Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 11 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
Risveglio novembre 2010
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)
P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
“Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome” [Apocalisse 3:8]
Risveglio P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Specchi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giuseppe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chie se Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In con formità alla Legge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei dati perso nali, la Redazione di Risveglio Penteco stale garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inoltre assicura i lettori che i loro dati perso nali sono custoditi in un archivio elet tronico presso la sede del giornale e verranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa al mensile Risveglio Pentecostale. Gli articoli fir mati impegnano esclusivamente i loro autori. I manoscritti non pubblicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2
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Io so in Chi L’apostolo Paolo nella seconda epistola a Timoteo 1:12 afferma: “Io so in chi ho creduto”. Queste sue parole ci danno lo spunto per alcune riflessioni. Ci sono tre categorie di persone: chi non sa in chi credere, chi ha creduto nella persona o nella professione di fede sbagliata e, infine, chi come l’apostolo Paolo sa in chi ha creduto. COLORO CHE NON SANNO IN CHI CREDERE Solitamente il motivo di questa posizione è nell'affermazione che le religioni sono tante e che tutte pretendono di presentare la verità e di parlare in nome di Dio. Ascoltando il messaggio proposto tutte sembrano avere tutte, vantano una storia millenaria, tutte si fanno forti dell’estensione geografica, della diffusione numerica dei loro aderenti e della dimensione profetica del loro fondatore. A chi credere dunque? Come districarsi in mezzo alla
babele dei tanti diversi messaggi. Ognuno vuole tirarti dalla propria parte. Come decidere? Chi non sa in chi credere di solito conclude dicendo che forse è meglio non decidere e rimanere nel numero di chi non prende posizione, ma questo sicuramente non conduce da nessuna parte; non solo non fa incontrare Dio ma, soprattutto, non ha un futuro. COLORO CHE HANNO CREDUTO NELLA PERSONA SBAGLIATA O NELLA PROFESSIONE DI FEDE SBAGLIATA Sono quelli che hanno una “fede religiosa” ereditata da qualcuno, non frutto di una personale esperienza. La professione di fede non reca alcuna soddisfazione di ordine spirituale, è seguita per abitudine senza trovare la pace interiore, né la presenza di Dio nei cuori o la certezza della salvezza. Pur tuttavia credono che questa fede sia l’espressione più alta
ho creduto! “Io so” non implica il convincimento della mente, ma una vera e propria esperienza con Cristo, un incontro personale e individuale senza il quale non si può affermarlo. La migliore forma di religione non può offrire alcuna sicurezza, solo Cristo la può accordare! Lo abbiamo conosciuto e Lo abbiamo incontrato perché abbiamo udito la Sua voce rivolta al nostro cuore e da quel momenCOLORO CHE COME PAOLO to camminiamo con questa fede POSSONO DIRE: “IO SO IN CHI nell’anima. HO CREDUTO!” Questa è la fede che rende innon creduto Costoro hanno perché i nostri piedi socrollabili, già in una religione ma in una no fermi sulla roccia che è Cristo. Persona: “Io so in chi ho creduLa nostra vita può contare sulto”. promesse e sull’assicuraSue le in so “Io dire: Noi possiamo Gesù ci ha dato che sache zione chi ho creduto” solo quando abbiamo incontrato personalmen- rà con noi fino alla consumazione te Cristo e sappiamo quindi di chi dei secoli. Chi ha sperimentato “in chi ho parliamo e chi Lui è, proprio copuò sfidare il mondo creduto” me l’apostolo Paolo che inconsenza temerlo. trò Gesù sulla via di Damasco e Un antico cristiano messo sotfu abbagliato dalla luce della Sua cui un giudice aveva accusa, to voce. Sua la udì presenza e
della verità e per nulla al mondo sarebbero disposti a cambiarla. Questa era la posizione di Saulo da Tarso, poi divenuto l’apostolo Paolo, che in nome di Dio e della “religione” si era votato anima e corpo a perseguitare il Cristo e i suoi seguaci, naturalmente sbagliando. In questa categoria ci sono sicuramente persone in buona fede.
[2 TIMOTEO 1:12]
detto che il mondo era contro di lui, rispose con fermezza che se il mondo era contro di lui, lui era contro il mondo. La sua fede in Cristo non vacillò neppure per un momento perrchè sapeva in chi aveva creduto! Abbiamo questa fede nella persona del Cristo? È l’unica fede che mette al sicuro la nostra anima nelle molte e varie difficoltà della vita. Se crediamo in Cristo, non siamo come le canne agitate dal vento, in balia delle filosofie degli uomini e delle dottrine che intossicano l’anima. Sappiamo e siamo certi che il Signor Gesù Cristo ci condurrà dove ci ha promesso, cioè nel Suo regno glorioso, come dice terminando l'apostolo: “Io so in chi ho creduto e sono persuaso che Egli è potente a custodire il mio deposito per quel giorno”.
in questo numero IO SO IN CHI HO CREDUTO XXXV INCONTRO NAZIONALE Davide Praticò ................................. pag.2-3 GIOVANILE ADI-IBI Luca Marino .................................. pag.12-13 IMPIGLIATI NELLA RETE Angelo Gargano ...............................pag.4-7 GIOVANI ALLEGRI Rodolfo Arata . .............................. pag.14-15 TUTTI PAZZI PER FACEBOOK Alessandro Cravana ............................pag.8 UNA ESISTENZA TRASFORMATA IL VASAIO Antonio Basile . ............................ pag.16-17 Fortunato Saja ................................. pag.9-11
Davide Praticò
novembre 2010 NOTIZIE DALL'ESTERO .............pag.17-19 LETTERE ALLA REDAZIONE . ...... pag.19 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ.....pag.20-23 APPUNTAMENTI ............................pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org
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Impigliati nella rete Stiamo assistendo a una evoluzione tecnologica della Rete, il Web 2.0, che dà la possibilità di interagire, di partecipare e creare nuovi contenuti, accessibili da altri, consentendo di comunicare in modo bilaterale (chat, groups, forum, blog, Social-Network, ecc...). Internet, da mezzo di scambio e apprendimento, si è trasformata in un mezzo di comunicazione potentissimo, ricco di prospettive, ma anche di pericoli. È importante quindi fermarsi a riflettere sul nostro comportamento nello “spazio virtuale”. Scopo di queste righe non è dare risposte a tutte le domande o soluzioni a tutte le problematiche, ma cercare di capire, imparare a identificare le potenzialità vere e i pericoli possibili, sapersi districare nell’utilizzo di questo mezzo per comunicare. L’attenzione, nel Web 2.0, si sposta dai “contenitori” ai “contenuti”. L’uso richiede la condivisione di parti della nostra vita, dei comportamenti e questo, volendo o no, influenzerà anche la nostra testimonianza di fede. Una definizione di Web 2.0 di fatto non esiste, ma possiamo capire insieme la differenza dalla prima versione. “Il Web 2.0 è una nuova visione di Internet che influenza il nostro modo di lavorare ed interagire con le informazioni in rete; non è un software specifico, né un marchio registrato da Microsoft o Google, ma un insieme di approcci per usare la rete in modo nuovo e innovativo” (scrive Robin Good su http://www.businessonline.it). Il cambiamento dell’approccio di cui si parla in questa definizione è dovuto al nuovo ruolo del WEB 2.0. L’interazione degli utenti con le informazioni contenute nelle singole pagine permette una nuova esperienza di navigazione. I dati inseriti, letti o “postati” diventano parte integrante della pagina stessa, acquisendo una loro identità. La rete diventa un insieme di siti capaci di interagire tra loro e di elaborare, collettivamente, le informazioni. Per esempio su un social network potremmo trovare il servizio cartografico che permette di vedere l’esatta posizione di un locale, fornendoci i dati per raggiungerlo, unito alla possibilità di far partire una chiamata per una prenotazione, mostrando anche i commenti sul locale di altri utenti lasciati in un forum specializzato in critica gastronomica. Tutto da una unica pagina web. Le informazioni inserite dal proprietario del locale vengono utilizzate dal social network che, integrando i servizi cartografici, ne offre uno nuovo, non previsto dal propietario del locale. 4
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Le informazioni acquisiscono identità e vengono elaborate, spesso, anche inconsapevolmente. Molti programmi o applicazioni che esistevano con il Web 1.0 si sono “evoluti” in altri programmi dove è più facile l’interazione tra gli utenti e dove i dati hanno un’identità propria e possono essere modificati da chiunque. Gli sviluppatori ora puntano sul coinvolgimento dell’utente e sull’interazione sociale I siti vengono realizzati seguendo, e sfruttando, alcuni principi fondamentali: • l’intelligenza collettiva: è il principio fondamentale che distingue i vecchi siti, sempre gestiti da una redazione, dai nuovi servizi web come Wikipedia, YouTube, Flickr, nei quali ogni utente può inserire e condividere qualcosa di “suo”. • l’importanza della distribuzione delle informazioni: le nuove tecnologie separano nettamente forma e contenuti. Gli utenti non devono elaborare pagine Web, ma possono pubblicare con semplicità testi, immagini, video, audio (informazioni spesso “troppo” personali). • web è inteso come piattaforma: questa peculiarità permette l’uso di software senza averli installati sul proprio PC; ne sono un esempio i molti giochi on-line. • partecipazione degli utenti e pieno coinvolgimento degli stessi: gli utenti sono anche gli autori dei contenuti, possono cambiarli, suddividerli per tema, esprimere una valutazione di importanza o di gradimento. • Really Simple Sindycation: gli RSS permettono agli utenti di ottenere aggiornamenti automatici non appena un sito cambia; basta semplicemente iscriversi al feed RSS del sito, e non appena il contenuto varia, l’utente viene tempestivamente informato. • la facilità d’uso: i servizi sono intuitivi, facili da usare e “seguono” le persone ovunque, grazie alla possibilità d’uso tramite palmari e smartphone. Internet basato sul Web 2.0 fonda il suo successo sulla partecipazione e interattività, quindi sull’uso che ne viene fatto. Senza scadere in opinioni catastrofiste, è importante non sottovalutare alcune “patologie” comportamentali che sono riconducibili ad un uso del mezzo scorretto e senza controllo. Internet ha dato origine a nuove dipendenze e disordini comportamentali; basti pensare che all’ospedale Molinette di Torino è attivo un ambulatorio per la disintossicazione da Internet. Quali, quindi, le giuste attitudini d’utilizzo per un giovane cristiano?
Un giovane credente può seguire alcuni importanti consigli che la Bibbia mostra e che sono utili anche per l’uso di una tecnologia così moderna. In modo particolare il Nuovo Testamento esorta a non imitare il mondo (Mat.5:14). Questo principio biblico ben si applica all’uso di Internet come diretta espressione del nostro comportamento pubblico. Con la parola “mondo” intendiamo il sistema sociale, l’insieme dei comportamenti stabiliti dalla morale comunemente accettata ma non per questo coerente con l’etica Biblica. Un giovane discepolo di Gesù sa quanto può essere deleterio per la sua vita spirituale imitare il “mondo” e conosce bene la fine eterna di quanti non seguono l’etica e la morale gradita a Dio (Rom. 8:6-9). La nostra “navigazione”, grazie al cambio tecnologico, rientra a pieno titolo tra i comportamenti che influenzano la nostra testimonianza e, se non facciamo attenzione, rischiamo di imitare il mondo senza neanche accorgercene. Salomone, il grande Re d’Israele, fece un errore simile consentendo l’ingresso di culti pagani e idoli all’interno del proprio Regno (I Re 11:2). Prestiamo perciò attenzione al nostro comportamento in rete (internet) perché questo può influenzare la nostra testimonianza di fede, facendoci assomigliare sempre più al mondo e sempre meno a Cristo. Un giovane cristiano, nella navigazione, incontrerà certamente contenuti e informazioni che cercheranno di mettere in dubbio la validità di alcuni valori fondamentali; ma noi siamo chiamati a difendere i valori caratteristici del Cristianesimo e concentrare la nostra attenzione in ciò che ha un serio e proficuo risvolto spirituale (Col.3:1-2). L’apostolo Paolo consigliava a Timoteo di evitare “discorsi vuoti” (I Timoteo 6:20) ma di rivolgere i suoi interessi a ciò che ha un fondamento vero e reale. Quando, nella navigazione, si incontrano Forum, Blog nei quali siamo invitati a lasciare un Post, come commento, prestiamo attenzione a che cosa scriviamo. Le nostre parole devono testimoniare la nostra fede e la nostra esperienza di salvezza: evitiamo le polemiche, gli argomenti scabrosi, i toni irriverenti e le battute che si prestano a equivoche interpretazioni. Piuttosto dedichiamo il nostro tempo a cose utili e spirituali, a quelle attività che edificano la nostra vita spirituale invece di metterla a rischio (II Tim.2:15). Un giovane cristiano può rendere sempre una sana
testimonianza (I Pietro 2:9-10). Il Web 2.0 offre risorse sia per offrire il proprio supporto spirituale che per potersi formare (oltre che informare). Viene offerta quindi una duplice possibilità: prelevare informazioni e inserirle; è quest’ultima attività che può rappresentare un fattore di rischio elevato perché la maggior parte degli utenti inserisce nella rete materiale proveniente dalla propria vita personale. Dobbiamo essere consapevoli che esporre la nostra vita è una grande responsabilità. Noi siamo chiamati a rappresentare Cristo e non dimentichiamo che siamo il “profumo” del nostro Salvatore in questo mondo (II Cor.2:15). Per questo siamo chiamati a usare discernimento per capire che cosa stiamo leggendo, che cosa pubblichiamo. Vigiliamo! Lo spazio virtuale può divenire facilmente una via di fuga dalle nostre responsabilità, dal dovere di curare gli affetti e la comunicazione in famiglia. Facilmente occupa il tempo che dovremmo dedicare a Dio e al prossimo (famiglia, studio, lavoro, chiesa, bisognosi, non credenti, ecc…). Possiamo affermare che Dio ci ha creato esseri socievoli, capaci di costruire relazioni ma è importante che non abbassiamo mai la guardia! Dalla Bibbia possiamo imparare che Giosuè fu gabbato dopo aver sottovalutato una relazione (Giosuè 10:6)! Questi esempi hanno lo scopo di aiutarci a sviR i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N ov e m b r e 2 0 1 0
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luppare un atteggiamento consapevole nei confronti diventa ben presto un aspetto negativo. Infatti è sì delle “macchinazioni del nemico delle anime nostre” positivo che su internet si possa trovare tutte le noti(II Cor.2:11). zie che desideriamo ma è anche vero che dobbiamo fare attenzione alle fonti da cui attingiamo e sopratIl Web 2.0 ha molte potenzialità e aspetti po- tutto non possiamo solo scaricare la prima cosa che sitivi, ma ha anche molti aspetti negativi. compare nella nostra ricerca. “Tradisci su Facebook? Il divorzio ti aspetta” è un Nell’articolo del 6 ottobre scorso, “Troppo intertitolo giornalistico emblematico pubblicato su La net e si diventa cavernicoli”, Nicholas Carr, scritStampa. Molte volte non si pensa alle conseguenze tore americano studioso di tecnologie e economia, che si celano dietro al “vivere” su internet; qui tutto sostiene che passare troppe ore su Internet degrada è vissuto come un gioco, non rendendosi conto che la materia grigia fino a portarla a diventare reattiva è realtà. Anzi, molto spesso, proprio su internet si solo come quella di un uomo delle caverne, costrettende a essere più sinceri mettendo a nudo il nostro to a tenere d’occhio ogni movimento intorno a sé essere interiore. Essendo facile ormai divulgare con- e incapace di focalizzarsi in modo approfondito, tenuti sulla rete, non si fa caso alle conseguenze che rinunciando alla creatività. Perciò la rete internet questi posso arrecare non solo a se stessi, ma anche è positiva e dà informazioni inesauribili, ma dobal prossimo. Dobbiamo renderci conto che possiabiamo fare attenzione a non essere schiacciati da mo essere visti da tutti e tutto quello che facciamo queste, soprattutto dobbiamo mantenere uno stato o produciamo su internet deve essere moderato e mentale capace a distinguere sempre le informazioconsono alla nostra vita di cristiani. Spesso uno ni utili da quelle dannose! “scherzo” fatto a un amico su Facebook può arreca“Molinette, ambulatorio per i malati di Facebore danni irreparabili. Niente è più nascosto e tutto è ok” titola un articolo de La Stampa del 13 marzo alla luce e alla portata di tutti. Una fotografia pub- scorso che presenta l’ambulatorio per «nuove» che blicata su internet di due persone insieme può far si occupa - e si preoccupa - dei social network. Non finire matrimoni e fidanzamenti. L’articolo citato solo: in ambulatorio sono seguiti i casi di assueparla proprio di questo e di come ormai gli avvocati fazione in genere da Internet, dal videopoker, ai guardino alle pagine internet dei loro assistiti e delle videogiochi e gioco d’azzardo. L’attenzione degli controparti per poter vincere le cause di divorzio psichiatri è concentrata però in particolare sui netscatenate da internet. work così tanto di moda, a iniziare da quello per an“Otto ore on line ci rubano la vita” è il titolo di tonomasia, il sito del giovane (e miliardario) Mark un altro articolo de La Stampa del 13 maggio in cui Zuckerberg. «Ambulatorio per “nuove” dipendenviene messo in evidenza come, al giorno d’oggi, i ze», si legge sui volantini affissi un po’ ovunque in giovani della nostra società, passano troppo tempo ospedale. «Le nuove dipendenze - spiega il professor su internet, e siano loro stessi ad ammetterlo. Chi Munno - sono quelle senza droga. per giocare online, chi per parlare con amici, chi Il Salmo 133 dichiara: “Quant’è buono…che i semplicemente per perdere tempo; ormai è diventa- fratelli vivano insieme!” Questa affermazione contieta una moda o addirittura una droga per i giovani. ne un incoraggiamento di grande attualità. Prima abbiamo elogiato il fatto che gli utenti posL’uso della tecnologia per costruire i nostri rapsono partecipare alla “vita” su internet attivamente, porti li trasforma in eventi mediati da un mezzo ma questo è anche un aspetto negativo. Infatti, il che rischia di isolarci. La community non potrà mai fatto stesso che siano stimolati a partecipare nel sostituire la comunione fraterna. Un “post” o una cambiamento e nella costruzione di Internet tiene “mail” non potranno mai sostituire una sana stretta legati a questo e per molti giovani è l’inizio di didi mano. pendenza dal mezzo. Coltiviamo quindi le nostre relazioni preferendo L’articolo del 9 agosto scorso pubblicato su Reil confronto immediato all’interno della Comunità pubblica “G-dipendenti e copioni, bocciati i giovani Cristiana e non perdiamo mai di vista di coltivare il del web” mostra la tendenza a fidarsi troppo delle rapporto più importante, quello con Dio, che inevinotizie reperite sul web, senza cercare bene le fonti tabilmente condizionerà tutti gli altri. e senza valutare bene quello che si trova. Se la valorizzazione dell’intelligenza collettiva può essere Angelo Gargano vista come aspetto positivo, ma non si fa attenzione, e Gruppo Giovanile della Chiesa di Torino 6
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Nel mese di marzo i Social Network e i servizi di comunicazione su internet hanno ottenuto un grande riscontro di adesioni. Spicca l’entusiasmo per Facebook che ha superato per numero di contatti persino Google, primatista fra i motori di ricerca. Fra tanti nominativi registrati non mancano credenti, in cerca di dialogo e svago o di occasioni per testimoniare della loro fede. Alcune riflessioni in proposito sono doverose, per farne un uso equilibrato e non rimanere impigliati nella rete informatica o naufragare tra i gorghi di risucchio mondano della “navigazione”. In mezzo ad una marea di gente che cerca visibilità, che brama apparire per sentirsi viva o considerata, c’è il rischio di farsi trascinare nell’esibizionismo e finanche nella finzione, a partire dalla “faccia” e dal nome da inserire nel profilo personale. Facebook (alcuni mettevano una foto sulla copertina del quaderno) tra la gioventù statunitense era un diario personale da condividere con altri. Per degli inconsci meccanismi del “villaggio globale” si è portati a mettere in “piazza”, ogni giorno di più, cose personali e fatti d’intimità familiare, contagiati da una dilagante sfrontatezza. Questo perché, nella necessità di attirare molti “amici”, la password non ufficiale pare sia “stupire”. Perseguire tale fine induce a deporre, poco alla volta, come si fa con la zavorra, i principi di etica e modestia cristiana. Nei gruppi di discussione, dalla Chat, ovvero la stanza virtuale per chiacchierare, ai forum con accesso regolato, si
crea, come per una legge di condizionamento emotivo, un abbassamento della soglia di lucidità morale per cui spesso le cose trattate sono banalizzate, ridicolizzate. Così può anche capitare di imbattersi in chi si presenta in modo, a dir poco, eccentrico ed egocentrico. Come il giovane che appare seminudo con il versetto di Giovanni 3:16 accanto. Qualcuno si spinge oltre… Com’è possibile invitare le persone a un incontro religioso chiamato “God’s party”? Nella barca di chi si lascia trasportare in questo modo dal mezzo utilizzato verso il rilassamento spirituale c’è ancora Cristo nella Sua signoria e santità? Quanti vi salgono, dove saranno condotti? Così facendo, l’uso improprio del social forum degenera in una comunicazione falsata della Persona e del messaggio del Redentore. Altro aspetto correlato è il pericolo della nociva esposizione di dati e immagini, in un mondo perverso dove chiunque, spacciando una falsa identità, può approfittare di confidenze e sfoghi ingenuamente rilasciati. Mentre si attraversano tempeste coniugali o adolescenziali, situazioni di frattura e incomunicabilità tra le pareti domestiche, si può venire spinti ad aprirsi, con “amici” idealizzati ma sconosciuti di presenza, lanciando SOS che possono far approdare a distruttive intromissioni nella vita della coppia o familiare. È lecito avere una valvola di sfogo nel comunicare su internet, ma ove si finisce per dare eccessivo spazio a cose secondarie a danno della propria consa-
crazione cristiana, ciò è un male, una dipendenza, una barriera spirituale! Quei credenti che passano ore e ore sulla rete, di giorno e di notte, ma non trovano il tempo per frequentare gli incontri di edificazione spirituale e servizio cristiano, stanno ampliando i loro rapporti umani o desistendo dall’approfondire quelli cristiani? È normale non parlare con gli altri nella vita comunitaria e poi chiedere “amicizia” su internet? Facebook costituisce un opportunità per ampliare la comunione fraterna o diviene un insana alternativa ad essa, che distrae da veraci rapporti e li sommerge? L’apostolo Giovanni afferma: “Avrei molte cose da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. Perché spero di vederti presto e allora parleremo a voce” (3 Giov.13-14). C’è urgente bisogno non di amicizie cristiane virtuali o relazioni più confidenziali, bensì virtuose, coltivate nel concreto esercizio della comune fede nel Signore, della tangibile manifestazione del frutto della Sua vita in noi, che ci unisce in vincoli celesti. Le parole chiave sono ancora: decoro, umiltà, pazienza, amore e, innanzitutto, verità (cfr. Efe.4:1-6). Gli strumenti tecnologici possono risultare utili per le relazioni sociali e per annunciare Cristo, ma soltanto la Sua Parola, la comunione con Dio, infinitamente superiore a qualunque potere satellitare, mantiene spiritualmente vivi, in reale comunicazione con i redenti e sobri in ogni rapporto umano per testimoniare del Salvatore nella potenza dello Spirito Santo. Alessandro Cravana
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o i a s a Il v “Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: «Àlzati, scendi in casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole». Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota; il vaso che faceva si guastò, come succede all'argilla in mano del vasaio; da capo ne fece un altro come a lui parve bene di farlo. La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Casa d'Israele, non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio?», dice il Signore. «Ecco, quel che l'argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, casa d'Israele!” Nel testo, Dio dice al profeta: “Alzati, scendi in casa del vasaio” ed è li che vogliamo andare per ascoltare la voce di Dio. Geremia è un profeta, ma anche un uomo che ama la sua nazione la quale, nonostante tutti i messaggi da parte dell'Eterno, si allontana sempre più da Dio. Per questo motivo il cuore di Geremia è spezzato dal dolore. Iddio vede la tristezza del suo servo e per consolarlo gli dice: “Ecco, Io voglio farti vedere e farti comprendere qualcosa, scendi nella casa del vasaio”. Dio vuole mostrare a Geremia l'amore che Egli ha per il popolo d’Israele. Nel piccolo laboratorio del vasaio troviamo almeno tre cose: il vasaio, la ruota e l'argilla. Per prima cosa troviamo il vasaio, e riconosciamo che egli è tale perché sugli scaffali ci sono dei bei vasi già fatti e perché con le sue mani egli sta lavorando l’argilla. Poi possiamo vedere la ruota su cui il vasaio lavora l’argilla. La ruota è azionata da un sistema di ingranaggi ai quali il vasaio con un piede su un pedale imprime energia. La ruota gira secondo la velocità che il vasaio ritiene necessaria. Poi su una tavola possiamo vedere dell'argilla; l'argilla non ha una particolare forma, è ammassata, forma un cumulo; 8
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l'argilla da se stessa non può fare nulla, non può cambiare la sua forma e se rimane non lavorata indurisce e diventa inservibile. Quando Geremia giunge dal vasaio, egli sta facendo un vaso e, con la sua abilità, fa muovere la ruota alla velocità desiderata e usa le sue mani per plasmare l’argilla e per formare il vaso. Sta trasformando un pezzo di argilla in qualcosa che poi diverrà utile e bello. La massa informe viene lavorata e modellata. Che cosa può pensare Geremia? L'ho già visto fare questo lavoro! “Che cosa vorrà dirmi Dio? Perché mi ha fatto venire qui? Che cosa vuole insegnarmi per mezzo di questo vasaio?” Geremia è lì e guarda con attenzione, aspettando la voce di Dio. Anche a noi, che siamo andati con Geremia, che cosa vorrà dirci Dio riguardo al vasaio, alla ruota e all’argilla? Il Signore dice in Isaia 64:8 “Tuttavia, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla e tu colui che ci formi; noi siamo tutti opera delle tue mani.” Mentre guardiamo il vasaio, possiamo immaginare come Dio operi con l'argilla della nostra vita. Quanto intelligente è il vasaio! Con quale gentilezza forma quel vaso da una argilla informe e crea qualcosa di bello e di utile. Oggi il Sommo vasaio, Dio, è all'opera! Egli sa fare vasi gloriosi, pezzi unici che gli uomini possono guardare per comprendere la grandezza dell’artista. La Bibbia fin dalle prime pagine mostra come Dio, il Grande vasaio, prese la polvere della terra e con intelligenza formò il primo uomo. Dio è ancora all'opera e sta guardando te e me perché Egli ha uno scopo, un pensiero nella Sua mente, e sta formando le nostre vite come dei vasi che contengano preziosi tesori eterni. Eravamo come argilla, senza bellezza alcuna, ma un giorno le mani del Vasaio ci hanno preso
e trasformato in figli di Dio. L’opera Sua continuerà nelle nostre vite sino a che saremo simili al Figliuolo di Dio. Il vasaio è ancora all'opera. Geremia vede la ruota su cui si lavora, mentre gira intorno al suo asse. Così anche la nostra vita si può dire che giri; sappiamo che l’anno è diviso in stagioni che vengono, passano e poi ritornano di nuovo. La natura lavora come un cerchio anche sul nostro corpo. In questa ruota possiamo vedere le circostanze della nostra vita che forse però è soltanto conseguenza degli eventi che accadono ogni giorno? Soltanto fatalità? Oppure tutte le cose hanno uno scopo? La vita è più che una semplice ruota, perché la ruota è mossa dal Sommo vasaio! Quante situazioni si presentano nella nostra esistenza! Momenti di pianto, momenti di dolore, momenti di gioia e momenti di difficoltà! C'è qualcosa di più della buona o avversa fortuna. Il Vasaio non fa girare la ruota senza uno scopo. Che cosa vediamo in questa ruota? Soltanto una opportunità che passa via? O c'è qualcosa in più che ci porterà ad essere completati secondo un piano divino? Per i non credenti la vita gira a vuoto, e consisnte nel mangiare, bere, dormire, è notte e giorno, è susseguirsi di stagioni che vengono e vanno, ma per il credente questa ruota è qualcosa di differente, perché crediamo fermamente. “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Rom.8:28). Così tutte le lacrime, come tutte le gioie e tutte le difficoltà non sono dovute al caso, ma esse stanno cooperando per un piano Eterno. A volte ci lamentiamo della ruota pensando che, se vivessimo in un posto differente, saremmo cristiani migliori, se non dovessimo andare in quel posto a lavorare sarebbe meglio; quanti se e quanti ma! Dobbiamo ricordare a noi stessi che, quando ci lamentiamo della nostra ruota, ci stiamo lamentando
di Dio, perché come la ruota da sola non fa nulla e viene controllata dal vasaio, così è necessario essere mossi soltanto da Dio. Geremia vide l'argilla. “Ricòrdati che mi hai plasmato come argilla, e tu mi fai ritornare in polvere” (Giobbe10:9). Dio ha fatto l'uomo con la polvere della terra e, solo dopo averlo formato, ha soffiato l’alito della vita, facendolo diventare un'anima vivente. Quanto poco valiamo! Ma Dio vede le meravigliose possibilità che possono emergere dall'argilla, dopo che l’ha formata ed ha soffiato lo Spirito. Che cosa farà di noi il Vasaio quando ci metterà sulla ruota? Quali sono i Suoi programmi per la nostra vita? Ogni pezzo di argilla può essere lavorato e formato, ma il vasaio non farà tutti i vasi uguali. Alcuni pezzi di argilla risultano più plasmabili e il vasaio da quella parte di argilla farà un vaso particolare, nella Sua intelligenza sa come trattare ognuno di noi individualmente. Formerà questi vasi per fare una collezione unica e spendente per l’eternità. Mentre il vasaio lavora e l’argilla prende forma, all’improvviso il vaso si rompe nelle esperte mani del maestro. Egli ferma la ruota e scopre il motivo per cui il vaso si è rotto. Quelle mani intelligenti toccano l'argilla, ed ecco un corpo estraneo, qualcosa di duro, viene trovato al suo interno. Geremia, che sta guardando con attenzione e vede il vaso rompersi, nota anche che il vasaio non butta via l’argilla ma ne fa R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N ov e m b r e 2 0 1 0
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un altro, come sembra bene a lui. Dio sta parlando a Geremia della nazione d’Israele. Ma a noi che cosa sta dicendo Dio? Spesso Dio vede un difetto nella nostra vita quando non stiamo agendo come Lui desidera. Mi rende felice sapere che Dio ricomincia a formare un nuovo vaso. Iddio dopo aver parlato tante volte al re Saul alla fine lo dovette rigettare, perché Egli non può completare l’opera se l'argilla non risponde alla sua azione. Quando leggo di Giona che, sbagliando, fuggì lontano da Dio, posso vedere come Dio, pur sapendo dell'errore di Giona, nella Sua grazia e nella Sua benignità, gli offrì un'altra opportunità. Paolo e Barnaba presero con loro per un viaggio missionario Giovanni Marco, che però non ce la fece a vivere da missionario e tornò a casa, provocando un'aspra contesa fra Paolo e Barnaba. Poi, più avanti, Paolo disse: "Mandami Giovanni Marco, perché egli mi è molto utile". Ebbe un'altra opportunità! Il grande Vasaio è all'opera e, se scopre qualche difetto penetrato nella nostra vita, invece di gettare via l'argilla, lo toglierà e rifarà il vaso di nuovo, affinché possa essere bello. Quante volte Dio è stato misericordioso con noi! Quante volte ha parlato a ciascuno di noi! Quante volte è stato benigno nel parlare e dare la soluzione per i problemi che abbiamo affrontato! Qualche volta sarà sembrata amara, ma quella di Dio è l’unica cura per continuare a vivere. C’è qualcosa che sta impedendo l'opera del vasaio nella tua vita? Lo Spirito Santo che convince di peccato ti ha parlato continuamente e ancora non hai risposto, rimandando l’appello del Signore? Ancora ora il Vasaio ti sta dicendo: “Io non voglio gettare via la tua argilla, io voglio fare una opera nuova; non voglio metterti da parte, io voglio riprenderti di nuovo nelle mie mani e fare di te qualcosa di meraviglioso; voglio togliere da te ogni ribellione e togliere dalla tua vita quel peccato che ti corrompe”. Quello che non permette la lavorazione dell’argilla non è sempre visibile esteriormente: forse quando Geremia guarda al lavoro del vasaio non vede il problema, perché non c'è soltanto una parte esterna del vaso, ma anche una interna. Le mani del maestro formano sia la parte
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esterna del vaso sia quella interna. Anche se Geremia non riesce a vedere il problema esteriormente, il vasaio sa dov'esso sia. Alcuni peccati che rovinano la nostra vita sono peccati segreti, come un problema con qualcuno, con un fratello, con una sorella che noi non siamo disposti a perdonare; qualche volta abbiamo agito in modo peccaminoso: eravamo lontani dagli altri credenti e pensavamo che nessuno lo avrebbe saputo, ma sappiamo perfettamente che Dio non ha approvato le nostre azioni ed il nostro cuore non è in pace con Lui (il vasaio conosce la parte esteriore, ma anche la parte interiore della nostra vita). Geremia si meraviglia dell'opera del vasaio, lo vede iniziare, lo vede spezzare quel vaso, ma lo vede anche rifare. Il grande Vasaio non vuole distruggere, non vuole mettere da parte, anche se lo meriteremmo, ma, per la Sua grazia, Egli sta dicendo: “Io voglio iniziare di nuovo con la tua vita”. Giacobbe era un imbroglione: ingannò il padre, lo zio e chissà quante altre persone, ma una notte Dio ha lottato con lui e l'imbroglione è stato cambiato divenendo Israele, il Principe. “Ma ora così parla il Signore il tuo Creatore, o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele!” (Isaia 43:1). Quanto tempo passò dalla creazione di Giacobbe sino alla formazione di Israele! Pietro rinnegò il suo Signore dicendo: “Non conosco quell’uomo”, arrivando anche a imprecare e a giurare. Ma il Signore ritornò per riabilitarlo e nel giorno della Pentecoste ne fece uno straordinario predicatore; non ha preso né Giovanni, né Matteo, né Natanaele per quell’evento particolare. Anche se Pietro era venuto meno, il Vasaio l'aveva rifatto nuovo. Quando Geremia guarda il vasaio, può chiedere: “Ma dov'è il disegno su cui sta lavorando? Io non vedo nessun disegno, nessun progetto”. Il vasaio potrebbe dire: “Geremia, il progetto è nella mia mente. Io so quello che voglio fare e le mie mani formeranno quella figura; con questo pezzo di argilla sarà fatto un bel vaso”. Dio ha un piano per ciascuno, Gli permetteremo di portare a compimento l'opera Sua in noi? Dio dice a Geremia: “Casa d'Israele, non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio?”. Non può il Vasaio può fare la stessa cosa con noi? GlieLo permetteremo? Fortunato Saja
XXXV INCONTRO NAZIONALE GIOVANILE ADI-IBI quelli che viviamo e che la Bibbia definisce “gli ultimi giorni” quando “gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, senza affezione naturale, mancanti di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza (II Timoteo 3:25). L’apostolo Paolo, nel brano citato, sembra compiere un percorso a ritroso: dal frutto alla radice dell’albero, dall’egoismo alle forme della pietà. Sì, all’origine della crisi morale e spirituale del nostro mondo malato vi è proprio la religiosità formale, soltanto esteriore, senza alcuna interiore trasformazione, un culto caratterizzato da riti e non da consacrata partecipazione, un’adorazione L’ISTITUTO BIBLICO ITALIANO vuota senza alcun contatto reale, priva cioè di comunioLa motivazione dell’Incontro è stata quella di far conoscere ai giovani le finalità dell’Istituto Biblico Italiano e ne vera, personale e profonda con Dio, capace di trasforincoraggiare le nuove generazioni allo studio della Parola mare il carattere e la vita dei credenti. di Dio. La Scuola Biblica è un’Istituzione delle Assemblee GLI STUDI BIBLICI di Dio in Italia, che si propone di offrire ad ogni credente Attraverso gli studi biblici, i fratelli Salvatore Cusumala possibilità di approfondire la propria conoscenza biblino, Giovanni Villari, Renato Mottola e Vincenzo Specchi ca e formarsi nel servizio cristiano. I giorni dell’Incontro hanno analizzato la natura, l’origine, l’ampiezza e l’efsono utili per quanti avvertono nel proprio cuore la ficacia della Pietà e sono stati di grande insegnamento chiamata da parte del Signore. Sono molti i giovani che nel corso degli anni, incoraggiati in giorni come questi, si ed incoraggiamento. Per tanti giovani il tema della pietà cristiana è risultato nuovo e interessante e molti sono sono impegnati nel ministerio cristiano. stati i commenti, le riflessioni e gli approfondimenti che hanno seguito gli studi anche durante le ore serali. In IL TEMA Il tema dell’Incontro ci è stato suggerito dalle parole di tempi moderni la “pietà” viene generalmente indicata come “compassione”, ma il termine più antico indicava Pietro: “Aggiungete alla vostra fede… la pietà” (II Pietro “devozione” e “fedeltà religiosa” e dal punto di vista bi1: 5,6). Tema, come ricordato dai fratelli del comitato organizzatore, quanto mai attuale in tempi difficili come blico la pietà indica la sottomissione alla volontà di Dio e
Ogni anno alla fine del mese di Ottobre si giunge ad un evento tanto atteso dai giovani credenti italiani: l’Incontro Nazionale Giovanile. Dal 29 ottobre al 1 novembre, presso il Teatro Tenda di Fiuggi, organizzato dall’Istituto Biblico Italiano si è svolto il XXXV Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI. La località di Fiuggi, rinomata per le acque termali, è anche conosciuta per la calma e la tranquillità che regnano nel verde paesaggio. Nei giorni del raduno, però, la cittadina è stata scossa dalla presenza di circa 4.000 credenti provenienti da ogni parte d’Italia. Non è stata certamente una novità per gli abitanti di Fiuggi che ormai, in questo periodo, sono abituati ad una pacifica invasione evangelica.
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il timore stesso di Dio. La pietà è virtù cristiana componente del carattere divino impresso nel cuore del credente per grazia. Si concretizza nell’intento devoto di piacere a Dio e si sintetizza nell’opera soggettiva di salvezza. Per questo la pietà: non si impara, si riceve; non si subisce, si esercita; non si imita, si vive. La pietà è “fede in azione” nella nostra vita interiore e nella nostra vita sociale, nel nostro rapporto con Dio e nel nostro rapporto con il prossimo.
le persone non udenti. In questi ultimi anni, infatti, il Signore sta sensibilizzando vari credenti, in diverse zone d’Italia, permettendo loro di raggiungere con il messaggio dell’Evangelo chi non può ascoltare con l’udito, ma può ascoltare con il cuore. Ci ha incoraggiato poi sapere che le pubblicazioni delle Assemblee di Dio in Italia, Risveglio Pentecostale e Cristiani Oggi, sono disponibili in formati leggibili dai non vedenti con il computer.
I CULTI Nei culti di adorazione mattutini si sono succeduti i fratelli Enzo Iavarone e Bruno Carchedi. Il primo, prendendo spunto da II Corinzi 5:11 “Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore…”, ha posto l’attenzione sulla consapevolezza di aver fatto la scelta giusta, di vivere una vita santa e vivere fedelmente al servizio del Signore. Il secondo, leggendo da Giudici 8:13-21, ha analizzato la figura del giovane Ieter, figlio di Gedeone, un giovane soldato senza coraggio né forza, incapace di partecipare e combattere in una guerra già vinta, evidenziando il pericolo sempre presente per le nuove generazioni di credenti: essere spettatori, ma non protagonisti nell’opera di Dio. La predicazione della Parola di Dio nei culti serali e in quello conclusivo è stata ministrata dal pastore Greg Mundis, missionario in Austria dal 1980, per sette anni Direttore delle Missioni per l’Europa Centrale e, a partire dal 1998, Direttore per l’intera Europa delle Missioni estere delle Assemblee di Dio degli Stati Uniti d’America. Il predicatore attraverso I Cronache 6:33 ha focalizzato la nostra attenzione su “…Eman il cantore, figlio di Ioel, figlio di Samuele…”, sottolineando l’ininfluenza dei nostri vissuti sulla grazia di Dio. L’amore di Dio verso di noi non ha limiti e la Sua grazia fa la differenza nella nostra vita. Nel capitolo 7 del Vangelo di Giovanni ha ricordato le parole di Gesù: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”, evidenziando la necessità di vivere una vita di comunione con Cristo per essere ripieni di Spirito Santo. Leggendo Filippesi 1:12-18 ci ha portati a riflettere sulla necessità della prigionia di Paolo per il progresso dell’Evangelo, sottolineando come il coraggio di Paolo abbia incoraggiato gli altri credenti ad “annunciare senza paura la Parola di Dio”; il coraggio incoraggia. Nel vangelo di Luca al capitolo 4 ha presentato la persona di Gesù Cristo, ripieno di Spirito Santo, condotto dallo Spirito Santo, nella potenza dello Spirito Santo e unto di Spirito Santo, sottolineando la necessità di continuare a vivere la potenza della Pentecoste anche nei nostri giorni. La guida dello Spirito Santo, l’unzione del messaggio predicato e lo zelo del fratello Mundis sono stati di grande incoraggiamento e benedizione per le migliaia di giovani presenti, che hanno risposto con entusiasmo e decisione all’invito della Parola di Dio.
Non si può descrivere in queste righe ciò che ogni partecipante all’Incontro ha ricevuto direttamente dalle mani di Dio. Non è possibile rappresentare con parole quello che avviene nel cuore dell’uomo quando Dio salva, libera, guarisce e battezza nello Spirito Santo. La speranza è che il racconto di ciò che il Signore ha operato faccia crescere nei nostri cuori il desiderio di essere uomini e donne di Dio. Luca Marino
LE NOVITÀ Novità di quest’anno è stata la partecipazione di fratelli e sorelle non udenti, che per la prima volta hanno potuto seguire i culti e gli studi biblici grazie alla disponibilità di due sorelle che attraverso il linguaggio dei segni (LIS) hanno interpretato e trasmesso la Parola di Dio. Un sogno realizzato per tanti credenti sordi che auspicano sia questo solo l’inizio di una grande opera non solo edificativa ma soprattutto evangelistica tra 12 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N o v e m b r e 2 0 1 0
GIOVANI ALLEGRI Il libro dell’Ecclesiaste raccoglie le riflessioni di un grande re che, giunto nell’ultima fase della sua vita, guarda indietro e, con amaro pessimismo, dichiara che “tutto è vanità”. La vita gli aveva offerto tutto: salute, ricchezze, potere, pace. Eppure conclude i suoi giorni con la mestizia nel cuore. Non si può dire che abbia sprecato la sua vita e tuttavia non ne è soddisfatto. Noi che conosciamo la storia biblica non fatichiamo a capire che alla base della sua insoddisfazione ci fu il suo progressivo allontanamento dal Signore. L’inizio del suo regno era stato benedetto: aveva ereditato uno stato prospero, aveva ricevuto da Dio la garanzia della Sua guida e della Sua benedizione. A poco a poco però i compromessi della politica, l’attrazione verso i piaceri della carne, il progressivo venir meno della sua devozione personale indebolirono sempre di più la sua vita spirituale e tutto divenne privo di vero significato. Nel capitolo conclusivo di questo suo libro Salomone si rivolge espressamente ai giovani dicendo loro: “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che per tutte queste cose Dio ti chiamerà in giudizio” (Eccl.12:1). Desidero sottolineare la prima parte di questo verso come un invito sincero perché i giovani vivano lietamente il tempo della loro giovinezza. Non è un fatto scontato, perché sono tanti i giovani che sono tristi, privi di entusiasmo, apatici, sfiduciati. E duole il cuore vedere persone che sono nel pieno delle forze fisiche, che non sono
Eccl.12:1-10 ancora oberate dal peso del lavoro, della famiglia e delle altre responsabilità della vita, trascorrere i loro giorni stancamente o nella tristezza. “Rallegrati o giovane, gioisca il tuo cuore, bandisci da esso la tristezza” è l’invito che l’Ecclesiaste ti rivolge, caro giovane. Sicuramente ogni giovane è disposto ad accettare questo invito, ma come fare per vivere lietamente, col cuore allegro? Amicizie, gite, svaghi e passatempi, feste e divertimenti solo in parte possono dare gioia. Basta leggere il secondo capitolo dell’Ecclesiaste per avere una testimonianza penetrante dell’impossibilità di trovare gioia duratura nei piaceri terreni. Senza contare poi che spesso la ricerca ed il soddisfacimento di tali piaceri portano l’uomo lontano dalle vie di Dio, nella strada del peccato, dell’immoralità, della corruzione. Perciò il monito che accompagna l’invito alla gioia e alla spensieratezza è: “Sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio”. Questo monito, più che come una minaccia, deve suonare come un avviso da parte di Dio. L’uomo raccoglie quello che semina e vivere una vita in contrasto con il consiglio divino produrrà sempre frutti amari. Una gioia duratura, profonda, vera, passa per le vie del Signore. La grazia di Dio, il perdono dei peccati, l’accettazione di Gesù quale personale Salvatore, la decisione di fare la volontà di Dio sono fonte di gioia inesauribile. Basta leggere il libro degli Atti per vedere che ogni volta che il messaggio
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dell’Evangelo raggiunge i singoli e le collettività, immancabilmente con esso giunge l’allegrezza. L’ubbidienza ai comandamenti del Signore, un costante ed attivo servizio cristiano consolidano e rinnovano ogni giorno la gioia interiore. Vero è che seguire il Signore comporta anche delle rinunce che talvolta possono essere motivo di sofferenza o di tristezza, ma è altrettanto vero che non ci sarà alcuna gioia vissuta fuori dalla volontà di Dio che potrà dare la piena soddisfazione interiore che dà invece l’ubbidienza. Di Mosè è detto che preferì “essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato; stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa” (Ebr.11:25,26). Altra componente essenziale per vivere allegramente la propria giovinezza è imparare, come fece Paolo, ad esser contento dello stato in cui ci si trova (Fil.4:11). Molta sofferenza, nelle persone in generale e nei giovani in particolare, dipende spesso non tanto dal fatto di disubbidire apertamente al consiglio di Dio e di agire in modo peccaminoso, ma proprio dal fatto che si vorrebbe quel che non si ha e non si sa vivere lieti con quel che si ha. E si desiderano quindi diverse condizioni di vita o di studio o di lavoro, oggetti e beni di consumo sempre in gran quantità e sempre dell’ultima generazione, amicizie e comitive per una vita che sia una sorta di vacanza perenne. Ricorda, caro giovane, che “la pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno” (1 Tim.6:6). Il libro dell’Ecclesiaste si chiude con le seguenti parole: “Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo” (Eccl.12:15). Ascolta la testimonianza di quanti, compreso chi scrive, hanno vissuto la loro vita nelle vie del Signore fin dalla giovinezza e, guardando indietro, ringraziano Dio di essersi rivelato loro durante gli anni della gioventù e mai hanno rimpianto di avere dato spazio al Signore e alla Sua Parola lungo tutto il corso della loro vita. Gioisci anche tu in compagnia del Signore! Rodolfo Arata 14 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N o v e m b r e 2 0 1 0
ARTICOLI DI FEDE diante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5; Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; Giac.5:14-16). Crediamo al battesimo nello Spi rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scrit ture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubCrediamo nell’unico vero Dio, Eter bidienza a tutta la verità delle Sacre no, Onnipotente, Creatore e Signo Scritture, nella potenza dell’annun re di tutte le cose e che nella Sua u cio di “Tutto l’Evangelo” al mondo nità vi sono tre distinte Persone: Pa (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; dre, Figlio e Spirito Santo (Efe.4:6; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Matt.28:19; Luca 3: 21-22, I Giov.5:7). Giov.16:13; Matt.28:19-20). Crediamo e accettiamo l’intera Bib bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Rom.1:16; I Tess.2:13).
Crediamo che il Signore Gesù Cri sto fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).
Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione della comunità cristiana e, conseguentemente, della soCrediamo nella Sua vita senza pecca- cietà umana (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte Ebr.13:15; Rom.12:1). vicaria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurre- Crediamo ai ministeri del Signore zione, nella Sua ascensione alla de- glorificato, quali strumenti autorestra del Padre, quale unico mediato- voli di guida, d’insegnamento, di e re, nel Suo personale e imminente dificazione e di servizio nella comuritorno per i redenti e poi sulla terra nità cristiana, rifuggendo da qualsiasi in potenza e gloria per stabilire il Suo forma gerarchica (Efe.1:22-23; 4:11regno (I Pie.2:22; II Cor.5:21; Atti 2:22; 13; 5:23; Col.1:18). I Pie.3:18; Rom.1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Giov.14:1-3; I Cor.15:25; I Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Concilio di Ge Tim.2:5). rusalemme, riportate in Atti 15:28Crediamo all’esistenza degli angeli 29; 16:4. creati tutti puri e che una parte di Crediamo alla resurrezione dei morquesti, caduti in una corruzione e ti, alla condanna dei reprobi e alla perdizione irreparabili, per diretta azione di Satana, angelo ribelle, sa- glorificazione dei redenti, i quali hanno perseverato nella fede fino alla firanno con lui eternamente puniti ne (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). (Matt.25:41; Efe.6:11-12). Celebriamo il battesimo in acqua Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue per immersione, nel nome del Pa di Cristo, unico Sommo Sacerdote, dre e del Figliolo e dello Spirito San siano indispensabili per la purifica- to, per coloro che fanno professione zione dal peccato di chiunque Lo ac della propria fede nel Signore Gesù Cristo come personale Salvatore cetta come personale Salvatore e (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Signore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18,19; Efe.2:8). Celebriamo la cena del Signore o Crediamo che la rigenerazione (nuo Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammemorando così va nascita) per opera dello Spirito la morte del Signore e annunziandoSanto è assolutamente essenziale per la salvezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; ne il ritorno, amministrata a chiun que sia stato battezzato secondo le Tito 3:5). regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla soCrediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture me- cietà (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).
Una Esistenza trasformata
Atti 3:1-11
La Chiesa era agli albori della attività evangelistica, ed ecco il primo miracolo manifestatosi per la fede in Gesù. Luca ci tramanda dettagliatamente questo miracolo senza tralasciare alcun particolare di quanto raccontatogli dai testimoni oculari. Infatti anche nel suo vangelo troviamo diverse parabole e miracoli che non sono menzionati in quelli di Matteo e Marco. Si era all’inizio della Chiesa, dopo la Pentecoste, e già si erano convertite 3000 persone in seguito al discorso che Pietro pronunciò per lo Spirito Santo. Fu la prima evangelizzazione in massa all’aperto. Nel primo verso, Luca ci presenta Pietro, Giovanni e un uomo zoppo, povero e in critiche condizioni che chiedeva l’elemosina. Era soggetto ai suoi accompagnatori che lo deponevano alla “Porta Bella” del Tempio di Gerusalemme. La porta era di una bellezza straordinaria; in forte contrasto con tanta miseria! Da questa scena si può notare l’allontanamento del popolo d’Israele dal Suo creatore; infatti, la Parola di Dio insegna così: “Nondimeno, non vi sarà alcun bisognoso tra voi” (Deut.15:4). Non era la prima volta che i discepoli passavano davanti a quell’uomo ma, quel pomeriggio furono attirati particolarmente dal suo atteggiamento, così Pietro, a nome anche di Giovanni, prese l’iniziativa e disse: “Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do” (v.6). Si ricordò delle parole di Gesù riguardo al fico seccato: “Io vi dico in verità: se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: togliti di là e gettati nel mare, sarebbe fatto” (Matt.21:21). Pietro non fu tentato di spostare le montagne, R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N ov e m b r e 2 0 1 0
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ma lì, ai suoi piedi, v’era una montagna di sofferenza da rimuovere, delle catene da spezzare per dare la libertà a un uomo provato dalla malattia e dalla miseria! Lo prese per la mano destra, dicendo: “Nel nome di Gesù il nazareno alzati e cammina”. Luca è preciso, usa termini medici (cnf. v.7-8). Quell’uomo aveva sempre guardato le persone dal basso verso l'alto a causa della sua condizione fisica, ora poteva guardarle negli occhi senza dover più alzare il capo. Finalmente poteva entrare nel tempio e lodare il Signore assieme agli altri! Altro che oro e argento, secondo la legge non avrebbe mai potuto entrare! “Nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi ha una deformità per difetto o per eccesso” (Lev.21:18-19). I poveri potevano entrare, ma lui no, troviamo nel Vangelo di Marco 12:42-43 una povera donna vedova che entrò nel Tempio e diede come offerta solo due spiccioli; era povera, ma senza difetti fisici. Possiamo paragonare questo miracolo alla nostra vita. Prima di incontrare Gesù, spiritualmente eravamo legati dalla legge del peccato, che ci teneva lontani da Dio e dal luogo di benedizione. Ora, mediante il sacrificio di Gesù, abbiamo la libertà di accostarci al luogo Santo (Ebrei 10:19). Gesù ci accetta con tutti i nostri difetti fisici e ci salva! Ora dobbiamo essere una testimonianza! Come fu lo zoppo per quelli che abitualmente andavano a prelevarlo per portarlo a casa; con meraviglia lo videro addirittura saltare, non più con le mani stese orizzontalmente per chiedere l’elemosina, ma con le mani alzate verticalmente (verso l’alto) per lodare il Signore. “La Tua benignità è cosa buona più che la vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò in vita mia, io alzerò le mie mani nel Tuo nome” (Sal.63:3-4). Quel miracolo fu un incentivo e un’opportunità per predicare Cristo agli abitanti di quel luogo. Il risultato fu che il numero dei fedeli salì intorno ai cinquemila. La manifestazione dell’opera dello Spirito Santo attrae le anime alla salvezza. Preghiamo il nostro Signore Gesù affinché ci faccia essere sempre una testimonianza per quelli che ci circondano! Antonio Basile 16 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N o v e m b r e 2 0 1 0
Notizie dall'estero
A STOCCOLMA LA CONFERENZA MONDIALE PENTECOSTALE Dal 24 al 27 agosto 2010 si è svolta a Stoccolma la XXII Conferenza Mondiale Pentecostale. A questo importante appuntamento triennale hanno preso parte circa 2000 delegati e responsabili di chiese e denominazioni del variegato mondo pentecostale e carismatico, provenienti da settantaquattro nazioni.
3.000 posti su quattro livelli e fu realizzato negli anni ’30, nel periodo della Grande Depressione. “Abbiamo bisogno che il vento dello Spirito Santo soffi sul movimento pentecostale per rinnovare lo zelo evangelistico e conferire la potenza necessaria per affrontare le sfide di questo secolo”, ha detto il fratello James Leggett, per anni Soprintendente Generale della International Pentecostal Holiness Church (IPHC) e Presidente uscente del comitato della Conferenza Mondiale Pentecostale. Tema della conferenza, trattato dai vari oratori nelle sessioni congiunte o separate, è stato: “Preparare se stessi, preparare gli altri, preparare la chiesa” con riferimento specifico al testo biblico di Efesini 4:12,13 “…per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'ediLa Svezia ha ospitato l’evento per la seficazione del corpo di Cristo, fino a che tutti conda volta, esattamente dopo cinquantagiungiamo all'unità della fede e della piena cinque anni, in una sede simbolo dell’opera conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uopentecostale in Svezia: la storica chiesa mini fatti, all'altezza della statura perfetta di Filadelfia di Stoccolma (di cui fu pastore, Cristo”. ininterrottamente dal 1911 al 1958, il fra“È impressionante notare in questo tello Levi Pethrus, uno dei maggiori pionie- incontro la partecipazione di un elevato ri del movimento pentecostale nel mondo). numero di giovani in rappresentanza di L’edificio che ha ospitato tutte le sessioni organizzazioni e opere pentecostali sparse della conferenza, ha una capienza di 2.300- nel mondo”, ha affermato Doug Beacham,
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direttore esecutivo delle World Missions Ministries. “Gli esponenti pentecostali più anziani hanno posto molta enfasi sulla preghiera e sulla necessità di mobilitare e spronare i giovani credenti di fede pentecostale per essere efficaci comunicatori del Vangelo in questo secolo”. Di questo parere è anche il fratello Leggett che ha asserito: “Uno dei maggiori compiti che noi pentecostali dobbiamo affrontare è accertarci che cento anni dopo Azusa Street, rimaniamo fedeli nel tramandare alle nuove generazioni la realtà e la potenza della pentecoste”. Ha poi soggiunto: “Il movimento pentecostale ha bisogno di continue effusioni di Spirito Santo, se vuole seguitare ad essere efficace nel ventunesimo secolo”. Oltretutto, i giorni della Conferenza sono stati utili a rinnovare rapporti di comunione fraterna e a instaurarne nuovi. Le Assemblee di Dio in Italia hanno partecipato all’incontro con una propria delegazione costituita dai fratelli Felice A. Loria, Vincenzo Specchi e Eliseo Fragnito, esprimendo così, praticamente, la volontà di continuare ad essere parte integrante di questa comunione di chiese pentecostali nel mondo, pur con le necessarie connotazioni che caratterizzano le varie opere nazionali. È indubbio che gli incontri avuti con i maggiori responsabili delle opere pentecostali di molti paesi e di chiese consorelle siano stati preziosi e produrranno benefici effetti nelle relazioni future. Il risveglio pentecostale nato ad Azusa Street nel 1906 si è sviluppato rapidamente e oggi rappresenta un quarto dei due miliardi di cristiani nel mondo.
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Secondo uno studio condotto all’inizio dell’anno da Barna Group, negli Stati Uniti circa il 25 per cento dei cristiani si dichiara pentecostale o carismatico. Tuttavia è proprio in alcune nazioni dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina che si assiste a un’espansione vertiginosa della testimonianza pentecostale. Nei paesi del mondo occidentale, viceversa, tranne qualche rara eccezione, si manifestano i segnali preoccupanti di una tendenza opposta. Non è un caso, se per la prima volta a conferma ed espressione di una mutata realtà, per i prossimi tre anni è stato chiamato a presiedere il comitato della conferenza un appartenente al “Sud del mondo”. Il fratello Prince Guneratnam, pastore della Calvary Church di Kuala Lumpur in Malaysia e Soprintendente Generale emerito delle Assemblee di Dio di quella nazione, succede al fratello James Leggett alla guida del comitato della Conferenza Mondiale Pentecostale. Di fronte al’’imperante edonismo e materialismo della società occidentale, non bisogna commettere l’errore di addebitare totalmente a tali sfavorevoli condizioni ambientali il minor impatto della testimonianza pentecostale nel Nord del mondo, rispetto al Sud. Soltanto su noi e non su altri risiede la responsabilità. Occorre una esperienza spirituale genuina come quella dei discepoli nella sala di sopra nel giorno della pentecoste e poi uscire dalle chiese per portare per le strade quello che abbiamo ricevuto. Un’opera che è nata e si è formata nel soprannaturale deve essere portata avanti unicamente con la “potenza dall’alto”. Eliseo Fragnito
Notizie dall'estero
CONVEGNO DELLE ASSEMBLEE DI DIO DEL MONDO 2011 “Avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spanderò il mio spirito sopra ogni persona” (Atti 2:17) Sono migliaia i pastori e i delegati internazionali che si riuniranno in India, a Chennai dal 6 al 9 febbraio 2011 per le Celebrazioni 2011 della Assemblee di Dio di tutto il mondo. Questo evento è stato programmato affinché il maggior numero di fratelli della grande famiglia delle Assemblee di Dio sparsa sulla terra avesse l’opportunità di riunirsi per ringraziare Dio per la Sua grande grazia del passato e del presente e per chiedere la Sua benedizione per il futuro. Viviamo in tempi in cui Dio si muove attraverso tutte le nazioni rivelando la Sua potenza e la Sua gloria alla generazione di questo mondo che è perduta. Questo appuntamento per i membri delle Assemblee di Dio di tutto il mondo rappresenta una grande opportunità per tutti i responsabili dell’opera di Cristo di ricercare la presenza e la potenza dello Spirito Santo in
modo da poter adempiere al grande mandato del Signore di fare discepoli fra tutte le nazioni. La nostra preghiera è che il Signore della mèsse mandi, nel corso di questi giorni di incontri e ancor più nei giorni a venire, una meravigliosa nuova effusione del Suo Spirito sulla Sua Chiesa di tutto il mondo. Attendiamo per questi giorni a Chennai, in India, anche la delegazione delle Assemblee di Dio in Italia per sperimentare insieme, ancora una volta, il tocco del Signore e per glorificare il nome di Gesù Cristo. Pregate per noi! Per il Comitato Esecutivo delle Assemblee di Dio Mondiali David Mortelliti
Lettere alla redazione "Al Signore appartiene le terra e tutto quello che è in essa…" (Salmo 24:1) Carissimi del Risveglio Pentecostale, la pace del Signore sia con tutti voi. Vi voglio ringraziare per questo anno trascorso e per come siete stati puntuali nel mandarmi il giornale che è tanto di benedizione per il nostro gruppo. Dio vi benedica e faccia prosperare l’opera delle vostre mani. Vi mando questo assegno per il nuovo abbonamento e per l’offerta. Al Signore sia tutta la gloria, con tanto affetto vi abbraccio nell’amore del Signore. Pace dalla sorella Lia Sicurello. Bristol 05/11/2010
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Notizie dalle nostre Comunità EVANGELIZZAZIONE E BATTESIMI A CATANZARO LIDO E SATRIANO (CZ) L’unica pausa è stata quella della durata del turno di campeggio, poi di nuovo tutti in piazza a distribuire opuscoli, cantare testimoniare e a predicare la parola di Dio. Anche quest’anno centinaia di persone in quasi tutti i paesi della nostra diaspora sono state raggiunte dal messaggio di salvezza. Emozione e grande interesse ha suscitato la testimonianza in piazza della conversione dell’ex sindaco ad uno di questi culti all’aperto dell’anno scorso a Caraffa di Catanzaro. Imprenditori, ingegneri, avvocati, semplici operai, casalinghe e disoccupati, tutti uniti, con zelo ed entusiasmo, hanno testimoniato di come il Signore si è rivelato ai loro cuori. I numerosi culti all’aperto non solo hanno portato beneficio spirituale ai tanti ascoltatori, ma prodotto incoraggiamento e maggiore unità fra i credenti e soprattutto i giovani. Ora che la stagione estiva è alla fine e si cambierà metodo di evangelizzazione, vogliamo chiedere a tutti di pregare il Signore per il seme sparso, affinché anche quest’anno porti frutto per la Sua sola gloria. Dopo il servizio di battesimi di luglio a Catanzaro Lido, ancora a Satriano il giorno 19 settembre altre otto anime hanno fatto patto col Signore. Tre di esse sono della comunità di Catanzaro Lido, tre di Satriano (CZ), una di Gasperina (CZ) e una della missione di Caraffa (CZ). A Dio la gloria per questi preziosi frutti che ci dà grazia di raccogliere, infatti in soli due anni ben 25 credenti hanno testimoniato della loro fede nel Signore attraverso il
battesimo. Ringraziamo Dio per la Parola che ci è stata predicata in occasione dei battesimi dal fratello Pietro Friio, pastore della comunità di Petilia Policastro e diaspora, la quale ha ristorato le anime dei credenti e chiamato a riflettere le molte anime nuove presenti per l’occasione. Al Signore nostro Gesù Cristo siano la lode, la gloria ed il servizio da noi tutti. Severino Nicastro
EVANGELIZZAZIONE AD ARTENA (RM) Sabato 25 settembre è stato un giorno di festa e di gioia per la comunità di Genazzano. Ringraziamo il Signore, infatti, che ci ha dato grazia di organizzare un culto ad Artena (RM) in un capannone gentilmente
messo a disposizione di una famiglia di credenti dove già da tempo saltuariamente effettuiamo dei culti “in casa” a Lode e gloria del nostro Dio. Il Signore ci ha benedetto e abbiamo visto diverse persone interessate che hanno partecipato ascoltando la Parola del Signore predicata dal fratello Antonio Fenicia. I giovani del coro delle comunità di Frattaminore (NA) e Orta di Atella (CE) hanno cantato alla gloria del Signore e testimoniato di quanto Gesù ha fatto per loro. La Parola predicata ci ha ricordato che, se poniamo la nostra fede in Gesù, Egli non mancherà di donare abbondanti benedizioni. A fine culto ci siamo poi trattenuti per un’agape fraterna e siamo poi tornati alle nostre case incoraggiati da Dio a continuare a predicare l’Evangelo con franchezza. Francesco Alboreto
BATTESIMI A BRA (CN) Carissimi, ringraziamo il Signore per tutte le cose che ci dona nel Suo grande amore, rendendo partecipi tutti i fratelli e le sorelle della nostra gioia per i battesimi che si sono tenuti il giorno 26 settembre 2010 nel nuovo locale di culto della chiesa di Bra (CN) sito in Corso IV Novembre, 25. Davanti a Dio ed alla sua chiesa sono scesi nelle acque battesimali due sorelle e tre fratelli, testimoniando della loro personale 20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N o v e m b r e 2 0 1 0
salvezza in Cristo Gesù. Il nostro grande desiderio è che il Signore allarghi la tesimonianza di Gesù nella grande provincia di Cuneo. Al momento essa è presente nella città di Cuneo, Alba, Bra, Racconigi, Fossano, Mondovì. Ultimamente si è aggiunto anche il piccolo centro di Cavallermaggiore. Francesco Laurendi
BATTESIMI A VERONA Ringraziamo il Signore per come porta avanti la Sua Opera e per come ancora una volta ci ha dato la gioia di vedere nuove anime accettarLo come Signore e Salvatore e quindi testimoniare della Sua Grazia attraverso l’ubbidienza al battesimo per immersione. Desideriamo rendervi partecipi della nostra gioia di domenica 26 settembre quando, oltre al consueto culto mattutino, abbiamo celebrato un culto di battesimi pomeridiano insieme alle comunità di Villafranca di Verona e San Bonifacio accompagnate dai rispettivi conduttori (Glauco Rabitti e Giorgio Bosi). Una bella “festa” nella quale abbiamo visto scendere nelle acque battesimali 27 credenti appartenenti alle tre comunità (rispettivamente 14,6,7). La gioia è stata grande per l’alto numero di giovani che così hanno testimoniato della salvezza in Cristo e ringraziamo il Signore anche perché tra questi erano inclusi quattro coniugi “frutto” della recente missione di San Giovanni Lupatoto (Vr). Il messaggio della Parola di Dio (Romani 6:1-7) è stato predicato dal pastore Gigi Borelli, che ha
esposto la necessità per ogni uomo di identificarsi con la morte, la sepoltura e la risurrezione di Gesù (identificazione concretamente adempiuta per mezzo della fede all’atto della salvezza ma simbolicamente espressa con il battesimo per immersione, quale testimonianza pubblica). Tantissima è stata la partecipazione da parte di amici e parenti dei neofiti (nessun posto vuoto!) e pertanto la nostra preghiera è che questa bella occasione di testimonianza ci faccia vedere presto altre anime conquistate a Cristo per l’annuncio della Parola. “Essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui dai morti. E voi, che eravate morti ne' falli e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli, avendo cancellato l'atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell'atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce" (Colossesi 2:12-14) Antonio Fabio Briguglio
EVANGELIZZAZIONE E BATTESIMI A FELINA (RE) Il supremo mandato di Cristo Gesù alla Sua Chiesa - “Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura. Chi avrà' creduto e sarà' stato battezzato, sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16:15-16) - ci mette davanti alla responsabilità di parlare agli altri di Cristo, invitando i peccatori, i bisognosi, gli ammalati a incontrarLo come personale Salvatore per essere alleviati dai loro pesi con l'invito che Gesù stesso rivolge agli uomini: “Venite a me voi tutti che siete travagliati ed Io vi darò riposo” (Matteo 11:28). Questo è stato il sentimento che ci ha spinto ad organizzare 4 giorni di evangelizzazione a Felina dal 15 al 18 settembre,con la struttura dei gazebi, prestata dalla comunità di Reggio Emilia. In questa occasione abbiamo visto delle persone che sono venute a Cristo. Sono state serate meravigliose, lo Spirito Santo è stato con noi e ha riempito i fratelli di una fresca unzione. I pastori che si sono alternati per l'annuncio della Parola sono stati: Nicola Mancini, Lorenzo Framarin, Fabio Briguglio e Giuseppe Carlucci. Con le parole non possiamo raccontare le benedizioni ricevute, poiché il Signore ha fatto cose grandi, risvegliando le coscienze di molti. Condividiamo poi la gioia avuta nel servizio battesimale tenutosi il 3 ottobre nella comunità di Felina durante il quale tre giovani neofiti sono scesi nelle acque battesimali confessando pubblicamente la propria fede in Gesù Cristo. Alcuni intervenuti per la prima volta hanno avuto l'opportunità di ascoltare insieme alla fratellanza
la parola del Signore, che per l'occasione è affidata al fratello Strano Spiridione, pastore della comunità di Rimini e Diaspora. Il Signore ci ha benedetto grandemente e siamo certi che continuerà a portare avanti l'opera che ha iniziato in questa zona. Francesco Bozzi
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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA TEVEROLA (CE) Cari fratelli, desideriamo comunicare con grande gioia che il 26 settembre il Signore ci ha concesso di trascorrere una giornata in comunione fraterna con le missioni di Teverola (Ce), godendo
delle benedizioni celesti. La mattina ci siamo ritrovati assieme nel locale di culto di Santa Maria Capua Vetere per celebrare un servizio battesimale. II Signore ci ha dato grazia di vedere scendere nelle acque battesimali tre neofiti appartenenti alla missione di Teverola, i quali hanno dichiarato la propria appartenenza a Cristo, testimoniando pubblicamente di avere accettato Gesù come personale Salvatore. Il messaggio della Parola è stato amministrato dal fatello Francesco Turco, incaricato della stessa missione di Teverola. Per l’occasione erano presenti, oltre ai fratelli della Chiesa di Santa Andrea, Teano e Caiazzo, molti parenti e amici, con i quali abbiamo anche condiviso il pranzo e trascorso il primo pomeriggio in armonia, parlando della salvezza che Gesù offre a tutti coloro che vanno a Lui con cuore sincero. Abbiamo concluso la giornata con il culto di Santa Cena. La Parola ci è stata amministrata dal fratello Franco Russo, incaricato per la missione di Teano. Ringraziato sia Iddio per ogni Suo favore. Preghiamo che Egli possa portare avanti l’opera Sua con altre salvezze, battesimi di Spirito Santo e guarigioni. Cesare Turco
NUOVO LOCALE DI CULTO A GENOVA Sabato 2 ottobre, alla presenza di quasi 150 persone, la chiesa di Genova ha dedicato il suo secondo locale di culto nella città. La possibilità concreta di coronare quello che era a tutti gli effetti un grande desiderio di tutti è arrivata all’inizio del mese di luglio, quando è stato individuato un locale in una posizione apparsa subito “strategica”: di fronte all’ospedale regionale S. Martino e ad un centro commerciale (CCOP), a due passi dalla Casa dello studente, ad un chilometro dalla centrale stazione ferroviaria di Brignole e a poco più di tre dall’importante ospedale pediatrico Gaslini. Un’occasione imperdibile, una benedizione di Dio, che in meno di un mese ci ha portato ad iniziare i lavori di adeguamento di quella che sarebbe stata la “chiesa del centro-est”, dove abita circa il 40% dei credenti, mentre l’attuale locale è nel centro-ovest, nel quartiere Sampierdarena. Il nuovo locale del quartiere San Martino d’Albaro darà la possibilità a tanti fratelli di Genova, soprattutto ai più anziani ma anche a quelli che lavorano fino a tardi, di frequentare i culti durante la settimana e non soltanto la domenica. Inoltre, sarà più facile venire in chiesa anche per quei fratelli e simpatizzanti che giungono a Genova per curarsi o per studiare, soprattutto se si considera chi non è abituato a muoversi nelle grandi città. Nell’impegno preso, uno sforzo economico non indifferente per una comunità di poco più di 100 credenti battezzati, ha un ruolo rilevante anche il grande desiderio di evangelizzare in modo più capillare la città. Genova si estende sulla costa ligure per 35 Km e per di più è una città dalla viabilità difficile, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, perciò risulta particolarmente difficile proporre ad amici e parenti di spostarsi di 10 o 20 Km in città per venire ad un culto. Insieme alle campagne 22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N o v e m b r e 2 0 1 0
evangelistiche con la tenda (l’ultima in ordine di tempo è terminata il 9 settembre scorso) e ai gazebo allestiti nei vari quartieri della città (il prossimo dicembre verrà distribuito in città il calendario cristiano 2011), il un nuovo locale testimonia del felice momento evangelistico della chiesa. Gli indirizzi dove poter offrire il culto al Signore a Genova sono perciò i seguenti: Genova centro-ovest (quartiere Sampierdarena), Via E. Degola 20, riunioni di venerdì (ore 19:00) e di domenica (ore 17:30); Genova centro-est (quartiere S. Martino d’Albaro), Corso A. Gastaldi 136j, riunioni di mercoledì e di sabato (ore 19:30). Chiediamo a tutti di continuare a pregare per la prosperità della chiesa di Genova. Vincenzo Martucci
BATTESIMI A TORRE DEL GRECO (NA) "Il Signore ha fatto cose grandi per noi , e noi siamo nella gioia" (Salmo 126:3). Siamo grati e riconoscenti al Signore per l'opera che Egli sta compiendo nella città di Torre del Greco. L'Evangelo si sta spandendo sempre di più producendo in tanti una conversione vera e profonda. Dio ci ha dato grazia negli ultimi mesi di intensificare l'opera di evangelizzazione attraverso dei culti all'aperto e l'installazione di una tenda, dove per dieci sere abbiamo offerto i nostri culti per la gloria di Dio. Per l'occasione si sono alternati diversi pastori delle nostre chiese, che attraverso la predicazione della parola di Dio hanno edificato la nostra vita. Inoltre ci ha concesso il 26 Settembre 2010 di avere un servizio di battesimi in cui diciotto neofiti hanno testimoniato della loro fede in Cristo Gesù. Grande è stata la nostra gioia nel vedere che la parola di Dio predicata per l'occasione dal fratello Davide Di Iorio, pastore della comunità di Napoli - Via
Carafa, ha toccato i numerosi presenti. Sicuri e certi che il nostro Signore Gesù Cristo continuerà a benedire la Sua opera, salutiamo con affetto tutti i nostri fratelli. Raimondo Mennella
BATTESIMI A TORINO – VIA CUNIBERTI Il 3 ottobre è stato un giorno di grande festa per la chiesa di Torino, Via Cuniberti. Abbiamo avuto la gioia di tenere un culto di battesimi, durante il quale due fratelli hanno fatto patto con il Signore. Commoventi sono state le testimonianze dei neofiti, che, semplicemente ed efficacemente, hanno
raccontato della loro esperienza personale con Cristo. Penetrante è stata la predicazione della Parola di Dio, affidata al fratello Calogero Palumbo, pastore delle chiese di Paternò (CT) e Centuripe (EN), il quale ha meditato su un brano tratto dal Libro di Ruth, nel quale è emerso il grande amore del nostro Redentore. Desideriamo rendere tutta la Gloria al Signore per la Sua Opera in mezzo a noi. Egli sta continuando a chiamare altri alla salvezza, sta liberando, continuerà altresì e guarire e a battezzare nello Spirito Santo! A Lui la lode in eterno! Stefano Zedda
BATTESIMI A MONTESANO SCALO (SA) Siamo grati a Dio per il fatto che il giorno 10 ottobre 2010 nella comunità di Montesano Scalo sono scesi nelle acque battesimali tre credenti, uno della comunità di Montesano Scalo e due della comunità di Atena Lucana, accettando Gesù come personale salvatore. Dopo i battesimi abbiamo celebrato la Santa Cena, insieme a tutte le comunità del Vallo di Diano. Dio ci ha benedetto grandemente. Luigi Di Santo
NOTIZIE DA TERMINI IMERESE (PA) Esprimiamo gratitudine al Signore per le benedizioni che Egli ha concesso alla nostra comunità in questi mesi. Domenica 13 giugno abbiamo avuto la gioia di veder scendere nelle acque battesimali un giovane credente. Il locale di culto era gremito di fedeli e in molti hanno modo di ascoltare per la prima volta la predicazione della Parola di Dio portata dal fratello Antonino Mancuso, pastore a Milena e Campofranco (CL). A questo primo culto di battesimi è seguito un secondo celebrato domenica 19 settembre, nel quale un altro giovane ha confessato pubblicamente la sua fede in Cristo Gesù: ancora una volta abbiamo gioito nel Signore. Per l’occasione
abbiamo avuto la gradita visita dei fratello Antonio Messina, conduttore della comunità di Cattolica Eraclea (AG) il quale ci ha esposto il consiglio della Parola del Signore tratto da Atti 16:25-34. Il Signore ci ha concesso, inoltre, la gioia di tenere domenica 27 giugno un incontro fraterno con le comunità circonvicine di Collesano, Trabia, Campofelice di Roccella e Cerda; predicatore e relatore dello studio biblico dell’incontro è stato il fratello Giuseppe Tagliavia, pastore della comunità di Montelepre (PA). Preghiamo il Signore perché ci conceda di vedere altre anime salvate e liberate. Listì Giovanni R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - N ov e m b r e 2 0 1 0
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appuntamenti CONVEGNO PASTORI E CONSIGLI DI CHIESA NORD EST Sabato 20 novembre 2010, presso il C.C.E. Poggiale (BO), si terrà il Convegno Pasto ri e Consigli di Chiesa della Zona Italia Nord Est
INCONTRO PROVINCIALE FOGGIA Sabato 4 dicembre 2010 si terrà un Incon tro Provinciale delle chiese della provin cia di Foggia a Sannicandro (FG), presso il locale di culto sito in Via dei Peligni trav. Via Gramsci. Il predicatore al culto serale sarà il pastore Fulvio Tarabella
INCONTRO PROVINCIALE TARANTO Sabato 20 novembre 2010 alle ore 18 si terrà a Crispiano (TA) un Incontro dellle chiese della provincia di Taranto
CONVEGNO PASTORALE PUGLIA E BASILICATA Mercoledì 8 dicembre 2010 si terrà il Convegno Pastorale della Zona Puglia e Basilicata
INCONTRO GIOVANILE NORD OVEST Sabato 27 novembre 2010, presso il locale di culto della chiesa di Arona (NO), si ter rà l'Incontro Giovanile Zona Italia NordOvest. Ospite il pastore Silvio Dello Buono
INCONTRO FRATERNO ITALIA CENTRALE Mercoledì 8 dicembre 2010, a Roma, pres so il locale di culto di Via E. Repetti, si terrà l'Incontro Fraterno della zona Italia
Centrale e Sardegna. Ospite il pastore Guerino Perugini RADUNO FRATERNO TOSCANA Mercoledì 8 dicembre 2010, a Empoli, presso il Palazzo delle Esposizioni, si terrà il Raduno Fraterno delle chiese ADI della Toscana. Ospite il pastore Angelo Gargano RIUNIONE PASTORI E CONSIGLIERI NORD OVEST Sabato 11 dicembre 2010, a Torino-Via Spalato 9a, si terrà una Riunione per Pa stori e Consiglieri di Chiesa della zona Italia Nord Ovest
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prenotazione entro il 26 novembre
A Dio piacendo, anche quest’anno, il Calendario 2011 di Risveglio Pentecostale e Cristiani Oggi sarà abbinato al numero di dicembre 2010 di Risveglio Pentecostale. È possibile prenotarne copie aggiuntive entro il 26 novembre 2010 richiedendole alla re dazione per fax allo 049.612565, con una email adi.veneto@tin.it oppure anche telefonicamen te allo 049.605127 da richiedere a ADI-Media, Via della Formica 23 - 00155 Roma, Tel.06.2284970, fax 06.2251432, e-mail: adi@adi-media.it
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Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova “Risveglio Pentecostale” è una pubblicazione delle Assemblee di Dio in Italia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiu to di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte. Questo numero di Risveglio Pentecostale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cristiane Evangeli che A.D.I.: www.assembleedidio.org Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
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