RPMag2010

Page 1

Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 5 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Risveglio maggio 2010

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

“Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te” [Salmo 32:8 ]


Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

Il dovere

Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consiglieri onorari: Germano Giuliani, Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­ se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da offerte vo­lon­ta­rie. In con­ formità alla Leg­­ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti perso­ nali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­ sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati perso­ nali sono custoditi in un archivio elet­ tronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli articoli fir­ mati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono.

Dio vuole il bene degli uomini, ma a che cosa servono i doni della salvezza, della fede, della conoscenza dell’Evangelo, della guida divina, del battesimo nello Spirito Santo se poi non siamo sensibili ai bisogni degli altri? Con la parabola dell’amico importuno Gesù insegna il dovere di provvedere. L’ammissione del bisogno Sembra una circostanza casuale. Un viaggiatore arriva molto più tardi del previsto… nel cuore della notte. Giunge alla casa di un amico sperando che possa dargli qualcosa da mangiare. Ci sono bisognosi che aspettano di ricevere aiuto da Dio. Questo amico non era pronto. Non addusse delle attenuanti del tipo: “Sei arrivato tardi e non ho più nulla per te…” o “Arrangiamoci con

in questo numero IL DOVERE DI PROVVEDERE Camelo Fiscelli . ................................pag.2-3

XXI CONVEGNO PASTORALE Amelio Fatini .....................................pag.4-5

Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente­ costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec­ chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione. 2

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

SAMMA, IL DEFENSORE Mosè Nese .........................................pag.6-7


di provvedere de del pane, cibo che sfama, nutre e, nella Bibbia, è figura di Cristo: “Gesù disse loro: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete” (Giovanni 6:35). La ricezione dei beni necesLa richiesta è audace, perché era sari arrivato un solo amico, ma questi La parabola non dice che quell’uomo abbia fatto il giro di tut- chiede tre pani: domanda in misura ti i suoi amici, ma si legge è anda- abbondante! to da una sola persona che avrebbe La condivisione dei beni considerato la sua richiesta. La parabola sembra finire: “Si leSoltanto uno, l’amico vero, colui che ama in ogni tempo, non avreb- verà e gliene darà quanti ne ha di be badato al fastidio di essere sve- bisogno”. Che cosa fece quell’uomo dei pagliato nel cuore della notte per sodni ricevuti? disfare la sua richiesta. Tornò dall’amico affamato e conSe quell’amico non considerò divise quanto aveva ricevuto e che il disturbo una pregiudiziale per concedere beni necessari, il Padre gli era stato dato “per grazia”. Il mondo ha fame e ha bisogno nostro celeste non si infastidisce quando Lo chiamiamo a concedere di qualcuno che porti cibo atto a soddisfare la fame dell’anima. i Suoi beni. Il Signore ci ha dato l’onore di La richiesta è circostanziata, chiequel che troviamo in casa…”, ma sente il dovere di provvedere mettendosi alla ricerca di chi poteva fornirgli il necessario.

(Luca 11:5-13)

conoscerLo come il Salvatore e Colui che si prende cura di tutte le necessità umane. Per mezzo della preghiera bussiamo alla porta della gloria e ci presentiamo davanti al trono della grazia per ottenere doni… anche per gli “affamati spirituali”. Sicuramente abbiamo bisogno di pregare, al fine di ricevere da Dio e di provvedere il “pane di vita” ai perduti: “Quello che ho, te lo do” (Atti 3:6). Carmelo Fiscelli

maggio 2010

PERDONATI PERDONIAMO Raffaele Lucano .................................pag.8-9

IL RITORNO DEL SIGNORE Gianluca Lo Giudice........................pag.10-11 ANIMA MIA, BENEDICI... Giacomo Aceto................................pag.12-13

NAUSEA DI TROPPO CIBO Giuseppe Crapanzano ...................pag.14-15

NEWS: 8 E 5 PER MILLE ................. pag.19

UN BUON SOLDATO DI CRISTO GESÙ Pasquale Puopolo ...........................pag.16-17

APPUNTAMENTI . ........................... pag.24

UN TRAVAGLIO INTENSO Alessandro Cravana ........................... pag.18

NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..................................pag.20-23

GIORNATA NAZIONALE DI PREGHIERA ................................ pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

3


XXI Convegno Pastorale

CAPACCIO SCALO/PAESTUM (SA) 28 APRILE - 1 MAGGIO 2010

... collaborano con

Gli antichi latini indicavano con “momentum” la frazione di tempo in cui un impulso produce movimento e azione. Un momento spirituale di peculiare intensità è stato quello vissuto a Paestum, in cui si è manifestata l’azione e il motus, movimento appunto dello Spirito Santo. Nella predicazione della Parola il fratello Warren Bullock, predicatore dei culti serali, ha più volte usato l’espressione “momentum” parlando dell’ora particolare che l’Opera in Italia è chiamata a vivere nella guida e nell’unzione dello Spirito Santo. Sotto questo impulso si è riunita l’Assemblea formata dai Conduttori delle Chiese delle Assemblee di Dio in Italia, alcuni accompagnati dalle consorti, insieme, per la prima volta, ai Consiglieri di Chiesa. Molti hanno apprezzato l’opportunità di condividere questi momenti spirituali con i pastori, tra i quali si sono potuti scorgere diversi volti nuovi, a testimonianza della chiamata che il Signore continua a rivolgere anche alle nuove generazioni. Hanno partecipato anche diverse delegazioni di fratelli provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada, delle Chiese Cristiane Italiane del Nord Europa, oltre alle rappresentanze delle Missioni Associate alle ADI. Il tema. Tema del XXI Convegno Pastorale è stato: “Collaboratori per il Regno di Dio”. In un tempo in cui la società si lascia affascinare dall’individualismo, la Parola di Dio ci richiama all’unità del Corpo di Cristo, la Sua Chiesa, dove ogni membro, nel ruolo affidatogli dalla Grazia Divina, plasmato a immagine di Cristo dall’opera dello Spirito Santo, ricerca la collaborazione con gli altri per l’avanzamento del Regno di Dio sia nell’ambito della chiesa 4

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

locale sia in quello dell’Opera di Dio tutta, anche oltre i confini locali. Con questo sentimento le Assemblee di Dio in Italia hanno recentemente istituito il Comitato per le Missioni Estere che si propone di incoraggiare lo sviluppo del Regno di Dio in Nazioni vicine alla nostra, prima fra tutte l’Albania. Gli Studi. Nel corso delle giornate del Convegno i quattro studi biblici hanno approfondito il tema della collaborazione, con attenzione al lavoro che Pastori e Consiglieri di Chiesa svolgono insieme per il bene della Chiesa. Il fratello Paolo Lombardo, esponendo il tema “Collaboratori nella Vocazione”, ha sottolineato com’è possibile essere collaboratori, chiamati a salvezza, chiamati al servizio. Il fratello Vincenzo Specchi soffermandosi su “Collaboratori nella Missione” ha esortato all’evangelizzazione e alla visione missionaria nazionale e multiculturale delle Assemblee di Dio in Italia. Il fratello Antonio Felice Loria ha approfondito i compiti e le responsabilità di Pastori e Consiglieri di Chiesa in “Collaboratori nella Comunione”, invitando al sano esercizio dei rispettivi ruoli imparando a “intervenire e non interferire”. Il fratello Giuseppe Tilenni con “Collaboratori nell’Amministrazione” ci ha esortato ad offrire un servizio gradito a Dio anche in quegli aspetti che potrebbero apparire, a torto, meno “spirituali” ma che, invece, sono parte integrante dell’Opera che Dio ci ha affidato. I Culti. La comunione fraterna e la benedizione di Dio sul Convegno sono state particolarmente tangibili nel corso dei culti mattutini e serali, nei quali predicatore è stato il fratello Warren Bullock. I messaggi della Parola hanno rafforzato la fede e l’impegno nel servizio di


me per il regno di Dio ...

[Colossesi 4:11]

tutti i presenti: indimenticabile fra le altre la meditazione tratta da 1 Samuele 3, sulla chiamata del piccolo Samuele, che ha incoraggiato tutti a riconoscere la voce di Dio in mezzo alle mille voci del nostro tempo, e a gustare la fresca unzione dello Spirito Santo. Numerosi sono stati anche gli spunti spirituali proposti nelle predicazioni del mattino; fra tutte ricordiamo quella del fratello Greg Mundis, responsabile delle Missioni Estere delle Assemblies of God degli Stati Uniti, imperniata sul personaggio biblico di Eman: la Grazia di Dio supera ogni nostro limite umano e sociale, rendendoci collaboratori per il Regno di Dio. I cuori di tutti sono stati toccati dalla testimonianza personale del fratello Mundis. La lode e l’adorazione hanno edificato la nostra fede e l’orchestra della Campania guidata dal fratello Gianni Cuciniello e la Corale della Chiesa di Napoli hanno edificato le anime. Nel culto conclusivo del Convegno è stato ricordato il sacrificio del Signore Gesù Cristo sulla croce, celebrando la Santa Cena: momento carico di commozione profonda nell’intima comunione con Dio e con la fratellanza. In chiusura i Pastori e i Consiglieri sono stati incaricati di portare alle comunità i saluti del fratello Antonio Felice Loria, presidente dell’Opera, che ha ricordato: “L’unità dell’Opera in Italia sta crescendo”, un momentum dello Spirito Santo, appunto. Ringraziamo i fratelli che hanno collaborato nell’organizzazione anche coadiuvando il fratello Renato Mottola, ma sopra ogni cosa il nostro ringraziamento va al nostro Signore per l’assistenza e la guida dello Spirito Santo, per il rinnovato desiderio di ritornare alle origini del nostro Movimento con cuore semplice e per il comune spirito di collaborazione che ci lega in Cristo Gesù. Amelio Fatini Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

5


Samma, il difensore 2 Samuele 23:8-12

In questo passo biblico sono riportate le gesta di tre uomini valorosi al servizio di Davide: Joseheb Basshebeth, Eleazar e Samma. Quest’ultimo “si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei e il Signore concesse un grande vittoria”. Un uomo valoroso che dimostra decisione, coraggio, determinazione e fede nel Signore. Un uomo che da solo, incredibilmente, riportò una grande vittoria, mentre il popolo fuggiva davanti ai Filistei; e tutto per difendere un campo di lenticchie. Oggi, sicuramente, nessuno rischierebbe la vita per un campo di lenticchie; tuttavia in tempo di guerra un campo di lenticchie può essere estremamente importante, in quanto è una risorsa di cibo e per Samma quel campo andava difeso a tutti i costi. L’operato di Samma ci dà dei preziosi insegnamenti. Anche noi come credenti abbiamo un “campo” o, meglio, dei “campi” da difendere. Il primo campo da difendere è il nostro cuore, perché è lì che il seme della Parola di Dio è stato piantato ed è iniziata la Sua opera: “E un altro cadde nella buona terra... E quei che è in buona terra, sono coloro i quali dopo aver udita la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza” (Luca 8:8-15). “E ho questa fiducia. Che colui che ha cominciato in voi un’opera buona la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6). “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa perché da esso provengono le sorgenti della nostra vita” (Proverbi 4:23). Dobbiamo difendere il nostro cuore, curando la nostra comunione con Dio, attraverso la preghiera che è il “campo di battaglia”, per essere più puri e graditi al Signore e per conseguire una vita cristiana degna del Signore. 6

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

A volte accade che per “curare” troppo altre cose, non curiamo e non difendiamo il nostro cuore, che spesso è attaccato dal “Filisteo”. Gesù ha detto: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione, lo spirito è pronto ama la carne è debole” (Matteo 26:41). Il secondo campo da difendere è la propria comunità: dobbiamo pregare gli uni per gli altri, incoraggiarci a vicenda (Ebrei 10:2526), adoperarci per il progresso spirituale della comunità evitando tutti gli impedimenti che ne compromettono lo sviluppo. Le critiche e i pregiudizi possono creare situazioni deleterie e, a volte, irreparabili. “Perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. Se un membro, soffre tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (1 Cor.2:25,26). “Confessate dunque i vostri peccati gli uni gli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti” (Giac.5:16). Ovviamente in questo secondo “campo” da difendere c’è la propria famiglia. Dio ci ha donato moglie e figli; presentiamoli al Signore in preghiera ogni giorno (cfr. 1 Pie.3:7; Efe.6:4). Dobbiamo difendere la nostra comunità con la preghiera, perché è l’opera di Dio. Quando in una comunità non tutti membri sono ubbidienti al Signore, c’è sofferenza a causa dell’infedeltà. Il disinteresse e l’infedeltà di alcuni nelle decime e nelle offerte, nel “chiudere gli occhi” davanti ai bisogni della propria comunità è condannato dal Signore in Malachia 3:10. Dio propone la Sua benedizione a chi obbedisce: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro perché ci sia cibo nella mia casa poi mettetemi alla prova in questo, dice il Signore degli eserciti, vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla”. Non impoveriamo spiritualmente e materialmente, mentre il Signore vuole farci abbondanti e ricchi in Lui, perché “quel che fa ricchi


è la benedizione dei Signore...” (Prov.10:22). Chi è infedele è responsabile di esporre l’opera del Signore alle difficoltà. Il Signore ci aiuti a difenderla come Samma: “Samma si piantò in mezzo al campo, lo difese, sconfisse i filistei. E il Signore concesse una grande vittoria”. Il terzo campo da difendere è quello in relazione ai non salvati. Il mondo, la nostra nazione, la nostra città o paese, la gente intorno a noi i nostri familiari fanno tutti parte di un “campo” da difendere. L’apostolo Giovanni disse che “... tutto il mondo giace nel maligno” (1 Giov.5:19). In questo campo signoreggia colui che è stato chiamato da Cristo: “il principe di questo mondo” (Giov.14:30). Le persone sono inconsapevolmente preda del maligno, che le tiene schiave del peccato. A noi il compito di presentare loro il Salvatore, l’unico che può dare liberazione e salvezza. “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce” (1 Pie.2:19). Entriamo coraggiosamente in questo “campo” con zelo e fiducia nel Signore per annunciare l’Evangelo. Il Signore ci aiuti ad essere come Samma decisi e coraggiosi, determinati con fede. Dio cerca ancora oggi tanti Samma che siano ben disposti al servizio! Un servizio per Colui che è morto per noi, ma ancor più è risorto, è alla destra del Padre, e vive nei secoli dei secoli: Gesù Cristo, il Signore, a cui va tutta la lode e la gloria! Mosè Nese Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

7


Perdonati… perdoniamo! “Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.” (Colossesi 3:12-13) Talvolta rimaniamo vittime di offese. Quando tali offese provengono da persone a noi care, ne rimaniamo davvero colpiti. Ancor più siamo scossi, se a recarci offesa sono i nostri fratelli in Cristo. Come dobbiamo comportarci, dunque? Come riuscire a superare sinceramente la lotta interna e spirituale tra il desiderio umano di vederci riconosciuta una legittima giustizia e il consiglio della Parola di Dio che ci raccomanda di perdonare? Perdonare… per donare… per fare dono… dare gratuitamente. Ecco la chiave! Possiamo dunque affermare che il perdono è un dono. Noi abbiamo ricevuto questo dono nel momento in cui abbiamo riconosciuto Gesù come nostro personale Salvatore. Siamo perdonati a motivo del sacrificio al Calvario. E più viviamo con contrizione l’offesa che abbiamo arrecato a Dio con il nostro peccato, più comprendiamo l’immensa valenza del per8

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010


dono ricevuto e più possiamo offrirlo al nostro prossimo, ancor più al nostro fratello in fede. La facoltà di perdonare è dunque direttamente proporzionale alla realizzazione del perdono di Gesù: tanto più realizziamo tale perdono, più ne gustiamo i benefici e più desideriamo che anche gli altri lo possano ottenere. Noi siamo proprietà di Dio e, se non ci rispettiamo a vicenda, facciamo ben poca stima di tale proprietà. Se è vero com’è vero, che Gesù ha offerto a tutti perdono, e di conseguenza salvezza, non può essere accettabile da parte nostra, non comportarci allo stesso modo. Leggiamo in Luca 7:47: “Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama”. Il perdono è dunque un atto d’amore e tale dinamica ha tre direttrici, diverse eppure inscindibili: verso Dio, verso noi stessi, verso il destinatario terzo del nostro agire. Verso Dio: dato che Dio è amore e il perdono un atto d’amore, perdonandoci vicendevolmente e, portando i pesi gli uni degli altri, rallegriamo il cuore di Dio. Verso noi stessi: leggiamo in Marco 11:25: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli vi perdoni le vostre colpe”. I primi beneficiari del nostro perdono, dunque, siamo noi stessi, poiché, quand’anche chi ci avesse recato offesa, rimanesse passivo e recriminante, noi saremmo ristorati, riappacificati e al riparo da sentimenti di rancore, facilmente tramutabili in astio, odio e addirittura – in casi limite – pazzia. Verso chi ci ha offeso: erigere un muro che ci separi da chi ci ha offeso è un atteggiamento sterile e talvolta addirittura controproducente. Buono è invece adoperarsi alla costruzione di un ponte verso la riconciliazione. Leggiamo in Romani 12:14;17;21: “Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite.(…) Non rendete ad alcuno male per male; cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini. (…) Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene.” Non possiamo affidarci ai sentimenti per

essere approvati alla presenza di Dio; dobbiamo necessariamente confrontarci con la Sua Parola. Di fronte all’offesa subita, un altro atteggiamento ambiguo è quello di attendere che il tempo funga da medico, nel tentativo di dimenticare ed andare oltre. Dio non ha vuoti di memoria! Egli non può giustificare né sottovalutare il peccato. Al peccato segue il giudizio, al giudizio segue la sentenza e la conseguente comminazione della pena. Ciò che cambia è il soggetto espiante la condanna: siamo perdonati e salvati per grazia a motivo dell’espiazione vicaria di Gesù Cristo. Leggiamo in Atti 2:37-38: “Fratelli, che dobbiamo fare?” E Pietro a loro: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati” ed ancora in Atti 3:19: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati e affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro”. Non dobbiamo dunque attendere che i nostri sentimenti si affievoliscano, bensì agire su di essi con l’obbedienza; così come non possiamo dimenticare che Gesù ha pagato per noi, non possiamo dimenticare l’offesa, bensì siamo chiamati a fare esperienza e a perdonare. Il perdono è dunque un atto volontario, deliberato, di ubbidienza. Nella preghiera modello, Gesù insegna: “E perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ai nostri debitori”. (Luca 11:4). Come Gesù, nel Getsemani, rinunciò a Se stesso, in ubbidienza a Dio Padre, per il nostro perdono e la nostra salvezza, anche noi, per avere la Sua approvazione, siamo chiamati a rinunciare al nostro diritto. Dio ci faccia grazia di comprendere ed accettare la Sua volontà e ci aiuti a perdonare! Viviamo giorno per giorno la realtà del perdono dei nostri peccati e, ripieni del Suo amore, grati per essere stati perdonati attraverso il Suo sacrificio espiatorio mentre eravamo ancora peccatori, saremo, quindi, in grado di offrire il nostro perdono a quanti ci hanno offesi. Raffaele Lucano

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

9


Il R it or no Il ritorno del Signore è dottrina fondamentale della Scrittura e nei 360 capitoli del Nuovo Testamento è menzionata 318 volte. Si parla di ritorno in quanto, già duemila anni fa, Cristo Gesù venne per offrire la Sua vita come prezzo di riscatto; ne consegue che Egli non solo è morto ma è anche risorto e la Scrittura, la Bibbia, ci conferma che ritornerà. Gesù ritorna per la Chiesa La venuta di Cristo per la Sua chiesa sarà personale, Egli stesso traslerà la Sua Sposa che si sta preparando per questo glorioso evento. La preparazione consiste nella consacrazione e nella santificazione “senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Così come la sposa si prepara per incontrare la persona tanto amata così è della Chiesa, che si prepara per incontrare Colui che “ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Egli ritornerà improvvisamente, “in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati” (1 Corinzi 15:52). La venuta di Cristo per la Chiesa comporterà il premio dei credenti, il Signore Gesù nella gloria del cielo premierà il loro servizio, infatti “dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene, o male” (2

10 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

Corinzi 5:10). Davanti alla Sua gloria tutto ciò che non ha valore sarà arso, ma il Signore premierà la fedeltà. Infine, la straordinarietà è che la venuta di Cristo sarà coronata dalle Nozze dell’Agnello che rappresentano la meta gloriosa della storia della Chiesa: “Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello, e la sua sposa s’è preparata; e le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino son le opere giuste dei santi. E l’angelo mi disse: Scrivi: Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello. E mi disse: Queste sono le veraci parole di Dio” (Apocalisse 19:7-9), con quest’espressione s’indica la comunione eterna di Cristo col Suo popolo. Gesù ritorna con la Chiesa Egli verrà insieme alla Sua chiesa glorificata e con gli angeli della Sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al Suo Evangelo: “… Ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui” (Apocalisse 1:7). Prima della venuta con la Chiesa, la Bibbia ci annuncia alcuni segni che riguarderanno la cristianità, ma anche l’umanità, infatti, sorgeranno falsi profeti e messia: “Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedur-


de l Sig no r e re, se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:23-24); prolifereranno errori dottrinali: “E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti” (Matteo 24:4-5); dilagherà l’apostasia, si scatenerà la persecuzione, scoppieranno guerre, carestie e terremoti si abbatteranno su popolazioni intere: “Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori” (Matteo 24:7-8). Gesù ritorna per rimanere con la Chiesa La venuta del Signor Gesù inaugurerà sulla terra un periodo di prosperità millenniale. Il nemico, Satana, sarà legato: “Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un po’ di tempo” (Apocalisse 20:1-3). Durante questo periodo si avrà giustizia, pace, buona salute ed anche il creato sarà restaurato. Giungerà così la fine dei tempi e il giudizio universale, infatti, il millennio sarà l’ennesima testimonianza contro la natura decaduta dell’uomo, che nonostante l’opportunità ricevuta ricadrà nella seduzione. Il millennio si chiu-

derà con una vittoria del Signore, dopodiché il creato passerà attraverso una trasformazione, e avverrà il giudizio universale detto anche del trono bianco; sarà universale, perché a esso saranno sottoposti tutti quelli che non hanno fatto parte della prima resurrezione “... Quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezion di giudicio” (Giovanni 5:29). Il Giudice stabilirà il grado di punizione, secondo la testimonianza negativa del libro divino. Il verdetto sarà la morte seconda cioè la separazione eterna da Dio: “E la morte e l’Ades furon gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Apocalisse 20:14-15). L’inferno sarà luogo di sofferenza perpetua. Infine, il quadro finale che la Bibbia traccia è di nuovi cieli e nuova terra dove abiterà la giustizia, e di una santa città dove Dio abiterà con gli uomini, “i suoi servitori gli serviranno ed essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome. E non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli” (Apocalisse 22:4), e i credenti godranno la Sua gloria ed a Lui serviranno per tutta l’eternità. Gianluca Lo Giudice

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

11


“Anima mia, benedici...” [SA L MO 103]

In questo salmo vediamo come Davide abbia valutato la grandezza del Signore e i molteplici benefici ricevuti nell’arco della vita. Davide poteva affermare: “Egli perdona le tue colpe…” perché sapeva cosa significa peccare e ricevere perdono, sapeva come Dio lo aveva risanato dalle sue infermità spirituali; “Salva la tua vita dalla fossa…” per le esperienze vissute; “Ti corona di bontà e compassioni…” perché faceva parte del bagaglio che l’aveva accompagnato fino alla fine dei suoi giorni; “Egli sazia di beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire come l’aquila” perché era quello che aveva potuto gustare fino in fondo. I versetti 11,12 e 13 racchiudono tre esempi della grande opera di redenzione e perdono di Dio per l’uomo. “Come i cieli sono alti al di sopra della terra …” Davide, in questo versetto, si sofferma sulla bontà di Dio e cerca in qualche modo di quantificarla, non trovando di meglio che rapportarla alla misura dell’altezza dei cieli. In questa espressione poetica troviamo l’immensità della bontà divina. Infatti, oggi più di ieri, sappiamo che ciò che ci circonda è l’universo infinito, e così è la bontà di Dio. Preso atto della grandezza divina, domandiamoci: “Tutti possono accedere a questa bontà?” Solo quanti sono disposti a teme-

12 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

re il Signore e cercare di fare la Sua volontà. Solo su chi è disposto ad ascoltare la Parola di Dio e a metterla in pratica con timore e tremore sarà riversata una misura abbondante dell’infinita bontà di Dio “…verso quelli che lo temono”. “Quanto è grande la tua bontà che riservi per quelli che ti temono, e che usi alla presenza dei figli degli uomini verso quelli che si rifugiano in te!” (Salmo 31:19). Molti pensano che temere Dio significhi averne paura. In realtà non è cosi, infatti è scritto: “Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via malvagia e la bocca perversa” (Prov.8:13). Avere timore di Dio significa avere rispetto e riverenza verso la Sua persona e la Sua volontà, cercando di rispettare, anche nel nostro agire, la Sua Santità. “Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza…” (Prov.1:7); “Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza…” (Prov.9:10); “Il timore dell’Eterno prolunga i giorni…” (Prov.10:27); “Nel timore dell’Eterno c’è una grande sicurezza…” (Prov.14:26). “Com’è lontano l’oriente dall’occidente …” In questo versetto Davide pone enfasi sulla verità non espressa a parole, ma la cui l’evidenza è palese, del perdono di Dio. Con Davide ci rendiamo conto che non c’è nulla che l’uomo possa fare per rimediare alla colpa del proprio errore: “Infatti, il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in


Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom.6:23). lL’unica cosa da fare è cercare la grazia e il perdono di Dio. Anche qui, Davide usa un’efficace espressione poetica, per farci comprendere quanto Dio allontani da noi i nostri peccati: “lontano…” Quanto? Tanto quanto è lontano l’oriente dall’occidente! Sappiamo che non ci sarà incontro fra le due posizioni perché sono diametralmente opposte. Quando Dio ci concede il Suo perdono, possiamo essere certi che lo fa in modo definitivo e senza ombra di pentimento: “Poiché Egli ci ha riscattato dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati” (Col.1:13-14). “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giov.3:16). “Come un padre è pietoso verso i suoi figli …” Quest’ultimo verso ci parla della pietà di Dio verso l’uomo, nel senso più alto del termine, come conseguenza del grande amore di Dio. L’esempio che Davide usa “padre pietoso” precorre e ci svela quello che Gesù mostrerà molto tempo dopo: Dio è nostro Padre e noi siamo i Suoi figlioli. “Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre nostro che sei nei cieli ….” (Luca 11:2). È significativo l’esempio di Gesù quando nella parabola del “figliol prodigo”

parla del padre che attende il ritorno del figlio a braccia aperte: “Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò” (Luca 15:11-32). Non è forse l’immagine del nostro Dio? Infatti come quel padre, anche il nostro Padre celeste attende con trepidazione il ritorno a casa di ogni figlio pentito e disposto a riconoscere le proprie colpe. Anche tu, caro lettore, come Davide, puoi renderti conto che vi è un Dio meraviglioso, buono, amorevole e grande nel perdonare che riversa innumerevoli benefici a favore di coloro che Lo temono. Vogliamo forse essere dimentichevoli? No di certo! Anzi, è il proprio caso di dire, come Davide: “Benedici, anima mia, il Signore”! Giacomo Aceto

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

13


Nausea di (CH I B RO T-AT TA AVA : Il termine nausea, dal greco “nausia”, esprime il senso di ripugnanza per il cibo. Il capitolo 11 del libro dei Numeri ci espone chiaramente questa realtà attraverso due inspiegabili lamentele. La prima lamentela d’Israele nei confronti del Signore ha avuto come conclusione un fuoco consumante, col quale Dio castigò il clamore della ribellione diffusa del popolo (v.1-3). In questa circostanza, infatti, l’attitudine della folla verso il Signore fu dominata da una pretesa più che da un sincero sentimento di fede e rendimento di grazie. Dio fino a quel momento si era preso cura di loro, liberandoli dalla schiavitù del Faraone, consentendo loro una miracolosa uscita dall’Egitto per mezzo del passaggio del Mar Rosso e provvedendo per ogni necessità. Ciò nonostante la loro reazione nei confronti di Dio fu pretestuosa e decisamente incomprensibile, ed per questo che è scritto: “Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente maligno, chi potrà conoscerlo?” (Geremia 17:9). La seconda lamentela sfociò in un tumulto che determinò un gravissimo flagello: la morte di tutti quelli che si erano lasciati dominare dalla concupiscenza, ingozzandosi di quaglie all’inverosimile. Il popolo, che durante i due anni trascorsi dall’esodo non era ancora riuscito a godere pienamente dei privilegi della libertà, si lasciò coinvolgere nella rumorosa protesta dell’accozzaglia di gente raccogliticcia che era in mezzo a loro. Questo miscuglio di schiavi non israeliti, scappati con gli ebrei dall’Egitto, non avevano compreso nulla della redenzione di Dio, quindi erano incapaci di apprezzare il Pane di Vita proveniente dal cielo, concupivano cose piacevoli disprezzando le benedizioni divine (v.4-5). Il Signore donò ad Israele la manna, un cibo straordinario che aveva, una volta cotta, il sapore

14 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

di una focaccia all’olio (v.6-9). Il popolo, però, si lasciò sedurre dai pagani presenti in mezzo a loro, stremando Mosè a tal punto che questi, dopo aver recriminato col Signore, desiderò addirittura di morire (v.10-15). Quanto è importante essere uniti a credenti che ci incoraggino a realizzare le promesse del Signore piuttosto che disprezzare la grazia divina. Invochiamo sempre l’aiuto di Dio affinché possiamo essere un sostegno per i conduttori che Lui ci provvede e non causa del loro sfinimento! “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità” (Ebrei 13:17). Il Signore provvide un valido sostegno per Mosè designando settanta anziani che, ripieni di Spirito Santo, avrebbero condiviso il peso dell’amministrazione delle varie e numerose questioni del popolo. Dopo aver risolto il problema personale di Mosè (v.16-17), Dio si occupò del popolo, promettendo di nutrire di carne tutta la moltitudine per un mese (v.18-20). Lo stesso Mosè trovò incredibile questa promessa (v.21-22), ma Dio è fedele e, nonostante lo scetticismo che in alcune situazioni pervade la mente dell’uomo (v.23), Egli interviene in favore dell’individuo dimostrando la Sua grande misericordia e la Sua bontà. È necessario rimetterci totalmente alla grazia del Signore, come ci esorta la Parola di Dio: “Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte” (2 Corinzi 12:10). È da sciocchi, infatti, ritenersi autosufficienti, non occorrenti di nulla. “Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente! Tu


troppo ci bo… T OM BE DI I NGOR DI - N U M E R I CA P.11) non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, cieco e nudo” (Apocalisse 3:17), perché tutto quello che ci occorre può solo provenire dal Signore “L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà” (Salmo 23:1). Il Signore mandò un vento contrario che fece cadere delle quaglie per due giorni di cammino, alte più di un metro e raccolte per un giorno ed una notte (v.31-32). Essi però furono castigati per la loro concupiscenza: il cibo che avrebbero mangiato costituiva un banchetto sacro e a tal fine avrebbero dovuto purificarsi. Poiché non lo fecero, quel luogo fu chiamato Chibrot-Attaava (tombe di ingordi), perché lì seppel-

lirono quelli che si erano lasciati prendere dall’ingordigia (v.33-34). Il Signore è sempre pronto ad aiutarci e provvedere per noi quello che ci necessita. Le quaglie erano nella volontà di Dio, una loro richiesta sarebbe stata legittima, non il mormorio. Dio si aspetta che nel momento in cui Egli ci provvede quanto ci occorre, noi ci consacriamo a Lui e Lo ringraziamo per ogni cosa “Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera” (1 Timoteo 4:4-5) Giuseppe Crapanzano

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

15


ù s e G o t s i r di C

Un Buon Soldato “Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. Uno che va alla guerra non s’immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato” (2 Timoteo 2:3, 4). Quando l’apostolo Paolo scrive la seconda epistola a Timoteo è anziano, si trova in prigione a Roma nell’attesa del martirio, ma desidera incoraggiare il giovane ministro a fortificarsi nel Signore e continuare a lottare nonostante le opposizioni. Nei versetti citati possiamo notare alcune caratteristiche indispensabili per un credente che desidera essere un buon soldato di Cristo Gesù. L’appartenenza: questo soldato è “di Cristo Gesù”. Siamo di Cristo Gesù? Apparteniamo a Lui? Egli ci ha acquistati e ora siamo Suoi! Ci ha riscattati non con cose corruttibili, con argento o con oro, ma con il Suo prezioso sangue (1 Pietro 1:18,19). Non apparteniamo più a noi stessi! L’apostolo affermava: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vi-

16 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

ve in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato, e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20). Alcuni sono fieri di appartenere e combattere per uno Stato, per un re terreno, noi vogliamo essere fieri di appartenere al Re dei Re a Cristo Gesù il Signore! La qualità: non dice “come un soldato”, ma “come un buon soldato…”. Il Signore desidera che siamo valorosi. Possiamo forse sentirci incapaci, inadeguati, senza forze, ma il Signore ci vede forti! A Gedeone il Signore si rivolse in questo modo: “L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, o uomo forte e valoroso!»” (Giudici 6:12). Per il Signore siamo importanti, non è vero che non valiamo nulla, Egli ci ha arruolati nel Suo esercito affinché Lo servissimo con zelo, con vigore, con determinazione e abnegazione! Non dobbiamo disprezzarci e mortificarci oltremodo soffermandoci solo su noi stessi, sui nostri limiti, sulle nostre lacune… In questo modo non otterremmo vittorie, saremmo sempre più scoraggiati e ci areneremmo. Vogliamo unirci alle parole dell’apostolo Paolo, che affermava con decisione: “Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me…” (1 Timoteo 1:12). E ancora: “Io posso ogni cosa in colui

che mi fortifica” (Filippesi 4:13). La sorgente della forza del credente è sempre Cristo Gesù il Signore! Se ricorriamo a Lui, Egli ci dà le forse necessarie per essere dei soldati valorosi degni del nome che portiamo! Dio ci vede forti e valorosi non per le nostre capacità, ma per la forza, per la potenza che Egli ci dona quando la cerchiamo con tutto il cuore! La resistenza: “Sopporta anche tu le sofferenze…” Alcuni di fronte alla battaglia fuggono, non vogliono affrontarla: “I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltarono le spalle il dì della battaglia” (Salmo 78:9). Nelle difficoltà, nella malattia, nella prova, di fronte alle persecuzioni, derisioni, scherni, tornano indietro. Vogliamo resistere, vogliamo rimanere saldi nella fede, perché il Signore ci ha equipaggiati per affrontare e sostenere la battaglia! È detto di Eleazar che, mentre tutti gli Israeliti durante il combattimento contro i Filistei si ritiravano sulle alture, egli da solo si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano spossata, rimase attaccata alla spada e il Signore in quel giorno concesse una grande vittoria (2 Samuele 23:9, 10)! Se vogliamo vedere la vittoria nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra chiesa, sul nemico delle anime nostre dobbiamo differenziarci dalla massa, resistere e lottare! Senza battaglia non ci può essere vittoria! La coerenza al ruolo affidatogli: “Uno che va alla guerra non s’immischia in faccende della vita civile”. Il soldato è disinteressato alle cose che non lo riguardano! Il soldato deve fare il soldato, non “il giornali-


ARTICOLI DI FEDE Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar. 16:17-18; Giac.5:14-16

sta” o il “portinaio”, non ha tempo da perdere, non si lascerà distrarre da cose superflue, banali, ma sarà pronto a combattere: “Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano, e con l’altra tenevano la loro arma…” (Neemia 4:17). “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni” (1 Timoteo 6:12). Il soldato è chiamato a combattere contro la mondanità, contro il peccato, contro le concupiscenze, contro la superficialità, contro le false dottrine, contro l’apatia, l’ozio, la pigrizia; è chiamato a combattere in preghiera finché il Signore non risponde e non risponde con potenza dal cielo! È chiamato a combattere nella conquista di anime che periscono intorno a lui senza conoscere Gesù… Il buon soldato di Cristo è impegnato nella Sua opera, non si fa attrarre dalle cose di questo mondo, di questa vita, perché Dio provvederà ai suoi bisogni, Dio si prenderà cura di lui, non facendogli mancare nulla! La dedizione: “Se vuol piacere a colui che lo ha arruolato”. Il soldato è consacrato completamente al suo comandante! Desidera ardentemente la sua approvazione! Non vogliamo che il nostro cuore sia diviso, un po’ per il Signore e un po’ per noi stessi, per il mondo, per le amicizie, per il peccato… Se è così, non siamo dei buoni soldati di Cristo! Vogliamo piacere esclusivamente a Colui che ci ha stimati degni di fiducia arruolandoci nel Suo esercito! Pasquale Puopolo

Crediamo e accettiamo l’intera Bib­ bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Ro­m.1:16; I Tes­s.2:13).

Crediamo al battesimo nello Spi­rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scrit­ture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza del­l’an­nun­cio di “Tutto l’E­van­ge­ lo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Gio­v.16: 13; Matt.28:19-20).

Crediamo nell’unico vero Dio, E­ter­ no, Onnipotente, Creatore e Signo­re di tutte le cose e che nella Sua u­nità vi sono tre distinte Per­sone: Pa­dre, Fi­glio­lo e Spirito San­to (Efe.4:6; Matt. 28:19; Luca Crediamo ai carismi e alle grazie del3: 21-22, I Gio­v.5:7). lo Spirito Santo nella vita dei cristiani Crediamo che il Signore Gesù Cri­ che, nell’esercizio del sacerdozio unisto fu concepito dallo Spirito Santo e versale dei credenti, si manifestano per assunse la natura umana in seno di l’edificazione, l’esortazione e la conMaria vergine. Vero Dio e vero uomo solazione della comunità cristiana e, (Gio­v.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23). conseguentemente, della società umaCrediamo nella Sua vita senza pecca- na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vi- Rom.12:1). caria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Crediamo ai ministeri del Signore glo­ la Sua ascensione alla destra del Padre, rificato, quali strumenti autorevoli di quale unico mediatore, nel Suo perso- guida, d’insegnamento, di e­dificazione nale e imminente ritorno per i reden- e di servizio nella comunità cristiana, ti e poi sulla terra in potenza e gloria rifuggendo da qualsiasi forma gerarchiper stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18). Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom. 1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Gio­v. 14:1-3; Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con­cilio di Ge­ I Cor. 15:25; I Tim.2:5). ru­sa­lem­me, riportate in Atti 15:28-29; Crediamo all’esistenza degli ange16:4. li creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e per- Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorifidizione irreparabili, per diretta aziocazione dei redenti, i quali hanno perne di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti (Mat­t.25:41; severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). Efe.6:11-12). Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico Sommo Sa­cer­do­te, siano indispensabili per la purificazione dal peccato di chiunque Lo ac­cetta come personale Sal­va­tore e Si­­gnore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18, 19; Efe.2:8). Crediamo che la rigenerazione (nuo­ va nascita) per opera dello Spi­rito San­­ to è assolutamente essenziale per la sal­ vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5). Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture mediante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5;

Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Pa­dre e del Figliolo e dello Spirito San­to, per coloro che fanno professione della propria fede nel Si­gnore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Celebriamo la cena del Signore o San­ ta Cena, sotto le due specie del pa­ne e del vino, rammemorando così la morte del Signore e annunziandone il ritorno, amministrata a chi­un­que sia stato battezzato secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

17


UN TR AVAGLIO INTE NSO Enormi quantità di macerie in Abruzzo sono ancora da rimuovere, mentre assistiamo ad altri cataclismi, alluvioni, uragani, tsunami, montagne che franano, in Italia ed ovunque nel mondo. All’immane tragedia di Haiti è seguito, a distanza ravvicinata, un terremoto di più elevata magnitudo, in Cile. Le catastrofi sono collegate e non soltanto sul piano geologico. Spesso, infatti, all’origine di tante devastazioni vi è il crollo di ogni sentimento etico, lo smantellamento dei pilastri spirituali posti dal Creatore, il rigetto di un esistenza umana basata sulla fiducia nella parola di Dio. Basti pensare a recenti disastri ambientali direttamente causati dalla crudele mano umana, come il gigantesco inquinamento del fiume Lambro, che ha raggiunto il fiume Po. Fatti tanto tragici ispirano compassione per le vittime ed esecrazione per i colpevoli, inducendo a grande preoccupazione per il futuro, ma soprattutto devono condurre a riflessioni più ampie e interrogativi più profondi. Onde anomale, caldo e freddo anomali… I monti che si smuovono, i fiumi che straripano rimandano il pensiero ad un Creato insofferente, in cerca di nuove fondamenta, quelle originali, quelle divine. La Creazione, tanto corrotta e deturpata, appare in doglie, protesa verso una natura rigenerata, bonificata da tutti i deleteri effetti del male (cfr. Isaia 65:17, 25). L’agitazione del Pianeta somiglia quasi al travaglio della partoriente, in cui le contrazioni aumentano progressivamente di frequenza ed intensità... Tale processo, secondo la Bibbia,

18 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

giungerà fino alla formazione, dagli elementi basilari della materia, di nuovi cieli e nuova Terra (cfr. Apocalisse 21:1). La questione più vitale, tuttavia, sta nel fatto che essa seguirà il coronamento della redenzione dei credenti, di uomini e donne rinnovati nella loro natura spirituale. “Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo” (Romani 8:22-23). Rispondendo ai discepoli, che chiedevano quali sarebbero stati i segni anticipatori dell’avvento del Suo Regno, Gesù disse: “…Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori” (Matteo 24:7). Prima che il Signore stabilisca una nuova creazione, non domandare delle date, non cercare di fissare mesi o anni. Chiediti, piuttosto, se tu sei un figlio di Dio, che un giorno è stato riscattato per grazia dal sacrificio di Cristo sulla croce. Chiediti se hai già sperimentato la redenzione della tua anima, la nuova nascita, se hai ricevuto la vita eterna… Qualora anche le tue certezze sianno franate e i tuoi riferimenti scrollati, invoca Dio, affinché la giustizia divina ti rivesta oggi stesso della salvezza e ti doni pace dal tuo inarrestabile travaglio interiore. Realizza personalmente che “se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”! Alessandro Cravana


news

Puoi fare del bene scegliendo a chi destinare l’8 e il 5 per mille dell’IRPEF Lo Stato Italiano offre a tutti i contribuenti, dipendenti, autonomi e pensionati la possibilità di scegliere a chi destinare l’8 e il 5 per mille dell’IRPEF. Scegli con la tua firma di destinare l’8 per mille dell’IRPEF alle Assemblee di Dio in Italia; è una opportunità per fare del bene a quanti hanno bisogno per mezzo dei nostri programmi di aiuto umanitario. La scelta è possibile a tutti coloro che ricevono i modelli C.U.D. (ex 101, 201, certificati di pensione...) anche se non sono tenuti a presentarli. Basta firmare la copia del modello nella casella: Assemblee di Dio in Italia, e ricordarsi di firmare anche in fondo alla copia del modello, dove è indicato firma. Il modello va poi inserito in una busta dove va scritto: Scelta per la destinazione dell’8 e del 5 per mille dell’IRPEF. È possibile inserire qui anche il foglio del riquadro Sostegno del volontariato, delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale... firmato indicando il Codice Fiscale del Centro Kades: 01361460064. Bisogna ricordarsi di scrivere all’esterno della busta il proprio codice fiscale, cognome e nome. La busta, chiusa e controfirmata sulla chiusura, va la scelta che non ti costa nulla consegnata allo sportello di una banca o di un ufficio postale che ne darà ricevuta gratuitamente. Le scelte non determinano un aumento delle imposte da pagare Il Centro Kades opera nel campo delle tossicodipendenze, dell’alcolismo e dei comportamenti patologici. Al Centro Kades si adotta un programma simile ad altre comunità terapeutiche, con la differenza che si affrontano le problematiche degli utenti con l’aiuto dell’efficace Parola di Dio. Ringraziamo Dio perché ci ha dato modo di vedere la vita di molte donne e molti uomini trasformata dall’efficace opera dello Spirito Santo. La realizzazione di questi servizi di assistenza ha richiesto notevoli risorse umane ed economiche, ma Dio ci ha sempre sostenuto.

01361460064

Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

19


Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A NAPOLI VIA MIRAGLIA Ricolmi di gioia e gratitudine al Signore desideriamo ringraziarLo per quanto sta compiendo in mezzo a noi. Nel 2009, anno particolarmente benedetto, abbiamo visto avvicinarsi alla fede e iniziare a frequentare la chiesa centinaia di anime, molte delle quali hanno realizzato l’esperienza della salvezza ed il battesimo nello Spirito Santo. Tra questi ci sono tantissimi giovani. Il 21 giugno è stato un gioia di grande gioia e una meravigliosa occasione di testimonianza: abbiamo celebrato un culto di battesimi nel quale 40 fratelli e sorelle hanno deciso di testimoniare pubblicamente della loro fede in Cristo facendo patto con il Signore. Predicatore è stato il fratello Claudio D’Antonio, pastore a Torre Annunziata, che ha sottolineato l’importanza di essere come i pani nelle mani di Gesù: benedetti, spezzati e moltiplicati. Il locale di culto era

completamente gremito. Certi che è tempo di un grande raccolto in questi ultimi tempi della pazienza di Dio, motivati e desiderosi di impegnarci sempre di più per il suo regno chiediamo le vostre preghiere. Antonio Barone

BATTESIMI E CENA DEL SIGNORE A CERIGNOLA (FG) Con cuore grato vogliamo testimoniare della fedeltà di Dio facendo partecipe la fratellanza della gioia che la comunità di Cerignola (FG) ha avuto il 28 febbraio quando un’anima ha testimoniato pubblicamente con il battesimo in acqua, della salvezza in Cristo Gesù. Credenti e conoscenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare la Parola del Signore, in Daniele 2:1. Nel comportamento di Daniele abbiamo potuto considerare quanto sia fondamentale appartenere a Cristo per essere da Lui perdonati e salvati.“…Daniele decise in cuor suo… di non contaminarsi”. Daniele fin dall’inizio amava Dio, e anche in seguito la sua vita ci parla di fedeltà e disponibilità per chi crede. Infine anche in età avanzata Daniele ci porta a consi-

derare che chi ha trovato il Signore come Salvatore “…ha trovato la vita” (Prov.8:35). La domenica successiva abbiamo goduto di benedizioni nel celebrare la cena del Signore; per l’occasione abbiamo avuto con noi il fratello Salvatore Chiaradia, pastore a Corato (BA), che è stato uno strumento nelle mani di Dio per la nostra edificazione. Il tema trattato è stato “l’importanza di stringersi a Cristo” tratto dal Vangelo di Luca 5:1-11. Riconoscenti a Dio per ogni Suo bene, vi chiediamo di unirvi alla nostra preghiera per l’avanzamento del regno di Dio in queste zone. Gianluca Lo Giudice

BATTESIMI A LOCATE VARESINO (CO) Domenica 7 marzo 2010 per i credenti della comunità di Locate Varesino è stata una giornata meravigliosa. Tre giovani (due sorelle e un fratello) che da alcuni mesi hanno fatto la preziosa esperienza della nuova nascita, hanno testimoniato della loro fede in Cristo Gesù attraverso il battesimo in acqua, secondo il comando del nostro Signore Gesù. Il locale di culto era gremito di credenti ed anche di molti amici e parenti dei neofiti. Per l’occasione è stato invitato il fratello Ottavio Drogo, pastore a Erba e Fino Mornasco (Co), che ha spiegato, con il messaggio della Parola di Dio tratto da 1 Pietro 3, il significato, l’importanza e la necessità del battesimo in acqua come patto indispensabile per essere membri della famiglia di Dio. La presenza del Signore è stata tangibile e molti si sono commossi nell’ascoltare le testimonianze rese da questi cari giovani. Molto gradita è stata la presenza del fratello Germano Giuliani, pastore a di Milano (Via delle Forze Armate) che, attraverso una breve e toccante esortazione ha ricordato, a coloro che stavano facendo il patto con il Signore, l’importanza della “chiamata di Dio” rivolta loro, per seguire Cristo Gesù ogni 20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

giorno della loro vita. Dopo il servizio battesimale abbiamo avuto un’agape fraterna, in piena armonia e comunione. Preghiamo il Signore gli uni per gli altri affinché il Signore continui ad aggiungere coloro che sono sulla via della salvazione. La domenica successiva abbiamo ricordato la morte del Signore attraverso i simboli del pane e del vino e Dio non ha mancato di benedire il Suo popolo. Al Signore siano tutta la lode e la gloria. Mosè Nese


NOTIZIE DALLA COMUNITÀ DI ADELFIA (BA) Con la gioia nel cuore, vogliamo rendervi partecipi del battesimo in acqua avvenuto il 7 marzo 2010 presso la comunità di Adelfia. Il Signore ci ha regalato questo momento di gioia! È incoraggiante assistere nel 2010 alla promessa di Dio: “Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Atti 2:21). Per l’occasione abbiamo invitato la corale della Chiesa A.D.I. di Cassano delle Murge, con il fratello pastore Kaninda Tshiulumbai. Il messaggio della parola di Dio è stato portato dal fratello Domenico Amoruso, pastore a Montescaglioso e Bernalda (MT). Il nostro Signore non ha fatto mancare la Sua presenza ed ha incoraggiato e fortificato le nostre anime. La comunità locale e quella di Valenzano, insieme al neofita, il quale ha dichiarato di essere innamorato di

11:23,24. A Dio sia la gloria.

Gesù, hanno goduto della presenza di alcuni fratelli conservi nel Signore come il pastore Davide Lattanzio. La domenica successiva, il 14 marzo, abbiamo offerto un culto di santa cena. Ospite per l’occasione è stato il fratello Antonio Panzetta, pastore a Taranto e Talsano (Ta). Il messaggio della Parola del Signore è stato tratto da 1 Corinzi Carmine Valecce

BATTESIMI A BARI LIBERTÀ Domenica 14 marzo 2010 abbiamo avuto una giornata ricca di benedizioni e di gioia, insieme a tutti i credenti della comunità, nel vedere 5 neofiti (due fratelli e una sorella di Bari, una sorella della comunità di Carbonara curata dal fratello Reggimenti Daniele e un fratello di Capurso), scendere nelle acque battesimali. I fratelli hanno dato pubblica testimonianza di aver accettato il Signore Gesù come loro personale Salvatore, confermando con questo il desiderio di seguirLo e servirLo. Abbiamo goduto della comunione fraterna con i credenti di altre comunità limitrofe che ci hanno visitato, nell’ascoltare il coro dei giovani e, soprattutto, il messaggio della Parola di Dio che è stato portato dal fratello Giuliano Guarnieri, pastore della comunità di Battipaglia. Un altro motivo di edificazione per la chiesa è dstasto vissuto la settima-

na seguente con la celebrazione della Cena del Signore. Per l’occasione, il messaggio della Parola ci è stato annunziato dal fratello Davide Lattanzio, pastore onorario della comunità di Triggiano, che ci ha stimolato a seguire il Signore non con leggerezza ma in santità e verità. Siamo riconoscenti al Signore che ci sta portando avanti di benedizione in benedizione. Vi chiediamo di intercedere anche per noi nelle vostre preghiere, affinché l’opera di Dio prosperi sempre più efficacemente in questa città. Lorenzo De Fano

BATTESIMI A CASTELFRANCO DI SOTTO (PI) Con cuore colmo di gratitudine diamo lode a Dio per la grazia che ci ha dato di celebrare un culto di battesimi nella comunità di Castelfranco di Sotto (PI) il 20 marzo 2010 in cui sono scesi nelle acque battesimali 10 credenti, 9 dei quali giovanissimi, che hanno dato testimonianza pubblica della loro fede in Cristo Gesù. Sia lode a Dio per come ancora oggi la potenza del sangue di Dio continua a salvare, liberare, trasformare e riempire di pace tutti coloro che Lo cercano col cuore e si affidano a Lui. Per l’occasione è stato invitato il fratello Giuseppe Carlucci, pastore a Reggio Emilia, Sassuolo e Guastalla(MO) che, accompagnato da un gruppo di giovani, è stato lo strumento che Dio ha usato per trasmetterci il consiglio della Sua Parola. Il locale, preso in affitto per l’occasione, era gremito di fedeli. Oltre ai cari delle comunità sopracitate, sono stati con noi diversi membri delle comunità vicine che con la loro presenza hanno testimoniato della gioia provata da quanti hanno creduto in Dio, quando nuove anime si accostano a Lui. Erano presenti, inoltre, familiari e amici che per la prima volta hanno ascoltato il messaggio della Parola di Dio. Ringraziamo il Signore per questi cari e continuiamo a

pregare affinché l’opera Sua cresca e prosperi sempre più nella nostra zona e nelle altre zone d’Italia. Preghiamo Dio affinché possano accostarsi a Lui tutti quelli che hanno ascoltato la Sua Parola per la prima volta e affinché coloro che hanno scelto di servire Dio ogni giorno della loro vita possano portare frutto alla Lode e Gloria del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. La nostra preghiera e la nostra fiducia è in Colui che, avendo cominciato un’opera, la porterà a compimento. Giuseppe Leccese Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

21


Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA ROCCAPALUMBA (PA) Desideriamo rendere partecipe la fratellanza della grande gioia che abbiamo nei nostri cuori. L’opera di Dio procede sempre più da quando il Signore ha suscitato un grande risveglio nella nostra comunità. Da quattro anni consecutivi, ogni anno almeno quattro anime scendono nelle acque battesimali per confessare la loro fede in Cristo a dimostrazione della fedeltà di Dio e dell’Opera grande che sta portando avanti. Sia ringraziato Dio perché anche quest’anno ci siamo rallegrati nel vedere altre cinque anime fare patto col Signore. Domenica 21 marzo 2010 tre sorelle e due fratelli hanno confessato pubblicamente la loro fede in Cristo Gesù e il loro desiderio di servirLo per sempre. Il servizio di culto per i battesimi si è svolto nel locale di Valledolmo (PA), situato a pochi chilometri da Roccapalumba, in quanto il nostro piccolo locale non ha la capacità ricettiva necessaria. Per l’occasione è stato invitato il fratello Salvatore Cusimano, pastore a Villaseta (AG), che ci ha amministrato il messaggio della Parola di Dio su: “la fedeltà di Dio nel viaggio intrapreso dal credente”. Prendendo spunto dal libro degli Atti 8:39 ha messo in evidenza come il viaggio dell’Eunuco di Candace dopo il battesimo sia stato all’insegna dell’allegrezza e della pace dopo aver ricevuto il lieto messaggio di Gesù. Oltre al fratello Cusimano siamo stati onorati anche dalla presenza dei fratelli Gaetano Insinna e Andrea Giunta

rispettivamente pastori a Cammarata (PA) e Villabate (PA) con i quali abbiamo condiviso la gioia. È bello, vedere manifestazioni ed espressioni di sentimenti così genuini e semplici, che solo la grazia del Signore può concedere, come quello delle due sorelline che nell’attesa di battezzarsi si tenevano per mano e piangevano per la gioia. Vi invitiamo a pregare il Signore per noi affinché ci dia grazia di trovare un locale più ampio in modo che i prossimi battesimi si possano svolgere nella nostra comunità ed essere occasione di testimonianza della salvezza in Cristo Gesù. Vogliamo pregare per la salvezza di quanti non Lo conoscono. “Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio” (Romani 14:11). Salvatore Polizzano

NUOVO LOCALE DI CULTO A PIEDIMONTE MATESE(CE) Con allegrezza e gratitudine al Signore desideriamo comunicare alla fratellanza la gioia che ha invaso tutti noi il giorno 21 marzo 2010, quando abbiamo dedicato per la Gloria del Signore un nuovo locale di culto a Piedimonte Matese (CE), una cittadina alle falde del Complesso Matesino che si estende a ridosso del confine dell’alto Casertano e del Beneventano. La testimonianza evangelica è arrivata qui negli anni ’50 con un gruppo di fratelli trasferitisi da Sacco (SA) – una delle prime chiese evangeliche nate in Italia- per motivi di lavoro, impiantando una lavanderia. Ben presto sentirono la necessità di raccogliersi in casa per celebrare il Culto al Signore, nonostante le angherie, le umiliazioni e le persecuzioni del clero locale, che cercava di scoraggiare le persone del posto a non avere a che fare con quei “Protestanti”. I fratelli non si scoraggiarono, bensì continua22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

rono a testimoniare della Verità dell’Evangelo. Fu per questo che Dio benediceva non solo l’attività lavorativa dei fratelli ma anche la loro fede viva nel Signore Gesù Cristo e, più aumentavano le opposizioni, più aumentavano le benedizioni di Dio. Non molto dopo i fratelli avvertirono la necessità di aprire un locale di culto al pubblico per raccogliersi insieme con i nuovi credenti, che un po’ alla volta il Signore aggiungeva. Per 40 anni circa il piccolo gruppo si è riunito in questo luogo, ma col passare del tempo è diventato troppo angusto e poco spazioso per le nuove esigenze della comunità locale, che attualmente Dio sta benedicendo abbondantemente, con salvezze genuine, battesimi di Spirito Santo e consacrazioni al Signore e all’opera Sua. Per l’occasione è stato nostro ospite il pastore della comunità di Grosseto e diaspora, Felice Leveque, che Dio ha usato efficacemente con il consiglio della Parola, e il fratello Abramo Falciano, pastore della comunità di Mondragone (CE). È stato un giorno di festa per i credenti locali: i volti erano raggianti,la chiesa era gremita e il Signore non ha fatto mancare la Sua benignità in nostro favore. Siamo grati a Dio per la Sua bontà e la Sua misericordia. Chiediamo ancora che le vostre preghiere ci accompagnino, perché col Suo aiuto vogliamo ancora annunciare in questi luoghi attanagliati dall’idolatria e dal retaggio della superstizione, che Cristo Gesù è il Signore che salva, libera, guarisce e battezza e che sta per tornare. A Lui sia la Gloria da ora e per sempre. Gaetano Guarino


BATTESIMI MAZZO DI RHO (MI) Con il cuore pieno di gratitudine verso Dio siamo gioiosi di comunicare alla fratellanza che domenica 11 Aprile abbiamo svolto un culto battesimale, nella quale quattro anime hanno reso pubblica la loro fede in Cristo Gesù. Per l’occasione, abbiamo avuto come ospite il fratello D’Angelo, pastore della comunità di Lecco, che Dio ha usato per trasmetterci la Sua parola in Romani cap.10. La domenica successiva abbiamo celebrato il culto con la Cena del Signore, ricordando la Sua morte con i simboli del pane e del vino. Il Signore possa continuare la Sua opera nelle nostre comunità. Michele Motolese VELLETRI (RM) BATTESIMI, DEDICAZIONE LOCALE DI CULTO E SANTA CENA Desideriamo rendere partecipe la fratellanza che sabato 10 aprile per la chiesa di Velletri è stata una giornata di festa, in cui quattro giovani credenti hanno testimoniato della loro conversione a Cristo Gesù con il battesimo in acqua in ubbidienza alla Parola di Dio. Il culto si è tenuto nel nuovo locale dotato di un’ampia sala e aule per la scuola domenicale.

Molti sono stati i partecipanti che con noi hanno goduto le meravigliose benedizioni del Signore. Il consiglio della Parola di Dio è stato esposto dal fratello Massimo Zangari, pastore a Viterbo il quale è stato usato meravigliosamente alla Gloria del Signore. Il testo della predicazione è stato Gen.5:-18-23 ed attraverso l’esperienza di Enoc siamo stati incoraggiati ed esortati anche noi a camminare con Dio. La Sua Parola ha toccato i nostri cuori ed anche le anime nuove. Domenica 11 aprile abbiamo ricordato la morte del Signore ed il Suo ritorno con un servizio di Santa Cena. Per l’occasione è stato con noi il fratello Salvatore Caruso, pastore della comunità di Roma borgata Fidene che è stato strumento di edificazione nelle mani di Dio nell’esporci il Consiglio della Parola di Dio. L’indirizzo del locale di culto è Via Artemisia Mammucari 27, Mercoledì ore 19.30, Venerdì ore 19.30, Sabato ore 18.30, Domenica ore 18.00. Archetto Brasiello

NOTIZIE DA NAPOLI-GIANTURCO Con cuore grato e riconoscente al Nostro Signore della Gloria vogliamo comunicare a tutta la fratellanza che, il 12 aprile 2010, abbiamo realizzato la gioia di vedere altri undici credenti (tra cui una giovane sorella della comunità di Castellammare) scendere nelle acque battesimali, testimoniando così pubblicamente dell’opera di Grazia che il Signore ha compiuto nella loro vita. La riunione è stata svolta nella tenda di evangelizzazione, che per l’occasione era gremita in ogni ordine di posto e molti conoscenti e parenti dei neofiti hanno potuto ascoltare per la prima volta il messaggio della Parola del Signore che è stato predi-

cato dal fratello ELVIS della ADI-MEZ. Dio ha benedetto grandemente la Sua Parola e molti sono stati i cuori toccati dallo Spirito Santo. Siamo grati a Dio per l’opera che sta continuando a portare avanti in questa zona di Napoli e per l’opera continua di evangelizzazione che ci concede di svolgere attraverso l’utilizzo della tenda-struttura, che ormai è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che sentono il bisogno di ascoltare la Parola di Dio. A Colui che resta fedele alle Sue promesse sia tutta la Gloria in Eterno! Mattia Basile

APERTURA STAZIONE DI EVANGELIZZAZIONE A COLLEFERRO (RM) Con gratitudine a Dio vi comunichiamo che a Colleferro (RM), abbiamo aperto una Stazione di Evangelizzazione a cura della chiesa di Velletri (RM). Attualmente le riunioni si tengono in case private ogni giovedì alle ore 19.00 e partecipano alcuni credenti del posto, ma restiamo fiduciosi nel Signore che ci darà l’occasione di aprire un locale. Colleferro è in provincia di Roma, ha più di ventimila abitanti. Cogliamo l’occasione per chiedere le

vostre preghiere per l’opportunità che il Signore ci offre in queste località dei Castelli Romani, infatti “una larga porta…è aperta a un lavoro efficace” 1 Cor. 16:9. Fin dall’anno scorso è in atto una campagna di evangelizzazione a Lariano (RM) e con il Suo aiuto il nostro proposito è quello raggiungere con la testimonianza dell’Evangelo anche i limitrofi Comuni di Artena (RM) e Valmontone (RM). Archetto Brasiello Risveglio Pentecostale - Maggio 2010

23


appuntamenti INCONTRO FRATERNO BRINDISI - LECCE Mercoledì 2 giugno 2010 a Gagliano del Capo (LE) si terrà un Incontro Fraterno delle Chie­ se delle province di Brindisi e Lecce.

RADUNO GIOVANILE CAMPANIA E MOLISE Dal 21 al 23 maggio 2010, a Paestum (SA), si terrà il Raduno Giovanile della zona Campa­ XLI INCONTRO GIOVANILE CALABRIA nia e Molise. Ospiti i pastori Vincenzo Labate Mercoledì 2 giugno 2010, presso il Centro Polifunzionale di Siderno Marina (RC), si e Gaetano Montante. terrà il XLI Incontro Giovanile della zona INCONTRO FRATERNO FOGGIA Calabria. Ospite il fratello Mike Player, so­ vrintendente delle CCNA (IFCA), pastore Sabato 22 maggio 2010 a San Severo (FG) si terrà un Incontro Fraterno delle chiese della nella Boston Christian Assembly. provincia di Foggia. Relatore dello Studio Biblico e predicatore al Culto serale, sarà il INCONTRO FRATERNO DEL TRIVENETO Mercoledì 2 giugno 2010 a Padova, Zona pastore Salvatore Notaristefano. Mandria, si terrà un Incontro Fraterno delle CULTO DI RINGRAZIAMENTO chiese del Triveneto. Predicatore il pastore PER IL 31° ANNIVERSARIO Antonio Di Bello. DEL CENTRO KADES Sabato 29 maggio 2010, presso il Centro Ka­ INCONTRO FRATERNO des, Località Basso Erro 41 - Melazzo (AL), BRINDISI - LECCE si terrà un culto di ringraziamento per il 31° Sabato 26 giugno 2010 a Brindisi si terrà un anno di attività del Centro Kades. Incontro Fraterno delle Chiese delle provin­ Ospite il pastore Paolo Lombardo. ce di Brindisi e Lecce.

domenica 13 giugno 2010 partecipa alla

RADUNO CAMPISTICO NORD EST Sabato 4 settembre 2010, a Pieve di Cento (BO), si terrà il Raduno Campistico della zona Italia Nord Est. XV CONVEGNO NAZIONALE DELLE SCUOLE DOMENICALI Da giovedì 9 a sabato 11 settembre 2010, presso il Teatro Tenda di Fiuggi (FR), si terrà il XV Convegno Nazionale delle Scuole Do­ menicali. I predicatori ai culti saranno i pastori Eliseo Fragnito, Gioacchino Caltagirone, Daniele Vitale e Felice Antonio Loria. I relatori agli studi saranno i pastori Giusep­ pe Conserva, Domenico Modugno e Amelio Fatini. RADUNO GIOVANILE LOMBARDIA Sabato 25 settembre 2010, presso il locale di culto di Milano - Via Forze Armate, si terrà un Raduno Giovanile della zona Lombardia.

di preghiera

GIORNATA NAZIONALE

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia... I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo...” (2 Cron.7:14-16) I pastori delle Assemblee di Dio in Italia, sentito il bisogno di raggiungere altre zone nel nostro Paese con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”, invitano tutte le comunità A.D.I. a consacrare domenica 13 giugno 2010 come giornata di preghiera per presentare al Signore le molte località non ancora raggiunte dalla testimonianza Evangelica Pentecostale. Vogliamo anche pregare per la consacrazione personale, per le popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, per l’opera di Dio in Italia, per la fratellanza che si trova in difficoltà a motivo delle mutate condizioni economiche, per le campagne di evangelizzazione, per le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la conversione dei nostri cari, per gli Istituti di assistenza A.D.I. e per altre necessità locali.

Risveglio

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Mensile a carattere religioso pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.­605127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it 24 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a g g i o 2 0 1 0

Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova “Risveglio Pen­te­costale” è una pubblicazione delle As­­­sem­blee di Dio in Ita­lia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiu­ to di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte. Questo numero di Risveglio Pen­te­co­stale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cri­stia­ne Evangeli­ che A.D.I.: www.assembleedidio.org Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

STAMPE PERIODICHE Imprimé à taxe réduite - taxe perçue - tassa pagata - Italia In caso di mancata consegna si prega di restituire al mittente Redazione Risveglio Pentecostale, Via Alti­chieri da Zevio 1, 35132 Padova che si impegna a corrispondere il diritto fisso speci­fi­cando il motivo contrassegnando con una X il quadratino corrispondente: Destinatario ❏ SCONOSCIUTO ❏ PARTITO ❏ TRASFERITO ❏ IRREPERIBILE ❏ DECEDUTO Indirizzo ❏ INSUFFICIENTE ❏ INESATTO Oggetto ❏ RIFIUTATO ❏ NON RICHIESTO ❏ NON AMMESSO grazie per la cortese collaborazione


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.