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NON LO SOSPETTI MA IO TI VEDO E TI SENTO

Immaginate di stare sedute/i col vostro fidanzato/a su una panchina sul lungomare e, in romantica oscurità, di ammirare la luna piena scambiandovi innocenti effusioni. Probabilmente non vi sfiorerebbe nemmeno l’idea che, a qualche centinaio di metri di distanza, qualcuno vi possa osservare come se fosse giorno, ascoltandovi come se fosse seduto davanti a voi. Fantascienza? Lo sarebbe stato una decina di anni fa, ma purtroppo si tratta di una nuova realtà. Con strumenti altamente tecnologici alla portata di qualsiasi portafoglio, e poca difficoltà nel saperli impiegare, tutto questo non solo è possibile ma anche quotidianamente applicato da investigatori privati, forze dell’ordine di ogni tipo, paparazzi, ecc., nonché … comuni cittadini col pollice informatico verde.

Se da un lato tutto ciò può rappresentare un’opportunità per contrastare la delinquenza e assicurare maggiore sicurezza alla comunità, dall’altro è evidente come sia possibile una terrorizzante invasione di campo nella nostra privacy. La tendenza al “controllo” su tutto, che per i motivi più vari si sta imponendo sempre più diffusamente nella società, non solo per contrastare la criminalità (ad esempio videocamere di sorveglianza), ma pure per trarre vantaggi economici nelle più disparate attività (ad esempio spionaggio industriale), familiari (localizzazione dei partner e/o dei familiari) ecc., ha creato un gigantesco business e nel contempo una sterzata nel costume e nelle consuetudini. La situazione intrigante narrata nel film “Sliver” nel 1995, in cui la protagonista (Sharon Stone) alla fine scopre che tutte le stanze degli appartamenti dell’esclusivo residence in cui alloggia sono dotate di una telecamera occultata che riprende ogni intimità degli inquilini, trasmettendola in diretta al voyeur proprietario dell’intero palazzo, non suscita più alcuno stupore. Sebbene certe situazioni cinematografiche vengano appositamente esagerate per far leva sull’emotività degli spettatori, tuttavia esse non sono lontanissime da ciò che potenzialmente si può fare ed in certi casi si fa. La micro-telecamera subdolamente mascherata che riprende la maestra d’asilo che malmena un bimbo, oppure l’assistente di un istituto geriatrico che maltratta un anziano, o il dipendente che al posto di applicarsi trascorre il tempo trastullandosi al cellulare, e via dicendo, è diventata lo strumento oggi più banale

In Primo Piano

CON UNA SEMPLICE APP UN CELLULARE VIENE TRASFORMATO IN UNA CIMICE E PUÒ TRASMETTERE A QUALSIASI DISTANZA TUTTO CIÒ CHE IL SUO MICROFONO PERCEPISCE.

e meno sofisticato che può essere utilizzato per scopi di sorveglianza. Vedremo ora infatti quali altri strumenti ben più intriganti stanno facendosi strada verso un futuro impiego di routine. Iniziamo con lo “spy phone”, giusto per prendere in esame subito il top del top del futurismo più inquietante. Di cosa stiamo parlando? Semplicemente di una tecnologia che permette di utilizzare un normale cellulare come se fosse una “cimice”, facendo in modo che trasmetta in diretta a distanze impensabili ogni suono che esso rileva utilizzando il suo microfono incorporato. Che siate con l’amante, o in riunione aziendale, o allo stadio o in discoteca poco importa: colui che insospettabilmente è in contatto col vostro cellulare percepirà ogni suono e/o conversazione in grado di essere colto dal potente microfono di quest’ultimo. Come può avvenire tutto questo? Il cellulare è un prezioso alleato nella vita di tutti i giorni. Lo adoperiamo per comunicare, memorizzare dati sensibili, pianificare la vita lavorativa e sociale. Lo portiamo sempre con noi, e ciò lo rende appetibile per attività di spionaggio. In che modo? Grazie ai programmi spy phone. Si tratta di software che permettono di acquisire il controllo del telefono, trasformandolo in una vera e propria microspia. Non a caso si parla, in questi casi, di cellulare-spia. Tramite una interfaccia web è possibile controllare lo smartphone: azionare la fotocamera, scattare foto, registrare video, osservare ciò che accade in diretta, attivare il microfono a distanza e, come sopra detto, ascoltare conversazioni, suoni, rumori, tutto ciò che accade in un ambiente in tempo reale. Lo spy phone è quindi un potente strumento di spionaggio professionale Alcuni imbonitori stanno già offrendo applicazioni da cellulare gratuite per giungere a queste prestazioni: tempo perso. Perché sia efficace, l’ascolto ambientale tramite cellulare necessita infatti di un programma spia. Rispetto alle applicazioni spia, lo spy phone non lascia tracce, ed è difficile da identificare, a meno che non si ricorra a una bonifica del cellulare. E’ chiaro che tutto quanto sopra riportato richiede un bagaglio adeguato di conoscenze informatiche, non proprio alla portata di tutti, ma ciò che è puro cinese per molti utenti è invece di un’estrema semplicità per gli addetti ai lavori.

Se comunque il cellulare-cimice vi sembrasse una via da voi impercorribile, rimane sempre la soluzione della “cimice” pura, che per dimensioni ed efficacia non ha più niente a che vedere con quelle dei film di spionaggio del passato che permettevano un raggio d’azione limitato. Esistono cimici-microspie per ascolto a distanza? Sì, ovviamente. In un certo senso, tutte le microspie sono fatte per ascoltare conversazioni da lontano. Le microspie radio, ad esempio, sono le più classiche, anche se la distanza entro cui possono operare è limitata. I dispositivi di ascolto che sfruttano le onde radio necessitano che l’apparato ricevente non sia più lontano di 500 metri, salvo particolari modifiche. Diverso il discorso per i modelli GSM o wifi. In questo caso possiamo parlare di microspie audio a lunga distanza. Perché? Semplice: le microspie GSM sfruttano il Global System for Mobile Communications, la tecnologia adoperata dai telefoni cellulari. Nel dispositivo va inserita una SIM card e chiamando il numero associato alla SIM, da smartphone o fisso, è possibile ascoltare ciò che avviene in un ambiente. Basta una semplice telefonata! La distanza? Illimitata. Puoi letteralmente trovarti all’altro capo del mondo rispetto alla microspia ambientale GSM, riuscirai comunque ad ascoltare suoni e conversazioni in modo nitido.

CON UN VISORE TERMICO DI PREZZO NON ECCESSIVO E DAL MINIMO INGOMBRO SI PUÒ VEDERE NEL BUIO TOTALE

UNA PERSONA SINO A TRE CHILOMETRI DI DISTANZA.

Stesso discorso per le microspie wifi. Si tratta dell’ultima generazione di dispositivi professionali di ascolto. Sfruttano il wifi per consentire l’ascolto ambientale a distanza illimitata. Le differenze rispetto alle microspie GSM sono due: l’ascolto avviene sul cellulare tramite una specifica app, e la qualità dell’audio è superiore. Ovviamente, per ascoltare conversazioni a distanza è necessario piazzare correttamente la microspia.

In commercio esistono microspie occultate, invisibili perché nascoste in oggetti di uso quotidiano: elettrodomestici, pupazzetti, finte piante, decoder TV, tostapane. Oppure modelli non occultati, ma comunque di dimensioni molto piccole, facili da nascondere in casa, ufficio, auto, ecc. .

Ma se il luogo in cui cogliere le conversazioni che vi proponete di intercettare non fosse programmabile? Se esse si svolgessero all’aperto o comunque in località imprevedibili, e non si potesse contare sui sopra menzionati spy phone e cimici varie? Anche in questo caso le soluzioni ad alta efficacia non mancano, servirà però la vostra presenza, perché si renderà necessario l’impiego di una sofisticata microfonia.

Quale microfono per ascoltare da lontano?

Ascoltare con un microfono a distanza è possibile, ma serve scegliere il prodotto giusto; rispetto alle altre soluzioni le criticità non sono poche.

Sul mercato sono disponibili essenzialmente tre tipologie di prodotti: microfoni direzionali, microfoni a contatto e microfoni laser

Un microfono direzionale per ascolto a distanza permette di catturare anche il più piccolo suono proveniente da una specifica direzione. Può captare audio a decine di metri. Questo in teoria, in pratica dipende dall’ambiente: la presenza di ostacoli riduce notevolmente le capacità di ascolto audio del microfono.

Il microfono a contatto è invece essenzialmente un microfono per sentire attraverso i muri o i solai. I modelli più evoluti sono molto sensibili, riescono a captare conversazioni attraverso qualsiasi superficie con uno spessore fino a 60 centimetri. Altri vantaggi di questi prodotti: la facilità di utilizzo e la possibilità di applicare un registratore esterno per memorizzare i suoni catturati.

Infine il microfono laser per ascolto a distanza è forse la soluzione più avanzata tra quelle proposte. Funziona emettendo un raggio laser contro una finestra e capta le vibrazioni prodotte dai suoni sul vetro. Il dispositivo ricevitore, grazie a un software, trasforma le vibrazioni in audio, da ascoltare in cuffia o registrare. Si trovano in vendita modelli riservati a forze dell’ordine o enti governativi in grado di catturare conversazioni fino a 1,60 km di distanza, se può bastarvi! Esaminate per sommi capi le ultime innovazioni riguardanti le intercettazioni audio, meritano ora uno stringato cenno anche i progressi nei rilievi video. Per quanto riguarda gli strumenti ottici diurni, campo di battaglia di fotografi professionali e paparazzi, ormai siamo a livelli di resa astronomici nel vero senso della parola, dal momento che i teleobiettivi più potenti permettono lo scatto di fotografie di ottima qualità e definizione a distanze proibitive. Il limite di queste riprese è dato, più che dalla qualità ottica di questi apparecchi, dal loro posizionamento che richiede un’immobilità tanto più assoluta quanto più il soggetto da fotografare è lontano. Risolto questo problema con un treppiedi o con un ottimo appoggio equivalente il gioco è fatto. Potrete paparazzare o essere paparazzati in alta definizione da molte centinaia di metri, e in bassa definizione da chilometri; se volete praticare naturismo o avete una relazione segreta meglio che ancoriate il vostro mega yackt molto ma molto al largo o che proteggiate la vostra privacy in montagna tra folta vegetazione. Potrebbe essere poi una pessima idea pensare che per le vostre avventure il buio notturno possa essere radicalmente protettivo. Se lo pensate cascate male. In molti film d’azione spesso si vedono impiegare visori agli infrarossi, che permettono di “vedere” nel buio, in genere con un’immagine verdastra o biancastra, di mediocre qualità ma sufficiente a individuare obiettivi a media distanza e indirizzare colpi d’arma da fuoco. Ebbene, questa è ormai preistoria, si tratta di strumenti obsoleti. Questi apparecchi sono stato surclassati dalla visione termica. Di cosa si tratta?

Il visore termico è uno strumento che, basandosi sulla rilevazione del calore emesso da un corpo o da un oggetto, invisibili quindi a occhio nudo, ne elabora l’immagine ricreandola nei minimi particolari. Il settore della visione termica è in evoluzione travolgente; sensori sempre più sensibili permettono performance riservate sino a pochi anni fa solo a strumentazioni top secret delle forze militari statunitensi. Oggi con poche migliaia di euro, con uno strumento pesante pochi ettogrammi e di minimo ingombro si può osservare a mezzanotte una lepre che pascola in un prato buio a mezzo chilometro di distanza. La presenza di una persona è rilevabile sino a tre km di distanza. Insomma, per essere certi di sfuggire ad ogni controllo, l’unico modo è mettersi una muta da sub e scendere a 50 metri di profondità e, almeno per il momento, forse funzionerà.

Da 35 anni nel mondo dell’editoria, classe 1962, da 12 anni dirige MCG dopo esserne stato per 8 il coordinatore editoriale. È anche titolare della Morelli Media Partner, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore di Advance.

L’estate 2023 veleggia alla grande. Nonostante i notevoli rincari, dei quali è impensabile riuscirne a capire la dinamica spesso solo speculativa (perché se ti raddoppiano il costo dell’ombrellone la causa non è Putin) gli italiani stanno facendo registrare nei luoghi di villeggiatura un tutto esaurito che risolleva un po’ l’economia turistica dopo le preoccupazioni degli ultimi anni.

Anche in Trentino la psicosi dell’orso non ha avuto conseguenze, solo una forte richiesta di informazioni e rarissime disdette. La voglia di vacanza è il miglior deterrente per ogni paura.

Ci dimenticheremo per un paio di mesi che c’è una guerra in corso ad una distanza irrisoria dai nostri confini, dal momento che in linea d’aria l’Ucraina dista da Milano tanto quanto Siracusa, ma tutto sembra nemmeno sfiorarci e la spada di Damocle di bollette energetiche insostenibili è già stata mentalmente rimossa.

Meglio così, ad avvelenarci la quotidianità bastano già tutte le altre problematiche che la politica pare non essere in grado nemmeno di scalfire.

Ci disinteresseremo per un paio di mesi pure dei tumulti razziali d’oltralpe, chiaro sintomo di disagio di genti e culture che l’Europa ha accolto in seno senza poi curare adeguatamente gli inevitabili effetti collaterali del loro progressivo attecchimento, perché di questo si tratta. Un dejà vu negli Stati Uniti, dove il rapporto con le etnie di colore più indigenti è diventato un cronico nervo scoperto, trasmettendoci il messaggio che per questo malessere una ricetta non esiste.

Ma da noi, nonostante i numeri, pare che la presenza multietnica non sia ancora abbastanza organizzata per provocare ribellioni e caos; forse non ce ne sono i motivi, forse ci comportiamo più civilmente di paesi ritenuti più civili, tirando semplicemente a campare puntando su stratagemmi per ostacolare i flussi migratori, sebbene non funzionino.

Tutto sommato alla nostra bistrattata nazione, nonostante inevitabili e spesso giustificati episodi di intolleranza, non si può imputare la mancanza di volontà di offrire aiuto anche a coloro che molto spesso non lo meriterebbero. Buone vacanze!

Marco Morelli

Mantovano ma residente sul Lago di Garda, da 27 anni lavora nel campo della comunicazione e del marketing. Classe 1974, Art Director di MCG, è anche presidente di Grinder, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore e CEO di Advance

Sommario

NON LO SOSpETTI mA IO TI vEDO E TI SENTO.

I geniali progressi della tecnologia digitale prepotentementeinfluenzano il costume e le consuetudini. 05

Arte E Scienza Al Bosco Della Fontana

Protagoniste le realizzazioni fotografichedel ricercatore naturalista Davide Meggiorini.

INTERvISTE SpECIALE RA jAE BEZZAZ

“Siamo solo una minuscola partedi questo universo. la vita è un’occasionee non una condanna.”

12

gRANDE SuCCESSO pER mANgIACINEmA 2023

40

Un’esperienza di volontariato restituisce un reportage che si prepara a raggiungere a inizio settembre la Sardegna.

BENvENuTI AL vILLAggIO DEI BAmBINI FELICI 24

SpECIALE vACANZE SICILIA

Dodici giorni per il Festival più importante di Parma che ha registrato migliaia di presenze da tutt’Italia. 64

72

Una settimana per scoprire una delle isole più belle del mediterraneo: da Catania a Siracusa, passando per Palermo, Agrigento e Noto.

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