Salmo 101

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Riflessione dal Salmo 101 IDEALI NOBILI Molti anni fa un famoso giornale americano riportò l'intervista a una giovane e promettente attrice, la cui carriera, fino a quel momento, l'aveva coinvolta nel recitare soltanto parti di giovanile innocenza. L'intervista rivelò che il suo più grande desiderio era poter recitare la parte di un mostro o di una strega malvagia, un ruolo completamente diverso da quello che fino allora aveva rivestito. La sua carriera si sviluppò nel modo che aveva desiderato, ed ebbe l'opportunità di recitare le parti che tanto aveva ambito. La vita spesso ci offre quello che chiediamo! In questo salmo, Davide si propone di vivere con nobili ideali e con meravigliosi propositi. Siamo costretti a porci questa domanda: "Sto vivendo la mia vita di ogni giorno con stanchezza, o aspiro a qualcosa di più? E' il mio cuore puro e pieno di nobili intenzioni?". Il canto scaturisce da una condotta santa (vv. 1, 2) Quando ci comportiamo onestamente realizziamo il beneficio di una totale libertà interiore. Dio mette un canto nel nostro cuore. Quando agiamo al di fuori della Sua volontà, sostituiamo il vero amore con la nostra autosufficienza, e giustifichiamo un'azione scorretta illudendoci che si tratta soltanto di un'eccezione. Se camminiamo nella luce del Signore possiamo cantare ed elevare a Lui la lode, perché Egli è buono


e giusto (v. 1). Quando Isaia entrò nel Tempio di Dio, concentrò la propria attenzione sul Signore, ma Dio gli fece immediatamente spostare lo sguardo sulla sua condotta personale. Lo stesso accade in questo salmo: mentre ci rivolgiamo a Dio, Egli ci spinge a considerare il nostro comportamento: "Avrò cura di camminare nell'integrità" (v. 2). L'inventario di una vita senza colpa (vv. 2b-7) Il desiderio di Davide di vivere dignitosamente include aspetti specifici che vanno applicati alla vita giornaliera. Sarebbe davvero triste se generalizzassimo la nostra vita spirituale senza tener conto del nostro atteggiamento e del nostro comportamento.

Nella mia casa Iniziamo chiedendoci che tipo di persona siamo nell'ambito della nostra famiglia. Davide si propone di "camminare nell'integrità" (v. 2). La nostra vera natura si rivela non in pubblico ma in privato, nella nostra casa. Come ci comportiamo in famiglia? Siamo attenti, allegri, fedeli, serviamo o pretendiamo di essere serviti, siamo amorevoli o pretendiamo soltanto di essere amati?


Non mi proporrò cose malvagie Davide si prefigge di non compiere alcuna azione iniqua (v. 3). E noi? Quali riviste, libri, siti internet o altro permettiamo che si affaccino nell'area del nostro campo visivo? Scegliamo attentamente cosa guardiamo, leggiamo e ascoltiamo? Se non lo facciamo il nostro rapporto con Dio si dissolverà giorno per giorno. Se apriamo uno spiraglio all'immortalità, l'avversario verrà, e metterà in atto la nostra rovina, cominciando dall'interno.

Detesto il comportamento dei perversi Come credenti ci sentiamo a disagio di fronte alla parola "odio". Dopotutto Gesù ha insegnato ad amare. Questo salmo, però, ci invita a odiare non le persone, ma i loro atti malvagi (v. 3). Quali sono le persone senza fede? Tempo fa ho notato una targa, in un ristorante, che diceva: "Era buono quanto la sua parola, e la sua parola non era per niente buona". Si può forse applicare questa dichiarazione alla nostra vita?


Allontanerò da me Davide non soltanto si dissocia dalle azioni dei malvagi, ma prega anche di star lontano da chi ha il cuore perverso. Chi sono costoro? Sono quelli i cui pensieri sono così contorti che chiamano il male bene e il bene male. Essi dicono che il fine giustifica i mezzi. Noi vogliamo stare lontano da loro mille miglia. Chiediamo a Dio che ci aiuti a non assumere i loro atteggiamenti, domandiamoci sempre: "Che farebbe Gesù?".

Non sopporterò chi sparla del suo prossimo Che tipo di linguaggio usiamo o permettiamo che si utilizzi in nostra presenza? Davide non tollerava che si parlasse male del prossimo davanti a lui. Non desiderava affatto essere identificato con i superbi (v. 5). Il suo desiderio era di essere associato con quelli che camminavano fedelmente e con integrità (v. 6). Noi siamo riconosciuti per le compagnie che frequentiamo; non siamo perciò tolleranti con chi inganna il prossimo e dice menzogne (v. 7).


L'importanza di attuare scelte risolute (v. 8) Il versetto 8 potrebbe scuotere un uditorio moderno, per la sua intolleranza. Davide, però, aveva la responsabilità di governare, punendo i colpevoli e ricompensando coloro che si comportavano bene (cfr. Romani 13:1-7). Probabilmente noi non siamo chiamati a governare, ma a volte dobbiamo prendere decisioni che coinvolgono gli altri. A chi o a cosa abbiamo concesso oggi il permesso di entrare nella nostra vita? Abbiamo mantenuto il nostro cuore sensibile per riconoscere ciò che è sbagliato? Siamo pronti a prendere decisioni drastiche e a compiere determinate scelte per toglierci da situazioni che possono portare danno al nostro cammino con Dio? In questo salmo Davide esprime le sue migliori intenzioni. Con BathSheba e Uria egli venne meno catastroficamente. Non permise, però, che questo fallimento lo annientasse. Egli si pentì, e inizio un nuovo cammino, perpetrando nobili propositi. Qualcuno ha detto che se cerchiamo le stelle certamente non le raggiugeremo, ma perlomeno non rimarremo con un pugno di fango in mano. Se siamo determinati nel contrastare il male, il Signore ci aiuterà, e allora Lo potremo lodare con un cuore puro e integro. (Un Salmo per Oggi di George O. Wood)


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