marino ha rivestito diversi incarichi nella comunità di Via dei Bruzi e nell’opera ADI. Fu infatti monitore della Scuola Domenicale, responsabile del gruppo giovanile, consigliere di chiesa, pastore di comunità, direttore del Villaggio Betania, membro e segretario del Comitato di Zona Italia Centrale e Sardegna. Negli anni ’70 si adoperò per l’evangelizzazione a Civitavecchia, dove il Signore fece sorgere una bella comunità da lui curata instancabilmente per lungo tempo. Quando lo conobbi ero ancora ribelle, ma in lui ho sempre trovato un uomo di Dio che mi ha saputo indirizzare senza farlo pesare. In seguito ho avuto saggi consigli riguardanti il ministerio e la cura delle anime. Molti lo ricordano, accompagnato dalla sua fedele consorte, soprattutto per le riunioni di preghiera nelle quali il Signore ha benedetto e battezzato nello Spirito Santo tantissimi, soprattutto giovani. Anche negli ultimi periodi il fratello Marino curava le riunione di preghiera presso il Villaggio Betania. È sempre stato un uomo di preghiera, non solo pubblica ma anche privata, ben lo sanno quanti gli abitavano vicino e potevano sentire quando elevava il cuore a Dio, con il suo modo caratteristico di pregare e di cantare. Il periodo al Villaggio Betania è stato forse quello per il quale il fratello Giuseppe Marino e sua moglie Elisa sono stati conosciuti da moltissimi credenti in Italia e all’estero. Questo impegno, durato oltre 25 anni, ha segnato positivamente la vita dei tanti bambini che hanno vissuto presso questo Istituto per l’infanzia bisognosa delle As-
semblee di Dio in Italia. Il fratello Marino scriveva diverso tempo fa: “Betania non è caserma di bambini, ma una casa per quei piccoli che non ne hanno una, un luogo dove essere curati adeguatamente e essere educati secondo l’Evangelo di Cristo! Ma Betania non può essere considerato un istituto di educazione e neppure un collegio di istruzione, è qualcosa di più: è una famiglia!”. Un assistente sociale della zona, ricordando le visite al Villaggio Betania, disse: “Giuseppe Marino è stato il padre autorevole di tanti bambini. Aveva una funzione normativa e allo stesso tempo la grandissima capacità di trattare i bambini con l’affetto di un padre. Quella di Betania era una famiglia”. Il fratello Marino è stato un uomo “straordinariamente normale” o “normalmente straordinario”, pronto a svolgere qualsiasi lavoro per il Signore, mai passivamente; reinterpretava qualsiasi cosa e la faceva rivivere. Sempre diretto, mai formale, sempre cosciente dei propri limiti, ma anche dell’onnipotenza del Signore che serviva. La predicazione di Giuseppe andava dritta al segno, era immediata, calata nella vita di tutti i giorni, sempre biblica, ma con spunti presi da una lettura, da un lavoro fatto, da una notizia. Il suo carattere era schietto: se aveva qualcosa da dire lo faceva subito, senza preamboli. Quando i suoi problemi fisici si sono aggravati, comportando l’amputazione di una gamba, lui e sua moglie, anch’ella molto sofferente, si sono trasferiti all’Istituto Betania Emmaus, dove sono stati curati con professionalità e amore. Negli ultimi giorni della sua vita sulla terra era stremato; il Signore lo stava preparando per il Grande Viaggio e, all’improvviso, ha esaudito la sua preghiera e l’ha portato con Sé. Seguiamo l’esempio di uomini così. Roberto Gentilini Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
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Effatà lettere alla redazione
Limiti superabili con il Signore
“Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò verso il mar di Galilea attraversando il territorio della Decapoli. Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani. Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!». E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene. Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo divulgavano; ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare»” (Marco 7:31-37). Da questi pochi versi del Vangelo è possibile vedere l’opera potente di Gesù a favore di un uomo che aveva dei grandi problemi di relazione a motivo della sordità che lo limitava. Non vi sono limiti che il Signore non possa superare con la Sua meravigliosa grazia! A questo proposito abbiamo ricevuto in redazione una breve testimonianza di come il Signore sia all’opera anche oggi, permettendo a quanti hanno delle apparenti e insormontabili limitazioni umane, di ascoltare la Sua Parola, e udire il lieto messaggio della Salvezza e della grazia in Cristo Gesù forse non con l’orecchio, come ci si aspetterebbe, ma direttamente con il cuore. Pace del Signore! Desidero attirare l’attenzione dei credenti su un quesito particolare: quali sono le persone che non riusciamo a raggiungere con l’annuncio del lieto messaggio di “Tutto l’Evangelo”? Chi non riusciamo a contattare per mezzo dei gruppi delle nostre comunità? Purtroppo sono molte le persone non ancora raggiunte ma, ponendomi questo quesito, ho notato che vi sono individui con grandi limitazioni nella comunicazione che non vengono contattate: le persone sorde. Il Signore mi ha suscitato nel cuore un forte desiderio di raggiungere quanti non odono con l’annuncio del messaggio della Parola di Dio. È così iniziata un’esperienza che ha plasmato e sta formando il mio modo di servire il Signore, offrendomi nuove opportunità in un campo nuovo: raggiungere le persone sorde! Capire che cosa significhi vivere essendo sordi, per un udente, non è semplice! Se essere sordo comprensibilmente vuol dire non sentire, di fatto comporta anche entrare a far parte di un sistema-comunità con una propria cultura che, per molti versi, è differente da quella di chi ode, avente una lingua
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diversa, non parlata, ma fatta di gestualità, di segni, appunto. Significa vivere con una specifica mentalità che talvolta impone esperienze frustranti, come l’impossibilità di comunicare con gli udenti, e di comprendere bene alcuni testi scritti. Ovviamente, anche tutte le persone non udenti, il “popolo” dei sordi, hanno bisogno di salvezza. Solo che le opportunità per raggiungere questi cari sono minime. Le evangelizzazioni non li toccano in quanto non possono fermarsi ad ascoltare quanto viene predicato per le vie e nelle piazze. Non possono ascoltare qualche cantico o qualche predicazione alla radio o in TV. Difficilmente partecipano a incontri nella chiesa, e non sempre capiscono il contenuto di un foglietto o un trattato di evangelizzazione. Per raggiungere questi cuori bisogna entrare nel loro mondo, impegnandosi a capire la loro mentalità, la loro logica di comprensione. Proprio come un missionario quando va in un paese straniero studia la lingua locale e, se possibile, si procura del materiale evangelistico e versioni della Bibbia tradotte in quella lingua, così chi vuole offrire il messaggio della salvezza
a una persona sorda deve “parlare la sua lingua”. In Italia si stima che ci siano circa 90.000 sordi e, per quanto ne sappiamo, fra loro non si raggiunge la cinquantina di credenti che frequentano le nostre comunità. C’è necessità di raggiungere questi cari, di evangelizzare, di curare con studi individuali della Parola di Dio. Fino ad ora abbiamo fra i membri delle nostre comunità solamente quattro interpreti LIS, la lingua dei segni usata dai sordi. In qualche comunità sono iniziati dei corsi LIS, mentre altri credenti stanno frequentando corsi per diventare interpreti LIS presso l’ENS, l’Ente Nazionale Sordi, che ha sedi sparse su tutto i territorio nazionale. Stiamo pregando il Signore che altri credenti, sorelle e fratelli, sentano l’urgenza di includere nel grande mandato ricevuto dal Signore anche il bisogno di raggiungere queste persone con il messaggio della salvezza. Dio ha dato a ciascuno risorse da utilizzare e da trafficare finché Egli venga, usiamo bene quanto ci è stato affidato! Dio ci benedica Anna Iodice
Qualora qualche comunità fosse interessata a ricevere testimonianza diretta di quest’opera di evangelizzazione rivolta ai sordi, potrà essere messa in contatto con qualcuno dei credenti interpreti LIS in grado di far comprendere meglio come avere un dialogo con la realtà dei sordi per mezzo della redazione di Risveglio Pentecostale chiamando lo 049.605127 (ore ufficio) Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A CANTÙ (CO) E CESANO MADERNO (MI) Il 23 gennaio abbiamo condiviso con le comunità di Cantù (CO) curata dal fratello Domenico Sibilla Domenico e di Cesano Maderno (MI) curata dal fratello Franco Viscomi, ospiti nella comunità di Saronno curata dal fratello Samuele Plasmati, la gioia di vedere sette neofiti, sei di Cantù e uno di Cesano Maderno, fare patto con il Signore confessando pubblicamente della fede in Cristo Gesù, in ubbidienza alla Parola di Dio con il battesimo in acqua. La Parola di Dio, predicata dal fratello Michele Plasmati, pastore a Marchirolo (VA), è stata di benedizione. Nonostante i segni visibili degli ultimi termini dei tempi, notiamo come Dio sta continuando a benedire quanti con fede si accostano a Lui di vero cuore, salvando, guarendo, liberando, battezzando nello
Spirito Santo per ottenere quale premio finale “la corona della vita”. Domenico Sibilla
NUOVO LOCALE DI CULTO A PIOVE DI SACCO (PD) La cittadina di Piove di Sacco ha una storia antica. Fondata dai romani divenne un importante nodo stradale e fluviale per la sua posizione non lontana dal fiume Brenta e dalla laguna veneta. Oggi conta circa 19.000 abitanti, e grazie a Dio dal 2007 è presente la testimonianza dell’Evangelo. Dopo circa quattro anni dall’apertura del primo locale di culto, abbiamo avuto la necessità di trovarne un altro più ampio e sabato 19 febbraio abbiamo avuto il culto di dedicazione alla gloria di Dio. È stata un’occasione meravigliosa di evangelizzazione e di edifica-
zione! È stato con noi per l’occasione il pastore Vincenzo Specchi con il coro della chiesa di Padova, che ha cantato diversi inni alla gloria del Signore. Molti credenti della zona hanno partecipato e diverse anime nuove hanno ascoltato per la prima volta il messaggio dell’Evangelo. Il fratello Specchi, predicando dal testo di Isaia 54:2-3 “Allarga il luogo della tua tenda, si spieghino i teli della tua abitazione, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi picchetti! Poiché ti spanderai a destra e a sinistra”, ha esortato i fratelli a continuare nell’evangelizzazione, ricordando come è nata l’opera di Dio nel Veneto e di come si è sviluppata, grazie alla collaborazione fattiva delle chiese di Padova e Vicenza, da dove sono nate le varie missioni del Veneto, molte delle quali ora sono chiese costituite. È stata una giornata di grande festa! Pregate per noi, affinché il Signore porti altre anime al ravvediDomenico Dicuzzo mento.
BATTESIMI AL FUSARO – BACOLI (NA) Siamo grati al Signore per la gioia che ha rinnovato nei nostri cuori domenica 27 febbraio per i tre credenti (un fratello e due sorelle) che hanno confessato pubblicamente la loro fede in Cristo, ubbidendo al comandamento del battesimo in acqua. Per l’occasione è stato con noi il fratello Archetto Brasiello, pastore a Velletri e Anzio, che ha ministrato il battesimo ai nuovi nati ed ha incoraggiato la comunità intera tramite il messaggio della Parola di Dio. La benedizione divina è stata ancora con noi la settimana seguente, il 6 marzo, quando abbiamo ricordato la morte, la risurrezione e l’imminente ritorno di Gesù, celebrando la Cena del Signore con i giovani di una classe della Scuola Domenicale della chiesa di Napoli, via Carafa, e il fratello Rosario Palma, che il Signore ha usato per invitare tutti noi ad una rinnovata consa- crazione al mandato del Signore.
Davide D’Alessandro
BATTESIMI A GRUGLIASCO (TO) I credenti di Grugliasco sono lieti di condividere la gioia per il culto di battesimi tenutosi il 6 marzo, nel quale 3 credenti hanno espresso il desiderio di amare e servire il Signore mediante il battesimo per immersione, come comandato dal signore Gesù. Per l'occasione erano presenti fratelli delle comunità vicine che ci hanno fatto visita, oltre ad amici e conoscenti, che per la prima volta assistevano a un culto di battesimi. Grazie a Dio hanno 20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - G i u g n o 2 0 1 1
potuto ascoltare con noi la predicazione della Parola di Dio che è stata esposta in maniera efficace e guidata dallo Spirito Santo dal fratello Stefano Zedda, pastore a Venaria Reale (TO) e di Torino via Cuniberti, che ha predicato sul testo dell'Evangelo in Marco al cap 5. A Dio vada tutta la gloria e la lode per l'onore che ci concede di essere Suoi collaboratori nella Sua amata opera. Enzo Iavarone
NOTIZIE DA ADI-MEZ IN PROVINCIA DI VICENZA Ringrazio il Signore per la misericordia che ha avuto per il popolo dei sinti in Italia in questi anni. Dio non ci ha mai abbandonato, nonostante le situazioni difficili, nella piccola comunità di credenti sinti a Montecchio Maggiore, in provincia Vicenza. Per diverso tempo con mia moglie Pasqualina abbiamo atteso, pregato e vissuto da credenti. Poi all’improvviso, come da un piccolo granello il grano cresce, abbiamo cominciato a vedere i primi risultati di questa opera di evangelizzazione. “Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai” (Ecclesiaste 11:1). I sinti del vicentino all'inizio rifiutavano il messaggio dell'Evangelo, mai nessuno aveva parlato loro dell’opera di Gesù che salva, guarisce, trasforma le vite, ma piano piano alle riunioni di preghiera hanno cominciato a partecipare alcuni, aprendo il cuore al Signore. Dio ha aggiunto anime anno dopo anno e, oggi, siamo un gruppo di circa quaranta credenti battezzati. Mante-
niamo rapporti fraterni con la comunità ADI di Vicenza, curata dal fratello Specchi, e con le comunità circonvicine Lonigo (VI), Castelfranco Veneto (TV), Padova e Piove di Sacco (PD) realizzando “quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme”. Dobbiamo impegnarci per essere operai approvati da Dio che, con il Suo amore, ci ha acquistati al caro prezzo di riscatto della croce al Calvario. Egli ha sofferto per noi affinché facessimo parte del Suo corpo, la Chiesa del Signore, che deve restare unito nel Suo amore. Davide Casadio
BATTESIMI AD APICE (BN) Domenica 20 marzo abbiamo avuto la gioia di celebrare un culto battesimale nella comunità di Apice in cui hanno testimoniato la loro scelta per Cristo 10 neofiti, 4 fratelli e 6 sorelle. Tra i battezzandi abbiamo avuto anche una sorella proveniente dal Camerun e un fratello dal Brasile. Il locale di culto era gremito al punto che i circa 190 posti a sedere erano insufficienti. I numerosi parenti e conoscenti dei neofiti hanno potuto ascoltare il messaggio della Parola. Grande gioia è stata per noi avere la corale della comunità di Boscoreale (NA) che ha innalzato inni al Signore. Grande gioia è stata avere il pastore Francesco Lugubre, già pastore della comunità di Apice in anni precedenti che ha condiviso con noi il messaggio della parola di Dio sul testo Filippesi 1:1-11 incentrando il tema della predicazione sul versetto: “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”. Incoraggianti
sono state le testimonianze dei battezzandi che hanno concluso un culto ricco di grandi benedizioni e di gioia da parte del Signore. Con la speranza che la Parola di Dio abbia fatto breccia nei cuori di tutti i presenti, a Dio vada tutta la lode e il ringraziamento per questa opera meravigliosa che sta conducendo ancora nella nostra comunità. Carmelo Fiscelli
BATTESIMI A REGGIO EMILIA Anche in una terra di conquista come l'Emilia, Egli è il Dio che regna! In un clima di festa nella giornata di sabato 12 marzo si è tenuto un servizio battesimale nella comunità di Reggio Emilia. I fedeli e i simpatizzanti hanno potuto ascoltare la Parola di Dio, portata per l'occasione dal fratello Cosimo Barretta, pastore della comunità di S. Rocco (NA) e vedere nove credenti celebrare il loro patto con il Signore. È un Dio meraviglioso il nostro! Un Dio che ha raccolto i frutti delle campagne evangelistiche estive e
delle giornate di evangelizzazione, permettendo a questi Suoi figli di poter testimoniare pubblicamente del loro incontro con Gesù. Il fratello Barretta, per l'occasione, ha voluto illustrare gli oneri e gli onori di una vita legata a Dio, con il duplice scopo di parlare sia ai cuori dei neofiti, sia ai numerosi simpatizzanti presenti, per mostrare la grande convinzione che questi credenti avevano nello scegliere per il Signore. Il giorno seguente, le parole del fratello Barretta, partendo dal passo della conquista di Gerico, hanno voluto raccontare, in una meravigliosa metafora, l'intera vita del credente dopo l'incontro con Dio: una vita fatta di attesa, fede, preghiera, amore, dedizione, e soprattuto vittoria. Ed è proprio in questo contesto di profonda commozione e gioia, che è stato ricordato l'ineffabile sacrificio di Cristo celebrando la Cena del Signore. Gloria sia resa all'Iddio Onnipotente per la Sua opera in Emilia, per queste nuove anime che hanno scelto di servirLo come strumenti nelle Sue mani. Giuseppe Carlucci Risveglio Pentecostale - Giugno 2011
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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A BEINASCO (MI) Con il cuore grato a Dio per come porta avanti la Sua opera in mezzo a noi, desideriamo informare i fratelli e le sorelle che domenica 20 marzo abbiamo avuto la gioia di vedere 11 nuovi credenti battezzarsi secondo l’insegnamento del nostro Signore Gesù. Dieci di questi nuovi credenti appartengono alla comunità di Beinasco, mentre una sorella è frutto dell’opera di evangelizzazione nella nostra missione di Giaveno. Per l’occasione è stato tra noi il fratello Roberto Grasso, pastore a Milano-Ticinese, che Dio ha usato per predicarci sull’importanza di portare frutti degni di un genuino ravvedimento. Due settimane dopo, domenica 3 aprile, abbiamo svolto un culto di Santa Cena. Per l’occasio- a benedire la Sua Chiesa a Beinasco, non certamente perché lo ne abbiamo avuto come ospite il fratello Carmelo Lo Re, pastore meritiamo, ma semplicemente perché siamo opera Sua, Sposa Giuseppe Bianco a Fondi (LT) e Monte San Biagio. Siamo certi che Dio continuerà Sua.
BATTESIMI A VICENZA Condividiamo con gioia la notizia della bellissima giornata di domenica 3 aprile, nel corso della quale la comunità di Vicenza ha potuto rallegrarsi con ospiti e parenti per i nove neofiti che hanno pubblicamente testimoniato, in ubbidienza al comando
del Signore, della loro scelta per Cristo per mezzo del battesimo in acqua. Toccanti sono state le testimonianze dei molti giovani cresciuti ricevendo gli insegnamenti della Parola di Dio nella Chiesa, taluni anche con difficoltà superate grazie all’aiuto di quel Salvatore che hanno, anche con le loro parole, ringraziato e innalzato. Gradito ospite, ha porto il messaggio della Parola di Dio il fratello Francesco Viscomi, pastore a Cesano Maderno (MI), con il testo di Marco 16:15-16 ed il parallelo Matteo 28:19-20 ha rimarcato l’importanze di adoperarsi a spandere il buon messaggio dell’Evangelo affinché “chiunque” possa scegliere per Gesù. Il coro della comunità locale ha elevato inni di gioia al Signore e, per l’occasione, i molti amici e parenti dei neofiti che sono stati per la prima volta in mezzo a noi hanno potuto avere un assaggio della gioia che prova il popolo di Dio quando riconosce le grandi cose che il Signore continua a operare a vantaggio di quanti si affidano e Lui. Per ogni cosa al Signore vada tutta la gloria! Vincenzo Specchi
EVANGELIZZAZIONI A ESTE (PD) Este, cittadina del Veneto di antica origine, è situata sul versante orientale dei Colli Euganei, in provincia di Padova. Este è passata dall’influenza dell’Impero romano alla devastazione di Attila, rinascendo dopo il Mille con la dominazione dei Signori di Este, di Ezzelino da Romano e, nel XIV secolo, degli Scaligeri, dei Carraresi e dei Visconti fino alla annessione alla repubblica di
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Venezia nel 1405. La riorganizzazione amministrativa avviata da Napoleone, ha promosso la nascita del Museo Nazionale Atestino e l'apertura delle prime scuole pubbliche. Lo sviluppo di Este è proseguito fino ai nostri giorni in cui 17.000 abitanti hanno bisogno di essere raggiunti dal messaggio di “Tutto l’Evangelo”. E presso il Teatro Filodrammatici di Este sabato 9 e domenica 10 aprile si sono visti impegnati i cori delle comunità di Padova e di Vicenza nel presentare cantici cristiani e testimonianze dirette dell’opera di Cristo nei cuori. Per mezzo della Parola predicata è stato annunciato che, ancora oggi, Dio è potente a salvare, a liberare, a guarire e intervenire in ogni tipo di bisogno. Grande è stata la nostra gioia nel vedere diversi estensi toccati dalla presenza del Signore, che ringraziamo anche per la disponibilità dell’Amministrazione Comunale, che ha promosso gli incontri alla cittadinanza informando tutti i capofamiglia mediante messaggi SMS. Preghiamo che Dio ci conceda di vedere crescere un buon frutto dal seme che è stato sparso nei cuori alla Sua gloria! Vincenzo Specchi
PINEROLO: BATTESIMI E CENA DEL SIGNORE Il locale della Chiesa di Pinerolo domenica 10 aprile era affollato già mezz’ora prima dell’inizio della riunione. Molti credenti, fra i quali diversi giovani provenienti dalle comunità limitrofe, si sono uniti a noi per celebrare il Culto al Signore. L’occasione di particolare interesse consisteva nella testimonianza pubblica di fede di tre sorelle che, avendo accettato Gesù nel loro cuore quale personale Salvatore, avevano chiesto che fosse loro somministrato il battesimo in acqua in ubbidienza all’insegnamento della Parola di Dio (Marco 16:16), assumendo così l’impegno di voler amare il Signore e di volerLo servire. Dopo aver ascoltato le loro commoventi testimonianze, ci è stato presentato con passione il messaggio della Parola di Dio tratto dal testo di Atti 23:12-22 dal fratello Michele Mango, pastore ad Arona. Nel corso della predicazione gli astanti sono stati esortati a cogliere l’invito alla salvezza prima che possa essere troppo tardi. Senza dubbio il Signore è paziente e non vuole che alcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento (2 Pietro 2:9); tuttavia occorre non abusare della misericordia divina nel rinviare questa meravigliosa scelta di fede per Cristo. Dopo aver ascoltato il coro delle classi di scuola domenicale dei fanciulli e bambini, in un clima misto a gioia e commozione, si sono cele-
brati i battesimi. Dopo anni di preghiere, da parte della chiesa e dei familiari, è stata una grande vittoria vedere l’ubbidienza di due delle tre sorelle. Dio è fedele e non viene meno alla Sua Parola. Mi sono unito alla gioia di quei familiari quando ho avuto l’immensa gioia di battezzare mia figlia testimoniando così dell’efficacia delle Sacre Scritture “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia” (Atti 16:31). La domenica successiva, il 17 aprile, abbiamo poi celebrato la Cena del Signore sempre nel culto mattutino con la partecipazione del fratello Serafino, pastore emerito della Chiesa di Torino via Cuniberti, di cui Dio si è usato per amministrarci la Sua benedetta Parola. Il Signore ci ha concesso veramente dei giorni di grande benedizione; a volte Egli, nella Sua infinita misericordia, ci fa vedere immediatamente i frutti delle nostre fatiche, altre volte ci fa attendere del tempo ed è forse per questo che la gioia sembra quindi essere più grande. Continuiamo a pregare per quanti frequentano le nostre adunanze e per i nostri giovani. Giuseppe Crapanzano
GIORNATA EVANGELISTICA: CHIESE PROVINCIA DI TORINO E VAL D’AOSTA Sabato 16 aprile le chiese della provincia di Torino e della Val d’Aosta si sono ritrovate per l'appuntamento annuale dedicato all’annuncio dell’Evangelo. In una giornata di sole più di trecento credenti provenienti da varie comunità, hanno raggiunto fin dal mattino due quartieri della zona Nord di Torino (Regio Parco e Barca) e dodici comuni a Nord della città (San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Volpiano, Leinì, Caselle, Verolengo, Lauriano, Castagnetto Po, Torrazza Piemonte, San Raffaele Cimena, Cavagnolo, Ciriè) annunciando l’amore di Dio mediante la testimonianza, la distribuzione di opuscoli e sette culti all’aperto. Concluse le evangelizzazioni ci siamo ritrovati presso il locale di culto di Torino via Spalato dove si è potuto consumare in un clima di amor fraterno il pranzo e condividere le emozioni appena vissute. Nel primo pomeriggio si è celebrato il culto al Signore nel quale non è mancata la benedizione di Dio, percepibile oltre
che dalla lode e dall’adorazione anche dalla franchezza delle testimonianze. Siamo stati edificati dal consiglio della Parola di Dio predicato dal fratello Paolo Falciano, pastore a Cuorgnè, tratto da Esodo 1:7-16. La predicazione ha messo in risalto la necessità di avere oggi le giuste priorità senza trascurare il servizio al Signore e non aspettare circostanze difficili per invocarLo come fece Israele quando si ritrovò sotto la schiavitù egiziana. L’esortazione ci ha ricordato che siamo l’impronta di Dio in questo mondo e siamo quindi chiamati ad onorarLo con le nostre scelte e il nostro servizio, certi che allora Egli benedirà le nostre vite. Ringraziamo il Signore per questo appuntamento annuale che, oltre a permetterci di raggiungere nuove anime con il messaggio dell’Evangelo, sta rendendo le comunità della nostra zona più sensibili a un costante impegno nell’evangelizzazione. Emanuele Carauddo
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appuntamenti RADUNO GIOVANILE CAMPANIA Da giovedì 2 a sabato 4 giugno 2011, a Paestum, si terrà il Raduno Giovanile della Campania. Ospite il pastore Mike Player, sovrintendente delle IFCA, pastore nella Boston Christian Assembly. INCONTRO PROVINCIALE PALERMO Giovedì 2 giugno 2011, a Castellana Sicula (PA), si terrà un Incontro Provinciale delle chiese della provincia di Palermo. Ospite il pastore Vito Nuzzo.
INCONTRO FRATERNO DELLE CHIESE ADI DEL TRIVENETO Giovedì 2 giugno 2011, a Padova presso il Palasport di via Ca' Rasi, zona Mandria, si terrà l'Incontro fraterno delle Chiese ADI del Triveneto. Ospite il fratello pastore Antonino Barresi.
di Ringraziamento per i 32 anni di fedeltà e per le vittorie concesseci. Ospite per lo studio del mattino e il culto del pomeriggio il pastore Giuseppe Conserva.
INCONTRO PROVINCIALE FOGGIA Sabato 4 giugno 2011, si terrà un incontro provinciale delle chiese della provincia di Foggia a GIORNATA DI RINGRAZIAMENTO Torremaggiore (FG). 32° ANNIVERSARIO CENTRO RADUNO FRATERNO KADES NORD OVEST Sabato 4 giugno 2011, presso la sede del Centro Kades in Da venerdì 10 a domenica 12 giugno, Melazzo (AL), si terrà una Giornata a La Thuile (AO), si terrà l'VIII Radu-
GIORNATA NAZIONALE di domenica 12 giugno 2011 partecipa alla
“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia... I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo...” (2 Cron.7:14-16). I pastori delle Assemblee di Dio in Italia, sentito il bisogno di raggiungere altre zone nel nostro Paese con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”, invitano tutte le comunità A.D.I. a consacrare domenica 12 giugno 2011 come giornata di preghiera per presentare al Signore le molte località non ancora raggiunte dalla testimonianza Evangelica Pentecostale. Vogliamo anche pregare per la consacrazione personale, per le popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, per l’opera di Dio in Italia, per la fratellanza che si trova in difficoltà a motivo delle mutate condizioni economiche, per le campagne di evangelizzazione, per le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la conversione dei nostri cari, per gli Istituti di assistenza A.D.I. e per altre necessità locali.
Risveglio P E N T E C O S T A L E
no Fraterno della Zona Italia NordOvest. Ospite il pastore Felice Antonio Loria. CULTO CHIUSURA IBI Venerdì 17 giugno 2011, presso la chiesa di Roma, Via Vibio Sequestre/Via Repetti, alle ore 19, si terrà il culto di chiusura del LVI Anno Accademico dell'Istituto Biblico Italiano.
preghiera
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