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COMUNICAZIONE AZIENDALE INTERNA

- Dopo gli effetti che la pandemia ha avuto sul lavoro, con la ripresa economica e il graduale rimettersi in moto del mercato, le organizzazioni sono tornate a concentrarsi sulle tematiche dell’employer branding e della fidelizzazione di dipendenti, scoprendo un mondo del lavoro profondamente diverso da prima. Oggi i giovani cercano flessibilità, opportunità di sviluppo, forte attenzione alla CSR, oltre che equilibrio tra vita personale e professionale e identificazione con i valori aziendali.

Cosa si può fare? Soprattutto, quale ruolo possono giocare le aziende?

Centrale: le imprese possono giocare un ruolo centrale. Innanzitutto, comprendendo i cambiamenti del mercato del lavoro, poi ascoltando le richieste e le percezioni dei giovani e lavorando su attrazione, reputazione e brand e, infine, preoccupandosi di sviluppare i talenti che hanno già in casa. Flessibilità, senso di appartenenza, obiettivi, stipendi, possibilità di crescita, ma anche formazione, benefit, welfare e fiducia.

“Partendo da casi su cui abbiamo lavorato in prima persona durante questi ultimi anni, abbiamo raccolto storie, consigli e pratiche possibili per migliorare il dialogo e aumentare il senso di appartenenza all’azienda - afferma l’autore del libro Alberto Fascetto, consulente di comunicazione interna – tutto ci dimostra che un coinvolgimento attivo nel proprio ruolo lavorativo accresce non solo creatività, ener-

Milena Sutter

Era il 6 maggio 1971.

Milena Sutter, figlia tredicenne del re della cera per pavimenti, Arturo Sutter – industriale svizzero, genovese di adozione –, venne rapita all’uscita da scuola, strangolata e poi lasciata affondare in mare.

Il 21 maggio dello stesso anno, a poche ore dal ritrovamento del corpo senza vita di Milena sulla spiaggia di Priaruggia, a meno di un chilometro da Genova Quarto, le manette scattano ai polsi di Lorenzo Bozano, 25 anni, figlio della buona borghesia genovese ma ripudiato dal padre.

Passato alla storia come il “biondino della spider rossa”, Bozano viveva una vita a credito sempre al volante della sua ammaccata Giulietta sprint Alfa Romeo e sognava il colpo che gli avrebbe permesso “di uscire dal tran tran della vita quotidiana”: rapire la figlia di un imprenditore, sopprimerla e intanto chiedere il riscatto.

L’omicidio di Milena Suttter ha segnato la storia di un’epoca, sconvolgendo un paese agli esordi degli anni di piombo. “Tutti, senza distinzione di ceto, cominciammo a vivere nell’incubo che aveva avvinto la famiglia Sutter - sottolinea l’autore -. La strada – anche solo il tragitto tra casa e scuola – era diventata una foresta buia piena di minacce. Nessuno poteva sentirsi al riparo.” Attraverso le pagine mai lette prima del diario di Milena e le parole, dopo cinquant’anni di silenzio, della madre Flora e del fratello Aldo, il giornalista d’inchiesta, Graziano Cetara, testimone da più di vent’anni dei principali fatti della cronaca nera e giudiziaria di Genova, ricostruisce con testimonianze e documenti fino ad oggi inediti i fatti che portarono alla morte della ragazzina.

gia e proattività, ma anche la predisposizione a prendere rischi, l’avere relazioni migliori con gli altri e un maggiore benessere psicofisico. E non è solo questione di wellbeing, ma di positive ricadute anche sui bilanci delle aziende”.

Il libro si arricchisce con i contributi dei responsabili comunicazione interna di diverse aziende italiane come Aon, Banco BPM, Brembo, Campari, Coop, Enel, Eni, Gruppo Pittini: un racconto nel racconto per comprendere come le rispettive organizzazioni abbiano costruito opportunità per motivare, coinvolgere e trattenere i propri collaboratori e superare le difficoltà di attrarre i nuovi talenti.

Con questi obiettivi nasce “Comunicazione aziendale interna. Strategie per migliorare dialogo e senso di appartenenza”, in vendita in versione e-book o cartacea su Amazon e nelle librerie.

Come Vestale

Quali sono gli ingredienti giusti per realizzare un buon museo d’impresa? Domanda difficile alla quale Elisabetta Pozzetti, storica d’arte e art curator di mostre e musei in Italia e all’estero e Studio Chiesa communication, storica agenzia di comunicazione, danno la loro risposta nel libro dal titolo Come vestale.

In quello che sembra un lungo racconto e che invece è un’esposizione rigorosa ma avvincente di un metodo museografico, vengono ripercorse le tappe che hanno portato alla nascita di Casa Marcegaglia, il museo d’impresa del Gruppo omonimo, di cui Pozzetti è curatrice e i cui contenuti sono stati ideati e realizzati da Studio Chiesa communication.

“Curare un progetto museografico e museologico implica la scrittura di una sceneggiatura che privilegi i contenuti e la loro fruizione... Dunque, curare un’esposizione implica una perizia sartoriale, grazie alla quale stoffe, bottoni, decori vengano cuciti su misura a vestire con eleganza e sapienza il corpus dei saperi destinati a essere assimilati e condivisi con la società” scrive Pozzetti.

Più avanti nel libro verrà esplicitato che “l’ago” con cui si cuce questo abito museale sono l’interpretazione e lo sguardo propri dell’arte e che “le stoffe” sono, da una parte, le opere presenti fisicamente nelle sale, dall’altra i materiali storico-archivistici presentati in modalità virtuale. La novità è che quest’ultima non è stata studiata da tecnici informatici, ma da “artisti digitali perché la tecnologia d’autore è l’unica a vincere la naturale e inevitabile obsolescenza del mezzo” spiega Pozzetti.

“Ecco allora che la strumentazione digitale associata alla sensibilità artistica ha fornito l’assist per generare atmosfere evocative mediante proiezioni, touchscreen, sistemi di interazione, agganciando l’acquisizione di conoscenze alla forza delle emozioni provate nell’esperienza di attivazione”.

Lo stesso metodo ha guidato anche nella realizzazione dell’apparato iconografico del libro che non si limita a “rappresentare”, obiettivo che avrebbe richiesto la pura capacità “artigianale” di un bravo fotografo, ma esprime invece la visione che di quel museo ha avuto un artista che usa la fotografia come medium: Nicola Vinci. Vinci reinterpreta con sensibilità raffinata ambienti e installazioni creando un corpus di immagini che coinvolgono e quasi turbano nella loro liricità.

Il libro quindi diventa una sorta di gioco di scatole cinesi all’insegna dell’arte e che indica l’arte come modalità privilegiata per esprimere l’identità, la storia, e il patrimonio valoriale di un’azienda, un approccio innovativo e senza dubbio interessante per chiunque operi nel mondo della comunicazione d’impresa.

Microbiota Geniale

Grazie alle più recenti scoperte sulla relazione tra apparato intestinale e cervello, alcune delle quali fatte proprio da Maria Rescigno, conosciamo più a fondo le interconnessioni di un organo sull’altro e viceversa. In questo libro la scienziata di fama mondiale, autrice di pubblicazioni su riviste prestigiose come Science e Nature, ci spiega in modo chiaro come l’asse intestino-cervello sia regolato dal microbiota: guidandoci tra le ultime scoperte e i possibili sviluppi avveniristici, l’autrice ci spiega come sia possibile modulare il microbiota – grazie a probiotici e postbiotici specifici, metaboliti batterici, cibi fermentati e trapianto di microbiota – per ricostruire una barriera intestinale sana e migliorare la prevenzione e la cura delle patologie collegate ai suoi squilibri.

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