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L’EMIGRAZIONE E’ UN PROBLEMA NON UNA CALAMITA’

Emigrare è una condizione dell’uomo, vecchia come il mondo. L’evoluzione della vita ha creato in tutti gli essere umani aspettative di miglioramento personale. L’emigrazione è il problema del 21° secolo, chi sta male, chi non ha lavoro, chi è oppresso, grazie al grande volume di informazioni che corrono per il mondo, guarda a quei paesi in cui sembra che la vita si mostri più accogliente. La posizione dell’Italia nel Mediterraneo ne fa un approdo particolare e già sono più di 70 mila al 30 giugno di quest’anno gli arrivi. Come la penso in merito? Il fenomeno migrazione non è una calamità, ma un problema. L’Europa deve uscire dal suo “felice” isolamento e trovare soluzioni, mettendovi la stessa determinazione usata affrontando la pandemia. Ora a Bruxelles si fa un gran parlare, ma scarsa concretezza, nel frattempo gli arrivi aumentano e l’Italia lasciata sola di fronte all’alto numero di approdi fa sempre più difficoltosa l’accoglienza. Siamo davanti a due vie di accesso impossibili da controllare, sono però i confini europei di cui l’Europa si deve far carico: l’apertura sul mare Mediterraneo e la rotta Balcanica che porta a Trieste. Moltissimi sono i migranti economici, se qualcuno di questi può essere restituito al Paese d’origine, non è possibile per noi mondo civile non pensare all’accoglienza di tutti i richiedenti asilo e rifugiati. Secondo il rapporto statistico dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), con dati che giungono fino al giugno 2022, nel mondo le persone in fuga dalla propria casa per guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani risultavano essere 103 milioni, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa. Secondo i dati di febbraio 2023 dell’Unhcr, due milioni e mezzo di rifugiati ucraini sono presenti nei Paesi confinanti o più vicini, in Italia 170 mila. Migliaia di volti, storie, persone che cercano di farsi parola scritta nel “Rapporto annuale” del Centro Astalli, il Servizio dei gesuiti per i rifugiati, giunto alla XXII^ edizione. Si tratta di una pubblicazione che mostra con dati e commenti un tratto di strada compiuto nel 2022 con richiedenti asilo e rifugiati in Italia: circa 10 mila sono le persone accompagnate nella sola città di Roma; 18 mila se consideriamo tutto il territorio nazionale considerando tutte le sedi territoriali della Rete Astalli: Palermo, Catania, Grumo Nevano, Bologna, Vicenza, Padova e Trento. Una grande disponibilità all’accoglienza, ma relativa rispetto a tutto il territorio nazionale, senz’altro tanto lavoro fatto,

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