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LUXURY PLACES

Abramovic, Jean Michel Othoniel, Jelena Vasiljev, Tony Cragg, Giuseppe Veneziano, Sterling Ruby e altri in progress. Si possono così ammirare le fotografie delle performances di Vanessa Beecroft, immagini di corpi femminili nudi, ragazze diafane dai capelli rossi o trasformate dall’artista con parrucche. Figure filiformi che si stagliano sulle pareti del grande salone dove troneggia il maestoso lampadario in vetro di Murano. Nelle camere, arredate dall’esperta mano di Alessandro Mendini, si mostrano i corpi femminili proposti dall’artista spagnola Begoña Montalbàn: corpi eleganti e scultorei trasformati in creature edeniche ed eteree, figure bianche, dai tratti androgini, umanizzate solo dal marcato trucco degli occhi e delle labbra. E proprio le labbra sono il fulcro delle opere dell’artista svizzera Beatriz Millar: “Coloured Lips” e “Morningdiary” sono i titoli delle sue creazioni, bocche colorate e palpitanti dalle quali escono messaggi poetici, preghiere, scioglilingua e provocazioni. Oltre l’imponente vetrata che sovrasta il salone, l’artista, sempre ironica e solare, ha arredato anche una saletta con mobili, sculture di donne pane e fotografie elaborate digitalmente. Le surreali immagini di Cindy Sherman, l’artista americana che ha usato la fotografia come personale mezzo d’espressione, mettendo in luce con immagini a volte grottesche le caratteristiche della società americana, spesso smitizzando l’apparente perbenismo, ornano l’Internet Point insieme a un’opera di Patricia Piccinini, nel cui lavoro creature mutanti e figure umane convivono in armonia, suggerendo una profonda discussione sull’impatto etico che la tecnologia può avere nella vita d’oggi. Altre due opere dell’artista australiana si aggiungono alla collezione dove il concetto di diversità viene sviscerato e trasmesso dall’artista con una personale interpretazione del futuro dell’universo dove i rappresentanti di nuove specie si ritrovano ad abitare la Terra. Sissi ha allestito una sala conferenze con le fotografie delle sue performances dove trionfa la metamorfosi e la trasformazione dell’essere. Alle pareti di una delle tre sale da pranzo, le opere dell’artista calabrese Mimmo Rotella, che negli anni ‘50 è divenuto celebre per i suoi décollages, lavori inediti, realizzati appositamente per Byblos con i brandelli dei manifesti pubblicitari del noto marchio di moda. Nelle altre due sale una “Sfera” in bronzo di Arnaldo Pomodoro, l’artista romagnolo che negli anni ’50 creò una nuova forma di scultura, lontana da quelle che erano le forme tradizionali, e i lavori di Luigi Ontani, Vanessa Beecroft e Marc Quinn, con i suoi “Love Painting” (2009), opere create in occasione dell’esposizione scaligera “Marc Quinn – Il Mito”, che ha visto protagoniste la città di Verona e Byblos Art Gallery.

Il Peter’s Bar, dedicato a Peter Halley, uno dei maggiori protagonisti dell’arte americana contemporanea, presenta lavori inediti che colpiscono per la forza dei colori fluorescenti e per il rigore dell’impianto geometrico, oltre al Jukebox di Ivan, Richard Stipl, artista caratterizzato da uno stile iperrealista e che l’estrema cura per il dettaglio porta alla creazione di figure gotiche e macabre. E ancora Takashi Murakami, artista giapponese conosciuto al grande pubblico per i suoi pupazzi naif, rappresentante e leader del movimento Superflat, attraverso opere che si ispirano all’antica cultura figurativa giapponese, ottenute da una fusione di elementi formali tipici della tradizione e di tendenze proprie dell’età contemporanea, come i manga. E ancora le sculture di Sol LeWitt, artista americano caposcuola della Minimal Art, i lavori del maestro dell’arte concettuale italiana Giulio Paolini in un progetto site specific all’interno di una delle salette per conferenze, che accoglie an- che due dipinti di Giorgio De Chirico e le opere in vetro dell’artista francese Jean Michel Othoniel, che impreziosiscono le due scalinate che conducono all’entrata della villa. Inoltre, la Pop Art è ben rappresentata nella sala dalla reception dell’Hotel e in quella adiacente. Partendo dell’americano Robert Indiana, che orienta la sua attenzione al panorama visivo rappresentato dai marchi e dalla segnaletica, passando per la classica rappresentazione iconografica di Marilyn Monroe dipinta da Andy Warhol, qui in una rarissima versione nera. Le superfici di metallo concave che riflettono, distorcendola, l’immagine del visitatore, dell’artista indiano Anish Kapoor, presente nella Hall insieme ad alcune sculture di Marc Quinn (“Sphinx Venus” e “Spinx Fortuna” entrambe del 2008).

Tre opere di uno degli artisti contemporanei più provocatori, Damien Hirst, votato all’eccesso, all’ironia e alla riflessione esistenziale, protagonista della vendita d’asta del secolo, sono collocate nella grande hall centrale (tra cui la celebre conchiglia in bronzo del peso di dodici quintali) e nella sala TV; ma Byblos Art Hotel si apre anche alla street art con un intervento site specific di tredici tra i principali esponenti della street art italiana (tra questi Ivan, Gionata Gesi Ozmo, Pus, Pao, Nais, Sonda, TvBoy, Microbo e altri).

Anche la SPA non è immune dal segno dell’arte, decorata con opere di Tony Cragg e del duo tedesco Haubitz+Zoche, dove sparisce il concetto di orizzonte e l’occhio rimane piacevolmente immerso in un fluido totale e totalizzante.

L’arte di vivere nell’essenza del bello! È tutto questo che Byblos Art Hotel desidera per i suoi ospiti: Vivere un’esperienza sensazionale!

Byblos Art Hotel Villa Amistà Via Cedrare 78, Corrubbio di S. Pietro in Cariano (VR)

T. +39 045 68 55 555 www.byblosarthotel.com info@byblosarthotel.com

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