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MUSICA CIneMA & Arte

“STRAVAGANZE CONSONANTI”

A BRESCIA IL GUIZZO DI PETRENKO, L’ULTIMO SCIAMANO

Nitida, chirurgica, affilata. La bacchetta prodigiosa di Kirill Petrenko è, sì, tutto questo al suo sommo grado, ma anche l’esatto opposto. Un abbraccio avvolgente, irresistibilmente morbido, magnificamente seduttivo, capace di sorprenderti senza sosta. Nel suo gesto convivono un maniacale senso della misura ed un incontenibile invito alla danza. Irrequieto, gioioso, immerso in ogni singolo frammento di musica a cui dà vita, lo scorso 26 maggio il direttore siberiano che dalla Stagione 2019/2020 è alla guida dei Berliner Philarmoniker ha firmato, in un Teatro Grande di Brescia praticamente sold out, una di quelle serate di grazia destinate a rimanere a lungo nella memoria di un ascoltatore. Con lui, sul palco, l’Orchestra Filarmonica della RAI di Torino, letteralmente contagiata dalla sua bacchetta taumaturgica. Fiati evocativi, corno inglese da applausi, archi sempre plastici, percussioni spiritate. Sul leggio, il grandioso affresco dei Drei Orchesterstücke op.6 di Alban Berg e la Lemmink฀inen Suite op.22 di Sibelius.

Visti Per Voi Al Cinema

SHARK 2: L’ABISSO

Il sommozzatore Jonas Taylor guida una squadra di coraggiosi esploratori nelle profondità più recondite dell’oceano. Il loro viaggio si trasformerà in una spirale di caos quando una diabolica operazione mineraria minaccerà la loro missione e li costringerà ad una rischiosa lotta per la sopravvivenza. (Fonte: movieplayer.it)

Il Giuramento Di Pamfir

Pamfir vuole essere un rispettabile padre di famiglia. Costretto dalle circostanze, è costretto a rinunciare a un onesto guadagno per aiutare la sua famiglia (Fonte: movieplayer.it) di elena kraube

Fratello E Sorella

Un fratello e una sorella sono vicini alla cinquantina. Alice è un’attrice, Louis è stato un insegnante e un poeta. Non si parlano più e si evitano da oltre vent’anni, ma la morte dei genitori li costringerà a incrociarsi. (Fonte: movieplayer.it)

I Peggiori Giorni

Tre fratelli si trovano a tirare a sorte, proprio il giorno di Natale, per decidere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene per salvare la vita al padre. (Fonte: movieplayer.it) di elide berGaMaSCHi

CHARLOT, LO SGUARDO CHE DIVENTA MUSICA

Ingenuo, spaccone, sognatore, rissoso, maldestro, disilluso. Nella maschera di Charlie Chaplin c’è in filigrana ciò che può ben rappresentare la quintessenza del nostro immaginario contemporaneo, colto con lo sguardo visionario del profeta.

Charlot è lui, Charlot siamo noi. Lo scorso 11 giugno, in pomeridiana, l’alone magico e inafferrabile del patriarca del cinema è approdato nello scrigno del Teatro Bibiena con “Chapliniana”, una preziosa operazione di rievocazione e rammendo - su pellicole di e con Chaplin quali ”Caught in a cabaret” di Mabel Normand e la struggente “The vagabond” dello stesso Charlot - tra parola e musica curata da Rossella Spinosa e in questi mesi in tour a spasso per la Lombardia. Con lei, a dare sapore e sostanza al fugace scorrere delle immagini su maxischermo posizionato sul palco, l’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como diretta da Aleandro Calcagnile. Una manciata di archi, alcune percussioni, un pianoforte: bastavano questi ingredienti essenziali a disegnare, con la discrezione e il pudore elevate a scelte poetiche, il perimetro emotivo attraverso cui Spinosa, qui nella duplice veste di pianista e di compositrice, ha immaginato lo specchio continuamente cangiante del teatro chapliniano.

RICHTER, LE ULTIME PAROLE DEL TITANO

Quando la Stagione degli Amici della Musica di Lodi era, sulla via per Milano, tappa obbligatoria per i grandi nomi del concertismo internazionale, capitava di trovare in cartellone un distillato del meglio di un’intera epoca. Ne è prova lampante il prezioso live che Da Vinci Classics, non senza una punta di legittimo orgoglio, ha recentemente pubblicato: un doppio CD dedicato all’ultimo Richter. L’intero concerto tenuto dal pianista sovietico al Teatro alle Vigne nel febbraio del 1989 e il suggello della seconda Sonata di Szymanowski, eseguita cinque anni prima a Bergamo. L’istinto straripante del titano qui sembra inabissarsi nel solco di un’indagine sulla carne viva del tasto, a scandagliare la frase per restituirla snudata di qualsiasi orpello. Tracce da percorrere e ripercorrere, in ordine preciso, in ordine sparso, cogliendone i fili di un logos incrollabile capace di annodare i mondi di Bartók, Shostakovich, Stravinsky, Hindemith e il prediletto Prokofiev, in un’ideale, somma galleria del Novecento.

MASSIMO RICCÒ PLURIPREMIATO NEI CONCORSI D’ARTE

Ha ricevuto la targa per la tecnica e creatività pittorica dal Sindaco di San Benedetto Po.

Si definisce un messaggero divulgatore di bellezza e armonia del mondo delle arti. Per Massimo Riccò pittore modenese classe 1961, il vero artista è un pensatore libero che rifiuta l’omologazione di massa, non si accontenta di risposte preconfezionate, e riesce a vedere il mondo da più punti di vista. Esprimendo il proprio talento attraverso la sua arte diffonde questo concetto e contribuisce a stimolare nelle persone opinioni e libertà di espressione. Noi lo abbiamo intervistato nell’ex refettorio mona-

Le Regole Del Gioco

stico dell’Abbazia del Polirone nel mantovano dove esponeva. Afferma l’artista: “Quando le persone si confessano emozionate davanti ad una tua opera l’obiettivo è stato raggiunto”.

Come si è appassionato alla pittura?

“Ho iniziato ad affinare la tecnica del disegno tecnico e a mano libera all’età di 25 anni circa, lavorando con matite e carboncini. Ho iniziato ad acquistare libri d’arte principalmente del novecento, venendo a conoscenza del movimento impressionista e postimpressionista dei quali mi sono innamorato. Da allora non ho mai abbandonato questo mondo avvertendo l’esigenza di farne parte attivamente”.

Quali corsi ha seguito e con quali maestri?

“Sono autodidatta e consapevole delle mie lacune a livello artistico, ho frequentato la bottega di un pittore espressionista modenese, convertitosi per necessità commerciali alla figurazione. Acquisendo dalla sua esperienza la capacità di sintesi e come dare forza ad un’idea, ho iniziato ad elaborare il mio linguaggio artistico”.

Cosa preferisce dipingere e perché?

“Non è tanto importante il soggetto quanto l’armonia cromatica che invita l’osservatore ad immergersi nell’atmosfera dell’opera. Decido io su cosa l’osservatore deve porre l’attenzione suggerendo una chiave di lettura. Al tempo stesso lascio spazio alla sua immaginazione, permettendogli di entrare in sintonia con l’opera per completare il racconto. Per risultare efficace un messaggio deve essere sintetico. Occorre sapere quale parte mettere in evidenza trascurando dettagli inutili. In questo modo l’opera “parla” all’osservatore”.

Quali soddisfazioni ha avuto nei concorsi di estemporanea e quali delusioni?

Le Mostre

Al Museo del Novecento di Milano “Le regole del gioco” di Massimo Kaufmann, una mostra dal forte carattere interattivo e performativo che anima FORUM900.

In esposizione quattro opere, vere e proprie scacchiere d’artista: tre di queste, realizzate in legno e con misure regolamentari (57x57 cm), sono costituite dalle consuete 64 case e da 32 scacchi dipinti con colori a olio in 96 colori differenti, la quarta, “Pan”, di dimensioni più ridotte, è destinata ai bambini.

Libri

UGLY LOVE

Copyright: CAST-project

“Le soddisfazioni sono numerose, determinate soprattutto dal fatto che da molti anni riesco ad aggiudicarmi importanti premi su tutto il territorio nazionale. Venire giudicato da giurie di critici, galleristi e studiosi dell’arte continuando a riscuotere successi è estremamente gratificante.

Le uniche delusioni riguardano i rapporti con alcuni “colleghi” artisti, che non sempre sono cristallini”. Cosa vorrebbe cambiare del mondo dell’arte?

“Vorrei più onesta intellettuale da parte dei professionisti dell’arte. I critici dovrebbero giudicare un artista ed il suo operato, nell’interesse dell’artista stesso. Osannare il malcapitato di turno facendogli credere che la sua arte merita lodi, solo a scopo di lucro, è meschino e spregevole.

Vorrei che si smettesse di considerare arte una banana appesa ad un muro o una tela bianca con una linea nel mezzo, altrimenti si rischia di dover considerare arte tutto.

Perché una buona parte dell’arte pittorica contemporanea deve essere spinta da questi personaggi?

Forse perché, a mio parere, queste opere non sanno parlare alla gente e gli artisti che le producono non si pongono come obbiettivo la condivisione, ma il solo scopo di monetizzare”. www.massimoricco.eu

Ugly Love è uno dei romanzi più amati di Colleen Hoover, l’autrice preferita dal booktok che continua a leggere e consigliare le sue storie. Già bestseller mondiale, racconta un amore tormentato e il commovente viaggio di una coppia verso la felicità. (www.ibs.it)

WEYWARD

Tre donne. Cinque secoli. Un segreto. Un appassionante romanzo che racconta la storia di tre donne appartenenti a epoche diverse ma legate da un segreto troppo pericoloso per essere rivelato.

«Emilia Hart collega tre storie in modo molto intelligente, in quest’avvincente lettura sulla stregoneria, i legami materni e il potere della natura». - The Times

«Un racconto generazionale di resilienza femminile». - The Guardian. (www.ibs.it)

WAVES OF LIFE

Dal 04 Giugno 2023 al 10 Settembre 2023

BERGAMO Palazzo dell’Ex Centrale Telefonica

NICOLA SANSONE.

L’ARCHIVIO RITROVATO

Fino all 16 Luglio 2023

BRESCIA

Mo. Ca. – Centro delle nuove culture di Brescia

IL COGNOME DELLE DONNE

DA MONET A WARHOL.

Dal 19 Maggio 2023 al 03 Settembre 2023

SARNICO | BERGAMO Pinacoteca Gianni Bellini

SIAMO FORESTA

Dal 22 Giugno 2023 al 29 Ottobre 2023

MILANO Triennale Milano

Con la freschezza dei 35 anni, Aurora Tamigio scrive al suo esordio un romanzo familiare dal respiro ampio e dal passo veloce, che trascina il lettore come un fiume: epica popolare, saggezza antica e leggerezza immaginifica, riso e pianto, e poi personaggi impossibili da dimenticare. Lo scrive come se fosse semplice, e non lo è. Semplice è leggerlo, non ci si ferma più fino all’ultima parola.(www.ibs.it)

RITORNO ALLE STELLE

Sho, un ragazzo con tanti muscoli e poco cervello, ha appena compiuto sedici anni e sta festeggiando il suo compleanno di notte, da solo in un parco pubblico, quando incontra una sua compagna di classe che se ne va curiosamente in giro con un pacchetto di prosciutto tra le mani. Anche lei sta festeggiando in solitudine il proprio compleanno. La ragazza è un’anima fragile che dietro comportamenti eccessivi, nasconde un doloroso segreto(www.ibs.it)

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